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Stanislaw Zimniak
coincide con una sempre crescente tensione sociale. L'ottocento, particolarmente
la seconda metà, fu un periodo in cui fu molto avvertita la cosiddetta questione
sociale,2 che divenne per l'intera chiesa cattolica una delle più grandi sfide. Il
socialismo faceva dappertutto grandi progressi, conquistando la classe operaia e
allontanandola gradatamente dalla pratica religiosa. Naturalmente la più esposta
al pericolo era la gioventù; il destino e il futuro dei giovani, tra l'altro, dipende-
vano dalla reazione della chiesa a quel dirompente fenomeno, che fu il sociali-
smo.
Non è possibile nascondere che l'ideologia socialista contribuì a risvegliare
in seno alla chiesa cattolica la sensibilità al problema sociale; ne tratta in modo
esplicito G. Martina, sottolineando, tra l'altro, l'importanza della preoccupazione
antisocialista,3 che portò i cattolici, religiosi e laici, a una risposta che andava
oltre il semplice richiamo alla carità.
Fra le motivazioni di alcune richieste di fondazioni salesiane prevale tale
preoccupazione. In primo luogo è presente nel cardinale di Cracovia Jan Puzyna4
il quale, in seguito alla domanda avanzata da parte del parroco di Oswiecim A.
Knycz 5 di invitare i salesiani nella sua città, si rivolge nel 1895
2 A proposito della questione sociale si veda: G. MARTINA, La Chiesa nell'età del totalita-
rismo, 6a ed., Brescia 1987, IV 20-51; Z. ZIELINSKI, Papiestwo i papieze dwóch ostatnich wieków
(Papato e i papi dei due ultimi secoli), Poznan, Ksiçgarnia Swiçtego Wojciecha 1986, I 248-253;
J. LORTZ, Storia della Chiesa considerata in prospettiva di storia delle idee, 4a ed., Milano 1987,
II 460-467.
3 «A svegliare la coscienza cattolica contribuirono certo in larga misura i socialisti. La
preoccupazione antisocialista appare esplicitamente, in molti episodi, in forma ora esclusiva
ora prevalente. Non si trattava però tanto di apprensioni di ordine economico, egoisticamente
interessate, quanto dell'ansia di salvare i fondamenti stessi della società che apparivano minac-
ciati dall'ondata sovversiva, e soprattutto, negli spiriti più profondi, della sollecitudine religiosa
di fronte all'apostasia crescente delle masse. Gradualmente, il motivo religioso e quello pro-
priamente etico si unirono insieme, e il movimento sociale divenne così l'emanazione spontanea
della carità cristiana» (La Chiesa nell'età del totalitarismo, IV 50).
4 Jan Puzyna, nato il 13 settembre 1842 a Gwozdziec (arcidiocesi di Leopoli), morto l'8
settembre 1911 a Cracovia; divenne cardinale nel 1901 (Annuario Pontificio 1914, p. 63; HC
Vili 41-42. 229). Da Cracovia era già stata inviata nel 1885 una domanda di fondarvi un'opera
salesiana (cf K. SZCZERBA, Preistoria della Congregazione Salesiana in Polonia, tesi di licenza
nella Facoltà di Teologia dell'UPS, Roma 1975, p. 64), ma rimase senza effetto per la scarsezza
del personale salesiano.
5 Cf AKMKr Salezjanie, lettera A. Knycz-J. Puzyna 27.10.1895. La città di Oswiçcim
(oggi comunemente conosciuta sotto il nome di Auschwitz), appartenente alla Galizia, è situata
molto vicino all'Alta Slesia e in quell'epoca contava all'incirca sei mila abitanti.
Riportiamo qui le sigle utilizzate nel nostro saggio:
AKMKr = Archiwum Kurii Metropolitarnej w Krakowie (Archivio della Curia metropolitana
di Cracovia)
ASIK = Archiwum salezjañskie inspektorii krakowskiej (Archivio salesiano dell'ispettoria di
Cracovia)
ASW = Archiv des Salesianums Wien