RMG-Catalogo-Pe-Albera_IT


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IL MONDO NEGLI OCCHI
Paolo Albera
(1845 – 1921)
VALDOCCO, MOSTRA SU DON PAOLO ALBERA
IN OCCASIONE DEL PRIMO CENTENARIO DELLA MORTE
DEL SECONDO SUCCESSORE DI DON BOSCO
1921 – 2021

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MOSTRA TEMPORANEA
DAL 14 GENNAIO 2021 AL 6 GENNAIO 2022
MOSTRA IN DIGITALE E IN PRESENZA
VIRTUAL TOUR:
https://donalbera.museocasadonbosco.it/virtual-tour/
MUSEO CASA DON BOSCO
(Via Maria Ausiliatrice, 32 – 10152 Torino)
La mostra ripercorre la biografia di don Paolo Albera.
E’ collocata nel piano interrato del Museo,
ovvero il luogo del primo refettorio dei ragazzi (1854-1858).
INAUGURAZIONE IN PRESENZA 30/1/2021
PRESIEDUTA DAL RETTOR MAGGIORE DEI SALESIANI
DON ANGEL FERNANDEZ ARTIME
VIDEO DELL’EVENTO:
https://vimeo.com/506450679
TESTI E RICERCHE:
Don Aldo Giraudo, don Silvio Roggia e Paolo Vaschetto sdb
GRAFICA:
Mattana Graca & Servizi
ALLESTIMENTO
Marco Berrone
CURATELA:
Dott.sa Stefania De Vita
Lettere, scritti originali e fotografie presso
l’Archivio Salesiano Centrale (ASC), Roma
Prefazione
Don Paolo Albera è stato uno dei “Salesiani della prima ora” che hanno
potuto vedere don Bosco in azione. Ha respirato l’aria di Valdocco e,
con don Rua e altri Salesiani, l’ha “esportata” a Mirabello.
Ha poi testimoniato l’espansione dell’opera salesiana anche fuori dal
Piemonte, prima in Liguria e poi in Francia.
Ha infine ricoperto l’incarico di Direttore Spirituale della Congregazione
e, in ultimo, quello di Rettor Maggiore dei Salesiani, come secondo
successore di don Bosco.
Con questo incarico di responsabilità ha visto (viaggiando in nave,
carrozza, cavallo, automobile…) l’espansione dello spirito di don
Bosco ai quattro angoli del mondo, dall’America alla Terra Santa e al
Nord Europa.
È stato un testimone oculare del passaggio tra XIX e XX secolo, in un
momento delicato per la sua congregazione, la Chiesa e il mondo
intero che culminerà con uno degli spartiacque più drammatici della
storia contemporanea, cioè la Grande Guerra.
Ripercorriamo il cammino di vita di questo umile Salesiano con i suoi
occhi. Avviciniamo il mondo del “petit don Bosco”, uno di quei silen-
ziosi pionieri che tanto hanno fatto e pensato per consegnarci la
Congregazione salesiana così come la conosciamo oggi.
SI RINGRAZIANO, PER LA GENTILE COLLABORAZIONE, L’ARCHIVIO SA-
LESIANO CENTRALE (ASC), L’ARCHIVIO FOTOGRAFICO E AUDIOVISIVO,
L’ISTITUTO STORICO SALESIANO (ISS), LA LIBRERIA ATENEO SALESIA-
NO (LAS) E L’AGENZIA NOTIZIE SALESIANE (ANS)

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4  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Indice e Contenuti
11
PRIMA FORMAZIONE
(1845 – 1862)
Paolo Albera, nato nella provincia torinese, arriva, appena tredicenne
all’oratorio di Valdocco ed entra due anni dopo nella Congregazione sa-
lesiana. Il piano di don Bosco per il futuro della sua opera a favore dei
giovani poveri era già chiaro: trovare i collaboratori e continuatori tra i
suoi ragazzi, quelli esuberanti e pieni di energia come Giovanni Cagliero,
futuro cardinale, e quelli studiosi e diligenti come don Rua e don Albera.
MIRABELLO
12
(1863 – 1868)
Nel 1863 si realizza uno dei sogni di don Bosco, cioè portare il suo
stile e la sua passione per l’educazione dei giovani fuori da Valdocco.
Con piena fiducia incarica un giovane prete di appena 26 anni, don
Michele Rua, di porsi alla testa di un gruppo di giovani chierici, tra
cui Paolo Albera, e di assumere la direzione di una scuola con colle-
gio. Il vescovo di Casale affida loro il seminario minore di Mirabello,
un’opera primariamente per le vocazioni ecclesiastiche ma anche per
dare alla società, come dichiarato nel Regolamento, cristiani auten-
tici e preparati. Don Albera sarà impegnato, oltre al completamento
degli studi e alla preparazione per il sacerdozio, nell’insegnamento e
nell’assistenza ai ragazzi.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  5
14
VALDOCCO
(1868 – 1871)
Il 1868 è l’anno dell’inaugurazione della Basilica di Maria Ausiliatrice. Un
momento di enorme gioia per don Bosco, una consolazione grandis-
sima per un uomo che vede moltissimi sforzi coronati da un successo
inaspettato. Don Albera viene ordinato sacerdote lo stesso anno e rac-
coglie i primi frutti del suo sacerdozio tra gli allievi esterni della scuola di
Valdocco. Un compito delicato, svolto con grande gentilezza, cercando
di far sì che il lavoro educativo fatto nelle aule scolastiche continuasse
anche in contatto con il mondo esterno…
16
MARASSI
(1871 – 1872)
Nel 1871 Don Albera riceve il primo incarico di responsabilità come
direttore di una casa salesiana al di fuori del Piemonte. È un giovane
sacerdote e viene incaricato di fondare un orfanotrofio con annessi la-
boratori nei dintorni di Genova, prima a Marassi e poi a Sampierdarena.
Don Bosco sostiene l’attività del giovane direttore con frequenti visite
che riescono a sollevare l’entusiasmo di innumerevoli benefattori. E i
ragazzi, che all’inizio erano guardati con sospetto dal vicinato, si gua-
dagnano i cuori di tutti con celebrazioni gioiose, canti accurati e un
comportamento esemplare.
18
SAMPIERDARENA
(1873 – 1881)
Don Albera si rivela una guida molto versatile e capace e don Bosco
gli affida, oltre alla cura degli orfani, anche il corso per vocazioni
adulte, uomini già un po’ avanti negli anni, ma che coltivano ancora
il desiderio di diventare religiosi o sacerdoti. Oltre a ciò si avvia a
Sampierdarena una tipografia modello dove vedrà la luce il Bollettino
Salesiano, una rivista che ancora oggi fa conoscere e apprezzare il
lavoro salesiano nel mondo. E da Sampierdarena, nel 1875, salpano i
primi missionari salesiani per l’America.

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6 
20
FRANCIA
(1881 – 1892)
Il carico di responsabilità diventa ben più grande quando don Bosco
decide, nel 1881, di inviare don Paolo Albera a Marsiglia come supe-
riore delle case di Francia. Con questo nuovo ruolo esprime grandi
capacità di animazione delle opere salesiane e uno spirito di inizia-
tiva non comune. Da quattro case che trova, e pur se in anni difficili
per i religiosi, ne fonda altre 10, includendo nuove presenze anche
in Belgio e Algeria. Nei 10 anni in Francia il contributo di don Albera
per la formazione di giovani lavoratori fu molto importante, con la
fondazione di molteplici laboratori anche qui allestiti grazie ad una
fittissima rete di generosi benefattori. Ma furono anche gli anni in
cui don Albera diede l’addio al suo padre spirituale don Bosco il 31
gennaio del 1888.
26
DIRETTORE SPIRITUALE DELLA CONGREGAZIONE
SALESIANA (1892 – 1910)
Don Michele Rua (1837-1910) fu il Primo Successore di don Bosco e,
dopo tre anni, fu affiancato da don Albera per un compito molto im-
portante, cioè curare la formazione spirituale e religiosa dei confratelli
salesiani. Pur se erano anni di precaria salute comincia viaggi sistema-
tici in Europa e Medio Oriente per conoscere le case di formazione e
per seguire da vicino i giovani confratelli. Di buona cultura e con pro-
pensione allo studio delle lingue è apprezzato predicatore e si rivela
un maestro nella direzione spirituale di tante persone che ne stimano
la serenità e la profondità. Don Albera porta in tasca una piccola agen-
da su cui appunta pensieri e annotazioni di carattere spirituale quasi
ogni giorno. Il tono severo che usa verso se stesso, le proprie debolez-
ze e il desiderio di migliorare ci danno la possibilità di avvicinare di più
l’animo di una persona che ha l’obbiettivo della santità e il desiderio di
spronare altri a fare altrettanto.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  7
32
VISITA CANONICA DELLA CASE SALESIANE
D’AMERICA (1900 – 1903)
Il Rettor Maggiore don Rua, nel 1900, incarica don Albera di visitare
le case d’America come suo Rappresentante. In una lettera indirizzata
a Mons. Cagliero comunica il ritardo sul programma dovuto ai grossi
disguidi negli spostamenti via mare, lunghe pause che gli permettono
di stare di più con i confratelli altrimenti isolati (come quelli in Terra del
Fuoco) e per capire meglio lo spirito che ha guidato l’azione dei primi
pionieri salesiani. In un’altra lettera indirizzata a don Barberis comu-
nica buone impressioni ma, pur intravedendo dei punti deboli nell’a-
zione educativa ed apostolica dei figli e figlie di don Bosco in America,
si riserva fin dall’inizio un atteggiamento prudente di grande realismo.
In un momento di esercizi spirituali scrive una paginetta di diario, che
seppur con molte correzioni per migliorare un inglese zoppicante,
contiene un bel programma spirituale, pieno di fede e traboccante di
sentimenti fervorosi.
44
RETTOR MAGGIORE
(1910 – 1921)
Don Rua muore nel 1910 e don Albera viene eletto come suo successo-
re. Diventare Rettor Maggiore dei Salesiani non è qualcosa che accetta
facilmente ma l’incoraggiamento dei confratelli e del Papa (come viene
riportato nella sua prima lettera circolare) è assai confortante. Non gli
viene chiesto d’altronde di inventare o riformare alcunché. Deve solo
continuare sulla linea tracciata da don Bosco e don Rua e di certo l’o-
pera salesiana continuerà a farsi conoscere e apprezzare nel mondo.
Il primo periodo del suo rettorato lo porta in contatto con la realtà eu-
ropea a largo raggio dell’opera salesiana. Sono anni di grande fervore,
nuove case vengono aperte per fronteggiare gli enormi bisogni della
gioventù e per dare nuovi campi di azione ai numerosi candidati che
chiedono di far parte della Congregazione salesiana.

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8 
48
VISITE CANONICHE
Il 1913 fu un anno di visite grandiose che culminarono in un giro
della Spagna dove don Albera viene accolto in modo solenne da
grandi folle e da personalità civili ed ecclesiastiche (si può leggere
con gusto come la gente lo accogliesse in modo fragoroso un po’
ovunque). Il 1914 vide però l’entrata nel conflitto mondiale di alcu-
ne nazioni in cui erano presenti i Salesiani destando enorme pre-
occupazione nel Rettor Maggiore. E quando nel 1915 anche l’Italia
entrò in guerra le conseguenze furono enormi anche per i Salesiani
che, tra l’altro, si videro costretti a cancellare tutti i festeggiamenti
preparati per commemorare il primo centenario della nascita di don
Bosco. Nell’ultimo anno della Grande Guerra si inaugurò il tempietto
di Maria Ausiliatrice ai Becchi, luogo natale di don Bosco, un segno di
luce e di speranza dopo il dramma del conflitto mondiale.
55
CONGRESSI
Pur con l’interruzione della Guerra si tennero molti congressi di rilevan-
za internazionale durante il Rettorato di don Albera. I congressi a tema
videro i Salesiani protagonisti soprattutto quando si trattava di opere
tipiche del loro lavoro apostolico, come l’oratorio e la catechesi. Molto
più caratteristici e per così dire “di famiglia” i congressi che radunavano i
Cooperatori salesiani e gli Ex-allievi ed Ex-allieve. Che onore, per un ex-al-
lievo del Congresso del 1911, dare un passaggio al Rettor Maggiore!
57
CON MONS. CAGLIERO
Qualche momento di consolazione e di gioia lo visse anche don Albera
in quegli anni tribolati. È bello vederlo circondato da confratelli e amici
cari, come l’ormai Cardinal Cagliero nel giorno solenne in cui si festeg-
giarono, nel 1918, i 50 anni di sacerdozio di don Albera corrispondenti
ai 50 anni dall’inaugurazione della Basilica di Maria Ausiliatrice.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  9
60
LA GRANDE GUERRA
pienamente coinvolta dall’evento bellico e su tutti i fronti. I Salesiani più
giovani sono arruolati alcuni per prestare servizio da cappellani militari
o barellieri, mentre altri combattono in prima linea. Don Albera e gli altri
superiori salesiani escogitano ogni mezzo per non perdere i contatti
con i confratelli, inviando lettere circolari e missive personali e, quando
sono in licenza, vengono invitati a partecipare a giornate di ritiro spi-
rituale. Alcune lettere inviate a don Albera ci fanno accostare alle loro
esperienze, dalla licenza di un aspirante ufficiale (che dopo la guerra,
come molti altri ex-soldato, diventerà missionario) ad un episodio per
fortuna incruento di cannoneggiamento al fronte. Vi furono anche epi-
sodi di eroismo come l’assistenza dei feriti al fronte sotto il fuoco dei
nemici e il sacrificio con la vita del tenente Miglio, salesiano, per salvare
i commilitoni dallo scoppio di un obice. Nel 1916 don Albera fonda il
primo di molti orfanotrofi che da allora in poi si apriranno in varie nazioni
europee (una strategia seguita da molte Congregazioni tra cui anche
le Figlie di Maria Ausiliatrice). Un’altra opera del rilancio dopo la Guerra
fu l’oratorio che dava risposte adeguate ai giovani disorientati sia nel
campo umano-spirituale che in quello scolastico-lavorativo.
76
MORTE E FUNERALI
Don Albera muore il mattino del 29 ottobre 1921 e il funerale si terrà
il giorno dopo nella Basilica di Maria Ausiliatrice. Il concorso di folla
per esprimere la riconoscenza di tutti per la vita di un degno figlio di
don Bosco fu enorme. Il testimone ricevuto da don Rua era stato ben
custodito da don Albera e viene ora lasciato nella mani di don Rinaldi,
un altro dei ragazzi di don Bosco, un altro testimone del grande spirito
che si era respirato a Valdocco grazie all’apostolo della gioventù.

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10 
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  11
79
L’AUGURIO DI DON ALBERA
Facciamo nostro questo augurio che don Albera scrisse su un fo-
glietto all’inizio del 1915. Era una domanda che costantemente po-
neva a se stesso e ai suoi Salesiani: Vuoi sapere se possiedi lo spirito
di don Bosco? La fedeltà a don Bosco si esprime in modo molto pra-
tico lavorando sul proprio carattere in modo da smussarne gli spigoli,
esercitando la carità verso il prossimo e facendo ogni cosa per amor
di Dio con l’accettazione di tutte le prove della vita.
Prima Formazione
(1845 – 1862)
6 giugno 1845
nasce a None, ultimo di sette figli. Due suoi fratelli diventano religio-
si, un frate Minore e un Vincenziano, mentre la sorella entra nella
Congregazione delle Figlie della Carità.
1852 – 57
Frequenta le scuole primarie del paese.
18 ottobre 1858
Entra nel Ginnasio dell’Oratorio di Valdocco, dove conosce Michele
Magone.
1 maggio 1860
Viene accettato nella Società Salesiana e inizia gli studi filosofici.
14 maggio 1862
Emette i voti religiosi con il primo gruppo dei salesiani
1861: IL GIOVANE PAOLO ALBERA
SI CONFESSA DA DON BOSCO

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12  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Mirabello
(1863 – 1868)
Settembre 1863
Con Don Rua e altri Salesiani fonda il primo piccolo seminario di
Mirabello dove ricopre il ruolo di assistente e insegnante mentre
porta avanti gli studi filosofici e teologici.
Settembre 1865
All’Università di Torino consegue l’abilitazione all’insegnamento gin-
nasiale.
2 agosto 1868
Viene ordinato sacerdote a Casale per mano di Mons. Pietro Maria
Ferré.
RICORDO DI
DON BOSCO:
“QUANDO AVRAI
LA FELICITÀ DI
POTER DIRE LA
PRIMA MESSA,
CHIEDI A DIO LA
GRAZIA DI NON
SCORAGGIARTI
MAI”
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  13
PICCOLO SEMINARIO VESCOVILE
DI SAN CARLO IN MIRABELLO,
TORINO, TIPOGRAFIA DELL’ORA-
TORIO DI S. FRANCESCO
DI SALES, 1863
(OLTRE ALLO STAMPATO ANCHE
IL MANOSCRITTO DI DON BONETTI
DEL MEDESIMO TESTO CON
CORREZIONI AUTOGRAFE
DI DON BOSCO)

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14  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Valdocco
(1868 – 1871)
PREFETTO DEGLI ESTERNI
9 giugno 1868
Inaugurazione della Basilica di Maria Ausiliatrice.
“RICORDO COME FOSSE ORA
IL MOMENTO SOLENNE
IN CUI D. BOSCO, TUTTO
RAGGIANTE DI GIOIA,
E INSIEME CON GLI OCCHI
VELATI DAL PIANTO PER LA
PROFONDA COMMOZIONE,
SALIVA PER IL PRIMO
ALL’ALTAR MAGGIORE A
CELEBRARE, SOTTO I PIETOSI
SGUARDI DELLA SUA GRANDE
AUSILIATRICE, IL SANTO
SACRIFICIO DELLA MESSA…”
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  15
L’anno della consacrazione
del Santuario di Maria
Ausiliatrice ritornai a Torino,
e per altri quattro anni
potei godere l’intimità
di don Bosco e attingere dal
suo gran cuore quei preziosi
ammaestramenti che erano
tanto più efficaci su di noi,
quanto meglio li vedevamo
già messi in pratica da lui
nella sua condotta giornaliera.
LETTERE CIRCOLARI DI D. ALBERA, 18 OTT. 1920, P. 331

1.9 Page 9

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16  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Marassi
(1871 – 1872)
Fondatore e Direttore della casa poi trasferita a Sampierdarena
CASA SALESIANA DI MARASSI
CASA SALESIANA
DI SAMPIERDARENA
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  17
DON ALBERA
DON BOSCO E DON ALBERA
AL CENTRO DELLA COMPOSI-
ZIONE FOTOGRAFICA IN CUI
SI VOGLIONO FAR ENTRARE
ANCHE PERSONE CHE ERANO
ASSENTI AL MOMENTO DELLO
SCATTO DELLA FOTO.

1.10 Page 10

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18  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Sampierdarena
(1873 – 1881)
26 ottobre 1871
Fonda l’orfanotrofio di Genova-Marassi con laboratori di sarti,
calzolai e falegnami.
Novembre 1872
Trasferisce l’opera a Sampierdarena.
1873-1875
Ampliamento degli edifici con nuovi laboratori (legatori di libri,
fabbri-meccanici, tipografi e compositori).
Luglio 1875
Don Bosco gli affida l’opera dei Figli di Maria Ausiliatrice
per le vocazioni adulte.
14 novembre 1875
Accompagna Don Bosco sulla nave per il saluto ai primi missionari
salesiani diretti in America.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  19
10 agosto 1878
Nella tipografia viene stampato il primo numero del Bollettino
Salesiano che si stamperà a Sampierdarena fino al 1882.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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20  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Francia
(1881 – 1892)
ISPETTORE
Ottobre 1881
Don Bosco lo manda a Marsiglia come primo Ispettore delle case
salesiane di Francia. Trova una situazione difficile (legge di espulsione
dei religiosi), ma non si scoraggia. I Salesiani si dichiarano semplice
“società di beneficenza”.
Nel 1881 le case salesiane in Francia sono 4: Nizza Marittima
(Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice), Marsiglia (SDB e FMA), Saint
Cyr (SDB e FMA) e La Navarre.
In dieci anni fonda 10 case: Sainte Marguerite (1883), Parigi-
Menilmontant (1883), Lille (1884), Grevigney (1888), Le Rossignol
(1889), Dinan (1890), Liegi (1891), Orano in Algeria (1891), Ruitz
(1891), Saint Pierre de Canon (1891).
1883-1887
Accompagna don Bosco nei suoi viaggi annuali in Francia, testimone
di innumerevoli guarigioni. La stima di don Bosco nei suoi confronti
si esprime in questa breve affermazione:
La signora Eudossia Olive, benefattrice dell’opera salesiana, incontrò
don Bosco a Marsiglia e gli chiese consiglio sulla scelta di un direttore
spirituale. Il santo si raccolse un istante, poi le rispose: “Prendete per
direttore don Albera: è un uomo che nella direzione delle anime fa
miracoli!” (MB XV 490-491).
1888-1891
Consolida la rete dei Cooperatori salesiani francesi e belgi, conqui-
stando la simpatia generale: viene chiamato le petit don Bosco.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  21
PRENDETE PER DIRETTORE
DON ALBERA: È UN UOMO
CHE NELLA DIREZIONE
DELLE ANIME FA MIRACOLI!
(MB XV 490-491)

2.2 Page 12

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22  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
LILLE
MARSIGLIA
NICE
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  23
COMUNITÀ SALESIANA
DI LIEGI
SCUOLE PROFESSIONALI
A LILLE
ALLIEVI TIPOGRAFI
A LILLE

2.3 Page 13

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24  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
LILLE
MARSIGLIA
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  25
DALLA TESTIMONIANZA DI UN RAGAZZINO SU DON ALBERA:
Fui grandemente edificato
del contegno modesto ed
umile del nostro superiore,
del suo costante sorriso che
incoraggiava, e delle sue
maniere dolci, amabili che
attiravano. Non vi era
ricreazione in cui non
comparisse fra noi; ma anche
negli altri luoghi veniva
a visitarci, specialmente in
refettorio e in cappella. Par-
lava poco, ma la sua presenza
bastava a renderci rispettosi…
DOMENICO GARNERI, DON PAOLO ALBERA SECONDO
SUCCESSORE DI DON BOSCO. MEMORIE BIOGRAFICHE, TORINO,
SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE 1939, P. 80

2.4 Page 14

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26  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Direttore Spirituale della
Congregazione Salesiana
(1892 – 1910)
29 agosto 1891
Viene nominato Direttore Spirituale Generale della
Congregazione Salesiana, in sostituzione del defunto don Bonetti.
Settembre 1892
Si trasferisce a Torino. Negli anni successivi cura particolarmente la
formazione dei giovani confratelli con conferenze, esercizi spirituali e
colloqui personali.
12 ottobre 1893
Con mons. Cagliero, Rua, Barberis parte per Londra per assistere
alla consacrazione della chiesa del Sacro Cuore. A Londra, forse per
qualche incidente per l’interruzione della ferrovia, registra nel diario:
“Necessità di apprendere l’inglese…”
Febbraio-Marzo 1895
Accompagna don Rua pellegrino in Terra Santa.
23-25 Aprile 1895
Prende parte al Congresso dei Cooperatori a Bologna
31 dicembre 1895
Scrive sul suo diario (che dal 1893 al 1899 è in francese e misura
9x13cm).
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  27
DALLE REGOLE O COSTITUZIONI DELLA SOCIETÀ DI S. FRANCESCO
DI SALES, SECONDO IL DECRETO DI APPROVAZIONE DEL 3 APRILE
1874, CAP. IX, DEGLI ALTRI SUPERIORI:
…il direttore spirituale avrà
specialmente cura dei novizi.
Egli insieme col maestro dei
novizi si darà la massima
sollecitudine per far loro cono-
scere e praticare lo spirito
di carità, e lo zelo che deve
animare colui, che desidera
dedicare interamente la sua
vita al bene delle anime. È pure
dovere del direttore spirituale
ammonire riverentemente il
Rettore, qualora scorgesse in
lui qualche notabile negligenza
nel praticare e far osservare le
regole della Congregazione…

2.5 Page 15

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28  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
DAL SUO DIARIO PERSONALE:
“IL 1895 SI GETTA NELL’ETERNITÀ. PER ME È STATO RICCO DI GIOIE E DI
DOLORI. HO POTUTO RIVEDERE LA CASA DI MARSIGLIA, DOVE HO LASCIA-
TO IN GRAN PARTE IL MIO CUORE. DI LÀ SONO ANDATO IN TERRA SAN-
TA E SONO STATO EDIFICATO DALLA COMPAGNIA DI DON RUA. QUALE
PIETÀ, SPIRITO DI SACRIFICIO E DI MORTIFICAZIONE! QUALE ZELO PER
LA SALUTE DELLE ANIME; E SOPRATTUTTO QUALE UGUAGLIANZA DI
UMORE! HO VISTO BETLEMME, GERUSALEMME, NAZARET: QUALI DOLCI
RICORDI! HO POTUTO PRENDERE PARTE AL CONGRESSO DI BOLOGNA. NE
CONSERVO UN RICORDO INDIMENTICABILE… HO POTUTO PREDICARE ESER-
CIZI IN FRANCIA E IN ITALIA, OCCUPARMI DEGLI ORDINANDI E SONO STATO
BEN PIÙ SODDISFATTO DEGLI ANNI PRECEDENTI. HO SCRITTO QUALCHE
PAGINA SU MONS. LASAGNA E SI È AVUTO LA BONTÀ DI APPREZZARLE. MA
ANCHE L’ANNO 1895 FINÌ SENZA CHE MI SIA CORRETTO DEI MIEI DIFETTI PIÙ
GRAVI. IL MIO ORGOGLIO È TUTTORA AL PIÙ ALTO GRADO. IL MIO CARAT-
TERE È TUTTORA DIFFICILE ANCHE CON LO STESSO DON RUA. LA MIA PIETÀ
È SEMPRE SUPERFICIALE E NON ESERCITA UNA GRANDE INFLUENZA SULLA
CONDOTTA, SULLE MIE AZIONI CHE SONO TUTTE ANCORA UMANE E INDE-
GNE DI UN RELIGIOSO. LA MIA CARITÀ È CAPRICCIOSA E PIENA DI PARZIALI-
TÀ. NON SONO MORTIFICATO NEGLI OCCHI, NEL GUSTO, NELLE PAROLE… LE
MALATTIE SONO ASSAI AUMENTATE: POTREI MORIRE DA UN MOMENTO
ALL’ALTRO NELLO STATO IN CUI SONO: NON È UN’IDEA, È LA REALTÀ,
E NE SONO CONSAPEVOLE. VOGLIO METTERMI NEL NUOVO ANNO A
VIVERE MEGLIO, PER MORIRE MEGLIO. MI RICORDO DI AVER DIRETTO DEI
MIEI CONFRATELLI CHE SI SONO OFFERTI PER MEZZO DEI VOTI… MI HANNO
EDIFICATO COL LORO ZELO, CON LA LORO DEVOZIONE. IL LORO SANGUE
HA SIGILLATO IL LORO IMPEGNO, ED IO CHE HO AVUTO L’ARIA DI ESSERE
IL LORO MAESTRO E DIRETTORE IN TUTTO QUESTO, NON SONO NULLA...
MARIA, MADRE MIA, NON PERMETTETE CHE ABBIA L’ONTA DI RICONOSCER-
MI INFERIORE IN VIRTÙ AI MIEI SUBALTERNI: DATEMI UN GRANDE AMORE
PER VOI. DOMINA MEA, NUMQUAM QUIESCAM DONEC OBTINUERO VERUM
AMOREM ERGA TE”.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  29

2.6 Page 16

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30  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
ESTRATTO DAL SUO TACCUINO SU CUI APPUNTAVA LE MEDITAZIONI E CONFERENZE
SOPRATTUTTO PER I CONFRATELLI:
SCIENZA
LA CONGREGAZIONE POSE UNO SVILUPPO STRAORDINARIO. IL NUME-
RO DI CASE APERTE È GIÀ MOLTO GRANDE EPPURE NON SI PUÒ SOD-
DISFARE AD UN DECIMO DELLE DOMANDE CHE CI ARRIVANO OGNI
GIORNO. IL SUPERIORE S’IMPOSE L’OBBLIGO DI LIMITARSI NELLE NUOVE
FONDAZIONI. HA IMPOSTO A QUELLI DI AMERICA DI ARRESTARSI.
QUESTO SVILUPPO DOVUTO CERTAMENTE ALLA GRAZIA DI DIO, ALLE
PREGHIERE DI DON BOSCO E DI MOLTI NOSTRI CONFRATELLI OD ALLIE-
VI MORTI IN ODORE DI SANTITÀ, C’IMPONE PER NOI UNA GRAVE OBBLI-
GAZIONE DI CORRISPONDERE ALLA SPERANZA, ALLA FIDUCIA CHE SI HA IN
NOI. QUESTO CI DOVREBBE IMPEGNARE A CRESCERE OGNOR PIÙ IN VIRTÙ
E A RENDERCI SEMPRE PIÙ ATTI A FARE IL BENE. UN MEZZO DI RIUSCIRVI
EI PUR QUELLO DI COLTIVARE MOLTO LA SCIENZA. ABBIAMO BISOGNO DI
PRESTIGIO PER FAR DEL BENE IN MEZZO AI NOSTRI GIOVANI ED ANCHE PER
OTTENERE CHE CI SI USI CARITÀ E CI SI VENGA IN AIUTO. PER ESERCITARE
LO ZELO, PER COMPIERE LA NOSTRA MISSIONE VERSO LA GIOVENTÙ DOB-
BIAMO PROCURACI QUANTO PIÙ POSSIBILE DI SCIENZA…
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  31

2.7 Page 17

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32  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Visita Canonica delle Case
Salesiane in America
(1900 – 1903)
Come Rappresentante di don Rua, allora Rettor Maggiore, visi-
ta tutte le case d’America di Salesiani e FMA. Il viaggio dura ben
tre anni, sia per il numero ragguardevole di tappe tra la Terra del Fuoco
e gli Stati Uniti, ma anche per le condizioni disagevoli di trasporto che
lo obbligavano a ritornare spesso sui suoi passi per potersi dirigere in
un’altra nazione (tornò a Buenos Aires ben undici volte!)
DON PAOLO ALBERA CON IL SUO
SEGRETARIO DON CALOGERO
GUSMANO ALLA SINISTRA
1900
17 agosto: Salpa da Barcellona per l’America
Settembre: Montevideo, Villa Colon, Las Piedras,
Montevideo, Buenos Aires, La Plata, Bernal
Ottobre: Buenos Aires, Moron, S. Isidro,
Uribelarrea, Buenos Aires, Bahia Blanca, Fortin
Mercedes, Patagones, Viedma, Patagones, Viedma
Novembre: Pringles, Bahia Blanca, Buenos Aires,
Lujan, Buenos Aires
Dicembre: S. Nicolas de Los Arroyos, Rosario,
S. Nicolas de Los Arroyos, Buenos Aires, Bernal,
Buenos Aires, Montevideo
1901
Gennaio : Villa Colon, Bernal, Buenos Aires,
Febbraio: Montevideo, Punta Arenas, Dawson,
Candelaria
Marzo: Punta Arenas, Montevideo, Mercedes
Aprile: Paysandù, Buenos Aires, Asuncion
Maggio: Cuiabà
Giugno: Corumbà, Villa Conception, Asuncion
Luglio: Buenos Aires, Montevideo, San Paolo,
Lorena, Guaratinguetà, Juiz de Fora, Ouro Preto,
Cachoeira do Campo, Araras
Agosto: Guaratinguetà, Lorena, Niteroi, Ponte
Nova, Niteroi, San Paolo
Settembre: Ipiranga, Campinas, Lorena, Niteroi,
Bahia
Ottobre: Pernambuco
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  33

2.8 Page 18

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34  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Novembre: Niteroi, Flores, Montevideo, Buenos
Aires, Mendoza
Dicembre: Rodeo del Medio, Santiago,
Melipilla, Santiago, Talca, Concepcion,
Valparaiso, La Serena, Andacollo
1902
Gennaio: Santiago, Macul, Santiago
Febbraio: Valparaiso, Iquique
Marzo: Arequipa, La Paz
Aprile: Lima
Maggio: Guayaquil
Giugno: Cuenca, Gualaquiza, Cuenca
Luglio: Riobamba, Ambato, Quito, Sangolquì,
Guayaquil
Agosto: Barranquilla, Honda, Bogotà
Settembre: Contractacion
Ottobre: Bogotà, Agua de Dios, Bogotà
Novembre: Barranquilla, Caracas, Valencia,
Caracas, Maracaibo
Dicembre: Curacao, La Guaira, Caracas,
Miraflores, Porto Rico
1903
Gennaio: Città del Messico, Morelia, Puebla,
Guadalupe
Febbraio: Città del Messico, San Francisco
Marzo: New York, Londra, Burwash, Londra
Aprile: Londra, Parigi, Torino
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  35
CITTÀ DEL MESSICO
DON ALBERA E MONS.
CAGLIERO A BUENOS AYRES
TERRA DEL FUOCO

2.9 Page 19

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36  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
LETTERA A MONS CAGLIERO SULLA VISITA ALLA TERRA DEL FUOCO.
MONTEVIDEO, 23 MARZO 1901
RE.MO E CARISSIMO MONSIGNORE,
ARRIVAI IERI SOLAMENTE DALLA TERRA DEL FUOCO. UN CONTRATTEMPO
AVVENUTO PER CAUSA DEL VAPORE CHE DOVEVA VENIRE A PRENDERCI
ALLA CANDELARIA, FU CAUSA CHE DOVETTI TRATTENERMI PIÙ CHE NON
PENSAVA IN QUELLA MISSIONE… IN PUNTA ARENAS… I SALESIANI POI HAN-
NO UNA CASA CHE SEBBENE DI LEGNO, È COMODA E MOLTO BELLA. D.
BERNABÈ SPIEGA UNA PERIZIA NON ORDINARIA NEL COSTRUIRE LE CASE E
CHIESE DI QUEGLI ISTITUTI. LA CHIESA, POI, COSTRUTTA IN MURATURA, È
UN GIOIELLO, E RELATIVAMENTE NON COSTÒ MOLTO…
MONS. FAGNANO… LE COSE CHE FECE IN QUELLE MISSIONI SONO IM-
PORTANTI. ALTRI, CON MAGGIORI RIFLESSIONI, NON GUIDATI DAL
CUORE E DALLO ZELO, NON SI SAREBBERO GETTATI IN IMPRESE DI
QUELLA FATTA E LE MISSIONI NON CREDO ESISTEREBBERO. SENZA I
MEZZI CHE ORA DI ADOPERANO, NON SI POSSONO TENERE RIUNITI
GLI INDII, E NON SI POSSONO FARE VERI CRISTIANI.
D’ALTRO LATO ORA LE MISSIONI POSSEGGONO UN VERO CAPITALE ED AP-
PENA SI SIANO SALDATI I DEBITI, SE SI HANNO CONFRATELLI CAPACI DI
SACRIFICI E ABBASTANZA INTELLIGENTI PER FAR ANDARE AVANTI LE COSE
SI PUÒ SPERARE CHE LE MISSIONI POSSANO VIVERE…
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  37

2.10 Page 20

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38  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
P. ALBERA, LETTERA A DON GIULIO BARBERIS DURANTE LA LORO VISITA ALLE CASE D’AMERICA.
BUENOS AIRES, 14 SETTEMBRE 1900
CARISSIMO DON BARBERIS,
È VERO CHE IL CARO DON GUSMANO TI SCRISSE VARIE VOLTE, TUTTAVIA
IO SENTIVA ANCHE IL BISOGNO D’INDIRIZZARTI ALCUNE RIGHE. MI HAI
MOSTRATA TANTA DELICATEZZA DI AFFETTO NEGLI ULTIMI MESI PASSATI A
TORINO E POI SPECIALMENTE NELLA PARTENZA CHE IO NON POTRÒ MAI
DIMENTICARMENE, E DI PIÙ DOVEVA RINGRAZIARTENE DI GRAN CUORE.
SIAMO GIUNTI IN AMERICA CON UN VIAGGIO FELICISSIMO. IL SIGNORE CI
PROTESSE IN TUTTI I MODI. ABBIAMO AVUTO TALI RIGUARDI DA TUTTI CHE
NON SI POTREBBE DESIDERARE DI PIÙ. E CIÒ È PERCHÉ NOI SIAMO I FIGLI
DI DON BOSCO. SE NON CI FOSSERO ALTRE RAGIONI PIÙ GRAVI, ANCHE
QUESTA DOVREBBE FARCI STIMARE SEMPRE PIÙ LA NOSTRA VOCAZIONE.
TANTO A MONTEVIDEO COME QUI A BUENOS AYRES ABBIAMO VEDUTE COSE
STRAORDINARIE. LA PROVVIDENZA SI SERVÌ DELL’UMILE NOSTRA CONGRE-
GAZIONE PER FAR COSE INCREDIBILI. IO STO CONSIDERANDO TUTTO CIÒ
CHE VEDO E INTENDO, RISERVANDOMI DI PRONUNZIARE IL MIO POVERO
PARERE PIÙ TARDI…
CERTAMENTE FAREI UNA FIGURA RIDICOLA SE MI PRESENTASSI QUI
COME RIFORMATORE. CREDO CHE IL MIO COMPITO SARÀ PIUTTOSTO
QUELLO DI CONSTATARE CO’ MIEI OCCHI IL MOLTO BENE FATTO ED
INCORAGGIARE A FARE SEMPRE MOLTO BENE IN AVVENIRE…
TUO AFF.MO D. ALBERA
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  39

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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40  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
PROCESSIONE
DELL’IMMACOLATA
ALLA BOCA (1900)
COME SI
PRESENTA OGGI
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  41
MONTEVIDEO (URUGUAY)
CAMPINAS (BRASILE)
DON ALBERA CON CAPI BOROROS
FRA D. MALAN E D. BALZOLA
LA SERENA (CHILE)

3.2 Page 22

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42  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
DAL DIARIO SPIRITUALE DI DON ALBERA (DALL’ANNO 1902 IN INGLESE):
MAGGIO 1902 (LIMA)
OGGI, DUE DI MAGGIO, HO INIZIATO I MIEI ESERCIZI SPIRITUALI DI CUI
NE SENTIVO MOLTO BISOGNO IN QUESTA VITA DA VIAGGIATORI CHE
FACCIO DA 21 MESI. LA MIA MENTE È MOLTO DISTRATTA E IL MIO CUORE
MOLTO ARIDO. DESIDERO RITIRARMI IN ME STESSO E DESIDERO CHIEDERE
UN QUALCHE RISTORO DAL CIELO. MI PARE DI AVERE BUONA VOLONTÀ DI
FARE QUESTI ESERCIZI CON FRUTTO; MA CONOSCO LE MIE DEBOLEZZE E
PERCIÒ CONFIDO SOLAMENTE NELLA GRAZIA DI DIO.
1. PROPONGO DI FARE QUESTI ESERCIZI COME SE FOSSERO GLI ULTIMI
DELLA MIA VITA. LA MIA ETÀ, I PERICOLI DI QUESTO VIAGGIO, TUTTO
MI ISPIRA IL BUON PROPOSITO DI FARE BENE QUESTI ESERCIZI.
2. PROMETTO DI PRATICARE, IN QUESTI GIORNI, UN FERVORE SEMPRE PIÙ
GRANDE, PIETÀ E PROFONDO RACCOGLIMENTO, ASCOLTANDO CON ATTEN-
ZIONE LA VOCE DI DIO. LOQUERE, DOMINE, QUIA AUDIT SERVUS TUUS.
3. IMPLORERÒ IL DIVINO DOTTORE GESÙ CRISTO PER CURARE E GUARIRE
LA MIA ANIMA E DA QUESTO MOMENTO PROMETTO DI RIMUOVERE TUTTI
GLI OSTACOLI ALLA GRAZIA DI DIO.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  43

3.3 Page 23

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44  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Rettor Maggiore
(1910 – 1921)
CAPITOLO GENERALE XI
16 agosto 1910
Viene eletto Rettor Maggiore nel Capitolo Generale XI
LA PRIMA FILA DA SINISTRA: DON LEMOYNE, DON VESPIGNANI, DON CERRUTI, DON BERTELLO,
DON RINALDI, MONS. COSTAMAGNA, DON ALBERA, MONS. FAGNANO, DON BARBERIS,
DON PISCETTA, DON MUNERATI, DON GUSMANO.
DALLA PRIMA LETTERA CIRCOLARE:
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  45
TORINO, 25 GENNAIO 1911
CARISSIMI CONFRATELLI,
SO CHE ERA ATTESA CON UNA CERTA QUAL IMPAZIENZA LA PRIMA CIRCO-
LARE DEL NUOVO RETTOR MAGGIORE. DA PARTE MIA RICONOSCO IO PURE
CHE AVREI DOVUTO, APPENA TERMINATO IL CAPITOLO GENERALE, INFOR-
MARVI DELLA ELEZIONE DEI SUPERIORI E DI VARIE ALTRE COSE IMPORTAN-
TI CHE RIGUARDANO LA NOSTRA PIA SOCIETÀ...
1. ... COME FRATELLO ED AMICO. MA VOI COSÌ BUONI E INDULGENTI VERSO
MIA PERSONA, MI PERDONERETE SE COMPIO QUESTO MIO DOVERE CON
NOTEVOLE RITARDO. SPERO CHE NON VORRETE ATTRIBUIRLO A NEGLIGEN-
ZA O A MANCANZA DI BUONA VOLONTÀ, MA CONSIDERARLO UNICAMENTE
COME EFFETTO DI QUELLA DOLOROSA TREPIDAZIONE CHE MI SORPRESE
NEL VEDERMI ADDOSSATO IL PESO IMMENSO DEL GOVERNO DI TUTTA
LA CONGREGAZIONE SALESIANA. TERRETE PUR CONTO, NON NE DUBITO,
DELLE GRAVI ED INCESSANTI OCCUPAZIONI CUI PER LA MIA ELEZIONE DO-
VETTI SOBBARCARMI, LE QUALI NON MI PERMETTEVANO DI RACCOGLIERE
NEPPURE PER POCO I MIEI PENSIERI…
2. LA MEMORIA DI D. RUA. MA COME POTREI IO METTER MANO A SCRIVERE
A’ MIEI CARI CONFRATELLI SENZA RICORDARE COLUI CHE PER TANTI ANNI
CI FU MAESTRO E GUIDA, COLL’ESEMPIO, COLLA PAROLA E COGLI SCRITTI
NEL SENTIERO DELLA VIRTÙ? COME POTREI INCOMINCIARE QUESTA MIA
CIRCOLARE SENZA PAGARE UN TRIBUTO DI AMMIRAZIONE E DI PROFONDA
VENERAZIONE ALL’IMPAREGGIABILE RETTOR MAGGIORE CHE LA MORTE CI
HA RAPITO? SCRIVO QUESTE PAGINE IN QUELLA STESSA UMILE CAMERETTA
CHE PER PIÙ DI VENTIDUE ANNI FU TESTIMONIO DELLE SUE EROICHE VIR-
TÙ. QUI TUTTO MI PARLA DI LUI.

3.4 Page 24

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46  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
…NELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 16 AGOSTO RISULTÒ ELETTO RET-
TOR MAGGIORE IL POVERO SOTTOSCRITTO. È INUTILE CHE IO TENTI DI
DESCRIVERVI LA COMMOZIONE CHE S’IMPOSSESSÒ DELL’ANIMO MIO IN
QUEL MOMENTO IN CUI MI VIDI, COSÌ INDEGNO, INALZATO A SÌ SUBLIME E
FORMIDABILE UFFICIO. MI PARVE DI ESSERE SCHIACCIATO SOTTO IL PESO
DI TANTA RESPONSABILITÀ… APPENA MI FU PERMESSO, CORSI A GETTARMI
AI PIEDI DEL NOSTRO VEN. PADRE, LAMENTANDOMI FORTEMENTE CON LUI
PERCHÉ AVESSE LASCIATO CADERE IN SÌ MISERE MANI IL TIMONE DELLA
NAVICELLA SALESIANA…
… ANIMATO DA TANTA BENIGNITÀ MI FECI ARDITO DI CHIEDERGLI QUALCHE
NORMA PRATICA PEL GOVERNO DELLA NOSTRA PIA SOCIETÀ, E IL PAPA CON
UN DOLCISSIMO SORRISO SULLE LABBRA RISPOSE: E VOI ME LO CHIEDETE?
VOI NON AVETE A FAR ALTRO CHE SEGUIRE LE TRACCE DI D. RUA. EGLI
ERA UN SANTO. IN OGNI COSA FATE COME AVREBBE FATTO EGLI STESSO.
NON VI SCOSTATE DAGLI USI E DALLE TRADIZIONI INTRODOTTE DA D. BO-
SCO E DA D. RUA. TUTTAVIA AGGIUNGERÒ UNA PAROLA: — RICORDATE AI
VOSTRI DIPENDENTI CHE COLUI A CUI SERVONO, DOMINUS EST. STIA LORO
FISSO NELLA MENTE IL PENSIERO DELLA PRESENZA DI DIO, SIANO IN TUT-
TO GUIDATI DALLO SPIRITO DI FEDE, CON FERVORE COMPIANO LE LORO
PRATICHE DI PIETÀ E A DIO OFFRANO I LORO LAVORI E SACRIFICI. DIO SIA
SEMPRE NELLA LORO MENTE E NEL LORO CUORE.

3.5 Page 25

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48  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Visite Canoniche
1911
Milano, Genova, Este, Trieste, Gorizia, Mogliano Veneto, Schio, Spagna
(Barcellona), Impero Austro-ungarico (Oswiecim, Daszawa, Przemysl,
Cracovia, Vienna, Radna, Lubiana).
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  49
1912
Francia (Parigi, Guernesey), Inghilterra (Londra, Burwash,
Farnborough), Belgio (Tournai, Melles, Antoing, Bruxelles, Grand
Bigard, St Denis Westem, Liegi, Hechtel, Verviers, Aynaille), Bologna,
Faenza, Lugo, Ravenna, Ferrara, Modena, Parma, Borgo S. Donnino,
Firenze, Pisa, Collesalvetti, Livorno, Spezia.
Londra (con saggi di ginnastica, teatro e tennis).
MILANO
VIENNA (ALLA SUA SINISTRA DON
PIETRO RICALDONE, CHE SARÀ POI
IL IV SUCCESSORE DI DON
BOSCO E AUGUST HLOND,
FUTURO PRIMATE DI POLONIA E
CARDINALE, DICHIARATO VENERABI-
LE NEL 2018 DA PAPA FRANCESCO)
“IOLANTHE” OPERA COMICA IN
DUE ATTI DI GILBERT AND SULLIVAN

3.6 Page 26

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50  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  51
1913
Sampierdarena, Varazze, Savona, Alassio, Torrione di Bordighera,
Spagna (Matarò, Barcellona, Ciudadela, Campello, Valencia, Cordoba,
Montilla, Malaga, Ronda, Ecija, Utrera, Siviglia, Cadice, San José del
Valle, Carmona, Madrid, Carabanchel Alto, Salamanca, Bejar, Orense,
Santander, Vigo, Bilbao, Huesca, Gerona), Roma, Frascati, Genzano,
Macerata, Gualdo Tadino, Trevi, Caserta, Napoli, Castellamare di
Stabia, Milano.
SCUOLA SALESIANA
DI LONDRA,1912
HUESCA (SPAGNA)
VIGO (DA B.S. AGOSTO 1913)

3.7 Page 27

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52  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
ALLE 5 SI ARRIVÒ A VIGO ACCOLTI IN TRIONFO: UNA MOLTITUDINE DI SI-
GNORI E DI AUTORITÀ, TRA CUI IL GENERALE GOVERNATORE MILITARE E
IL COMANDANTE DEL DISTRETTO DI MARINA, ATTENDEVANO DON ALBERA
NELL’INTERNO DELLA STAZIONE E FUORI ERA UN’ONDA IMMENSA DI PO-
POLO, MENTRE DALLE FINESTRE E DAI BALCONI DELLE CASE SI AGITAVANO
CAPPELLI E FAZZOLETTI PER SALUTARE IL SUPERIORE GENERALE DEI SALE-
SIANI. DON ALBERA, MONTATO NELLA CARROZZA DEL MUNICIPIO COLL’AL-
CALDE E IL GOVERNATORE MILITARE, SCORTATO DAI NOSTRI GINNASTI IN
BICICLETTA, E SEGUITO DA UNA LUNGA FILA DI AUTOMOBILI E DI CARROZ-
ZE, SI DIRESSE ALLA CASA SALESIANA, OVE I GIOVANI DISPOSTI NELL’AMPIO
CORTILE IMBANDIERATOLO APPLAUDIVANO ENTUSIASTICAMENTE
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  53
1914
Palermo, Marsala, Messina, Alì, Catania, Pedara, Bronte, Taormina,
Randazzo, Malta, Modica, Caltagirone.
“ALLA STAZIONE DI PASSOPISCIARO, LO ATTENDEVANO
IL CAV. AVV. GUALTIERO FISAULI, DEPUTATO PROVINCIALE,
IL BARONE GREGORIO FISAULI, PRESIDENTE DELLA CONGREGA-
ZIONE DI CARITÀ, IL CAV. GIUSEPPE VAGLIASINDI PRESIDENTE
DELL’ASILO INFANTILE, ED ALTRE DISTINTE PERSONALITÀ DI
RANDAZZO CHE SALIRONO IN TRENO CON NOI. QUANDO
QUESTO ENTRÒ IN STAZIONE LA BANDA CITTADINA INTONÒ
UNA MARCIA E TRA SALVE DI BOMBE E MORTARETTI E LO
SVENTOLIO FESTANTE DI BANDIERE E BIANCHI FAZZOLETTI
UN FRAGOROSO SCOPPIO DI RIPETUTI EVVIVA SI SPRIGIONÒ
DA TUTTI I CUORI DELL’IMMENSA MOLTITUDINE CHE AVEVA
INVASO TUTTO LO SPIAZZALE E I DINTORNI DELLA
STAZIONE, IMPAZIENTE DI DARE IL BENVENUTO
AL SUCCESSORE DI DON BOSCO.”
RANDAZZO
(DA B.S. GIUGNO 1914)

3.8 Page 28

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54  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
1915
Lanzo Torinese, Castelnuovo d’Asti, Vercelli, Novara, Foglizzo Canavese,
Lombriasco, Biella, Perosa Argentina, Trino Vercellese, Alessandria,
Martinetto (Torino), Maroggia, Lugano, Milano, Mogliano, Venezia.
Negli anni della Grande Guerra don Albera sospende
le visite canoniche.
Posa della prima pietra del santuario votivo a Maria Ausiliatrice ai
Becchi (in foto la posa della prima pietra).
1918
Inaugurazione del tempio votivo in onore di Maria Ausiliatrice ai
Becchi di Castelnuovo d’Asti.
1919
Milano, Roma, Firenze, Sampierdarena, Pinerolo.
1920
Napoli, Milano, Verona, Novara, Roma.
1921
Frascati, Francia (Nizza Marittima, Navarra, Marsiglia, Montpellier,
Roman, Lione, Chateau d’Aix), Morges (Svizzera), Parma, Modena,
Milano, Castelnuovo d’Asti.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  55
Congressi
I congressi vissero una stagione favorevole tra il 1888 e il 1915 e don
Albera ne fu tra i più attivi promotori, sia come Direttore spirituale della
Congregazione che come Rettor Maggiore. Queste adunanze aveva-
no lo scopo di approfondire il pensiero e stimolare all’azione concreta
su argomenti cruciali come l’oratorio e la catechesi oppure di rinsal-
dare la coesione delle associazioni dei Cooperatori e degli Exallievi/e.
17-18 MAGGIO 1911
V Congresso ““Gli oratori festivi e le scuole di religione”
V CONGRESSO – 17-18 MAGGIO 1911
“GLI ORATORI FESTIVI E LE SCUOLE DI RELIGIONE”
PROPOSTE E “VOTI” DEL CONGRESSO:
I.
Organizzazione interna e formazione del personale
II. Spirito, pratiche di pietà e funzioni religiose
III. Insegnamento del catechismo – gare e prediche
IV. Sport, musica e drammatica
V.
Educazione sociale – Risparmio e previdenza
VI. Oratorii femminili
VII. Scuole di religione

3.9 Page 29

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56  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
8-10 SETTEMBRE 1911
Primo Convegno internazionale ex-allievi.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  57
Con Mons. Cagliero
Il legame con Mons. Cagliero, primo vescovo e cardinale salesiano,
missionario in Sudamerica, fu sempre forte e cordiale.
DON ALBERA, DURANTE IL
CONGRESSO, SU UNA RENAULT
TYPE CC (QUESTA MACCHINA ERA
NUOVA FIAMMANTE, ESSENDO
UN MODELLO PRODOTTO
TRA IL 1911 E IL 1914).
23-25 NOVEMBRE 1911
Primo Convegno delle ex-allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
14-15 MARZO 1914
Convegno decurioni dei Cooperatori.
20-23 MAGGIO 1920
VIII Congresso Internazionale dei Cooperatori Salesiani, Secondo
Congresso internazionale ex-allievi e Secondo Congresso Interna-
zionale delle ex-allieve di Maria Ausiliatrice.
I tre Congressi si svolsero in contemporanea nell’ambito delle
celebrazioni per l’inaugurazione del monumento degli ex-allie-
vi a Don Bosco sulla Piazza Maria Ausiliatrice.
MONS. CAGLIERO E DON RICALDONE NELL’AMBITO DELLE CELEBRAZIONI DEI 50 ANNI DI SACERDOZIO DI DON
ALBERA (1918). A TALE RICORRENZA PARTECIPARONO, OLTRE A UNA NUTRITISSIMA SCHIERA DI SALESIANI E ALTRI
RELIGIOSI, MEMBRI DI CASA REALE, 13 VESCOVI E I CONSOLI DI ARGENTINA, BRASILE E COLOMBIA.

3.10 Page 30

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58  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
MANIFESTO PER CELEBRARE I 50 ANNI DI SACERDOZIO DI DON ALBERA (1918).
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  59
DAL DIARIO SPIRITUALE DI DON ALBERA (DICEMBRE 1915)
Sto per partire per Roma.
Andrò a incontrare
il Cardinale Cagliero
che riceverà la sacra
porpora il 6 di questo mese.
In questo momento si trova
in mare; tremo al pensiero
dei pericoli che affronta
durante questo viaggio.
Vergine Maria salva il tuo figlio.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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60  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
La Grande Guerra
Circa 1500 tra confratelli e novizi (quasi la metà del totale) prendo-
no parte al conflitto armato a partire dal 1914, essendo i Salesiani
appartenenti a diverse nazionalità anche in conflitto tra loro.
Al termine della guerra i salesiani con grado da ufficiale erano 144;
cappellani militari: 55; premiati o decorati: 44; feriti: 66; morti: 70.
«Un numero stragrande di carissimi confratelli, fra cui molti giovani
sacerdoti, si trovano nella dura necessità di smettere l’abito religioso
per rivestire le divise militari; dovettero lasciare i loro diletti studi, per
maneggiare la spada e il fucile; furono strappati dai pacifici loro collegi
e dalle scuole professionali per recarsi a vivere nelle caserme e nelle
trincee, o, quali infermieri, furono occupati nella cura degl’infermi e dei
feriti. Ne abbiamo pure non pochi al fronte, ove alcuni già lasciarono
la vita, e altri ritornarono orribilmente malconci». 1
Don Paolo Albera invia 32 lettere Circolari ai salesiani soldati tra il 19
marzo 1916 e il 24 dicembre 1918.
“Nelle sante e proficue battaglie dell’insegnamento voi foste instancabi-
li, così mentre raccoglievate per voi larga messe di meriti e di benedizio-
ni celesti, davate alla Patria le primizie delle vostre energie intellettuali
e morali. Ora la Patria vi domanda anche le energie fisiche, e voi avete
risposto con slancio, e con l’ilarità che vi è abituale siete disposti ad ogni
sacrificio… Risplenda in tutti i vostri atti la bontà e dolcezza dell’ani-
mo vostro. Questo dev’essere il vostro carattere abituale, a questo
carattere siete stati formati, in questo dovete perseverare, questo
dev’essere il segno che vi fa conoscere per figli di Don Bosco… Siate
sempre pronti a qualunque servizio verso i vostri Camerati, siate i primi
a soccorrerli in tutti i loro bisogni, veggano tutti splendere nel vostro
cuore una fiamma ardente di carità che vi rende instancabili per ogni
opera buona. Le occasioni non vi mancheranno, e voi non lasciatele
sfuggire; coglietele tutte; vi assicurerete le benedizioni del cielo, l’amore
di vostri fratelli, sarete fari luminosi di buon esempio…” 2
Don Albera organizza esercizi spirituali per confratelli militari in pe-
riodi di licenza.
1 P. ALBERA, LETTERE
CIRCOLARI AI SALESIANI, 182.
2 PE. GARNERI, VITA DI PAOLO
ALBERA, 325-326. LETTERA
DEL 19 MARZO 1916.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  61
FOTO DI GRUPPO E FOTO RITOC-
CATA DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI
DEL 12 E 13 OTTOBRE DEL 1916.
SUL RETRO DELLA FOTO I NOMI
DEI PARTECIPANTI.

4.2 Page 32

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62  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Conserviamo 3390, tra lettere e cartoline postali militari, indiriz-
zate a don Paolo Albera o ad altri membri del Capitolo superiore da
parte di 791 salesiani soldati.
Don Albera e gli altri superiori mantennero un costante contatto episto-
lare personale con questi salesiani al fronte.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  63
LETTERA DEL CHIERICO STEFANO FERRANDO (POI MISSIONARIO IN INDIA, VESCOVO DI KRISHNAGAR
E POI DI SHILLONG. FONDATORE DELLE SUORE MISSIONARIE DI MARIA AIUTO DEI CRISTIANI. MORTO
NEL 1978, CON DECRETO DEL 3 MARZO 2016 PAPA FRANCESCO LO HA DICHIARATO VENERABILE).
ZONA DI GUERRA, 28-7-17
REV.MO SIG.R DON ALBERA,
DAI PRIMI DEL MESE MI TROVO COME ASPIRANTE UFFICIALE IN UN REG-
GIMENTO DI FANTERIA. NON HO ANCORA VISSUTO DELLA VITA DI PRIMA
LINEA E PRESENTEMENTE MI TROVO MOMENTANEAMENTE A RIPOSO, CON-
CESSOCI PER RITEMPRARE L’ANIMO A FUTURI CIMENTI. HO TERMINATO
OGGI DI LEGGERE L’ULTIMA LETTERA CIRCOLARE E COME L’HO TROVATA
APPROPRIATA SPECIALMENTE PER LA MIA NUOVA CONDIZIONE IN CUI IL RI-
SPETTO UMANO SI PRESENTA CON TANTI ARGOMENTI SOTTILI E SPECIOSI
PER INTIMORIRE E DISTRARRE L’ANIMO DAL PROFESSARE FRANCAMENTE LA
NOSTRA FEDE… L’ESEMPIO DI TANTI CONFRATELLI CHE IN QUESTO TENORE
DI VITA MI PRECEDETTERO E CHE RIFULSERO PER LE LORO VIRTÙ RELIGIO-
SE E MILITARI SPERO CHE MI SIA DI VALIDO AIUTO E MI RICORDI L’ALTRA
MILIZIA ALLA QUALE APPARTENGO.
COME SOPRA LE HO ACCENNATO FORSE NUOVI CIMENTI ATTENDONO IL MIO
REGGIMENTO E MI RACCOMANDO PERCIÒ ALLE DI LEI PREGHIERE PERCHÉ
L’AUSILIATRICE MI AIUTI E IO POSSA ADEMPIRE LA VOLONTÀ DEL SIGNORE….
CH. FERRANDO STEFANO

4.3 Page 33

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64  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
IL SALESIANO NOVERA RIPORTA UN’ESPERIENZA FORTUNATA IN PRIMA LINEA:
«HO RICEVUTO LA SUA BELLISSIMA LETTERINA, CON LE MASSIME E I PUNTI
DA LEI SCRITTI E, DI PIÙ, L’IMMAGINE E LA RELIQUIA DEL NOSTRO CARO
FONDATORE, VENERABILE DON BOSCO, SANTO A ME CARO. QUESTA LA
PORTO SEMPRE ACCANTO AL MIO CUORE AFFINCHÉ MI AIUTI SEMPRE IN
TUTTI I MIEI BISOGNI SPIRITUALI E TEMPORALI. E NE HO SPERIMENTATO
LA SUA PROTEZIONE. SE SONO SALVO È PROPRIO PER MIRACOLO. IL GIOR-
NO 22 DEL MESE SCORSO, TROVANDOMI IN TRINCEA IN PRIMA LINEA DI
SENTINELLA, VICINO AD UN PEZZO DA MONTAGNA CHE FUNZIONAVA, IL
NEMICO, PER FARLO TACERE, TIRÒ 8 COLPI DA 152, TUTTI IN GIRO AL PEZ-
ZO, PER CUI UNO MI CADDE A 6 METRI DI DISTANZA. SI FIGURI CHE PORTÒ
PER ARIA MOLTE PIETRE AD UN’ALTEZZA MOLTO ALTA, DI CUI UNA GROSSA
COME DUE PUGNI ASSIEME, MI VIENE PROPRIO A CADERE SULL’ELMETTO
IN MEZZO ALLA TESTA E MI HA ROTTO IL CAPPELLO DI FERRO, MA, SENZA
SENTIRE IL MINIMO DOLORE, SONO STATO SANO E SALVO. E POI, QUANTE
ALTRE VOLTE, HO PROVATO LA PROTEZIONE DI DON BOSCO». 3
3 ASC, B0440146, NOVERA-ALBERA, 14.12.1917; DATI ANAGRAFICI NON REPERITI.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  65

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66  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
IL CHIERICO BOSIO RACCONTA IL SUO COMPITO DI BARELLIERE:
«CON RESSICO E RAMEZZANA SONO IN UN POSTO AVANZATO SOTTO IL
FUOCO NEMICO, OVE ESPERIMENTIAMO OGNI GIORNO LA SINGOLARE
PROTEZIONE DELLA NOSTRA MADRE MARIA SS. AUSILIATRICE. I DISAGI, I
GRAVI SACRIFICI CHE MI IMPONE QUESTA VITA, MENTRE DANNO L’OCCA-
SIONE DI ACQUISTARE QUALCHE MERITO PER IL CIELO, MI PRESENTANO
VARI LATI DELLA VITA CHE ANCORA NON CONOSCEVO, MI FORNISCONO
UN’ESPERIENZA CHE MI SARÀ UTILISSIMA NELLA NOSTRA VITA SALESIANA.
VARI DEI NOSTRI COMPAGNI DELLA TERZA SEZIONE SONO GIÀ STATI FERITI
ASSAI GRAVEMENTE IN MOMENTI DIFFICILI, MENTRE STAVANO PORTANDO
FERITI, INVECE NOI FINORA SIAMO ILLESI». 4
4 ASC, B0400589, BOSIO-MANASSERO, 17.11.1915, SUCCESSIVAMENTE RECAPITATA A DON ALBERA.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  67

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68  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
IL SALESIANO MIGLIO, CON I GRADI DI TENENTE, PERDE LA VITA SALVANDO IN MODO EROICO
I SUOI COMMILITONI. COSÌ TESTIMONIA CON RICONOSCENZA UNO DEI SOLDATI:
«SE SONO ANCORA VIVO LO DEVO A LUI […] ERAVAMO IN TRINCEA A QUOTA
1050. DURANTE IL FURIOSO BOMBARDAMENTO DELLA NOTTE SCORSA, IL
TENENTE MIGLIO FECE ENTRARE QUANTI PIÙ SOLDATI POTÉ NEL SUO “BA-
RACCHINO”. IO ERO RIMASTO ALL’ENTRATA, ED EGLI: PIÙ AVANTI, PIÙ AVAN-
TI! C’È ANCORA POSTO. ED INVITÒ RIPETUTAMENTE I SOLDATI A STRINGER-
SI E PIGIARSI DI PIÙ, PER FAR POSTO AGLI ALTRI.
EGLI RIMASE IN TRINCEA, ALL’IMBOCCATURA. UN BOMBA CADDE VICINO
AL “BARACCHINO” E SCOPPIÒ CON GRAN FRAGORE. IL BARACCHINO SI SFA-
SCIÒ E NOI RIMANEMMO SEPOLTI. QUANDO CI DISSOTTERRARONO SI VEN-
NE A SAPERE CHE IL TENENTE E QUALCHE SOLDATO FURONO PROIETTATI
A BRANDELLI LONTANO DAL POSTO DELLO SCOPPIO. AVREBBE POTUTO
RIFUGIARSI ANCHE LUI, SI SAREBBE SALVATO, VOLLE RISERVARE TUTTO IL
POSTO AI SUOI SOLDATI».5
5 E. VALENTINI, RICORDO DI UN EROE, 47.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  69
L’attenzione per i giovani più in difficoltà è in cima ai pensieri di don
Albera. Ai Salesiani non impegnati al fronte chiede sforzi raddoppiati
per coprire il lavoro dei confratelli in guerra e neanche una casa verrà
chiusa durante il periodo bellico, proprio per assicurare la migliore
assistenza ai giovani. Con la guerra ancora in corso e con scarsità di
personale non esita ad aprire orfanotrofi e a offrire aiuto a tutti, su
entrambi i fronti del conflitto bellico (e la stessa politica sarà adottata
dalle Figlie di Maria Ausiliatrice). Particolare enfasi venne data, nel
1916, all’apertura dell’orfanotrofio di Pinerolo-Monte Oliveto:

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70  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  71
DALLA LETTERA DI DON PAOLO ALBERA AL PRIMO MINISTRO SALANDRA:
«ECCELLENZA,
OGNI QUALVOLTA LA PATRIA NOSTRA VENNE COLPITA DA QUALCHE SVEN-
TURA IL VEN. DON GIOVANNI BOSCO E POSCIA IL SUO DEGNO SUCCESSORE
IL REV.MO DON MICHELE RUA PRESTARONO SEMPRE VOLENTIERI L’OPERA
LORO A SOLLIEVO DELLE PUBBLICHE NECESSITÀ… ORA POI VEDENDO AU-
MENTARE OGNI GIORNO PIÙ IL NUMERO DEI POVERI GIOVANETTI ORFANI
E DERELITTI, CREDO SIA GIUNTO IL MOMENTO DI PRESTARE ALLA PATRIA,
NELLA PERSONA DI TANTI POVERI FANCIULLI, UN AIUTO PIÙ IMMEDIATO
ED EFFICACE… HO DECISO DI APRIRE UN APPOSITO ISTITUTO PER GIOVA-
NETTI DAGLI OTTO AI DODICI ANNI, CHE TROVINSI ABBANDONATI, O PER-
CHÉ ORFANI DI MADRE E CON IL PADRE SOTTO LE ARMI, O PERCHÉ ABBIA-
NO PERDUTO IL PADRE IN GUERRA. A QUESTO SCOPO HO DESTINATO UN
VASTO EDIFIZIO SITUATO SOPRA UNA RIDENTE COLLINETTA, DETTA MONTE
OLIVETO, PRESSO PINEROLO… NEL PARTECIPARE A V. E. QUESTA MIA INIZIA-
TIVA NUTRO FERMA FIDUCIA CHE VORRÀ PRESTARE TUTTO L’APPOGGIO DI
SUA AUTORITÀ A QUEST’OPERA, LA CUI FINALITÀ, PER CIÒ STESSO CHE HA
PER ISCOPO L’EDUCAZIONE E ISTRUZIONE DI GIOVANETTI PER FORMARNE
ONESTI E LABORIOSI CITTADINI, È TUTTA IN FAVORE DEI PIÙ ALTI INTERESSI
DELLA PATRIA».
BOLLETTINO SALESIANO, 40 (MAGGIO 1916), 131

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72  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
La Congregazione salesiana aveva aperto orfanotrofi anche in altre
parti d’Europa. Fu impegno personale di don Albera garantire la pos-
sibilità di una vacanza in Italia per 100 ragazzini austriaci nel 1920.
DALLA LETTERA DI UN ORFANELLO ALLA MAMMA:
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  73
CARA MAMMA, QUI SI STA BENE, SI MANGIA BENE, SI GIOCA, SI VA A PAS-
SEGGIO E SI STA ALLEGRI. DUNQUE NON PIANGERE PIÙ COME QUANDO
CHE IO ERO A CASA, CHE TUTTE LE SERE A CENA PIANGEVI PENSANDO AL
BABBO MORTO IN GUERRA. QUANDO CHE SARÒ GRANDE, VOGLIO FARTI
STAR PIÙ BENE CHE QUANDO C’ERA PAPÀ. FATTI CORAGGIO. IO STO MEGLIO
CHE A CASA. CI HANNO DATO A TUTTI UN BEL LETTO DI FERRO VERNICIATO,
UN CATINO, UN PEZZO DI SAPONE, UN TAVOLINO DA NOTTE... ADDIO, STÀ
ALLEGRA. OGNI MATTINA NELLA MESSA E COMUNIONE IO PREGO PER TE
E PER IL BABBO. I SUPERIORI SONO BUONI E MI VOGLIONO BENE. ADDIO,
MILLE BACI AFFETTUOSI DAL TUO PINOT.
GRUPPO FOTOGRAFICO
DEI BAMBINI “VIENNESI”
DI FRONTE ALLE CAMERETTE
DI DON BOSCO

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74  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Un’altra opera che stava molto a cuore a don Albera era l’oratorio.
Negli anni immediatamente dopo la fine della Guerra ne sorsero un
po’ ovunque, anche in contesti con problematiche sociali molto com-
plesse. Nella sola città di Torino due oratori videro la luce in quegli
anni, quello del San Paolo e quello del Monterosa.
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  75
IL PRIMO AD AVERE, SUL FINIRE DEL 1918, UNA STRUTTURA GIÀ CONSOLIDATA,
FU QUELLO DEL SAN PAOLO:
“IL GIORNO 8 DICEMBRE QUELLA TETTOIA CON PAGLIAIO , ORA DIVENUTA
CAPPELLA, DECORATA PIÙ DI FEDE E DI SPERANZE CHE DI PITTURA E DI
ADDOBBI, ACCOGLIEVA UNA MOLTITUDINE DI FANCIULLI, PIÙ DI 300, DI
GENTE DEL POPOLO, DI AMICI, DI BENEFATTORI DELLA PRIMA ORA… DON
PAOLO ALBERA, COL PIANTO NEGLI OCCHI CELEBRÒ LA MESSA, DISTRIBUÌ
LA COMUNIONE AI RAGAZZI… PARLÒ CON QUELLA DOLCEZZA CHE LO HA
RESO INDIMENTICABILE A CHI LO CONOBBE; E SI TRATTENNE DOPO CON
ESSI, FACENDOLI RALLEGRARE CON QUALCHE REGALUCCIO. IL SIGNOR GA-
STALDO GLI RIVOLSE A NOME DI TUTTI PAROLE DI RINGRAZIAMENTO A CUI
EGLI RISPOSE DA UN BALCONE. LA GENTE DEL POPOLO, I PADRI E LE MA-
DRI DI FAMIGLIA, CAPIRONO CHE AVVICINARE IL PRETE SIGNIFICA VENIR IN
CONTATTO CON LA BONTÀ. E FURONO CONQUISTATI”.
DALL’ADOLESCENTE, N. 11, NOVEMBRE 1925,
P. 30 E 66. L’AUTORE È DON ALBERTO CAVIGLIA

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76  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
Morte e funerali
29 OTTOBRE 1921
“Verso le 14 e mezzo la salma venne trasportata nella chiesa succur-
sale del Santuario, vestita di cotta e stola, col crocifisso e il rosario tra
le mani.”
Funerali il 30 ottobre
“Per tutta la mattinata, dalle 5 alle 14,30 quando il feretro fu chiuso, la
salma venne ancora salutata con preghiere e con segni del più tenero
affetto da migliaia e migliaia di cittadini…” (Il Momento).
Funerali nel pomeriggio. Corteo imponente per le vie di Torino a par-
tire dalle ore 15, per due ore e mezzo di sfilata”.
Domenico GARNERI, Don Paolo Albera secondo successore di don
Bosco. Memorie biografiche, Torino, Società Editrice Internazionale 1939,
p. 419-420
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78  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
MUSEO CASA DON BOSCO – VALDOCCO  79
Autografo Di Augurio
Di Don Albera
ANNO 1915
VUOI SAPERE SE POSSIEDI LO SPIRITO DEL VEN. DON BOSCO?
ESAMINATI BENE:
1.° SE IL TUO CARATTERE È
COSTANTEMENTE UGUALE E
SANTAMENTE ALLEGRO
2.º SE LA TUA CARITÀ VERSO
IL PROSSIMO È VERAMENTE
DOLCE E PAZIENTE
3.º SE VIVI COME UNA VITTIMA OGNOR
DISPOSTA AL SACRIFICIO
TI AUGURO CHE LA TUA COSCIENZA POSSA RISPONDERE AFFERMATIVA-
MENTE A QUESTA DOMANDA.
1.º GENNAIO 1915
SAC. PE. ALBERA

5 Pages 41-50

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80  PAOLO ALBERA – IL MONDO NEGLI OCCHI
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