Atti_1922_016.ACS_-4


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I.
ATTI DEL CAPITOLO SUPERIORE
Il Rettor Maggiore.
1. Cari Ispettori, la S. Sede ha rinnovato al Rettor Maggiore dei Salesiani la
Delegazione Apostolica per l’assistenza all'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, colle medesime facoltà che aveva già concesso cinque anni or sono.
Mi trovo quindi nella necessità di pregarvi che vogliate rappresentarmi per tale
ufficio nelle vostre rispettive Ispettorie.
Le norme da tenersi nel disimpegno di sì delicata mansione vi furono già
tracciate egregiamente dal nostro indimenticabile Don Albera nella sua Circolare
N. 38 in data 20 febbraio 1921. Per me sono convinto che non si potrebbe dire di
più nè di meglio; perciò invito a rileggere attentamente questa preziosa circolare e
a metterla in pratica.
Durante il Capitolo Generale, tenuto testé dalle Figlie di Maria Ausiliatrice,
se ne parlò con molto interessamento e con viva riconoscenza; e le Ispettrici
dichiararono che i nostri Ispettori potrebbero dar loro un grande aiuto esercitando
un tale ufficio di carità verso di loro. Io sono dello stesso pensiero, mentre per
altra parte mi sembra che con ciò non si esiga da voi un lavoro eccessivo. Faccia il
Signore che possiamo renderci utili a questa opera che è pure del nostro Ven.
Padre Don Bosco, e aiutarla a raggiungere quella perfezione e santità che la S.
Sede ebbe in mente nell' affidarci tale mandato. In tutto questo però siamo
ossequenti

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ai rispettivi Ordinari, come è detto nella sopra citata circolare del sig. Don Albera.
2. Ed ora una parola anche a voi, miei cari Direttori, che certo già state
pensando a rendere il nuovo anno scolastico veramente fruttuoso per i vostri
giovani. Per aiutarvi in questo mi sembra opportuno trascrivervi qui sotto le
norme dei nostri Regolamenti che meglio possono giovare per il buon inizio e
proseguimento dell'anno; penso infatti che molti non abbiano più alla mano i
Regolamenti, ora in corso di ristampa, e non sappiano perciò come unificare
l’azione del loro personale.
A questo gioverà pure assai che ciascuno di voi ascolti i propri Consiglieri e li
consulti egli stesso, mettendosi d’accordo con loro per tutto quello che c’è da fare
in casa. Ai confratelli fa tanto piacere vedere questo atto di fiducia, e sentirsi
considerati come figli di famiglia: converrebbe quindi che lungo l'anno li faceste
parlare tutti di frequente con voi, per unirli in un cuor solo sotto la vostra paterna
guida.
Il nostro Ven. Padre Don Bosco sia sempre da voi citato ad esempio in ogni
cosa, e dal Cielo ci aiuti e ci sproni a seguire le sue tracce.
Ecco pertanto i varii articoli del Regolamento, che mi pare opportuno
richiamare alla vostra attenta considerazione:
1) Fin dal principio dell’anno si faccia conoscere agli alunni il
Regolamento, dandone lettura in forma solenne dinanzi a tutta la
comunità; e ogni settimana in giorno determinato se ne spieghi qualche
articolo, facendo insieme un’istruzione sul Galateo per un’ora all’incirca.
2) I Superiori della Casa osservino come sia fatta l’assistenza degli
alunni, e riferiscano al Direttore i difetti che vi hanno notati.
3) In ogni luogo gli alunni siano divisi per età e sviluppo, e tra i loro
posti vi sia dappertutto una distanza conveniente.
4) Si esiga dagli alunni quella modestia e decenza del vestire che è
voluta dal carattere religioso dei nostri istituti e dello spirito del nostro
Fondatore.
5) Si proibiscano rigorosamente le amicizie particolari, i bigliettini, i
baci, le carezze, le mani addosso, i crocchi in ricreazione, i discorsi
cattivi, e ogni rapporto con esterni.

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6) Chi con parole od azioni dà scandalo ai compagni, se dopo due
ammonizioni non si ravvede, sia allontanato senza riguardo a
raccomandazioni o a vantaggi materiali.
7) Si tengano lontani dagli alunni tutti i libri e giornali pericolosi
per la fede, per il costume e per il profitto negli studi, non esclusi i
classici in edizione integra; e se alcuno di siffatti libri fosse imposto
dall’Autorità scolastica, sia convenientemente purgato. Al principio
dell’anno si esiga dagli alunni la lista completa dei libri che posseggono;
si conti come grave colpa ogni mancanza di sincerità a tale riguardo, e di
quando in quando si facciano visite di sorpresa ai loro letti, bauli e ar -
madi nonché ai banchi dello studio e della scuola.
8) Tutti i luoghi pericolosi per la moralità siano ben illu minati e
guardati; e si sorvegli anche la barbieria, l’infermeria e la sagrestia con le
stanze annesse. I varii ambienti, fuori del tempo in cui vi stanno gli
alunni, siano sempre chiusi, e ne tenga le chiavi un superiore.
9) Non si permetta agli alunni di studiare o lavorare dopo le
orazioni della sera che in caso di necessità, e facendoli debi tamente
assistere.
10) Non si chiamino gli alunni in parlatorio durante le ore di chiesa,
di scuola o di studio senza uno speciale permesso del Direttore o del
Prefetto; e durante le ore di visita vi sia sempre nella sala un socio per
impedire qualsiasi cosa cattiva o dannosa agli alunni e ai soci.
11) Non si permettano agli alunni in alcuna delle nostre case le così
dette « uscite premio » coi parenti. Possibilmente vi sia in ciascuna casa
una stanza ove i parenti possano trattenersi e mangiare coi loro figliuoli.
Così pure non si permetta loro di andar a passare coi parenti le vacanze
che vi sono durante l’anno scolastico, a Natale, Pasqua e via dicendo. E i
suddetti divieti siano inseriti ogni anno nel programma di ciascuna Casa
tra le condizioni di accettazione.
12) Nessun Direttore potrà fare eccezione ai divieti contenuti
nell’articolo precedente senza un esplicito permesso scritto dell’ispettore,
da ottenersi volta per volta e da conservarsi in archivio. Gl’Ispettori poi
si attengano alle disposizioni date sopra; e qualora circostanze speciali
sembrino richiedere

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qualche eccezione, espongano la cosa in tempo utile, per il tra mite del
Consigliere Scolastico Generale, al Capitolo Superiore, che esaminerà le
ragioni addotte e risponderà sempre per iscritto.
13) Le vacanze autunnali siano abbreviate il più possibile, e prima
di esse gli alunni vengano premuniti contro i pericoli che possono
incontrarvi, e istruiti sul contegno da tenere verso i parenti, i benefattori,
le persone di riguardo con cui avessero a trovarsi.
14) Di grande importanza per l’educazione morale è anche il
teatrino, per il quale perciò è necessario dare alcune norme.
15) Si scelgano produzioni adatte per gli alunni, senza preoc cuparsi
affatto degli spettatori esterni. Si escluda tutto ciò che è violento,
immorale o volgare, e la rappresentazione di caratteri crudeli o malvagi,
sia pure a fin di bene. Tutte le produzioni che sembrano adatte si
mandino in esame all’ispettore, al quale è riservato di giudicare in
merito.
16) Gli stessi criterii siano applicati nella scelta delle cine-
matografie, le quali dovranno sempre essere provate per intero in
antecedenza.
17) Nel vestiario teatrale si fugga la troppa eleganza e si osservi la
più rigorosa decenza.
18) Si proibisca assolutamente l’entrata sul palco e sopra tutto nella
camera degli attori a chi non vi ha che fare; si vegli perchè questi si
vestano e si spoglino colla maggior modestia possibile, e non si permetta
loro di trattenersi qua e là in particolari colloqui.
3. Un'ultima raccomandazione rivolgo a tutti i cari confratelli, ed è che
quando scrivono ai Superiori per trattare affari di loro spettanza, o per inviare
felicitazioni, auguri, condoglianze e simili, facciano ciò su fogli separati da potersi
trasmettere ai singoli Superiori, a cui conviene che siano diretti.
Questo va inteso sopratutto quando si ha da comunicare cose confidenziali.
In tal caso è proprio necessario che tali comunicazioni siano fatte su fogli
distinti. A nessuno può sfuggire quanto ciò sia importante; in tal modo infatti il
Superiore può riservare unicamente per sè quanto il Confratello
confidenzialmente gli comunica col preciso desiderio che sia tenuto il segreto.

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4. Affinchè pervengano a tutto le Case in tempo utile, comunico le
STRENNE PER IL 1923:
PER I SALESIANI:
CERCHIAMO D'IMITARE IL SERVO DI DIO DON RUA NELL'ESATTA
OSSERVANZA DELLA VITA RELIGIOSA.
PER I GIOVANI :
SI SFORZINO DI SEGUIRE GLI ESEMPI DI DOMENICO SAVIO NELLA
DIVOZIONE A GESÙ SACRAMENTATO.
La Vergine SS. Ausiliatrice ci sia propizia con le sue copiose benedizioni
e con la sua materna assistenza in questo nuovo anno scolastico, che stiamo
per incominciare, e faccia sì che noi tutti- ci rendiamo sempre più degni di
chiamarci suoi figli devoti, corrispondendo sempre meglio alla nostra
vocazione salesiana. Questo è il voto ardente e l'augurio cordiale, che, qual
padre ai suoi diletti figliuoli, fa a tutti
il vostro aff.m,o in C. J.
Sac. F. RINALDI.