JOSÉ ANTONIO SAN MARTÍN Fotografie: JOSÉ PÉREZ MATA
Intervista a Isabel Artime
Madre del Rettor Maggiore, Ángel Fernández Artime
«La Congregazione Salesiana è una nave che ha bisogno di un buon timoniere per affrontare il mare»
Isabel, chi ti ha comunicato la notizia della nomina di tuo figlio come nuovo Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana?
La prima persona che mi ha dato la notizia è stato l’Ispettore di León, don José Rodríguez Pacheco. La sorpresa è stata enorme, non potevo crederci. Seguì una telefonata di don Pascual Chávez, Rettor Maggiore fino a quel momento. Non riuscii a rispondere perché scoppiai a piangere per l’emozione. Arrivarono anche le telefonate del segretario del Rettor Maggiore, don Juan José Bartolomé, di don Filiberto RodrÍguez e di don Adriano Bregolin.
Quali furono i primi sentimenti che ti sfiorarono quando ti arrivò la notizia di questa elezione?
Dissi: «Dio mio, aiutalo, ha bisogno di te». Non sapevo cosa pensare o fare. Avevo un senso di preoccupazione, dal momento che è una posizione di grande responsabilità e, come tale, dovrà affrontare molte difficoltà. Ma anche di speranza. Gli ho sempre detto che i talenti che Dio gli ha dato non sono da seppellire, ma da donare agli altri. Sono sua madre: io so quanto vale.
Quando ti chiamò Ángel, che cosa le potesti dire?
Non fu subito. Più di due ore dopo la prima chiamata potei parlare con lui. Gli dissi che lo sapevo già e che Dio lo avrebbe aiutato quando fosse necessario. Lui mi rassicurò dicendomi di stare tranquilla, perché non gli mancavano gli aiuti. È stata una conversazione molto breve. In quel momento aveva molti impegni e mi disse che mi avrebbe richiamato più tardi per parlare con più calma.
Come ha conosciuto i Salesiani?
La mano di Dio è sempre stata presente nella nostra vita. Mio marito ed io ci dedicavamo alla pesca. Lui pescava e io vendevo il pesce nella nostra pescheria. Un giorno, quando Ángel aveva nove anni, una nostra buona amica di León, María Sánchez Miñambres, gli chiese gli sarebbe piaciuto andare a studiare dai Salesiani a Leon. Ángel ripose che ci avrebbe pensato. L’anno seguente, a dieci anni, decise di andare a studiare proprio là. Dopo quattro anni, aveva la possibilità di frequentare il liceo qui a Luanco, ma non lo fece. Voleva continuare a León. Già allora, i Salesiani erano entrati in profondità nella sua vita.
Quali sono le qualità che più ti piacciono in tuo figlio?
È gentile e buono. È dotato di grande dolcezza ed è molto affettuoso. È sempre molto responsabile e legato a tutto, alla sua famiglia e al suo lavoro. Tutto questo gli viene dalla fede che fin da piccolo gli abbiamo dato. Siamo una famiglia cristiana.
Tra i piatti che gli prepari regolarmente quando viene a Luanco, quali sono i suoi preferiti?
Oh! Sono molti i piatti che gli piacciono, ma soprattutto la verdure, la minestra asturiana di cavoli e salsiccia; naturalmente, come potrebbe essere altrimenti, gli piace la fabada, il ben conosciuto piatto di fagioli e pezzi pregiati di maiale e poi il pesce, tutti i tipi di pesce. Qui il pesce è straordinario.
Qualche consiglio che gli avete dato, come genitori, durante la giovinezza?
Soprattutto quello che dicevo prima: i talenti non devono essere nascosti, sono fatti per diventare un dono per gli altri.
Di tutti i regali che ti ha fatto qual è quello che hai gradito di più?
Un’immagine di Maria Ausiliatrice che mi portò da León, quando fu eletto Ispettore. Da allora la tengo in casa con il lumino acceso. La luce non si spegne mai. Mi è piaciuta tantissimo.
Ricordi qualche marachella di quando era bambino?
Era tanto buono e non ne fece mai. L’unica cosa è che nel momento della nascita non piangeva ed eravamo preoccupati. In compenso, nei seguenti tre anni pianse in abbondanza. Eravamo esasperati, ma quando si trovò a casa dei miei genitori con altri parenti smise di piangere per sempre. La sua infanzia fu difficile, perché stava molto tempo in casa da solo. Noi lavoravamo nella pescheria.
Che cosa hai chiesto a Dio e a Maria Ausiliatrice per tuo figlio?
Che l’aiutino molto a mandare avanti le cose. Mi fido prima di tutto di Dio e poi dei santi. Li prego che gli diano una mano in questo nuovo impegno. Senza l’aiuto dall’alto nessuna persona può fare molto. La Congregazione Salesiana è una nave che ha bisogno di un buon timoniere per affrontare il mare. Dio e don Bosco, visto che Ángel è il suo successore, lo aiuteranno in questi anni.
Il suo cammino salesiano
Il Capitolo Generale XXVII ha eletto don Ángel Fernández Artime come nuovo Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana. Nato a Luanco (Asturie, Nord della Spagna) fece l’aspirantato ad Astudillo (Palencia), Cambados (Pontevedra) e León; il noviziato a Mohernando (Guadalajara); gli studi universitari di Filosofia a Valladolid e il tirocinio pratico a León. A Santiago de Compostela (La Coruña) fece la professione perpetua e studiò teologia. Fu ordinato sacerdote a León. Esercitò i primi anni di ministero sacerdotale ad Áviles (Asturias). Partì per Madrid per completare gli studi universitari di Teologia Pastorale e Filosofia, tornò a León come Delegato di Pastorale Giovanile, Vicario ispettoriale e poi Ispettore. In seguito fu direttore ad Orense, e in questi ultimi anni Ispettore in Argentina.