GIORNATE DI SPIRITUALITÀ SALESIANA
Saluto di apertura di don Adriano Bregolin – Vicario del Rettor Maggiore - 22 Gennaio 2009
SALUTO DI APERTURA
Carissimi Fratelli e Sorelle della Famiglia Salesiana,
assieme al Rettor Maggiore e al suo Consiglio, ai Salesiani della Casa Generalizia e a tutta l’Equipe organizzativa, voglio dirvi il più cordiale e fraterno benvenuto alle “Giornate di Spiritualità Salesiana” del 2009. Grazie per aver risposto anche quest’anno a questa convocazione che costituisce uno dei momenti più significativi di celebrazione e di vita della Famiglia Salesiana Mondiale.
Anche quest’anno siamo molti numerosi. Gli iscritti sono più di 340. Sono rappresentati quasi tutti i Gruppi ufficiali della Famiglia Salesiana. Diversi sono anche i Superiori Generali o i responsabili centrali presenti al nostro incontro. Anche se la maggior parte dei partecipanti è italiana, sono rappresentate più di 25 nazioni.
Sono particolarmente lieto, inoltre, di sottolineare la presenza di Gruppi che sono stati ammessi alla Famiglia Salesiana dal Rettor Maggiore durante questo mese di Gennaio, come “The Disciples”, I discepoli, che si dedicano all’opera di evangelizzazione nei villaggi e nelle piccole parrocchie e gli amici di “Cançao Nova” associazione pubblica di fedeli fondata dal P. Jonas Abib, il cui carisma è soprattutto l’opera di evangelizzazione attraverso la comunicazione sociale.
Un presenza particolarmente gradita , quest’anno, è quella di un gruppo notevole di giovani Confratelli Salesiani e di giovani Figlie Maria Ausiliatrice. Intendo riferirmi alle Suore dei primi anni di professione e ai sacerdoti del quinquennio della Ispettoria dell’Italia Meridionale dei Salesiani di don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Sono stati inoltre invitati a questo incontro dallo stesso Rettor Maggiore anche i novizi salesiani e le novizie delle FMA. Consideriamo particolarmente importante la presenza di questi giovani confratelli e consorelle come pure di novizi e novizie, perché siamo del parere che è quanto mai urgente un cambio di mentalità a riguardo della Famiglia Salesiana. La Famiglia Salesiana è una realtà da conoscere, da vivere e da amare fin dai primi anni della formazione. Il Rettor Maggiore ce lo ricorda nella sua Strenna quando ci esorta a dare vita ad una cultura della Famiglia Salesiana: “affinché … la visione del lavorare insieme, passi a tutti i rami e a tutto l’albero, è indispensabile che tutti i soci dei singoli gruppi si rendano consapevoli di appartenere ad un vasto movimento di persone, nato dal cuore apostolico di Don Bosco, e si rendano pronti alle sinergie, alle convergenze, alle collaborazioni molteplici, diverse, agili, aggiornabili. Non cerchiamo una grossa organizzazione che stabilisca dal vertice le cose da fare, ma un forte impulso di spiritualità per dar vita a cellule e organi, perché creino le collaborazioni possibili.”.
Il carisma di don Bosco mantiene in pieno tutta la sua attualità, ma le sfide educative e quelle legate all’azione di evangelizzazione del mondo di oggi sono talmente forti da chiedere a noi una comunione carismatica profonda ed una sinergia apostolica sempre più forte.
Le Strenne degli scorsi anni su temi di particolare attualità come la famiglia, la vita e l’educazione ci hanno fortemente stimolati ad un impegno fattivo, suscitando ovunque un fiorire di iniziative concrete, di proposte educative ed apostoliche. Perché una Strenna sulla Famiglia Salesiana, dopo questi temi così coinvolgenti? La scelta del Rettor Maggiore quest’anno ha voluto riportarci ad una considerazione della nostra identità di “grande movimento ordinato al bene dei giovani”. La nostra grande passione apostolica ha una radice unica: il “Da mihi animas” di don Bosco. Ciò che è stato vissuto nel suo cuore come un grande ideale di costruzione del Regno di Dio, oggi, è per tutti noi “eredità e missione da compiere”. E tutto questo viene affidato a ciascuno di noi, ai nostri gruppi, ma soprattutto alla nostra Famiglia Salesiana nel suo insieme. Riflettiamo dunque sulla Famiglia Salesiana per lavorare meglio, insieme e con più efficacia sul campo della vita, della famiglia, dei diritti umani e dell’educazione.
Come sempre, il mio primo invito a questa bella assemblea è quello di vivere, con particolare intensità e fraternità, questi giorni di Convegno, sentendo la gioia dello stesso don Bosco nel vederci tutti uniti, accomunati nello spirito e nella missione a favore dei giovani, dei poveri, degli ultimi. Ciò che fa bello il nostro incontro non è solo la ricchezza dei contenuti proposti, ma altresì la condivisione che riusciamo ad attivare e, soprattutto lo spirito di comunione che riusciamo a vivere tra di noi. Rappresentiamo colori ed aspetti diversi di uno stesso carisma nato dal cuore di don Bosco. Tutti insieme vogliamo essere un grande movimento dello Spirito, una grande forza di amore per il bene dei giovani del nostro tempo.
Vorrei in questo momento rivolgere un saluto iniziale agli amici che vengono dalla Spagna. E’ uno dei gruppi sempre presenti a questo appuntamento. Grazie della vostra presenza e della vivacità dei vostri gruppi, soprattutto dei Salesiani Cooperatori e dell’ADMA. Ugualmente saluto con simpatia quanti sono venuti dal Portogallo. Anche loro presenti sempre, con grande fedeltà a questo incontro.
Un grazie grande anche al gruppo che viene dall’Ecuador. Quest’estate, approfittando anche della presenza di don Julio Olarte a Quito, ho lanciato una sfida alla Famiglia Salesiana di questa nazione. Ed è stata raccolta. Eccoli qui presenti. Non sono 20 come avevo chiesto a loro, ma è già un gruppo considerevole..
Vorrei salutare con tanta simpatia tutti coloro che vengono da lontano e tra i partecipanti soprattutto i membri delle Congregazioni e dei Gruppi più piccoli. Vorrei dire a voi che siete cari al cuore di don Bosco e del suo successore. In una Famiglia tutti sono importanti e tutti sono parte indispensabile.
Grazie a tutti, Carissimi, perché siete qui; perché la vostra presenza dice la gioia dell’appartenenza alla Famiglia Salesiana; perché la vostra presenza dice il vostro amore a don Bosco e al suo IX° Successore don Pascual Chavez Villanueva che sarà qui in mezzo a noi, costantemente in questi giorni, per incoraggiarci in questo cammino.
Don Bosco accompagni il nostro incontro, ci aiuti a riflettere con la sua testa, ci insegni ad amare con il suo cuore, ci spinga a mettere a disposizione tutta la nostra vita, fino all’ultimo respiro, per il bene dei giovani. Certamente egli sta benedicendo la vita di ciascuno di noi e la nostra Famiglia Salesiana nel suo insieme.
Roma, 22 Gennaio 2009
Don Adriano Bregolin
Vicario del Rettor Maggiore