Maria Ausiliatrice 2

MARIA NEL MISTERO DI CRISTO E DELLA CHIESA


2.1.2. TRIDUO IN ONORE

DI MARIA SS. AUSILIATRICE

1 ° giorno: Maria SS. Madre e Ausiliatrice della Chiesa

CANTO

RITI INIZIALI

C Nel nome del Padre...

La benedizione di Dio, che ha costituito Maria madre,

modello e aiuto della sua Chiesa, sia con tutti voi. T E con il tuo spirito.

C Il ruolo di Maria nella storia della salvezza e tutti i pri­vilegi che Dio le ha concessi sono collegati al mistero della sua maternità: Madre del Redentore e Madre di tutti i redenti. Paolo VI, a chiusura della terza sessione del Concilio Vaticano Il, la proclamò solennemente «Ma­dre della Chiesa». Proprio perché Madre, essa è anche Ausiliatrice della Chiesa, dei Pastori e di tutti i cristia­ni; la Chiesa perciò la invoca «con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice» (LG 62). Quale apostolo del titolo di Ausiliatrice, essa suscitò Don

Bosco, che disse ai suoi figli: «La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice» (MB 7,339).

In atteggiamento di ascolto e di preghiera, vogliamo cre­scere nella consapevolezza di questa prerogativa della Vergine, per affidarci più fiduciosamente al suo mater­no aiuto.

C Preghiamo.

O Signore, che hai costituito la Vergine Maria Madre della Chiesa e potente aiuto dei cristiani, fa' che, crescendo nella sua conoscenza,

siamo più disponibili alle iniziative del suo amore. Tu che vivi nei secoli.

T Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura

G Nell'Antico Testamento Dio ha suscitato grandi figure di donne, nelle quali ha voluto manifestare la sua bontà e la sua potenza a salvezza del suo popolo. In esse la Chiesa vede «tipi» o prefigurazioni della Vergine SS. e della sua missione nella storia della salvezza. Vediamo così Giuditta e la sua vittoria su Oloferne.

L Dal Libro di Giuditta (13,11-15.17-20).

Giuditta gridò di lontano al corpo di guardia delle por­te: «Aprite, aprite subito la porta: è con noi Dio, il no­stro Dio, per esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici, come ha dimostrato og­gi». Non appena gli uomini della sua città sentirono la sua voce, corsero giù in fretta alla porta della città e chia­marono gli anziani. Corsero tutti, piccoli e grandi, per­ché non s'aspettavano il suo arrivo; aprirono dunque la porta, le accolsero dentro e, acceso il fuoco per far chia­ro, si fecero loro attorno. Giuditta disse loro a gran vo­ce: «Lodate Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha di­stolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha col­pito i nostri nemici in questa notte per mano mia». Estras­se allora la testa dalla bisaccia e la mise in mostra di­cendo loro: «Ecco la testa di Oloferne, comandante su­

premo dell'esercito assiro; ecco le cortine sotto le quali giaceva ubriaco; Dio l'ha colpito per mano di donna». Tutto il popolo era oltremodo fuori di sé e tutti si china­rono ad adorare Dio, esclamando in coro: «Benedetto sei tu, nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo». Ozia a sua volta le disse: «Be­nedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tut­te le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore che ha creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che hai avuto non cadrà dal cuore degli uomini, che ri­corderanno sempre la potenza di Dio. Dio faccia riusci­re questa impresa a tua perenne esaltazione, ricolman­doti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, compor­tandoti rettamente davanti al nostro Dio». E tutto il po­polo esclamò: «Amen! Amen!».



CANTICO DI GIUDITTA (Gdt 16,1-2a.13-15)

Rit. Il Signore ha vinto per mano di una donna. Oppure

Rit. Tu gloria di Gerusalemme, tu letizia d'Israele, tu ono­re del nostro popolo.

Lodate il mio Dio con i timpani,

cantate al Signore con cembali,

elevate a lui l'accordo del salmo e della lode; esaltate e invocate il suo nome.Rit.

Poiché il Signore è il Dio

che stronca le guerre.

Innalzerò al mio Dio un canto nuovo: Signore, grande sei tu e glorioso,

mirabile nella tua potenza e invincibile.Rit.

Ti sia sottomessa ogni tua creatura:

poiché tu dicesti e tutte le cose furon fatte; mandasti il tuo spirito e furono costruite

e nessuno può resistere alla tua voce.Kit.

I monti sulle loro basi

insieme con le acque sussulteranno,

davanti a te le rocce si struggeranno come cera; ma a coloro che hanno il tuo timore tu sarai sempre propizio. Rit.


Seconda lettura

  • La Chiesa nel suo magistero ha più volte esaltato e indi­cato ai fedeli la Vergine come Madre e Aiuto della Chie­sa. Sono memorabili le parole con le quali Paolo VI, a chiusura della terza sessione del Concilio Vaticano II, la proclamò solennemente Madre della Chiesa.

  • Dai discorsi di Paolo VI: Maria, Madre della Chiesa (v. p. 554).

Oppure, con altra introduzione: Giovanni Paolo II, Ma­ria SS. Corredentrice, Madre della Chiesa (v. p. 561).

Oppure: Dalla Costituzione dogmatica Lumen Gentium: La maternità di Maria nell'economia della grazia (nn. 61-62).

CANTO


Terza lettura

  • La tradizione salesiana, sull'esempio di Don Bosco, ha sempre propagandato la devozione alla Vergine e appro­fondito le ragioni del titolo di Madre e Ausiliatrice del­la Chiesa e dei cristiani. Ecco alcune riflessioni di don Egidio Viganò nella lettera con cui invita la Famiglia Sa­lesiana a un rilancio della devozione all'Ausiliatrice do­po il Capitolo Generale XXI.

L Dalle Lettere circolari di don Egidio Viganò: Ausilia­trice e Madre della Chiesa (v. p. 578).

Oppure: Id., La devozione a Maria Ausiliatrice e il no­stro impegno apostolico ed ecclesiale (v. p. 579).

CANTO DEL MAGNIFICAT

Oppure: Dalla «Professione di fede» di Paolo VI (v. p. 642).

ORAZIONE CONCLUSIVA

C Preghiamo.

O Dio, Padre di misericordia,

il tuo unico Figlio, morente sulla croce,

ha voluto che fosse Madre nostra la sua stessa Madre, la Vergine Maria:

fa' che la tua Chiesa,

sostenuta dall'amore materno della Vergine, esulti, come madre feconda, per la santità dei suoi figli e riunisca tutti i popoli del mondo nell'unica famiglia dei credenti. Per Cristo nostro Signore.

T Amen.

2 ° giorno: La Vergine Ausiliatrice

guida e aiuto degli apostoli della gioventù

CANTO

RITI INIZIALI

C Nel nome del Padre...

Il Signore, che «con l'intervento materno di Maria», ha suscitato san Giovanni Bosco per la salvezza della gio­ventù, sia con tutti voi.

T E con il tuo spirito.

C Don Bosco ha assicurato che la Vergine Ausiliatrice be­nedice in modo speciale quanti si occupano della gio­ventù (cf MB 16,238). Come Gesù ebbe per i piccoli ma­nifestazioni di speciale compiacenza e tenerezza, così so­no particolarmente per i giovani le cure materne della Vergine. Per questo, nello stesso momento in cui il Si­gnore volle illuminare Giovannino Bosco sulla sua chia­mata per la salvezza dei giovani, gli disse anche: «Io ti darò la Maestra»; e Maria, prendendo con bontà Giovannino per mano, chiamò suoi figli i giovani del sogno profetico.

Come Don Bosco, anche noi, chiamati non senza un in­tervento materno di Maria a camminare «con i giovani

per condurli alla persona del Signore risorto», sentiamo che «la Vergine Maria è una presenza materna in questo cammino» (Cost. 34). Lei stessa ci illumini, come fece con Don Bosco, sulla bellezza e l'importanza di questa missione; e ci sostenga nella sua attuazione.

C Preghiamo.

O Signore, che hai affidato

Don Bosco e la sua missione educativa

alle cure materne e al potente aiuto della Madre tua, apri il nostro cuore e la nostra mente ai suoi insegnamenti e rendici docili alla sua guida di Madre e Maestra. Tu che vivi nei secoli.

T Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura

G Maria, Sede della Sapienza, è aiuto degli educatori e materno sostegno per i giovani, perché accolgano la Sapienza e da essa siano guidati nel cammino della vita.

L Dal Libro del Siracide (51,13-17.20.23-26). Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare, ricercai assiduamente la sapienza nella preghiera. Davanti al santuario pregando la domandavo, e sino alla fine la ricercherò. Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò. Il mio piede si incamminò per la via retta; dalla giovinezza ho seguito le sue orme. Chinai un poco l'orecchio per riceverla; vi trovai un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso; renderò gloria a chi mi ha concesso la sapienza. A lei rivolsi il mio desiderio e la trovai nella purezza. In essa acquistai senno fin da principio; per questo non la abbandonerò. Avvicinatevi, voi che siete senza istruzione, prendete dimora nella mia scuola.

Fino a quando volete rimanerne privi, mentre la vostra anima ne è tanto assetata? Acquistatela senza denaro. Sottoponete il collo al suo giogo, accogliete l'istruzione. Essa è vicina e si può trovare.

CANTO (p. es.: «Mentre trascorre la vita...»). Seconda lettura

G La Chiesa - Madre anch'essa sul modello di Maria - sente come prioritario nelle sue premure pastorali il pro­blema dei giovani e della loro formazione. Lo ha espresso il Concilio nella dichiarazione sulla educazione cattoli­ca (GE), alla quale fanno eco costantemente i Sommi Pontefici. Ne è esempio particolarmente significativo la Lettera di Giovanni Paolo Il «luvenum Patris» in occa­sione del centenario della morte di Don Bosco.

L Dalla Lettera Iuvenum Patris di Giovanni Paolo Il. La Chiesa ama intensamente i giovani: sempre, ma so­prattutto in questo periodo ormai vicino al Duemila, si sente invitata dal suo Signore a guardare ad essi con spe­ciale amore e speranza, considerando la loro educazio­ne come una delle sue primarie responsabilità pastorali. (...)

Nei numerosi incontri avuti con i giovani dei vari Con­tinenti, nei messaggi che ho loro rivolto e in particolare nella Lettera che nel 1985 indirizzai «Ai giovani e alle giovani del mondo», ho espresso l'intima mia persua­sione che è con loro che cammina e deve camminare la Chiesa. (...)

La situazione giovanile nel mondo d'oggi - a un seco­lo dalla morte del santo, che il mio predecessore Pio XI non esitò a definire «educator princeps» - è molto cam­biata e presenta condizioni e aspetti multiformi, come ben sanno gli educatori e i pastori. Eppure anche oggi permangono quelle stesse domande che il sacerdote Gio­vanni Bosco meditava sin dall'inizio del suo ministero, desideroso di capire e determinato ad operare. Chi sono i giovani? Che cosa vogliono? A che cosa tendono? Di

che cosa hanno bisogno? Questi, allora come oggi, so­no gli interrogativi difficili, ma inevitabili, che ogni edu­catore deve affrontare.

Non mancano oggi tra i giovani di tutto il mondo grup­pi genuinamente sensibili ai valori dello spirito, deside­rosi di aiuto e sostegno nella maturazione della loro per­sonalità. D'altra parte è evidente che la gioventù è sot­toposta a spinte e condizionamenti negativi, frutto di vi­sioni ideologiche diverse. L'educatore attento saprà ren­dersi conto della concreta condizione giovanile e inter­venire con sicura competenza e lungimirante saggezza. (...)

La Chiesa si sente direttamente interpellata dalla doman­da educativa, perché essa è là dove si tratta dell'uomo, essendo «l'uomo la prima strada che la Chiesa deve per­correre nel compimento della sua missione». Ciò com­porta, evidentemente, un vero amore di predilezione per la gioventù. (...)

Forse mai come oggi educare è diventato un imperativo vitale e sociale insieme, che implica presa di posizione e decisa volontà di formare personalità mature. Forse mai come oggi il mondo ha bisogno di individui, di fa­miglie e di comunità che facciano dell'educazione la pro­pria ragion d'essere e ad essa si dedichino come a fina­lità prioritaria, alla quale donano senza riserve le loro energie, ricercando collaborazione e aiuto, per sperimen­tare e rinnovare con creatività e senso di responsabilità nuovi processi educativi. Essere educatore oggi comporta una vera e propria scelta di vita, , a cui è doveroso dare riconoscimento e aiuto da parte di quanti hanno autorità nelle Comunità ecclesiali e civili. (...) Con la vostra opera, carissimi educatori, voi state com­piendo uno squisito esercizio di maternità ecclesiale. Ab­biate sempre davanti a voi Maria SS. come la più alta collaboratrice dello Spirito Santo... Ella continua ad es-sere una presenza materna, come indicano le parole di Cristo pronunciate sulla Croce: «Donna, ecco tuo figlio»; «Ecco tua madre».

Non distogliete mai lo sguardo da Maria; ascoltatela quando dice: «Fate quello che Gesù vi dirà» (Gv 2,5). Pregatela anche con quotidiana premura,_ perché il Si­

gnore susciti di continuo anime generose, che sappiano dire di si al suo appello vocazionale. A Lei io affido voi e insieme con voi affido tutto il mondo dei giovani, affinché essi, da Lei attratti, animati e gui­dati, possano conseguire, con la mediazione della vo­stra opera educativa, la statura di uomini nuovi per un mondo nuovo: il mondo di Cristo Maestro e Signore (dai nn. 1.6.14.17.20).

CANTO


Terza lettura

  • Chiamati, con l'intervento materno di Maria, ad essere apostoli dei giovani, ci sentiamo, come Don Bosco, so­stenuti e incoraggiati dalla sua materna presenza nell'at­tuare, sul suo esempio, questa delicata missione. «Ci af­fidiamo a Lei per divenire tra i giovani testimoni dell'a­more inesauribile del suo Figlio» (Cost. 8).

  • Dalle Lettere circolari di don Egidio Viganò: Devozio­ne all'Ausiliatrice e apostolato giovanile (v. p. 583).


INVOCAZIONI ALLA VERGINE AUSILIATRICE

C Con il cuore di Don Bosco, che ha detto: «Maria ci ha sempre protetti; la nostra fiducia non verrà mai meno», rivolgiamo alla Vergine la nostra filiale preghiera.

  • O Vergine Ausiliatrice, tu chiamavi tuoi figli i giovani che affidavi a Don Bosco. Rinnova anche a noi, come a Don Bosco, il dono di partecipare della tua predile­zione per loro.

T Ascoltaci, o Maria.

  • O Vergine Ausiliatrice, la necessità e la bellezza della missione tra i giovani non ne sminuiscono le difficoltà. Sostieni con il tuo aiuto e il tuo conforto quanti consa­crano la loro vita all'educazione e alla salvezza della gio­ventù.

T Ascoltaci, o Maria.

  • O Vergine Ausiliatrice, tu hai indicato a Don Bosco il modo di suscitare e plasmare tra i suoi giovani i suoi collaboratori. Concedi anche a noi di saper collabora-

re con te per fare di tanti giovani gli apostoli dei giova­ni e coltivare molte buone vocazioni. T Ascoltaci, o Maria.

G O Vergine Ausiliatrice, Don Bosco ha detto: «I giovani sono la delizia di Gesù e di Maria». Benedici e proteggi tutti i giovani e le giovani del mondo: le speranze della società e della Chiesa.

T Ascoltaci, o Maria.

C T O Maria Ausiliatrice, Madre della Chiesa, ispiratri­ce e guida della Famiglia Salesiana, tu intuisci ma­ternamente il cuore di tutti i confratelli; tu illumini e difendi la loro consacrazione apostolica; tu conosci e promuovi il progetto educativo pastorale a loro af­fidato; tu comprendi le loro debolezze, i limiti e le sof­ferenze; tu ami la gioventù affidata a ciascuno di lo­ro come dono di predilezione. Ebbene, o santa Ver­gine Madre di Dio, potente aiuto del Papa, dei Pa­stori e di tutti i loro collaboratori, prendi sotto il tuo premuroso patrocinio questa umile e laboriosa Società di san Francesco di Sales. Essa, con filiale fiducia, vuole affidarsi solennemente a te; e tu, che sei stata la Maestra di Don Bosco, insegnale a imitare tutte le sue virtù.


CANTO FINALE

3 'giorno: Maria Ausiliatrice e la Congregazione Salesiana

CANTO


RITI INIZIALI

C Nel nome del Padre...

La gioia del Signore, che ci ha dato in Maria una Madre premurosa e un Aiuto potente, sia con tutti voi. T E con il tuo spirito.

C Maria è Madre e Ausiliatrice della Chiesa e ha una pre­dilezione per i giovani, «porzione più delicata e più pre­ziosa dell'umana società» (Cost. 1). Per la loro salvezza

ha suscitato, con intervento materno, Don Bosco e la Congregazione Salesiana. Don Bosco non ha dubbi: «Tutto è opera della Madonna» (MB 6,337). La fede, la devozione e la fiducia di Don Bosco per l'Ausiliatrice sono la fede, la devozione e la fiducia dei suoi figli. Noi «crediamo che Maria è presente tra noi e continua la sua missione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cri­stiani» (Cost. 8). Chiediamo a lei di aiutarci a divenire più consapevoli della sua presenza e disponibili alla sua guida; sicuri che «la Congregazione è nata e cresciuta per l'intervento di Maria e si rinnoverà nella misura in cui la Madonna ritornerà ad occupare il posto che le cor­risponde nel nostro carisma» (CG21, 589).

C Preghiamo.

O Vergine Immacolata Ausiliatrice,

illumina le nostre menti e muovi i nostri cuori, perché, con il tuo aiuto e la tua guida, possiamo divenire per i giovani testimoni e strumenti dell'amore di Dio, che vive nei secoli.

T Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima lettura

G La fede nella presenza di Maria SS. nel progetto della salvezza e in mezzo al popolo di Dio è stata arditamente espressa dalla Chiesa nella Liturgia anche proponendo, nelle Messe in suo onore, passi della Scrittura che par­lano della Sapienza di Dio. La Vergine SS. in mezzo al Popolo di Dio è allo stesso tempo «Sede della Sapienza» e strumento della Sapienza di Dio che opera nel suo po­polo.

L Dal Libro del Siracide (24,1.3-4.8-12.19-21). La Sapienza loda se stessa, si vanta in mezzo al suo popolo: «Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo e ho ricoperto come nube la terra. Ho posto la mia dimora lassù, il mio trono era su una colonna di nubi.

Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine, il mio creatore mi fece piantare la tenda e mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe e prendi in eredità Israele. Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi creò; per tutta l'eternità non verrò meno. Ho officiato nella tenda santa davanti a lui, e così mi sono stabilita in Sion. Nella città amata mi ha fatto abitare; in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore, sua eredità. II ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi è più dolce del favo di miele. Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me, avranno ancora sete. Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà».

CANTO O SALMO

Seconda lettura

G La presenza di Maria in mezzo al suo popolo è stata for­temente sentita da Don Bosco, sia in genere riguardo alla Chiesa, sia in particolare riguardo alla sua opera, che ha sempre considerato opera della Madonna e da lei pro­tetta, tanto che osò affermare: «Non possiamo errare: è Maria che ci guida» (MB 18,439); affermazione che sarebbe temeraria, se non sgorgasse dalla fede e dalla fiducia di Don Bosco nell'Ausiliatrice.

L Don Bosco fin dagli inizi della sua opera ha la certezza della vicinanza e della protezione della Madonna; e non dubita di aver avuto dalla stessa Vergine la manifesta­zione della volontà di Dio. È del 1847 il fatto sorpren­dente, che rivelò diciassette anni più tardi ai suoi primi figli:

«Vi ho già raccontato diverse cose in forma di sogno dalle quali possiamo argomentare quanto la Madonna SS.ma ci ami e ci aiuti; ma giacché siamo qui noi soli, perché ognuno di noi abbia la sicurezza essere Maria Vergine

che vuole la nostra Congregazione e affinché ci animia­mo sempre più a lavorare per la maggior gloria di Dio, vi racconterò non già la descrizione di un sogno, ma quel­lo che la stessa Beata Madre si compiacque di farmi ve­dere. Essa vuole che riponiamo in Lei tutta la nostra fi­ducia» (MB 3,32).

E Don Bosco racconta il «sogno» del pergolato di rose; la visione della «Regina del Cielo»; le difficoltà; l'ab­bandono dei primi seguaci; la tentazione dello sconfor­to; ma poi i seguaci coraggiosi e fedeli e l'«amenissimo giardino» e il «numero immenso di giovani e di chierici, di laici coadiutori e anche di preti, che si posero a lavo­rare con me guidando quella gioventù»; e le parole del­la Vergine: «Sappi che la via da te percorsa tra le rose e le spine significa la cura che tu hai da prendere della gioventù...».

E già del tempo degli inizi la testimonianza di Buzzetti: «Fin d'allora si vedeva apparire sempre più viva la sua devozione verso Maria SS. ma e si adoperava con modi sempre più insinuanti perché i giovani celebrassero con frutto le feste della Madonna e il mese di Maggio» (MB 3,36).

Dal ricordo degli albori, passiamo alla chiusura della giornata terrena di Don Bosco: dopo una vita operosa, trascorsa nel segno della Vergine Immacolata-Ausilia­trice, ecco l'accorata raccomandazione patema, quale ci è trasmessa da don Rua, che la raccolse dalle labbra del Padre la sera del 29 dicembre 1887: «In un momento in cui poteva parlare con minor difficoltà, mentre era­vamo intorno al suo letto mons. Cagliero, don Bonetti ed io, Don Bosco disse fra altre cose: Raccomando ai Salesiani la devozione a Maria Ausiliatrice e la frequente comunione. Io soggiunsi allora: Questa potrebbe servir per strenna del nuovo anno da mandarsi a tutte le case. Egli riprese: Questo sia per tutta la vita» (MB 18,503).

CANTO

Terza lettura

G La devozione all'Ausiliatrice, come la visse e ce la co­municò Don Bosco, non è solo un aspetto accessorio, sia

pure importante, della spiritualità salesiana; ma è - co­me afferma il VII successore di Don Bosco, don Egidio Viganò - «un elemento imprescindibile del nostro ca­risma».

L Dalle Lettere circolari di don Egidio Viganò: L'Ausiliatrice e il carisma salesiano (v. p. 580).



ATTO DI AFFIDAMENTO A MARIA (v. p. 629)

Oppure


PREGHIERA LITANICA (da una preghiera di san Giovanni Bo­sco, v. p. 593)

ATTI CONCLUSIVI

Benedizione di Maria Ausiliatrice (v. p. 628). Oppure

C Preghiamo.

Signore Gesù, tu hai donato a Don Bosco quale Madre, Maestra e Ausiliatrice, la stessa tua santissima Madre,

per suo mezzo gli hai indicato

il campo della missione,

ispirandolo a fondare la nostra Società. Continua a guardare con benevolenza questa tua Famiglia,

fa' che sentiamo sempre viva tra noi la presenza e l'opera di Maria «Madre della Chiesa

Ausiliatrice dei cristiani».

Affidàti a lei e sotto la sua guida, donaci di essere tra i giovani testimoni del tuo inesauribile amore.

T Amen.