PEP dell´ ispettoria Germania 2007-2013
2d Pastorale per soggetti aventi alle spalle processi migratori
Il rapido aumento e la dimensione dei processi migratori, delle fughe e delle persecuzioni in tutto il mondo sono diventate caratteristiche di spicco degli ultimi anni. Il fenomeno migratorio, con tutte le sue conseguenze, resterà anche nei prossimi anni una sfida perenne per i responsabili in campo politico ed ecclesiastico. Ciò non lascia indifferenti i Salesiani di Don Bosco in Germania.
Molti tra gli immigrati in Germania negli anni passati si sono trovati bene nel nostro paese e si sono integrati al meglio nella società. I Salesiani di Don Bosco e i collaboratori di tutte le sedi hanno prestato in Germania un contributo fondamentale e irrinunciabile; tuttora essi sono attivi in questo compito. Attraverso la costituzione di comunità madre lingua, la Chiesa Cattolica ha dato una risposta alla questione che la trasmissione e l’esperienza della fede appartengono a quei settori della vita umana caratterizzati fortemente dalla cultura, dalle tradizioni e dalla lingua.
Ma c’è anche un’altra faccia della verità: da un parte molti giovani immigrati non riescono a stabilire un rapporto con il nuovo contesto sociale in cui vivono; dall’altra molti soggetti chiave nel processo d’integrazione si comportano nei confronti degli immigrati spesso in modo indifferente. Anche le comunità madre lingua si apprestano ad affrontare nuove sfide. In questo caso bisogna fare attenzione al fatto che nelle diocesi tedesche sussistono concezioni diverse.
Soprattutto lo sviluppo multiculturale in agglomerati urbani come pure l’aumento dell’immigrazione dai paesi dell’Europa orientale, dal Sud America e dall’Africa richiedono competenze adeguate maggiori da parte dei Salesiani di Don Bosco. Una sfida particolare è rappresentata dai profughi minorenni come pure dagli immigrati privi di diritti in tutti i campi della vita quotidiana (parola chiave “illegalità”).
Obiettivo principale
Sin dai tempi di Don Bosco i soggetti migranti sono per noi, Salesiani di Don Bosco, un gruppo-obiettivo. I primi missionari in Argentina erano curatori spirituali per gli immigrati italiani. In modo particolare comunità guidate da confratelli di altre Ispettorie nell’Ispettoria tedesca rientrano in questa tradizione.
Con nuova attenzione i Salesiani di Don Bosco si dedicano oggi all’integrazione di giovani immigrati, aprendo loro luoghi della convivenza e offrendogli il loro tempo per il dialogo. La partecipazione richiede l’interesse attivo reciproco. Condizioni irrinunciabili per la convivenza pacifica sono la reciproca percezione ed attenzione. Solo in questo modo lo straniero diventa un amico, l’estraneità diventa patria spirituale e lo straniero un confidente.
Strategie
Riconoscere e porre accenti
La Germania è terra d’immigrazione. All’interno della società è esperibile una crescente disposizione alla percezione seria e priva di pregiudizi della condizione degli immigrati.
Anche i Salesiani di Don Bosco si pongono di fronte alla sfida di venire a capo dei processi migratori dei decenni passati in modo positivo e di affrontare le future forme migratorie in modo intelligente.
Compito chiave e trasversale
L’integrazione degli immigrati è compito chiave e trasversale per ogni sede dei Salesiani di Don Bosco. Questo compito riguarda in ugual misura tutte le sedi. Richiede da ogni sede salesiana una considerazione concettuale come pure, nell’organizzazione dei processi di partecipazione, la conoscenza delle distinzioni nei singoli processi migratori e delle differenze tra i gruppi migranti.
Partecipazione come processo stratiforme e reciproco
La pastorale dei Salesiani di Don Bosco per i soggetti con alle spalle esperienze migratorie si scaglia sia contro l’idea di un adattamento unilaterale (assimilazione) degli immigrati come pure contro la nascita di “comunità parallele” chiuse. È a livello locale che si decide se l’integrazione possa riuscire in modo positivo, attraverso l’incontro e lo scambio d’idee tra immigrati e persone ospitanti.
Collaborazione nazionale ed internazionale
I processi migratori di giovani in tutto il mondo richiedono non solo una profonda e coordinata collaborazione tra le nostre sedi e le missioni madre lingua, ma anche maggior dialogo e partnership con le Ispettorie salesiane interessate in tutto il mondo (in modo particolare quelle africane). Il nostro impegno in Germania nella pastorale dei soggetti con alle spalle esperienze migratorie non può essere separata da una cittadinanza attiva e globale e da una cristianità che si intende come Chiesa universale per il bene di tutti gli esseri umani nel mondo.
Orientamento operativo
Gli immigrati sono interessati fortemente da problemi di disoccupazione. La quota di immigrati beneficiari di interventi sociali è molto elevata. Troppi giovani immigrati non dispongono di un titolo di studio o di una qualifica professionale. Una delle cause fondamentali della scarsa partecipazione alla vita economica e sociale risiede nelle troppo spesso limitate conoscenze della lingua tedesca. Queste realtà richiedono il nostro intervento su diversi livelli:
Prospettiva nazionale
Le nostre comunità, le sedi, i servizi e le parrocchie verificano con quanti giovani immigrati siano al momento in contatto per potersi, se necessario, dedicare ai loro problemi e bisogni in modo più intenso.
Gli immigrati devono essere presi in considerazione a parte in progetti pedagogici e pastorali in modo corrispondente ai loro problemi, ai loro bisogni e alle nostre priorità.
L’Ispettore con il suo Consiglio ricerca possibilità di una collaborazione più profonda dei confratelli nelle sedi, delle comunità madrelingua come pure di istituti statali ed ecclesiali, per ottenere, attraverso il dialogo, ulteriori effetti sinergici per la nostra pastorale per soggetti con alle spalle esperienze migratorie.
Confratelli, collaboratrici e collaboratori interessati si incontrano in un forum specialistico sul tema immigrazione con lo scopo di promuovere la riflessione, l’aggiornamento e lo sviluppo di idee.
Prospettive a livello mondiale
L’Ispettore con il suo Consiglio verifica le possibilità progettuali insieme ad altre Ispettorie (in modo particolare dell’Africa) per dare il via a progetti corrispondenti alle specifiche situazioni. Un occhio di riguardo viene prestato ai giovani profughi minorenni non accuditi. In questo è indispensabile il coinvolgimento del Rettor Maggiore con il suo Consiglio; auspicabile è la partecipazione della “Don Bosco Mission” di Bonn, di “Don Bosco International” di Bruxelles, dell’Ufficio per il lavoro giovanile internazionale di Benediktbeuern come pure dell’opera “Don Bosco Fluchtingswerk Austria”1.
1 Opera salesiana per i profughi (ndt.)