EDITORIALE
DON ÁNGEL FERNÁNDEZ ARTIME
Messaggio ai lettori
del nuovo Rettor Maggiore
Contiamo sul vostro aiuto per poter essere fedeli a quanto ci siamo proposti. Abbiamo bisogno di voi e vi chiediamo di esserci a fianco nel cammino di rinnovamento che abbiamo intrapreso.
Miei carissimi fratelli e sorelle,
un saluto cordiale e affettuoso da Roma, al termine del Capitolo Generale 27 dei salesiani di don Bosco. È il primo messaggio che vi rivolgo come Rettor Maggiore e desidero, in primo luogo, esprimervi la mia gioia e la mia soddisfazione per le tante dimostrazioni di simpatia e affetto con cui mi avete circondato in queste prime settimane. Sono felice di poter contare su di voi e sono sicuro che, con l’aiuto del Signore, vivremo un periodo di vera comunione con l’intera famiglia salesiana per continuare a rispondere insieme alla sfida dei giovani più poveri in questo tempo carico di attese e possibilità.
Desidero riservare, da queste pagine del Bollettino Salesiano, alcune parole di riconoscenza a don Pascual Chávez Villanueva che con tanta dedizione e generosità ha esercitato il servizio di Rettor Maggiore fino ad ora. Sono stati dodici anni di lavoro instancabile in cui è stato volto e cuore di don Bosco in mezzo a noi e ci ha donato un magistero fecondo e luminoso. Il suo profondo pensiero biblico-teologico, il suo costante invito a tornare a don Bosco e lo slancio dato all’intera famiglia salesiana resteranno sempre nella nostra memoria come linee guida caratteristiche del suo rettorato. Lo ringraziamo per la sua bontà e la sua amorevolezza con tutti, la sua carità pastorale e il suo incrollabile ottimismo che ha incarnato per noi in modo eloquente il padre e maestro dei giovani. Infiniti ringraziamenti, caro don Pascual, per il tuo impegno senza limiti nella missione che il Signore ti ha affidato.
Il Capitolo Generale 27 è stato un evento di grazia per i salesiani e lo sarà, ne sono sicuro, per i giovani e per tutta la nostra famiglia. Abbiamo cercato di metterci all’ascolto sincero dello Spirito per cogliere con più chiarezza l’orizzonte verso cui Dio ci invia in questo tempo e i cammini che dobbiamo percorrere come Congregazione e parte vitale della nostra Famiglia Salesiana.
Appassionanti sfide
Viviamo un nuovo contesto ecclesiale e ci sentiamo partecipi delle appassionanti sfide che il papa Francesco ha indicato a tutti i battezzati e, in modo speciale per quanto ci riguarda, anche ai consacrati. L’incontro con il Santo Padre ha messo fuoco nel nostro cuore. Il Papa ci ha rivelato il grande affetto che prova per i figli di don Bosco e il suo incisivo messaggio è stato un impulso impegnativo che trasformeremo in cammino programmatico nei prossimi anni. Stringendo la sua mano, abbiamo rinnovato l’adesione filiale al successore di Pietro che il nostro padre voleva per tutti i suoi salesiani.
Papa Francesco ci ha invitati a vivere con uno stile semplice ed autentico, chiaramente evangelico e impegnato con i più poveri. Ci ha invitati ad andare incontro ai più bisognosi, rinnovando le nostre strutture e raggiungendo le periferie esistenziali dei giovani del nostro mondo. A loro, ci ha detto Francesco, dobbiamo dedicare le nostre migliori energie e le persone più preparate. Come don Bosco, la bontà e l’affetto devono essere, nell’azione del salesiano in mezzo ai giovani, segni della tenerezza e dell’amore di Dio che si rivolge di preferenza ai piccoli e agli ultimi.
Valorizzando quanto il Papa ci ha detto e attenti alla voce dello Spirito, noi salesiani abbiamo rinnovato il nostro impegno per una vita evangelica più verace, autentica e significativa. Vogliamo essere, in verità, uomini con una profonda esperienza di Dio, capaci di annunciare con la vita il suo amore misericordioso. Ci impegneremo vitalmente in comunità che siano visibilmente fraterne e che manifestino la profezia della comunione nella missione condivisa con la comunità educativo-pastorale e gli altri gruppi della Famiglia Salesiana. Rinnoveremo giorno dopo giorno il nostro servizio generoso e assoluto ai giovani che il Signore ci affida, specialmente i più bisognosi. Cercheremo incessantemente i deserti nei quali le povertà giovanili sono più urgenti e a quelle dedicheremo le nostre migliori energie.
Contate su di me
Contiamo sul vostro aiuto per poter essere fedeli a quanto ci siamo proposti. Abbiamo bisogno di voi e vi chiediamo di esserci a fianco nel cammino di rinnovamento che abbiamo intrapreso. Senza di voi non saremmo noi, ha ripetuto molte volte don Pascual nel sessennio precedente. Sono convinto che sia così. Don Bosco ha voluto un vasto movimento di persone al servizio della missione giovanile e popolare. Dobbiamo camminare uniti in questi anni perché la profezia del nostro padre si tramuti ogni volta in una felice realtà in tutti i contesti del mondo salesiano. La Carta d’Identità della Famiglia Salesiana deve aiutarci, come autentico programma d’azione, ad occupare il nostro posto nella Chiesa come movimento spirituale e carismatico nella missione che don Bosco ci ha affidato.
Concludo con qualche parola rivolta in modo speciale ai miei cari giovani. Li porto nel cuore. Desidero con tutte le mie forze potervi incontrare, camminare con voi, condividere i sogni, le difficoltà e le speranze di ciascuno di voi. Voglio che sappiate che sono incondizionatamente a vostra disposizione con tutto il mio tempo e le mie energie. Contate su di me come io conto su di voi. Vi chiedo di aiutarmi a vivere come don Bosco e con me tutti i salesiani di tutte le comunità, per contribuire in questi anni a continuare a rendere vivo il suo messaggio e la sua proposta nel nome del Signore Gesù a tutti i giovani del mondo. Faccio partecipe di questo desiderio anche tutta la cara Famiglia Salesiana.
Mi congedo con un affettuoso abbraccio per tutti, chiedendo a Dio la sua benedizione per ciascuno di voi e le vostre famiglie. Raccomando a Maria Ausiliatrice e alla vostra preghiera il compito che mi è stato affidato.i