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l ’esito conseguito (C fr. i Vol. I I I , V I e V I I I delle Memorie Biogra
fiche);
2° D ai suoi due, immediati successori D . R ua e D. Albera per
continuare a sviluppare questo pensiero principale di D. Bosco (Cfr.
i volumi delle loro Circolari):
3° Gli esperimenti fatti in questi ultimi anni, i risultati ottenuti
e le convenienze di un altro passo in avanti nella completa riorganizza
zione di questa parte vitale della nostra Congregazione (Cfr. A tti del
Cap. Sup. Num eri 16, 22, 25, 26, 36, 41 e specialmente il 46).
Solo con un simile studio retrospettivo si potranno vedere le lacune
ancora esistenti e intuire meglio i mezzi per ripararvi, evitando inutili
e pericolose ripetizioni di esperimenti già falliti. Si e per potere arrivare
a una stabile (non dico definitiva) riorganizzazione dei nostri studi
ecclesiastici che ho preso la determinazione di non permettere più aper
ture di nuove Case per un quadriennio (Cfr. A tti Cap. Sup. pag. 693).
E qui noto di passaggio che, se per studi ecclesiastici s ’intendono
principalmente quelli che son necessari per arrivare al sacerdozio, nella
nostra Congregazione s’intendono pure gli studi necessari per divenire
perfettamente religiosi. La qual cosa può porgere ai Capitolari Generali
l’occasione di corollari pratici importantissimi. Occorre fissare ben bene
che noi dobbiamo essere prima buoni, perfetti salesiani, anche nelle
cose minime, e allora solo si potranno specializzare le varie categorie
delle diverse mansioni. Perchè non s’è chiamati dal Signore alla vita
salesiana per fare il professore d’ Università, di Liceo-Ginnasio o il
maestro elementare, ma anzitutto per professare, se così posso espri
mermi, il salesianismo di D . Bosco: tutto il resto è secondario, acces
sorio, quantunque si corra facile pericolo d’invertire le parti. A questo
proposito è bene ricordare che il più applaudito dei mezzi per distrug
gere la nostra Congregazione, escogitati dal congresso diabolico, veduto
da D. Bosco in sogno nel 1884, era: « di persuadere i Salesiani che
l ’essere dotti è ciò che deve formare la lor gloria principale, per cui
studieranno molto per si e sdegneranno di servirsi della scienza appresa
a vantaggio degli um ili: non più opere popolari, non più Oratori festivi;
ma superbia, accidia nel sacro ministero, predicazione per vanagloria »
(Cfr. L e Mo y n e , V ita di D. B osco, vol. I I , pag. 607).
Fissato bene questo principio fondamentale, si dovranno studiare
le singole capacità e inclinazioni dei chiamati alla vita salesiana per
specializzarli all’insegnamento con studi adatti a questo o a quell’altro
ramo, secondo il bisogno delle nostre Case. Chi non ricorda quanto abbia
faticato il compianto D . Cerruti per provvedere professori p atentati,
abili alle scuole medie dei nostri Collegi, specie d'Italia. Ora questo si
dere continuare a fare dai singoli Ispettori in tutto il mondo salesiano.
Non bisogna dimenticare che i salesiani sono per la Congregazione,
non per le istituzioni esterne, eccetto casi eccezionalissimi, di compe
tenza unica del Rettor Maggiore: quindi i nostri studi debbono essere
ordinati secondo il nostro lavoro.