1. Che cosa sono le Memorie dell’Oratorio? |
Presentazione delle Memorie dell’Oratorio.
Un manuale di pedagogia e di spiritualità raccontata
Aldo Giraudo
Le Memorie dell’Oratorio, uno degli scritti più personali e vivi di don Bosco, hanno contribuito in modo determinante a costruire l’immagine del Santo che continua a circolare. Composte tra 1873 e 1875, furono ricopiate dal segretario don G. Berto e corrette da don Bosco a più riprese, fino al 1879. Nel 1946 uscì la prima edizione a stampa voluta da don Pietro Ricaldone. Tuttavia in quegli anni i salesiani non si accorsero dell’importanza del documento: i 19 volumi delle Memorie biografiche apparivano più ricche di dati e di particolari. Solo in tempi recenti, nel clima postconciliare di ritorno alle fonti del carisma, l’attenzione è cresciuta. Lo testimoniano le varie traduzioni, soprattutto dopo l’edizione critica (1991) curata da Antonio da Silva Ferreira per conto dell’Istituto Storico Salesiano.
Non sono una raccolta semplice di ricordi e di dati storici. Don Bosco, attraverso il racconto dell’inizio e degli sviluppi della propria vocazione oratoriana, intende presentare il senso di un’esperienza globale, formulare un «programma di azione» e mettere in risalto le finalità volute da Dio. Egli fa una rilettura del passato in chiave religiosa e pedagogica. Le Memorie risultano così il suo libro più ricco di contenuti e orientamenti “preventivi”, un manuale di pedagogia e di spiritualità raccontata (Braido).
Perché don Bosco si accinge a questo lavoro in anni (1873-1875) così densi di impegni e di eventi? Egli fa riferimento al «comando di persona di somma autorità». Noi crediamo che egli sia stato spinto anche dalla convinzione che l’Oratorio era un’esperienza fondante, di cui bisognava presentare ai discepoli la genesi, le finalità, il metodo. Lo sviluppo dell’opera salesiana in quegli anni, infatti, avveniva attraverso l’apertura di collegi e scuole artigianali. Era necessario che si conoscessero le radici carismatiche e i percorsi attraverso i quali egli era giunto a realizzare l’Oratorio, per capire spirito e identità di quell’esperienza fontale, sulla quale dovevano essere modellate tutte le opere della Famiglia Salesiana.
Don Bosco ha scelto lo strumento più congegnale, quello della narrazione, che gli permette di tradurre i pensieri attraverso storie vive, di incarnarli negli atteggiamenti e nelle parole dei personaggi. Le Memorie dell’Oratorio sono dunque una presentazione narrativa della spiritualità, dell’identità e del metodo salesiano attraverso la lettura interpretativa di alcuni momenti cruciali dell’itinerario formativo personale e di alcune esperienze che lo hanno portato a strutturare in un certo modo l’Oratorio, a dargli una forma e uno stile inconfondibili. Leggendo questo scritto singolare noi possiamo: 1) entrare nei quadri mentali di don Bosco; 2) cogliere i tratti caratterizzanti del suo mondo interiore; 3) comprendere i valori che più gli stavano a cuore; 4) farci un’idea concreta del modello di educatore-pastore che egli aveva in mente; 5) conoscere finalità, stile relazionale e attività più originali e qualificanti del suo Oratorio.
1 2. Le Memorie dell’Oratorio come scritto autobiografico |
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2 3. Procedimenti messi in atto dall’autore |
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3 4. Struttura del racconto |
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4 5. Percorsi di lettura e livelli di interpretazione |
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