Recensioni
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prattutto tenendo in conto che, nella seconda parte degli anni 80 del nostro secolo,
sono state curate dai membri dell'Istituto Storico Salesiano varie ristampe delle edi-
zioni critiche di questo e di altri scritti pedagogici di don Bosco.
Per ciò che riguarda gli "scritti biografici agiografici" troviamo questa volta,
nell'ambito della lingua tedesca, gli autori francesi e italiani, le cui opere hanno avuto
pure ampia diffusione in altri contesti culturali già in vita del Fondatore dei Salesiani:
Charles D'Espinay (1883), Albert Du Bois (1885), Giovanni Battista Lemoyne
(1927), Carlo Salotti [che non è SDB!] (1930), Henri Bosco (1961), Teresio Bosco
(1987).
Tra i 232 libri e articoli raccolti in questa sezione della Bibliografia ci sono an-
che, ovviamente, numerosi titoli pubblicati originariamente in tedesco. Ma si riceve
l'impressione che si tratti in generale di scritti di carattere prevalentemente divulgati-
vo. Nell'ultimo periodo considerato (1981-1994) si avverte un particolare interesse
per gli aspetti attraenti della figura di don Bosco: Ein phantastisches Leben (1983,
1987); DonBosco is(t) okai (1987, 1988, Vienna), DonBosco is(t) okay! (1988, Kla-
genfurt), Don Bosco. Ein Freund der Kinder (1989), Der lachende Engel. Don Bosco
Kinder (1993).
Più rigorosa invece è l'impostazione di un discreto numero di scritti riscontrabili
tra quelli indicati nell'elenco dei 150 saggi riportati in questo quaderno bibliografico,
che si occupano direttamente del tema dell'educazione in don Bosco. Va attribuito il
merito, in particolare, all'influsso di due autorevoli cultori delle scienze pedagogiche:
Leonhard Habrich e Franz Poggeler. Habrich pubblicò il primo dei suoi otto lavori sul
pensiero pedagogico del Santo piemontese nel 1889. E l'autore della voce "Bosco,
Don" nel Lexikon der Pedagogik (Freiburg, Herder, 1913). Il pedagogista Poggeler,
dopo il 1965, si è occupato a diverse riprese dell'argomento e alcuni dei suoi saggi su
don Bosco sono stati tradotti in spagnolo. Accanto a questi due professori non sale-
siani si collocano quelli appartenenti alla cerchia salesiana. Anzitutto va sottolineata
la buona accoglienza della traduzione della raccolta antologica di don Fascie (1930,
1934, 1955) e del saggio di don Auffray (1928, 1931).
L'autorevolezza raggiunta da questi testi spiega, in parte, il fatto che fino ai pri-
mi anni trenta siano scarsi i saggi firmati da autori salesiani di lingua tedesca. Nel
1951 vide la luce la dissertazione di Nikolaus Endres (Die psychologische Begrun-
dung der Erziehungsmethode Don Bosco als Ursache seiner padagogischen Erfolge).
Da questo momento, e soprattutto negli ultimi decenni, l'attenzione al sistema preven-
tivo di don Bosco, da un punto di vista scientifico, si fa più sostenuta, non soltanto da
parte di Endres, ma anche di altri salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice, docenti in
istituti superiori: Weinschenk (morto prematuramente), Schmid, Schepens, Gertrud
Stickler, Johanna Schepping.
Riguardo ai 526 scritti elencati nella terza parte della Bibliografia, si può ripete-
re che sono saggi di carattere prevalentemente divulgativo. Si tratta nella maggior
parte dei casi di brevi interventi pubblicati nei Bollettini: "Don Bosco Kalendar Mün-
chen" e "Don Bosco Kalendar Wien". Ma certamente anche questi scritti possono aiu-
tare a conoscere la storia della recezione della figura di don Bosco. Un tema emerge
in forma molto netta: il tema dei "Traume" (40 scritti affrontano l'argomento). Segue
poi il tema "Maria im Lebern don Boscos" (36 scritti).