ADORAZIONE EUCARISTICA
“Guai a me
se non predicassi il Vangelo!”
Per la celebrazione del Primo Venerdì di questo mese suggeriamo una traccia di Adorazione eucaristica sui contenuti del Messaggio del Papa per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno.
INTRODUZIONE
“Guai a me se non predicassi il Vangelo!” è il tema scelto per l’82° Giornata Missionaria Mondiale. Le decise parole di san Paolo ci ricordano che la testimonianza del Vangelo è, al tempo stesso, dovere morale e necessità per ogni cristiano. E’ strumento di salvezza per chi la riceve, ma anche per chi la offre, rinnovando la sua fede nel momento in cui la proclama agli altri.
Proponiamo una preghiera di adorazione, con la lettura di brevi brani tratti dal Messaggio che il Papa ha scritto in occasione di questa Giornata Missionaria Mondiale, attraverso i cinque temi dell’Ottobre Missionario. L’adorazione si articolerà, pertanto, in cinque diversi momenti.
ESPOSIZIONE DEL SS. SACRAMENTO
Primo momento:
LA CONTEMPLAZIONE
“Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi” (Sal 26,13)
“È pertanto Dio, che è Amore, a condurre la Chiesa verso le frontiere dell'umanità e a chiamare gli evangelizzatori ad abbeverarsi «a quella prima originaria sorgente che è Gesù Cristo, dal cui cuore trafitto scaturisce l'amore di Dio» (Deus caritas est, 7). Solo da questa fonte si possono attingere l'attenzione, la tenerezza, la compassione, l'accoglienza, la disponibilità, l'interessamento ai problemi della gente, e quelle altre virtù necessarie ai messaggeri del Vangelo per lasciare tutto e dedicarsi completamente e incondizionatamente a spargere nel mondo il profumo della carità di Cristo”.
Così il Papa ci ricorda che “andare alla fonte”, attraverso la preghiera e la meditazione, è un presupposto necessario per un’azione missionaria ispirata dal messaggio evangelico. Senza il desiderio di essere vicini a Dio attraverso la preghiera, tutte le nostre azioni sono vuote di significato.
In silenzio, contempliamo ora l’Eucarestia, lasciando che le parole del Papa sulla preghiera, prima e fondamentale forma di annuncio missionario, risuonino in noi.
SILENZIO
INVOCAZIONI
Chiediamo a Dio di favorire in noi la contemplazione, liberandoci innanzitutto dai desideri e dai timori che la ostacolano e offrendoci il dono prezioso dell’umiltà:
Dal desiderio di essere stimato
Liberami, Gesù
Dal desiderio di essere onorato Dal desiderio di essere lodato Dal desiderio di essere preferito agli altri Dal desiderio di essere approvato Dal timore di essere umiliato Dal timore di essere disprezzato Dal timore di essere calunniato Dal timore di essere dimenticato Dal timore di essere messo in ridicolo
CANTO
Secondo momento:
LA VOCAZIONE
“Considerate, fratelli, la vostra vocazione” ( 1Cor 1, 26a )
“Il mandato missionario continua ad essere una priorità assoluta per tutti i battezzati, chiamati ad essere servi e apostoli di Cristo Gesù in questo inizio di millennio. Il mio venerato Predecessore, il Servo di Dio Paolo VI, affermava già nell'Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi che «evangelizzare è la grazia, la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda» (n. 14). Come modello di questo impegno apostolico, mi piace indicare particolarmente san Paolo, l'Apostolo delle genti, poiché quest'anno celebriamo uno speciale giubileo a lui dedicato. È l'Anno Paolino, che ci offre l'opportunità di familiarizzare con questo insigne Apostolo, che ebbe la vocazione di proclamare il Vangelo ai Gentili, secondo quanto il Signore gli aveva preannunciato: «Va', perché io ti manderò lontano, tra i pagani» (At 22, 21). Come non cogliere l'opportunità offerta da questo speciale giubileo alle Chiese locali, alle comunità cristiane e ai singoli fedeli, per propagare fino agli estremi confini del mondo l'annuncio del Vangelo, potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (cfr Rm 1, 16)?”.
Benedetto XVI ricorda che la missione di annunciare il Vangelo è una chiamata per ogni cristiano, sull’esempio eminente dell’apostolo Paolo.
In silenzio, contempliamo ora l’Eucarestia, riflettendo sulle possibilità che la nostra vocazione specifica ci offre per essere missionari nella vita di ogni giorno.
SILENZIO
INVOCAZIONI
Gesù, vera luce eterna
Guida i nostri passi
Gesù, sole di giustizia
Gesù, che ci ami
Gesù, modello di ogni virtù
Gesù, nostro rifugio
Gesù, padre dei poveri
Gesù, nostra via e nostra vita
Gesù, bontà infinita
Gesù, maestro degli Apostoli
Gesù, Parola di vita
CANTO
Terzo momento:
LA RESPONSABILITA’
“Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere” ( 1 Cor 9, 16a )
“È importante ribadire che, pur in presenza di crescenti difficoltà, il mandato di Cristo di evangelizzare tutte le genti resta una priorità. Nessuna ragione può giustificarne un rallentamento o una stasi, poiché «il mandato di evangelizzare tutti gli uomini costituisce la vita e la missione essenziale della Chiesa» (Paolo VI, Esort. Evangelii nuntiandi, 14). Missione che «è ancora agli inizi e noi dobbiamo impegnarci con tutte le forze al suo servizio» (Giovanni Paolo II, Enc. Redemptoris missio, 1) . Come non pensare qui al Macedone che, apparso in sogno a Paolo, gridava: «Passa in Macedonia e aiutaci»? Oggi sono innumerevoli coloro che attendono l'annuncio del Vangelo, coloro che sono assetati di speranza e di amore. Quanti si lasciano interpellare a fondo da questa richiesta di aiuto che si leva dall'umanità, lasciano tutto per Cristo e trasmettono agli uomini la fede e l'amore per Lui! (cfr Spe salvi, 8)”.
La chiamata alla missione induce all’assunzione di una responsabilità, verso se stessi e verso il prossimo. Il Papa ci esorta a non considerarci mai soddisfatti: la Missione della Chiesa è ancora agli inizi e c’è sempre molto da fare.
In silenzio, contempliamo ora l’Eucarestia, pregando in particolare per i missionari che vivono la loro esperienza di fede in comunità di prima evangelizzazione, affidandoli alla Volontà del Padre.
SILENZIO
INVOCAZIONI
Divina Volontà, faro luminoso del Padre Venga il tuo Regno
Divina Volontà, faro redentivo del Figlio
Divina Volontà, faro santificante dello Spirito Santo
Divina Volontà, sostegno della Creazione
Divina Volontà, che trasformi l’umano in divino
Divina Volontà, trasformatrice dei cuori
Divina Volontà, Luce dell’umanità
Divina Volontà, che regni nelle anime pacifiche
Divina Volontà, che operi nel silenzio dei cuori
Divina Volontà, specchio della santità divina
CANTO
Quarto momento:
LA CARITA’
“Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” ( Gv 13, 35 )
“È dunque un dovere impellente per tutti annunciare Cristo e il suo messaggio salvifico. «Guai a me - affermava san Paolo - se non predicassi il Vangelo!» (1 Cor 9, 16). Sulla via di Damasco egli aveva sperimentato e compreso che la redenzione e la missione sono opera di Dio e del suo amore. L'amore di Cristo lo portò a percorrere le strade dell'Impero Romano come araldo, apostolo, banditore, maestro del Vangelo, del quale si proclamava «ambasciatore in catene» (Ef 6, 20). La carità divina lo rese «tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno» (1 Cor 9, 22). Guardando all'esperienza di san Paolo, comprendiamo che l'attività missionaria è risposta all'amore con cui Dio ci ama. Il suo amore ci redime e ci sprona verso la missio ad gentes; è l'energia spirituale capace di far crescere nella famiglia umana l'armonia, la giustizia, la comunione tra le persone, le razze e i popoli, a cui tutti aspirano (cfr Enc. Deus caritas est, 12)”.
Il Papa ci ricorda che non c’è missione senza la Carità. Siamo chiamati a imitare l’apostolo Paolo, che lasciò ogni preoccupazione per donarsi totalmente a Dio e agli uomini, animato da quello spirito di carità che basta a se stesso, senza il bisogno di altre effimere soddisfazioni.
In silenzio, contempliamo ora l’Eucarestia, il segno più significativo di questo Amore, da cui dobbiamo sempre trarre ispirazione.
SILENZIO
INVOCAZIONI
Signore, che hai convertito Paolo persecutore Usaci misericordia
Signore, che sei stato buono con Paolo
Signore, che ti sei rivelato in Paolo come Figlio di Dio
Signore, che hai fatto di Paolo l’apostolo delle genti
Signore, che hai reso Paolo fedelissimo ministro della Chiesa
Signore, che hai vissuto e operato in Paolo
Signore, che hai unito inseparabilmente Paolo al tuo amore
Signore, che hai dato a Paolo la forza di sopportare la prigionia
Signore, che sei stato glorificato dal ministero di Paolo
Signore, che hai dato ai popoli il tuo Vangelo attraverso Paolo
CANTO
Quinto momento:
IL RINGRAZIAMENTO
“Ti rendo grazie, perché mi hai esaudito, perché sei stato la mia salvezza” ( Sal 117, 21 )
“Cari fratelli e sorelle, «duc in altum»! Prendiamo il largo nel vasto mare del mondo e, seguendo l'invito di Gesù, gettiamo senza paura le reti, fiduciosi nel suo costante aiuto. Ci ricorda san Paolo che non è un vanto predicare il Vangelo (cfr 1 Cor 9, 16), ma un compito e una gioia. Cari fratelli Vescovi, seguendo l'esempio di Paolo ognuno si senta «prigioniero di Cristo per i gentili» (Ef 3, 1), sapendo di poter contare nelle difficoltà e nelle prove sulla forza che ci viene da Lui”.
Annunciare la Parola di Dio, prima di essere un dovere, è per ogni cristiano una gioia. Chiediamo a Cristo di illuminarci e vivere la nostra testimonianza di fede come missione di ringraziamento a Dio, per l’Amore che ci dona, pur nelle sofferenze.
In silenzio, contempliamo ora l’Eucarestia, a cui rivolgiamo interiormente i nostri sentimenti di riconoscenza per tutto ciò che ci ha concesso fino ad oggi.
INVOCAZIONI
Padre, unico nostro Dio
Noi ti ringraziamo sempre per ogni cosa
Padre, Dio vivente nei secoli
Padre, che solo sei buono
Padre, che sei più grande del nostro cuore
Padre, dal quale tutto proviene e per il quale noi siamo
Padre, Dio della misericordia e di ogni consolazione
Padre, dal quale ci vengono grazia e pace
Padre, che fai sorgere il sole sui giusti e sugli ingiusti
Padre, che sei onorato solo da chi onora anche il Figlio
Padre, che noi possiamo vedere guardando Gesù
CANTO
BENEDIZIONE DEL SS. SACRAMENTO
REPOSIZIONE DEL SS. SACRAMENTO