19 Gennaio 2012
SALUTO DI APERTURA
Carissimi Fratelli e Sorelle della Famiglia Salesiana,
a tutti voi un affettuoso saluto di benvenuto alle Giornate di Spiritualità Salesiana.
E’ questa un’edizione del tutto particolare, per diversi motivi! Innanzitutto questa iniziativa compie in questo 2012 il suo trentesimo anno di vita. E’ stata vissuta sempre come un’esperienza di comunione e di formazione, che nel corso degli anni ha assunto modalità e forme diverse, risultando sempre più gradita ai membri di tutta la Famiglia Salesiana. Oggi appare particolarmente consolidata nella partecipazione, sempre molto numerosa e qualificata, di gruppi e di persone. La proposta formativa oltre ad estendersi a quanti sono materialmente presenti, qui a Roma, raggiunge direttamente o indirettamente, attraverso la diffusione in rete di contenuti e video, gran parte della Famiglia Salesiana di tutto il mondo.
Un secondo aspetto è legato ad una certa selezione dei partecipanti. E’ il secondo anno che scegliamo questa modalità di iscrizione per le “Giornate”. Siamo consapevoli che non è un processo facile. La lista di attesa si presenta sempre molto lunga e molti bussano alla porta con tanta insistenza. La prassi di questi due anni ha voluto favorire una partecipazione equilibrata e proporzionale tra i diversi gruppi. Abbiamo voluto inoltre favorire un po’ di più i membri della Famiglia Salesiana che sono in ruoli più direttamente legati all’ animazione e al coinvolgimento nella missione.
Un terzo aspetto di questa edizione è dato dal particolare tema della Strenna di quest’anno. Iniziando questo triennio di preparazione al 2° Centenario della nascita di don Bosco, il Rettor Maggiore ci invita a riscoprire in una forma più approfondita la sua vita e la sua storia. Tutti sappiamo che don Bosco rappresenta il motivo primo, la radice profonda della nostra unità carismatica. Al centro della sua esperienza e di tutte le sue scelte sta una grande passione: quella del “Da mihi animas”. Egli con tutte le sue forze e con tutti i suoi collaboratori ha cercato sempre e prima di tutto la salvezza dei Giovani. Con l’approfondimento di questa Strenna, e di quelle dei prossimi due anni, noi vogliamo conoscere sempre di più don Bosco. Non si tratta di una conoscenza puramente intellettuale quanto piuttosto di entrare in una progressiva condivisione del suo pensiero, della sua passione apostolica, della sua missione e della sua vita. E tutto questo con una grande attenzione ai giovani di oggi, alla storia di oggi, all’attualità della nostra esperienza apostolica. Se tutti i temi di questi ultimi anni hanno riscosso il nostro interesse, dovremmo dire che, per noi, don Bosco rappresenta il “tema centrale” che ci permette di rafforzare il nostro cammino vocazionale e la fedeltà alla missione che egli ci ha lasciato in eredità.
Queste giornate saranno anche il momento in cui il Rettor Maggiore consegnerà a tutti i Gruppi della Famiglia Salesiana la “Carta di identità Carismatica della Famiglia Salesiana”. Questo testo che raccoglie in sé i contenuti della “Carta della Comunione” edita da don Viganò e della “Carta della Missione” edita da don Vecchi, presenta, come novità, elementi specifici della nostra pedagogia e della nostra spiritualità. La consegna di questo documento non sarà un atto formale quanto piuttosto una rinnovata spinta a conoscere di più e meglio il carisma salesiano; una spinta ad una maggiore conoscenza e condivisione tra i gruppi, piccoli e grandi; un invito a tenere gli occhi fissi sul nostro comune impegno apostolico, sulla nostra missione: la salvezza dei giovani in primo luogo.
Grazie a tutti i gruppi presenti, grandi e piccoli. In ogni gruppo c’è la preziosità del carisma che tutti abbiamo ricevuto in dono, il carisma di don Bosco. Un augurio particolare vorrei rivolgerlo alla congregazione dei Micaeliti e delle Micaelite, che in quest’anno ricordano il centenario della Morte del loro fondatore, il Beato Bronisław Markiewicz (1842-1912). Possa essere per tutti loro un momento di grazia in cui rafforzare la loro identità carismatica e la loro fecondità vocazionale.
A tutti voi, l’augurio di una partecipazione serena, gioiosa e al tempo stesso impegnata. Vogliamo vivere in comunione questi giorni, comunicando, condividendo un’opportunità straordinaria e significativa per la nostra formazione permanente.
Grazie al Rettor Maggiore, qui presente, che ci ricorda che don Bosco è vivo e che ancora una volta ci chiama a formare un grande movimento per la salvezza della gioventù.
Viva don Bosco e viva la comune missione giovanile salesiana.
Don Adriano Bregolin – sdb
Vicario del Rettor Maggiore