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Ringraziai di cuore il Santo Padre della grande fiducia che riponeva.
nei poveri figli di Don Bosco, e lo assicurai che avremmo continuato a fare
del nostro meglio a pro degli emigrati, che già il nostro Fondatore ci
additava e assegnava come parte integrale delle nostre Missioni.
Nell’America del Nord la nostra attività religioso-educativa mira
principalmente al bene degli emigrati. E poiché la straordinaria attività
che quivi si dedica alla ricerca del benessere materiale potrebbe facilmente
danneggiare lo spirito religioso dei nostri, e non lasciar giungere a
maturità i germi delle vocazioni locali, se non vengono ben muniti e difesi
con un buon corredo di studi e dì virtù religiose, noi abbiamo sentito il
bisogno di aprire Case ove religiosi e aspiranti alla vita religiosa possano
passare nel raccoglimento il tempo necessario a coltivare sodamente la
pietà e la perfezione, o a rinnovarsi in esse.
Sua Santità si compiacque molto di questa nostra iniziativa, e ne prese
occasione per raccomandare che non si risparmiassero fatiche nè sacrifizi
pur di tener viva la pietà voluta da Don Bosco, nella quale v'è proprio lo
spirito di Dio indispensabile per fare il bene e salvare le anime. In
ossequio a questo desiderio del Santo Padre permettetemi, o miei cari,
ch'io vi esorti alla più scrupolosa esattezza nell'adempimento di tutti i
doveri di pietà prescritti dalle Costituzioni e dai Regolamenti; e i Direttori
facciano rileggere con frequenza le Circolari di Don Bosco, Don Rua e
Don Albera sullo spirito di pietà.
Il Papa si compiacque pure visibilmente che avessimo inviato negli
Stati Uniti un Visitatore straordinario, appunto per aiutare i nostri a
mantenersi nello spirito religioso e salesiano. E un'altra volta insistè che
mandassimo là molti confratelli a prendersi cura speciale degli emigrati,
per tenerli uniti a Nostro Signore Gesù Cristo. Ebbe parole di encomio per
il lavoro che compiono i Vescovi di Nuova York e San Francisco, ai quali io
avevo accennato, e per il loro spirito veramente apostolico. Mi parlò
ancora di molte altre cose importanti per la nostra Società e per varii
membri di essa. Poi, prevenendo colla sua paterna bontà la mia domanda,
mi assicurò che di cuore benediceva in primo luogo i Novizi, e dopo questi
i Confratelli, i Missionari, i Cooperatori e le Cooperatici, gli alunni e gli
ex-allievi, le Figlie di Maria Ausiliatrice e tutto il loro fiorente Istituto.
Infine mi fu largo di quanto gli chiesi in particolare, anche per varie
persone benefattrici.