L’ANIMAZIONE PASTORALE ORGANICA DEL CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE SALESIANO
avvengono oltre i confini dello spazio fisico, cioè la “presenza” e l’influenza
dell’educatore salesiano possono avvenire nei social network.
I giovani che frequentano il CFP salesiano sono spesso
attratti dall’ambiente familiare che incontrano. È importante,
nell’animazione delle CEP, che gli educatori siano sempre più
disposti all’incontro personale con gli alunni. Tenendo conto
delle diverse fasi dell’età evolutiva dei ragazzi, in ogni settore gli
educatori dovrebbero offrire spazi e tempi adeguati all’incontro
personale con i ragazzi per un confronto sul cammino fatto da
ciascuno e sulle proposte da fare.
Tutti gli educatori dovrebbero essere disponibili per colloqui personali, ma
alcuni di essi dovrebbero dovrebbero essere particolarmente dedicati a
questo servizio ai giovani. Si può istituire un programma di tutoraggio in
cui gli educatori coinvolgono membri qualificati della Famiglia Salesiana
per accompagnare gli alunni. E se il supporto psicologico è un servizio
importante da rendere agli alunni, i salesiani possono rendersi disponibili
per un accompagnamento personale.
❖ I contenuti sistematici delle diverse discipline sono offerti come
conoscenze da acquisire, verità da scoprire, tecniche da padroneggiare,
risposte a domande profonde e valori da assimilare. A questa chiarezza del
sapere contribuiscono approccio pedagogico e soprattutto le idee culturali
fondamentali che vengono trasmesse.
In questo senso, a livello formativo, i corsi pluriennali sono più efficaci di
quelli annuali. Per tale ragione, è auspicabile che i percorsi di formazione
professionale non siano “ridotti”, volti a facilitare esclusivamente un
rapido inserimento nel mercato del lavoro, senza acquisire un repertorio
differenziato di competenze (non solo conoscenze tecniche e scientifiche,
ma anche prospettive etiche, sociali e culturali).
Ciò comporta, da un lato, che si dia risalto alla esperienza umana sottesa
alle varie discipline, aiutando i giovani a cogliere, apprezzare e assimilare i
valori insiti nei fatti presentati e approfonditi; dall’altro, che l’interesse sia
aperto alla cultura universale a contatto con le espressioni dei diversi popoli
e con il patrimonio di valori condivisi dall’umanità.
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IL CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE SALESIANO (CFP)
Nei CFP salesiani gli educatori attivano percorsi educativi ricchi dell’apporto
dell’umanesimo cristiano e salesiano e che fanno riferimento ai nodi centrali
della maturazione dei giovani: la formazione della coscienza, l’educazione
all’amore, l’educazione socio-politica, l’educazione alla salvaguardia del
creato e, nello specifico, la formazione religiosa. Nel contesto odierno dei
CFP, il curriculum ben progettato deve essere integrato da opportunità
di apprendimento pratico e basato su progetti che aiutino gli studenti a
risolvere problemi in situazioni reali.
La mostra dei capolavori conclusivi alla fine dell’anno
scolastico è una pratica molto comune. La realizzazione di questi
eventi accresce notevolmente la motivazione degli allievi ed è
vantaggiosa anche dal punto di vista dell’apprendimento e quindi
del successo scolastico. Gli insegnanti si impegnano molto, anche
se a volte si tratta di un lavoro extra. Lo fanno volentieri perché
spesso ricevono riscontri positivi.
❖ Per Don Bosco l’educazione salesiana è una questione di cuore, che va
oltre un metodo di insegnamento “rigido”. Un metodo di insegnamento
efficace cerca il bene di ogni persona e i mezzi per far emergere il meglio
di sé. Per questo motivo, scegliamo come metodo didattico-educativo la
personalizzazione delle proposte e la collaborazione vicendevole.
A volte i giovani che scelgono un percorso di formazione professionale si
presentano con motivazioni diverse (la praticità del corso, la scarsa voglia
di studiare, i reiterati fallimenti formativi, la possibilità di lavorare presto) e
i formatori li fanno diventare artefici del proprio destino scoprendo abilità,
soprattutto manuali, che altri non erano riusciti a far emergere.
Questa didattica attiva, basata sull’uso di metodologie induttive, sviluppa
negli alunni la capacità di scoperta, tenendo conto del loro livello e del
loro ritmo di apprendimento, e sviluppa abitudini di creatività e di crescita
culturale autonoma; un approccio interdisciplinare in cui le diverse aree
disciplinari offrono contributi complementari; la valutazione dei processi
di sviluppo degli alunni, della loro capacità di apprendimento e di ricerca
attraverso un regolare feedback costruttivo e non solo guardando ai
risultati finali.
I metodi e i mezzi educativi (disciplina, regolamenti, organizzazione della
comunità educativa, interventi dell'educatore) devono essere ispirati al
buon senso, alla semplicità, alla funzionalità e all'attenzione alla diversità.
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