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A D. Bosco non dev’essere sfuggito questo rilievo, e quando co-
minciò a pensare alla fondazione dì una nuova Società religiosa,
volle che tutti i membri di essa, sacerdoti, chierici e laici, godessero
degli stessi diritti e privilegi. P er lui i sacerdoti assumono sì, con
l'Ordine sacro, maggiori doveri e responsabilità, ma i diritti sono
uguali, tanto per essi e i chierici, quanto per i coadiutori, i quali
non costituiscono p unto un secondo ordine, ma sono veri Salesiani
obbligati alla medesima perfezione e ad esercitare, ciascuno nella
propria professione, arte o mestiere, l'identico apostolato educativo
che forma l’essenza della Società Salesiana.
Il Coadiutore Salesiano è una geniale creazione del gran cuore
di D. Bosco, inspirato dall'Ausiliatrice! Egli l'ha voluto religioso
perfetto, benché non insignito della dignità sacerdotale, perchè,
la perfezione evangelica non è monopolio di alcuna dignità: egli
l’ha voluto, nell’ascesa nel monte santo della perfezione, uguale
a se e ai suoi figli elevati alla dignità sacerdotale: i mezzi, le prov
visioni, le armi, i sostegni, la mèta e i meriti sono identici per
tutti, come il vitto quotidiano. I l Coadiutore Salesiano, non è nè
il secondo, nè l’aiuto, nè i l braccio destro dei sacerdoti suoi
fratelli di religione, ma un loro uguale che nella perfezione li può
precedere e superare, come l’esperienza quotidiana conferma am
piamente.
3. Secondo lo spirito delle altre Congregazioni (non parlo
degli antichi Ordini monastici nei quali la cosà correva diversa
mente), il numero dei fratelli laici, quantunqu e suggerito dal desi
derio della perfezione e dalla chiamata divina ad essa, doveva
però sottostare alle esigenze dei servizi secondari occorrenti nelle
singole comunità religiose o nelle residenze missionarie: quando il
numero richiesto era raggiunto, la chiamata divina doveva in certo
modo sospendere la sua attività perchè per i poveri laici non v ’era
più luogo. I l fratello laico era divenuto, un p o ’ per volta, un acces
sorio, se non per principio categorico della Regola, almeno di fatto.
Con la sua Società D on Bosco ha aperto la via della perfezione re
ligiosa non solo a un dato numero, ma a tutti i laici che si sentono
chiamati a santificarsi nella vita della comunità, esercitando l’a
postolato dell’educazione in mezzo alla gioventù povera e abban
donata, o quello missionario in mezzo ai selvaggi. La chiamata
del Signore: si vis perfectus esse, non è solo per il sacerdozio,
non è solo per il piccolo numero di quelli destinati a compiere