ACS 206 , Pro missionibus


4. - Pro missionibus, -


Dovendo supplire il sig. Don Bellido, assente dal suo ufficio per la visita alle Ispettorie dell'India, ho la possibilità di constatare come sono pochi coloro che si offrono per andare a lavorare nelle Missioni, tra i popoli pagani.


a) Una parola a coloro che durante il tempo del noviziato o poco più tardi chiesero di esser mandati nelle Missioni e non furono esauditi.

Rinnovate la vostra domanda con fiducia, se vi pare che il fuoco sacro della vocazione missionaria non sia ancora spento. Le vocazioni missionarie provate dal tempo, matu­rate in una vita santamente laboriosa, sono le più preziose e resistenti.


b) A coloro che andrebbero volentieri nelle Missioni, ma non osano chiedere.

Per regola generale i Superiori vi inviano solo coloro che esprimono il desiderio di esservi mandati, quindi, se non chiedete mentre la grazia del Signore bussa alla porta dell'anima vostra, forse delle vocazioni missionarie preziose si perderanno per la vostra indecisione.


c) Due parole agli Ispettori e Direttori.

Sono pochi gli operai nelle Missioni, Don Bosco chiede il vostro valido aiuto. Sentite l'esortazione del nostro Don Albera di s. m.:

« Dovete essere intimamente persuasi che il provvedere buoni Missionari è proprio un vostro dovere: sia perché avete sotto la vostra giurisdizione un buon nucleo di confratelli, dei quali voi, meglio di ogni altro, potete valutare la capacità e le speciali attitudini; sia perché ogni casa dell'Ispettoria, in conformità della sua propria natura, è (o dovrebbe essere) un perenne vivaio di nuove vocazioni religiose, particolarmente per la nostra Congregazione.

» Pensate spesso e seriamente a questo vostro dovere e accendetevi d'amore per le nostre Missioni, sicché ciascuno di voi possa ripetere come sue proprie, prima a se stesso, e poi ai suoi dipendenti, le parole del nostro Ven. Padre: " Io mi sento profondamente addolorato al riflettere alla copiosissima messe che ad ogni momento e da tutte le parti si presenta e che si è costretti di lasciare incolta per difetto di operai.. "


» Ma - dirà forse qualcuno di voi - come fare a corrispondere a questo suo appello, se non abbiamo neppure il personale sufficiente per le nostre Ispettorie?

»Rispondo: " È appunto perché possiate avere personale abbondante per le Ispettorie affidatevi, che io vi dico: preparate molti e buoni missionari! Quanto maggiore è il numero dei missionari che un'Ispettoria può inviare alle lontane Americhe, nella Terra del Fuoco, nella Patagonia, nel Paraguay, nel Brasile, nell'Equatore, nell'Africa, nell'India, nella Cina, e dovunque abbiamo Missioni, tanto più numerose e preclare saranno le vocazioni religiose, che il Signore regalerà a quell'Ispettoria ".

» Non è- una semplice affermazione retorica, è un pensiero genuino del nostro Ven. Padre. Egli infatti a chi, nel vederlo togliere dai suoi collegi i soggetti migliori per allestire le sue prime spedizioni missionarie, gli faceva osservare che così operando sarebbe stato costretto a ridurre le Case per mancanza di personale adatto, rispondeva con la più profonda convinzione: «Sta. di buon animo: il Signore per ogni missionario ci manderà certo due buone vocazioni e anche di più ».


E permettete che aggiunga anche la seconda parola con tutta sincerità.

Le Missioni hanno bisogno di operai ben preparati sotto ogni aspetto, di elementi sicuri e fermi nel nostro spirito, nello spirito di sacrificio. Il mandarli inpreparati o peggio deficienti nella virtù, nelle qualità del buon salesiano, è una disgrazia, è un danno morale incalcolabile e un danno materiale ingente. Questi tali mal-selezionati non faranno onore alla nostra Società, né alla nazione di origine, ala quale finiranno per tornare mortificati e delusi.

Don Bosco mandava i migliori sotto ogni aspetto. & per questi ottimi che la Provvidenza manderà altre e più numerose .