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buone anche per loro. Gli adulti che vengono da noi debbono
sapere che il nostro spettacolo è degno di essere veduto dai
Salesiani, dal pubblico e dai ragazzi; se cercano altro diverti
mento, lo trovano purtroppo altrove, ma non debbono co
stringere noi a renderci colpevoli di scandalo al più piccolo
dei nostri ragazzi. Le distinzioni di categorie non sono per noi:
nostra unica visione sia il film educativo.
Ma allora dobbiamo chiudere le nostre sale? No, allora
dobbiamo solidalmente boicottare ogni spettacolo che piace al
mondo e che è scuola di peccato, che esalta il vizio, non tiene
conto di Dio e dei suoi comandamenti, mescola la procacità
della moda o del comportamento anche alle vite dei santi,
insegna a rubare, a uccidere, a far violenze d’ogni specie, ad
amoreggiare, a profanare il sacrario familiare, a far della vita
un’avventura galante e via via di questo passo, che è il passo
del 90 per cento dei fìlms.
c)
Dobbiamo anche escludere la ragione del lucro che ne
può venire alla Casa, all’ Oratorio, alla Parrocchia, alle opere
assistenziali che abbiamo tra mano. Se non abbiamo altro
mezzo per vivere e far del bene che l’incasso del cinema profano,
dobbiamo confessare che il cinema ha esaurito le altre fonti
di beneficenza consuete e ci ha messi su una strada sbagliata,
dalla quale urge tornare indietro per non essere abbandonati
dalla Provvidenza divina, che è sempre stata con noi larga e
generosa. Certamente è più comodo incassare alla porta con
un biglietto a prezzo fisso: do ut des. Ma se San Giovanni Bosco
elemosinando per tutta la vita, provvide abbondantemente ai
suoi orfani, alla costruzione di tre importanti basiliche, alle
Missioni, ecc., anche noi dobbiamo lavorare coi mezzi consen
titi dal nostro spirito sacerdotale e salesiano, economizzando
in tutte le nostre spese, attivando le vere fonti della benefi
cenza che sono il nostro lavoro, la nostra povertà di spirito,
l’organizzazione dei cooperatori, la propaganda orale e scritta
delle opere benefiche che abbiamo, affinchè i ricchi si scuo
tano e vengano incontro ai poveri e diano il loro superfluo
per amore, se non vogliono meritarsi il castigo che il comuniSmo
va attuando violentemente, dovunque ha conquistato il potere.
Cari confratelli, questo è il punto critico cui stanno ridu-