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fedelmente sulla carta le parole, ma le parole sulla carta non pos sono
darvi che una pallida idea dell’effetto, perchè non possono riprodurre la
convinzione, il fuoco, la commozione intensa, l'anima insomma che in esse
metteva la viva voce del Santo Padre, e che parve insolita agli stessi suoi
famigliari. Qualcosa di tutto questo può intuire, leggendo questo discorso,
solo chi abbia già potuto avvicinare il Papa e udirlo nell'intimità.
Egli ha parlato della santità di Don Bosco per sua cognizione diretta,
avendola potuta conoscere personalmente in una visione non breve, in una
conversazione non momentanea. Egli ha detto che la convinzione di questa
santità si era radicata nell’animo suo fin da quando, semplice prete
ancora, aveva potuto avvicinarlo, sul campo stesso del suo molteplice
lavoro. O vie misteriose e sempre mirabili della Divina Provvidenza! quel
semplice prete era da Lei destinato a proclamare un giorno, come Vicario
di Gesù Cristo, la santità di Don Bosco con la sua autorevole parola!
In questo discorso il Papa ha svolto più ampiamente e in forma più
elevata il pensiero che già più volte mi aveva manifestato nelle udienze
concessemi, e che ripetè pure in quella solenne accordata nel 1922 ai
giovanetti dell'Ospizio del S. Cuore in Roma: — Noi — disse allora —
siamo con profonda compiacenza tra i più anti chi amici personali del
Venerabile Don Bosco. Lo abbiamo visto, questo vostro glorioso Padre e
Benefattore, lo abbiamo visto con gli occhi nostri. Siamo stati cuore a
cuore vicini a lui. È stato tra noi non breve e non volgare scambio di idee,
di pensieri, di considerazioni. Lo abbiamo visto, questo grande gigante e
propugnatore dell'educazione cristiana, lo abbiamo osservato in quel
modesto posto ch’egli si dava tra i suoi, e che era pure un così eminente
posto di comando, vasto come il mondo, e quanto vasto altrettanto
benefico. Siamo perciò ammiratori entusiasti delle Opere di Don Bosco, e
siamo felici di averlo conosciuto e di aver potuto aiutare col modestissimo
nostro concorso l'opera sua... —
Queste parole del Papa mi sembrano molto opportune a farvi meglio
gustare il suo discorso del 20 febbraio. Esse, insieme con quanto vi ho
detto sopra, e con la lettura del discorso medesimo, gioveranno a darvi un
concetto più adeguato della bontà di Dio verso la nostra Società, e del
grandissimo affetto che il suo supremo Rappresentante quaggiù nutre per
Don Bosco e per noi, umili suoi figli. E ciò renderà più vivo nei vostri
cuori il sentimento della