2 agosto
Beato AUGUSTO CZARTORYSKI, sacerdote
Memoria facoltativa
Augusto Czartoryski nacque a Parigi, in esilio, il 2 agosto 1858. Da circa trent'anni la sua famiglia, legata alla storia e agli interessi dinastici della Polonia, era emigrata in Francia.
A sei anni gli morì la mamma, ammalata di tubercolosi: una triste eredità che la madre trasmise al figlio. Quando il male manifestò i suoi primi sintomi, cominciò per Augusto un lungo, forzato pellegrinaggio in diverse nazioni, in cerca della salute, che non riacquisterà mai. Ma non era la salute il principale obiettivo della sua ricerca: coesisteva nel suo animo giovanile un'altra ricerca ben più preziosa, quella della sua vocazione.
Molto influsso sul giovane principe fu esercitato dal suo precettore Giuseppe Kalinowski, carmelitano, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1991. Fu precettore di Czartoryski solo per tre anni (1874-1877), ma vi lasciò il segno.
L'evento decisivo fu però l'incontro con Don Bosco. Augusto aveva ormai 25 anni, quando lo conobbe per la prima volta. Ciò avvenne a Parigi, nel palazzo Lambert, dove abitava con i familiari. Dopo questo incontro, Augusto non solo sentì rafforzarsi la vocazione allo stato religioso, ma ebbe la netta convinzione di essere chiamato a diventare salesiano. Nel 1887 entrò in noviziato, sotto la guida del Maestro don Giulio Barberis. Il 24 novembre dello stesso anno fece la vestizione nella Basilica di Maria Ausiliatrice per le mani di Don Bosco. Ti Santo mori due mesi dopo, e sulla sua tomba a Valsalice il principe Czartoryski diventò salesiano emettendo la professione religiosa. Preparato dalla sofferenza, il 2 aprile 1892 venne ordinato sacerdote a Sanremo dal Beato Mons. Tommaso Reggio, vescovo di Ventimiglia.
La vita sacerdotale di don Augusto durò appena un anno, che egli trascorse ad Alassio, in una camera che dava sul cortile dei ragazzi. Là si spense la sera del 8 aprile 1893, seduto sul seggiolone già usato da Don Bosco. La sua salma fu trasportata in Polonia e tumulata nella cripta parrocchiale di Sieniawa, accan‑
to alle tombe di famiglia. Successivamente le sue spoglie vennero traslate nella chiesa salesiana di Przemygl, dove si trovano ancor oggi. Il papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato a Roma, in piazza San Pietro, il 24 aprile 2004.
Dal Comune dei santi (per i religiosi); oppure dal Comune dei pastori. Salmodia del giorno, dal Salterio.
Ufficio delle letture
SECONDA LETTURA
Dalle "Biografie di Salesiani" a cura del sac. Giovanni Battista Francesia
(Tipografia
e Libreria Salesiana, San Benigno Canavese 1896;
Positio,
Summarium docwnentorum additum, pp.
204-205)
Qui ho trovato angeli
Appena arrivato a San Benigno, come un povero naufrago, scampato dai pericoli del mare, egli si presentò al Direttore e tutto gli si affidò. Quasi poi avesse timore che gli si usassero riguardi, che egli desiderava evitare, disse ai suoi Superiori, che gli comandassero pure senza difficoltà ogni cosa. "Sicuramente ho bisogno di molta indulgenza, perché quando si è vissuti nel mondo, si portano con sé dei difetti che solo col tempo si possono sradicare. Ella però mi aiuti, ed io spero di poterci riuscire". Non solo in quel primo arrivo egli parlò così con familiarità e confidenza col suo nuovo Direttore di spirito, ma ogni volta che lo credeva opportuno o ne sentiva il bisogno. Ed allora, volendo proprio morire al mondo, per darsi tutto al Signore, poté dire con tutta ragione le parole di san Bernardo: "Qui ho trovato angeli, mentre in ogni altra parte ho appena incontrato degli uomini".
Tutto era per lui argomento di studio e di imitazione. Desideroso di togliere dal cuore tutto quello che non era
Dio e la sua maggior gloria, egli pose tutta la sua confidenza nel Direttore dell'anima sua. Non ignorando che la solidità di un edificio dipende da un buon fondamento, e che un noviziato fervoroso è un segno sicuro di una vita religiosa e santa, si pose con gran risoluzione per far subito e bene. Ebbe un piccolo disturbo nel ricordare le comodità che aveva abbandonate, e nel sentire più al vivo le austerità della vita religiosa. Sovente sentiva una voce che gli diceva: "Poveretto, che cosa hai fatto? Potrai resistere a questo genere di vita? Tu non sei più giovane, non sei mai stato abituato a questi rumori che sono la vita dei Salesiani! Per qualche giorno resisterai, ma poi questa vita comune finirà per rovinarti. Non avresti fatto meglio startene in casa col papà, con la zia, con i fratelli? Chi ti poteva impedire di fare il bene, e nel miglior modo che ti sarebbe piaciuto? Ed ora qui, tra gente sconosciuta, che in breve si dimenticherà che ti sono dovuti mille riguardi...".
Il demonio tentatore cercava con queste e altre industrie di far pentire il nostro don Augusto. Ma egli, certo che la strada del Paradiso è seminata di triboli e di spine, cercò di dimenticarsi affatto di ciò che era stato in mezzo al mondo, per cominciare ad essere ciò che intendeva diventare. Per prima cosa pregò che fosse chiamato col suo semplice cognome. Avendo i suoi Superiori stabilito che si chiamasse invece don Augusto, egli li ringraziava, perché così avrebbe avuto un mezzo di più per non ricordarsi quasi della sua famiglia. E questa abnegazione di mente e di spirito fu così risoluta e generale, che ne restarono meravigliati anche quelli che erano più avanzati nel cammino della virtù. Era veramente ammirabile il contegno, che egli osservò fin dal primo giorno che entrò a San Benigno. Chiese che non gli si usasse nessuna eccezione, e che si mettesse alla regola comune, dicendo che avrebbe provato un po' di pena, se un giorno gli si fosse potuto rinfacciare di esser vissuto con eccezioni. Fu Don Bosco che manifestò il desiderio che per la sua cagionevole salute si mettesse alla tavola dei Superiori. Ma per il buon don Augusto questa preferenza riuscì una vera scuola di perfezione. "Non mi poteva capitar di meglio, andava dicendo, che avere questi modelli d'ogni virtù continuamente sotto i miei occhi. Mi aiuti il buon Dio a ricavarne profitto".
RESPONSORIOCf. Sal 70,17; 74,2; 88,1; Is 49.2
R. Dio mi ha istruito fin dalla giovinezza: * proclamerò in eterno i suoi prodigi.
Mi ha protetto all'ombra della sua mano:
R. proclamerò in eterno i suoi prodigi.
Orazione come alle Lodi mattutine.
Lodi mattutine
LETTURA BREVERm 12,1-2
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
RESPONSORIO BREVE
R. Il cuore dei santi, * nella legge di Dio.
Il cuore dei santi, nella legge di Dio.
v. Diritto e sicuro è il loro cammino
* nella legge di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Il cuore dei santi, nella legge di Dio.
Ant. al Ben. Mio bene è il Signore, generoso con chi spera in lui.
INVOCAZIONI
All'inizio di questo nuovo giorno, nella memoria del beato Augusto Czartoryski, eleviamo a Dio Padre la nostra lode e la nostra supplica:
Rafforza, o Padre, la fedeltà dei tuoi figli.
Con la grazia che proviene da te, Padre, tu doni ai ministri della tua Chiesa di operare con pazienza nella carità:
concedi coraggio e perseveranza a coloro che hai chiamati a lavorare per il Regno.
Tu chiami uomini e donne a seguirti più da vicino, attraverso la professione dei consigli evangelici:
concedi che, nella fedeltà al Vangelo e al carisma dei Fondatori, essi facciano delle loro comunità un segno vivente dell'amore di Cristo.
Nel beato Augusto Czartoryski ci hai donato un modello di totale ubbidienza alla tua chiamata:
fa' che, imitando il suo esempio, possiamo amare e servire Cristo nei giovani che incontriamo sul nostro cammino.
Nel beato Augusto ci hai dato un esempio di povertà e di distacco dalle cose del mondo:
aiuta i consacrati a vivere e a testimoniare i consigli evangelici.
Hai fatto di lui un modello per i giovani alla ricerca della loro vocazione:
rendici capaci di aiutare nel discernimento le persone che si rivolgono al nostro consiglio.
Padre nostro.
ORAZIONE
Dio onnipotente e misericordioso, che hai chiamato il beato Augusto, sacerdote, alla sequela del tuo Figlio, che da ricco si è fatto povero, concedi a noi, stimolati dal suo esempio e docili all'azione dello Spirito Santo, di servirti umilmente nei giovani più bisognosi. Per il nostro Signore.
Vespri
LETTURA BREVER1118,28-30
Noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio, per coloro che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati, li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati, li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati, li ha anche glorificati.
RESPONSORIO BREVE
R. II Signore è giusto, * ama la giustizia.
Il Signore è giusto, ama la giustizia.
V. Guarda i buoni con amore,
* ama la giustizia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Il Signore è giusto, ama la giustizia.
Ant. al Magn. Avete abbandonato ogni cosa per seguirmi: avrete cento volte tanto, e la vita eterna.
INTERCESSIONI
Al tramonto di questo giorno rivolgiamo con umile fiducia la nostra preghiera a Dio Padre che chiama tutti i suoi figli alla santità, e diciamo:
Santifica la tua famiglia, o Signore.
Hai costituito la Chiesa come tuo popolo santo e immacolato:
fa' che, in una fede pura e senza macchia, sappiamo riconoscere e testimoniare il tuo amore nelle concrete situazioni della vita e della storia.
Tu accompagni l'umanità intera nel suo cammino:
concedi che essa, rispondendo al progetto della creazione, collabori alla crescita in umanità di ogni cultura, e sviluppi le potenzialità racchiuse nella natura, per una promozione integrale di ogni persona.
Hai guidato il beato Augusto a donarsi tutto a te, alla scuola di san Giovanni Bosco:
concedi anche a noi di essere fedeli al carisma del nostro Fondatore.
Hai donato al beato Augusto una profonda vita interiore: concedici di fare della nostra vita un sacrificio spirituale a te gradito.
La vita del beato Augusto risplende per la pratica della povertà e per l'accettazione coraggiosa della malattia:
per sua intercessione, donaci di abbracciare con fede le prove di ogni giorno.
Ai fedeli defunti che hanno lavorato con piena dedizione al servizio dei fratelli:
concedi la ricompensa che il tuo Figlio ha promesso al servo buono e fedele.
Padre nostro.
ORAZIONE
Dio onnipotente e misericordioso, che hai chiamato il beato Augusto, sacerdote, alla sequela del tuo Figlio, che da ricco si è fatto povero, concedi a noi, stimolati dal suo esempio e docili all'azione dello Spirito Santo, di servirti umilmente nei giovani più bisognosi. Per il nostro Signore.