MARIA NEL MISTERO DI CRISTO E DELLA CHIESA
«La Vergine Maria ha indicato a Don Bosco il suo campo d'azione tra i giovani e l'ha costantemente guidato e sostenuto specialmente nella fondazione della nostra società. Crediamo che Maria è presente tra noi e continua la sua "missione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani". Ci affidiamo a Lei, umile serva in cui il Signore ha fatto grandi cose, per diventare tra i giovani testimoni dell'amore inesauribile del suo Figlio» (Cost. 8).
«Maria, Madre di Dio, occupa un posto singolare nella storia della salvezza.
Essa è modello di preghiera e di carità pastorale, maestra di sapienza e guida della nostra Famiglia. Contempliamo e imitiamo la sua fede, la sollecitudine per i bisognosi, la fedeltà nell'ora della croce e la gioia per le meraviglie operate dal Padre.
Maria Immacolata e Ausiliatrice ci educa alla pienezza della donazione al Signore e ci infonde coraggio nel servizio dei fratelli.
Nutriamo per Lei una devozione filiale e forte. Recitiamo quotidianamente il rosario e celebriamo le sue feste per stimolarci ad un'imitazione più convinta e personale» (Cost. 92).
1. LA DEVOZIONE ALLA VERGINE NELLA CHIESA
E NELLA FAMIGLIA SALESIANA
1.1. MARIA MADRE DELLA CHIESA E CULTO DELLA CHIESA PER MARIA
Il Concilio Vaticano II ci ha dato una sintesi meravigliosa della dottrina mariana e norme che, precisate dal Magistero postconciliare, debbono guidare, in armonia con tale dottrina, le espressioni del culto alla Vergine sia nelle sue manifestazioni liturgiche che nei «pii esercizi» della pietà cristiana. Paolo VI ha felicemente sintetizzato in due articoli della «Solenne professione di fede» da lui pronunciata a chiusura dell'Anno della Fede (30 giugno 1968) l'insegnamento della Chiesa circa la Vergine Maria, la sua missione nella storia della salvezza, le sue prerogative e privilegi come Madre del Redentore, il suo ufficio materno nei riguardi della Chiesa e di tutti i credenti (cf Ench. Vat. 3, nn. 550-551). Aspetti fondamentali della dottrina mariana sono, tra gli altri, la totale ordinazione dell'azione di Maria all'opera di Cristo, unico mediatore, la sua esemplarità nei riguardi della Chiesa e la perpetuità del suo ufficio materno per i «fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti... fino a che siano condotti nella patria beata» (LG 62).
«Al posto singolare» che Maria occupa nel piano redentivo di Dio «corrisponde un culto singolare per Lei». Esso «rientra... quale parte nobilissima, nel contesto di quel culto sacro che è compito primario del popolo di Dio... elemento
qualificante della genuina pietà della Chiesa» (MC Introduzione).
Esso deve però rispondere ad alcune esigenze, che Paolo VI nella esortazione Marialis cultus presenta come «orientamenti per il rinnovamento della pietà cristiana» (cf MC II parte). Sono in particolare da rilevare:
- la «nota trinitaria, cristologica ed ecclesiale» (cf MC 25-28), per evidenziarne la relazione «al Padre, per Cristo, nello Spirito Santo» e il collegamento con la vita della Chiesa; - i «quattro orientamenti: biblico, liturgico, ecumenico, antropologico» (cf MC 29-39) «per rendere più vivo e più sentito il legame che ci unisce alla Madre di Cristo e Madre nostra nella comunione dei santi».
È poi essenziale che in ogni espressione di pietà mariana si attui quanto il Concilio Vaticano II ribadisce circa la «vera devozione»: essa «procede dalla vera fede, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra e all'imitazione delle sue virtù» (LG 67; cf Cost. 92). Realizzeremo così in noi quella che Paolo VI ha chiamato «la fortuna di essere discepoli della devozione mariana».
1.2.
LA PRESENZA DI MARIA
NELLA
SPIRITUALITÀ
E
NELLA PEDAGOGIA SALESIANA
La dimensione mariana - «elemento intrinseco del culto cristiano» (MC 56) - ha nella spiritualità e nella pedagogia salesiana un'attuazione peculiare, in rispondenza alla parte che Maria SS. ha avuto nella nascita e nello sviluppo della Congregazione e della Famiglia Salesiana («Tutto è opera della Madonna») e in conformità alla devozione che Don Bosco ha avuto per la Vergine Immacolata Ausiliatrice e ha lasciato come preziosa eredità ai suoi figli. La fede della Chiesa nel mistero di Maria SS. (cf la professione di fede di Paolo VI) è la fede di Don Bosco e di ogni Salesiano; essa qualifica la nostra vocazione e la nostra missione: «Crediamo... che lo Spirito Santo suscitò, con l'intervento materno di Maria, san Giovanni Bosco» (Cost. 1); «Crediamo che Maria è presente tra noi e continua la sua "mis-
sione di Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani"» (Cost. 8); «Camminiamo con i giovani per condurli alla persona nel Signore risorto... La Vergine è una presenza materna in questo cammino» (Cost. 34). Da questa fede sgorga «una devozione filiale e forte» (Cost. 92) che ha momenti intensi di celebrazione sia personale che comunitaria e caratterizza la nostra pastorale giovanile, sacramentale insieme e mariana.
La pietà mariana «salesiana» è, quindi, in piena sintonia con quella della Chiesa: ne privilegia le celebrazioni liturgiche; è sensibile alle celebrazioni della Chiesa locale; cura con affetto filiale quelle che esaltano la predilezione materna di Maria per la Famiglia Salesiana e per la missione giovanile; alle norme del culto della Chiesa si ispira nella preparazione e nell'attuazione («con dignità e fervore»: Cost. 89) di ogni celebrazione.
La preparazione delle feste mariane era molto curata da Don Bosco ed è sempre una garanzia per la loro efficacia spirituale e pastorale. La comunità salesiana ne tiene conto nella programmazione della sua vita di pietà (cf Reg. 69).
La preghiera mariana ha tre aspetti che dobbiamo curare in modo consapevole : è preghiera che facciamo con Maria, per mezzo di Maria, a Maria. Con Maria, «la Vergine in preghiera» (MC 18) e «la Vergine dell'ascolto» (MC 17), che è costantemente presente nel cammino della Chiesa (cf «Redemptoris Mater» 25c) ed è anche modello della sua preghiera; per mezzo di Maria, fiduciosi nella potenza della sua intercessione presso Dio; a Maria, sicuri che accoglie con cuore materno le nostre suppliche, come dice l'antica preghiera: «Ricordati, o piissima Vergine Maria: non si è mai udito al mondo che qualcuno sia ricorso al tuo patrocinio, abbia invocato il tuo aiuto, chiesta la tua protezione, e sia stato abbandonato» (Memorare).