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Anmerkungen
1 Dieser Artikel ist von besonderer Art. Man wird in der obigen Einleitung einen kurzen Über-
blick der spirituellen Erfahrung und der Spiritualität Don Boscos lesen können.
2 P. Stella, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica, Bd. II, Zürich, 1969, S. 345 u.
478. Die Referenzstellen der Beschreibung von Massimo Petrocchi sind jene des italieni-
schen Orginals.
3 Nach einem Brief Don Boscos 1884.
4 Nach P. Scotti, La dottrina spirituale di Don Bosco, Turin, 1939, S. 71-72.
5 G. Bosco, Il giovane provveduto per la pratica dei suoi doveri ..., Turin, Ausg. v. 1931, S. 5.
6 G. Bosco, Il sistema preventivo nella educazione della gioventù, 1877.
7 „Una Torino grigia e squallida nelle sue strutture architettoniche ed urbanistiche, quella
dell'Ottocento. Ma quali altri grandi cuori essa ha visto! Questo è certo il tratto che subito ap-
pare nella personalità di san Giovanni Bosco (Castelnuovo d'Asti, ora don Bosco, 1815 – To-
rino, 1888). La sua bontà, la sua carità non sono qualcosa di istintivo, di „sentimentale“, sono
invece il prodotto più ricco della sua charitas e della sua pietas. A prima vista puo' sembrare
che in don Bosco primeggi l'azione o un certo formalismo giuridico-canonistico; ma tutto va
inserito nella sua fortissima vita interiore, nella sua stessa contemplazione. Forse è il santo
che, nell'Ottocento, ha maggiormente attuata l'identità paolina del lavoro come orazione. Es-
sendo la stessa attività pratica elevata globalmente a soluzioni trascendenti, si è potuto parla-
re, per don Bosco, di „estasi dell'azione“. Ma è stato solo cosi' ? Il lavoro ha coinciso con la
preghiera? E' stato giustamente notato che per don Bosco il gusto della preghiera è manife-
stazione anche di perfezione; per quanto riguarda poi gli altri stadi mistici, se don Bosco „non
ci confida sue personali esperienze di raccoglimento e di stato unitivo e presenziale, se anche
non ci dà una teoria sulla orazione unitiva e sulla contemplazione, nondimeno ci si dimostra
disposto a spiegare come unione e come compresenza amorosa certi stadi di vita spirituale ri-
scontrati in persone con le quali convisse“ (P. Stella). O il lavoro è stato „fatto“ sempre ac-
canto alla preghiera? Non c'è bisogno di ricordare qui il pensiero pedagogico di don Bosco.
Solo va aggiunto che la fuga dell'ozio non basta, bisogna essere e sentirsi circondati dalla fa-
miliarità dei buoni: „chi vuole essere amato bisogna che faccia vedere che ama“ (Da una let-
tera di don Bosco del 1884). Il fanciullo deve essere istruito nella volontà „unico sorgente del
vero e puro amore, di cui la sensibilità non è che una falsa immagine“. La virtù seduce si' il
fanciullo, ma „poichè ripugna alla debolezza della sua natura, interpreta questa interna ripu-
gnanza come una volontà contraria“ (In P. Scotti, La dottrina spirituale di Don Bosco, Tori-
no, 1939, p. 71-72.) Il testo più notevole di don Bosco per comprendere il suo metodo di
„provvedere alla salvezza“ è Il giovane provveduto (Torino, 1847 ed edizioni seguenti). Il
suo metodo è sicuramente austero, ma al tempo stesso ottimistico: „io voglio insegnarvi un
modo di vita cristiana, che possa nel tempo stesso rendervi allegri e contenti e mostrarvi quali
sono i veri divertimenti e i veri piaceri“ (G. Bosco, Il giovane provveduto per la pratica dei
suoi doveri religiosi, Torino, ed. 1931, p. 5.) Nel sistema preventivo, anche per la tranquillità
del cuore, il metodo centrale è per don Bosco il „metodo“ sacramentale: „la frequente Con-
fessione“, egli scriveva, „la frequente Comunione, la Messa quotidiana sono le colonne che
devono reggere un edifizio educativo, da cui si vuole tener lontane la minaccia e la sferza“
(G. Bosco, Il sistema preventivo nella educazione della gioventù, Torino, 1877.)“ – M. Pe-
trocchi, Storia della spiritualità italiana (secc. XIII-XX), Roma, Edizioni di storia e letteratu-
ra, 1984, S. 513-516.
8 Claudel notiert am selben Tag in seinem Tagebuch, dass er dieses Gedicht „fast in einem
einzigen Zug” geschrieben hat und ohne zu wissen, dass es am Fest dieses Heiligen und am
fünfzigsten Jahrtag seines Todes war. Dieses Gedicht ist in der Zeitschrift „Vie intellectuelle”
am 10. Februar 1938 erschienen.
Francis Desramaut, Einhundert Schlüsselworte der salesianischen Spiritualität,
Art.: „Bosco, Giovanni” - „Bosco, Johannes”