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3. Da questa prima considerazione esce, come ovvia conseguenza, la
seconda. Se noi, nella nostra vita di Salesiani, ci limi tassimo a far fiorire
l'Opera del Padre, magari impiegandovi tutta la nostra attività e
logorandoci la salute e la vita, noi non avremmo ancora il diritto,
propriamente, di chiamarci degni figli di Don Bosco. Don Bosco era un
santo, e santi hanno da farsi i suoi figli, se vogliono essere degni di lui.
Qual è invero la più bella e gloriosa corona della santità di Don Bosco? È
quella che intorno a lui formano i suoi figli già Servi di Dio, dei quali è in
corso la Causa di Beatificazione: Don Rua, Don Beltrami, Don Czar-
toryski, Domenico Savio; Madre Mazzarello, Suor Teresa Valsè: piccolo
stuolo, per ora, ma che in avvenire, speriamo, si andrà facendo sempre più
numeroso: e questo dipende da noi.
Non lasciamoci quindi, miei figli carissimi, assorbire dalle opere
esteriori del nostro ufficio, per buone e lodevoli che siano, al punto da
trascurare l'opera della nostra santificazione, che nelle Regole,
ricordiamolo sempre, ha il primo posto, dove si parla del fine della Società
Salesiana (art. 1). Studiamo le virtù del nostro Fondatore, procuriamo
d'imitarlo nella sita carità, nella sua fiducia in Dio, nella sua umiltà, nel
suo spirito di mortificazione, e via dicendo. E mettiamo anche in pratica
gl'insegnamenti preziosi ch'egli ci ha lasciati. Per esempio, se si
praticassero fedelmente tutti quelli contenuti nel capitolo della Carità
fraterna, che fa parte della sua Prefazione alle Regole, quanto ne
guadagnerebbe di santità e di perfezione la nostra vita individuale, e
insieme di quanta maggior serenità e letizia s’illuminerebbe la nostra vita
di famiglia!
Facciamoci santi sugli esempi del nostro santo Padre; sarà questa
anche la miglior maniera di prepararci a celebrare con gioia veramente
cristiana la sospirata festa della sua Beatificazione; oltreché la santità
ridonderà pure nelle nostre opere, portando in ogni nostra attività, anche
umile e materiale, il soffio della vita soprannaturale e divina; e vedremo
sempre più fiorire, benedetta da Dio, la nostra amata Congregazione, e
dilatarsi il regno di Gesù Cristo sulla terra.
4. Un’altra cosa mi rimane a dire. Voi sapete quanto le visite dei
Superiori giovino a mantenere il buono spirito nelle nostre Case, ad
assicurare l'unità d'indirizzo e d'intento, a rendere più saldi quei vincoli
d'affetto e di solidarietà che devono formare di noi tutti una sola famiglia.
Si può avere un’idea più esatta delle