376 Antonio da Silua Antonio
Era stimato da tutti per l'onesta e l'intraprendenza. Don Pestarino,' che
era vice-parroco e ne ammirava le abilita e lo zelo, lo mandò a Chiavari per
frequentare la scuola di metodo.' Bodrato concludeva il corso il 6 ottobre 1858
con risultato positivo, conseguendo il 12 novembre di quell'anno la patente
di maestro elementare inferiore. Gli fu allora affidata la scuola comunale di
Mornese. Egli, inoltre, si dedicava alla catechesi dei fanciulli e alla Società dei
Figli di Maria Immacolata, per orientamento vocazionale.
Quel sabato 8 ottobre 1864 doveva imprimere alla sua esistenza un indi-
rizzo totalmente nuovo. Attratto dalla bonté di don Bosco e desideroso di de-
dicarsi alla pratica del metodo educativo, i cui effetti aveva potuto personalmente
costatare nella gioiosa schiera dei giovani del'Oratorio che erano passati a Mor-
nese, risolse di andare a Torino, affidò a don Bosco l'educazione dei suoi due
figli e vestì l'abito chiericale il 29 ottobre 1864.
Don Bosco lo inviò subito a Lanzo come insegnante di terza e di quarta
elementare. Il collegio aveva iniziato le attività in quell'autunno, assumendo
anche la gestione delle scuole comunali. Fino allora in esse era regnata tale
indisciplina che i maestri precedenti avevano tutti abbandonato il campo.
Con l'esperienza acquisita già a Mornese il nuovo insegnante impostò il
2 Sac. Domenico PESTARINO: nato a Mornese (Alessandria-Italia) il 5 gennaio 1817,
compì gli studi al Seminario di Genova; ordinato sacerdote nel 1,839, rimase in Semi-
nario fino al 1846, venendo poi a Mornese, ove fece il vice-parroco. Nel 1862 conobbe
don Bosco a Torino. Salesiano nel '63, rimase a Mornese fino alla morte, collaborando
con don Bosco nella fondazione dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Morì il
15 maggio 1874.
3 Le scuole di metodo erano obbligatorie per tutti i maestri in esercizio, che avevano
meno di 50 anni. Anche quelli che non erano mastri vi potevano essere ammessi, previo
esame. La scuola di Chiavari fu istituita nel 1848.
Il corso durava tre mesi, dallo agosto al 20 ottobre. Gli insegnamenti venivano
impartiti da un Professore, da un Assistente e da un Maestro di calligrafia. Il program-
ma comprendeva sia una parte di Pedagogia sia il contenuto delle materie che si inse-
gnavano nella scuola elementare e i loro metodi specifici. Al termine del corso gli allievi
erano tenuti a sostenere un esame, scritto e orale, che valeva anche per il conseguimento
della patente di maestro elementare.
Destinate a formare maestri delle scuole elementari e a diffondere universalmente
la cognizione e la pratica delle migliori dottrine (cf. Regie patenti dallo agosto 1845,
N. 515) le scuole di metodo provinciali furono il primo nucleo dal quale si svilupparono
poi le scuole normali istituite prima della legge Lanza (1858) e poi dalla legge Casati
(13 novembre 1959). Ma le esigenze e i programmi di massima subirono spesso notevoli
riduzioni sia per le difficoltà finanziarie dello Stato sia per la necessità di adeguamento
alle condizioni culturali degli aspiranti, del resto richiesti in numero crescente da una
scuola in espansione. Si ebbero, così, vari tipi e modalità di abilitazione all'insegna-
mento elementare, inferiore o superiore. «Gli esami erano aperti a tutti gli aspiranti
'dovunque e comunque' avessero compiuti i loro studi, purché di età non inferiore
a 18 anni se uomini, 17 se donne, per il grado inferiore; ai 19 e 18 rispettivamente,
per il grado superiore» (L ZAMBALDI, Storia della scuole elementare in Italia. Roma,
LAS, 1975, p. 229; Cfr. l'intero cap. VII. Scuole per i maestri, pp. 221-239).