DB non vuole innanzitutto tracciare la storia della propria vita,
ma la vicenda e l’identità dell’Oratorio:
ispirazione iniziale
destinatari
condizioni favorevoli e contrarie
elementi distintivi della missione del metodo
connotazioni caratteristiche
Le MO si differenziano dai racconti precedenti
Quelli si concentravano su motivi e vicende legate al “Catechismo” diventato “Oratorio”: finalità, articolazione, attività, operatori, risultati;
Erano destinati ad autorità e pubblico, sostenitori e benefattori;
Senza collegamento con la storia interiore dell’autore.
Nelle MO, a livello narrativo, la storia dell’Oratorio si allaccia alla storia interiore
del narratore
e dei discepoli-continuatori
dal passato è protesa verso il futuro
ed ha una funzione normativa
I «carissimi figli Salesiani»
«con proibizione di dare pubblicità a queste cose sia prima sia dopo la mia morte»
Dunque:
Trasmissione di un patrimonio familiare e intimo (condiviso da autore e lettori)
Formazione e animazione: una missione, un’identità, un metodo.
DB trascina i destinatari nell’avventura di queste Memorie: li fa diventare parte attiva
In quanto discepoli che condividono la prospettiva in cui si colloca la narrazione di conquista di una identità;
In quanto interlocutori ai quali chiede di accettare la propria visione dei fatti (storica e personale, reale e poetica)
La presenza dei lettori condiziona la strategia narrativa di DB (con essi dialoga)
«Servirà di norma a superare le difficoltà future prendendo lezione dal passato»
«servirà a far conoscere come Dio abbia egli stesso guidato ogi cosa in ogni tempo»
«servirà ai miei figli di ameno trattenimento, quando potranno leggere le cose cui prese parte il loro padre…»
La motivazione alla scrittura è tanto più necessaria e interna al testo quanto meno questo è o si vuole “letterario”
Essa rimanda a un “fuori testo” che è caratteristico del genere autobiografico
5 motivazioni delle scritture autobiografiche:
Richiesta di un’autorità o di altri,
Difesa,
Affermazione della propria identità,
Trasmissione di testimonianza, insegnamento, valori, esperienze esemplari,
L’avvicinarsi della vecchiaia: recupero del passato
Queste finalità spingono DB a orientare la scrittura facendo:
Una costruzione rievocativa molto complessa e articolata,
Che va oltre la descrizione dell’Oratorio (opera con finalità e metodo propri);
È uno sguardo prospettico di tipo teologico-ideologico,
Che ricollega la genesi dell’Oratorio ad una traiettoria interiore e “spirituale” (vocazionale e missionaria)
Le MO iniziano con la nascita di DB:
Un orizzonte di storia provvidenziale
Una vicenda personale è caricata di un significato che ne trascende la singolarità.
Al di là dello scritto c’è Dio che governa la storia singolare e sociale in prospettiva salvifica, suscitando vocazioni e ispirando cammini,
Ma c’è anche un soggetto umano narrante
Secondo inizio: il sogno dei 9 anni (racconto dettagliato e drammatizzato)
Si inserisce nel testo come il vero inizio della “memoria” oratoriana
Determina la suddivisione in decadi
Il sogno dei 9 anni:
anticipa significati, strategie, strutture;
offre lo schema dell’organizzazione retorica delle MO finalizzata agli intenti dell’autore
L’incontro con Bartolomeo Garelli: al centro cronologico e simbolico di tutte le MO (2 dec., c. 12)
L’orfanello della Valsesia (3a dec., c. 7):
Conclude di fatto l’arco narrativo prefigurato nel sogno dei 9 anni…
3a dec., c. 8: frattura narrativa, variante della scrittura rispetto all’unità compositiva prec.
Cade la trama e l’intrigo:
Una serie di eventi cronologicamente ordinati, ma senza intreccio narrativo,
e senza il coinvolgimento personale e intimo del racconto precedente;
quadretti narrativi poco significativi per la vocazione oratoriana (finale scialbo: il Grigio).
Le autobiografie: sforzo per dare unità e senso, storicità, al proprio vissuto
DB, a partire dalle prospettive che lo guidano nel presente
Ricostruisce i fatti del passato attribuendo loro un senso
Rivela a sé e a noi quanto è stato aiutato o ostacolato nella costruzione della vocazione oratoriana
e quanto relazioni ed esperienze sono diventate parte della sua coscienza e metodo
DB trasforma l’esperienza rivisitata in una risorsa che gli permette di costruire un “sapere” spirituale e pedagogico per i lettori
Complesse dinamiche di memoria, selezione e interpretazione dei fatti, organizzazione di essi in una trama, secondo un significato superiore unitario
Operazione di filtratura delle vicende, nella ricostruzione di un tratto di vita attorno al nucleo unificante della vocazione/missione oratoriana
Una coscienza “di secondo livello”: il ritorno sui propri passi per riconoscere i legami di significato e di sbocco armonico dei vari elementi
È un lavoro di autoformazione, in cui DB:
percependo in modo diverso gli eventi del passato e agendo su di essi,
cioè ricollegandoli alla storia dell’Oratorio
e organizzandoli su questo significato unitario,
di fatto dà un contenuto nuovo ad eventi vissuti senza tale percezione globale
Il processo di SELEZIONE è attuato:
sui FATTI
scegliendo quelli più significativi per il senso globale e scartandone altri
sui loro SIGNIFICATI
interpretandoli in prospettiva teologica e secondo preoccupazioni che lo muovono nel presente
Un processo di ORGANIZZAZIONE degli avvenimenti in base al peso dato a ciascuno nella ricostruzione del disegno unitario che tutti li supera
Da questa progettazione nascono la trama e l’intreccio che reggono la strategia narrativa del suo racconto
Uno sguardo retrospettivo che rivela l’intima connessione tra vicende vissute in diversi piani temporali (infanzia, giovinezza, maturità e presente del narratore)
Si privilegia al punto di arrivo della storia, si dà senso a tutti gli episodi organizzandoli in una totalità intelligibile
Alla conclusione del percorso narrativo il testo delle MO ci appare
una continua ricerca ed evidenziazione di prefigurazioni dei tratti caratteristici dell’Oratorio
nel tessuto di una esistenza che l’autore sente segnata da una vocazione divina
(situazioni che anticipano l’Oratorio; personaggi rappresentativi di stile e metodo oratoriano)