2008.07.14 - 150 Anniversario di fondazione della Congregazione CF - Suggerimenti italiano.doc

DIREZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO

Via della Pisana 1111 - 00163 Roma


Il Consigliere generale per la formazione


Roma, 14 luglio 2008

Prot. 08/0522


Ai Reverendi

Signori Ispettori

Delegati ispettoriali di formazione

Loro Sedi




Oggetto: Suggerimenti per il 150° anniversario di fondazione della Congregazione



Carissimi Ispettori e Delegati,


dopo la lettera inviata ai confratelli in data 24 giugno a riguardo del 150° di fondazione della Congregazione, il Rettor Maggiore mi ha chiesto di offrire alle Ispettorie alcuni suggerimenti su come vivere questo avvenimento. Mi sono trovato quindi con un gruppo di lavoro costituito dai seguenti confratelli: don Andrea Bozzolo, don Guido Errico, don Guido Novella e don Daniel Federspiel. Insieme abbiamo preparato queste proposte che vi presento.


Quest’anno e l’anno prossimo si caratterizzano per alcuni avvenimenti: la trasmissione del Capitolo generale 26°, il 150° anniversario di fondazione della Congregazione, la Strenna che invita la Famiglia salesiana a crescere come movimento spirituale e apostolico impegnato per la salvezza dei giovani. Questo periodo 2008 - 2009, con gli avvenimenti che lo caratterizzano, costituisce già la prima tappa della preparazione al bicentenario della nascita di Don Bosco del 2015. In tale periodo insieme con tutta la Chiesa viviamo pure il bimillenario della nascita di San Paolo.


Non siamo stati noi a programmare questi avvenimenti; essi ci vengono offerti come dono dalle circostanze, dalla vita, dalla storia e in defintiva dallo Spirito. A noi viene chiesto di riconoscerli, di accoglierli e di valorizzarli, perché diventino momenti di grazia. Essi coinvolgono il confratello e la comunità salesiana, i giovani e i laici delle comunità educative pastorali, il Movimento giovanile salesiano, la Famiglia salesiana. E’ importante perciò che nell’Ispettoria il Delegato per la formazione, il Delegato per la pastorale giovanile, il Delegato per la Famiglia salesiana insieme con l’Ispettore cerchino di studiare come armonizzare cammini e iniziative.


I seguenti suggerimenti riguardano la programmazione formativa della comunità e dell’Ispettoria e la programmazione educativa pastorale; essi si riferiscono al 150° anniversario di fondazione della Congregazione salesiana. Suggerimenti per assimilazione del CG26 e per l’applicazione della Strenna 2009 sono già stati presentati altrove. Tocca all’Ispettoria assumere ciò che può essere utile, evitare la moltiplicazione delle proposte, unificare ciò che è frammentario.



1. Celebrazioni significative


Accogliendo l’invito del Rettor Maggiore a fare del 2009 “il punto di partenza di una rinnovata offerta della nostra vita a Dio per i giovani”, si suggerisce innanzitutto di sottolineare alcune feste salesiane. L’anno inizia il 31 gennaio e si conclude il 18 dicembre con il rinnovo della professione. E’ possibile poi valorizzare la festa di San Domenico Savio, la solennità di Maria Ausiliatrice, la solennità della nascita di San Giovanni Battista, il giorno della nascita di don Bosco il 16 agosto. Ogni Ispettoria e comunità saprà programmare modalità concrete per celebrare le singole feste.


31 gennaio 2009 - San Giovanni Bosco conversione personale

Cammino di conversione e rinnovata offerta di sé a Dio e ai giovani


Fra le iniziative proposte per questa festa, a livello della comunità salesiana sarà opportuno evidenziare la dimensione di conversione personale sottolineata nel primo nucleo dal CG26. Per la comunità educativa pastorale e per la Famiglia salesiana sarà importante annunciare che in questo anno si ricorda la nascita della Congregazione. Se il testo del Capitolo non fosse stato già consegnato ufficialmente, può essere fatto in questa occasione. Nel triduo della festa si possono utilizzare le celebrazioni predisposte nel sussidio CD per la trasmissione del nucleo 1 e quella preparata per la consegna del documento capitolare.


6 maggio - San Domenico Savio protagonismo apostolico dei giovani

I giovani confondatori con don Bosco


Nella missione salesiana siamo abituati a guardare ai giovani come destinatari. Il 150° anniversario di fondazione della Congregazione ci sollecita a riscoprire i giovani come confondatori e quindi protagonisti del carisma di Don Bosco. La festa di San Domenico Savio è un’occasione per rendere evidente il coinvolgimento dei giovani nella missione salesiana e nella evangelizzazione dei loro coetanei. Essi siano invitati a “fare del bene ai propri compagni”.


25 maggio - Maria Ausiliatrice affidamento a Maria

Umile riconoscenza per essere accompagnati dalla presenza di Maria madre e maestra


Non sempre siamo consapevoli della presenza di Maria nella nostra Congregazione e nella vita salesiana; come ci dice don Bosco, “è Lei che ha fatto tutto”. E’ opportuno, quindi, risvegliare in noi e nella nostra attività pastorale l’aiuto di Maria. E’ questa la festa della Famiglia Salesiana, riconoscente a Maria, ispiratrice e fondatrice (cfr. Cost 1). Nel 2009 il 24 maggio cade in una domenica del tempo pasquale; per questo la liturgia di Maria Ausiliatrice si celebra il 25 maggio.


24 giugno - Nascita di San Giovanni Battista riconoscenza al successore di don Bosco

Una famiglia attorno al successore di don Bosco


Nella famiglia il giorno dell’onomastico di un membro evidenzia i rapporti affettivi che legano i componenti. Il 24 giugno a valdocco si celebrava l’onomastico di don Bosco e la festa della riconoscenza; esso è momento tradizionale per sentirci famiglia, che coltiva rapporti di figli verso il padre, una fraternità calda tra di noi, l’unione per la missione, un progetto comune per i giovani. In questa occasione troveremo la modalità per esprimere il nostro ricordo affettuoso e orante al Rettor Maggiore, successore di don Bosco e centro di unità della Famiglia salesiana.




16 agosto - Nascita di don Bosco dono della vita

La vita come dono di Dio e dono di noi stessi


Con il ricordo della nascita di Don Bosco riscopriamo il dono della nostra vita: un dono ricevuto con gratitudine che diventa dono di sé, impegno di santificazione, cammino vocazionale, felicità, pienezza di vita. Nella “via che conduce all’amore” testimoniamo attorno a noi l’entusiasmo e la gioia della santità quotidiana e del dono totale di noi stessi a Dio per i giovani.


18 dicembre - Fondazione della Congregazione impegno nella vocazione salesiana

Entusiasti e responsabili insieme nel continuare la vocazione di don Bosco per i giovani


E’ il culmine dell’itinerario intrapreso. In questo giorno, in tutta la Congregazione, i confratelli rinnovano la fedeltà alla chiamata di Dio, al seguito di don Bosco, donando se stessi nella missione giovanile, nella vita fraterna, nella sequela radicale di Cristo obbediente, povero e casto. Nei sussidi si potranno trovare delle indicazioni per la celebrazione.



2. Cammino della comunità salesiana



Quaresima 2009


La Quaresima è per ogni cristiano il tempo privilegiato per il rinnovamento interiore e la conversione, nella riscoperta della grazia del Battesimo e nell’impegno a vivere in modo conforme alla propria vocazione. Per noi la Quaresima 2009 può essere anzitutto l’occasione per tradurre in atto uno dei suggerimenti del CG 26, ossia l’invito ad un contatto più frequente con le Costituzioni.


Già in occasione della festa del 31 gennaio 2009 il libro delle Costituzioni, eventualmente stampato in un formato più grande, potrà essere esposto nella cappella comunitaria, sotto il quadro o la statua di Don Bosco, come segno esterno di una maggiore attenzione che la comunità intende riservare a questo “testamento vivo” del nostro Fondatore.


Nel corso della Quaresima è opportuno che ogni giorno si faccia lettura di qualche articolo della Regola, nei modi che la comunità riterrà più convenienti: ad es. all’inizio della meditazione o nel momento di preghiera serale o anche all’inizio dei pasti. Per una conoscenza più approfondita, potrebbe essere utile riprenderne i contenuti nella buonanotte o in una conferenza comunitaria, valorizzando il testo del Commento ufficiale e le preghiere che sono poste al termine di ogni articolo. Tale contatto quotidiano con le Costituzioni sarà anche impegno personale di ognuno.


Si suggerisce poi nel tempo della meditazione l’invito alla lectio divina personale, a partire dalle letture della liturgia del giorno o dalla lettura continuata di qualche lettera di San Paolo.


In occasione dei ritiri mensili di febbraio e marzo la comunità potrà approfondire la spiritualità del “da mihi animas, cetera tolle” attraverso la lectio divina di due testi di S. Paolo, in cui l’Apostolo tratta dell’urgenza di evangelizzare (2 Cor 4, 1-6) e delle tribolazioni connesse al ministero pastorale (2 Cor 4, 7-12). Le due pagine possono essere attualizzate facendo riferimento ai nuclei II e IV del documento del CG 26. In tali occasioni si possono valorizzare le celebrazioni della liturgia della Parola e dell’Adorazione eucaristica, predisposte nel CD del CG 26, relative al II e IV nucleo.


L’itinerario quaresimale di conversione potrà culminare in una celebrazione penitenziale comunitaria, in cui i confratelli saranno invitati a chiedere perdono a Dio per le infedeltà vocazionali e a invocare insieme il dono di una maggiore coerenza con la nostra Regola di vita. Di tale celebrazione penitenziale viene offerto uno schema celebrativo.



Avvento 2009


Il tempo di Avvento sarà segnato dalla celebrazione del 18 dicembre, nella quale ogni salesiano vivrà l’esperienza del rinnovo della professione religiosa. Vista la particolarità del tempo liturgico, si suggerisce di valorizzare la novena dell’Immacolata ponendo attenzione all’Eccomi di Maria di fronte alla chiamata di Dio, alla risposta positiva di Don Bosco dopo il sogno dei nove anni e al nostro personale assenso all’inizio della nostra vocazione.


Il cammino proposto, dopo il confronto con il “si” di Maria e con quello di Don Bosco, mira a rendere ogni confratello responsabile del dono della propria vocazione e partecipe di quella di ogni altro salesiano della comunità. Si suggerisce che il confratello faccia memoria, magari per scritto, delle origini della propria vocazione con la forma di un racconto o di una “lettera a Don Bosco” o del ricordo di un salesiano decisivo nella scelta vocazionale. Con una preghiera a Don Bosco ciascuno infine sarà chiamato a dire grazie al nostro Padre e Fondatore.


Durante la novena nel tempo della meditazione si potranno usare i primi 10 minuti per una lettura del brano proposto e per la presentazione di alcuni spunti di riflessione, lasciando poi il tempo restante al silenzio personale. Conviene che tutti i confratelli abbiano copia del testo di riferimento.


I giorni della novena possono avere la seguente articolazione:

  • domenica 29: I di Avvento - Vespri e Adorazione Eucaristica

  • lunedì 30 novembre: lectio divina su Lc1,26-28 - “L’Annunciazione” I

  • martedì 1 dicembre: lectio divina su Lc1,29-33 - “L’Annunciazione” II

  • mercoledì 2 dicembre: lectio divina su Lc1,34-38 - “L’Annunciazione” III

  • giovedì 3 dicembre: lettura meditata del racconto del “sogno dei nove anni” I

  • venerdì 4 dicembre: lettura meditata del racconto del “sogno dei nove anni” II

  • sabato 5 dicembre - B. Rinaldi: ogni confratello ricorda o scrive gli inizi della sua vocazione

  • domenica 6 dicembre: II di Avvento - Vespri e Adorazione Eucaristica

  • lunedì 7 dicembre: ogni confratello prega o scrive la sua preghiera a Don Bosco.


Nei giorni seguenti la Solennità dell’Immacolata, come preparazione immediata al 18 dicembre, la comunità locale può prevedere almeno un incontro di condivisione nel quale ogni salesiano avrà la possibilità di parlare della propria storia vocazionale, proponendo o leggendo agli altri confratelli il ricordo della propria vocazione e la preghiera a Don Bosco, maturati nei giorni precedenti.



3. Coinvolgimento dei giovani


Il Rettor Maggiore, in questo 150° anniversario ed in coerenza con il terzo nucleo tematico del CG26 “necessità di convocare”, ci domanda di narrare ai giovani la storia degli inizi della Congregazione della quale essi sono stati “confondatori” insieme a Don Bosco, di coinvolgerli nell’azione apostolica con la stessa passione del “da mihi animas”, di proporre loro la vocazione consacrata salesiana nelle sue due forme.


Si suggerisce alle comunità educative pastorali di annunciare a tutti i giovani la storia della nascita della Congregazione salesiana, sorta per opera dello Spirito Santo, con l’intervento materno di Maria, con la collaborazione di don Bosco con i giovani. Le feste dei giovani, che si realizzano nelle Ispettorie, possono essere occasione per la narrazione di questi inizi carismatici. Si favorisca anche un incontro di ascolto, comunicazione e dialogo dei giovani con la comunità salesiana circa le attese, gli apprezzamenti e i suggerimenti che essi nutrono nei confronti della Congregazione.


Si suggerisce inoltre alle comunità educative di favorire azioni e impegni apostolici in cui i giovani sono protagonisti nell’evangelizzazione dei loro coetanei. Si incrementino gruppi o associazioni giovanili di impegno apostolico, ispirati alla spiritualità del “da mihi animas”. Si valorizzi la festa di San Domenico Savio, soprattutto per quei ragazzi e giovani impegnati apostolicamente. Il confronto nel Movimento giovani salesiano aiuti a sviluppare l’impegno apostolico.


La comunità salesiana trovi momenti di comunicazione della storia vocazionale dei confratelli, soprattutto con i giovani impegnati nell’azione apostolica e disponibili alla ricerca vocazionale. Coinvolga giovani, laici e famiglie nella preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione. Offra ai giovani esperienze di condivisione della propria vita comunitaria. Inizi o continui la riflessione e sulle modalità di animazione vocazionale locale e sulla comunità di aspirantato.



4. Condivisione con i laici


“Lo spirito, la mentalità e l’esperienza pastorale portarono don Bosco a maturare alcune convinzioni: la possibilità dello spirito salesiano di essere vissuto in diversi stati di vita e quindi di contribuire attraverso l’unione dei “buoni” alla grande missione della Chiesa; la fondazione dei primi gruppi, coagulati attorno all’esperienza oratoriana, con diverso legame, con diversa consistenza associativa, con diversi requisiti di appartenenza” (Presentazione della Strenna 2009).


Nella tradizione salesiana il lavoro educativo pastorale è un cammino di santità. Nello spirito della Strenna 2009, dove è possibile, si proponga un incontro dei laici corresponsabili e maggiormente coinvolti nella missione salesiana. Essi, in clima di fraternità, siano invitati a condividere la loro esperienza di come ognuno vede la missione salesiana e di come questo lavoro lo arricchisca. Valorizzando l’esperienza di condivisione, si può concludere con un momento celebrativo.


La presentazione della Strenna al numero 4 offre alcuni suggerimenti che possono ispirare riflessioni e iniziative per “far sì che la Famiglia Salesiana diventi un vasto movimento al servizio della salvezza dei giovani” (Presentazione della Strenna 2009). Esse si riferiscono anche ai laici coinvolti nella missione salesiani e in essa corresponsabili e quindi facenti parte del movimento salesiano; infatti non tutti questi laici appartengono alla Famiglia salesiana.



5. Momenti dell’Ispettoria



Preparazione e celebrazione delle professioni


Quest’anno si dia una particolare attenzione alla preparazione alla prima professione, ossia all’anno di noviziato, ai rinnovi e alla professione perpetua. Nel 1859 nasce la Congregazione; essa rinasce e cresce anche oggi, ogni volta che un giovane accoglie l’invito del Signore Gesù a seguirlo nella vita consacrata sui passi di don Bosco. La nostra vocazione è la vita consacrata; essa ha bisogno di essere posta al centro fin dai primi passi della formazione e necessita di essere riscoperta da tutti.


Nel clima culturale odierno, in cui i giovani vivono l’incertezza del futuro e la debolezza nel prendere decisioni, sono necessarie esperienze forti previe al noviziato; da qui viene l’importanza dell’aspirantato e del prenoviziato, al fine di aiutare a maturare scelte consapevoli e responsabili. La professione temporanea poi non è da considerare come un’esperienza di volontariato; si tratta dell’offerta di tutta la propria vita a Dio per i giovani. La formula per la professione temporanea sottolinea bene che essa è una scelta definitiva; infatti il professando afferma che “pur avendo l’intenzione di offrirsi” a Dio “per tutta la vita”, “secondo le disposizioni della Chiesa” fa voto di essere obbediente, povero e casto per un periodo determinato. Nella Congregazione occorre favorire un cambio di mentalità al riguardo, perché un modo errato di intendere la professione temporanea rischia di rafforzare quella provvisorietà e quella fragilità che connotano le nuove generazioni.


Nell’Ispettoria le celebrazioni delle prime professioni, dei rinnovi e delle professioni perpetue siano vissute come riconoscenza a Dio, che sempre suscita giovani generosi che intendono dare il primato a Dio nella loro vita, mettersi al seguito di Cristo, vivere la disponibilità allo Spirito per i giovani, soprattutto i più poveri. Tali celebrazioni nella loro semplicità, dignità e solennità, devono favorire la creazione della mentalità di una scelta per tutta la vita. Nelle Ispettorie ordinariamente le professioni vengono celebrate il 31 gennaio, il 24 maggio, il 16 agosto e l’8 settembre.


Si suggerisce infine che durante la preparazione alla professione perpetua i professandi condividano la loro storia vocazionale con i confratelli perpetui della loro comunità e con i confratelli che li hanno accompagnati più da vicino durante i vari anni del cammino formativo.



Esercizi spirituali


Gli Esercizi spirituali del 2009 potrebbero concentrarsi sull’approfondimento delle Costituzioni. Si potrebbe anche ripensare la loro modalità di attuazione: se al mattino la meditazione potrebbe avere la forma della “lectio divina”; al pomeriggio l’istruzione potrebbe essere concentrata sulle Costituzioni. I due momenti dovrebbero essere unitari: la fondazione biblica del mattino avrebbe poi una traduzione carismatica nel pomeriggio. La preghiera comunitaria, la lettura continuata, la riflessione e la preghiera personali potrebbero essere concentrati sulla nostra Regola di vita.


Le Costituzioni sono il progetto di vita dei salesiani di Don Bosco; durante gli Esercizi ogni confratello sia invitato a concretizzare il progetto personale di vita nella prospettiva delle Costituzioni. La vita consacrata è un cammino di santificazione, che richiede una metodologia spirituale, senza la quale non c’è crescita. Il progetto personale di vita favorisce tale metodologia; esso è la regola di vita adattata alle proprie situazioni “hic et nunc”. Gli Esercizi spirituali perciò propongano ai confratelli di riformulare il progetto personale di vita. Le linee di azione del CG26, riferite agli impegni del singolo confratello, possono aiutare ognuno ad assumere il profilo del salesiano che emerge dalle Costituzioni e dal Capitolo stesso e a concretizzare tale progetto.



Pellegrinaggio dell’urna di Don Bosco


Già durante l’anno 2009 l’urna di Don Bosco passerà in alcune Ispettorie; negli anni seguenti tale urna visiterà le altre Ispettorie. E’ un momento da vivere non solo come evento, ma come momento di un cammino spirituale e pastorale. Nell’anno 2009 questo passaggio può caratterizzarsi con il ricordo degli inizi della Congregazione e del Movimento salesiano, che hanno avuto in Don Bosco il loro fondatore. La visita dell’urna di Don Bosco avrà sicuramente una grande capacità di convocazione di giovani, famiglie, laici; potrà coinvolgere la Chiesa locale e il territorio; a tutti deve offrire un’esperienza, un messaggio e soprattutto una nuova partenza nel proprio cammino.



6. Segni e azioni simboliche



La celebrazione di quest’anno 2009 potrà essere arricchita da alcuni segni che manifestino esternamente l’importanza di questa ricorrenza e rimangano come memoria del cammino compiuto. Le sensibilità e le culture sono diverse; ogni comunità potrà scegliere ciò che ritiene più utile.


Tra questi segni si può valorizzare il testo della Costituzioni, stampato in un formato più grande. Esso, come già indicato, potrà essere esposto nella cappella comunitaria, utilizzato quotidianamente per la lettura di qualche articolo e firmato dopo il rinnovo della professione il 18 dicembre.


Si farà il possibile perché in tale data sia disponibile un volume che raccolga le principali “Fonti salesiane”, come è stato richiesto dal CG 26, in modo che i confratelli possano avere un contatto frequente con i testi principali della nostra tradizione spirituale.


Si può ricordare e valorizzare visivamente lo stemma della Congregazione salesiana, con il suo motto “da mihi animas, cetera tolle”. Come pure può essere valorizzata la medaglia della prima professione e la croce dalla professione perpetua.


Si offre qualche esempio di slogan che può essere utilizzato come elemento comunicativo: “Senza di voi non avrei potuto fare nulla” (Don Bosco); “Io ho fatto lo schizzo, voi metterete il colore” (Don Bosco), “Il seme è diventato albero e l’albero è diventato bosco” (Rettor Maggiore)

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Esistono sussidi multimediali utili per le varie iniziative. In particolare si segnala il DVD “Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni” (6’) realizzato da “Missioni don Bosco” e il CD Rom “Verso il 2015. Il CG 26” realizzato dal Dicastero della comunicazione sociale.


Si può infine suggerire, dove paia opportuno, di inviare un biglietto di partecipazione del 150° anniversario della nascita della Congregazione ai responsabili della Chiesa e della società civile.



Conclusione. Questo avvenimento del 150° anniversario di fondazione della Congregazione costituisce un’occasione di approfondimento della identità carismatica. Occorre per questo offrire una buona animazione comunitaria da parte del direttore, insieme al coinvolgimento dei confratelli, giovani, laici e famiglie. Insieme a questi suggerimenti, troverete in allegato i sussidi celebrativi.


Vi auguro che il cammino di quest’anno sia proficuo e prolunghi quella esperienza pentecostale che è stato il CG26. Lo Spirito Santo apra la nostra mente e infiammi il nostro cuore. In Don Bosco




Don Francesco Cereda

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