Inviare e accogliere missionari. Progetto Europa

Progetto Europa Primo incontro dei missionari in Europa



Roma, Salesianum

Novembre 25-27,2011

(40 min + 20 min open forum)



Tema 2

Inviare e Accogliere Missionari in Europa: Sfide ed Opportunità



Carissimi confratelli!



  1. Introduzione


Sono già passati quasi quattro anni, quando il Capitolo Generale 26 ha deliberato l’inizio del Progetto Europa nel Marzo 2008. Senza dubbi uno dei tre obiettivi principali del PE ‘Europa terra di missione’ ha suscitato più interesse da tutte le parti – sia dentro la Congregazione sia fuori, ha offerto più visibilità del Progetto Europa e offre a volte il punto di cominciare un discorso salesiano sullo stesso PE. Nello stesso tempo bisogna riconoscere che è anche un argomento difficile per tutte le parti coinvolte: sia per i confratelli missionari arrivati nelle diverse ispettorie d’Europa sia per i confratelli delle ispettorie europee che hanno ricevuto e stanno accompagnando e aiutando loro inserimento nei primi anni della permanenza in Europa.

Come consigliere per le missioni ho dovuto affrontare il tema dell’invio e accoglienza dei missionari in Europa molte volte – durante le visite alle ispettorie che hanno già ricevuto alcuni missionari negli ultimi anni, nelle visite d’insieme in cinque diverse regioni della congregazione, nei colloqui personali o conferenze durante gli ultimi due anni.

Possiamo dire, che essere missionario in Europa oggi non è molto diverso da essere inviato come missionario ad gentes in altri continenti: necessità di formazione prima della partenza, saper affrontare lo shock culturale, imparare le lingua ed impegnarsi nella conoscenza della cultura etc. Nello stesso tempo però troviamo alcuni elementi specifici che hanno bisogno approfondimento durante nostro lavoro. Nella nostra riflessione accogliamo le sfide come opportunità per crescere, per fare un passo avanti nelle dinamiche del Progetto Europa.

Anzitutto il continente europeo è ancora una terra di tantissimi missionari ad gentes che lavorano in altri continenti. Nello stesso tempo non possiamo negare che in molti paesi d’Europa (occidentale) troviamo già un 15% del clero diocesano proveniente dall’estero, specialmente dai paesi non europei. Per esempio nell’Italia troviamo circa 2000 sacerdoti ‘Fidei donum’ dall’estero impegnati nella pastorale, quando sono ancora 900 sacerdoti italiani del ‘Fidei donum’ missionari ad gentes in diversi continenti. La missione è ormai diventata pluridirezionale. Bisogna riconoscere che questa realtà non è molto percepita dai nostri confratelli. Quindi uno sguardo al Progetto Europa nel contesto della nuova geografia ecclesiale, di vita consacrata ci aiuta nella visione più equilibrata.


  1. Le aspettative e riflessioni sul ‘Invio e accoglienza dei missionari in Europa’


Durante gli ultimi sei mesi preparando nostro incontro ho accolto alcune aspettative da alcuni di voi qui presenti oppure dai vostri Ispettori. Ci fa bene di condividerle:

Aspettative dei missionari: Come facilitare accomodamento alle culture europee oppure il cammino dell’inculturazione (2 ispettorie)? Come migliorare la comunicazione inter-culturale con i giovani o laici collaboratori?

Aspettative degli ispettori europei o degli accompagnatori dei missionari: Come costruire un clima dintegrazione dei missionari e salesiani europei (2 ispettorie)? Come trovare le forme adeguate nella formazione iniziale (scrutini, programmi speciali per i missionari)?

Aspettative dei delegati ispettoriali d’animazione missionaria: Che tipo di contributo possono offrire i missionari allanimazione missionaria delle Ispettorie sia europee sia Ispettorie d’origine? Si intende che un missionario presente in Europa possa influire molto allimmagine del Progetto Europa nelle ispettorie non europee, oppure smuovere le dinamiche nelle ispettorie d’Europa.


Dall’altra parte abbiamo già diverse riflessioni del Consigliere per le Missioni condivise al livello istituzionale con diversi Consigli ispettoriali o gli Ispettori d’Europa, tutti disponibili nel continente digitale (sito www.sdb.org/ AGORA – Missionari Progetto Europa, Migrantes.

  1. Relazione allIncontro Ispettori Progetto Europa (Novembre 2010) ‘Europa terra di missione’ accompagnata da alcuni allegati: Discernimento della vocazione missionaria per il Progetto Europa, Scheda per l’accoglienza ed accompagnamento dei missionari in Europa, Lista dei missionari arrivati per il Progetto Europa 2002-2010 (aggiornata 2011)

  2. Intervento – Illuminazione sul tema ‘Europa Terra di Missione, Visita dinsieme della Regione Europa Ovest (Agosto 2011).

  3. Commissione Progetto Europa – Progetto Migrantes 2012 (Santiago de Compostella, Agosto 2011), una riflessione iniziale e primi passi per la ricerca al livello europeo.


Inoltre ho potuto raccogliere alcuni materiali durante le visite d’animazione (2008-2011) alle ispettorie che hanno già ricevuto i missionari (AUS, BEN, CEP, GBR, ICP, IRL, UNG): contributi dei singoli missionari, riflessione dei consigli ispettoriali oppure degli incaricati dei missionari nellIspettoria. Si vede un cammino lento ma deciso in tutte le ispettorie coinvolte per migliorare laccoglienza, formazione, integrazione ed inserimento dei missionari.




  1. Alcuni passi o elementi dell’invio ed accoglienza dei missionari in Europa


Come dato di fatto, negli ultimi dieci anni (2002-2011) sono stati inviati nelle ispettorie europee circa 80 confratelli, quando contiamo tutti le ispettorie con loro diversi territori ‘aggiunti’ missionari fino all’Africa, Europa Est o Asia. Circa 20 missionari non sono più presenti più nell’ispettorie della prima destinazione per diverse ragioni (ritornati nelle loro ispettorie – 13, ri-inviati per una nuova missione - 3, deceduti - 2, usciti – 2: cfr. Allegato). Dopo l’avvio ufficiale del PE quasi 40 confratelli sono arrivati nelle Ispettorie d’Europa.

Fino ad oggi possiamo individuare alcuni elementi dell’invio-accoglienza dei missionari.

Non si tratta di una scala dei passi successivi, ma come ogni processo si tratta di un processo ciclico che sta crescendo, migliorando nell’insieme:


  1. Richiesta delle ispettorie al Rettor Maggiore per l’invio dei missionari (progetto)

  2. Valutazione della richiesta, lista annuale dei bisogni missionari (aggiornata in luglio)

  3. Cammino del discernimento della vocazione missionaria per il Progetto Europa

  4. Formazione dei nuovi missionari prima dell’invio (ispettoria dorigine,corso annuale)

  5. Preparazione, accoglienza ed accompagnamento dei nuovi missionari nelle ispettorie.

  6. Integrazione o inserimento dei missionari nella missione delle Ispettorie Europee


Bisogna riconoscere che siamo agli inizi del Progetto ‘inedito’ senza precedenti, quindi nessuno dei sei (6) elementi è tutto chiaro a tutte le parti coinvolte. Ora tutti gli elementi sono in continua riflessione, verifica e miglioramento. Nostra riflessione d’oggi è un importante contributo a questo cammino delle Ispettorie d’Europa.




  1. Alcune sfide e opportunità incontrate nel cammino dell’invio ed accoglienza



    1. Richiesta delle ispettorie al Rettor Maggiore per l’invio dei missionari (progetto)


Nei primi tre anni sono stati presentati al Rettor Maggiore 11 richieste da 9 Ispettorie dellEuropa (AUS, BEN, CEP, FRB, GBR, ICC, IME, ILE, IRL). Nel raduno della Commissione per il PE (Fatima, Gennaio 2010) è stata preparata scheda modello per presentare le richieste nel futuro. La richiesta è indirizzata al Rettor Maggiore e si presenta sotto forma di un progetto. Tale richiesta ha un nome: Progetto per…Ogni richiesta contiene un solo progetto. Il Progetto deve essere formulato con questi elementi:


(1) Chiamata di Dio o Orizzonte

A che cosa è chiamata l’Ispettoria con questo progetto e come si situa questo progetto nella vita, nelle opere e nei campi privilegiati di intervento dell’Ispettoria?

(2) Situazione e sfide

Quale è la situazione dell’Ispettoria in riferimento al progetto che si intende realizzare?

(3) Obiettivi o focus

In quali campi e opere la Ispettoria vuole concentrare personale e risorse per questo progetto? Quale missione oggi? Quali prospettive per la missione? Quale piano immediato e concreto? Quale piano a medio e lungo termine?

(4) Confratelli richiesti e motivazioni per la loro richiesta

(5) Caratteristiche specifiche dei confratelli richiesti per il progetto

(6) Come lIspettoria intende accogliere, formare, accompagnare i nuovi confratelli?


La sfida principale: alcune delle ispettorie presentano progetti poco chiari o specifici La Commissione per il PE non è ancora arrivata ad una valutazione che aiuti il cammino.


La richiesta indirizzata al Rettor Maggiore è il punto di partenza di tutto il cammino: quando l’Ispettoria. Una riflessione per ri-vedere il progetto insieme con gli occhi dei nuovi arrivati potrebbe essere molto utile. A volte i missionari portano alcune dinamiche educativo – pastorali inedite nel contesto europeo (cfr. Comunità ecclesiale di base, spirito missionario dei laici – leader, energie delle comunità dei migranti recentemente arrivati in Europa etc).




    1. Valutazione della richiesta, lista annuale dei bisogni missionari (aggiornata dal RM)


Non è facile una valutazione delle richieste. La risposta alle domande è riflessa in modo concreto nella lista dei bisogni urgenti delle missioni salesiane, aggiornata ogni Luglio dal Rettor Maggiore in vista della spedizione missionaria dell’anno successivo. Finora la lista è unico strumento che raggiunge tutte le Ispettorie. Alcune ispettorie chiedono la descrizione dei bisogni in modo più dettagliato.


EUROPA – Progetto Europa – in vista della spedizione del 2012

AUS - Austria

Tedesco

Centri giovanili Oratori, Parrocchie, Opere per i migranti, MGS

BEN - Belgio

Fiammingo - Olandese

Opere per i migranti, bisogno delle comunità internazionali

CEP - Bulgaria

Bulgaro, Lingue Rom

Bisogno di internazionalizzare le comunità; opera per letnia Rom

EST - Russia

Russo

Mosca, Gatchina, Rostov (scuola, centro giovanile, parrocchia)

FRB Francia-Belgio

Francese

Parrocchia-Centro giovanile, Pastorale migranti (Bruxelles, Francia)

GBR- Gran Bretagna

English

Scuole; centro di spiritualità, migranti, bisogno dei giovani SDB

IRL - Irlanda

English

Scuole; centro di spiritualità giovanile, bisogno dei giovani SDB

IME- Albania, Kosovo

Albanese, Italiano

Prima evangelizzazione, poco personale, specialmente i coadiutori

ICC Italia: Migranti

Italiano, Español, English

Progetto Genova (ecuadoriani), Progetto Sacro Cuore (Roma)

Dal punto di vista operativo le richieste pervenute al Rettor Maggiore la Commissione per il PE costata bisogno di essere priorizzate secondo le urgenze del tempo e del progetto:

(A) richieste per i progetti molto urgenti (non c’è personale, specialmente giovane),

(B) richieste per i progetti importanti ma non troppo urgenti (attesa del ridimensionamento), (C) richieste importanti, molto specifiche (qualifiche, capacità, lingua, …) a lunga scadenza.

Quindi anche nella lista per il 2012 non troviamo tutte le Ispettorie che hanno chiesto l’invio dei missionari.


    1. Cammino del discernimento della vocazione missionaria per il Progetto Europa


La difficoltà principale sono pochi candidati che chiedono esplicitamente al RM di essere inviati in Europa. In alcune Regioni non Europee i confratelli giovani sentono paura davanti all’immagine superficiale di un continente secolarizzato dove non è facile di lavorare da religiosi. Alcune Ispettorie esprimono esperienze del passato di una certa discriminazione durante gli anni trascorsi in Europa nel passato (tirocinio o studi di teologia). Per la scarsità dei candidati espliciti, il Consigliere per le missioni inizia dialogo con alcuni candidati che mostrano l’interesse o delle caratteristiche espresse nei criteri individuati per il PE.

Una breve lista dei Criteri per il discernimento della vocazione missionaria salesiana è stata offerta a tutte le Ispettorie della Congregazione come frutto delle riflessioni europee:

Qualità espresse dalle Ispettorie d’Europa che richiedono ed accolgono

  • Saper lavorare nella cultura secolarizzata, consumista (testimonianza di povertà)

  • Saper lavorare con i laici, sotto i laici delle nostre opere (scuole, opere sociali)

  • Creatività ed entusiasmo, flessibilità nell’adattamento alle culture, ai giovani

  • Saper imparare dalla cultura salesiana locale (ricchezza carismatica – santità)

Qualità espresse dai missionari stessi già presenti in Europa

  • Una vocazione Salesiana robusta (apertura verso gli altri, relazione interpersonale matura, spirito di preghiera, spirito di gioia)

  • Umile a paziente nell’aiutare i Salesiani locali nel loro protagonismo: Europa è evangelizzata infine in primo luogo dagli Europei

  • Apertura e flessibilità di accomodazione alle culture locali d’Europa che dura tutta la vita.

Sarebbe molto utile riflettere sulle motivazioni della vocazione missionaria salesiana in Europa e le aspettative ‘vitali’ dei missionari. A volte ci vuole un lungo cammino d’approfondimento.

    1. Formazione dei nuovi missionari prima dell’invio (Ispettoria dorigine,corso annuale)


Prima che un missionario con la destinazione già ricevuta arriva a Roma, oppure nella Ispettoria di destinazione, è chiesto di cominciare lo studio della lingua locale e raccogliere alcune informazioni fondamentali sul paese o sull’Ispettoria dove arriva. Alcune ispettorie europee aiutano molto bene prima dell’arrivo con l’invio delle CD per studi linguistici e con alcune informazioni sulla cultura, opera salesiana etc.

Il corso per i neo missionari (4 settimane, ogni settembre, Roma – Torino) offre gli elementi generali per tutti i missionari: durante la prima settimana nel nucleo ‘culturale’ sono offerte le indicazione per le dinamiche culturali (valori, dinamiche, shock, inculturazione, Vangelo – culture). A partire dal 2009 abbiamo inserito alcuni interventi specifici per i missionari del PE (presenza di un primo direttore indiano in Europa, presenza dell’Ispettore GBR durante 3 giorni del corso, un module esplicito sull’evangelizzazione – educazione nel contesto europeo).



    1. Preparazione, accoglienza ed accompagnamento dei nuovi missionari nelle ispettorie.


Sicuramente il primo passo da parte dell’Ispettoria che accoglie è la sensibilizzazione di tutti i confratelli prima dell’arrivo dei nuovi missionari. Nell’Ispettoria di Ungheria hanno nel 2005 l’Ispettore ha fatto pregare la Famiglia salesiana per un anno intero prima dell’arrivo dei primi confratelli del Vietnam e dell’India. Il fatto che la comunità ispettoriale ‘vuole ricevere’ i missionari (ownership) è molto importante.

L’accompagnamento dei tirocinanti, studenti di teologia venuti dalle altre Ispettorie d’Europa, oppure dalle Ispettorie non europee a volte non è molto differente dall’attenzione offerta ai missionari. A volte i confratelli di una certa età non riescono a cogliere subito la differenza nello stato d’animo di un missionario che viene per ‘vivere e morire’ in suo paese da un semplice studente che ritorna dopo due o tre anni nella sua Ispettoria d’origine.


Siamo agli inizi. Anche per facilitare il visto d’entrata per i nuovi missionari in alcuni casi abbiamo bisogno di aspettare undici mesi. Alcune Ispettorie sono ben organizzate, alcune si stanno organizzando, alcune possono servire come modello.

Come uno dei primi strumenti per facilitare un buon livello d’accoglienza ed accompagnamento dei nuovi missionari serve la lista prodotta nell’Ispettoria GBR (2009).

Ci manca ancora un programma d’introduzione dei nuovi missionari nel primo anno di loro permanenza: nucleo culturale, nucleo salesiano (non solo letture o studi, ma anche la visita alle principali comunità dell’Ispettoria conoscenza vitale), nucleo ecclesiale e nucleo della pastorale giovanile. Un programma dell’Ispettoria cinese (biennale, prodotto nel 2009) ci può servire come modello.


L’accompagnamento al livello personale (direttore spirituale, formatore, ispettore), al livello ispettoriale (un incaricato, delegato dell’Ispettore, raduni regolari di tutti i missionari presenti nell’Ispettoria) sono già buone pratiche in corso di alcune ispettorie.


Maggioranza dei nuovi missionari arriva durante il periodo della formazione iniziale. Una domanda aperta sorge per la formazione specifica (teologia). Oltre Gerusalemme non esiste un’opzione salesiana per questa tappa nel contesto europeo in lingua inglese. Diverse esperienze che approfittano i centri dove viene usata la lingua locale (FRB – Università cattolica di Lyon, AUS – Università cattolica di Wien, UNG – Seminario maggiore interdiocesano e intercongregazionale) richiedono anche un impegno dell’ispettoria al livello salesiano.


    1. Integrazione o inserimento dei missionari nella missione delle Ispettorie Europee


Quando arriva anche un solo missionario in un’Ispettoria mono-culturale d’Europa, la Ispettoria cambia. In quel momento scattano le dinamiche multiculturali, interazione tra le diverse culture ed anche tra le diverse culture di vita ecclesiale o salesiana. Il processo d’inserimento richiede sempre un impegno attento da tutte le due parti.

Ultimo elemento dei 6 sembra più impegnativo soprattutto per i sacerdoti o coadiutori con i voti perpetui, che arrivano per il Progetto Europa. A differenza dei giovani tirocinanti o studenti di teologia loro aspettano ‘subito’ inserirsi pienamente nel lavoro pastorale e vedere i frutti del loro ministero.


Ci sono due parti che sono in dialogo nel lungo cammino di un vero inserimento nella vita e missione delle Ispettorie dEuropa. Alcuni punti hanno bisogno di un dialogo aperto, onesto nello stile di famiglia al livello delle persone e comunità locali. Al livello ispettoriale ci vuole anche qualche piattaforma istituzionale (incontri, portare alla conoscenza dei direttori e del consiglio ispettoriale alcuni punti concreti, notiziario ispettoriale):

  • Da parte dei missionari ci vuole un impegno continuo, paziente ed umile di conoscere meglio la lingua, cultura e situazione della nuova Ispettoria. Da parte delle Ispettorie europee ci vuole sia un aiuto continuo per aiutare i missionari per linculturazione come apprezzamento e conoscenza delle esperienze salesiane dei nuovi arrivati.

  • Come in tutte le parti del mondo bisogna evitare la tentazione delle Ispettorie di pretendere unintegrazione dei missionari come adeguarsi in tutto al modo di vivere ed operare al quale tutti i confratelli locali sono abituati. Dallaltra parte i missionari devono portare con l’umiltà e creatività le ricchezze del carisma salesiano vissuto in patria, evitando la tentazione di adeguarsi allo stile facile di vita nelle società consumiste oppure un’accettazione acritica di tutto che incontrano nell’Ispettoria.

  • Dalla parte delle Ispettorie ci vuole una coscienza che con l’arrivo dei missionari ha ricevuto una ricchezza culturale e salesiana, da parte dei missionari ci vuole pazienza nel discernere loro contributo specifico alla vita e missione.




  1. Opportunità che hanno bisogno di un’attenzione speciale



Ogni sfida offre un’opportunità. Ci sono alcune opportunità da sviluppare, già emerse durante ultimi tre anni del cammino. Voglio semplicemente elencare alcune opportunità per vostro approfondimento:


    1. Missionari presenti in Europa possono facilitare la recezione del progetto Europa nelle Ispettorie non europee. Comunicando nelle Ispettorie d’origine loro esperienza di vita, possano sciogliere alcuni dubbi e obiezioni al riguardo del PE. Poca conoscenza della molto variegata situazione europea può essere comunicata in modo più immediato, credibile e convincente.

    2. Molte ispettorie non europee temono che i missionari inviati non saranno benvenuti oppure poco accompagnati sia dalla Ispettoria di origine sia dalla nuova Ispettoria o addirittura discriminati (inchiesta luglio – ottobre 2010, 10/38 ispettorie).


    1. Incontrando i missionari presenti in Europa, ho sentito spesso alcuni dubbi essenziali: Quale contributo specifico possono offrire i nuovi confratelli? In modo concreto si chiedono come un africano, asiatico o americano potrebbe esercitare un impatto nella cultura europea? Che cosa pensano su di noi i confratelli europei? Questi dubbi ci fanno vedere già alcune opportunità o cammini da fare.

    1. Al livello operativo si vede bisogno di uno scambio dell’esperienze tra i confratelli incaricati d’accompagnamento dei nuovi arrivati nelle ispettorie. Aspetto che dopo di questo raduno scatta un lavoro in rete tra le diverse ispettorie, scambiando in modo più regolare esperienze, programmi e materiali, facilitando raduni tra le ispettorie vicine.


    1. Impegno per/con i migranti in Europa offre sicuramente alla missione salesiana moltissime possibilità anche al livello vocazionale. Grazie ai confratelli missionari possiamo essere più vicini ai migranti come una risorsa educativa e pastorale.


    1. Inserimento dei missionari recentemente arrivati in Europa nei gruppi d’animazione e riflessione ispettoriale offre diverse opportunità (GBR – commissione per la formazione, FRB – commissione per la comunicazione sociale).


  1. Conclusione – domande per il lavoro dei gruppi


Noi siamo probabilmente la prima congregazione internazionale che ha lanciato un Progetto per rivitalizzare suo carisma nel continente europeo. Dopo il 2008 non poche Congregazione che sono legate alle loro radici europee hanno cominciato un Progetto Europa con simili motivazioni. E’ un atto profetico che ci chiede molta fede, coraggio e pazienza nel cammino.


Alla fine vi offro alcune domande per digerire questa riflessione nei gruppi di lavoro, anche in vista di alcune linee operative.



  1. Quali sono le due principali sfide nelle dinamiche dell’invio e accoglienza dei missionari in Europa? Perché?


  1. Quali sono le due principali opportunità che troviamo nelle dinamiche dell’invio e accoglienza dei missionari in Europa? Perché?


  1. Quale dei sei elementi dell’invio – accoglienza dei missionari in Europa ha bisogno un’attenzione particolare? Qualche suggerimento concreto per migliorare un elemento concreto al livello individuale, ispettoriale o della Congregazione?


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