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3 Franz von Sales an die Baronin de Chantal, Viuz-en-Sallaz, 24. Juli 1607; Oeuvres, Bd. XIII,
S. 304. (h.z.n.: DA 5, S. 150f.).
4 Dieser Absatz über Lorenzo Scupoli schöpft aus der Analyse des Geistlichen Kampfes, in:
Bartolomeo Mas, „Scupoli“, Dictionnaire de Spiritualité, Bd. XIV, 1990, Sp. 473-474, der
ich die großen Gliederungen der Abhandlung verdanke.
5 Diese Nuancen zu Scupoli sind inspiriert durch den Artikel von Maurice Bellet: „Si tu veux
être parfait ...“, Christus, 85, 1975, S. 5-15, denen ich einige, dem Salesianerprofessor Xavier
Thévenot zu verdankende Anmerkungen hinzugefügt habe.
6 Vgl. in der Analytischen Tabelle der Oeuvres die Stichworte „Abnégation, Anéantissement,
Dépouillement, Mortification et Renoncement“.
7 Les Vrays Entretiens spirituels, VI; Oeuvres, Bd. VI, S. 92. Man findet diesen Gedanken,
nichts zu verlangen und nichts zurückzuweisen, in einem Artikel der Konstitutionen don
Boscos im Kapitel über den Gehorsam: „3. Niuno diasi sollecitudine di domandare cosa al-
cuna nè di ricusarla. Qualora conoscesse che una cosa gli è nocevole o necessaria, la esponga
rispettosamente al Superiore, che si darà massima cura di provveder a' suoi bisogni.“ (Costi-
tuzioni della Società di S. Francesco di Sales, 1875, Kap. 3, Art. 3; vgl. Ausgabe von 1923,
Art. 46).
8 Brief an die Salesianer, 24. Dezember 1930, Atti 55, S. 923-924.
9 Brief an die Salesianer, April-Juni 1981, Atti 300, S. 33-34.
10 „Servi e strumenti di Dio onnipotente, ascoltate e tenete ben in mente. Fatevi animo e siate
forti. Quanto avete veduto ed udito è avvertimento celeste che ora è fatto a voi e ai vostri fra-
telli: state attenti e comprendete le mie parole.“ Ein Manuskript dieses Traumes, korrigiert
durch Don Bosco, findet sich in ACS 132; Es ist herausgegeben worden in: C. Romero,
I sogni di Don Bosco, Leumann, 1978, S. 59-71.
11 „Il vero salesiano ci è presentato primieramente in tutto lo splendore delle sue virtù, raffigu-
rate nei dieci diamanti, ognuno dei quali porge argomento a tali e tante meditazioni da potere
studiare esaurientamente tutta la spiritualità della vita salesiana (...) Ma come la troppa luce
dà talora le vertigini al capo e impedisce di vedere, cosi' la negligenza delle cose divine, l'o-
ziosità, l'ingordigia della gola, i piaceri del senso, la superbia della vita e l'attaccamento ai
beni della terra possono toglierci di vista il modello e accecarci cosi' da rendere buia la luce
che era in noi e gettarci nelle più grandi tenebre. (...) Ecco il rovescio del vero salesiano e il
pericolo che noi possiamo quandochessia cadere in uno stato cosi' deplorevole!“ (F. Rinaldi,
zitierter Brief an die Salesianer, loc. cit., S. 923-924).
12 „Se non si cura l'economia, e troppo si concede al nostro corpo nel trattamento, nel vestiario,
nei viaggi, nelle comodità, come mai aver fervore nelle pratiche di pietà? Come esser disposti
a quei sacrifizi che sono inerenti alla vita Salesiana? E' impossibile ogni vero progresso nella
perfezione, impossibile d'esser veri figli di Don Bosco.“ (M. Rua, Brief an die Salesianer, 31.
Januar 1897; L. C., S. 154-155).
13 „Guardiamoci dunque con ogni cura, miei cari sacerdoti, dal cadere in uno stato cosi' mise-
rando e fatale: pratichiamo, ad imitazione del nostro Ven. Padre, una continua mortificazione
dei sensi, della gola, di tutte le passioni; rendiamoci padroni del nostro cuore, moderando gli
affetti di simpatia, di sensibilità, di collera, di avversione, in guisa da tenerli sempre soggetti
alla retta ragione, e da indirizzarli costantemente alla maggior gloria di Dio e al bene del
prossimo.“ P. Albera, Lettre aux prêtres salésiens, 19 mars 1921; L.C., p. 430-431 („Lo spiri-
to di mortificazione“).
14 „C'è pero', un aspetto spirituale che presenta tra noi delle deficienze: è quello dell'impegno
ascetico. Non c'è vera vita nello Spirito senza concreta ascesi. Certamente l'ascesi deve essere
in armonia con l'indole propria del nostro carisma, ma essa ci vuole sempre, quotidianamente,
e in abbondanza. E' questo, forse, il punto più debole della nostra ripresa spirituale. Eppure
ogni forma di Vita consacrata è stata in ogni tempo un esercizio di ascesi. Ricordiamo ancora
una volta l'affermazione di S. Ignazio di Loiola: „Più mortificazione di amor proprio che del-
la carne; e più mortificazione delle passioni che preghiera: a un uomo che tiene mortificate le
passioni, deve bastare un quarto d'ora per incontrare Dio.“ (Egidio Viganò, Brief an die Sale-
sianer, 8. September 1992; L.C., S. 1298).
Francis Desramaut, Einhundert Schlüsselworte der salesianischen Spiritualität,
Art.: „Ascèse“ - „Askese“