Atti_1928_043.ACS_


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Il Rettor Maggiore.
J. M. J.
Carissimi Confratelli,
1. F orse sarete già informati del lungo soggiorno che recente­
mente feci a Rom a. Vi ero andato per assistere all’imposizione del
Cappello cardinalizio a S. Em. R ev.ma il Cardinale Augusto Hlond,
e soprattutto per ringraziare il Santo Padre Pio X I a nome di tutta
la nostra Società, per essersi degnato di premiare le virtù egregie di
questo nostro amatissimo confratello, e per avere cosi onorato la
nostra umile Congregazione, chiamando a far parte del Sacro Col­
legio uno dei suoi figli.
Il Santo Padre ebbe la bontà di ricevermi in udienza particolare
il 14 gennaio ultimo scorso; e così profonda e gradita fu l’impressione
che riportai da quel colloquio, che mi è caro intrattenervene alquanto.
L ’augusto Pontefice manifestò ancora una volta la grandissima
benevolenza che nutre per la Società Salesiana, e l’altissimo concetto
in cui tiene il nostro Venerabile Padre e Fondatore. Si compiacque di
ricordare alcuni particolari della, sua personalità, e insistette sul
pensiero già espresso nel magnifico discorso che tenne in occasione
della lettura del Decreto sulla eroicità delle virtù di Don Bosco, vale
a dire che troppo poco si conosce qual uomo di talento e di studio
egli fosse.
Il Santo Padre si dimostrò pure d ’una bontà veramente straor­
dinaria verso il povero scrivente, porgendo benigno orecchio alle do­
mande che credette di fargli fin sulle cose più minute concernenti il
bene della nostra Congregazione, e dando a tutte soddisfacente ri­
sposta.

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Gli comunicai che vi avevo raccomandato di tenere quest’anno
riunioni, convegni, giornate aventi per iscopo di promuovere con
adatte conferenze e discussioni la divozione a Maria SS. Ausiliatrice.
Egli allora mi disse che ricordava quelli tenuti negli anni scorsi per
la divozione al Sacro Cuore di Gesù e per le Missioni, e approvò l’uso
di tali mezzi, i quali, mentre sono di grande giovamento spirituale
agli alunni e li addestrano a ben parlare di argomenti religiosi, rie­
scono pure utilissimi per animare gli adulti e tenerne desto e operoso
lo zelo.
E per dimostrarmi in modo più concreto il suo sovrano compia­
cimento per questi Convegni, concesse l'Indulgenza Plenaria a quanti
in qualunque modo vi prenderanno parte, Indulgenza da lucrarsi
in uno dei giorni in cui i Convegni si terranno; e diede pure, ai Su­
periori che li presiederanno o vi interverranno, la facoltà d ’impartire
ai convenuti la Benedizione Apostolica.
Passò quindi a raccomandarmi con particolare insistenza e ca­
lore la formazione dei novizi, dei coadiutori professi temporanei,
dei chierici studenti di filosofia e teologia. « L ’avvenire della vostra
Società — disse — dipende tutto dalla formazione dei giovani. Se
volete avere domani una Congregazione forte e solida, bisogna che
formiate bene i giovani confratelli nello studio, nella disciplina e
nella pietà. Gente superficiale, leggera, imbevuta dello spirito del
secolo, vi servirebbe a poco, anzi vi sarebbe d ’ingombro ». E concluse:
« Uno solo ben fondato nello spirito dell’istituto e fornito della scienza
necessaria vai più di dieci appena sbozzati ».
Io gli promisi anche a nome vostro che si sarebbe fatto il possi­
bile per mettere in pratica il suo saggio e paterno avviso; ed ora
prego voi tutti di farne tesoro. I Superiori veglino con gran diligenza
e affettuosa cura sui nostri giovani confratelli, che sono le speranze
della Congregazione: e questi dal canto loro si sforzino di corrispon­
dere lavorando col massimo impegno e serietà a formarsi, nell’osser­
vanza religiosa, nello studio e nel lavoro, veri e degni figli di Don
Bosco.
Il Santo Padre espresse pure la sua approvazione per l’usanza
d ’inviare i confratelli giovani a formarsi alla vita missionaria diret­

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tamente nei luoghi di missione; e pose termine al colloquio, durato
ben tre quarti d’ora, concedendo con grande affetto particolari be­
nedizioni per tutti i Salesiani, per i Cooperatori, per gli allievi ed
ex allievi, e per le Figlie di Maria Ausiliatrice colle loro allieve ed
ex allieve.
Presi congedo col cuore pieno dei più cari sentimenti di commo­
zione, di gioia e di gratitudine; ed ora v ’invito, miei carissimi con­
fratelli, ad inalzare con me l’inno della riconoscenza al Signore, per
aver dato alla sua Chiesa un così grande Pontefice, che tanta benevo­
lenza e stima ha per noi, umili figli di Don Bosco. A questa benevo­
lenza e stima cerchiamo inoltre di corrispondere tutti col più devoto
e ossequente amor filiale, e col procurare di rendercene sempre più
degni, con una condotta esemplare sotto ogni aspetto. Preghiamo
anche tanto per Lui, preghiamo il Signore che lo conservi ancora
lunghi anni in vita, per il bene della Chiesa, e perchè possa essere
Lui non solo a proclamare Beato il nostro Venerabile Padre, ma anche
a canonizzarlo.
2. Lasciate ora ch’io vi dia qualche altra notizia di famiglia, che
certo v ’interesserà di conoscere.
Nel Concistoro segreto del 20 giugno 1927 il S. Padre annunziava
la traslazione di S. E. Mons. Santino Taveggia, dei Missionari di
S. Calocero di Milano, dalla Diocesi di Krishnagar, di cui è attual­
mente Amministratore Apostolico, alla Diocesi di Dinajpur.
La Diocesi-Missione di Krishnagar, ridotta ai confini stabiliti
dalla Lettera Apostolica del 25 maggio 1927, riportata negli Acta
Apostolicae Sedis del 3 novembre 1927, la Santa Sede ha voluto
assolutamente affidarla a noi, che dopo avere invano fatto presenti
le critiche nostre condizioni in fatto di personale, per mostrarci figli
di Don Bosco abbiamo dovuto chinare il capo.
La nuova Missione del Krishnagar, dalla quale è stata smem­
brata tutta la parte a settentrione del Gange, abbraccia una super­
ficie di kmq. 35.879, con 6.994.640 abitanti, di cui 6250 cattolici,
trovasi tra Calcutta e la nostra Prefettura Apostolica dell’Assam,
ed è molto importante.
Ci siamo tuttavia permessi di rinnovare alla Santa Sede l a pre-

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ghiera che almeno ci esonerasse dalla gestione del Vicariato del Kim-
berley, dove ora avrebbero potuto far ritorno i Padri Pallottini te­
deschi, che lo avevano prima di noi. La S. Congregazione di Propa­
ganda, in data 21 novembre u. s., prendeva in benigna considera­
zione la nostra domanda, e l ’Em.mo Card. V a n Rossum scriveva
a Mons. Coppo: « Mi reco a premura di comunicare alla S. V . Ill.ma
e Rev.ma che il S. Padre nell’udienza del 17 corrente si è benigna­
mente degnato d ’accettare le dimissioni di V. S. da Vicario Aposto­
lico del Kimberley. — Come Ella suggerisce, la Propaganda intende
affidare il Vicariato di Kimberley ai R R . PP. Pallottini e nominare
al più presto uno dei detti Padri come Amministratore Apostolico.
— Intanto mi è grato, a nome di questa Congregazione, rendere a
V. S. le più sentite grazie per il bene da Lei com piuto nel tempo che
prese cura del Vicariato in parola ».
Il 22 novembre la stessa Congregazione scriveva al Superiore:
« Con Suo pregiato foglio V. P. R ev.ma faceva presente a questa
S. Congregazione come nel Vicariato del Kimberley, affidato nel 1922
alla benemerita Società Salesiana, e nel quale, cessate le difficoltà
create dalla guerra mondiale, erano potuti tornare ad esercitare il
sacro ministero i Padri Pallottini tedeschi, a causa della esigua po­
polazione, non vi fosse lavoro per due Congregazioni religiose, nè
mezzi di sviluppo e di vita per le medesime. Stando così le cose, la
P. V. proponeva di affidare ai PP. Pallottini il Vicariato di Kim­
berley, esonerando i Salesiani. — Prima di prendere in considera­
zione tale richiesta, questa S. Congregazione ha voluto conoscere in
merito il parere di Mons. Delegato Apostolico dell’Australia e di
Mons. Ernesto Coppo, Vicario Apostolico del Kimberley. Ambedue
si sono mostrati favorevoli alla proposta fatta da V. P.
« Il sottoscritto, Segretario della S. Congregazione di Propaganda
Fide, mentre comunica quanto sopra a V. P. R ev.ma, esprime a
nome di questo Sacro Dicastero i più vivi ringraziamenti ai R R . PP.
Salesiani per tutto il bene che hanno fatto nella Missione del
Kimberley, e per lo slancio apostolico con il quale si sono mostrati
disposti ad assumere la cura d ’un più vasto campo di lavoro ».
Mons. Coppo, come molti di voi già sapranno, prima di andare

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nel Kimberley fu per oltre 20 anni negli Stati Uniti d ’America; perciò
farà ritorno in quella nobile Repubblica, dove siamo sicuri che per
la conoscenza ch ’egli ha dei luoghi e delle persone, e per il vivo
zelo ond’è animato, potrà riuscire molto utile alle nostre Missioni
e fare tanto bene alle anime.
Preghiamo tutti la Vergine SS. Ausiliatrice che ci mandi molti
nuovi operai per le nostre Missioni, il cui numero ed estensione va
continuamente aumentando; e lavoriamo con impegno a cercarli e
coltivarli noi stessi tra i nostri giovani interni ed esterni. Certo che
questo mio appello non sarà infruttuoso, vi benedico tutti di gran
cuore, e raccomandandomi alle vostre preghiere mi confermo
vostro aff.mo in C. J.
Sac. FILIPPO RINALDI.