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belle cose pratiche per le nostre Missioni, ch’io procurerò di ve nire instillando
ai nostri missionari. Mi colpì sopratutto l'insistenza con cui egli mi
raccomandò di applicare in tutta la sua estensione il nostro sistema educativo
nelle Missioni. Egli non solo conosce molto bene il sistema educativo di Don
Bosco, ma lo predilige, per i suoi metodi e per le sue risorse tanto efficaci in
mezzo alla gioventù e al popolo. Stavolta mi ripetè ben due volte in ter mini
differenti di portare nelle Missioni la nostra educazione, quella di Don Bosco,
cioè i suoi sistemi, i suoi mezzi, il suo spi rito, che avrebbero dato dappertutto
consolanti risultati, anche nel Giappone. Verso questa nazione, emula, per la
sua potenza e il suo commercio, delle più grandi nazioni d'Europa e d'America,
volle il S. Padre richiamare la nostra attenzione, incoraggiandoci a mandarvi
dei Missionari. Egli prevede che là il nostro metodo di educare la gioventù
colla bontà e la dolcezza salesiana, mentre la si ammaestra nelle scienze e
nelle arti professionali, sarà fecondo di ottimi risultati.
Infine, parlando dei mezzi che usiamo noi, ricordò gli antichi allievi,
l'unione dei quali, se ben coltivata, può moltiplicare il bene che da noi si fa
negli Oratorii e nei collegi. Ogni ex-allievo è un propagandista meraviglioso
del nostro sistema, se si sa mantenerlo nella piena efficienza dell'affetto e dello
spirito di Don Bosco. Perciò non si potrà mai lodare abbastanza la cultura
degli ex-allievi: si richiamino di frequente all'istituto in cui furono educati (e
che per essi dev'essere quasi una seconda casa paterna), con sim patiche
adunanze nelle quali, assieme alla sana allegria che affra tella maestri e
discepoli, si respiri abbondantemente il puro alito dell'educazione ricevuta.
La paterna, cordiale, affettuosissima udienza terminava dopo circa un'ora
con una particolare benedizione apostolica ai confratelli, ai Cooperatori, agli
allievi ed ex-allievi, alle Figlie di Maria Ausiliatrice con tutto il loro esercito
femminile, e a quanti altri gli ricordai nominativamente. Benedisse con
un'effusione straordinaria il nuovo periodico « Gioventù Missionaria »,
augurandogli la più larga diffusione, a suscitare copiose vocazioni missio -
narie, di cui la Chiesa ha tanto bisogno.
Come dobbiamo ringraziare il Signore, miei cari figli, di aver donato alla
sua Chiesa un Papa così zelante, così pio, e di cosi