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I I I . Per parte mia ho creduto conveniente che tutte le discussioni
e deliberazioni di questo Capitolo Generale fossero circondale, avvolte,
illuminate e fortificale dall’ unico pensiero che ha circondata, avvolta,
illuminata e fortificata l’intera vita del nostro Beato. H o già insistito
in precedenti Circolari su questo pensiero; tuttavia mi pare utile ritor
narvi sopra alquanto, sia per i Confratelli che presero parte all’ultimo
Capitolo e sia, per tutti gli altri. Anche il S. Padre P io X I l'ha ripetuto
più volte nelle sue inspirale allocuzioni, chiamandolo il segreto dal
quale (il Beato) ha attinta l ’energia inesauribile per bastare a tante
cose, quali sono le opere meravigliose da Lui compiute. P er vie questo
pensiero è la nostra parola d'ordine e di combattimento, sgorgata dal
cuore del Padre: Da mihi anima», caetera tolle: dammi le anime e
prendi tutto il resto! Le anime, nel senso più nobile della parola, cioè,
lo spirito immortale che vivifica ogni creatura umana, e che è destinato
alla felicità del Paradiso! Salvar le anime vuol dire renderle felici per
tutta l’eternità: Da m ihi animas! Tutte le altre cose, per quanto belle e
nobili siano, devono essere sacrificate, quando si tratta della salvezza
dell’anima: caetera tolle! Quando si comprende il valore d’un’anima,
allora il sacrificio di tutte le altre cose, compresa la vita medesima,
non ammette più discussione alcuna: caetera tolle!
Tutta la vita del nostro Padre si assomma in questa frase e la sua
Opera è stata e dev'essere sempre la continuazione precisa. Egli, fan-
ciulletto appena, si prese per missione la, salvezza delle anime e per
compierla ha immolalo tutto se stesso, l’anima con le sue nobili facoltà,
e il corpo con le sue generose energie: e questa sua immolazione l’ha
cominciata, si può dire, quasi con l’uso della ragione. Come, il S . Van
gelo ci presenta Gesù, fin dal suo primo ingresso nel mondo, unicamente
intento a fare la volontà del suo Eterno Padre, che non era altro che la
salvezza delle anime; così la vita del nostro Beat o ce lo presenta in un
ininterrotto apostolato per la salvezza delle anime. Provatevi, a soppri
mere questo filo d’oro della sua vita ed essa non avrà più consistenza
alcuna: analizzatela in tutti i suoi più minuti particolari e vi balzerà
sempre fuori la sintesi radiosa del: Da mihi animas! e del: caetera
tolle! Riassumetela in un piccolo volume, contenente più solo i punti
essenziali, e avrete tra le mani un Vangelo salesiano che comincia con
l ’ordine divino, dato al pastorello castelnovese, di salvare le anime dei
fanciulli e prosegue, senza, interruzione, nella narrazione delle cose
successivamente richiestegli dalla divina volontà, nei più multiformi
modi, fino all’ultimo respiro, che domanda ancora anime: « D i' ai gio
vani che io li attendo tutti in Paradiso! ». E solo dopo averci data
questa luminosa traduzione del suo grido di sete d’anime, rimette la sua
nelle mani del suo Signore.
Dei 73 anni di sua vita, più di 63 li ha impiegati, letteralmente nei
salvar le anime della gioventù, che era il campo assegnatogli dal divino
agricoltore. V i lavorò umilmente ed eroicamente, n on trascurando le,
altre anime che incontrava ai margini del suo apostolato e quelle, più
numerose ancora, che accorrevano a Lui con l’insistenza degli abitanti