Atti_1952_168.ACS_


Atti_1952_168.ACS_

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Anno XXXII
Marzo 1952
N. 168
ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE
DELLA SOCIETÀ SALESIANA
SO M M AR IO
I. - ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE
I l P r e f e t t o G e n e r a l e : Ricordi degli Esercizi Spirituali 1952-53. —
Giubileo sacerdotale di S. Em. il Card. Benedetto Aloysi Masella. —
Consacrazione episcopale di S. E. Mons. Oreste Marengo. — Arrivo
di S. E. Mons. Michele Arduino e sua relazione sugli avvenim enti di
questi ultim i tem pi in Cina. — Riassunzione della causa del Beato
Domenico Savio. —■Gli alloggi durante il Capitolo Generale. — Invito
ai Confratelli per osservazioni e proposte sui temi del Capitolo Ge­
nerale X V II.
I l R egolatore d el Capitolo Ge n e r a l e : T em i proposti per il C apitolo
G enerale X V II: 1° Scuole P rofessionali ed Agricole. 2° Le Missioni.
— 3° Revisione e approvazione dei Regolam enti per le Case di F o r­
mazione.
I l C o n sig l ie r e P r o fes sio n a l e : C e n te n a rio delle Scuole P ro fessio n ali
e d A gricole. — C om unicazioni e norm e.
I l C o n s ig l ie r e p e r l e M i s s i o n i : Bisogno di personale per le Missioni.
— Domande per le Missioni.
I l C o n s ig l ie r e p e r i C o o p e r a t o r i e l a s t a m p a : Convegno dei Coo­
peratori Salesiani a Rom a per l’11, 12 e 13 settem bre 1952. — L et­
ture Cattoliche.
II. - COMUNICAZIONI E NOTE
Testo della Messa in onore di S. Maria Domenica Mazzarello.

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ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE
II Prefetto Generale.
1. Bicordi degli Esercizi Spirituali 1952-53.
Mi pare doveroso attingere il pensiero ricordo dei nostri
E sercizi S p irituali per l’anno corrente dalle ultim e parole del
com pianto D on R icaldone, giacche m eritano una speciale pro­
lungata riflessione e una spiegazione degna, tanto per i con­
fratelli che per le famiglie dei giovani, degli ex-allievi e dei
cooperatori. I l prim o suo ricordo può b astare da solo:
Viviamo tutti e sem pre nel cuore e nello spi­
rito di S. Giovanni Bosco.
L ’argom ento invero è in teressante e sarà di grande u tilità
per tu tti sforzarci di analizzarlo sulla scorta delle parole lapi­
darie pronunciate dal P a p a P io X I il 19 m arzo 1933 nel di­
scorso per l’eroicità delle v irtù dell’angelico Savio Domenico:
« T u tta la v ita di D on Bosco, t u t t a l ’opera sua fu sem pre un
apostolato, di spirito di apostolato tu tta quanta pervase la sua
esistenza, spirito che si esprim eva concisam ente e compieta-
m ente in quelle sue parole, in quella che fu la sua vera parola
d ’ordine, e re d ita ta poi fedelm ente dai suoi figli: Da m ihi animas,
caetera folle. I n questo m o tto è il segreto del suo cuore, la
forza, l ’ardore della sua c a rità , l ’am ore per le anim e, riflesso
dell’am ore verso N ostro Signore Gesù C risto».
2. H o il piacere di annunciarvi che il 1° giugno prossimo
S. Em . il Card. B enedetto Aloysi Masella, nostro Cardinal P ro ­

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3
tettore, a Dio piacendo, compirà i cin quantanni di Sacerdozio,
essendo sta to ordinato il 1° giugno 1902. L a squisita benevo­
lenza che S. Em inenza si degna di dim ostrarci in ogni occasione
e l ’aiuto cordiale che ci porge ogni qual v o lta dobbiam o ricor­
rere al suo alto P atronato, ci obbligano in questa solenne oc­
casione a circondarlo col nostro affetto filiale e con la n o stra
più viva riconoscenza, elevando in primo luogo al Signore la
nostra preghiera, affinchè lo conservi a lungo e gli dia modo
di compiere i molteplici suoi gravi doveri a vantaggio della
Chiesa di Dio e per il trionfo di Gesù Cristo nelle anime.
3. I l 27 dicem bre u. s. nel nostro santuario di M aria A usi­
liatrice abbiamo avuto la gioia di assistere alla consacrazione
del novello Vescovo di D ibrugar (Assam-India), S. E. M onsi­
gnor Oreste Marengo. S. Em . il C ardinale Arcivescovo di Torino
volle essere il Vescovo consacrante e le LL. E E . il Vescovo
di Alba Mons. Carlo Stoppa e il Vescovo ausiliare di Tortona
Mons. Carlo Angeleri conconsacranti. Prestarono il servizio li­
turgico i teologi del nostro Pontificio Ateneo. Al novello Ve­
scovo e alla Missione a lui affidata invochiamo dal Signore le
più elette benedizioni: dopo il terrem oto che l’anno scorso portò
ta n te rovine m ateriali, lo sm em bram ento della Missione del-
l ’A ssam deciso dalla S. C. di P ro p a g an d a Fide dovrà appor­
tare nuovo increm ento e maggior facilità di lavoro missionario.
4. D u ran te il mese di gennaio per la festa di S. Giovanni
Bosco è giunto tra noi S. E. Mons. Michele Arduino, Vescovo
di Shiu-Chow, espulso dalla sua Diocesi dal governo comunista.
Dopo breve sosta a R oma, ove potè ricevere il saluto e l ’a b ­
braccio paterno di S. S. Pio X II, è giunto a Torino il 27 gen­
naio per deporre ai piedi di M aria SS. Ausiliatrice e di S. Gio­
v an n i Bosco l ’am arezza del suo cuore di P a sto re e le preghiere
dei suoi figli, dei sacerdoti e dei fedeli. Credo opportuno infor­
m are tu tti i Confratelli delle vicende penose' attraverso alle
quali h a dovuto passare, essendo u n a p ag in a di storia che s’in ­
nesta gloriosam ente in quella del suo predecessore S. E . Mon­
signor Versiglia, m artire della purezza, e di altri ben cinque
sacerdoti che sacrificarono la loro vita, per la causa di Dio in
*

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4
questi anni di torbidi: Don Caravario, Don D upont, Don La-
reno, D on M atkovies, Don Munda.
Ecco in breve il seguito degli avvenim enti come ce li narrò
il Vescovo stesso: «L a Diocesi di Shiu-Chow (K wangtung)
venne occupata dai Comunisti negli ultim i tre mesi del 1949.
Nel primo anno di occupazione non vi furono grandi cam bia­
m enti nel lavoro missionario, anzi si notò un risveglio tra i cri­
stian i e u n buon m ovim ento tr a i pagani verso la Chiesa, sì
che il num ero dei battesim i fu il maggiore che si ebbe nella
storia della Diocesi. Questo si deve in p arte anche al coraggio
e allo spirito di sacrificio di tu tti i Missionari, sacerdoti e suore,
che nonostante i pericoli che si prevedevano, vollero rim anere
sul campo del lavoro per incoraggiare ed aiutare i cristiani
nell’ora della prova.
» Ma già d urante il 1950 vi furono delle noie: difficoltà di
viaggiare, alcuni sacerdoti arrestati per motivi futili e rilasciati
dopo qualche giorno e specialmente frequenti perquisizioni
notturne. Dopo la registrazione dei Missionari —■novembre-
dicem bre 1950 — cominciò nella Diocesi una vera persecuzione
contro la Chiesa. L a maggior p arte dei Missionari furono im pe­
diti di esercitare il loro ministero o ebbero ristretta la loro li­
bertà di m ovim ento. N el febbraio del 1951 perdem m o tu tte le
scuole. D ue sacerdoti furono im prigionati; uno espulso e l ’altro
(cinese) liberato dopo quattro mesi di prigione. N ei prim i mesi
di q u e st’anno quasi tu tte le nostre residenze furono occupate
totalm ente o parzialm ente dai soldati o dalle locali associazioni
di contadini.
» I l 28 marzo il Vescovo, Mons. Michele Arduino, il suo Vi­
cario Generale D on Giuseppe Cucchiara, D on Luigi Yeh, Sa­
lesiano, appena giunto a Shiu-Chow per sostituire il Vescovo
nel caso che questi non potesse esercitare la sua autorità, e
D on Paolo Janssen, Superiore del Collegio D on Bosco, furono
posti sotto custodia per cinque giorni e richiesta la loro espul­
sione. P oi furono liberi nel recinto della residenza, m a non po­
tevano uscire. I cristiani, passando dal cortile della scuola, po­
tevano venire in chiesa; si poteva scrivere e ricevere lettere,
cosicché pur con difficoltà, si poteva curar la Diocesi. I l 2 aprile
D on Luigi Yeh fu condotto in prigione sotto pretesto che il

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5
perm esso per venire a Shiu-Chow non era in regola. iSTella n o tte
22-23 maggio il Vescovo, il Vicario Generale e D on Paolo Janssen
furono nuovam ente p osti sotto custodia (house-arresi): tre in
una sola stanza — divieto assoluto di parlare — custoditi giorno
e notte da guardie arm ate. Il 28 la stessa sorte toccò anche ai
sacerdoti che si trovavano a Ho-sai nel Seminario ed Orfano­
trofio e alle Figlie di M aria Ausiliatrice che dirigevano la S anta
In fan zia, l ’O rfanotrofio fem m inile e il R icovero dei vecchi.
» Il 3 giugno vi fu la grande riunione di accusa nel giardino
pubblico, presenti circa diecimila persone, obbligate a parteci­
parvi. Nessuno dei Missionari era presente. L a popolazione
nonostante la cam pagna di calunnie e denigrazione fa tta contro
la Chiesa con num eri unici, con la radio e nelle varie riunioni
obbligatorie non si commosse e si trovò nessuno che accusasse
la Chiesa. Cosicché le A utorità dovettero espellere alla cheti-'
chella e a piccoli gruppi i sacerdoti e le suore che si trovavano
al Centro.
» I l 30 novem bre anche al Vescovo fu com unicato l’ordine
di espulsione. Le autorità di polizia volevano che egli sottoscri­
vesse una carta in cui dichiarava:
1) D i avere scritto u n a le tte ra contro la triplice indi­
pendenza della Chiesa nazionale e di averla distribuita fra i
cristiani.
2) Che nell’episcopio si erano tro v a te arm i e oggetti
proibiti dalla legge.
3) Che uscendo dalla Cina conferiva la sua autorità epi­
scopale al sacerdote cinese P. Giovanni B attista H a.
» I l Vescovo rispose che non aveva difficoltà a sottoscrivere
il primo punto, m a che non poteva pentirsi di avere scritto
tale lettera.
» Riguardo al secondo punto, una dichiarazione così gene­
rale non era secondo verità ed era lesiva del buon nome della
Chiesa, perciò si specificasse quel che si era trovato (bossoli
vuoti e ro tti di bombe da m ortaio lasciati dai soldati giappo­
nesi che occuparono la casa durante la guerra; un fucile da
caccia ad aria compressa; generatori elettrici, ecc.). Dopo sner­
v anti e lunghe discussioni, accettarono anche queste modi­
ficazioni.

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6
» R iguardo al terzo punto, non aveva egli questa autorità.
I l sacerdote Giovanni B a ttista H a era già stato designato a so­
stituire tem poraneam ente il Vescovo. Dopo lunghe discussioni,
fu chiam ato il P a d re H a; a n c h ’egli protestò che non po tev a ac­
c ettare l’a u to rità di Vescovo, dicendo chiaram ente che solo il
S anto P a d ré p o tev a creare nuovi Vescovi; egli fu senz’altro
m andato via e i poliziotti si accontentarono di una dichiara­
zione in latino e in cinese che in nessun modo era lesiva dei
diritti e del buon nome della Chiesa.
» Furono p o rtati via al Vescovo tu tti gli abiti, le insegne e
i param enti episcopali, perchè questi, dicevano, appartenevano
alla nuova chiesa cinese e il nuovo Vescovo che il governo
avrebbe nom inato li avrebbe dovuti usare. Volevano a tu tti i
costi le bolle di nom ina, m a non le trovarono.
» 11 Vescovo fu scortato sino a C anton, ove all’Ufficio P ro ­
vinciale di polizia gli fu comunicato che era stato processato
(mai interrogato una volta), condannato a sei mesi di prigione
(già scontati) e ad essere esiliato in perpetuo dalla Cina per
aver eccitato con lettere i sacerdoti e i fedeli a non aderire
alla chiesa nazionale, e a non prender p arte al movimento delle
tre indipendenze. I l 2 dicem bre fu scortato sino al ponte di
Sam -cheun ed espulso dalla Cina ».
O ra egli a tte n d erà l’ora di Dio e noi continuerem o e m olti­
plicheremo le nostre preghiere, affinchè presto cessi il giogo di
satana in quella terra e il regno di Gesù Cristo rapidam ente
conquisti quella Nazione.
Purtroppo anche dei confratelli e delle case della Congre­
gazione fuori di Hong-Kong e Macao la sorte è ormai eguale.
Abbiamo conservato ancora qualche vestigio di proprietà, ma
le opere sono cadute in m ano agli occupanti e gradualm ente
si deve abbandonare tu tto e ritirarci. I confratelli cinesi sono
più bersagliati che gli stran ieri e rid o tti all’im potenza o chiusi
nelle prigioni.
Le isole Filippine fortunatam ente ci aprono le porte e ci
invitano a iniziare parecchie opere: come vedete dal Catalogo,
sono state accettate regolarm ente le fondazioni di Tarlac e
Victorias, ma le trattativ e per altre opere, a M anila stessa e al­
trove, pare siano bene avviate e un bel gruppo di confratelli

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7
si dispongono a salpare dalla Cina pur col cuore straziato,
per quelle nuove regioni ospitali.
5. I l 4 marzo, alla vigilia del 2° anniversario della B eatifi­
cazione del nostro caro Dom enico Savio, usciva sull’Osserwa-
tore Romano la notizia della riassunzione della sua causa in
ordine alla Canonizzazione. Come vedete dal Bollettino Sale­
siano il cidto del B eato adolescente va estendendosi e acqui­
stando sim patie universali; si moltiplicano le grazie e i vari
prodigi ottenuti per la sua intercessione e soprattutto i nostri
giovani ne subiscono il fascino e ne vogliono emulare le virtù.
Uno dei fru tti più efficaci dovrebbe essere un maggior fervore
p er la v ita lità e l ’apostolato delle varie Compagnie, delle quali
E gli è il vero m odello e l ’anim atore. M entre ci prepariam o a
celebrare d a p p e rtu tto e solennem ente il 1° C entenario delle
Compagnie, che come sapete furono fondate dal 1847 al 1859,
il culto al B eato Savio Dom enico e, speriam o, il processo per
la sua definitiva Canonizzazione, siano il mezzo più efficace
per destare nei Superiori e nei giovani novello impegno per il
funzionam ento di esse dovunque abbiam o giovani da educare
e santificare.
6. Avviso importante.
L a ragione per cui abbiamo dovuto rim andare al mese di
luglio il Capitolo Generale è s ta ta l’im possibilità di ospitare i
C apitolari prim a di quell’epoca, essendo presenti gli allievi in
tu tte le Case di Torino fino a tu tto giugno. O ra per la stessa
ragione debbo far presente agli Ispettori lontani che dispongano
il loro viaggio in modo da non venire a ospitare all’O ratorio
prim a del 14 o 15 luglio. Farem o tu tto il possibile affinchè per
quella d ata Isp etto ri e Delegati possano trovare pronto il pro­
prio posto definitivo, senza bisogno di a ltri traslochi. Dopo il
Capitolo avranno tem po e modo di sostare con tu tta comodità
a Torino e altrove.
7. I l R ev.m o R egolatore del Capitolo Generale vi com unica
in questo num ero degli A tti lo schema delle trattazio n i che
saranno proposte allo studio dei Capitolari sui tem i delle Scuole
Professionali e delle Missioni. Tali schemi sono semplicemente

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indicativi, perchè come tu tti sanno, lo svolgim ento di essi sarà
affidato alle apposite Commissioni che saranno form ate dagli
stessi Capitolari. Affinchè poi si possano riprendere in esame
i Regolamenti delle Case di Formazione per la approvazione de­
finitiva, ciascun Isp etto re si dia prem ura di raccogliere dai
confratelli addetti a tali Case le osservazioni e proposte che
verranno poi studiate dal Capitolo Generale. Tali Regolamenti
furono stam pati negli A tti del Capitolo del gennaio-febbraio 1939,
n. 91.
Concludendo porgo a tu tti i confratelli gli auguri per la
sa n ta P a sq u a e raccom ando che, all’avvicinarsi della d a ta del
Capitolo Generale, ciascuno si faccia un dovere di intensificare
le preghiere per il buon esito del medesimo.
Vostro affano
D on Renato Ziggiotti.
Il Regolatore (lei Capitolo (ìcnerale.
richiam a l ’attenzione sui tem i indicati negli A tti del Capi­
tolo n. 167 e, secondo la prom essa del R ev.m o Sig. P refetto
Generale, per facilitarne lo studio, presenta alcune esemplifica­
zioni di quanto può essere oggetto di proposte concrete.
Tema: Scuole P rofessionali ed A gricole.
1) A pprovazione definitiva del R egolam ento per il Corso
di Perfezionam ento per i C oadiutori (A tti n. 91) approvato
ad esperimento nel XV Capitolo Generale.
2) Personale Coadiutori.
a) Come intensificare l ’opera n o stra nella scelta, p rep a ­
razione e cura delle vocazioni dei Coadiutori.
b) M odo di realizzare Case per A sp iran ti Coadiutori a r­
tigiani ed agricoltori.
c) Come m antenere nell’esercizio professionale d u ran te il
Noviziato i Novizi artigiani.
d) Corso di P erfezionam ento dopo il N oviziato.

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3) Le Scuole Professionali ed Agricole.
a) Organizzazione. - A d a tta m en to dei program m i della
Direzione Generale alle esigenze scolastiche del luogo. - Orario
scolastico. - D istribuzione dell’insegnam ento: C ultura generale;
tecnologia; disegno; pratica del lavoro. - D urata delle vacanze
estive.
b) Scuole in tern e ed esterne per A rtigiani.
c) Se l’a ttre z z a tu ra corrisponde al progresso della tecnica
professionale.
d) Come collocare gli allievi a tirocinio finito. - B im edi a
eventuale disoccupazione.
e) D iplom a salesiano di com piuto tirocinio.
Tema: Le Missioni.
1) Vocazioni Missionarie.
a) G iovani - a d u lti - confratelli.
b) P reparazione - Case missionarie.
c) Difficoltà e risu ltati o tten u ti in questi 25 anni di espe­
rim ento nei vari luoghi di Missione e Ispettorie extraeuropee
con le vocazioni in v iate dall’E uropa. ,
(d Vocazioni indigene.
2) V ita missionaria.
a) P reparazione dei nuovi arrivati.
b) V ita religiosa.
e) Form azione dei catechisti.
d) S tazioni missionarie.
e) Viaggi.
/) Missionari amm alati.
3) Organizzazione delle Opere Missionarie.
a) O pere educative: Scuole, O ratori, ecc.
b) Ospedali, dispensari.
4) B ito rn o in P a tria : N orm e e raccom andazioni.
5) C on trib u ti delle Isp e tto rie a favore delle Missioni:
a) P ersonale m issionario.
b) A iu ti economici.

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c) P ropaganda m issionaria.
d) Procure.
e) O pere Pontifìcie.
Tema: Approvazione definitiva d ei R egolamenti per
le Case d i F ormazione d a ti ad esperim ento d al Capitolo
Generale XV (A tti Cap., 1939, n. 91).
a) Personale; come provvedere alla preparazione richiesta.
b) Triennio Filosofico e quadriennio Teologico dei Chierici
negli S tudentati: come eliminare le eccezioni.
c) Cure dovute ai Chierici nel tirocinio pratico.
d) « P rogram m i e norm e » (A tti del Cap., 1946, n. 138 bis):
se a ttu a te e quali difficoltà si incontrano.
e) T esti scolastici specialm ente per Religione, Filosofìa,
Pedagogia e Teologia.
I Confratelli in modo particolare interessati nelle Scuole
Professionali, nelle Missioni e nelle Case di Form azione si fac­
ciano un dovere di approfondire questi temi, richiamino le
loro preziose esperienze, si scambino, ove occorra, le idee in
opportune discussioni: le varie osservazioni e proposte, tr a ­
smesse tem pestivam ente al Regolatore (almeno entro giu­
gno p. v.), serviranno per redigere gli schemi di trattazioni da
sottoporre alle Commissioni, che si form eranno in seno al Capi­
tolo Generale, per uno studio accurato prim a della discussione
in Sede plenaria.
Il Consigliere Professionale.
C E N T E N A R IO
D ELLE SCUOLE PROFESSIONALI E AGRICOLE
MOSTRA DIDATTICO-PROFESSIONALE.
Comunicazioni e norme.
1. - Lo scopo precipuo della Mostra del Centenario indetta nel
n. 166 A tti Gap. è quello di illustrare l'aspetto didattico del nostro
Metodo di insegnamento e i risultati conseguiti.

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11
2. - Per la preparazione della Mostra e l’esame dei problemi
riguardanti le Scuole Professionali e Agricole, fu istituito (Atti Gap.,
n. 166) un «Centro Didattico » alle dipendenze dirette del Consi­
gliere Professionale Generale. TTn Comitato coordinatore, formato
presso lo stesso Centro, si mise subito allo studio per determinare la
fisionomia e la struttura che avrebbe assunto la Manifestazione.
3. - Frutto di questo studio fu la celebrazione di un Convegno
Professionale, al quale parteciparono 150 Confratelli, capi e vice­
capi di tu tte le Scuole d’Italia e nel quale si esaminarono i due
più im portanti temi-base del nostro Metodo d’insegnamento: i pro­
fili professionali di ciascuna professione e i relativi programmi di
insegnamento.
4. - Il Convegno fu coronato con una Mostra Grafica, affestita
dail’Istituto di Arti Grafiche di Colle Don Bosco e la cui realizza­
zione riscosse l’unanime consenso e per la ricchezza dei concetti e
per la presentazione del programma generale s u e sue tre parti
(cultura generale - tecnologia e disegno - pratica del lavoro).
È in preparazione una Relazione del Convegno la quale sarà in­
viata a tu tte le Scuole Professionali e Agricole per conoscenza e studio.
Così pure sarà inviata, a richiesta, una raccolta di 50 fotografìe
riproducenti tu tti i particoiari deifa Mostra D idattica antiprepara­
toria di Colle Don Bosco, utilissima come guida e indicazione
(prezzo L. 4000).
5. - In base a questi studi e sulla traccia dei saggi sopra ac­
cennati, si allestisca una Mostra Professionale e Agricola in ogni
Ispettoria, con il concorso delle varie Scuole Professionali e Agri­
cole della medesima.
Queste, a loro volta, faranno ottim a cosa se allestiranno piccole
Mostre locali, in occasione, per esempio, degli esami finali, o della
distribuzione dei premi o di altra solennità...
6. - Per facilitare il lavoro di organizzazione di queste Mostre
e la soluzione dei problemi e difficoltà che potranno presentarsi,
conviene designare in ogni Scuola un Confratello coadiutore, quale
Delegato del Centro, e di comunicarne il nome a questo Ufficio.
7. - Effettuata la Mostra Ispettoriale, il Delegato del Centro ne
stenda la Relazione e la mandi al Centro, documentandola con al­
cune buone fotografìe che, insieme affa Refazione, illustrino il con­
cetto seguito nella presentazione delle singole parti.

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12
Prendendo occasione della ricorrenza d ef Centenario delle
nostre Scuole Professionali, voglio pregare i signori Isp etto ri
di interessarsi perchè siano m andati a questo Ufficio, per ogni
nostra Scuola Professionale e Agricola, i dati di archivio e do­
cumenti seguenti:
a) Una monografìa succinta ma completa (non tralasciare di
indicare le onorificenze conferite, sia a Confratelli che alla Scuola in
genere; i premi ottenuti nelle esposizioni; altre benemerenze: boni­
fiche, invenzioni, brevetti...).
Unire una vista generale e fotografie e piante dei singoli labo­
ratori o reparti.
Dire come questi sono attrezzati (macchinario, impianti...).
b) Quali programmi di insegnamento si seguono? Orario sco­
lastico nelle sue grandi linee (tempo dato alla cultura generale, al
disegno, alla tecnologia, al lavoro pratico).
Quali sono i sussidi didattici di cui si può disporre: laboratorii
tecnologici, musei tecnici, biblioteca professionale, controllo, cro­
nometraggio...
Testi (di Confratelli o di altri), dispense, cartelli, filmine, serie
di esercizi progressivi...
c) Quale è la situazione e il funzionamento della Scuola ri­
spetto alle leggi scolastiche della Nazione ?
La Scuola è riconosciuta? Approvata come sede legale di esami!
Questi esami, che valore hanno rispetto alla legislazione del lavoro
e quindi il loro rapporto con le varie qualifiche scolastiche e sinda­
cali: apprendista, operaio qualificato, operaio specializzato e i rela­
tivi profili professionali.
Si prega di inviare testi di leggi scolastiche: professionali e agra­
rie e così pure di leggi e ordinamenti riguardanti gli operai, l’Arti-
gianato, le Organizzazioni sindacali, la sicurezza e prevenzione degli
infortuni.
T utto quello che riguarda il campo professionale e operaio ci
interessa.
'
il) Quali criteri si seguono riguardo all’Orientamento profes­
sionale? Vengono effettuati esperimenti del genere nel nostro am ­
biente?
e)
Esiste qualche organizzazione di Assistenza ai nostri allievi
artigiani per il loro collocamento professionale? nei periodi di di­
soccupazione?' (segnalare ogni iniziativa in questo campo).

2.3 Page 13

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Il Consigliere delle Missioni.
A iutiamo le Missio n i.
Sono state visitate in questi ultim i tem pi tu tte le Missioni
del lontano O riente e num erose Isp e tto rie e Missioni dell’A m e­
rica. I l nostro venerato R e tto r M aggiore di s. iti., aveva voluto
far arrivare per mezzo dei Visitatori, la sua parola di conforto
ai cari confratelli lontani.
Riuscirono molto gradite al Rev.m o D on Ricaldone ed agli
altri Superiori le notizie che inviavano i V isitatori sul buono
spirito e il prodigioso apostolato che con slancio e abnegazione
incredibile compiono i nostri confratelli. Ma ogni lettera e re­
lazione doveva necessariam ente finire con u n accenno all’u r ­
gentissimo bisogno di personale che avevano le Missioni e al­
cune Isp e tto rie dell’Am erica.
.
E p p u re altri nuovi bisogni si sono aggiunti negli ultim i
mesi. N onostante che apparisse già troppo vasto il nostro campo
di lavoro, e dopo aver opposto resistenze, i Superiori dovettero
chinare la fronte ed accettare altre opere. Si tra tta di diverse
case nelle Isole Filippine, nell’A ustralia, di u n altro territo rio
considerevole aggiunto alla Missione dei K ivari, e della nuova
D iocesi di D ibrugarh, nell’in d ia , nonché dei laz z a re tti di Co­
lom bia che chiam ano soccorsi.
D ’a ltra p a rte , tu tte le Missioni, che si tro v an o in u n con­
fortante sviluppo, hanno pure grande bisogno di personale.
È veram ente un grido straziante quello che arriva a Torino da
tu tt e le M issioni e dalle Isp e tto rie d ’Am erica: « M andateci
nuovi e num erosi apostoli ». I V isitatori hanno p o tu to consta­
tare con la loro presenza che questo grido, purtroppo, è del
tu tto giustificato. È la stessa S anta Sede che fa un caldo ap­
pello a tu tte le Congregazioni Religiose di inviare personale
nell’A m erica L a tin a , affinchè sia possibile atte n d ere meglio
alla popolazione sempre crescente in quei paesi, e contrarrestare
la propaganda disastrosa che fanno i protestanti e i comunisti.
Il bisogno di rinforzo di personale è urgente pure in Giappone
e nella T hailandia, dove, dopo lunghi anni di sofferenze e diffi­

2.4 Page 14

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colta, le circostanze sono tornate favorevoli assai allo sviluppo
delle nostre opere. Si potrebbe dire lo stesso a riguardo del­
l’I ndia.
Dobbiamo riconoscere che i nostri confratelli, tan to delle
Missioni come delle Isp e tto rie dell’A m erica, lavorano indefes­
samente per le vocazioni. I risultati sono molto incoraggianti,
m a ìm p ari alle necessità, ta n to più che si dovrà asp ettare
alcuni anni prim a di poterne raccogliere i frutti.
Forse a qualcuno viene da pensare, che i nostri gloriosi
missionari, cacciati dalla Cina, potrebbero rinforzare le altre
Missioni dell’O riente o anche le Isp e tto rie dell’Am erica. N on è
così. Alcuni di questi missionari versano in condizioni di salute
tali, a causa delle sofferenze subite, che per lungo tem po sarà
loro impossibile applicarsi al lavoro missionario. Gli altri sono
stati assorbiti im m ediatam ente dalle grandi case già esistenti
a H ong Kong e a Macao, e dalle tre nuove opere, che dovet­
tero sorgere nelle medesime città o nelle Isole Filippine.
D alle ragioni su esposte, com prenderete che in q u est’anno
si richiede l’invio di un gruppo più num eroso di confratelli per
le Missioni e p er le Isp e tto rie dell’Am erica.
Questa spedizione sarebbe senza dubbio il miglior tributo di
riconoscenza alla memoria del Rev.mo Don Ricaldone, che
tan to amò e si sacrificò per le Missioni, e il più bel dono che
la Congregazione potrebbe offrire al nuovo R ettore Maggiore,
all’inizio della sua pesan te carica. D ’a ltra p arte, siamo persuasi
che un buon stuolo di personale per le Missioni e per le Ispet-
torie dell’Am erica, è un segno prezioso di solidarietà, ed il m i­
glior incoraggiam ento che gli Isp etto ri e D elegati delle Mis­
sioni, possono portare ai confratelli che tan to si sacrificano in
quei paesi.
È vero che in tu tte le case di E u ro p a il lavoro dei confra­
telli è pure aum entato non in proporzione del personale a causa
della guerra. Ad ogni modo, costoro possono essere convinti
che, se avessero anche solo u n a pallida idea dello stato in cui
si trovano i confratelli di oltre mare, gareggerebbero per riem ­
pire in p arte il vuoto lasciato da coloro che Dio chiam a a redi­
mere quelle anime lontane.
Pensiam o, nello stesso tem po, ai sacrifici veram ente eroici,

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di uom ini e di mezzi, sostenuti da D on Bosco per aiutare le
Missioni.
D ’a ltra p a rte orm ai t u tt i sono convinti che, con il m oltipli­
carsi delle vocazioni missionarie, si accrescono, in modo con­
solante, anche le altre, nei nostri istitu ti ed oratori festivi.
T u tti coloro pertanto, che si sentono chiam ati al sublime
apostolato delle Missioni, sono pregati di far pervenire quanto
prim a la loro dom anda, per iniziare dopo le pratiche opportune.
La dom anda si fa direttam ente al R etto r Maggiore, il quale,
per mezzo del Consigliere addetto alle Missioni, farà le pratiche
necessarie presso i rispettivi Ispettori per assumere le inform a­
zioni e avere il debito consenso.
Chi però avesse già fatta tale dom anda, non è più ne­
cessario che la ripeta, trovandosi essa nel nostro archivio.
Voglia il Signore benedire fin d ’ora la fu tu ra spedizione,
che sarà legata per prim a al nome del nuovo R etto r Maggiore
e gli sarà di grande conforto.
Il Consigliere per i Cooperatori e la stampa.
richiam a l’attenzione dei Sigg. Isp e tto ri sul Convegno dei
Cooperatori Salesiani, che si sta preparando a Roma, per i
giorni 11, 12 e 13 settem bre di quest’anno, con in terv en to di
illustri personalità del clero e del laicato. Questo convegno non
avrà carattere internazionale, m a servirà come preludio ad un
vero Congresso Internazionale dei Cooperatori, che si spera di
tenere, a Dio piacendo, fra qualche anno.
P e r q u e st’occasione facciam o invito a tu tti gli Isp e tto ri di
voler partecipare al Convegno, secondo le indicazioni che
seguono:
1. Ci auguriam o che m olti Ispettori, se non tu tti, possano
intervenire al Convegno, trattenendosi in Italia, dopo il Capi­
tolo Generale.
2. Quelli che non potessero intervenire personalm ente sono
pregati di inviarci una loro adesione scritta, anche a nome dei
C ooperatori della, loro Isp e tto ria.

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3. D o v ’è possibile, si procuri di m andare u n a delegazione
che rappresenti i Cooperatori della propria nazione; tanto me­
glio se i delegati sapranno l’italiano.
4. Gli Isp etto ri che ne avessero la possibilità ci procurino
delle adesioni da p arte di illustri personalità, civili ed ecclesia­
stiche, specialm ente se si tra tta di Cooperatori salesiani.
È necessario che coloro che hanno intenzione d ’intervenire
e desiderano m aggiori particolari, si rivolgano al Comitato
Cooperatori Salesiani, Via M arsala 42, R oma; oppure allo
scrivente.
Questo Convegno fa seguito ad una consolante ripresa del­
l’organizzazione dei C ooperatori, specialm ente in Ita lià , dopo
la guerra. Desiderò ringraziare gli Isp etto ri per la loro cordiale
cooperazione in questo nuovo sforzo, colla istituzione, presso
ogni sede ispettoriale, di un incaricato speciale per i Coopera­
tori, ove non esisteva ancora. So che anche all’estero non m anca
l ’impegno per u n a sem pre m aggiore a ttiv ità in questo cam po
ta n to caldeggiato da D on Bosco come p a rte dell’apostolato
salesiano, interessando quanti più possiamo a lavorare con noi
per la salvezza della gioventù. I nomi degli incaricati speciali
dei Cooperatori in ogni Isp etto ria saranno indicati nel catalogo
generale.
Mi perm etto di ricordare agli Isp etto ri le due conferenze
annuali prescritte per i Cooperatori; si dia loro la dovuta im ­
portanza e solennità, e se ne raccoglieranno i benefici, in un
maggior entusiasmo e cooperazione pratica fra i nostri Coo­
peratori.
L ettu re Cattoliche. — Siam o a rriv a ti all’anno centenario
della pubblicazione delle Letture Cattoliche. L a continuità di
queste L etture sono una eloquente prova della stim a che ne
ebbero D on Bosco che le fondò, e i suoi Successori che le so­
stennero; e dopo 100 anni di v ita continuano ancora a spar­
gere d a p p e rtu tto il b u o n seme. I n m olte nazioni l’esempio di
D on Bosco è stato im itato nella pubblicazione delle Letture
Cattoliche nelle varie lingue. I n omaggio al P ad re dobbiam o
anche noi dare il nostro appoggio a questa iniziativa così sale­

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17
siana. In concreto ci perm ettiam o di suggerire quanto segue,
lasciando a ciascuno l ’escogitare altre u tili industrie:
1. Ogni Casa dovrebbe avere l ’abbonam ento alle Letture
Cattoliche che escono a Torino; i fascicoletti più opportuni ser­
viranno anche per eventuali traduzioni nelle varie lingue.
2. Si faccia una giudiziosa propaganda delle L etture fra
gli allievi e i loro parenti.
3. Ovunque sia possibile se ne m antenga o se ne inizi la
pubblicazione, sempre secondo la m ente di Don Bosco, che
ebbe per fine di propagare le verità di nostra santa Religione
e di procurare buone letture alle famiglie cattoliche.
4. Affinchè poi queste L e ttu re incontrino favore e m olti
lettori, sarà necessario che la loro presentazione sia attraente
sia nella veste tipografica, s i a .nei soggetti da tra tta rsi.
Ringrazio coloro che si dedicano a questo apostolato a costo
di non lievi sacrifici, e coloro che vorranno accingersi a fare
altrettanto. Non occorre che ricordi che la diffusione di buoni
libri è indicata nelle nostre Costituzioni come uno degli scopi
speciali della nostra P ia Società.

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COMUNICAZIONI E NOTE
MESSA IN ONORE DI SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO
SACRA CONGREGATICI
RITUUM
l ’rot. N. A. 73/951.
AQUEN.
In sta n te Rev.m o Domino Francisco T om asetti, Societatis S. Francisci
Salesii P rocuratore Generali, Sacra R ituum Congregatio, vigore, facu ltatu m
sibi a Sanctissimo Domino Nostro Pio D ivina P rovidentia P apa X II spe-
cialiter tributarum , propositum schema Missae in honorem M ariae Do-
minicae Mazzarello, Yirginis, Confundatricis In stitu ti Filiarum a M aria
A uxiliatrice, diligenter revisum et em endatum , prout in adnexis foliis jacet,
approbavit atque ab omnibus, quibus jus est, ad norm am Rubricarum
adhibendum benigne indulsit. Contrariis non obstantibus quibuscumque.
Bomae, die 1 M artii 1952.
(bollo)
t A. C a r i a c i , A rd i. Seleueien., Seeretari/us.
f C. Card. M ic a r a
Pro Praef.
D ie 14 M a ji
INTROITUS
MISSA
S. MARIAE DOMINICAE MAZZARELLO
V lRG IN IS
.
Ps. 44, 8
D ilexisti justitiam , et oclisti iniquitatem: propterea u n xit te Deus, Deus
tuus, oleo laetitìae prae consortibus tuis. (T. P . Alleluja, alleluja.) Ps. ibid., 2.
Eructavit cor meum verbum bonum: dico ego opera mea regi. Gloria Patri.
0 RATIO
Deus, qui per beatavi M ariani Dominicani liumilitate et cantate praecla-
ram novum in Ecclesia tua virginum coetum congregasti: concede propitius;
ut ejusdem exemplis jugiter inhaerentes, vitam consequamur aeternam. Per
Dominum.

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L e c t io E p is t o l a e b e a t i P a u l i A p o s t o l i ad C o r in t h io s
I Cor., 1, 20-31
Fratres: Videte vocationem vestram, quia non m ulti sapientes secundum
cameni, non m ulti potentes, non m ulti nobiles: sed quae stulta sunt m undi
elegit Deus, ut confundat sapientes; et infirm a m undi elegit Deus, ut eonjundat
fortia; et ignobilia m undi et conlemptibilia elegit Deus et ea quae non sunt,
ut ea quae sunt deslrueret, ut non glorietur omnis caro in conspectu ejus. E x
ipso autem vos estis in Christo Jesu, qtii factus est nobis sapientia a Deo et
justitia et sanctificatio et redemptio; ut, quemadmodum scriptum est: Qui glo-
riatur, in Domino glorietur.
G r a d u a l e P s . 79, 1 0-12 Piantasti radiees ejus et im plevit terrarn.
if). Extendit palmites suos usque ad mare.
Alleluja, alleluja. P rov. 31, 30. M ulier timens D om inum ipsa laudabitur.
Alleluja.
Post Septuag.; omissis Alleluja et Versu sequenti, dicitur
T r a c t u s P s . 4 4 , 11 e t 12 A u d i filia, et vide, et inclina aurem tuam:
quia concupivit R ex speciem tuam. Ib id ., 13 e t 10. Vultum tuum depreca-
buntur omnes divites plebis: filiae regum in Jionore tuo. ^r. Ibid., 1 5-16. Ad-
ducentur Regi virgines post eam: proximae ejus afferentur tibi. ^r. Afjerentur
in laetitia, et exsultatione: adducentur in templum Regis.
Tempore autem Pascliali. om ittitur Graduale, et ejus loco dicitur:
Alleluja, allel-uja. f . P rov. 31, 30. M ulier tim ens D om inum ipsa lauda­
bitur. Alleluja. P rov. 11, 2 Ubi est humilitas, ibi et sapientia. Alleluja.
►fi S e q u e n t i a s a n c t i E v a n g e l i i s e c u n d u m L u c a m
Lue. 10, 21-28
I n ilio tempore: D ixit Jesus: Confiteor tibi Pater, Domine caeli et terrae,
quod absGondisti haec a sapientibus et prudentibus, et revelasti ea parvulis.
Et/iam Pater: quoniam sic placuit ante te. Omnia m ihi tradita sunt a Patre
meo. E t nemo scit quis sit F ilius, n isi Pater; et quis sit Pater, n isi F iliu s et
cui voluerit F iliu s revelare. E t eonversus ad discipulos suos dixit: Beati oculi
qui vident quae vos videtis; dico enim vobis quod m ulti proplietae et reges vo-
luerunt videre quae vos videtis et non viderunt, et audire quae auditis et non
audierunt. E t ecce quidam legis peritus surrexìt tentans illum et dicens: Ma-
gister, quid fadendo vitam aeternam possidebo1 A t Me dixit ad eum: I n lege
quid scriptum est? quomodo legis? Ille respondens dixit: Diliges D om inum
Deum tuum ex toto corde tuo et ex tota anim a tua et ex omnibus viribus tuis
et ex om ni mente tua et proxim um tuum sicut teipsum. Dixitque illi: Reete
respondisti: hoc fae et vives.
O f p e r t o r i u k P rov. 1, 8-9 A u d i diseiplinam patris tui ut addatur gratia
capiti tuo et torques collo tuo. (T. P . Alleluja.)

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Secreta
Ilostiam , Domine, tibi dicatam libenter suscipe, et, qua beata M aria Do-
m inica vehementer aespuavit, cor nostrum infiam m a cantate. Per Dominimi.
Con .«un'io Cant. 3, 4 Inventi quem diligit anim a mea: tenui eum, nec
dimiitam. (T. P. AUeluja.)
P o stc o m m u n io
Caelestibus pasti delieiis, supplices te, Domine, deprecamur: ut quem ex
hoc sacro convivio puritatis et caritatis fructum beata M aria D ominica per­
cepii, ipsi quoque percipere valeamus. Per Dominum.
N B . - L a Società Editrice Internazionale sta preparando e avrà già
pronti per la m età di aprile i fogli speciali per Messale nei due form ati
di composizione, cm. 2 0 x 1 2 (ad atto per i m essali piccoli fino all’altezza
d a 25 a 30 cm.) e cm . 2 7 x 1 8 (per i m essali g randi di oltre cm. 30 di
altezza) della Messa in onore di S. M aria D om enica M azzarello.
Le ordinazioni si facciano direttam ente alla S.E.T., Corso Regina Mar­
gherita, 176 - Torino (725).
S. E. I. - Torino