Recensioni 187
diari personali, veramente preziosi. Mentre l’A. ci fornisce molte informazioni sulla
formazione personale e l’evoluzione del pensiero e della vita spirituale di Dupont, io
mi soffermerò specialmente su ciò che interessa la storia salesiana.
Nato il 14 luglio 1908 a Parigi, orfano di madre, educato da una zia vicino a
Lione, Francisque frequentò la scuola dei Fratelli delle Scuole Cristiane, acquistando
grande facilità nello scrivere e nel parlare. Il giorno della prima comunione, 8 maggio
1919 sentì la chiamata al sacerdozio. Fu allievo del seminario minore nella diocesi di
Lyon, dal 1923 al 1928. Segnaliamo subito il ruolo determinante dello scoutismo
nella sua formazione umana e cristiana. Voleva essere «un santo, uno studioso, un
apostolo, un capo» (p. 32). Si mostrò interessato all’Action française, fino alla con-
danna da parte di Roma.
Durante un pellegrinaggio a Lourdes nell’agosto del 1926 - aveva allora 18 anni
- l’abbé Dudant, un prete diocesano di Cambrai, exallievo salesiano, gli fece cono-
scere la figura di don Bosco. A partire da quel momento, sentì che il Signore lo chia-
mava a diventare «salesiano di don Bosco, apostolo dei ragazzi poveri, della gioventù
operaia». Prese contatto con l’ispettore di Parigi, il p. Crespel, ma la diocesi gli
chiese un anno di filosofia nel seminario maggiore di Lione prima di lasciarlo deci-
dere. Nel 1929 fu mandato come postulante (aspirante) nella casa salesiana di Melles-
lez-Tournai (nel Belgio, ma appartenente all’ispettoria di Parigi), dove insegnò, da as-
sistente. Nel 1930 iniziò il suo noviziato a Binson ed emise la professione religiosa
nel 1931. Subito dopo venne chiamato a fare il servizio militare. Pensava ad essere
missionario. Ritornò a Melles come insegnante dei ragazzi e allievo di filosofia. Nel
1933-1934 fu chiamato a Torino Valdocco, a servizio del Bulletin salésien diretto da
don Auffray e di Jeunesse et missions. Si dedicò anche all’oratorio San Paolo. La sua
vocazione missionaria si affermò sempre di più nel clima della canonizzazione di don
Bosco. Destinato da don Berruti alla missione in Giappone, il 7 ottobre 1934, con
altri 195 apostoli, partì con la 53ª spedizione missionaria.
Arrivò in Giappone nel gennaio del 1935. Dopo un breve soggiorno nel piccolo
seminario di Miyazaki, dove don Dupont apprezzava il superiore della missione, don
Cimatti, «bella intelligenza, spirito largo e per giunta buon papà, e allo stesso tempo
un asceta» (p. 191), si recò a Tokyo per iniziare gli studi teologici presso il seminario,
diretto dai Padri delle Missioni Estere di Parigi (MEP). Abitava nella scuola profes-
sionale (tipografia) di Kami Igusa, presso la quale stava per sorgere il noviziato e lo
studentato, che sarà inaugurato ufficialmente l’8 dicembre 1935. Mentre si dedicava
agli studi, operava anche nell’oratorio della scuola, poi in quello della parrocchia di
Mikawajima, fondato da don Piacenza, dove lanciò con entusiasmo lo scoutismo.
Con i salesiani francesi del Giappone, René Caro e Jean Tanguy, curò un bollettino
chiamato «Japoneries» per gli amici in Francia. Ordinato sacerdote il 29 giugno
1938, poco prima della guerra, si dedicò a tempo pieno a Mikawajima come vicepar-
roco e poi parroco.
Con la scoppio della guerra, fu mandato dalle autorità militari nell’Indocina
francese nell’aprile del 1940 come interprete presso la missione giapponese, dedican-
dosi anche al ministero sacerdotale a Hanoi. Le sue predicazioni nelle chiese di
Haiphong e di Hanoi ebbero un grande successo. L’11 dicembre 1940 fu invitato a te-