40 ANNI DAL CONCILIO
di Pascual Chávez Villanueva
RINGIOVANIRE IL VOLTO
UNA MADRE PER LA CHIESA
La Chiesa è il novo popolo di Dio, fondato da Cristo che ci si presenta come suo capo e sposo. Così tanto Egli l’amò da “consegnare se stesso” per lei. Con lei ha voluto “fondersi” fino a formare un solo corpo, il Corpo Mistico. Il posto di Maria.
I
l
posto che occupa Maria in quel corpo del tutto speciale detto Corpo
Mistico è singolarissimo.
Poiché è madre di Cristo, non può non essere anche madre della
Chiesa. E c’è un altro motivo: confessare che Maria è stata
assunta in cielo corpo e anima non significa altro che riconoscere
che questa identificazione con Cristo si è realizzata in modo
perfetto. Ella, dunque, può e deve essere ritenuta madre e modello
della Chiesa. Certo, tra tutti i titoli, il più grande che le si può
conferire e che meglio rispecchia il mistero della sua persona è
quello di “Madre di Dio”. Dio la prepara creandola immacolata fin
dal suo concepimento. Nell’Annunciazione la rende partecipe del suo
disegno di salvezza; ella accetta senza condizioni di collaborare a
questo progetto inconcepibile per la mente umana. Allora la
misteriosa forza generante dello Spirito fa spuntare in lei il Seme
divino, ed Maria concepisce il Figlio di Dio. Inizia così una
maternità che esplode nel Natale. Poco prima, la gioia di Giovanni
nel seno di Elisabetta le aveva fatto capire che tale maternità non
sarebbe stata una questione privata. Più tardi, la circoncisione e
la presentazione al Tempio le riveleranno che il dolore sarà un
elemento costante della sua maternità.
□ A 12 anni, tra i dottori del tempio, Gesù manifesta alla mamma di avere una missione, affidatagli dal Padre Celeste, davanti alla quale sia lei che Giuseppe sono in subordine. (Lc 2,48-49). Una ventina di anni dopo, durante un banchetto di nozze a Cana, Maria sembra mettere alla prova l’identità di questo suo Figlio: quando scopre che il vino sta per finire, provoca Gesù a svelarsi, ad anticipare la sua “ora”. Il fatto convince i discepoli del giovane rabbi che in lui si adempiono le scritture, e gli si stringono attorno. Così nasce una nuova famiglia, presente Maria. Poi il Calvario. Accanto alla croce, la sua vocazione di madre nel momento in cui le viene affidato il discepolo amato si estende a tutti i credenti, anzi a tutta l’umanità. Infine, nella Pentecoste, la troviamo in mezzo agli apostoli, quasi loro madre, in preghiera di attesa. Arriverà lo Spirito di Dio in una ierofania luminosa e tonante, segnando la definitiva nascita della Chiesa e l’inizio di una storia nuova che durerà fino alla fine dei tempi. La vicenda di Maria si confonde con quella dell’irruzione di Dio nel mondo. Lo Spirito mai l’abbandonò, ed ella fu sempre sposa fedele. La nascita della Chiesa Mistico Corpo di Cristo è, dunque, frutto dello Spirito Santo ma anche di Maria. Quasi una nuova Incarnazione.
□ D’ora in avanti, ogni carisma, ogni novità in vista della salvezza, ogni nuova nascita nella Chiesa è frutto dello Spirito, ma c’è anche lei, Maria. Possiamo perciò affermare con piena certezza che ella è Madre della Chiesa. L’accettazione della volontà del Padre che la sceglie, la fedeltà allo Spirito Santo che la prende come luogo della sua dimora, e la sua maternità divina la consacrano Madre dei redenti di tutti i tempi e luoghi. La sua maternità ha il culmine nell’Assunzione, perché dinanzi alla Trinità divina ella diventa interceditrice, ausiliatrice, madre che protegge, impetra, consola, e aiuta a maturare la coscienza della propria figliolanza divina, a cercare e fare sempre la volontà del Padre, a mettersi in cammino verso i bisognosi.
Non è stato facile per lei capire quanto le si chiedeva. Essere madre naturale di Gesù è sublime, ma dal suo stesso figlio sente dire: “Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 8,21). Le si chiede, infatti, essere figlia del Figlio e discepola del suo messaggio. E Maria fa un cammino di fede, ripetendo costantemente il suo Fiat: “Si compia in me la tua Parola” (Lc 1,38). Così la mamma di Gesù diventa la prima creatura nuova, nata dalla fede e dalla fedeltà, e quindi figura e icona della Chiesa. Anche come credente, è modello e genitrice di credenti, prototipo del discepolo e Madre di tutti i credenti.
Nel suo tentativo di fedeltà al fondatore e sposo Cristo Gesù, la Chiesa deve fissare lo sguardo su Maria, modello perfetto da seguire e imitare. Solo così potrà continuare nel mondo l’opera di Gesù con l’energia dello Spirito. È bello e assai consolante sapere che possiamo sempre contare nella presenza materna di Maria. Lei è la nostra eredità; noi ce la portiamo a casa come fece il discepolo prediletto. Si sentirà amato da Gesù chi ha sua Madre in casa.