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sig. D. Berruti, e ciò che mi apparve ora tornando nelle stesse
case o soffermandomi nelle nuove, vestite a festa, popola
tissime, circondate di benevolenza e stima. Come non com
muoversi dinanzi a ben 1450 aspiranti, 247 novizi, 312 filosofi,
270 teologi sparsi in ben 15' case, metà delle quali sono state
create in questi anni e le altre ampliate e migliorate nei locali
e nell’attrezzatura?
Sento perciò il dovere di porgere una lode e un incoraggia
mento speciale pubblico a queste nostre famiglie benedette, che
sono di esempio a tutta la Congregazione nella campagna delle
vocazioni e che meritano l’appoggio di tutte le nostre preghiere.
Ma credo pure doveroso ed edificante segnalare un risultato
consolantissimo della educazione impartita col metodo pre
ventivo insegnatoci da San Giovanni Bosco. Tanto noi Sa
lesiani come le Fighe di Maria Ausiliatrice siamo stati invitati
dalle autorità civili sia di Spagna che di Portogallo ad accettare
dei Riformatori, ossia degli istituti di ragazzi corrigendi, e li
abbiamo accettati a condizione che ci lasciassero piena libertà
nel regime disciplinare, morale, amministrativo, quasi come
se fossimo in collegi nostri.
Dopo ormai cinque o sei anni di gestione, ben possiamo
dire che non c ’è più traccia di riformatorio in nessuno di questi
Istituti e che il regime famigliare, l’uso sapiente della Reli
gione, della ragione e dell’ amorevolezza, la convivenza con
tinua dei Superiori con gli allievi, la pratica del nostro Regola
mento delle Case, hanno ottenuto da quei giovani, che erano
scapestrati e parevano ribelli, una corrispondenza così piena
e confortante da meravigliare i nostri confratelli e più ancora
le autorità tutte, che quasi non credono ai loro occhi e manife
starono a me la loro riconoscenza con parole e lacrime di sod
disfazione.
Fu in uno di questi Istituti, a Villa do Conde in Portogallo,
che i giovani allievi spontaneamente vollero attestare al suc
cessore di D on Bosco la loro gratitudine, preparandogli col
proprio peculio e coniando una bellissima medaglia d ’oro dal
peso di 45 grammi, che mi presentarono con parole molto
eloquenti. Essi riconoscevano che la loro vita era stata indiriz
zata al bene, al lavoro, all’onestà dagli educatori che avevano