L’azione educativo-pastorale deve svilupparsi secondo il livello di responsabilità e competenza
che ciascun membro della comunità educativa detiene all’interno dell’istituzione. Per essere
profondamente connessa con l’identità e la missione specifica delle IUS, la pastorale
universitaria ha come primi responsabili coloro che esercitano l’autorità e il governo all’interno
dell’istituzione, che siano autorità collegiali o personali;
[16] - Il Progetto Istituzionale, che è la traduzione del Progetto Educativo-Pastorale Salesiano
(PEPS) per l’educazione superiore, è lo strumento di animazione e governo dell’istituzione. Il
Progetto Istituzionale "specifica il modo in cui l’istituzione contestualizza il carisma salesiano
in risposta alle esigenze del sistema di educazione superiore nazionale e alle condizioni del
territorio dove è situata”8.
Precisamente perché la pastorale nelle IUS non è solo pastorale delle persone, ma vuole essere
anche pastorale della cultura, il Progetto Istituzionale deve assicurare che l'azione educativa -
pastorale abbia non solo impatto nella vita degli studenti che la frequentano, ma promuova,
ispirandosi ai valori del Vangelo, il dialogo e la trasformazione della società e della cultura in
cui è presente9.
La pastorale deve permeare e caratterizzare non solo le funzioni specifiche dell’istituzione
universitaria – insegnamento, ricerca e servizio alla società – ma ogni componente del Progetto
istituzionale: missione, obiettivi, organizzazione, corpo normativo, modello di gestione e
processo di valutazione10.
La centralità della pastorale all’interno del dinamico modello salesiano di educazione
superiore, si evidenzia per mezzo della finalità educativo-pastorale che caratterizza l’identità
delle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore11.
[17] – L’opzione per i giovani più poveri e le persone dei ceti popolari si traduce, innanzitutto, nel
favorire il loro accesso e in un’attenzione diretta a quelli che sono già presenti all’interno delle
nostre istituzioni. Tuttavia, dall’altra parte, tutta l’azione formativa, di ricerca e di proiezione
sociale delle IUS avrà come priorità l’opzione per i giovani più poveri e i ceti popolari.
[18] – La centralità dei giovani e il loro protagonismo, che si traduce in primo luogo in una
partecipazione effettiva degli studenti alla vita e ai processi che determinano la loro formazione
all’interno dell’istituzione; ma anche in un loro impegno nei confronti di altri giovani più
svantaggiati. Si cerca di favorire un protagonismo e un impegno solidali che diventino
un’opzione dei giovani per gli stessi giovani.
[19] – L’ animazione e l’accompagnamento, che sono frutto della passione educativa, ci
conducono ad un modo di essere e di stare in mezzo ai giovani. Questi elementi si intendono
come un’azione spirituale ed educativa, ma anche come un modello di gestione istituzionale,
dove la persona è al centro di tutto il processo. Per questo “accompagniamo le persone a diversi
livelli, attraverso: l’ambiente generale della CEP, i gruppi e il rapporto personale e il
accompagnamento personale”12.
8 Ibid., p. 209.
9 Direzione Generale Opere Don Bosco, Politiche per la presenza salesiana nell’educazione superiore 2016-2021,
Roma, 2016, n. 25-26.
10 La Pastorale Giovanile Salesiana: Quadro di Riferimento, pag. 209-210.
11 Direzione Generale Opere Don Bosco, Identità delle Istituzioni Salesiane di Educazione Superiore, Roma, 2003, n.
22-24.
12 La Pastorale Giovanile Salesiana: Quadro di Riferimento, p. 114.
5