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URUGUAY E BRASILE
VISTI DALLE LETTERE DI TEODORO MASSANO (1881-1888)
Antonio Ferreira da Silva
Introduzione
PERCHÉ TEODORO MASSANO?
1. L'Opera salesiana in Brasile ha inizio il 14 luglio 1883, a Nite-
roi, Rio de Janeiro. Chi vuole scrivere la storia degli avvenimenti ante-
riori a questa data e che ebbero come termine la scelta di Niteroi quale
sede della prima casa salesiana in quella nazione, necessariamente deve
passare per TEODORO MAS SANO.
Questo giovane salesiano, che a soli 18 anni accompagna D. Luigi
Lasagna nei suoi viaggi lungo la costa brasiliana, ha lasciato due lettere -
in gran parte inedite - il cui studio aiuta a chiarire tanti punti dello
scarso materiale disponibile sull'argomento, e anche, sia come volume,
sia come contenuto, viene a saldare tanti pezzi sparsi, dando loro un si-
gnificato più pieno.
Le due lettere, che vengono pubblicate sotto i numeri 8 e 9 di que-
sta raccolta, potranno interessare non solo i duemila tra Salesiani di Don
Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice, che lavorano in circa duecentocin-
quanta opere in favore della gioventù brasiliana, e le migliaia di Coope-
ratori, Ex-Allievi ed altri appartenenti alla Famiglia salesiana, ma soprat-
tutto quanti si occupano di Storia della Chiesa nel periodo della fine
dell'Impero.
2. Aggiungiamo, in questa pubblicazione altre tredici lettere, quasi
tutte inedite, che costituiscono quanto abbiamo trovato sia nell'Archivio
Salesiano Centrale (ASe) di Roma, sia nel Bollettino Salesiano (BS) e che
permetteranno al lettore di capire la figura di Teodoro Massano, non
solo, ma anche importanti scorci di vita salesiana di quel periodo.
3. Nato a S. Martino al Tanaro degli Alfieri presso Govone - oggi
più semplicemente S. Martino Alfieri, provincia di Asti, - da Gabriele

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Lettere di Teodoro Massano 297
Massano e Orsola Barbero, il 2 settembre 1864, il piccolo fu battezzato
nello stesso giorno ricevendo i nomi di Michele e Teodoro.
Teodoro perde il padre quando era ancora ragazzo. Nel 1877 la
mamma lo manda a studiare all'Oratorio di Torino.
La lettera 2 racconta:
- come Massano è arrivato a decidersi per la vocazione salesiana;
- qualcuno dei problemi che lui, come qualsiasi giovane italiano
che allora volesse emigrare all'estero, ha dovuto risolvere in quell'occasione.
4. Fatta la professione religiosa perpetua il 3 ottobre 1881, Massa-
no parte per l'Uruguay, sotto la guida di D. Luigi Lasagna.
Con stile in cui alle volte domina un fine umorismo, le lettere 3,
4 e 5 ci raccontano la prima tappa del viaggio in treno fino a Nizza Ma-
rittima, il viaggio per mare fino a S. Vincenzo, nelle Isole di Cabo Ver-
de, e il come si viveva a bordo della nave, carica di emigrati.
5. Agli occhi del giovane il continente americano appare molto di-
verso da quello che si immaginavano i ragazzi di Valdocco e delle case
salesiane in Italia. Nella lettera 6 Massano si rivela subito un osservatore
acuto che si sforza di essere imparziale.
Anche altri aspetti della sua personalità, oltre il fine umorismo e
la capacità di osservare la realtà che lo circonda, si manifestano nelle let-
tere; e questo sia quanto ai difetti che quanto alle sue buone qualità.
La gratitudine, la capacità di amicizia, un sentimento di geloso attacca-
mento alla propria intimità, il quale fa scattare un primo momento di
crisi, come si vede nella lettera 7. Ma questo vien subito superato e vinto
dallo zelo missionario che lo anima.
6. Nel cielo degli ideali di Massano si staglia la grande figura - pur
così alla mano - di D. Lasagna. Per lui Massano nutrirà amicizia,am-
mirazione, desiderio direi del padre che ha perso così presto. Tanto più
che in sua compagnia dovrà partire per quel mondo ignoto e esotico che
è l'Impero del Brasile (lettere 7, 8 e 9).
7. Nel viaggio, la vocazione di Massano a un lavoro di tipo orato-
riano si svela pienamente. Ha pure occasione di prendere contatto con
tanti problemi che affliggono la Chiesa in Brasile e di ammirare la sta-
tura morale dei suoi Vescovi. Vede anche la sproporzione che c'è tra la
ricchezza e la bellezza del paese da una parte e la povertà e perfino la
miseria dei suoi abitanti dall'altra. E tutto questo rinsalda in lui le con-
vinzioniche ha sul progetto di vita salesiano.

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298 Antonio Ferreira Da Silva
8. Ormai Teodoro Massano è tornato in Uruguay e riprende il la-
voro normale di un seminarista salesiano, colle difficoltà proprie delle
mansioni di assistente e insegnante (lettera lO).
Ma anche qui non può fare a meno di osservare il paese e di descri-
vedo ai suoi lettori (lettera Il).
Le difficoltà che trova nel mantenere la disciplina tra i giovani, le
turbe proprie della sua età di 20 anni, unite ad alcune deficienze esistenti
nella vita della comunità, sfociano in una profonda crisi spirituale, per
cui si sfoga con il suo antico maestro dei novizi. E' in questo contesto
che deve essere letta la lettera 12.
9. Massano torna in Brasile, a Niteroi. La sua vita ora è uno sforzo
continuo per armonizzare lavoro e preghiera, preparazione ai sacri ordini
e impegni di diverso genere, il tutto complicato dalla malattia che pian
piano lo porterà dopo pochi anni alla morte. Massano deve partire per
S. Paolo, che presenta un clima più confacente alle sue condizioni di
salute.
In questi momenti difficili, un'altra figura di salesiano, quella di
D. Lorenzo Giordano, gli serve di appoggio, e l'amicizia fraterna dei Con-
fratelli di quella casa e delle Suore di S. Giuseppe di Chambéry che cu-
rano l'ospedale in cui si trova, fan sì che per lui S. Paolo sia un'oasi di
pace e di tranquillità (lettere 13 e 14).
lO. L'anno seguente, ritroviamo Massano - già sacerdote - nel-
l'Uruguay. La lettera 15, indirizzata a D. Barberis, è l'ultimo documento
che abbiamo trovato di lui, prima della sua morte, avvenuta a Villa-Colon
il lO aprile 1893. Dagli elenchi della Congregazione salesiana sappiamo
che passò i suoi ultimi anni in questa casa. Ad eccezione dell'anno 1890,
fu sempre membro del Consiglio della casa, fino alla prematura scom-
parsa all'età di 29 anni incompiuti.
CRITERI DI EDIZIONE
Nell'edizione di queste lettere abbiamo seguito le Norme per l'edizione degli
scritti di Don Bosco e delle fonti salesiane, pubblicate da Francesco MOTTO in Ri-
cerche Storiche Salesiane 1 (1982), luglio-dicembre, n. 1, pp. 81-94.
Abbiamo avuto la cura di intervenire il meno possibile nel testo originale di
Massano e di presentare soltanto le note esplicative essenziali per una perfetta com-
prensione del testo, lasciando che al lettore parlasse il più possibile lo stesso Teo-
doro Massano.
Quando è stato necessario cambiare il testo di Massano, il testo originale viene
indicato in apparato con la sigla M, p. es. quali ] cuali M (Massano aveva scritto

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Lettere di Teodoro Massano 299
cuali e noi lo abbiamo trascritto quali). Nei casi in cui Massano stesso corregge il
suo testo, questo viene indicato normalmente in apparato, nei casi in cui il testo
anteriore alla correzione è leggibile; usiamo ... nei casi in cui il testo anteriore è
illeggibile. Esempi: provincia corr ex provicia; alcune corr ex ...
Difficoltà speciale ha presentato il grande numero di persone che hanno fatto
delle annotazioni sulle lettere. Nell'introduzione alle singole lettere, ne abbiamo in-
dicato i nomi in quei pochissimi casi in cui è stato possibile individuarli. Negli altri
casi abbiamo distinto gli amanuensi mediante lettere maiuscole dell'alfabeto: A, E,
C, D, E, F, G, H, I, K.
Ringraziamo, infine tutte le persone che hanno fornito dei dati per la compi-
lazione delle note e che ci hanno aiutato lungo tutto il lavoro di preparazione del-
l'edizione.
1
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca con righe grigio-chiaro,
dimensioni 13,6 X 20,2 cm. Sono quattro pagine, ma solo la prima e la terza sono
scritte. Inchiostro nero. Scrittura bella e pulita con qualche correzione.
Non c'è la data. E' una lettera che presenta gli auguri per l'onomastico di
D. Giulio Barberis. Essendo il giorno di S. Giulio il 31 gennaio, la lettera deve pre-
cedere di poco il 31 gennaio 1881, anno del Noviziato di Massano.
E' lettera inedita.
f lr
Molto Reverendo Padre,
Permetta che anche l'amatissimo suo figlio in Gesù venga tra' suoi com-
pagni ad augurarle mille benedizioni dal Cielo. Benché fino ad ora non l'ab-
bia colla mia non molto lodevole condotta dimostrato, pure io l'amo di vero
cuore; e sono certo che assai volentieri mi perdonerà tutti [i] disgusti che le 5
ho dati. Ed io che potrò fare in compenso? Molte comunioni ad onore del
55. Cuore di Gesù; affinché copiosamente benedica le sue santissime intenzio-
ni, e ce la conservi ancora mille anni. E' vero che io le vorrei domandar trop-
po di vita; imperocchè il paradiso (che è certamente l'oggetto de' suoi desi-
deri) le è già preparato coll'eterna corona. Ma sappia che per me, per i miei lO
f 3r compagni, e per tutti quelli che, a Dio piacendo, mi succederanno / nel novi-
ziato, non solo mille, ma centomila anni di sua vita sono troppo preziosi. Il
profitto che noi faremo in quest'anno nell'acquisto della virtù lo dobbiamo, se
non in tutto, in grandissima parte alle paterne sue cure.
5 iJ in M 8 le add sl lO le è già preparato add sl 11 a corr ex ad
nel it no
11-12 noviziato, corr ex noviziato; mille, corr ex mille;
add si 14 in- corr ex int ìns emend ex alm
post
13 in

1.5 Page 5

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300 Antonio Ferreira Da Silva
15
Non mi dimenticherò mai di lei, sia nelle mie fatiche sia avanti a Gesù
ed alla Madonna.
Mio amato padre, già ella lo comprende ciò che le vorrebbe dire il suo
Teodoro: che l'ama; che prega e pregherà per lei; che per l'avvenire cercherà
il possibile per appagarla colla condotta; che sarà diligente; che cercherà insom-
20 ma di compensarla di tutte le cure che ella ha per
il suo affmo figlio in Gesù
Ch. Massano T.
2
A. D. BOSCO
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca con righe grigio-chiaro, di-
mensioni 13,6 X 21 cm. Delle quattro pagine, tre sono in bella scrittura con alcune
correzioni; la quarta è in bianco. Inchiostro nero.
Nella prima pagina" in alto a sinistra, l'amanuense A scrive: «Massano Ch.CO
Teodoro ». Alla terza pagina, in alto, alla fine della prima riga, D. Barberis com-
pleta. (Ch. Vacchina) ».
In questa lettera, Massano presenta la domanda di essere ammesso fra i Soci
della Società di S. Francesco di Sales e ne espone i motivi. Del contenuto meritano
speciale menzione:
- l'iter vocazionale di Massano, che è più o meno quello della maggioranza
dei Salesiani dell'epoca, che vennero al Noviziato dall'Oratorio di Torino;
- i problemi propri di un giovane italiano - seminarista o meno - che vo-
lesse emigrare all'estero. Erano ancora i tempi della Circolare Lanza del 17-1-1873
e della Circolare Nicotera del 28-4-1876. In un Paese da poco unificato, che non
aveva ancora una coscienza chiara del fenomeno migratorio che incominciava a assu-
mere grandi proporzioni, queste due circolari si preoccuparono più di impedire l'emi-
grazione clandestina e di reprimere gli abusi commessi dalle agenzie di emigrazione,
che di prendere una serie di misure costruttive che andassero alla radice dei pro-
blemi e che dessero, specialmente ai giovani, una posizione chiara davanti allo Stato
italiano non solo quanto al dovere della leva militare ma anche quanto ai diritti
che loro spettavano in quanto cittadini italiani all'estero. Soltanto con la legge del
31 gennaio 1901, n. 23, si è risolto in gran parte il problema.'
19 cercherà emend ex che
1 Cf. Vittorio BRIANI, La legislazione emigratoria italiana nelle successive fasi. Roma,
Istituto Poligrafico dello Stato 1978.

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Lettere di Teodoro Massano 301
Non c'è la data della lettera. E' del 1881. La professione, in quell'anno è stata
fatta il 3 ottobre. Probabilmente questa lettera è dell'agosto 1881.
Che sia diretta a Don Bosco si deduce:
- dal Capo VII, art. 2 delle Costituzioni della Società di S. Francesco di
Sales: «Proinde Rectoris munus est socios in Societatem admittere vel non; ».
- dal fatto che Don Bosco sia stato agli esercizi di Lanzo quando Massano li
ha fatti (Cf MB 14, p. 361 e anche righe 36-40 di questa lettera).
La lettera è inedita.
f l r Viva Gesù Maria e Giuseppe
[Molto] Reverendo Padre,
Fra le innumerabili grazie ch'io riconosco dalla divina beneficenza la piu
bella di tutte e la più grande si è di avermi chiamato non solo allo stato eccle-
siastico, ma alla Congregazione di S. Francesco di Sales. E' veramente questo, 5
mio carissimo padre, il luogo a cui sono dal Signore chiamato. lo ho pregato
il Signore, sia lungo il ginnasio, che in quest'anno di noviziato; e queste mie
povere preghiere non valsero ad altro che a sempre più confermarmi nel pro-
posito di farmi salesiano. Ho letto le costituzioni di questa società ogni mese
del corrente anno 1881. Animato da questo desiderio, dal consiglio del mio lO
caro padre spirituale, da quelli di V. S. cui ebbi la fortuna di aver per quasi
tutto il ginnasio e quando mi fu possibile, mio confessore, ed animato assai
più dalla bontà di tutti i miei cari superiori dimando di fare i voti perpetui
di povertà di castità e di ubbidienza. Spero che, malgrado la mia grande mi-
f 1v seria spirituale ed incapacità, saranno soddisfatti i miei desideri e potrò / essere 15
presto annoverato tra le file della novella Società Salesiana.
Difficoltà, che si oppongono alla sopra da me chiesta emissioni dei voti,
non ne trovo. Compirò i 17 anni ai due di settembre e perciò mi si oppor-
rebbe la leva: ma questo non mi da a temere anzi mi stringe a sperare di po-
ter partire fra poco cogli altri Missionari per I'America o per altra parte a cui 20
i miei superiori crederanno bene mandarmi. Anzi partirei molto volentieri ap-
pena fatti i santi voti, se i superiori mi lasciassero partire. - In casa ho sola-
mente più mia madre la quale dopo essersi alquanto opposta alla mia delibe-
razione di entrare in congregazione, mi lasciò in libertà di fare ciò che vo-
lessi. - Di salute mi sento in buonissimo stato.
25
Fui accettato nell'oratorio di Torino all'età di 13 anni ed ebbi la fortuna
2 Molto] Mollo M
4 dì- corr ex ditt 12 e add infra lineam 13-14 diman-
do ... ubbidienza ls 17 Difficoltà ls da me add sl 18 non ne trovo ls ne
corr ex nè 19 la leva ls 20 per l'America emend ex all'America"

1.7 Page 7

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302 Antonio Ferreira Da Silva
di avere nella la ginnasiale un professore che mi fece conoscere a tempo l'im-
portanza di pregare Dio per la scelta della mia carriera. Esso inspirò nel mio
cuore un grande amore a far del bene alle anime ed una gran voglia di farmi
30 salesiano. / Iddio gli renda il dovuto guiderdone!
f 2r
Feci la la, la 3a e la 4a ginnas. nell'oratorio e nelle vacanze di Y ginna-
siale fui invitato da un benemerito superiore agli esercizi di Lanzo. Quivi feci
a Lei, caro padre, la confessione (non so certo se generale od annuale) e ne
ricevetti in consiglio di fermarmi in congregazione, perché, come Ella mi di-
35 ceva, io fuori di congregazione sono come un pesce fuori dell'acqua. -
Nell'anno di terza e di 4a maturai sempre più questa risoluzione che ora
espongo a Lei, reverendo Padre. - Riguardo poi alla vocazione al sacerdozio,
anche questa la riconosco, malgrado la poca mia virtù, da Dio. Appena nato,
la mia mamma pregava sempre il Signore che mi chiamasse a tale stato. Ed il
40 Signore la esaudì, come chiaramente io vedo, e mi guidò colla sua provvida
mano all'Oratorio di Torino dove ricevetti la mia educazione.
Reverendo padre, s'ella crede bene nel Signore non rigetti, di grazia, la
mia dimanda e mi ammetta ai Santi Voti al più presto possibile.
Di V. S. Rma
45
affmO figlio ed umil'?" servo
Ch. Teodoro Massano
3
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca, sottile, senza righe, di-
mensioni 13,3 X 20,9 cm. Inchiostro viola. Sono quattro pagine, con una bella scrit-
tura e alcune correzioni.
In alto alla prima pagina, a destra, l'amanuense B scrisse: «T. Massano »,
29 a emend ex per
34 ricevetti corr ex ricetti
congregazione corr ex con-
gregazio 35 sono ... dell'acqua ls 38 mia add sl 40 posi e del per via 42
s'ella Signore add sl la corr ex il 43 mia corr ex mio dimanda emend
sl ex .
27 professore: è il Sac. Bernardo VACCHINA: nato a Revignano d'Asti, Italia, nel
1859, entrò nell'Oratorio di Valdocco nel '71. Nel '76 vesti la talare e trascorse tre
anni nell'insegnamento. Nel '79 parti per l'Uruguay. Poi fu segretario dell'Inter-
nunzio Mons. Matera a Buenos Aires e da questo ordinato sacerdote nell'82. Come
Provicario della Patagonia Centrale fu il braccio destro di Mons. Cagliero. È morto
a Buenos Aires nel 1935.

1.8 Page 8

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Lettere di Teodoro Massano 303
In questa lettera si comincia già a vedere la nota di umorismo che caratterizza
gli scritti di Teodoro Massano.
Indirizzata a D. Giulio Barberis, viene scritta da Nizza Marittima il 15 dicem-
bre 1881. E' inedita.
f lr
Nizza 15-[ dicembre]- 1881
VV. G. M. G.
Molto Reverendo Padre,
Le scrivo da Nizza dove siamo giunti ieri. Godiamo tutti perfetta salute.
Lascio di descriverle il nostro viaggio perché questo è provincia del Sig. AI- 5
banello, ma non posso tacere dal dirle che tutto in questi giorni concorre a
tenerci allegri. A tutte le ore per dir così vediamo dei paesi nuovi, gente
nuova, palazzi non mai veduti: in tutte le case, in cui ci fermiamo per pren-
dere riposo, ci aspettano i benevoli e benemeriti Direttori, ci aspettano lauti
banchetti, musiche e canti soavissimi. Abbiamo poi quel caro Sig. D. Lemoyne lO
che veramente è una gemma: egli non solo ci edifica col suo buon esempio e
ci tien cara compagnia nel nostro lungo viaggio fino a Marseille; ma e sul va-
pore e specialmente a tavola ci mantiene continuo il riso sulle labbra coi suoi
episodi e colle sue facezie, chè pare che ne abbia le tasche piene ad ogni mo-
mento. Insomma è proprio il Signore che per sua infinita bontà ce lo ha 15
mandato. /
f 1v
Ma questo, come già ho detto, è provincia del cronista. In questo mentre
i lucidissimi Zatti e Giovannini dormono profondamente nei loro letti, Alba-
nella è intorno a raccontare, non so se ai compagni di S. Benigno, la storia
del nostro viaggio. Il Sig. Direttore D. Lasagna è attento a scrivere alcune 20
2 dicembre] 10bre M 5 provicia corr ex provincia 5-6 Albanello] Alba Nello
M 8 post non del non Il egli corr ex ... 12 Marseille corr ex Masseile 14 e
G01'r ex ed colle emend ex a 19 post la del nostra 20 alcune corr ex ..,
5-6 ALBANELLo,Sac. Domenico: nato a Vicenza, Italia, nel 1861, nel '78 entrava nel-
l'Oratorio di Torino. Fece il Noviziato a S. Benigno nell'80-8l, partendo subito per
l'Uruguay. Sacerdote a Montevideo nell'85. Ha fondato la casa di Cachoeira do Campo,
in Brasile. Morì a S. Paolo del Brasile nel 1910. lO LEMOYNE, Sac. Giovanni Bat-
tista 18 ZATTI, Sac. Domenico: nato a Tramonti di Sopra, Udine, Italia, nel
1862. Entrò ad Alassio nel '76. Fatto il Noviziato assieme a Albanello e Massano,
partì per l'Uruguay. Sacerdote a Montevideo nell' 86. Lavorò anche in Brasile, mo-
rendo a Campinas, Stato di S. Paolo, nel 1940. GroVANNINI, Sac. Giacomo: nato
a San Giusto, Torino, Italia, nel 1862. Entrò nell'Oratorio di Valdocco nel '72. Fatto
il Noviziato assieme a Massano, partiva per l'Uruguay. Sacerdote a Colòn nell'86.
Morì a Montevideo nel 1953. 20 LASAGNA, Mons. Luigi: nato a Montemagno,

1.9 Page 9

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304 Antonio Ferreira Da Silva
lettere, e per non aver più tempo a scriverne una a Lei, caro padre, mi inca-
ricò di scriverle a suo nome, salutarla e ringraziarla principalmente delle co-
munioni per noi e delle preghiera che ella fa fare dai nostri compagni. Oh si!
La ringraziamo tutti ed io in particolare (siccome quegli che ne abbisogno più
25 di tutti gli altri) delle preghiere che per noi si fanno. Ne abbiamo veramente
bisogno di un tale sostegno. lo mi sento continuamente distratto e per reci-
tare un Pater noster devo incominciarlo le cento volte e poi finire col dirlo
male. Il Signore li compenserà tutti degnamente e Lei in particolare di que-
sta carità.
30
Ora prescindo dalle cose universali e vengo al particolare. Ella, caro pa-
dre, conosce già quanto le vorrei dire. Nell'anno di noviziato (che rimarrà cer-
tamente impresso per tutta la vita) avevo Lei al fianco, / Lei mi voleva molto f 2r
bene e mi rese contento per tutto il tempo che rimasi sotto la sua cara dire-
zione. E' vero che passarono certi tempi nei quali il diavolo e il Signore vol-
35 lero far prova della mia virtù, e della sua pazienza e carità. Ma io ringrazierò
sempre il Signore che mi mandò quelle tentazioni, perchè in esse ricevetti dei
lumi e tale fortezza che, colla grazia del Signore, difficilmente cadrò nella trap-
pola. - Ora mi aspettano tentazioni e pericoli più grandi, come prevedo: bi-
sogna adunque che le prevenga con prudenza e fortezza. - Sono un missiona-
40 rio ma solo di nome ed in apparenza, perchè se si discende alla sostanza, sono
sempre un fanciullone. Quel crocifisso che ella sa che io teneva nella tasca del-
l'orologio sul cuore fu quello che mi aiutò molto nelle tentazioni. Ma quello
non mi ricorda nessuna persona cara ed contiene reliquie che io non so se
siano autentiche. Ne vorrei uno da Lei, caro padre, il quale mi ricordi la ca-
45 rità che ella usò verso di me nell'anno del mio noviziato, e mi serva di salva-
guardia nelle tentazioni che mi attendono dove andrò a stabilirmi. - Sono an-
cora un fanciullo, ma col crocefisso in mano sarò un gigante. -
22 nome, corr ex nome e 22-23 comunioni] cornmunioni M per noi emend sl
ex che 27 Pater noster ls 35 e carità add sl 37 fortezza corr ex fortezza,
post Signore, del non 38 post mi del si 41 Quel corr ex Quell
Asti, Italia, nel 1850. Viene all'Oratorio nel '62. Sacerdote nel '73, nel '76 Don Bosco
lo sceglie per la seconda spedizione missionaria. Dapprima in Uruguay come Di-
rettore del Collegio Pio di Villa-Colòn, e poi come Ispettore, svolge una grande atti-
vità, lasciando profonde tracce nel campo dell'azione educativa e sociale. Nell'83
dà inizio all'Opera Salesiana in Brasile, colla casa di Niteroi, Rio de J aneiro, Preco-
nizzato da Leone XIII, nel 1893, Vescovo titolare di Tripoli, ha l'incarico di evange-
lizzare e proteggere gli Indi del Brasile, opera che incomincia mandando i Salesiani
a Cuyabà e nel cuore del Mato Grosso. Svolge anche delicata missione nel Paraguay,
riuscendo a ottenere che si riallaccino le relazioni tra la Santa Sede e quella Repub-
blica, e che si provveda alla vacante sede vescovile di Asunci6n con un Vescovo
nativo del Paraguay e da lui stesso consacrato. Muore a Juiz de Fora, Minas Gerais,
Brasile, in uno scontro ferroviario il 6-11-1895.

1.10 Page 10

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Lettere di Teodoro Massano 305
f 2v
Ancora un'altra cosa ho da dirle. / Ora devo cangiare stato di vita, devo
cangiare chi mi dirige nelle cose spirituali, mi vado a mettere in maggiori pe-
ricoli di perdermi, ed ho perciò bisogno di consigli adatti allo stato che intra- 50
prendo. Questi consigli li desidererei da Lei, che mi conosce e prevede qual
sarà la mia fine.
E' vero che questi miei desideri non potranno essere soddisfatti se non
con qualche disturbo, ma Ella faccia tutto per compiere e porre l'ultimo fiore
a quella corona che si è guadagnata dal Signore nel dirigermi in quest'anno. 55
Vorrei ancora qui pregarla di porgere i nostri saluti a tutti i nostri com-
pagni nominatamente. Dico nominatamente, perchè a tutti sono in modo spe-
ciale dovuto, sia pel buon esempio che mi diedero e sia pei piaceri che da
essi ho ricevuti. La prego a voler domandare perdono a tutti i miei compagni
del mal esempio che in quest'anno ho loro arrecato, e domandarlo specialmente 60
al Sig. D. Barberis, al Sig. Assistente ed a tutti i miei superiori di S. Benigno
per i tanti dispiaceri che ho loro dati, e dir loro che noi tutti li ringraziamo
dei benefizi e delle preghiere che essi fanno per noi. Caro padre, mi benedica
suo affrno ed ubb o figlio
Massano Teodoro
65
4
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. E' una copia della quale non abbiamo trovato l'originale.
La pubblichiamo così come è per completezza di documentazione.
La lettera è intestata «Oratorio di S. Francesco di Sales Torino" via Cottolen-
50 ho corr ex
51 qual emend ex la mia
53 questi corr ex queste post
questi del cose 60 anno add mrg infra lineam 62 post e del ringraziar 63
preghiere corr ex prepreghiere
61 BARBERIS, Sac. Giulio: Uno dei primi e più importanti collaboratori di D. Bosco.
Nato a Mathi Torinese, Italia, nel 1847, entrò nell'Oratorio di Valdocco nel '61. Nel
'70 diventava sacerdote. Conseguita la laurea in Teologia, fu nominato primo Maestro
dei Novizi della Pia Società Salesiana, carica che tenne per 25 anni. Come Maestro dei
Novizi fu chiamato presso il Capitolo Superiore dal 1892 al 1900. Poi, dal 1910 fino
alla morte, avvenuta a Torino il 24-11-1927, fu Direttore Spirituale della Congrega-
zione Salesiana. ASSISTENTE: si trattava del Ch. Filippo RINALDI.Nato a Lu, Ales-
sandria, Italia, nel 1856, a dieci anni entrò nel Collegio Salesiano di Mirabello. Nel
'79 entrava nel Noviziato di S. Benigno e, fatta la professione religiosa, vi rimase
poi come Assistente. Sacerdote nell'82. Fu il primo Ispettore delle case salesiane
della Spagna e del Portogallo. Nel 1901 fu chiamato a coprire la carica di Prefetto
Generale della Congregazione Salesiana. Nel 1922 ne veniva eletto Rettor Maggiore.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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306 Antonio Ferreira Da Silva
go, n. 32 », Carta bianca, di colore giallastro con macchie. Dimensioni 13,1 X 21,2 cm.
Quattro pagine scritte con inchiostro nero, delle quali l'ultima è scritta soltanto
per metà. Scrittura bella, quasi senza correzioni.
Nella prima pagina, in alto a destra, l'amanuense B ha scritto: «T. Massano »,
E nella riga seguente, con scrittura di D. Rua, si legge: «Copia conforme al-
l'originale ».
La lettera è del 31 dicembre 1881, scritta da S. Vincenzo, nelle Isole di Cabo
Verde, e indirizzata a D. Giulio Barberis. E' inedita.
S. Vincenzo, 31 Dicembre 1881 f lr
Viva Maria
Molto Reverendo Padre,
Siamo arrivati ieri verso le 7 pomeridiane a S. Vincenzo d'onde partiremo,
5 come sento a dire, questa sera. Ringraziamo di vero cuore il Signore e la Ma-
donna che in questo terzo del nostro viaggio ci abbiano dato ogni cosa pro-
pizia. Mare tranquillo e cielo sereno. Nel passare il golfo di Valenza ci fu qual.
che cosa da patire essendo il mare alquanto agitato. Tuttavia tutti ci siamo
rifatti e stiamo molto bene. La vista del mare che prima unita al beccheggio
lO della nave ci recava grande nausea e molestia al capo, ora si è cangiato in
lieto solazzo ed andiamo a tavola, principalmente il Sig. Massano, con appetito
da sonatore. Che patirono molto e patiscono ancora alquanto sono Zatti ed Al-
banella. E Massano come si sente? Che vuole, caro padre, le pel grame / a f 1v
patisu mai niente. Ma vedo que non sono affatto una pel grama, perchè nel-
15 l'uscire dal golfo di Valenza il beccheggio della nave mi scombussolò talmente
il povero stomaco e la testa che fui costretto, mio mal grado a pagare per due
volte il tributo a Nettuno. Ma ora mi sento molto bene, e dopo aver fatto
onorevolmente il mio dovere al desunè ed a pranzo mi levo da tavola, con
spontanea volontà però di far subito altrettanto. La malinconia per trovarci
20 qui soli, veder null'altro che cielo ed acqua col pensiero di non poter vedere
mai più i nostri patrii lidi, Lei, caro padre, ed i nostri parenti non ancora si
fa sentire.
Ci facciamo lieta compagnia, facciamo tutti i giorni la S. Comunione,
siamo ben veduti e cortesemente trattati da tutti i passeggeri, a tavola trattati
25 principescamente, abbiamo un capitano che ci dimostra la più grande stima e
ci vuoI molto bene. La prima sera che abbiamo passata a bordo, ci venne ad
12 post ed del o
13-14 le pel ... niente ls
ex ...
pos: talmente del che
18 desunè ls
corr ex fare
14 pel grama ls
15 dal corr
19 per ls corr ex par
22 fa
12 Zatti: cf. 3,18
12-13 Albanella: cf. 3,5

2.2 Page 12

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Lettere di Teodoro Massa/w 307
incontrare, mentre noi passeggiavamo sul ponte, e fece conoscenza col Sig. Di-
rettore D. Lasagna. Quando a caso, passeggiando noi lo incontriamo ci saluta
sempre scoprendosi il capo, è con noi molto indulgente. Si mostrò molto con-
tento quando domandammo il permesso di dire pubblicamente la Messa, e ci 30
f 2r assegnò per cappel/la un salotto di prima classe comodo a chiunque dei passeg-
geri vuole soddisfare alla sua divozione. Il nome di questo bravo comandante
è Romanè. Egli è di statura mediocre, spalla e corporatura larga ma ben pro-
porzionata. Ha la barba ed i capelli alquanto grigi, sguardo gentile ed occhi
penetranti. Tratta con tutti suaviter ma fortiter ed a noi dimostra la più gran- 35
de affabilità.
Volle che il giorno di Natale si celebrasse da tutto il bastimento con sin-
golare solennità. Ci improvisò sul ponte un bell'altare. Si riparò il luogo per-
chè spirava un vento gagliardo ed il mare era alquanto agitato, con arazzi e
tele dipinte. Assistevano alla funzione tutti i superiori della nave, da una parte 40
e dall'altra stavano seduti (perchè per il forte beccheggio della nave non si po-
teva stare altrimenti.) stavano seduti quei di prima e seconda classe, più in-
dietro stavano in piedi stipati quei di terza classe, perchè il luogo era stretto
e la gente era molta. Malgrado che il diavolo imperversasse, si assistette alla
funzione con molto raccoglimento e divozione. Si clebrò e cantò dai nostri 45
musici.
Celebrava la S. Messa il Sig. D. Lasagna, e sul finire voltosi al numeroso
uditorio improvisò un bellissimo discorso. Mostrò la sua commozione e conso-
f 2v lazio/ne nel vedersi circondato da tanto numero di devoti in giorno sì solenne,
ne ringraziò il buon comandante e tutti i superiori della nave ed augurò a tutti 50
buone feste Natalizie. Il giorno si passò in buona allegria e principalmente a
tavola. Termino questa mia, ma non quanto Le vorrei ancora dire. La ringra-
ziamo tutti delle preghiere che fa e fa fare per noi. Le porgo i saluti del mio
Sig. Direttore e di tutti i miei compagni. Mi creda
D. V. S. Rev.?"
55
Affez.m o ed Ubbi.mo figlio
Massano Teodoro
28 post noi del lo
35 suaviter ls fortiter ls
28 Lasagna: cf. 3,20
33 Romanè: JUAN E. BELzA, Luis Lasagna, el obispo mi-
sionero. [Buenos Aires, 1969J p. 199, dice: « El dia 21 se embarcaron en el France,
de los Trasportes Maritimos, a las 6rdenes del capitan Romarez '" ». BS, 6, (1882)
n. 2, febbraio, p. 25, 2a colonna, righe 31-32, pubblicando una lettera di Domenico
Albanello sullo stesso viaggio, dice: « Il sig. Romanès capitano del bastimento fin
dalla prima sera ci salutò cordialmente ... »

2.3 Page 13

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308 Antonio Ferreira Da Silva
5
A D. GIULIO BARBERIS
Lettera pubblicata sul Bollettino Salesiano, 6 (1882), n. 2, febbraio, p. 26, sotto
il titolo: «ALTRA LETTERA DEI MEDESIMI ». A pp. 25-26 dello stesso numero ven-
ne pubblicata la lettera di Domenico Albanello, che racconta il viaggio dei Missio-
nari da Marsiglia a S. Vincenzo.
Il BS presenta la lettera di Massano con le seguenti parole: «Mentre uno dei
Missionari [Albanello] inviò la riferita lettera ai suoi Confratelli un altro scrisse
eziandio al Direttore della Casa di S. Benigno, dalla quale partiva la maggior parte
dei Missionari per alla volta dell' America. La pubblichiamo altresì per completare
le notizie del loro viaggio sino alle isole del Capo Verde ».
Di questa lettera non abbiamo trovato nè l'originale nè copia. La pubblichiamo
in questa raccolta sia per completezza di documentazione, sia perché di essa parlerà
Massano subito all'inizio della lettera n. 7.
Da bordo del bastimento « La France» 1 gennaio 1882
f lr
Molto Rev. Sig. Direttore,
Siamo giunti all'isola di S. Vincenzo, avendo avuto continuamente un
bellissimo tempo. Preghiamo il Signore che ce lo dia sempre così, La ringrazio
5 e prego a voler ringraziare i nostri compagni delle preghiere che hanno fatto
e fanno per noi; ne la ringrazio anche da parte del nostro signor Direttore
D. Luigi Lasagna, e di tutti i confratelli, che sono su questa nave.
Di preghiere abbiamo un grande bisogno. Ci troviamo in uno stato di vita
affatto nuovo per noi e difficile, tra gente sconosciuta, la quale benchè ci
lO tratti con molta cortesia, perchè così richiede la buona creanza e sopratutto
il règlement de bord, tuttavia non tutti ricevettero una cristiana educazione.
In mezzo ai nostri timori e pene una cosa ci consola, ed è il sapere che in
tutte le nostre case si fanno preghiere, e che principalmente nel nostro caro
nido, nella Casa di S. Benigno, abbiamo i nostri compagni, i quali non solo
15 pregano, ma fanno ancora delle Comunioni per noi. Oh! il Signore li ricom-
pensi di tutto.
Come la S. V. avrà potuto rilevare dalla lettera del caro Domenico, il
nostro viaggio ci riuscì finora favorevole. Mare sufficientemente tranquillo,
cielo sereno, e il beccheggio ed ondulazione della nave, che prima ci fece pa-
20 tire alquanto, ora pare convertito in un solazzo. I passggeri ci trattano molto
cortesemente, ed il Sig. Capitano ci vuoI molto bene.
Le dirò ora come si passa da noi la giornata in questa casa ambulante.
1 « La France l): il nome della nave era « France »
17 Domenico: Albanello, cf. 3,5.
7 D. Luigi Lasagna: cf. 3,20

2.4 Page 14

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Lettere di Teodoro Massano 309
Studio e ricreazione ad libitum. Nessuna campana c'invita al dovere,
fuorchè quella del pranzo, per chi si sente appetito. Al mattino verso le sei,
ora in cui comincia a farsi giorno e rischiararsi la nostra gabine, ci leviamo 25
l'uno dopo l'altro, e fatti alcuni passi sul ponte ci ritiriamo in un salotto di
la classe a compiere le nostre pratiche di pietà. Vi si celebrano tre Messe e si
fa da tutti la S. Comunione. Quindi abbiamo tutto il giorno a nostra dispo-
sizione. Alle lO vi ha il déjeuné, alle 5 di sera pranzo, e fino alle lO ricrea-
zione; dopo la qualora si spengono i lumi e chi ne ha voglia va a dormire. 30
Alle 8 della sera il nostro caro Direttore D. Lasagna ci dà per tre quarti d'ora
lezione di lingua Spagnuola, che sotto la sua guida impariamo facilmente.
Caro signor Direttore, continui a pregare e a far pregare molto per noi.
Dal nostro canto noi offriamo al Signore il vivo desiderio che abbiamo di la-
vorare presto per Lui. Esaudisca Egli le loro e le nostre suppliche, affinchè ci 35
possiamo mantenere saldi nella nostra vocazione e nel suo divino servizio,
guadagnare al dolcissimo Cuor di Gesù tante anime, quante bastino per em-
piere il paradiso, e attirare alla cara nostra Mamma Maria Ausiliatrice molti
divoti, farla cioè conoscere ed amare da migliaia e milioni di persone.
Ottimo signor Direttore, accolga i nostri cordiali ossequii, favorisca di 40
estenderli ai nostri professori, e di salutare tutti i nostri Confratelli della Casa
di S. Benigno.
Suo aff.mo ed ubb.'?" in G. C.
M. Teodoro
6
A D. FILIPPO RINALDI
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca, a quadretti, un po' in-
giallita e con macchie. Dimensioni 13,5 X 21 cm. Inchiostro nero. Sono quattro pa-
gine in bella scrittura, con qualche correzione. Oltre le correzioni dello stesso Mas-
sano, un amanuense, che chiamiamo X, ha fatto due correzioni nella prima pagina:
dove era scritto «territori », ha messo «terra» (5a riga del manoscritto); e alle ri-
ghe 10-11 del manoscritto, ha sostituito «Mi trascino» per «Vivo quasi ».
Ancora nella prima pagina, in alto a destra, l'amanuense B ha scritto Massano.
La lettera porta le prime impressioni avute da Massano all'arrivo nella nuova
terra a cui era destinato.
Indirizzata al Ch. Filippo Rinaldi, assistente dei novizi a S. Benigno, essa è
della fine di gennaio o dei primi giorni di febbraio del 1882. E' inedita.
f Ir VV. Maria
Rev.do Signor Assistente
Sono due settimane che sto in America. I nostri compagni di costì s'im-

2.5 Page 15

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310 Antonio Ferreira Da Silva
maginano il territorio Americano un vasnssrmo [territorio con ] deserti, tutti
5 selvaggi; io invece vedo che la cosa è affatto differente. Sono già più giorni
che stò in questi paesi, e devo fare molti sforzi per convincermi che non sono
più in Piemonte. Vivo quasi continuamente nella dolce illusione che mi fa
credere di trovarmi nel Piemonte, nella nostra patria.
Qui in Villa-Colon ho compagni che mi trattano da [fratello J, tutte fac-
lO cie che su per giù conosco e conobbi fin dall'Italia. In riguardo alla bellezza
e comodità del collegio non potrei desiderar di più. / S'immagini una prate- f l r
ria vastissima talmente da non potersene veder i confini. Eccettuata la parte
di ponente, essa è tutta intersecata da ampi ed ombrosi viali, di modo che a
vederla di lontano pare un verde bosco. Dove questo bosco si fa più denso si
15 posa il nostro collegio di Villa-Colon, quivi s'innalza la chiesa di S. Rosa da
Lima. Della gentilezza di questa casa e della sua vaga vista dico nulla perchè
avrà campo di veder tutto sul ritratto che speriamo mandare a S. Benigno.
Qui il calore non si fa per lo più sentir tanto per i molti venti che pas-
sano per questi luoghi. Tuttavia nelle ore più calde del giorno ci ritiriamo a
20 riposare all'ombra degli alti Eucaliptos che sono attorno alla / casa. - Fino f 2v
adesso fui sempre qui nel Collegio di Villa-Colon: però domani sera, come mi
han detto, dovrò alzare i tacchi ed andare a passare alcuni giorni a Las Pie-
dras, parrocchia distante di qui, come mi dicono, un'ora e mezza di vapore.
Comincio ora a balbettare il Castellano.
25
Caro Sig. assistente, io la ringrazio delle cure che ha e ebbe per me
[nelljanno che stetti alla cara casa di S. Benigno. Ho sempre pregato (lungo
l'anno noviziato) per Lei, pel Sig. Direttore e per tutti coloro che s'impiega-
vano pel mio bene. Il Signore e la Madonna la compenseranno del suo buon
cuore. Ora che mi trova affidato al mio poco giudizio, ora che devo sorve-
30 gliare io la mia condotta, comprendo un poco qual bene sia il trovarsi / sotto f 2v
la direzione dell'assistente. La ringrazio adunque di cuore di quanto fece per
me: mi perdoni tutte le volte che non mi diportai secondo dovere.
Mentre le scrivo (nella biblioteca) tengo davanti il padre Barale che mi
lascia di salutarla da parte sua. Il medesimo mi dicono Albanella, Zatti, D. Ros-
4 territorio con] territori M 9 fratello] frattello M 12 Eccettuata corr ex Ec-
cettuato 13 essa è add mrg intersecata corr ex interseccata 14 post questo
del boschetto 17 veder corr ex vederla sul corr ex sulla post sul del foto-
grafia 18 pers corr ex perchè 20 Eucaliptos ls 22- 23 Las Piedras ls 25
e emend ex ha
26 nell'] nel M
30 la corr ex sulla
comprendo emend
ex ... qual emend ex ... il trovarsi emend ex l'avere 32 post diportai del ben
33 BARALE, Sac. Tornmaso: nato a Roccaforte, Cuneo, nel 1855, lasciò l'Italia ancora
chierico per andare in Patagonia. Di li passò nel Brasile e poi nell'Uruguay. Sacer-
dote a Montevideo, fu poi Direttore e Maestro dei Novizi a Lima, Perù, dove mori
nel 1936.
34 Albanello: cf. 3,5 Zatti: cf. 3,18
34-35 ROSSETTI, Sac. Gio-

2.6 Page 16

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Lettere di Teodoro Massano 311
setti e Giovannini. La prego a voler baciare da mia parte la cara mano del 35
Sig. Direttore, porgere i miei rispetti al Sig. D. Piscetta et a tutti i miei su-
periori ed a' miei compagni. In particolare mi saluti, se non le disagrada,
a Cavaglià, Nassò, Fauda e Brusasca. Desidererei scrivere in particolare ad al-
cuni di essi e spero di farlo quando sarò a La[ s] Piedras.
Non si dimentichi di raccomandarmi qualche volta al S. Cuore di Gesù 40
ed alla Madonna nei cuori amabilissimi dei [quali] la lascio.
AH.mo e bastonabiliss.?" servo
Massano Teodoro
7
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca, ingiallita e con macchie,
dimensioni 13,4 X 21,2 cm. Inchiostro nero.
Intestata « Colegio Pio de Villa Colon », la lettera ha tre pagine in bella scrit-
tura con qualche correzione e, nella quarta pagina, un P.S. con due paragrafi distinti.
Nella prima pagina, in alto a destra, l'amanuense B ha scritto: «Massano », e
vi sono alcune macchie di inchiostro sul nome.
41 quali] cuali M
vanni Battista: nato a Casaletto Ceredano, Cremona, Italia, nel 1828. Sacerdote nel
'54, entrò all'Oratorio di Torino nel gennaio dell'8I, e fece la professione perpetua
nel dicembre di quello stesso anno, partendo subito per le Missioni. Mori a Paysan-
dù, Uruguay, nel 1901. 35 Giovannini: cf. 3,18 36 PISCETTA, Sac. Luigi: nato
a Comignano, Novara, Italia, nel 1858. Salesiano dal '74. Sacerdote nell' 80, si laureò
in Teologia. Dall'85 Professore nella Pontificia Facoltà Teologica di Torino. Diret-
tore dello Studentato di Valsalice dal 1892 al 1907, fu chiamato da Don Rua a far
parte del Capitolo Superiore della Società Salesiana. Mori a Torino nel 1925. 38
CAVAGLIÀ, Sac. Stefano Michele: nato a None, Torino, nel 1864. Entrato nell'Ora-
torio nel '78, fece il Noviziato a S. Benigno assieme a Massano, partendo più tardi
per l'Argentina. Sacerdote a Buenos Aires nell'88, moriva a Cordoba, Argentina,
nel 1940. NASSÒ, Sac. Marco: nato a Busca, Cuneo, Italia, nel 1864. Entrò gio-
vanissimo nell'Oratorio. Fece il Noviziato assieme a Massano. Sacerdote nell'87, fu
inviato a Valsalice, dove lavorò per 32 anni. Laureato in fisica e matematica. Mori
a Torino nel 1920. FAUDA, Giovanni Battista: nato a Casalgrosso, Cuneo, nel
1864, entrava come allievo a Lanzo nel '74. Fece il Noviziato a S. Benigno, assieme
a Massano. Lavorò a Torino e a La Navarre, Francia. Mori a Marsiglia il primo
novembre 1884.
BRUSASCA, Sac. Natale: nato a Fontanetto Po, Vercelli, Ita-
lia, nel 1864. Fece il Noviziato assieme a Massano. Sacerdote a Venezia nell' 87,
svolse il suo apostolato specialmente negli Oratori Festivi. Mori a Piosasco nel 1939.

2.7 Page 17

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312 Antonio Ferreira Da Silva
Massano è rimasto sconvolto del fatto che abbiano pubblicato sul BS una let-
tera da lui indirizzata a D. Barberis. Non chiarisce il perché dei suoi sentimenti.
Annuncia anche il prossimo viaggio in Brasile, che farà assieme a D. Lasagna. La let-
tera pubblicata sul BS è riportata in questa serie sotto il n. 5.
La data è da collocarsi tra il marzo e l'aprile del 1882.
La lettera è inedita.
Reverendo Sig. D. Barberis,
f 1r
Quando vidi la mia lettera che le avea indirizzato da San Vincenzo pub-
blicata sul Bollettino Sales.?? mi venne la tentazione di non più scriverle. E'
certo che questo non ce lo farò perchè è impossibile dimenticarmi del mio
5 caro Direttore D. Barberis, del mio caro Padre, il quale mi usò una carità
infinita e nel cui cuore ho depositato tutte le mie miserie. Oh sia benedetto
il Signore che mi ha dato nel tempo del mio noviziato un così tenero padre!
Quando mi corrono alla mente le grate memorie di S. Benigno, rimango
coj m Imosso. Nulla trovo di più caro che il ricordarmi dei compagni e dei be-
lO nemeriti superiori di costì. E' proprio il Signore che mi vuoI bene./
Ho detto che non le vorrei più scrivere per timore che le mie lettere f 1v
vengano pubblicate, ma se lei vede che le mie povere parole possono infervo-
rare qualche anima ed esser causa della sua salute e di quella di molte altre;
sì; faccia, quando le cose stanno così, faccia quanto meglio le pare nel Signore.
15
Si, sono pronto a sacrificare tutto quanto per salvare anime, per dare a
Gesù ed a Mia Mamma Maria questo bel piacere.. E' vero che i miei detti e
le mie marinascl h ]e promesse non corrispondono troppo ai fatti. Ma io vor-
rei fare ancor di più se potessi, perchè so che piacciono anche al Signore le
promesse generose./
20
Non cessi di raccomandarmi alle preghiere di tutti i miei compagni di costì. f 2r
Stiamo per intraprende il Sig. Ij s jpettore D. Lasagna ed io (in qualità di
Secretario) il viaggio pel Brasile. Ella conosce purtroppo che mi aspettano
molti pericoli spirituali. Non cessi adunque di farmi la grande carità [della]
preghiera e dei consigli. Le raccomando particolarmente il Rev. Sig. D. Lasa-
25 gna, lo vedo affranto affranto dalle fatiche che sopporta pel bene della Con-
gregazione.
A molti dei miei compagni avea promesso di scrivere, ma vedo proprio
che è impossibile a far questo a tutti. La prego a voler porgere i miei rispetti
5 mi emend ex prima
9-10 benemeriti corr ex Benemeriti
16 i emend ex le
17 troppo add sl 18 so che add sl mrg 21 post intraprendere del io ed 23
farmi emend ex favorirci della] delle M
25 affranto it M
28 voler corr ex ...
1 D. Barberis: cf. 3,61
21 D. Lasagna: cf. 3,20

2.8 Page 18

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Lettere di Teodoro Massano 313
ai miei professori e superiori di costì. La lascio nei dolcissimi cuori di Gesù
e Maria.
30
Suo aH.mo in Gesù
Massano Teodoro/
f 2v P.S. La prego a voler dire a Cavaglià che quando venga (se verrà) mi porti
il secondo volume del Liberatore - che io ho studiato - Il Padre La-
sagna mi raccomanda di porgerei i suoi saluti - così pure i miei com- 35
pagni Albanella [,] Giovannini e Zatti./
8
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca, ingiallita e con molte
macchie, dimensioni 13,1 X 21 cm. Inchiostro nero.
Sono otto pagine fitte, con tante correzioni e macchie provocate dall'umidità.
L'amanuense B ha scritto nella prima pagina, a destra, in alto: «l° Massano »; a pa-
gina 5, anche a destra, in alto: «2° ».
Un altro amanuense, che chiamiamo C ha scritto in prima pagina, al centro,
in alto: «Per Don Barberis Giulio- », isolando questa dicitura con una linea, dal
resto della pagina.
Scritta da Belem del Parà, Brasile, la lettera racconta il viaggio fatto da Rio
de janeiro a quella città, assieme a D. Luigi Lasagna, per studiare «in Iaea» le
proposte di fondazioni salesiane fatte da Mons. Antonio de Macedo Costa, vescovo
della Amazzonia brasiliana, e da altri vescovi del nord-est del paese.
Il caratteristico umorismo di Massano compare bene in questa lettera. Ammi-
rabile anche l'obiettività con cui sa cogliere la realtà di situazioni tanto diverse da
quelle del mondo in cui era cresciuto. Da notarsi l'entusiasmo missionario del gio-
vanissimo Salesiano, da pochi mesi uscito dal Noviziato.
La lettera è del 26 giugno 1882. E' inedita.
f 1r VV. Maria
Belem (Parà) 26 giugno 82
Molto Reverendo Padre,
Le scrivo dal palazzo episcopale di Belem città capitale del Gran Parà,
e ci troviamo distanti poche leghe da1[I']Equatore, dove dicono che fa un ca- 5
33 venga corr sl ex vega
35 raccomanda corr ex ...
5 post distanti del di
un corr ex in
33 Cavaglià: cf. 6,38
34 Liberatore: probabilmente si tratta delle Institutiones
philosophicae del Padre Matteo Liberatore
36 Albanello: cf. 3,5
Giovan-
nini: cf. 3,18
Zatti: cf. 3,18

2.9 Page 19

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314 Antonio Ferreira Da Silua
lore insopportabile. - Tuttavia, caro padre, si consoli, non siamo ancora to-
talmente liquefatti. Un poco da patire c'è dapertutto e di ciò sia benedetto e
ringraziato il Signore, perchè ci dia la fortuna di patire un poco per suo amore,
per bene delle anime e della nostra congregazione. La diversità incontrata nel
lO clima, nei cibi e nei costumi fu per noi cosa nuova e ci trovammo difficoltà
per conformarvici. La Divina Provvidenza dispose che questi luoghi, dove il
sole si fa sentire più che altrove, abbondassero dei cibi più rinfrescanti e con-
facenti al clima [. T'[utti i giorni verso le ore più calde piove in grande ab-
bondanza, la notte ed il mattino sono freschissimi, l'umidità della notte, quan-
15 tunque grande, non può far male a nessuno.
Così generosamente compensati da madre natura si visse, e si vive abba-
stanza comodamente. - Godiamo di buona salute. Grazie alla Mamma nostra
Maria A[ u jsiliatrice ed ai cuori generosi e caritatevoli che pregarono e pregano
molto per noi ebbimo un viaggio felice. - In sui primi giorni il mare si mo-
20 strò in /quieto. Il vapore, fatto per costeggiare, non era molto grande e di f Iv
[inatta ] costruzione. Appena usciti dal porto di Rio janeiro, si pose a dan-
zare che era un diletto a vedere. - Non fu però, caro padre, tanto piacevole
danza perchè noi (poverini) insoliti a quel soverchio sprofondare ed essere di
repente sollevati e poi trasportati or per un lato ed or per altro dovemmo soc-
25 combere al mal commune. La coperta ed il salone ad un istante furono de-
serti; un dopo l'altro ci serrammo nelle nostre gabine per prepararci (parlando
in buona fede) a pagare il benedetto tributo a Nettuno. - Del resto tutto
andò bene. -
E' naturale che al nostro comparire questi Brasileri vedendosi tra loro
30 due tale spettri lunghi e nerissimi[,] spauracchio ed agitazione di coscienze,
non avranno mancato di ficcarci gli occhi in faccia, nelle tasche, nella sottana,
non avranno lasciato di (gentilmente) accostarsi a noi] ,] interrogarci della na-
zione...unde ...quo... perchè ecc. ecc. (ci fu uno che mi credette ministro lute-
rano o anglicano). Noi rispondiamo che siamo missionari dedicati all'educazio-
35 ne dei poveri fanciulli abbandonati. Sono queste parole magiche che ci guada-
gano la stima e l'affetto di tutti e buoni e cattivi. -
A bordo avevamo sempre attorno molti giovanetti già grandicelli. Appe-
na ci vedevano comparire sul pronte ce li vedevamo tutti attorno a farci festa.
Noi coglievamo questa bella occasione di far loro una specie di catechismo,
40 come far legger loro dei raccontini belli e curiosi, metter loro al collo una
medaglia, domandare chi sapeva far meglio il Segno della Santa Croce, gio-
7 e2 emend ex il
9 per bene] perbene M
13 clima. Tutti] clima, tut-
ti M
piove emend ex cade
abbondanza corr ex abbonza
16 visse corr
ex vide 21 in atta] inalla M
25 post un it i 26 ci corr ex si post ci
del...
35 fanciulli corr sl ex faciulli
41 sapeva corr ex sapevano
20 vapore: era il « Parà l),

2.10 Page 20

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Lettere di Teodoro Massano 315
care con loro ed insegnar loro al medesimo tempo giochi piacevoli ed inno-
f 2r centi. Gli stessi pas / seggieri ne restavano ammirati al vederci quelle criature
innocenti tanto affezionate. Anche i più discoli volevano avvicinarsi a noi se-
guendo l'esempio degli altri. Ad uno di essi il Padre Lasagna domandò se sa- 45
peva farsi il Segno della Croce. Il poverino già grandicello arrossì vedendosi
così ignorante [ ,] rispose col coprirsi la faccia e chinarla tra le ginocchia del Pa-
dre Lasagna. Il poverino non è nè orfano nè povero, suo padre va riccamente
vestito ma ricusa a suo figlio il gran dono della dottrina cristiana e della re-
ligione. Ma non è neppure il solo in tanta miseria.
50
Il capitano che è un buon vecchiotto ci tratta molto gentilmente e ci volle
a mensa alla sua destra. -
Il vapore si fermò a Bahia, Maceiò, Pernambuco, Searà e Maranhào e
noi nella maggior parte di questi capo-luoghi discendemmo a porgere i rispetti
della nostra congregazione e del nostro Superiore D. Bosco ai santi vescovi 55
che vi reggono le diocesi. Erano tenere e compassionevoli scene che si presen-
tavano ai nostri occhi. Quegli zelanti pastori ci trattavano con affetto veramente
paterno, ci facevano sedere alla loro mensa, ci presentavano i bisogni delle
loro grandi diocesi abbandonate alla miseria della deplorabile ignoranza e dei
vizi più degradanti. «Ah caro D. Lasagna, e non finivano di replicarlo, ah 60
non ci lasci qui soli, ci mandi qualche aiuto! ». Alcuni di essi con tutte le in-
dustrie possibili, a forza di mille privazioni e stenti, gunsero a circondarsi di
alcuni ottimi sacerdoti. Ma nelle vie, nel porto ed in tutti i canti delle città
f zv vedevamo gruppi di poveri ragazzi con un povero cencio indosso ma la / più
parte senza, in piena nudità, abbandonati alla sventura. Nessuno, fuori della 65
polizia, pensa a loro. -
Il paese è ricchissimo ne' suoi prodotti. Le sue foreste vergini sono ripiene
di legni preziosissimi. E' un'altra terra promessa nei frutti e ne' suoi fiumi.
Vi sono però tempi in cui migliaia [e] migliaia di abitanti muoiono di fame.
E perchè? - Una di queste terribili carestie accadde verso l'anno 1872, in que- 70
sti paesi appunto in cui dimoriamo ora.
In una statistica si leggevano [i seguenti dati]: «Il vapore 'Amazonas'
trasse dalle coste del gran fiume di questo nome 11000 rubbi di gomma ela-
46 arrossi add sl 47 e emend sl ex e gettarsi verso post chinarla del sulle
48 è corr ex era
riccamente corr ex riccamerrten
49 post il del ten
54
post i del no
56 si emend ex ...
61 post aiuto! » del.
68 legni emend ex
leggi
69 et] a M
72 i seguenti dati] le seguente date M
73 post rubbi
del (un quin ...
45 Lasagna: cf. 3,20 70 verso l'anno 1872: non abbiamo notizia di questo fatto
nel 1872, bensi negli anni 1877, 1878 e 1879. Cf. D. Antonio da Almeida Lustosa,
Terra martirisada, Rio de ]aneiro 1958, p. 62.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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316 Antonio Ferreira Da Silva
stica il che è calcolato del valore di 350 contos (un solo conto vale 500 scudi).
75 Con tanta gomma e con tante ricchezze, soggiunge la statistica, le popolazioni
dell'interiore muoiono di fame! - Ciò vuoI dire che fonte della vera ricchezza
è il lavoro e la fatica ».
Ecco il bisogno di chi venga a mettere laboratori in queste terre. Ecco
il bisogno di chi occupandosi di questa tenera parte della popolazione allevi
80 buoni cittadini, laboriosi ed onesti. In questi tempi e luoghi in cui tutte le
congregazioni religiose sono in queste terre odiate e represse dal governo, solo
la società dei Salesiani come eminentemente filantropica vi [troverebbe] buo-
na accoglienza e vi si potrebbe ottimamente stabilire. -
Tutti questi santi pastori vogliono ad ogni costo che ci andiamo a stabilire
85 nella loro diocesi e confidano moltissimo nel nostro braccio [ .] C'invitarono
a veder case a questo proposito, e promettono che faranno il possibile per
provvederei dei mezzi pel buon andamento degli stabilimenti. Preghiamo il
buon Dio che come [moltiplica] la messe [moltiplichi'] anche gli operai, ed
ispiri molti cuori generosi ad / abbandonare patria e parenti [e a] volare a f 3r
90 queste terre a lavorare, a guadagnare molte anime al Cuore di Gesù Crocifisso. -
Monsignor Antonio Vescovo del Parà, sapendo che forse verrebbero i Sa-
lesiani per stabilirsi tra il suo amato gregge aderendo così alle sue lunghe e
ripetute inchieste presso i nostri Superiori, malgrado la sua vecchiaia andò in
giro per le città principali dell'Impero chiamando elemosine pe' suoi poveri
95 orfanelli. - Sono più di 20 anni che governa questa diocesi, è molto povero, e
lavora instancabilmente. Questo buon vescovo fu confessore della fede presso
il governo del Brasile [ :] per essa fu carico di catene e chiuso in carcere, sof-
frì e soffre tuttora grandi insulti per parte della Massoneria. Malgrado di tutto
questo egli conserva sempre la sua giovialità e vivacità giovanile, possiede gran-
74 contos ls solo add sl conto ls 76 post dire del infra lineam
80 e
luoghi add sl
81 post solo del i
82 la società dei add sl come filantro-
pica add sl troverebbe] troverebbero M 85 C'invitarono emend ex e invita-
rono 88 moltiplica] rnultiplica M moltiplichi] multiplichì M
89 post ad
it ad 92 post stabilirsi del nell' 94 post dell' del Bra
74 conto: vocabolo dell'antico portoghese che significa « un milione l). 91 Mon-
signor Antonio de Macedo COSTA: Nato nel 1830 nella tenuta Madonna del Rosario
di Copioba, Maragogipe, Bahia. Studiò in Francia. Il 1860 venne fatto Vescovo
del Parà. Dal 26 giugno 1890 alla sua morte, avvenuta il 20 marzo '91, fu arci-
vescovo di Bahia e Primate del Brasile. Sorta la « Questione Religiosa l), in Brasile,
nel '72, nel '74 fu anche lui imprigionato e condannato a 4 anni di carcere. Ma l'av-
vento del Duca di Caxias al governo, portò con sè la liberazione dei Vescovi il 17
settembre 1875. Più tardi, come Primate, fu il capo dei Vescovi del paese nelle deli-
cate trattative che precedettero la separazione tra Chiesa e Stato e poi nella lotta
per controbattere le idee positiviste che alcuni esponenti della Repubblica tentavano
di diffondere tra il popolo brasiliano.

3.2 Page 22

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Lettere di T eodoro Massano 317
de eloquenza e fece a questa diocesi un gran bene sia spirituale che tempo- 100
rale. Gran parte della sua diocesi è ancora avvolta nelle tenebre del pagane-
simo. Le sue foreste vergini, le rive de' suoi grandi fiumi sono [popolate] da
grandi tribù di selvaggi. Sono solo pochissime le tribù antropofaghe, anzi al-
cune di esse instavano presso sua [EccelZa ] Mons. affinché mandasse loro il
Missionario, chè si volevano battezzare e desideravano entrare nella Chiesa 105
Cattolica. -
E' poi ammirabile la sollecitudine con cui conservano il bel dono della
f 3v religione molti di questi poveri selvaggi del Brasile'; Ci raccontava Mons. La-
cerda Vescovo di Rio Janeiro [,] che stando egli in visita pastorale fu allog-
giato in una povera capanna. Alla sera stando a riposare sente di fuori uno 110
strascinarsi di piedi e aprirsi ad un istante la porta della capanna. Monsignore
così sorpreso dice, a chi entrava: Un'altra volta avvisi bussando la porta o in
qualche modo ... Non ebbe tempo a finire che quel tale senza far parola se
ne uscì. E' certo che Monsignor Della Casa non avrebbe approvato un tale
comportamento. - Alla mattina di buon'ora Monsignore si vede a' suoi piedi 115
quel tale della sera. Il poveretto (era sciancato e storpio delle gambe e delle
braccia) malamente strascinandosi s'affrettò a baciargli l'anello e domandò di
confessarsi. Finite colla più edificante divozione le sue sante pratiche, si gettò
di nuovo ai piedi del vescovo[ :] Addio, padre, addio eccellenza, gli diceva la-
grimando, a rivederci in Paradiso. E Monsignor commosso[ :] Perchè non ci 120
rivedremo più in questa terra? Ah, Monsignore, la mia capanna è tanto lon-
tana di qui che io non potrò più venire fino a [Lei]: veda le mie gambe
(erano ambedue storpiate), veda anche le mie braccia (che non facevano meno
f 4r compassione). Ah! caro padre, se potessi vederla almeno ancora una volta,!
102 popolate] popolati M
104 Eccell-s] Ecelza M Mons.] Mons.. M
108
molti di add sl 111 e corr ex ed 117 braccia] braccia. M 119 vescovo:] ve-
scovo, M post vescovo: del ed in tono compassionevole 120 commosso.] com-
mosso, M
121 post Monsignore, del...
122 Lei] lei M
108 Mons. Pedro Maria de LACERDA: nato nel 1830 a Rio de Janeiro, fece gli studi
di Filosofia e Teologia a Mariana, Minas Gerais, Brasile. Nel' 49 si trovava a Roma
per la laurea in Teologia. Sacerdote nel '52. Vescovo di Rio de Janeiro dal '68. Molto
ha lavorato per promuovere l'istruzione religiosa nella sua diocesi, ristabilire la disci-
plina del clero e difendere la Chiesa. Ha promosso l'entrata nella sua diocesi di varie
Congregazioni religiose, tra di esse la Congregazione Salesiana con la prima casa a
Niteroi. Proclamata la Repubblica nell'89, colle crisi politiche che si sono susseguite
e che hanno interessato da vicino la città di Rio, la sua già debole salute ne ha
risentito, venendo a morire nel 1890.
114 Monsignor Giovanni DELLA CASA,
1503-1556. Autore di un famoso trattato italiano d'argomento educativo, intitolato
Galateo. Occupò anche importanti mansioni nella diplomazia pontificia.

3.3 Page 23

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318 Antonio Ferreira Da Silva
125 ma non potrò più vedere nessun sacerdote, io stò lontano... Addio, padre
mio, addio.
Simili scene le doveva provare non poche volte, e [quando] lasciava quei
poveri villaggi per recarmi ad altri, quei buoni indi mi venivano ad accompa-
gnare fino al fiume e poi molti si mettevano ancora nell'acqua fin che pote-
130 vano per ancora toccarmi, avermi più vicino e baciarmi la veste. Ah! che bei
cuori! Oh! se potessi mandar tra loro qualche sacerdote! che fortuna sarebbe
e che allegria per quei poveretti! Certamente che custodirebbero più gelosa-
mente che i nostri paesi il gran dono della religione cristiana. Così parlava
quel buon Vescovo che da ben cinque anni sta chiamando a D. Bosco alcuni
135 Salesiani per la sua [diocesi].
Ecco le notizie del nostro viaggio. Molte altre cose vorrei raccontarle se
fossi un poco più vicino, le vorrei fare vedere la necessità di una Casa di Sa-
lesiani in ciascuna di queste povere città. Caro Padre, mi raccomandi alle fer-
vorose preghiere de' miei cari compagni di costì. In questi lunghi viaggi ne
140 ho un grande bisogno per potermi mantenere fedele al Signore. Faccia anche
pregare anche pel mio caro direttore D. Lasagna affinché il Signore lo assi-
sta nella grande impresa dello stabilimento della nostra congregazione in que-
ste terre dove potrà facilmente fiorire e [produrre] ottimi frutti./
I giovanetti qui sono dotati di una grande docilità. Qui in Belem si sono f 4v
145 stabilite le Doroteej ; ] hanno un [collegio] di circa 300 ragazze ed esse stesse
confessano che non sono ancora state costrette ad usare i castighi, e vi sono
anche molte vocazioni.
Caro Padre, perdoni la sconessione e sgarbatezza di questa mia chiacchie-
rata. Non si dimentichi del suo Teodoro, di quell'anima persa, che ci è scap-
150 pata così presto. Preghi il Signore che mi aiuti a mettere un po' di sale in
zucca; sal super cicinum. Senza sale sarò insipido ed anche nelle mie noiose
lettere.
Mi raccomandi e raccomandi alle preghiere di quei buoni nostri confratelli
di S. Benigno il mio caro Direttore D. Lasagna. E' molto stracco[,] deve con-
155 tinuamente girare di qua e di là per bene della nostra Congregazione.
La prego a porgere i miei rispetti a' miei antichi superiori di costì, e sa-
125 nessun add sl 127 quando] quanto M
129 fin corr ex fino
134 quel
emend ex ... 136 del nostro emend ex delle cose 137 Casa emend ex ... 139
cari add sl 141 anche it M 143 fiorire del.. . produrre] produrri Ai 144
post Belem del Si
148-149 Caro Padre .. , chiacchierata add sl
post chiacchie-
rata del Caro Padre, 151 sal su per cicinum ls 153 buoni emend ex... 156
rispetti emend ex saluta
145 Dorotee: Suore di Santa Dorotea della Frassinetti.

3.4 Page 24

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Lettere di Teodoro Massano 319
lutare da parte del Sig. D. Lasagna e da parte mia tutti i nostri compagni.
Mille cose a tutti ed a ciascuno in particolare. Addio, caro padre, mi benedica.
VV. Maria
Suo affIDo ed umIDO figlio
Massano Teodoro
160
P.S. Faccia il piacere di dire a Pirola, Cavaglià, Caraglio ed Olivazzo che fac-
ciano presto che li aspetto.
9
A D. ANTONIO RICCARDI
ASC 273.11-17 Lasagna. Autografo, scritto in carta bianca con righe nel senso
verticale, il che fa supporre fogli di 32 X 21,3 cm piegati in due. Dimensioni della
carta come viene utilizzata: 16 X 21,3 cm. I fogli vengono scritti da entrambe le
parti con una scrittura abbastanza bella, piena di correzioni e alcune macchie. La
lettera viene unita a un'altra di D. Luigi Lasagna a D. Antonio Riccardi, autografa,
scritta in carta più sottile, dimensioni 13,9 X 21,2 cm, bianca con righe come so-
pra, e che occupa soltanto le due prime pagine, lasciando la terza e la quarta in
bianco e che verranno occupate dalle ultime due pagine della lettera di Massano.
Questa ha 14 pagine.
L'amanuense B ha messo la seguente numerazione: «l°» alla destra in alto
della prima pagina; «2°» nella quinta pagina; «3°» nella nona e «4°» nella tre di-
cesima pagina, sempre a destra in alto. Un altro amanuense, che chiamiamo D, su-
bito dopo la seconda riga della lettera ha scritto a sinistra: «[Massano Teodoro] »;
e a destra « [a Don Riccardi] » è stato messo da un altro amanuense, E. L'archi-
vista D. Luigi Tavano ha scritto: nella prima pagina, in centro in altro « 5.273 Lasa-
gna 26 VII 1882 »; in alto, al centro della quinta pagina: «S.273 Lasagna 1882
VII 26 »; nella nona pagina in alto al centro: «S.273 Lasagna L. 1882 VII 26»; e
157 corr ex in
162 PIROLA, Sac. Celestino: nato a Trezzo sull'Adda, Milano, nel 1860, entrò nel-
l'Oratorio di Valdocco nel '77. Fatto il Noviziato assieme a Massano, andò in
Spagna. Sacerdote a Barcelona nell'85. Tornato in Italia, mori a Trezzo sull'Adda
nel 1898. Cavaglià: cf. 6,38 CARaGLIO, Sac. Martino: nato a San Salvatore,
Alessandria, Italia, nel 1864. Fece il Noviziato a S. Benigno e emise i voti perpetui
nell' 82. Sacerdote a Torino nell'87. Lavorò per oltre 50 anni in Colombia e nel Ve-
nezuela. Mori a Caracas nel 1953. OLIVAZZO, Sac. Maggiorino: nato a Franco,
Alessandria, Italia, nel 1864. Entrò nell'Oratorio nel '77 e fece il Noviziato a S. Be-
nigno nell'81-82. Sacerdote a Torino nell'87. Lavorò in diversi posti dell'America
Latina e in Spagna. Mori a Barcelona nel 1948.

3.5 Page 25

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320 Antonio Ferreira Da Silva
nell'ultima pagina, sotto la firma di Massano, a destra della pagina ha messo: «MAS-
SANO vide' 1882 IX 17 hic S.273 Las.»
La lettera di Massano è scritta da Rio de Janeiro, all'arrivo del viaggio fatto
a Belem del Parà. Sembra meno obiettiva che la lettera di n. 8, nel descrivere le
situazioni. I giudizi che esprime possono essere accettati, ma con prudenza e sem-
pre dentro del contesto dell'esperienza impare vissuta da quel bravo giovanotto di
appena 18 anni. Degna di nota la descrizione finemente umoristica che fa della fi-
gura di D. Lasagna, dopo aver riportato gli elogi che la stampa gli aveva fatto.
Scritta il 26 luglio 1882, dalla residenza del Vescovo di Rio di Janeiro, - che
allora si trovava davanti al Monastero di S. Benedetto, in una collina vicina al
mare, - ha come destinatario D. Antonio Riccardi, allora Prefetto dell'Oratorio di
Valdocco a Torino.
Di questa lettera si trova qualche cenno in Juan E. Belza, Luis Lasagna el
Obispo Misionero [Buenos Aires Editorial Don Bosco, 1970] p. 248. Qualche brano
viene tradotto e pubblicato da Riolando Azzi, Os Salesianos no Rio de Janeiro, I,
Os primordios da Obra Salesiana, S. Paolo Editora Salesiana Don Bosco, 1982, pp.
155, 156, 158, 159, 169, 200, 204.
Viva Gesù Gius[eppe] Maria
f lr
Molto Reverendo Signore,
Il mio caro padre D. Lasagna mi lascia un bell'incarico. Tanto piacevole
come lo deve essere ad un cuore bennato l'essere grato a' suoi benefattori e
5 l'aprire l'animo ad uno dei suoi più cari amici. - Quando si presenta al pen-
siero la grata memoria dell'Oratorio e dei miei cari superiori [che] quivi
m'accolsero e mi furono quasi padri finché io li lasciai per volare a questi
paesi, mi sento intenerito; desidererei trovarmi ancora un momento vicino a
loro e baciar loro cento volte la mano benefica. - Ah mio caro D. Riccardi,
lO quante cose le vorrei dire! Quanto tempo non è che io desiderava scriverle!
Il viaggio fino al Rio delle Amazzoni è di 20 giorni di mare. - S'imma-
gini come dev'esser lungo per andare e venire - nel medesimo tempo quasi
si può andare in Italia e si può comodamente ritornare, facendo però in fret-
ta. - Aggiunga poi la noia di trovarci sì a lungo in paesi diversi dai nostri
15 per clima, aspetto[,] costumi e tutto; viaggiare tanto tempo su poveri va-
5 l' corr ex il 6 che] que M
14 post nostri del,
3 Lasagna: cf. 3,20 9 RICCARDI, Sac. Antonio: nato a Porto Maurizio, Imperia,
Italia, nel 1853. Entrò nell'Oratorio nel '63 e nel '70 era già Salesiano. Sacerdote
nel '75, fu aiuto segretario di Don Rua, allora Prefetto dell'Oratorio, e poi Prefetto
egli stesso. Nel 1885 parti per l'America con Mons. Cagliero, come suo segretario.
Poi fondò la casa di Lima, nel Perù, fu Ispettore nel Messico e apri una nuova casa
in Giamaica. Tornato in Italia, vi mori nel 1924.

3.6 Page 26

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Lettere di Teodoro Massano 321
pori di costa e con danze quasi continue. - Non sono però danze tanto pia-
cevoli, perchè come ella non ignorerà, allora la testa gira, lo stomaco si scon-
volge, e Dio sa quanto deve soffrire chi patisce il mal di mare. Ma il poter
portare la croce del Signore, dev'essere il vero diletto del cristiano - Chi pati-
sce con merito in questa terra godrà nel Cielo. -
20
La Madonna nostra cara Mamma veglia su di noi e continuamente ci por-
f 1v ge meravigliose prove della sua protezione sia in fatto di salute/ che in tutte
le altre cose. Il nostro amatissimo D. Lasagna sbarcò in molte città delle coste
di questo bel Impero, per porgere alle Sacre autorità del paese i rispetti del
nostro Superiore D. Bosco e di tutti i nostri confratelli, a far loro conoscere 25
la nostra cara congregazione ed offrir loro i nostri aiuti. - Oh se avesse mai
veduto come ci abbracciarono volentieri quei zelanti pastori! Come subito rin-
graziarono il Signore del nostro arrivo e con quanto interesse ci esponevano i
bisogni delle loro diocesi abbandonate, alla deplorabile ignoranza ed a tutti i
vizi! - Poveretti! Diocesi immense pesano sulle loro spalle! popolo immenso! 30
Miseria senza limiti! Pochi preti e di questi la magior parte ammogliati e con
numerosissima famiglia, affatto dimentichi ed il più delle volte nemici delle
cose della religione. - Quei pochi fedeli alla loro missione si restringono, s'in-
fervorano e si moltiplicano nel grande lavoro .. Come fare! Oh perchè la-
sciarli? perchè non fermarsi anche noi con loro? -
35
Il nostro arrivo a queste città fu avvisato da varie gazzette. - I passeg-
gieri che vi accompagnavano erano curiosi di sapere chi fossimo - unde - quo
etc... Alcune gazzette definirono: Dar. Luiz Las] agna] - homem illustrado,
que viaja em commissdo cientifica - Director e dono de Observatorios Mete-
reol! 6gilcos - Director de collegios. - Non si sbagliarono molto - ma non sa- 40
pevano tutto - qui nel Brasile amano molto le apparenze - e sono ignoran-
tissimi. I nome di scienza} osservatorio} poveri ragazzi} orjanelli, colonie agri-
cole etc. sono loro tanti pugni di polvere negli occhi, e sono mezzi potenti per
f 2r aprirci la strada. / Vi sono molte grande biblioteche... ricche... divorate dai tarli
e dai topi. Chi ha faticato e si è lambicato il cerebro fino al punto di saper 45
balbettare un poco il francese e l'inglese e toccare il pianoforte in qualche con-
versazione - [è] venerato - è un lume di sapienza - le sue parole sono un
oracolo - può dire dei bei strafalcioni che saranno ascoltati a bocca aperta e
mente chiusa... magister ... dixit ... Ma voglio star zitto per non scandalizzarla
mormorando di questi poveretti. [Que jsto è certo che se questa gente avesse 50
da Dio ricevute le grazie che ebbimo noi di educazione ed istruzione cristiana
che è la sola [civilizzatrice], lontani dal pericolo, nelle sacre mura del colle-
24 i corr ex il
26 avesse corr ex avessero
31 Pochi corr ex poqhi
unde - quo ls 38-40 hornem ... collegios ls 42-43 scienza ... agricole ls
loro add sl 47 è] e M
50 se emend ex che post gente del fosse
cevute le corr ex ricevuta la 52 civilizzatrice] civilizzadora M
37
43
51 ri-

3.7 Page 27

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322 Antonio Ferreira Da Silva
gio... non mancherebbe di avere molti santi! Il popolo ha molta fede, ma fede
sciocca che per causa di ignoranza è tutto superstizione. -
55
Ma anzi tutto le vorrei parlare delle bellezze di Natura del Brasile. Le
vedute, i panorami più magnifici della Natura, una vegetazione maravigliosa
non solo al basso, ma persino sopra le più alte rocce, è questo il lusso più
grande e più attraente del paese intiero. Una varietà immensa poi nei legna-
mi preziosi, miniere di oro, diamanti, animali i più belli e i più curiosi e in
60 cui si ammira lo sfoggio del genio divino [ :] il tigre, il tamanduà, il serpente
boa etc. Se poi vuoI vedersi fare delle belle smorfie. e dei bei visacci, salti
mortali, se vuoi udire dei grandi ciarloni (pa[p]agalli, e scimie che qui chia-
mano « macacos ») qui ce n'ha a bi [z ] zeffe - Anzi il governo premia genero-
samente chi distrugge i pa[p]pagalli perchè guastano le campagne./ Vi sono f 2v
65 uccelli bellissimi, domestici a tal punto che seguono e servono il loro padrone
come un cagnolino.
Ma tutte queste cose già se le può naturalmente immaginare. - Voglio piut-
tosto raccontargliene una bella dei scimiotti - Vene sono molti sa - Anzi
qui nel Brasile li vestono da soldato - di modo che se non avessero la coda e
70 non fossero tanto brutti e pilosi, mi pare che potrebbero far numero nell'eser-
cito - Una mattina si senti un insolito e forte abbaiare dei mastini - Che
sarà mai? Si apre la finestra ed ecco curioso spettacolo - Una figura di sol-
dato venire alla nostra volta con grande fretta, non solo correndo come è co-
stume, ma su per le cime degli alberi aiutandosi con mani e piedi e con una
75 certa coda, slanciarsi con meravigliosa prestezza da una cima all'altra - lo
presi per il diavolo - Era armato provvisoriamente, come sono i soldati di
costì quando vanno a passeggio, larghe brache, lungo fracco, senza berretto e
senza scarpe, [pendevagli] al fianco una lunga e lucente sciabola - Assediato
dai rabbiosi mastini, si dimenò un poco, sedette sopra un ramo, ma poscia
80 non vedendo quivi luogo di scampo, di albero in albero in men che lo dico
disparve -
Se mi metto a parlarle di queste cose non la finisco più - Nell'Italia
non sanno neppure che cosa sia il Brasile - Solo ne hanno paura - febbri
gialle, intermittenti - calore da morire - paese brutto - Non bisogna esser
85 pessimista - vi è febbre, calore, cose cattive [è] vero [,] ma che tutto
questo non è eccessivo./ In tutto il tempo che siamo nel Brasile non abbiamo f 31'
ancora sofferto nessuna grave malattia, ecce[ t juata un poco di debolezza cau-
sata dal calore e dalla novità di vita principalmente -
57 roccie corr ex ... post roccie del sono queste 62 che emend ex) 63 ma-
cacos ls corr ex machacos 72 figura di add sl 73 con emend ex ... 74
post per del gli alberi 75 post certa del insolita 76 come ... a passeggio add sl
77 lungo corr ex lin 78 pendevagli] pendavagli M
60 Tamanduà: il formichiere.

3.8 Page 28

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Lettere di T eodoro Massano 323
Qui non si odia la religione generalmente e se la conoscessero, se aves-
sero la fortuna di essere catechizzati o[h] come la conserverebbero nei loro 90
docili cuori - Un barone, uomo d'importanza negli affari del governo, do-
mandava ingenuamente al Sig. D. Lasagna se io era figlio del Nunzio Apo-
stolico - un'altro che si spacciava di letterato ed istruito, domandava se io
ero figlio di D. Lasagna - Qui non si scandalizzano più di vedere un prete
ammogliato - L'immoralità è il peccato più perdonabile dei brasileri - Sono 95
dominati dalla superstizione più grossolana - L'ambizione [è] ai gradi som-
mi - Tutti, e straccioni e ricconi[,] portano l'unghia all'inglese.
Ecco tutta la divozione dei Brasileri: Tenere un bell'altarino in casa, an-
dar sovente a Messa, farsi ascrivere a molte confraternite ed alla frammasso-
neria, che qui è quasi una necessità per vivere comodamente e poter entrare 100
negli incarichi più onorevoli - Nelle città vi sono moltissime e ricchissime
chiese, ma non vi è un prete che si curi della maggior parte di esse. - E i sa-
cramenti? La confessione, i peccati ecc... sono cose superflue, così dicono -
f 3v I protestanti sono messi in ridicolo/ tutavia vi sono e lavorano. -
I molti conventi sono deserti, il governo brasilero ed il suo dotto impe- 105
ratore a capo proclamano che non [è] più tempo dei frati, siamo alla luce
del secolo XIX - progresso - che belle idee! - Ma se ci venissero qui
cento e poi cento salesiani tutti sarebbero ricevuti a braccia aperte, la loro
opera [è] proprio fatta per accendere questi poveri lumi spenti del seco-
lo XIX. Tutti i frati sono oppressi, ma speriamo che Maria Ausiliatrice ci 110
proteggerà anche qui come altrove. Chi sa questa nostra Regina voglia com-
pensare queste terre dell'antica divozione che nutrivano per Lei? - Case per
abitare non ce ne mancano certamente e questi vescovi non solo una ve n'of-
frono, ma anche due ed anche tre, purchè ci andiamo davvero e non li fac-
ciamo aspettare - I mezzi per progredire non mancano, solo manca chi ne 115
sappiaapproffittare.
Tutti i vescovi dell'impero insistono che ci andiamo, che non guardiamo
le difficoltà, ma guardiamo il bene [immenso] che vi si può fare. - Il Ve-
scovo del Parà ne [parlò] dal pulpito - girò tutto il Brasile per cercare ele-
mosina [,] cij comperò ] la casa con grande terreno - Il Vescovo del Ma- 120
ranhao anche ci desidera [;] abbiamo passato nel suo seminario un giorno e
già ci ha [provvista] la casa - Il Vescovo del Searà ci accolse anch'egli due
f 4r giorni in sua casa - il clima in questo paese è ottimo - egli / radunò in
sua casa i deputati della provincia, ci parlò di noi, delle nostre opere ed ora
tratta di mettere nelle mani di D. Bosco una colonia agricola - il governo 125
pare favorevolissimo - Anche in Bahia ci desiderano - Il Vescovo di Per-
90 post come del non 96 è] e M 99 post confraternite del, 106 è] e M
109 è] e M
113 post ve del'
offrono corr ex 000
118 immenso] inmenso M
119 parlò] parlo M
Brasile emend ex paese
120 comperò] compero M
122 Searà corr ex Sesarà 125 post agricola del e capitale

3.9 Page 29

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324 Antonio Ferreira Da Silva
nambuco ne è desiderosissimo, già tratta coll'imperatore [e] colle camere go-
vernative di darci un magnifico convento di Benedettini e si offre di provve-
derci di tutti i mezzi necessari, basta che ci andiamo e facciamo presto. -
130
Ed in Rio de Janeiro? Già si comprò la casa, che è uno dei più bei luo-
ghi della capitale della provincia - l'aria è ottima - L'altro ieri giunse un
Signore da molto lontano per offrirei una colonia agricola nell'interno di que-
sta provincia - il capitale è di varie centinaia di contos (il conto vale 500
scudi) Che ne dice? Ci mancano i mezzi? Varii Canonici benemeriti di questa
135 diocesi ci offrono in Petropolis una bellissima casa con rendite ecc...per suore
ed anche può benissimo servire per i Salesiani - Che vuoI di più? (Petro-
polis è uno dei più bei locali dove l'Imperatore passa i mesi di caldo in vil-
leggiatura).
Oh quanto bene, quanta messe ci aspetta? Ella, caro padre, si getti ai
140 piedi del nostro superiore D. Bosco, gli dica che volga lo sguardo al bel Bra-
sile. Hoc tempus acceptabile. E' tempo ed è necessario se vuoI che I riviva f 4v
e si mantenga la nostra religione in questi paesi. La gente non [è] cattiva,
ma come ci ho detto, è dotata di cuore docilissimo, solo ha bisogno di essere
istruita e [di chi] gli apra gli occhi alla verità. Non esistono in tutto il Bra-
145 sile istituzioni come la nostra, il governo che non è poi affatto diavolo non
impedisce perchè vede che risulta tutta quanta al suo vantaggio. I mezzi non
mancheranno certamente, se speriamo nel Signore. Il nostro caro Padre D. La-
sagna ne è entusiasmato e non è meno meravigliato al vedere quanto bene da
fare ci manda il Signore - Sua Eccej l jlenza Rev.'?" Mons. Lacerda anch'egli
150 ne è meravigliato - Digitus Dei est hic - Voi altri senza saperlo, così ci
dice, avete aperto un nuovo mondo, una nuova fase alla vostra congregazio-
ne - Oh si! E' Maria nostra cara Mamma, che ci vuoI tanto bene! E' essa
che si degna eleggerci a tante cose[,] a guadagnare al suo amato [Figlio] tante
belle anime -
155
Oh è certo! Iddio non abbandona chi confida tutto in lui; qui ne abbia-
mo una prova molto grande e non meno evidente - Ah si] l ] Non lasciamo
di amarla - Ego diligentes me diligo - ce lo ha promesso - Sia tutta la
nostra vita impiegata nel farla amare per guadagnarle dei divoti - questo sia
la somma di tutti i nostri più cari voti] : ] Amare Maria e farla amare da
160 tutti.-
133 contos ls 137 l'Imperatore emend ex ... 138 post villeggiatura del Al pen-
sare a queste cose, al vedere il largo e splendido orizzonte che si offre alla nostra
amata 140 post al del povero ma bel corr ex bello 141 Hoc] Hoc. M 142
è] e M
144 e emend ex, apra corr ex appa 153 Figlio] figlio M
155
post Oh del!
157 Ego... diligo ls
149 Mons Lacerda: cf. 8,108

3.10 Page 30

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Lettere di Teodoro Massa-no 325
f 5r
Mi credeva di averle detto tutto ma ho lasciato il principale. / Che n'è
delj l'{amatissimc nostro Sig. D. Lasagna? [Siano] rese grazie al Signore egli
gode buona salute - pel clima non ebbe a soffrire malattie - Ma è molto
stanco e spossato. Deve lavorare continuamente[,] far visite e riceverne -
Quando si tratta del bene della nostra congregazione, del bene della nostra 165
Santa Religione e delle anime, è infaticabile - Non lo vedo un momento in
pace. Come i mietitori e i vendemiatori che giammai si vedono tanto contenti
che quanto sono più occupati e più carichi. Oh! non v'ha cosa certamente che
più conforti e sia più soave ad un servo di Dio che il lavoratore senza inter-
missione per amore e gloria di Dio e par salvar anime. - Ed io ne vedo co' 170
miei occhi una vera prova. - Dal mattino dopo aver celebrato la sua Santa
Messa non posa più fino alla sera tardi, vorrebbe scrivere molte e molte let-
tere a' suoi amici e confratelli in Italia, ma gli è impossibile. Nei primi giorni
che entrò nel Brasile si stancò ed indebolì tanto che postosi in mare alla volta
del Parà patì molto - Si dormiva e mangiava alla brasilera cioè molto male 175
e quando si fermava in porto discendevamo a riposare in terra - Fummo
dappertutto accolti colle più fraterne accoglienze or dai Capuccini ed ora dai
f 5v Vescovi - Ma/fu sempre tutto al contrario. Quei buoni pastori vollero ap-
proffittare dell'occasione per sapere delle nostre opere, e, veduto il bello, rac-
comandarci le loro diocesi - farci visitare alcune opere pie - offrirei case - 180
affinchè ci andiamo -
Il Vescovo di Rio ci forni di molte lettere piene delle più calde racco-
mandazioni, sicché eravamo subito conosciuti. I loro canonici avevano stu-
diato a Roma, conoscevano D. Bosco e le sue opere - Di questo passo il Sig.
D. Lasagna era obbligato ed affacendato a parlar loro di tutte le nostre opere; 185
ed alla fine era costretto a dir loro un «si» incoraggiandoli a sperare nella
bontà del Signore - Cosi lavorando si segui fino al Parà e dal Parà fino a
Rio Janeiro - Egli stesso non finisce di ringraziare il Signore e Maria, no-
stra mamma, di averci diretto cosi bene questo viaggio - Egli stesso pare lo
disse nella sua lettera a Don Bosco in cui annunziava la sua partenza pel 190
viaggio: Disse che lo consolava ed incoraggiava l'incominciare questo perico-
loso viaggio in quei giorni appunto che in tutte le nostre case si incominciava
il bel mese di Maria. E' veramente a tante preghiere [che] dobbiamo attri-
bruire un risultato cosi felice. /
f 6r
Coraggio adunque, la via è aperta, la messe biondeggia. Il Brasile è aper- 195
162 Siano] Sieno M 169-170 senza interrnissione ls 173 confratelli corr ex ...
175 post del del Nord post Parà del con quel mare cosi cattivo alla brasilera
add sl 178 tutto] ttutto M pastori] pastori, M 181 affinchè emend ex ...
182 piene add sl delle corr ex di più calde add sl 183 post conosciuti del
presto che post conosciuti del etiam sl anche I corr ex i 185 obbligato
add sl le nostre opere emend ex i nostri passi 186 era costretto add sl 190
a Don Bosco add sl post annunziava del questo vi 195 biondeggia emend ex ...

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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326 Antonio Ferreirà Da Siloa
to al vostro zelo. La più gran parte del territorio Brasilero è ancora affatto
[sconosciuta] ed [abitata] da migliaia e migliaia di tribù di Indii selvaggi.
Il governo del Brasile chiamò i Capuccini, ma non valeva la pena perchè ce
ne sono solo dodici! Cosa possono fare dodici in mezzo a tanti milioni e mi-
200 lioni di indi? - Ma che dico milioni e milioni, non si sà calcolare il loro
numero perchè nessuno mai penetrò nelle loro immense foreste - E tutto que-
sto numero sterminato di genti vive come i bruti, dimentichi anzi ignoranti
che nel loro petto s'ascende la più bella gemma che Iddio abbia creata colla
sua infinita sapienza ed omnipotenza, un'anima, un erede eterno del bel Para-
205 diso - Nessuno si muove a pietà, ed il Governo Brasilero soppresse tutti que-
gli ordini religiosi che col loro zelo cooperavano e potevano cooperare gran-
demente alla conversione e civilizzazione di queste creature. - Non sono più
necessari, non è più tempo dei frati -
L'Internunzio Apostj olico] vuole ad ogni costo che il nostro caro D. La-
210 sagna costringa il Sig. D. Bosco che mandi Missionari nel Matto Grosso, in
Cuyabà[ ,] terra ricca di ori e diamanti ma povera perchè è abbandonata af-
fatto alla miseria ed all'ignoranza ed in essa vi sono migliaia di migliaia / di f 6v
selvaggi ai quali ancora non giunse neppure un missionario - Mons. Mocenni
spera che il nostro superiore D. Bosco si moverà a compassione e manderà
215 anche qualche salesiano in quelle remote terre. - E' una diocesi di 1.420.000
ki1[ometri] quadrati. Il numero della popolazione risale a 60.000 civilizzati e
coloni - il resto è tutto selvaggio ed incalcolato - S'immagini che diocesi!
è quasi tre volte più grande della Spagna, molto più del doppio della Francia,
e quasi cinque volte più che l'Italia - Orbene Francia tra vescovi e arcive-
220 scovi ne conta 14 - La Spagna ne conta 56 - L'Italia non ne conta 237? In
questa terra di cui le parlo vi è un vescovo con quindici parrocchie con 9
(nove) preti. E forse quelle non sono anime redente col sangue di G. C., ed
anch'esse non [custodirebbero] il gran dono della religione Cattolica molto più
196 La emend ex Una
197 sconosciuta] sconosciuto M
abitata] abita-
to M
199 dodici ls
203 creata corr ex creaata 206 e potevano cooperare
add sl 208 non ... frati add sl 210 post Lasagna del e costringa il Sig. add
sl che add sl 212 ed all'igno add mrg 213 post compassione del di quella
povera diocesi
215 anche add sl
220 L' emend ex E
221 9 (nove) emend
sl ex alcuni
223 custodirebbero] costudirebbero M
213 Mons, Mario MOCENNI, nato nel 1823 a Montefiascone. Vescovo titolare di Elio-
poli nel 77, fu Delegato Apostolico nell'Equatore, nel Perù, nella Bolivia e nel Cile.
Internunzio in Brasile nell'82. A novembre di quell'anno è trasferito a Roma, occu-
pando la carica di Sostituto della Segreteria di Stato fino al 1894. Cardinale del tito-
lo di S. Bartolomeo « in Insula» il 19 gennaio 1893. Cardinale della Sabina e Abate
Perpetuo di Farfa dal 18 maggio 1894 fino alla morte avvenuta il 14 novembre 1904.

4.2 Page 32

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Lettere di Teodoro Massano 327
gelosamente che la nostra patria? - Preghiamo che il Signore del medesimo
modo che moltiplica la messe, si degni moltiplicare gli operai. /
225
f 71'
Oh giusticia d'bosch, a finis prè nen! Ma, siccome avevo passato tanto
tempo senza scriverle, ora volli fare una mia vendetta... vindicta fratrum ... così
fanno i poveri frati nei giorni di magro adosso del formaggio, «grosse fette
e seguitate» - Vindicta fratrum!... Una tale vendetta la vorrei fare con
molti altri miei superiori - D. Berta [-] D. Ottonello - D. Lazzero - e 230
anche con molti miei compagni a cui ho promesso di scrivere - Ma ella mi
compatirà, giacché sò che è tanto dolce e tanto buono, e mi farà le scuse an-
che presso a tutti. - Forse ella non sa ancora che il clima dell'America, e
principalmente del Brasile favorisce molto la pigrizia e la poltroneria. - Que-
sto ce lo dico io per scusarmi e facilmente lo potrà arguire da tutto il con- 235
testo['] dalla scrittura[,] [dagli] scarabocchi e finalmente dalla sgarbatezza
di questa mia diceria. - Ma «pazienza! » le rape sono sempre rape. -
Preghi per me il Signore che mi dia un poco più di quella cosa che si
chiama « giudizio « - « Uomini siate e non pecore matte» - La prego a vo-
ler porgere i miei rispetti al nostro caro Padre D. Bosco ed al mio caro pa- 240
f7 v dre D. Barberis, anzi la prego [di] mandargli] questa mia a nome dell'amatis-
simo Sig. D. Lasagna, pregandolo [che] appena qualcheduno di costì, che
abbia buon ingegno, chiami di venire nel Brasile e che il Sig. D. Bosco lo lascia
partire[,] lo mandi da Moncalieri al Padre Denza per imparare ad imbalsa-
mare. Oh se vedesse che begli animali[,] che magnifici uccelli ed in quanta 245
quantità di specie - Tutti i giorni ne vediamo uno più bello che l'altro. Sa-
228 addosso del formaggio emend ex attorno ad ." 236 dagli] dai M dalla
add sl 237 di corr ex dell post rape del e non possiamo mai ... 239 Uo-
mini ... matte ls 241 di] a M 242 che] que M 244 lo corr ex los
230 BERTa, Sac. Gioacchino: nato a Villar Almese, Torino, nel 1847. Ancora chie-
rico, Don Bosco lo chiamò alla carica di suo segretario di fiducia. Per oltre 20 anni
stette continuamente accanto al Fondatore. Sacerdote nel '71, fu catechista degli
studenti e confessore assiduo e esperto. Morì a Torino nel 1914. OTTONELLO,
Sac. Matteo: nato a Campo Ligure, Italia, nel 1851. Entrò all'Oratorio di Torino nel
'65. Sacerdote nel '75, consegui poi la laurea in Lettere e Teologia a Roma. Direttore
in varie case d'Italia. Mori a Campo Ligure nel 1926. LAZZERO, Sac. Giuseppe:
nato a Pino Torinese, Italia, nel 1837. Fu uno dei primissimi salesiani. Sacerdote
nel '65. Dal '74 al '97 fu Consigliere del Capitolo Superiore, occupandosi sempre del
ramo professionale. Direttore dell'Oratorio di Torino, nell'85 fu liberato da questo
incarico per tenere la corrispondenza con i missionari dell' America. Morì a Mathi
nel 1910.
241 D. Barberis: cf. 3,61
244 Padre Francesco DENzA: è nato a
Napoli nel 1834. Nel '50 entrò nella Congregazione dei Barnabiti. Laureato in fisica
e matematica, fondò l'Osservatorio metereologico di Moncalieri. Direttore della spe-
cola vaticana dal 1890 fino alla morte, avvenuta a Roma nel 1894.

4.3 Page 33

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328 Antonio Ferreira Da Silva
rebbe questa una utilità grandissima fatta alla scienza, potrebbero essere anche
conosciuti costì, e principalmente sarebbe anche un guadagno per noi l'avere
uno in casa che sappia imbalsamare - Il Sig. D. Lasagna voleva mandar uno
250 in Montevideo e si offerse un maestro a Lire 17, per ciascuna lezione - Sa-
rebbe suo grande desiderio il poter avere imbalsamati di questi animali - Il
padre Denza si offrirà molto volentieri, giacché egli è uno dei nostri benefat-
tori ed il lavoro non mancherà di riuscire utilissimo alla scienza -
Viva Gesù nei nostri Cuori, viva Maria nostra Mamma e viva S. Giu-
255 seppe nostro protettore.
Di V. S. R.ma
Suo affrno ed] oss.'?"]
Teodoro Mo
Rio de Janeiro - Palazzo della Concezione
260 Giorno di S. Anna - 1882
lO
A PIETRO ROSMINO
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in un foglio di carta bianca ingiallita e
senza righe, con inchiostro nero, occupando le due facciate del foglio. E' aggiunto
un P.S. che occupa lo spazio libero a sinistra della firma, in fondo alla seconda
pagina. Nella prima pagina, in alto, c'è un grossa macchia d'inchiostro. Dimensioni
del foglio 13,2 X 21 cm.
La scrittura è pulita, con qualche correzione. La prima pagina è scritta quasi
tutta in spagnolo; le due ultime righe sono in italiano. La seconda pagina è tutta in
italiano.
Tra la prima e la seconda riga della lettera, l'amanuense, che chiameremo F ha
scritto: «Ch. Massano ».
La lettera contiene ricordi e notizie personali.
La data e il destinatario meritano un chiarimento. La data della parte in spa-
gnolo è 7 febbraio 1884 e non 1883 come sta scritto. Per la seconda parte è 11
febbraio 1884.
Quanto al destinatario, Massano lo chiama Rosmini. Ma il suo vero nome è
Rosmino, Pietro Rosmino, secondo tutti i documenti esistenti nella Segreteria Ge-
nerale della Congregazione Salesiana.
La lettera è inedita.
248 principalmente add sl
ex per qua per add sl
249 post Lasagna del sarebbe
ciascuna emend ex ...
250 a emend sl

4.4 Page 34

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Lettere di Teodoro Massano 329
f Ir Viva Jesùs y Maria!
Montevideo 7 febrero - 1883
Muy querido hermano Rosmini,
Recibi tu carifiosa en fecha 9 diciembre del 83. Gracias por las senales de
amor y de los recuerdos amistosos que todavia abrigan en tu buen corazon. 5
Pero en ella tambien me haces ruborizar de vergiienza, porque me alabas dema-
siado, mientras yo conozco que soy al reves de cuanto me dices. Paciencia!
Eso tenemos que sin vernos nos canonicen USo Nunca dejé de rezar por ti,
querido amigo y hermano, y nunca me olvidaré de tu amistad y de "los con-
sejos que me dabas durante el ano de noviciado. Oh! que dias son aquellos lO
para nuestra memoria. Aquellos amados compafieros, aquellos caritativos supe-
riores, los estudios de filosofia y literatura italiana y latina forman todavia el
argumento de nuestras conversaciones. Ocupados desde la mafiana hasta la no-
che à veces quisieramos hurtar algun minuto para volar como palomas al lado
vuestro pero no nos es permitido. Oh! si almeno [pudierarnos] de vez en 15
cuando escribir algunos renglones para deciros que os amamos, que rezamos
por vosotros todos y abrazaros. Pero hé aqui que toca la campana e sono
costretto a tramandare la continuazione della presente fino al lunedì prossi-
mo Il [febbraio J./
flv
Lunedì Il [febbraio J 1884
20
Sorriderai, mio amato confratello, nel vedere che ti scrivo in spagnolo.
Ma ecco che ripigliando la lettera voglio parlarti nella nostra amata lingua.
E senza ripetere ciò che già ti ho detto non ti sarà discarso sapere come la
passai in questi due anni. La passai molto bene parte qui nel collegio Pio
con Zatti, Giovannini ed Albanello (i quali ti salutano di tutto cuore); parte 25
in Las Piedras con Solari, P. Piccono ed altri che tu forse non conosci e parte
7 cuanto corr ex quanto 15 pudieramos] pudieremos M 16 post para del al-
menos 17 post abrazaros del... add sl 19 febbraio] febraio M 20
febbraio] febr. M
3 Rosmini: Sac. Pietro ROSMINO, nato a Calliano, Alessandria, Italia, nel 1844. Entrò
nell'Oratorio nel '76. Fece il Noviziato assieme a Massano, nell'80-8I. Sacerdote a
Torino nell'86.Mori in Argentina, a La Plata, nel 1919. 25 Zatti: cf. 3,18 Gio-
vannini: cf. 3,18 Albanello: cf. 3,6 26 SOLARI, Sac. Giuseppe: nato a Borgo-
manero, Novara, Italia, nel 1861. Entrò nell'Oratorio nel '78. Fece il Noviziato a
S. Benigno nel '79-80. Partito per I'Uruguay, fu ordinato sacerdote a Villa-Colòn
nell'86. Mori a Guaratinguetà, Stato di S. Paolo, Brasile, nel 1935.
PICCONO,
Sac. Angelo: nato ad Albiano, Torino, nel 1848. Era commissario di Polizia di Borgo
Dora quando chiese di farsi salesiano. Sacerdote nel '78, parti per l'Argentina nel-
1'81. Fondatore dell'Opera Salesiana in Messico. Mori a Caserta nel 1913.

4.5 Page 35

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330 Antonio Ferreira Da Silva
nel Brasile viaggiando in qualità di Secretario ambulante de[1] nostro buon
Ispettore D. Luigi Lasagna. Qui feci scuola e fui assistente. L'anno venturo
mi muterò per Las Piedras, altro collegio non molto distante di qui per quivi
30 [fare] scuola e tutto ciò che mi manderanno i superiori. Partirò di qua Gio-
vedì prossimo 14 [febbraio] in compagnia di Barale che ieri solo ricevette
gli ordini minori. Di Las Piedras spero che ti potrò scrivere qualche linea. Tu
poi non dimenticarti di pregare molto per me affichè il buon Signore mi con-
servi fedele alla mia vocazione e mi dia la grazia di essere un vero Salesiano.
35
Tuo bastonabilissimo ed affmo
T. Massano
P.S. Le lettere che vuoi farmi avere le darai al Sig. D. Barberis il quale me le
manderà./
11
A ALESSANDRO ANDENA
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in un foglio di carta bianca un po' in-
giallita, senza righe e con macchie. Dimensioni 13,3 X 20,9 cm.
Due pagine con bella scrittura e qualche correzione. Subito dopo la prima riga,
un amanuense che chiameremo G ha scritto in margine: «Massano ».
La lettera fornisce notizie sulla Repubblica Orientale dell'Uruguay e degli abi-
tanti dei suoi campi, e anche qualche notizia sull'Opera Salesiana in quella Repub-
blica. I giudizi sulla condizione degli allievi del Collegio Pio vanno presi non iso-
latamente, ma nel contesto della vita di Massano come chierico.
Un N.B. che completa le notizie sulla Repubblica dell'Uruguay, viene dallo
stesso Massano messo in alto della seconda pagina. Noi lo riportiamo al suo posto,
alla fine della lettera.
La data è 11 febbraio 1884. Il destinatario, Alessandro Andena, non si tro-
vava a Las Piedras, ma sì a Sampierdarena, Italia.
La lettera è inedita.
28 post assistente del per i non
del certa 33 Las Piedras ls
29 Las Piedras ls
30 mi corr ex ...
post mi
28 D. Luigi Lasagna: cf. 3,20
31 Barale: cf. 6,33
39 D. Barberis: cf. 3,61.

4.6 Page 36

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Lettere di Teodoro Massano 331
f Ir
Collegio Pio - Villa Colon - Montevideo - Il [febbraio] 84.
Mio amatissimo amico e Confratello Andena,
Ho saputo per una lettera di Rosmini che ti trovi in Las Piedras e non
ho potuto fare a meno di unire alla risposta alla suddetta due righe a te,
mio caro amico. Mentre ti scrivo sono pure assistente e ne ho un buon nu- 5
mero, i [quali] non sono così buoni, semplici e quieti come i nostri giovani
di costi, ma tutti per lo più vanitosi, superbietti e più o meno biricchini di
prima qualità. O [quanti] meriti pel paradiso ci fanno alle volte guadagnare
queste povere creature! ed è questo una della più grandi consolazioni che pos-
siamo avere! O che necessità di aiutanti e di centinaia di Salesiani che ven- lO
gano a fare un po' di bene a questa gioventù traviata! I loro parenti poco si
curano delle loro anime ed il Signore ci ha data a noi questa cura non meno
spinosa che consolante. Nella Repubblica Orientale del [1' ] Uruguay dove al
presente mi trovo i Padri Salesiani possiedono varie case, a sapersi: la Pay-
sandù dove si da una continua missione della quale spero parlarti altra volta 15
per essere cosa molto romantica, ed un magnifico collegio annesso alla immen-
f Iv sa parro[c]chia; 2[a] Las Piedras., parrocchia e missione, quasi uguale/a
quella di Paysandù, dove mi dovrò stabilire fra pochi giorni, con Collegio in-
terno ed esterno annesso e diretto già da più anni dai Salesiani. Ja Il Collegio
Pio. Magnifico stabilimento dove si educano i figli delle più distinte famiglie 20
di tutta la repu [b ] blica. -
Mi domanderai poi della situazione e natura di questo paese - Eccoti
alquanto - I [l] Paese è una immensa prateria e pianura interrotta da fron-
dosi boschetti e laghi dove vanno ad abbeverare gli animali che vagano per la
pianura. Gli abitanti sono pastori passano la vita intiera a cavallo, si cibano 25
di carni di animali alquanto abbrustolite sul fuoco, dormono la notte o al cielo
aperto o sotto povere capanne che essi sogliono fabbricare con fronde d'alberi
e fango. Parlano una specie di Spagnolo e più verso il [Nord] parlano [por-
toghese]. Generalmente sono ignoranti di scienza e di religione, però rispet-
tano il Prete, cosicchè nessuna difficoltà da questa parte trova il Missionario 30
1 febbraio] febr, M 2 e] e, M 6 quali] cuali M 8 quanti] cuanti M 15
post quale del si potrà 16 cosa add sl 19 post 3a del Ed 23 alquanto corr
ex .. , 24 gli corr ex ... 26 fuoco corr ex .. ' 28 Nord] Norte M porto-
ghese] portughese M
2 ANDENA, Alessandro: entrato come aspirante a Borgo San Martino, fece il Novi-
ziato, assieme a Massano, a S. Benigno. L'elenco della Congregazione segnala la sua
presenza a Valsalice (1882), S. Benigno (1883) e Sarnpìerdarena (1884).
3 Ro-
smini: cf. 10,3

4.7 Page 37

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332 Antonio Ferreira Da Si/va
per farli innamorare della nostra cara religione. Altra volta altre cose più par-
ticolari e più curiose. Scrivimi e prega per me.
Tuo affffiO amico e Confratello
T. Massano
35 N.B. Il territorio della repu[b]blica [è] la metà del nostro di Italia però
ha solo 400.000 abitanti ed è per niente coltivato.
12
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca, un po' ingiallita, senza
righe. Dimensioni 12,8 X 20,5 cm. Inchiostro nero nella prima pagina e inizio del-
la seconda; viola dalla seconda alla quarta pagina. Anche la data, in prima pagi-
na è in viola e l'annotazione: (Confidenziale).
Sono quattro pagine piene di una scrittura pulita con qualche correzione. Tra
la prima e la seconda riga troviamo le seguenti annotazioni: a destra, l'amanuense F
ha scritto: «Ch. Massano Teodoro ». A sinistra, un altro che chiameremo H ha
messo: «(Confidenziale) ».
Massano attraversa un momento di crisi spirituale, quando scrive la presente
lettera. I giudizi da lui espressi sono da prendersi con prudenza, però trovano ri-
scontro nelle memorie del Padre Herman Home, che passò per le stesse case anni
più tardi ed ebbe altri superiori.
La data è del 12 febbraio 1884. Massano scrive a D. Barberis.
La lettera è inedita.
Viva Gesù e Maria!
f lr
Co[1]1egio Pio - Montevideo 12 [febbraio] 84.
Molto Reverendo Padre,
Non conosco cosa più critica al mondo che quella di dover incominciare
5 una lettera ad una benefattore, come fu Lei per me, dopo di un lungo e
colpevole silenzio. Spero che Lei, mio buon Padre, me lo vorrà compatire
se ho tardato un anno senza scriverle. Mio buon Padre, le parlo col cuore
alla mano.
La dolce memoria di S. Benigno non si può scancellare dal mio povero
10 cuore, per fare che facciano la lontananza ed il tempo. Cari compagni, amati
32 curiose corr ex ...
2 febbraio] febr. M
Scrivimi corr ex ...
35 è] e M

4.8 Page 38

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Lettere di Teodoro Massano 333
superiori, ma sopra [ t jtutto un Sig. Direttore tanto buono, paziente e carita-
tevole in modo particolare con me! Che care rimembranze sono mai queste!
Sarà inutile, mio buon Padre, che le dica che sono in perfetta salute
che sono arcicontentissimo del mio stato, delle mie occupazioni e dei miei amati
superiori. Grazie al Signore non mi colse mai (ecce] t jtuati i primi giorni di 15
arrivo) la tristezza ed il desiderio di ritornare ai miei parenti od ai miei su-
periori di costì.
Accostumato con Lei che (scusi la confidenza) era con me una buona
f Iv mamma a cui ci aprivamo/interamente senz'eccezione di sorta, accostumato
dico a sì buon padre, trovai e trovo alle volte (quanto la tentazione è più 20
molesta e vergognosa) difficoltà ad aprirmi coi superiori. Cosicchè quando ho
qualche dispiacere (e nell'America bisogna rassegnarsi ad averne sempre) da
parte dei giovani che sono disperatelli, o sono oppresso da tentazioni allora
trovo così difficile e spinoso l'avvicinarmi al superiore e persino a confessar-
mi che soffro molto moralmente. O [quante] volte non potendo sfogarmi col 25
pianto passai il giorno solo e la notte senza dormire! Dover lavorare molto
senza un momento di riposo e col pensiero che nulla mi servirebbe per sal-
varmi, mi stringeva il cuore. Varie volte stava per scrivere a Don Bosco che
mi cavasse da questa Casa (Collegio Pio) e mi mettesse nell'altra ispettoria.
Quando venne il Sig. D. Costamagna (7 gennaio '83 durante gli esercizi spi- 30
rituali) mi apersi interamente con Lui. Oh che buon padre! Mi lasciò la co-
scienza sicura ed il cuore in pace. Ma poco valse, perchè l'anno passato, assente
il Sig. Ispettore, dovea soffrire e nessuno mi voleva ascoltare. E' ben duro
per uno che tutto ha lasciato, non avere nemmeno nei suoi superiori un
punto d'appoggio o qualche consolazione./
35
f 2r
A dire la verità, mi pare che se il Signore non mi proteggeva andavo a
farne [qualcheduna ben grossa]. Al momento le cose vanno bene: negli eser-
cizi che feci quindici giorni fa mi apersi col confessore e spero che il Signore
15 colse emend ex ... 23 sono- emend ex ... 25 quante] cuante M potendo
corr ex potento 27 nulla emend ex vedo non 36 dire ernend ex... mi
emend ex io 37 qualcheduna ben grossa] qualcheduno ben grosso M
29 altra ispettoria: l'ispettoria argentina. 30 COSTAMAGNA, Mons. Giacomo: nato a
Caramagna, Cuneo, Italia, nel 1846. A docici anni era già allievo di Don Bosco. Sa-
cerdote nel '68, dal '75 al '77 fu Direttore Spirituale delle Figlie di Maria Ausilia-
trice, a Mornese. Missionario in America, prese parte in Argentina all'impresa del
Generale Roca, accostando le tribù degli Araucani. Nel 1880 succede al defunto Don
Bodrato come Direttore del Collegio San Carlos di Buenos Aires e come Ispettore
dell'Ispettoria Americana, che presto dava origine ad altre ispettorie. Nel '94 fu eletto
Vescovo titolare di Colonia e Vicario Apostolico di Mendez y Gualaquiza nell'Equa-
tore. Nel 1918, chiese l'esonero dalla carica per ragioni di salute e passò gli ultimi
anni di vita a Bernal, in Argentina. Mori nel 1921.

4.9 Page 39

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334 Antonio Ferreira Da Silva
mi aiuterà e andrà meglio nell'avvenire. O se mi sovvengono ancora quei suoi
40 paterni avvisi intorno alla materia dei rendiconti e quanto bene mi fanno.
Tuttavia ci trovo ancora una buona difficoltà e si è questa - « Giovedì pros-
simo andrò a » Las Piedras per quivi fermarmi per tutto l'anno facendo scuola
di Geografia Univers [aIe], Latino e Grammatica Castellana ai giovani della
Scuola Preparatoria, che sono quasi tutti ascritti alla Congregazione. Qui starò
45 in compagnia di Solari, D. Metalli e D. Barale, avrò per Direttore D. Ago-
stino Mazzarello e per prefetto D. Giusj eppe ] Gamba. Di tutti sono contento
anzi contentissimo, ma vi sono molti che dicono che il Direttore è molto
avaro e ci lascia patire la fame, e patisce momenti di luna. Perdoni se parlo
troppo male; ma questo è veramente ciò che qui tutti dicono. - Mi pare che
50 non per la povertà dovrò andare al[1']inferno; ma il patire di queste cose
sarà la mia fortuna nel Paradiso. / Le dico queste cose per aprirmi un poco f 2v
con Lei, mio buon Padre, e sento che mi sollievo un poco nel confessare que-
ste mie miserie. Qui, di ciò (che ultimamente le dissi) si parla molto, anzi
non paiono mormorazioni perchè sono cose provate da molti e che tutti san-
55 no. - Qualche mortificazione che forse quivi farò sarà molto accetta al Si-
gnore e mi darà grazia di sopporta tutto per amor suo.
Unite a questa lettera riceverà pure una di 8 pagine diretta a Caraglio,
altra ad un giovane Ruella Giuseppe, una a 'Rosmini ed altra ad Andena. La
prego [di] volercele far avere quando le sia possibile.
42 Las Piedras ls 48 ci emend ex ... momenti di luna ls 53 ciò emend sl
ex quanto
54 paiono morrnorazionì emend ex sono bugie cose emend sl ex
verità molti emend ex ci 55 quivi emend sl ex vi 57 Unite corr ex unita
45 Solari: cf. 10,26
METALLI, Sac. Antonio oppure Paolo: Fece il Noviziato al-
l'Oratorio nel 1879, partendo immediatamente per Buenos Aires, ove compare col
nome di Paolo Metalli. Nell'82 viene trasferito a Montevideo. Sacerdote nel 1883,
nell'84 è a Las Piedras. D. Barale: cf. 6,33 D. Agostino MAZZARELLO: nato
a Mornese, Alessandria, Italia, nel 1850. Salesiano nel '72 e sacerdote nel '75, fece
parte della seconda spedizione missionaria. Fu Prefetto a Villa-Colòn e poi Direttore
a Las Piedras, in un epoca in cui le difficoltà economiche attraversate dall'Uruguay
avevano riflessi negativi anche in quella casa di formazione. Lavorò poi con molto
zelo tra gli emigrati italiani in Argentina. Mori a Buenos Aires nel 1897.
46 D.
Giuseppe GAMBA: nato a Buttigliera d'Asti, Italia, nel 1860. Accolto da Don Bosco
nell'Oratorio di Torino nel '72, partiva per l'Uruguay nel '77. Sacerdote nell'83. Fu
Direttore e Maestro dei Novizi. Dopo la morte di Mons. Lasagna, nel '95, D. Rua
affidò a D. Gamba l'Ispettoria dell'Uruguay e Paraguay, che egli resse per 28
anni consecutivi, lasciandovi una profonda impronta di salesianità. Morì a Salto,
Uruguay, nel 1939.
57 Caroglio: cf. 8,162
58 RUELLA, Giuseppe: Allievo del-
l'Oratorio dal 9 ottobre 1883 al 3 ottobre '86, nato a Govone, Cuneo, Italia,
nel '71.
Rosmini: cf. 10,3
Andena: cf. 11,3

4.10 Page 40

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Lettere di Teodoro Massano 335
Oh! se potessi essere tanto fortunato da avere qualche parola di sua mano! 60
La ringrazio molto dei saluti che mi mandò per Albanella, Giovannini e Zatti. -
Appena io possa scriverò ai miei parenti ed a D. Bosco. Però sento tanta av-
versità in scrivere lettere che non so come fare per incominciare. La prego vo-
ler presentare i miei rispetti ai miei amati superiori di costi ed in modo par-
ticolare al Sig. D. Berta al quale il più presto possibile scriverò. Mio buon 65
Padre, mi benedica.
Suo aff.mo figlio in G. C.
T. Massano
13
A. D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca, un po' ingiallita e ori-
ginariamente con righe. Alcune macchie. Dimensioni 13,2 X 20,8 cm. Inchiostro nero.
Delle quattro pagine, la quarta è in bianco.
Nelle tre pagine, scritte quasi senza correzioni, Massano risponde a una let-
tera di D. Barberis. Parla del suo lavoro a Niteroi, Brasile, degli studi di Teologia,
delle sacre ordinazioni e della sua malattia.
La lettera è scritta da Niteroi, nel 1886, verso il mese di settembre, come si
può dedurre dalla lettera n. 14.
E' inedita.
f Ir VV. Gesù e Maria!
Molto Reverendo Sig. D. Barberis,
Amatissimo Padre, nella sua in data 25 Marzo mi domandava se mi ri-
cordo ancora di Lei, quasi che la lunga dimora nello scriver1e lo indicasse.
Non passa giorno che io non pensi a Lei in modo speciale nelle mie povere 5
preghiere. Oh! non sarò mai più così felice come quanto nella cara compagnia
de' miei superiori e confratelli di S. Benigno, era così buono e docile e così
fervoroso. Amatissimo Padre, preghi per me affinché il Signore e la Madonna
mi facciano perseverare fino alla morte nei miei proponimenti presi costi!
La mia salute parve migliorare ma poscia ritornai allo stato di prima. Il lO
medico mi diceva di cambiar clima e di lasciare la scuola di musica il che i
miei cari superiori non hanno potuto fare per non avere che mi su[p ]plisse./
64 modo corr ex mollo
Il di 3 emend ex 1
65 al Sig. D. Berto add sl
61 Albanello : cf. 3, 5 Giavannini: cf. 3, 18
2 D. Barberis: cf. 3,61
Zatti: cf. 3,19
65 D. Berta: cf. 9,235

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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336 Antonio Ferreira Da Silva
Ho ricevuto il Suddiaconato e mi trovo VICinISSImO al tempo del Diaco- f Iv
nato; chi sa se il Signore mi darà ancora vita per poter dire la prima messa.
15 Da quasi due anni sono maestro di musica e sono ormai quattro anni che ho
incominciato a suonare il piano. Questi quattro anni furono per me un'epoca
la più triste che si possa immaginare. Povera Teologia e povere pratiche di
pietà! Sempre distratto ed appassionato per la musica. Cosicchè adesso mi
trovo colle mani vuote e mezzo disperato dai medici e dai superiori, di carico
20 a me ed ai miei buoni confratelli. Oh Padre! Mi raccomandi al Signore ed alla
Madonna affinchè benedicano i miei proponimenti di lavorare cioè solo per la
sua gloria, per salvare anime e per dare consolazioni a' miei cari superiori./
Dammi costanza! - Mi ricordo ancora di questo avvertimento che Lei f 2r
tante volte mi ha ripetuto in quegli anni d'oro della mia prova. Vedo che si
25 avverarono in me tante profezie che Lei mi faceva sopra le mie miserie e de-
bolezze. Caro Padre, preghi e faccia pregare per me, almeno che mi salvi. -
Ho ricevuto pel mio Sig. Direttore la lettera del Rev.?" Sig. D. Bianchi,
mi rincresce molto per causa della salute non potergli rispondere a lungo. Gli
dica che abbia pazienza, che preghi per me e che presto gli scriverò. La prego
30 di voler rimettere al Sig. Caraglio la letera unita alla presente.
Addio, caro padre in Gesù; io prego tutti i giorni per Lei. Mi benedica
Suo affmo ubb?"
Ch. Teodoro Massano
14
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo, scritto in carta bianca, con righe, ingiallita e
con molte macchie. Dimensioni 13,7 X 21,1 cm. Sono quattro pagine piene. In-
chiostro nero.
La lettera è intestata «Lyceu de Artes e Officios do Sagrado Coraçào SAO
PAULO », Massano è a S. Paolo per motivi di salute. Da un mese si trova in Ospe-
dale, curato dalle Suore di San Giuseppe di Chambéry, e che oggi è la « Santa Casa
de Misericordia» di S. Paolo. La carità dei confratelli salesiani e specialmente il
22 post gloria del e 26 Caro emend ex A
27 BIANCHI, Sac. Eugenio: nato a Patrignano, Forli, Italia, nel 1853. Cappellano di
una chiesa a Rimini, nell'80 venne a Torino per conoscere Don Bosco e vi restò.
Fatta la professione ebbe quasi subito l'incarico di coadiuvare D. Giulio Barberis
nella formazione dei giovani ascritti Maestro dei Novizi e Direttore, nel 1912 par-
tiva per la Palestina. Mori a Beitgemal nel 1931. 30 Caroglio: cf. 8,.162.

5.2 Page 42

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Lettere di Teodoro Massano 337
cuore grande e generoso di D. Lorenzo Giordano lo circondano di affetto e gli dan-
no forza. Ormai il sacerdozio è vicino. Come nelle altre lettere, si devono prendere
con prudenza alcuni dei suoi giudizi e ridimensionarli nell'ambiente storico della
S. Paolo della fine dell'ottocento.
La lettera è del 15 gennaio 1887, e scritta a D. Barberis.
E' inedita.
f lr VV. G[esù] Bambino e S. Giulio
Amatissimo Sig. Direttore,
E' la prima volta di quest'anno che ho il grande piacere di dirle che le
voglio sempre bene, che prego molto e sempre per Lei Gesù 'Bambino affin-
chè la colmi di benedizioni e faccia che io le possa ripetere ancora queste pa- 5
role almeno un migliaio di volte. Riceverà la presente forse nei giorni prossimi
alla festa di S. Giulio, quel bel giorno in cui tanti figli di D. Bosco che la
portano sempre in cuore in S. Benigno e nelle remote terre godono rnanife-
starle i loro sensi di amore e gratitudine. Oh! creda, mio buon Padre, che
in quel bel giorno la terrò ben davanti alla mia mente e pregherò il Signore 10
che la compensi di quanto ha fatto e desidera fare pel mio bene spirituale
f Iv e temporale. / Lei che è così buono e può tanto presso il Sig. D. Bosco ot-
tenga per questo suo figlio una speciale benedizione di Maria Ausiliatrice che
mi faccia un po' più buono, ubbidiente ed osservante delle regole, e se così
è bene per la mia anima mi dia salute per poter lavorare e guadagnare mol- 15
te anime. -
Ho quasi vergogna d'aver lasciato passar tempo senza scrivere al Sig.
D. Bosco, mentre ne aveva tanto bisogno. Mi trovo presso il Presbiterato e
sono povero di ogni virtù, specie quelle più necessarie ad un Salesiano e sono
pieno di miserie. Se fossi stato ubbidiente ed osservante avrei più salute, sarei 20
contento e sarebbero contenti di me i miei Superiori. - Le parlo dall'intimo
del cuore - Sono sicuro che non lascierà di raccomandarmi a cotesti buoni
confratelli e novizi perchè preghino per me. /
f 2r
L'anno 86 lo passai quasi tutto a Nictheroy ed alla metà di settembre,
aumentando il calore il medico comandò assolutamente di cambiar aria a causa 25
degli sbocchi di sangue che ritornavano. Dovetti dunque interrompere le mie
occupazioni e preparativi per l'accademia drammatico-musicale della distribu-
zione dei premii e partire quatto quatto per S. Paolo. Qui l'aria è migliore,
(800 metri sul [livello] del mare) più fresca e la casa è più commoda. Ma
5 col;mi corr ex col;mino 15 mi dia salute ls 18 post il del tempo del 19 e
emend ex p sono add sl 20 post salute del e 26 sangue corr ex ... 27
della corr ex degli 29 livello] nivello M

5.3 Page 43

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338 Antonio Ferreira Da Silva
30 questo non bastando il Sig. Direttore D. Giordano mi raccomandò alle mona-
che di S. Giuseppe che dirigono l'ospedale della città le quali mi trattano da
più di un mese con tutte le cure [immaginabili] - Ho già migliorato molto,
ma tutto spero dalla buona mia Mamma Maria Ausiliatrice alla quale mi rac-
comando continuamente [ .] / Vedo in me avverate tante cose che Lei, mio f 2v
35 buon Padre, mi pronosticava. Quante cadute avrei evitato se avessi messo in
pratica i cari suoi consigli.
Non voglio lasciare di presentarle i rispetti del mio Sig. Direttore D. Gior-
dano, di Zanchetta, Fia e di alcuni aspiranti che sentono molto volentieri par-
lare del Sig. D. Barberis. Se vedesse che bell'armonia fraterna e fervore che
40 regna nella casa di S. Paolo. Quam bonum est hic esse! -
Nella cità siamo altamente stimati. Il parlare di preti italiani fa ribrezzo
a questi brasiliani, ma i Salesiani sono elogiati dovunque se ne parli, in modo
speciale il loro Direttore. lo sarei molto felice se i Superiori mi lasciassero
qui. - Mi perdoni tanta libertà e mi creda suo
45
Affmo in G. C.
Sud. Teodoro Massano
32 immaginabili] ìnmaginabìli M
39 e emend ex, fervore corr ex ...
30 GIORDANO, Mons. Lorenzo: nato a Ciriè, Torino, nel 1856. Fece gli studi nel Col-
legio Salesiano di Lanzo e poi, come chierico, lavorò nelle case di Francia. Sacerdote
a Toulon, Francia, nel '78. Nell'81 partiva per l'Uruguay. Fondò nell'85 la casa sale-
siana di S. Paolo del Brasile, di cui fu Direttore fino al '94. Passò quindi a Recife,
fondandovi l'Opera Salesiana nel nord del Brasile, della quale fu più tardi Ispet-
tore. Nel 1916 fu nominato Prefetto Apostolico del Rio Negro, negli Amazzoni, dove
in pochi anni spese il meglio delle sue forze. Preparò una grammatica in nheengatù
o lingua generale, ad uso dei missionari. Morì a Javary, Rio Negro, in assoluta po-
vertà, vittima della malaria, nel 1919. 38 ZANCHETTA, Sac. Luigi: nato a Pojana
Maggiore, Vicenza, Italia, nel 1865. Venne a S. Benigno nell'82, facendovi il Novi-
ziato nell'84-85. Andò poi in Brasile dove passò la maggior parte della sua vita, la-
sciando memoria di sacerdote zelante e intraprendente. Era stato ordinato sacer-
dote nell' 89. Mori a S. Paolo del Brasile nel 1921. FIA, Sac. Alessandro: nato a
Farigliano, Cuneo, nel 1860. Nell'81 entrava a S. Benigno. Fatto il Noviziato nell'84-
85, partiva per l'America, dove lavorò specialmente nel Brasile. Sacerdote a S. Paolo
nell'89. Morì a Lavrinhas, Stato di S. Paolo, nel 1914. 39 D. Barberis: cf. 3,61.
41 Sulle tensioni sorte a S. Paolo tra nativi e emigrati italiani alla fine del secolo
scorso, e sulla situazione del clero italiano in quelle regioni si veda P. Pietro MAL-
DOTTI, Relazione sull'operato della Missione del porto di Genova dal 1894 al 1898 e
sui viaggi al Brasile, in La Società italiana di fronte alle prime migrazioni di massa,
Studi Emigrazione 5(1968) n. 11-12, febbraio-giugno, pp. 439-446. Cf. anche Julio
BRUSTOLONI, A Senhora da Conceicao Aparecida, Aparecida, Editora Santuario
[1981J, pp. 157-159 sulla situazione del clero e sull'operato dai Missionari Redento-
risti per cambiare tale situazione.

5.4 Page 44

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Lettere di Teodoro Massano 339
15
A D. GIULIO BARBERIS
ASC 275 Massano. Autografo. Un foglio di carta bianca a quadretti rossi, un
po' ingiallita e con macchie. Dimensioni 13,1 X 20 cm. Inchiostro nero. Pochissime
correzioni. Scritto da entrambi Te parti.
Nella prima pagina, in alto a sinistra, l'amanuense B ha messo: «Massano ».
Un altro amanuense che chiameremo I ha completato mettendo «D.» prima del
nome, e «TM.» dopo. Alla fine, dopo l'indirizzo, ancora un altro amanuense, K,
ha scritto: «Confidenziale ».
Massano ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale ed è tornato in Uruguay, a Vil-
la-Colòn. Di salute va meglio, ma non si riprende ancora. E' l'ultima delle sue let-
tere che abbiamo avuto in mano, scritta subito dopo aver ricevuto la notizia della
morte di Don Bosco.
La lettera è del 27 febbraio 1888 e indirizzata a D. Giulio Barberis.
E' inedita.
f lr
Molto Revdo Signor D. Barberis,
Come vanno costì le cose che tante volte le ho scritto e non ne ricevo
veruna risposta? Il Sig. D. Barberis si sarà dimenticato di me e non mi vorrà
più bene? lo tutti i giorni prego per Lei, amato Padre, affinchè il Signore e
la Mamma Celeste la benedicano e la consolino in questi tristi giorni che 5
abbiamo perduto il nostro cara Papà D. Bosco. lo tutti i giorni nella Sta Messa
prego in modo speciale per Lei e spero che Lei, amato Padre, non vorrà la-
sciare di raccomandarmi al Signore.
Mi trovo un'altra volta in Colon e faccio da aiutante al Pe [ .] Cipriano,
da economo, maestro di francese e aiutante del maestro di musica D. Foglino lO
e cappellano di un convento delle monache dell'Orto - La salute va un po'
meglio, ma non del tutto, mi resta ancora un fonticolo perenne nel braccio
da sopportare e molta debolezza di petto e di stomaco che non mi permettono
4 lo tutti i giorni nella emend ex ...
11-12 un po' meglio] un po' più meglio M
1 D. Barberis: cf. 3,61
9 CIPRIANO, Sac. Carlo: nato a Front, Torino, nel 1848.
Entrato nell'Oratorio nel '69, emise la professione religiosa a Lanzo nel '71 e fu ordi-
nato sacerdote nel '75. È morto a Las Piedras, Uruguay, lasciando fama di uomo
saggio e religioso santo. lO FOGLINO, Sac. Michele: nato a Nizza Monferrato, Asti,
Italia, nel 1858. Parti ancora chierico per l'Uruguay. Sacerdote nell'83. Fu Direttore
in Uruguay e in Brasile. Ispettore nel Venezuela, Messico e Stati Uniti. Gli ultimi
anni di vita li passò in case di cura. Morì a Piossasco nel 1938.
11 Monache
dell'Orto: Suore Figlie di Maria Santissima dell'Orto, fondate da S. Antonio Maria
Gianelli.

5.5 Page 45

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340 Antonio Ferreira Da Silva
uniformarmi al vitto comune. - Lei mi mandi una speciale benedizione di
15 Maria Ausiliatrice e di D. Bosco che mi facciano guarir subito del tutto. /
Ma una grazia speciale abbisogno che mi renda un salesiano esemplare f l v
e che mi faccia perseverare nella vocazione fino alla morte.
Non cessi, caro Padre, di aiutarmi col suo consiglio e di volermi sempre
bene. La prego di voler presentare i miei umili rispetti al Sig. D. Rua, D. Du-
20 rando e D. Lazzero.
Addio, Padre, mi benedica in G[esù] e Maria
Sac. T. M Massano
Colon - 27/2/88
Per favore
25 Rev'" Sig.
D. Barberis Giulio
Presente
19 voler corr ex volermi 23-27 Per favore ... Presente add mrg transverso sensu
19 RUA, Bato Michele: Il Beato Michele Rua succede a Don Bosco nel governo della
Società Salesiana. Nato a Torino, nel 1837, s'incontrò fanciullo con Don Bosco. Vesti
l'abito chiericale nel' 52. È tra i primissimi salesiani e fu valido aiuto al grande edu-
catore dai primordi dell'Oratorio fino alla morte. Sacerdote nel 1860. Nell'84 fu
voluto da Leone XIII Vicario di Don Bosco. Dal 1888 al 1910 governò la Congrega-
zione in qualità di Rettor Maggiore, consolidando l'operato di Don Bosco. Mori a
Torino il 6 aprile 1910. Fu Beatificato da Paolo VI nel 1972. DURANDO, Sac.
Celestino: nato a Farigliano di Mondovi, Cuneo, nel 1840. Entrato nell'Oratorio nel
, 56, fin dalla prima sera s'incontrò con Domenico Savio. Fu tra i primissimi salesiani.
Sacerdote nel '64, nell'ottobre del '65 fece il suo ingresso nel Capitolo Superiore,
del quale fu membro fino alla morte avvenuta a Torino nel 1907. Conosciuto per le
sue opere letterarie. Era anche confessore esimio. 20 D. Lazzero: cf. 9,235