La pratica costante del sistema preventivo diffonde nella
Casa quel senso di serenità, di calma, di affetto reciproco, di
santa libertà e familiarità che conquista i giovani e li rende
affezionati per sempre ai loro Superiori, perchè li vedono ra
gionevoli, sentono l’influsso della loro religiosità e compren
dono di essere santam ente amati, compatiti, assecondati, com
presi nei loro bisogni umani e soprannaturali.
Ma sarebbe una debolezza riprovevole e del tutto contraria
alla sana pedagogia salesiana se in qualche Casa nostra si as
secondasse in misura dannosa l’amore dei giovani al diver
tim ento e specialmente allo spettacolo cinematografico. È fa
cile indicare in questo abuso una delle cause più esiziali della
m ancanza di vocazioni. L a film che m ette sotto gli occhi dei
giovani e dei confratelli ciò che avviene nel mondo di più vio
lento o di più astuto dei romanzi pohzieschi, oppure certe
scene amorose che non sarebbe dato di vedere in nessun luogo
pubblico, film la cui tram a è tu tta peccaminosa e che si pre
senta in veste lussureggiante con attori abilissimi, come può
essere conciliata con la nostra scuola di religione, con le am
monizioni di modestia, di mitezza, di purezza, di soggezione, di
amor di Dio, di imitazione dei nostri Santi, di mortificazione,
scuola che ogni giorno dobbiamo dare ai nostri allievi per
educarli allo spirito cristiano?
Alla campagna iniziata dal Capitolo Generale contro l’abuso
del cinematografo alcuni confratelli hanno fatto giungere ai
Superiori le loro difficoltà e osservazioni. I n nome di S. Gio
vanni Bosco io ho solo una parola da dire: nè il bisogno di
divertire i ragazzi nostri, nè il motivo di distogliere da spetta
coli pericolosi il pubblico delle parrocchie e i parenti dei gio
vani oratoriani, nè il bisogno di realizzare qualche incasso per
sostenere la vita delle associazioni, nè altre ragioni speciose
possono giustificare i Salesiani, di qualsiasi categoria e paese,
a dare un divertim ento in se stesso pernicioso al più piccolo
dei nostri giovani.
I nostri spettacoli dobbiamo procurarli sempre adatti ai
giovani, cui noi siamo consacrati, anche se alle nostre sale
affluiscono i genitori e le persone m ature. Che se tali persone
non si appagano di tali spettacoli, non è nostro dovere nè nostra