294 Francesco Motto
I due giovani, accompagnati dallo zio, fra Alberto Cottolengo, fatta una
visita all’altro zio, can. Luigi a Chieri, entrarono dunque all’Oratorio come
studenti ad inizio anno scolastico, ed esattamente il 23 ottobre a sera12. La
pensione fu pattuita a lire 50 mensili per ciascuno, cui erano da aggiungersi le
spese di iscrizione scolastica, libri, esami, posta, acquisti e riparazione di in-
dumenti e calzature13. Non passarono due settimane che la mamma, nono-
stante le buone notizie ricevute per posta dal figlio minore, con cui era in co-
stante contatto epistolare, volle verificare di persona le condizioni di vita dei
due ragazzi e si recò a Valdocco. Anche altri familiari e conoscenti passavano
a Valdocco a trovarli e portar loro alimenti, vestiti e anche un po’ di denaro.
Prima di natale Matteo era però già ritornato dalla mamma per motivi di
salute14, mentre il fratello maggiore la raggiunse probabilmente solo per le
vacanze natalizie, per poi ritornare con don Bosco fino a quando non ne fu
allontanato per causa di forza maggiore.
Infatti il 10 febbraio 1862 il sedicenne Giuseppe era venuto alle mani
con uno dei piccoli dell’Oratorio, un certo Giuseppe Chicco15, di nove anni,
figlio di Giovanni Battista e nipote del can. Simone Chicco di Carmagnola,
che lo aveva raccomandato a don Bosco e probabilmente ne pagava le spese.
Nella violenta colluttazione il bambino ovviamente ebbe la peggio: restò
seriamente ferito e don Bosco si premurò di farlo ricoverare immediatamente
presso la fidatissima famiglia Masera, onde evitare che la notizia dello spia-
cevole episodio si diffondesse sia all’Oratorio che in città. Il bambino venne
necessariamente visitato da un medico, il quale redasse un preciso referto me-
dico che potesse anche venire utile “per chi di ragione”.
“Il sottoscritto fa dichiarazione di essere stato chiamato a casa della Signora Da-
migella Masera il giorno 10 del presente mese, onde visitare il nominato Giuseppe
Chicco d’anni nove circa e avendolo trovato affetto da una scottatura al dito indice
della mano destra ed una semplice contusione al dito anulare della mano sinistra e
con una contusione non piccola al dito pollice del piede destro ed un’altra alla
gamba destra alla parte esterna al terzo superiore prodotte da causa traumatica, ed
un’altra alla gamba sinistra e che tutte queste contusioni non sono guarite a meno
di venti giorni”16.
12 Cf lettera di Matteo alla mamma in data 24 ottobre 1861 in ACNC. Il registro Censi-
mento dell’Oratorio in ASC E 720 indica invece la data del 25 ottobre.
13 ASC E 720, registro Censimento, che però riporta erronei dati anagrafici dei due ragazzi.
14 Cf lettera di Giuseppe Cottolengo allo zio canonico in ACNC. Secondo il registro
Censimento in ASC uscì nel dicembre 1861; secondo il registro Contabilità invece il 15 gen-
naio 1862.
15 Nato a Carmagnola nel 1852, era entrato a Valdocco come studente il 22 ottobre 1861;
lasciò la casa nel dicembre 1864: ASC E 720, registro Censimento.
16 Manoscritto conservato nell’ACNC, fatto pervenire al can. Luigi Cottolengo.