7_anno4_num2_220-304


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1.1 Page 1

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220 Pietro Braido
1. Doc. A - ms (frammenti).
II. TESTI
A = estensore del testo di base
A2 = interventi di A sul proprio testo
Ab = interventi di Don Bosco sul testo A _ A2
Ab2 = interventi successivi di Don Bosco
mrg sin = nella residua metà sinistra delle pagine
+ = nel testo indica i segni di rimando apposti da Don Bosco - spesso manca il testo di rite-
rimento perché esso si trovava nella metà destra della pagina andata perduta
Parole del Sac. Gio. Bosco sullo scopo del Patronato di S. Pietro alla pre- p. 1
senza di Mons. Pietro Sola Vescovo di Nizza e di altri benefattori.
Da questo luogo io posso liberamente esprimere lo scopo di un opera
che da voi fondata, da voi sostenuta, fu tante volte oggetto della vostra carità
5 e che ora umilmente ma caldamente vi prego di conservare sotto alla bene-
vola vostra protezione. Mentre poi io studierò di darvi un breve cenno sullo
scopo di questo medesimo patronato, vi prego di prima ascoltare una breve
storia che deve giovare a farci conoscere quanto desideriamo. Ascoltate.
Storia del Patronato
lO
Alcuni anni or sono il Vescovo di codesta diocesi veniva a Torino, e
1 Parole... S. Pietro] Nel giorno dell'inaugurazione dell'Ospizio [Patronato emend
sl Ab] di S. Pietro in Nizza Marittima 12 Marzo 1877 Parole del Sac. Bosco Gio. sullo
scopo dell'ospizio di S. Pietro in Nizza Marittima A Parole del Sac. Gio. Bosco sullo
scopo del Patronato di S. Pietro emend sl Ab2 post S. Pietro add nel giorno Ab
del Ab2
2 altri] molti signori A altri emend sl Ab
post benefattori add In
questo momento, Eccellenza Revma e Rispettabilissimi Signori, io provo una grande
consolazione, perché mi è [essendomi emend sl Ab] parlare in vostra presenza A del
Ab2 4 che] che A del Ab che add sl Ab2 4-5 da voi ... ora] fu tante volte oggetto
delle vostre sollecitudini e della vostra carità, opera da voi fondata, da voi sostenuta,
e che in questo momento A da voi fondata, da voi sostenuta, fu tante volte oggetto
della vostra carità e che ora corr Ab 5 post conservare add sl costantemente
Ab del Ab2 6 Mentre... studierò di] Di qui pure io posso compiere un sacro mio
dovere cioè di ringraziarvi della carità usata a me nella persona dei poveri fanciulli
del patronato; di qui insieme posso A Di qui... compiere il dovere di riconoscenza...
patronato e nel tempo stesso corr Ab del Ab2 Mentre poi io studierò di emend sl Ab2
7 medesimo add sl Ab 7-8 patronato, ... farci] patronato. Ma prima di ogni altra
cosa vi prego di ascoltare una breve storia, che deve giovare per farci A patro-
nato, vi prego di prima ascoltare una breve storia che deve giovare a farci corr Ab
9 Storia del Patronato add sl Ab

1.2 Page 2

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 221
dopo averi
p. 2
lamentava
+ che specialmente nei giorni festivi correvano I
p. 3 avviarsi a qualche mestiere. Ma dove trovare questa casa, e quando si trovasse
come comperarla, e con quali mezzi? + Questa casa doveva aprirsi qui in Nizza 15
a favore de' ragazzi di questa città. Riguardo ai mezzi materiali abbiamo una-
nimi data questa risposta:
I confratelli della Conferenza di S. Vincenzo faranno quello che possono;
Nizza poi essendo la città della carità e della beneficenza non ci rifiuterà il
suo appoggio.
20
Si tratta del bene della società, si tratta di salvare anime, Dio è con noi,
egli ci aiuterà.
Ed ecco due preti partire da Torino colle mani in mano senz'altro cor-
redo che la fiducia nella provvidenza divina I
p. 4 esprimendo con apposito sermoncino la sua grande consolazione del gra- 25
nello di senapa seminato da cui egli sperava incremento e vantaggio.
Il nascente istituto venne detto di S. Pietro in ossequio al vescovo che lo
inaugurava, in onore di S. Pietro principe degli apostoli, e più ancora in
omaggio al Sommo Pontefice Pio IX che degnavasi mandare una speciale bene-
dizione all'istituto, + ai benefattori di esso aggiugnendo pel primo la generosa 30
offerta di due mila franchi.
allontanarsi
riesce I
p. 5 il piccolo numero di ricoverati rese vie più manifesta la necessità e il modo
di provvedere al crescente numero di poveri fanciulli e per far l'opera in 35
più larga sfera si cercò altro edifizio, altro luogo con giardino, che ci valesse
di ricovero e di luogo per trattenere gli esterni in piacevole ed onesta ricrea-
zione 10 nei giorni festivi.
12 lamentava add marg sin Ab 13 che... correvano add mrg sin Ab 14 tro-
vare add sl Ab 18 posi faranno add tutto A del Ab 19 la add sl A 21 ante
Si tratta add Inoltre A del Ab Si] si A Si con' Ab 25-31 esprimendo ... franchi
add mrg sin Ab 25-26 granello ... seminato] seme gettato dal novello istituto Ab
granello di senapa seminato emend Ab2 26 incremento e add sl Ab2 post van-
taggio add per la gioventù Ab del Ab2 27 detto] inaugurato sotto al nome Ab
detto emend sl Ab2 29-30 mandare... benedizione] benedi Ab mandare una spe-
ciale benedizione emend Ab2
30 ai benefattori di esso add mrg in! Ab2
pel
primo add sl Ab2 32 allontanarsi add mrg sin Ab 33 riesce add mrg sin Ab
34 il] Quel A il corr Ab rese vie più] vieppiù rese A rese vie più corr Ab e il mo-
do add sl Ab 35 poveri add sl Ab post fanciulli add che dirnandavano rifugio A
del Ab e per] A fine di A e per emend sl Ab 36 post giardino del con ricrea-
zione Ab ci ... per] valesse a dare ricovero ai più pericolanti da A ci valesse di
ricovero e di luogo per corr Ab 37 posi trattenere add eziandio A del Ab post
esterni add nei giorni festivi A del Ab nei giorni festivi add Ab2

1.3 Page 3

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222 Pietro Braido
Continua a pago seguente. N. 6.1
40
+ l'offerta del S. Padre p. 6
Villa Gautier I
ricreazione, assistenza addattata e divisa dai piu piccoli. + Altra frazione del p. 7
giardino [alla par] te opposta e dietro alla casa serve a trattenere gli artigia-
nelli esterni invitati e ricercati da varie parti della città che vengono qui a
45 passar il giorno festivo. A poca distanza da questi, ma intieramente separati,
fanno ricreazione gli interni cioè quelli che sono raccolti e vivono nella casa
che inauguriamo. Rimane ancora libero un tratto di giardino, e questo sarà
destinato all'opera del giovedì, in favore dei giovanetti studenti. Trattenuti
qui con trastulli di ginnastica, con declamazione, con musica, teatrino, giova
50 sperare che passeranno la giornata di [vacanza] lungi dai pericoli
e con vantaggio. della scienza e della moralità. Ma tutte queste categorie di
allievi prima di prender parte ai loro divertimenti devono compiere i loro
religiosi doveri in chiesa." Se poi voi, o Signori, vi degnate di visitare questo
edifizio troverete camere ridotte a chiesa, + che noi presentemente occupia-
55 mo, nelle camere attigue si trattengono gli operai del circolo cattolico dove,
oltre la ricreazione, avvi cucina, dispensa di
bibite e di commestibili per quelli che amassero passare qui l'intera l
+ Si presentò questa mattina un giovanetto chiedendo ricovero. Chi sei p. 9
tu, gli fu richiesto. - lo sono un fanciullo, un povero orfanello. E tua madre?
60 Mia madre è nella massima miseria, e non potendomi dar pane mi mandò a
cercarmi di che vivere. Come ti guadagni il pane? lo mi vo guadagnando il
40 l'offerta del S. Padre add mrg sin Ab 41 Villa Gautier add mrg sin Ab 42
ricreazione] trastulli A ricreazione emend sl Ab divisa]separata A divisa emend sl
Ab piccoli] giovani A piccoli emend sl Ab frazione] parte A frazione emend
sl Ab 43 alla parte... casa] di dietro della casa A alla parte opposta e dietro alla
casa emend sl Ab
44 invitati] ivitati A invitati CMr A2
46 fanno] sogliono
far la A fanno emend sl Ab gli] i giovani A gli emend sl Ab vivono] mante-
nuti A vivono emend sl Ab 48 in favore dei] opera destinata ai A in favore dei
corr Ab post studenti add nei giorni di vacanza affinché A del Ab Trattenuti]
trattenuti A Trattenuti corr Ab 49 qui add sl Ab con" add sl Ab 49-50
giova... passeranno] possano passare A giova sperare che passeranno emend Ab
50 di vacanza add Ab post pericoli add morali A del Ab 51 e con... moralità]
mentre resteranno soddisfatti in modo lecito ed utile nella parte temporale A e con
vantaggio della scienza e della moralità emend sl Ab 52 compiere] cornpieri A
54 che noi] dove noi A che noi emend sl Ab 54-55 occupiamo] siamo radunati A
occupiamo emend sl Ab 55 del circolo cattolico] adulti A del circolo cattolico
emend sl Ab 56 post cucina add economica A del Ab dispensa di add sl Ab
57 di add sl Ab per quelli che add sl A 58 ante Si presentò add Un giovanetto
indirizzato da una caritatevole persona A indirizzato da una caritatevole persona
corr Ab Si] si A Si 001'1' Ab un giovanetto add sl Ab 59 post fanciullo add
io sono A del Ab

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
223
pane suonando il violino. Dove? nelle osterie e nei caffé, ma se potrò imparar
bene la musica spero più tardi andare a suonare nei teatri e così guadagnarmi
del danaro. Quanti anni hai? Ne ho quindici in sedici. Sai a leggere e scri-
vere? molto poco. Sei già promosso alla santa comunione? Non ancora. Dato- 65
gli poi un breve esame di religione per sopprapiù si conobbe che egli ne igno-
rava le parti più elementari, e che versava nel massimo pericolo di perdere
l'onore, l'anima e andarsi ad unire cogli infelici abitatori delle prigioni (1).
+ Da questo e da altri fatti simiglianti potrete comprendere la condi-
zione dei nostri giovani. Raccogliere poveri e pericolanti ragazzi, istruirli 70
nella religione, gli esterni collocarli a lavorare presso ad onesto padrone; e
gli interni can
gli uditori del fatto erano
riferiva. Si raccolsero pertanto
[ for ]mato un circolo apparve il nostro vio I
75
p. 10
+ Gli esterni sono in numero assai
notabile, ma gli interni per ora
Voi n
quelli I
p. 11 possa conseguire il suo fine, che è il bene dell'umanità, e la salvezza delle 80
anime. Ora come provvedere a tanti bisogni che occorrono? Come trovare
il denaro indispensabile per dar pane agli interni, vestirli, provvederli di
maestri, di assistenti.. di capi d'arte? Come continuare i lavori intrapresi e
terminare quelli che dovrebbonsi cominciare? E' tutto vero, anzi io aggiungo
ancora per sostenerli si dovettero contrarre parecchi debiti, e questa mede- 85
sima casa non è pagata se non per metà, cioè vi sono ancora oltre a quaran-
tacinque mila franchi da pagare.
Malgrado tutto questo non dobbiamo sgomentarci. Quella provvidenza di-
vina, che qual madre pietosa veglia sopra tutte le cose, che provvede agli
uccelli dell'aria, ai pesci del mare, agli animali della terra, ai gigli del campo, 90
62 posi caffè add ma A del Ab 62-63 ma ...musica add sl Ab 66 di] della A di
emend sl Ab ne add sl Ab parti] cose A parti emend sl Ab 67 che add sl Ab
68 e] ed A e corr Ab cogli. .. delle] con quelli che popolano le A cogli infelici abi-
tatori delle emend sl Ab 69 e da ... potrete] fatto voi potrete facilmente A e da
molti altri fatti simiglianti potrete emend sl Ab e da altri... potrete corr Ab2
post comprendere add quale sia A del Ab 70 Raccogliere] Raccoglie A Racco-
gliere corr A 2 ante poveri add giovani A del Ab post pericolanti add sl ra-
gazzi Ab 71 post ad add un A del Ab 73-75 gli ... vio add mrg sup Ab post
uditori add mo A del Ab 75 formato] fatto Ab formato emend sl Ab2 76-77
Gli ... ora add mrg sin Ab 78 Voi n add mrg sin Ab 79 quelli add mrg sin Ab
80 post umanità, add la gloria di Dio A del Ab 82 agli] ad A agli corr Ab 85
sostenerli] tali spese, che erano indispensabili, A sostenerle emend sl Ab sostenerli
corr Ab2 85-86 posi medesima add nostra A del Ab

1.5 Page 5

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224 Pietro Braido
non provvederà a noi che vogliamo salvare anime, quelle anime per cui egli
ha creato tutto quello che nel cielo e nella terra si contiene? Di più quel
Dio che in voi, nei benefici vostri cuori ha inspirato il generoso pensiero di
promuovere, di fondare, di sostenere finora quest'opera, non continuerà ad
95 infondere grazia, coraggio e somministrare mezzi per continuare? Più ancora:
Quel Dio che con niente fece sì che si fondassero degli instituti in cui sono
raccolti circa quattordici mila fanciulli, senza che per loro vi sia nemmeno
un soldo I
+ in queste opere che tutte p. 12
100
tale opera
+ Mercede
+ e di generosità infinita. Come ricco può darci largo guiderdone per ogni cosa
che facciamo per suo amore, come padre di generosità infinita paga con buona
misura ogni più piccola cosa facciamo per amor suo. La limosina, egli ci
105 dice nel libro di Tobia, cancella i peccati, fa trovare misericordia, nel cospetto
di Dio, e ci conduce alla vita eterna. Elemosina est quae purgat peccata, facit
invenire misericordiam et vitam aeternam. I
ve ne sono altre di gran lunga maggiori.
p. 13
E questo nostro divin Salvatore, mentre viveva mortale sopra la terra +
110 disse che quanto si fa per gli infelici lo reputa fatto a lui medesimo." Dun-
que non sono più poveri fanciulli che dimandano carità, ma è Gesù nella
persona del povero. Per questa ragione quando ci presenteremo al tribunale
del Giudice Supremo + la prima cosa che ci ricorderà non sono le case fab-
bricate, i risparmi fatti, la gloria acquistata, o le ricchezze procacciate. Di ciò
115 non farà parola, ma unicamente dirà: lo avea fame e tu nella persona dei
mendici mi hai dato pane; io era nudo e tu mi hai vestito, io aveva sete e
mi hai dato da bere, era in mezzo di una strada e tu mi hai dato ricovero.
Queste ed altre cose dirà il Divin Giudice siccome stanno registrate nel Santo
91 post salvare add delle A del Ab 93 il generoso pensiero add sl Ab 95 post
infondere add nei vostri cristiani cuori A del Ab e] i A e corr Ab
sommmi-
strare add sl Ab 96 fece ... fondassero] aiutò a fondare tanti A fece sì che si fon-
dassero degli emend sl Ab 99 In... tutte add mrg sin Ab posi opere add così
bene cominciate, opere A del Ab 100 tale opera add mrg sin Ab 101-1071Vler-
cede... aeternam add mrg sin, Ab
102 ante generosità add una Ab del Ab2
post ricco add infinitamente Ab del Ab 2 103 post padre di add una Ab del Ab2
104 posi cosa add che Ab del Ab 2 ante La Iìmosina add promesso una grande
mercede a chi fa ogni opera di carità Ab del Ab2
105 cancella] ci scancella Ab
cancella corr Ab2 ante fa add ci Ab del Ab2 105-106 nel cospetto di Dio add
sl Ab2 107 post et add ducit ad Ab del Ab 2 108 ante ve ne add ricompense A
del Ab
109 post terra add disse A del Ab 110 gli] questi A gli emend sl Ab
lo reputa fatto] si fa A lo reputa fatto corr Ab 111 più] già A più emend sl Ab
114 i risparmi fatti add sl Ab 114-115 Di. .. parola add sl Ab

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
225
Vangelo; e dopo di che darà loro la sua benedizione, e li condurrà al pos-
sesso della vita eterna.
120
Né ci deve recare alcuna inquietudine la pochezza dei mezzi di cui taluno
può disporre. Dio si merita tutto, ma si contenta di poco. Date un solo bic-
chier d'acqua fresca ad un poverello, e voi avrete una mercede assicurata
in cielo. I
p. 14
E' mercede grande quella che Dio benefica i suoi minimi, il centuplo 125
della nostra carità. Il centuplo della vita presente sono le speciali grazie di
ben vivere e di ben morire; consistono nella prosperità delle campagne, nella
pace e concordia delle famiglie, nel buon esito degli affari temporali,
nella sanità dei parenti e degli amici; nella conservazione, nella buona educa-
zione della propria figliuolanza, E' ricompensa della carità cristiana il pia- 130
cere, che ognuno prova in cuor suo nel fare un'opera buona. Non è una con-
solazione quando si riflette che con una picciola limosina si contribuisce a
togliere degli esseri dannosi alla civile società e farne degli onesti cittadini?
esseri che invece di andare a consumare i sudori altrui nelle prigioni; si met-
tono in grado di onorare la umanità; di lavorare e col lavoro andarsi a gua- 135
dagnare onesto sostentamento; e ciò con decoro dei paesi, in cui abitano;
con onore delle famiglie a cui appartengono?
Oltre al centuplo che Dio pietoso concede nella vita presente e nella
futura avvi ancora una ricompensa che viene dagli stessi beneficati + Sì, o
119 li condurrà al] darà loro il A lo reputa fatto corr A2 121 deve recare] rechi
A deve recare emend sl Ab 122 post Dio add è infinitamente grande e infinita-
mente grande. Egli A del Ab 123 assicurata] infinita A assicurata emend sl Ab
124 post cielo add Ve lo dico in verità, dice nel Vangelo, che un A del Ab 125-
140 È mercede... Signori, add mrg sin Ab
125 benefica] no mano caritatevole
ai Ab benefica emend sl Ab2 suoi add sl Ab? ante centuplo add to gli toc-
cano fare tali opere Ab del Ab 2 126 della nostra carità] anche nella vita presente
Ab della nostra carità emend sl Ab2 Il]Questo Ab Il emend sl Ab2 sono le]
consiste nelle Ab sono le emend sl Ab2 post grazie add che Dio suole concedere
Ab del Ab2
127 consistono add sl Ab 2
128 delle] tra le Ab delle corr Ab2
degli affari temporali] dei commerci Ab degli affari temporali corr Ab2 129 dei]
tra Ab dei emend sl Ab2 e degli] ed Ab e degli emend sl Ab 2 129-130 nella
conservazione... figliuolanza add Ab 2 130 ante ricompensa add pure una Ab del Ab2
130-131 post piacere add il conforto Ab del Ab 2 131 ante che add sl che Ab2 del Ab 3
ognuno add sl Ab 2
post ognuno add naturalmente Ab del Ab2
post prova
add sempre Ab del Ab2 131-132 ante consolazione add grande Ab del Ab2 132
si riflette che add sl Ab 2
post una add te Ab del Ab2
133 civile add sl Ab2
farne] ne fa Ab farne emend sl Ab2 135 grado] uno stato Ab grado emend sl Ab2
di 2 add Ab2 135-136 andarsi... e ciò] guadagnarsi onestamente il pane della vita;
ma Ab andarsi a guadagnare onesto sostentamento: e ciò corr Ab2 138 centu-
plo] alla mercede grande Ab al centuplo corr Ab 2 139 una] un'altra Ab una con
Ab2 che viene dagli] da parte degli Ab che viene dagli corr Ab2

1.7 Page 7

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226 Pietro Braido
140 Signori, I
a Dio piacerà vostri giorni siano coronati da una santa morte
p. 15
+ incontrarvi per le
vie della città, o in qualsiasi altro luogo,
+ il capo
in segno di incancellabile gratitudine sulla terra, mentre Iddio vi terrà assi-
145 curata la mercede dei giusti in cielo." Così riceverete il centuplo nella vita
presente e la eterna ricompensa in futuro." Centuplum accipietis et vitam
aeternam possidebitis.
142 ante incontrarvi add Cosi, o Signori, oltre l'umile offerta delle quotidiane nostre
preci, quando avremo la bella sorte di A del Ab 143 post città add ci scopri-
remo sempre A del Ab o in luogo add sl Ab 145-146 Cosi... futuro add marg
in! Ab 2 146-147 Centuplum possidebitis add Ab

1.8 Page 8

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
227
2. Doc. H - testo a stampa dell'edizione italiana separata Inaugurazione del
Patronato di S. Pietro in Nizza a mare. Scopo del medesimo esposto dal
Sacerdote Giovanni Bosco con appendice sul sistema preventivo nella edu-
cazione della gioventù. Torino, Tipografia e Libreria Salesiana 1877.
B = redazione manoscritta di Don Gioachino Berta
W, W = successivi interventi di Don Berta
Bb = interventi di Don Bosco sul ms B
D redazione manoscritta italiana per l'edizione bilingue
D2 = interventi successivi del redattore del ms D
Db interventi di Don Bosco sul ms D
Dc = testo contenuto nel foglio aggiunto al doc. D tra pago 28 e 29
F = testo italiano a stampa dell'edizione bilingue
Inaugurazione del Patronato di S..Pietro in Nizza a mare
Scopo del medesimo esposto dal Sacerdote Giovanni Bosco
con appendice sul sistema preventivo nella educazione della gioventù
p. 3
INAUGURAZIONE
Il Patronato di S. Pietro aperto nella città di Nizza in favore dei fan- 5
ciulli pericolanti fu dai Nicesi accolto con grande benevolenza. Tutti però de-
sideravano che la Pia Istituzione venisse con una festa di famiglia inaugurata,
affinché ognuno fosse in certo modo pubblicamente assicurato che i loro voti
erano appagati.
L'Autorità ecclesiastica e le Autorità civili ne accolsero con piacere e 10
2 Scopo] scopo B esposto] Esposto D Sacerdote] Sac. B Giovanni] Gio.
B Gioa. D 3 con... gioventù add Bb con] Con BD 5-6 fanciulli 0111, D add
mrg Db 7 però] pero D 10 L'Autorità... civili] Le autorità civili e l'autorità
ecclesiastica BD L'autorità Ecclesiastica e le autorità civili corr Db
1 Cfr Francis DEsRAMAuT, Don Bosco à Nice. La vie d'une école projessionnelle
catbolique entre 1875 et 1819. Paris, Apostolat des Editions 1980, 397 p. Il ter-
mine francese patronage, rapportato alle istituzioni educative di Don Bosco, indica
sia l'oratorio che l'ospizio. Nel suo discorso Don Bosco distingue i rispettivi desti-
natari in «esterni» e «interni »: v. più avanti lin. 142-156, 231-234.
5 Nice, capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime, passata dal Regno sardo
alla Francia in forza del trattato del 24 marzo 1860 e in seguito al plebiscito del
15-16 aprile 1860. Il comune contava nel 1876 53.397 abitanti (325.400 nel 1971),
il dipartimento 203.604.

1.9 Page 9

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228 Pietro Braido
cordiale approvazione l'invito. Il Sig. Cav. Raynaud Sindaco della Città trat-
tenuto da affari imprevisti fu rappresentato dal Cav. Toselli assessore. Monsig.
Pietro Sola col Clero della cappella vescovile venne a pontificare solennemente.
I giornali avendo pubblicato tale inaugurazione ognuno presumeva l'inter-
15 vento di molti cittadini; ad evitare quindi la confusione nella ristrettezza del
sito si indirizzò una circolare a coloro che potevano più specialmente essere
interessati. I
La circolare era del tenore seguente:
p. 4
«Lunedì 12 corrente, alle due e mezzo pomeridiane Monsig. Vescovo
20 inaugurerà il Patronato di S. Pietro) Piazza d'armi, N° 1, antica villa Gautier.
Questo edifizio e giardino venne testè acquistato e destinato a raccogliere fan-
ciulli abbandonati per far loro apprendere un mestiere. Colla persuasione che
quest'opera eminentemente popolare e moralizzatrice incontrerà certamente la
simpatia di tutte le persone che prendono parte a quanto contribuisce al bene
25 della classe operaia, il Comitato vi prega di voler onorare di vostra presenza
questa funzione.
Monsig. PIETRO SOLA Vescovo.
11 post invito add Il sig. Prefetto fu rappresentato dal sig. avv. Augusto Faraut con-
sigliere di Prefettura; E IlJ il E RaynaudJ N. E CittàJ città B 12 fuJ
fu ED venne emend sl Db del Db 2 fu emend sl Db 2 Cav.] cav. B ToselliJ To-
sello E 13 post Sola add col suo Vicario Generale e B CleroJ clero ED cap-
pella vescovileJ Cappella Vecovile E 14 inaugurazioneJ inaugurazione, D 16
sitoJ, sito D 18 circolare]Circolare E seguente:J seguente; E 19 « Lunedì]
Lunedì, B e om ED 20 Patronato ... Pietro sine lin subd E Pietro.] Pie-
tro B armi.] armi ED N° I,J N. 1 BD 22 abbandonatiJ abbandonati, ED
25 classe] Classe D operaiaJ operaja ED Comitato] comitato sine lin subd E
Comitato corr D 27 Monsig. sine lin subd BD Vescovo sine linea subd ED
11 Auguste Raynaud, n. nel 1829, m. nel 1896, fu una delle personalità politiche
nizzarde più apprezzate nel periodo dell'annessione di Nizza alla Francia, durante
il secondo impero e all'avvento della terza repubblica, buon sindaco, generalmente
ben visto da uomini di tutte le correnti.
12 Un Toselli compare tra i membri della conferenza di San Vincenzo de' Paoli
presieduta dall'avv. Michel (cfr 11 mars 1894 Noces d'or de la Société de St-Vincent-
de-Pau! à Nice 1844-1894. Nice, Imprimerie du Patronage de St-Pierre 1894, p. 94).
20 E' la villa della vedova di Paul Gautier, il nome del quale si trova nell'elenco
dei membri onorari della Società di S. Vincenzo de' Paoli a Nizza (cfr Notice his-
torique des conjérences et oeuures de Saint Vincent-de-Paul à Nice. Nice, Impri-
merie-Librairie du Patronage de St-Pierre 1883, p. 66).
27 Giovanni Pietro (Jean-Pierre) Sola, n. a Carmagnola (Torino) il 16 luglio 1791,
sac. nel 1816, parroco per quarant'anni a Vigone (1818-1857), preconizzato vescovo
di Nizza il 21 dico 1857, dimissionario nel 1877, m. il 31 dico 1881, fu un prelato-
pastore sensibile al problema catechistico e giovanile.

1.10 Page 10

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
Sac. GIO. Bosco Superiore.
Sac. GIUS. RONCHAIL Direttore.
Il Comitato: Conte DI BÉTHUNE.
Conte MICHAUD DE BEAURETOUR.
Conte DE LA FERTÉ-MEUN.
Avv. ERNEsTo MICHEL.
Barone HÉRAUD.
229
30
28 Sac. sin lin subd BD Gio.] Giov. D Superiore] Fondatore B Superiore
emend sl sine lin subd Bb superiore sine lin subd D 29 Sac. sine lin subd BD 30
Conte sin Un subd BD 31 Conte Sin lin subd ED 32 Conte sine lin subd BD
33 Avv. sine lin subd BD 34 Barone sin lin subd ED Héraud] Heraud BD
28 Giovanni (s.) Bosco, 1815-1888, raggiunge nel quadriennio 1874-1877 il ver-
tice della sua attività di educatore, di progettatore di opere giovanili e di legi-
slatore degli Istituti religiosi da lui fondati e dell'Associazione dei Cooperatori Salesiani.
29 Giuseppe Ronchail, sacerdote salesiano, primo direttore del Patronage St-Pierre
(1876-1887), direttore a Parigi (1887-1898), n. a Laux d'Usseaux (Torino) il 21
maggio 1850, sacerdote nel 1872, m. a Parigi il 3 aprile 1898 (cfr «Bulletin Salé-
sien» 20 (1898) n. 5, giugno, pp. 151-159). Nel 1873 a Genova aveva conseguito
la patente di maestro di lingua francese con punti 42/60.
30 Il nome del Comte de Béthune ricorre varie volte nella storia della Società di
San Vincenzo de' Paoli di Nizza (cfr per esempio, Notice bistorique, p. 40 e 67).
Rievocandone la morte (avvenuta nel 1891) il presidente avv. Michel ricorda che
il conte, «présidant les courses et divers cercles mondains, faisait toujours faire
sur leurs budgets la part des pauvres, qu'il envoyait à nos Conférences» (Noces
d'or, p. 88).
31 Il Comte Michaud de Beauretour, m. il 23 ottobre 1903, fu presente in di-
verse opere benefiche di Nizza: le Conferenze di San Vincenzo de' Paoli, l'Arcicon-
fraternita della Misericordia, il Cercle Catholique d'ouvriers. Ne appare un breve
profilo nel periodico del Patronage St-Pierre, «Adoption» 1904, genn., pp. 14-15.
32 Il Comte de la Ferté-Meun si distingue molto presto nella Società di San Vin-
ceno de' Paoli (Notice bistorique, p. 68), nella Conferenza della parrocchia di
Saint-Martin e presidente di quella dell'Immaculée-Conception, Egli. è uno dei mem-
bri della Commissione creata nel 1869 « pour mettre sur pied l'Oeuvre du patro-
nage des apprentis» (Notice bistorique, p. 43).
33 Ernest Michel è un protagonista nell'ambito delle iniziative cattoliche nizzarde
e salesiane. Avvocato, scrittore, organizzatore della carità, nacque a Nizza nel 1833,
si laureò in giurisprudenza a Torino, dove conobbe il co. Cays e l'opera di Don
Bosco. Morì nel gennaio del 1896 (v. necrologia in «Bulletin Salésien» 18 (1896)
n. 2, genn., p. 21).
34 Il Baron Aimé Héraud de Chàteauneuf (1821-1902), dottore in diritto, Came-
riere segreto di cappa e spada di Sua Santità, fu membro attivo della Società di San

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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230
Pietro Braido
35
C. GIGNOUX.
AUGUSTE FARAUT (1).
Nizza, 9 Marzo 1877. I
(1) Mentre si affidava alle stampe il ragguaglio di questa inaugurazione una
dolorosa notizia viene ad amareggiare profondamente i nostri cuori. L'Avvocato
40 Augusto Faraut modello di vita cristiana, zelante confratello di S. Vincenzo che si
faceva tutto a tutti per beneficare, egli non è più. Avendo sempre goduta sanità e
robustezza invidiabile, sul fiore di sua età rapito da morte immatura il 31 marzo
testè spirato. Il Direttore del Patronato di S. Pietro ne dà comunicazione al Sac.
Bosco con questa breve lettera:
45
Amatissimo Signor Don Bosco)
Giunsi or sono poche ore a S. Giovanni per le confessioni pasquali di que-
sta popolazione; ma partii da Nizza col cuore addolorato, lasciando i nostri giova-
netti in costernazione. Stamane appresi con vero rincrescimento che ieri sera alle
dieci e mezzo l'Avvocato Faraut nostro amico, nostro benefattore, nostro appoggio,
37 Nizza, 9 marzo] Nizza Marzo B 38 alle stampe] alla stampa B 39 post
profondamente add tutti B del Bb AvvocatoJ avvocato B 40 post Faraut add
consigliere di Prefettura, B VincenzoJ Vincenzo, BD 41 aJ p D a corr D2
post per add tutti BD godutaJ goduto BD eJ è B 42 31J 31. D marzo]
Marzo BD 45 Amatissimo ... Bosco sine lin subd BD Signor] Sig. B Don]
D. BD 46 Giovanni] Gioanni BD post per add la predicazione e B pa-
squali] Pasquali, B Pasquali D
46-47 di questa popolazione om B add sl Bb
48 ieri] j eri B 49 dieci eJ nove B Avvocato] avvocato B D
Vincenzo de' Paoli (Notice bistorique, p. 43; di lui apparve un lungo necrologio in
« Adoption » 1902,dic., pp. 213-225).
35 Il nome C. Gignoux si trova nell'elenco dei membri della Società di San Vin-
cenzo di Nizza (Notice bistorique, p. 71).
36 Il Baron Auguste Faraut o Faraud, avvocato, n. nel 1841, m. nel 1877, fu
presidente dal 1863 della Conferenza di Saint-Martin e per brevissimo tempo, pri-
ma della morte prematura, del Cerc1e Catholique d'ouvriers (Notice bistorique,
p. 38 e 57).
40 Confratelli di S. Vincenzo sono i membri della Società di San Vincenzo de' Paoli,
fondata a Parigi nel maggio del 1833 dal giovane studente universitario Frédéric
Ozanam (1813-1853), poi professore alla Sorbona. A Nizza la prima Conferenza fu
costituita nel 1844, favorendone l'irraggiamento in Liguria e in Piemonte. Essa
intrattenne rapporti amichevoli con il conte Carlo Cays (1813-1882), presidente del
Consiglio Superiore delle Conferenze del Piemonte e, negli ultimi anni di vita
(1878-1882), sacerdote salesiano.

2.2 Page 12

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
231
era morto. Pochi giorni sono era venuto a farci visita: seppi dipoi che era un poco 50
indisposto. Tutti i giorni andavamo a chiedere notizie di lui e solo venerdì a mez-
zogiorno il Barone Heraud suo zio mi disse che stava meglio. Ieri sera il sig. Barone
andò a fargli visita alle sette e ne fu contento avendo visto che egli sorridendo pren-
deva parte agli scherzi che si preparavano per la lotteria in favore della Biblioteca
popolare gratuita, della quale il sig. Avvocato era pure uno dei fondatori. Alle otto 55
e mezzo un accesso cerebrale lo colpì ed in breve ora lo condusse all'altra vita.
Lascia un gran vuoto in Nizza, la povera sua moglie con due ragazze, delle quali
una ancora di pochi mesi, vedova di 25 anni, e tanti poveri che piangono la sua
morte. Per noi in particolare è una vera sventura. Egli era Cooperatore Salesiano
e fu dei primi e dei più zelanti. Ho tosto ordinato preghiere, comunioni, messe 60
tra noi pel riposo eterno dell'anima del compianto Avvocato e lo raccomando
eziandio alle preghiere dei giovani dell'Oratorio e di tutti i confratelli.
S. Giovanni di Villafranca, 1 aprile 1877.
Aff.mo figlio
Sac. GIUS. RONCHAIL. 65
p. 5 In Chiesa. - Musica religiosa eseguita dagli allievi dell'Istituto - Scopo del-
l'opera esposto dal Sac. Bosco - Benedizione col SS. Sacramento in for-
I ma solenne impartita da Monsig. Vescovo.
p. 6 Nel giardino. - Dialogo composto da Monsig. Sola - Musica e trattenimenti
diversi - Visita delle sale, delle scuole e dei laboratori.
70
Nel giorno stabilito, assai prima del cominciamento delle funzioni, la pic-
cola cappella e le camere attigue erano stivate di gente accorsa. Il cortile nel-
50 ante visita add una B del Bb visita: seppiJ visita. Seppi B cheJ ch' D
eraJ eravamo B era corr B2 pocoJ po' BD 51 andavamo a chiedereJ si di-
mandavano B andavamo a chiedere emend Bb venerdì] Venercli BD 52 He-
raudJ Héraud B stavaJ andava B stava emend sl Bb ante sig. add sullodato B
sig.J Sig. D post Barone add sullo dato B sulludo D sullo do corr D2 del D2 53
contentoJ contento. B contento, D 53-55 avendo ... fondatori om B 55 gratui-
ta,J gratuita D sig.J Sig. DunoJ un D 55-56 otto e mezzo J 8 ~ BD ce-
rebraleJ celebrale D cerebrale corr D2 56 breveJ men di mezz' B 57 Nizza,
laJ Nizza. La B Nizza, la corr B2 57-58 delle ... mesi om B 58 di 2J all'età di
BD anni,J anni BD 59 Cooperatore SalesianoJ cooperatore salesiano, B coo-
peratore Salesiano D 60 dei 2J de' B 61 AvvocatoJ avvocato, B 62 OratorioJ
oratorio B confratelliJ Confratelli B 63 GiovanniJ Gioanni BD Villafran-
ca,J Villafranca 1877J 77 B 64 figlioJ Figlio D 65 Gius.J G. B 66 ante
In add sl Ordine della festa BD In Chiesa sine lin subd BD 67 Bosco -J Bo-
sco: B 69 Nel giardinoJ Nel Giardino sine lin subd BD composto ... Sola add
mrg Bb Mons.] Mons. om. B add mrg Bb Musica] Musica, B 70 laboratorii]
laboratorii. » F 72 cappella] Cappella B 72-74 Il ... colori orn B

2.3 Page 13

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232 Pietro Braido
le allée che lo dividono e lo fiancheggiano era ornato di molte bandieruole a
diversi colori. I giovanetti dello Stabilimento eseguirono vari pezzi musicali
75 a soprano, a contralto e a cori. Ognuno era maravigliato come in così breve
tempo gli allievi avessero potuto tanto progredire in quest'arte civilizzatrice
del cuore umano. Finito il canto dei Vespri il Sac. Bosco esponeva lo scopo
dell'Istituto colle seguenti parole:
Eccellenza Reuerendissima,
80
e Rispettabilissimi Signori Benefattori}
La vostra presenza, Eccell. Rev.'?", Onorevole Sig. Sindaco, Rispettabili
Signori, mi torna della più grande consolazione, perché mi dà opportu- I
nità di potervi pubblicamente ringraziare della carità usatami nella persona p. 7
dei poveri fanciulli del Patronato di S. Pietro. Nel tempo stesso mi è pur dato
85 di liberamente esprimere lo scopo di un'opera, che da voi fondata, da voi
sostenuta, tante volte oggetto della vostra carità, che ora umilmente, ma cal-
damente intendo porre e inalterabilmente conservare sotto la benevola vostra
protezione. Ma affinché io possa darvi una idea chiara dell'Istituto da voi
protetto, vi prego di ascoltare una breve istoria, che non deve tornarvi discara
90 e gioverà a farci conoscere quanto desideriamo. Ascoltate.
STORIA.
Alcuni anni or sono il Vescovo di questa Diocesi si recava a Torino, e
dopo aver parlato di altre cose lamentava una moltitudine di ragazzi esposti
73 dividono] divono D fiancheggiano] fiancheggiano, D era] eranoD era corr D2
74 diversi] varii D Stabilimento] stabilimento D vari] varii DB musicali]
di musica B musicali corr Bb 79 Reverendissima,] Reverendissima B 80 Ri-
spettabilissimi] Rispettabili B Signori] signori B post Signori add e B 81
Eccell.] Ecc. BD 83 pubblicamente om B add sl Bb 84 pur] pure B 87 la]
alla B 89 protetto,] protetto B 91 Storia.] Storia B
92 si recava] veniva
B si recava emend sl Bb
92-95 Il vescovo, recandosi in Piemonte, sua terra natale, e a Torino poté aver
pensato di sondare le intenzioni di Don Bosco presso la direzione centrale delle sue
opere, l'Oratorio di S. Francesco di Sales, in via Cottolengo 32. Ma è, forse, più
attendibile la versione dell'avv. E. Michel, il quale riferendosi al 1874 racconta:
«Cette mème année devait voir couronner la longue attente des Conférences de
Nice dans la réalisation de l'Oeuvredu Patronage(. ..). Alors le Président du Conseil
particulier, de passage à Turin, eut la pensée de s'adresser à Don Bosco et de lui
demander de venir prendre soin de nos enfants dans l'abandon( ...). Il fut convenu
que Don Bosco viendrait à Nice, visiterait I'Evèque et se rendrait compte des
choses. Il vint en effet » (Natice bistorique, pp. 53-54). Don Bosco arrivò a Nizza
con il futuro direttore Don Giuseppe Ronchail il lO dicembre 1874 e vi si fermò
due giorni.

2.4 Page 14

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
233
ai pericoli dell'anima e del corpo, ed esprimeva ardente desiderio di provve-
dere al loro bisogno. Poco dopo due signori di questa medesima città (1) a 95
(1) Il Barone Héraud e l'Avvocato Ernesto Michel.
nome dei Confratelli di S. Vincenzo de' Paoli esprimevano lo stesso rincre-
scimento soprattutto pei molti fanciulli, che nei giorni festivi correvano per
p. 8 le vie, vagavano per le piazze rissando, I bestemmiando, rubacchiando. Ma
crebbe assai il dolore di quei due benefattori degli infelici, quando si accorsero 100
che quei poveri ragazzi dopo la vita di vagabondo, dopo aver cagionati di-
sturbi alle pubbliche autorità per lo più andavano a popolare le prigioni.
Gran Dio, esclamavano, non si potrà impedire la rovina di tanti giovanetti,
che si possono chiamare infelici, non perché perversi, ma solamente perché
abbandonati? Abbiamo, è vero, i Patronati Domenicali che danno qualche 105
utilità, ma non provvedono abbastanza alla necessità di taluni che vivono
senza tetto, senza vitto e senza vestito. A ciò si aggiunge la penuria di Sacer-
doti, cui rimanga tempo libero di potersi occupare di questo importante mi-
nistero.
Fu allora che coll'approvazione dell'amatissimo Vescovo di questa Dio- 110
cesi i prelodati Signori scrissero lettere e poi vennero in persona a Torino
per osservare colà un ospizio destinato a somigliante classe di fanciulli (1).
(1) Si allude all'Oratorio di S. Francesco di Sales dove sono raccolti circa 900
poveri giovanetti destinati a diversi mestieri, a diversi rami di studio secondo le
varie propensioni e· capacità.
115
Vennero, fummo tosto intesi sulla necessità di una casa dove fossero attivati
i laboratorii, raccolti i più abbandonati, istruiti, avviati a qualche mestiere.
94 ai] a' B corpo,] corpo B 96 Héraud] Heraud BD Avvocato] avv. BD
97 Confratelli] confratelli D 98 soprattutto] sopratutto D soprattutto corr Db
fanciulli,] fanciulli BD 100 degli infelici,] degli infelici B degl'infelici D accor-
sero] accorsero, B 101 di] da B di corr Bb vagabondo,] vagabondo B ca-
gionati] cagionato D 102 popolare] popolar B 105 Abbiamo, è vero,] Ab-
biamo, è vero, B del Bb Abbiamo, è vero, add sl Bb 2 Domenicali] domenicali
BD danno] fanno B danno corr B2 107-108 Sacerdoti] sacerdoti B 113
Oratorio] oratorio B
109 Dopo «ministero» Don Bosco (Bb) pone un segno di richiamo e nel mar-
gine della pagina annota: «a linea» (= a capo).
111-112 Il faut probablement situer au printemps de 1875 la visite à Turin de M.
Michel et du baron Héraud de Chàteauneuf, que Don Bosco a raconté dans san
historique. F. DEsRAMAuT, Don Bosco à Nice...) p. 33.
5

2.5 Page 15

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234
Pietro Braido
Ma dove trovare questa casa, e quando si trovasse come comperarla, e con
quali mezzi sostenerla? Questa casa doveva aprirsi qui in Nizza a favore dei l'a-I
120 gazzi di questa città: in Nizza che è città della carità, della beneficenza, città p. 9
eminentemente cattolica. Quindi riguardo ai mezzi materiali abbiamo unanimi
data questa risposta: «I Confratelli della Conferenza di S. Vincenzo de' Paoli
»faranno quello che possono: Nizza poi non ci negherà il suo caritatevole
»appoggio. Si tratta del bene della società, si tratta di salvar anime, Dio è
125 »con noi, Egli ci aiuterà ».
Ed ecco due preti partire da Torino colle mani in mano senz'altro cor-
redo che la fiducia nella provvidenza del Signore e nella carità dei Nicesi.
Quei due preti furono accolti da tutti con grande benevolenza, perché da tutti
si giudicava necessario un Istituto per dare ricetto ai fanciulli pericolanti. Fu
130 allora, o Signori, che voi avete veduto il vostro Vescovo, qual buon pastore,
nella sua grave età d'anni 85 correre di piazza in piazza, di via in via, cer-
cando un sito, un asilo per gli orfanelli, per la pericolante gioventù. Quest'asilo
fu trovato in via Vittorio, N° 21; e i Confratelli di S. Vincenzo de' Paoli se
ne addossarono temporariamente la pigione.
135
Monsig. Vescovo inaugurava il novello Patronato, benediceva la cappella,
celebrava la santa Messa nel giorno 28 novembre 1875 esprimendo con appo-
sito sermone la sua grande consolazione pel granello di senapa seminato, da
cui egli sperava incremento e vantaggio. Il nascente Istituto venne detto di
S. Pietro in ossequio al Vescovo che I lo inaugurava, in onore di S. Pietro Prin- p. 10
140 cipe degli Apostoli e in omaggio al Sommo Pontefice Pio IX che degnavasi
mandare una speciale benedizione all'Istituto, ai Benefattori, ed a tutti i pro-
motori di esso, aggiungendo la generosa offerta di due mila franchi. Non si
pose indugio, si cominciò tosto a raccogliere ragazzi nei giorni festivi, se ne
ricoverarono alcuni de' più abbandonati. Tutto però questo locale consisteva
121 cattolica] Cattolica B 122 questa iter B Confratelli] confratelli D 123
possono:] possono; B 124 salvar] salvare B 125 EgliJ egli B 127 Signore]
Signore, D 130 avete] aveste B Vescovo,J Vescovo BD pastore,J pastore
BD 131 85J 85, B 132 Quest'J Questo BD 133 Vittorio, NoJ Vittorio N. BD
ConfratelliJ confratelli D 134 temporariamente] temporaneamente BD pigio-
ne J pigIone D pigione corr Db post pigione add (pigione = loyer) Db 136
28 novembre 1875 01n B novembre] Nov. D 137 sermone] sermoncino BD
sua 0112 B add sl Bb 139 S. Pietro sine lin subd BD post Pietrol add Principe
B del B2 140 Apostoli] Apostoli, B 141 Benefattori,] promotori B emend sl
benefattori B2 benefattori D edJ e BD 144 de'J dei BD Tutto peròJ Ma
tutto BD Tutto però corr Db
126 Alcune precisazioni in F. DESRAMAUT, Don Bosco à Nice...) p. 35.
140 Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti, Senigallia 1792-Roma 1878, papa dal
1846 al 1878.

2.6 Page 16

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
235
111 alcune camere a pian terreno e sotterra. Ma a che giovavano poche camere 145
in confronto di tanti fanciulli, che ad ogni momento chiedevano riparo alla
loro sventura? Il locale era ristretto, i ricoverati dovevano essere pochi, peral-
tro aveva bastato ad assicurarci, che i fanciulli discoli, cui talora si giudica
infruttuosa la stessa cristiana educazione, se possono allontanarsi dal pericolo
dei compagni, delle cattive stampe, chiusi in luogo appartato, con facilità si 150
riducono sul buon sentiero, divengono utili cittadini, decoro della patria, glo-
ria della nostra santa religione. Quel piccolo gregge, quel piccolo numero di
ricoverati rese viè più manifesta la necessità di provvedere al crescente numero
dei poveri fanciulli in più larga sfera, quindi si cercò altro edificio, che ser-
visse di ricovero ed un giardino capace a trattenere gli esterni in piacevole 155
ed onesta ricreazione nei giorni festivi. Questo luogo si trovò ed è la villa
Gautier, dove noi, Rispettabili Signori, presentemente siamo radunati. Questo!
p. 11 sito venne riputato assai opportuno, perché fuori dei tumulti della città, ma
abbastanza vicino per gli esterni che vi possono intervenire. Dopo molte incum-
benze questo stabilimento fu convenuto nella somma di (100,000) centomila 160
franchi tra acquisto e spese accessorie. Mediante l'offerta del S. Padre e di
altre caritatevoli persone si è già pagata la metà: speriamo che l'altra metà
sarà poco alla volta pagata.
Ora, o Signori, se volgiamo lo sguardo intorno a noi al mezzodì ci si
presenta un sito chiuso con uno steccato: esso è rimesso alla Società di S. Vin- 165
cenzo de' Paoli per le loro opere di carità. Altra frazione di giardino, in parte
opposta e dietro alla casa, serve a trattenere gli artigianelli esterni raccolti
da varie parti della città, che vengono qui a passare il giorno festivo. A poca
distanza da questi, ma intieramente separati, fanno ricreazione gli interni,
cioè quelli che sono ricoverati e vivono nella casa che inauguriamo. Rimane 170
ancor libero un tratto di giardino, e questo sarà destinato all'opera del Gio-
vedì, che ha per fine di raccogliere i giovanetti studenti, trattenerli con tra-
stulli, con ginnastica, con declamazione, con musica, col teatrino, affinché
145 pian] piano B sotterra] sottoterra BD a add sl B2 giovavano] gioveran-
no B 146 fanciulli,] fanciulli BD 147 dovevano essereJ erano BD dovevano
essere emend sl Db pochi,J pochi B 147-148 peraltro] però BD peraltro corr Db
148 aveva bastatoJ bastava B aveva bastato corr Bb assicurarci,] assicurarci BD
152 religione] Religione B
153 viè piùJ vie più B vieppiù D vie più corr Db
154 sfera,J sfera; BD edificio] edifizio B 154-155 post servisse add a quelli BD
155 posi in add particolare B del B2 156 neiJ ne' B trovò] trovò, B. la 0111,
B post villa add Paul D del Db 157 Gautier,J Gautier BD 160 stabili-
merito] stabile B 100,00J 100.000 BD 161 PadreJ Padre, B 162 metà.]
metà; B 165 steccato:J steccato; B 165-166 rimesso ... carità] dedicato ai gio-
vani del circolo degli operaj cattolici adulti, di quegli operaj cui è necessario un luo-
go, una ricreazione, assistenza addattata e divisa dai più piccoli B 165 Società]
società D 166 AltraJ La D Altra corr D del D2 add mrg D3 frazione] porzione
B frazione corr B2 diJ del BD 168 qui] giù B 171 ancor] ancora BD

2.7 Page 17

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236 Pietro Braido
possano passare la giornata lungi dai pericoli e con qualche vantaggio della
175 scienza e della moralità. Ma tutte queste categorie di allievi prima di pren-
dere parte ai loro divertimenti compiono sempre i loro religiosi doveri. I
Se poi voi, o Signori, avrete la degnazione di visitare questo edifizio,
troverete alcune camere ridotte a cappella, ed è appunto la chiesuola che
noi presentemente occupiamo. Altri appositi locali servono di cucina, di refe t-
180 torio, di dormitorio pei fanciulli dell'Ospizio; seguono poi locali per le scuole
di canto, di suono, di catechismo, di lettura che si fa di giorno e più ancora per
gli esterni che in numero assai notevole frequentano le scuole serali. In altra
località lavorano i calzolai, i sarti, i falegnami, i legatori da libri che sono
i laboratorii degli allievi dell'umile nostro Istituto.
185
È questa la piccola storia ch'io desiderava, anzi doveva esporvi affinché
sempre più siamo riconoscenti alla bontà del Signore che dal niente sa rica-
vare ciò che Egli giudica convenire all'adempimento de'suoi adorabili voleri.'
p. 12
SCOPO DI QUESTO ISTITUTO.
p.13
All'udire parlare di scuole, di mestieri, d'interni, d'esterni, di operai
190 adulti e di artigianelli voi mi direte: Di qual condizione sono questi giovani?
che è quanto dire: Qual è lo scopo di quest'Istituto?
È questa una domanda giusta ed opportuna cui rispondo tostamente.
Vi sono due categorie di allievi: una degli esterni, che intervengono a
passare il giorno del Signore, e lungo la settimana frequentano le scuole se-
195 l'ali. L'altra categoria è degli interni, la cui condizione politica, morale, edu-
cativa potete di leggieri conoscere dal fatto che vi prego di ascoltare. Un gio-
vanetto si presentò questa mattina chiedendo ricovero. - Chi sei tu? gli fu
chiesto. - lo sono un fanciullo, un povero orfanello. - Non vive più tuo
padre? - Egli è morto prima che io potessi conoscerlo. - E tua madre?
200 - Mia madre è nella massima miseria e non potendomi dar pane, mi mandò
a cercarmi di che vivere. - Come ti guadagni il pane? - lo vo guadagnando
174 post giornata add di vacanza B 177 edifizio,] edifizio B 179 occupiamo.]
occupiamo; B occupiamo. corr B2 post occupiamo add nelle B [Nelle corr B2] ca-
mere attigue si trattengono gli operaj del circolo cattolico, dove, oltre la ricreazione
avvi cucina, dispensa di bibite, e di commestibili per quelli che amassero passare
qua l'intera giornata festiva B 180 Ospizio; seguono] Ospizio. Seguono B Ospi-
zio, seguono D 181 giorno] giorno, B 183 libri] libri, BD 185 anzi doveva
om B add mrg Bb ante esporvi del di Bb esporvi] esporvi, B 186 Signore]
Signore; B 187 ciò] quello BD che] ch' D Egli] egli B convenire] ne-
cessario BD convenire emend sl Db 188 Istituto.] Istituto BD 189 d'esterni] di
esterni B operai] operaj B 190 artigianelli] artigianelli, B qual] quale BD
191 Qual] Quale B quest']questo BD 193 una) Una BD 195-196 educativa]
educativa, D 197 gli] Gli B 199 che] ch' D 200 miseria] miseria, B 201
post lo add mi B

2.8 Page 18

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
237
il pane suonando il violino. - Dove? - Nelle osterie e nei caffè, ma se potrò
imparar bene la musica spero più tardi andare a suonare nei teatri e cosi
p. 14 guadagnarmi del danaro. - Quanti anni hai? - Ne ho 15 in 16. I - Sai leg-
gere e scrivere? - Molto poco. - Sei già promosso alla santa comunione? 205
- Non ancora. - Datogli poi un breve esame sulla sua istruzione religiosa
si conobbe che egli ne ignorava le parti più elementari e che per soprappiù
versava nel massimo pericolo di perdere l'onore, l'anima ed essere condotto
cogli infelici abitatori delle prigioni (1).
(l) Terminate le sacre funzioni gli uditori del fatto erano ansiosi di vedere il 210
giovanetto, a cui si alludeva. Si raccolsero pertanto nel giardino e formato un
circolo, apparve il nostro violinista, che in presenza di tutti diede un concerto mu-
sicale. Uno degli spettatori maravigliato della disinvoltura del suonatore e com-
mosso per gli abiti meschini che coprivano la povera creatura, spiccò un mandato
perché ei venisse immediatamente fornito di vestiario alla Conferenza di N. Signora 215
di Nizza. All'indomani presentossi col suo violino per ricevere il vestito e rallegrò
con qualche suonatina le caritatevoli Signore che si erano colà radunate a lavorare
pei poveri.
Il giovanetto è tuttora nel Patronato e mostra buon volere di istruirsi nella
scienza e nella religione.
220
Il giorno dopo (13 marzo) si presentò un altro giovanetto di 16 anni
che non si era mai né confessato né comunicato. Era orfano, forestiero, sprov-
203 imparar] impar D imparar C01'1' D2 205 e] ed a B 206 poi om B add sl B2
207 soprappiù] soprapiù B 208 post di add andare a B del Bb anima] anima, D
ed essere condotto om B add sl Bb 211 alludeva] riferiva B alludeva emend Bb
213 spettatori] aspettatori B suonatore] suonatore, B 213-214 commosso] molto
più B commosso emend sl Bb 214 che ... creatura] che lo coprivano B che copri-
vano la povera creatura emend sl Bb
214-215 spiccò... ei] diede ordine che B
215 fornito] vestito B fornito D vestiario] abiti nuovi B stoffa D del D2 ante
vestiario add per cura del D pel corr D2 del D3 alla] a B della D dalla corr D2
215-216 Conferenza... Nizza] sue spese B Conferenza di N. Signora di Nizza D 216-
218 All'indomani... poveri om B
216 violino] violino, D
217 erano]eran D
221 giovanetto.] giovanetto B 221 marzo] Marzo BD post giovanetto add
che D del D2 222 forestiero] forastiero B
221 Il ms D inizia il foglio con le parole «per ricevere» che risultano l'iscritte
nel margine inferiore a continuazione della nota.
221-229 Al margine sinistro del testo B Don Bosco (Bb) traccia una linea verticale
e annota in corrispondenza, scrivendo dall'alto in basso: . «E' tutto in forma di
nota e da porsi dopo ». Linea verticale e avvertenza includono anche la parte di
testo esistente in B e non più presente in DPR (v. apparato delle varianti, lino 229).

2.9 Page 19

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238 Pietro Braido
visto di ogni cosa e già assai innoltrato nella via del male. Fu tostamente
accolto. Il giorno 14 dello stesso mese fu incontrato un altro ragazzo che
225 disperatamente i parenti collocarono in un ospizio di protestanti. Il ragazzo
abborrendo le cose che colà udiva contro i cat- Itolici, riuscì a fuggire, ma ne p. 15
fu ricercato e per forza ricondotto; potè fuggire la seconda volta e fu allora
che per buona ventura incontrò il Direttore del Patronato di S. Pietro, che,
inteso il tristo caso, lo accettò immediatamente. Da questi e da altri fatti
230 simiglianti potrete comprendere quale sia la condizione dei nostri giovani.
Raccogliere poveri e pericolanti ragazzi, istruirli nella religione, collocare gli
esterni a lavorare presso ad onesto padrone, gli interni occuparli nei labora-
tori stabiliti qui nella casa, far loro apprendere un mestiere con cui potersi
a suo tempo guadagnare il pane della vita. Voi mi domanderete ancora a
235 questo proposito: I giovani di questa fatta sono molti? Gli esterni sono in
numero assai notabile, ma gli interni per ora sono solamente 65: sono però
oltre a duecento quelli che dimandano con urgenza di essere ricevuti, e ciò
avrà luogo di mano in mano che avremo locale preparato, si andrà ordinando
la disciplina e la divina Provvidenza ci manderà mezzi per mantenerli.
240
A questo punto della nostra esposizione voi mi farete un'altra ragio-
nevole domanda. La strettezza del luogo, la moltitudine di richieste d'accet-
tazioni, le riparazioni, le ampliazioni de' locali, anzi di questa chiesa stessa,
dove siamo, reclamano un edifizio più vasto, più alto che possa meglio ser-
vire alla celebrazione della messa, per ascoltare le confessioni, per fare il
245 catechismo I pei piccoli, per la predicazione degli adulti e per coloro stessi p. 16
che abitano qui vicino. Queste cose sono indispensabili affinché questo Isti-
tuto possa conseguire il suo fine, che è il bene dell'umanità e la salvezza del-
le anime. Ora come provvedere a tanti bisogni che occorrono? Come trovare
il danaro indispensabile per dar pane agli interni, vestirli, provvederli di
250 maestri, assistenti, capi d'arte? Come continuare i lavori intrapresi e quelli
223 e] è D e corr D2 innoltrato] inoltrato D 224 incontrato] incontrato, D
225 protestanti] Protestanti BD 226 cattolici] Cattolici BD 227 ricondotto;]
ricondotto, B volta] volta, B 229 tristo] triste D tristo corr Db post imme-
diatamente, add ma per motivi che ognuno può arguire venne inviato in altra città
ed in altra casa dei Salesiani, dove con maggior sicurezza potrà imparare la religione
ed un mestiere B questi] questo B questi corr Bb 230 condizione] r[ o]agione
B condizione corr B2 dei] de' B 231 religione,] religione; B 232 post ad
add un B del Bb 232-233 laboratori] laboratorii BD 235 proposito: I] propo-
sito; i B
236 65:] 65; B
238 che 0111, B
242 ampliazioni] amplificazioni
BD ampliazioni corr B2 Db chiesa stessa] stessa Chiesa B 243 edifizio] edi-
ficio D
alto] alto, B
245 pei] pe' B
degli] per gli BD degli corr Db
adulti] adulti, B per- 0111, BD add sl Db 246 indispensabili] indispensabili, BD
247 umanità] Umanità B 249 danaro] denaro D danaro corr Db 250 ante
assistenti add di BD intrapresi] intrappresi D intrapresi oorr Db

2.10 Page 20

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
239
che dovrebbonsi incominciare.
È tutto vero, anzi io soggiungo ancora, che per sostenere le opere gia
incominciate si dovettero contrarre parecchi debiti, e questa medesima casa
è soltanto pagata per metà; cioè vi sono ancora oltre a cinquantamila franchi
da pagare. Malgrado tutto questo non dobbiamo sgomentarci. Quella Prov- 255
videnza Divina che qual madre pietosa veglia su tutte le cose, che provvede
agli uccelli dell'aria, ai pesci del mare, agli animali della terra, ai gigli del
campo, non provvederà a noi che davanti al Creatore siamo di gran lunga
più preziosi di quegli esseri materiali? Di più; quel Dio che in voi, nei bene-
fici vostri cuori, ha inspirato il generoso pensiero di promuovere, di fondare, 260
di sostenere finora quest'opera, non continuerà ad infondere grazia, corag-
gio e somministrarvi i mezzi per continuarla? Più ancora: Quel Dio che con
niente fece sì che si fondassero degli Istituti, in cui sono raccolti oltre a
p. 17 quattordicimila fanciulli, senza che I per loro vi sia nemmeno un soldo pre-
ventivo, quel Dio vorrà forse lasciarci ora mancare il suo aiuto in queste 265
opere, che tutte tendono a sollevare la classe più abbandonata e più biso-
gnosa della civile società, a sollevare le anime più pericolanti, quelle anime
per cui fu creato il cielo e la terra e tutte le cose che nel cielo e sulla terra
si contengono: quelle anime per cui l'adorabile nostro Salvatore ha donato
fin l'ultima goccia del suo Sangue?
270
No, adunque, niun dubbio, niun timore che possa mancarci l'aiuto del
Cielo. Non facciamo questo torto alla Divina Bontà, non facciamo questo
torto alla vostra Religione ed alla vostra grande e tante volte esperimentata
generosità. lo son certo che quella carità che vi mosse a fare tanti sacrifizi
in passato, non permetterà giammai che rimanga imperfetta un'opera così 275
felicemente incominciata.
251 incominciare] incominciare? BD 253 dovettero] dovettere D dovettero corr
Db 254 metà.] metà: D cinquantamila] cinquanta mila B 258 noiJnoi, B
259 più;] più B più, D nei] ne' B 259-260 benefici] benefizi B benefici corr B2
261 ad] a B 262 continuarla] continuare B continuarla corr Bb che] che, B
264 quattordicirnila] dodicimila B dodici mila D 265 lasciarci] lasciarvi D lasciarci
corr Db 266 classeJ Classe D 268 cielo] Cielo B cielo"] Cielo B 269 con-
tengono:] contengono; B adorabile] adolabile D adorabile corr D2 270 San-
gue] sangue BD 272 Cielo] cielo D Divina Bontà] divina bontà B 273 Re-
ligione] religione B 274 tanti] grandi B 275 un'] un D 276 incominciata]
cominciata B
251 Dopo« incominciare» Don Bosco (Bb) pone un segno di richiamo e nel mar-
gine sinistro della pagina annota: «A linea ».
276 Dopo «incominciata» Don Bosco (Bb) pone un segno di richiamo e nel mar-
gine sinistro della pagina annota: «A linea».

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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240 Pietro Braido
Questa speranza, oltre alla bontà dei vostri cuori, ha pure un altro saldo
fondamento che si appoggia nella grande mercede che voi tutti cercate, e che
Dio assicura alle opere di carità. I
280
MERCEDE.
p. 18
Dio è infinitamente ricco e di generosità infinita. Come ricco può darci
largo guiderdone per ogni cosa fatta per amor suo; come padre di generosità
infinita paga con buona ed abbondante misura ogni più piccola cosa faccia-
mo per suo amore. Voi, dice il Vangelo, non darete un bicchiere d'acqua
285 fresca in mio nome ad uno dei miei minimi, ossia ad un bisognoso, senza
che abbia la sua mercede.
L'elemosina, ci dice Dio nel libro di Tobia, libera dalla morte, purga
l'anima dai peccati, fa trovare misericordia nel cospetto di Dio, e ci conduce
alla vita eterna. Eleemosina est quae a morte liberat: purgat peccata) facit
290 in venire misericordiam et vitam aeternam.
Fra le grandi ricompense avvi pure questa che il Divin Salvatore reputa
fatta a se stesso ogni carità fatta agli infelici. Se noi vedessimo il Divin Sal-
vatore camminare mendico per le nostre piazze, bussare alla porta delle no-
stre case, vi sarebbe un cristiano che non gli offra generosamente fin I'ulti-
295 mo soldo di sua borsa? Pure nella persona dei poveri, dei più abbandonati
è rappresentato il Salvatore. Tutto quello, Egli dice, che farete ai più abbietti
lo fate a me stesso. Dunque non sono più poveri fanciulli che I dimandano p. 19
la carità, ma è Gesù nella persona de'suoipoverelli.
Che diremo poi della mercede eccezionale che Dio tiene riservata nel
300 più importante e difficile momento in cui sarà decisa la nostra sorte con una
vita o sempre beata o sempre infelice? Quando noi, o Signori, ci presente-
remo al tribunale del Giudice Supremo per dar conto delle azioni della vita,
la prima cosa che amorevolmente ci ricorderà non sono le case fabbricate, i
277 speranza.] speranza BD cuori,] cuori BD 278 cercate,] cercate D 280
Mercede. 0111, B add mrg Bb Mercede D 281 ricco e] ricco, è B 284 bicchiere]
bicchier D 285 dei] de' BD minimi.] minimi BD bisognoso,] bisognoso D
287 L'elemosina] La Iimosina B 287-289 L'elemosina... eterna lin subd B 288
Dio,] Dio D 289-290 Eleemosina... aeternam sine lin subd D 289 Eleemosina]
Elemosina B
liberat:] liberat, B 291 ricompense] ricompense, B 292 se]
F agli] agI' D 293-294 bussare ... case 0111, BD 294 cristiano] Cristiano
B 298 la 0111, B 299 post nel add momento B del Bb 300 post e add più B
300-301 momento ... infelice 0111, B add mrg Bb 302 del] di Dio D del corr D2
284-286 Mt 10,42. 289-290 Tob 12,9. 296-297 Mt 25,40.

3.2 Page 22

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
241
risparmii fatti, la gloria acquistata o le ricchezze procacciate; di ciò non farà
parola, ma unicamente dirà: Venite, o benedetti dal Padre mio Celeste, venite 305
al possesso del regno che vi sta preparato. lo aveva fame, e voi nella persona
dei poveri mi avete dato pane; aveva sete e voi mi deste da bere; io era
nudo, e voi mi avete vestito; era in mezzo d'una strada, e voi mi avete dato
ricovero. TU12C dicet Rex his qui a dextris eius erunt: Venite) benedicti patris
mei, possidete paratum vobis regnum a constitutione mandi. Esurivi enim 'et 310
dedistis mibi manducare, sitivi et dedistis mibi bibere, bospes eram et colle-
gistis me/ nudus et cooperuistis me (Matth. cap. 25, verso 54-56).
Queste e più altre parole dirà il Divin Giudice siccome stanno regi-
strate nel Vangelo: dopo di che darà loro la benedizione e li condurrà al
possesso della vita eterna.
315
p. 20
Ma Dio padre di bontà, conoscendo che il no- [stro spirito è pronto e
la carne assai inferma, vuole che la nostra carità abbia il centuplo eziandio
nella vita presente. In quanti modi, o Signori, su questa terra Dio ci dà il
centuplo delle opere buone? Centuplo sono le speciali grazie di ben vivere e
di ben morire; sono la fertilità delle campagne, la pace e concordia delle 320
famiglie, il buon esito degli affari temporali, la sanità dei parenti e degli
amici; la conservazione, la buona educazione della figliuolanza, Ricompensa
della carità cristiana è il piacere che ognuno prova nel cuor suo nel fare
un'opera buona. Non è grande consolazione quando si riflette che con una
piccola limosina si contribuisce a togliere degli esseri dannosi alla civile so- 325
cietà per farli divenire uomini vantaggiosi a se stessi, al suo simile, alla Reli-
gione? Esseri che sono in procinto di diventare il flagello delle autorità, gli
infrattori delle pubbliche leggi e andare a consumare i sudori altrui nelle
304 risparmii] risparmi B acquistata] acquistata, B procacciate;] procaccia-
te,BD 305 Padre mio Celeste] mio celeste Padre B 306 possesso] possesso BD
posesso corr D2 sta] stà D Iame.] farne D 308 nudo,] nudo B 308
rni-] m' D d' ]di B strada,] strada D 309-312 Tunc... (vers. 54-56 sine lin
subd D 309 eius] ejus B Venite.] Venite B patris] Patris B 310 possidete]
possedete D post possidete add regnum B del B2 ante Esurivi add (1) B et interpo-
sitis quinque lineis [queste... eterna] add Centuplurn accipietis et vitam aeternam
possidebitis (1) lin subd B enim] enim, B 312 cap. 25, verso 54-56).] C. 25. v.
54-56.) B c. 25 verso 54-56). D post 54-56). add ... Cerrtuplum accepistis et vitam
aeternam possidebitìs » D del Bb
313 parole] cose B
Giudice] Giudice, D
314 post nel add santo B del Bb Vangelo:] Vangelo; BD ante dopo add e B
del Bb
post la add sua BD 316-317 Ma ... presente ade! mrg B2 316 bontà,]
bontà B 317 inferrna.] inferma B2D 320 opere] Opere B buone?] buone!
B speciali] spegiali D speciali corr D2 323 nel-] in B fare] far D 325
piccola] picciola B limosina] Iimosina. BD
305-312 Mt 25,34-36.

3.3 Page 23

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242 Pietro Braido
prigioni, e invece metterli in grado di onorare la umanità, di lavorare e col
330 lavoro guadagnarsi onesto sostentamento, e ciò con decoro dei paesi in cui
abitano, con onore delle famiglie a cui appartengono?
Oltre a tutte queste ricompense che Dio concede nella vita presente e
nella futura, avvene ancor una che devono i beneficati porgere ai loro bene-
fattori. Sì, o Signori, noi non vogliamo defraudarvi di quella mercede che è
335 tutta in nostro potere. - Ascoltate: I
p. 21
Tutti i preti, i chierici, tutti i giovani raccolti ed educati nelle case del-
la Congregazione Salesiana e più specialmente quelli del Patronato di S. Pie-
tro, innalzeranno al cielo mattino e sera particolari preghiere pei loro bene-
fattori. Mattina e sera i vostri beneficati con apposite preghiere invocheranno
340 le divine benedizioni sopra di voi, sopra le vostre famiglie, sopra i vostri pa-
renti, sopra i vostri amici. Supplicheranno Dio che conservi la pace e la con-
cordia nelle vostre famiglie, vi conceda sanità stabile e vita felice, da voi
tenga lontano le disgrazie tanto nelle cose spirituali, quanto nelle cose tem-
porali, e a tutto ciò aggiunga la perseveranza nel bene, e, al più tardi che a
345 Dio piacerà, i vostri giorni siano coronati da una santa morte. Se poi nel
corso della vita mortale, o Signori, avremo la buona ventura di incontrarvi
per le vie della città od in qualsiasi altro luogo, oh sì allora ricorderemo con
gioia i benefizi ricevuti e rispettosi ci scopriremo il capo in segno d'incan-
cellabile gratitudine sulla terra, mentre Iddio pietoso vi terrà assicurata la
350 mercede dei giusti in Cielo. Centuplum accipietis et vitam aeternam possidebitis.
Terminato il sermoncino di opportunità alcuni uditori spontaneamente
giudicarono di fare una questua che fu copiosa oltre l'aspettazione. Le per-
329 post invece add di D del D2 330 sostentamento.] sostentamento D 331
abitano,] abitano; B abitano D 333 futura,] futura B avvene] evvene D av-
vene corr Db ancor] ancora B 336 chierici] Chierici D ed] o B 337
Salesiana] salesiana B
338 innalzeranno... sera] mattino e sera innalzeranno al
Cielo B innalzeranno al Cielo mattino e sera D 339 Mattina] Mattino B ap-
posite] apposita B apposite corr B2 340 voi] Voi D 341 che add sl Bb 342
famiglie,] famiglie; D 343-344 temporali.] temporali D 344 post e2 add che BD
post aggiunga add il prezioso tesoro BD la] della B e,] e B tardi] tardi,
B 346 mortale.] mortale B o Signori, om BD add sl Db di] d' BD 347
città od] città, o B altro add sl Bb 348 gioia] gioja B d'] di B 349
pietoso om BD add sl Db 350 Cielo.] Cielo; B post Cielo add sl pietoso Db
del Db 2 Cerituplum] centuplum B Centuplum... possidebitis sine lin subd D
351 ante Terminato add mrg sup Dopo il discorso Db del Db 2 351-364 Terminato ...
secoli om B add Dc 352 fu] Dc fu corr Db
332 Prima di « Oltre» nel ms D è posto a matita un segno di richiamo e nel mar-
gine sinistro della pagina ancora a matita si trova l'indicazione: «A capo ».
350 Mt 19,29.

3.4 Page 24

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
243
sone erano in numero assai limitato per la strettezza del luogo, quasi tutti
p. 22 dei soliti benefattori, sicché si era giudicato opportuno di nem- Imeno rac-
comandare la limosina. Tuttavia risultò di circa mille cinquecento franchi. 355
Dopo la sacra funzione si visitò eziandio una sala dove sopra alcune
tavole stavano esposti oggetti per una piccola lotteria in favore dei giova-
netti del Patronato. Essendosi sparsa la voce che quella lotteria doveva impie-
garsi a comperar pane ai giovanetti del Patronato, vi si fece un notabile
spaccio di biglietti.
360
Così abbiamo avuto un motivo di più per ringraziare i nostri beneme-
riti uditori e di essere ognor più riconoscenti alla divina bontà, che in tanti
modi e ad ogni momento ci porge novelli argomenti di lodarla e benedirla
ora e per tutti i secoli. I
p. 2,3
IL SISTEMA PREVENTIVO
365
NELLA EDUCAZIONE DELLA GIOVENTÙ
Più volte fui richiesto di esprimere verbalmente o per iscritto alcuni
pensieri intorno al così detto sistema preventivo che si suole usare nelle no-
stre case. Per mancanza di tempo non ho potuto finora appagare questo desi-
derio, e presentemente ne do qui un cenno, che spero sia come l'indice di 370
quanto ho in animo di pubblicare in una operetta appositamente preparata,
se Dio mi darà tanto di vita da poterlo effettuare, e ciò unicamente per
giovare alla difficile arte della giovanile educazione. Dirò adunque: in che
cosa consista il Sistema Preventivo, e perché debbasi preferire: sua pratica
applicazione, e suoi vantaggi.
375
I. In che cosa consiste il Sistema Preventivo
e perché debbasi preferire.
Due sono i sistemi in ogni tempo usati nella educazione della gioventù:
Preventivo e Repressivo. Il sistema Repressivo consiste nel far cono-I
p. 24 scere la legge ai sudditi, poscia sorvegliare per conoscerne i trasgressori ed 380
359 comperarJ comperare Dc 363 lodarlaJ ringraziarla Dc lodarla emend sl Db
368 sistema preventivoJ Sistema Preventivo B
suoleJ vuole B suole corr B2
370 do J dò D do con D 371 preparata,J preparata B 373 inJ In B 374 Pre-
ventivo,J Preventivo D preferire:J preferire; BD 375 applicazione,J applica-
zione; BD 376 1.J 1. B I D 377 eJ - E B E D 379 Preventivo 1in subd B
Repressivo 1in subd B sistema] Sistema B Repressivo li-n. subd B 380 co-
noscerneJ conoscere D conoscerne CO]!]! D trasgressori] trasgressori, B

3.5 Page 25

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244 Pietro Braido
infliggere, ave è d'uopo, il meritato castigo. In questo sistema le parole e
l'aspetto del Superiore debbono sempre essere severe, e piuttosto minacce-
voli, ed egli stesso deve evitare ogni famigliarità coi dipendenti.
Il Direttore per accrescere valore alla sua autorità dovrà trovarsi di rado
385 tra i suoi soggetti e per lo più quando si tratta di punire o di minacciare.
Questo sistema è facile, meno faticoso e giova specialmente nella milizia e
in generale tra le persone adulte ed assennate, che devono da se stesse essere
in grado di sapere e ricordare ciò che è conforme alle leggi e alle prescrizioni.
Diverso, e direi, opposto è il sistema Preventivo. Esso consiste nel far
390 conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in
guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l'occhio vigile del Diret-
tore o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad
ogni evenienza, diano consigli ed amorevolmente correggano, che è quanto
dire: mettere gli allievi nella impossibilità di commettere mancanze.
395
Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra
l'amorevolezza; perciò esclude ogni castigo violento e cerca di tenere lon-
tano gli stessi leggeri castighi. Sembra che questo sia preferibile per le se-
guenti ragioni: I
1. L'allievo preventivamente avvisato non resta avvilito per le mancanze p. 25
400 commesse, come avviene quando esse vengono deferite al Superiore. Né mai
si adira per la correzione fatta o pel castigo minacciato oppure inflitto, per-
ché in esso vi è sempre un avviso amichevole e preventivo che lo ragiona, e
per lo più riesce a guadagnare il cuore, cosiché l'allievo conosce la necessità
del castigo e quasi lo desidera.
405
II. La ragione più essenziale è la mobilità giovanile, che in un momento
dimentica le regole disciplinari, i castighi che quelle minacciano: perciò spesso
un fanciullo si rende colpevole e meritevole di una pena, cui egli non ha mai
badato, che niente affatto ricordava nell'atto del fallo commesso e che avrebbe
per certo evitato se una voce amica l'avesse ammonito.
381 ove èJ ove B ov'è D 382 debbono] devono B severe,J severe B 382-
383 minaccevoli] minaccievoli D 384 DirettoreJ Direttore, B autoritàJ auto-
rità, BD 385 i om BD di 2 om B 386 sistemaJ Sistema B faticoso] fa-
ticoso, B 387 ed 0112 B assennate,J assennate D 388 ante prescrizioni add
altre BD 389 Diverso, e direi,] Diverso e direi BD sistema] Sistema BD 390
i om BD add sl Db 391 guisa,J guisa BD 392 assistenti,] assistenti B 393
edJ e B correggano,] correggano: B coreggano: D cheJ Che BD 394 post
mancanze add cosi che l'allievo conosce la necessità del castigo e quasi lo desidera
B del B2 395 religioneJ Religione D e sopra add sl Bb 396 amorevolezza.]
amorevolezza, BD 397 post stessi add castighi B del B2 399 1.J l°. B I D
commesse,J commesse B 400 SuperioreJ superiore B 401 o] e B o corr Bb
402 eJ è D preventivoJ preventivo, D ragiona.] ragiona BD post e add
che BD 403 cosiché] così che BD 405 II.] 2°, B II D 406 mìnacciano.]
minacciano; BD spesso add sl Bb 407 eJ è B e corr Bb 409 per certo]
probabilmente B per certo emend infra lin Bb

3.6 Page 26

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
245
III. Il sistema Repressivo può impedire un disordine, ma difficilmente 410
farà migliori i delinquenti; e si è osservato che i giovanetti non dimenticano
i castighi subiti, e per lo più conservano amarezza con desiderio di scuotere
il giogo ed anche di farne vendetta. Sembra talora che non ci badino, ma
chi tiene dietro ai loro andamenti conosce che sono terribili le reminescenze
della gioventù; e che dimenticano facilmente le punizioni dei genitori, ma 415
assai difficilmente quelle degli educatori. Vi sono fatti di alcuni che in vec-
chiaia vendicarono bruttamente certi castighi toccati giustamente in tempo di
p. 26 loro I educazione. Al contrario il sistema Preventivo rende amico l'allievo, che
nell'assistente ravvisa un benefattore che lo avvisa, vuoI farlo buono, libe-
rarlo dai dispiaceri, dai castighi, dal disonore.
420
IV. Il sistema Preventivo rende affezionato l'allievo in modo che l'edu-
catore portà tuttora parlare col linguaggio del cuore sia in tempo dell'educazione,
sia dopo di essa. L'educatore, guadagnato il cuore del suo protetto, potrà
esercitare sopra di lui un grande impero, avvisarlo, consigliarlo ed anche cor-
reggerlo allora che si troverà negli impieghi, negli uffizi civili e nel com- 425
mercio. Per queste e molte altre ragioni pare che il sistema Preventivo debba
preferirsi al Repressivo. I
p.27
II. Applicazione del sistema Preventivo.
La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di S. Paolo
che dice: Charitas benigna est) patiens est; omnia sujiert, omnia sperat, omnia 430
sustinet. La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e sostiene
qualunque disturbo. Perciò soltanto il cristiano può con successo applicare
il sistema Preventivo. Ragione e Religione sono gli strumenti di cui deve
costantemente far uso l'educatore, insegnarli, egli stesso praticarli se vuoI
410 III.] 3° B III D sistema] Sistema BD 411 delinquenti;] delinquenti: D
413 post che add egli B del Bb badinoJ badi B badino corr Bb 414 chi] al con-
trario B chi corr B2 ai]a' B loro] suoi B loro emend sl Bb 415 post che add
si B del Bb genitori] Genitori D genitori D2 416-417 vecchiaia] vecchiaja BD
418 sistema Preventivo] Sistema preventivo B allievo,] allievo D 421 IV.] 4°
B IV D sistema] Sistema B 425 civili] civili, B 426 e] o B 427 prefe-
rirsi] prevalere B 428 II. om B II D 429 tutta appoggiata] tutto appoggiato
BD post sopra add la carità secondo B del Bb S.] s. B Paolo]Paolo, B Paulo
D 430 Charitas] Caritas BD Charitas corr Db ests.] est, B
431 benigna
e] benigna, è B 432 cristiano] Cristiano D con successo applicare] applicare
con successo BD con successo applicare corr Db 433 sistema] Sistema B Reli-
gione] religione B gli strumenti] i principii fondamentali B gli strumenti, emend
sl Bb 434 vuol] vuole BD
430-432 1 Cor 13,4.7.

3.7 Page 27

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246 Pietro Braido
435 essere ubbidito ed ottenere il suo fine.
L Il Direttore pertanto deve essere tutto consacrato a' suoi educandi,
né mai assumersi impegni che lo allontanino dal suo uffizio, anzi trovarsi
sempre co' suoi dipendenti tutte le volte che non sono obbligatoriamente le-
gati da qualche occupazione, eccetto che siano da altri debitamente assistiti.
440
II. I maestri, i capi d'arte, gli assistenti devono essere di moralità cono-
sciuta. Il traviamento di un solo può compromettere un Istituto educativo.
Si faccia in modo che gli allievi non siano mai soli. Per quanto è possibile
gli assistenti li precedano nel sito dove devonsi raccogliere; si trattengano
con loro fino a che siano da altri assistiti; non li lascino mai disoccupati. I
445
III. Si dia ampia facoltà di saltare, correre, schiamazzare a piacimento. p. 28
La ginnastica, la musica, la declamazione, il teatrino, le passeggiate sono
mezzi efficacissimi per ottenere la disciplina, giovare alla moralità ed alla
sanità. Si badi soltanto che la materia del trattenimento, le persone che inter-
vengono, i discorsi che hanno luogo non siano biasimevoli. Fate tutto quello
450 che volete, diceva il grande amico della gioventù S. Filippo Neri, a me ba-
sta che non facciate peccati.
IV. La frequente confessione, la frequente comunione, la messa quoti-
diana sono le colonne che devono reggere un edifizio educativo, da cui si
vuole tener lontano la minaccia e la sferza. Non mai annoiare né obbligare i
455 giovanetti alla frequenza de' santi Sacramenti, ma porgere loro la comodità
435 ubbiditoJ ubbidito, B edJ e B
436LJ 1°. B I D 440 ILJ 2°. B II D
445 III.J 3°. B III D facoltàJ libertà B facoltà D 446 ginnasticaJ Ginnastica
B passeggiateJ paseggiate D passeggiate corr Db 447 edJ e B 449 sianoJ
sieno D siano corr Db 450 S.J s. B Neri,J Neri; D 451 non add sl B2 452
IV.J 4°. B IV D 452-453 quotidianaJ quotidiana, B 453 che devono reggereJ
di B che devono reggere emend mrg Bb edifizioJ edificio D 454 post sferza
add O religione o bastone B del Bb annoiareJ annojare BD 455 de'J dei B
del D dei corr D2 santiJ Santi B S. D Sacramenti] sacramenti B porgereJ
procacciare BD
449-451 La pazienza poi che Filippo avea co' giovani, per tenergli lontani dal
peccato, era indicibile. Sicché sopportava il Sant'Uomo, che facessero, eziandio
vicino alle sue stanze, qualsiasi romore; intantoché alcuni di casa si lamentavano
molto della 101' poca discrezione: la qual cosa riferendo essi un giorno al Santo,
rispose: lasciateli dire, burlate pure, e state allegramente, perché altro non voglio
da voi, se non che non facciate peccati. Vita di S. Filippo Neri apostolo di Roma è
fondatore della Congregazione dell'Oratorio scritta già dal P. Pier Giacomo Bacci...
Roma, Tip. Marini 1837, p. 111 (lib. II, cap. VII, n. 5). Figliuoli, state allegra-
mente: non voglio scrupoli né malinconie: mi basta che non facciate peccati
[G. Bosco], Porta teco cristiano... Torino, Tip. G. B. Paravia 1858, p. 34 (Ricordi
generali di S. Filippo Neri alla gioventù) - OE XI, 1-71.

3.8 Page 28

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
247
di approfittarne. Nei casi poi di esercizi spirituali, tridui, novene, predica-
zioni, catechismi si faccia rilevare la bellezza, la grandezza, la santità di quella
Religione che propone dei mezzi così facili, così utili alla civile società, alla
tranquillità del cuore, alla salvezza dell'anima come appunto sono i santi
Sacramenti. In questa guisa i fanciulli restano spontaneamente invogliati a 460
queste pratiche di pietà, vi si accosteranno volentieri (1).
(1) Non è gran tempo che un ministro della Regina di Inghilterra visitando
un Istituto di Torino fu condotto in una spaziosa sala dove facevano studio circa
cinquecento giovanetti. Si maravigliò non poco al rimirare tale moltitudine di fan-
ciulli in perfetto silenzio e senza assistenti. Crebbe ancora la sua maraviglia quando 465
seppe che forse in tutto l'anno non avevasi a lamentare una parola di disturbo, non
un motivo di infliggere o di minacciare un castigo. - Come è mai possibile di
ottenere tanto silenzio e tanta disciplina? dimanda: ditemelo. E voi, aggiunse al
suo segretario, scrivete quanto vi dice. - Signore, rispose il Direttore dello Sta-
bilimento, il mezzo che si usa tra noi non si può usare fra voi. - Perché? - Per- 470
ché sono arcani soltanto svelati ai cattolici. - Quali? - La frequente confessione
e comunione e la messa quotidiana ben ascoltata. - Avete proprio ragione, noi
manchiamo di questi potenti mezzi di educazione. Non si può supplire con altri
mezzi? - Se non si usano questi elementi di religione, bisogna ricorrere alle mi-
461 post volentieri add con piacere e con frutto B 462 ministro] Ministro B di]
d' BD 464 maravigliò] meravigliò D 465 post assistenti add Come è mai pos-
sibile di ottenere tanto silenzio e tanta disciplina? dimandò B del B2 maravi-
glia] meraviglia D maraviglia corr Db
467 un] alcun B un emend sl Bb 468
dirnanda] dimandò B 470 si può usare] può essere usato B fra] tra B 471 sve-
lati] svelate D cattolici] Cattolici B 472 comunione] comunione, B 474-475
alle minacce] alla minaccia BD
462-476 La tradizione individuò sempre questo mmistro in Lord Palmerston. Il
20 dicembre 1880 Don Bosco, narrando questo episodio al marchese Vittorio Scati,
cominciò così: «Anni sono venne a trovarmi Lord Palmerston; arrivò alle lO del
mattino e si trattenne qua sino alle sei di sera, visitando minutamente ogni cosa e
chiedendo conto di tutto, con quella precisione e quell'interesse che sono propri
degli Inglesi» (Relazione autografa, Torino, 24 aprile 1981; cfr Boll. Sal. ottobre
1922, pago 259). E. CERIA, Memorie Biografiche del beato Giovanni Bosco 1877-1878)
val. XIII. Torino, SEI 1932, p. 921. Ma è lecito accogliere con un qualche legit-
timo scetticismo, quando si pensi che la relativa dilatazione dell'Oratorio-ospizio
coincide con gli ultimi anni di vita e di attività politica del grande statista inglese
lord Henry John TempIe Palmerston (1784-1865). A voler azzardare un'ipotesi
potrebbe apparire più plausibile la visita di un qualche «ministro a Torino ». Tra
essi, per esempio, fa spicco la figura di James Hudson (1810-1885), notoriamente
ritenuto «più italiano degli italiani », che fu a capo della legazione inglese a Torino
dal febbraio del 1852 fino al collocamento a riposo nel 1863.

3.9 Page 29

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248 Pietro Braido
475 nacce ed al bastone. - Avete ragione! avete ragione! O religione, o bastone, voglio
raccontarlo a Londra. -
V. Si usi la massima sorveglianza per impedire che nell'Istituto siano p. 29
introdotti compagni, libri o persone che facciano cattivi discorsi. La scelta
d'un buon portinaio è un tesoro per una casa di educazione.
480
VI. Ogni sera dopo le ordinarie preghiere, e prima che gli allievi va-
dano a riposo, il Direttore, o chi per esso, indirizzi alcune affettuose parole
in pubblico dando qualche avviso, o consiglio intorno a cose da farsi o da
evitarsi; e studii di ricavare le massime da fatti avvenuti in giornata nell'Isti-
tuto o fuori; ma il suo parlare non oltrepassi mai i due o tre minuti. Questa
485 è la I chiave della moralità, del buon andamento e del buon successo dell'edu- p. 30
cazione.
VII. Si tenga lontano come la peste l'opinione di taluno che vorrebbe
differire la prima comunione ad un'età troppo inoltrata, quando per lo più
il demonio ha preso possesso del cuore di un giovanetto a danno incalcola-
490 bile della sua innocenza. Secondo la disciplina della Chiesa primitiva si sole-
vano dare ai bambini le ostie consacrate che sopravanzavano nella comunione
475 ragione! avete ragione!] ragione. Avete ragione. B religione,] religione B
Religione D 477 V.] 5°. B V D 478 libri] libri, B 479 d'] di B portinaio]
portinajo BD 479 VI.] 6°. B VI D preghiere,] preghiere D 481 Direttore,]
Direttore B 482 pubblico] publico D pubblico corr Db o om BD ante in-
torno add o B 483 evitarsi;] evitarsi B studii] studi BD 484 fuori;] fuori.
B ma ... minuti add mrg Bb 487 VII.] 7°. B VII D 489 demonio] Demo-
nio BD 490 Secondo BD la] La BD 490-491 si solevano] soleva BD 491
consacrate] consecrate D 491 Chiesa] chiesa D
490-492 Sembra che questa indicazione non trovi riscontri 111 altri scritti di Don
Bosco. In questi è, invece, frequente l'affermazione che «i cristiani dei primi tempi
andavano ogni giorno ad ascoltare la parola di Dio ed ogni giorno si accostavano
alla santa Comunione ». G. Bosco, Il mese di maggio consacrato a Maria SS. Imma-
colata ad uso del popolo ... Torino, Tip. G.B. Paravia 1858, p. 141 - OE X, 435;
ID., Angelina o la buona fanciulla instruita nella vera dioozione a Maria Santissima.
Ibid. 1860, pp. 65-66 - OE XIII, 19-20; ID., Dialoghi intorno all'istituzione del
Giubileo ... Torino, Tip. dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1865, pp. 76-77 - OE
XVI, 150-151; ID., Nove giorni consacrati all'augusta Madre del Salvatore sotto al
titolo di Maria Ausiliatrice. Ibid 1870, p. 50 - OE XXII,. 302. Un più esplicito rife-
rimento ai fanciulli egli trovava in un libretto di mons. de Ségur ristampato in
V ediz. nella tipografia dell'Oratorio: «Ne' primi secoli i fanciulli al pari degli
adulti erano ammessi alla Comunione ogni giorno ». La santissima comunione per
monsignor de Ségur. Torino, Tip. dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1875, pp. 53-54.

3.10 Page 30

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
249
pasquale. Questo serve a farci conoscere quanto la Chiesa ami che i fanciulli
siano ammessi per tempo alla santa Comunione. Quando un giovanetto sa
distinguere tra pane e pane, e palesa sufficiente istruzione, non si badi più
all'età e venga il Sovrano Celeste a regnare in quell'anima benedetta.
495
VIII. I catechismi raccomandano la frequente comunione, s. Filippo Neri
la consigliava ogni otto giorni ed anche più spesso. Il Concilio Tridentino
492 pasquale] Pasquale BD 493 santa] S. BD 494 pane,] pane D istruzio-
ne,] istruzione BD 496 VIII.] 8°. B VIII D 496 ante comunione add sl fre-
quente Bb post comunione add ogni quindici giorni od una volta al mese B del
Bb s.] S. BD
496 E' bene comunicarsi più sovente? Signor sì, nelle maggiori feste, e più
spesso secondo il consiglio del Confessore. Breve catechismo per li fanciulli che
si dispongono alla confessione e prima comunione. Torino, Canfari 1846, p. 49.
E' cosa buona ed utile il comunicarsi sovente? E' cosa ottima, purché si faccia
degnamente. Quanto spesso si può andar alla Comunione? Non si può dar
regola sopra di questo, ma ciascuno deve regolarsi secondo il consiglio di
un savio Direttore, a cui tocca di esaminare il profitto che i penitenti fan-
no della Comunione, ed i loro bisogni spirituali. Catechismo ad uso de' giovani
già ammessi alla Comunione, e degli adulti. Quanto spesso siamo obbligati a comu-
nicarci? Almeno una volta all'anno, cioè alla Pasqua di Risurrezione. (...) E' bene
comunicarci più sovente? Non solo è bene, ma una delle cose migliori per ogni
Cristiano è di ricevere con le dovute disposizioni il Corpo e il Sangue di Gesù
Cristo almeno ogni Domenica e Festa di precetto, ed anche nel corso di ogni setti-
mana. [Catechismo piccolo) p. 79]. Siamo noi obbligati a ricevere la Santissima
Comunione? Signor SI, per comando di Gesù Cristo siamo obbligati a ricevere la
santa Comunione sovente in vita ed in pericolo di morte; e per precetto della
Chiesa, una volta ogni anno alla Pasqua di Risurrezione. (...) Oltre all'accostarsi ogni
festa di precetto, quanto più spesso si può andare alla Comunione? Non si può
dare una regola fissa; ma ciascuno deve regolarsi secondo il consiglio di un savio
e pio Direttore, a cui tocca di esaminare il profitto che i penitenti fanno della
Comunione ed i loro bisogni spirituali. [Catechismo grande) pp. 185-187] = Com-
pendio della dottrina cristiana ad uso del!' arcidiocesi di Torino il quale contiene
il catechismo piccolo per apparecchiarsi alla prima Comunione ed il catechismo
grande ... Torino, Tip. e Libr. dell'Oratorio di S. Francesco di Sales 1875. Sull'intero
problema, cfr. P. STELLA, Don Bosco nella storia della religiosità cattolica) vol. II.
Roma, LAS 19812, pp. 299-303 (Campagna per la comunione frequente), 319-326
(La comunione frequente).
496-497 Voleva inoltre, che non solo i Sacerdoti, ma ancora i laici frequentassero
questo Sagramento: per la qual cosa alcuni de' suoi penitenti si comunicavano ogni
otto giorni, molti ogni festa, altri tre volte la settimana, e alcuni, sebben pochi,
ogni giorno: molti de' quali con questa frequenza diventarono uomini di santa vita,
e di grandissima perfezione. Vita di S. Filippo Neri... scritta già dal P. Pier Giacomo
Bacci..., p. 81 (Iib. II, cap. I, n. 9). Fra di noi non vi è comando di accostarsi a que-
6

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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250 Pietro Braido
dice chiaro che desidera sommamente che ogni fedele cnstiano quando va ad
ascoltare la santa Messa faccia eziandio la comunione. Ma questa comunione
SOo sia non solo spirituale, ma bensì sacramentale, affinché si ricavi maggior
I frutto da questo augusto e divino sacrifizio. (Concilio Trid., sesso XXII, cap. VI).
498 dice chiaro] ci ammaestra B dice chiaro emend sl Bb 499 santa] Santa B
SOO ;ma om B SOl divino] divin B (Concilio ... VI) om BD Concilio Trid,
Sesso XXII cap. VI. add Db
sti santi Sacramenti; e ciò per lasciare che ognuno vi si accosti liberamente per
amore e non mai per timore. La qual cosa riuscì molto vantaggiosa, mentre vediamo
molti ad intervenirvi ogni quindici od otto giorni, ed alcuni in mezzo alle loro
giornaliere occupazioni fanno esemplarmente la loro Comunione anche tutti i giorni.
La Comunione solevasi fare quotidiana dai cristiani dei primi tempi; la Chiesa
Cattolica nel Concilio Tridentino inculca che ogni cristiano quando va ad ascoltare
la s. Messa faccia la santa Comunione. Tuttavia io consiglio tutti i giovani del-
l'Oratorio a fare quanto dice il Catechismo della diocesi, cioè: è bene di confes-
sarsi ogni quindici giorni od una volta al mese. S. Filippo Neri, quel grande amico
della gioventù, consigliava i suoi figli spirituali a confessarsi ogni otto giorni, e
comunicarsi anche più spesso secondo il consiglio del confessore. Regolamento del-
l'Oratorio di S. Francesco di Sales per gli esterni. Torino, Tipografia Salesiana 1877,
pp. 36-37 (Parte seconda, cap. VII. Coniessione e Comunione, nn. 2 e 3) - OE
XXIX, 66-67.
497-501 Optaret quidem sacrosancta synodus, ut in singulis missis fideles adstantes
non solo spirituali affectu, sed sacramentali etiam eucharistiae perceptione com-
municarent, quo ad eos sanctissimi huius sacrificii fructus uberior proveniret. Sesso
XII (15 sept. 1562), Doctrina et canones de sanctissimo missae sacrificio) caput VI.
Il sacrosanto concilio desidera grandemente, che tutti i fedeli che vanno ad ascol-
tare la santa messa facciano la santa comunione non solo spiritualmente ma sacra-
mentalmente affinché sia più copioso il frutto che essi possono ricavare da questo
SS. sacrifizio. Sesso 22, cap. 6. G. Bosco, Vita de' sommi Pontefici S. Anacleto S.
Evaristo S. Alessandro I ... Torino, Tip. di G. B. Paravia 1857, p. 26 - OE IX, 470;
ID., Nove giorni consacrati all'augusta Madre del Salvatore...) p. 51 - OE XXII, 303.
Il Concilio Tridentino, invocando la testimonianza di tutti i secoli cristiani, e de'
Padri della Chiesa, esprime vivissimo il desiderio che tutti i fedeli assistenti alla
santa Messa si comunichino in essa ogni dì, non solo spiritualmente, ma anche
sacramentalmente, perché riportino frutto più abbondante da questo santissimo
Sacrifizio (Sess. XXII, c. VI). La santissima comunione monsignor de Ségur..., p. 8.
Cfr. anche Due gioie nascoste per Giuseppe Frassinetti. Torino, Tip. dell'Oratorio
di S. Francesco di Sales 1864, p. 7.

4.2 Page 32

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
251
p. 31
III. Utilità del Sistema Preventivo.
Taluno dirà che questo sistema è difficile in pratica. Osservo che da
parte degli allievi riesce assai più facile, più soddisfacente, più vantaggioso.
Da parte poi degli educatori racchiude alcune difficoltà, che però restano 505
diminuite, se l'educatore si mette con zelo all'opera sua. L'educatore è un
individuo consacrato al bene de' suoi allievi, deve essere pronto ad affron-
tare ogni disturbo, ogni fatica per conseguire il suo fine, che è la civile,
morale, scientifica educazione de' suoi allievi.
Oltre ai vantaggi sopra esposti si aggiunge ancora qui che:
510
I. L'allievo sarà sempre amico dell'educatore e ricorderà ognor con pia-
cere la direzione avuta, considerando tuttora quali padri e fratelli i suoi mae-
stri e gli altri superiori. Dove vanno questi allievi per lo più sono la con-
solazione della famiglia, utili cittadini e buoni cristiani.
II. Qualunque sia il carattere, l'indole, lo stato morale di un allievo al- 515
l'epoca della sua accettazione, i parenti possono vivere sicuri, che il loro fi-
glio non potrà peggiorare, e si può dare per certo che otterrà sempre qualche
p. 32 miglioramento. Anzi certi fanciulli che per molto tempo I furono il flagello de'
parenti e perfino rifiutati dalle case correzionali, coltivati secondo questi
principii, cangiarono indole, carattere, si diedero ad una vita costumata, e 520
presentemente occupano onorati uffizi nella società, divenuti cosi il sostegno
della famiglia, decoro del paese in cui dimorano.
III. Gli allievi che per avventura entrassero in un Istituto con triste
abitudini non possono danneggiare i loro compagni. Né i giovanetti buoni
potranno ricevere nocumento da costoro, perché non avvi né tempo, né luogo, 525
né opportunità, perciocché l'assistente, che supponiamo presente, ci porrebbe
tosto rimedio.
502 III. om B III D Sistema] sistema F Preventivo.J Preventivo D 503
Osservo che om BD da] Da BD 504 allievi,J allievi; B 507-508 affrontareJ
affrontar B 508 suoJ suo B del Bb post fine add sl proposto Bb 509 morale
om BD
510 Oltre... che add mrg Bb
aggiungeJ aggiugne BbD
511 I.J
l°. B I. Bb 1 D ognorJ sempre BD direzioneJ Direzione B 512 quali]
come B come si disse sopra corr Bb del Bb 2 q uali emend sl Bb3
ante fratelli
add sl quali Bb 513 post sono add sempre BD 515 II.J 2°. B II D
516 si-
curi,J tranquilli B sicuri emend sl Bb sicuri D 517 post che add si BD otterrà]
offrirà D otterrà corr D2 518 de'] dei BD 519 parenti] parenti, B corre-
zionali,J correzionali; BD questi] questo D questi corr D2 520 principii,J
principii B principio D principii corr D2
ad una] alla BD
costumata.]
costumata B 521 onorati uffìzi] uffìzì onorati B
523-526 III. .. l'assistente
add mrg Bb
523 III.J 3 B III D
IstitutoJ istituto Bb
524 danneggiare]
danneggiar Bb 526 perciocchéJ perché Bb D assistente,] assistente BbD
che supponiamo presente add mrg inf Bb2 526-527 ci porrebbe tosto add mrg Bb
527 rimedioJ impedimento add mrg Bb

4.3 Page 33

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252 Pietro Braido
Una parola sui castighi.
Che regola tenere nell'infliggere castighi? Dove è possibile, non si fac-
530 eia mai uso dei castighi; dove poi la necessità chiedesse repressione, si ritenga
quanto segue:
I. L'educatore tra gli allievi cerchi di farsi amare, se vuole farsi temere.
In questo caso la sottrazione di benevolenza è un castigo, ma un castigo che
eccita l'emulazione, dà coraggio e non avvilisce mai. I
535
II. Presso ai giovanetti è castigo quello che si fa servire per castigo. Si p. 33
è osservato che uno sguardo non amorevole sopra taluni produce maggior
effetto che uno schiaffo. La lode quando una cosa è ben fatta, il biasimo,
quando vi è trascuratezza, è già un premio od un castigo.
III. Eccettuati rarissimi casi, le correzioni, i castighi non si diano mai
540 in pubblico, ma privatamente, lungi dai compagni, e si usi massima prudenza
e pazienza per fare che l'allievo comprenda il suo torto colla ragione e colla
religione.
IV. Il Direttore faccia ben conoscere le regole, i premi ed i castighi
stabiliti dalle leggi di disciplina, affinché l'allievo non si possa scusare dicendo:
545 Non sapeva che ciò fosse proibito.
Gli Istituti che metteranno in pratica questo sistema, io credo che po-
tranno ottenere grandi vantaggi senza venire né alla sferza, né ad altri vio-
lenti castighi. Da circa quarant'anni tratto colla gioventù, e non mi ricordo
d'aver usato castighi di sorta, e coll'aiuto di Dio ho sempre ottenuto non
550 solo quanto era di dovere, ma eziandio quello che semplicemente desiderava,
e ciò da quegli stessi fanciulli, cui sembrava perduta la speranza di buona
riuscita. I
528 castighi.J castighi B 529 possibile,J possibile BD 530 dei] di B post
castighi add nella educazione B del Bb repressione,J repressione BD 532 1.J l°
B I D post educatore add cerchi B del Bb cerchi add sl Bb amare.] ama-
re B
533 laJ una BD la emend sl Db
535 ILJ 2°. B II D
536 maggior]
maggiore B 537 effettoJ effetto, D post che add non farebbe BD lodeJ
lode, D fatta,] fatta; BD biasimo.] biasimo B 538 trascuratezza,J tra-
scuratezza B 539 IILJ 3°. B III D 540 pubblico] publico D 543-545 IV...
proibito add mrg Bb 543 IV.] IV D premi] premi, Bb premii D 544 ante
leggi add sue Bb 545 proibito] comandato o proibito Bb 546 sistema.] siste-
ma B che 011'/ B 546 sferza,] sferza BD 549 d'] di BD castighiJ ca-
stigo BD sorta,] sorta D 551 fanciulli,] fanciulli BD 552 riuscita] riescita
B riuscita emend B2
532 Cfr. P. BRAIDO, Il «sistema preventivo» in un «decalogo» per educatori) in
«Ricerche Storiche Salesiane» 4 (1985) 138-142 (Amore e timore nel processo
educativo).

4.4 Page 34

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
253
p. 35
INDICE DELLE MATERIE
INAUGURAZIONE del Patronato di S. Pietro
Discorso del Rev. D. Bosco
Storia
Scopo dell'Istituto
lvlercede
pago 3
» 6 555
»7
» 13
» 18
IL SISTEMA PREVENTIVO
NELLA EDUCAZIONE DELLA GIOVENTU'.
I. In che consista il Sistema Preventivo} e perché debbasi preferire
II. Applicazione del Sistema Preventivo
III. Utilità del Sistema Preventivo
Una parola sui castighi .
560
» 23
» 27
» 31
» 32
p.36
V. nihil obstat.
565
Taurini, 3 Augusti 1877.
Joseph Zappata Vie. Gen.

4.5 Page 35

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254 Pietro Braido
3. Doc. E - ms - traduzione francese.
E = amanuense della traduzione francese manoscritta
p = interventi successivi dell'amanuense
Eb = interventi di Don Bosco
Ex = interventi di mano non individuabile con certezza
Inaugurazione del Patronato di S. Pietro in Nizza a mare
p. 1
Scopo del medesimo Esposto dal Sacerdote Gioa. Bosco
Con appendice sul sistema preventivo nella educazione della gioventù I
INAUGURATION
p. 3
5
Le Patronage de S' Pierre, ouvert à Nice pour les enfants abandonnés,
fut salué avec beaucoup de bienveillance par les habitants de cette Ville.
Tous cependant désiraient que cette pieuse Institution fùt inaugurée par une
fète de famille, afin que chacun pùt en quelque manière s'assurer que ses
voeux étaient satisfaits.
lO
L'Autorité Ecclésiastique et les autorités Civiles reçurent l'invitation avec
une cordiale bienveillance. M. le Chevalier Raynaud, Maire de la Ville, retenu
par des affaires imprévues, fut représenté par M. le Chevalier Toselli, adjoint.
Monseigneur I'Evèque, avec le Clergé de la Chapelle Episcopale, vint pon-
tifier solennellement.
15
Les journaux ayant annoncé cette inauguration, on présuma que la foule
des assistants serait trop grande, et, afin d'éviter la confusion dans un local
étroit, une circulaire fut adressée aux personnes plus particulièrement intéressées.
Elle était conçue en ces termes:
«Lundi 12 courant à 2 heures 1;2 de l'après-midi, Monseigneur I'Evèque
20 inaugurera le Patronage de S' Pierre} place d'armes, 1. ancienne villa Gautier.
Cet édifice, avec le jardin, a été nouvellement acheté et destiné à offrir un
asile aux enfants abandonnés, et à leur apprendre un métier. Persuadé que
cette oeuvre éminemment populaire et moralisatrice ne peut que rencontrer
la sympathie de toutes les personnes qui s'intéressent au bien ètre de la classe
25 ouvrière, le Comité vous prie de vouloir bien honorer de votre présence cette
cérémonie.
Monseigneur jean-Pierre Sola, Evèque.
Abbé Jean Bosco, Fondateur.
Abbé Joseph Ronchail, Directeur.
23 éminemment] érninnemant E éminemment corr et emend E2

4.6 Page 36

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
Le Comité:
p. Ii
Comte de Béthune
Comte Michaud de Beauretour
Comte de la Ferté-Meun l
Av. Ernest Michel
Baron Héraud
C. Gignoux
Auguste Faraut ( 1)
Nice, le 9 Mars 1877
255
30
35
(l) Lorsqu'on se disposait à faire imprimer la relation de cette féte, une nou-
velle bien douloureuse vint nous attrister profondément. M. l'avocat Auguste Faraut,
modèle de vie Chrétienne, zélé Confrère de Sì Vincent de Paul, qui se faisait tout 40
à tous, pour faire du bien à tous, venait de l'endre son àme à Dieu. Il avait tou-
jours joui d'une bonne santé, et à la fleur de son age une morte prématurée l'enle-
vait à sa famille le 31 Mars. Le Directeur du Patronage de Sì Pierre en donne la
douloureuse nouvelle à l'Abbé Bosco par la lettre suivante
Mon bien aimé Don Bosco,
45
Il-y-a quelques heures seulement que je suis arrivé à S' J ean pour les Confessions
pascales de cette population; mais je suis parti de Nice le coeur plein d'amertume,
et j'ai laissé nos petits enfants dans la consternation. l'ai appris ce matin avec bien
de douleur que hier-au-soir, à dix heures et demie, .l'Avocat Faraut, notre ami,
notre bienfaiteur, notre soutien, expirait. Il-y-avait peu de jours qu'il était venu 50
nous faire une visite, j'appris par la suite qu'il était un peu indisposé. Tous les
jours nous allions demander de ses nouvelles: et Vendredi à midi, M. le Baron
Héraud, son Onde, me dit encore qu'il allait mieux. Hier au soir, M. le Baron alla
lui faire une visite vers les sept heures, et il en fut content, ayant vu que le malade
prenait part aux préparatifs de la Loterie pour la Bibliotheque populaire gratuite 55
dont M. Faraut était l'un des fondateurs. À 8 heures l-h, il fut pris d'un accès céré-
bral qui dans peu de tems le conduisit à l'éternité. Il laisse un grand vide dans la
Ville de Nice, et sa pauvre femme avec deux petites filles, dont une a seulement
quelques mois, veuve à 25 anso Tous les pauvres pleurent cette mort. Pour nous
surtout c'est un grand malheur. Le cher défunt était coopérateur Salésien, il fut 60
un des premiers et des plus dévoués.
l'ai tout de suite donné ordre qu'on fit des prières, des communions et qu'on
célebràt des messes pour le l'epos éternel de I'àme du regretté M. Faraut. Je le
recommande aussi aux prières des enfants de l'Oratoire et de tous nos Confrères.
S' Jean de Villefranche 1. Avril 1877
65
Votre tres = aH fils
Ab. J. Ronchail
42 àge] àge, E àge corr E2 54 ante et il en fut add mrg sin (Suite de la note) E
64 Oratoire] Oratoires E Oratoire corr E2

4.7 Page 37

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256 Pietro Braido
« Ordre de la Fète.
A I'eglise: Musique religieuse par les enfants de la maison. - Exposé du but
70 de l'oeuvre par l'Abbé Bosco, suivi du Salut donné solennellement par Mon-
seigneur.
Dans le Jardin: - Dialogue composé par Monseigneur, Musique et entretiens
divers, visite des Salles, des écoles et des ateliers ». I
Le jour de la fète, avant la cérérnonie, la petite chapelle et les salles qui p. 7
75 sont à coté étaient rernplies d'invités. La cour et les allées étaient ornées
d'une quantité de petits drapeaux de diverses couleurs. Les enfants du Patro-
nage chantèrent plusieurs morceaux de musique. Tout le monde s'étonnait
qu'ils eussent pu en si peu de temps faire de tels progres dans cet art. Après
le chant des vèpres, l'Abbé Bosco exposait le but de l'Institut de la manière
80 suivante.
Monseigneur
et chers messieurs et Bienfaiteurs
Votre présence, Monseigneur, honorable monsieur le Maire et vous, dignes
messieurs, est pour mai d'une tres-grande consolation, parce qu'elle me pro-
85 cure l'heureuse occasion de pouvoir vous remercier publiquement de votre
inépuisable charité envers la personne des pauvres enfants du Patronage de
Saint-Pierre. La mème circonstance me procure également l'avantage de pou-
voir vous exprimer I franchement le but d'une oeuvre qui, fondée par vous, p. 9
soutenue par vous, si souvent l'objet de votre inépuisable charité, je viens la
90 mettre aujourd'hui humblement et maintenir intacte sous votre vigilante pro-
tection.
Mais, pour vous donner une idée claire SUl' l'Institution que vous pro-
tégez, je vous prie d'écoùtcr une courte histoire qui certainement ne sera pas
sans intérèt, et qui servira à vous faire connaitre nos désirs. Veuillez écoùter.
95
H ist orique.
Il y a quelques années à peine, Monseigneur I'Evèque de ce diocèse se
rendait à Turin, et après avoir par1é de différentes choses, il gémissait SUl' la
multitude d'enfants exposés aux périls de I'àme et du corps, et il exprimait
un ardent désir de venir au secours de leurs besoins. Peu de temps après,
100 deux messieurs de cette mème ville (1) exprimaient aussi le mème chagrin
84 post très-grande add (insigne) E del E2
que corr E2 100 (1) add Ex
95 Historique] Historie E Ristori-
lO) Manca il corrispettivo del rimando contenuto nel testo con (1). Nella edizione

4.8 Page 38

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 257
au nom de M.M. les membres de la Société de Saint-Vincent-de-Paule SUl' la
quantité d'enfants qui, les jours de fète, couraient dans les rues, encombraient
les places, criant, blasphémant, commettant des vols. Mais la douleur de ces
deux bienfaiteurs de la jeunesse s'accrut bien plus, lorsqu'ils reconnurent que
ces pauvres enfants, après leur vie vagabonde, après avoir donné des inquié- 105
tudes aux autorités, s'en allaient le plus souvent peupler les prisons. Grand
Dieu, s'écrièrent-ils, ne pourra-t-on pas éviter la perte de tant de jeunesse
qu'on peut appe1er malheureuse non à cause de sa dépravation, mais à cause
seulement de son abandon? Nous avons, il est vrai, les Patronages du dimanche
qui sont d'une certaine utilité, mais qui ne subviennent pas assez aux neces- 110
sités de certains enfants qui vivent sans toit, sans nourriture, sans habille-
ments. Il faut ajouter à celà le manque de prètres auxque1s le temps de vaquer
à cet important ministère fait défaut. I
p. 11
Du moment qu'ils eurent l'autorisation de leur digne Evèque, les déjà
mentionnés Messieurs écrivirent des lettres, et se rendirent en outre eux-mèmes 115
à Turin pour y étudier un Hospice destiné à une pareille catégorie d'en-
fants (1). Ils vinrent, nous fumes aussitòt d'accord SUl' la nécessité d'une habi-
(1) On fait allusion à l'Oratoire de St François de Sales sont recueillis
environ 900 enfants pauvres, destinés à divers métiers, à diverses branches d'études,
selon les differents goùts et capacités.
120
tation où fussent attirés les travailleurs, recueillis les plus délaissés, instruits
et formés à que1que métier.
Mais où trouver cette habitation, et lorsqu'on la trouverait, comment
l'acheter, et avec que1s moyens la soutenir? Cette habitation devait ètre fon-
dée ici dans Nice au bénéfice des enfants de la cité; dans Nice, qui est la 125
ville par excellence de la charité, de la libéralité, la ville éminemment catho-
lique. Pour ce qui regardait ensuite les moyens matérie1s, nous donnàmes
cette réponse à l'unanimité des voix: «Les confrères de la société de Saint-
Vincent-de-Paule feront ce qu'ils pourront: Nice ensuite ne nous refusera pas
son charitable appui. Il s'agit du bien de la société, il s'agit de sauver des 130
àmes, Dieu est avec nous, il nous aidera certainement ».
Et voilà que deux prètres partent de Turin, les mains vides, sans autre
attirail que la confiance en la Providence divine et dans la charité des niçois,
Ces deux prètres furent accueillis avec une extrème bienveillance, parce que
119 environJ plus de E environ emend sl Eb
a stampa bilingue al rimando parallelo corrisponde in nota anche al testo francese
la dicitura italiana: (1) Il Barone Héraud e l'Avvocato Ernesto Michel.

4.9 Page 39

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258 Pietro Braido
135 tous jugeaient necessaire un Institut de la sorte pour donner asile aux enfants
en danger. Ce fut alors, messieurs, que vous putes voir votre digne prélat,
dans son age avancé de 85 ans, courir comme un bon pasteur, de place en
pIace, de rue en rue, cherchant un IocaI, un asile pour Ies orphelins, pour
la jeunesse abandonnée. Ce Refuge fut trouvé dans la rue Vietor, N° 21, et
140 les confrères de S' Vincent de Paule se chargèrent momentanément du loyer.
Monseigneur I'Evèque inaugurait le nouveau Patronage, bénissait la cha-
ste pelle, célébrait la messe le 28 9.bre 1875, exprimant par discours sur la
circonstance, sa grande consolation pour le grain de sénevé mis en terre et
dont il espérait avantages et fruits. Le nouve1 Institut fut appe1é de S' Pierre
I 145 par respect pour monseigneur qui en faisait l'inauguration en l'honneur de p. 13
Saint Pierre, prince des Ap6tres, et en hommage au Souverain Pontife Pie IX,
qui daignait envoyer une bénédiction spéciale à l'Institut, aux Bienfaiteurs,
ainsi qu'à tous Ies Promoteurs, joignant le don généreux de deux mille francs.
On n'apporta aucun retard, on commença aussitòt à réunir des enfants les
150 jours de fète, on donna asile à quelques-uns des plus besoigneux. Mais tout
le local consistait en quelques pièces au rex-de-chaussée et sous terre. A quoi
servent que1ques petits appartements, en comparaison de la quantité d'enfants
qui, à chaque instant, demandaient un remède à leur infortune? Le local
étant étroit, les assistés déviait etre peu nombreux; cependant le début avait
155 suffi pour nous convaincre que les enfants revèches et querelleurs dont naguère
on jugeait l'éducation chrétienne infructueuse, ce début avait suffi, dis-je,
pour nous convaincre qu'on peut les éloigner des camarades dangereux, des
écrits corrupteurs; retirés dans un lieu à part, 011 les ramène facilement dans
la benne voie; ils deviennent alors d'utiles citoyens, l'honneur de la Patrie,
160 la gloire de no tre Sainte Religion.
Ce petit troupeau, ce faible nombre d'assistés rendit de plus en plus
évidente la nécessité de pourvoir au nombre croissant des pauvres enfants
sur une échelle plus vaste. C'est pourquoi on chercha un autre bàtiment qui
leur servir de refuge, avec un jardin assez vaste pour entretenir les externes
165 dans des amusantes et honnètes récréations les jours de fète. Ce lieu fut
trouvé; c'est la villa Paul Gauthier, où, respectables messieurs, nous nous
trouvons réunis en ce momento Ce lieu fut jugé assez favorable, comme étant
éloigné des bruits de la cité, mais assez rapproché d'elle, pour que les externes
pussent s'y réunir. Après plusieurs pourparlers (abouchements), cet Etablis-
170 sement fut estimé la somme de (100.000) cent-rnille francs entre son acqui-
sition et les dépenses accessoires. Avec les secours du Saint-Père et d'autres
charitables personnes, on en a déjà payé la moitié: nous espérons que l'autre
moitié sera payée peu à peu. Maintenant, messieurs, si nous portons les
regards autour de nous, nous voyons au midi un lieu ferrné d'une palissade.
149 réunir] recueillir E réunir emend sl Ex
etre emend sl Ex
154 déviait etre] etaient E déviait

4.10 Page 40

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
259
p. 15 Ce lieu est remis I à la société de S' Vincent-de-Paule pour leurs oeuvres de 175
charité. Une autre fraction du jardin, à la partie opposée et derrière la mai-
son, sert à réunir les artisans externes, venus des différentes parties de la
ville pour y passer le jour de fète. Non loin de ceux-ci, mais tout à fait sépa-
rés, prennent récréation les internes, c'est-à-dire ceux qui sont logés et nour-
ris dans l'Etablissement que nous inaugurons. Il nous reste encore de libre 180
une partie de jardin, et elle sera destinée à l'oeuvre du Jeudi, qui a pour
but de recueillir la jeunesse studieuse, de l'entretenir au moyen d'amusements,
de gymnastique, de déc1amation, de musique, des petits spectacles, afin qu'elle
puisse passer la journée de congé loin des périls, et avec quelque avantage
de la science et de la moralité. Mais toutes ces catégories d'élèves, avant de 185
prendre part aux divertissements mentionnés, remplissent toujours leurs de-
voirs religieux.
Que si vous daignez visrter ensuite, messieurs, cet Edifice, vous trou-
verez quelques chambres converties en chappelle; c'est précisément la petite
église que nous occupons en ce momento D'autres appartements contigus ser- 190
vent de cuisine, de réfectoire, de dortoir pour les enfants de l'Hospice; vien-
nent ensuite les appartements pour les écoles de chant, de musique instru-
mentale, de catéchisme, de lecture, qu'on fait de jour, et plus particulière-
ment pour les externes assez nombreux qui fréquentent les Cours d'Adultes.
Dans d'autres appartements travaillent les cordonniers, les tailleurs d'habits, 195
les menuisiers, les relieurs de livres, qui sont les travailleurs des élèves de
notre humble Institut.
Voilà la petite histoire que je désirais, que je devais mème vous exposer,
afin que nous nous montrions de plus en plus reconnaissants envers la Bonté
Divine qui, de rien, sait faire surgir ce qu'elle juge necessaire pour I'accom- 200
plissement de son adorable volonté.
B u t de l' I n s t i t u t .
A entendre parler d'écoles, de métiers, d'internes, d'externes, d'ouvriers
adultes et d'artisans, vous me direz: De quelle condition sont donc ces
jeunes-gens, ce qui est dire: quel est le but de cet Institut? I
205
p. 17
C'est là une demande aussi juste qu'opportune, à laquelle je réponds
aussitòt.
Il y a deux catégories d'élèves: une des externes, qui viennent passer
ici le saint jour du dimanche, et qui fréquentent, durant la semaine, les
écoles du soir. L'autre catégorie regarde les internes don t la condition civile, 210
morale, instructive, vous pouvez facilement la connaitre par le trait que je
vous prie d'écoùter.
176 post autre add partie (fraction emend sl E2) du jardin E del E2

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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260 Pietro Braido
Un enfant se présente ce matin, demandant asile. - «Qui es-tu? » lui
fut-il demandé. - «Je suis un enfant, pauvre orphelin.» - «Ton père ne
215 vit-il plus? » - « Il est mort avant que je pusse le connaitre. » - «Et ta
mère? » «Elle est dans la mème misère que moi, et ne pouvant plus me
donner du pain, elle m'a envoyé à la recherche de ma vie.» - «Comment
gagnes-tu le pain? » - «Je gagne ma subsistance en jouant du violon. » -
«Où donc? » - « Dans les auberges et les cafés, mais si je puis réussir à
220 apprendre bien la musique, j'espère aller jouer, plus tard, dans les théàtres
et gagner ainsi de l'argento » - «Quel age as-tu? » - «De quinze à seize
anso » « Sais-tu lire et écrire? » - «Bien peu.» « As-tu fait ta pre-
mière communion? » - « Pas encore ».
Lui ayant fait subir ensuite un petit examen sur son instruction reli-
225 gieuse, il fut reconnu qu'il ignorait les choses les plus simples, et qu'il cou-
rait, en outre, le plus grand risque de perdre l'honneur, I'àme et d'ètre con-
duit parmi les malheureux habitants des prisons (1). I
(l) Les fonetions sacrées terminées, les auditeurs du fait étaient désireux de
voir le jeune enfant dont on faisait a11usion. Ils se réunirent done dans le jardin et,
230 après avoir formé un eercle, apparut au milieu notre violoniste qui donna un eoneert
musical en présence des assistants. L'un des spectateurs, émerveillé de l'adresse
du jeune musicien, et touché des habits usés qui eouvraient cette pauvre créature
donna l'ordre qu'il fut immédiatement fourni du vestiaire de la Conférence de
notre dame de Nice.
235
Le lendemain il se présenta avec son violon pour reeevoir l'habillement et il
réjouit, par quelques airs, les dames charitables qui s'étaient réunies, afin de tra-
vailler pour les pauvres.
Le jeune homme est aetuellement au Patronage, et donne les meilleures garan-
ties ou intentions pour s'instruire dans la science et dans la religion.
240
Le jour suivant (13 Mars) il se présente un autre garçon qui n'avait p. 19
jamais pratique ni la Confession, ni la Communion. Il était orphelin, étran-
ger, dépourvu de tout, et déjà bien avancé dans la voie du mal. Il fut aussitòt
recueilli. Le 14e jour du mème mois, il fut trouvé un autre enfant que les
parents, de désespoir, avaient abandonné à un Hospice de Protestants. L'enfant
245 ayant en horreur les choses qu'il y entendait contre les catholiques, réussit à
s'évader; mais il fut récherché et conduit de nouveau par force; il parvint à
s'évader une seconde fois, et ce fut alors que, par bonne fortune, il rencontra
le Directeur du Patronage de St. Pierre, qui, ayant écoùté avec bienveillance
l'état de sa triste position, l'admit aussitòt.
250
De ces faits et autres semblables, vous pourrez comprendre quelle est
233 du vestiaire] d'étaffe pour les soins E du vestiaire emend E2
dame] des dames E de no tre dame emend mrg si1t Eb
233-234 de notre

5.2 Page 42

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
261
la condition de nos jeunes-gens. Recueillir des enfants pauvres et en péril,
les instruire dans la Religion, placer les externes au travail chez d'honnètes
patrons, et occuper les internes dans les ateliers établis ici dans la Maison;
leur faire apprendre un métier pour pouvoir un jour gagner honnètement
leur vie, telle est notre tàche. Vous me demanderez encore à ce propos: Les 255
enfants de cette condition sont-ils nombreux? Les externes sont en assez
grand nombre, mais les internes, pour le moment, se réduisent à 65 seule-
ment: cependant, le nombre de ceux qui demandent avec urgence à ètre
admis s'élève à plus de deux cents, et cela aura lieu au fur et à mesure que
nous aurons le local préparé; on établira la discipline, et la divine Provi- 260
dence nous fournira les moyens de les conserver.
A ce point de notre exposé, vous allez me faire une autre question raisonna-
ble: «L'éxiguité du Iocal, la multitude de demandes d'admission, les réparations,
les agrandissements du local de cette chapelle mème nous sommes réunis,
demandent un édifice plus vaste, plus élevé, plus propice à la célébration 265
de la messe; plus étendu pour entendre les confessions, pour faire le Caté-
I p. 21 chisme aux jeunes, le sermon aux adultes, et pour recevoir mème les per-
sonnes qui habitent tout près d'ici. Ces choses sont indispensables pour que
notre Institut puisse poursuivre son but, qui est le bien de l'humanité, et
le salut des àmes. Maintenant, comment pourvoir à tant de besoins qui se 270
présentent? Comment trouver l'argent indispensable pour donner le pain aux
externes, les habiller, leur fournir des maitres, des assistants, des artistes?
Comment continuer les travaux entrepris et executer ceux qu'on doit com-
mencer? ».
Tout cela est bien vrai; j'ajoute mème que pour continuel' Ies ouvrages 275
déjà commencés, on a dù contracter certaines dettes, et cette Maison elle-
mème est payée seulement à moitié: c'est-a-dire que nous devons encore envi-
ron cinquante mille francs. Cependant, ne soyons point effrayés. Cette Pro-
vidence divine qui veille, comme une bonne mère, SUl' toutes choses, qui
pourvoit aux oiseaux de l' air, aux poissons de la mer, aux animaux de la 280
terre, aux lyx des champs, ne subviendra-t-elle pas à nos besoins, nous qui,
aux yeux du Créateur, sommes infiniment plus précieux que ces ètres matériels?
De plus, ce Dieu qui a inspiré à vos coeurs bienfaisants le généreux
dessein de favoriser, de fonder, de soutenir jusqu'à ce jour cette oeuvre, ne
continuera-t-il pas de répandre les gràces, le com'age, et de vous fournir les 285
moyens de la continuer? Encore davantage: Ce Dieu qui de rien fit tellement
qu'on fonda des Instituts sont recueillis et nourris plus de douze mille
enfants sans qu'il y ait pour eux un sou d'assuré, ce Dieu Tout-puissant
voudra-t-il maintenant vous priver de son aide dans ces oeuvres qui tendent
uniquement à assister la classe la plus délaissée, la plus pauvre de la société, 290
à assister les ames en danger, ces àmes pour qui fut créé le ciel et la terre,
264 Iocal] Iocal, E local corr E2

5.3 Page 43

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262 Pietro Braido
et toutes les choses que le ciel et la terre renferment: ces àmes pour lesquelles I
notre adorable Sauveur a donné jusqu'à la dernière goutte de son sang? Non p. 23
certes, point de doute, point de crainte que l'aide du Ciel nous puisse man-
295 quer. Ne faisons pas ce tort à la Bonté divine, ne faisons pas ce tort à notre
sainte Religion et à votre grande charité tant de fois éprouvée. Je suis cer-
tain que cette grande générosité qui vous porta à faire tant de sacrifices
pour le passé, je suis certain, dis-je, qu'elle ne souffira jamais que reste ina-
chevée une oeuvre si heureusement commencée.
300
Cette espérance, outre la bonté de vos coeurs, a de plus un autre solide
fondement qui s'appuie sur la grande récompense que vous cherchez tous,
et que Dieu assure (réserve) aux oeuvres de charité.
Récompense.
Dieu est infiniment riche et d'une infinie générosité. Comme riche, il
305 peut nous donner un large salaire pour toutes les choses faites pour son
amour. Comme Père d'infinie libéralité, il paie avec une abondante mesure
la moindre des choses que nous faisons pour Lui. « Vous ne donnerez pas,
dit Notre Seigneur dans l'Evangile, vous ne donnerez pas un verre d'eau frai-
che en mon nom à l'un de mes plus petits, c'est-à-dire à un indigent sans qu'ils
310 n'obtienne sa récompense.» - «L'aumone, nous dit-il encore dans le Livre
de Tobie, délivre de la mort, purifie I'àme des péchés, fait trouver miséricorde
en la présence de Dieu et conduit à la vie éternelle.» Aelemosina est
quae a morte liberat: purgat peccata) facit invenire misericordiam et vitam
aeternam.
315
Parmi les grandes récompenses, il y aussi celle-ci que le divin Sauveur
regarde faite comme à Lui-mème toute aumòne faite aux malheureux. Si nous
voyions le divin Sauveur s'en aller mandiant par nos places et par nos rues,
se trouverait-il un chrétien qui ne lui offrir généreusement jusqu'au dernier
sou de sa bourse? Cependant le Sauveur est I représenté dans la personne p. 25
320 des pauvres les plus délaissés. « Tout ce que vous ferez, dit-il, aux plus vils,
aux plus méprisables, vous le ferez à moi-mème ». Ce ne sont donc plus de
malheureux enfants qui demandent l'aumòne, mais bien jésus-Christ Iui-mème
dans la personne de ses pauvres. Que dirons-nous puis de la récompense
exceptionnelle que Dieu nous tient réservée dans le plus important et le
325 plus difficile moment où notre sort sera décidé par une vie ou toujours
heureuse ou éternellement malheuteuse?
Lorsque nous nous présenterons, messieurs, au Tribunal suprème du
Souverain Juge pour rendre compte des actions de notre vie, la première
chose qu'il rappellera à notte mémoire, ce ne sera pas les maisons que nous
330 aurons construites, les économies que nous aurons faites, la gloire que nous
aurons acquise, ou les richesses amassées, de tout celà, il n'en tiendra aucun
compte. Il dira uniquement: «Venez, les bénis de mon Père céleste, venez

5.4 Page 44

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
263
posséder le royaume qui vous a été préparé; car, j'avais faim et vous m'avez
donné à manger dans la personne des pauvres; j'avais soif et vous m'avez
donné à boire; j'étais nu et vous m'avez habillé; j'étais dans la rue et vous 335
m'avez logé ». T'une dicet Rex his qui a dextris erunt: Venite) benedicti Patris
mei, possidete paratum vobis regnum a constitutione mundi, esurivi enim et
dedisti mihi manducare; sitivi et dedisti mihi bibere; hospes eram et 'colle-
gistis me/ nudus et cooperuistis me. (Math. c.25, vers 54-56.)
Ainsi qu'elles sont enregistrées dans l'Evangile, le Souverain Juge pro- 340
noncera ces consolantes paroles et plusieurs autres de ce genre. Il donnera
ensuite aux charitables sa bénédiction et les introduira dans la bienheureuse
possession de la vie éternelle.
Mais Dieu, si bon père, connaissant que notre esprit est prompte et
notre chair faible, veut que notre charité reçoive le centuple mème dans la 345
vie présente. En combien de manières, Messieurs, Dieu ne nous donne-t-il
p. 27 pas SUl' cette terre I le centuple de nos bonnes oeuvres? Centuples sont les
gràces spéciales de bien vivre et de bien mourir; la fertilité des champs,
la paix et la concorde dans les familles; le succès dans les affaires tempo-
relles; la santé des parents et des amis; la conservation, la bonne éducation 350
des enfants.
Le plaisir que chacun éprouve dans son coeur en faisant une bonne
oeuvre est une récompense de la charité chrétienne. N'est-ce pas une grande
consolation, lorsqu'on réfléchit qu'avec une faible aumòne on contribue à
enlever à la société desètres pervers pour les rendre des hommes utiles à 355
eux-mèmes, à leur prochain, à la Religion? Etres qui seraient SUl' le point
de devenir le fléau des Autorités, les infracteurs des Lois publiques, et en
voie d'aller consumer les sueurs d'autrui dans les prisons, au lieu d'ètre à
mème d'honorer l'humanité, de travailler, et avec le travail gagner honnète-
ment leur vie, faisant ainsi l'orgueil des pays qu'ils habitent, l'honneur des 360
familles à qui ils appartiennent.
En plus de toutes ces récompenses que Dieu accorde dans la vie pré-
sente et dans la vie future, il y en a encore une que les bénéficiés doivent
ajouter pour leurs bienfaiteurs: Qui, messieurs, nous ne voulons pas vous
priver de cette récompense qui est toute en notre pouvoir. Ecoùtez: Tous 365
les prètres, les abbés, tous les jeunes-gens recueillis et élevés dans les Mai-
sons de la Congrégation Salésienne, et plus particulièrement ceux du Patro-
nage de St. Pierre, matin et soir adresseront au Ciel des prières particulières
pour leurs bienfaiteurs.
Matin et soir, vos bénéficiés, par des prières spéciales, appelleront les 370
bénédictions divines SUl' vous, SUl' vos familles, SUl' vos parents, sur vos
amis. Ils conjureront le Seigneur afin qu'il maintienne la paix et la con-
339 post (vers 54-56.) add Ceutuplum accepistis et vitam aeternarn possidebitis E
del E2 360 post vie, add et celà av E del E2

5.5 Page 45

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264 Pietro Braido
corde dans vos familles; qu'il vous accorde une santé durab1e, une vie heu-
reuse, qu'il tienne Ioin de vous 1es disgràces, tant dans 1es choses spirituelles, I
375 que dans 1es choses temporelles, et qu'il ajoute à tout ce1à le précieux trésor p. 29
de la perséverance dans le bien; et enfin, le p1us tard qu'il plaira à Dleu,
que vos jours soient couronnés par une sainte morto
Que si dans le courant de la vie mortelle, nous aurons la bonne for-
tune de vous rencontrer dans 1es rues de la ville, ou dans n'importe quei
380 aut re lieu, Oh! oui, alors, Messieurs, nous nous rappellerons avec bonheur
1es bienfaits reçus, et nous découvrirons respectueusement nos tètes en signe
d'inaltérab1e reconnaissance sur la terre, tandis que le bon Dieu vous assurera
la récompense des justes dans le Ciel pour l'éternité. Centuplum accipietis
et vitam aeternam possidebitis. I
385
À la fin du discours d'opportunité, quelques-une des personnes qui p.29bis
assistaient jugèrent à propos de faire une quète qui fut tres-abbondante. Les
personnes n'étaient pas tres-nombreuses par rapport à la localité, et presque
tous etaient des bienfaiteurs de manière qu'on n'avait pas crù devoir recom-
mander I'Aumòne. Cependant la quète produisit environ quinzecents francs.
390 Après 1es fonctions de l'eglise, on passa à la visite d'une salle ou on avait
exposés sur p1usieurs tables que1ques objets pour une loterie au profit des
enfants du Patronage. Lorsqu'on apprit que cette loterie etait organisée pour
procurer du pain aux enfants du Patronage, on s'empressa de prendre une
quantité de billets.
395
Ainsi nous eummes un motif de plus pour remercier 1es personnes qui
etaient présentes, et d'ètre plus reconnaissants à la divine bonté, qui en tant
de manières et à chaque instant nous fournit des nouvelles occasions pour la
louuer et la benir aprésent et partout tous les siècles. I
Le Système Préventif dans l'éducation de la jeunesse
p. 31
400
P1usieurs fois j'ai été invité à exprimer verbalement ou par écrit quel-
ques pensées touchant le système qu'on appelle préventif adopté dans nos
établissements. Le tems ne m'a jamais permis jusqu'à présent de satisfaire
à cette demande et pour aujourdhui je toucherai en passant quelques points
qui ne seront que la table de ce que je désire publier dans un petit ouvrage
405 à part, si le bon Dieu m'accorde de le finir; et cela seulement pour venir en
aide à ceux qui ont entrepris la tàche si difficile d'élever la jeunesse. Je dirai
382 le bon] dans le Ciel E le bon emend sl Eb 383 post Justes add sl dans le Ciel
Eb 385 ante À la fin add mrg sup Près du Serrnon Eb del Ex 389 environ]
enviro E environ corr Ex 391 exposés add sl E2 392 apprit] entendit E ap-
prit emend E2 396 post et add pour E del E2 plus add sl E2 bonté] pro-
vidence E borrté emend E2 398 louuer] remercier E louuer emend mrg sin E2
401 post systéme add préventif E del E2 406 d'] de E d' emend E2

5.6 Page 46

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
265
en quoi consiste le système préventif, pourquoi on doit le préférer; son
application pratique, et ses avantages.
1. En quoi consiste le Système Préventif et pourquoi
il est préférable.
410
Il-y-a deux systèmes d'éducation, le système préventif et le système
répressif. Celui-ci consiste à faire connaitre la loi aux sujets, à bien observer
ensuite les transgresseurs, et à leur infliger s'il-y-a lieu, le chatiment qu'ils
méritent. Avec ce système, les paroles et le visage du Supérieur doivent con-
tinuellement ètre sévères, et mèrne menaçantes, et lui mèrne doit éviter toute 415
familiarité avec ses inférieurs.
Pour augmenter son autorité, il devra se trouver rarement au milieu
des enfants, et d'ordinaire alors seulement qu'il s'agir de punir ou de menacer.
Ce Système est facile et moins pénible: il est utile en particulier pour les
militaires et en général pour les personnes adultes et judicieuses, qui doivent 420
ètre d'elles-mèmcs en état de connaitre ce qui est conforme à la loi et aux
autres prescriptions, et de se le rappeler. I
p. 33
Le Système préventif est différent, je dirai mème opposé. Il consiste
à promulguer les prescriptions et règlements d'un Institut; et à faire en
sorte que les enfants soient toujours sous l'oeil vigilant du Directeur et des 425
Surveillants, qui, comme de tendres pères, leur parlent, leur servent de guide
en toute circonstance en leur donnant des conseils et les corrigeant avec
amour; c'est-à-dire mettre les enfants dans une sorte d'impossibilité de com-
mettre des fautes.
Ce Système est entièrement appuyé SUl' la raison, la religion et la cha- 430
rité. Ainsi, il exclut les chatiments sévères; il tàche mème d'éloigner les
punitions légères. Une telle méthode doit ètre préférée pour les raisons
que voici:
1. L'Enfant averti préventivement ne reste pas humilié pour les fautes
qu'il a commises; ce qui aurait bien dans le cas où le Supérieur en aurait 435
connaissance. Il ne s'irrite pas pour la correction qu'on lui fait ou pour la
punition dont on le menace ou qu'on lui donne, parceque en mème temps
il-y-a un avis bienveillant qui d'avance I'explique, et qui ordinairement réussit
à gagner le coeur: de sorte que l'élève reconnait la nécessité de la puni-
tion et mèrne la désire.
440
409 Préventif] préventif E Préventif corr E2 415 sévères] sévéres E sévères corr
Ex 417 rarement] rarernant E rarement corr Ex 418 il] ils E il corr Ex 425
vigilant] vigilent E vigilant corr Ex 430 raison,] raison et E raison, corr Ex
432 légères] légéres E légères corr Ex
7

5.7 Page 47

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266
Pietro Braido
II. La jeunesse, ordinairement légère, oublie bientòt les règles de la dis-
cipline, les punitions qu'elles ont pour sanction, et ainsi bien souvent un
enfant manque et s'expose à une punition, à laquelle il n'a jamais pensé,
qu'il avait entièrement oubliée au moment où il a commis la faute, et qu'il
445 aurait certainement évitée si un ami l'eùt averti. I
III. Le Système répressif pourra empècher un désordre, mais difficile- p. 35
ment il corrigera les coupables: et on a obsérvé que les enfants n'oublient
jamais les chàtiments qu'on leur a infligés; le plus souvent ils conservent
de l'amertume avec le désir de secouer le joug et mème de se venger. Il sem-
450 ble parfois qu'ils n'y pensent pas, mais en les suivant de près, en observant
leurs manières d'agir, on s'aperçoit combien sont terribles les souvenirs de
la jeunesse. I1s oublient aisément les punitions des parents, mais tres-diffici-
lement celles qu'ils ont reçues de leurs Instituteurs. Il-y-a des faits de per-
sonnes qui, dans leur vieillesse, se sont vengées horriblement des punitions
455 qu'on leur avait justement infligées dans le temps de leur éducation. Au
contraire, le système préventif concilie au maitre le coeur de l'enfant, qui
voit dans son maitre un bienfaiteur prompt à l' avertir, désireux de le rendre
sage, et d'éloigner de lui les punitions, les chagrins et l'humiliation.
IV. Le Système préventif l'end l'élève tellement affectionné que le mai-
460 tre pourra parler avec le coeur soit dans le temps de l'éducation, soit après.
L'Éducateur, une fois le coeur de son élève gagné, aura SUl' lui une grande
autorité, il pourra l'avertir, lui donner des conseils, et mème le corriger, mème
lorsqu'il sera dans quelque emplois, dans les offices civiles et dans le com-
merce. Pour ce motif et pour bien d'autres encore il parait que le système
465 préventif doitètre préféré au répressif.
II. Application du Système préventif.
La pratique de ce système s'appuie entièrement SUl' les paroles de St
Paul qui dit: Cbaritas benigna est) patiens est; omnia sujiert, omnia sperai,
omnia sustinet: La charité est bénigne, elle est patiente; elle souffre tout,
470 mais elle espère tout et elle supporte tout. Pour cela le Chrétien seulement
peut faire l'application du Système préventif. I La Raison et la religion sont p. 37
les instruments dont le maitre doit continuellement faire usage, les enseigner,
les pratiquer lui-méme, s'il veut qu'on lui obeisse et s'il veut atteindre son but.
I. Le Directeur devra donc se consacrer entièrement à ses élèves, et ne
475 jamais accepter d'emplois qui l'éloignent de son devoir. Il fera en sorte de
se trouver toujours au milieu de se élèves toutes les fois qu'il ne sera pas
appelé à quelque devoir essentiel, à moins que les enfants ne soient assistés
477 appelé] obligé E appelé emend E2

5.8 Page 48

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 267
avec soin par d'autres personnes.
II. Les maitres, Ies chefs d'ateliers, Ies assistants doivent ètre des per-
sonnes irréprochables en ce qui regarde Ies moeurs. L'Egarement d'un seuI 480
pourrait compromettre une institution entière. Il faut, en conséquence, veiller
à ce que Ies enfants ne soient jamais seuIs. Autant que possible, Ies assistants
Ies précèderont à l'endroit ou ils doivent se réunir, s'entretenir avec eux
jusqu'à ce qu'ils soient remplacés par d'autres assistants, et ils ne Ies lais-
seront jamais dans l'oisiveté.
485
III. Qu'on donne toutes Ies pernussions possibles de jouer, courir et
crier à volonté. Le gymnase, la musique, la déclamation, le petit theatre, les
promenades, sont des moyens très efficaces d'obtenir la discipline, de main-
tenir la moralité et la santé. Il faut cependant faire bien attention qu'il
n'y-ait rien à dire sur Ies amusements, sur Ies personnes qui y prennent 490
part, et sur les discours qui s'y font. « Faites ce que vous voulez, disait le
grand ami de la jeunesse, S' Philippe Neri; il me suffit que vous ne com-
mettiez pas le péché».
IV. La frequente Confession, la frequente Communion, la messe tous
les jours sont Ies colonnes qui doivent soutenir l'édifice de toute éducation, 495
d'où l'on veut éloigner les menaces et les chàtiments, Il ne faut cependant
jamais employer ici la contrainte, mais procurer aux enfants les moyens de
pouvoir en profiter. À I'occasion des retraites, triduums, neuvaines, prédica-
p. 39 tions, et dans I Ies catéchismes on doit tàcher de Ieur faire comprendre la
beauté, la grandeur et la sainteté de cette Religion qui nous offre des moyens 500
de salut si praticables et si utiles à la société, à la paix du coeur, au salut de
I'àme, camme le sont en effet Ies Saints Sacrements. De cette manière, les
enfants pratiquent spontanément, de bon coeur ces exercices de pieté (1).
(1) Il n'y-a pas longtemps qu'un ministre de la Reine d'Angleterre, dans la
visite qu'il fit à un Institut de Turin, fut introduit dans une vaste salle ou il 505
y-avait cinq cents enfants qui étudiaient. Il fut étonné à la vue de cette troupe
d'enfants observant un rigoureux silence et sans assistants. La surprise redoubla
lorsqu'on lui dit que rarement, dans le cours d'une année ce silence était inter-
rompu et qu'il n'y-avait guère d'occasions de menacer ou de punir. - Comment
est-il possible d'obtenir un tel silence et tant de discipline? demanda-t-il: dites le 510
moi: Vous, ajouta-t-il en s'adressant à son secrétaire, écrivez ce qu'on vous dira
- Monsieur, répondit le Supérieur de l'Etablissement, les moyens que nous avons,
nous autres, ne peuvent pas se pratiquer chez vous. - Pourquoi? - Parceque ce
sont des secrets qui sont révélés seulement aux catholiques. - Quels sont ces secrets?
502 P05t I'àme, add dans les SS. [Saints emend sl E2J Sacrernents E del E2 leJ
les E le corr E2 503 ante de bon add et font E del E2 511 sécrétaireJ sécrataire
E sécrétaire corr Eb

5.9 Page 49

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268 Pietro Braido
515 - La fréquence de la Confession et de la Communion et l'assistance quotidienne à
la Sainte messe. - Vous avez parfai temen t raison: nous ne possédons pas ces puis-
sants moyens d'éducation. N'y-en-a-t-il pas d'autres? - Si on ne se sert pas de ces
éléments de la Religion, il faut recourir aux menaces et à la punition - Vous avez
raison! vous avez raison! - Ou Religion, ou bàton, je veux en parler à Londres.
520
V. Il est nécessaire de bien veiller à ernpècher qu'il ne s'introduise de
mauvais livres dans la maison, ou des personnes capables de tenir de mau-
vars discours. À cet effe t on choisira un bon portier: c'est un trésor pour
une maison d'éducation.
VI. Chaque soir, après les prières ordinaires et avant que les élèves
525 aillent se coucher, le Directeur, ou celui qui le remplace, doit adresser quel-
ques paroles affectueuses aux enfants en donnant quelques avis et conseils
touchant les choses qui son à faire ou à éviter, et tàcher de tirer la moralité
des faits qui se sont passés dans la journée, dans l'établissement ou au-dehors;
il doit cependant ètre court et ne pas dépasser deux ou trois minutes. Voila
530 la elef de la moralité, du progrès et du bon succès de I'éducation. I
VII. Il faut fuir camme la peste l'opinion de certaines personnes qui p. 41
voudraient renvoyer la première communion à un age trop avancé, lorsque
le plus souvent le Démon a déjà flétri le coeur d'un enfant, au préjudice
incalculable de son innocence. Dans l'Eglise primitive on avait coutume de
535 donner aux enfants les hosties consacrées qui restaient de la Communion
pascale; d'où nous pouvons conelure à quel point l'Eglise désire que les
enfants soient admis de bonne heure à la sainte Communion. Lorsqu'un
enfant est capable de distinguer entre pain et pain, et qu'il possède une
instruction suffisante, il ne faut pas avoir égard à l'age, mais faire en sorte
540 que le Roi des cieux vienne régner dans cette àme innocente.
VIII. Les catéchismes recommandent la communion fréquente. St Phi-
lippe Néri conseillait qu'on la fit chaque semaine, et rnème plus souvent. Le
concile de Trente dit elairement qu'il est à désirer que chaque fidèle en
assistant à la sainte messe, fasse aussi la Communion. Cette communion ne
545 doit pas étre seulement spiritu elle , mais sacramentelle, afin de pouvoir reti-
I rer en abondance Ies fruits de cet auguste et divin sacrifice.
Utilité du Système Préventif.
p. 43
On pourra objecter que ce système est difficile en pratique. Quant aux
élèves, il est plus facile, plus satisfaisant et plus avantageux. Les maitres y
550 rencontreront des difficultés, que cependant ils peuvent diminuer, s'ils se
520 post veiller add ce que E del E2

5.10 Page 50

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
269
mettent à l'oeuvre avec zèle. Le maitre est absolument dévoué au bien de se
élèves: il doit ètre prèt à affronter tous les dérangements, et tous les tra-
vaux, pour arriver à son but, l'éducation complète de ses élèves.
Outre les avantages ci-dessus exposés, il faut ajouter encore que:
I. L'élève sera toujours l'ami du maitre et se rappellera toute sa vie 555
avec bonheur la Direction qu'il a reçue; il verra des pères et des frères dans
les maitres et dans les autres Supérieurs. Ces élèves sont pour la plus part,
en quelque endroit qu'ils aillent, la consolation de la famille, de cytoyens
utiles et de bons chrétiens.
II. Quelque soit le caractère, le naturel, l'état moral d'un élève à l'épo- 560
que de son entrée dans la maison, les parents peuventétre sùrs que leur
enfant ne tombera point en pire état, et on peut leur affirmer qu'il-y-aura
toujours quelque changement en bien. De plus, certains enfants qui longtemps
ont été le fléau de leurs parents, qui mème ont été repoussés des maisons
de correction, cultivés suivant ces principes, ont changé d'inclinations et de 565
caractère, se sont rangés à une vie réglée, et maintenant occupent des places
honorables dans la société, ils sont devenus les soutiens de leur famille ,
et mèrne l'honneur du pays qu'ils habitent.
III. Les enfants qui malheureusement entreraient dans un Institut avec
de mauvaises habitudes, ne pourraient pas faire de mal à leurs compagnons; 570
les enfants sages ne pourront étre gàtés par eux, parceque il n'y-a ni le
temps, ni l'endroit, ni les occasions du mal, l'assistant que nous supposons
présent, y devant aussitòt porter remède. I
p. 45
Une parole sur les punitions.
Quelle règle doit-on suivre pour donner les punitions? Tant qu'il est 575
possible il faut s'abstenir de chàtier: lorsque la necessité obligerait à répri-
mer quelque désordre, il est nécessaire de faire ce qui suit.
1. Le mai tre doit tàcher de se faire aimer par les élèves, s'il veut qu'on
le respecte. En ce cas un signe d'un peu moins de bienveillance est un chà-
timent, mais un chàtiment qui excite l'émulation, fai t courage et n'humilie 580
jamais.
II. Pour les enfants tout peut servir de pU111tlOn. On a observé qu'un
regard sévère produit sur quelques uns plus d'effet qu'un soufflet. Les louan-
ges, lorsqu'une chose est bien faite, le blàme, lorsqu'il-y-a de la négligeance,
sont déjà des récompenses et des punitions.
585
556 et des frères add sl E2 578 tàcher] faire en sorte E tàcher emend sl Ex 579
respecte] craigne E respecte emend Ex 583 Les] Des E Les corr E2

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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270 Pietro Braido
III. Quelque cas extraordinaire excepté, les correction, les chatiments
ne doivent jamais se donner en public, mais en particulier, loin des com-
pagnons, et surtout avec beaucoup de prudence et de patience pour que
l'enfant puisse comprendre sont tort par le moyen de la raison et de la religion.
590
IV. Le Directeur doit faìre bien connaitre les règles, les récompenses
et les punitions établies par les lois de la discipline, afin que l'enfant ne
puisse pas s'excuser en disant: Je ne savais pas que cela fùt défendu.
Je crois que les Instituts, qui mettront en pratique ce système pour-
ront obtenir des grands avantages, sans recourir aux chàtiments violents.
595 Il-y-a environ quarante ans que je suis au milieu de la jeunesse et je ne me
rappelle pas I d'avoir donné des punitions, et avec l'aide de Dieu j'ai tou- p. 47
jours obtenu, non seulement ce qui était d'obligation, mais cela mème que
je désirais simplement, et je l'ai obtenu de ces enfants dont on avait perdu
toute esperance sur leur avenir.
586 ante Quelque add Excepté E del E2 Quelque] quelque E Quelque corr E2
587 post donner en add public E del Ea 589 par. .. raison] avec la r E par le moyen
de la raison emend E2 591 a:fìn que] pour que E a:fìn que emend sl E2 593 pra-
tique ce système] pratique ces reg E pratique ce système corr E2 595 environ] en-
virons E environ corr E2 suis au milieu de] pratique E suis au milieu de emend
sl E2 596 post et add cela E del E2 599 toute esperance] l'espoir de l' E toute
esperance emend E2

6.2 Page 52

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
271
4. Doc. I - testo francese a stampa dell'edizione separata Inauguration du
Patronage de S. Pierre à Nice Maritime. But de l'oeuure exposé par Mr
l'abbé Jean Bosco avec appendice sur le système préventif pour l' éduca-
tion de la Jeunesse. Turin, Imprimerie et Librairie Salésienne 1877.
G = edizione a stampa bilingue
I = edizione a stampa separata del testo francese
INAVGVRATION DV PATRONAGE DE S. PIERRE À NICE MARITIME.
But de l'oeuvre exposé par Mr l'abbé ]ean Bosco avec appendice
SUl' le système préventif pour l'éducation de la ]eunesse.
p. 3
INAUGURATION
Le Patronage de Saint- Pierre, ouvert à Nice pour les enfants aban- 5
donnés, fut salué avec beaucoup de bienveillance par les habitants de la ville.
Tous cependant désiraient que cette pieuse Institution fùt inaugurée par une
féte de famille, afin que chacun pùt en quelque manière s'assurer, que ses
voeux étaient satisfaits.
L'Autorité ecc1ésiastique, et les Autorités civiles reçurent l'invitation 10
avec une cordiale bienveillance. M. le Chevalier Raynaud, Maire de la ville,
retenu par des affaires imprévues fut représenté par M. le Chev. Toselli
adjoint. Monseigneur lÉvèque, avec le Clergé de la chapelle Épiscopale, vint
pontifier solennellement.
Les journaux ayant annoncé cette inauguration, on présuma que la foule 15
des assistants serait trop grande, et afin d'éviter la confusion dans un local
étroit, une circulaire fut adressée aux personnes plus particulièrement inté-
ressées. I
p. 4
Ell~ était conçue en ces termes:
«Lundi 12 courant, à deux heures et demie de l'après midi Monsei- 20
gneur l'Éveque inaugurera le Patronage de Saint-Pierre pIace d'armes N. 1.
ancienne villa Gauthier. Cet édifice, avec le jardin, a été nouvellement acheté
et destiné à offrir un asile aux enfants abandonnés, et à leur apprendre un
métier. Persuadé que cette oeuvre éminemment populaire et moralisatrice,
ne peut que rencontrer la sympathie de tous ceux qui s'intéressent au bien 25
ètre de la classe ouvrière, le comité vous prie vouloir bien honorer de votre
présence cette cérémonie.
lO ecc1ésiastique] écc1ésiastique GI
destiné] déstiné GI
17 fut] fùt G adressée] adréssée G 23

6.3 Page 53

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272
Pietro Braido
Monseigneur JEAN-PIERRE SOLA Éuéque.
M. l'Abbé JEAN Bosco Fondateur.
30
Abbé JOSEPH RONCHAIL, Directeur.
Le Comité: Comte DE BÉTHUNE.
Comte MICHAUD DE BEAURETOUR.
Comte DE LA FERTÉ-MEUN.
Av. ERNEST MICHEL.
35
Baron HÉRAUD.
C. GIGNOUX.
AUGUSTE FARAUT (1).
Nice, le 9 Mars 1877. I
(1) Lorsqu'on se disposait à faire imprimer la relation de cette fète, une nou-
40 velle bien douloureuse vint nousattrister profondément. M. l'Avocat Auguste
Faraut, modèle de vie chrétienne, zélé Confrère de S. Vincent de Paul, qui se
faisait tout à tous, pour faire du bien à tous, venait de rendre son àme à Dieu. Il
avait toujours joui d'une bonne santé, et à la fleur de son age une mort préma-
turée l'enlevait à sa famille le 31 mars. Le Directeur du Patronage de S. Pierre en
45 donne la douloureuse nouvelle à l'abbé Bosco par la lettre suivante.
Mon bien aimé Don Bosco)
Il y a quelques heures seulement que je suis arrivé à S. Jean pour les con-
fessions pascales de cette population; mais je suis parti de Nice le coeur plein
d'amertume, et j'ai laissé nos petits enfants dans la consternation. l'ai appris ce
50 matin avec bien de douleur que hier au soir, à dix heures et demie, l'Avocat Faraut,
notre ami, notre bienfaiteur, notre soutien, expirait. Il y avait peu de jours qu'il
était venu nous faire une visite, j'appris par la suite qu'il était un peu indisposé.
Tous les jours nous allions demander de ses nouvelles: et vendredi à midi M. le
Baron Héraud, son onele, me dit encore qu'il allait mieux. Hier au soir M. le
55 Baron alla lui faire une visite vers les sept heures, et il en fut content, ayant vu
que le malade prenait part aux préparatifs de la loterie pour la Bibliothèque popu-
laire gratuite dont M. Faraut était l'un des fondateurs. À huit heures et demie
il fut pris d'un accès cérébral qui dans peu de temps le conduisit à l'éternité. Il
laisse un grand vide dans la ville de Nice, et sa pauvre femme avec deux petites
60 filles, dont une a seulement quelques mois, veuve à 25 anso Tous les pauvres pleu-
rent cette morto Pour nous surtout c'est un grand malheur. Le cher défunt était
Coopérateur Salésien, il fut un des premiers et des plus dévoués. l'ai tout de suite
donné ordre qu'on fit des prières, des communions et qu'on célébràt des messes
40 douloureuseJ douloreuse I 48 jeJ jè I 63 fitJ fìt GI célébràt] célebràt G

6.4 Page 54

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
273
pour le repos éternel de l'àme du regretté M. Faraut. Je le recommande aussi aux
prières des enfants de l'Oratoire et de tous nos confrères.
65
Saint-Jeande Villefranche, 1 avril 1877.
Votre très-affectìonné fils
Ab. J. RONCHAIL.
p. 5 À IJÉglise. - Musique religieuse par les enfants de la maison. - Exposé du
but de l'oeuvre par l'abbé Bosco, suivi du salut donné solennellement 70
par Monseigneur. I
p. 6 Dans le jardin. - Dialogue composé par Monseigneur. - Musique et entre-
tiens diverso - visite des salles, des écoles, et des ateliers.
Je jour de la fète avant la cérémonie la petite chapelleet les salles qui
sont à còté étaient remplies d'invités. La cour et ses allées étaient ornées 75
d'une quantité de petits drapeaux de différents couleurs. Les enfants du
Patronage, chantèrent plusieurs morceaux de musique. Tout le monde était
étonné du progrès qu'ils avaient pu faire en cet art civilisatrice du coeur
humain, dans un temps si court. Après les Vèpres, M. l'abbé Bosco exposait
le but de l'oeuvre de la manière suivante.
80
lvlonseigneurJ
Honorables Messieurs et Bienjaiteurs,
L'honneur de me trouver en Votre présence, très-Révérend Monseigneur,
I très-honorable Maire, et très-dignes Messieurs, produit en moi une très-
p. 7 grande joie, pour l'occasion si favorable, et tant désirée de vous remercier 85
de tout mon coeur de votre inépuisable charité envers nos pauvres enfants
du Patronage de Saint-Pierre. Cette circonstance me met à mème de pouvoir
vous expliquer franchement le but d'une oeuvre, qui fondé e par vous, sou-
tenue par vos efforts, objet continue! de vos soins charitables, doit ètre
placée, et constamment conservée sous votre vigilante protection, comme j'ose 90
humblement le faire en cet instant, vous priant de vous y intéresser de toutes
vos forces. Ainsi donc, afin de vous en donner une idée bien précise, je vous
prie de vouIoir écouter avec une bienveillante attention le petit exposé que
je vais vous faire de tout ce qui s'est passé, à l'égard de cette fondation;
ce qui certainement ne sera pas sans intérèt, et qui pourra vous faire con- 95
naitre, son but, ses moyens, et ses espérances.
77 était] etait GI
iutérèt] intéret GI
91 intéresser] interesser G
92 précise] precise G 95

6.5 Page 55

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274 Pietro Braido
HISTORIQUE.
Il n'y a que quelques années que notre digne pasteur Monseigneur l'Éve-
que ici présent, s'étant rendu à Turin, en me parlant de bien d'affaires, et
100 gémissant sur la quantité d'enfants qui se trouvent exposés à maints dan-
gers soit pour I'àme, soit pour le corps il m'exprima l'ardent désir de les
aider dans de si grands besoins. I
Quelque temps après deux honorables Iviessieurs de cette mème Ville (1) p. 8
(1) Le Baron Héraud et 1'Avocat Ernest Michel.
105 venaient aussi me communiquer la mème douleur, au noms des membres
de la Société de S. Vincent de Paul à l'égard d'une foule de misérables enfants,
qui les jours du Seigneur ne font que courir dans les rues, encombrer les
places, crier, blasphémer et com-Ìmettre des vols. Cette douleur croissait encore
dans I'àme de ces deux Messieurs, à la triste pensée, que ees pauvres enfants,
110 après tant d'inquiétudes données à leur parents et Supérieurs, auraient fini
par terminer leur vie vagabonde dans les cachots des prisons. Grand Dieu!
s'écriaient-ils, n'y aurait-il pas quelques moyens, pour sauver ces àmes, plu-
tòt dégradées par l'abandon auquel elles sont livrées, que par leur propre
dépravation? Les Patronages que nous avons, sont bien déjà quelque chose,
115 mais ils sont bien loin de faire face aux besoins impérieux de beaucoup de
ces enfants, qui privés de toute ressource, sont réduits à vivre sans toit, sans
nourriture, et sans habits. La nourriture de l'fìme, leur fait aussi défaut, car
les ministres de l'Evangile étant en très-petit nomb re ne peuvent pas tou-
jours courir à la recherche de ses brébis errantes. Préoccupés de ces pensées,
120 ces Messieurs avaient eu recours à leur digne Évèque, qui les avait autorisés
I à se mettre à la tète de cette charitable entreprise. Pour cela ils écrivirent p. 9
à Turin, et ensuite ils se rendirent en cette ville pour y étudier de près un
Hospice destiné à une pareille catégorie d'enfants misérables (1). Ce fut aussi
(1) On fait allusion à 1'Oratoire de Saint-François de Sales où sont recueillis
125 environ 900 enfants pauvres, destinés à divers métiers, à diverses branches d'études,
selon les différents goùts et capacités.
alors qu'en eausant avec mai de la nature de eette oeuvre, on tomba d'aeeord
sur le point qui lui est indispensable, c'est à dire, SUl' la néeessité d'un IoeaI
111 les] le GI 112 écriaient] ecriaient GI 104 le Baron... Michel] Il Barone Hé-
raud e l'Avvocato Ernesto Michel G 123 fut] Iùt GI 128nécessité] nécés-
sité GI 125 destinés] déstinés GI 126 différents] differents GI

6.6 Page 56

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
275
pour y pIacer des ateliers, y réunir les enfants plus abandonnés, les instruire,
et les forme l' à que1que profession utile.
130
Un premier obstacle se présentait dans la recherche d'un local appro-
prié, et quand on l'aurait trouvé, dans la difficulté des moyens de l'acheter
et de le soutenir. L'hospice devait se fonder dans cette ville de Niee, pour
les pauvres enfants de la cité; dans cette ville qui est par excellence la ville
de la charité et de la bienfaisance, la ville éminemment catholique. Pour ce 135
qui a rapport aux moyens matériels la conclusion fut unanime: « Les mem-
»bres de S. Vincent de Paul auraient fait ce qu'ils pourraient; quant à la
»charité publique de la ville, on ne pouvait en douter elle ne nous aurait
» pas fait défaut; le but étant le bien de la Société et le salut des àmes, Dieu
»est avec nous; bien sùr, il nous aidera ». I
140
p. lO
Voilà que deux Ecclésiastiques de Turin se rendent à Nice, sans autre
attirail qu'une ferme confiance dans la Providence Divine, et par elle aussi
dans la charité des Niçois. Ils furent accueillis avec une extrème bienveillance,
tous étant convaincus de la nécessité extrème d'un Institut capable d'accueil-
lir les enfants en danger. C'est bien alors, Messieurs, que vous avez vu votre 145
excellent Prélat dans son age de 85 ans, courir comme un bon Pasteur de
pIace en place, de rue en rue à la recherche d'un IocaI apte à servir de refuge
aux pauvres orphelins abandonnés. Enfin le local se trouva dans la rue Vietor
N. 21, et les confrères de S. Vincent de Paul se chargèrent pour le moment
des frais du loyer.
150
Monseigneur l'Évéque procédait à l'inauguration du Nouveau Patronage,
y bénissait la chapelle, et célébrait le Saint Sacrifice le 28 Novembre 1875,
et dans un discours approprié à cette féte il témoignait la plus vive joie pour
les fruits qu'il attendait en abondance du petit grain de sénevé qui avait été
planté. Le nouvel institut fut nommé de S. Pierre, soit en l'honneur de ce 155
grand apòtre, dont Monseigneur l'Évéque porte si bien le nom; soit en horn-
mage au Souverain Pontife Pie IX, qui en faisant à I'oeuvre, un don généreux
de deux mille francs, avait envoyé une bénédiction spéciale à l'Institut, aux
Bienfaiteurs, et à tous les Promoteurs. Sans aucun délai on se mit à l'oeuvre
p. 11 et bientòt un certain nombre d'enfants dans les I jours de féte vint s'y réunir, 160
et que1ques uns des plus misérables furent installés dans l'asile. Le 10caI ne
consistant qu'en que1ques pièces au rez de chaussée et dans le entre-sol, se
trouvait étroit pour la foule d'enfants qui à chaque instant demandaient à
ètre reçus, Les acceptations ne furent pas nornbreuses: cependant ce début
avait suffi pour nous convaincre que les enfants revèches et querelleurs, dont 165
naguère l'éducation chrétienne était jugée infructueuse, auraient pu ètre éloi-
129 ateliers] atéliers G réunìr] reunir GI 136 a] à GI
fut] fùt GI 140
sùr] sur GI 143 extrème] extrème GI 144 extrème] extrème GI 155 fut]
fùt GI 162 le] les GI

6.7 Page 57

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276 Pietro Braido
gnés des camarades dangereux, et des écrits corrupteurs, en les réunissant
dans un local écarté, où, l'on aurait pu les ramener plus facilement SUl' la
bonne voie, pour en faire d'utiles citoyens, l'honneur de la patrie, et la gloire
170 de notre très-sainte Religion. Ce petit troupeau, ce faible nombre d'assistés,
fit sentir avec plus d'évidence, la nécessité de pourvoir SUl' une échelle plus
vaste au nombre croissant cles pauvres enfants du peuple. Par cela mème,
I'on se mit à la recherche d'un autre local capable d'en contenir un plus
grand nombre, avec un jardin assez vaste qui permit d'entretenir les exter-
175 nes les jours de fète par des divertissants et honnètes amusernents. Enfin on
le trouva, et c'est la villa de M. Paul Gauthier; dans ce lieu précisément
nous nous trouvons maintenant réunis. Eloigné des bruits de la ville, assez
rapproché pour que les enfants externes puissent y arriver, il fut jugé assez
favorable. Après maints pourparlers la dépense fut évaluée à la somme I
180 de (100000) cent-mille francs environ, y compris le prix d'achat et les frais p. 12
accessoires. À l'offrande du S. Père, vinrent bientòt s'adjoindre celles de plu-
sieurs autres àmes charitables, en sorte que la moitié de la somme est déjà
payée; et nous avons espoir que l'autre moitié le sera aussi peu à peu.
Maintenant, Messieurs, si nous portons les regards autour de nous, nous
185 voyons an midi un lieu entouré et clos d'une palissade. Ce lieu servira à la
société de S. Vincent de Paul pour ses oeuvres de Charité. L'autre portion
du jardin, du còté opposé, qui se trouve derrière la maison, est destinée à
réunir les artisans externes, qui viennent de différentes Iocalités de la ville,
pour y passer les jours des fètes. Non loin d'eux, mais tout à fait séparés,
190 se réunissent à la recréation les internes; c'est à dire ces pauvres enfants qui
accueillis, logés, et nourris dans cet Établissement sont le principal objet de
l'institution charitable, que nous inaugurons. Une dernière portion du jardin
encore libre sera destinée à l'oeuvre du Jeudi, qui a pour but de réunir en
ce jour de congé les jeunes étudiants, les y attirer par différents divertisse-
195 ments de gymnastique, de musique, de déclamation et des petits spectacles,
pour les éloigner des mille dangers qu'ils peuvent rencontrer dans les rues
de la Ville. Toutes ces catégories d'élèves avant de prendre part aux diffé-
rents divertissements sont invitées à remplir I leurs religieux devoirs, en com- p. 13
mençant par la prière. Aussi, si vous aurez la bonté d'étudier la disposition
200 de la maison vous y verrez que quelques chambres ont été converties en cha-
pelle; qui est précisément la petite Église que nous occupons en ce momento
Quelques autres pièces ont été destinées à la cuisine, au réfectoire, et aux
dortoirs pour les enfants de I'Hospice; d'autres encore sont pour Ies écoles,
du chant, de musique instrumentale, du Catéchisme, et de Iecture, qui ont
167 réunissant] renuissaut] GI
amusements] arnusement GI
GI 186 société] societé GI
gyrnnastique] girnnastique GI
168 où] ou GI 174 permit] permit G 175
176 où] ou GI 178 fut] fùt GI 179 fut] fùt
187 còté] coté GI destinée] déstinée GI 195
musique.] musique GI

6.8 Page 58

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
277
lieu pendant le jour pour les jeunes externes assez nombreux, qui fréquentent 205
le cours des adultes. Il y a aussi des pièces destinées aux cordonniers, tail-
leurs, menuisiers et relieurs de livres, ce qui compose les différentes institu-
tions de travail adoptées dans notre humble institut.
Voilà, Messieurs, le petit exposé que je voulais et que je devais vous
présenter, pour nous exciter à la reconnaissance envers la Divine Bonté, qui 210
là, où rien ri'était, a fait trouver la nécessaire pour l'accomplissement de ses
adorables desseins. I
p.14
BUT DE L'OEUVRE.
À m'entendre parler d'écoles et de rnétiers, d'internes et d'externes,
d'ouvriers, d'adultes et d'artisans, vous me demanderez: quelle est donc la 215
condition des jeunes-gens, et quel est le but de l'oeuvre? Je m'empresse de
répondre à cette demande aussi juste que raisonnable.
Deux sont les catégories des élèves. Une des externes c'est-a-dire de ceux
qui viennent y passer le saint jour des Dimanches, et qui durant la semaine
fréquentent les écoles du soir. L'autre est celle des internes, dont vous pour- 220
rez connaitre la condition civile, morale, et instructive par Ies traits suivants.
Un enfant se présentait ce matin à l'asile pour y ètre reçu. Qui es-tu? lui
demandais-je. - Je suis un pauvre orphelin. - Ton père vit-il encore? - Il
est mort avant que j'eusse pu le connaitre. - Et ta mère? - Elle est aussi
pauvre que moi, et ne pouvant plus me donner du pain m'a renvoyé à la 225
recherche de quoi vivre. - Comment gagnes tu ton pain? - En jouant du
violon. - Et où done? - Dans les tavernes et les cafés, mais si je réussis
à bien apprendre la musique, j'espère de pouvoir plus tard aller dans Ies
théàtres, et gagner ainsi bien plus d'argento - Quel age as-tu? - De quinze
p. 15 à seize anso - Sais tu lire, et écrire? Très-peu. - As tu fai! ta I première 230
communion? - Pas encore. - Par quelques demandes relatives à son ins-
truction religieuse, on put se convaincre qu'il en ignorait Ies parties plus
élémentaires, et au grand risque de son honneur et de son àme il se trouvait
SUl' la voie de ces malheureux qui peuplent les prisons (1). Le jour suivant
(1) Les fonctions sacrées terminées, les auditeurs du fait étaient désireux de 235
voir le jeune enfant dont on faisait allusion. Ils se réunirent donc dans le jardin,
et, après avoir formé un cercle, apparut au milieu d'eux notre violiniste qui donna
un concert musical en présence des assistants. L'un des spectateurs, émerveillé de
l'adresse du jeune musicien, et touché des habits usés qui couvraient cette pauvre
créature donna l'ordre qu'il fùt immédiatement fourni du vestiaire de la Confé- 240
rence de Notre Dame de Nice. Le lendemain il se présenta avec son violon pour
227 où] ou GI réussis] reussis G
tives GI 240 fut] fùt GI
228 espère] éspère GI
231 rela tives] réla-

6.9 Page 59

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278 Pietro Braido
recevoir l'habillement, et il réjouit, par quelques airs, les dames charitables qui
s'étaient réunis, à fin de travailler pour les pauvres.
Le jeune homme est actuellement au Patronage, et donne les meilleures garan-
245 ties ou intentions pour s'instruire dans la science et dans la religion.
13 Mars, vint aussi se présenter un autre garçon de seize ans qui n'avait jamais
pratiqué ni confessions, ni communions. Il était orphelin, étranger, et que
trop déjà engagé dans la voie du mal: il fut aussitòt reçu. Le 14 du mème
mois fut rencontré un autre garçon qui avait été placé dans un hospice pro-
250 testant par les parents eux mèmes, réduits au désespoir par la misère. Ce
pauvre enfant dégoùté des discours qui se faisaient dans cette maison contre
les Ca- [toliques, s'en était évadé, mais aussitòt retrouvé il y avait été recon- p. 16
duit par force; il réussit à s'enfuir une seconde fois,et ce fut alors, qu'ayant
rencontré le Directeur du Patronat de s. Pierre, il fut immédiatement accepté.
255 Par ces faits, et autres semblables, vous pourrez, Messieurs, vous faire une
idée de la condition de nos patronés. Accueillir les enfants délaissés et en
péril, les instruire dans la Religion, pIacer les externes chez de bons maitres
pour leur apprendre une profession, occuper les internes dans les ateliers
établis dans no tre maison, leur donner aussi une profession, pourqu'ils soient
260 avec le temps à mèrne de gagner leur pain; telle est notre tàche. Je vous dirais
encore, que le nombre des externes est assez considérable, mais que les internes
sont encore en petit nombre, n'étant que 65 seulement. À dire vrai; les de-
mandes d'admission, ne nous font pas défaut et mème celles d'urgence dépas-
sent les deux cents, mais l'on ne peut les satisfaire que peu à peu, dans
265 l'attente que la Bonté Divine nous fasse arriver les moyens indispensables
pour donner le nécessaire à ces chers enfants.
À ce point de mon exposition je dois satisfaire à une autre question, que
vous ne manquerez pas de vous faire à vous mèmes. La petitesse du local,
la quantité des demandes pour admission, les frais des réparations, et l'agran-
270 dissement du local, et de cette chapelle mème ou nous nous trouvons, récla-
ment un édifice plus vaste, et plus I élevé, soit pour la célébration des Saints p. 17
Mystères, et de l'administration des Sacrements, que pour les leçons du Caté-
chisme, et les sermons des adultes, au profit des jeunes-gens patronnés, aussi
bien que des fidèles du voisinage. Tout ceci est absolument indispensable au
275 but que nous nous sommes proposé. Comment donc y suffire, et trouver les
fonds nécessaires pour donner le pain de tous les jours aux jeunes patronnés,
leur fournir les habits, pourvoir au personnel des maitres et des assistants?
Comment encore porter à son terme les travaux entrepris, et mettre à exé-
cution les indispensables à commencer? Tout cela n'est que trop vrai; mème,
245 religion] rélìgìon GI 246 présenter] presenter GI 248 fut] fùt CI 249
fut] fùt GI 251 dégoùté] dégouté GI 253 fùt] fut CI 254 fut] fùt GI
272 Mystères] Mistères GI 275 proposé.] proposé; GI

6.10 Page 60

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 279
je dois ajouter, que pour la continuation des ouvrages commencés l'on a dù 280
contracter quelques dettes, et que cette maison mème n'est encore payée qu'à
moitié, ce qui fait que nous devons encore cinquante-mille francs à peu près.
Malgré cela, Messieurs, j'ajoute encore, qu'il n'y a pas lieu de s'effrayer. Notre
appui, et notre espoir est dans cette Providence Divine, qui veillant comme
une tendre mère, sur toutes choses, qui pourvoit continuellement aux oiseaux 285
de I'air, aux poissons de la mer, aux animaux de la terre et au lys des
champs, ne manquera pas de venir en aide à nous qui confions en Elle, à
nous qui sommes à ses yeux bien plus précieux que tous cesetres matériels
et irraisonnables. Plus encore; ce Dieu mème qui a inspiré à vos coeurs bien-
p. 18 faisants le généreux dessein de fonder, favoriser I et soutenir jusqu'à ce jour 290
cette oeuvre bénie ne voudra-t-il pas répandre sur vous avec ses gràces, le
courage, la force et les moyens de la continuer? Bien plus. Ce Dieu qui fit
en sorte que sans aucune ressource on ait pu fonder ailleurs de semblables
Instituts, où se trouvent réunis, logés et nourris quatorze-mille de ces enfants
sans le sou d'assuré, ce Dieu dis-je voudra-t-il vous abandonner, vous, qui 295
vous vous ètes proposé d'assister la classe la plus pauvre et la plus délaissée,
pour sauver des àmes en danger, des àmes pour qui ontété créées le ciel et
la terre, et toutes choses que le ciel et la terre renferment; des ames pour
lesquelles notre adorable Sauveur a versé tout son Sang précieux?
Non, certaiment non, nul doute, nulle crainte, que I'aide du Ciel nous 300
fasse défaut. C'est un grand tort que nous ferions à la Divine Bonté, à notre
Sainte Religion, et à votre inépuisable charité. Je ne doute donc pas que
cette mème générosité qui vous a déjà portés à tant de sacrifices pour le
passé, puisse permettre qu'une oeuvre aussi heureusement commencée ne soit
couronnée par un succès également heureux.
305
Cet espoir fondé sur la bonté de vos coeurs, a mème un appui bien plus
solide, dans votre religion, qui vous assure une récompense immense, celle
que le bon Dieu tient reservée à ceux qui s'exercent avec amour dans les
oeuvres de charité. I
p. 19
RÉCOMPENSE.
310
Dieu est riche, d'une richesse et d'une générosité infinie. Étant riche il
nous récompensera largement, pour tout ce que nous ferons pour lui. Étant
Père d'une infinie générosité, il nous payera la moindre des choses avec abon-
dante mesure. Il a dit dans I'Evangile: Vous ne donnerez pas un verre d'eau
fraìche en mon nom à l'un des plus petits, à un indigent, sans qu'il n'obtien- 315
ne la récompense.
L'aumòne, nous dit-il encore dans le livre de Tobie, purifie l'àme des
289 a] à GI 292 plus.] plus; GI 293 pu] pù GI 302 à] a GI 312 lui.]
lui; GI Étant] Etant GI 313 générosité,] générosité; GI 315 fraiche] fraìcheGf

7 Pages 61-70

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7.1 Page 61

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280 Pietro Braido
péchés, fait trouver miséricorde en la présence de Dieu, et conduit à la vie
éternelle. Eleemosyna est quae a morte liberat: purgat peccata) facit invenire
320 misericordiam et uitam aeternam.
Parmi les grandes récompenses, il y a aussi cette promesse solennelle
du Divin Sauveur, qu'il regardera comme faite à Lui-mème, toute aumòne
faite aux rnalheureux. Si nous voyions notre bon jésus s'en aller mendiant
par nos places, et par nos rues, venir frapper à nos portes, se trouverait-il
325 encore un chrétien qui ne lui offrit généreusement jusqu'au dernier sou de
sa bourse? Cependant le Sauveur est représenté dans la personne des pauvres
les plus délaissés. Tout ce que vous ferez aux plus méprisables, vous le ferez à I
moi-mème, dit-il. Donc ce ne sont plus les pauvres enfants qui nous deman- p. 20
dent la charité de l'aumòne, c'est ]ésus lui-mème, en leurs personnes.
330
Que dirons nous de la récompense exceptionelle que le bon Dieu nous
réserve dans le moment le plus important, et le plus difficile à l'heure qui
sera pour décider de notte vie ou toujours heureuse ou toujours malbeureuse?
Lorsque, nous nous présenterons, Messieurs, au tribunal Supreme du Sou-
verain ]uge pour rendre compte des actions de notre vie, ce qu'il nous rap-
335 pellera, ne seront pas les maisons que nous aurons bàties, les économies
faites, la gloire acquise ou les richesses amassées; il nous dira uniquement:
Venez les bénis de mon Père céleste, venez prendre possession du royaume
qui vous a été préparé; car, j'avais faim, et en la personnes des pauvres vous
m'avez donné à manger, j'avais soif, et vous m'avez donné à boire, j'étais
340 nu et vous m'avez habillé; j'étais sans toit et vous m'avez logé. Tunc dicet
Rex his qui a dextris ejus erunt: Venite) benedicti Patris mei, possidete para-
tum vobis regnum a constitutione mandi. Esurivi enim et dedistis mibi man-
ducare, sitivi et dedistis mihi bibere; bospes eram et collegistis me; nudus
et cooperuistis me. (Math. c. 25, verso 54-56).
345
Ces mots consolants et autres semblables, tels qu'ils sont écrits dans
l'Évangile seront prononcés en ce dernier jour par le ]uge Souverain. Ensuite
il bénira les àmes charitables, et les intro- [duira dans la bienheureuse posses- p. 21
sion de la vie éternelle.
Pourtant, Dieu qui est un si bon Père, et qui connait que si l'esprit est
350 prompt, notre chair est bien faible, veut encore promettre à notre charité
le centuple, mème en cette vie. Observez Messieurs comment le bon Dieu,
nous le donne en rnaintes occasions, mème SUl' cette terre. Il nous le donne
dans les faveurs spéciales pour bien vivre, et bien mourir; il nous l'accorde
dans la fertilité des champs, dans la paix et la concorde des familles, dans
355 le succès des affaires temporelles; la santé des parents et amis, la conserva-
318 péehés] peehés G 320 aeternam.] aeternam.}} GI 323 voyions] voiyons GI
326 représenté] representé GI 333 Supreme] Suprème GI 335 bàties] baties
GI 336-337 uniquement: Venez] uniquement; venez GI 339 étais] etais GI
340 étais] etais GI 347-348 possession] posséssion GI

7.2 Page 62

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
281
tion et la bonne éducation des enfants. Le plaisir que l'on éprouve dans
I'exercice d'une bonne action, est aussi une récompense de la charité chré-
tienne. N'est-il pas d'une grande consolation la pensée, qu'avec une faible
aumòne on contribue à dominer cles ètres pervers et dangereux à la société,
pour les changer en hommes, utiles à eux mèmes, à leur prochain, et à la 360
Religion? Etres qui seraient SUl' le point de devenir les rebelles aux auto-
rités, les infracteurs cles lois, marchant SUl' la pente fatale qui les conduit aux
crimes, et à la prison; pour les réduire à ètre l'honneur de l'humanité en
travaillant, et avec le travail ètre à rnème de gagner honnèternent leur vie,
faisant ainsi l'orgueil des lieux qu'ils habitent, et des familles à qui ils appar- 365
tiennent?
p. 22
l À toutes ces récompenses que Dieu accorde dans la vie présente, et
dans celle à venir, il faut y ajouter encore, celle, que les bénéficiés doivent
à leurs bienfaiteurs. Oui Messieurs nous ne voulons pas vous priver de cette
récompense qui est en notre plein pouvoir. Chaque Ecc1ésiastique soit Prètre 370
ou clerc, tous les jeunes-gens recueillis et élevés dans les maisons de la Con-
grégation Salésienne, et spécialement ceux du Patronage de S. Pierre, adres-
seront matin et soil' au Ciel cles prières particulières pour leurs Bienfaiteurs.
Matin et soir, vos patronés, par des prières spéciales appelleront les béné-
dictions divines, SUl' vous, SUl' vos parents, SUl' vos amis. Ils prieront le 375
Seigneur de conserver la paix, et la concorde dans vos familles; de vous
accorder une santé durable et une vie heureuse, qu'il éloigne de vous tous les
malheurs, qui peuvent menacer vos àmes et vos corps; qu'il veuille enfin
couronner ses récompenses par le don précieux de la persévérance dans la
voie du bien, pour obtenir la dernière des gràces, et quand il plaira au bon 380
Dieu de vous l' envoyer, la gràce de la mort des justes.
Quant à nous si dans le cours de cette vie mortelle, nous aurons à vous
rencontrer dans les rues de cette ville, ou dans n'imporre quel autre lieu, oh
oui, alors, Messieurs, nous nous rappellerons avec bonheur des bienfaits
reçus et nous découvrirons respecteusement nos tètes, pour vous témoigner 385
notre reconnaissance SUl' la terre, tandis que le bon Dieu vous donnera pour
p. 23 toujours la I récompense des justes dans le Ciel pour l'éternité. Centuplum
accipietis et vitam aeternam possidebitis.
Le discours terminé, quelques-uns des Invités jugèrent à propos d'ouvrir
au moment mème une quète en faveur de l'oeuvre. Les invités n'étaient pas 390
nombreux, à cause des étroits limites du Iieu, et parrni eux presque tous
étant du nombre des bienfaiteurs on avait pensé de ne pas l'annoncer; cepen-
dant la quète sans préalable invitation, produisit une somme de quinze cents
francs environs.
363 réduire] reduire GI 368 bénéfìciés] benefìciés G 370 Ecclésiastique] Écclé-
siastique GI 371 clerc,] clerc GI jeunes-gens] jeune-gens GI 377 une] un
GI 381 gràce] gràce GI 385 respecteusement] respécteusement GI
8

7.3 Page 63

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282 Pietro Braido
395
Après les fonctions de l'Église, on passa à la visrte de plusieurs objets
exposés dans une autre salle pour en faire une loterie au profit des enfants
du Patronage. Lorsque l'on a appris que cette loterie était destinée à fournir
du pain aux enfants de l'oeuvre, l'empressement à y prendre les billets fut
général.
400
Ainsi, uous -eùmes le bonheur d'avoir à remercier une fois de plus les
personnes charitables qui avaient pris part à la fète, et un motif encore, à
nous montrer de plus en plus reconnaissants à la Divine Bonté, qui en main-
tes manières à chaque instant nous fournit de nouvelles occasions de le louer,
et de le benir à present, et pour tous les siècles, I
405
LE SYSTÈME PRÉVENTIF
p. 24
DANS L'ÉDUCATION DE LA JEUNESSE
Plusieurs fois j'ai été invité à exprimer verbalement, ou par écrit quel-
ques pensées touchant le système qu'on appelle Préventif, adopté dans nos
établissements. Le temps jusqu'ici m'a toujours manqué. Voulant satisfaire
410 à cette demande je me borne pour le moment à toucher que1ques points qui
ne sont qu'un sommaire de ce que je désire publier dans un petit ouvrage à
part, si le bon Dieu me le permet, pour venir en aide à ceux qui ont entre-
pris la tàche si difficile de l'éducation de la jeunesse. Je dirais en quoi con-
siste le Système Préventif, et pourquoi on doit le préférer; son application
415 pratique et ses avantages.
1. En quoi consiste le Système Préventif
pourquoi il est préjérable.
Deux sont les systèmes dont on s'est toujours servi pour l'éducation
de la jeunesse, le Système Préventif et le Système Répressif. Le Système I
420 Répressif a pour base le principe, de faire préalablement bien connaitre aux p. 25
dépendants les règlements qui les concernent, ensuite les surveiller avec
rigueur.vètre à mème de connaitre les transgresseurs, et aux cas échéants,
leur faire subir les conséquences de la violation de la loi par les chàtiments
qu'ils ont mérité. Dans ce Système, les discours et les dehors du Supérieur
425 doivent iètre sévères, mème menaçants; et lui-mème doit éviter toute fami-
liarité avec ceux qui lui sont sujets.
Le Directeur pour donner plus de poids à son autorité, doit bien rare-
ment se trouver en contact avec eux; et pour l'ordinaire, alors seulement
397 était] etait GI 421 règlements] réglements GI 423 conséquences] con-
sequences GI 424 dehors] déhors GI Supérieur] Superieur GI

7.4 Page 64

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
283
qu'il s'agit de menacer ou de punir. Ce Système est facile, et moins pénible,
et il est spécialement utile dans les casernes militaires, et en général pour 430
les adultes qui sont capables de bien connaitre ce qui est conforme à la loi,
et à ses prescriptions.
Le Système Préventif est de toute autre nature, il est mème le revers
du Système Répressif. Son but, est aussi de faire bien connaitre les prescrip-
tions et les règlements de la maison d'éducation, mais sa surveillance est 435
dirigée à empècher préalablement les transgressions, plutòt qu'à les punir.
Le Directeur tàchera que les enfants commis à sa garde, ne soient jamais
séparés des assistants. Ceux-ci vivant toujours au milieu d'eux sont comme
I p. 26 des véritables pères qui ne les quittent jamais, s'entretiennent familièrement
avec eux, ils se font leurs guides en toute circonstance en les conseillant, et 440
mème les corrigeant, ce qui est à propement dire le véritable moyen d'éloi-
gner des enfants la facilité de commettre des fautes.
Ce Système entièrement appuyé SUl' le raisonnement, la Religion, et la
Charité, s'abstient des chàtiments, mème légers. Je le crois de beaucoup pré-
férable au Système répressif pour les motifs suivants.
445
I. L'Elève préalablement averti, ne se trouve point humilié par les fau-
tes qu'il peut commettre, connaissant par expérience la bonté du Supérieur,
auquel ces fautes ne sont pas rapportées comme à un Juge. Le coupable averti
à l'instant ne se cabre point contre la correction, ni contre la punition qui
peut lui ètre infligée, parce que et l'une et I'autre sont accompagnéespar un 450
avis bienveillant, qui ordinairement fini t par gagner le coeur de l'enfant au
point de le persuader de la justice du chàtirnent, à le lui faire presque désirer.
II. Un second motif essentiel se rencontre dans le caractère mobile de
la jeunesse, qui d'un moment à l'autre oubliant facilement les règlements
disciplinaires et les sanctions pénales, fait que l'enfant bien souvent se fait 455
transgresseur d'une loi qui n'est plus présente à son esprit, s'expose à une
punition, échappée à sa memoire, deux choses, qui ne lui seraient point arri-
I vées, si la voix d'un ami, lui en eùt fait mention.
p. 27
III. Le Système répressif pourra bien empècher quelques désordres mais
difficilement il corrigera les coupables; et l'on a remarqué certains enfants 460
n'oubliant jamais les chàtiments reçus, conservant le plus souvent de I'amer-
tume avec désir de secouer le joug, quelque fois rnèrne de se venger. Il sem-
ble parfois qu'ils n'y fassent pas grand cas, mais en les suivant de près, l'on
vient à reconnaitre que bien des fois les souvenirs de la jeunesse sont terri-
429 est facile] et facile CI 430 casernes] casennes GI
ments GI 436 empècher] empecher GI 437 à] a CI
GI 440 leurs] leur GI 454 règlements] réglements GI
pée GI 458 eùt] eut GI 459 empècher] empécher GI
435 règlements] régle-
438 camme] commes
457 échappée] echap-

7.5 Page 65

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284
Pietro Braido
465 bleso Ils oublient aisément les pumtions des parents, mais très difficilement
celles qui leur viennent des Instituteurs. À I'appui de ce que j'avance, j'aurais
bien des faits à vous raconter de certains enfants qui chàtiés mème juste-
ment, ont différé jusqu'à un age avancé l'accomplissement d'une brutale ven-
geance.
470
Dans le Système Préventif il n'y a pas cet écueil. Le Supérieur est l'ami
ses élèves, qui reconnaissent en lui I'homme qui les dirige à la vertu, dont
le seuI but est celui de les rendre meilleurs, en les éloignant des chagrins,
des punitions, et du déshonneur.
IV. Le Système Préventif fait que les Elèves s'affectionnent de plus en
475 plus à leur Instituteur; ce qui le l'end maitre de leur coeur, si bien qu'il
pourra toujours leur parler ce langage de sincère ami soit dans le cours de
l'éducation, comme quand il aura à les conseiller SUl' la voie à suivre dans
le monde. Cet empire bienveillant ne manquera son effet, et les bons conseils
I de l'Institu teur, pourront les suivre avec grand avantage dans le choix d'une p. 28
480 carrière et dans les différents emplois de la vie civile ou commerciale. Voilà
messieurs pourquoi je pense que le Systèrne Préventif soit préférable au Sys-
tème Répressif.
II. Application du système Préventif.
La cIef de ce Système est tout entière dans les mots de S. Paul Charitas
485 benigna est) patiens est) omnia sujjert, omnia sperat omnia sustinet. La cha-
rité est affable, est patiente; elle souffre tout, elle espère tout, et elle sup-
porte tout. Par cela mème le seuI véritable Chrétien peut avec succès faire
I'application de ce Système. La Religion, et le Raisonnement sont les deux
instruments dont I'Instituteur doit constamment se servir; les apprendre aux
490 Elèves, les pratiquer lui-mème, c'est l'unique moyen d'ètre obéi par eux, le
seul pour atteindre son but.
1. Le Directeur doit se sacrifier en tout pour ses Elèves; il ne doit jamais
accepter des emplois qui l'éloignent de son devoir; de plus il doit se trouver
au milieu d'eux, toutes les fois qu'ils ne sont pas occupés par les devoirs
495 d'obbligation; à moins qu'ils ne soient surveil1és par les assistants.
II. Les maitres, les chefs d'atelier, les assistants doivent ètre des per-
sonnes irréprochables en ce qui regarde les moeurs. L'égarement d'un seuI I
pourrait compromettre toute une institution. Il faut en conséquence, veiller p. 29
à ce que les enfants ne soient jamais seuls. Autant que possible les assistants
500 les précéderont à l'endroit où ils doivent se réunir, s'entretiendront avec eux
jusqu'à ce qu'ils soient remplacés par d'autres assistants, et ils ne les laisse-
ront jamais dans l'oisiveté.
466 leur] leurs GI 484 clef] cléf G 489 Instituteur] Istituteur GI

7.6 Page 66

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
285
III. Pleins pouvoirs soient donnés de jouer, sautiller, courir, et criarder.
La gymnastique, la musique, la déclamation, le petit théàtre et les promena-
des sont des moyens très-puissants pour conserver la discipline, la rnoralité, 505
et la santé. Il faut seulement faire bien attention, qu'il n'y ait rien à dire SUl'
les divertissements, SUl' les personnes qui y prennent part, et SUl' les discours
que 1'0n y tient. Saint Philippe de Néri, le grand ami de la jeunesse disait
à ce propos: Faites ce que vous voulez; il me suffit que vous ne commettiez
aucun péché.
510
IV. La fréquentation de la confession, et de la Communion, la Messe tous
les jours sont les colonnes qui doivent soutenir l'édifice de toute éducation,
si 1'011 veut y bannir les menaces, et les punitions. Il ne faut pas cependant
jamais employer la contrainte, mais il faut leur en donnel' la facilité. À l'occa-
sion des retraites, triduums, neuvaines, prédications, et catéchismes, on doit 515
s'efforeer de leur faire cornprendre la beauté, la grandeur, et la Sainteté de
I p. 30 cette religion, qui nous offre des moyens de salut si pratiques, et si utiles à
la Société, à la paix du coeur, au salut de l'àme, tels que les Saints Sacrements.
Par cela les enfants accepteront spontanément et fréquenteront de grand coeur
les exerciees de piété (l).
520
(1) Il n'y-a pas longtemps qu'un muustre de la Reine d'Angleterre, dans la
visite qu'il fit à un Institut de Turin, fut introduit dans une vaste salle où il y-avait
cinq cents enfants qui étudiaient, Il fut étonné à la vue de cette troupe d'enfants
observant un rigoureux silence et sans assistants. La surprise redoubla 10rsqu'011
lui dit que rarement, dans le cours d'une année ce silence était interrompu et qu'il 525
ri'y-avait guère d'occasions de menacer ou de punir. - Comment est-il possible
d'obtenir un teI silence et tant de discipline? demanda-t-il; dites-le moi. Vous,
ajouta-t-il en s'adressant à son secrétaire, écrivez ce qu'on vous dira. - Monsieur,
répondit le Supérieur de I'Etablissernent, les moyens que nous employons ne peu-
vent pas se pratiquer chez vous. - Pourquoi? - Parceque ce sont des secrets qui 530
sont révélés seulement aux catholiques. - Quels sont ces secrets? - La fréquence
de la confession et de la communion et l'assistance quotidienne à la sainte messe. -
Vous avez parfaitement raison; nous ne possédons pas ces puissants moyens d'édu-
cation. N'y en a-t-il pas d'autres? - Si on ne se sert pas de ces éléments de la
religion, il faut recourir aux menaces et à la punition, - Vous avez raison, vous 535
avez raison! Ou religion, ou le batòn, je veux en parler à Londres.
V. Il est essentiel de bien veiller à ce que jamais ne s'introduisent dans
la maison des livres rnauvais, ou des personnes qui y fassent des mauvais
discours. Le choix d'un bon portier, est un trésor pour une Maison d'éducation.
504 fhéàtre] théatre GI 509 propos: Faites] propos; faites GI
retraites GI 522 où] ou GI 532 assistance] assistence GI
515 retraites.]

7.7 Page 67

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286 Pietro Braido
540
VI. Chaque soir après la prière, et avant que Iles élèves aillent se coucher, p. 31
le Directeur, ou celui qui le remplace, adressera aux enfants quelques paroles
affectueuses, leur donnant des conseils touchant le bien qui est à faire, ou le
mal qui est à fuir; et il aura soin de faire de la moralité pratique sur les évé-
nements qui se sont passés dans la journée, ou dans l'intérieur de l'établisse-
545 ment ou au dehors; il doit cependant ètre court, et ne jamais dépasser les
deux ou trois minutes. Voici messieurs la clef de la moralité, du progrès,
et du bon succès de l'éducation.
VII. Il faut fuir comme pestilentielle l'opinion de quelques uns qui vou-
draient renvoyer la première communion à un age trop avancé, lorsque le
550 plus souvent le Démon a déjà flétri le coeur d'un enfant, au préjudice incal-
culable de son innocence. Dans la primitive Église on avait coutume, de donner
aux enfants les Hosties consacrées qui restaient de la Communion Pascale;
d'où nous pouvons conc1ure à quel point l'Église désire que les enfants soient
admis de bonne heure à la Sainte Communion. Lorsqu'un enfant est capable
555 de distinguer entre Pain, et Pain, et qu'il possède une instruction suffisante,
il ne faut pas avoir égard à l'age, mais faire en sorte que le Roi des cieux,
vienne régner dans cette àme innocente.
VIII. Les catéchismes recommandent la Communion fréquente. Saint Phi-
lippe de Néri, conseillait qu'on la fit chaque semaine, et mème plus sou-I
560 vento Le Concile de Trente, dit c1airement qu'il est à désirer que chaque fidèle p. 32
en assistant à la Messe fasse aussi la Communion. Cette Communion, ne doit
pas ètre seulement SpirituelIe, mais SacramentelIe, afin de pouvoir retirer en
abondance les fruits de cet auguste, et divin Sacrement. (Cone. Trid. Sesso
XXII, Cap. VI).
565
III. Utilité du système Préventif.
On pourra objecter que ce système est difficile en pratique. Quant aux
élèves, il est plus facile, plus satisfaisant et plus avantageux. Les maitres
y rencontreront des difficultés, que cependant ils peuvent diminuer, s'ils se
mettent à l'oeuvre avec zèle. Le maitre doit étre absolument dévoué au bien
570 de ses élèves; il doit ètre prèt à affronter tous les dérangements, et tous les
travaux pour arriver à son but, l'éducation complète de sés élèves.
Aux avantages ci dessus exposés, il faut ajouter encore que:
I. L'élève sera toujours l'ami du maitre et se rappellera toute sa vie avec
bonheur la direction qu'il a reçue; il verra des pères et des frères dans les
575 maitres et dans les autres supérieurs. Ces élèves sont pour la plupart, en quel-
559 fìtJ fit GI

7.8 Page 68

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
287
que endroit qu'ils aillent, la consolation de la famille, des citoyens utiles et
des bons chrétiens I
p. 33
II. Quelque soit le caractère, le naturel, l'état moral d'un élève à l'épo-
que de son entrée dans la maison, les parents peuvent ètre bien sùrs que leur
enfant ne tombera point en pire état, et on peut leur affirmer qu'il y aura 580
toujours quelque changement en bien. De plus, certains enfants qui longtemps
on été le fléau de leurs parents, qui mème ont été repoussés des maisons de
correction, cultivés suivant ces principes, ont changé d'inc1inations et de carac-
tère, se sont rangés à une vie réglée, et maintenant occupent des places hono-
rables dans la société, ils sont devenus les soutiens de leur famille, et 585
mème l'honneur du pays qu'ils habitent.
III. Les enfants ne peuvent pas se nuire les uns les autres; et si par
malheur il s'eri trouvait quelqu'un avec des mauvaises habitudes, il ne pour-
rait pas faire du mal à ses camarades. Ceux-ci ne pourront pas ètre gàtés; car
l'assistant étant toujours présent, il n'y aura ni le temps, ni l'endroit, ni l'occa- 590
sion favorable au génie du mal. I
p. 34
Un mot sur Ies punitions.
Quelle règle doit-on suivre pour donner les punitions? Tant qu'il est
possible il faut s'abstenir de chàtier; lorsque la nécessité obligerait à réprimer
quelque désordre, il est nécessaire de rappeler ce qui suit:
595
I. Le maitre doit tàcher de se faire aimer par les élèves, s'il veut qu'on
le respecte. En ce cas une reserve d'apparence moins amicale est un chàtiment,
mais un chàtiment qui excite l'émulation, fait courage et n'humilie jamais,
II. Pour les enfants tout peut servir de punition. On a observé qu'un
regard sévère produit sur quelques uns plus d'effet qu'un soufflet. Les louan- 600
ges, lorsqu'une chose est bien faite, le blàme, lorsqu'il-y-a de la négligence,
sont déjà des récompenses et des punitions.
III. Quelque cas extraordinaire excepté, les corrections, les chfìtiments
ne doivent jamais se donner en public, mais en particulier, loin des compa-
gnons, et surtout avec beaucoup de prudence et de patience pour que l'enfant 605
puisse comprendre son tort par le moyen de la raison et de la religion.
IV. Le Directeur doit faire bien connaitre les règles, les récompenses et
p. 35 les punitions établies par les lois de la discipline, afin que l'en-I fant ne puisse
pas s'excuser en disant: Je ne savais pas que cela fùt défendu.
584 se] ce G 601 négligence] négligeance GI

7.9 Page 69

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288 Pietro Braido
610
Je crois que les Instituts, qui mettront en pratique ce système pourront
obtenir de grands avantages, sans recourir aux chàtiments violents. Il y a
environ quarante ans que je suis au milieu de la jeunesse et je ne me rappelIe
pas d'avoir donné des punitions, et avec l'aide de Dieu j'ai toujours obtenu,
non seulement ce qui était d'obligation, mais cela mème que je désirais sim-
615 plement, et je l'ai obtenu de ces enfants dont on avait perdu toute espérance
sur leur avenir.
V. nihil obstat.
Taurini, 3 Augusti 1877.
I ]OSEPH ZAPPATA Vie. Gen.
620
TABLE DES MATIÈRES
INAUGURATION du Patronage de S. Pierre
Discours du Rev. Abbé Bosco
Historique
But de l'oeuvre
625 Récompense
p.36
pago 3
»6
»7
» 14
» 19
LE SYSTÈME PREVENTIF
DANS L'ÉDUCATION DE LA JEUNESSE
L En quoi consiste le Système Préventif pourquoi il est préjérable
II. Application du Système Préuentii
630 III. Utilité du Système Préoenti]
Un mot sur les punitions
» 24
» 28
» 32
» 34
615 espéranceJ esperance G

7.10 Page 70

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
289
5. Doc. R - testo a stampa premesso al Regolamento per le case della Società
di S. Francesco di Sales. Torino, Tipografia Salesiana 1877.
c = estensore del testo manoscritto
C = interventi sul testo del medesimo estensore
Cb = interventi di Don Bosco sul testo C C
Cc = altro redattore
Cc2 = modifiche di Cc al proprio testo iniziale
H = testo dell'edizione italiana separata del 1877 (edita in questo volume)
L = aggiunte ms di Don Gioachino Berta al cap. Una parola sui castighi in una copia del-
l'edizione italiana separata del 1877 Per una nuova edizione
.NI = testo stampato nel BS 4 (1880) n. 9, sett., pp. 7-9
p. 3
IL SISTEMA PREVENTIVO
NELLA EDUCAZIONE DELLA GIOVENTÙ
Più volte fui richiesto di esprimere verbalmente o per iscritto alcuni
pensieri intorno al così detto sistema preventivo, che si suole usare nelle no-
stre case. Per mancanza di tempo non ho potuto finora appagare questo desi- s
derio, e presentemente volendo stampar il regolamento che finora si è quasi
sempre usato tradizionalmente, credo opportuno darne qui un cenno che però
sarà come l'indice di un'operetta che va preparando se Dio mi darà tanto
4 preventivo,] Preventivo C 5-6 desìderio.] desiderio C 6-8 volendo ... sarà] ne
do qui un cenno, che spero sia C ne do ... sia per essere C2 volendo stampar il Re-
golamento che finora si è quasi sempre usato tradizionalmente, credo opportuno
darne qui un cenno. Spero che questo sia add mrg Cb
8 post di add quanto ho
in animo di pubblicare in C del Cb che va preparando] appositamente preparata C
che va preparando emend sl Cb
3-12 Il sistema... vantaggi] Storia dell'Oratorio di S. Francesco di Sales Capo XXI...
Sistema preventivo - Sua applicazione Suoi vantaggi - Una parola sui castighi
. . . In fine egli ne scrisse brevemente, dimostrando in che consistano i due sistemi
preventivo e repressivo, adducendo le ragioni per cui è da preferirsi il primo, inse-
gnandone la pratica applicazione, e svelandone i grandi vantaggi. Questo utilissimo
scritto vide già la luce nel Regolamento per le Case Salesiane; e noi crediamo di fare
cosa gradita ai nostri lettori il qui riprodurlo per loro nonna e governo M pp. 6-7
6-8 volendo... preparando] ne do qui un cenno, che spero sia come l'indice di quanto
ho in animo di pubblicare in una operetta appositamente preparata, H

8 Pages 71-80

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8.1 Page 71

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290 Pietro Braido
di vita da poterlo terminare, e ciò unicamente per giovare alla difficile
lO arte della giovanile educazione. Dirò adunque: In che cosa consista il Siste-
ma Preventivo, e perché debbasi preferire: Sua pratica applicazione, e suoi
vantaggi.
1. In che cosa consista il Sistema Preventivo e perché debbasi preferire.
Due sono i sistemi in ogni tempo usati nella educazione della gioventù:
15 Preventivo e Repressivo. Il sistema Repressivo consiste nel far cono Iscere p. 4
la legge ai sudditi, poscia sorvegliare per conoscerne i trasgressori ed inflig-
gere, ove sia d'uopo, il meritato castigo. Su questo sistema le parole e l'aspetto
del Superiore debbono sempre essere severe, e piuttosto minaccevoli, ed egli
stesso deve evitare ogni famigliarità coi dipendenti.
20
Il Direttore per accrescere valore alla sua autorità dovrà trovarsi di rado
tra i suoi soggetti e per lo più solo quando si tratta di punire o di minac-
ciare. Questo sistema è facile, meno faticoso e giova specialmente nella milizia
e in generale tra le persone adulte ed assennate, che devono da se stesse essere
in grado di sapere e ricordare ciò che è conforme alle leggi e alle altre prescrizioni.
25
Diverso, e direi, opposto è il sistema Preventivo. Esso consiste nel far
conoscere le prescrizioni e i regolamenti di un Istituto e poi sorvegliare in
guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra di loro l'occhio vigile del Diret-
tore o degli assistenti, che come padri amorosi parlino, servano di guida ad
ogni evento, diano consigli ed amorevolmente correggano, che è quanto dire:
9 poterlo terminare] poterla effettuare C poterlo terminare corr Cb lO adunque:
InJ adunque in C adunque: In corr C2 10-11 Sistema Preventivo, eJ sistema Pre-
ventivo e C 11 preferire: SuaJ preferire; sua C applicazione,J applicazione; C
13 1.J l°... C Sistema] sistema C e perchè] - E perchè C 15 Preventivo
lin subd C
Repressivo lin subd C 16 trasgressori] trasgressori, C 17 sia
om C add sl C2 sistema] Sistema C
18 SuperioreJ superiore C
debbonoJ
devono C severe,J severe C 20 autoritàJ autorità, C 21 i 0112 C solo om.
C add sl C2 di 2 om C 22 sistema] Sistema C faticosoJ faticoso, C spe-
cìalmente] molto C 23 ed OJ1l, C add sl C2 25 Diverso, e direi,J Diverso e
direi C sistema] Sistema C 26 i om. C add sl Cb 28 o] e C 29 eventoJ
evenienza C evento emend sl Cb consigli ed] consigli, e C correggano, cheJ
correggano: Che C dire:J dire; C
9 terminare] effettuare H 11 Sua] sua H 16 ante poscia add e M 17 sia]
è H Su] In HM 18 severe,J severe 1M 20 Il DirettoreJ Oltre a ciò il Di-
rettore M 21 soggettiJ soggetti, M solo om H solamente M oJ e M 22
faticoso] faticoso, M 24 ciò] ciò, M 25 Diverso, e direi] Diverso e, direi, M
farJ fare M 26 Istituto] Istituto, M 27 vigile 0112 1\\11 29 evento] evenienza H

8.2 Page 72

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
291
mettere gli allievi nella impossibilità di commettere mancanze.
30
Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra
l'amorevolezza; perciò esclude ogni castigo violento e cerca di tenere lontano
gli stessi leggeri castighi. Sembra che questo sia preferibile per le seguenti
ragioni: I
p. 5
1. L'allievo preventivamente avvisato non resta avvilito per le mancanze 35
commesse, come avviene quando esse vengono deferite al Superiore. Nè mai
si adira per la correzione fatta o pel castigo minacciato oppure inflitto, perché
in esso vi è sempre un avviso amichevole e preventivo che lo ragiona, e per
lo più riesce a guadagnare il cuore, cosicché l'allievo conosce la necessità del
castigo e quasi lo desidera.
40
II. La ragione più essenziale è la mobilità giovanile, che in un momento
dimentica le regole disciplinari, i castighi che quelle minacciano. Perciò spesso
un fanciullo si rende colpevole e meritevole di una pena, cui egli non ha mai
badato, che niente affatto ricordava nell'atto del fallo commesso e che avrebbe
per certo evitato se una voce amica l'avesse ammonito.
45
III. Il sistema Repressivo può impedire un disordine, ma difficilmente
farà migliori i delinquenti; e si è osservato che i giovanetti non dimenti-
cano i castighi subiti, e per lo più conservano amarezza con desiderio di
scuotere il giogo ed anche di farne vendetta. Sembra talora che non ci badi-
no, ma chi tiene dietro ai loro andamenti conosce che sono terribili le remi- 50
niscenze della gioventù; e che dimenticano facilmente le punizioni dei geni-
31 ante la 2 add e C 32 amorevolezza.] amorevolezza, C 34 ragioni:J ragioni.
C 35 1.J l°... C 37 correzioneJ correzzione C correzione corr Cb 38 avviso
iter C avviso corr C2 preventivoJ preventivo, C ragiona, eJ ragiona e che C
39 cosicché] così che C 41 ILJ Ilo. C 42 minacciano. PerciòJ minacciano;
perciò C post spesso add in C del C2 44 falloJ fatto C fallo emend sl CB 46
IILJ III C sistemaJ Sistema C 49 farne] farne C del Cb talora] ora C
50 andamenti] andamenti, C
30 mettere... mancanze lin subd M 31 sopra- om M 32 violentoJ violento, 1\\11
lontano] lontani M
33 leggeri castighi] castighi leggeri M
post questo add
sistema Jl!I 36 Né mai] Il giovane non M 37 oppure] od M 38 in esso om.
M
un avviso] una parola M
e preventivo 0112 M
39 guadagnare] persua-
derlo e guadagnargli Jl!I cosicché] cosiché H l'allievo] il colpevole M 41
giovanileJ del giovane M 42 disciplinari,] disciplinari e M minacciano. Per-
ciò] minacciano: perciò H 43 si rende colpevoleJ si fa trasgressore di una regola
M 43-45 cui ... evitatoJ alle quali nell'istante dell'azione punto non badava, ed
avrebbe per certo diversamente operato, M 46 può] potrà M un disordineJ
disordini M 47 i delinquenti; e si] gli animi. Si M 51 gioventù; e che dimen-
ticanoJ gioventù. Dimenticano 1\\11

8.3 Page 73

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292 Pietro Braido
tori, ma assai difficilmente quelle degli educatori. Vi sono fatti di alcuni
che in vecchiaia vendicarono bruttamente certi castighi toccati giustamente
in tempo di loro I educazione. Al contrario il sistema Preventivo rende amico p. 6
55 l'allievo, che nell'assistente ravvisa un benefattore che lo avvisa, vuoI farlo
buono, liberarlo dai dispiaceri, dai castighi, dal disonore.
IV. Il sistema Preventivo rende avvisato l'allievo in modo che l'educa-
tore potrà tuttora parlare col linguaggio del cuore sia in tempo della edu-
cazione, sia dopo di essa. L'educatore, guadagnato il cuore del suo protetto,
60 potrà esercitare sopra di lui un grande impero, avvisarlo, consigliarlo ed anche
correggerlo allora eziandio che si troverà negli impieghi, negli uffizi civili e
nel commercio. Per queste e molte altre ragioni pare che il sistema preventivo
debba prevalere al repressivo.
II. Applicazione del sistema Preventivo.
65
La pratica di questo sistema è tutta appoggiata sopra le parole di s. Paolo
che dice: Charitas benigna est) patiens est; omnia suffert) omnia sperat,
omnia sustinet, La carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera tutto e
53 vecchiaia] vecchiaja C 54 sistema] Sistema C 55 benefattore] benefat-
tore, C 57 sistema] Sistema C 58 tuttora] tuttavia C 58-59 della educa-
zione.] dell'educazione C
59 L'educatore... protetto] L'educatore guadagnato il
cuore [il cuore iter C] del suo protetto C Guadagnato il cuore del suo protetto,
l'educatore corr Cb 60 consigliarlo] consigliarlo, C 61 correggerlo] correg-
gierlo C correggerlo corr Cb eziaridio Dm C add sl Cb
civili e] civili, o C
62 sistema preventivo] Sistema Preventivo C 63 repressivo] Repressivo C 64
II. 0111, C sistema] Sistema C 65 pratica] prattica C pratica C01'r Cb Paolo]
Paolo, C 66 Charitas] Caritas C
est2;] est, C
67 benigna e] benigna,
èC
53 castighi] castighi,]JII 55 avvisa] avverte N 57 rende avvisato] tratta M
rende affezionato H modo] modo, M 58 tuttora parlare] parlargli sempre M
sia] e della M dell' H 58-59 educazione, sia] educazione e ]JII 59 L'educatore,
guadagnato] Con siffatto sistema l'educatore guadagnandosi M 61 eziandio che]
quando M che H civili 0112 11,;1 62 preventivo] Preventivo H]JI1 63 prevalere]
preferirsi MH repressivo] Repressivo HM 64 II. Applicazione... Preventivo]
Dopo ciò D. Bosco passa a dire della sua applicazione e continua così: jYI p. 7
65 s.] S. H 66 Charitas patiens est] Charitas patiens est, benigna est M est2; ]
est H 67-68 La carità disturbo 0112 M Post sustinet add ed anche sopra que-
ste altre dirette ai genitori: Padri, non provocate ad ira i vostri figliuoli, affinché
non si perdano d'animo lin. subd M

8.4 Page 74

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
293
sostiene qualunque disturbo. Perciò soltanto il cristiano può con successo
applicare il sistema Preventivo. Ragione e Religione sono gli strumenti di cui
deve costantemente far uso l'educatore, insegnarli, egli stesso praticarli se 70
vuoI essere ubbidito ed ottenere il suo fine. I
p. 7
L Il Direttore pertanto deve essere tutto consacrato a' suoi educandi,
né mai assumersi impegni che lo allontanino dal suo uffizio, anzi trovarsi
sempre co' suoi allievi tutte le volte che non sono obbligatamente legati da
qualche occupazione, eccetto che siano da altri debitamente assistiti.
7S
II. I maestri, i capi d'arte, gli assistenti devono essere di moralità cono-
sciuta. Studino di evitare come la peste ogni sorta di affezione od amicizie
particolari cogli allievi, e si ricordino che il traviamento di un solo può com-
promettere un Istituto educativo. Si faccia in modo che gli allievi non siano
mai soli. Per quanto è possibile gli assistenti li precedano nel sito dove de- 80
vonsi raccogliere; si trattengano con loro fino a che siano da altri assistiti;
non li lascino mai disoccupati.
III. Si dia ampia libertà di saltare, correre, schiamazzare a piacimento.
La ginnastica, la musica, la declamazione, il teatrino, le passeggiate sono mezzi
efficacissimi per ottenere la disciplina, giovare alla moralità ed alla sanità. 85
Si badi soltanto che la materia del trattenimento, le persone che intervengono,
i discorsi che hanno luogo non siano biasimevoli. Fate tutto quello che vo-
68-69 con successo applicare] applicare con successo C 70 praticarli] praticarli,
C 71 ubbidito ed] ubbidito, e C 72 1.] lo ... C 72 impegni] impegni C
impieghi cOY}' Cb impegni con Cb2 74 allievi] dipendenti C allievi emend sl Cb
obbligatamente] obbligatoriamente C 76 II.] Ilo. C 77-78 Studino... che O1n
C Studino di evitare come la peste ogni sorta di affezioni e amicizie particolari cogli
allievi, e si ricordino che add mrg Cb 78 il] Il C il add mrg Cb 79 modo] mo-
do, C 80 li] si li C li corr Cb 83 libertà] libertà, C libertà corr Cb 84 gin-
nastica] Ginnastica C 85 efficacissimi] efficacissimi, C 87 i discorsi] le per-
sone C i discorsi emend mrg C2
69 strumenti] mezzi, M 70-71 insegnarli... ed] se vuole M
71 Post fine add
Ecco pertanto le principali regole di applicazione del suddetto sistema M 72
pertanto om M
a'] ai M
73 impegni] impegni, M
uffìzio.] uffizio; M
post anzi add deve iVI 74 allievi] dipendenti H volte] volte, M obbligata-
mente] obbligatoriamente H 76 maestri... gli] maestri e gli M 77-78 Studino...
che om H
78 il] Il H 81 assistiti] sorvegliati M
82 post disoccupati
add. neppure in tempo di ricreazione M 83 libertà] facoltà H 86-87 che...
biasimevoli] che sia ben scelta la materia del trattenimento, siano oneste e non pe-
ricolose le persone che v'intervengono, e non biasimevoli i discorsi che vi hanno
luogo M

8.5 Page 75

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294
Pietro Braido
lete, diceva il grande amico della gioventù s. Filippo Neri, a me basta che
non facciate peccati.
90
IV. La frequente confessione, la frequente comunione, la messa quoti-
diana sono le colonne I che devono reggere un edifizio educativo, da cui si p. 8
vuole tener lontano la minaccia e la sferza. Non mai obbligare i giovanetti
alla frequenza de' santi Sacramenti, ma soltanto incoraggiarli e porgere loro
comodità di approfittarne. Nei casi poi di esercizi spirituali, novene, predica-
95 zioni, catechismi si faccia rilevare la bellezza, la grandezza, la santità di quella
Religione che propone dei mezzi così facili, così utili alla civile società, alla
tranquillità del cuore, alla salvezza dell'anima, come appunto sono i santi
Sacramenti. In questa guisa i fanciulli restano spontaneamente invogliati a
queste pratiche di pietà, vi si accosteranno volentieri con piacere e con frutto (1).
100
(1) Non è gran tempo che un nunistro della Regina di Inghilterra visitando
un Istituto di Torino fu condotto in una spaziosa sala dove facevano studio circa
cinquecento giovanetti. Si maravigliò non poco al rimirare tale moltitudine di fan-
ciulli in perfetto silenzio e senza assistenti. Crebbe ancora la sua maraviglia quando
seppe che forse in tutto l'anno non avevasi a lamentare una parola di disturbo,
105 non un motivo di infliggere o di minacciare un castigo. - Come è mai possibile di
ottenere tanto silenzio e tanta disciplina? dimanda: ditemelo. E voi, aggiunse al
suo segretario, scrivete quanto vi dice. - Signore, rispose il Direttore dello Stabi-
limento, il mezzo che si usa tra noi, non si può usare fra voi. - Perché? - Perché
sono arcani soltanto svelati ai cattolici. - Quali? - La frequente confessione e
110 comunione e la messa quotidiana ben ascoltata. - Avete proprio ragione, noi man-
chiamo di questi potenti mezzi di educazione. Non si può supplire con altri mezzi?
88 s.] S. C Neri,] Neri; C 90 La frequente confessione] Le frequenti confes-
sioni C La frequente confessione corr Cb 91 colonne] colonne, C 92 ante ob-
bligare add annojare né C 93 de' santi] dei Santi C soltanto incoraggiarli
om C porgere] procacciare C 94 approfittarne] approfittarsene C 95 cate-
chismi] catechismi, C 97 anima,] anima C 99 pietà,] pietà; C 105 di 2 0 m
C 106 dimanda] dimandò C aggiunse] aggiunge C 107-1 08 Stabilimento]
stabilimento C
108 noi,] noi C
si può usare fra] può essere usato tra C
109 soltanto] solamente C cattolici] Cattolici C
88 s.] S. H 90 confessione] Confessione M comunione] Comunione M la mes-
sa quotidiana om M 91 colonne] colonne, M 92 lontano] lontana M obbli-
gare] annoiare né obbligare H costringere M
93 de'] dei M
soltanto inco-
raggiarli e om H 94 Nei casi] In occasione M esercizi spirituali] Esercizi Spi-
rituali M 94-95 predicazioni, catechismi] predicazioni e catechismi, M 96 pro-
pone] presenta M 97 anima.] anima H come] quali IVI 98 a] di IVI 99
volentieri orn M con piacere e con frutto om H con convinzione M 100-114
Non è... Londra 01n M
108 noi,] noi H

8.6 Page 76

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 295
Se non si usano questi elementi di religione, bisogna ricorrere alle minacce ed
al bastone. - Avete ragione! avete ragione! O religione, o bastone, voglio raccon-
tarlo a Londra.
V. Si usi la massima sorveglianza per impedire che nell'Istituto siano 115
p. 9 introdotti compagni, I libri o persone che facciano cattivi discorsi. La scelta
d'un buon portinaio è un tesoro per una casa di educazione.
VI. Ogni sera dopo le ordinarie preghiere, e prima che gli allievi vadano
a riposo, il Direttore, o chi per esso, indirizzi alcune affettuose parole in pub-
blico dando qualche avviso, o consiglio intorno a cose da farsi o da evitarsi; 120
e studii di ricavare le massime da fatti avvenuti in giornata nell'Istituto o
fuori; ma il suo sermone non oltrepassi mai i due o tre minuti. Questa è la
chiave della moralità, del buon andamento e del buon successo dell'educazione.
VII. Si tenga lontano come la peste l'opinione di taluno che vorrebbe
differire la prima comunione ad un'età troppo inoltrata, quando per lo più 125
il demonio ha preso possesso del cuore di un giovanetto a danno incalcola-
bile della sua innocenza. Secondo la disciplina della Chiesa primitiva si sole-
vano dare ai bambini le ostie consacrate che sopravanzavano nella comunione
pasquale. Questo serve a farci conoscere quanto la Chiesa ami che i fanciulli
p. 10 siano ammessi per tempo alla santa Comunione. Quando un giovanetto sa di-' 130
112 religione,J religione C alle minacce] alla minaccia C 113 ragione! ...ra-
gione! O religione,J ragione, avete ragione, o religione C
116 libriJ libri, C
personeJ persone, C 117 d'unJ di un C portinaioJ portinajo C 119 aJ al
C Direttore,J Direttore C esso,J esso, C esso corr Cb 120 o consiglioJ con-
siglio, o C evitarsi; eJ evitarsi, E C 122 fuori; ma] fuori. Ma C sermone]
parlare C sermoncino emend sl Cb 124 VII.J VIIo. C 125 un'J un C una corr
Cb 126 demonioJ Demonio C post ha add sI già Cb 127 Secondo la J La C
127-128 si solevanoJ soleva C 128-129 comunione pasqualeJ Comunione Pasquale
C Comunione pasquale corr Cb 129 serveJ serve C serva corr Cb 130 ammessi
per tempoJ per tempo ammessi C santaJ S. C
115-116 siano introdotti... discorsiJ s'introducano compagni e libri cattivi, o persone
che facciano mali discorsi M 117 d'unJ di un M 118 ordinarie preghiereJ pre-
ghiere comuni M
119-120 pubblicoJ pubblico, M
120 avviso,J avviso M
121 e om M 122 sermone] parlare H discorso M mai i due o treJ i cinque
J\\lI questaJ Questo sermoncino ben condotto è come 111 123 del buon anda-
mento om M
dell'] della M
124 lontano come la peste I'] lontana la pe-
stifera M talunoJ taluno, M 125 comunione] Comunione 111 126 giova-
nettoJ giovinetto M 128 consacrateJ consacrate, M 128-129 nella comunione
pasquale] dalla Comunione degli adulti M

8.7 Page 77

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296 Pietro Braido
stinguere tra pane e pane, e palesa sufficiente istruzione, non si badi più al-
l'età e venga il Sovrano Celeste a regnare in quell'anima benedetta.
VIII. I catechismi raccomandano la frequente comunione, s. Filippo Neri
la consigliava ogni otto giorni ed anche più spesso. Il Concilio Tridentino
135 dice chiaro che desidera sommamente che ogni fedele cristiano quando va ad
ascoltare la santa Messa faccia eziandio la comunione. Ma questa comunione
sia non solo spirituale, ma bensì sacramentale, affinché si ricavi maggior
frutto da questo augusto e divino sacrifizio. (Concilio Trid., sesso XXII, cap. VI).
III. Utilità del sistema Preventivo.
140
Taluno dirà che questo sistema è difficile in pratica. Osservo che da
parte degli allievi riesce assai più facile, più soddisfacente, più vantaggioso.
Da parte poi degli educatori racchiude alcune difficoltà, che però restano
diminuite, se l'educatore si mette con zelo all'opera sua. L'educatore è un
individuo consacrato al bene de' suoi allievi, perciò deve essere pronto ad
145 affrontare ogni disturbo, ogni fatica per conseguire il suo fine, che è la civile,
morale, scientifica educazione de' suoi allievi.
Oltre ai vantaggi sopra esposti si aggiunge ancora qui che: I
1. L'allievo sarà sempre pieno di rispetto verso l'educatore e ricorderà p. 11
132 SovranoJ sovrano C Sovrano con Cb
CelesteJ celeste C
133 VIII.J
VIlla. C comunione, s.J comunione; S. C 134 ConcilioJ concilio C Concilio
corr C2 136 santaJ Santa C post comunione add non C del C2 ma DJn C
138 (Concilio ... VI) Dm C 139 III. Dm C PreventivoJ preventivo C 140 ante
Taluno add V. C del C2 Osservo che Dm C daJ Da C 143 diminuite, dimi-
nuite C
144 perciò add Cb
145 affrontareJ affrontar C suo fìne.] fine
proposto C 146 morale DJn C 147 aggiungeJ aggiugne C qui che: I. L'J
qui: lo che l' C qui che: lo L' corr C2 148 pieno ... versoJ l'amico dell' C pieno di
rispetto verso l' ernend sl Cb
132 etàJ età, M CelesteJ celesteM 133 I catechismi... s.J Riguardo alla Co-
:munione i catechismi ne raccomandano la frequenza. San M 134 TridentinoJ
eli Trento M 136 comunione.] Comunione, M 136-137 Ma ... sia Dm M 137
bensì om M
138 sacrifizioJ Sacrifizio M
(Con cilio ... VI) Dm M 139 U ti-
Iità del sistema PreventivoJ L'utilità di questo sistema di educazione non può sfug-
gire alla considerazione di una persona assennata; tuttavia a fine di meglio persua-
derla D. Bosco prosegue: M p. 8 sistema] Sistema H 143 ante zelo add tutto M
144 de'J dei M
allievi,J allievi; M
perciò OJ11- H
145 fatica] fatica, M
146 morale.] morale e M de'J dei M
147 si aggiungeJ aggiungo M qui
cheJ i seguenti M
148 pieno di rispetto verso 1'J amico dell' H

8.8 Page 78

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù 297
ognor con piacere la direzione avuta, considerando tuttora quali padri e fra-
telli i suoi maestri e gli altri superiori. Dove vanno questi allievi per lo più 150
sono la consolazione della famiglia, utili cittadini e buoni cristiani.
II. Qualunque sia il carattere, l'indole, lo stato morale di un allievo al-
l'epoca della sua accettazione, i parenti possono vivere sicuri, che il loro fi-
glio non potrà peggiorare, e si può dare per certo che si otterrà sempre qual-
che miglioramento. Anzi certi fanciulli che per molto tempo furono il fla- 155
gello de' parenti e perfino rifiutati dalle case correzionali, coltivati secondo
questi principii, cangiarono indole, carattere, si diedero ad una vita costu-
mata, e presentemente occupano onorati uffizi nella società, divenuti così il
sostegno della famiglia, decoro del paese in cui dimorano.
III. Gli allievi che per avventura entrassero in un Istituto con triste abi- 160
tudini non possono danneggiare i loro compagni. Né i giovanetti buoni po-
tranno ricevere nocumento da costoro, perché non avvi né tempo, né luogo,
né opportunità, perciocché l'assistente, che supponiamo presente, ci porrebbe
tosto rimedio. I
p.12
Una parola sui castighi.
165
Che regola tenere nell'infliggere castighi? Dove è possibile, non si faccia
mai uso dei castighi; dove poi la necessità chiede repressione, si ritenga quan-
to segue:
149 ognorJ sempre C 149-150 ante fratelli add quali C 151 post sono add sem-
pre C 152 ILJ Ho. C 153 sicuri,J sicuri C 156 de' parentiJ dei parenti, C
correzionali,J correzionali; C 157 principii,J principii C ad unaJ alla C 157-
158 costumata], costumata C onorati uffìzi] uffìzi onorati C 160 HLJ Ll Iv, C
IstitutoJ istituto C tristeJ tristi C tristecorr Cb 161 danneggiareJ danneggiar C
163 opportunità,J opportuno C opportunità; corr C2 perciocchéJ perché C 164
rimedioJ impedimento C 166 DoveJ Dove C Se emend mrg Cb possibile,J pos-
sibile C 167 dei castighi;J di castighi: C chiedeJ chiedesse C chiede corr Cb
149 ognorJ ognora M tuttora om M 150-151 Dove... cristiani orn M 152 allie-
vo J giovanetto M
153 sicuri,J sicuri M
154 si om H
155 Anzi om M
155-156 per. .. de'J erano la desolazione dei M perfinoJ persino M post colti-
vati add invece M 157 questi principiiJ i principii di questo sistema M ante
carattere add mutarono M
158-159 divenuti... dimorano] e sono il sostegno
della famiglia e il decoro del paese M 163-164 perciocché... rimedioJ per essere
sempre amorevolmente assistiti e protetti M 165 Una parola sui castighi] Don
Bosco conchiude il suo trattatello con una parola sui castighi: 1\\1 p. 8 166 Do-
veJ Se M 167 dove] ove M chiedeJ chiedesse H chieda M

8.9 Page 79

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298 Pietro Braido
I. L'educatore tra gli allievi cerchi di farsi amare, se vuole farsi temere.
170 In questo caso la sottrazione di benevolenza è un castigo, ma un castigo che
eccita l'emulazione, dà coraggio e non avvilisce mai.
II. Presso ai giovanetti è castigo quello che si fa servire per castigo. Si è
osservato che uno sguardo non amorevole sopra taluni produce maggior
effetto che non farebbe uno schiaffo. La lode quando una cosa è ben fatta,
175 il biasimo, quando vi è trascuratezza, è già un premio od un castigo.
III. Eccettuati rarissimi casi, le correzioni, i castighi non si diano mai
in pubblico, ma privatamente, lungi dai compagni, e si usi massima prudenza
e pazienza per fare che l'allievo comprenda il suo torto colla ragione e colla
religione.
180
IV. Il percuotere in qualunque modo, il mettere in ginocchio con posi-
zione dolorosa, il tirar le orecchie ed altri castighi simili debbonsi assoluta-
mente evitare, perché sono proibiti dalle leggi civili, irritano grandemente i
giovani ed avviliscono l'educatore. I
V. Il Direttore faccia ben conoscere le regole, i premi ed i castighi sta- p. 13
185 biliti dalle leggi di disciplina, affinché l'allievo non si possa scusare dicendo:
Non sapeva che ciò fosse comandato o proibito.
1691.] r-. C 170 la] una C 172 II.] Ilo. C 174 effetto] effetto, C 175 bia-
simo,] biasimo C trascuratezza,] trascuratezza C 176 III.] rn-. C casi,] casi
C 180-183 IV. Il percuotere... educatore add mrg in! Cc 180 Il] In Cc Il
con Cc2 ante percuotere add qualunque Cc del Cc2 181 ed] e Cc ed corr Cc2
ante altri add qua Cc del Cc2
post altri add siffatti Cc del Cb
182 sono ...
civili,] essi mentre Cc sono proibiti dalle leggi civili, emend mrg in! Cb 184 V.]
IVo. C VO. Cb 185 leggi di disciplina] sue leggi disciplinari C 18 6 Non] non
C proibito] prohibito C proibito corr Cb
169 vuole] vuol JYI 172 castigo] tale M 174 effetto] effetto, M non fareb-
be om H 174-175 lode... castigo] per una bell'azione, il biasimo per una colpe-
vole trascuratezza, può servire ottimamente di premio o di castigo lI/I 177 priva-
tamente, lungi dai compagni, e si usi] privatamente e lungi dalla vista dei compagni.
Si usi poi la M 180-183 IV. Il percuotere... l'educatore om H Il dare titoli villani,
il percuotere in qualunque modo, il mettere in ginocchio con posizione dolorosa, il
tirare le orecchie ed altri atti consimili, debbonsi assolutamente evitare perché sono
proibiti dalle leggi civili, irritano grandemente i giovani, ed avviliscono lo stesso
educatore LM 184 V.] IV. H 185 leggi] regole M 186 sapeva] sapevo 111
comandato o O1'n H
Post proibito add VI. Prima d'infliggere una qualunque
punizione si osservi quale grado di colpabilità si trovi nell'allievo, e dove basta l'am-
monizione non si usi il rimprovero, e dove questo sia sufficente non si proceda più
oltre. VII. Né in parole né in fatti non si castighi mai quando l'animo è agitato;
non mai per falli di semplice inavvertenza; non mai troppo sovente L111

8.10 Page 80

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
299
Se nelle nostre case si metterà in pratica questo sistema, io credo che
potremo ottenere grandi vantaggi senza venire né alla sferza, né ad altri
violenti castighi. Da circa quarant'anni tratto colla gioventù, e non mi ricordo
d'aver usato castighi di sorta, e coll'aiuto di Dio ho sempre ottenuto non 190
solo quanto era di dovere, ma eziandio quello che semplicemente desiderava,
e ciò da quegli stessi fanciulli, cui sembrava perduta la speranza di buona
riuscita.
Sac. GIO. Bosco.]
187 Se ... metterà] Gli istituti che metteranno C Se nelle nostre case metteremo corr
Cb che om C 188 potremo] potranno C potremo corr Cb sferza,] sferza
C 189 circa] circa C oltre a emend sl Cb 190 d'aver] di aver C castighi] ca-
stigo C
191 post ma add sl spesso Cb
192 quegli stessi] queglino stesso C
que' stessi corr Cb cui] cui C de' quali emend sl Cb
187-194 Se ... Bosco om M 187 Se ... metterà] Gli Istituti che metteranno H 188
potremo] potranno H 194 Sac. Gio. Bosco om H

9 Pages 81-90

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9.1 Page 81

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300 Pietro Braido
6. Doc. O - ms - promemoria autografo di Don Bosco per il ministro Fran-
cesco Crispi.
o = redazione autografa di Don Bosco della minuta del pro-memoria
= Ol}
03
•••
interventi successivi di Don Bosco sulla minuta autografa
P = copia d'archivio autografa del coadiutore Giuseppe Balestra
Z = edizione a stampa nell'Epistolario di Don Bosco curata da E. Ceria
Il sistema preventivo
p.l
nella educazione della gioventù
Due sono i sistemi usati nella educazione morale e civile della gioventù:
Repressivo e preventivo. L'uno e l'altro sono applicabili in mezzo alla civile
S società e nelle case di educazione. Daremo breve cenno in generale sul siste-
ma preventivo da usarsi in mezzo alla civile società; di poi come possa con
successo praticarsi nei reclusori, nei collegi, negli ospizi e negli stessi educandati.
Sistema preventivo e repressivo in mezzo alla società.
Il sistema repressivo consiste nel far conoscere le leggi e la pena che
10 esse stabiliscono; di poi l'autorità deve vegliare per conoscere e punire i col-
pevoli. Questo è il sistema usato nella milizia e in generale fra gli adulti.
Ma i giovanetti mancando di istruzione, di riflessione, eccitati dai compagni
o dalla irriflessione si lasciano spesso ciecamente strascinare al disordine pel
solo motivo di essere abbandonati.
1 ante Il sistema add mrg swp Emin O del 0 2 3 nella ... civile om O add sl 0 2 della]
tra la O della corr 0 2 4 sono applicabili] soglionsi applicare O sono applicabili
corr 0 2 5 e] o O e corr 0 2 Daremo] Diremo O Daremo corr 0 2 6 post come
add lo stesso sistema O del 0 2 post con add buon O del 0 2 7 nei ... educan-
dati] e nelle stesse case di educazione O nei collegi, negli ospizi e negli stessi educan-
dati emend 0 2
8 ante Sistema add che s'intende per O del 0 2
9 la pena] le
pene O la pena corr 0 2 9-10 che.. . stabiliscono] minacciate ai trasgressori O in essa
stabilite emend sl 0 2 che esse stabiliscono corr 0 3 di poi] quindi O di poi emend
sl 0 2
l'autorità deve om O add sl 0 2
11 Questo ... adulti 0111, O add mrg 0 2
post sistema add generalmente 0 2 del 0 3
12 post eccitati add spesso O del 0 2
13 spesso ciecamente oni O add mrg 0 2 post disordine add e diventano discoli
non O del 0 2 14 motivo om O add sl 0 2
1 ante Il sistema add sl Promemoria Z 2 gioventù] Gioventù P 3 usati 011t Z
4 Repressivo] repressivo lin subd Z preventivo ii» subd Z 6 preventivo lin subd
Z in mezzo alla] nella Z 7 reclusorii om Z 9 la pena] le pene Z 13
irrifìessione] irreflessione, Z

9.2 Page 82

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
30 l
Mentre le leggi vegliano sopra i colpevoli, devonsi certamente usare 15
grandi sollecitudini per diminuirne il numero. I
Quali fanciulli debbano dirsi ne' pericoli.
lo credo che si possano chiamare non cattivi ma in pericolo di venir
tali coloro che:
1° Dalle città o dai diversi paesi dello stato vanno in altre città e paesi 20
in cerca di lavoro. Per lo più costoro portano seco un po' di danaro, che
consumano in breve tempo. Se poscia non trovano lavoro, versano in vero
pericolo di darsi al ladroneccio e cominciare la via che li conduce alla rovina.
Quelli che fatti orfani dei genitori non hanno chi li assista quindi
rimangono abbandonati al vagabondaggio e alla compagnia dei discoli, men- 25
tre una mano amica, una voce caritatevole avrebbe potuto avviarli nel cam-
mino dell'onore e dell'onesto cittadino.
Quelli che hanno i genitori i quali non possono o non vogliono pren-
dere cura della loro figliuolanza; perciò li cacciano dalla famiglia o li abban-
donano assolutamente. Di questi genitori snaturati purtroppo è grande il 30
numero.
15 post leggi add fanno il loro corso e O del 0 2 15-16 devonsi... numeroJ pare che
questi si possano diminuire assai O devonsi certamente usare grandi sollecitudini
per diminuirne il numero corr 0 2 16 post numero add col prendere cura di [dei
O di emend 02J coloro che trovansi in pericolo O col prendere cura degli abbandonati
e pericolanti corr 0 2
17 debbano dirsiJ trovansi O debbano dirsi emend sl 0 2
20 ante Dalle add Da paesi forestieri, od anche O del 0 2
oJ o O del 0 2 o add sl 0 2
dai diversi om O add sl 0 2 in altre cittàJ in certa O in cerca corr 0 2 in altre città
emend sl 0 3 20-21 e paesi in cerca om O add mrg 0 2 21 costoro orn O add sl 0 2
22 tempo 011't O add sl 0 2 Se pesciaJ Se dopo O Se poscia emend sl 0 2 lavoro
orn O add sl 0 2 versanoJ sono O versano emend sl 0 2 23 e cominciare... rovinaJ
per vivere O e cominciare la vita che conduce alla rovina emend 0 2 24 non hannoJ
senza avere O non hanno emend sl 0 2 24-25 li. .. abbandonati] prenda cura di loro
sono quasi costretti a darsi O li assista quindi rimangono abbandonati emend sl 0 2
25 eJ ed O del 0 2 ed add sl 0 2 e con 0 3 alla ... deiJ associarsi coi O alla compa-
gnia dei emend sl 0 2 26 arnica] benefica O amica emend sl 0 2 caritatevole
avrebbe potutoJ amica li potrebbe O caritatevole avrebbe potuto emend sl 0 2
avviarliJ avviare O avviarli corr 0 2 29 ante perciò add e li O del 0 2 o] e O o
corr 0 2 3O purtroppo om. O add sl 0 2
17 debbanoJ debbono Z
ne' pericoli P pericolosi Z
18 cattiviJ cattivi, Z
20 stato] Stato Z 21 po'J po p 22 lavoro,] lavoro P 24 assista] assista, Z
25 rimangono] rimangano Z
eJ ed Z
28 i genitori] genitori Z
30 pur-
troppo] pur troppo Z

9.3 Page 83

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302
Pietro Braido
40 I vagabondi che cadono nelle mani della pubblica sicurezza, ma che
non sono ancora discoli. Costoro se venissero accolti in un ospizio ove I siano p. 3
istruiti, avviati al lavoro, sarebbero certamente tolti alle prigioni e restituiti
35 alla civile società.
Provvedimenti.
L'esperienza ha fatto conoscere che si può efficacemente provvedere a
queste quattro categorie di fanciulli:
10 Coi giardini di ricreazione festiva. Coll'amena ricreazione, colla mu-
40 sica, colla ginnastica, colla corsa, coi salti, colla declamazione, col teatrino
si raccolgono con molta facilità. Colla scuola serale poi, colla scuola dome-
nicale, col catechismo si dà l'alimento morale proporzionato e indispensabile
a questi poveri figli del popolo.
In queste adunanze fare indagini per conoscere quelli che sono fuori
45 di padrone, e fare in modo che siano occupati ed assistiti nel lavoro lungo
la settimana.
)0 Se ne incontrano poi di quelli che sono poveri ed abbandonati, né
hanno come vestirsi, né come nutrirsi, né dove dormire la notte. A costoro
non si può altrimenti provvedere, se non con Ospizii e case di preservazione,
50 con arti, mestieri ed anche con colonie agricole.
32 I] Quelli che come O I emend sl 0 2 che om. O add sl 0 2 che'' om. O add sl
0 2 33 ancora om O add mrg 0 2 Costoro... un] Per costoro basterebbe un O Co-
storo se venissero accolti in un corr 0 2 siano] siano accolti O essere emend sl 0 2
siano emend sl 0 3 34-35 sarebbero ... società] sono restituiti alla società e tolti
dal pericolo di andare a popolare le prigioni O sarebbero certamente tolti alle pri-
gioni e restituiti alla civile società corr 0 2 40 colla om O add sl 0 2 colla-...
salti] ricreazione O colla corsa, coi salti emend sl 0 2 colla" om. add sl 0 2 col
om O add sl 0 2 41 colla scuola- om O add sl 0 2 42 post add loro O del 0 2
e orn O add sl 0 2 43 a questi... popolo om O a questi figli del povero popolo add
0 2 a questi poveri figli del popolo corr 0 2
44 fare] cercare O fare emend 0 2
conoscere] sa O conoscere emend 0 2 45 ed assistiti om O add mrg 0 2 47 post
sono add talmente O del 0 2 né] che non O né emend sl 0 2 48 post hanno add
né O del 0 2 48 A om O add sl 0 2 post costoro add hanno assoluto [assoluta-
mente O assoluto corr 0 2] bisogno e devono essere ricoverati, altrimenti O del 0 2
49 altrimenti] loro O altrimenti emend sl 0 2 provvedere,] provvedere P 49-50
se ... anche con om O add sl 0 2 50 post arti add e P Z colonie agricole 01J1, O add
mrg 0 2
33 ospizio ove] ospizio, dove Z 34 e om Z 40 colla corsa om Z 41-42 poi,
colla scuola domenicale.] poi e domenicale, e Z 45 nel lavoro om Z

9.4 Page 84

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Giovanni (s.) Bosco: Il sistema preventivo nella educazione della gioventù
303
Ingerenza governativa.
Il Governo senza assumersi una minuta amministrazione, senza toccar
il principio della carità legale può cooperare nei seguenti modi:
p. 4
1° Somministrar giardini pei trattenilmenti festivi; aiutar a fornire le scuole,
e i giardini del necessario suppellettile.
55
Provvedere locali per ospizi, fornirli dei necessari utensili per le arti
e mestieri a cui sarebbero applicati i fanciulli ricoverandi.
3° Il Governo lascierebbe libera l'accettazione degli allievi, ma darebbe
una diaria ovvero sussidio mensile per coloro che trovandosi nelle condizioni
sopra descritte fossero ricoverati. Ciò si farebbe constare o dai certificati del- 60
l'autorità civile; o dai fatti delle questure, che assai di frequente incontrano
giovanetti che appunto si trovano in questa condizione.
4° Questo sussidio giornaliero sarebbe limitato ad un terzo di quanto
costerebbe un giovanetto nei riformatorii dello stato. Pigliando per base le
carceri correzionali della Generala di Torino, e riducendo la spesa totale per 65
ciascun individuo si può calcolare ad 80 centesimi al giorno.
In questo modo il governo aiuterebbe, ma lascierebbe libero il concorso
della privata carità dei cittadini. I
p. 5
Risultati.
Appoggiato sopra l'esperienza di trenta cinque anni si può constatare che: 70
52 senza... amministrazione 0112 O add mrg in! 0 2
53 cooperare... modi 0112 O
add 0 2 54 giardini] locali O giardini emend 0 2
a fornire] con qualche sus-
sidio a provvedere O a fornire emend sl 0 2 56 post per- add formare O istituire
emend sl 0 2 del 0 3 57post mestieri add sl principali 0 2 del 0 3 58 post libera add
l'amministrazione e O del 0 2 59 post ovvero add sornminis O del 0 2 60 o dai]
da O o dai emend 0 2 64-66 Pigliando... giorno 0112 O add mrg inf 0 2 65 della Ge-
nerala 0112 0 2 add sl 0 3 per] ind O di emend 0 2 per emend 0 3 68 post cittadi-
ni add l1zrg in! Risultati ottenuti O 69 post Risultati add ottenuti O del 0 2 70
di... anni] di 35 anni O Tenendo dietro ai risultati ottenuti nello spazio di trenta
cinque anni emend 0 2 di trenta cinque anni corr 0 3 può] potè O può emend sl 0 2
52 senza... amministrazione 0112 P
toccar] toccare Z
54 Somministrar] Som-
ministrare Z pei] per P aiutar] ajutare P aiutare Z a] e Z scuole,]
scuole Z 55 del necessario suppellettile] delle necessarie suppelletili Z 57 a
0112 Z 59 diaria] diaria, Z che] che, Z 60 descritte,] descritto Z dai]
coi P 61 questure,] questure Z 64 stato] Stato Z Pigliando] Togliendo Z
65 della Generala on: Z 66 individuo] individuo, Z
67-68 In questo ... cit-
tadini 0112 P
70 trenta cinque] trentacinqueZ

9.5 Page 85

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304
Pietro Braido
1° Molti ragazzi usciti dalle carceri con facilità si avviarono ad un'arte
con cui guadagnarsi onestamente il pane della vita.
Molti che versavano in estremo pericolo divenir discoli, cominciavano
a cagionar molestia agli onesti cittadini, e già davano non leggeri disturbi
75 alle pubbliche autorità; costoro si ritrassero dal pericolo e si posero sulla
strada dell'onesto cittadino.
3° Dai registri consta che non meno di cento mila giovanetti asststm,
raccolti, educati con questo sistema Iimpararono chi la musica, chi la scienza p. 6
letteraria, chi arte o un mestiere, e sono divenuti virtuosi artigiani, commessi di
80 negozio, padroni di Bottega, maestri insegnanti, laboriosi impiegati, e non po-
chi cuoprono onorifici gradi nella milizia. Molti anche forniti dalla natura di
non ordinario ingegno, poterono percorrere i corsi universitarii e si laurea-
rono in Lettere, in matematiche, medicina, leggi, ingegneri, notai, farmacisti
e simili.
71 post I? add che O del 0 2 post carceri add poterono O del 0 2 facilità] tutta
sicurezza O facilità emend sl 0 2
si avviarono] avviarsi O si avviarono corr 0 2
72 post cui add si O del 0 2 73 post discoli add molti che da O del 0 2 74 cagio-
nar] dar O cagionar emend sl 0 2 74-75 disturbi ... autorità] sospetti alle a O distur-
bi alla pubblica sicurezza emend 0 2 disturbi all'autorità di pubblica sicurezza corr
0 3 disturbi alle pubbliche autorità corr 0 4 75 posero] avviarono O posero emend
sl 0 2 sulla] alla O sulla corr 0 2 77 post cento mila add di tali O del 0 2 post
assistiti add e O del 0 2 78 educati om O add sl 0 2 impararono] impararo O
impararono corr 0 2 78-79 chi. .. letteraria] la scienza O chi la musica, chi la scien-
za letteraria emend sl 0 2 79 post letteraria add chi le O chi corr 0 2 chi arte o
om O add sl 0 2
e sono divenuti] ed ora sono O e sono divenuti emend sl 0 2
virtuosi] vis O virtuosi emend 0 2 80-81 e non pochi] molti O e non pochi emend
sl 0 2 81 milizia.] milizia; O milizia. corr 0 2 post anche add sl perché 0 2 del 0 2
82 ordinario] duro [?] O ordinario emend sl 0 2 percorrere i corsi] fare gli studi
O percorrere i corsi emend sl 0 2 83 post e add pre O presentemente emend sl 0 2
del 0 2 post notai add e simili O del 0 2
71 carceri] Carceri P si avviarono] si avviano Z un'arte] un arte P 73 divenir]
di divenir Z 75 costoro om Z 77 cento mila] centomila Z 78 raccolti,] rac-
colti P sistema] sistema, Z impararono] imparavano Z 79 ante arte add sl
un' P? mestiere] mestieri Z 80 Bottega] bottega Z maestri] Maestri p
83 matematiche] Matematiche Z medicina] Medicina Z 83 leggi... notai om P
leggi] Leggi Z ingegneri] Ingegneri Z notai] Notari Z farmacisti] Far-
macisti Z