1910_Lettere_circolari_di_Don_Rua_ai_salesiani


1910_Lettere_circolari_di_Don_Rua_ai_salesiani

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LETTERE CIRCOLARI
DON MICHELE RUA
AI SALE51ANI
TORINO
'flP S. A.l.,D. « HUONJI STAMM)
19 10

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1.3 Page 3

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,Ua vita di 6]). Rua fit un continuo studio ·d'imitm'e
il igene1Gbile 6]). eJ&osco. e/l cia e dovuto quel!'incessallte
progl'edh'e /leIla pelfezione, che in lui ebbe ad ammimre
chiunque t ha avviGina to ; .questa e t a?'te con la qua Ie
ec;li riusci a 1"lprodurre in se stesso nel modo pilt per-
fetto if rllodello che ognom teneva dinflanzi agli occhi,
sicche Uj). Rua pote di?'si un alt?'o 6]). eJ&csco.
Pm Ie vittt't che bri!lmwlO d/ vivissirlla Iuce !leIla
vita del nost1"O !3enembife fadre e f!l[aest1"O, if com-
pianto sig. 6]). Rua ebbe a di?·e che !lesslltla 10 aveva
colpdo quartlo 10 zelo instancabile onde appm've ognora
infiammato iI cuol-e di IUI~ e questo zelo sembra p1"Oporsi
in modo speciale di ?-lcopim'e in se stesso : Cf.uindl a preett-
?'al·e ovunque e 8emp?·e la gloria di 6])10, a salvare il
maggiol' numel'Cpossibile di anime e7·arlO rivolli i SllOi
pensieri, a cia emno indirizzate tutte Ie sue pm'ole, e
cOllsacrate Ie sue azioni. fJuesto fit tUflico fine, la sola
aspirazione di tutta quanta la sua laboriosissima vila.
e/lnche dumnte la IUflga e penosa sua malattia non
CeS8a di tOI'mentarlo questa inestinguibife sete di anime.
8 tutti que!!i che cil'condarono if letto de' suoi dolon~
poss:Jno ?'endere testimoniaflza che pur quando iI suo
C01pO /ogoro dal lavoro e dalle mOl·tificaziolli s'andava
lent,;unente consumando, pur quando non gli rimaneva

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- VI -
che un debolissimo filo di voce, ed un leggerissimo 1'e-
spiro animava Ie omai imfralde sue membra, ~gli spen-
dpva quel so(fio di vita pe1' dare a tlltti saggi c0l1si91i
e p,'eziosi incomggiamellti,
eAnch'io eMi la sorte irwidiabile di mccoglie1'e dal
suo labbra alcllne pamle che 1-£l11a1"1"aI1110 per sempre
impresse !leI mio CU01'e e nella mia mente, Pm I'altro
non potra dim enticare I'inca ricoche egli tni diede di
riunire in un volume Ie aU1'ee sue circolan' e maflriarfle
copia a lutle Ie (i!ase cSalesiane, <fll desiderio di ® , Rua
em per me UIZ comando , fJ7Ti sono (atto premum di ese-
guido, ed om che if lavom tipogm/co e tenninato, io
presetllo a' miei cmissitni confratelli if libra dicendo :
ecco if Ticordo che vi lascia if pad,'e moren/e ,
fJTon occone ce1iarnente che 'io vi dica quali leso!"i
mcchiudano Ie cl1-colari di ®, Rua qui 1'ipmdolte, cSsse
di mana ill mana cite ci venivano regalate, dai ben pen -
santi emllo riguardate come la Cj,uilltessellza della spirito
1'eligioso, come if cOfl7pendio dei tmttali di ascetica, quali
capolavori di pedagogia salesiana , ~uante volte 11.0 udifo
ripete1-e che desse emflO lIna gUida pmtiea del salesiano
pe1' I'esalto adempifl1ento dei doveri c/le il pmp1'io lI(fieio
gl'imponeDa! (Jlfrendo Cj,uesle circolad ai cOIlji-alelli, tni
pm'e di (ar 101'0 udh'e altm volta la doleissiflla voce del
cSup en'ore, mpitoci dalla f1W1"te, e che, deJlIll c1 u5 ad llll c 10-
911i1 ul'. [JioDa Spe1"G1'e che la sua paTala consel'ved! alleora
gmn p arle di quell'efficacia che aveva quando sg01gava
dal suo cuore cosi arder/ le di cankt verso di noi, bungi
p e1'cia (lalla mia mente il timore ehe Cj,uesto volume abbia
da rimane1'e pol1J~roso !legli sealfali delle IZOsl1'e biblioteche ,

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- VII -
Son ceTto anzi che Cjueste aUTee pagine saranno sot?ente
nletfe ne!!e cOfl(eTenze, negll eseldzi annuali e !lei giomo
fissato pel' !'esercizio della buona morte. CifJi Cjuesta lettuTa
(aTanno pascolo spi1ituale i confratelli lutti desideTOsi di
(aTe ogni gi('1'no Cjualche passo ,nella peT/ezione ; ed
a questa sorgente inesausta venanno ad attil1gere coloro
che dovranno esse1' guida ai pmpn'i confratelli negli
eseTcizi spirituali.
Spesse volfe ,iu' s01prende un pensiel'o che l'iempie
/' animo mio di angoscia. fo temo che la 110stm caris-
sima (!}ofZgregazione, opem maravigliosa del 13eneTabrle
CifJ . JiJosco, vasto campo irrigato da tanti sudon' del
compianto uj). Rua, vel/ga ad istenliTsi pel' la mia in -
capacitd nel coltivarlo. Jel'che cia 11011 succeda non la
peTdono ad alcun sacnficio, e poi prostrato innanzi a
CifJio 10 pTego di cuore che mi tolga di vita piltttosto che
pennettere che per la mia ineitezza e negligenza abbia a
perdeTsi fra di noi 10 spinw del 13enembile Pondatore.
ffJ7a d' a11m lato ho fiducia che cio non succedeni se i
Salesiani leggolZo, studiano e tneditano Ie circolan' del
nosl1'o indimen!icabile CifJ. Rua. (flui voi tToverete i cen-
(orti e consigli che sal'anno necessaTii per la persevemnza
nella vocazione e nella pmtica del vem SpiTito Salesiano.
Ricordatemi a maria SS. e/lusiliatrice ne/le vostre
(eTlJenti omzlOni ed abbiatemi sempre per
e 1308tTo affmo in il.
Sac. PAOLO ALBERA
To rin o Ii 8 c1 icel1lbre 19TO .

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/
I

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ANNUNZIO DELLA MORTE.
DI DON BOSCO
To rin o, 31 ge nn a io 1888.
Ai Salesiani, aile Piglie di Maria Ausiliatrice,
ai Cooperatori e a lie Cooperatrici Salesiane.
Coll' angoscia ne1 cu ore, cogli occhi gonfi da1 pianto,
con mana tremante vi 'do l' annunzio pill do10roso , che io
abbia mai dato, 0 possa ancor dare in vita mia; vi an-
nunzio che i1 nostro carissimo Padre in Gesu Cristo, i1
nostro F ondat ore, l' amico, i1 consig1ier e, 1a guida della
e nostra vita morto. Ahi! paro1a che trap assa l'anima,
che tra:flgge i1 cuore da parte a parte, che apre 1a vena
ad un profluvio di 1agrime!
Le p rivate e pubbliche pr eghier e inna1zate a1 Cie10
per 1a sua conservazione hanno ritardato a1nostro cuore
questo co1po, quest a ferita, quest a piaga amarissima;
ma non va1sero a risp armiarce1a, come avevamo sperato .
Nulla ci conforta in questi ist anti fuorche i1 pen-
sier o che COSt volle Iddio, i1 qu a1e infinitam ente buono
nulla fa che non sia giusto, sapiente e santo. Quindi
r assegnati chiniamo riverenti 1a £ronte e adoriamo i suoi
a1ti consig1i.

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- 2-
Per ora non occorre che io v i dica come Don Bosco
ha fatto ,la morte del giusto, calma e serena, munito
per tempo di tutti i conforti della re1igione, benedetto
pill vo1te da1 Vicario di Gesll Cristo, visitato con insigne
pieta da pre1ati ed inc1iti personaggi ecc1esiastici e 1aici,
nostrani ed esteri, assistito con amore fi1ia1e da' suoi
a1unni, curato con affetto e perizia singo1are da celebri
dottori. .N eppure vi diro qui delle sue virtli e delle
opere sue, che i1 t empo stringe e i1 cuore non regge,
Pel momento v i notifico solo che, ancor pochi giorni
sono, Don Bosco disse, che l'opera sua non avrebbe
sofferto per 1a sua morte, perche affidata alla bonta di
Dio, perche protetta dalla valida intercessione di Maria
Ausi1iatrice, perche sostenuta dalla carita dei Cooperatori
e Cooperatrici, che avrebbero continuato a favorir1a,
Dal canto,nostro possiamo aggiungere ancora che ab- .
biamo 1a pili grande fiducia che sara COS1, perche D . Bosco
dal Cie10, ove fondatamente 10 speriamo gia acco1to in
gloria, ci fara ora pill che mai da amorosissimo padre, e
presso i1 trono eli Gesll Cristo e della Divina su a Madre
esercitera pili efficacemente 1a sua carita verso eli noi, e
pill abbondanti ci fara piovere 1e ce1esti benedizioni.
Incaricato di tenerne 1e veci, faro del mio meglio
per corrispondere alla comune aspettazione, Coadiu-
vato dall' opera e dai consigli dei miei confratelli, certo
che 1a Pia Societa di S, F r ancesco di Sales, sostenuta
cla1 braccio eli Dio, assistita dalla protezione eli Maria
Ausiliatrice, confortata dalla carita dei benemeriti
Cooperatori Salesiani e delle benemeriti Cooperatrici,
continuera 1e oper e da1 su o esimio e compianto Fon-
datore iniziate, specia1mente per 1a coltura della gio-
ventli povera ed abbandonata e 1e estere Missioni.
Ancora un pensiero, Ad esempio del glorioso n ostro
Patrono S. Francesco di Sales, pili volte Don Bosco
udendo 0 1eggendo certe espressioni, che 1e p ersone be-

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nevo1e usavano inverso di lui, ebbe a manifestare i1 ti-
more che dopo sua morte, creduto non bisognevo1e di
suffragi, 10 si lasciasse in purgatorio. Pertanto, giusta il
suo desiderio e per debito di :filiale affetto, raccomando
a tutti che vogliano tosto far calde preghiere in suffra-
gio dell' anima sua, ben conoscendo che i1 Signore sapra
a chi applicarne l'effiC'aeia.
Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Cooperatori e
Cooperatriei, giovanetti e giovanette alla nostra eura
affidati, noi non abbiamo pill il nostro buon Padre in
terra; rna 10 rivedremo in Cielo, se faremo tesoro dei suoi
consigli e ne seguiremo fedelmente Ie virtuose pedate.
Credetemi anehe nel dolore e neUe pene
Vostro atJ.mo ConjrateUo ed Amico
Sac. MICHELE RUA.
N.B. II Venerando D. Bosco mori il g io rn o 31 di Gennaio
all e ore 4 e 314 a ntim erieliane. La sepoltura avra lu ogo g ioved i
2 febbra io, a ll e ore 3 POI11., e la Messa fun ebre a il e 9 1[2 elel
mattino , nella Ch iesa eli Maria Ausiliatrice.
--
SUFFRAGI PER D. BOSCO
ED AVVISI.
Torino, 8 febbraio 1888.
Carissimi Direttori,
Ne1 lutto generale in cui eaddero i Salesiani per la
dolorosa perdita fatta il 31 Gennaio nella persona del-
l'amatissimo nostro Padre Don Bosco, la Divina Prov-
videnza si compiaeque con varie eircostanze alleviare
Ie nostre pene. Grande conforto fu l'aver potuto i prin-
cipali Superiori e pill anziani confratelli assisterlo nella
sua ultima malattia, eireonc1are i1 suo letto di morte e

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-4-
riceverne, qualche ora prima del suo transito, la bene-
dizione suprema da estendersi a tutti i confratelli;
altro conforto fu l'entusiasmo pieno di venerazione ma-
nifestato da innumerevole moltitudine d'ogni eta, ceto
e condizione nel giorno che rimase esposto e nell' oc-
casione della sepoltura, come pure Ie gener~li condo-
gli anze, che da ogni parte d'Europa ci pervengono: altro
conforto quello d'aver ottenuto di conservarne la salma
nel Collegio Valsalice; rna conforto pili grande per tutti
i Salesiani e una lettera che 10 'stesso Don Bosco scrisse
a tutti i suoi figli, con incarico a me sottoscritto di fame
avere copia a ciascuno eli essi (1).- Ne mando a te un
numero sufficiente per tutti cotesti tuoi cari confratelli;
tu favorisci farne una solenne elistribuzione accompa-
gnandola con quelle raccomandazioni che ti parranno
opportune. Si e scelto un formato piccolo, come quello
che e pili rassomigliante all'originale, che presso di me
si conserva, e pitl comodo per tenerla in un libro e rileg-
gerla ogniqualvolta se ne avra piacere.
Sebbene gia nella precedente mia ti abbia rammen-
tato i suffragi da farsi pel compianto nostro Superiore
Maggiore, tuttavia coll' occasione ti pongo sott' occhio
quello che pl escrivono Ie Regole in generale, aggiun-
gendo quanto pare opportuno per questo caso speciale
della morte del Fonclatore. - Le Regole adunque pre-
scrivono che alla morte del Rettor Maggiore tutti i
Soci Sacerdoti ce1ebrino una Messa in suffragio suo, e
tutti gli altri confratelli facciano per lui una Comunione.
. Ma trattandosi del nostro Fondatore,oltre Ie preghiere
private, parmi conveniente: 1 ° che si reciti ogni giorno
un Pater, A ve e R equiem per suffragio dell'anima sua;
2 ° dove non si e ancor fatto , si faccia un funerale so-
lenne, lasciando al Direttore la sce1ta del giorno, che
gli parra pill opportuno. Anzi sarebbe nostro vivo desi-
(r) Vedi Testamento di D. Bosco.

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-5-
derio che il Direttore vi invitasse tutti i Cooperatori e Ie
Cooperatrici della citta e vicinanze, facendo nella stessa
occasione la conferenza prescritta per San Francesco di
Sales, l~ quale potra molto opportunamente raggirarsi
questa volta sulle virtu ed opere del defunto. 30 Nelle
Case ispettoriali si faccia ogni anna l' anniversario con
Messa funebre, finche, come speriamo, la Chiesa pronun-
ciera il suo infallibile giudizio, dichiarandolo Venerabile.
Non occorre che io accenni che sarebbe affatto scon-
venevole questo carnovale il far c1amorose ricreazioni ,
come teatro e simili, che su tal punto il tuo cuor.e ad-
dolorato gia ti avra messo sull'avviso.
Una cosa ancora debbo dirti: fra Ie m emorie, che il
tanto previdente nostro caro Padre lascio al sottoscritto,
una ve n'ha, che riguarda il modo di far fronte ai debiti
lasciatici e al diritto di succession e, che si dovra fra non
molto pagare, ed eccola: siano sospesi i lavori di costru-
zioni; non si aprano n~tOve case (e s' intende pure non si
assumano nuovi impegni n elle case esistenti che ini-
portino necessita di maggiore personale, 0 di spese
straordinarie), non si decantino debiti; ma si usino co:
1nuni sollecitudini per pagare la successione, estinguere
le passivitd, completa1'e il personale delle case esistenti.
Tanto per norma a tutti i Salesiani e sep.za commenti.
Cari confratelli, adottando il consiglio datod da un
pio e benevolo cooperatore, d' ora avanti sia il nostro
motto d 'ordine: La sant-itd dei (igli sia prova della santitd
del Pad1'e : questo accrescera il gaudio del nostro amato .
Don Bosco, che gia speriamo accolto in seno a Dio,
mentre ridondera a grande nostro spirituale profitto. .
Credetemi qt1~le godo professarmi
Vostro Aff.mo in G. eM.
Sac. MrcLELE R UA.
. P.5. Q uesta le tte ra s ia letta e sp iega ta ai co nfra telli neJla
prima cOllferellza che si do vra quanto prima tenere.

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-6-
Elezione straordinaria di D. Rna
a Rettor Maggiore.
Torino, 7 marzo 1888.
8arissimi Frate1ti in G. 8.
Prima che l' amatissimo nostro Superiore Generale
Don Michele Rua vi scriva come Successore del COill-
pianto Don Bosco, nostro Fondatore e Padre carissimo,
crediamo eli farvi cosa gradita col premettervi noi m e-
desimi alcune parole in proposito della sua elezione, e
che in certo qual modo ve 10 presentiamo.
Anzitutto vi facciamo rilevare che giusta Ie nostre
Costituzioni (cap. VII, n. 6, T e cap. VIII, n. 7, 10),
avvenuta l'irreparabile perdita eli Don Bosco, avrebbe
toccato al Prefetto della Congregazione il tenerne Ie veci,
darne avviso a tutte Ie Case, ricordare i suffragi pre-
scritti, e poscia d'accordo col Capitolo Superiore sta-
bilire il giorno della e1ezione del nuovo Rettor Maggiore;
convocarne gli elettori, e finalmente comunicarne la no-
mina a tutti i confratelli. In quella vece varie di queste
pratiche furono fatte dal prelodato Don Rua, siccome
Vicario del defunto, ed altre furono cunesse, perche
non necessarie.
Siccorne poi la nomina del nuovo Superiore venne
fatia p er via straordinaria, com e v i diremo pitl sotto,
COS! giuelichiamo pill conveniente che ve ne sia elato av-
viso non dal ·solo Prefetto, rna ela tutti i mernbri del Ca-
pitolo.
Prirnierarnente giova sapere Ie circostanze, che pre-
ceelettero ed accompagnarono la elezione e la conferma

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-7-
elel Successore eli Don Bosco nella persona del Rev.mo
Don Rua.
Fin dal mese di ottobre del r884 ' il Santo Padre
Leone XIII, gloriosamente regnante, avendo saputo che
la mal ferma salute dellamentato nostro Padre andava
ogni giorno deperendo, mosso dalla grande sua bene-
volenza verso dell'umi~e nostra Congregazione, venne
nel pensiero di provvedere all' avvenire di questa fa-
cendolo consigliare che designasse uno a succedergli,
ovvero a prendere il titolo di suo Vicario con succes-
sione. E pregio dell'opera il qui riferire parte della let-
tera, che sua Eccellenza Reverendissima Mons. Do-
menico Jacobini, Segretario della Congregazione eli
Propaganda Fide, per incarico eli Sua Santita scri-
veva in proposito all'Eminentissimo Signor Cardinale
Gaetano Alimonda, veneratissimo Arcivescovo di
Torino, grandemente benevolo verso Don Bosco e
l'Opera su a. La lettera accenn a da principio alla
elezione di Monsignor Cagliero a Vescovo, e poscia
prosegue COS!:
« Sua Santita in questa occasione mi ha ordinato
di scriverle sopra un altro oggetto interessantissimo.
Egli veele che la salute di Don Bosco deperisce ogni
giorno e teme per l'avvenire del suo Istituto. Vorrebbe
dunque che Vostra Eminenza con quei modi che sa S1
bene adoperare parlasse a Don Bosco, e 10 facesse en-
trare nell' idea eli designare la persona che egli crederebbe
idonea a succedergli, ovvero a prendere il titolo di suo
Vicario con successione. 11 Santo Padre si riserberebbe
a provveelere nell'uno 0 nell'altro modo, secondo cre-
derebbe pill prudente. Brama pero che V. E. faccia su-
bito questo, che riguarda COS! da vicino il bene del-
l'Istituto.
e « La prego, se non ardire, di fare a Don Bosco i
rallegramenti da mia parte pel nuovo onore che ot-

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-8-
tiene 1'Oratorio, ed io chinato al bacio della ' s. Porpora
p asso all'onore di segnarrni
Della Em. V. Rev.ma
Roma, Propaganda, 9 ottobre 1884.
U .mci Dev.mo Servo
DOMENICO , Arcivescovo di Tiro.
({ PS. Le sarei obbligatissimo se mi desse ri£posta .
subito circa l' affare suddetto ».
Ricevuta quest a letter a, l'Em. mo Sig. Cardinale
Alimonda venne in persona a parlarne a Don Bosco, il
quale accolse con vivo gr adimento il suddetto invito
fattogli a nome dello stesso Santo Padre. Egli il 28 di
ottobre comunico poscia al Capitolo Superiore il pen-
siero del Sommo Pontefice, ci fece rilevare l' alta sua be-
nevolenza e il vivo interesse, che n on ostante la solle-
citueline per la Chiesa universale .prendeva pel benes-
sere della piccola nostra Congregazione, e intanto ci
manifesto che aveva giudicato di interpretare il nostro
sentimento design ando a suo Successore ed eleggendo
a Suo Vicario il prelodato Don Michele Rua, in allora
Prefetto della Congregazione. In questa senso Don
Bosco scriveva al Vicario di Destl Cristo apposita let-
tera, della quale con rincrescimento non ci venne dato
eli rinvenire copia.
La nominata lettera di Don Bosco unitamente con
altra del Cardinale Alimonda andava aRoma diretta al
Cardinale Lorenzo' Nina di f. m. allora nostro Protet-
tore, il quale la umiliava nelle m ani del Santo Padre
n ella udienza del 27 novembre dell' anna medesimo. 11
Papa fu oltremodo contento della scelta fatta da Don
Bosco, e 1'approvo, dando ordine che n e fosse emanato
apposito decreto. Tre giorni dopo il Cardinale protet-

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-9-
tore comunicava questa clisposizione pontificia all'Emi-
nentissimo Alimonda con lettera di questo tenore:
Em.mo e R ev. mo Sig. mio Osserv.mo
« Giovedi SCOTSO, giorno di mia ordinaria udienza,
mi recai a dovere eli presentare al Santo Padre la let-
t era di Don Bosco insieme a quella dell'Eminenza
Vostra. Sua Santita rimase oltremodo soddisfatta e
tranquilla nell'apprendere come all'avvenire dell'Isti-
tuto Salesiano rimarrebbe abbastanza bene provveduto
coll'aflidarne il regime a Don Rua, qualora venisse a
m ancare l'egregio Don Bosco, che Dio pero conservi
molti anni, al quale intento il Santo P adre m'incarico
d'inviargli una particolare apostolica beneelizione.
« Si compiaccia pertanto l' Eminenza Vostra te-
nerne di quanto sopra informato il prelodato Don
Bosco quando Ie si presentera l' occasione, ed intanto
gradisca da mia parte i sensi della mia particolare stima
e venerazione, baciandole umilissimamente Ie mani e
r affermandOl11i
Di Vostra Eminenza
Roma, 30 1l0 ve mbre, 1884 .
Um.mo dev .mo ed atJ:l1w Se·yvitor vero
L . Card. NINA I).
Alla sullodata lettera del Cardinale Protettore '
l' Eminentissimo Alimonda in data del 26 dicembre ·fa-
ceva riscontro con altra sua, dalla quale riproduciamo il
seguente periodo, relativoall'affare del Vicario di Don
Bosco con futura successione:
« E dapprima .debbo ringraziarla dell'ultima ve-
nerata sua lettera, nella quale aveva la bonta di rife-
rirl11i come il Santo Padre avesse gradito la nomina
dell'ottil11o Don Rua a Vicario Generale del Rev.mo

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- 10-
Don Bosco, con diritto a succedergli nel governo della
Congregazione Salesiana. Della bella notizia e molto
p ill della benedizione apostolica dalla Em. V. comu-
nicata, Don Bosco e i suoi religiosi si rallegrarono gran-
demente e ne professano riconoscenza al loro amato
Protettore ».
.
Riprodotti questi documenti, dobbiamo ora farvi
notare che parte di essi furono da noi ignorati sino
alla morte del nostro carissimo Don Bosco, e ignorati
al punto che, a malgr ado di quanto egli ci aveva ver-
balmente comunicato, sorse tuttavia in noi e nello
stesso Don Rua il dubbio, se questi dovesse ritenersi
per suo Successore, oppure no. Questo dubbio non si
dileguo neppure allora, quando ci vennero in mana al-
cune delle mentovate lettere; imperocche mancava
tuttavia il decreto dell'approvazione pontificia aHa
proposta fatta da Don Bosco, ed anche la letter a su a,
per cui non potevamo conoscere se egli avesse designata
un Vicario con futura successione 0 solo durante la sua
vita. P er non commettere alcuna irregolarita, iu espo-
sto i1 dubbio al Cardinale Alimonda, che fu pel si; ma
consiglio nondimeno Don Rua ad esporre ogni cosa
al Santo Padre, domandando ulteriori sue savie dispo-
sizioni, e i membri del Capitolo Superiore a scrivere al
Cardinale Lucido Maria Parocchi, Vicario di Sua San-
tita, presentemente nostro benevolo Protettore, in-
formandolo del fatto. E cosi venne praticato.
·Il sig. Don Ru a, in data dell'8 scorso febbraio, dopo
esposte al S. P adre Ie cose come Ie aveva ricavate dai
citati documenti, t enninava la sua lettera cosi:
« Beatissimo Padre, considerando la mia debolezza
e incapacita trovomi spinto a farvi umile preghiera
di voler portare su altro soggetto pill adatto il sapiente
vostro sguardo, e dispensare 10 scrivente dall'arduo
uffizio di R ettor Maggiore, assicuranc10vi pero che col-

2.7 Page 17

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- II -
l' aiuto del Signore non cessera di prestare con tutto
l' ardore la debole opera mia in favore della P ia Societa,
in qualunque condizione venissi collocato ».
I1 Capitolo Sup eriore, con a capo Mons. Giovanni
Cagliero, scriveva alla sua volta la lettera seguente al
Cardinale Protettore:
Eminenza Reverendissima,
« I1 Sac. Michele Rua, gia Vicario del venerando
nostro Fondatore ' Don Giovanni Bosco, di cui pian-
giarno tuttavia l'irreparabile perdita, espose al S. Pa-
dre un dubbio intorno al Successore, e ne domanda e
attende 10 scioglimento dalla su a alta sapienza.
« Dal canto I)-ostro noi umili sottoscritti saremmo
lietissimi che il S. Padre confermasse a nuovo R ettor
Maggiore ossia Superiore Generale dell'urnile Societa
di San Francesco , d.\\ , Sales, il prelodato Sac. Michele
Rua, designato gia e proposto a ,suo Vicario dal nostro
Don Bosco medesirno, dopo invito ricevuto per parte
di Sua Beatitudine, che nella sua paterna bonta desi-
derava vedere per tal modo assicurato il benesser e della
Congregazione Salesiana; anzi, siccome annover ati tra
i primi Superiori noi conosciamo Ie disposizioni degli
animi non solo degli elettori , rna di tutti i Soci,
cosi siamo in grado di assicurare colla piLl intima
persuasione del cuore che la notizia, la quale portasse
che il S. Padre cliede a nostro Superiore Generale
. il Sac. Michele Rua, sarebbe accolta non solamente
con profonda sottomissione, ma con sincera e cordia-
lissima gioia.
« Aggiungiamo di pill: Ancorche si addivenisse al-
l' atto di una elezione secondo la Regola, tuttavia, e
sentimento comune che Don Ru a sarebbe l'Eletto a
pieni voti, e cia in ossequio a Don Bosco che 10 ebbe

2.8 Page 18

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12 -
sempre quale SUO primo confidente e braccio destro,
ed anche per 1a stima che tutti ne hanno per 1e su e esimie
virh'!, per 1a partico1are abi1ita ne1 governo dell'Istituto,
e per 1a sua singo1are destrezza ne1 disbrigare gli affari ,
di cui c1iede gla 1uminose prove, sotto 1a direzione
dell'indimenticabile e carissimo nostro Fondatore e
Padre.
« Noi sottoponiamo umilmente questi nostri riflessi
alla considerazio~le dell'Em.za V. Rev.ma, qua10ra
Ella 11ella b en nota sua prudenza giudicasse farne pa-
ro1a col Santo Padre, cui ci gloriamo riconoscere sempre
qual Supremo Moderatore della Pia Societa Salesian a,
ed a1 qua1e promettiamo di 1avorare, soffrire, vivere e
morire in sostegno e ·difesa dell'Aposto1ica Sede, come
colle parole, cogli scritti e coll'esempio c'insegna a fare
i11acrimato nostro Don Bosco.
/
« Non possiamo poi non cog1iere questa propizia
occasione per esternare anche in nome di t utti gli altri
nostri confratelli gli intimi sentimenti di riconoscenza
e di gratitueline verso 1a Em.za V. Rev.ma per 1a pa-
t erna' bonta, con cui ci fece fin qui da Protettore. La
preghiamo a continuarci 1a preziQsa sua benevo1enza,
e Le promettiamo di fare quanto per noi si possa col
nuovo Rettore che ci sara elato, affinche l'uffizlo eli Pro-
tettore dei Salesiani non. Le abbia ela riuscire pitt dif-
fici1e di quello che 10 sia stato finora.
« Cia speriamo tanto pitt ora, che possiamo confi-
dare che i1 nostro buon Padre intercedera per noi con
p erfetta carita presso a1 trono eli Dio e elell'augusta
Regina del Cie10, Maria SS. Ausl1iatrice.
« Abbia infine l'Em.za V. Rev.ma 1a insign e bonta
eli t enere · gli umi1i su.oi clienti ognora p.resenti nelle
ferviele sue preghiere, e m entre nella nostra pochezza
supp1ichiamo i1 buon Dio che Le renda i1 eontraccam-
bio di quanto E lla fece e fara p ei Salesiani, ci goele

2.9 Page 19

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- 13-
l'animo di professarci con altissima stima e profonda
riverenza.
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Torino, 9 febbraio r 888.
Umil:mi ed Osseq.mi Servito1'i
ffi Giovanni, V escovo di Magida , Vicario Ap. della Pa-
tagonia S ett. - Sac. Domenico Belmonte, Pre/etto -
Sac. Giovmmi Bonetti, Diretto1'e SpirituaZe - Sac.
Antonio Sala, E conomo - Sac. Celestino Durando,
Consigliere - Sac. Giuseppe Lazzero, Consigliere -
Sac. Antonio Riccardi, pel Sac. Francesco Cerruti
Consigliere assente ma consenziente -Sac. Gio. Bat-
tista Lemoyne, S egretario - Sac. Giulio Barberis,
Maestro dei Novizi ».
Questa lettera del Capitolo Superiore tomo molto
gradita al Cardinale Protettore il quale nell'udienza
dell'rr febbraio riferendo a Sua Santita quanto spet-
tava al Successore di Don Bosco, ne otteneva la con-
ferma di Don Rua a Rettor Maggiore della Congregazione
secondo il comun desiderio. L'Eminentissimo P"arocchi
aveva la grande bonta di dame avviso della stessa sera
a Mons. Cagliero con questa lettera :
IU.mo e Rev. mo Monsignore,
« Lieto di aver ottenuto dalla Santita di N. Signore
l'esaudimento della giusta .brama di V. S. I11.ma e de'
SUO! degnissimi confratelli, m' affretto a parteciparle,
Monsignore carissimo, l'avventurata novella.
In questo punto il S. Padre ha riconfermata la no-
mina di Don Rua a Rettor Maggiore della Congrega-
zione Salesiana per 12 anni.
« Sia Lodato i1 Signore, qui mortificat et vivificat,
deducit ad in/eros et reducit!

2.10 Page 20

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-14-
« Dica per me tante cose ai soscrittori della lettera
inviatami da V. S. Ill.ma, alle cui sante orazioni mi
raccomando.
Di V. S. Reverendissima
Roma, II febbraio 1888.
Ca1'd. L. M. PAROCCHD).
Quasi contemporaneamente a queste pratiche Don
Rua andav.a aRoma, ed aveva la fe1icissima sorte
di una privata udienza dal Santo Padre. Di questa
vi dara relazione egli medesimo. Noi a compimento
e quasi a corona di questa nostra esposizione vi
diamo l:ufficiale Decreto di sua nomina, il quale e cosi
concepito:
EX AUD. SS.
Die XI Februarii r888.
« SS. D . N. Leo PP. XIII, audita r elatione subscripti
Cardinalis Salesianorum Protectoris, decretum con-
firmavit datum sub die 27 novembris r884, relatore
E.mo Nina tunc praefatae Congr. Protectore, quo de-
creto scilicet Sanctitas Sua Rectoris Maioris eiusdem
Sodalitatis nominationi et successioni providit (loco
fundatoris optime meriti, quem SS.mus diu incolumem
voluisset) , de persona Rev.mi D.ni Michaelis Rua, Sa-
lesianaeCongr. Sacerdotis· professi.
« Voluit insuper Sanctitas Sua, ut prae1audatus Sa-
cerdos Michael Rua nomen cum officio Rectoris
Maioris haberet ad annos duodecim, juxta Congr. Sa-
lesianae statuta, quorum annorum computatio initiuni
ab hodierna die sumat, idque officium et nomen tali
mod~ ~usceptu:rri. singulare ac1eo habeatur, ut numquam
in exemplum ac1c1uci possit.
.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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- IS -
« Demum m andavit SS .mus, ut de secuta decreti
confirmatione et renovatione certior fieret S. C. Epp.
et Regg., nec non electus cum Sales. Sodalitatis senio-
ribus.
L. M. PAROCCHl
·Sal. Congr. Card. Protector ».
Come vedete, carissimi Confratelli, oltre Ie buone
qualita che gia 10 commendavano, il nuclvo R ettore ci
venne designato dal gran cuore del compianto nostro
Padre e Fondatore Don Bosco, anzi ci venne dato
dallo stesso Vicario · di nostro Signor Gesll Cristo. Non
occorre pertanto che noi ve 10 raccomancliamo con
molte parole; imperocche siamo pili che sicuri che tutti
10 ameret e e 10 obbeelirete non solo per dovere e per 1a·
stima chegli IJOrtate, rna eziandio in ossequio al Santo
Padre, e in grata memoria di Don Bosco, del quale per
30 e pill anni fu i1 pili intimo confidcnte, e del cui spi-
rito s'imbevette fin dalla sua p ill ver de eta. Coll'amore
e coll'obbedienza noi gli renderemo p ili 1eggero i1 pes?
della responsabi1ita, che si venne ora a posare sopra 1e
sue spalle, 0 piuttosto sopra i1 suo cuore; e metteremo
anche in pratica 1a ca1da raccomandazione, che ci fece
i1 carissimo nostro Don Bosco in .qu ella tenerissima
lettera, che ci lascio come testamento. S1, arn,ati
fratelli, risuonino sempre alle nostre orecchie queste
amorosissime parole del nostro buon Padre: It vostro
primo R etto1'e e morto, ma ne sara eletto ~tn aUro, che
aV1'a cura di voi e della vostra eterna salvezza. Ascol-
tatelo, amatelo, ubbiditelo, pregate per lui, come avete latto
per me.
Infine ci raccomandiamo alle preghiere di tutti,
e alla nostra volta preganelo che regni tra di
voi 1a carita di nostro Signor Gesli Cristo, e che
Maria Ausiliatrice stenda suI vostro capo i1 manto eli

3.2 Page 22

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16 -
sua materna protezione, godiamo di professarci nel
Signore
V ostri afj .11~i Confratelli
ffi Giovanni, Vescovo - Sac. Domenico Belmonte, Pre-
fetto - Sac . Giovanni Bonetti, Di1'etto1'e Spirituale
- Sac. Antonio Sala, Economo - Sac . Celestino Du-
r ando, Consigliere - Sac . Francesco Cerruti, Con-
sigliere - Sac . Giuseppe Lazzero, Consiglie1'e.
N . B. R icevuta questa lette ra, i D irettori radUll erallno i Soci
in co nferenza e ne daranllo lettura; poscia la riporrallllo neI-
I'archivio .

3.3 Page 23

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-17-
Prima lettera
del Nuovo Rettor Maggiore.
UDIENZ1\\ 1\\VUT1\\ D1\\L S1\\NTO PADRE.
N. 1.
Torino, 19 marzo 1888.
8arissimi Fig!i in G. 8,
Dopo la lettera spedita a tutte Ie Case salesian e dal
nostro Rev.do Capitolo Superiore oggi per la prima
volta vi scrivo nella nuova mia qualita di Rettor Mag-
giore, a cui malgrado la mia indegnita, venn.i dalla Di-
vina provvidenza innalzato nel modo che in qu ella a
voi tutti fu manifesto. Mi presento sotto gli auspizii di
San Giuseppe, di cui corre in questo giorno la solennita;
e nutro fiducia, che questo gran Santo, Patrono della
Chiesa universale, vorra colla sua Sposa Santissima
essere altresi il Protettore speciale dell' ul11ile nostra
Societa eel assisterl11i benignal11ente nel disimpegno del
mio uffizio.
Avrei molte cose a dirvi, l11a per questa volta giu-
dico di fare cosa molto a voi gradita e profittevole rac-
contandovi l'udienza avuta da S. S. Leone X III il
giorno 21 Febbraio. Voi ne troverete pill sotto appo-
sita relazione. Da quella voi potrete rilevare in quale
alto concetto fosse tenuto l' al11atissil11O nostro Fon-
datore dal Vicario di nostro Signor Gesll Cristo.
Eguale stima posso pur dire che godeva presso gli
El11inentissil11i Cardinali ed altri distinti personaggi
che ebbi l'on ore di vlsitare: tutti parlavano del COl11-
Lett"'e di D . Rua .

3.4 Page 24

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~ IS -
pianto Don Bosco coi pill grandi encomii, anzi parecchi
fra essi mi esortarono ad iniziare al pill presto la causa
p er la sua beatificazione. In modo particolare il Car-
dinal Vicario, nostro benevolo Protettore, i1 quale me
ne aveva gia fatto scrivere in proposito prima che an-
dassi a Roma. Cola egli me n e parlo con molto interesse
nelle due udienze che mi diede, e prendendo da lui con-
gedo, Ie ultime sue p arole furono: L e 1'accomando la
causa di D on Bosco: le 1'accomando la causa di Don
Bosco.
Le espressioni del Sommo Pontefice e Ie dette rac-
comandazioni dell'Em.mo suo Vicario destarono in me
e due pensieri: Uno si di mettersi tosto all'opera per
raccogliere Ie memorie rigu ardanti la vita del nostro
caro Padre.
Pertanto esorto caldamente tutti i confratelli a
scrivere quanto essi conoscono di particolare sui fatti
della sua vita, sulle sue virtli teologali, cardinali e mo-
rali, sui suoi doni soprannaturali, su guarigioni 0 pro-
fezie 0 visioni e simili. Siffatte dichiarazioni dovranno
essere inviate al Direttore Spirituale, il Sac. D. Bo-
netti, incaricato di raccoglierle e fame base all'inizia- .
mento della causa. Per norma dei relatori noto eziandio
che a suo tempo essi potranno essere chiamati a pre-
stare giuramento su quanto riferiscono e percio rac-
comando la pili grande fedelta ed esattezza.
L' altro pensiero che mi rimase fisso in mente fu che
noi dobbiamo stimarci ben fortunati di essere figli di un
tal Padre. Percio nostra sollecitudine dev' essere di so-
stenere e a suo t empo sviluppare ognora pili Ie opere
da lui iniziate, seguire fedelmente i m etodi da lui pra-
ticati ed insegnati, e nel nostro modo di parlare e di
operare cercare di imitare il modello che il Signore n ella
sua bonta ci ha in lui somministrato. Questo, 0 Figli
carissimi, sara il programma che io seguiro nella mia ca-

3.5 Page 25

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- 19-
rica; questo pure sia la mira e 10 studio di ciascuno dei
Salesiani.
Ora una parola di ringraziamento mi resta a dirvi.
Molti di voi individualmente 0 collettivamente dopo la
dolorosa perdita sofferta mi scrissero lettere piene di
sentimenti di rispetto e d'affezione, facendomi Ie pitt
belle promesse di obbedienza e piena sudditanza. 1n-
tenelo colla presente eli ringraziame corelialmente gli
autori e tutti quelli che vi presero eel avrebbero voluto
pr.enelervi parte. Tali testimonianze di attaccamento e
di religiosa soggezione riuscirono di non leggero alle-
viamento al mio elolore eel infusero nel mio euore la fi-
elucia eli trovar meno scabroso il mio cammino.
Cia non ostante non posso nascondere ne a me ne a
voi il granele bisogno che ho elelle vostre preghiere. AHa
vostra carita pertanto mi raccomando, affinche tutti mi
sosteniate colle valiele vostre orazioni. Dal canto mio vi
assicuro che tenendovi tutti nel mio cuore, ogni giorno
nella S. Messa vi raccomanelera al Signore, affinche vi
assista colla sua santa grazia, vi difenda da ogni pe-
ricol0, e sopratutto ci conceela eli trovarci un giomo tutti
insieme, nessuno esduso, a cantare Ie sue 10eli in Para-
eliso, . elove ci attenele, siccome ce 10 scrisse il nostro
amatissimo Padre Don Bosco. Coraggio, cari figli in
G. C., colI' aiuto eli Dio e colla feelelta a perseverare nella
nostra vocazione riusciremo in questa affare cosi impor-
tante. Diffidando pera eli noi meelesimi, ricorriamo concor-
elemente alIa nostra Celeste Maelre Maria Ausiliatrice, al
suo purissimo sposo S. Giuseppe eel al nostro Patrono
S. Francesco: essi non mancheranno eli venirci in aiuto.
Nei Cuori elolcissimi eli G. e eli M. abbiatemi sempre
quale mi professo
Vastra afJ. rna arnica
Sac. MICHELE RUA.

3.6 Page 26

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20 -
PRIMA UDiENZA AVUTA DAL S. PADRE
dopo la morte di D. Bosco.
Roma, 21 febbraio I888.
Era i1 giorno 2I di Febbraio dell' anno corrente
I888. Ammesso pel primo all'udienza di que1 di verso
Ie IO antimeridiane, il S. Padre Leone XIII mi acco1se
con grande bonta e chiamandorni per nome mi elisse :
- Don Rua, voi siete i1 'su ccessore eli Don Bosco: mi
condo1go con voi per 1a perdita che avete fatta, rna mi
rallegro perche Bosco era un Santo e dal Cie10 hon man-
chera eli assistervi. - 10 risposi al S. Padre: - Santita,
io 1a ringrazio di queste conso1anti parole che mi in-
fondono grande coraggio. Intanto p er la prima volta che
ho 1a fortuna eli presentarmi a V. S . nella qualita di
Rettor Maggiore Le offro gli omaggi miei e di tutta 1a Pia
Societa eli S. Francesco di Sales. Tutti i Salesiani vo-
gliono essere sempr e figli devoti, rispettosi, obbedienti,
affezionati di V. Santita e della Chiesa, continuando
a lavorare quanto possono alla gloria di Dio ed al b ene
delle anime, sostenendo Ie opere iniziate dal compianto
nostro Fondatore. - Bene, rispose il Papa, continuate
queUe sante imprese, rna per ora procurate di assodarle
bene. Per qualche tempo non abbiate premura di esten··
dervi, bensi di sostener bene e sviluppare Ie fondazioni
gia fatte. - E precisamente, risposi , la raccomanda-
zione fattami per iscritto dal nostro caro Don Bosco,
che in un P romemoria fra Ie altre cose mi noto di so-
spendere per qualche t empo l' apertura di nuove Case
per completare il p ersonale in quelle gia esistenti. -S1,
S1, disse Sua Santita, conviene fare in questo modo, tanto ,

3.7 Page 27

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- 21-
pei Salesiani quanto per Ie Figlie di Maria Ausiliatrice :
affinche non avvenga come a qualche altro Istituto che
si estese troppo rapidamente e poi non pote sostenersi
in modo convenevole; mandando solo due 0 tre persone
a fondare nuove Case ed abbandonandole a se stesse
fecero poco buona riuscita. - Qui io feci notare al Santo
Padre' che i Salesiani devono, secondo la Rego1a inserta
dalla S. Sede nelle loro Costituzioni, essere in numero di
sei per ogni nuova fondazione e che questo era una buona
salvaguardia.
J1 Papa continuando il suo ragionamento soggiunse:
Sovratutto procurate che Ie persone che dovete man-
dare nelle varie Case siano ben ferme nella virhl. Al che
si deve provvedere specialmente ne1 noviziato. E voi
10 fate far bene it noviziato? Per quanto tempo? - S.
Padre, risposi, i1 noviziato si suo1 fare da noi per un
anno dagli aspiranti alIa carriera Sacerelotale e due elai
coadiutori. - Va bene, soggiunse Sua Beatitudine,
ma raccomandate a chi 1i dirige eli attendere diligente-
mente. alla riforma della vita dei novizi. Questi quando
entrano portano con se della scoria; e quincli hanno bi-
sogno di esserne purgati e venir rimpastati allo spi-
rito di abnegazione, di obbedienza, eli umi1ta e semp1i-
cita e delle altre virhl necessarie aHa vita religiosa; e
percio nel noviziato 10 studio principale e direi unico
dev'essere di attendere aHa propria perfezione. E quando
non riescono a correggersi, non abbiate timore di allon-
tanarli. Meglio qualche membro di meno, che avere in-
dividui che non abbiano 10 spirito e Ie virhl religiose.
- Santita, la ringrazio di questi santi . consiglioe
procureremo di fame tesoro, come provenienti dal Capo
della Chiesa, dal Vicario di Gesu Cristo, a cui il nostro
amato Don Bosco c'inculcava cotanto di professare la
piLl iHimitata obbedienza, rispetto ed affezione. Anzi ri-
cordiamo ..benissimo, come in quest'u1tima malattia,

3.8 Page 28

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- 22-
anche quando non aveva pili che un filo di voce, di
tratto in tratto parlando ai Superiori, che circondavano
il suo letto, loro diceva: - Dovuttque vadano i Sale-
siani procurino sempre di sosten ere l' autorita del Som,mo
Pontefice, e di insinuare ed inculcare rispetto, obbe-
dienza ed affetto alla Chiesa ed al suo Capo. - A queste
parole il S. Padre parve commuoversi e disse: - Oh!
si vede che il vostro Don Bosco era un santo simile in
questo a San Francesco d' Assisi, che quando venne a
morire raccomand6 caldamente ai suoi religiosi di es-
sere sempre figli devoti e sostegno della Chiesa Romana
e del suo Capo, Praticate queste raccomandazioni del
vostro Fondatore e il Signore non manchera di bene-
dirvi.
Domand6 poi notizie delle Case d'Italia, di Francia,
Spagna, d'Inghilterra, Austria ed America, fermandosi
con particolare compiacenza a parlare delle Missioni
della Patagonia e della Terra del F u oco. Mi chiese pure
se conosceva tutte quelle Case, specialmente quelle
d'Italia: udita la risposta afferrnativa, dimand6 no-
tizie di Mons. Cagliero. Risposi che Mons. Cagliero per
divozione a1 S. Padre, per partecipare al suo Giubileo
sacerdotale erasi recato in Italia, ~ che i1 Signore 10
aveva ricornpensato con farg1i avere 1a conso1azione di
poter assistere l' amato nostro Padre nella sua ultima
inferrnita e nella sua morte, raccog1iell,do dal suo labbro
Ie ultirne raccomandazioni e consig1i anzi di potergli
amministrare i Sacrarnenti. - Ma c' eravate anche
voi? - Si, Santo Padre, anch'io 1'ho assistito: rna es-
sendo Vescovo Mons. Cag1iero, ho creduto conveniente
lasciare a' lui tale incarico. - Bene, era a proposito.
A questo punto io ripresi 1a paro1a per ringraziare
S. S. della benevolenza usata finora alla nostra Pia So-
cieta ed anche delle parole piene di bonta indirizzate a
nome suo dall'Ern.mo Card. Segretario di Stato ne1-

3.9 Page 29

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- 23-
l'occasione della morte eli Don Bosco, ed intanto pre-
garla di continuarci l'alta sua benevolenza. 11 S . Pa-
dre rispose: - Ho .sentito anch'io vivament e la perdita
del vostro Padre, e quando il Cardinal Segretario di
Stato me ne diede da parte vostra la notizia, ho vo-
luto indicargli precisamente Ie parole che avrebbe avuto
ad usare nella risposta. Ora tutto l' affetto e 1a bene-
vo1enza che portava a Bosco, 1'avro per voi e per 1a So-
cieta da lui fondata. - La ringrazio tanto, Santita: e
queste parole mi sonG del pili grande conforto. - Ora 1a
prego rispettosamente a vo1er benedire me, i miei cari
confratelli, tutte 1e Figlie di Maria Ausiliatrice, tutti
i Cooperatori e 1e Cooperatrici Sa1esiane, come p ure tutti
i nostri allievi e dipendenti. - Si, vo1entieri e eli cuore
benedico voi, i vostri Confratelli, Ie Figlie eli Maria Au-
si1iatrice, i vostri buoni Cooperatori e Cooperatrici, e
tutti quelli che vi stanno a cuore. - Santita, se per-
mettete chiamero a ricevere 1a benedizione anche il no-
stro Procuratore Generale ed i1 mio Segretario che sonG
nell' anticamera ad aspettare. - Si, chiamateli che
vengano anch'essi. - Suonato un camp anello, si fecero
venire avanti. A D. Cagliero Procuratore e Direttore
della Casa di Roma il S. Padre disse: - Noi ci siamo
gia visti? - Si, Santita, sono il Procuratore Gener a1e dei
Sa1esiani e Direttore della Casa del Sacro Cuore qui in
Roma. - Aliora i1 Santo Padre soggiunse: - Procurate
che 1a Casa eli Roma sia una Casa modello, poiche essa
e mo1to importante. - 10 osservai: - Fu appunto que-
sto 1'argomento della confer enza che ho tenuto ai con-
fratelli di detta Casa in questi giorni. - I1 S. Padre sog-
giunse: - Eh gia, poiche la Casa di Roma e dove sta i1
Papa, sotto ai suoi occhi, si puo dire; a lui puo esser
subito riferito quanto in essa avviene. - Don Cag1iero
rispose: Santita, procureremo di fare i1 possibi1e per COI-
rispondere all'a1ta sua bonta e ai sapienti suoi avvisi.

3.10 Page 30

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- 24-
- Si, fate in modo di procurar sempre consolazioni a1
P apa, soggiunse accentuando quest'ultima parola. -
Cia detto, con effusione di cuore il S. Padre c'imparti
l'implorata benedizione; dopo cui, avendogli noi ba-
dato nuovamente il sacro Piede e la Mano, ci congeda.
Sac . lVIICI-IELE R UA.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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- 25 -
Nonne sull'uso dellibro dei privilegi.
N.2.
l]i)j{edis,l!imis in (2hri,l!to Filiis, fll,llpedoribus et {)ire-
doribus Domorum Ulliversae Salesianae (2ongre-
9atiollis, Salutem ill iJDomino.
Opus, quod J oanni Bosco Sacerdoti, Fundatori nostro
ac patri peramantissimo, plurimum cordi er at , et cuius
coagmentationem in unum ac dispositionem Joachim
Berto praesbyt ero, ex nost ris solertissimo, ipsemet de-
mandaverat , ad finem t andem p erductum et t ypis im-
pressum, hoc volumine vobis libent i animo offero, fra-
tres, et filii in Christo dilectissimi.
Operi t itulus est : Elenchus P1'ivilegi01'um, seu fa-
cultat~tm et gratia1'um spi1'itualium, quibus potitur So -
cietas S. Francisci Salesii, ex S. Sedis Apostolicae con-
cessionibus directe, et Congregationis SS . R edemptoris
comm~micatione.
Priusquam t ypis excuderetur , attenta ac severa tnl-
t ina, quoad ejus fieri potuit, permagnum opus p ensatum
fuit ab aliquibus Congregationis nostrae theologis, qui
t est ati sunt nihil censura dignum in ipso cont ineri , omnia-
que ad ecc1esiae leges, aliisque Congregationibus factas
Apost olicas concessiones conformata ac consona esse.
Quod vero ad nos att inet , t est amur, omnia diplo-
mata et Documenta, quae in eodem opere adferuntur,
authent ica et vel ex archivio nostro generali, vel ex
aliis locis omnino fi de dignis, depromp t a esse.
I nterim vero dum concedimus, ut pr aedictus E len-
chus ad omnium Presbyterorum Congregationis N ostrae
manus perveniat , qui ad aucllendas Confessiones adpro-

4.2 Page 32

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- 26 -
bati sint, simul districte et sub obedientia prohibemus,
ne quis eumdem librum externis commodet, vel tradat,
vel Documenta ex eo descripta singi1latim communicet,
nisi ad id specialissimam licentiam in scriptis a Nobis
obtinuerit. Ne autem finis hujus prohibitionis fortuito
vel incuria frustretur , omnibus Directoribus specialem
hac de re vigilantiam injungimus, et volumus, ut so-
lus Superior apud se exemplar retineat , et id nulla un-
quam causa extra Domum auferri sinat. Si ab Ordinari'is
postulari contigerit, ut Privilegia Nostrae Congrega-
tionis probentur et Documenta exhibeantur, nullus
Superior localis propria auctoritate agat, sed Inspecto-
rem certiorem reddat, qui antea, nisi r es urgeat , ad
Nos referat, ut ipsi authenticas Documentorum copias
communicare et aptiorem se gerendi modum suppedi-
tare valeamus. In hujusmodi quippe negotiis de juri-
bus Universae Congregationis agitur.
Insuper, si qua difficultas, si quod dubium circa ali-
quod privilegium, vel ejusdem interpretationem appli-
cationemque, exoriatur, unusquisque non suo se gerat
judicio, verum ad Nos r eferat, qui collecto, si opor-
tuerit, Capitulo, opportunam solutionem dabimus.
Demum vobis, Sociis nostris, adolescentibus omni-
busque, sollicitudini vestrae commendatis, omnia bona
a Beatissima Virgine Maria, Christianorum Auxilia-
trice et Matre piissima, toto corde lubentique al~imo
adprecamur.
.
Pax et Benedictio Dei Omnipotentis et Gratia Do-
. mini Nostri Jesu Christi sint semper Nobiscum. Amen.
Datum Taurini in Asceterio Salesiano,
die VIII mensis junii, festo S8. Cordis Jesu, anna
MDCCCLXXXVIII.
Sac. MICHAEL R Ur\\
Recto'Y Major.

4.3 Page 33

▲back to top
- 27
Narme pei Rendiconti anl1ninistrativi.
Torino, 29 l10vembre r888.
eari~simi Direttore e Prefetto,
Avrete notato, che il registro delle pensioni ha su-
bito qualche leggiera variazione nella forma dei rendi-
conti trimestrali, essendovi in capo a ciascuno con qua-
dretto un sunto del rendiconto precedente. Per pro-
cedere sempre d'accordo, credo conveniente darvi qual-
che norma suI modo di servirsi di tale registro, che tro-
verete nel foglio qui annesso. Queste norme voi potrete
attaccarle in principio del nuovo registro-pensioni, a
servizio di chi dovra averne cura.
Con questa occasione, vi raccomando caldamente d :.
essere diligenti nel riportare al registro suddetto tutte
Ie provviste, riparazioni e spese di qualsiasi genere, al-
meno una volta al mese, facendo uso di abbreviazioni
neli'indicare i varii generi di spese e spedire regolar-
mente, ogni tre mesi, il rendiconto a chi di ragione, come
prescrive il Regolamento delle llostre Case nel Capo II,
art. g.
Abbiasi pur sempre soliecitudine per tenere i re-
gistri in modo che, qualora altri dovesse OCC1:1.parsene,
possa prenderne facilmente intelligenza e pratica:
Iddio vi benedica e vi aiuti a disimpegnare bene
questo vostro dovere, da cui dipende, in gran parte il
mezzo di sostenere Ie nostre Case e continuare a far
del bene alia nostra gioventu e a servizio della Religione.
Credetemi sempre quale mi professo.
Vostro atJ.1no in G. eM.
Sac. MICI-IELE RUA.

4.4 Page 34

▲back to top
- 28-
Norme suI modo di servirsi del Registro dei Rendiconti.
I. Quando arriva un alunno, se si tratta di un nuovo
allievo, oppure di uno; che saldo interamente il debito
dell'anno p r ecedente, si fad. il conto suI regist ro comin-
ciando dall'entrata, poi pensione, bucato ecc. e si fa
l' addizione. Copiandolo sull' apposita parcella si con-
segna 0 si spedisce ai genitori 0 chi per essi. Se poi si
tratta di un giovane che fini l'anno precedente lasciando
qualche debito, nel suo ritorno si riempie il piccolo
quadretto accanto al 1 ° rendiconto, ponendovi il sunto
dell'ultimo rendiconto presentato, si notera cioe il re-
siduo debito sulla prima linea; i pagamenti fatti nel
corso delle vacanze sulla seconda; ed il residuo di de-
bito 0 credito al posto ivi indicato. Se si fecero per lui
provviste nelle vacanze si notano sulla linea ivi indi-
cata. Poi si nota l'entrata, la pensione, il bucato, il
caffe ecc., e fatte Ie debite addizioni, risultera il debito
a pagarsi nel ritorno dell'allievo, e, copiando in parcella
ordinaIia il rendiconto cosi redatto, si presenta 0 si spe-
disce ai genitori 0 a chi per essi. I1 risultato di tale :par-
cella si noti pure subito nella prima linea del Z O rendi-
conto. Le somme che verratlno pagate a soddisfazione
di tale conto si noteranno di seguito l'un dopo l' altro
nella z. linea del Z O rendiconto.
z. Sul finire del 1 ° trimestre, facciasi la somma eli
tali pagamenti a su o posto, e, fatta la sottrazione, no-
tisi la differenza al luogo ivi accennato, indi Ie prov-
viste fatte nel 1 ° trimestre, la pensione dovuta pel Z O
trimestre che sta per incominciare, il bucato ecc., e
fatta l' addizione, si copia sulla parcella ordinaria e si
spedisce. Cosi in seguito negli altri trimestri.
3. Come si puo scorgere dal suesposto, occorrono due
moduli di parcelle dei rendicont i : una per rimettere

4.5 Page 35

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- 29-
nell' entr ata, l' altra pei seguenti rendiconti. Qui VI
unisco copia di entrambi.
4. Come fare per gli aluuni che entrarono senza che
loro si consegnasse i1 1 ° rendiconto ?
R. Si faccia il 1 ° conto sul registro e nello spedire il
rendiconto al termine del 1 ° trimestre si unisca anche
copia del 1 ° rendiconto fatto nel modo sovra indicato.

4.6 Page 36

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- 30 -
Studio della Teologia.
Torino, Festa eli S. F rancesco eli Sales r 889.
8arissimo Vir~ttor~,
N e1 desiderio di pr omu overe ogni di pill fra i nostri
chierici l' amore e 10 studio della Teologia, si e t enuta qui
a1l'Oratorio un' adunanza a' 23 ottobre p. p. : Sono lieto
parteciparti come siasi in generale constatato un felice
miglioramento negli studi teologici, miglioramento che,
continuato e cresciuto, sara certo di non poco vantaggio
alia nostra Pia Societa, trattandosi d'un punto cotanto
importante cosi per l'istruzione necessaria allo stato
sacerdotale, come per la stessa vocazione religiosa. Sic-
com e perc furono pure particolarmente rilevati due di-
fetti, abbastanza meritevoli di considerazione, doe de-
:ficienza eli piena intelligenza e m ancanza di esposizione
sufficientemente sicu.ra e precisa, COS! ti noti:fico pure
quello che fu deliberato, a :fine di ovviare a questi due
difetti, tenendo per base Ie nostre Deliberazioni Capi-
tolari e la elisposizione delle adunanze anteriori.
1. Si facciano r egolarmente in ciascuna Casa Ie cin-
que ore di scuola alla settiman a, stabilite dalle Delibe-
razioni Capitolari ed in esse s'interroghi frequentemente
e si faccia r ecitare per turno.
2. Dove 0 quando ·questo non si potesse assoiuta-
m ente fare vi si rimedi almena con qualche conferenza
quotidiana, triduana 0 setiimanale, nella quale, sotto
la presidenza del Direttore 0 di altro dei Superiori od
anche del pill idoneo dei chierici stessi, si esponga seria-

4.7 Page 37

▲back to top
-3I-
mente la parte assegnata per quel giorno, triduo 0 set-
timana.
3 . Si tenga una conferenza ogni mese nella quale si
ripeta t utta la parte studiata 0 dovuta studiare in
detto mese.
4- All'Oratorio ~ a Valsalice questa conferenza si
faccia alternativamente ogni settimana materia per ma-
teria, sicche entr~ il mese si rip eta quanto fu in esso
assegnato di Teologia fonelamentale, elogmatica, sacra-
mentaria, morale ed ermeneut ica sacra.
5. I Direttori si aeloperino con la pitl scrupolosa
cnra, affinche i nostri soci studenti di Teologia subi-
scano regolarmente gli esami su tutti i trattati assegn ati
per l'anno in corso. Questo e n~cessario, anche perche
non abbiano poi a ritardare le sacre ordinazioni, ve-
denelosi per esperien za che gener almente, ricevuto il
Presbiterato, manca il tempo 0 la possibilita di com-
pletare gli studi sopravanzati.
Sono persuaso che questi avvisi saranno da tutti fa-
vorevolmente accolti e feelelmente messi in pratica. Lo
desielero pel bene elella nostra Pia Societa e per la me-
moria dell' amatissimo nostro Don Bosco, che sai
quanto abbia lavorato per l' eelucazione intellettuale e
religiosa elei suoi figli.
Approfitto volentieri dell'occasione per salutarti ca-
ramente ed implorare sopra eli te e su t utti i confratelli
e giovani eli cotesta Casa le pili elette benedizioni del
Signore.
Tuo af}.mo in G. e. M.
Sac. MICHELE R UA .

4.8 Page 38

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- 32 -
Convocazione del Capitolo Generale
ed Avvisi.
N·3·
earissimo Dir~ttor~,
Siamo ormai al termine del triennio dopo i1 4 0 Ca-
pito10 Genera1e, tenuto dalla nostra Pia Societa di San
Francesco di Sales. Secondo i1 Rego1amento, io fin d'ora
vi annunzio che nelle prossime autunna1i vacanze avra
1uogo i1 50 Genera1e Capito10, affinche, dandone alla
vostra volta avviso a' vostri dipendenti, 1i esortiate a
pregare con voi per 1a buona riuscita, ed intanto quelli
che, secondo 1e nostre rego1e, debbono prendervi parte
possano disporre 1e cose 10ro in guisa da potersi trovare
qua presenti in quella circostanza.
Coloro che debbono intervenirvi, come sapete, sono
i membri del Capito10 Superiore, gli Ispettori ossia i
Visitatori, i1 Procuratore genera1e, i Direttori delle
Case ed i Maestri dei Novizi. Quanto ai 1uoghi di Mis-
sioni, dovra venire ogni Ispettore od un suo de1egato,
con uno dei Direttori della propria Ispettoria, sce1to
dall'Ispettore d'inte1ligenza col Rettor Maggiore.
11 Rego1atore del Capito10 Genera1e s'ara i1 Consig1iere
Sig. Don Celestino Durando, i1 qua1e tra breve vi spe-
dira 10 schema deg1i a;rgomenti che si avranno a trat-
tare, fissando i1 tempo ed i1 1uogo in cui si terra i1 Ca-
pito10. A lui pertanto si dovranno spedire 1e osserva-
I
zioni, idee e considerazioni che parranno opportune
come pure 1e nuove proposte che paressero necessarie.

4.9 Page 39

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- 33 -
Approfitto dell'occasione p er fare qualche r acco-
mandazione che avrei voluto fare in I rincipio dell'mliO.
Ai Signori Ispettori e Direitori raccomando caldamente
di vegliare attentamente, affinche, non si introducano
nelle nostre Case letture· pericolose contrarie alla mora-
li.ta od ai sani principii di religione e di pieta, di cui de-
vono essere informati i cuori dei nostri, dipendenti ed
allievi, per riuscire veri educatori della gioventL\\ e buoni
cristiani. Ricordiamoci delle sollecite cure ch e adope-
rava i1 compianto nostro Padre Don Bosco, per som-
ministrare alla gioventu, ed in generale al popolo cri-
stiano, il pascolo di buone letture e distoglierli dai p a-
scali velenosi eli libri immorali, di letture irreligiose e
eli autori che, per amore di novita 0 per qualsiasi altro
motivo, cercano scalzare ogni principio di autorita re-
ligiosa, civile e letteraria. Le L etture Cattoliche, la Bi-
blioteca della Gioventu italiana, tante ottim e pubbli-
caziolli proprie ed altrui, 10 stesso impianto di varie ti-
pografie sono altrettante prove del suo zelo, per impe-
dire 10 strazio delle anime che va facendo la st ampa im-
morale eel irreligiosa. Adoperiamoci adunque a calcare
Ie sue pedate, a vantaggio della gioventL\\ e del p erso-
nale affidato alle nostre cure, coll' allontanare dalle no-
stre case e scuole Ie pericolose Ietture.
Altra cosa che elesielero raccomandarvi e la coltura
delle vocazioni. Ciascun Direttore, d'accorelo cogli altri
Superiori della propria Casa, si elia la massima solleci-
tueline per non lasciar fallire Ie vocazioni ecc1esiastiche
o r eligiose che il Signore avessegli affielate a coitivare.
A tal fine sara molto utile leggere attentamente quanto
prescrivono Ie Deliberazioni dei Capitoli ge~lerali alla
Dist. III, Capo IV, e metterne in pratica Ie norme come
I meglio sara possibile. Facciamo in modo che non si
abbia da reneler conto a Dio delle vocazioni che egli
avesse suscitate a servizio della Chiesa e della nostra
Lette,-e di D. Rna
3

4.10 Page 40

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- 34-
Pia Societa, e che fossero anelate perelute per nostra ne-
gligenza.
11 Signore ci aiuti a mantenerci tutti sa1eli e fer-
venti ne1 suo santo servizio. 10 10 preghero per voi' e
pei vostri elipenelenti, voi pregate10 per chi ha i1 pia-
cere eli essere
Vostro afJ.mo amico in C. C.
Sac. MICHELE RUA.
P. S. Ricevuta la presente, si procllri di comunicarla a1 pill
presto ai proprii dipendenti, formando di queste raccomandazioni
argomento di qua lche conferenza ai Confratelli.

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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- 35-
Studi Letterarii.
N·4·
Torino, 27 dicembre 1889 .
!2arissimi Figti in G. e.
Oggi, festa dell'Apostolo della carita e Onomastico
dell' amato' nostro Padre, giudico far cosa a loro e a voi
gradita coll'inelirizzare a tutti i nostri Direttori e, p er
mezzo di essi a tutti i cari Confratelli Salesiani, alcune
consielerazioni che gioveranno, spero, a m antenere e a
far fiorire fra di noi quella pace e quella carita che Gesll
e venuto a portare agli uomini di buona volonta, dal cui
novero nutro fieluda che nessuno eli noi meriti essere
esduso. Gia le esposi in una conferenza, tenutasi in Val-
salice l'ultimo giorno degli esercizi spirituali; rna af-
finche possano arrivare a cognizione di tutti, le misi in
iscritto e con questa mia lettera ve le comunico.
In questi ultimi anni si scorgeva qualche disaccorelo
intorno agli studi, intorno alle materie scolastiche, in-
t orno al sistema d'insegnamento. Affinche questo non
dia occasione a conseguenze elispiacenti, elobbiamo
mettervi rimeelio. Come operai eli una st essa vigna evan-
gelica, e necessario che, unitis viribus, anche colla lett e-
ratura e colle scienze, teneliamo al nostro scopo eli pro-
muovere la gloria eli Dio e la salvezza elelle anime.
Io fin dall'anno scorso ho voluto occuparmi del-
l'esame eli tali elivergenze; anche in quest'anno ho con-
tinuat6 Ie mie attente osservazioni, e, presa una giust a
cognizione delle cause che avevano cagionato tali eli-
spiaceri, spero che sara facile il metterci d'accorelo.

5.2 Page 42

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Trovo ch e da tutti si conviene in due punti d'unione:
Primieramente tutti siete animati dal desiderio del bene,
di vedere i noshi giovalli avviati negli studi, nelle let-
tere e nella virh't; in secondo luogo tutti siamo d'ac-
cordo in un'illimitata venerazione a Don Bosco, ai
suoi elesiderii, consigli eel orelini.
Cia posto, senza entrare in tante elisquisizioni, com e
uno dei figli pili anziani di Don Bosco e suo confidente
intimo, avendo conosciuto bene le sue idee e Ie sue in-
tenzioni, vengo a9- esporvi semplicemente i suoi desi-
elerii, i suoi consigli, i suoi orc1ini, e son certo che volon-
terosamente voi Ii seguirete.
11 primo punto di c1isaccorc1o e intorno allo studio
dei classici latini. Questi si c1ividono in c1ue categorie,
pagani e cristiani. Don Bosco fino dai primi tempi
c1ell'Oratorio dimostra sempre vivo c1esiderio che si stu-
diassero anche i classici cristiani. Prov ava gran pena
nel sentire come alcuni professori c1erielessero il latino
della Chiesa e elei Padri, chiamandolo con disprezzo la-
tino eli sagrestia. Egli diceva che coloro i quali disprez-
zano la lingua della Chiesa si mostrano ignoranti c1elle
. opere dei Santi Padri, i quali in buona sostanza formano
da soli la letteratura latina di un'intera eta, splendida
letteratura, che per molti lati eguaglia nella forma l'eta
classica, e per magnificenza e . n obilta di idee c1i gran
lunga la supera. Ed ebbe perfino a sostenere c1ispute
con personaggi dottissimi in belle lettere, benche sem-
pre con p ruc1enza e con carita. E Ie sue ragioni er ano
tali di natura loro da trarli alla propria opinione. E non
rispannia i rimproveri a chi aveva stampato note di cen-
sura sullo stile e sulla lingua dei SS . Padri, dimostrandn
aver torto colui, il quale non volesse vedere il bello c1i
questi preziosi volumi. Fin dal r850 per jJarecchi anni
egli st esso in tempo eli vacanze, ci spiegava vari brani
di questi autori ecclesiastici, specialmente Ie letter e di

5.3 Page 43

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- 37-
S. Girolamo, e manifestava sempre un VIVO desiderio
che fossero studiate.
Quando Pio IX in una Enciclica sciolse la questione,
sorta tra Mons. Dupanloup ed il Gaume, dicendo che si
unisse bellaillente 10 studio dei classici pagani con
quello dei classici cristiani, per rivestire eli forma clas-
sica Ie idee cristiane e dando norme su questo punto, Don
Bosco ripeteva essere Ie sue idee in perfetto accordo con
quelle del Papa e continuava ad inculcare la necessita
di studi are i classici cristiani. Don Bosco non isprezzava
i classici profani; Ii aveva studiati, ne possedeva dei lun-
ghissimi brani a memoria e Ii commentava maestre-
volmente. Discorrendo con valenti Professori mostrava
talvolta tanta erudizione, da trarli in ammirazione e farli
esclamare, che mai si sarebbero immaginato che Don
Bosco avesse tanta profondit8. di cognizioni nella let-
teratura latina. Ma non poteva disconoscere che i clas-
sici profani possono essere pericolosi, senza il correttivo
degli autori cristiani e dei loro insegnamenti. Quindi e
che Don Bosco con grandi spese e fatiche volle che fosse
stampata una selecta di autori profani latini, purgandoli
da cia che poteva nuocere al buon costume; e quindi
una selecta di classici cristiani. Se vogliamo adunque se-
guire Ie onne di Don Bosco, se desideriamo fare a lui
cosa grata, uni amoci nel praticare questo saggio prin-
cipio: Sono necessari gli autori classici profani per impa-
rare l'eleganza della lingua latina, ma sono egualmente
necessari gli autori cristiani, perche contengono la ve-
rita e sotto una forma tutt' altro che negletta. Ed i
maestri nella scuola s'adoperino a far risaltare in questi
scritti dei SS. Padri l' eleganza della stile, grazia di lin-
gua, robustezza e sublimita di concetti; che anzi il bello
letterario di alcuni di essi sta talvolta a paro coi mede-
simi autori clE;1 secolo d' oro della latinita.
Non 111i dilungo ulteriormente su questo punto, che

5.4 Page 44

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- 38 -
trovasi p ili diffusamente trattato nell'opuscolo del no-
stro Consigliere scolastico Don Cerruti, intitolato: I dee
di Don Bosco sull' educazione ecc . In quello voi troverete
Ie precise idee di Don Bosco su questa argomento; io
Ie valli rileggere ultimamente can attenzione, e dovetti
constatare che realmente vi erano can tutta fedelta
espost e quelle idee, che pili e piLl volte aveva io stesso
udite ripetere e inculcare da1labbro del nostro caro pa-
I
dre. Leggetele adunque e mettetele in pratica.
I1 secondo punta di disaccordo riguarda gli autori
italiani. Gli uni dieana doverci attenere al c1assicismo an-
tico degli scrittori italia~1i, can quelle modificazioni pero
che son richieste dai tempi; gli altri parteggiano per gli ·
autori moderni, e sostengono doversi scrivere come si
parla. Vediamo quali fossero i pensieri e i desiderii di
Don Bosco, manifestati colle parole e colle opere. Egli
studio i classici italiani, e negli ult imi anni di su a vita si
ricordava ancora e recitava a memoria can gran piacere
canti interi di Dante e poesie di altri autori. Egli senti
il bisogno di studiarli, come cosa necessaria ad imparare
bene la lingu a ed a formarsi un bello stile e ne promosse
10 studio. Vide pero i pericoli che in questa studio avreb-
bero incontrati i giovanetti, tanto piLl che molti sono
proibiti a clalla Chiesa, a dalla legge naturale; e si sob-
barco all'impresa assai costosa e laboriosa di correg-
gerli. Promosse percio Ie edizioni della Biblioteca dei
classici italiani per la gioventu . Egli stesso suI principia
faceva la scelta c1egli autori, Ii distribuiva da correg-
gere e commentare a questa, a quell'altro Professore.
Non avrebbe voluto pubblicare certi classici, appunto
perche proibiti a pericolosi; rna i programmi governativi
Ii esigevano; quinc1i si raccomando che di questi autori
fossero scelti i passi meno nocevoli, volle che venissero
toccati e ritoccati, e poi c1iec1e ancora norme perche nella
spiegarli si eliminasse ogni I?ericolo. Chi lasciasse cor-

5.5 Page 45

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- 39-
rere per Ie mani dei gio'vani questi libri non purgati, fa-
rebbe certamente contro la volonta di Don Bosco. Se-
condando adunque 10 zelo del nostro Padre, attenia-
moci per ' regola ordinaria alia nostra Biblioteca suc-
citata.
Le norme da tenersi per la spiegazione di questi
, classici venneropure da lui date; e si trovano nel rego-
lamento della Casa, ove si parla dei maestri. In modo
speciale ci raccomanda di guardarci bene dal citare agli
allievi, a sfoggio di erudizione, autori cattivi, e molto
meno farne l'elogio, neppure quanto alla lingua 0 ad
altri pregi accesori. Che se si deve spiegarli in iscuola,
mettasi sempre in piena luce la verita che si oppone ai
loro errori, e facciansi Ie debite osservazioni suI danno
che i giovani potrebbero ricavare dalla lettura dei me-
desimi. In una p arola, si abbia sempre pronto il con-
travveleno.
A proposito di questi libri, Don Bosco raccontava
di una conversazione che ebbe col meritamente celebre
professore, Amedeo Peyron. Gli aveva portate Ie bozze
di stampa della Storia d'Italia, pregandolo a voler leg-
gere, correggere liberamente e dare il suo giudizio su
que1 lavoro. Tra Ie altre brevi biografie degli uomini
illustri aveva pur inessa quella di Vittorio Alfieri. 11
Peyron elisse a Don Bosco: - E perche in un libro de-
stinato alla giovenh\\ mette la biogr afi a dell' Alfieri, che
eli costumi era S1 guasto e d'idee COS1 perniciose? Tolga
questa biografia, l'Alfieri meglio sarebbe se non fosse
conosciuto. Se lei 10 nomina, 0, peggio, ne tesse Ie lodi,
nei giovani si d est era la curiosii;a. di andare a comprare
e legger e Ie opere. , con danno gr ande della loro fede e
dei loro costumi. La tolga. -
E Don Bosco COS1 fece .
e Ai giorni nostri c' la smania di leggere romanzi; la
gioventu leggera non vuol sap erne di letture serie. Dob-

5.6 Page 46

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- 40 -
biam opporci alIa sua leggerezza. Se i racconti non in-
sinuano la virh\\, la religione, la pieta, non m ai siano da
noi letti. I libri leggeri ed appassionati sono pericolosi
specialmente per la moralita. Don Bosco era molto ri-
goroso su questa punta; e diceva continuamente che i
romanzi sono il fomite delle passioni. Neppur consigliava
la lettura dei PI'omessi Sposi. La tollera solamente
quando fu nelle scuole prescritta dal governo. Da cia
si argomenti che cosa Don Bosco pensasse degli altri
rOlnanZl.
Intesi con pena che in qualche nostra Casa penetra-
rona libri eli moderni autori, che sono apertamente co-
nosciuti per la lora opposizione ed odio alia re1igione ed
aHa moralita. Non occorre che io Ii nomini, che ben
sop noti speciahnente ai Direttori e ai Professori. Oh
quanto Don Bosco soffriva, allorche veniva a sapere
che neUe sue Case s'introelucevano libri eli simil fatta!
E voi tutti sapete come, in principio eli ogni anno,
sempre facesse consegnare la lista elei libri che ciascuno
avev'a, per eliminarne i pericolosi. Si impeelisca aelun-
que con ogni sforzo e vigilanza la lettura elei libri cat-
tivi, e particolarmente elei romanzi pericolosi.
E quali norme, mi domanelerete voi, per conoscerli?
Per i libri , che eli mana in mana escono alia luce leg-
gete la bibliografia eli qualche buon periodico, come
per es. della Civiltrl Cattolica, della Scuola Cattolica, elella
Scienza e Fede, elei Fiori Cattolici ecc. , e vi troverete
sempre un giuelizio sicuro. In ogni Casa vi sia una copia
eli qu alcuno di questi autorevoli perioelici. Oggigiorno
si stampa con fina malizia, in odio a Dio eel alla Chiesa e
per corrompere la giovenh\\ . Come si potranno salvare
ela morale rovina i lettori eli questi libri ? 11 fonelo eli
essi e il disprezzo eli ogni autorita: del Papa, elel1a Chiesa,
elei Concilii, dei Governi, eli ogni principio eli sana mo-
r ale, colle teorie (:lel libero pensiero, del verismo, elel

5.7 Page 47

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- 4[ -
socialismo, comnnismo ' ecc. QU,anto a letteratura, qne-
st o disprezzo si estende pnre a t ntte Ie autorita lette-
rarie, ai classici e a qnanto sa di antichita onesta e r e-
ligiosa.
Non si ha certo neppure da studiare laolingua su i
giorn ali. Ne !5i clica che bisogn a scrivere come si parla;
questo e un vero pretesto per non istueliare. Non disele-
gnamo d'imparare la lingua dei classici ed anche di far e
raccolta giueliziosa di quelle frasi ch e, usate con so-
brieta, S0110 l'ornamento degli scritti, e danno forza
alla parola. Questo studio si raccomandi ai nostri al-
lievi, insegnando in pari tempo a farne uso con discre-
ZlOn e.
oi che vogliamo farci intenelere elal popolo, dob-
biamo cercare di essere semplici e chiari . Ma qu esta
semplicita e chiarezza e sempre conseguenza di lunghi
studii. Chi ha stndiato bene la lingua e la possiede,
molto pill facilmente trovera Ie parole acconce a stampar
Ie idee nella mente degli ascoltatori e a muoverne i cuori.
Vi diro come faceva Don Bosco, per rendere i suoi scritti
chiari e ameni. sava sempre molta diligenza per con-
servare la proprieta e purezza ele11a nostra lingu a. Le
sue opere poi Ie dava a rivedere qu alche volta a Silvio
Pe1lico, sovente al su11odato Prof. Peyron, al Prof. Don
Picco, i qu ali non di rado correggevano qu alche frase
o toglievano qualche difetto di elocuzione. Per assi-
curarsi sempre pill di essere intelligibile a t utti, talvolta
chiamava su a madre, voleva ch e stesse a sentire qu alche
pagina, e fi nche essa non avesse compreso perfetta-
mente il senso .de11e parole, non cessava dal correggere.
Da questo studio acquisto qu ella chiarezza invidiabile,
che traspare da ogni sua pagina e che ren deva cosi care
al popolo Ie sue prediche e i su oi scritti.
Vi e anche qu alche disaccordo suI modo di insegn ar e.
Le id e di Don Bosco intorno a cia sono chiaramente

5.8 Page 48

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/
- 42 -
/
espresse nelle regole della Casa. Prendersi cura di tutti,
interrogare tutti e sovente, e non solamente alcuni; e nel
dare spiegazione aver sempre di mira che intendano co-
loro che sono pili indietro di studii 0 di men felice in-
gegno. Sia impegno del m aestro seguire Ie nonne del
metoda preventivo; per conseguenza non mai s'impon-
gano castighi gravi 0 violenti, neppure si umiliino mai i
giovani con termini di disprezzo; se vi sara necessita
d'infliggere qualche castigo, si miri sempre all'emenda-
zione del colpevole, e 110n mai a sfogare la collera. Se vo-
lete poi che i vostri allievi facciano molto progresso, cor-
r eggete Ie pagine a tutti e fate loro conoscere gli errori
commessi. Quanto pill. sovente cia farete, tanto pili
grande sara illoro profitto. Che se si hanno autori adot-
tati, si spieghino i loro trattati con chiarezza e semplicita
da farsi intendere da tutti gli allievi, e non si pretenda
senza superiore autorizzazione di dettar 0 far copiare
proprii trattati, con tanta perdita di tempo e forse an-
che con notevole danno degli allievi, cia che altarnente
disapprovava il nostro caro Don Bosco. Anche nei corsi
di filosofia e teologia, non credano i ProfessOli di ab-
bassarsi 0 perder tempo coll'interrogar e gli a1lievi per
assicurarsi se tutti h anno inteso, 0 col fare recitare la
lezione per accertar si se h anno studiato. Chi si contenta
di fare lezioni p er quanto b elle e sublimi, rna non riesce
a far imparar e e far studiare i proprii allievi, potra es-
ser e dotto, rna non sara un valente insegnante. Ai primi
tempi dell'Oratorio si studiava assai: ai pubbEci esami
erano qu~lli dell'Oratorio che ottenevano i voti pili
splendidi. Non si ricorreva a castighi per istimolar allo
studio; bens! i maestri, oltre all'esser e diligenti nel com-
piere il proprio dovere, s'ingegnavano in molte maniere
ad eccitar e l' emulazione n ei loro allievi.
Lasciamo da parte l' amore di novita. Esce una
grarnmatica nuova, e tosto vi e chi la vorrebbe intro-

5.9 Page 49

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- 43-
dotta nelle scuole. Parimenti si vogliono adottare altri
libri di testo, che escono alla luce, perche se n'e sen-
tito fare gli elogi. Allontaniamo ogni smania eli cambia-
menti. II nostro Consigliere scolastico pubblica ogni
anno il nostro programma; uniformiamoci a questo. In
esso si cerc'a di conciliare il nostro insegnamento ed il
bene dei giovani colle esigenze governative; e questo
deve bastarci. Che se nel programma sembrasse ad al-
cuno esservi qualche cosa meritevole di osservazione,
si dica privatamente al proprio Direttore, se ne parli 0
se ne scriva allo stesso Consigliere scolastico od anche
a me: cosl 'si esaminera posatamente la questione cer-
cando tra parecchi il meglio e, se occorrera, si daranno
Ie opportune elisposizioni. L 'esperienza ci fece conoscere
l' opportUliita eli attenersi ai libri indicati nel nostro
programma e servirsi, per quanto e possibile, unica-
mente dell'edizioni delle nostre tipografie. Noi abbiamo
un sistema lasciatoci da Don Bosco: procuriamo di
conservarlo, come fanno altre religiose associazioni
che diedero alIa Chiesa ed alIa Societa uomini dottis-
simi in ogni ramo di scienza e letteratura. Non si parli
di riformare il sistema, bensl ciascuno riformi i1 proprio
metodo e la propria condotta, se non sono conformi ai
nostri regolamenti. Ricorderete pur voi quanto il
nostro caro Don Bosco ci inculcasse di guardarci dal
ticchio delle riforme.
In ultimo guardiamoci dal censurarci gli uni gli
altri. Un maestro non parli contro dell'altro, suI modo
d'insegnamento 0 sulle materie che spiega. Se scorges-
simo qualche imperfezione in qualche Professore, aste-
niamoci dalla censura contro uno che e nostro confra-
tello; non parliamone con gli altri confratelli, e tanto
menD cogli alunni, 0 cogli estranei. Piuttosto avvisiamo
noi stes i, 0 per mezzo di altri, questa maestro indican-
dogE in quale errore sia caduto: diciamolo al Direttore

5.10 Page 50

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,
- 44-
affinche rimedii; e cia si faccia a tito10 eli carita, di ze10
pel buon andamento delle cose nostre e non mai per
ambizione di comparir pitl abili, 0 pili elotti eleg1i a1tri.
A compimento della presente mi restringera a rac-
comandarvi, che regni sempre tra noi t utti 1a carita
nelle opere, nelle p arole e neg1i affetti. Coi nostri allievi
n on usiamo mai moine 0 selolcinature e neppure mai si
usino mezzi vio1enti; rna con molta pazienza e con indu-
striosa sollecitudine si procuri i1 10ro profitto scientifico
e 1ett er ario. Ricordiamoci poi che noi mancheremmo alla
parte pill essenziale del nostro compito, se ci riduces-
simo solo ad impartire l'istruzione 1etteraria, senza
unirvi l' eelucazione del cuore. A questo sovratutto dob-
biam mirare, a form are dei nostri allievi dei buoni cri-
stiani, deg1i onesti cittaelini, co1t ivando pure 1e voca-
zioni che fra 10ro s'incontrano .
Vi ringrazio di euore eli tutti gli auguri che mi av@te
mandati e ve li ricambio centuplicati. Questa lettera ab-
biate1a come mia strenna pel r890, anzi come strenna
del nostro amato Don Bosco, non avendo io cercato
ch e di esporvi i suoi sentimenti e elesielerii; e certo eg1i
da1 cie10 non manchera eli proteggerci come eli1etti suoi
fig1i, se n oi saremo fedeli nell'eseguirli.
La carita e 1a grazia di N. S. G. C. regnino sempre
nei nostri cuori . Vogliate nelle vostre orazioni ricordarvi
di chi, imp10rando sopra di voi e sopra tutti i vostri eli-
pendenti 1e pill copiose benedizionide1 Cie10 pel nuovo .
anno, gode professarsi
Vostro afj.1no Amico
Sac. MICHELE RUA.
P. S. I Sigg . Direttori 50no invitati a dar lettu ra del la p re-
se nte ai Co nrratelli nella prima Co nferenza che si fara in Ge n-
na io del nl1OVO a 11l10.

6 Pages 51-60

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6.1 Page 51

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- 45-
Inizianlento del Processo
di Beatificazione di Don Bosco.
N·5·
Torino, 6 giugno I890.
Cari ssimi t-ig1i in G. C.
Sono persuaso che all'amore grande, ch e portaste e
portate t uttora al venerato nostro Fondatore e Padre
Don Giovanni Bosco, tomed. gradito il sapere che
l' altro ieri , in Torino, fu iniziata la Causa di S~ta Beati-
(icazione.
Nei due anni e mezzo ormai trascorsi dalla su a morte,
moitissimi furono i favori, che i devoti fedeli attesta-
rono aver ricevuti da Dio per sua intercessione, dei
quali i tribunali ecc1esiastici a suo tempo porteranno
competente giudizio. Or Ie relazioni di grazie e di gua-
rigioni, a giudizio umano, anche miracolose, congiunte
alla fama di santita che va ogni giorno crescendo, il
vivo desiderio manifestato eziandio da uomini gravi ch e
si desse principio alla Causa di sua Beatificazione m 'in-
dussero a fare pratiche in proposito presso l'Ordinario
di Torino, 1'Eminentissimo Sig. Card. Gaetano Alimonda,
nostro Veneratissimo Arcivescovo. A voce' e per iscritto
gli feci pertanto mnile domanda, se giudicasse oppor-
tuno addivenir e alla <;ostruzione del processo diocesano
sulla vita, virtu e miracoli del Servo eli Dio; e l' anna
scorso con me si unirono eziandio tutti i componenti il
Capitolo generale radunato a Valsalice. L'Eminen-
tissimo Principe di S. Chiesa non si mostro alieno dal-
l'aderire aHa nostra c1omanda; ma, stante il breve inter-

6.2 Page 52

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- 46 --
vallo trascorso dalla sua morte, giudico conveniente
interpellarne i Vescovi delle due provincie di Torino e
di Vercelli, che suI princip io dello scorso Maggio si rac-
colserci presso di lui per affari di alto rilievo. I1 giorno
otto di detto mese i 20 Vescovi, r adunati nel Palazzo
Arcivescovile, convennero ad unanimita sulla conve-
nienza di dare principio al processo diocesano, e pa-
recchi di loro fecero altissimi elogi del Servo di Dio; da
quel giorno i1 Cardlnale risolse di soddisfare al comune
desiderio, col dare cominciamento alla Causa.
Questi fatti' succedevano nell' assenza da Torino di
me e del confratello D. Giovanni Bonetti, particol ar-
mente incaricato della Causa . Giunti a casa per assi-
stere alIa solennita di Maria Ausiliatrice, trasferita
quest'anno al 3 dell'andante Giugno. La Divina Prov-
videnza dispose che il giorno stesso di detta festa, men-
tre un'immensa calca di fedeli traeva al Santuario in
Valdocco a pie della Madonna, si facessero gli atti pre-
liminari pel processo di Beatificazione del suo devo-
tissimo Servo, onde all'indomani, vigilia del Corpus Do-
mini, si poteva gia tenere la prima Sessione del tribu-
nale eletto dall'Eminentissimo Cardinale, alla quale
presiedeva Egli in persona (r). La circostanza del mese .
di Maggio, della festa di Maria Au siliatrice, e del mese
del Sacro Cuore di Gest't, la quale accompagno qu esti
atti, ci fa scorgere una speciale benevolenza del cielo e
ci e caparra che la Causa sara per riuscire felicemente.
E qui giudico cosa superflu a farvi rilevare l'impor-
tanza e la gravita del negozio, che ora, per ragione di
t ale processo, abbiamo tra mano; imperocche, oltre alle
serie preoccupazioni che questo .ci apporta a niuno di
voi puo sfuggire che la sua buona riuscita, mentre tor- .
(r) Gli Atti preliminari [urono il mio Mandato di procura
di Postulatore della Causa a l Sacerdote D. Giovanni Bonetti, la
form ale presentazione dell a domanda pel Processo informativo,
fatta dal Postulatore a l Cardinale e I' in vito a lia p rima Sessione.

6.3 Page 53

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- 47-
nera della maggior gloria di Dio e di splendore alla
Chiesa Catt olica, giovera pur gr andemente alla salvezza
delle anime, specialmente della pover a gioventLl, campo
preeliletto del nostro Fondatore, e a noi t utti sara di
fort e stimolo alla propria santificazione.
Ma se pel buon esito di qu alsiasi affare e necessario
l'iuterveuto di Dio, questo intervento e indispensabile
nella Causa di Beatificazione de' suo Servi. L aonde
scop o precipuo di qU'esta mia e di esortare i Confratelli
e gli alunni delle nostre Case, ad implorare ogni giorno
in pubblico od in privato i lumi dello Spirito Santo e
la p rot ezione eli Maria Ausiliatrice sop ra l'Eminentis-
simo Arcivescovo eli Torino, sopra il Tribu nale da lui
eletto a quest' uopo, sopra il Postulatore della Causa,
sopra i t estimonii chi amati a dep on e, affinche assistiti
dal Cielo nulla dicano, nulla facciano, nulla ommett ano
in contraddizione ai savii Decreti, emanati' in propo-
sito ela Santa Madre Chiesa, e per t al guisa si venga a
conoscere la verita e a compier e il volere di Dio.
A fine eli ottenere questa speciale assistenza da Dio,
stimo conveniente orelinare che in t utte Ie nostre Case,
ai mattino, prima che si esca di chiesa, si canti, e se il
piccol numero' oel altra circostanza nol permette, si
reciti l'inno V eni Creator col r elativo Orem~ts ed un
Pater, Ave e Gloria in onore elello Spirito Santo; e .alla
sera, dove si da 1a benedizione col SS . Sacr amento, si
canti l'A ve 'maris Stella, e elove questa non ha 1uogo,
si reciti, elop o Ie orazioni comuni, una Salve R egina a
Maria Ausi1iatrice colla giacu1atoria : Ma1'ia , A uxilium
Christianorum, ora pro nobis. Affinche poi e Soci eel a1-
1ievi prendano viva parte a queste preghiere, i Diret-
t ori si daranno premura eli infor mar1i della scopo, e .di
esortarli di qu ando in qu ando lungo l' anna a praticare
eziandio qualche a1tro atto eli pieta, specia1mente fervo-
rose Comunioni, seeoii.elo 1a elivozione del pr oprio euore.

6.4 Page 54

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Ma se raccomando la preghiera, molto pill calda-
mente vi esorto che a questa uniate la pratica della
virtLI, p er renderla efficace presso al trono eli Dio e della
SS. Vergine. S1, miei carissimi Figliuoli, facciamo t utti
vedere che non siamo alunni indegni di un Maestro,
del quale la Chiesa giudico di cOl11inciare COS1 p resto la
Causa di Beatificazione. Attendiamo ognuno con ar-
dore all'osservanza della Santa Regola, che Egli ci h a
dato p er santificarci. Pratichianio con esattezza Ie
virtL1., che fonnano un buon religioso; siamo obbedienti
per motivo· di fede;· sial110 casti, p~rche la castiH. deve
essere la gemma pili splendida nella corona dei Sale-
siani; ~iamo caritatevoli, pazienti, mansueti verso il
prossimo, specialmente verso la gioventli, che ogni anna
il buon Dio COS1 numerosa invia aIle nostre Case. Se
poi per riuscire t ali ci tocca fare dei sacrifizi, facciamoli
generosamente, ricordando che il nostro D. Bosco, ad
imitazione del Divin Salvatore, per la gloria di Dio e per
la salvezza delle anil11e, sacrifico ogni giorno se stesso ,
facendosi nostro modello e nostro stil11010 sino alIa
morte.
Unendo per tal modo alIa preghiera quotidiana una
condotta costantemente virtu osa, n oi otterremo tutte
Ie grazie, che sono necessarie al buon procedimento della
Causa suddetta, e qualunque ne debba essere l'esito
finale, saremo sempre lieti di aver cooperato ache si
conoscesse e si compiesse la volonta di Dio, che e l'unico
fine a cui tutti dobbiamo mirare.
Colgo la propizia occasione per raccomandanni alle
vostre orazioni, e pregandovi da Dio e dalla SS . Vergine
Ie pili elette benedizioni, godo professanni di voi tutti
At!. Al11,ico in G. C.
Sac. MICHELE RUA.
N. B. I Direttori daranno lettura della presente ai Co nfratelli,
tenendo apposita Conferenza, .poscia la deporranno nell ' Archivio.

6.5 Page 55

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- 49 -
Canto Gregoriano - Teologia e Cerilnonie
Passeggiate.
N.6.
Festa eli Oglli~sant i, 1890.
Fig(i miei in <2ri,sto caris,simi,
Siamo al pnnClplO eli un nuovo anne scolastico;
sentirei un vuoto nel mio euore, se io non 10 eominciassi,
almena in ispirito, in vostra eompagnia. Vern) aelunque
esponenelovi alcune impressioni eel alcuni pensieri,
che tenelono al bene elella nostra Pia Soeieta e a me-
glio conseguire il fine elal Signore prefissole.
Come ben sapete, io visitai nella scorso anne buona
parte elelle Case che la Divina Provvielenza ci volle :0 -
nora affielare. Ebbi oecasione eli trattenermi in parti-
colati eel .in generali aelunanze con gran l1umero elei
nostri buoni e benemeriti Cooperatori; e potei rilevare
qual granele concetto elel nostro amato Paelre Don
Bosco si abbia ela essi, eel anche ela color~ che non ap -
partengono in nessun modo alla nostra Pia Societa.
Vi posso assicurare che fu una elelle mie graneli eonsola-
zioni il veelere quanta venerazione si ha per ogni parte
verso eli lui e quanta fiducia nella su a potente interces-
sione; come pure mi riempiva eli gaudio il racconto ehe
per ogni elove ueliva eli grazie, ottenute mediante ri-
corso a lui. A noi poi, come figli eli tanto Paelre, elovun-
que siam conosciuti, si professa grande stima, ed in
ogni citta si vorrebbero Collegi, Istituti, Oratorii da
noi diretti. Questo io dieo, non per vana ostentazione,
Leltere di D. R1ta
4

6.6 Page 56

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- 56 -
tna per animarci a corrispondere il meglio possibiie a
tanta stima e fiducia che si ripone neUe povere nostre
fatiche e sollecitudini; e noi corrisponderemo tanto
meglio, quanta pitl cercheremo di essere fedeli ad os-
servare Ie esortazioni, tradizioni ed esempi del nostro
compianto Padre Don Bosco. .
. Altra consolazione, che provai ne' miei viaggi, fu
quella di veder Ie nostre"Case tutte bene avviate, tutte
sovrabbondanti di allievi ed in tutte scorgere un gene-
rale impegno nel personale, per compiere bene i pro-
prii doveri, osservando Ie Regale e Ie buone usanze di
nostra Pia Societa. Tuttavia non posso fare a meno di
segnalarvi alcune case che trovai mancanti in qualcuna
delle nostre Case, raccomandando caldamente di volerle
in avvenire praticare.
Prirnieramente trovai notevole trascuranza ne1
Canto Gregoriano, che pure e il canto della Chiesa,
quello che specialmente dovrebbe essere da noi colti-
vato. Vidi che si da malta importanza aUa musica vo-
cale, si impiega malta tempo per farla imparare, e tal-
volta anche a danno delle occup azioni principali, ed
intanto non si conosce quasi affatto il Canto Gregoriano,
non se ne tiene canto alcuno, e qualche cantore di
musica si crederebbe umiliato, coll'acconciarsi a cantar
Ie antifone dei Vespri e qualche Messa in Canto fermo.
Questa e un torto gravissimo che si fa al canto ecc1e-
siastico. I1 nostro amatissimo Don Bosco ebbe sempre
a cuore l'insegnamento di questa canto; egli stesso 10
insegnava, finche Ie molteplici occupazioni non glielo
vietarono, e non ammetteva nessuno alia musica, se
prima non avesse campiuta il corso del Canto fenno.
Soleva dire che nulla importa che i nostri allievi non
sappiano la musica; ma importa moltissimo che
sappiano il Canto Gregoriano, giacche conoscendo
questa canto, al ritornar ne' lora paesi, sana per se

6.7 Page 57

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- SI -
stessi invitati a prender parte a1le sacre funzioni e riu-
sciranno di aiuto ai Parroci e di edificazione ai compae-
sani, cia che difficilmente suole avveilire se si conosce
solamente la musica. Egli pure, a dar maggior incita-
mento al Canto Gregoriano, diede al nostro dilettis-
simo Confratello Monsignor Cagliero espresso incarico
di provvedere un metoda per imparar il Canto fenno,
animandolo a promuoverne 10 studio quanto meglio
potesse. So che in vari Stati cattolici si fa attu almente
diligente studio di questo canto, e in collegi di
grande reputazione, lasciata a parte la musica, S1 ap-
plicano 1 giovani allievi allo studio del Canto Gre-
goriano .
Desidero pertanto che nei nostri Collegi, Ospizi ed
Orator! festivi s'insegni a tutti, studenti ed artigiani,
il Canto fermo. S'incominci dal metodo sovradetto di
Mons. Cagliero, e si vada avanti a farne studi piLl
profondi, a misura della capacita degli allievi. Si av -
vezzino ad eseguirlo con accompagnamento di organo
o di armonio, ed anche senza tale accompagnamento,
affinche, dovunque abbiano a recarsi i nostri giovani,
possano fare convenientemente la loro parte neUe sacre
funzioni; s'insegnino i vari toni; si facciano apprendere
Ie Messe dei vivi e dei defnnti del Graduale, e si ad-
destrino ad intonar da soli le antifone. Nostra santa
ambizione dev'essere quella che Ie sacre funzioni, ordi-
narie e straordinarie, sIano eseguite con decoro, ri~uardo
al canto ecclesiastico . Si eviti l'usanza di scegliere Ie
voci migliori per la mnsica, lasciando Ie meno belle
pel Canto fermo. Bensi Ie nne e Ie a1tre si avviino ad
esegnire divotamente e decorosamente i1 Canto Grego-
riano, non solo in coro 0 snll'orchestra, ma anche dalla
massa degli allievi. So che in alcune nostre Case si vanno
eseguendo funzioni in Canto Gregoriano, colla conveniente
distinzione delle varie voci e dei varii cori, in modo da

6.8 Page 58

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- 52 -
nulla lasciar invidiare alla musica: e forse con maggior
frutto spirituale delle anime.
Quanto alle funzioni in musica non occorre impa-
rarne tante, ne si faccia per esse troppa. spesa: quando
se ne impari una, 0 tutto al pili due per anno, ce n'e
abbastanza. Anche ne11e lVIesse in lVIusi~a siavi sempre
un scelto cora per cantare in Canto fermo l'Introito, i1
GraduaIe, l'Offertorio ed il Communio, e nei Vespri Ie
antifone.
Siamo al principio de11' anna scolastico: sia impegno
di tutte Ie Case d'incominciare tosto l'insegnamento del
Canto fenno, anche per quei che gia conoscono la mu-
sica; s' adoprino i Superiori di ciascuna Casa di farlo
debitamente apprezzare ed amare; i lVIaestri di musica
studino anehe essi, e si adoprino per ben insegnare il
Canto Gregoriano; sara questo non solo un gran piacere
per me, ma un lodevole ossequio all'amatissimo nostro
Padre Don Bosco, anzi a11a Chiesa stessa nostra tnadre.
Altro difetto, che trovai in alcune Case, fu l'irrego-
larita nella seuola di teologia e di sacre eerimonie pei
chieriei. Non mi arresto a far rilevare gl'inconvenienti
ehe sorgono da tale irregolarita e traseuranza, per la
seienza di cui maggionnente abbisognano i ehieriei ed
anehe per 10 spirito eec1esiastico; facilmente ciaseuno
puo conoscerli. Non si dica che i chierici possono stu-
diare da se, giacche gran differenza vi passa tra uno
studio fatto da solo e quello fatto dietro regolare inse-
gnamento, tanto per l'applieazione, quanto per l'intel-
ligenza delle scienze teologiehe. I Direttori vigilino af-
finche gl'incarieatl di tale seuola la faceiano regolar-
mente nei giorni ed ore fissate, evitando loro ogni altra
oeeupazione in tal tempo; gl'insegnanti siano puntuali
a soddisfare eoseienziosamente a questo loro impor-
tante eompito, e gli studenti gareggino in diligenza
nell'intervenire ad ogni lezione eben impossessarsi delle

6.9 Page 59

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- 53 -
materie scolastiche. Sia poi impegno degli uni e degli
altri di esaurire ogni anno tutto il programma fissato
dal signor Consigliere scolastico; che se qualchetrat-
tato rimanesse a studiarsi all'esame d' est ate, sia imman-
cabilmente studiato per l'esame autunnale, a cui elesi-
dero che si dia tutta l'importanza. Ricordiamoci che,
fra tutte Ie scienze, la teologia e la pitl necessaria, eel e
dai .sacereloti che verranno i fedeli ad attingere i consigli
e Ie nonne per ben regolarsi nei loro affari spirituali ed
anche t emporali e per guadagnarsi la vita eterna, come
dice il profeta: Labia sacerdotis custodient scientiam et
legem requirent de ore eius, quia Angelus Domini exer-
cituum est. (Malach. II. 7).
Una cosa poi, che si e notata da parecchi dei Supe-
riori nello scorso amlO scolastico, e la frequ enza eli pas-
seggiate in ferrovia per divertimento degli allievi. In
questo ci vuole molta discrezione. I1nostro amato Padre
ci procurava di qu ando in quando tali divertimenti,
ma quelli erano quasi sempre passeggiat e a piedi, che
servivano a sollevare 10 spirito e giovavano mirabil-
mente a rinvigorire Ie forze fisiche, m entre 10 scopo
religioso delle medesime ed il contegno de' suoi allievi
recavano edificazione, dovunque anelavano. Far v iag-
giare in ferrovia e perdere qu asi t utto il vantaggio delle
passeggiate, e un divertimento da signori, da persone
comoele, cia che non siam ne noi, n e i nostri allievi. Si
veda adnnque di tenersi all'uso antico delle nostre
Case, di fare a piedi Ie lunghe passeggiate per diverti-
mento degli allievi, eel anche qu este in quantita linu-
tata, da non rendere divagati gli allievi stessi.
Eccovi quanto mi premeva dirvi; vogliate acco-
gliere in buona parte queste · mie esortazioni, e tutti
uniti col vincolo della carita eli N ostro Signor GeStl
Crist o lavoriamo concordemente e con zelo a pro-
muovere, ciascuno neUe proprie attribuzioni, la mag-

6.10 Page 60

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- 54
gior gloria eli Dio ed il vantaggio delle anime che il
Signore ci volle confidare, evitando Ie gare, i puntigli,
Ie mormorazioni e quanto si oppone a questa divina
virtL\\, per essere fatti degni di Colui che disse: In hoc
cognoscent omnes quia discipuli mei estis, si dilectionem
habueritis ad invicem.
Credetemi sempre quale godo professarmi
Vostro afj.mo in G. e M.
Sac. MICHELE RUA.
P . S. Sono lieto di annllnziarvi che, stante il moltip licarsi
co ntinuo de ll e nostre Case, si dovette nelle scorse vacanze cli-
sting ll e re I' Ispettoria romana cia qllella che s i de nominera Si-
cu la e straniera.
La prima comprende Ie Case di Roma, Faenza, Terracina e
lVIacerata. II Sig . D. Cesare Cagliero ne e costituito Ispettore .
La seconcla co mpre ncl e Ie Case clella Sici lia colle a ltre cli Spagna,
Austria ecl Inghilterra . Rimane sempre Ispettore il Sig. D. Ce-
lestino Duranclo.
Ogni Direttore e in vitato a clar lettura cli questa Circolare in
conferenza al pill presto.

7 Pages 61-70

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7.1 Page 61

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- 55-
Morte di D. Bonetti.
N ·
T orino, 15 gi ug no 1891.
Miei cad fig!iuo!i in G. G.,
11 Signore ci ha visitati: due perdite molto dolorose
abbiam fatto in questi ultimi t empi. Ci rap! il 30 mag-
gio S. Em. il Card. Alimonda, che fu da tanti anni amico,
protettore, padre del nostro amatissimo Don Bosco
e dei Salesiani, come ben sapete. Fu di conforto per noi
il poter, non solo suffragarne l'anima con Ie particolari
preghiere e Comunioni offert e per lui nelle Case Sale-
siane, rna altresl r endergli un pubblico tributo della
nostra riconoscenza e venerazione, col prendere larga
parte nei suffragi ed onori che da t utta la cittadinanza
torinese gli vennero resi nel giorno di su a sepoltura.
Si continui tuttavia a pregare per un benefattore S!
insigne.
Non avevamo ancora asciugate Ie nostre lagrime ,
quando uno de' nostri Confratelli pili antichi, pili im-
portanti, pili cari, venne pur chiamato all'eternita, come
mi affrettai ad annunziarvi appena avvenuto il lut-
t uoso caso. Da quanto provai in me stesso, posso
facilmente arguire qual dolorosa impressione abbia do-
vuto proclurre in voi il funebre annunzio: Don Giovanni
Bonetti e morto! Come pure m'immagino che grande
sia il vostro desiderio di sapere, quali circosta~ze ab-
biano accompagnato la sua dipartita da questo mondo;
e chi sara destinato a supplirlo nelle molteplici sue in-
combenze. App unto per soddisfare a questa vostra pia
ansiet a v' indirizzo la presente.

7.2 Page 62

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- 56 -
A tutti voi e n oto quanto zelante e laborioso sia
semp r e stat o il nostro compianto confrat ello. Qu est'ann o
po~ p areva n on sapesse porre alcun limite al suo zelo.
Diede eli seguito cinque corsi eli esercizi spirit uali a
varie n ostre Case, eel in alcune eli esse sosteneva tutto ela
se, istruzioni e meelitazioni, oltre il peso elelle confessioni
conferenze e ren eliconti. Faceva in pari tempo la visit a
alle Case elell~ F ig1ie eli Maria Ausiliatrice, di cui come
vi e noto, er a Direttor e generale. Dl ritorno da un a eli
quest e apost oliche imp rese, in cui era stato sOl1Jreso p er
v ia da gr anele intemperie, accllSo febbre piuttosto grave
e si pose a letto. Fortunato lui che caeleva sulla breccia!
E ra il giorno 12 eli maggio: prontamente visitato ela
parecchi dottori, si const ato una bronchite, abbastanza
acuta, .non pero tale ela far temere eli sua v ita. Fatto
oggetto elelle pitl sollecite cure, l'infermo, sebbene len-
tam ente ando gradatamente migliorando, in guisa che,
poco elopo la festa di Maria Au siliatrice, pote cominciar
a el abb anelon are per qu alche ora il letto.
Per qu anto pero si assicurasse non esservi pericolo e
notarsi consielerevole miglioramento, egli non cessava
elal dire che n on sarebbesi rime5so ela quella infermita.
Con tale persu asione, fin elai primi giorni si anelava pre-
paranelo, alla guisa elei Santi, al gran passaggio. Chiese
parecchie voIte i SS. Sacramenti, ' cui riceveva colle
piu eelificanti c1isposizioni, mentre il suo pensiero er a
ogni giorno rivolto a purificare l' anima su a ela ogni
pitI piccolo n eo, cr escere nell'amor eli Dio e tesoreg-
giare colle sue sofferenze in merit i elavanti a Dio.
n giorno qu attro del corrente, vigilia elella festa
del Sacro Cuore eli Gesu, egli pot e nuovamente alzar si
elal letto, u scir elalla camera e cominciare a far visita
a qualche confratello, m anifest anelo l'intenzione eli
andar in seguito a v isitarne altri. Liet o elella p rossima
solennita elel Sacro Cuore, si ' pr oponeva cominciare

7.3 Page 63

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- 57-
quel beneeletto giorno colla maggior elivozione. A t al
effetto, sulla sera mi prego eli venir a riconciliario, ele-
sieleranelo fare alla elimane eli buon ora la santa Comu-
nione. Vi anelai e 10 trovai tutto sereno, senza che nulla
mostrasse aggravamento elell'infermita; niente eli feb -
bre, I respirazione abbastanza libera, elisposizione al
SOlmb; t utto faceva presagire un bel giorno per lui alla
dimare, ch'egli attendeva con santa ansieta..
La mattina, verso Ie 4 1'2 un sacerdote ando a cele-
brargli 1a Messa nella camera attigua, convertita in cap-
pella. ' Egli l'asco1to colla pitl viva divozione, preparan-
dosi alla santa Comunione. Ad alta voce recito i1 Con-
fiteor ed a1tr:e preci; e fina1mente ricevette il suo Gesli,
col pili grande trasporto d' amore. Trattenutosi col suo
dolce Ospite in 1ungo e fervoroso colloquio e compiuto
il suo ringraziamento, esprimeva al sacerdote che aveva
ce1ebrato 1a sua riconoscenza, pel piacere procuratog1i,
e soggiungeva: « Che bel giorno e questo; esso e uno dei
pitl belli della mia vita! » Si, 0 caro Don Bonetti, esso
era proprio uno dei pitl belli della tua vita, giacche fu
quello del tuo passaggio al bel Paradiso, come ferma-
mente speriamo. Infatti circa un'ora dopo, mentre l'in-
ferrriiere accomodava delle cortine davanti 1a porta,
quasi presago di cio che doveva aV\\Tenire: « Non mi
far troppo scuro, gli disse scherzevo1ment e, del rest o
io m'addormento e non mi sveglio pili. » Non eran pas-
sati che pochi minuti quando, sentendosi venir meno,
chiese di me, desiderando ricevere gli ultimi conforti
di nostra santa Religione. 10, invitato quel mattino
ad andar a celebrare in una chiesa della citta, ove solen-
nizzavasi la festa del Sacro Cuore, ero uscito poco prima,
tranquillo e lieto delle.buone novelle avu te dal suo infer-
miere, nel passare presso la sua camera. Rispostogli es-
sere io assente, prego di andargli a chiamare altro sa-
cerdote. Furono tosto al suo capezzale i confratelli Don

7.4 Page 64

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- 58 -
Belmonte e Don Lemoyne. A1 veder1i comparire stese
verso loro 1e mani, chiedendo 1a benedizione papale.
G1i venne pertanto amministrata prontamente l' Estrema
Unzione, e mentre gli si recitavano Ie preci degli agoniz-
zanti, vo1se i suoi occhi a1 Cie10 pieni di santo amore,
a1zo ancora una volta Ie sue mani, come in atto di fare
offerta della sua vita, e in quest'atto rese soavemente
a Dio la sua bell'anima. 11 suo avvicinarsi alla morte
non p arve n epp ur e agonia, giacche non apparvero i so-
liti forieri della morte, non soffri spasimi, non si mani-
festo suI suo volto 1a minima contrazione; si aelelormento
placielamente nel Signore ch e aveva poc'anzi ricevuto,
come su1 petto elello st esso Gesli il suo patrono S. Gio-
vanni Evangelista si era aelelormentato nell'ultima
cena. Don Belmonte, che attonito stava10 osservanelo,
attesta che, fra i molti che ebbe ael assistere n egli estremi
momenti, giammai gli avvenne eli veelerne alcuno mo-
rire cosi dolcemente e con tanta espressione eli elivino
amore.
Si cerco el'inelovinare qu ale sia stata 1a causa eli S1
repentino cambiamento in qu el mattino; chi suppose
che fosse una paralisi a1 cuore, chi 1a rottura eli qualche
vena, e chi altre cause. 10 non saprei elirvi veramente
qua1e fosse stata, bensi posso dire che 1a sua morte fu
1a pili bella, 1a pili invieliabi1e: essa parve, pill ch e ogni
altra cosa, uno slancio el'intenso amore verso i1 Cuore
elolcissimo eli Gesll, eli cui sempre era stato elivoto e eli
cui scrisse, com e sapet e, cosi belle pagine. - In quella
cara Esortazione alla pratica dell'amol'e di Dio, che vi
inelirizzo su1 principio eli quest'anno , nell'ultima fac-
ciata troviamo queste parole: « Quanelo vi sentite ven,ir
meno 1a vita, esercitatevi p ill che mai in atti eli amor
eli Dio, e fra questi fate sovente quello che consiste ne!
sacrifizio della vita, uniformanelovi alla su a elivina vo-
lonta, e quello altresi ch e faceva S. Paolo, vale a elire

7.5 Page 65

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- 59 -
l'atto di amore, di desiderio di andar a vedere, abbrac~
ciare, godere Gesll: Cupio dissolvi et esse cum Christo. »
Cosi pratico egli in quel momento estrem o.
Qui all'Oratorio si penso tosto a suffragarne I'anima;
oitre Ie consuete preghiere e comunioni pei Confratelli
defunti, si canto solennemente Messa praesente corpore,
e gli si diede sepoltura colla maggior solennita compa-
tibile colle nostre circostanze, accompagnando il carro
funebre circa trecento p ersone fino al campo santo, dove
la sua salma venne deposta in un sepolcreto, nella
parte del cimitero riservat a p el clero di questa citta.
In seguito faremo ancora il funerale di trigesima eel il
1 0 anniversario.
Da molte Case mi si scrisse che gia si offrirono suf-
fragi particolari per lui. Questo molto mi consola, e,
senza prescrivere particolari preghiere, non posso fare
a m eno eli elirvi che il carissimo confratello Don Bo-
netti, deceduto mentre copriva cariche tanto impor-
t anti per la nostra Pia Societa, Don Bonetti, uno ele'
pili antichi collaboratori di Don Bosco, operaio aposto-
lico inelefesso, campione valoroso nel promuovere l a
gloria eli Dio e la salvezza delle anime, consigliere amo-
revole per chiunque a lui si rivolgesse per conforto 0
consiglio, ben merita qualche particolare .suffragio,
sebben e Ie nostre costituzioni nulla stabiliscano in par-'
ticolare.
In moite delle Iettere, a me indirizzate in questa cir-
cost anza, mi si esprimono sentimenti b en toccanti di
commiser azione verso di me che venni privato di un
amico COS! fido , COS! pio, cosi sagace, di un appoggio
cosi pronto, cosi potente, di un confrat ello cosi caro ;
e si promettono preghiere anch e per m e, perche possa
trovar conforto al mio dolore. 10 ne sonG vivamente
riconoscente, e mentre intendo colla presente ringraziarli
tutti, mi raccomando caldamente a volermi continuare

7.6 Page 66

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- 60
1a carita delle vostre or azioni. Ho detto col santo Giobbe:
Domimts dedit, Dominus abstulit: sit nomen Domini
benedictu1n. 11 do10re tuttavia fu ed e granele; come
e pure non 1eggera 1a mia pena eel imbarazzo, ne1 elover
provveelere chi 10 supp1isca nelle varie su e incombenze.
Egli era catechista, ossia Direttore spiritua1e elella
nostra Pia Societa, era Direttore genera1e elelle Figlie
eli Maria Ausi1iatrice, era Postu1atore elella Causa del
nostro Paelre Don Bosco. - Dopo un trieluo eli preghiere
per invocare i 1umi ele1 Signore, e non senza consu1tare
i cari nostri Confr atelli, membri elel Capito10 Superiore,
ho determinato supplir10 nella carica sueleletta eli Ca-
techista, per mezzo elel nostro caro confratello Don
Giulio Barberis, finora maestro gen era1e elegli ascritti,
i1 quale, in forza eli questa mia e1ezione, dured in tale
carica. fino a1 prossimo Capito10 Gen era1e, in cui elovra
aver 1uog;0 1a e1ezione de' membri ele1 Capito10 Supe-
riore ; nell'uffizio eli Postu1atore ho giudicato eli sup-
p1ir10 col caro nostro confratello Don Domenico Bel-
monte, Prefetto elella nostra Pia societa. Nella sua
qualita poi eli Direttore genera1e delle Figlie eli Maria
Ausiliatrice, per ora non c1esigno nessuno in partico-
1are. Ricevenelo 1e 1et'tere che Ie riguarelano e trattanc10
gli affari concernenti Ie 10ro Case, provvisoriamente mi
faro aiutare ela qualche confratello che parra p ili op-
portuno.
Vog1ia i1 Signore confermare da1 Cie10 questa sce1ta,
fatta nell'unico intento eli compiere 1a su a santa vo10nta
e beneelire i comuni sforzi per far proceelere ognora, il
meglio che si possa, tutte Ie nostre imprese. La Vergine
Ausiliatrice, S. Francesco eli Sales eel anch e il nostro
caro Paelre Don Bosco siano sempre i nostri protet-
tori eel intercessori presso il trono eli Dio. Dal canto no-
stro, sempre fielanelo nell'aiuto elivino, che non ci verra
mai meno, se saremo feeleli al nostro elovere, procuriamo

7.7 Page 67

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- 6I -
di mettere a traffico l' erec1ita de' savi consigli e di santi
esemp i Iasciatici dal n ostro caro Don Bosco e dal com-
p ianto confratello Don Bonetti , cercando con tutto 10
zelo di renderci emuli delle lora virtu e della loro opero-
sita, e preghiamo il Pac1rone della messe a mandarci
molti altri buoni operai per aiutarci a lavor are nel campo
destinato alla nostr a Pia Societa, del quale, nella sua
bonta, ci va mostrando di giorno in giorno sempr e pitl
estesi i cOl1fini.
11 Cuore di Gesll, sorgel1te di tutte Ie grazie, sparga
su noi tutti, 0 cari confratelli, l'abbondanza delle su e
benedizioni, e ci accenda tutti d'amore per Lui e di ca-
rita pel nostro prossimo, speciaImel1te per la giovel1tLl.
Credetemi sempre
Vostro a;jj.mo in C.C.
Sac. MICHELE RUA.

7.8 Page 68

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- 62-
Ring-razianlento per g-li aug-urn.
30 Centenario di S. Luigi.
Torino, Festa de' 55. Apostoli Pietro e Paolo, 1891.
earissimi figli in <?\\. e.,
Nell' occasione della Festa Onomastica del nostro
caro Padre Don Bosco, che coincide quasi col mio giorno
natalizio, dalle nostre Case mi giunsero lettere com-
pitissime, collettive ed individuali, di confratelli e di
a1lievi per augur!, condoglianze, e care promesse. Non
posso dirvi di quanto sollievo al mio cuore siano riu-
scite Ie dimostrazioni di filiale affetto e di carita reci-
proca, che in esse incontrava e la buona volonta, che
vi scorgeva, eli impegnarvi sempre meglio a promuo-
vere la gloria di Dio, l a salvezza delle anime e 10 svi-
luppo e buon andamento di quell'Opera della Divina
Provvidenza, che ela nostra Pia Societa.
N ell'impossibilita di rispondere a tutti e singoli
questi indirizzi, soleva negli anni scorsi in simili circo-
stanze limitarmi a raccomandare al Signore ognuno di
voi coi rispettivi bisogni. In quest' anna pero ed in
questa solennita, in cui quasi insieme concorsero la
consuet a Festa Onomastica del Carissimo nostro Padre,
il suo giubileo sacerdotale col terzo centenario di San
Luigi Gonzaga, sento il bisogno d'indirizzarvi la pre-
sente per ringraziarvi tutti, con preghiera ai cari Di-
rettori di estendere i miei cordiali ringraziamenti ai
proprii dipendenti ed allievi, sia per gli augur! che mi
fecero e che io ricambio dal fondo del cuore, sia per Ie

7.9 Page 69

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preghiere e Comunioni che per me si offrirono e si vann o
offrendo, assicurandoli che non passa giorno che io non
ricordi tutti, con particolare menzione nel S. Sacrificio
della Messa, tutti raccomandando al Signore, affinch e,
per intercessione ·di Maria . Ausiliatrice, vi conservi
ogl10ra nella sua santa amicizia suI call1.mino del Pa-
r a di so.
Molt i espressero il desiderio che avrebbero avuto,
di partecipare colla personale presenza a questa so-
lennita: anche a me sarebbe stata cosa la pill gradita
in S1 bella occasione vedervi tutti in qu esto Orat orio di
S. Francesco di Sales, ai piedi della nostra cara Madre
e celeste Patrona, p render parte alle sacre funzioni ed
accademie che si fecero, poi recarvi come in pellegri-
uaggio alla tomba del nostro venerato Padre Don Bosco.
Ma non essendo cia st ato possibile, mentre lascio al
Bollettino Salesiano il compito di descrivervi qu esta
solennita, procuro di farvi partecipare in qu alche modo
col mandarvi copia dell'inno che si e cantato e del di-
scorso degli Antichi Allievi, persu aso di far e con cia
cosa a voi molto gradita.
Non posso chiudere questa mia, senza rallegrarmi
delle b uone risoluzioni espresse nelle sUaCCelU1ate let-
tere ed esortarvi ad esservi costanti, osservandole uni-
tamente ai bu oni pr opositi alt re volte fatti, sp ecial-
mente nell'occasione della vostra religiosa professione.
Spero che in t utte le nost re Case siasi celebr ato colla
maggior solennita il t erzo Centenario di S. L uigi Gon-
zaga; che se in qualche Collegio non fu ancor celebr ato,
si procuri di farlo, prima del termine dell' anna scola-
stico. Desidero vivamente che si mantenga semp re,
n ei nostri cu ori eel in qu ello dei nostri allievi, la (1:vo-
zione verso questo glorioso Patron o della gioventtl,
dalla cui protezione eel imitazione possiam riprom etterci
t anto profitto spirit uale pei nostri giovan etti.

7.10 Page 70

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- 64 -
La pace e la carita di N. S. G. C. regnillo sempre
nelle nostre Case e Cl tengano tutti uniti e costanti nel
divino servizio.
Vostro Afj.?no A 11'Lico
Sac. MICHELE RUA.
P. S. I Sigg . Direttori abb iano la bonta eli far sentire a
tutti i Confratelli questa mia, come pure Ie elue proeluzioni che
vi vanno unite, che spero riusciranno eli COl11une graelimento.
Fin el'ora poi vi annunzio che e uscita teste a lia lu ce la
vita elel compianto nostro Confratello Coaeliutore, FRASCAROLO
FRANCESCO. No n posso fare a meno eli raccomanelarne calela -
mente la lettura, ave nel o il Signore elato in questa Confratello
un vero esemplare eli vita Salesiana . Ci potra servir el i pascolo
spirituale e eli eccitamento alia perfezione, come a l11oltiss ill1i
g iovani servirono e servo no eli forte still1olo alia v irtl! Ie Vite
elei nostri cari g iovani Savio DOllte1tico, lVIa.golte Michele e Be-
sncco Fra?tcesco.
Sara mia cura eli farve la speeli re, insiell1e col bell'elogio fu -
nebre che elel nostro compianto Confratello D. BONBTTI, Jesse
il Prof. D. Cerruti, il g iorno in cu i nella Chi esa eli Mar ia Au -
s iliatrice si celebrava il funerale eli trigesill1a.

8 Pages 71-80

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8.1 Page 71

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- 65-
Giubileo delle Opere Salesiane.
Santuario di Maria Ausiliatrice.
N . 8.
Tori no, 21 ll ove mbre 1891
Festa della prese ntazion e di Maria SS. al Tempio .
f'lg (i miei in Cristo carissimi,
Si compie per noi Salesiani, figli di Don Bosco, un
periodo di tempo, degno di tutta la nostra considera-
zione, come pure sta per compiersi un avvenimento
che deve riuscirci eli grande consolazione ed ispirarci
la pitI dolce fiducia. Come ben sapete, il giorno solenne
di Maria Ausiliatrice del corrente anno fu il cinquante-
nario dell"Ordinazione sacerdotale del nostro caro Pa-
dre; e nella bella festa del1'Immacolata Concezione
occorrera. il Giubileo delle Opere Salesiane. Le circostanze
non permisero di solennizzare, come sarebbe stato
conveniente e comune desiderio, il cinquantenario della
sacerdotale Ordinazione di Don Bosco; ora e nostro
dovere di fare una gr ande solennita per la prossima
ricorrenza del suddetto Giubileo . L'occasione non po-
trebbe essere pitl opportuna, giacche appunto per tale
solennita si compira l' avvenim ento che vi accennai,
vale a dire l'inaugurazione delle decor azioni al Santua~
rio di Maria Ausiliatrice. Queste s'intrapresero, come
monumento alla venerata memori a del nostro Fonda-
tore, e in pari t emp9 come atto di riconoscenza a Maria
Ausiliatrice e scioglimento di una promessa per insigne
grazia, ottenuta da questa nostra Celeste P atrona. Ri-
corderete come, alla morte del nostro caro Don Bosco,
L ettere di D. Rna
5

8.2 Page 72

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- 66 -
eravamo sommamente ansiosi eli poterne conservare Ia
venerata sahna in questo Oratorio, od almena in qual-
che nostra casa presso Torino, ed avrete pur conosciuto
Ie gravi difficolta che s'incontravano.
Fu aHora che il Capitolo Superiore, di comune ac-
cordo, promise alia Vergine Ausiliatrice di por mano,
di quell' anna stesso, ai restauri e decorazioni del suo
Santuario, se ci otteneva la tanto sospirata grazia.
I nostri voti furono esauditi con grande gaudio di
tutta la Pia Societa, avendo potuto conservarlo n el
nostro Seminario delle Missioni in Valsalice. Era adun-
qu~ dovere di non ritardare p ili a lungo questa impresa,
che da parecchi anni era pure vagheggiata dall'amato
Don Bosco.
Eppero in quell'anno stesso, ne1 Dicembre, si diede
principio ai lavori, che ora, dopo tre anni di spese, fa-
tiche e sollecitudini, avranno il loro t ermine. Ringra-
ziamone di tutto cuore il Signore da cui ogni bene pro-
cede, e adoperiamoci per onorare nel miglior modo pos-
sibile la n ostra Celest e Madre che, come avete potuto
rilevare dal Bollettino Salesiano, eli questi ultimi anni,
ci protesse in modo cotanto evidente rinnovando Ie
meraviglie ayvenute, allorquando si stava edificando il
Santuario st esso.
Quando si fece la consacrazione eli questa Chiesa,
il 9 Giugno r868, tutti i nostri confratelli ed allievi si
trovarono presenti, e sarebbe nostro vivo desiderio che
anche in questa circostanza potessero assistere alla
solennita tutti i Confrat elli ed allievi, almeno gl' interni
che ora abbiamo: ma a quel tempo, oltre l'Oratorio eli
S. Francesco di Sales, avevamo solo il Collegio di Mira-
bello e di Lanzo. Ora invece quanti sono gli ospizi ed i
collegi, oratori e scuole, non pi\\'l solo dei Salesiani rna
anche delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sparsi in Italia,
in Francia, in I spagna, Austria, Svizzer a, Inghilterra,

8.3 Page 73

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- 67-
in America, in Asia, in Africa, e quante Ie migliaia di
persone che dovrebbero qui recarsi! A questa conside-
razione, mentre scorgiamo l'impossibilita di effettuare
tale desiderio, dobbiamo ammirare la Divina Provvi-
denza, che si mostro COS! larga in nostro favore, e la
evidente protezione di Maria Ausiliatrice.
La difficolta pero di riunirci di presenza non puo im-
pedirci di riunirci tutti in ispirito, per rendere i pill vivi
ringraziamenti a 8ua Divina Maesta e per esaltare sem-
e pre pitl la Celeste nostra Protettrice. E questo cio
che intendiamo raccomandare colla presente.
Per Ie Case dove arrived a tempo questa lettera,
desidero che, durante i giorni della solenne ottava, negli
esercizi comuni di pieta ravviviate il vostro fervore,
animiate i giovani allievi alIa frequenza dei 88. 8acra-
menti, ed in modo speciale vi adoperiate colle letture,
coi sermoncini della sera e nelle private conversazioni
per accendere nei vostri e loro cuori la riconoscenza a
Dio, la divozione a Maria Ausiliatrice e la venerazione
al nostro caro Padre Don Bosco.
Per cooperare poi anche pill efficacemente alle di-
mostrazioni di gratitudine e di divozione verso Maria
88., promovete nella vostra Casa e fra Ie vostre cono-
scenze, come pure fra i Cooperatori e Cooperatrici, una
colletta per venirci in soccorso a pagare i molti elebiti,
incontrati nei restauri e decorazioni.
11 benemerito COr1'iere Nazionale, come avrete sa-
p uto, propose a questo scopo una sottoscrizione a L. 0,20
e la eliramo a tutti i suoi abbonati e a tutti i Coopera-
tori 8alesiani el'Italia. Ma questo parrebbe troppo poco
pei figli eli Don Bosco .
All' occasione della edificazione del 8antuario nostro,
i due collegi allora esistenti, fuori dell'Oratorio, vi con-
corsero generosamente, sebbene si trovassero appena
nei loro primordi; vorranno rimanere ora indietro quegli

8.4 Page 74

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- 68-
stessi coliegi ed i molti altri che si aprirono in seguito ?
Sia fr a tutti una santa gara, per aver parte abbondante
neli'ossequio reso alia nostra Celeste Patrona e nel mo-
numento alia venerata memoria del nostro amatis-
simo Padre.
E pur nostro v ivo desiderio che in ogni casa si scelga
qualche Domenica 0 altra festa del corrente anna od
anche del prossimo, per solennizzare in modo speciale
questo cinquantenario colia m aggior pompa, come atto
di ossequio e doverosa riconoscenza a Dio ed alia Ver-
gine SS., per i molti benefizi largiti a1 nostro amato
Fondatore e a tutte Ie sue opere.
Intanto noi, discepoli e figli di Don Bosco, facciamo
in modo che Ie nostre azioni, la nostra attivita, zelo e
fervore nel servizio di Dio, il nostro spirito di sacri-
fizio a favore del prossimo, specialmente delia gio-
ventu, servano a rammemorare Ie virhl e la santita del
nostro buon Padre, in guisa che ciascuno di noi sia di
Lui copia fedele . Questo sara certamente monumento
a Lui molto gradito.
Accogliete i miei cordiali saluti, con cui goelo profes-
sarmi nei Cuori dolcissimi eli Gesll e eli Maria.
Vostro AfJ.mo Amico
Sac. MICHELE RUA.
P . S. II Sig. Direttore fac cia sentire al pill presto questa
lettera a i suoi Collaboratori; e dia Ie disposizioni pel suo pie no
effetto .

8.5 Page 75

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- 69-
Norrne all'Ispettore
per la visita delle Case.
8arissimi nO,$tri Ispettori,
11 Signore, nella sua infinita bonta, si degna di ser-
virsi anche dell' opera elei poveri Salesiani e delle Figlie
eli Maria Ausiliatrice, per fare un po' di bene ne11a Chiesa.
Ogni anna si vanno in modo, direi, maraviglioso mol-
tiplicando Ie nuove fondazioni degli uni e ele11e altre,
mentre gli stabilimenti prima fondati si vanno ognor
pill sviluppanelo. Noi elobbiamo ringraziare il Signore
di t anta sua bonta e elegnazione, eel in pari tempo elob-
biamo pure ela1 canto nostro fare quanto possiamo pel
buon andamento eli tutte Ie nostre Case, affinche abbia
a risultarne la gloria eli Dio eel il vantaggio de11e anime,
al che devono mirare tutte Ie nostre aspirazioni e solle-
cituelini. Penso che tu sii appunto in questi giorni in
procinto per visitare Ie Case de11a tua Ispettoria; non
sara fuori eli proposito che io ti metta sott' occhio al-
cune cose che meritano speciale considerazione.
In varie Case si procede con qualche leggerezza
nelle pratiche di pieta: con facilita si dispensa la medi-
tazione, la lettura spirituale, la lettura in refettorio;
in altre non si fa quasi mai la preghiera stabilita prima e
elopo i pasti; in altre si trascura molto facilmente l'eser-
cizio mensile della buona morte 0 se ne compiono Ie pra-
tiche molto imperfettamente; in altre poi non si fa quasi
nessuna conferenza ai confrate11i, come pure si trascu-
rano molto facilmente i reneliconti. Nelle vostre visite

8.6 Page 76

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- 70 -
vegliate ed informatevi bene su questi punti, che hanno
grande importanza pel buon andamento degl'individui
e delle Case.
Altro argomento che deve chiamare tutta la vostra
e attenzione la cura che i Direttori si prendono dei dlie-
rid. So che in alcuni collegi e molto trascurata la scuola
di teologia e eli sacre cerimonie, ed i chierid sono la-
sciati liberi el'andar dove credono per occuparsi dei loro
studio Voi insistete perche Ie scuole suelelette si facdano
con regolarita e si dia tutta l'importanza che si meri-
tano; e se potete in qualche modo ritlscire ael introelurre
la bella usanza, che i chierici facdano studio in comune
cogli. allievi oel almena tra loro, perc sotto qualche fra-
terna assistenza, procurerete un gran vantaggio ai chie-
rici stessi ed alia Casa cui appartengono.
Non tralasciate mai eli raccomanc1are tutta la riser-
batezza nel trattare coi giovani, esaminando se sono
messe ben in pratica Ie norme prescritte.
Anche sulla poverta aprite l'occhio: osservate, non
solo come sono tenute Ie camere, ma se si fanno fre-
quenti viaggi inelividuali 0 collettivi senza vera ne-
cessita; se si fa frequente uso eli vetture pubbliche,
quando si potrebbe fare il tragitto a piecli; se si tien
conto degli abiti. A questo fine fatevi mostrare nei re-
gistri delle pensioni la parte che riguarda il personale
di casa, cioe dei confratelli, per rilevare con qual fre-
quenza si rinnovano gli abiti per certi individui . Che
se non sono tenuti con regolarita, insistete quanta basti
perche si facciano Ie registrazioni a elovere.
Non posso omettere di raccomandarvi anche di
fare qualche visita alla Casa delle Figlie di Maria Ausi -
liatrice, che si trovano nella vostra ispettoria, special-
mente queUe Case clle non hanno ispettrice particolare
e che si trovano piuttosto lontane dalla loro Casa-madre
e che per conseguenza non possono avere che molto ra-

8.7 Page 77

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\\
- 7I -
1 rament e la visita delle loro Superiore. .Nelle v ostre vi-
site mettete in pratica Ie norme prescritte nel capo VI
della distinzione I delle nostre Deliberazioni. Osservate
qu ali difficolta incontrino n el .disimpegno dei loro c10-
veri, nelle relazioni che debbono avere colle autorita
civili ed ecc1esiastiche, ed aiutatele coi vostri consigli a
superarle, riferendovi pero sempre al R ettor Maggiore,
od ai membri del Capitolo Superiore, a cui possono rife-
ri"'si Ie difficolta stesse secondo la loro natura, ed anche
aHa Madre Genera1e od alle Superiore del loro Cap itolo
nelle cose che Ie riguardano . Per qualche t empo po-
t eva i1 Direttore Generale delle Su ore compiere in gran
parte queste visite; m a ora, per l' estensione e moltipli-
cita delle Case, divien e impossibile ad un solo. Sapete che
Ie Suore, qualche volta durante· l'anno, regolannente
devono avere il confessore straordinario. Spetta anche
a voi, d'accordo col Rettor Maggiore od almen a col
lora Direttore Generale, stabilirlo per ciascuna loro
Casa, preferibilmente scelto fra' Sacerdoti Salesiani. Si
dovra per tali Confessori provvedere a tempo dai rispet-
tivi Ordinarii Ie necessarie facolta , se debbono andare
fuori della propria diocesi 0 se non ne {urono gia prece-
dentemente muniti. Si dovra p ure, ove sia d'uopo, rac-
comandarli ai parroci 0 ad altri ecc1esiastici per la ne-
cessaria ospitalita, qu alora debbano fermarsi a pren-
dere refezione 0 riposare fnori della Comnnita Sale-
sianu. Sara pure n ecessario dar loro n orme suI m odo di
comportarsi colle Suore stesse, ascoltandole paziente-
mente in confessione e poco trattenendosi fuori di con-
fessione, per conciliarsi cosi m aggiore confidenza nel-
l' esercizio del Sacro Ministero.
Voi stessi, cari r ·spettori, procurate di non impiegar
troppo tempo nel v isitarle ed ascoltarle. Ch e se si tratta
di Case di Suore annesse a Case Salesiane, date la mag-
gior parte del vostro tempo e delle vostre cure a queste

8.8 Page 78

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J
- 72 -
anziche a quelle, in proporzione dell'importanza e del bi-
sogno delle une e delle altre. Intanto v'invito a prega.re
anche voi perche il Signore m'illumini a fare una buona
scelta del Direttore Generale delle Figlie di {aria Ausi-
liatrice, che dopo la morte del compianto Don Bonetti
pill non ebbero chi 10 sostituisse in tale uffizio.
Eccovi, cari Ispettori, Ie cose che mi stava a cuore
di raccomandarvi: sia vostro studio di meritarvi colla
pratica Ie benedizioni del Signore sulle vostre visite e
fatiche ispettoriali. Intanto non vogliate dimenticare
neUe vostre preghiere il
Vostro AfJ.mo amico
Sac. MICHELE RUA.

8.9 Page 79

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- 73 -
Imposte e ncorso presentato.
N .
Torino . 31 dicembre r8g1.
ear.mi Ispettori, Direttori e Prefetti,
11 Signore ci h a consolati nel cadente anna con t ante
benedizioni, fra cui meritano special menzione l'Inau-'
gurazione dei restauri e decorazioni del Santuario di
Maria Ausiliatrice, il Giubileo sacerdotale di Don Bosco
e Ie feste tanto edificanti eben riuscite che Ii accompa-
gnarono. lVIa per ricordarci che siamo tuttavia neli'esi-
Iio, pennise pure che non fossimo esenti dalle tribola-
zioni; e a voi, che siete alia testa delle Case e dei Collegi
e pill assuefatti alle contrarieta, accennero brevemente
qualcl{na delle tribolazioni con cui n elle v ie eli sua prov-
v idenza ci volle visitare.
Oltre Ia dolorosa prova della p erdita' cotanto sentita
di alcuni m embri fra' pill distinti di nostra Pia Societa,
il Signore ci prova da qualche tempo pennettendo vere
vessazioni da parte dell' Agente delle impost e. Siccome
pero non ci vieta di difenderci, cosl mentre qui ci met-
. tiamo sulle difese, credo opportuno mettere anche voi
al corrente delle cose, per vostra istruzione ed anche
per vostra norma suI modo di comportarvi e di rispon-
dere qualora foste interrogati da persone costituite in
autorita, od anch e solo discorrendo accademic am ente
su certi punti intorno alla costituzione di nostra Societa.
L'agente suddetto nell'Ottobre scorso mando un av-
viso eli tassazion:e all' 01'ato1'io Salesiano, in cui gli ela

8.10 Page 80

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- 74-
carico eli tanti reelditi presunti, non solo di esso Oratorio,
ma delle altre Case el'Italia, eli modo che fa a5cendere il
reddito netto a L. 322.500, ripartito in L. r 05.000 di
Cat. B, e L. 2r7.500 di Cat. C. (r) Qui vi unisco nota
della tassazione relativa a ciascun collegia, affinche
PQssiate conoscere elistintamente quanto ad ognuno
venga attribuito. In vista di tale esorbitanza, dopo
consultati parecchi valenti Avvocati, in t empo utile io
inoltrai un Ricorso alla Commissione Comunale, che
deve giudicare in prima istanza; e qui vi do il sunto che
appunto potd servirvi di norma suI vostro modo di par-
lare in argomento.
P er vostra piLl facile intelligenza premetto anzitutto
che noi davanti Ie autorita civili dobbiamo considerarci
non come religiosi, ma come liberi cittadini, che go-
diamo di tutti i diritti che Ie leggi accordano ai liberi re-
gnicoli. Cia posto, nel Ricorso:
r 0 Cominciai a provare che l' Orat01'io Salesiano giuri-
dicamente non esiste, non essenelo riconosciuto come
ente morale, e pera, come non puo possedere, ne
ereditare, cosl. non puo essere colpito ela alcuna imposta.
Se si giudica doversi imporre tributi eli qualsiasi ge-
nere, si colpiscano i proprietarii e non il corpo che non
ha esistenza legale;
e 2 0 Ho provato come l' Oratorio non u n'associazione
imponibile, cioe non e eli quelle associazioni che, avendo
uno scopo benefico, intellettnale, filantropico, tuttavia
sono sotto certi aspetti soggette all'imposta eli Ricchezza
lVIobile. La Giurisprudenza italiana concorelemente ha
sempre ritenuto che Ie associazioni dell'indole della
nostra mancano di cia che forma il carattere essenziale
delle societa commerciali, non avendo per fine eliretto
(1 ) Si denomina reddito di Cat. B. quello che e merge dal-
l'eserci zio delle profess iolli, e eli Cat. C . quello che s i cOlllputa
sllgli stipencli c1egli impiegati,

9 Pages 81-90

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9.1 Page 81

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- 75 -
il guadagno; e pera non e soggetta ad imposta di Ric-
chezza Mobile. 11 che viene da me dimostrato con cita-
zione di varie Sentenze della Corte di Cassazione.
Premesse quelle due asserzioni passo a dichiarare :
3 0 L' A uion01'nia di ciascun I stituto Salesiano, nego
cioe che l'Oratorio Salesiano eli Torino comprenda tutti
gli I stit uti inelicati nell'avviso elell'Agente delle Tasse,
e che essi abbiano qui una seele centrale, come dovreb-
bero avere per legittimare l' accentramento di tutti i
loro reelditi in Torino. Essi sono altrettanti Oratorii eel
Istituti, c1iversi fra loro eli nome, eli scopo e eli carattere.
Appartengono a diversi proprietarii non legati fra loro
ela nessuno statuto eli societa. commerciale; come nes-
suno di essi costituisce uno stabilimento industriale
ma tutti sono Case eli eelucazione, rispettivamente auto-
nome, che elall'Oratorio paterno eli Torino, donde pro-
vengono e non elipendono, ricevono soltanto l'indirizzo
morale, disciplinare e elidattico. Nella parte economica
eli ciascuno di essi l'Oratorio non ha ingerenza. Ciascuno
eli loro vive eli vita propria, eli e1emosine e eli economie
sulla tenue retta pagata elagli alunni che Ii frequentano;
e con questi cespiti paga Ie imposte, fra cui primeggiano
Ie fondarie che sono iscritte a nome non gia dell'Ora-
torio, il quale non esiste legalmente, ma dei singoli com-
proprietarii dei terreni e dei fabbricati, elove hanno sede
gl'Istitut i. - A prova della mia asserzione unii gli av-
visi elelle imposte eli ciascun a Casa.
Per vostro confidenziale maggiore schiarimento ag-
giungera che se talvolta io vengo in soccorso alle Case,
come pure se talvolta ricevo qualche soccorso elalle
Case, cia si fa non in virtLl di alcuna legge civile, ne di
alcuna convenzione che possa aver forza in facC'ia alle
leggi, ma spontaneamente, come un inelividuo qualunque
verrebbe in aiuto di altro individuo.
Intanto ho recisamente contestato Ie a llegazioni de1-

9.2 Page 82

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- 76 -
l'Agente quanto all'importo dei redditi di ciascwl Istituto
40 Dimostrai parimenti che la Commissione Comu-
nale di Torino, che deve giudicare sopra l'accentra-
mento fatto dall'Agente, e incompetente, trovandosi gli
stabilimenti accennati dall'Agente quasi tutti fuori di
Torino, pero fuori della giurisdizione di questa Com-
missione.
Ecco in sunto i1 Ricorso da me presentato alla Com-
missione Comunale. Finora non si e ancora radunata per
decidere, e percio mentre vi raccomando di prendere
norma, da quanto vi ho detto, suI modo di rispondere
qualora foste interrogati, vi raccomando pure di innal-
zare fervide preghiere al Signore, affinche, illuminando
i membri della Commissione suddetta ed ispirandoli a
sentimenti di equita, ci liberi dalle pretese dell' Agente,
che sarebbero per questa Oratorio una vera sciagura.
Riponendo sempre in Dio e nella protezione di Ma-
ria Ausiliatrice ed anche di Don Bosco la mia fiducia, cor-
dialmente vi saluto professandomi sempre
Vostro AtJ.rno in C. C.
Sac. MICHELE RUA.

9.3 Page 83

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- 77-
LOCALITA
Spiegazione
Reddlto dl catogorla
IB IC
I. TORINO
Via Cottoleltgo
N" 32
(I)
Collegia c he contu 800 e pill g iOYHui.
V i s' insegna e sj eserci ta Sl1 vasta
scala la T'ipografia , la Stamperia, Ia
Stereotipia, la Fonderia eli caratte ri,
la Litog rafia, la Calcog ra fia, la L e-
galaria, l' arte del Faiegname. Parte
del Fabbro - ferra io, del Sa rto, del
Calzolaio ecc. - V i s' insegnano Ie
Lellere, la Musica e iI Di segno.
Si elevallo i redditi precedenli eli
Cat. B di L. ro,ooo e di Cat. C di
L. 8,000 a .
L.
50,000 30,000
2. Idem
COI'SO Vitt01'io
Emanllele II.
S uccu rsale del suddetto Collegiu pri ll -
cipale. - E capace eli N . 200 g io-
vani. - L ibreria aperta cIa qua1che
a nll O. Completo d eposito di lulle Ie
edi z ioni sales iane, eli li bri el i litur~
g ia, ascetici, scolasti ci. di amen a let-
tura. - Pubblicazioni musicali sac re
e profane. - Copioso assorli men to
di oggeLti relig iosi. - R icco depo-
sito eli carta comune, ad usa delle
sc uole e comme rci ale . - Legatoria
di libri eli ql1aiunql1e genere, se l11 -
piice e d i Ili sso. - N . 6 pubblica-
zioni periodiche ed abbuonamenti ,
ecc. ecc. . .
· })
25,000
8,000
3. Idem
Val Salice
(fl'. Torino)
4. FAENZA
5. ESTE
Islituto capace eli 400 alunni. - Due
Corsi: l'uno e ie me ntare e l' allro gin-
nasiale. Pel so lo personale . .))
Istituto salesiano composto eli N. 155
alunni j pel solo pe1~so1tale
· })
Collegio-Convitto Manfredini - Alun-
ni N. ' 70 . - Pel solo personale
composto eli un Direttore, di cinque
insegnanti e eli nove Isti tutori. . »
16,000
9,000
r1:i,ooo
6. MATH!
Cartiera. precedentemente tassata nel
Comune di Mathi in base al reddito
di Cat. B d i L. 5800 sponta neamellte
den uncia te clal Con tribue nte sill dal
1883, che si eleva a
·»
ro,ooo
6,000

9.4 Page 84

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LOCALITA
- 78 -
Spiegazione
Reddito di eategoria
B
C
7. CHIERI
8. VARAZZE
Istituto fe l11l1linile conclotto d a una
Direttri ce e d i verse Maeslre; Pel
so lo · p e r s o n a l e
. L.
Collegio Don Bosco composto d i N.
r30 cOl1vittori. - Pel solo personate
diretti vo eel in segnante
9. ALASSIO
Coll egia composto eli 180 convit tori.
- Tre Corsi: E lementar e, G inll a-
s iale e Liceate. - Pel solo pe1~sollale
dt'reUivo cd iusegnante . . . . )~
10. MASCALI
NUNZIATA
Collegia COllVitto fel1lll1illile affida to
a m aestre approvate cia! Governo. -
Pel solo pe1~sonale i1lsegnante . »)
II. RANDAZZO
Collegia Salesiano. - Convittor i 39.
- Corsi Elemenlari e Ginn3siali. -
Scuole serali. - I nsegnamento affi-
dato aN . 4 maestr i pel Corso E le-
men tar e, aN. 5 Professori pel Gi 11-
nasio eel aN . :2 maestr i per Ie Scuole
E le m en tad estern e . - II Com une
paga il contributo di L. 9,000 . . »
12. NIZZA
MONFERRATO
l stituto de lle Salesialle . - Conta I26
eelucanele (oItre a 100 aItre che d esi-
d e ra no farsi 1l10Ilache). Pel solo per- ~
sonale d iretti vo eel inseg nante. . »
13. VALLECRO SIA
I stituto composto d i N . 32 alunni. -
Pel· solo Personale direttivo ed inse-
gna nte (due maestri e tre m aestre) »
14. BORGO
S. MARTINO
Coll~gio Don Bosco. - Conta circa
240 alunni. - lnsegnamento E le-
me ntare e Ginna siale. - Pe l solo
personaie direttivo eel insegnante
(N. 20 im piegati tra insegnanti ed
assisten ti)
.»
15. FIRENZE
Via
F1'a Angelico, 8
Collegia Salesiano cbe conta N . roo
alunni, cioe: N. 70 del Corso infe-
I-jore e N_ 30 de l Corso superiore. -
P el solo personale composto de l D i-
rettore S ig. D. FEBRARO STEFANO e
di N. 5 Maestri . _
..»
4, 000
7,700
1 2,000
3,000
9,000
12,000
6,000
25,000
8,0001

9.5 Page 85

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LOCALITA
- 79-
Spiegazione
Reddito di calegoria
B
C
16. SAMPlER·
DARENA
17. PARMA
18.
TRECASTAGNJ
Collegio di S. Vin cenzo. - Sta bili-
me nlo fiorelltiss imo in v ia eli illg ran-
dimento. - Alli e vi N . 250. - CO Il -
siste in Laboratorii di Tipog rafia,
Libre ria, Legatoria,Faleg nami , Fab-
bri -fe rra i, Calzole ria, Sartori a
1..
20,000 27,800
Collegia Salesiano c he conta N . 74
aiullni cOl1v ittori, oltre gli a lullni
esterlli. - In segnal11 e nlo Ele me nta re
e Ginnasiale in conformita dei pro-
gral11 llli e regola me nti governativi.
- Pel solo pe rsonale dire lti vo ed
in segnante .
, • . »)
TO, OOO
Collegia contenenle N . 46 aiulllle. -
Pel solo perso ll aie CO lllposto eli una
D ire ttr ice e eli N . 4 maestre, re tri-
buite co me Ie maesl re cOlll una li . )}
6 ,000
Totale L. 105,000 217,500
Avvvertenze.
( r) Ne i reeleliti eli cu i al N. 1 e 2 l'Age nzia h a co mpreso tutti i reel-
diti eli ca tego ri a Bee p e rtin e nti a ll ' inelu stria tipogra fi ca e libra ri a in
ge ne re, ese rcitate dall'Oratorio Sales ia no , tanto n e lla seele prillcipal e
eli Torino, quanto Il ell e sll ccursali ela esso t e nute in altri paesi 0
citta el e l Regno e pre ci ~am e n te !l e i comun i el i S. Be ni g no e Vall ecrosia,
e ll e ll e c itta eli Lucca , Spez ia e Fire ll ze.
r r eeleliti eli cui al N. 1 e 6 si propongono in rettifica a il e soml11e
preceele ntemente accertate e cosi p er g li effetti elel1 'i m posta J892 . Tutti
g li a ltri s' intenelo no acce rtati e,1: nov.o a 11 0rm a e pe r g li effetti eli- cu i
all'articolo S9 e1e lla legge 24 agosto 1877 .

9.6 Page 86

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- 80-
Invito al Capitolo Generale.
N . 10 .
Torino, Solellnitit eli S. Giuseppe 1892.
8aris,simi Direttori,
Come sapete, si compiono III settembre prosslmo
tre anni, dacche fu raccolto a Valsalice, per la prima
volta, dopo la morte del venerato nostro Padre Don
Bosco, il Capitolo Generale, e nelle prossime .vacanze
autunnali, secondo che e stabilito dalle nostre R egole
al capo VI, art. 3° e 4°, si deve nuovamente radU11are.
Con questa lettera intendo di darveue l'avviso ufficiale,
affinche, d'accordo coi Confratelli che si trovano in cc-
testa Casa, possiate studiare quanto si credesse meglio
a gloria di Dio, a vantaggio delle anime e dena Pia nostra
Societa, pel suo consolidamento e sviluppo progressivo
ed infine per il profitto spirituale e scientifico de' suoi
membri.
Mentre fin d'ora mi rallegro al pensiero di trovarmi
fra breve in mezzo a color~ che formano il mio braccio
.principale e Ia mia consolazione, sento il bisogno di
raccomandarvi che si vogiia consacrare qualche tempo
nello stu dio delle cose che vi parranno opportune pei
fini suddetti. Imperocche tutti dobbiamo preoccuparci
di cia che volle affidarci Don Bosco, se vogiiamo sempre
esser chiamati di Lui figli e discepoli.
Secondo Ie norme segnate nelle Deliberazioni Dist. I ,
parag.
I,
ar t .
rO
,
prendono
parte
al
Capitolo
Generale
il Capitolo Sup eriore, gl'I spettori ossia Visitatori, il
Procuratore GeneraIe, i Direttori delle Case ed i Maestri

9.7 Page 87

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-- 81 -
dei novizi. POSS0110 anche il1vitarsi i semplici socii pro-
fessi laici od ecc1esiastici, quando si trattano argomenti
in cui talmlO abbia perizia speciale, ma questi avranno
solo voto consultivo. Dai luoghi di Missioni estere verra
ogni Ispettore od un suo delegato con uno elei Diret-
tori della propria I spettoria 0 provincia, scelto elall'I spet -
tore stesso, d'intelligenza col Rettor Maggiore.
Secondo Ie deliberazioni dei precedenti Capitoli,
qu alche mese p rima dev' essere da me nominato un R e-
golatore del Capitolo Generale, affil1che per tempo a lui
possano essere mandate Ie osservazioni e Ie p roposte che
ciascuno dei C:onfratelli avra a fare, ed io desigl10 e n o-
mino a tal ufficio il nostro carissimo Confratello Don
Francesco Cerruti, Consigliere scolastico della Pia no-
stra Societa.
"-
Procurate aelunque eli speelire a lui qualch e tempo
prima quanto giuelicherete degno di essere preso in con-
siderazione. Devo qui far notare ch e tutti i Confratelli,
potranno fare proposte, eppero raccomanelo ai Diret-
tori che ne Ii avvisino, eel a suo tempo ne manelino Ie
osservazioni. Quanto al tempo eli spedire al Regolatore
le proprie proposte ed osservazioni, le Deliberazioni
(Distinzione I , art. 2°) dicono che si mandino almena
due settimane prima dell' apertura del Capitolo Generale;
io v'invito a spedirle il pili presto possibile, affinche si
possano ordinare e proporre allo studio delle Commis-
sioni che verranno designate per Ie varie materie a trat-
tarsi.
Come avete potuto vedere la nostra P ia Societa,
benedetta da Dio, ha in qu esto spazio di tempo allar-
gato il campo delle sue ·operazioni, e penetro in terre
finora ad essa non conosciute, ed inesplorate. Ma non
bisogna che noi dimentichiamo che l'avversario d'ogni
bene vigila sempre e non desiste dalle malign e sue im-
prese anche a danno nostro. Sorge quindi naturalmente
Lettcre di D. Rua
6

9.8 Page 88

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- 82 -
in noi la necessita di tener viva la nostra fede per ren-
dere inutili i suoi malvagi intenti, e provvedere al nostro
progresso, assicurando cosi ogni giorno piLl la nostra san-
tificazione. A cia sara mezzO efficace i1 nuovo Capitolo
Generale che si dovra tenere nel tempo che verra poi con
precisione determinato dal sullodato Regolatore.
Sicuramente l'opera nostra che tende alla gloria di
Dio, dovra essere opera tutta: sua, e non conviene che noi
ci crediamo capaci di fare qualche cosa di buono da noi
soli; per la qual cosa vi esorto colle parole dell'apostolo
S. Paolo che opportunamente mi vengono alla memo-
ria: Ut non si1'l~us fidentes in nobis, sed if], Deo (1) .
Percia preghiamo il Signore delle misericordie che
voglia benedire la nostra futura opera di edificazione,
ci aiuti, ci illumini, affinche c0la raccolti in un unico
pensiero, lavorando tutti ad un solo e· medesimo in-
tento, possiamo determinare quanto sara per ridondare
a maggiore sua gloria e a suo tempo rendergli 1e dovute
grazie pe' suoi doni e 1a sua amorevo1e assistenza.
Un'a1tra cosa di molta importanza si ha da fare in
que1 medesimo Capito10 Generale, 1a quale merita tutta
1a nostra sollecituc1ine, ed e 1a elezione dei membri del
Capito10 Superiore. Siccome e stabilito dal Rego1amento,
io ve 10 notifico pure fin d' ora; e vi esorto a procurare
di raccogliere i1 vostro pensiero su quelli che in Domino
vi sembrano meglio adatti all' ardua 10ro missione, di
essere cioe i Superiori di tutta 1a nostra Pia Societa. E
per ottenere maggiori 1umi desidero che raccomandiate
che si preghi da tutti per questa santo fine.
Secondo'i1 Rego1amento per l' e1ezione dei membri del
Capito10 Superiore (Delib. Dist. I, par. II, art. 7), tutti
i Direttori raduneranno i professi perpetui della loro
Casa e insieme con un socio da questi e1etto si recheranno
alla futura e1ezione.
( r) II Co' r. I, 9.

9.9 Page 89

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- 83 --
10 spero che 10 spirito di Don Bosco ci assistera"
come per altre occasioni in questa specialmente, e che
dal P aradiso, dove speriamo che gia si riposi in Dio,
si l11anifestera sempre meglio Ira noi, eche dal prossimo
Capitolo Generale, come verranno fatte proposte, ri-
fiessi e consigli per il maggiore sviluppo della nostra Pia
Societa, COS! saranno eletti 0 rieletti quei membli pel
Capitolo Superiore, che seguendo Ie sante e gloriose
tradizioni dei t empi passati, continueranno ad essere il
comune sost egno della Pia Societa, ne dilateranno i be-
nefizi, ed a tutti i Confratelli saranno bell'esempio e
guida,
Mentre in quest a fausta occasione posso con since-
rita di cuore dirvi che non cesso g1'atias agens pro vobis,
memoriam vestri jacie11S in orationi bus meis (I) , r ac-
comando a tutti voi di non dimenticare n elle fervide
vostre orazioni la povera anima mia.
S. Francesco di Sales, nostro glorioso titolare, ci ot-
tenga da Dio che regni tra n oi 10 spirito di m ansu etu-
dine e di pace, e Maria Ausil-iatrice ci benedica e ci ot-
tenga dal t rono di grazia e di potenza, ove la colloca-
rono i suoi meriti, di poter corrispondere alla santa
n ostra vocazione,
Atf,mo Amico in G, C.
Sac. MICHELE R UA-
(I) Ephes I , 16.

9.10 Page 90

▲back to top
- 84-
Ringraziamenti degli augurll.
Torino, 26 giugno i 892.
Miei cari,ssimi fig(i in G. 8.,
Sa(esiani, a((ievi e famigti,
Ho ricevuto con molto piacere Ie individuali e col-
lettive vostre felicitazioni ed augurii pel giorno Ono-
mastico di S. Giovanni. 10 vi sono molto riconoscente
delle preghiere e Comunioni per me fatte. Ora per mezzo
del Sig. Direttore di cuore vi ricambio centuplicati gli
augurii: ed a mia volta prego il Signore a spargere so-
pra di voi tutti l'abbondanza delle sue grazie e benedi-
zioni.
Spero che il nostro caro Don Bosco, alla cui festiva
commemorazione era specialmente diretta quella so-
lennita, unisca Ie sue potenti preghiere a convalidare i
miei voti. Noi intanto studiamoci di conservare sempre
viva la memoria dell'amatissimo Pame praticandone
. i salutari insegnamenti. Stimiamoci fortunati di essere
suoi figli ; ma in pari tempo sia nostra cara premura di
portare degnamente tale titolo, non solo in collegio,
ma dovunque ci troviamo.
Gradite i miei cordiali saluti con cui fin d' ora vi au-
guro buon termine dell' anna scolastico e liete e sante
vacanze, e credetemi sempre
Vostro Af}.11W in G. C.
Sac. MICHELE RUA.
P . S. Per farvi partecipare anche da lontano a li a Iesta com-
memorativa, vi spedisco l'inno che venne stupendamente I11U-
sicato per la circostanza. Vi spec1isco pure copi a d ell a c1i5tribu-
zione clei prossim i spiri tu ali esercizi.

10 Pages 91-100

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10.1 Page 91

▲back to top
- 85-
Relazione del sesto Capitolo Generale
e delle nuove Ispettorie.
N . II.
Torino, II nove lllbre 1892,
Festa eli S. Ma rtin o Vescovo.
earissimi fig(i in G. e.,
Vanno scolastico 1891-92 poc'anzi t erminato fu
ricco per noi Salesiani, Figli eli Don Bosco, di tanti
fausti avvenimenti, pei quali c'incombe it dovere di
rendere a Dio Ie pitl vive grazie. Pitl volte in quest'anno
abbiamo avuto la beneclizione del Sommo Pontefice; e
questo ci fu veramente caparra delle benedizioni di
Dio. Infatti occorse in quest'anno il Giubileo delle
Opere Salesiane, che venne celebrato in quasi tutti i
nostri collegi con solenne pompa religiosa; ebbe luogo
l'inaugurazione delle decorazioni del Santuario di Ma-
ria Ausiliatrice, celebrata con un intero Ottavario di
feste Ie pitl divote e gioconde,- come avet e potuto rile-
vare dal BoUettino Salesiano ; si fondarono parecchie
nuove Case ed Oratorii festivi, che presero tosto a pro-
durre frutti consolanti, eben si puo dire che in questo
anno. giubilare l'umile nostra Societa pote piantar nuove
t ende, non solo nell'Europa e nell'America del Sud, m a
eziandio aprire il primo anna scolastico nell' Africa e
nell'Asia e concretare definitivamente la sua entrata
nell' America settentrionale, che si effettuo colla recente
spedizione di Missionari per la citta c1i Messico. E pure
in quesfanno che l'Ospizio del S. euore a Roma venne
portato al punto da poter accogliere pitl centinaia di po-
veri fanciulli, e si poterono compiere parecchie altre

10.2 Page 92

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- 86-
fabbriche ed acquisti che diedero ad Ospizi nostri, gia
esistenti, un grande sviluppo.
Non posso poi tacere l'avvenimento per noi tanto
importante del Capitolo Generale della nostra Pia So-
cieta accompagnato da1I' elezione dei membri del Ca-
pitolo Superiore, e di questo appunto intendo parlarvi
in modo speciale in questa mia circolare, nutrendo
dolce fiducia che per Ie deliberazioni che vi si presero,
potra riuscire fecondo de' p iLl considerevoli vantaggi
per la n ostra Pia Societa, per la gloria di Dio e pel bene
. delle anime.
Nella
a
I
riunione
ho
dovuto
con
dolore far
rilevare
come il Signore dopo l'ultima elezione, che ebbe luogo
nel 1886, n e' suoi imperscrutabili giudizi ci privo del
nostro carissimo Padre Don Bosco, e di un altro dei
membri piLl importanti, nella morte del pur carissimo
Don Giovanni Bonetti; ma ebbi pure la consolazione di
far conoscere che, per compensarci delle dolorose per-
dite, moltiplico in modo straordinario la nostra . Pia
Societa e Ie sue opere. Si constato infatti coi cataloghi
a a mano, C le i m em r ' d' essa , dal 86 al 92 , in un ses-
sennio, furono p ili che duplicati , come pili che duplicate
furono Ie Case loro affidate e Ie opere da loro intraprese.
Col che si viene a scorgere come si verificarono Ie parole
del nostro amato P adre, allorquando discorrendo nel di-
cembre 1887, cioe pochi giorni prima di porsi pel l'ul-
tima volta a letto , diceva a certi Cooperatori che da
lontano eran venut i a fargli visita: pregate affinche
io possa fare una buona morte, perche andando in Pa-
radiso io potro fare molto di pili pe' miei figli e pei po-
veri giovani, di qu el che io possa fare qui in terra.
Sull' esito dell'e1ezione ed intorno alle varie sedute
vi do qui un breve rendiconto col trascrivervi testu al-
mente il verbale eli conc1usione, che venne firmato dal
Capitolo Superiore e da tutti i Direttori presenti.

10.3 Page 93

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87 -
« L' anno del Signore 1892 e alle 5 pom. del 29
Agosto, ebbe principio il sesto Capitolo Generale nella
Casa nostra di Valsalice presso Torino e nel modo st a-
bilito dagli articoli 6 e 7 del relativo Regolamento, Ca-
pitolo presieduto dal R ev. Rettor Maggiore, Sig. Don
Michele Rua, e coll'assistenza eli Mons. Cagliero Gio-
vanni , Vescovo titolare eli Magida, Vicario Apostolico
della Patagonia, Vicario Generale delle Case Salesiane
d' Am erica, e Direttore Spirituale em erito della nostra
Pia Societa. Vi presero parte i membri del Capitolo Su-
periore, eccetto il Consigliere Don Celestino Durando
in missione nelle nostre Case di P alestina; il Procura-
tore Generale, gl'Ispettori, Piemontese, Ijgure, Fran-
cese, Romano , Uraguayo-Brasiliano; e i D irettori delle
Case particolari quali sono sotto notati. Furono .eletti
Segretarii: D. Borio Erminio e D. Bensi Giovanni ,
Segretario minutante, D. G. B. Lemoyne, Segretario
del Capitolo Superiore. Gli schemi proposti erano sette
affidati ciascuno, per l' esame e la relazione, a particolari
Commissioni, secondo 10 st ampato spedito aIle nostr e
Case. Sei furono discussi e risolti, uno, quello cioe ch e
rigu arda il Regolamento pei Noviziati e gli Studentati
dei Chierici, fu rimandato al Capitolo Superiore per un
maggiore studio. Nel mattino del 31 di detto Agosto,
ebbe luogo l'elezione dei Membri del Capitolo Sup eriore
e del Maestro dei Novizi. I votanti erano cento. L'ele-
zione riu sel come segu e:
D . BELMONTE DOMENICO r'ieletto Prefetto.
D. ALBER A PAOLO d etto Direttore Spirituale.
D . SALA ANTONIO 1'ieletto Economo.
D. CERRUTI FRANCESCO 1'ieletto Consigliere.
D. DURANDO CELESTINO rieletto Consigliere.
D. LAZZERO GIUSEPPE rieletto Consigliere.
D. BARBERIS GIULlO l'ieletto Maestro dei Novizi.

10.4 Page 94

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- 88-
Le conferenze t enute furono 12. Al cominciar di cia-
scuna di esse il Rettor Maggiore leggeva qualche passo
dei ricordi confidenziali del nostro sempre carissimo
Don Bosco, ricordi accolti con generale af£ettuoso en-
tusiasmo . I1 Capitolo Generale termino la ser a del sei
settembre; e si conchiuse col canto del Te-Deum e con
la Benedizione del SS. Sacramento ).
L e deliber azioni , prese neUe varie sedute, verranno
fni breve coordinate con quelle dei precedenti Capitoli
Generali; e sar anno a suo tempo spedite a tutte Ie Case
affinche servano di norma comune nell'osservanza delle
nostre sante Costituzioni e nel modo eli comportarci
nelle varie circostanze della vita.
Alcune deliberazioni particolari pero prese da me,
fuori delle sedute, non senza consultare il Capitolo Su-
periore, giudico opportmi.o manifestarle fin d' ora. Sa-
pete ch e il compianto nostro Confratello Don Giovanni
Bonetti non solo era catechista della nostra Pia Societ a,
rna ancora mio Vicario· Generale, riguardo la Congrega-
zione delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Dopo oltre un
anno eli .aspettazione e di preghiere, ho giudicato con-
veniente nel Signore affidare quest'ufficio al nostr o
Confratello carissimo Don Giovanni Marenco che era
prima I spettore nella Liguria. In t ale sua nuova carica
ora 10 presento a voi, affinche nelle cose ordinarie ri-
guardanti Ie F iglie di Maria Ausiliatrice e Ie lora opere,
a lui vi indirizziate. Egli poi, chiamato a dimorare al
mio fi anco, potra con facilita quando occorre, conferire
con m e e con gli altri membri del Capitolo Superiore
degli interessi spirituali e temporali della suddetta Pia
Congreg a zi o ne .
P el moltiplicarsi delle nostre Case nella Spagn a e
sulle coste m eridionali dell'Oceano Pacifico, parve pure
conveniente creare due nuove I spettorie, la Spagnuola
e la Pacifica. COS! che si dovette pensare a provvedere

10.5 Page 95

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- 89 -
tre nuovi Ispettori, uno per l'Ispettoria Vgure e due
rer Ie nuove Ispettorie. Implorati pertanto i lumi del
Signore, ci parve conveniente destinare per 1'Ispettoria
Ligure il carissimo. Confratello D. Tamietti che era
prima Direttore del nostro collegio Manfredini in Este,
per la Spagnuola il carissimo Confratello D. Filippo
Rinaldi, Direttore dell'Ospizio del Bambino Gesu in
Sarria presso Barcellona, come quegli che trovandosi
pill vicino alIa sede del Capitolo Superiore, facilmente
puo tenere l'ordinaria corrispondenza e di pitl, essendo
gia Direttore di Casa di arti, mestieri e studi, trovasi in
situazione adatta per fare di sua dimora la Casa ispet-
toriale. Per la Pacifica destinammo il carissimo Con-
fratello Mons. Giuseppe Fagnano, Prefetto Apostolico
della Patagonia Meridionale, Terra del Fuoco ed Isole
Malvine, uno elei piu antichi Salesiani che fece parte della
prima spedizione eli Missionari Salesiani in America.
SebbenEl piu lontano geograficamente dalla sededel
Capitolo Superiore, per la corrispondenza trovasi in
condizione piu vicina e piu comoda che non Ie altre
Case su quelle coste. Essi pure presento a voi tutti, 0
cari Figli in G. C., per comune informazione e perche
sappiano Ie Case di ciascuna delle tre Ispettorie a chi
rivolgersi, come a lora immediato Superiore.
Non occorre che io vi raccomandi il rispetto, l'af-
fezione, 1'obbedienza che e dovuta a tutti i Superiori e
specialmente agli Ispettori, che conosco benissimo quanto
i buoni Salesiani siano forniti di tali virtu, e come tutti
sappiano riconoscere nella loro persona, non solo il rap-
presentante del Superiore Maggiore, ma illoro fielo amico
prudente consigliere, tenero padre, anzi il rappresen-
tante eli Dio stesso.
Piuttosto raccomandero la diligenza e l'esattezza
reciproca nella corrispondenza epistolare ordinaria e
specialmente nella mensile e trimestrale, che si ha da

10.6 Page 96

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90 -
t enere tra i D irettori ed I spettori , t ra questi e i varii
m embri del Capitolo Superiore. Questa diligenza ed esat-
t ezza, mentre dimostra 1'interesse e l' affetto che si nu-
tre pel buon andam ento della nostra Pia Societa, ri esce
di grande conforto ai Confratelli ed anch e di gr ande
sollievo ed aiuto ai Superiori.
Giudico qui opport uno ll ntificarv i che d'ora avanti
anche Ie Case delle F iglie di Maria Ausiliatrice saranno
divise in I spettorie colla stesso ordine delle Case Sale-
siane, come apparira dalloro cat alogo ch e si avra cnra
di diram are agli I spettori e ai Direttori. L' aumento m e-
raviglioso delle loro Case e la gran de distanza delle une
d alle altre ~endono impossibile a me ed al mio Vicario il
visitarle e p rovvedere alle loro necessita con quella
p ront ezza.ch e e conveniente. Cosl gl'Ispettori in nostro
aiuto resteranno incaricati di p rendersi cum di esse,
specialmente per cio che concerne il loro profitto spiri -
tuale, la scelta dei Direttori delle lora anime e dei CQll-
fessori straordinari. Questo non impedisce che abbiano
anche delle v isitatrici, con cui possano corrispondere a
cui rivolgersi in cose particolari, rigu ardanti l' ammini-
strazione delle loro Case, Ie relazioni t r a lor o e col loro
Capit olo Superiore. Anzi e nostra intenzione che anche
tra loro si m antengano sempre p ill vive Ie relazioni per-
sonali ed epist olari.
Ora dopo avervi comunicat e Ie pr ecedenti notizie,
mi rimarrebbe un b en gradito dovere a comp iere, quello
cioe eli rispon dere particolarmente alle tante care let-
tere che ricevetti n el corso di qu est' anno, specialmente
nell'occasione della festa di S . F r ancesco di Sales, di
P asqua, dell'Apparizione di S. Michele all'8 maggio,
di S. Giovanni Battist a e di S . Mich ele Arcange10 il 29
settembre. Ma mi e impossibile, com e ben 10 potete com-
prendere. L eggo v olentieri queste letter e, specialmente
se non sonG troppo p rolisse, m a poi con mio rincresci-

10.7 Page 97

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- 91 -
mento non trovo il tempo per risponelere a ciascuna.
Per buona ventura scorgo che in t ali lettere eli au.gurio
non trattasi quasi mai eli affari a cui si richieda eli ne-
cessita risposta, e COS! resta alleviata la mia pena eli ·non
potervi riscontrare almeno con qualche biglietto. Ora
pero mi valgo elella presente per ringraziarvi tutti col-
lettivamente, assicuranelovi che vi sonG ben riconoscente
elelle t estimonianze eli affetto e elelle proteste el' obbe-
elienza e eli attaccamento alla nostra Pia Societa eli S.
Francesco eli Sales. D al canto mio v i accerto ch e tutti
vi amo gr anelemente n el Signore, elesielero eli tutto cuore
la vostra etema salvezza e tutte Ie gr azie spirituali e
temporali che possono contribuire al conseguimento
elella meelesima; eel a t al fine ogni giomo tutti vi rac-
comanelo al Signore eel al1a SS. Vergine, Aiuto eli tutti
e i Cristiani particolarment e, ben possiamo elirlo, Aiuto
nostro, n ostro sostegno, nostro conforto.
Faccia il Signore che possiam passare santamente
questo nuovo anna scolastico, sempre nella su a grazia
e lavor anelo ognora ~l1a sua m aggior gloria come elegni
figli eli Don Bosco, che COS! bene seppe impiegare tutto
il tempo eli sua vita e che ci lascio scritto sulla su a e no-
stra baneliera: T empe11anza, Preghie11a e Lavoro.
Gradite i miei coreliali saluti con cui godo ripet enni
AfJ.rno Amico in G. C.
Sac. MICHELE R UA.
p . S. I S igg . Dire ttor i 50no invitati a darne le ttura in ge-
neral e co nfe renza la ra c10m e lli ca dopo il ri cev im ento .
AVVISO.
Rimeclio ad un' omissione occorsa nella Circolare
dell' II novembre r892. Per l'elezione avvenuta del ca-
rissimo Confratel1o Sac. Paolo Albera a Direttore spi-
rituale eli nostra Pia Societa, rimaneva vacante il posto

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- 92 -
d'IspettOle delle nostre Case di Francia. Vi notifico ora
che a tale uffizio venne e1etto il carissimo Confratello
D. Giuseppe Bologna che era gia stato Direttore della
Casa di Marsiglia, finche non fu Casa ispettoriale, e che
ultimamente era Direttore a Lilla.
Vostro atf.mo in G. C.
Sac. MICHELE RUA.

10.9 Page 99

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- 93
Nornle per gli esercizi spirituali
dei giovani.
Torino, I Ill arzo 1893.
<2arissimo DireHore,
I1 Signore st a per concedere ai giovani della tua Casa
una grazia segnalata: fra poco 'essi avranno la comodita
di fare gli spirituali esercizi. Gia gli Ispettori hanno
scelti quelli fra i nostri Sacerdoti che sembrano pi\\.l
adatti a questo importantissimo ministero, e d'accordo
coi Direttori hanno fissato il tempo pit.l opportuno per
questo sacro ritiro,
Conosco 10 zelo con cui tu lavori alla salute dei gio-
vanetti alle tue cure affidati; son certo percio che nulla
ommetterai di cio che puo contribuire al buon esito di
questi esercizi; tuttavia ho pensato di richiamare aHa
tua memoria alcune norme che, messe in pratica, ne
renderanno i frutti pili abbondanti e pit.l duraturi,
I. Egli e anzi tutto necessario d'inspir~re ai tuoi
allievi la pili alta stima degli esercizi spirituali che sono
veramente tempus acceptabile..... d,ies sahttis (S. Paolo,
II. Cor. VI) .
L 'esperienz a ci insegna che essi sono pit.l fruttuosi
quando i giovani furono m eglio preparati. Conviene
percio che tu ne parli qualche tempo prima special-
mente nel cliscorsetto della sera, e che tu faccia pregare
perche tutti profittino di questa grazia .
2. I1 giorno prima dell'apertura mi sq.rebbe caro che
t u facessi una conferenza ai Confratelli, per dire loro
che il risultato clegli esercizi dipende in gran parte da

10.10 Page 100

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- 94-
10ro. Esortali percio a non mancare ad alcuna pratic a
di pieta, a sorvegliare con zelo i giovani specialmente
i piu dissipati, a raccol11andare dappertutto il r accogli-
mento ed il silenzio, e raccontare qualche esel11pio edi-
ficante durante la ricreazione.
3. E bene che ::.I'incol11inci presto a confessare, af-
fil)che ciascuno abbia tutta la facilita sia pel t empo, sia
per la scelta del confessore.
4. Mi farebb e piacere infine che si mandasse una re-
lazione degli esercizi al Direttore Spirituale della Con-
gr egaz ion e.
5. Siccome poi 0 tu stesso od altri Sacerdoti della
tua Casa dovrete dettare gli esercizi in qualcuno dei no-
stri istituti, v orrei raccomandarvi alcune cose della
massima importanza.
I predicatori siano b en persuasi ch e non possono
far nulla da se; ricorrano quindi con fervorosa pre-
ghiera al Padre dei lUl11i , per ottenere il favore di far
un po' di bene alle anil11e e di essere l11eno indegni stru-
menti delle misericordie del Signore.
Si preparino bene Ie loro istruzioni e meditazioni ,
addattandosi ai bisogni delloro uditorio.
Per Ie meditazioni si prendano per argol11ento, per
quanto e possibile, il fine dell'uomo, il peccato, la morte,
il giudizio, l'inferno , la parabola del figliuol prodigo 0 si-
mili.
Per Ie istruzioni non e mia intenzione di fissare gli
argomenti, rna sembra ottima cosa che si abbia di mira
di rassodare i giovani nella fede, d'inculcare una soda
pieta, d'ispirar lora orrore pel vizio impuro e pel rispetto
umario e d'insegnar loro ad accostarsi ai SS. Sacra-
l11enti colle debite disposizioni.
In tal modo, anche·usciti dalle nostre Case, non si al-
Iontartermlno dal sentiero della virtu p er cui noi cer-
camillo d'incanllninarli.

11 Pages 101-110

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11.1 Page 101

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- 95-
Secondo il consiglio di Don Bosco si parli della voca-
zione, facendo ved re che a ciascuno etracciata la strada
per cui arrivar e al ciclo, e che quindi ciascuno colla pre-
ghiera e colla riflessione deve sforzarsi di conoscerla.
Favorisci di comunicare tutto il N. O 5 a chi de1la
tua Casa fosse inca.ricato di dettare esercizi nei nostri
Collegi.
Dio benedica te e la tua Casa. Saluta t utti i Confra-
t elli ed alunni per parte mia e prega per m e
Tuo afj.mo in G. e M .
Sac. MICHELE R UA.

11.2 Page 102

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Esercizi pei confratelli
e raccomandazioni.
Torino, 23 luglio r S93 .
8arissimo Direttore,
Credo che ti sia giunta la lista degli Esercizi Spiri-
tuali che, a Dio piacendo, si detteranno nelle nostre va-
rie Case nel corso dei prossimi mesi di Agosto e Settembre.
Ti riuscira facile, avendQla sott'occhio, il elistribuire il
tuo personale in modo che tutti i Confratelli abbiano
comodita di attendere agli esercizi, e in pari tempo
non rimangano privi d' assistenza i giovani che reste-
ranno in collegio durante Ie vacam.e.
Non dubito punto che il tuo ze10 e la tua vigilanza
faranno S1 che niuno ommetta questa importantis-
sima pratica eli pieta impost aci dalla Santa Regola, e
che tutti arrivino a t empo per l'introdu~ione di quella
limta che fu -loro fiss ata.
Dai 27 Agosto ai 3 Settembre si faranno a Valsalice
gli esercizi esclusivamente pei Sacerdoti e vi sono in
modo speciale invitati i Direttori. Sara per me una vera
consolazione il vedermi attomo per 8 giomi quei Con-
fratelli che maggiormente mi aiutano a far i1 bene. Avra
tutto l'agio di trattenermi con loro e di comunicar lora
alcune cose che mi stanno molto a cuore e che con-
tribuiranno assai al buon andamento dei nostri
istituti.
Come non e possibile che tutti i Confratelli Sacer-
doti partecipino ad una muta predicata apposta per

11.3 Page 103

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- 97-
loro, e da desiderare che si tenga nota eli quegli che ne
sono impediti un anna per elestinarveli l' anna se-
guente.
In quest' occasione io vorrei che 1a mia voce pot esse
arrivare all' orecchio eli tutti i miei cari figliuoli, anche
pill 10ntani, per rip eter 10ro l' al11l11onil11ento che elava
l'Aposto10 S. P aolo al suo c1iletto eliscepo10 Timoteo :
A dmoneo te ut resuscites gratiam D ei, q~tae est in teo
(II Tim. r. 6.) Oltre innumerevoli favori il Signore ci
accorelo la 'grazia elella vocazione alla vita religiosa,
in cui abbial110 t anti l11ezzi di santificazion e. Chi sa se
per Ie 1110lteplici cure che si h anno durante l'anna sco-
lastico, non sia stato un po' n egletto questo tesoro di
grazie ? Negli Esercizi Spirituali noi possial11o riparare
ogni negligenza e risuscitare la gr azia del Signore.
Preghiamo e faccial110 pregare per che tutti sappiano
profittarne.
Saluta caral11ente tutti i Confratelli e giovanetti
della tua Casa creelil11i sel11p re
Tu.o af} .mo in C. e M.
Sac. MICHELE RUA.
P . S. G li ese rcizi c1egli As pi ra nli a l Chi e ri ca to s i fa ranno
in clu e mute se rara ta me llte a V a lsa li ce . A li a p rim a ve rranno
quelli c1i 4"' e 5" Gi nn a s ia le che g ia av ranll o ~ lI bit i g li esa illi.
S i raccoll1ancla c he agli Ese rcizi eleg li Aspiranti non ve nga no
se non q ue i p rofes i c he 50 no neces sa ri pe r accoll1pa gna re eel
ass iste re i giova ni.
L et/ere (N D . Rita

11.4 Page 104

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- 98
Studio della Teologia
Testo di catechismo nelle Scuole.
N. 12.
Torino, 8 o ttob re 1893
F es ta della Materni ta eli Maria 55 .
8arisfoimi Fi~li in ei . 8.,
11 presentarsi del nuovo anna scolastico offre argo-
mento a care e salutari cmisiderazioni. E per prima '
cosa abbiamo da ringraziare la bont a del Signore pei
molti e segnalati benefizi di cui ci h a colmato n ell' anna
t este decorso; benefizi ch e raggiunsero, per cosi dire, il
loro apogeo in questi or ora passati giorni con la pre-
ziosa lettera del sapientissimo e amatissimo Pontefice
Leone X III. Questa lettera del Vicario di G. C., che
vedrete presto pubblicata nel Bollettino n ell'originale
latino ed in varie versioni, mentre fu a me e a tutti i
n ostri Confratelli sorgente della pili grande consola-
zione, ci assicura inoltre che la nostra umile Societa
cammina sulla diritta via, e che l' assistenza dal cielo
del nostro indimenticabile Don Bosco si fa sempre ed
efficacemente sentire su di noi suoi figli. Gr azie adun-
que siano rese anzi tutto a Dio ed a Maria SS. Ausilia-
trice.
Ma il solo ringraziamento non smebbe sufficiente
per attestare la nostI'a riconoscenza; occorrono eziandio
Ie opere. Abb iamobisogno cioe, con la santita ~lella v it a '
e 1'adem p imento esatto e fedele de' nostri doveri , di ren-
c1e:'ci ogni di pili meritevoli delle benedizioni e delle gra-

11.5 Page 105

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- 99
zie del Signore. Or fr a questi doveri , voi 10 sapet e, vien
primo, dop o 1a piet a, pe' preti e chierici 10 studio della
teo10gia. 10 non vi par1ero qui della necessita e dell'im-
portanza di quest o studio. Son cose che voi, 0 miei cari
figli , gia conoscete e apprezzate. Non siam noi forse
prima p reti, poi direttori, m aestri , assist enti ecc .? E
come puo dirsi p ret e, se non si procura, nel miglior
e modo possibile, la cognizione eli queUa che detta merit a-
mente la scienza 'sacr a, la scienza-principe, p~r eccel-
lenza, del sacerdote? Le 1abbr a del sacerdot e, dice il
p rofet a Malacchia, hanno il deposito della scienza, e dalla
bocca di lui imparerassi la legge: labia saeerdotis eu-
stodient seientiam, et legem 'requi1'ent ex ore eius (r). Ma
come potra il sacerdot e aver qu est o sacro deposito, e
fam e p ure partecipi gli altri, se n on p remettera p el suo
acquist o il necessario studio ? Voi ricorderete quello che
si legge ne11a vita dell'amabile e sapiente nostro p a-
trono S. Francesco di Sales. Persu aso che Ie migliori r e-
gole di condotta sono insufficienti a1 minist ero eli un
sacerdot e, se queste non sono congiunte a110 studio, eg1i
non conferiva m ai con essi, scrive uno de' suoi st orici (2),
senza esortarli non solo ad esser santi, ma ancor a a di-
ventar dotti nella scienza del loro st ato, applicandosi
molto a110 studio. L a seienza in un p'rete, soggiungeva
il santo Dottore, e l'oUavo sae1'amento della gC1'a,rehia ee-
clesiastiea .. . L e magg·iori disgrazie della Chiesa, conti-
nuava egli accennando con dolore all'invasione del pro-
t est antesimo, sono avvenute p erehe l'area della seienza
si e trovata in altre 1nani ehe in quelle dei L eviti (3). E
l'immortale nostro Pontefice che non fa ogni giorno per
mantener vivo nel clero il dover e dello studio e l' amore
(I ) Ma l. ca p. II. 7.
(2) V . Ma up as, cita to da l Cnra to di S . S ul pizio Ii Pa ri g i,
vo l. If. , pag . 200 de lla Vita di S . F ra ncesco di Sa les .
(3) I bid. pag, 20 1.

11.6 Page 106

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- r oo -
alla scienza? Certam ente chi per p oco esamina gli atti
del suo m emor ando P ontificat o, vede subit o com e in
Lui vadano di p ari passo 10 ze10 p er promuovere 1a san-
tita della vita sacerclota1e, e l' ardore nell' adoprarsi che
questa s'illustri e si renda operosa ed effic ace mediante
10 studio.
Importa adunque, 0 meg1io, e asso1utamente neces-
sario , 0 cari fig1i, p er chiunque si avvia a1 sacerdozio,
10 studio della t eo10gia; 10 e particolarmente p er noi Sa-
lesiani, ai quali il cletto studio vien dalle nostre R ego1e
(Cap . XII, art . 2°) inculcat o come p11incipale e da com-
pierOsircoqnuaimli pseognnoo. i mezzi per arrivare a quest o fine?
Che cosa cioe dobbiamo fare p erche Ie p rescrizioni della
Chiesa e Ie disp osizioni delle n ostre R egole siano su
questo punto nel mig1ior modo ademp ite? Un a cosa
sola: praticare qu ello che st abiliscono Ie nostre Delibe-
razioni Capitolari, i cui p rincipali articoli son pure pre-
messi al programma t eologico della nostra Societ a.
P ermettet emi adunque, 0 cari fig1i, ch e vi raccom an di
quanto so e posso, perche, dove n on avvi stuc1ent ato
r egolar e, 1a scuola eli teologia sia fatta in t utte Ie sin-
gole Case almen o cinque ore la settimana, e che Di-
r ettori, insegn anti e scolari vi di ano praticamente tutta
1'importanza: i p rimi coll'invigilare sulla puntualita
n ell'intervenire e 1a diligenza nello studiare; gl'insegnanti
ne1 premettere 1a n ecessaria prep arazione a far la scuo1a
con amore e.d esattezza; gli ultimi cioe gli scolari, col
secol1dare Ie p remure de' loro sup eriori anche su questo
punto! e m ediante l'assiduita, 10 studio e i1 buon volere
ricavarne il m aggior h utto possibile a val1taggio pro-
prio e di coloro, ch e, qu alunque abbi a ad essere l'ufficio
10ro, saranno come preti destinati ad istruire. I1 p oco
amore agli studi sacri 0 precede 0 segue 1'indebolimento,
e t alvolta 1a p erdita della v ocaziol1e. D ' a1trol1de l' esp e-

11.7 Page 107

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- JOI -
rienza e 1i ad attestare che quel che non si studia nei
quattro anni ' del corso teologico, generalmente non si
e studia pill. Questo il motivo per cui i Superiori, qua-
lunque possa essere l'impedimento addotto, non ammet-
tono chierici per via ordinaria, alle sacre Ordinazioni, se
questi non hanno felicemente sostenuto gli Esami sui trat-
t ati stabiliti nel quadriennio, in tal misura che prima del
presbiterato sia esaurito l'intero programma teologico.
ell'insegnamento poi si evitino due difetti assai dan-
nosi al profitto deg1i a1unni, i1 primo de' quali consiste
ne1 criticare, anziche spiegare, i1 testo; i1 secondo nel
non adattarsi, insegnando, alla capacita intellettiva di
tutti 0 almeno della gran maggioranza. Ho sempre .os-
servato che dove i1 professore si contenta di chiarire e
spiegare, senza altre aggiunte, mutazioni 0 sostitu-
zioni, i1 testoproposto, e questo fa con ordine e chiarezza,
procurando per prima cosa eli farsi ben intendere da tutti,
cola e notevo1e i1 profitto, e grande l'ardore al10 stu-
dio. Quelli stessi, che parevano sulle prime incapaci per
difetto d'illtelligenza 0 eli memoria a continuar nella
carriera ecclesiastica, pigliano animo e ta1vo1ta rie-
scono felicemente nel loro desiderato intento. :E questa
una carita segna1atissima, che voi, 0 insegnanti, potete
rendere ai vostri Confratelli, e di cui il Signore, siatene
sicuri, terra conto a vostro premio e a vostra conso1a-
zione.
Non occorre poi dire che come l'insegnamento e 10
studio della Teo10gia, cosi gli Esami re1ativi vanno dati
e sostenllti con serieta ed efficacia. Su questo punto
raccomando ca1damente che non si diano ordinaria-
mente che i tre esami rego1ari, semestrale, finale e au-
tunnale; che i primi due a secon"da di quanta fu stabilito
ne1 Cap. Gen. dell'arulo passato e partecipato da1 Con-
sig1iere Sco1astico della Congregazione, siano dati con
qllalche s01ennita ed importanza, e infine che gl'Ispet-

11.8 Page 108

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- 102 -
tori n ell'inviare il risultato, ossia i voti degli esaminati,
uniscano un cenno suI modo con cui prCl'Cedettero gli
esami, e con cui nelle singole Case.fu studiata la T eo10-
gia. Ove poi occorra qualche esame straordinario, que-
sto non si dia senza p rima averne i1 permesso scritto
da1Consigliere scolastico 0 da' rispettivi Ispettori, a
cui se ne m andera. tosto i1 risu1tato affinche questi
(dopo averne preso copia da conservarsi n eg1i archivi
. dell'Ispettoria) 10 comunichino al Consig1iere sco1astico
per 1a n ecessaria registrazione. Per tal modo si potra.
p ure ovviare ad inconvenient i, che talvolta avven-
gono per invo10ntarii smarrimenti, e cagionano noie
e di.spiaceri.
Qui poi nell'incukarvi 1a necessita. e il dovere 'degli
stueli teologici, e in genera1e elegli studi sacri, non mi
nasconelo, 0 cari figli, Ie elifficolta. che sogliono affac-
ciarsi, provenienti elalle tante occupazioni che avete,
elalla responsabilita. vostra nella direzione eel eelu cazione
de' giovani, talvolta dalla scarsezza eli personale 0 da
insufficenza di sanita.. Lo sa il Signore se io non apprezzi
tutte qu este considerazioni, 10 sa Egli se non vorrei
con tutte 1e mie forze venirvi in aiuto anche uno per
uno. E certainente desidero, anzi vi comanelo che ab-
biate rigu ardo alla vostra. sanita., e ch e Ie occupazioni
stabilite dall'ubbidienza siano ela ciascuno eseguite
con coscienza e col massimo impegno; e questo un do-
vere ch e abbiamo elavanti a Dio e davanti ai giovani
affidati alle nostre cure. Ma credete10, 0 cari figli; con
1a previelenza, coll'oreline e coll'accortezza nell'utiliz-
zare i1 tempo , che abbiamo elisponibile, si pu o far molto.
D'altronde anche questo dello studio e un dovere, che
dobbiamo pure adempiere.
Rimane ora che vi parli di un' altra cosa, che ha
re1azione con questa, cioe del nuovo testo di religione
n eUe nostre scuo1e e1ementari e ginnasiali.

11.9 Page 109

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- 103 -
I nostri Ospizi e Collegi, anzi assai spesso i nostri
Oratorii festivi, accolgono giovani provenienti da tante
e diverse Diocesi. Or questi giovani non possono adat-
tarsi al Catechismo della Diocesi in cui dimorano solo
temporaneamente per ragion di studio e di mestiere, e
per altra parte il seguir ciascuno il catechismo della
Diocesi eli origine cagiona imbarazzo a loro e agli inse-
gnanti, benche la diversita sia solo nella forma. Da pa-
recchi di voi medesimi mi fu fatto osservare l'inconve-
. niente, ad es. .che accade talvolta nella recita in co-
mune degli atti di fede, speranza, carita e contrizione,
diversi, sia pure soltanto nell' oreline e nella elicitura, a
seconda delle diverse Diocesi. Di qui la necessita di un
testo unico e uniforme per tutti.
Ma quale scegliere? Dopo averci pensato assai e
dopo d'aver pure .sentito il consiglio di personaggi dotti
e pii, ho creduto eli adottare a questo scopo il Catechismo
dello Schiiller, come quello che e pienamente co?forme
nella sostanza all' antica e skura Dottrina del Card. Bel-
larmino, ed e giudicato, quanto alla forma, adatto e uti-
lissimo alla giovenhl de' nos.tri giorni. Diro eli pill;
m'indusse a questo in modo particolare la · commenda-
zione del Card. Vicario, il quale n e1 Decreto di appro-
vazione aggiunge averne il S. Padre medesimo, dopo
uditane la relazione, esp1'essa la piu benevola compia-
cenza, e nella lettera al pia e dotto compilatore fa voti
che illavoro dello SchUller abbia un giorno ad essere adot-
tato ovunque il S1 suona, preparando da lungi l'esecuzione
della pl'oposta esaminata con tanta competenza e 1natu-
r'itd di giudizio dal Concilio Ecu111,enico Vaticano.
Tali sono Ie ragioni che mi detenninarono al cam-
biamento di un testo cosl. importante, qual'e illibro di
religione, e che mi parve pure opportuno esporre a voi,
miei cari :6.gli. Desic1eroso pero, come e mio dovere, di
procedere in t utto d'accordo coi nostri Ven.mi Vescovi 1

11.10 Page 110

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- I04
vi raccomando d'informarne tosto i Rev.mi Ordinari
delle rispettive Diocesi e di non introdurlo nelle scuo1e
se prima non si e ottenuto i1 consenso 10ro.
.
Approfitto intanto di quest'occasione per ringr aziare
tutti i Confratelli che nell'occasione della festa di San
Michele Arcange10 mi inviarono 1e 10ro felicitazioni e
i 10ro augur!.
11 Signore, ricco in miseri cordia, diffonda su di voi
e sui giovani al1e vostre cure affidati 1e pill e1ette be-
nedizioni, mentre raccomandandomi alle vostre pre-
ghiere, mi e caro professarmi ne1 S. Cuore di Gesll .
Vostro at! .?nO amico
Sac. MICHELE R UA.

12 Pages 111-120

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12.1 Page 111

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- 105 -
Norme per i Cooperatori e pel Bollettino.
Tori !l O, I4 apr il e I894.
8arifosimo,
Spero avrai ricevuto a suo tempo il Manuale Teorico-
Pratico ad uso dei Direttori e Decurioni dei Cooperatori
Salesiani, e che avrai disposto 0 vorrai ben presto di-
spone che, secondo l'espresso mio desiderio, venga
letto in refettorio, perche tutti i nostri cari Confratelli
ne siano infonnati.
Dobbiamo ringraziare di cuore il Signore che in
questi ultimi anni 1'Unione dei Cooperatori Salesiani ha
potuto aumentare il numero dei suoi membri, e mag-
gionnente ·diffondersi non solo in Italia, ma in quasi
tutta 1'Europa e fuori , merce 10 zelo di tante pie per-
sone, che si occupano a beneficio delle opere nostre.
Anzi quanto prima spero di poter avere il BoUettino an-
(he in lingua tedesca, atteso il numero considerevole
dei Cooperatori parlanti in quella lingua. In Italia poi,
come avrai letto suI Bollettino, in molte diocesi si sono
fonnati piccoli centri direttivi pei Cooperatori; ottime
persone del Clero tanto s'interessano per noi; e in molti
paesi si tengono. pubblicamente Ie due annuali confe-
renze prescritte pei Cooperatori Salesiani.
Questo zeIo, questa carita che anima tante persone
e Ie rende tanto benemerite delle opere nostre, mentre ci
. reca consolazione, deve p. ure ricordarci che molto p. iu

12.2 Page 112

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- 106-
a noi deve stare a cuore la diffusione della Pia Unione,
l'aumento dei Cooperatori, e la cura che di loro dob-
biamo avere secondo l'esempio che il nostro Don Bosco
ce ne ha dato. Egli li riguardava quali strumenti della
Divina Provvidenza e nutriva verso di loro viva 'rico-
noscenza per l'offerta del ricco come per l' obolo della
vedova..
Davanti a questo aumellto>che Iddio benedice, bi-
sogna che noi pure fissiamo una norma da seguirsi -da
tutte Ie nostre Case.
Fa d'uopo che i Cooperatori per l' acquisto delle
S. Indulgenze siano inscritti alla Sede della Associa-
zione in Torino, bisogna che qua io abbia gl'indirizzi
di tutti i Cooperatori, per poter rispondere alle lettere
che essi mi mandano; infine ho necessita di aver la lista
eli tutti i Cooperatori per sapere se una persona benefica
sia gia inscritta 0 no, e per non mandare ad una stessa
persona due 0 tre Diplomi 0 copie del Bollettino, come
e successo molte volte.
Percio adunque, mentre procurerai che anche costi
si sviluppi l'Unione dei Cooperatori, stabilirai:
1. Che vi sia persona incaricata di notificarci i nuovi
Cooperatori da inscrivere, dicendo se ricevettero gia il
diploma 0 no, e se desiderano il Bollettino.
2 . Che morendo qualche Cooperatore venga noti-
ficato a Torino per la sospensione del Bollettino e per
formare il N ecrologio M"'ensile.
3. Riguardo poi a quelli che per ragioni particolari
ricevessero il Bollettino da codesta Casa, disporrai che
mi siano pure comunicati i loro indirizzi, e ogni mese
da Torino verranno spediti i loro Bollettini a codE'sta
Casa pel recapito.
4. Avrai cura di fare avvertita la Direzione del Bol-
lettino, qualora occorresse fare correzioni 0 cambia-
menti d'indirizzi.

12.3 Page 113

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- 107 -
Insieme coi Bollettini pei Cooperatori, qualora si
desideri, verranno pure spedite alquante copie ~i piLl
per la diffusione.
Non si pensi che voglia privarvi dei vostri benefat-
tori; questo non e, e facilm ente 10 comprendete dalla li-
berta che vi lascio di t enerne in ciascuna Casa una nota
per particolari inviti e circolari; clesidero solo che questa
nota che si tiene, sia e si mantenga conforme a qllella di
Torino per Ie ragioni sovra esposte.
Nella speranza che questo mio desiderio diventi la
regola costante riguardo ai Cooperatori, auguro Ie bene-
dizioni del Signore su di te e sulla tua Casa. N el santo
sacrificio della lVIessa ricorda, di grazia,
il t~tO atJ .mo in C. C.
Sac. MICHELE R UA .

12.4 Page 114

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- lOS -
Santificazione nostra e delle anlme
a nOl affidate.
Va lsa li ce, 24 agosto 1894.
earj~simi lspettori '
e Direttori di Arne'rica ,
Fra pochi giomi avro 1a conso1azione di veder riu-
niti a Va1salice per una muta di spirituali esercizi, det-
tati specialmente per 10ro, molti fra i Direttori delle
nost,re Case. Potro a mio bell' agio, sia in comWle, sia
in privato, trattenermi con questi Confratelli che mag-
giormente godono di mia fiducia, che mi rappresentano
nei 10ro Istituti, e che in modo pitl efficace mi aiutano a
compiere 1a sublime missione che 1a Divina Provvidenza
ci ha assegnata.
Ma un pensiero viene ad amareggiare 1a soavita di
quella gioia che io provo fin d'ora, pur pensando a quella
cara adunanza. Quanti sono pur troppo i Direttori, a
cui l'immenso spazio, che ci separa, non permettera di
assembrarsi presso 1a tomba del nostro indimenticabile,
Fondatore e Padre, ed a cui percio non potra giungere
la mia paro1a! Nell'impossibi1ita di par1arvi di presenza,
io sento i1 bisogno di passare a1meno alcuni istanti in
vosL'a compagnia scrivendovi questa 1ettera-circo1are.
Le parole che si 1eggono nelle armi della nostra
Pia Societa richiamano alla memoria d' ogni Sa1esiano
10 ze10 infaticabi1e del non mai abbastanza compianto
Don Bosco! e 1e innumerevoli industrie che eg1i adopero!

12.5 Page 115

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- 109 -
durante tutta la sua carriera morta1e, per attirare anime
a Dio. Non diede un passo, non pronunzio paro1a, non
mise mana ad impresa che non avesse di mira la sal-
vez~a della gioventu. Lascio che altri accumu1asse te-
sori, che altri cercasse piaceri, e con-esse dietro agE
onori; Don Bosco rea1mente non ebbe a cuore altro che
1e anime; disse col fatto, non solo colla paro1a: Da mihi
animas, caetera taUe.
Fortunato lui che esortandoci a 1avorare per 1a gio-
ventLl avrebbe potuto dire con S. Paolo: Imitat01'es m ei
estate, sicut et ego Christi! (1).
Mi gode l' animo ne1 vedere che in generale tutti i
membri dell'umi1e nostra Congregazione fecero tesoro
dei preziosi insegnamenti di Don Bosco, eel in ogni tempo
si sforzarono di camminare sulle traccie del suo zelo e
della sua attivita. Le opere che si compiono ogni giorno
e 10 svi1uppo della nostra Pia Societa ce ne porgono 1e
prove piLl convincenti. Ma fra tutti gli altri in cio pri-
meggiano que' Confratelli, i quali spontaneamente e con
islancio superiore ad ogni e10gio, diedero addio ai pa-
renti, al1a patria 'e, quel che e pill, con indicibile sacri-
fizio, si staccarono da1 fianco di Don Bosco stesso per re-
carsi ne' 10ntani paesi d' America.
Farei quincli opera vana, carissimi Direttori, se io
vo1essi oggi esortarvi a lavorare con arelore a pro di
quelle anime che 1a mana di Dio condusse nelle vQstre
Case, 0 vi fece incontrare nelle vostre missioni; piuttosto
voi mi permetterete di suggerirvi alcuni pensieri che,
benedetti da Dio, gioverarino a mantenere sempre
vivo i1 vostro ze10 e a clirigerlo in modo da produrre
quei salutari effetti che Dio e 1a Congregazione hanno
diritto di aspettarsi da voi.
n grande Aposto10 S. Paolo scriveva al suo diletto
c1iscepo10 S. Timoteo queste memoranele parole: At-
(r) r Cor. XI, r.

12.6 Page 116

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- lI O-
tende tibi , et do ctrinae, insta in iUis : hoc enim jaciens
et teipsum SalV1,f,111 jacies,et eos qui te audi~tnt (I. Tim.
IV, 16). App1icati prima a te stesso e poi ad insegnare
agli a1tri; sii perseverante in queste due cose, poiche
COS! facendo sa1verai te stesso e co10ro che ti a;;co1tano.
Ecco tracciata 1a via che deve battere un Direttore, un
Missionario! Ecco come ha da esser ordinato 10 ze10 e 1a
carita ben intesa: occuparsi dapprima della correzione
dei proprii difetti, attendere a1 proprio avanzamento
nella perfezione, e COS! renderci atti a 1avorare con
profitto per gli a1tri. Cio pure c'inculco i1 nostro ama-
tissimo Don Bosco ne1 1 0 artico10 della Santa Rego1a,
ove ci dice che scopo della nostra Pia Societa si .e prima
la cristiana perjezi011e de' suoi membri e poi ogni opera
di carita spirituale e corpo1'ale verso la gioventu .
Ne occorre spender molte parole per provare 1a r a-
gionevo1ezza di questo insegnamento, e quanto sia
10gico l'ordine in esso stabilito, poiche eg1i e chiaro,
che noi non saremo atti ad insegnare ag1i a1tri quelle
v irtt\\ che noi non abbiamo peranco imparato a prati-
care. Per quanto e10quente potesse parere 1a nostra
parola, per quanto entusiasmo par·esse eccitare n e'
nostri uditori, ella rimarrebbe infruttuosa, se co10ro che
ci asco1tano ·potessero ripeterci i1 noto rimprovero: M e-
dice, cura teipsum, 0 queUe altre parole: Qui alios doces,
teipsum non doces! N oi non ignoriamo che, n e1 fare i1
bene, e Dio stesso che opera, e noi non siamo altro che
un misero strumento di cui egli si degna servirsi per com-
pier10. Or.non v'e dubbio che ove 10 strumento sia menD
indegno e sia pili gradito a Dio, maggior frutto ne ri-
su1tera p er 1e anime. Che sventura per noi se, intenti
ad aiutare i nostri dipendenti a sradicare da110ro cuore
1e erbe cattiv e, noi 1asciassimo che i nostri difetti met-
tessero profonde radici, che if nostro cuore divenisse si-
mile al campo del pigro! Dio non permetta che, occu-

12.7 Page 117

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III
pati continuamente a spingere innanzi gli altri n el sen-
tiero della virhl , dimentichiamo la stretta obbligazione,
contratta nel giorno in cui emettemmo i santi voti, di
avanzarci ognora nella perfezione. Oh! persuadiamoci
bene che pili un Direttore si studia di progredire egli
stesso nella virh't, pili sara fecondo il suo ministero sa-
cerdotale, e pit't saranno abbondanti i frutti spirituali
della sua saggia direzione.
Cio premesso, accogliet e con buona volonta alcuni
consigli che io col cuore alla m ana vi daro prima p el
vostro personale profitt o e poi pel buon governo delle
vostre Case.
.
1. Attende tibi, quindi siate ben convinti che Ie pra-
tiche di pieta sono il pili valido sostegno della vita reli-
giosa. Non tenetevi contenti di non trascurare quelle
che la Santa Regola ci impone , ma pure a costo di
qualche sacrifizio trovatevi a tutti gli esercizi di pieta
che si fanno in comu ne. Oltre l'ottimo esempio che voi
darete, potrete assicurarvi se tutti i Confratelli Ii fanno,
e toglierete ai negligenti ogni pretesto per esimersi:
Pietas ad omnia utilis est.
2. Attende tibi, e quindi siate veramente Direttori
del vostro 1stituto, avendo a cuore tutto cio che riguarda
la vostra carica. Considerate come falso quello zelo
che vi fa credere immenso il bene che voi potreste fare
al di fuori, e vi nasconde i1 m ale, di cui vi rendete col-
pevoli non curando quelle anime che lddio, per mezzo
dell'ubbidienza, vi ha affidate, e di cui un giorno gli
dovrete render conto. Come potrebbe. esser ben diretta
e quella Casa, il cui Direttore quasi sempre assente,
fosse pure per l' esercizio del sacro ministero? Age quod
agis.
3. Attende tibi, quincli memori di quelle parole che
nella perfezi011e, cum consummaverit horJ'bo, tunc incipiet, .
pensate che molto vi r esta ad imparare, molti difetti

12.8 Page 118

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- 112 -
da coneggere e molte virtL\\ da acquistare. Alcuni avendo
una certa nozione della virtu, sapendo discretamente
parlarne, si danno a credere di possederla, ignorando
che dalla scienza teorica alla pratica corre un gran
tratto. Veggano i Confratelli .che voi cercate di acqui-
starla, che vi studiate di rendervi ogni giorno migliori,
e siano tratti dal vostro esempio a fare altrettanto.
4. Attende tibi, e quindi sforzatevi di tenervi ben
fondati nell'%milta. Pur troppo se ci esaminiamo in
modo diligente ed imparziale, dobbiam confessare esi-
stere, in fondo al cuore, grande amor proprio, deside-
rio eli primeggiare e d'essere stimati, compiacenza delle
nostre azioni, suscettibilita ed onore di tutto cia che
potrebbe umiliarci. Chi sa che la carica, a cui fummo ele-
vati, non contribuisca ad alimentare questa terribile
passione, la superbia? Percia meclitiamo sovente sull.a
virtu dell'umilta, suI modo di praticarla n elle azioni,
nelle conversazioni, nei nostri affetti e pensieri, non mai
credendoci da piu degli altri, ne prefiggendoci come
fine di superare gli a1tri nelle nostre imprese, bensi sem-
pre avendo in mira la gloria eli Dio ed il bene delle anime,
giammai l' onore e 1a gloria propria. Senza che io ve 10
accenni, ben conoscete quanto influisca l'esercizio di
questa virtt\\ a rendere costante il fervore nelle pratiche
religiose, a conservarvi eguali di carattere, anche quando
piacesse a Dio di provarvi con .gravi tribolazioni, ad
ispirarvi carita e dolcezza verso i vostri dipendenti, e
fina1mente a praticare quella soggezione e comp1eta ub-
bidienza che da voi s'aspettano i Superiori, D e%s .. ...
hwrnili b%s dat gratiam.
5. E queste ultime p arole mi suggeriscon!J ancora
un avviso della massima importanza. Pel bene della
nostra Pia Societa a cui, non v'ha dubbio , voi siete t e-
neramente affezionati, ve n e scongiuro, fate che n ella
vostra Casa fiorisca l'ubbic1ienza, e voi c1atene ag1i a1tri

12.9 Page 119

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- 113 -
l' esempio. Siate scrupolosi osservatori della San,ta l,e-
gala e delle Deliberaziani dei Capitoli Genera1i; in esse
voi troverete una guarentigia del buon ordine in casa ed
il segreto della vostra perfezione, Siate inoltre sincera-
mente e r eligiosamente ubbidienti a qualsiasi ordine
de' Superiori. Vegliate perche la vostra anzianita, l'au-
torita di cui siete investiti, 0 la vostra scienza, non vi
autorizzino a pronunziare parole eli critica 0 di mormo-
razione contro eli loro. Non si adduca il pretesto che i
Superiori, essendo lontani, non possono essere piena-
mente informati , e che percio Ie loro decisioni non sono
e convenienti n e opportune. Si ubbielisca, poi si lasci
tutto nelle m ani della Provvidenza, che mai .non per-
mettera ch e voi abbiate a pentirvi d'aver ubbidito,
Dalle sante nostre Costituzioni e dalle Deliberazioni
dei Capitoli Generali prendete Ie norme suI modo di
trattare coi Confratelli, cogli allievi e cogli es~ranei .
L eggetele e rileggetele voi, fatene oggetto delle vostre
conferenze ai confratelli, inculcatene la lettur a e l' os-
servanza in pubblico ed in privato e col vostro esempio
siat e agli altri modello ed incitamento a perfetta osser-
vanza.
Qui m'arresterei se la mia lettera fos e diretta a
semplici Confratelli salesiani; ma io scrivo a Direttori,
a coloro cui l' ubbidienza h a colloc~to in alto, affmche
servissero eli guida agli altri, a coloro cui fu affidato il
personale, di cui si compone ciascuna Casa, e che do-
vranno rispondere a Dio dell' anima di tanti Confratelli
ed allievi; percio mi e forza progredire p ili innanzi.
Oltre 1'obbligazion e, comune a tutti i m embri della
Congregazione, di attendere a santificare se stesso, a
voi incombe ancora il dovere di far agli altri da maestri
nella virh! e nella periezione: Attende tibi et dactl'inae,
Quanto sublime e la vostra missione, e quanto fruttuosa
e meritoria! Sebbene io sia convinto che spesse volt e
Letiere di D. Rua
8

12.10 Page 120

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- r 14-
voi meditate sui doveri d'un buon Direttore, e sappia
per esp erienza quanto ciascuno di voi si sforzi di com-
pierli, in m odo da meritarsi ognor p iLl quella fieluci a
ch'ebbero in voi i Superiori elevanelovi a quest a carica,
tuttavia io v ern) accennandovi alcune cose assai atte a
ren dere pill feconde eli frutti Ie vostre fatiche, p rimie-
r ament e riguarelo al p erson ale, secondariamente ri-
gu ardo agli allievi del nostro 1stituto.
1. La vostra comunita e una famiglia eli cui voi siet e
il capo. Cot esti buoni Confrat elli dividono con voi il
non lieve peso de1l'istruzione e dell'eelucazione de'
vostri alunni e delle vostre missioni. P er parte nostra
prima di inviarveli nu1la abbiamo trascurat o che p o-
t esse addestrarli al genere di vita che li atteneleva n e1le
Case particolari . Ci parve, n el elar loro l'aelelio, ch e fos-
sero animati elalla miglior volonta di adoperarsi secondo
Ie lor~ forze alIa gloria eli Dio eel alla salvezza elelle
anime. Ma onde per~everar e essi h anno bisogno che il
Direttor e li diriga, li assista, li aiuti e Ii renda atti ai
varii uffizi, a cui sono destinati. N oi cominciammo il
gr ande lavoro de1la formazi?ne dei vostri Confrat elli,
a voi t occa compierlo sp ecialmente rigu arelo ai p ill
giovani; a voi tocca colt ivarli n ello spirito e vegliar e
p erche nessuno abbia a perdere la vocazione, che e la
grazia pili grande che 1delio conceda dopo quella del
B a t t e si mo.
E qui bisogn a pur che vi sveli un p ensier o che tutta
sconvolge la mia m ente, mi strapp a abbonelanti lagrime
elagli occhi, eel e una pungentissima spina al mio cuore.
Varii Confrat elli traversarono l'Oceano , vennero v o-
lenterosi in cotest e lontane r egioni p er gu adagn are delle
anime a G. C. ed invece forse p erelettero se stessi. 1n-
fatti invano io cerco illoro n ome nel cat alogo, pili non si
fa p arola eli loro n elle vostre interessantissime r elazioni:
essi n on sono pill figli eli Don Bosco!

13 Pages 121-130

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13.1 Page 121

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- lIS -
A loro certalll.ente son G da imputarsi t ali defezioni,
ed io sonG ben lontano dal gettarne ad altri la colpa.
Tnttavia voi mi scuserete se nel mio profondissimo do-
lore io ho pensato che forse si sarebbero salvati, se ne'
loro Direttori avessero trovato un padre dello stampo di
Don Bosco, il qnale colla carita e dolcezza salesian a
avesse trovato la via per discendere in quei cuori che
stavano per chindersi aHa grazia e cedere aHa tentazione.
Faccia Iddio che il passato ci serva di lezione per l'av-
venire!
2. Oltre Ie pratiche di pieta che cicomanda la Santa
R egola e che in ogni conferenza si dovrebbero inculcare,
un mezzo efficacissimo per conservare Ie vocazioni sa-
rebbe il fare con impegno e regolarita la scuola di Sacra
Teologia . Come spera.r:e che divenga un buon sacer-
dote quel chierico, il quale tutto il giorno occupato nel
fare scuola 0 nell'assistere, non ha un istante da dare
allo stu dio della ~cienza propria del suo stato? N e si
creda che la studi da se, e quando anche qnalcuno 10
facesse, c'e c1a temere che, incontranc1o qualche diffi-
colta, egli non la superi, e COS1 riesca monca e superfi-
ciale la sua scienza teologica, 0 che disgnstato getti il
libro enol riprenda piLl. Ve ne prego, rileggete la mia
circolare di ottobre n. s. ed a costo di lasciare altre oc-
cupazioni esterne, eseguite cia che in essa vi racco-
mando.
e si ometta la recita e spiegazione di dieci versetti
del Nuovo Testamento e la seu ola di cerimonie. Qu esta
seuola settimanale giova immensamente per conser-
vare ed accrescere n ei ehierici 10 spirito di pieta e l' amore
aHo studio. Somigliante sollecituc1ine vi raccomando
pei eari Confratelli Coadiutori.
3. Devo ora toccare un tasto assai delicato. Ogni
anna varie schiere di coraggiosi missionarii varcano 1'0-
ceano per venire in aiuto ai Confratelli d'America.

13.2 Page 122

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rr6 -
Dopo S1 numerose spedizioni, che c'impongono immensi
sacrifizi, noi avevamo fiducia che riem.piuti i vuoti la-
sciati nelle vostre file, completato alla meglio il perso-
nale, si potesse da voi con maggior calma attendere al
proprio profitto spirituale ed alla cultura morale e
scientifica dei giovani chierici. .Tanto piLt cresceva que-
sta speranza sapendo che nuovi Confratelli escono flUre
dai 110viziati americani. Or perche mai Ie vostre Case
sono quasi sempre stremate di personale? Perche mai
i Confratelli hanno piu lavoro che non potrebbero com-
portare? Perche mai riescono vane alcune pressanti
raccomandazioni dei Superiori?.. Cia avviene for;:;e,
o miei cari, dalla troppa facilita di fondar nuove Case e
di ampliare Ie gia esistenti. Se da un lato io debbo en-
comiare in cia il vostro zelo, dall'altro sono forzato a
dirvi: Bisogna arrestarci, che camminando di tal passo
noi andremmo alla rovina. Applicatevi a consolidare Ie
Case att"\\lali, e piLt tardi nui penseremo ad estendere
maggiormente il nostro campo d'azione. Qualora scor-
geste un'urgente necessita od una particolare conve-
nienza di aprire una nuova Casa, esponete la cosa al
Capitolo Superiore, e poi attenetevi scrupolosamente a
cia che esso decidera.
La mia ultima parola riguarda i giovani raccolti ed
eelucati nelle nostre Case.
Ogni giorno faccio voti perche secondo il consiglio
di S . S. Leone XIII, noi tutti viviamo dello spirito del
nostro dolcissimo Padre Don Bosco. E con cia io non in-
tendo solo chieelere a Dio che si mantenga ed accresca
in ciascun Salesiano la pieta e la virtu, secondo gli in-
segnamenti e gli esempi del nostro Fondatore, rna an-
cora che i nostri Istituti conservino quel carattere che
Egli loro impresse, carattere che consiste specialmente
nella sforzo unanime, generoso e costante dei Superiori,
Maestri eel Assistenti perche sia allontanato il peccato,

13.3 Page 123

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- lJ7 -
perche si pratichi spontanea Ia vera e soda piet a. L 'eelu-
cazione eel istruzione della gioventLl senza spirito reli-
gioso, ecco Ia piaga del nostro secoio. Dio non per-
metta mai che Ie nostre scuole ne siano infette !
Si e il Direttore che in ogni nostra Casa colia sua v i-
gilanza non interrotta, colle sue esortazioni p at erne in
pubblico ed in privato, specialmente colla fr equenza elei
SS. Sacramenti e con altre pie e sante industrie deve
compiere Ia maggior p arte eli quest o imp ortantissimo
Iavoro. A lui tocca pure vegliare p erche t utti i suoi di-
pendenti siano animati dal meelesimo zelo, e aeloperino
i mezzi pitl aelatti al conseguimento eli si nobile fine.
Perche non rimanga lettera m ort a il sistema prevent ivo,
faccia Ieggere sovente Ie auree pagine che ne scrisse
Don Bosco. Invigili p erche siano b anelit i i castighi troppo
Iunghi, penosi eel umilianti, e perche nessun Superiore,
maestro oel assistente t rascorra fino a battere i giovani,
il che olt re l' essere conelannato altamente ela Don Bosco,
e ancor contrario alle leggi vigenti in qualsiasi St ato, Ie
quali hanno sancito severissime pene contro queste in-
consuite p unizioni .
Ma il vostro zelo non eleve arrest arsi a quest a cura
generale eli tutti i vost ri allievi. I1 vostr o occhio intel-
Iigente non t arelera a ravvisarne eli qu elli cui Ielelio ha
segnati coll'aureola el'una celest e vocazione. Corne il
solerte giarc1iniere coltiva con particolare soliecit ueline
queUe t enere piant icelie, che, p ili sane e p r osp ere eli
tutte Ie altre, sono ela lui elestinat e a proelurr e que' grani
che elevono essere Ia se!nenza elel novella r accolto, cosi
voi elovrest e fare verso eli quest e anirne preelilette che il
Signore chiama aUa vita religiosa 0 alia carriera sacer-
elot ale .
Su quest o p unto io elevo tributare ael alcuni Diret-
tori el'America ben meritati encornii; rna elebbo p ur
soggiungere che m 'attrist a la negligenza eli varii altri

13.4 Page 124

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- II8 - -
n el suscitare e coltivare Ie vocazioni. Avrei creduto che
bastassero ad eccitare il lora zelo Ie private esortazioni
e specialmente l'ultima mia lettera edificante, rna forse
mi son o ingannato. Sotto pretesto che e sterile il ter-
r eno che loro fu assegnato, e che eben raro vi s'incon-
trino vere vocazioni , sfiduciati non fanno la scuola eli
latino, ne adoperano Ie sante industrie con cui Don
Bosco dieele alla Chiesa cotanti sacerdoti. 10 invece son
di parere che pur ne' loro paesi, com e elappertutto,
molti sono i chiamati al servizio dell'altare, in numero
ben maggiore eli quello che se ne scopr a; rna sventurata-
mente quanti si perdono per non essere stati conosciuti
ne coltivati! Mano dunque all'opera.
Non dimenticate che fra' mezzi adoperati da Don
Bosco a t ale santo fine vi e l'istituzione de' Figli eli
Maria per la coltura delle vocazioni ritardate: cercate
anche voi d'introdurre nelle vostre Case tale categoria
eli studenti, ela cui ben con ragione t anto si riprometteva
il nostro venerato Padre.
Dallo sviluppo delle \\' ocazioni fra i coadiutori, ar-
tigiani e studenti dipende l'avvenire elella nostr a Con-
gregazione ed in modo speciale delle Missioni .
Parecchi di voi, carissimi Direttori, ricorderanno,
certalnente non senza commozione, come il nostro
amatissimo Don Bosco negli ultimi anni della sua la-
boriosa esistenza, trasportato dall'affetto che nutriva
pei su oi diletti figli lontani, in quelli che ei chiam~va
sogni e che noi consideravamo come visioni, spaziava
col suo sp irito in cot est e immense regioni d' America.
n suo cuore era pieno di gioia e eli consolazione vedendo
i deserti trasfonnati in fiorenti citta, i selvaggi mutar
abiti e costumi, il regno eli Gesll Cristo estendersi fino
agli ultimi confini e cia per opera dei suoi Missionarii.
Se io conto suI Catalogo i nomi eli tutti i Salesiani
che gia lavorano in America, io vi trovo gia abbastanza

13.5 Page 125

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- 119 -
numerosi per fare, coll'aiuto eli Dio, un bene immenso
ed avverare in parte Ie previsioni di Don Bosco; m a cia
elipenele elall'impegno che voi metteret e a conservare
nelle vostre Case 10 spirito di Don Bosco, a mantenervi
uniti e sottomessi a' Superiori. Dio econ voi: coraggio.
Arrivato al fine eli quest a lettera io sento una p ena;
mi pare si faccia una novella separ azione eel il mio
cuore e commosso, come quando vi abbracciai e vi c1issi
addio all'altare eli Maria Ausiliatrice. Pure per non es-
sere troppo prolisso debbo troncare: v i assicuro pera
che la 10ntananza non ha diminuito, anzi aumenta ilmio
affetto per voi. Ogni mattina io mi ricordo eli voi e delle
vostre Case nella santa Messa.
Vogliate anche voi pregare per m e che nel SS . Cuore
di Gestl sono
Af).mo C0111,e Padre
S ac . MICHE LE R UA .
P. S. Rinn ovo la raccoma nela zio ne el i veg li a re c he s i facc ia
lI SO eli carta legg ie ra pe r Ie lette re ; COS! c i ev itere te d i paga re
dell e sopratasse, che fLlr o l1 o be n grav i e fr eq ue n t i in q ues ti ul -
tillli m es i.

13.6 Page 126

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- I 20 -
Rillgraziamenti - Vicariato di Mendez
Profitto n081ro e delle anime.
N. 13.
Tori no, 1 ° ge nn a io rS95
Fig(i caris~imi in <?{. 8.,
I O Le feste natalizie e il cominciare d'un nuovo anno
porsero a molt] fra i Salesiani l' occasione di esprimere
al Rettor Maggiore il loro figliale affetto e di offrirgli i
loro pill coreliali augurii. La moltiplicita delle occupa-
zioni non mi permise eli risponelere, se non a coloro a cui
era necessario accusar ricevuta della gradita loro mis-
siva.
Non occorre perC> ch'io vi dica qu anto mi siano tor-
nate care tutte Ie vostre lettere; mi limite solo a rin-
graziarvene eli gran cuore, eel assicurarvi che anch'io
ai piecli eli Maria SS. Ausiliatrice h o fatto per voi cor-
dialissimi voti eel augurii. Vi ho augurato i1 desiderio
della perfezione, certo che se qnesta bnima e ardente nei
nostri cuori, saremo presto adorni d'ogni virtt\\, e cam-
mineremo a gran passi n ella via della perfezione, non
mancanelo certo l'abbondanza delle divine grazie a chi
coltiva con impegno tale santo desiderio. Valgano que-
sti vicendevoli augurii, accompagnati da1la promessa
di pregare gli uni per gli altri, a tenerci sempre pill in-
timamente uniti, sicche noi siamo veramente COl' unum
et anima una n el ser vizio di Dio e nel cercare il nostro
spirituale progresso .
Vengo ora a darvi qualche notizia ed a farvi delle

13.7 Page 127

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- 121 -
raccomandazioni, che spero contribuiranno assai a farvi
passare un anna felice e ripieno di meriti.
Son certo che sara accolta da tutti con esultanza
la notizia che la Divina Provvidenza, sempre cosi larga
di favori e benedizioni verso l'umile nostra Societa,
degnossi concedere pili vasto campo allo zelo dei noshi
Missionarii. Dietro proposta del Governo Equatoriano
la Santa Sede ci assegno il Vicariato di Mendez e Gua-
laquiza fra gli Jivaros, e D. Giacomo Costamagna, gia
Ispettore della Repubblica Argentina, ne fu eletto
Vicario.
La stessa Divina Provvidenza dispose che nell' anna
teste passato noi potessimo aprire un numero conside-
revole di Case; di qui la necessita di aumentare eziandio
il numero delle Ispettorie. Parve non solo opportuno,
ma necessario che Ie Case di Sicilia, divenute assai nu-
merose ed importanti, avessero un Ispettore proprio:
fu percio creata l'Ispettoria Sicula, e scelto ad Ispettore il
sacerdote Don Giuseppe Bertello.
Fu pure deciso che Ie Case dell'Equatore formassero
una Ispettoria a parte, a cagione dell'immensa distanza
che Ie separa dalle altre di America, e sotto l'alta dire-
zione del sullodato Vicario Apost6lico, ne fu designato
Ispettore i1 sac. Luigi Calcagno, il pili. anziano tra que'
Direttori, colui stesso che fu cola inviato dal nostro
dolcissimo Padre Don Bosco.
Passando ad altro, richiamo la vostra attenzione su
qualche recerite decreto della S. Sede. Nello scorso
Luglio la Sacra Congregazione de' Riti emano un De-
creto suI Canto Ecc1esiastico ed un Regolamento per
la musica da usarsi nelle funzioni religiose. Fedeli imi-
tatori di Don Bosco, accogliamo col massimo rispetto
questi due documenti della S. Sede, teniamoli in gran
conto e sforziamoci di ridurli alla pratica. In modo spe-
ciale vi e inculcato 10 studio del Can~o Gregoriano che

13.8 Page 128

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- 122-
la Chiesa j'iguarda come veramente suo e che pili d'ogni
altro muove a divozione i fedeli . Esso sarebbe conve-
niente coltivarlo nelle Case Salesiane, se dappertutto si
eseguisse cia che io, interprete dei desideri del nostro
veneratissimo Fondatore, ho raccomandato, he anni or
sono, con apposita circolare (r). Su questa punta mentre
devo lodarmi dell'impegno e buona volonta di varii Con-
fratelli, debbo pur troppo aggiungere che altri non si
curano guari del canto fermo, non badando che tale
loro negligenza mi addolora profondamente. Vi ricordo
che Don Bosco desiderava che l'insegnamento del Canto
Gregoriano fosse esteso a tutti i nostri allievi, in guisa
che, dovunque abbiano da andare, possano partecipare
al canto ordinario delle Messe, antifone, salmi ed inni
della Chiesa.
11 Regolamento emanato dalla S . Congregazione dei
Riti lascia pili libero il campo alia musica, permettendo
di accoppiare all'armonia la me1odia; vuole pera che,
prendendo a modelli i Maestri Romani, la musica sia in-
formata alio spirito della sacra funzione che accompagna,
risponda religiosa mente al significato del rito e delle
parole, e sia degna della casa eli Dio.
E pure necessario che i Confratelli Sacerdoti facciano
tesoro dei saggi consigli che il sapientissimo Pontefice
Leone X I II ci diede riguardo aHa predicazione, con
Lettera Circolare a tutti gli Ordinari e Superiori degli
Ordini e Congregazioni religiose in data del 31 Luglio
18 94 .
Ora veniamo a parlare di cia che riguarda il nostro
spirituale profitto.
Mi e noto quanto siate desiderosi di progredire ogni
giorno nella perfezione, affine di corrispondere aHa gra-
zia specialissima che Dio ci concesse chiamandoci alla
vita religiosa; tuttavia avvi assai a temere che le nostre
(1) V ec1i pag. 49.

13.9 Page 129

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- 12 3 -
passioni, Ie quali sussistono p ur sempre, e Ie arti del
nemico delle anime abbiano talola a rallentare ilnostro
progresso nella virttl. Di qui ne viene Ia nece sita di ben
servirci di quei mezzi, S1 numerosi ed efficaci, che Ia
nostr a Congregazione ci offr e, per sostenerci in m ezzo alle
difficolta e per mantenere sempre vivo nei nostri cuori
il fervore della pieta.
Pongo per primo mezzo l'osservanza della Santa
Regola, la qUfll R egola dev' essere da noi considerata
come illibro della vita, ilmidollo del Vangelo, la speranza
eli nostra salvezza, la misura della nostra perfezione,
la chiave del P aradiso. Ven eratela come il pi\\'l bel ri-
cordo e la pitt preziosa reliquia del nostro amatissimo
Don Bosco. Praticatela ricordandovi di quanto scri-
veva S . Francesco di Sales alle F iglie della Visitazione:
Cia che esse do v1'eb bero 'maggio1'1'nente paventa1'e, s'i e
che si ve1'iga a t1'ascurare l'osservanza della R egola, josse
pur solamente in qualche piccola cosa, poiche questo sa-
rebbe un segno di rilassatezza . (Diret. spir. , art. XV).
11 secondo mezzo sono ' le conferenze spirituali. Un
caro Confratello, nel suo r endiconto; confessava con
tutto candore che, se eragli avvenuto di essere tentato,
di sentirsi freeldo nella pieta e scoraggiat o n el compiere
il suo dovere, b astava una conferenza per trionfare del
demonio, riaccendersi di santo fervor e e rimettersi
con len a al suo lavoro. Cia prova in qual conto abbiasi
a t enere l' articolo r67 delle Delibe1'C(.zioni, il quale im-
pone ai Direttori l'obbligo di fare ogni m ese due con--
ferenz e. I Direttori faranno certamente il loro dovere,
ma tocca poi ai subalterni impegnarsi per intervenirvi
e ricavare profitto dei loro insegn amenti e delle loro
esortazioni.
Ci sara pure di potentissimo aiuto il rendiconto
mensile. Su questo argomento Don Bosco n ell'I n-
t1'o d'uzione alle regole ci lascia p agine d' oro. 10 Ie

13.10 Page 130

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- 124-
riassumero dicenclo: « Si e per questa pratica che i
membri della nostra Pia Societa si manterranno uniti e
compatti, conserveranno fra di loro Ie migliori re1azioni,
si sentiranno dilatato il euore, godranno della pace pill
dolce e gusteranno Ie caste gioie d'una santa amicizia,
II demonio che pill d'ogni altro conosce i vantaggi del
rendiconto, mena gran trionfo quando riesce a disto-
gliere un religioso dal farlo regolannente. Ve ne prego,
non gli date ascolto, ne lasciate trascorrere alcun mese
senza compiere questo dovere. So che in alcune Case,
per la moltiplicita delle occupazioni, incontrasi qualche
difficolta ad osservare questo punto della santa Regola.
Percio appunto raccomando ai Direttori di cercar modo
nella loro industriosa diligenza eli procurarne tutta
la comodita ai subalterni, anche facendosi aiutare, se
occorre, da qualche altro Superiore di comune fiducia. »
Giovera poi moltissimo per la saggia direzione delle
nostre Case che il Capitolo locale tenga regolarmente Ie
prescritte riunioni per trattare degli affari un po' p ili
rilevanti. Si e per tal modo che si evitera la precipitazione
nelle decisioni, e il Direttore si vedra meglio secondato
dal suo personale, molto incoraggiato da siffatte confe-
renze ad eseguire quanto fu deciso.
E poiche trattiamo del nostro profitto spirituale,
permettetemi, prima di passare ad altro, che io vi sveli
una grave pena del mio cuore. Lungo 1'anno scolastico,
per Ie molte e gravi occupazioni, non ci e dato sempre di
fare quanto vorremmo pel nostro avanzamento nella
perfezione, e nutriamo speranza di rifarci un poco nelle
vacanze, specialmente cogli esercizi spirituali. Pur
troppo Ie ultime ferie autunnali produssero per alcuni
l'effetto contrario, e furono forse di grave danno aIle
loro anime. Molti Confratelli sotto varii pretesti anda-
rono in sene alle loro famiglie e vi dimorarono troppo
lungamente. Altri, senza il dovuto permesso, intrapre-

14 Pages 131-140

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14.1 Page 131

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- I25 -
sero viaggi 1unghi e elispeneliosi, fecero visite a cono-
scenti, amici eel ai parenti elei nostri a1lievi, passanelo
presso eli essi intere settimane. Questo moelo eli com-
portarsi e affatto contrario ag1i ammaestramenti eli
Don Bosco, alia S. Rego1a, a1le Deliberazioni Capito-
lari e a1 proprio profitto spirituale. Osservate un po'
se veelete anelar a far Ie vacanze nelle lora famiglie i
figli eli S. Francesco el'Assisi, eli S. Domenico, eli Santo
Ignazio ? Essi rifuggono ela queste cose come molto pe-
ricolose. Si imiti illoro esempio, non si elimanelino sif-
fhtte licenze, e qualora un Confratello abbia assoluto
bisogno eli recarsi in famiglia, gli I spettori a cui sola-
mente compete l'accorelare questo pennesso, osservino
l' art. 50, capo 50 elella Regola, destinandogli sempre
un campagna .
Pel nostro bene spirituale mi rimane ancora a r ac-
comanelarvi eli banelire ela tutte Ie nostre Case il giuoco
delle carte. Per t acer e Ie molte ragioni della sconve-
nienza di questo giuoco fra eli noi, basti dire che pe'r
l' applicazione delia spirito che esso esige, invece di un
soliievo e di una ricreazione, riuscirebbe pili gravoso
che ogni altra occupazione. Abbiamo tanti altri mezzi
di ricrearci . Ricoreliamo che il nostro b uon Paelre Don
Bosco non permise mai simili giuochi.
Ora veniamo a qualche norma per la buona dire-
zione dei giovani aile nostre cure affielati. Debbo 1a-
mentare che siasi in certi istituti introelotto l' abuso di
lasciar uscire gli alunni coi parenti che vengono a visi-
tarli. Chi non sa quanto siano dannose t ali uscite? An-
che a costa eli qualche sacrifizio, si abolisca questa u~anz a
si procuri ai parenti tutto l' agio eli trattenersi coi figIi
e, se fa el'uopo, si stabilisca in collegio un sito dove pos-
san prencler cibo con essi, m a non si permetta che escano
clal1' ist i t u t o .
L a purita fra i nostri allievi clev'esser e riguarclata

14.2 Page 132

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- 126 -
come il tesoro pill prezioso, percia nessuna vigilanza e
soverchia quando si tratta di custodirla e di tener lon-
tano il vizio impuro. Fate in modo che si legga spesso e
si riduca alla pratica il Capo VII, Dist. IV delle nostre
Deliberazioni. Si osservi specialmente l'art. 466, cioe
quando un giovane ma:1grado i ripetuti avvisi, e reci-
divo, e con discorsi ed opere cattive riesce di scandalo
ai compagni, sia allontanato senza troppi riguarc1i a
raccomandazioni e a vantaggi materiali. Seguiamo
scrupolosamente Ie tracce di Don Bosco, che non sa-
peva tollerare i lUpi rapaci in mezzo al gregge.
Siccome in alcune nostre Case si hanno studenti e
artigiani ad un tempo, COS! e della massima importanza
che gli uni e gli altri siano trattati senza c1istinzioni e
parzialita. Mi avvidi essere in qua:1che casa meno cu-
rati gli artigiani e cia m'ha ferito a1 vivo, come certa-
mente avrebbe ferito Don Bosco che con tanta bonta
amava i suoi artigianelli. Ainate1i, sopportateli ed istrui-
teli meglio che per voi si possa nelle loro professioni.
Assicuratevi che 10ro s'insegni a lavorare non solo colle
macchine, ma senza di esse, giacche cosi ordinaria-
mente 10ro tocchera lavorare quando saranno fuori delle
nostre Case. Vi rammento che, sia per evitare gravi di-
sturbi, sia per dar loro i1 vero nome, i nostri laboratorii
devono denominarsi Scuole professionali: cosi scuo1a di
sartoria, di ca:1z01eria, ecc. Si sfugga poi ogni concorrenza
riguardo agli operai de1luogo ove si trova 1a Casa, ne mai
si prendano 1avori ai pubblici appalti.
La vostra carita si estenda pure ai famig1i prendendo
cura della loro religiosa istruzione e mora:1e progresso, ri-
volgendo loro sovente 1a parola e mostrando tener molto
conto delloro lavoro.
E pur parte della carita salesiana il trattare con ri-
serbo e con rispetto 1e buone Fig1ie di Maria Ausi1ia-
trice, Ie qua1i con tanto spirito di sacrifizio prestano

14.3 Page 133

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- 12 7 -
l'opera loro in molte fra Ie nostre Case. E nostro stretto
dovere riguardarle come sorelle in G. C. , evitare con
loro ogni maniera sgarbat a od espressioni indelicat e
ed imperiose, quali si userebbero a pel"sone di sel"v izio, ed
infine considerial110 come effetto del1a 101"0 carita tutto
quanto es_se fanno per noi, mostrandocene riconoscenti.
Veglino i Direttol"i perche siano praticate Ie norme p~r
le relazioni .colle SU01'e di M. A . (Delib. Cap. XVIII,
Dist. I).
Sebbene gia siano val"ii gli al"gomenti di cui h o trat-
tato in questa mia lettera circolare, tuttavia mi par-
rebb e m ancare ad un sacro dovel"e, se prima di terminare
io non aggiungessi qualche parola su l1' economia.
Leggendo la storia del1a nostra Pia Societa noi dob-
biamo esc1amare: Digitus Dei est hic. In ogni vicenda
prospera od avversa, noi ravvisiamo ad ogni istante la
mano elella Provvidenza, ch e guidava Don Bosco e
guiela ora i suoi figli, e che con tenerezza l11atel"na prov-
veele ael ogni nostro bisogno. Se cia ela un lato deve
ispirarci somma fielucia che l' assistenza elivina non
verra m ai meno, eleve p ure el' altro lato £arei riflettere
sel"iamente sul1'uso che noi facciamo eli quei m ezzi che
la Provvielenza ei pone tra mano. Non elimentichiamo
che Don Bosco ci p romise la protezione elel cie1o, fino
a tanto che sarebbe stata in onore fra noi la poverta.
Percia venenelo aHa pratica, vi raccomanelo un' assen-
nata econ omia nel vitto, vuoi pei Confratel1i, v uoi pei
giovani, sicche non vi sia troppa abbonelanza, ne ec-
cessiva parsil110nia. Non faceiamo viaggi se non per ne-
cessita, e viaggiando ricoreliamoci che facemmo voto
eli poverta. Si faccia ogni possibile risparmio nel1'il-
luminazione, ne' combu stibili e nel1e costmzioni.
Si vegli perche nelle nostre scuole professionali non
si eseguiscano lavori eli lusso e anch e solo eli qualche ele-
ganza, se non quanelo sono orelinati ela persone est erne.

14.4 Page 134

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- 128 -
Sotto pretesto di formare gli alunni, si porge occasione a
varii Confratelli di mancare di poverta nella calzatura
e nel vestito, ed inoltre si adornano Ie Case salesiane di
mohili che disdicono alIa nostra professione, e che talora
non possedono neppure color~ a cui noi chiediamo
l'obolo della carita.
. Ma mentre io inculco 10 spirito di poverta e desidero
una ragionevole economia, sono ben lungi dall' appro-
vare l'eccesso in cui cadono alcuni Confratelli, i quali
prendono talmente a cuore gli interessi della Casa loro,
da mancare perfino di carita verso gli altri istituti della
medesima Congregaiione. Dio ci guardi da questa specie
d'egoismo! Non s'abbia invidia se un'altra Casa e pill
bella e meglio fornita di mezzi pecuniari, pill abbon-
dante di allievi, poiche tutte Ie Case appartengono alIa
famiglia salesiana di cui noi siamo i m embri.
Se vi e dato far qualche risparmio, affrettatevi d'in-
viarlo all'Ispettore ed al Capitolo Superiore, rallegran-
dovi di poter per tal modo venirgli in aiuto per sostenere
Ie immense spese che occorrono pel bene generale della
nostra Pia Societa.
11 nostro carissimo Don Bosco aveva chiesta nella
sua ordinazione sacerdotale 1' efficacia della parola, ed il
fruttuosissimo suo apostolato provo averlo il Signore
esaudito. 10, indegno suo successore, so di non aver m e-
ritata una grazia S1 bella, ma vi supplico, 0 figli caris-
simi, di ottenermela sia con fervorose preghiere, sia
collo scolpire nella memoria e col praticare Ie raccoman-
dazioni che io vi vengo man mane facendo a viva voce
e per iscritto . Quali copiosi frutti rn.i riprometto, pel
vostro spirituale profitto e pel bene dei nostri giovanetti,
dalla buona accoglienza che, come spero, voi fa rete agli
importantissimi avvertimenti contenuti in quest a mia
lettera!
Con questa dolce speranza nel cuore io imploro su eli

14.5 Page 135

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- 129 -
voi e su tutti i vostri lavori le pill elette benedizioni del
Signore e la protezione di Maria Ausiliatri ce, ruent re
rul dico nel Sacratissimo Cuar eli Gesll
AfJ.mo Padre
Sac. MICHELE R UA.
P. S . I Direttori facc ia no le ttura d ell a presen te nell a piLI
prossima riuni one cl i tutti i CO llfrate lli , forl1lanclon e a rgome nto,
se occorre, pe r var ie a ltre co nfe re nze .
G iucli co opportuno clare qu i ri s posta a lI a clim a ncl a fattami cia
va ri e pa rti s ull e preg hi e re a fars i dopo Ja m etl itaz io ne e la let-
lura sp iritua Je s econclo Ie Deli be razi o ni Capito la ri: clopo la lII e-
clitazion e, s i cl ica la preghi era a 'Maria Aus ilia tri ce; clopo Ja let-
tura, s i d ica la preg hi e ra per la COIl1L1 ni o ne s pirituaJe, seg uita
clal Patel', Ave, Glo1'1:a a s. F ra ncesco di Sa les col re lativo
Ore1lt1ts .
Let/er e di D. Ru.a
9

14.6 Page 136

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Congresso Salesiano In Bologna.
N . 14.
Torino, Ii 30 apri le 1895 .
Figli carissimi in G. C.,
Ritorno dal 1 0 Congresso Salesiano che si tenne a
Bologna n e' giorni 23, 24 e 25 Aprile. Appena posto
piede nel nostro diletto Oratorio di Torino, malgrado
Ie molte e pressanti mie occupazioni che pur richiede-
rebb ero tutta la mia sollecitudine, io voglio soeldisfare
un vivo e potente bisogno del mio CUOfe col trattenermi
con voi per al,cuni istanti intorno a questa Congresso,
comunicarvi alcune delle impressioni che ne ho rip or-
t at e, esporvi infine v~rii miei sentimenti e rifiessi che
forse non saranno senza frutto.
Per ben quattro giorni ebbi la bella sorte di assistere
ael un S1 sl,lblime spettacolo, eli fede , di zelo, di carita e,
diciamolo pure, eli simp atia verso l'umile nostra So-
cleta, che ancora il mio cuore ne e tutto commosso e
tutta ripiena la mia mente. Non tento neppure di met-
tervi elinnanzi agli occhi quanto mi fu elato di vedere e
di uelire; malgraelo ogni sforzo non riuscirei che a darvi
una sbiaelita e pallida immagine eli cia che e avvenuto.
Avrei a narrare cose S1 belle, S1 straorelinarie e maravi-
gliose che parrebbero avere dell'esagerato a chiunque n011
n e sia stato t estimonio oculare.
Lascio percia ad altri il non facile compito eli tes-
sere la storia e darvi, c1irei quasi, la fisionomia di que-
sto Congresso, che segnera una delle pill belle pagine
n egli Annali della nostra Pia Societa, e mi t erra pago

14.7 Page 137

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- 13 1 -
eli farvi notare cia che in questo Congresso fa vie mag-
giormente risaltare la bonta del Signore verso gli umili
figli di Don Bosco.
Anzitutto ha del prodigioso il modo onde e nata
l'idea di questo Congresso . Gia altri pii Sodalizi ave-
vane compresa l'opportunita anzi la necessita d'assem-
brarsi per incoraggiarsi a vicenda, comunicarsi i loro
pensieri e desiderii e trattare dei mezzi di estendere
sempre pill la loro benefica influenza sulla societa. Per-
che mai, si disse, non farebbero altrettanto i Coope-
ratori Salesiani ? .. Non appena balena questo pensiero
alla mente dell'Eminentissim o Cardinale Domenico
Svampa, Arcivescovo di Bologna, egli l'afferro come la
manifestazione del divino volere e come un mezzo effi-
cacissimo per mostrare quanto venerasse Don Bosco e di
quanta caldo affetto ne amasse i figli. Di qui queUo
zelo infaticabile con cui l' Eminentissimo Principe,
senza frapporre indugio, mise mana all'oper a; di qui
quel santo ardore, quell'amminihile accordo eli volonta
che egli seppe infondere in tutti coloro che 10 attornia-
v an o.
E pure straordinario che siasi eccitato tanto entu-
siasmo pel nostro Congresso nella citta di Bologna, ove
i Salesiani nulla finora poterono fare in pro della gio-
ventLl, ove percio er ano molto meno conosciuti dalla
maggior part e della cittadinanza che in altre citta
i t a l i an e.
P er tutti i Congressisti fu oggetto di ammirazione e
di ben meritati encomii l'intelligente ed instancabile
attivita del Comitato organizzatore che in S1breve spazio
di tempo seppe sl. bene redigere manifesti e programmi,
diramare inviti, r accogliere offerte, preparare la sal a
delle adunanze, ordinare Ie sacre funzioni, in una parola
tutto prevedere e provvedere per la splendicl a riuscita
del Congresso. Le parole non potranno mai esprimere

14.8 Page 138

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I3 2 -
quanto io sento in cuore di gratitudine verso gli il1u-
stri personaggi che componevano questa Comitato.
Potevasi scegliere per 1e adunanze 1uogo pili adatto
che 1a chiesa di S. Catterina da Bologna, 1a qual Santa
pareva dalla vicina cappella prendesse parte alle nostre
sedute?
Vi fu una nobile gara fra 1e pill illustri famig1ie Bo- .
10gnesi per ospitare in casa 10ro i Vescovi ed i Sa1esiani
accorsi a1 Congresso . Tutta 1a divot a popo1azione di Bo-
logna prese v iva parte alle feste sa1esiane accorrendo
alle funzioni, che mattino e ser a celebravasi nell'im-
m ensa basilica di S. Domenico, capace di ben 15 mila
persone. Circa cinquanta mila fedeli l'u1timo giorno
sa1irono i1 monte della Guardia, unendosi ai Congressi-
sti per ringraziare 1a Vergine di S. Luca del felice esito
del Congresso.
Non debbo tacere 1a partico1are benevo1enza delle
civili autorita verso i convenuti a1 Congresso. Nulla
fu da 10ro risparmiato perche£osse tute1ato l' ordine pub-
blico; i Congressisti furono trattati ovunque colla pill
squisita genti1ezza,' e gr atuitamente poterono visitare
quanto v'e di bello e d' artistico in Bologna, solamen te
col presentare la tessera del Congresso.
L'Episcopato non solo d'Italia, ma pur n ei paesi 10n-
tani diede in qu est 'occorrenza 1a pili bella prova del suo
affetto e della sua stima verso i poveri fig1i di Don Bosco,
poich e quattro Cardinali ed oltre trenta Vescovi inter-
vennero in persona a1 Congresso, ed altri innumerevoli
inviarono Ie loro adesioni in termini S1 delicati e con
elogi tali da farcene rimanere confu sio
Ma vi fu ben pili ancora. Una stupenda lettera d'ap-
provazione del Supremo Gerarca della Chiesa diretta
a1 Cardinale Svampa (I) era 1etta sull' aprirsi del Con-
(I) Spero pote r ve ne fra' breve ma nd a r cop ia a parte c1a co n-
se r va re negli A rchi vi el i ciascllna Casa Sa les ia na.

14.9 Page 139

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_. 133 ...-
gresso, e venne a confortarci e ad avvalorarci la reite-
rata sua benedizione; anzi possiamo dire che noi era-
vamo radunati sotto la sua presidenza, poiche il suo
busto maestoso campeggiava in mezzo dell' aula, ed
eravamo assicurati che Egli col suo cuore e col suo spi-
rito era fra noi.
La cosa poi che pill profonda impressione ha la-
sciato nel mio cuore, ed il cui ricordo ancor m'intenerisce,
si fu quella vera fratellanza, quell'intima unione, quel
perfetto accordo eli sentimento e di volonta che leg-
gevasi, quasi dissi, suI volto dei Congressisti. In quel-
l'aula si respirava un'atsmosfera prettamente salesiana.
Erano i membri di una sola famiglla che vi erano radu-
nati, che ascoltavano con attenzione affettuosa e so-
stenuta, a parlare del loro padre comune Don Bosco ,
dell'opere salesiane che erano pure Ie operE' loro, che
accoglievano con segni d'approvazione e con damorosi
applausi quanto loro veniva proposto pel bene delle
a11lIne .
Cardinali, Vescovi, Sacerdoti, non che dotti e ze-
lanti secolari, pronunziarono eloquentissimi discorsi che
fecero vibrare Ie pill delicate fibre del cuore. Accese
parole furono rivolte ai Salesiani per incoraggiarli a
proseguire ne11e loro imprese, ed in modo efficacis-
simo furono esortati i Cooperatori ad essere sempre il
loro sostegno morale e materi ale. Ebbe ben ragione il
Cardinale Svampa di conchiudere dicendo che tutti
quanti i convenuti avevano imparato qualche cosa.
Vi fara forse meraviglia se v i fu chi trasportato dal-
l'entusiasmo chiama questo Congresso un trionfo, un
apoteosi della Congregazione Salesiana?
10 non avrei neppur osato riferirvi tale parola che
sembra ferire que11a modestia che ogni Salesiano do-
vrebbe praticare, se non fosse per ricordarvi che pare
cia fosse predetto da quel sogno che ebbe Don Bosco

14.10 Page 140

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I34 -
n ella notte dal IO all'II settembre I88I. Dopo averci
santamente spaventati descrivendoci i gravi pericoli
che correrebbe la Congregazione pel rilassamento di
alcuni suoi membri, Don Bosco ci rinfrancava dicendo:
ci1'ca it I895 gran tri01~fo. Dolcissimo Padre, la vostra
e parola si avver ata.
Questo rap ido sgu ardo al Congresso Salesiano di Bo-
logn a deve ispirarci anzitutto un sentimento di viva
gratitudine verso Dio. A Lui ci rivolgemmo con fer-
vide preghiere, all'intercessione eli Maria SS. Ausilia-
trice ricorremmo per implorare un esito felice all'ardua
impresa che stava per incominciare. A Dio, a Maria
SS. siano rese grazie ora che la riuscita supera di gran
lunga la nostra aspettazione. 11 ciel ci guardi dall' at-
tribuirci una benche minima parte di cia che e unica-
mente l'opera di Dio. A lui solo t utto l'onore, a Lui
la gloria!
Esultino poscia eli santa gioia i nostri cuori nel pen-
sare che il nostro I O Congresso Salesiano ha rallegrato
l'Augusto Vegliardo del Vaticano, che volle esser mi-
nutamente tenuto informato d'ogni atto delle nostre as-
semblee. Sia uno dei frutti del nostro Congresso il ren-
dere sempre piLl stretti que' vincoli che uniscono la fa-
miglia Salesiana al Vicario di G. C.
Rallegriamoci nel vedere che coloro che Spiritus
Sanctus posuit Episcopos regere Ecclesiam Dei, si com-
piacciono degli sforzi che n oi facciamo per secondare il
loro zelo, per comb attere al loro fianco Ie battaglie del
Signore. Diamo ovunque l' esempio nel rispetto verso Ie
sacr e loro persone e nell'ubbidienza ai lora comandi.
Lo splendido risultato del Congresso ci renda ognor
piLl cara la P ia Societa, a cui Iddio per tratto di su a sin-
golare misericordia ci h a chiamati. Se gia per mille
prove sapevam o che Iddio benedice e protegge in modo
speciale l'Istituto a cui apparteniamo, questo Congresso

15 Pages 141-150

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15.1 Page 141

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- 135 --
valga a r endercene 'ognor pill persuasi, e ci sproni a
sempre meglio meritare i celesti favori.
Da veri figli di Don Bosco porgiamo vive grazie al
Signore d'aver pennesso che durante questo Congresso
sia nella sala delle adunanze, sia nella basilica di San
Domenico, per ben tre giorni fosse particolannente glo-
rificato il suo fedel servitore, il nostro veneratissimo
Fondatore e Padre. Cardinali e Vescovi ne celebrarono
dal pergamo Ie lodi non altrimenti che avrebbero fatto
d'un santo, ed ispirarono ai loro divoti uditori la pill
alta idea della sua virhl e dell'Opera su a; cui chiama-
rona ad ogni pie sospinto provvidenziale! Ah! preghiamo
perche Iddio compia l' opera sua, ispirando al suo Rap-
presentante in terra di elevare ben tosto il nostro caro
Don Bosco all'onore degli altari.
Vi confesso, carissimi Figli in G. C., che fui coperto
di confusione ne1 vedere quale alta stima si abbia
ovunque dei poveri Salesiani. Essi furono rappresen-
tati al Congresso quali modelli di religiosi, come ar-
denti di santo zelo per la salvezza delle anime, come va-
. lenti maestri nell' arte difficilissima di educare la gio-
ventli, nell'informarla alla pieta. Pill vivo divenne in
molti Vescovi e Cooperatori il desiderio di veder sor-
gere nelle loro citta Istituti Salesiani, ripromettendosi
da loro veri miracoli per la rigenerazione della odierna
societa. Ma voi mi 'scuserete se in fondo al cuore io
chiedeva a me stesso se noi siamo realmente quali siamo
creduti? ... M'assali pili volte il dubbio sconfortante che
non avessero i nostri troppo benevoli Cooperatori a ri-
credersi, se loro si porgesse il destro di esaminare dav-
vicino la condotta eli certi Confratelli ..... Ah! se coloro
che sonG rilassati nella pieta, poco osservanti della
Santa Regola, negligenti ne' loro eloveri, fossero stati
presenti al Congresso, non ne ell1bito, avrebbero £atto
il proposito eli ml1tar vita. Ve ne scongiuro, l1niamoci

15.2 Page 142

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- 13 6 -
tutti per sostenere l'onore della llostra Pia Societa, vi-
viamo dello spirito di Don Bosco e rappresentiamolo
meglio che per noi si possa ovunque abbia a condurci la
mana di Dio.
Giova sperare che il Capitolo Generale, che si terra
ne1 prossimo venturo Settembre sara di aiuto potente ai
Salesiani p er corrispondere all' aspettazione de' nostri
Cooperatori . Coll'aiuto di Dio i Direttori, assembrati
p resso la tomba di Don Bosco, attinger anno dalle no-
stre riunioni molto ze10 e fervore, 10 porteranno nelle
loro Case e 10 comunicheranno a tutti i Confratelli.
Pregate fin d'ora perche il Capitolo Generale produca
i frutti desiderati.
E nominato regolatore il Sac. Francesco Cerruti,
Consigliere Scolastico della nostra Pia Societa. Sara su a
cura eli informarvi del sito edell'epoca precisa del Ca-
pitolo e d'inviarvi il programma delle materie da trat-
tarsi.
Benedica il Signore tutti i Confratelli Salesiani, ed
i lora allievi. F accia crescere ognor p itt ne' loro cuori
la fiamma del divino amore.
Durante tale mese chiedet e tale grazia a Colei che
e appunto la Madre del Divino Amore, Mater pulerae
dileetionis e credetemi
Atf.mo come Padre in G. C.
Sac. MICHELE R UA.
P . S . II D ire tt o re c1 ia le ltura del la prese nte nell a prima co n-
fe re llza che te rra a i Conrrate lii .

15.3 Page 143

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- 137 -
N. 15.
Disastro Brasileno
Avvisi varii e consiglio
To rino, Ii 29 ge nn aio 1896.
Festa di S . l~ ra ncesco di Sales.
e.. F ig{i carissimi in
~"
r. La Divina Provvidenza per tratto particolare di
sua bonta dispose, che 1'umi1e nostra Congregazione in
brevissimo lasso di tempo prendesse uno svi1uppo tale
che sembra tenere del prodigioso. Eccoci pertanto noi,
figli di Don Bosco, sparsi omai su tutta 1a faccia della
terra. Smisurat e distanze ci sei)arano gli uni dagli a1tri;
1avoriamo in paesi quanta mai differenti d'indo1e e di
costumi; tanti e svariatissimi sono i ministeri a cui n oi
siamo occupatio Ben 1ungi da1 potere sper are eli ritro-'
varci tutti insieme riuniti sulla terra, neppure pill ci e
dato di tutti conoscerci personalmente. Ma, sia lode a
Diol qu esta separazione, queste immense distanze,
queste diversita d'occupazioni non ci furono finora d'im-
pedimento a tenerci uniti di spirito; sebbene COS! di-
spersi, noi formiamo una sola grande famiglia, di cui
sono comuni Ie gioie ed i do10ri. Ci tiene tutti stretti e
compatti quella Santa Regola che ricevemmo in retaggio
, del nostro amatissimo Fondatore e Padre Don Bosco,
rna specialmente ci 1ega fr a di noi 1a carita di Gesu Cristo.
Se l' affetto che io porto ai miei figli, non fa velo alla
mia mente, mi pare che, secondo l'espressione di San
Paolo, i Salesiani siano veramente idipsum invicem
se11tientes, cioe aventi gli st essi sentimenti 1' uno per
l'altro (Rom. XII, r6).

15.4 Page 144

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- I38 - .
Di siffatta unione di spiriti e di cuori voi mi forniste
in questi ultitl}.i mesi una prova ben convincente colle .
numerose lettere che vi piacque inviarmi. Molte di esse
erano intese ad esprimere al Rettor Maggior e ed al suo
Capitolo i voti pili ardenti ed i pitl cordiali augurii per
Ie Feste Natalizie e per l'anno che stava per incomin-
ciare. Altre mi apportarono Ie pili tenere e cristiane con-
doglianze per i funesti avvenimenti, che cotanto con-
tristarono i1 cuore di tutti i Salesiani nel corso del-
l'anno r895 . Tutte erano ripiene di sentimenti delica-
tissimi, delle p ill affettuose espressioni, di ·rifiessioni degne
di veri r eligiosi, e quello che pill monta, di sincere pro-
m esse di condotta esemplare, di molte preghiere e di
ferventi comunioni. Nelle dure prove, a cui volle il Si-
gnore, sempre infinitamente buono e sapiente, assog-
gettare il mio cuore di padre, rni fu d'indicibile conforto
il vedere che il dolore del padre era pure il dolore eli
tutti i figli.
Abbiatevi quindi i miei pill vivi ringraziamenti, e
. persuadetevi ch e mi affligge il non poter per Ie molte-
plici e gr avi mie occupazioni ringraziarvi ciascuno in
particolare delle consolazioni che colle vostre lettere
m' avete arrecate. N e serbero incancellabile ricordo, e
vi assicuro che io faccio fin d'ora assegnamento sulle
grazie che Ie calde vostre preghiere mi otterranno, io 10
spero, dalla misericordia del Signore.
Vari Eccellentissimi Vescovi, molti benemeriti Coo-
peratori e Confratelli Salesiani mi augurarono unanimi,
che il nuovo anna abbia dell'anno teste passato Ie r ose,
rna non Ie spine, Ie consolazioni, rna non Ie pene. F u
invero il r895 una continua alternativa di avvenimenti
or lieti or tristi per la nostra P ia Societa. Mai infatti
rion s' erano aperte tante Case; m ai non s' era fatta COS1
numerosa spedizione di Missionari; mai non Sl era ve-
duto S1 splendido trionfo per Ie Opere di Don Bosco,

15.5 Page 145

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- 139 -
quale s'ebbe a vedere nel Congresso Salesiano di Bolo-
gna; mai non avevano proceduto S1 alacremente i la-
vori per la Causa di Don Bosco. Venne poi a porre il
colma aUa nostra gioia la consacrazione del t erzo Ve-
scovo Salesiano. Ma ohime! Questi giorni COS1 giocondi
dovevano essere alternati da altri ben tristi. La tragica
morte di Don Dalmazzo, la malattia e poi la morte di
Don Antonio Sala, il disastro del Brasile che, insieme
col nostro carissimo Monsignor Lasagna, ci r apiva altri
cinque Missionari, la p erdita di Don Unia quando n oi 10
credevamo fuor di pericolo ... E tutto questo 111 un
anno solo!. ..
Nel darvi il fun esto annunzio dello scontro in cui
era perito Mons. Lasagna, io vi scriveva esser necessario
far appello ai sentimenti di fede e di p ieta per aver la
forza di pronunziare generosamente il fiat della rasse-
gnazione, e cia perche io sentiva che queUe erano Ie sole
sorgenti a cui io stesso poteva attingere qualche con-
forto. Potei scorgere dalle vostre lettere che voi avete
seguito il mio suggerimellto. Quante belle considera-
zioni non v'h a ispirat e la vostra pieta! Fra Ie altre mi
torna oitremodo cara e consolante queUa di coloro che
osser arono averci Iddio finora trattati quali fanciulli
ed allettati al bene colle carezze, disponendo che Ie cose
nostre andassero a gonfie vele, rna ch e, fattasi omai
aelulta Ia nostra Pia Societa, il Signore volle provare la
nostra virtu permettendo che avessimo a passare fra
mezzo il fuoco elelle tribolazioni . Ora e tempo di mo-
strarci uomini provetti eel addestrati alle varie v icende
della vita religiosa. Comunque volgano Ie nostre sorti,
siano prospere eel avver se Ie cose n ostr e, a noi t occa sot-
tometterci in tutto alla divina volonta, inchinarci di-
nanzi agli imperscrutabili giudizi eli Dio, rimatler fermi
e ferventi nel suo santo servizio, rip etenc10 la parola eli
Giobbe: Sit nomen Domini benedictw/'n.

15.6 Page 146

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- 140-
Cogii occhi della Fede noi vediamo la Divina Provvi-
denza vegliare al nostro bene, non altrimenti che una
maelre tenerissima sulla culla del suo bambino. La me-
desima fede ci insegna che pur quando per ragioni, che
non ci e concesso di penetrare, Idelio permette che c'in-
colga qua1che grave sciagura, la sua sapienza infinita
suol ricavarne un bene. Ed invero, come Ie vostre let-
tere ne fanno fede, dai giorni tristissimi che noi abbiamo
attraversato, molti Salesiani ricavarono un risveglio
consolantissimo nella pieta e nella virtt\\, un accresci-
mento eli ze10 per la gloria di Dio e pel bene delle anime,
ed infine uno slancio generoso per accorrere a Iavorare
nelle Missioni, del Brasile specialmente, e persino fra i
Iebbrosi eli Agua de Dios. Sebbene per mancanza di tempo
io non soglia risponelere a tali elimande, pure io Ie cu-
stoelisco gelosamente, e quando parra venuto il momento
opportuno e che i frutti saranno maturi, e inteso,sapro .
a chi rivolgermi per rifornire eli valorosi soldati Ie file
che la morte diraela.
Ne questo sara solo il bene che Iddio sapra trarre
dalle prove per cui dovemmo passare. Deh! continuate,
o carissimi figli, ad essere fedeli alle divine ispirazioni,
e noi potremo far nostre Ie parole eli Daviele: Secun-
dum multitudinem dolO1'um meorum in cOI'de meo,' con-
solationes tuae laetificaverunt animam meam: a prop or-
zione elei moiti dolori che provo il cuor mio, Ie tue conso-
lazioni Ietificarono l' anima mia. (Ps. XCIII, 19).
2. Passo ora a darvi a1cune notizie riguardanti 1'or-
ganizzazione interna della nostra Pia Societa.
Per Ia morte del nostro compianto Don Sala, av-
venuta il 22 Maggio ultimo scorso, si rese vacante la ca-
rica eli Economo nel Capitolo Superiore della nosh-a
Congregazione. Secondo l' articolo 16 Capo XI delle
nostre Costituzioni, ho eletto a suo successore Don
Luigi Rocca, gia Direttore-Preside del Ginnasio e Liceo

15.7 Page 147

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- 141 -
di Alassio. Nel far cadere sovra di lui la mia scelta non
ebbe poco peso il voto che egli consegul nell'ultima ele-
zione dei membri del Capitolo Sup eriore, avvenuta nel
1892; giacche allora, trattandosi dell'Economo Generale,
chi ebbe il maggior numero di voti, dopo il compianto,
D. Sala, fu appunto Don Luigi Rocca. Egli ora rimarra
in carica fino aHa futura e1ezione di tutti i membri del
Capitolo. Credo far cosa gradita a tutti i ConfrateHi
notificando loro che gia D. Rocca si trova a Torino, e
che gia ha cominciato ad esercitare il suo ufficio di Eco-
nomo; pertanto a lui potranno rivolgersi i Direttori e
Prefetti ogni volta che 10 crederanno opportun~, 0 n e
avranno bisogno.
I1 numero delle Case Salesiane dell' Alta Ita1ia es-
sendo oltremodo cresciuto, fu necessario dividerle in
due I spettorie; sicche oltre l'Ispettoria Piemontese,
avremo d'or innanzi 1a Veneta. I1 nuovo I spettore e
D. Mose Veronesi che continuera per ora, a risiedere a
Mog1iano col tito10 di Rettore.
Per l'Ispettoria dell'Uruguay e del Brasi1e, rimasta
priva del suo Sup eriore per 1a morte di Mons. Lasagna,
vi sara notificato pill tardi 1a nomina di chi ven a e1etto
a succederg1i.
Vog1iate ora far buon viso ad alcuni incoraggia-
menti e ad alcune raccomandazioni che questa lettera-
circo1are mi porge i1 destro d'indirizzarvi.
3. Dalle visite fatte al1e nostre Case da me stesso,
dai membri del Capito10 Superiore e dag1i Ispettori,
come pure dai rendiconti che rego1armente ci sono in-
viati e dalla mi a corrispondenza episto1are, con l1:n-
mensa conso1azione potei assicurarmi che voi tutti siete
animati della mig1ior volonta di far i1 bene. Nee anche
prova evidente quell'ardore, che io credetti talora per-
fino mio dovere di frenare, con cui si cerca di est endere
1a cerchi a dell'aposto1ato sa1esiano, sempre nell'in-

15.8 Page 148

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- 142 -
tento d'acquistar maggior numero d'anime a Gesu
Cristo. Si degni i1 Signore esaudire le mie supplich e e
conservare sempre vivo ne' nostri cuori que1 fuoco sa-
cro che v i si accese quando udimmo Don Bosco gettare
que1 grido potente: da 'mihi animas, e 10 vedemmo con-
sumare le sue forze e 1a sua vita nell' esercizio della ca-
rita. Ma voi, 0 figli carissimi, dal canto vostro veg1iate
perche questo buon volere sia sempre congiunto ad una
grande p urita d'intenzione, sia inaccessibile ad ogni sco-
r aggiam ento, e sia mai sempre guidato dall'ubbidienza.
4. Lo zelo ardente ed industrioso con cui si fecero
sorgere Oratorii Festivi quasi ovunqu e havvi una Casa
Salesiana, e con cui si diede svi1uppo a quelli che gia
esistevano, mi assicura che voi avete ben compreso
quanto mi stia a cuore quest'Opera, COS! cara a Don
Bosco, e che ha da essere l'ancora di sa1vezza per tanti
giovani che non ci vien fatto di accog1iere nei nostri
Istituti. Se voi vo1ete procurare una grande conso1a-
zione a1 vostro Rettor Maggiore e rallegrare Don Bosco
che dal cie10 ci gu arda, non vi stancate di prendere amo-
rosa cura eli quei giovanetti che Dio manda ai vostri
Oratorii. Ma di grazia, attenetevi ognora alle tradizioni
della nostra P ia Societa. Si ebbe a notare che in qua1-
che Oratorio si da troppa importanza alla musica istru-
menta1e ed a1 te~trino. Cola cio che dovrebbe essere ac-
cessorio, diviene principa1e; cio che dovrebbe essere stru-
mento al bene, trae a se tutte le sollecit udini , come fosse
il fine per cui l' Oratorio e fondato. Non COS! pensava
ed operava Don Bosco, i1 quale avrebbe vo1uto che si
facesse il teatro cola solo ove abbondano i divertimenti
mondani, ove h avvi perico10 che i giovani vadano a
teatri pubblici, che sventuratamente sogliono essele
tutt' a1tro che scuole eli moralita. Invece della musica
strument ale ch e importa gravi spese e fatiche, in mo1ti
Oratorii basterebbe con minor elisturbo e maggior pro-

15.9 Page 149

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- 143 -
fltto insegnare il canto fermo e la musica vocale, cose
ufficienti per renelere belle eel attraenti Ie funzioni eli
chiesa eel af£ezionare i giovani all'Oratorio.
5. E poiche ho nominato il Canto Gregoriano, io
sento i1 bisogno eli rinnovare 1a gia varie volte rip etuta
raccomanelazione el'insegnarlo nei vostri I stituti eel an-
che negli Oratorii Festivi (r).
I roiei elesielerii riguardo al canto che pili d'ogni al-
tro e proprio della Chiesa, sarebbero soddisfatti se i
maestri 10 studiassero ed amassero essi stessi per farlo
studiare ed amare dagli alunni; se a1 medesimo conse-
crassero una piccola parte del tempo e dell' impegno che
impiegano per 1a musica. Mi affiigge i1 sapere che,
mcntre si fanno tante prove per 1a musica, in certe Case
non si trova nella settimana una mezz'ora per far im-
parare Ie anti/one del Vespro, 0 l'introito, il grad%ale,
l' OffB1,torio ed i1 comm%nio della Messa.
6. E qui il canto 1iturgico mi ispira i1 pensiero che sia
venuto i1 momento pei Sa1esiani dimoranti fuori di
Itali a, di dar una prova di pill de110ro af£etto verso 1a
Chiesa Romana, adottandone 1a pronunzia ne1 1eggere
il1atino. Gia ci precedettero in questo i PP . Benedettini
ed a1tri Religiosi. I1loro esempio, ma sopratutto i1 desi-
derio di sempre meglio conformarci a1 Capo Visibi1e
de11a Chiesa Catto1ica, ci siano di sprone a vincere ogni
ripugnanza ed a sormontare l' abitudine contratta neUe
scu o1e.
7. Devo poi una pm-ola di lode a quelle case Salesiane
situate fuori d'Ita1ia, ne11e quali si ebbe a notare una
certa qua1e soUecitudine per imparare la lingua Ita1ian a.
Da esse mi pervennero lettere in correttissimo italiano,
che io lessi con sentito piacere; seppi che nelle 10ro ac-
cademie dopo il latino fu dato il primo posta a quella
lingua che parlava Don Bosco e che parlano ordinaria-
(r ) Vedi pag. 49 -

15.10 Page 150

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- 144 -
mente i Superiori. E questo un esempio degno d'essere
imitato; e questo pure un segno di quell'unione eli spi-
riti e di cuori, che deve formare il vanto principale della
nostra Societa.
8. Malgraelo la lunghezza eli questa mia lett era non
vi elispiaccia che io aggiunga ancora un avviso eli m as-
sima importanza. Se noi abbiamo la bella sorte el'es-
sere armover ati tra i figli eli Don Bosco, non eliamo('i a
creelere che una grazia S1 segn alata ci sia stata concessa,
senza una lunga eel amorosa preparazione elella Provvi-
elenza . Anzitutto e n ello stesso elolcissimo Cuore eli GesLl
che noi elobbiamo anelare a rintracciare l' origine elella
nostra vocazion~ religiosa. Poi, chi potrebbe conoscere
eel enumer ar e Ie pietose inelu strie della elivina carita,
p er conelurci in seno alla nostra cara Congregazione?
Di qui ne viene per ciascun di noi 10 stretto elovere eli
posseelerne 10 spirito e eli vivere eli vita Salesiana. E' cia
consiste nellavorare, specie a pro elella gioventtl, colla
spirito e col sistema eli Don Bosco, tutto improntato eli
elolcezza e di bonta. E inelizio eli v ita Salesiana i1 parlare
soventi volte di Don Bosco, r accontanelo tratti eelifi-
canti elella sua vita S1 bella, operosa e santa. E v ivere
da Salesiano l'interessarsi eli tutto quanto con cerne la
nostra Pia Societa, illeggere con affetto e elirei quasi con
avidita Ie notizie ch e ne da il Bollett·ino, e specialmente
ascoltare con attenzione la lettura delle circolari dei Su-
periori colle spiegazioni e commenti ('he i Direttori si
devono dar premura eli farvi nelle conferenze che appo-
sitamente terranno. E vivere eli vita Salesiana il far co-
noscere e prop agare gli scritti eel i periodici che escono
dalle nostre tipografie e promuovere Ie Compagnie eli
San Luigi, di San Giuseppe, del Santissimo Sacramento,
del P iccolo Clero e particolarmente Ie Associazioni di
Maria SS. Ausiliatrice e dei Cooperatori Salesiani, fon-
date dal nostro carissimo Don Bosco, e destinate a so-

16 Pages 151-160

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16.1 Page 151

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- I45 -
st enere la religione eel il buon costume, eel inoltre a soc-
correre Ie Opere nostre che unicamente si appoggiano
sulla cristiana carita. Rivolgiamo tutti i nostri sforzi eel
i nostri stueli a elare al nostro moelo eli pensare, eli par-
lare e eli operare una forma veramente Salesiana. Sup-
plichiamo Maria Ausiliatrice e S. Francesco eli Sales eli
ottenerci Ia grazia che chiunque visiti Ie nostre Case su-
bito si avveela che in esse si respira un'atmosfera pret-
t amente Saiesiana, e che ovunque noi ci troviamo, su-
bito siamo ri conosciuti quali figli eli Don Bosco.
Se io consielero Ie circostanze eccezionalmente gravi
in cui vi scrivo queste pagine, e pili ancora se io rifietto
sulle attuali elisposizioni degli animi vostri, 0 carissimi
figli, e grande il frutto che colla grazia eli Dio mi aspetto
da questa Iettera-circolare. E perthe non vaela elelusa la
mia aspettazione, ve ne prego, aiutatemi colle vostr e
preghiere .
10 intanto v i assicuro che ogni giorno nel santo sacri-
- ficio della Messa tutti vi raccomanelo al Signore, e dal-
l' altare ogni mattina vi benedico con tutta l' effusione
del mio cuore.
Nel Sacratissimo Cuore di Gesll mi professo
Vost'yO afJ.mo Padre
Sac. MICHELE RUA.
N .B . Mi ve nn e rife rito c he in ce rti Co l\\ egi s i ass um e impeg no
eli messe per va ri e cappe ll an ie, co nfra ternite ecc . ; nell'accettare
ta li impegn i s i abbia ri g ua rdo p ri11li e ra11le nte a ile occ Llpaz io ni
p ropr ie de l coll egio, in g lli sa che qLleste no n s i abb ia no a tra-
SClIra re; seconda riam e nte s i faccia atte nzione a no n aSS Ll11l er e
qu elle cappel la ni e che po treb bero essere desiderate ed occLlpate
da sacerdoti secolari.
Leltere di D. Rna
TO

16.2 Page 152

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Decisioni riguardo ai Cooperatori
ed al Bollettino.·
N. 16. '
Torino, Ii 12 april e
Domenica in Albis 1896 .
8arissimo Direttore,
Per singolare benedizione del Signore, come si va
ognor pill. estenelenelo la nostra Pia Societa, cOSt va
pure aumentanelo ogni giorno il numero eli quelle per-
sone, Ie quali, conosciuta la tp.issione divina della mede-
sima, si elanno ad aiutarla e sostenerla.
A maggior corrispondenza e vantaggio della nostra
Societa il Capitolo Generale della scorso Settembre 1895,
su relazione sottoposta dalla Commissione incaricata,
approvo alcune proposte che messe in forma, saranno
inserite nellibro delle deliberazioni nostre.
Pel bisogno pero che si vede presentemente eli rego-
lare con qualche urgenza Ie relazioni dei Cooperatori con
Ie nostre Case e di queste con la Direzione centrale di
Torino riguardo ai medesimi, d'accordo cogli altri Mem-
bri del Capitolo Superiore, venni nella determinazione
di esporre direttamente in una circolare alcune delle de-
liberazioni per cominciarne la pratica.
Premetto alcune . osservazioni che ne mostrano 10
scopo e l'utilita comune.
I Cooperatori Salesiani di qualunque Nazione, come
tali, devono essere a conoscenza e partecipare di tutto
il bene, che la nostra Pia Societa opera, non solo nella
regione 0 Nazione nella quale eSSl si trovano, rna nelle

16.3 Page 153

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- 147 -
varie parti del mondo dove sono Sa1esiani; cia conferma
il rendiconto annu ale e Ie p roposte della 1ettera del R t-
tor Maggiore a1 Gennaio cl'ogni anno, e cia h a di mira
i1 Bollettino, che in qualunque lingu a esemp re Salesiano.
I Cooperatori Salesiani riconoscono per lora Supe-
riore i1 R ettor Maggiore c1ei Salesiani e ad esso si po-
tranno sempre rivolgere in qualunque circostanza essi
credan9. 11 Direttore poi di ' ogni Casa de11a nostra Pia
e Societa, come scritto al Capo V del Regolamento dei
Cooper atori, approvato e raccomandato dal Ire Ca-
pitolo Generale, e autori zzato ad ascrivere gli associati
trasmettenc10 di poi nome, cognome e dimora al Supe-
ri ore, 0 chi per esso, che noter a ogni cosa n el cOll1Une re-
gistro.
Sebbene il nostro Bollettino si pubblichi a beneficio
di tutta la Societa Salesiana, finora gravita solo su11e
spa11e del Capitolo Superiore. Ma atteso il gr an de svi-
luppo, e doveroso che Ie Case de11a Societa s' UniSCa110 a
sostenerlo non solo con relazioni, rna anche material-
mente . :E omai i'l1possibile a1 Capitolo Superiore fat
fronte da solo a11e spese d 1 P eriodico, avendone pur
altre molto gravi da sost enere.
Premesse adunque queste cose, e richiamando la
mia Circolare in data del r4 aprile r894, (r) nel Ca-
pitdo Generale de110 scorso Settembre si delibera fr a
Ie altre cose:
Cke al solo Rettor Maggiore, e0111,e Supe?liore della
Pia Unione dei Cooperatori, appartenga di eonjerire e
di firmare i Diplomi I' e sia eom'/,tne l'i·mpegno di javo-
l'ire la relazione dei Coope?'atori con esso;
Cke il Direttore designi un Conjllatello, non potendo
per se stesso, eke in suo nome s·i oeeupi dei Cooperatori .
Curi la tl'asmissione aUa Direzione del Bollettino 0 al
Rettm' Magg1:ore dei nuovi inseritti, delle eorrezwm,
(I) Vecli pag. lOS.

16.4 Page 154

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- 148 -
cambia1'nenti 0 sospensioni degli indil'izzi, delle noti-
ficazioni dei Cooperatori dej~mti pel Necrologio mensile,
con ispecial menzione dei Coope1'atol'i piu benemeriti.
Si tenga in 1'elazione colla direzione del Bollettino pel'
quanto pub occorrere per lo sviluppo della Pia Unione.
Proponga d' accordo col Direttore, l' elezionB di Decu-
l'ioni 0 Zelatori e Zelat1'ici, per mezzo dei q~tali si potra
ditfondere l'A rciconjl'aternita di Maria A~tsiliatrice e
la Pia Opel'a del Sacl'o Cuore;
Che il Bollettino, C01ne e detto al Capo XII della
distinzione IV delle Deli berazioni, pl'omovendo, quale
ol'gano di tutta la Societa Salesiana, non solo il bene
generale di essa, ma anche il particolare di ciascuna Casa,
venga sostenuto col contributo comune nel modo e nella
mis~tra che il R ettor Maggiore giudichera.
~ el desiderio di procedere d ' accordo cogli I spettori
e Direttori, durante il Capitolo Generale dello scorso
Settembre tenni particolari conferenze, nelle quali si sta-
bilirono circa l'applicazione eli quest' ultimo punto in
via d'esperimento i seguenti punti:
r) Ciascuna Casa prestera conc01'SO alta Di'rezione
del Bollettino pel' le spese che essa sostiene, in l'agione
del numero di copie che la Direzione invia alla Casa, od
ai Coopel'atori di q1,f,ella Provincia 0 Dipa·rtimento in cu.i
la Casa si trova.
2) Pei Dipartimenti 0 Pl'ovincie in cui tl'ovansi piu
Case Salesiane l'I spettore determinera la q~tOta di con-
C01'SO di ciascuna.
3) La quota di concorso sara di una lira annua per
copia.
4) La Direzione del Bollettino aPl'il'a un Conto cor-
l'ente con ciasctma Casa e terl'a nota di quanta ciascuna
avesse a sborsa1'e pel recapito del Bollettino ai Coopera-
tori.
s) La Direzione del Bollettino somministrera quanto

16.5 Page 155

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- I49 -
venisse daUe Case richiesto per ta ditJusi one ossia P1I O-
paganda. L e spese pei Boliettini, che vanno ai Coopera-
tori di Nazioni 0 Provincie, neUe quati non v'e Casa
Satesiana, come pure queUe per Diptomi, L ibri 0 BoUet-
tini di ditJ~tsione sana a carico della D-irezione medesima .
Su quest a ultima parte si eliscusse assai a1 Capito10
Gener ale, e vi er a chi proponeva maggiore sovven zione;
io perC> ho stimato bene che ci tenessimo a1 minimo eli
una Lira, perche non s' avesse a cagionare aggr avi.
. La tenue concorrenza e 10 spirito eli solielarieta che ti
anima a bene elelia nostra Pia Societa, mi renele si-
curo che seconeler ai l'aelempiment o eli quant o sopr a.
R accomanelanelomi intanto alle tue p reghier e eel a
queUe elei tuoi giovanetti, ti saluto caramente.
AtJ.mo net SS . Cuor di G.
Sac . MICHELE R UA .

16.6 Page 156

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- 150 -
Ringraziamenti - Obbedienza e poverta
N. 17.
Vocazioni.
T o rin o Ii 31 Ge nJia io, 1897.Nono a nni ve r.
della m or te clel venera to nostro Paclre D . Bosco .
Carissimi figti in G. C.
Sono solito scegliere eli preferenza questo tempo
per inc1irizzarvi qualche lettera circolare affine di avere
comodita di ringraziarvi degli auguri che in varie cir-
costanze, n el corso dell'annata mi fate, come alla festa
. di S. Giovanni Battista, di S. Michele e specialmente
del Natale e del rinnovarsi dell'anno ed anche a S.
Francesco eli Sales. Sarebbe mio desiderio rispondere
a ciascuno in particolare, rna in tali circostanze, pel
gran numero di lettere, mi riesce affatto impossibile.
COS! collettivamente tutti vi ringrazio dei voti, pre-
ghiere, comunioni offerte per me, e mentre vi assicuro
che molto prego per voi specialmente in quelle solen-
nita, senza tralasciar alcun giorno d'implorare su tutti
Ie celesti benedizioni, colle mie lettere intendo darvi
una dimostrazione della mia riconoscenza ed affetto
per voi tutti. Eeco ora quanto alla mia volta vi au-
guro dal Signore:
Desideroso che quest' anna trascorra per voi colma
d'ogni bene e d'ogni felicita, ho pregato perche cia-
seun Salesiano ricordi ognora quelle parole che hoi leg-
giamo a pagina 44 dell'I ntroduzione alle Regole. I1

16.7 Page 157

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- I5I -
nostro elolcissimo D. Bosco, elopo aver conelensate in
p oco men eli tre- paginette quanto eli megEo i maestri
della vita spirit ualc; insegnano sull'ubb idienza, sog-
giunge: Se voi eseguirete l'ubbidienza nel modo suin-
dicato, vi posso acce1'tare in nome di Dio cke passe1'ete
in Congregazi one una vita tranquilla e felice.
Quest a assicurazione del nost ro buon Padre ha
t ale u na forza di per uasione sopra deH'animo mio, che
p er l' affetto che io porto aHa nost ra P ia Societa, a cui
ho consacrat o ogni respir~ della mia vita, ogni pal-
ito del mio euore, vorrei augurarle dal Signore che a
niun'altr a Congregazione ella sia seconda n ella pra-
tica della vera e perfetta ubbidienza, nell'annega-
zione della prop ria volonta e del proprio giudizio.
Sarei sicuro in tal m aniera che dessa sarebbe sempre
fiorente ed animata davvero dallo spirito del suo ve-
nerato Fondatore. Sara una prova che il mio augurio
non riusel senza fr utto, la buona volonta con cui aC-
coglierete e opra t utto ridurrete alla pratica quegli
avvisi ed incoraggiamenti che, secondo l' uso, vi vern'>
crivendo in questa mia lettera circolare, altcmati
con notizie, quali consolanti e quali menD li~te, int~rno
alla nostra Pia Societa.
e lO Come a tutti noto, non gia per nostro me-
rito, m a per la bonta e misericordia del Signore l'umile
nostra Societa ogni anna va p rendendo p ili vaste pro-
porzioni. Per la conveniente direzione delle nostre
Case , come vi fu notificato il 2 L uglio ultimo scorso, in
America fn necess.ario nominare Monsignor Costa-
magna Vicario Generale pel versante del Pacifico, ri-
manendo Mgr. Cagliero Vicario Generale pel versante
dell'Atlantico. Vi fu egualmente partecipata la no-
mina degl'Ispettori dell'Uragu ay, del Brasile, della
Colombia e del Vice-Ispettore del Matto Grosso. Anche
qnest a volt a devo darvi la n otizia che fu creat o un

16.8 Page 158

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- 152 -
nuovo I spettore, e questi e D . Giuseppe Ronchail,
Direttore dell'Oratorio e Casa di Parigi, il quale con-
tinued. ad avere la sua residenzain quella citta. For-
mano la sua Ispettoria Ie Case del Nord della Francia
e quelle del Belgio.
Ne crediate, 0 carissimi figliuoli, che siano cose eli
lieve momento la creazione di novelle ispettorie e la
nomina di nuovi Ispettori. Sono desse altrettante
prove della paterna cura con cui i Superiori Maggiori
vegliano al vostro bene spirituale e t emporale. Essi
stessi vorrebbero venir sovente a visitarvi nelle ri-
spettive Case per assistervi, consigliarvi, aiutarvi;
p itl non potenelo farlo per la moltiplicita delle mede-
sime, nominano degli Ispettori a questo fine, che voi
abbiate, pitl dappresso che sia possibile, un padre, a
cui ricorrere con tutta fiducia ogni volta che ne sen-
tiate il bisogno, il quale venga soventi volte a visitarvi,
~ e vi aiuti a far quel progresso che Dio e la Congrega-
zione s'aspettano da voi. Ricordando sovente da chi
gl'Ispettori e gli altri superiori locali v i siano stati
inviati, e eli quali facolta siano muniti , ho la dolce spe-
ranza che v oi Ii considererete sempre quali sentinelle
della citta eli Dio, occhi della Congregazione, solerti
coltivatori delle anime vostre, quali teneri padri, con-
siglieri ed amici, quali rappresentanti del Rettor Mag-
giore, anzi quali rappresentanti. di Dio stesso. Spero
eziandio che voi riceverete con grato animo i loro av-
v isi e col vostro zelo ' procurerete loro ogni sorta di
consolazioni.
2 ° Questi pensieri che spontanei si sono p resentati
alla mia mente n el recare a vostra notizia che la nostra
cara Societa contava una Ispettoria di pitl, mi porgono
il destro eli raccomandarvi una cosa che molto mi sta
a cuore riguardo agl' Ispettori. Come di leggieri po-
t et e scorgere p ercorrendo il libro delle D elibel'azioni

16.9 Page 159

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- 153-
Capitola1'i, se gl' I spettori hanno una carica della mas-
sima importanza, se grande e l'autorita che esercitano
sulle 10ro Case, sono pur gravissimi i pesi che debbono
sostenere, specialmente nei paesi pitt lontani, ove avvi
minor facilita di ricorrere a1 Capitolo Superiore. Ne
deriva quindi qual legittima conseguenza il dovere
per tutti i confratelli, specialmente pei Direttori, non
solo di fare in modo che con gauelio essi abbiano a
compiere l'ufficio loro e non sospirando, rna ancora di
venir loro in aiuto nelle cose materiali.
Voglio adunque sperare che non rimanga lettera
morta l'articolo I45 delle nostre Deliberazioni. Se p er
tratto particolare della Provvidenza giungesse n elle
mani di un Direttore qualche sussidio straordinario,
10 consegni al suo Ispettore 0 tutto od in quella quan-
tita almena che dall'Ispettore stesso sara riputata con-
veniente. Anzi ciascuna Casa s'adoperi con una saggia
economia di risparmiare una qualche somma non da
impiegarsi semplicemente in ingrandimenti od in altre
cose non necessarie, e che forse elisdicono all'attuale
stato finanziariQ della nostra Pia Societa, bens! da
consegnarsi all'Ispettore per sopperire ai bisogni ge-
nerali della Congregazione ed a quelli speciali della
I spettoria. Ne si aspetti che l'Isp ettore od altro Su-
periore per iscritto 0 nelle sue visite venga ad imporre
l'osservanza di questo articolo; rna ciascuno per co-
scienza e con vero spirito eli obbedienza e di ben in-
tesa solidarieta compia prontamente questo dovere.
11 vero ubbidiente ama ed approva quanto l'ubbidienza
gli impone, e per eseguirla non Ia perdona ad alcun
sacrifizio. E cia sia detto tanto pili ancora per cio che
Ie Deliberazioni stabiliscono riguardo al venir in aiuto
ai noviziati.
Qui mi pare necessario che io mi trattenga
aneora con voi alcuni istanti trattando dell'economia.

16.10 Page 160

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- 154-
Sebbene gia io ve l'abbia altre volte raccomandata,
specialmente nella mia lettera in data 1 ° Gennaio 1895,
tuttavia Ie relazioni degli I spettori sullo stato di cia-
scuna Casa e pili ancora i rendiconti amministrativi,
inviati al Prefetto della Congregazione, m'inducono
a ritornare su questo argomento, e mi giova sperare
che Ie mie parole abbiano a tornare, mediaute la vostra
buona volonta, di molto vantaggio alle nostre Case.
Ed e su questo p unto specialmente che io vorrei veder
avverato l'augurio che vi ho fatto in principio riguardo
all'ubbidienza.
Si osserva che in alcune Case, in condizione meno
favorevole pel numero di allievi e q~alita di convittori,
si riesce non solo a far fronte aUe quotidiane spese, ma
a fare considerevoli risparmii, pur contentando e al-
lievi e personale; mentre in altre che trovansi in con-
dizione molto migliore, quasi non si riesce a sostenersi
senza contrarre debiti. La cura di evitare spese non
n ecessarie, l'attenzione nel far Ie provviste, la pratica
insomma delle norme indicate neUe Deliberazioni in-
torno aU'economia saranno sicura guida ad evitarE'
tale inconvenicnte.
Forse alcuni confratelli si danno a credere che i
Sup eriori nelle loro replicate istanze perche essi usino
colla dovuta parsimonia di quei mezzi che la P rovvi-
denza ci manda, non alt ro abbiano in mira che quel
poco di danaro che per tal modo si riuscirebbe a ri-
sparmiare . Oh! persuadetevi, 0 miei carissimi figli ,
che ad un fine ben pili alto telldono siffatte esorta-
zioni; si tratta di far S1 che regni fra noi il vero spirito
eli poverta, a cui ci obbligammo per voto.
Inoltre quanto tristi non sarebbero Ie conseguenze
della mancanza di una saggia economia nei nostri isti-
t uti, ed a quali abusi p er tal modo non si· aprirebbe
la porta!. .. Se non si cura l'economia, e troppo S1 con-

17 Pages 161-170

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17.1 Page 161

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- 155-
cede al nostro corpo nel trattamento, nel vestiario,
nei viaggi, nelle comodita, come mai aver fervore
nelle pratiche di pieta? Come esser disposti a quei sa-
crifizi che sono inerenti alla vita Sa1esiana? ::E impos-
sibile ogni vero p regresso nella "perfezione, impossi-
bile d'esser veri figli di Don Bosco. Si direbbe che suI
letto di morte fosse questo il pensiero che occupasse
pill d' ogni altro la ment e del nostro buon Padre; da1
suo testamento parrebbe che egli niente altro piu pa-
ventasse ne' suoi figli, poiche senza farci altre racco-
mandazioni, si contento di scrivere queste memorande
parole: Vegliate e fate che n e l'amo·/I del mondo, ne l'af-
fetto ai parenti, ne il desiderio d'%na vita piu agiata vi
m%ovano at grande Spl'oposito di profanare i sacri voti
e t1'asgl'edire la professione con c~ti ci sia1'lw consec1'ati
al Signore.
Debbo ancor aggiungere che l' economia ci e pure
impost a dall'intenzione con cui i nostri benefattori
vengono in aiuto alle opere nostre. La 10ro carita ver-
rebbe meno a nostro riguardo qualora essi s'avvedes-
sero che noi non facciamo retto uso delle loro li-
mosine.
Se i limiti d'una lettera non mel vietassero, potrei
narrarvi come bene spesso Ie offert e che ci vengol10
da varii nostri benefattori, sana il frutto di vere pri-
vazioni. Questo pensiero, che io non posso richia-
m are alla mente senza sentirmi commosso, ci guidi in
ogni circostanza della vita e ci ispm ovunque una di-
screta parsimonia nel mobilio, nel vitto, nel vestito,
ne' viaggi e simili.
Forse con quella moneta che voi economizzate, ci
verra fatto di fornir il pane ad un povero giovane eli
pill, che sara accolto nelle nostre Case eli beneficenza;
facendo il sacrificio di qualche cosa non necessaria
contribuirete a dar alla Chiesa un ministro di piu,alle

17.2 Page 162

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- r56 -
nostre Missioni un buon operaio, un salvatore a tante
arrime in pericolo di perdersi.
Ma v'e ancora di piLl. Parlandovi cuore a crrore,
come si usa tra il padre ed i srroi figli, debbo svelarvi
che da qualche temj)o mi preoccupa e m'irrquieta im-
mensamente 10 stato finanziario dell'Oratorio di To-
rino. Questa Casa per molte ragioni, rna specialmente
per aver somministrato mercanzia ad altre Case si trova
oppressa dai debiti in modo da sentime perfino gra-
vissimo nocumento nd commercio. Dopo averci pen-
sato lungamente, io non trovo che tre mezzi per uscire
da questa penosissima situazione; 1 0 il fare la pit\\
stretta economia; 2 ° praticare cio che prescrivono Ie
Delibe1'azioni, che nel pagare i debiti si dia la prefe-
renza a quelli che si hanno verso Ie Case Salesiane e
per conseguenza specialmente verso l'Oratorio che e
la Casa Madre; 3° inviare per mezzo de' vostri Ispet-
tori soccorsi al Capitolo Superiore, affinche possa anche
fame parte all'Oratorio.
Vi prego, 0 carissimi figli, eli non considerare queste
mie espressioni come uno dei soliti lamenti che si fanno
sulla tristizia dei tempi che corrono; e un appello che
in elifficilissime conclizioni il padre fa al buon cuore
dei figli. Voglio sperare che l' affetto che voi portate al
Successore eli Don Bosco, non permettera che piu
lungamente io mi porti questa spina nel cuore.
4 0 Ora mi tocca darvi una notizia che, se avessi
potuto, ben volentieri avrei passata sotto silenzio,
pensando quanto essa debba tomarvi dolorosa. I di-
letti nostri confratelli dell'Equatore, per ragioni che
potete facilmente immaginare, furono obbligati ad
abbandonare Ie loro Case e rifugiarsi con immensi di-
sagi nella Repubblica del Peru. Voi sapete come uno
di essi, il nostro carissilno D. Giovanni Milano, velme
menD fra Ie sofferenze della sua malferma salute e gli

17.3 Page 163

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- 157 -
incommoeli eli lungo viaggio, e son certo che appena ri-
ceveste l' annullzio elella sua morte, voi vi affretta te
a suffragare l' anima sua. Frattanto, oltre i Confratelli
aeleletti aHa missione elegli Jivaros, due soli Salesiani
rimangono nell'Equatore, ivi trattenuti da urgenti af-
fari. lVIi consola pero il potervi annunziare che.i Con-
fratelli originari del paese, come pure gli ascritti, seb-
bene potessero rimanere tranquilli nella loro patria,
fedeli alla loro vocazione, preferirono quasi tutti di
seguir i loro superiori.
Se mi adeloloro la narrazione elei loro gravissimi pa-
timenti, mi fu pure eli grande conforto il sapere, che,
appena posta piede a Lima, ela veri figli eli D. Bosco,
sebbene sfiniti eli forze ei presero coraggio, eel incon-
tanente rimisero mana al lavoro . Quanto . eleve amarli
i1 Signore, aveneloli creeluti degni eli patire per lui! La
10ro eroica pazienza ci serva el'esempio per sopportare
anche noi con merito Ie pene inevitabili nel compiere
i nostri eloveri.
Intanto vivamente si elesielerava nel Penl la fon-
elazione eli parecchie Case Salesiane, e 1a Provvielenza,
sempre ammirabile eel amabile nelle sue vie, esauell. i
elesieleri eli quei buoni cattolici provveelenelo COS! il
personale con cui si poterono realmente fonelare al-
cune Case eel Oratori festivi.
50 Reggenelo i1 timone elella nostra cara Congre-
gazione, verrei meno al mio elovere, se non avessi gran-
elemente a cuore 10 sviluppo ed i1 progresso elella me-
e desima. Questo il motivo che ognora mi sprona a
rivolgere tutti i miei pensieri e Ie mie sollecituelini alla
cura delle vocazioni, senza di cui la P ia Societa eli San
Francesco eli Sales languirebbe, e non corrisponde-
rebbe al fine che D. Bosco si propose nel fondarla.
Eben consolante per me i1 constatare che molti buoni
Confratelli e ze1anti Direttori si mostrano ognor di-

17.4 Page 164

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- 158 -
sposti a secondare i miei sforzi per raggiungere questo
scopo. 11 Signore ha benedetto Ie loro fatiche, ha dato
incremento alle pianticelle da loro coltivate, sicche 130-
terono inviare un numero considerevole di Ascritti ai
nostri noviziati. Ma non m'e dato di affermare la me-
elesima cosa di alcune · nostre Case, fortunatamente
ben poco numerose, Ie- quali nell'anno teste spirato,
non diedero frutto alcuno per la Congregazione. Dio
voglia che quei Confratelli si facciano premura di ri-
parare tale deficienza coltivando con maggior zelo Ie
vocazioni in avvenire. Voi non farete Ie meraviglie, se
io vi confesso, che, formato alla scuola eli Don Bosco,
non so chiamare vero zelo quello eli un religioso 0 el'un
sacerdote, il quale si tenesse pago el'istruire eel eelucare
i giovani elel suo Istituto 0 della sua scuola, e non cer-
casse d'avviare verso il santuario que1li.in cui scorgonsi
segni di vocazione e che sogliono essere i migliori.
6° Pel carattere poi che e proprio della nostra
Pia Societa, non solo e riserbata abbondantissima
messe per gli ecclesiastici, ma i nostri carissimi confra-
telli coaeliutori son essi pure chiamati ad esercitare un
vero apostolato in favore della gioventt\\ in tutte Ie
nostre Case e specialmente poi nelle nostre scuole pro-
fessionali; percio fa d'uopo siano coltivate Ie voca-
zioni religiose anche frammezzo i nostri giovani arti-
giani e coaeliutori.
Egli e specialmente per tali scuole professionali
che la Societ8. Salesiana e tanto desiderata nell' Ame-
rica, Africa, Asia ed in varie nazioni d'Europa. Si fu
appunto anclle per preparare fra i nostri operai dei
coaeliutori Salesiani esemplari che il IV Capitolo Ge-
nerale ha tracciato molte regole improntate di zelo, ca-
rita e pruelenza per l'indirizzo morale, intellettuale e pro-
fessionale dei nostri alunni. Ma ache servirebbe l'averle
nel libro delle Deliberazioni, se coloro che sono aeldetti

17.5 Page 165

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159 -
alla elirezione dei nostri artigiani, non Ie leggessero
sovente, e non se Ie riducessero, per COS! c1ire, in succo
e in sangue? Alla perfil~e nell'insistere perche siano
coltivate Ie vocazioni, nulla io propongo c1i nuovo,
nulla domanc1o c1i straorc1inario, vi prego solamente
d'imitare gli esempi c1i D. Bosco e c1'osservare queUe
leggi che noi stessi, nel c1esic1erio c1i maggior bene, ci
siamo imposte nei nostri Capitoli Generali.
:E di assoluta necessita osservare quali giovani ar-
tigiani mostrino qualche segno c1i vocazione, colti-
varli come aspiranti, farli partecipare agli esercizi
spirituali c1urante Ie vacanze, ricevere e facilmente
esauc1ire Ie c1imanc1e c1i queUi che c1esic1erano essere
ascritti quando hanno raggiunta l'eta eli 16 0 17 anni.
Allora conviene, ~-per~:quanto e possibile, manc1arli
prontamente alla Casa eli noviziato, c10ve si possano
raccogliere frequentemente a conferenza per loro spie-
gare la Santa Regola, istruirli il1torno a quelle virtli
che un buon religioso c1eve praticare e intorno a quei
difetti che deve evitare. Ove questi siano in numero
limitato, tali conferenze dovrebbero tenersi agli ascritti
chierici ed artigiani ad un tempo. Non COS! se gli ascritti
artigiani e coadiutori sono numerosi, poiche aHora con-
verrebbe procurar loro una casa apposita, e, previa
approvazione c1el Capitolo Superiore, formare un no-
viziato a parte, come si pratica a San Benigno, e come
gia s' incomincia con mia granc1e sodc1isfazione a prati-
care altrove.
Mi preme infine farvi notare, 0 carissimi figli, ch e
se e questo un c10vere che incombe specialmente ai
Direttori, tutti i Salesiani Sacerc1oti, chierici e coac1iu-
tori possono ancor essi suscitare fra i loro allievi, con-
servare e consolic1are delle vocazioni aHa Pia Societa
Salesiana coi loro buoni consigli ec1 ancor pili col loro
buon esempio; e questo e il motivo che m'inc1usse

17.6 Page 166

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- 160
a trattarne in una circolare destinata a tutti i Con-
fratelli.
7 ° E poiche si tratta qui delia formazione del
personale di cui abbisogna fa nostra Pia Societa, mi
. torna gradito farvi partecipi di una consolazione, che
ebbero 10 scorso anna i Superiori, loro procurata dallo
splendido esito ottenuto qui in Halia dai Confratelli
che si presentarono agli esami di licenza liceale, gin-
nasiale e di patente da maestri elementari. Spero sara
questo non solo di consolazione, rna altresi d'incita-
mento a tutte Ie Case dove si preparano dei nostri Con-
fratelli a simili esami.
Altra sorgente di comune gaudio sara pure la no-
tizia che si fini in Torino il processo informativo in-
torno alia vita e virtu del nostro buon Padre D. Bosco.
Preghiamo con maggior fervore affinche la sua causa
possa continuare a procedere con alaerita per Ie varie
fasi, per cui deve ancora passare.
Tengo per certo che se saremo fedeli nella pratica
de1rubbidienza, quale ci venne inculcata da D. Bosco,
nell'osservanza delle nostre Regole e De1iberazioni, e
se inoltre uniremo una preghiera umile, fervo rosa e
piena di confidenza, interponendo l'intercessione di
Maria SS . Ausiliatrice, non sara troppo lantana il
giorno in cui vi si potra dare la lieta notizia che la Prov-
videnza ci e venuta in aiuto nelle nostre n ecessita, e si
vedra crescere in modo consolante il numero dei Con-
fratelli anche fra i Coadiutori ed artigiani; eel infine
saranno soddisfatti i vivi nostri desiderii eli vedere il
nostro buon Padre dichiarato Venel'abile.
Non so pone termine a questa mia lettera senza
rivolgere un mesto pensiero a quei compagni di viaggio
che noi lasciammo indietro nel corso dell' anna or ora
trascorso. Mi addolora profondamente il vedere che
son assai numerosi, e che molti caddero sulla breccia

17.7 Page 167

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- 1 61 -
ancor giovani e robusti, mentre noi avevamo si gran
bisogno eli personale. Preghiamo per loro e inchinia-
moci dinanzi ai decreti eli Dio, che ce 1i tolse; e poiche
quest'anno sara certamente l'ultimo per alcuni di noi,
affrettiamoci coll'aiuto di Maria SS. a procurarci un
bel corredo di meriti pel Paradiso . - Credetemi sem-
pre quale godo professarmi
Vostro afj.mo in G. e M.
Sac. MICHELE R UA.
LeLte re di D. Ru(l.
II

17.8 Page 168

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- 162
Vocazioni - VIII Capitolo Generale
Decennio della morte di Don Bosco.
N. 18.
Torin o, Ii 20 ge nn a io 1898.
8arissimi Fig{ i in G. 8.
Soventi vo1te i1 nostro D . Bosco di sempre cara e
venerata memoria, specia1mente riegli ultimi anni della
p reziosa sua vita, fu sorpreso da quelli fra i Superiori
che pili 1'avvicinavano tutto assorto in gravissimi pen-
sieri ed in profonde meditazioni. Interrogato con quella
fig1ia1e confidenza che sapeva ispirarci colla sua bonta,
se mai fisicamente soffrisse, 0 se qualche morale affli-
zione opprimesse i1 tanto tenero suo cuore, eg1i, come
se si fosse in quell'istante risvegliato da1 sonno, con
tutta semp1icita rispondeva aver fatto in ispirito una
visita alle sue case anche pili 10ntane, ed aver cono-
sciuto di ciascun confratello 1a buona vo10nta, 10 ze10
ed i m eriti, non meno che 1e pene ed i bisogni. E non e
da m eravigliarne, poiche D. Bosco viveva della vita
dei suoi fig1i. Dopo Dio essi erano ad ogni momento
l' 0ggetto de' suoi pensieri e delle sue piLl vive solle-
. citudini. Ed io non credo eli andar errato ne1 pensare
che in tali visite 1a m ent e de1nostro buon Padre fosse
illuminata da superne illustrazioni.
Abbassando ora 10 sguardo su di me, suo indegno
successore, non ravviso ill m e stesso alcun huue e nep-
pure alcuna di queUe rare doti che adornavano l' animo
del nostro carissimo D. Bosco; solo io sento che e ar-

17.9 Page 169

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- 163 -
dente in me il desiderio eli camminare sulle sue traccie,
e che vivo quanto mai e pure l'affetto che io porto a
tutti i miei cari Salesiani. E queste sono Ie due ali colle
guali sovente anch'io volo in ispirito a visitarvi, ovun-
que la mana della Provvidenza vi abbia condotti, ral-
legrandomi del bene che anelate facendo, e affliggendomi
con voi se mai qualche cosa vi affligga. Questa volta
pero son persuaso che la mia visita sara per tornarvi
pili profittevole, prendendo essa la forma sensibile
d'una lettera circolare, nella quale, secondo ,il so-
lito, col cuore aHa mana vi daro alcuni avvisi e vi
rivolgero alcune parole d' eelificazione e d'incoraggia-
mento.
r 0 Anzitutto fa d'uopo che io V1 manifesti eli
qual soave conforto mi sia in mezzo aIle pungenti spine
che io elevo incontrare suI mio sentiero, il vedere che
voi continuate a circonelare eli figliale rispetto e eli
veramente religiosa carita il vostro Rettor Maggiore,
come ne fanno fede, fra Ie altre cose, Ie molte bellis-
sime lettere, collettive ed indiyiduali, che ricevetti
nella ricorrenza delle Peste di S. Giovanni Battista,
eli S. Michele Arcangelo e elel SS. Natale. Oltremodo
gradite mi giungono queste dimostrazioni d'af£etto,
perche sempre vanno accompagnate ela promesse di
ognora miglior condotta, di fervorose preghiere e co-
munioni secondo Ie mie intenzioni. Non potendo ri-
spondere a ciascuno in particolare, vi ringrazio dal
fondo del cuore tutti insieme, 0 miei carissimi Pigli
in G: C., e v'assicuro che considero queste lettere quale
un segno del buono spirito che per la grazia di Dio
regna nella nostra Pia Societa, e ne traggo per la me-
desima felice augurio di prospero avvenire.
Si, esse mi fanno sperare che siano per essere esau-
diti i voti che ad esempio elell' Apostolo io faccio ogni
giorno, perche noi tutti abbiamo gli stessi sentimenti

17.10 Page 170

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ne1 Signore, e formiamo un cuore solo ed un'anima
sola: Deprecor, ut idipsum sapiatis in Domino (Phil. 4. 2) :
2 ° Altra fonte eli consolazione e eli gioia furono
per me gli sforzi generosi con cui, superanelo gravi elif-
ficolta, varii Ispettori fecero sorgere, fra gli istituti
di loro elipenelenza, alcune di quelle Case,che non du-
bito punto di chiamare palestre el'ogni virtLl religiosa,
giarelini d' elettissimi fiori , c1elizie elei SS. Cuori eli Gesu
e eli Maria, semenzai eli Salesiani. Intendo accennare ai
Noviziati che si fonelarono in questi ultimi anni a
Benial nella Repubblica Argentina, a Lorena nel Bra-
sile, a Macul nel Chili, ad Arequipa nel Peru, a Gen-
zano presso Roma ed a Burwash presso Londra. Ne
meritano minor elogio Ie inelustriose sollecituelini con
cui altrove si raccolsero varii ascritti artigiani per for-
marli allo spirito di D. Bosco. In modo speciale su
questi incipienti Noviziati invoco Ie piu elette bene-
dizioni del Signore, affinche possano preparare alIa
nostra Societa numerosi e zelanti confratelli e coac1iu-
tori.
Ma non teniamoci paghi di quanto sin qui abbiamo
fatto, ne arrestiamoci sulla via che ci rimane a per-
correre, memori anche in cia elelle calele, ripetute rac-
comandazioni e dell'esempio eli D. Bosco, il quale
pur cadente per la vecchiaia e per Ie infermita riserba
a se fino agli ultimi suoi giorni Ie conferenze destinate
particolarmente alIa coltura delle vocazioni ecdesia-
stiche e religiose. Non dimentichiamo mai che questo
e il mezzo pill efficace per assicurare alIa nostra Pia
Societa una perenne giovinezza, per estenelerne mag-
giormente i benefici influssi e procurare consolazioni
e gloria verace al nostro Fonelatore. E per non correre
pericolo di lavorare senza profitto, non lasciamoci mai
guidare dal nostro spirito particolare, ma attenia-
moci a quanto leggiamo a tal proposito nelle nostre

18 Pages 171-180

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18.1 Page 171

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- 165 -
Deli bemzioni, ove son registrati i consigli che Don
Bosco st esso era solito suggerirci, e che, da quanto
egli n arrava ne' suoi sogni 0 visioni, aveva appreso
da Maria SS. medesima.
E trattando di vocazion i debbo aggiungere che in
questo momento p are si faccia piu ch e mai sentire
la necessita eli formare confratelli art igiani e coadiu-
t ori di soda e provat a virt u. Qual vasto campo al loro
zelo si apre in t utte Ie nostre Case, m a specialmente
n elle Missioni! Mostrerebbero p ercio eli m eglio com-
prendere i veri interessi della nostra cara Congrega-
zione quelli che n el lavorare fra i nostri giovani arti-
giani e famigli avessero in m ira di suscit are e svilup-
p are elelle vocazioni alla vita Salesiana . Come gia accen-
nava in altra mia circolare, b astera in suI p rincipio
riunire questi ascritti ne' Noviziati st essi elei chierici,
.finche piaccia al Signore eli molt ip licare t ali voca-
zioni e fornire i mezzi eli fare un Noviziato apposita-
mente per loro.
Ne sara eli lieve vantaggio il procurar e agli ascritti
artigiani una sala, ove per mezzo d'una p iccola biblio-
t eca aelatta, avessero la comoelita eli leggere bu oni li-
bri, el'esercitarsi a scrivere lettere, eli ripetere Ie cose
imparat e nelle scuole eel infine eli complet are, quant a
si p ossa, la 10ro istruzione. E n elle Case ove non vi
sono ascritti sara eli granele vantaggio p rocurare la
st essa comoelita, specialmente pei giorni festivi, ai
Collfratelli coaeliut ori eel artigiani. Come sapranno
essi approfitta:re eli questo favore aven elo10 essi me-
elesimi chiesto a calcle ist anze!
3° Ma qui non posso t acere che a nulla varrebbe
il coitivare Ie vocazioni fra i nostri allievi, se p oi non
s'avesse tutta 1a: cura possibile eli far p rogreelire nelle
scienze sacre quelli qui in S01'tem Domini sunt vocati .
10 tremo pensanelo all'avvenire che si preparerebbe

18.2 Page 172

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- 166 -
alla nostra Pia Societa qualora, per colpa nostra, gli
allievi del santuario non fossero forniti della scienza
necessaria. Non se 1' abbiano quindi a male gli Ispet-
tori ed i Direttori, se io loro rinnovo, e con maggior in-
sist enza, la raccomandazione di fare studiare la l'eo-
logia (r). Si facciano scrupolo di lasciar mancar la scuola
ai chierici; abbiano a cuore che si diano regolarmente
gli esami, registrandone i voti e trasmettendoli con
puntualita ed esattezza al Capitolo Superiore, come
prescrive l'art. 588 delle Deliberazioni.
E siccome la l'eologia Morale, scrive D . Cafasso,
Maestro di D. Bosco, eonsiderata nella sua appliea-
zione , si pub di1re inesaurib.ile ed infinita, come infi-
niti sono gli aggi'unti e le eireostanze ehe possono modi-
fieaire le singole azioni ed it giudizio ehe se ne dev{3 tare
(Istr.), COS! dovrebbe essere studiata per tutta la vita
da ogni buon sacerdote. Ne basta 10 studio della teoria,
ma e ancor l1ecessario venir alla pratica; percio in ogni
Casa vi sia la soluzione del caso di morale, come pre-
scrive l' art. 6r2 delle Deliberazioni. Desidero poi che .
gli Ispettori facciano cenno, liel loro rencliconto, del-
l'impegno che a';ra ciascUl~ Direttore di mettere in
pratica questa prescrizione.
Ma riguardo ai chierici non debbo lasciare sfug-
gire l'occasione di ricordarvi che si deve procedere con
tutta la seriet a ed attenzione possibile nel proporli
agli Ordin i Sacri. Ciascun membro dei Capitoli parti-
col~tri, chiamato a dare il suo voto per l'Ordinazione,
riftetta bene sulle conseguenze del suo suffragio e sulla
parte di responsabilita che assume; esamini con t utta
imparzialita se il candidato va adorno delle virtu,
della piet a e della scienza necessaria per l' altiss:ma di-
gnita, a cui dev'essere innalzato. Che terribile conto
(r) Vec1 i Circolare 29 Ge nn . r 889 - Circolare r Nov . 1890
- Circola re 8 Ottobre [893 .

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- 167-
avrebbe da rendere a Dio chi in cosa di tanto mo-
mento non operasse con tutta purita d'intenzione
ed accuratezza concorrendo a somministrare aHa no-
stra Pia Societa ed aHa Chiesa sacerdoti indegni di
tal dignita od a rimuoverne chi la meritasse!
40 Ora una paro~a riguardo ai Confratelli che
per ragioni speciali sono talora di passaggio nelle Case
della nostra Societa. E qui specialmente che deve ap-
parire la carita fraterna che S. Paolo raccomandava
agli Ebrei: charitas jrate1'nitatis maneat in vobis (Raeb.
13. I). Essa non deve aver per confine Ie anguste pa-
reti di quella casa, ove noi dimoriamo; ci stia ben fisso
nella mente che essendo tutti fratelli in G. C. e figli eli
D . Bosco, dobbiamo accogliere con affetto veramente
salesiano i confratelli, fossero pure a noi sconosciuti,
che muniti di lettera d'accompagnamento (art. 335)
venissero a visitarci. Quale ingrata sorpresa per loro
qualora fossero accolti freddamente e come stranieri!
Ne sia solo il Direttore ad aver'cura dei nuovi arrivati,
ma ciascuno dei Confratelli si dia premura d'indiriz-
zar loro la parola, di prestar loro qualche servizio, di
fare insomma per altri cia che am~rebbe fosse fatto a
lui stesso.
Coloro poi che :. cevono ospitalita, non credano di
potersi prendere ogni liberta, perche non sono nel
loro Istituto e sotto la dipendenza dei loro Superiori
ordinarii. E loro elovere di osservare la Santa Regola,
che D. Bosco ci ha data, ovunque essi dimorino, ed
inoltre giova richiamare a memoria gli articoli 339,
340, 341 delle nostre Deliberazioni che tracciano loro
minutamente la linea eli conelotta che elebbono tenere
mentre si trovano ospiti eli un'altra Casa Salesiana.
Sono pill che persuaso che bastera questo cenno, per-
che i Salesiani si mostrino fra eli loro animati ela tale
carita reciproca ela rivaleggiare con altre famiglie

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- ,68 -
/
re:igiose nel modo di accordare 0 di ncevere ospi- {
talita.
50 In questa mia lettera circolare non e possi-
bile che io passi sotto silen zio un avvenimento che
per fortuna e unico e del tutto nuovo per la nostra
Pia Societa, che h a profondamente amareggiato il
mio cuore, e che infine ci somministra alcuni gravi
ammaestramenti. In molte circostanze io raccoman-
dai l'economia in guisa che forse parve a qualcuno esa-
gerata la mia insistenza su questo punto. ·Ora vedrete
che non erano infondate Ie mie paure. Nel Chill, ove i
Salesiani erano stati accolti con S1 caldo entusiasmo
ed aiutati a fonelare in breve lasso di tempo. varii Isti-
tuti, i quali per varii anni si mantennero nella mas-
sima prosperita e floridezza; nel Chili , rip eto, una
casa Salesiana si dovette sciogliere per causa dei nu-
m erosi creditori che sequestrarono il macchinario e gli
utensili dei laboratorii. Che cosa si emailasciatod.in-
tentato dai Superiori e dai Direttori di America per
iscongiurare questa minaccia di fallimento, che at-
tirerebbe la sfiducia ed il disprezzo sui Salesial1i in ge-
nerale? Tuttavia finora contin ua pur troppo il pericolo
che quella Casa sia per noi irrevocabilmente perduta ,
se non si sborsa l' immensa somma che ci e chiesta. Voi
mi domanderete: quali ne furono Ie cause? E d io, pur
riconoscendo Ie ottime intenzioni eli chi era alla testa
di quella Casa, debbo rispondere che a S1 cattivo passo
si venne p er aver fabbricato oltre il bisogno ed oltre il
permesso d ei Superiori, per aver ricorso aIle Banche
per imprestiti contro l' abitud ine di D. Bosco e contro il
mio div ieto e p er aver preso anche dai privati denaro
a mutuo con un interesse p er noi troppo grave. Questa
mia risposta vi dice, senza che pur ve Ie scriva, le molte
e gravissi m e lezioni che il Signo:-e ci vuol dare col sot-
toporc i questa dura prova. Ma intanto non basta

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- 169 -
che n oi p romettiamo eli evitare per l' avvenire cia che
fu cagionc di questa dissest o finanziario; mettiamoci
inoltre tutti, viribus U'witis, a praticare l' economia p er
w ddisfare quei creditori. Se col rinviar e ad alt ro anno
una costruzione 0 qualche miglioria nel v ostro I sti-
t uto , col risparmiare qualche cosa ne1 vestiario 0 nei
viaggi e nelle p asseggiate, riuscite a raggranellare
qualche soccorso da il'lViarmi per qu ella Casa, avret e
contribuito ad alleviare eli non poco Ie pene del v o-
stro R ettor Maggiore. Sara pur quest a una prova di
quella vera eben intesa solidariet a p er cui i bisogni
e Ie p ene d 'un confratello sonG bisogni e p ene di
t utti (1).
6° E p oiche per t enervi informati delle cose no-
stre mi venne nominat a l' economia e 10 spirito di re-
ligiosa poverta, n on vi dispiaccia che io ve n e scriva
ancora alcune p arole. NOll ost ante Ie vive r accoman-
.elazioni che io ho fatto l' anno scorso, ho motivi eli
credere che a lcuni non sono pienament e persuasi della
convenienza anzi della necessita di soddisfare ogni
debito verso l'Oratorio eli Torino e verso Ie altre Case
Salesiane anche con preferenza el'ogni altro impegno.
E bbene, i due fatti seguent i, ch e accennera brev e-
mente, proveranno sempre m egEo q uanto io abb ia
ragione d 'insist ere a t al prop ositQ .
Per alcune Case dell'Equat ore, all' occasione della
loro fon dazion e ed anche in seguito , il nostro Ma-
gazzino aveva fatte importantissime provvist e. Quei
buoni Confrat elli, aUo scopo sen za dubbio di dar e
maggiore sviluppo ai loro labor atorii, non si fecero pre-
( [) Ne l p ross im o Ma rzo si dov ra paga re un ' ill ge nte so mm a
pe r q ue ll a Casa per impeel ire che ve nga elic hi a ra to il fa llim e nto .
Pe rcio in vito Ie Case d'E ur opa a m a noa re sollecita m ente qu a a
me qu a nta ne ll a lo ro carita posso no, eel io ma nd e ro il tutto a
Mo ns. Cos ta ll1 agna; in vito pure Ie Case el i A me ri ca a m a nd a r
el irettame nte a l m ed es im o il tributo d ella 10ro fra te rn a ca rita.

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-- 17 0 -
mura eli inviare l'importo elei loro c1ebiti, spendendo
altrove il denaro disponibile. Intanto voi sapete come
essi siano stati esiliati, come non siavi ormai speranza
di ricnp erare cio che noi possedevamo nella capitale
eli quella R epubblica, e quindi la perdita eli molte mi-
gliaia di lire per la nostra Soeieta e per l' Oratorio in
partieolare!
In altra citta invece, malgraelo Ie gravissime spese
'eli una nuova eostruzione, il Direttore raeeolse a grande
stento L. I.500, appunto la somma a cui aseeneleva
il suo debito verso l'Or atorio, e poi nell'occasione ehe '
anelai a' v isitarlo, si affretto a' rimetterle nelle mie
m ani. La Provvielenza ne 10 . rieompenso immeeliata-
mente inviandogli, aneora me presente, un biglietto
da L. 500, e poco dopo un biglietto ela mille; precisa-
mente quanto m'aveva eonsegnato.
Per me non v'ha elubbio, Ie benedizioni piu abbon-
danti de 1'ore caeli et de pinguedine terrae eliscenele-
ral1110 su quelle Case Salesiane, ove si manterra in
fiore la poverta, cotanto raceomanc1ata ela D . Bosco,
e si osserveranno Ie norme che elobbiamo seguire in-
torno all'economia . .Ciaseuno pero abbia tutto l'im-
p egno di meritarsele eoll'evitare ogni spesa eli qualche
rilievo, se non n e h a ottenuto prima il permesso del-
l'Ispettore e questi elal Capitolo Superiore, e faeenelo
ogni possibile economia affine di venir loro in aiuto
p er sopperire ai bisogni generali elella nostra Pia So-
cieta.
11 elesiderio d'un ragionevole risparmio mi eletta
aneora un avviso riguardante la facilita con cui molti
Salesiani r aecom anelano, perehe siano gratuitamente
aeeolti nei nostri I stituti, frateHi od altri loro parenti
che spesse volte non abbisognano eli tale favore. Oltre-
che costoro proeurerebbero aHa nostra Congrega-
zione pesi pitl gravi ehe ella non potrebbe sopportare,

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- 17 1 -
essi luostrano di non avere ancora quel distacco dal
mondo e dalla famiglia che noi ammiriamo nei Santi
ed anche nel nostro venerato Fondatore, e forse im-
pediscono 1' accettazione di altri che ne avrebbero
maggior bisogno . Non si assumano percio impegni se
non quando ve ne sia estrema necessita specialmente
per evitare il pericolo di perder 1'anima, ed anche in
t al caso si esiga dai parenti il contributo compatibile
colle loro forz e e condizione.
7° Non posso 'porre termine .a questa mia omai
troppo lunga circolare se11Za chiamare la vostra at-
t enzione sopra i due memorabili avvenimenti che
avranno luogo nel corso dell'anno che per divina bonta
noi abbiamo incominciato. Nel prossimo venturo
Agosto saranno tre anni dacche fu radunato il Ca-
p itolo Generale della Pia Societa di S . Francesco di
Sales, percio a t enore delle nostre Costituzioni (Cap . VI,
art . 3), dovra tenersi r.ellc prossime vacanze autun-
nali 1'ottavo Capitolo Generale. 10 intendo che con
quest a circolare siano convocati a questa riunione
tutti coloro che, secondo la nostra santa R egola, h anno
diritto d'intervenire.
L'ottavo Capitolo Generale assumera il carattere
d'una speciale solen nita a cagione delle elezioni che
immcdiatamente 10 precederanno. Ol~re l' elezione dei
membri del Capitolo Supcriore, il cui sessennio sca-
dera il 31 Agosto p . v ., si dovra procedere all' elezione
del Rettore Maggiore. In quest'anno il nostro amato
Padre D. Bosco comp irebbe .il secondo dodicennio
dalla sua conferma a Rettor Maggiore, avvenuta nel
1874,. quando furono approvate dalla S. Sede Ie nostre
Costituzioni. 10 eletto dal Santo Padre Leone XIII a
succedergli, durante il 2 ° suo dodicennio, compio in
quest'anno il mio mandato, col compiersi del periodo
dodicennale. Che se avessi da compiere dodici an11l in

18.8 Page 178

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- 17 2
carica, si porterebbe ad un tempo troppo incomodo
l'eleziQne del Rettor Maggiore, i1 che sarebbe causa
di gravissimi disturbi alle nostre Case. I nvito adunque
i membri dell'ottavo Capito10 Gellera1e all'elezione
del . Rettor Maggiore ne1 tempo stesso che a quella
degli a1tri membri del Capitolo Sup eriore.
Fin d' ora vi notifico che i1 Rego1atore del pros-
simo Capito10 Generale sara di nuo,ro il nostro caris-
simo confratello D. Francesco Cerruti, i1 qua1e a norma
delle Deliberazioni .avra cura di fissare il t empo ed il
1uogo delle riunioni e 1e materie da trattare nel Cap i-
to10 Genera1e. Pel momento mi preme d'esortarvi a
pregare e far pregare per ottenere dallo Spirito Santo
per intercession e di Maria SS. Ausiliatrice, i 1umi ne-
cessarii per Ie e1ezioni dei Sup eriori, e perche si abbia
a ricavare molto profitto da questo nostro Capito10
Genera1e. Questo avviso servira pure di norma a que'
Missionari che dovranno intervenire da 10ntani paesi.
L'a1tro fatto memorando e i1 decennio dalla
morte di D. Bosco. Gia i1 1 ° Gennaio ho annunziato
che ben presto si compiranno dieci anni dacche Don
Bosco esa1ava l'anima sua soavissima in sene a Dio,
1asciandoci immersi ne1 do10re e nel pianto. Nulla ci
poteva confortare in quegli istanti do10rosi se non
1a fiducia che Co1ui i1 quale durante i1 suo pellegri-
naggio sulla terra era stato n ostra guida, nostro amico ,
nostro benefattore e nostro padre, avrebbe da1 cie10
continuato ad esercitare 1a sua ardentissima carita
verso di noi. Ne anelarono fallite 1e nostre speranze;
ad ogni momento noi ci avveeliamo ch(t 10 spirito eli
D. Bosco a1eggia in mezzo eli noi, che prega per noi, che
non cessa di sorreggere e guielare la sua cara So-
cieta. Altrimenti noi non sapremmo spiegare 10 straor-
dinario sviluppo delle opere nostre eel i P!ogressi fatti
elurante questi dieci anni. E questo i1 pensiero e 1a

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- 17 3 -
convinzione non solo dei Salesiani rna pure di moltis-
simi nostri buoni Cooperatori, anzi dello ' stesso Santo
Padre Leone XIII, il quale mi diceva in un'udienza
che degnavasi accordarmi: Non v'ha dubbio, D . Bosco
continua a lavo'!'a1'e per la sua Congregazione . ErolIl-
pano quindi dai nostri cuori 1'affetto e la riconoscenza
che noi nutriamo verso il nostro dolcissimo Padre non
solamente il 31 Gennaio, rna durante tutto questo
anno, e non solo si adempia cia che fu prescritto, rna
ancora si facciano quelle opere di pied. e di carita che
Ie circostanze elel tempo e del luogo vi suggeriranno.
Vi sia pur di sprone e conforto la liet a novella che sto
per elarvi. Come ricorderete, gli atti del processo or-
dinario per la causa della Beatificazione di Don Bosco
furono portati aRoma nella scorso Aprile. Ora per
protezione speciale della divinaProvvidenza si ebbe
in questo stesso mese un rescritto che autorizza di gia
l' apertura di quegli atti per dar COS! principio al Pro-
cesso Apostolico. Con questo non e ancora dichiarato
Venerabile, rna, giova sperare, restera accelerato 1'esito
della sua Causa.
Altra consolante n otizia si e che nella proposta
di commemorare il decimo anna elopo la morte di
D. Bosco noi fummo prevenuti dai nostri ottimi e
ze1antissimi Cooperatori. Da Veron a venne diramata
una bella circolare anteriore alla nostra e conforllle
pienamente alla nostra. In Torino poi fu il beneme-
rito Direttore elell'Italia Reale-Corriere Nazionale, che
prese 1'iniziativa eli far rivivere col suo rip utat issimo
giornale la memoria eli D. Bosco. Si convenne con lui
e con altri nostri generosi b enefattori eli lavorare per
costituire un Comitato internazioilale, inteso a pro-
muovere , specie per mezzo eli apposite conferenze,
ovunque si possa, l'erezione della chiesa del Seminario
delle Missioni in Valsalice quale monumento a Don

18.10 Page 180

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- I74-
Bosco. L'entusiasmo con cui fu accolta questa pro-
posta ci apre il Cuore alle pillliete speranze; per questo
. mezzo D . Bosco sara molto pili conosciuto ed amato;
Ie opere salesiane saranno pili sostenute ed ampliate;
·accanto alla sua tomba sorgera una bella chiesa, ove
i futuri mission arii andranno ad attingere Ie virtli ne-
cessarie pel loro apostolato; vedremo una santa gara
fra i Salesiani ed i loro Cooperatori per promuovere
la gloria di Dio e il bene delle anime.
Ma noi non ci terremo paghi di contribuire col da-
naro ad erigere un monumento al nostro Fondatore,
rna stamperemo a caratteri incancellabili nella nostra
memoria il motto : la santita dei figli sia prova della
santita del Padre (Circol. 8 Febb . 1888). Sia pertanto
nostra cura di imitare Ie sue virtli, la sua attivita, il
suo zelo per guadagnar anime a G. C., il suo fervore
nel servizio del Signore, il suo spirito di sacrificio;
sicche chiunque ci veda, dal nostro operare pili che dal
nostro nome ci riconosca quali Salesiani e quali figli
di D. Bosco. Imitiamolo sopratutto nel basso sentir
eli noi stessi ricordando che, se egli e lodato ed ammi-
rato da gente d'ogni lingua, d'ogni ceto e condizione,
questo e il premio della sua profonda umiita. Imitia-
molo nella sua ammirabile riservatezza e modestia,
nella sua continua unione con Dio, nel suo amore pei
giovani e nella zelo instancabile per la saIvezza delle
loro anime.
Di queste due importanti particolarita spero darvi
fra breve pill diffuse notizie.
Ogni giorno faccio menzione di voi tutti, 0 caris-
simi figli in G. C., nel santo Sacrificio della Messa, e
dall'altare ogni mattina con tutta l'effusione del cuore
imploro Ie benedizioni del Signore su di voi, su tutti
i vostri alunni e su tutte Ie vostre imprese; rna voi
non dimenticate mai che io faccio assegnamento sulle

19 Pages 181-190

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19.1 Page 181

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- J75 -
preghiere ehe farete p er me, ehe nel Cuore Santis-
simo eli GesLI mi dieo
AfJ.mo come Padre
Sac. MICHELE RUA.
N.B. - Due brevi appunti debbo qui aggiungere:
I O Debbo avvisare i Direttori, nelle cui Case esiste
una Tipografia, eli vegliare attentamente perche non
siano stamp ate 0 tradotte senza il dovuto permesso
opere munite del diritto eli proprieta letteraria. L'aver
trasgredito, sebbene innoeentemente, tal legge in
quakhe scuola tipografica salesiana d' America ci. at-
tiro gravi lagnanze da parte degli autori e degli editori.
2 0 Prevedo ehe .a eagione dello sviluppo delle Case
e clegli impegni eli fOlrdazioni dovuti assumere pel cor-
rente anna e pel venturo ve.rra a scarseggiare molto
il p ersonale. Desidero che il I900, anna giubilare, sia
p er noi Salesiani veramente anna di riposo quanto a
nuove fondazioni. P ereio fin d'ora raeeomando ealda-
mente di non prenclere impegni di fonelazioni per
.' quell'anno, riservando cost iI , personale, che sara di-
sponibile, a rinforzare Ie Case ehe se ne troveranno
piLl bisognose .
Raceomanelo caldamente ai Direttori eli procurare
che questa lettera venga al pili presto letta in confe-
renza plenaria di tutti i Confratelli.

19.2 Page 182

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Felice esito dell'VIIl Capitolo Generale
Come apprezzano Ie opere nostre.
N. 19 .
Roma, r 898 ,
Ottava de lla Festa clell'Immaco lata Co ncezio ne .
Garissimi Fig(i in C?i. e.,
L'anno r8g8, che sta per finire, sara sempre me-
morando nei fasti della nostra Pia Societa. Voi desi-
dereret e sap ere qu ali cose specialmente Ie aggiunsero
lustro, ed io a comune consolazione, e diro anche,
a comune edificazione vengo ad esp orvele.
r O Merita d'essere accennat a in primo luogo la
riuscitissima adunanza del nostro ottavo Capitolo
Generale. Queste generali adunanze sono invero sem-
pre importanti, rna questa dobbiamo dirla importan-
tissima. I due nostri cari Vescovi Mons . Cagliero e
Mons. Costamagna, vennero fin dall' America con
tanto loro disagio a: darle splendore. E noi abbiamo
ammirato con quanta cordialita si assisero in mezzo
a noi, con quanta assiduita assistettero alle confe-
re11Ze, e con quanto zelo ed esperienza ci abbiano
aiutati per cercare i mezzi pratici onde conservare
sempre meglio tra noi il vero spirito del nostro gran
fondatore e padre D. Bosco. Vennero pure, malgrado
il grande dispendio, ad edificarci col loro contegno ed
a portare il contributo della loro esperienza gli I spet-
tori tutti d'America, due soli eccettuati, che non po-
terono venire, e varii Direttori; il tutto in confor-
mita alle nostre regole. Vi assistettero tutti gli I spet--

19.3 Page 183

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- 177 -
tori d'Europa con quasi tutti i Direttori. Anzi d'Ita-
lia forse due soli Direttori ne furono assenti per ra-
gioni particolari.
Oh! quanti motivi abbiamo di ringraziare·-il Signore!
sebbene il numero deg1'intervenuti sia stato di gran
lunga sup eriore a quello dei Capitoli precedenti, tra
tanti e S1 p ericolosi viaggi non a vvenne nessuna dis-
grazia. Durante il Capitolo poi tutto riusel bene;
l' ordine delle sedute, l'operosita delle Commissioni,
"fJ' .
la carita nelle discussioni, la compattezza delle deli-
berazioni hanno superato quanto si poteva aspettare.
Credo farvi cosa grata comunicandovi fin d' ora
il verbale di chiusura ch e compendia quel che n el Ca-
pitolo si tratto, intant o che si sta lavorando per coor-
dinare Ie m aterie trattate in esso."r-'Spero in tempo non
troppo lungo potervi comunicare: ufficialmente Ie de-
liberazioni in esso prese . - Eccovi p ertanto il ver-
bale suindicato:
Verbale dell'VIII Capitolo Generale della· Pia So-
cieta Salesiana.
« L'anno del Signore I8g8 alle I7% (s%pom.) del zg
« agosto ebbe principio, in confonnita del C. VI art. 3
« delle Regole e del C. I del" Regolamento pei Capitoli
« Generali , 1'VIII Capitolo Generale nella Casa nostra
« di Valsalice in Torino,fpresso la tomba del Sel1).pre
« Car.mo nostro Padre ~: fondatore D. Bosco. II Ca-
« pitolo fu aperto con l~ presidenza del Rev .mo Si-
« gnor D. Rua Michele e con 1' assistenza degli Ecc .mi
« Vescovi, Mons. Giovanni Cagliero titolare di Ma-
« gida, Vicario Apostolico della Patagonia, Diret-
« tore spirituale emerito ed Onorario e Vicario Gene-
« rale per tutte Ie Case dell' America suI versante del-
« 1'Atlantico; e Mons. Giacomo Costamagna, titolare
« di Colonia, Vicario Apostolico di Mendez e Guala-
« quiza e Vicario Generale per tutte Ie Case dell'Ame-
Letiere di D. Rua.
IZ

19.4 Page 184

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- 178 -
« rica suI versante del Pacifico. Vi presero l)arte tutti
« i Membri del Capitolo Superiore col Segretario (ec-
« cettuato D. Lazzero Giuseppe assente per malattia)
« il Procuratore Generale, il Maestro dei Novizi, il
« Vicario per Ie Figlie di Maria SS. Ausiliatrice, tutti
« gl'Ispettori, eccettuato Mons. Fagnano Giuseppe,
« Prefetto Apostolico ed Ispettore della Patagonia
« Meridionale, e D. Peretto Carlo, Ispettore del Bra-
« sile, rappresentati, il primo da D. Borgatello· Mag-
« giorino, Direttore della Casa di Puntarenas, il se-
« condo da D. Foglil1o Michele, Direttore della Casa
« eli S. Paolo, e quasi tutti i Direttori delle Case del-
« l'Antico Continente unitamente ad alcuni altri del-
« l'America. I1 Presidente Sig. D. Rua, diede anzitutto
« comunicazione di una lettera di S. E. il Cardinale
« Rampolla in data 27 agosto u. s., allegata al pre-
« sente verbale, con cui la prefata Eminenza parte-
« cipava. come il S. Padre Leone XIII impartiva a
« tutti i Soci l' A postoliea Benedizione pregando I ddio
« ehe voglia ditJondere sop11a di essi larga eopia di gra-
« zie, onde tutto riesea a maggior gloria di Dio e van-
« taggio della Chiesa. Si passo quindi" alla nomina dei
« Segretari, che furono: D. Rinaldi G. B., Direttore
« della Casa di Faenza e D. Luchelli Alessandro, Di-
« rettore della Casa di Varazze, a1 quale ultimo, avendo
« il Rettor Maggiore dopo due giorni dato altra de-
«. stinazione (per bisogni urgenti della Congregazione),
(, iu dallo stesso Sig. Rettor Maggiore sostituito Don
« Porro Antonio, Direttore della Casa di A1assio. Fu
« pure eletto nella persona di D. Piscetta Luigi, Diret-
« tore della Casa di Va1salice, i1 Segretario minutante
« per l'elezione dei Membri del Capitolo Superiore
« e del Maestro dei Novizi. G1i schemi proposti erano
« dieci, affidati ciascuno per l'esame e per la relazione
« ad a1trettante Commissioni a norma dell'art. 6 del

19.5 Page 185

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- 179 -
« Regolamento de' Capitoli Generali, schemi che fu-
« rona tutti discussi sulla relazione stamp at a delle
« singole Commissioni, che veniva distribuita prima
« della discussione, ai Membri del Capitolo Generale
« e ai rispettivi consulenti.
« Nel mattino del 30 dello stesso mese fu fatta
« l'elezione dei Membri del Capitolo Superiore e del
« Maestro dei Novizi in conformita di quanto p re-
« scrivono Ie Regole e Ie Deliberazioni Capitolari.
« Bisogna perc qui notare che il Sig. D. Rua avrebbe
« dovuto scadere solo nel Febbraio I900 dalla sua ca-
« rica di Rettor Maggiore Ma egli invic istanza al
« S. Padre perche, ad evitare il grave disturbo e la
« non men grave spesa occorrente per la convoca-
« zione da tutte Ie parti del mondo di un numero COS!
« grande di Soci per la sola elezione del R ettor Mag-
« giore, si degnasse permettere che questa elezione
« fosse anticipata, avesse cioe luogo ora stesso contem-
« poraneamente all'elezione degli altri Membri del
« Capitolo Superiore. E il S. Padre con Rescritto del
« 20 corrente u. s., che viene allegato al presente ver-
« bale, accondiscendeva benignamente all'istanza a
'~( tal effetto inoltrata.
« Tornando ora all'elezione, furono per prima
« cosa, a norma dell'art. 32 delle Deliberazioni Capi-
« tolari, sorteggiati tre scrutatori e due segretarii.
« Riuscirono ' scrutatori D. Mellano Giovanni, Diret-
« tore della Casa di Ascona nella Svizzera, D. Barni
« Federico, Direttore della Casa del Capo di Buona
« Speranza nell'Africa del Sud, e D. Balzola Giovanni,
« Direttore della Colonia Teresa Cristina nel Brasile.
« Riuscirono Segretari D. Brusasca Nat ale, Direttore
« della Casa di Comacchio nel Ferrarese, e D. Grandis
« Luigi, Direttore della Casa di Cavaglia in Piemonte.
« L' elezione fu aperta sotto la presidenza di Don

19.6 Page 186

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- r80-
({ Belmonte Domenico, Prefetto Genera1e della nostra
({ Pia Societa, secondo che prescrivono 1e rego1e per
({ 1a e1ezione del Rettor Maggiore ».
Per non di1ungarmi troppo col riferire tutti i voti
che furono dati, porro qui i1 semp1ice risultato finale .
Fattosi 10 scrutinio dei voti dati per l'e1ezione del Ret-
tor Maggiore, riusd rie1etto i1 povero sottoscritto, che
dovette allora ripigliare 1a presidenza.
Procedendosi all' e1ezione degli altri Memori del
Capito10 Superiore, riuscirono rie1etti i medesirni che
erano in carica, ad eccezione del Sig. D. Lazzero, che
per essere da 1ungo tempo tribo1ato da infermita,
venne sostituito nella sua qua1ita di Consigliere da1
Sig. D. Giuseppe Bertello. Gli e1ettori, desiderosi di
dare a1 Sig. D. Lazzero una prova della 10ro ina1tera-
bile stima, 10 nominarono per acc1amazione Consi-
gliere Professiona1e Emerito ed Onorario.
({ Ne1 mattino del 3r seguente si ripigliarono 1e
({ conferenze del Capito10 Generale, in principio 0 nel
({ corso delle quali il Sig. D. Rua dava preziosi ricordi
({ od avvisi tendenti al maggior bene della Societa ed
({ a1 miglioramento de' singoli Soci. I1 Capitolo Ge-
({ nera1e termino alle ore 13 (I pom.) di oggi 3 settem-
({ bre, onorato ne1 suo finire dall'intervento di S. Emi-
({ nenza il Card. Achille Manara, Vescovo di Ancona
({ che benedisse ai Soci congregati, e di S. Ecc. Monsignor,
({ Agostino Richelmy, Arcivescovo di Torino, che evoco
({ con affettuoso slancio la memoria di D. Bosco ed
({ auguro che i Salesiani camminino sempre sulle orme
({ de110ro santo Fondatore.
({ Alle 18 Yz (6 Yz pom.) fu cantato solennemente il
({ Te Deum e si diede la benedizione col SS. Sacramento.
({ Torino, 3 Settembre 1898.
({ (Seguono Ie firme .de' Membri del Capito10 Ge-
({ nerale) ».

19.7 Page 187

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- 18I -
LETTERA DEL S. PADRE
al Rev. Sac. Cesare Cagliero Proc. Generale dei Salesiani
ROMA
R ev .do Signore,
« 11 Santo Padre ha appreso con piacere l'adunanza
che avra luogo a Torlllo il prossimo 2g Agosto, di tutti
i Direttori e Soci aventi diritto, per la elezione del
Rettor Maggiore e dei Membri del Capitolo Superiore.
Apprese altresl con aggradimento che dopo cia si terra
il Capitolo Generale della Congregazione Salesiana
di D. Bosco. Volendo pertanto la Santita Sua dare
alla Congregazione stessa un attestato della sua be-
nevolenza, si compiacque impartire a tutti i Soci che
all'una e all'altra adunanza assisteranno, l'Aposto-
lica Benedizione, pregando Idclio che voglia eliffondere
sopra eli essi larga copia c1i grazie onde tutto riesca
a maggior gloria di Dio e vantaggio della Chiesa ».
Coi sensi di ben distinta stima, passo a raffermarmi
Di V. S. Rev.
Roma, 27 Agosto 18g8.
Ajj,1'IW nel Signore
M. ·Card. RAMPOLLA.
RISPOSTA ALLA MIA ISTANZA
per anticipare l'elezione del Rettor Maggiore.
'Ex aud. SSmi., die 20 Aug.
SS. D. N·. Leo PP. XIII
Audita inj1'asc1'ipti 1'elatione, attentis specialibus ca-
sus adiunctis, attentoque insuper consensu Rectoris
lv1aioris Sodalium Salesiano1'um, jac~tltates omnes ne-

19.8 Page 188

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- 182-
cessarias casui et oPp01't~tnaS, ad etfectwm intentum pre-
cibus consequendum, benigniter elargiri dignahts est.
L. M. Card. P AROCCHI.
Congo Salesian. Protector.
2 0 Altra cosa che aggiunge lustro e splendore
alla nostra Pia Societa fu appunto il modo con che
avvenne 1'elezione dei vari Membri del Capitolo Su-
periore.
La carita, la concordia, il desiderio della gloria
di Dio e del bene della Congregazione diressero ogni
mossa. P er parte mia io ' vi posso assicurare che la
quasi unanimita, con cui mi si volle rieleggere, m al-
grade la mia pochezza, mi persuade sempre pili della
vostra venerazione pel nostro amatissimo Fondatore
D. Bosco, che mi aveva eletto suo Vicario negli ultimi
anni di sua vita, come pure del vostro pieno ossequio
al Vicario di G. C., che si degno subito dopo la morte
di lui desigriarmi a suo Successore. Questa vostra fi-
ducia mi anima sempre pill ad occuparmi con corag-
gio del bene della Congregazione. Mentre caldamente
mi raccomando aHa carita delle vostre orazioni, af-
finche meno indegnamente possa compiere il mio uffi-
zio, debbo annunziarvi 'che la mia elezione venne con-
fermata dalla S. Sede, secondo che esigono Ie nostre
Costituzioni, con Rescritto della S . Congregazione
dei VV. e RR. del 26 Novembre 1898. 11 13 corrente
ebbi la dolce consolazione d'essere ammesso all'udienza
del S. Padre. Egli, fattomi sedere presso di se, dopo
essersi congratulato per la rielezione, · con paterno
affetto mi interrogo con vivo interesse dell'andamento
della nostra Pia Societa, mostrando gran desiderio
che si coltivino con , ardore gli studi filosofici e teolo-
gici; in fine m'imparti l'Apostolica Benedizione per
t utta la nostra Pia Societa, pei nostri Cooperatori e

19.9 Page 189

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- 183 -
per tutti i nostri allievi. Vi prego pertanto di comu-
nicarla a tutti, esortanelo tutti a pregare con fervore
pel Vicario di G. C.
Ugualmente fu consolante e gloriosa p er la nostra
Pia Societa l'unione nel rieleggere gli altri Membri
del Capitolo Superiore. Essi mi avevano aiutato po-
tentemente negli anni precedenti, e godo qui poterne
fare eli nuovo solenne t estimonianza, come gia feci
nel Capitolo Generale subito dopo la loro elezione,
lieto che siano stati rieletti senza che neppure su eli
uno sia stato necessario un seconelo scrutinio. Son
certo che essi continueranno ad aiutanni efficace-
ment e colla loro opera e col loro consiglio, e che tra
tutti si promuovera la gloria di Dio ed il bene delle
anime . L'essere stati rieletti tutti i Membri del Capi-
tolo precedente, ad eccezione del Sig. D . Lazzero, im-
pedito da infermita, mi pare un segno chiaro che la
Congregazione cammina bene, animata da sentimenti
di reciproco affetto e confidenza.
L'avere poi eletto come Membro Onorario a vita
quel caro Confratello (che per motivo eli sanita non po-
teva pili dimorare regolarmente col resto del Capitolo,
come prescrivono Ie nostre Costituzioni, ne disimpe-
gnare effettivamente i suoi in carichi), mi ha ancor pili
ricolmo di consolazione. Era questo un giusto tributo
di riconoscenza e di affetto verso chi tanto si occupo
pel bene della Pia Societa nostra come Consigliere
durante circa venticinque anni.
10 pertanto vi presento qui ufficial111ente i nuovi
eletti membri del Capitolo Superiore:
Prefetto.
Sac. DOMENICO BELMONT E.
Direttore Spirituale.
Sac. PAOLO ALBERA.

19.10 Page 190

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Economo.
Sac. LUIGI ROCCA, gia prima da me sostituito al
compianto D. Antonio Sala, chiamato dal Signore
all'eternita durante l'ultimo sessennio.
. Consiglieri.
Sac. FRANCESCO CERRUTI - Sac. CELESTINO
DURANDO ....:... Sac GIUSEPPE BERTELLO.
E tra questi io scelgo nuovamente D. Francesco
Cerruti a Consigliere Scolastico ed e1eggo D. Giuseppe
Bertello a Consigliere Professionale al posta del caro
D. Lazzero, che, come sopra si disse , qui vi presento
come Consigliere Onorario a vita, quale venne proda-
mato ad unanimita dagli elettori plaudenti; come pure
vi presento a Maestro dei Novizi il Sac. Giulio Bar-
beris. Contemporaneamente vi partecipo di aver no-
minato D. Giuseppe Monateri, Ispettore delle Case
della Sicilia; D. Giuseppe Bologna, Ispettore delle
Case della Francia del Nord, e D. Pietro Perrot, Ispet-
tore delle Case della Francia del Sud.
3 0 Qu este, direi quasi, glorie e consolazi oni in-
terne della Congregazione furono in quest' anno ac-
cresciute da altre che ci vennero dal di fuori . 11 r898
s::na memorando nella storia della citta di Torino per
l'Ostensione della SS. Sindone. In tale circ'ostanza
migliaia e migliaia di pellegrini vennero a visitare il
tempio d ! Maria SS. Ausiliatrice eel a farvi Ie loro eli-
vozioni; tutti poi vollero vedere la camera, dove morl.
il nostro caro paelre D. Bosco. Voi avete gia letto queste
notizie nel Bollettino e vi sarete certo consolati vedendo
tanto e cosi generale entusiasmo per Maria SS. Ausi-
liatrice e per D. Bosco.
In Settembre poi ebbe luogo pure in Torino il Con-
gresso Mariano di sempre carissima memoria, ed in
questa un oratore in particolare volle far risaltare come

20 Pages 191-200

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20.1 Page 191

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la nostra Congregazione sia sempre stata ca1da pro-
motrice della divozione a Maria SS. ed all'Augustis-
simo Sacramento. Durante i1 Congresso Mariano ab-
biamo pure avuto occasione di radunare un piccolo
congresso pei Direttori ed i Decurioni dei Coopera-
tori Sa1esiani, i1 che contribuira, speriamo, a1 bene
della nostra Congregazione.
Ma quello che giovo maggiormente a far conoscere
1e Opere Sa1esiane~ si fu l'Esposizione d' Arte Sacra
e delle Missioni Catto1iche, che ebbe 1uogo in Torino
da1 Maggio a1 Novembre. Alla sp1endida riuscita di
questa Esposizione contribui anche 1a nostra Pia So-
cieta colla mo1tip1icita e varieta di oggetti e 1avori
da noi esposti. Invero oltre a1 p1auso dei numerosi vi-
sitatori, ammirati specia1mente da1 contributo delle
nostre Missioni, si ebbero varii distinti premii. Parec-
chie medag1ie furono assegnate ai 1avori dei Sa1esiani;
come pure medaglie, menzioni ed anche un premio
in danaro vennero destinati alle Figlie di Maria Ausi-
1iatrice. Non solo l'Esposizione di Arte Sacra, rna
eziandio 1a Genera1e decreta Diploma di Medaglia
d'Oro alle Opere Sa1esiane. Ma quello che pitl ci con-
solo fu i1 p11emio unieo toccatoci come istituzione di
beneficenza. Come ben sapete, in occasione dell'Espo-
sizione una pia persona con generosa e1argizione sta-
bili un premio di L. 5000 da destinarsi a quell'istitu-
zione Italiana, ehe ispirandosi alla Religione Cattoliea
ed alle neeessita dei tempi moderni meglio provvedesse
ai bisogni morali e materiali delle classi menD abbienti
in Italia . Or bene questo e i1 premio che 1a Giuria de1-
l'Esposiziol~e credette giusto assegnare a noi. E questo
mi conso1a grandemente, non solo per 1e L.~ '5000, che
in queste circostanze della partenza dei Missionari
ci tornarono eli grandissimo aiuto, rna mo1to pili per
e vedere che l'opera nostra riconosciuta ed apprezzata.

20.2 Page 192

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- r86 - -
11 che deve farci animo a perseverare nella via trac-
ciataci da Don Bosco e con l'opera nostra corrispon-
dere ai bisogni dei tempi, procuranelo render.e Ie no-
stre povere fatiche di gradimento al Signore, a cui
unicamente ora e sempre vogliamo sia onore e gloria.
40 Si, mentre ringraziamo il Signore per tutte
queste cose che giovarono allo splendore della nostra
Pia Societa, continuiamo a sforzarci per procacciar
la maggior gloria di Dio eel il bene delle anime, corri-
sponelenelo alle grazie eli Dio ed alla fielucia elagli uo-
mini in noi riposta. Cerchiamo eli renelerci utili ogni
eli pili al nostro prossimo, e queste onorificenze invece
di farci invanire, servano a stabilirci maggiormente
in umilta, ricorelando che e Ielelio che fa tritto e noi
non siamo che strumenti nelle ·mani sue, i qu ali bene
spesso non facciamo che impeelire il maggior bene
che il Signore vorrebbe ela noi. Basterebbe un atto
eli ·vanita e eli superbia da parte nostra, perche Ielelio
ritirasse 1a sua m ano; allora in noi 1a 1uce si converti-
rebbe in tenebre e diventeremmo abbietti agli occhi
eli Dio e degli uomini. Si, continl1iamo a 1avorare mo1to
nelle opere elel Signore; accresciamo quant'e possibi1e
l' attivita nostra, ma sopratutto cerchiamo di raddop-
piare il buono spirito ed in pari tempo esc1amiamo
ela1 pill profondo elel cuore con sentimento eli umilta
e di verita : Servi inu,tiles sumus.
50 Ma passo ora ad altra cosa che non vi fara
meno piacere. La causa per 1a beatificazione di D . Bosco
fa ogni anna nuovi passi. Avrete gia saputo, eel io ve
10 comunico ufficialmente, che la S Seele ha incari-
cato il veneratissimo Arcivescovo di Torino a racco-
gliere gli scritti elel nostro buon paclre D. Bosco per
esaminarli. Mentre io vi unisco qui l'orelinanza elel ve-
neratissimo nostro Arcivescovo, do nel meelesimo
tempo oreline a voi di raelunare quanto prima gli

20.3 Page 193

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- I87 -
scritti che avete di D. Bosco e di mandanneli. Quelli
che desiderano riaverli, possono star sicuri che saranno
loro restituiti, purche uniscano un biglietto, in cui
esprimano questo loro ben legittimo desiderio. Essendo
questa un obbligo di cosc-ienza, come potete appren-
dere dall'ordinanza di Mons . Arcivescovo, io non ag-
giungo parola. Invece mi metto a disposizione vostra
qualora sorgesse qualche difficolta in proposito, p er
aiutarvi a scioglierla. Questa circostanza mi porge
intanto il destro di raccomandarvi che sempre si con-
tinui a pregare per questo scopo. Pregate voi, fate pre-
gare i vostri giovani e speriamo che la bonta del Si-
gnore si manifesti una volta di pill onorificando quel
caro nostro padre, che gli fu servo COS1 fedele e COS1
docile strumento della sua Provvidenza, e che in tutta
la sua vita mira unlcamente alIa maggior gloria di Lui
ed alIa salute delle anime.
Altra cosa p ure consolante. L'anno scorso vi
notificava che la Santa Sede si degna concedere alIa
nostra Congregazione la messa propria in Oliore di San
Francesco di Sales. Ora detta messa fu stampata ed
e a disposizione di tutti. Ne mando una copia ad ogni
Casa; chi n e abbisognasse di pili ne faccia richiesta
alIa Libreria dell'Oratorio di Torino od aIle altre nostre
Librerie. Anche di questa speciale concessione della
S. Sede dobbiamo dar grazie al Signore .
Ed ora due osservazioni, che torneranno
utili alIa nostra cara Congregazione.
Sapete che nelle Deliberazioni (art. 335) e prescritto
che dovendo un Confratello andare in altra Casa, an-
che per ragion di passaggio, dev'essere munito di una
lettera 0 biglietto;'del Direttore della Casa donde parte,
in cui si dica la 'ragione del v iaggio, il tempo da fer-
marsi ecc.' Questa pre. crizione e di somma importanza
ed ' e necessario che sia puntualmente osservata da

20.4 Page 194

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- 188-
tutti. 10 mi credo in dovere di ricordarlo ai nostri cari
Direttori, essendomi pervenute varie lagnanze di Di-
rettori che si videro arrivare Confratelli, anche con bi-
sogno di fermarsi due 0 tre giorni, alcune volte non
sufficientemente provvisti di danaro pel resto del
viaggio, e tutto questo senza alcun avviso.
D'altra parte credo pure necessario di ricordare,
sia ai Direttori sia agli altri Confratelli, che passando
qualche Confratello nella loro Casa venga trattato con
sincera cordialita, come devesi fare tra buoni fratelli,
prendendone amorevolmente cura, in guisa che abbia
ad esc1amare: Oh quam bonum et quam iucundum ha-
bitare jratres in unum!
8° L'altra osservazione riguarda gli Oratori Fe-
stivi. Vi assicuro che ebbi in quesfanno molte conso-
lazioni al vedere che si accrebbe di molto i1 numero
degli Oratori Festivi, come pure al sentire l'impegno di
ciascun Direttore per regolarli bene. Nelle Delibera-
zioni di quest'ultimo Capitolo Generale troverete
norme sempre pili flrecisate per far fiorire e per diri-
gere convenjentemente gli Oratori Festivi. Una cosa
tuttavia voglio accennarvi fin d' ora, perche di molta
importanza. Vedo in generale che si propende molto
a dare grande importanza alla parte musicale ed alia
drammatica; e cia in alcun: luoghi anche a scapito
dei catechismi. Bisogna far bene attenzione di non di-
menticare il motivo per cui vennero fondati dall'in-
c1imenticabile nostroJpadre Don Bosco gli Oratorii.
II fine principale, princi[)alissimo e per far imparare il
catechismo ai giovani, hr lora santificare la -festa e
tenerli 101itani in detti giorni dai cattivi compagni.
La musica, il teatrino ed altri simili divertimenti sono
mezzi e non altro; percio specialmente nelle citta pos-
S0110 esser utili; nei paesi talvolta non sono:'·neppure
convenienti. Dove sono utili si possono m~ttere in

20.5 Page 195

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- 189 -
opera; ma sempre con parsimonia e solo come mezzi ,
per attirare i giovani e renderli perseveranti ne1 10ro
intervento. Mentre invece i1 far imparare i1 catechismo
e i1 fine per cui si t engono aperti gli Oratorii; percio
mi raccomando che non si 1asci mai di fare i1 catechismo
e che non se ne riduca i1 tempo. Questo dev e essere
a1meno di mezz'ora, senza contare 1a recita od il canto
del Pater prima, e degli Atti di Fede dopo. Anzi nep-
pure l'esposizione dell'esempio, dove 10devolment e si
usa, non dovrebbe entrare nella mezz'ora eli cat echismo.
10 so che voi non desiderat e altro che i1 bene dei gio-
vani, percio sono skuro che praticherete ben volen-
tieri questa mia raccomandazione.
La nostra cara Madre Maria Ausiliatrice Imma-
co1ata ci assista e ci aiuti a tener 10ntano i1 peccato ela
noi e dalle. nostre Case.
Abbiatemi sempre qua1e ho i1 piacere di raffer-
marmi
Vostro aff.mo in G. eM.
Sac. MICHELE RUA.

20.6 Page 196

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- I 90 -
11 Sacramento della Penitenza
N . 20.
Nonne e consiglio
Torin o, 29 Il ovembre 1899 .
eari~simi IspeHori e Direttori,
1VIentre d'ordinario Ie mie circolari s'indirizzano
a tutti indistintamente i membri della famiglia Sa-
lesiana, questa volta la mia parola e eliretta partico-
larmente a voi, cui la fielucia elei Superiori 1VIaggiori
ha posti a capo elelle nostre Case in qualita el'I spettori
e Direttori. A voi eben noto come per la missione che
avete ricevuto , .elovet e essere Ie guide eli altri Confra-
telli nel sentiero elella perfezione, Ie sentinelle vigi-
lanti dei giovanetti affielati alle vostre cure, i custodi
della spirito eli D. Bosco, gli interpreti autorevoli
delle intenzioni elei Superiori, anzi i rappresentanti
della loro stessa autorita. Foste collocati suI cande-
labro affinche diffondeste tutto all'intorno v iva luce
di scienza e di virtLl. Giova sperare che voi, conscii
dell'altezza a cui foste elevati , nulla risparmierete per
corrispondere all'aspettazione elei Superiori, e che la
nostra Pia Societa sara consola.ta vedendo rispecchiarsi
la vostra buona conelotta e Ie vostre virtu in quei Sa-
lesiani che con voi divielono i1 pane ed il lavoro. Con-
fidiamo inoltre che il vostro zelo, i salutari vostri av-
visi ed i vostri buoni esempi lascieranno una profonela
impronta nei giovani cuori elei vostri alunni, sicche
con tutta verita si potra dire che voi siet e fa cti forma
.
.
greg~s ex ammo .

20.7 Page 197

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- 191 -
Cosi grande, cosi nobile essendo i1 vostro aposto-
1ato nella I spettoria 0 Casa che vi fu assegnata ·come
campo del vostro lavoro, e facile comprendere che se
gli ammonimenti, gli avvisi ed i c0nsig1i che conven-
gono a tutti i Sa1esiani, possono tomare a voi di qual-
che vantaggio, come re1igiosi, e pur d'uopo se ne ag-
giungano a1tri che maggiormente vi aiutino nell'arte
difficilissima di governare la vostra comunita. Vog1iate
dunque far buon viso a questa mia lettera a v oi ri-
servata, nella qua1e col cuore alla mana e colla fami-
gliarita che userebbe un padre co' suoi figli prediletti,
vi andro additando alcune cose che gioveranno a spia-
narvi la via per raggiungere pili sicuramente quello
che dovrebbe stare in cima dei nostri pensieri, cioe
la .gloria di Dio e la salvezza di molte anime.
Anzitutto io sellto i1 bisogno di fare con voi alcuni
rifiessi suI modo di amministrare i1 Sacramento della
Penitenza nei nostri Istituti.
Non credo d'andare errato pensando che a1 suono
di questa mia paro1a Ie vostre menti volano come per
istinto alla vita di D. Bosco, nostro dolcissimo Padre
che di questo argomento ci lascio 1ezioni ed esempi
cotanto memorabili. Tutti infatti sapete come egli
sotto la discip1ina di que1 gran Maestro del Clero Su-
balpino che fu D. Cafasso, nel Convitto Ecdesiastico
di Torino, tutta rivolse l'energia della mente e l'acu-
t ezza del non ordinario suo ingegno Q riuscire meglio
che per lui si potesse ne11a pitt difficile de11e arti, que11a
cioe di dirigere Ie anime: a1'S artiU11't, 1'egi men anima-
rum. Datosi poscia anima e corpo a11a sua missione
in pro de11a gioventtt, ogni giomo per ore ed ore at-
t endeva a questa che e parte precipua del minist ero
sacerdotale. Per quanto gravi e numerose fossero Ie
sue cure e sollecitudini, nu11a mai valse a distoglierlo
da11'udire Ie confessioni de' suoi cari giovanetti, onde

20.8 Page 198

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- I92 -
con ragione un illustre scrittore francese non dubite
d'asserire che forse n essun sacerdote udi in confessione
cotanti giovani quanti D. Bosco. Anche quando per
l' estrema sua debolezza e per Ie sue infermita si vide
forzato di sgravarsi di molti altri lavori, pure sembre
ancora v oler riserbare a se in parte almena il minist ero
delle confessioni. E chi per poco ne ricerca il motivo,
scorgera di leggieri che, per la vivissima fede che gli
era propria, conosceva di quale strepitoso miracolo egli
fosse strumento nel tribunale di penitenza, giusta la
parola di S. Agostino: majus opus justificatio pecca-
toris, quarn creare coelum et terram (Lib . Retrac.). La
sua profonda conoscenza del cuore umano 10 aveva
reso persuaso che la confessione era il mezzo piu effi-
cace per trasformare i giovani gia stati preda del vizio,
e di preservare dal malegli innocenti. Pense che senza
eli essa sarebbero tornati di poco 0 nessun profitto i
ritrovati della moderna pedagogia, ond' e che egli
pose a base del suo sistema preventivo l'uso dei SS.
Sacramenti. L'esperienza poi gl'insegnava ad ogni pie
sospinto che per rendere i suoi figliuoli forti contro gli
assalti del demonio, costanti contro gli allettamenti
del mondo, invincibili nelle lotte contro Ie passioni,
era necessario che, ne1 Sacramento della misericordia,
la mana del sacerdote facesse piovere su di loro il pre-
ziosissimo Sangue del Redentore. Per D . Bosco che
cosa di pill bello, di pill utile, pill meritorio che ricon-
durre all'ovile qualche pecorella smarrita, riconquistare
qualche anim a dal demonio strappata al Cuore eli Gesu,
rompere quelle catene con cui il peccato e Ie perverse
abitudini tenevano avvinti i suoi cari giovanetti? E
per meglio compiere .quest 'ufficio , angelicis h~tmeris
formidandwm (Cone. Trid.), in cui secondo S. Gregorio
Magno, COS! pericolosamente si erra: nullibi periculosius
er1'atur, gli parve poco avere per tre anni studiato la

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- I93-
Teologia morale sotto D. Cafasso, ma durante tutta
la sua vita continuo i suoi studi e trovo mille industrie
per renelere pili fruttuoso il suo sacro minist ero.
Mi avveelo che consideranelo D. Bosco qual confes-
sore, trasportato dall'affetto e dall'ammirazione, mi
sono omai troppo elilungato. Ma oltreche io so di farvi
piacere intrattenendovi del nostro amatissimo P adre,
mi pare che incarnate nella sua vita abbiano da riuscir
ben piLl fruttuose Ie considerq.zioni che io intendeva
farvi sulla grandezza e sui vantaggi della confessione.
Percia pili altro non mi rimane che dedurre alcune ·
pratiche 'conclusioni:
I O - Ciascun Direttore--abbia una santa ambizione
di conservare al suo collegio quel carattere per cui
gl'istituti Salesiani andarono ognora distinti da molti
altri, cioe)a frequenza dei SS. Sacramenti. Non si
obblighino i giovanetti, scriveva Don Bosco, alla fre-
quenza dei SS. Sacral11enti, ma soltanto si incorag-
gino e si porga 101'0 comodita eli opprofittarne.
2 0 Nelle istruzioni, nei tridui e nelle novene, spe-
ciall11ente in sul cominciare dell'anno scolastico, si
insegni agli alunni ad accost arsi convenient emente aHa
confessione ({ si faccia rilevare la bellezza, la grandezza,
la santita di quella Religione che propone dei mezzi
COS! facili, COS! utili aHa civile societa, aHa tranquiHita
del cuore, aHa salvezza delle anil11e » D. Bosco .
3 0 11 Confessore si trovi oglii mattina al suo posta
per accogliere coloro che desiderassero riconciliarsi.
Esorti caldamente i giovani a non rimanere neppur
un' ora col peccato nel cuore, l11a rigettarlo subito lungi
da se, come farebbero se si accorgessero d'avere un
serpe nel sene: tamqua111, a facie coz?'tbri, fuge peccat1,t1n
(Ecclesiastico XXII, 2) .
40 Ricordiamoci che a noi sacerdoti fu conferita
autorita suI Corpo reale e suI Corpo mistico di Gestl
L et/er e di D . RIt~ .
13

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- 194-
Cristo. P ercio come nella messa stringiamo fra Ie mani
il Corpo Sacratissimo di Gesu, COS! nella confessione
abbiamo tra mana Ie bilancie della sua giustizia e Ie
chiavi dei cieli. Percio videte quid faciatis; non enim
hominis exenetis i udi ciu1n, sed D ei (2. Paralip. XIX, 6).
5. Non tenetevi paghi di quella scienza teologica
che gia possedete, ma rilegget ene e studiatene ogni
giorno qualche pagina per essere meglio in grado di
provvedere ai bisogni di qualunque anima a voi si pre-
senti, fossero pure solamente giovanetti. A sessant'anni
fu udito D . Bosco esc1amare gemendo: co111,incio 01'a
appena a sapere confessare i giovani, col che indicava che
anche a quell' eta aveva ancora imparato qualche nuova
norma nel confessar e la gioventt.l. Procurate su certi
punti pill importanti di conoscere Ie varie opinioni
clegli autori, per servirvi pure all'occorrenza clelle sen-
tenze p ill benigne sebbene non siano da adottarsi come
regola di conclotta, il che condurrebbe ad un deplorevole
lassismo .
.6° Non si ommetta, mai la soluzione del caso men-
suale, utilissima per unire la pratica aHa teoria, essendo
esse egualmente necessarie. D . Cafasso insegna, che
la teoria senza la pratica e COllIe una casa clisegnata e
niente pill; la pratica senza la teoria e come una casa
costrutta si, fabbricata, ma senza base e seni'orcline,
e che percio sara cli rovina e non di riparo.
7° Non sia autorizzato alcim sacerdote sale-
siano ad ascoltare Ie confessioni, senza che abbia su-
bito il suo esame sulla morale dinnanzi agli esamina-
tori delegati clai Superiori della nostra Societ a 0 del-
l' Orclinario della diocesi. Ai giovani sacercloti che
cominciano a ricevere Ie confessioni degli alunni dei
nostri istituti, il Direttore dia gli avvisi e consigli
opportuni, e suggerisca un ordine da seguire n el fare
c~im2.pde ai penitenti che non sapessero .far l'esam-: .

21 Pages 201-210

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- 195-
Si ritenga che sono in grado eli far molto del
bene ai loro penitenti quei confessori che nutriscono
l'anima loro colla meditazione, colla lettura dei libri
ascetici t he rip ieni di fervore e di zelo, pm dicendo
poche parole, sanno comunicare agli altri quel fuoco
sacro onde arde il loro cuore.
Finalmente si usi la massima eliligenza per
non esporsi al pericolo d'infrangere anche menoma-
mente il sigillo sacramentale . La pill piccola impru-
denza in sif£atta materia potrebbe avere Ie pill dannose
conseguenze, e perc si eviti di parlare di cose urlite in
confessione, anche quando non fosse oggetto del si-
gillo sacramentale .
Passo ora a farvi parola d'un altro ufficio che par-
ticolarmente e proprio della vostra carica nelle Case
Salesiane.
Come Ie ta,nte volte avete udito e letto nei libri
ascetici, nell'emettere isanti voti si contrasse l'obbli-
gazione eli andar innanzi continuamente nella perfe-
e zione che conviene allo stato che si abbracciato.
Quindi questa tendenza verso la perfezione diviene
pel Salesiano come un debito che egli paga ogni glorno,
ma che sulla terra non finisce mai di saldare: cu,m, con-
e summaverit homo, t~tnC incipiet. Essa per noi come il
pane che mangiamo ogni giorno, e che dobbiamo gua-
e dagnare col sudor della fronte; questo quel negozio
in cui si devono far fruttificare i talenti ricevuti; ne-
gotiamini dum venio. Cosi stando Ie cose, opererebbe
da insensato, chi contento del suo stato, non si sfor-
zasse di avanzarsi nella virhl, dicendo colI'angelo eli
Laodicea: quod dives sum et locupletatus et nu,llius
egeo (Apoc. III, 17). Chi comincic l' opera della sua
santificazione, dice S. Gregorio Magno, e simile a colui
che a nuoto rimonta un rapido fiume; s'egli cessa di

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- I96 -
lottare colle onde, e trascinato dalla corrent e. L'ar-
restarsi e indietreggiare; non guadagnare e perdere;
deporre Ie armi e dichiararsi vinto; lavorare senza ener-
gia e disfare il gia fatto .
Ma pur troppo molti fra i religiosi non si darebbero
pensiero di questo loro dovere, pochi troverebbero
la via della perfezione, assai pili pochi si metterebbero
a camminare per essa, pochissimi la percorrerebbero
coraggiosamente, se non fossero a questo spronati e
sorretti dalla mana caritatevole dei proprii Superiori.
La responsabilita che questi hanno della spirituale
profitto dei proprii soggetti e S1 grave, che S . Lorenzo
Giustiniani scrive essere illoro ufficio non un riposo, ma
un'ardua fatica; non un onore ma un onere; non un
pegno di sicurezza, ma l'annunzio d'un pericolo. 11
che vuol dire che siccome il Direttore avra la maggior
parte del merito, se nel suo istituto i proprii confra-
telli camminano a gran passi nel sentiero della perfe-
zione, cosl ricadra su di lui specialmente la colpa, se
questi trascurano i numerosi ed efficacissimi mezzi di
santificazione che essi hanno a loro disposizione e si
espongono al pericolo di venire meno alIa loro voca-
zio n e .
Quindi e che io spaventato dal pericolo che
corrono i miei prediletti figli, i Direttori, vorrei im-
boccare la tromba e con voce potente t utti animarli
a compiere alacremente questo loro capitale dovere.
Vegliate attentamente perche sia allontanato qualsiasi
ostacolo s'opponesse al loro avanzamento spirituale.
Vegliate notte e giorno, perche siano tolti gli abusi
nell'osservanza della Santa Regola, specialmente per
cia che spetta alla pratica della poverta e della castita .
Vegliate perche si facciano regolarmente Ie pratiche
di pieta prescritte; perche sia allontanato il peccato
ed ogni pericolosa occasione , perche anzi tutto si

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- 197-
cerchi 1a salvezza delle anime. Vigilate el'go ... quod vobis
dico, omni bus dieo .
Ma questo non basta. E parimenti vostro dovere
spingere nella strada della perfezione i vostri Confra-
t e1li coll'esempio e colla paro1a. A voi e specialmente
rivolto il comando del Divin Salvatore: Euntes doeete.
Insegnate questa sciel1Za delle scienze, la scienza dei
Santi, la sola veramente necessaria, ed i1 cui insegna-
mento non potete e non dovete affidarlo ad altri. In-
segnate 1a pratica della perfezione nelle conferenze,
nelle confessioni e nei rendiconti; insegnate1a in ogni
conversazione come faceva D. Bosco, affinche di voi
si possa dire: si q~tis loquitu1', quasi sermones Dei
(1 S. Pietro I V, II). Tuttavia pili che 1a paro1a insegni
1a perfezione i1 vostro esempio, poiche questo e i1 lin-
guaggio che suo1 riuscire pill frnttuoso giusta l'adagio:
vox oris sonat, vox operis tonat.
wo,"Non omettete 1a correzione fraterna quando ne scor-
'-- ~'
gete i1 bisogno; non 1asciate che il male si aggravi, rna
in tempo opportuno in spiritu lenitatis esortate i1 tie-
pido, correggete i1 co1pevo1e, i1 difettoso, animate i1
negligente. Fate pur conprendere ai dubbiosi qua1e
grave co1pa sia il defezionare dalla propria religiosa
professione e qua1e ingratitudine sia il rigettare quella
vocazione che Dio per sua bonta h a 10ro data.
E se si tratta eli Confratelli chiamati a1 sacerdozio
oltre il 10ro progresso nella virttl vi stia pure a1ta-
mente a cuore i1 farli progredire nella studio delle
scienze ecc1esiastiche e delle sacre cerimonie. Senza
e di questo essi andrebbero privi dello spirito che in-
dispensabi1e pel 10ro st ato, e con ragione i Superiori
tremerebbero nell'assumersi 1a spaventosa responsa-
bilitadelle 10ro Ordinazioni. Su questo punto mentre
mi e dolce e conso1ante i1 vedere i 10devo1i sforzi fatti
da alcuni Direttori ed i fe1ici risu1tati ottenuti, il Ca-

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- 198 -
pitolo Superiore dovette pur constatare la eleplorevole
negligenza eli alcuni altri, cui non valsero a scuotere Ie
pressanti raccomanelazioni fatte in altre mie circolari.
Oh! venga presto quel giorno in cui mi sia dato loelarmi
deil'ubbidienza e dello zelo eli tutti senza eccettuarne
alcuno.
E qui mi S1 presenta il elestrQ eli scrivervi elue righe
riguarelo ai Professi triennali. Molti eli voi hanno in-
sistito perche varii ascritti chierici e coaeliutori aves-
sero a fare questa terza prova, eli cui si parla nelle nostre
Costituzioni; percio il loro numero si e sensibilmente
accresciuto . Per vie meglio provare la loro virtel eel
anch e pel bisogno eli personale noi Ii abbiamo man-
elati egualmente a lavorare nelle varie Case; pero nel .
Catalogo si elieele oreline el'iscriverli in avvenire sepa-
ratamente dai perpetui, non tanto per indicare la dif-
ferenza che esiste fra eli loro quanto piuttosto per se-
gnalarli maggiormente aile cure elei Direttori. Questi
giovani Confratelli occupano una gran parte del mio
cuore. I maestri elei novizi e gli altri Superiori s'inclu-
striarono del loro meglio per formarli alle virtel reli--
giose ed allo spirito salesiano. Se essi non raggiul1sero
ancora quel graelo eli perfezione, a cui seconelo il vostro
ideale elovrebbe arrivare un figlio eli D. Bosco, vi as-
sicuro tuttavia che hanno un buon fonelo eli virtel e
specialmente una buona volonta. Nel presentarveli vi
diro con S. Paolo: quem remisi tibi, ut viscera mea su-
scipe. Fate loro una fraterna accoglienza, trattateli con
carita, e ammaestrateli con pazienza e dolcezza. Con-
tinuate con loro illavoro del noviziato, percio:
Abbiate cura che facciano ogni giorno la me-
elitazione, la lettura spirituaie e l' esame eli coscienza,
pratiche assolutamente necessarie per israelicare i di-
fetti e conservare il fervore;
Nelle conferenze sforzatevi di inculcare loro

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- 199-
10 spirito di D. Bosco, l'amore alla nostra Madre la
Congregazione ed una scrupolosa osservanza della
Santa Regola;
A costo di qua1unque sacrificio ascoltate ogni
mese il loro rendiconto su ciascun punto notato a pa-
gina 263 delle Deliberazioni. Prendete a cuore Ie loro
pene, ispirate loro confidenza, e rimandat eli sempre
pienamente soddisfatti. E tale l'importan za del r en-
diconto che i Direttori dovrebbero farsi coscienza, se
mai l'ommettessero;
4° Non fate Ie merav.iglie se trovate in loro dei
difetti, se vi tocca rip etere molte volte 10 stesso avver-
timento. Voi sapete che non si divien perfetti tutto ad
un tratto;
5° In fine riflettete che forse la vocazione di que-
sti Confratelli triennali dipende dal modo con cui voi
li trattate e dalla cura che ne avrete. Riflettete pure che
voi Direttori col Capitolo dovrete dare il vostro co-
scienzioso parere all'I spettore sulla loro ammissione alla
rinnovazione dei triennali, od alla professione perpetua,
od anche all'esclusione dalla nostra Societa. Parere ch e
dovra essere tenuto in gran conto dall'Bpettore per
essere trasmesso,ove occona, al Capitolo Superiore.
Non mi faccio illusione; so quanto debba costarvi
l'eseguire cia che vi ho raccomandato. Ma di che non
e capace colui che e veramente affezionato a D. Bosco,
alla Pia Societa Salesiana ? Percia non solo io spero
che quest' amore vi sproni alla coltura dei professi
triennali, rna mi da fidanza ancora che voi coltiverete
con sempre crescente impegno Ie vocazioni religiose
e sacerdotali. Ponete ben mente che l'avvenire della
Congregazione e nelle vostre m ani. A voi tocca rifor-
nire Ie file dell' esercito salesiano assottigliato dalla
morte e da qualche defezione. Lode quindi a quei Di-
rettori che non la perdonano ad alcun disagio, pur di

21.6 Page 206

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' - - zoo -
avere ogni anna un mazzo di olezzanti fiori del loro
giardino da offrire alia Congregazione. Essi sono certi
che D. Bosco dal cielo Ii guarded. con particolare com-
piacenza vedendoli tutto ardore per Imitarlo nella parte
pill nobile e piu vantaggiosa del suo Apostolato: cioe
ne1l'aumentare il numero dei religiosi e dei ministri
deli'altare. Invece chi non si curasse di fare sbocciare
questi fiori di virtu, mi eluole elirlo, forse non puo spe-
rare dal nostro buon Padre uno di quegli sguardiaffet-
tuosi che noi stimavamo pill di qualunque premio.
11 elesiderio che Ia Societa Salesiana vada ognora
crescendo vi ispirera parimenti eli venire in aiuto agli
Isp ettori ed al Capitolo Superiore per sostenere Ie in-
genti spese dei noviziati. Gia io ebbi a sperimentare la
bonta di cuore di alcuni Direttori i quali con una pru-
dente amrninistrazione e con ben comprese economie,
pur senza lasciar mancare il necessario al loro p erso-
nale, trovarono modo di venir in aiuto al Capitolo nel
portare un p eso COSt grave. N el porgere loro i piLl sen-
titi ringraziamenti, io elomando a me stesso: perche
mai essi non potrebbero avere molti imitatori ? lVIi av-
viene spesse fiate eli aver notizia di nuovi acquisti, che
si vorrebbe fare, di mutamenti, e di migliorie che non
mi sembrano p er nulla necessarie, fors' anche eli poco
vantaggio; e intanto vedo con dolore che non si pensa
a soccorrere i noviziati, ove si manea elel necessario
pel vitto e pel vestito, dove si prepara quel personale -
che ogni anna v i si manda. Chi opera in tale maniera
mostra eli comprendere ben poco quella solidarieta
che eleve esistere fra gli istituti della medesima Con-
gregazione. Confielo di non avere inutilmente toccato
questo tasto, e che non t arelero di vedere i salutari
effetti di questa raccomandazione, che cioe tra i Diret-
tori sorgera una nobile gara eli sovvenire ai bisogni
elei noviziati, non fosse altro, almena col prendere a
!

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~ 20I -
proprio carico il m antenimento dei proprii novizi . Gli
1spettori fisseranno la quota del concorso di ciascuna
Casa e voi ritenet e quella come il primo debito che avete
a soddisfare, industriandovi in ogni modo per cprri-
spondere a suo t empo al vostro dovere.
Sarebbe omai t empo che io ponessi termine a questa
lettera che sotto la mia penna ha prese ben p ili vaste
proporzioni, che non mi p ensava; prima pero vorrei
lasciarvi un ricordo .che riguardi voi personalmente ed
il profitto vostro individuale, e questo ricordo si e la
pratica dell'ubbidienza e del sacrificio .
Non se ne puo dubitare, fra tutte Ie virhl quella
che maggiormente costa all'uomo si e l'ubbidienza.
Il dover rinunziare alla propria volonta ed al proprio
giudizio,~ il dover dipendere da altri nell'operare non
solo,. ma a~~~ora nel pensare e nel giudicare,' :n ell(cose
grandi come nelle piccole, p ersino in cio che riguarda
la salvezza dell'anima, sono sacrifizi ben piLi malage-
voli che il praticare Ie pill austere penitenze. L'ubbi-
dienza colpisce l'uomo ne! pill intimo del cuore, nella
IJarte pill nobile del suo essere, ·cioe nella sua libera vo-
lonta.
Ora se dessa suol riuscire c1olorosa per ogni Sale-
siano, quanto pill ella deve tomar.difficile a chi per eta,
per ingegno, per servigi prestati alla Congregazione
esercita nella medesima l'uffizio di Superiore! Eppure
non solo Ie cariche non ci dispensano dall'ubbidienza,
ma secondo S. Agostino e necessaria p er occuparle
convenientemente: Regat te praepositus, ut possit a te
regi subiectus . Debes l'egi, ut possis regere. Che piLl?
GesLl Cristo ama siffattamente l'ubbidienza ai proprii
Superiori che giunse a dire alla B. lVIargh erita Ala-
coque: « 10 sono contento che tu preferisca la volonta
delle tue Superiore alla mia ». Altrove Ie c1iceva : « Tutti
i religiosi separati e disuniti dai loro Superiori, de\\rono

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- 202-
riguardarsi quali vasi di riprovazione, su cui i1 sole di
giustizia dareleggiando i suoi raggi, proeluce il mede-
simo effetto che il sole materiale suI fango . Queste anime
sono rigettate dal mio Cuore. Pill esse cercano d' av-
vicinarsi a me coi Sacramenti, coll' orazione e con altre
pratiche eli pieta, pill io mi allontano da loro per l'or-
rore che n e provo ... Si e questa elisunione che gia per-
dette tante anime e pili ancora ne rovinera in avvenire
perche qualsiasi Superiore tiene il mio posto; quindi
1'inferiore che urta col suo Superiore, si fara altrettante
ferite mort ali . Invano egli gemera alla porta elella mia
misericorelia; egli non sara ascoltato, se io non oelo
la voce del Superiore. » E superfiuo ogni commento
per farvi amare e praticare una virttl COS! cara al SS.
Cuore eli Gesll e da lui raccomanelata con tale solen-
nita eli lingu aggio. Praticatela bene e certamente voi
attirerete sulla vostra Casa Ie pill elette beneelizioni
del cielo . Qualunque siano aelunque gli orelini che vi ve-
nissero dati dai Superiori, qualsiasi mutamento eli
luogo 0 di uffizio, tanto rifiettente la vostra persona,
quanto' quella dei vostri collaboratori, tutte Ie dispo-
sizioni riguardanti l' economia, gl'inviti ad osservare
certe Regole che sembrass.ero alquanto trascurate, t llttO
insomma cia che parra ai Superiori eloversi in Domino
comandare, sia da voi accolto come manifestazione
elella volonta eli Dio. Ne mai si aelelucano pretesti che
potrebbero suggerire l'amor proprio od un malinteso
attacco alla propria Casa, per sottrarsi all'ubbidienza.
Ciascuno si faccia scrnpolo eli resistere anche per poco
alla volonta elei Superiori, eli ritardare menomamente
l'esecuzione degli ordini ricevuti e mostrarne risenti-
mento. Sono cose che basterebbero per costitllire quella
separazione e disunione che N . S. G. C. ha stimmatiz-
zat e colle roventi parole or ora citate. Oh! se tutti i
Salesiani, i Direttori specialmente, meelitassero so-

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- 203-
vente su questa grande verita! Sarebbero certamente
risparmiati al Capitolo Superiore molti gravissimi di-
spiaceri pel movimento di personale che si deve fare
ogni anna e molto meglio si provvec1erebbe al bene ge-
nerale della Congregazione, quand'anche potesse pa-
rere che una Casa particolare potesse soffrirne. Faccio
appello al vostro buon cuore ed al vostro zelo. Col-
1'esempio e colla parola insegnate ai voshi subalterni
ad avere un'obbedien'za pronta, intiera e veramente
religiosa . Dio voglia che mai nessun Salesiano compia
l'ubbidienza ex tristitia aut ex necessitate; hilarern enim
datorem d1:ligit Deus (2 Cor. IX, 7).
Pero l'ubbidienza non puo andar disgiunt a dallo
spirito di sacrificio, che e quella virtll per cui nei mo-
menti pili difficili un religio.o non si lascia dominare
dall'immaginazione, dal sentimento 0 dalle passioni,
ma facenc10 prevalere la ragione illuminata e ingagliar-
dita dalla fede, si persuade che tutto cio che gli succede
di spiacevole, tornera a suo vantaggio spirituale. Chi
ha la fortuna di possedere 10 spirito di sacrifizio, nelle
pene e negli stessi patimenti p ill dolorosi, ben hmgi
dall'attri. tarsi 0 menarne lamento, soffoca in cuore la
naturale ripugnanza al patire, e sollevanc1o al cielo il
volto rassegnato dice gellerosamellte: Signore, se cosi
a voi piace, sia fatta la vostra volonta: ita , Pater, quo-
niam sic fuit placitum ante teo
E su di questa virtt\\ che e fondata la beatitudille
del dolore che G. C. h a svelata al mondo che non vor-
rebbe saperne. Essa fu la compagna eli Gesll Cristo
durante tutta la sua vita, tanto che S . Paolo con frase
scultoria pote rappresentarla in queste brevi parole:
Christus non sibi plac'uit (Rom. XV, 3) . E sulle sue
traccie cammino il nostro Fonclatore, la cui vita puo
c1efinirsi un continuo sacrificio, sicche seriza spirito
di abnegazione noi non potremmo chiamarci suoi figli .

21.10 Page 210

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- 204-
Di piu, senza di essa non si potrebbe sperare di far del
bene alla gioventu, poiche ad ogni pie sospinto si ca-
elrebbe in atti d'impazienza e di collera 0 eli scorag-
giamento; non ci verrebbe fatto di sopportare i di-
fetti de' Confratelli, di ubbidire ai Superiori. Chi e
privo della spirito di sacrifizio non avra la forza di pra-
ticare la poverta, si esporra a1 pericolo eli far naufragio
nella castita e fad molto elubitare della sua perseve-
ranza nella vocazione. Oh! se 'v'ha qualcheduno che
debba praticare 10 spirito di sacrifizio, si e bene il sa-
cerdote, nelle cui mani e sacrificato ogni giorno il Di-
vino Agnello sui nostri altari. A sua imitazione met-
tiamoci noi pure nelle sue mani nella stato di altret-
tante vittime, pronte ad essere sacrificate quando e
come a :Lui piaccia. Ogni mattina nella preghiera eli
consacrazione a Maria Santissima noi la supplichiamo
affinche per quanto e possibile, col nostro contegno,
con Ie nostre parole, col nostro buon esempio rappre-
sentiamo al vivo Gesu bene<;letto, ma quando e, miei ca-
rissimi figliuoli, che noi siamo pill simili al Divin Sal-
vatore, e meglio possiam tenere Ie sue veci presso Ie
aJ1ime che dobbiamo salvare? Si e specialmente quando
pel nostro stato di religiosi, pel nostro ministero sa-
cerelotale ci e elato di soffrire qualche cosa. Al punto di
nostra morte non saranno i piaceri goduti , gli onori, Ie
ricchezze che ci consoleranno e ci is'pireranno fiducia ,
bens! que' sacrifizi che avremo fatti soffreudo per
Gesu.
Depongo queste pagine ai pieeli della Vergine Ausi-
liatricc pregandola di benedirle e di comunicar loro
quell'efficacia che non avrebbero per se stesse. L'amore
a D. Bosco ed il desiderio di veder prosperare ognora
la sua diletta Congregazione mi h anno ispirati questi
pensieri ed avvisi; mi e dolce sperare che similmente
l'amore che voi pOl-tate a D. Bosco ed alla Pia Societ a

22 Pages 211-220

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22.1 Page 211

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- 205 -
Salesiana Ii fara accogliere con buona volonta e pra-
ticare con frutto.
Continuate a sostenermi nel c1ifficile mio ufficio
colle vostre ferventi preghiere e colla valida vostra
cooperazione, e credetemi nel Sacro Cuore di Gesll
H I I! I
Aff.mo 'come Padre
Sac, MICHELE RUA.
P.S. - Siccome qualche parte della presente cir-
colare potra pur servire ad istruzione ed edificazione
dei vostri c1ipendenti COS! lascio al vostro giudizio di
manifestare quello che vi parra opportuno a loro van-
taggio, A voi poi, cari Ispettori e Direttori, raccomando
di leggerla e rileggerla pill volte.
:-Converra intanto che portiate a cognizione di tutti
i Confratelli che avendo Iddio chiamato all'etemita
il nostro compianto Confratello D. Cesare Cagliero,
dopo implorato il .lume divino e consultati i membri
del Capitolo Superiore e varii distinti Confratelli, ab-
biamo eletto a succedergli nella duplice qualita di Pro-
curatore generale della nostra Pia Societa in Roma
e d'Ispettore della provincia romana il Rev.mo' Con-
fratello Don Giovanni Marenco, che fungeva da Vi-
cario generale per Ie Figlie di Mar:a Ausiliatrice: al
quale uffizio abbiamo destinato il Rev,mo Don Cle-
mente Bretto, che per tanti anni e con tanto zelo fu
Direttore Spirituale della loro Casa Madre.
Porto pure a vostra notizia che stante le diffic~lt.a e
distanze delle nostre Case abbiamo stabilito alcun'i
Vice-Ispettori: COS! per Ie Case dell'Equatore abbiamo
eletto il M. Rev. D, Antonio Fusarini, pel Messico il
M, Rev. D. Antonio Riccardi e D. Pietro',Cogliolo pel
Portogallo ,

22.2 Page 212

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- 206-
N. 21.
Spirito eli poverta
Formazione religiosa.
Torino, li 5 agosto 1900
Festa della Madonna della Neve.
Fig(i carissimi in G. e.,
L' anne scolastico volge al fine anZl 111 alcuni dei
nostri istituti per particolari ragioni gia furono dati
gli esami e distribuiti i premi, e gli allievi ed anche al-
cuni Confratelli, per ragioni loro particolari, partirono
per Ie loro case. Per questo motivo desidero che que-
sta lettera non solo sia letta ora, ma venga riletta al
principio del nuovo anne scolastico.
Si avvicina il tempo in cui per bonta del Signore
ci sara dato di occuparci con maggior impegno del
nostro profitto spirituale facendo gli esercizi annuali.
10 saluto con gioia l' aurora di quei giorni fortunati,
perche non solo forniscono a noi tutti ogni comodita
di rinnovarci nella spirito, ma ancora porgeranno a
me il destro d'intrattenermi un po' pill lungamente
con molti Confratelli che VerralillO a fare gli Esercizi
Spirituali a Valsalice od in S . Benigno. Tuttavia es-
send~ moltissimi i Confratelli che separati da grande
distanza non avro la consolazione di incontrare, ed a
cui percio non potra giungere la mia voce, ho pensato
d'inviarvi una circolare in cui insieme con alcuni avvisi
vi raccomandero varie cose che mi sembra debbano
tornare di non leggiero vantaggio al buon andamento
della nostra cara Congregazione. Tanto che piace al

22.3 Page 213

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- 207 -
Signore che io porti i1 grave peso della Direzione ge-
nera1e della nostra Pia Societa, credo ben fatto ecci-
t are sempre pili i1 vostro zelo ed i1 vostra fervore con
opportuni consig1i ed incoraggiamenti: justum a1' bitror
quamdiu sum in hoc tabe1'naculo, suscitare eos in cow/,-
monitione (II Pet. I , 13). Non ne dubito punto, v oi fa-
ret e buon viso a questa nuova Circo1ar e del vostro
R ettor Maggiore e gia fin c1' ora me ne riprometto i frutti
pili conso1anti.
1 ° Comincio col richiamare l'attenzione di tutti i
Sa1esiani sull'Art. 335 delle nostre De1iberazioni Ca-
pitolari che dice; « Quando un Socio deve recarsi da
una Casa ad un'altra per qualunque siasl motivo, i1
Direttore 10 munisca sempre d'una lettera d'accom-
pagnamento in cui accenni la ragione d~l viaggio, il
tempo che dovra fermarsi, con tutte Ie alt re indica-
zioni necessarie od oppo·rtune. Tale lettera abbia sempre
il bolla della Casa da cui i1 Socio parte ».
Pel grande sviluppo che, per grazia del Signore,
h a preso l'umile Congregazione Salesiana, non poten-
doci pitt tutti conoscere personalment e, questa t essera
e diventata indispensabile. Inoltre senza tal letter a
di accompagnamento alcuni Confratelli potrebbero
pur troppo presentarsi in qualche Casa ove nulla hanno
che fare, e per cui non hanno il p etmesso dei Superiori.
lVIa quello che pili sarebbe sconveniente, certi nostri
Confratelli, usciti dopo aver fil1iti i voti triennali,
oppure allontanati per la loro irrego lare condotta, e
similmente il1dividui che per nulla appart engono alIa
nostra Pia Societa, potrebbero esser ricevuti nelle
nostre Case, trattenervisi alcuni giomi con grave sca-
pito del buono spirito . Per queste ragioni non potrei
non disappravare. la condotta di mi Direttore il quale
accordasse l'ospitalita ad un Confratello, che dopo
quest a Circolare si avventurasse ancora di mettersi

22.4 Page 214

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- 208 -
in viaggio e di visitare qualche Casa Salesiana, senza
essere lllunito della lettera di accolllpagnalllento. Non
selllbri troppa rigorosa questa prescrizione. L' espe-
rienza e gran lllaestra, e perc COSt si pratica pure in
altre fallliglie religiose, assai pit\\ antiche.
Quindi ogni Direttore si dia prelllura di chieelere
a Torino Ie pagelle a questo fine appositalllente stalll-
pate, e nulla trascuri perche questo Art. elelle Deli-
berazioni sia diligelitelllente osservato.
2 0 Per ragione d' oreline e eli econolllia sento pit\\
che lllai il elovere di richialllar in vigore l'Art. 85 0 elelle
Deliberazioni e tutto il Capitolo V elella Distinzione VI,
riftettente l' E conomia nei lavori e neUe' costruzioni.
Esorto percic g1i Ispettori eel i Direttori a leggere in
conferenza tutte Ie norllle che sono elate nei luoghi ci-
tati eel a farsi coscienza eli eseguirle e farle eseguire;
ne si creelano dispensati dall'ottenere il permesso dei
Superiori quando si tratta eli piccole cose, fosse pure
solamente di aprire una porta od una finestra, di le-
vare una tramezza e 'simili > Pel buon governo della
Congregazione e di assoluta necessita che l'Ispettore
e per mezzo di lui i Superiori Maggiori siano informati
anch e di questi piccoli mutalllenti, i quali aprirebbero
la via a moltissimi altri abusi.
Ed a tal proposito llli permettano i nuovi Direttori
di ricordar loro che il primo loro dovere nel prendere
i1 governo d'una Casa , dovrebbe essere di farsi una
giusta idea della stato morale elei Confratelli e dei gio-
vani, e poi di conoscere bene la condizione finanziaria
del nuovo istituto che debbono diriger~ per ben go-
vernare gli uni eben regolare l'altra. Mostrerebbe di
essere saggio e prudente que1 Direttore che non pen-
sasse a fare modificazioni nei fabbricati se non elopo
due anni dalla sua presa di possesso. Chi nel porre il
piede in una Casa subito da mana a demolirc ed a ri-

22.5 Page 215

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- 20g -
fabbricare, a fare novita, come se i suoi antecessori aves-
sero fatto male cia che fee ro, ritenga pure che il suo
modo di operare e disapprovato dai Superiori Maggiori.
3° Gia vi ho comunicato, or son circa due anni,
che la Compagnia GeneraZe di Navigazione ItaZiana, so-
pra i piroscafi suoi ci fa la riduzione della meta del
prezzo eli qualunque porto si parta di quelli che essa
tocca, ed a qualunque c1irezione si sia avviati, e cia su
qualunque battello di quella Compagnia ed a tutte Ie
persone che appartengono alla ~10stra pia Societa, od
alle figlie eli Maria Ausiliatrice ed ai nostri alunni e
loro alunne che devono far viaggio marittimo presen-
tando il biglietto eli rieluzione che io spedii alle prin-
cipali Case 0 che son pronto a speelire alle Case che ne
facessero clomanda.
10 pertanto vi prego di stare attenti, se vi si pre-
senta l'occasione, di servirvi sempre della comodita e
del risparmio che questa benemerita Compagnia ci
concede, riavvertendone anche i Direttori che pos-
sono in qualche modo esserne interessati.
Ora anche altra Societa di Navigazione « La Ve-
loce » ci offre Ie stesse, e per qualche circostanza anche
maggiori facilitazioni; pel che potrete, secondo Ie oc-
correnze, servirvi anche eli questa specialmente per
quelle linee, che non sono percorse dalla « Navigazione
Gen erale », e in quelle circostanze in cui tornasse inco-
modo l'aspettar i battelli della Navigazione Generale.
Vi fo ancora notare che su tutti i battelli della Ve-
loce ela alcuni mesi, a maggior comodita dei sacerdoti,
e si provvedeuto un altare portatile con gli occorrenti
arredi sacri per la celebrazione della Santa Messa.
Spero gia si saranno ricevuti i quaderni delle rela-
tive richieste, che furono spedite alle Case ispettoriali
e marittime; ad esse dovranno rivolgersi tutti quelli
che avranno da viaggiare per mare.
Leitere di D . Rua.
14

22.6 Page 216

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- ZIO-
Anche di queste concessioni benediciamo di cuore
il Signore e procuriamo eli servircene sempre a sua
maggior gloria.
'
Unisco alla presente copia della circolare diramata
dalla V doce alle sue Agenzie, colla tabella dei prezzi:
ch e si elovra conservare nell'uffizio del Direttore 0 del
Prefetto per norma comune.
4 0 Mi valgo dell' occasione p er raccomandare
che d' or inl1an zi i Direttori, seconelo cia che fu stabi-
lito n elle Deliberazioni, fa~ciano pervenire Ie domande
eli personale al Capitolo Superiore per mezzo dell'Ispet-
tore. Questi molte volte conoscenelo i bisogni di una
Casa, potra forse provvedervi col personale st esso
dell'Ispettoria evitando cosi gravi spese eli v iaggi. Se
poi non e in grado di dare l' aiuto richiesto, egli racco-
mandeIa la cosa ai Membri del Capitolo Superiore,
che faranno tutto il possibile per compiacerlo. Cosi
pure quanelo qualche Casa abbisogna eli soccorso ma-
t eriale dovra ricorrere al proprio I spettore, il quale
verra in soccorso per se st esso 0 ricorrendo a sua volta
al Capitolo Superiore. Col moltiplicarsi delle Case e
coll'estendersi della nostra Pia Societa sempre piLt si
manifesta il bisogno eli stabilir bene Ie relazioni e la di-
pendenza di ogni Casa dal proprio Ispettore e de1-
l'Ispettore dal Capitolo Superiore.
50 Ora passo ad altri argomenti che sebbene
non riguardino tutte Ie Case, desidero siano ben co-
nosciuti da tutti i Confratelli, p erche potranno da essi
conoscere quanta diligenza si abbia ad impiegare p er
l' accettazione al noviziato, per ammettere i novizi
alla professione e per ben prepararli alla vita attiva
propria della nostra Pia Societa, e COS! formare elei
buoni Salesiani. E dapprima vi annunzio che vi sara
spedito quanto prima un opuscoletto, stampato a parte,
in cui troverete raccolte Ie norme pratiche p er I' ese-

22.7 Page 217

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- 2II -
cuzione del decreto: Regulari clisciplinae, intorno alia
ammlSSlOn al noviziato ed alia professione, decreto
che noi nel nuovo anna saremmo tenuti ad eseguire
scadendo in quel tempo la dispensa che per sua esimia
bonta ci aveva concesso il Sapientissimo Pontefice
Leone XIII. Giova sperare che queste santissime leggi,
promulgate dalia Chiesa, perche nes. un individuo in-
degno penetri nel giardino chiu 0 delia Congrega-
zione, renderanno solerti e diligenti colora che saranno
eletti esaminatori, ed ecciteranno i novizi a maggior
fer,vore ed a pill esatta osservanza delia Regola per
ottenere COS! il favore di essere ammessi alia vita reli-
giosa.
Ora lasciando per questo anna alia prudenza e zelo
degli Ispettori il modo pratico di preparar meglio ai
santi voti coloro che gia sono nelle varie Case, credo
bene dare qui alcune norme riguardo a quanto desi-
dero si faccia nelie case di noviziato; e questo special-
mente per evitare defezioni prodotte da ignoranza di
cose riguardanti gli obblighi dello stato religioso.
1. In dette Case lungo l' al1l10 eli noviziato non si
faccia nessun altro studio fuori di quello che e ordi-
nato anno per anna nel programma che il Consigliere
Scolastico manda per lora; mi raccomando inoltre cal-
damente anche a questo riguardo, che si dia la mag-
gior importanza agli studi sacri, e che Ie scuole siano
fatte in modo molto educativo, e quasi direi ascetico,
affinche questi giovani, speranze delia Pia Societa,
possauo, pur mentre studiano, essere imbevtiti di quei
principii di pieta, di zelo, di umilta, di mortificazione,
e vengano ad avere quell'impronta di religiosita, che
devono poi servir loro per tutta la vita. Giovera molto
che il Direttore parli molto e sovente di D. Bosco, stu-
eliandosi eli renelere famigliari certe sue massime e eli
riproelurne il vero spirito . .Parimenti si aeloperino t utte

22.8 Page 218

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- 212-
1e industrie per insinuare nei novizi la dovuta stima
ed affezione alla Madre Congregazione.
II. Nei due mesi immedia,tamente precedenti
all'emissione dei voti, come gia accelmai nella circo-
1are mensi1e di Giugno, gli Ascritti non attendano ad
altra occupazione, che non sia i1 prepararsi a que1 pro-
gresso nelle virtu, ed a procurarsi quella perfezione
d'animo, che sono necessarii per rendersi degni della
vocazione alla quale sono da Dio chiamati. Eben giusto
che almena questi due mesi siano a1 tutto consacrati
a prepararsi ad un S1 grand'atto che ha conseguenze
tanto importanti e benefiche per chi 10 fa bene, e perde
tanto della sua importanza per chi 10 facesse senza la
dovuta considerazione e preparazione.
III. I1 modo di occupare convenientemente
questo tempo si lascia nei particolari alla prudenza e
zelo dei Direttori; ma tutti da piu a meno attendano
alle seguenti cose:
a) Si facciano studiare alla lettera tutte Ie Re-
gole e quei capitoli delle deliberazioni e del r egola-
mento delle Case che sono pill importanti per 10ro. Si
raccomandi la lettura delle opere di D. Bosco, e se si
tiene qualche accademia letteraria 0 divota si faccia
int~rn~ alle medesime qualche accurata e lodevole
analisi 0 recensione:
b) Conviene ogni giorno fare una piccola confe-
renza per terminare quelle istruzioni e spiegazioni delle
Regole, che fossero rimaste incompiute, spiegando spe-
cia1mente gli obblighi che provengono dai santi voti;
c) Si puo fare anche un po' di scuola per termi-
nare la spiegazione della pedagogia sacra, e special-
mente la parte che"insegna a far bene Ie varie assistenze,
ad insegnare il catechismo ai fanciulli. Si puo anche ter-
minare 10 studio delle sacre cerimonie e dare Ie spie-
gazioni dei principali salmi eel inni della Chiesa, se non

22.9 Page 219

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- 213 -
si fece gia lungo l'anno. Durante questi due mesi il
Direttore inculchi molto la necessita ed i vantaggi
elella meditazione, ed insegni il m etoda di farla anche
senza libro. Addestri i novizi all'esercizio della memo-
ria, dell'intelletto e elella volonta, proponga i punti
da svolgere e suggerisca gli affetti da eccitare e Ie
risoluzioni ela prenelere;
el) Conviene poi che oltre alla meelitazione che
si fa in comune al mattino si· faccia altra mezz'ora eli
meelitazione verso sera, e questa ela ciascuno in par-
ticolare sui punti assegnati, oppure su qualche libro
che ciascuno tenga per pili utile a se. Si prolunghi a
mezz'ora la lettura spirituale gia solita farsi in comune
e se ne faccia poi circa un'altra ora in privato su d'un
libro particolare che ciascuno creela a se pili aelatto;
e) Si raccomaneli la lettura elelle vite elei Santi,
e se ne leggano Ie migliori in refettorio;
t) Verso 'le ore II Y2 vi sia insieme la visita al
SS. Sacramento con la coroncina alSacro Cuore eli Gesli
e non meno eli un quarto el'ora eli esame eli coscienza.
In apposite istruzioni i1 Maestro insegni a fare l' esame
generale e particolare. Esponga i cinque a,tti ela farsi
cioe; 1 0 Gratias age, ringraziar Dio el'averci conser-
vati elopo 1'ultimo esame e colmati eli favori; 2 0 Pete
lumen, per conoseere i proprii difetti; 30 Discute men-
tem, esaminarei sui pensieri, parole, opere, eloveri, ece.;
. 40 Dole, eeeitarci al elolore dei elifetti eommessi; 50 Pro-
pane, prendere buone ris01uzioni per l'avvenire, Si-
raeeomanda poi a eiaseuno eli esaminarsi speeialmente
su quest!, punt!.: Se 1la l'am'mo'."'eOS1' doe1'Ie_t-ela sottomet-
tersi in tutto e sempre ai Superiori, eonformemente
a1 voto di ubbielienza; se ha il euore abbastanza puro
ela poter fare tranquiUo il voto eli eastita; 0 se e pronto
a fare queUe mortifieazioni e sfor zi · ehe si riehiedono
per osservarlo poi per tutta la vita; e se eeosl fatta-

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- 2I4 ----:.
mente staccato dalle COse del mondo per abbandonare
t utti e tutto e conservare la vera poverta e cia 'per tutta
la vita;
g) A1 mattino si dicano Ie preghiere prima della
Messa e non si preghi vocalmente al tempo del Santo
Sacri:fizi.o, bensl. s'impari ad accompagnarla 0 col libro
.alla mano 0 in uno dei modi che il M aest1'o insegnera;
h) 11 Rosario poi si reciti verso sera prima della
benedizione del SS. Sacramento; e sara conveniente
che lungo i1 giorno, privatamente ciascuno ne reciti da
se almena altra terza parte anche per imparare a reci-
tarlo meditandolo.
IV. Conviene anche in detto tempo che si rego-
linD a dovere Ie cose esteriori come sarebbe procurare
quegli attestati 0 documenti che caso mai ancora occor-
ressero: disporre delle cose :finanziarie e materiali se-
condo che e prescritto negli articoli 277, 278, 280 delle
nostre Deliberazioni.
V. Percia l'orario della giornata potrebbe da
pili a menD disporsi nel modo seguente: Levata - me-
ditazione in comune - lettura ascetica privata nella
studio - Orazioni - Messa - piccola lettura solita.
Colazione e ricreazione - poi studio delle Regole -
deliberazioni - regolamento con facolta di pl~endersi
appunti in proposito.
P iccola scuola di pedagogia sacra, di cerem0111e 0
di spiegazione di salmi od inni.
Visita - coroncina - esame - pranzo - ncreaZlOne.
Lettura spirituale - studio libero - conferenza (0
scuola facendo conferenza al mattino).
Ricreazione - mec1itazione privata - Rosario - Be-
nedizione.
Cia non toglie che essendo di vacanza non· si possa
stabilire un piccolo passeggio per tre volte per setti-
mana e passeggio un po' pili p rolungato- al giovedl..

23 Pages 221-230

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23.1 Page 221

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- 2I5 -
In certe ricreazion i si permetta volentieri che i chi erici
si occupino della nettezza della Chiesa, nell'adornare
gli altari, portar fiori innanzi all'immagine di Maria ecc.
Se in quel tempo occorre qualche festa, sia ce'le-
brata 'con divozione pitl intima e raccolta; si faccia
particolare uso del canto fermo, cosi adatto a far gu-
stare Ia liturgia della Chiesa.
10 nutro grande fiducia che, occupanelo in quest a
maniera il tempo dei due m esi anteceelenti ai voti, cia-
scuno si trovera a quel punto pi.tl preparato, eel anche
p ili consolato e ne sentira profitto per tutta la vita e
la Congregazione fara un notevole progresso nella re-
golarita e nello spirito religioso .
6° Ora che avete letto quanto viene stabilito
per gli Ascritti durante Ie vacanze non sara fuor eli
proposito che diciamo altr S1 alcuna cosa pei Confra-
telli suI moelo eli passar bene Ie vacanze. In questo
tempo abbiamo la bella ventura eli poter fare gli eser-
cizi spirituali; sappiamo ogni anna approfittarne e
rinnovare in noi 10 spirito eli fervore pel nostro avan-
zamento nella perfezione e eli zelo a lavorare alIa mag-
gior gloria eli Dio ed ana salvezza delle anime. Oltre
gli esercizi spir;tuali procuriamo el'imp iegar bene il
resto elel tempo elelle vacanze. Stiamo attenti a non ab-
bando aarci alia divagazioc1e; anche riposanelo un po'
p itl del solito, non tralasciamo di seguire un orario
eleterminato per la distribuzione del nostro tempo fra
Ie pratiche di pieta, qualche utile occupazione e la ri-
creazione. Anche quelli che avessero per qualsiasi ra-
giol1e ela assei1t arsi dalle Case Salesiane procurino eli
non abbal1elonarsi all'ozio oel alla lettura di libri 0
giomali pericolosi e specialmente di non trascurare
gli esercizi eli p ieta. Anzi avenelo un po' pill di t em po
a propria elisposizione sarebbe conveniente che anche
i Confratelli durante Ie vacanze attenelessero qualche

23.2 Page 222

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- 2I6-
tempo, oltre il consueto, a ~etture ascetiche 0 di argo-
menti religiosi e morali come pure rendessero pill fre-
quenti ed anche pill prolungate Ie loro visite al SS. Sa-
cramento. Che se si va a fare qualche passeggiata al-
quanto lunga tra parecchi Confratelli 0 con allievi,
sarebbe molto 10 J evole che ad esempio del nostro caro
Padre D. Bosco si prefiggessero la visita a qualche San-
tuario 0 Chiesa.
In questo tempo di vacanze i Direttori continuino
a vegliare amorevolmente su tutti i loro dipendenti
mantenendo in vigore Ie comuni pratiche di piet a e
continuando quanto e possibile Ie sacre funzioni nei
giomi festivi . Non dimentichino Ie conferenze ai Con-
fratelli. Dovranno pure approfittare del maggior tempo
libero per ricevere i rendiconti comodamente e secondo
Ie norme stabilite nelle Deliberazioni.
7° Giacche mi si presenta l'opportunita, non vi
tomed discaro che io aggiunga una parola sopra di
un mezzo efficacissimo onde perseverare nella nostra
vocazione, cioe del rendiconto. Tanto pill volen.tieri
ve ne 'parlo ora, in quanto che nelle vacanze tutti tro-
verete, spero, il tempo per farlo e riceverlocomoda-
mente.
L'ubbidienza nella stato religioso e chiamata da S.
e Pier Damiani aurea ad coeltMn via. Questa strada COS]
skura che colui che la percorre non potra mancare di
raggiungere il porto di salute; tuttavia essa e nel tempo
stesso difficile, cioe non e esente dai raggi del sole che
brucia, dalla polvere che snerva, dalle pietre e da lle
spine che insanguinano i piedi. I religiosi perc per ri-
storarsi, non altrimenti che il viaggiatore dell' Africa,
incontrano delle fresche oasi, che a lui sono additate
da chi e incaricato di servire loro di guida e questo nel
rendiconto, il quale consiste in quell'insieme di avvisi,
consigli ed incoraggiamenti che una persona autore··

23.3 Page 223

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- 2I7-
vole e competente somministra a chi ne 10 richieele af-
fine di avanzarsi nella via della perfezione.
Non v' ha a1cun religioso, per quanto provetto eli
eta, fornito di scienza od insignito di cariche , che non
abbia da avvantaggiarsi as ai del rendiconto, poiche 10
Spirito Santo dice a tutti indistintament e: ne innitaris
prudentiae tuae, non fidarti della propria prudenza:
ne sis sapiens apud te ipsU'NL, non crederti sapiente'
da t e stesso e ci avvisa ancor piLI chiaramente Qui
abscondit scelera sua, non di1l igetu11• (Prov. XXVIII, 13)
I Santi Padri e Maestri di spirito c'incu1cano la me-
desima pratica con un linguaggio che non ammette al-
cun dubbio sulla necessita .ed importanza della me-
desima. Le testimonianze sono cosi abbondanti su
questo argomento, che io rimango incerto sulla scelta .
Bastino a1cune. Non sii maestro a te stesso, e non av-
venturarti serna conduttore in una via da te ignorata
(S. Ger.). L'affare della nostra salute e una scienza
ditJicile, bisogna percio avere un maestro che ce l'in-
segni (S. Doroteo) . La via della perfezione e una navi-
gazione pericolosissima; ci vuol un pilota che ci diriga
(S . Basilio). Se vuoi camminare con sicurezza nel cam-
mino della vera pieta, dice S. Francesco di Sales, cerca
chi ti diriga. E per conchiudere ricordero Ie parole con
cui D. Bosco terminava una conferenza da lui fatta sui
rendiconto : fac hoc et vives, praticate questo ed avrete
la vita eterna, e dal medesimo il buon padre si ripro-
metteva il buon andamento, la stessa conservazione
della Congregazione.
Quel Salesiano che fa regolarmente ogni mese il
suo rendiconto non tardera a conoscere i suoi difetti
e si sforzera di correggerli; trovera in quello un rimedio
efficacissimo contro Ie tentazioni, cessando il demonio
di tentare coloro che hanno il cuore aperto coi loro Su-
periori e sono fede1i alla pratica del rendiconto . Per

23.4 Page 224

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- ZI8 -
questo mezzo inoltre sara dissipata ogni illusione, sara
vinto ogni ostacolo, ·saranno alleggerite Ie croci e raf-
forzate Ie riso~uzioni. Si stabilira fra il superiore e l'in-
feriore una soda e santa amicizia, che sara per l'uno
per l'altro sorgente di pure gioie e d'ineffabili consola-
zioni. La Congregazione stessa dai rendiconti ricavera
l'unione de' suoi membri, compattezza nelle sue forze,
uniformita di pensieri e di sentimenti ed unita nella di-
e rezic5ne. In vist a di tali e tanti vantaggi qual quel Sa-
lesiano che non ami il rendiconto e non voglia farlo con
tutta regolarita?
E ppure quante elifficolta s'incontrano azitutto da
parte di colui che deve farlo. In primo luogo ripugna
all'am or proprio il rilevare Ie proprie debolezze e rico-
noscere i proprii difetti. Pur troppo anche fra i reli-
giosi alligna ancora la ripugnanza aHa assoluta sotto-
missione, e s'annida sovente nel loro cuore 10 spirito
d'indipendenza, difetti che per 10 pili vanno aumentando
col crescere degli anni. Ci rende parimente penoso il
rendiconto la troppa grande confidenza che noi abbianlo
nelle nostre forze e nella nostra scienza; per cui ci pare di
non aver bisogno di essere guidati al pari di fanc iulli.
Finalmente sembra che possa bastare la confessione
delle proprie colpe, e non si comprende il bisogno eli
sottoporsi ad u n altro giudizio suI nostro modo di agire.
Di quei ne segue che molti riguardano il rendiconto
come una dolorosa necessita, a cui si sottrarrebbero "0-
lentieri, se loro fosse possibile. Altri se ne tengono lon-
tani temendo rimproveri e riprensioni Alcune volte si
app rofitta di quel momento per fare Ie proprie ragioni
che si credono conculcate dai Superiori 0 dai Confra-
telli, e perfino sembra a certuni W1' occasione propizia
unicamente per chiedere favori. Intanto 0 per w1'in-
tenzione non del tutto retta, oppure permancanza di
semplicita e di sincerita non si svelano Ie p ene che si

23.5 Page 225

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- 219 -
sofirono, Ie passioni contro cui s'ha da combattere, Ie
difficolta che s'incontrano nel cammino della perfe-
zione . .Sotto pretesto che sono materie del rendiconto
Ie mancanze esteriori solamente, non si fa parola di
lotte interiori , e si esce dalla stanza del Superiore senza
dargli una conoscenza dello stato dell' anima. Che me-
raviglia percia se gli torni impossibile dirigere i suoi
subalterni? N e succedera una reciproca suggezione,
avra pure un' eco fatale nelle confessioni, in cui forse
fad. difetto 1a necessaria sincerita ed integrita op-
pure si sentira il bi~ogno di ricorrere al ministero d'un
confessore, che non e l'ordinario della comunita. Que-
sti gravissimi inconvenienti, che bastano a sconvolgere
tutta una famiglia religiosa, ed a rovinare un'anima,
sarebbero evitati qualora i Sa1esiani s'attenessero scru-
polosamnete aHa Rego1a di fare il nostro rendiconto
ogm mese.
Stando cosi Ie cose io mi rivo1go a' miei cari Diret-
tori pregandoli per l' amore che portano aHa memoria
di Don Bosco ed aHa nostra Pia Societa, perche per
parte loro, nulla sia lasciato d'intentato affinche se-
condo Ie nostre Costituzioni i rendiconti si facciano e
se ne ritragga il maggior profitto possibile. Percia
senza badare a cia che potrebbe suggerire una fatale
pusillanimita, che ci esagera la difficolta di ben rice-
vere i rendiconti, diana ogni comodita ai loro subal-
terni di andarli a trovare. Ricevano i rendiconti per
via ordinaria nel loro ufficio, e come raccomandava
Don Bosco facciano sedere il Confratello come se con
cia volessero dirgli che gli si lascia tutto l'agio ed il
tempo di aprire il suo euore. Per una pratica di tanto.
momenta non e certamente adattato il tempo di ri-
creazione e passeggiando in mezzo al cortile. Non si
contentino d'interrogare il Confratello suHa scuola,
sulla assistenza, di cui e incaricato; percorrano i punti

23.6 Page 226

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- zzo --
sp.gnati nel libro delle Deliberazioni, e specialmente
gli insegnino a conoscere ed a vincere la passione do-
minante, 10 incoraggino a perseverare nella sua voca-
zione, 10 aiutino nell'adempimento del proprio ufficio,
e gli suggeriscano mezzi opportuni per mantenere
vivo il fuoco della pieta e per avanzarsi nelle virtu
proprie del nostro stato . Si ricordino che questo non
e il momento di fare delle sfuriate e di rimproverare
aspramente i Confratelli. Mostrino loro d'aver dimen-
ticato i dispiaceri che per avventura avessero ricevuto,
e si adoperino per mostrare ai loro subalterni che se
loro debbono fare qualche osservazione, cia avviene
unicamente, perche sta loro a cuore il loro bene tem-
porale e spirituale, e perche se tacessero intorno a
certi difetti ed abusi, non compirebbero illoro dovere,
e Dio loro ne domanderebbe conto. Gli antichi religiosi
per ricordare ai Superiori che ricevevano i rendiconti
quali fossero i loro doveri avevano famigliare questo
verso:
Cons~tle, carpe, dace, solare, rernitte, fer, ora;
cioe: consiglia, correggi, insegna, consola, perdona, sop-
porta e prega.
In poche parole sono comprese tutte Ie industrie,
di cui e capace un'anima veramente accesa di zelo e
di carita verso il prossimo. Ne si crc;da che troppo si
esiga da chi riceve i rendiconti; nulla di troppo se si
tratta' del bene delle anime commesse alle nostre cure
e per una pratica da cui dipende il buon andamento
della vostra casa, il frutto del vostro lavoro, la gloria
di Dio. Tanti vantaggi anche a costo di questi ed altri
sacrifizi non sarebbero troppo pagati. Chiediamo per-
cia a1 Signore con insistenti orazioni di far fiorire nella
nostra carissima Congregazione 1a pratica dei rendi-
conti. Preghiamo tutti di cuore Maria SS. Ausiliatrice,
perche non permetta che la nostra Pia Societa, da Lei

23.7 Page 227

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-.:. 221 -
per mezzo di Don Bosco fondata, e da Lei semp re con
tanta benevolenza difesa e protetta, trascurando i r en-
diconti, abbia la sventura di allontanarsi anche per
poco dallo spirito elel suo Fondatore.
Affielo quest e mie raccomanelazion i alla vostra bu on a
volonta eel al vostro zelo, e n ella speranza che vorret e
continuare a sostenermi colle v ostre p reghiere mi pro-
fesso nel SS . e uore eli Gesu
AfJ.mo come Padre
S a c. MICHELE R UA .
Avvi so. - Ne lla c ircola re me ns ile di Lu g li o 11 0 Ilotifica to c he
il h.ev.d o Si g . D. P ao lo A lbera pa rtiriJ, pe r l'Am e ri ca . O ra a ll-
n un zio c he dura nte la s ua asse nza negli affa ri d e lla s ua carica
sa ra s u pp li to d a l S·ig . D. G iu lio Ba rb e ri s .

23.8 Page 228

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- 222 -
La Consacrazione della nostra Pia Societa
al Sacro Cuore di GesTI.
N.22.
Torin o, 21 novembre 1900.
Festa della Presentazione eli Maria al T e mpio.
8ar.mi 8onfratet(i e Fig(iuo(i,
Da lungo tempo e da molte parti mi fu chiesto con
grande insistenza eli consacrare la nostra Pia Societa
al Sacro Cuore di CesLl, con atto solenne e perentorio .
Specialmente insistettero in questa assunto Ie nostre
Case eli Noviziato e eli Studentato, congiunte in lega
santa, e 1a cara memoria di queIl'indimenticabile no-
stro Confratello, che fu Don Anelrea Beltrami. Dopo
un 1ungo ritardo, consigliatomi dalla pruelenza, credo
opportuno esaudire queste supp1iche ora , che il seco10
. decimonono volge al termine, e si avanza, lieto eli
mo1te speranze, il secolo ventesimo .
Gia in molte circostanze ho raccomanelato a' miei
figliuo1i e Confratelli salesiani, eel aIle nostre Suore, Ie
figlie eli Maria Ausiliatrice, Ia elivozione al Sacratissimo
Cuore eli Gesu, e, sicuro che essa avrebbe apportato
grandi beni spirittiali a ciascuno eli noi, l'anna scorso
ho indetto, che ogni sa1esiano a Lui facesse la consa-
crazione di se stesso . Queste raccomandazioni furono
ben accolte ela tutti; si eseguirono scrupolosamente Ie
mie ingiunzioni, ed i beni ela me aspettati vennero ab-
bondantemente.
Ora int endo che ciascuno si consacr1 eli nuovo, in
modo tutto particolare, a coelesto Cuore Sacratissimo;

23.9 Page 229

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- 223
anzi desidero che ciascun Direttore Gli consacri intie-
ramente la Casa cui presiecle, ed inviti i giovani a far
essi pure questa santa offerta di se stessi, li istruisca
... suI grand'atto che sono per compiere, e dia loro co-
modita aHlnche vi si possano preparare conveniente-
mente.
Si puo dire ai Cristiani riguardo al Cuore di Gesli
quanto San Giovanni Battista diceva ai Giudei par-
lando del divin Salvatore: « Vi e uno in mezzo di voi,
che voi non conoscete ». E possiamo p ur ripetere a
questo riguardo Ie parole di Gesli alia Samaritana:
« Oh se conoscessi il dono di Dio! » Quale amore e COll-
fidenza maggiore verranno a senlire verso GeSll. i no-
stri socii ed i nostri giovani se saranno in questa divo-
zione b en istruiti!
11 Signore h a concesso gra~ie a ciascuno di noi , ne
ha concesso alie singole Case; rna pili ancora fu largo
de' suoi favori colia Congregazione che ci e mac1re. La
nostra Pia Societa fu ed e continuamente beneficata in
modo specialissimo dalla bonta di Gesu, che vede
quanto si abbisogni eli grazie affatto straordinarie per
iscuotere la t iepidezza, per rinnovarci nel fervore e per
eseguire il gran compito che Iddio ci ' affido: e giusto
quindi che la Pia nostra Societ a sia tutta e intera-
mente consacrata a quel Cuore Sacratissimo. Tutti in-
sieme presentiamoci a GeSll., e gli saremo cari come chi
gli offre non solo ogni fiore del suo giardino, rna il giar-
dino stesso; non solo i varii frutt i dell'albero, rna l'al-
bero stesso. Poiche se riesce accetta a Dio la consacra-
zione dei singoli individui, pili accetta deve tornargli
quella di un'intiera comlUlita, essendo questa come
una legione, una falange, un esercito che a Lui si offre.
E parmi sia veramente questo il tempo voluto
dalla divina Provvidenza per compiere l'atto solenue.
La circostanza ci si presenta molto propizia ed oppor-

23.10 Page 230

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- 224
tuna. Mi par bello e, rurei, sublime, nell'istante che
divide due secoli, presentarci a Gesu., anime ·espia-
trici per i misfatti dell'uno, e apostoli per conquistar
l' altro al suo amore. Oh come Gesll benedetto posera
allora benigno 10 sguardo sopra Ie varie nostre case,
divenute come altrettanti altari su cui offriamo a Lui
la contrizione dei nostri cuori e Ie migliori nostre ener-
gie fisiche e morali; come benedira la nostra Societa,
che questi olocausti sparsi per il mondo intero racco-
glie in un solo e grandioso, per prostarsi ai piedi di
Gesll ed esclamare a nome de' suoi figliuoli: « Oh Gesu.!
grazie, grazie; perdono, perdono; aiuto, aiuto! » E per
dirgli: « Noi, Gesll, siamo gia vostri per diritto, aven-
cloci Voi comperati col vostra preziosissimo Sangue,
ma vogliamo anche essere vostri per elezione e per con-
sacrazione spontanea, assoluta: Ie nostre Case son gia
vostre per diritto, essendo Voi pac1rone d'ogni cosa,
ma noi vogliamo che esse siano vostre,e di Voi solo,
anche per nostra spontanea volonta; a Voi Ie consa-
criamo: .la nostra Pia Societa gia e vostra per diritto,
poiche Voi l'avete inspirata, Voi l'avete fondata, Voi
l'avete fatta uscire, per dir COS1, dal vostro Cuore me-
desimo; ebbene; noi vogliamo confermare questo
vostro diritto; vogliamo che essa, merce l'offerta che
ve ne facciamo, diventi come un tempio, in mezzo al
quale possiam dire con verita, che abita signore, pa-
drone e re il Salvatore nostro Gesu. Cristo! S1, Gesu.,
vincete ogni difficolta, regnate, imperate in mezzo a noi :
voi ne avete diritto, voi 10 meritate, noi 10 vogiiamo». »
Questi i voti, i sospiri i propositi del nostro cuore:
cerchiamo di ispirarc( continuamente ad essi e di rin-
vigorirIi nell' amor di Dio in questa circostanza specia-
lissima.
E giunto pertanto, 0 carissimi, il gran momento di
rendere pubblica e solenne la consacrazi'one nostra e

24 Pages 231-240

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24.1 Page 231

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- zZ5 -
di tutta la nostra Pia Societa al divin Cuore di Gest\\:
e giunto il momento di emett re l'atto esterno e pe-
rentorio, tanto desiderato, con cui dichiariamo, che noi
e la Congregazione restiamo cosa sacra al Divin Cuore.
Bisogna omai stabilire alcune nonne pratiche, Ie quali
valgano a regolare questa grande funzione.
Intendo prima di tutto che questa solenne'Consacra-
zione sia preparata da un divoto triduo di preghiere e eli
predicazione, il quale opportunissimamente cominciera
la sera dei Santi Illlocenti, 28 dicembre, giorno in
cui morl S. Francesco di Sales, nostro grande Titolare .
Intendo in secondo luogo che l' atto della Consacra-
zione si emetta da tutti insieme giovani, ascritti, con-
fratelli, superiori di ogni casa, nonche dal rriaggior nu-
mero di cooperatori che si possano radunare. Quelli tra
i confratelli, che per qualche circostanza si trovassero
fuori della propria comunita, e non vi potessero tornare,
procurino di recarsi alla casa . alesiana'piu vicina, e quivi
si uniscano in questo atto agli altri confratelli. Quelli poi,
che non potessero comodamente recarsi a qualche nostra
casa, emettano ugualmente questa consacrazione nel
modo migliore, che Ie circostanze loro permetteranno .
In terzo luogo stabilisco, che questa funzione si
faccia in chiesa, nella notte del 31 dicembre al primo
gennaio, proprio nel momento solenne che divide i due
secoli. Voi sapete che il Santo Padre, anche per questo
anno, dispose che alla mezza notte del 31 dicembre si
possa celebrare solennemente la S. Messa, col Santis-
simo esposto. Ora nel caso nostro converra che, radu-
nati in chiesa mezz'ora prima, si faccia l'esposizione
del SS. Sacramento, e dopo almena un quarto d'ora
di adorazione, si rinnovino da tutti i voti battesimali,
dai confratelli anche i voti religiosi e quindi si faccia la
consacrazione di se stessi, della propria casa, e di tutto
il consorzio umano al sacro Cuore di Gestl , con il for-
Lettere d, D. Rua .
15

24.2 Page 232

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- 226-
mulario prescritto ·dal S . Padre l'anno '5corso. In quel
momento medesimo io col Capitolo Superiore, con un for -
mulario apposito, faremo la Consacrazione di t utta la
Congregazione.
Dopo cia si celebri in ogni casa la Santa Messa, fa-
cendovi seguire la Benedizione col SS . Sacramento,
previo il canto del Te Deurn, e di quelle altre pratiche,
che dal S. Padre 0 dai singoli Vescovi fossero ordinate
per quella circostanza.
Negli Oratorii festivi, e dove, per qualsiasi circo-
st anza, non fosse possibile 0 conveniente fare detta
funzione alla mezzanotte, essa potra farsi' nel mattino
seguente, all'ora p ili opportuna, avendo il Santo Padre
concesso di tenere esposto il Santissimo Sacramento
dalla mezzanotte al mezzogiorno del primo gennaio,
conferendo di pili indulgenza plenaria a chi in questo
frattempo vi facesse un'ora di adorazione.
Non vorrei poi che questa Consacrazione fosse un
atto st erile : essa dev'essere fonte di grandi beni a noi
ed al prossimo. L'atto della Consacrazione e breve,
ma il frutto deve essere imperituro . E per ottenere
questo, credo conveniente raccomandarvi alcune pra-
t iche speciali, approvate e commendate dalla Chiesa,
e dalla medesima arricchite di molte indulgenze, Ie quali,
mentre terran viva la memoria di questo grande atto,
serviranno pure ad eccitare sempre piLl questa divozione
in noi, nei giovani e nei fedeli alle nostre cure affidati.
P ropongo pertanto, che la festa del Sacro Cuore di
GesLI sia ovunque solenn izzata come una delle feste p ri-
marie dell'anno.
In tutte Ie Case si ricordi il prim o venerdi del mese
con una speciale funzione, e sia raccomandato ad ogni
confrat ello egiovane di fare in quel giorno la Cornu-
nione Riparatrice.
.
Ogni con fratello sia ascritto ' all'associazione detta

24.3 Page 233

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- 227-
Pratica dei nove UtJizi, e cerchi veramente di eseguire
l'uffizio che gli tocca..
Ogni casa sia associata alla Coufraternita della
Guardia d'onore, e ne esponga il quadrante; ed ogni con-
fratello e giovane fissi il tempo speciale, in cui intende
di fare la sua ora di guardia, com'e prescritto da detta
Confraternita.
Nelle case di noviziato e studentato chi pUG faccia
l'01'a Santa, secondo Ie norme stabilite per praticare
detta divozione.
Siccome poi nulla pUG meglio contribuire a fare con
profitto l'atto di Consacrazione sopra ordinato, ed a
praticar bene la divozione al Sacro Cuore, quanta il
conoscere in che essa consista, ne ho compilato, e vi
espongo qui in seguito LU1a istruzione adeguata. In
questa modo spero che la divozione al Sacratissimo
Cuore di GesLl vena maggiormente apprezzata e desi-
derata da tutti noi ed anche dai nostri buoni alunni.
Intimamente persuaso, che questa atto soleune che
siamo per compiere, abbia ad essere accetto al Cuore
Sacratissimo eli Gesu, e che abbia a produrre gran' bene
alla nostra Pia Societa, mentre vi saluto e vi benedico,
vi prego ancora di unirvi con me a ringraziare questo
Divin Cuore pei grandi benefizi che gia ne imparti, ed
a pregario che il nuovo secolo, mentre sara per noi di
conforto e di aiuto, abbia ancora ad essere davvero il
secolo del trionfo di GesLl Redentore, in modo che Egli,
il nosho caro GesLl, venga a regnare nella mente e nel
euore di tutti gli uomini del mondo, e possa presto ripe-
tersi in tutta l'estensione del suo significato il Christus
vincit, Christus 1'egnat, Chrishts i1'nperat.
Vostro At!. in Corde J esu
Sac . MICHELE RUA.

24.4 Page 234

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- 228-
Istruzione sulla divozione al Sacro euore di GeslL
Gesli, Redentor nostro pietosissimo, essendo venuto in
terra per salvare tutti gli uomini, colloco nella sua Chiesa
una dovizia inestimabile di beni, che dovessero valere a tanto
fine. E tuttavia non contento a questa provvidenza cosi uni-
versale e generosa, ogni qualvolta si fe' sentire una speciale
necessita, volle fornire agli uomini aiuti anche pili efficaci.
A tal fine furono, certo per ispirazione del Signore, istituite
man mana tante divote solennita; a tal fine il Signore fe' sor-
gere tanti santuarii in ogni parte del mondo, ed a tal fine
ancora si istitui nella Chiesa, a misura dei bisogni, tanta san-
tita di pratiche religiose.
Nei tempi nostri il Signore non tenne una via diversa da
quella tenuta in antico. Che anzi, 0 fosse che ove abbondo
l'iniquita volle che abbondasse la grazia, 0 che all'abisso dei
nostri mali si richiedesse un abisso di misericordia, ci forni
di un aiuto poderoso sopra ogni altro, e che ultte sopravanza
Ie altre misericordie. Presento, per dir tutto in una parola,
agli uomini il suo Cuore Sacrosanto, disvelo i tesori pre-
ziosissimi che in Esso si contengono, ed allettando tutti a
quell'Arca divina, offerse sicurezza e rifugio contro ogni
pericolo, e volle destare 0 riunovare in tutti il fervore della
carita.
Ma per avere in gran pregio e praticare con profitto la di-
vozione a cot.esto Cl10re Sacratissimo conviene anzitutto com-
prendere bene com'essa e divozione di t utti i tempi; ed e la
pili sublime e la pili profittevole delle divozioni.
E 14 divozione di t~ttti ·i tempi. - Essa in vero risale alla culla
stessa del Cristianesimo. La SS. Vergine, la quale, come madre
del Redentore, somnlinistro a Gesu la materia di cui e for-
mato il S110 Sacratissimo Cuore si puo tenere come la prima
e la pili ardente adoratrice di questo Cuore divino. Anche San
Giuseppe gadeva certamente di stringersi Gesli al petto, ed i
pastori ed i Magi, Anna e Simeone, Giuseppe d'Arimatea e
Nicodemo, Ie pie donne, i discepoli e gli Apost oli sentivansi
senza dubbio spinti a Lui per dimostrargli il loro attacca-
mento ed illoro amore. E tra gli Apostoli in particolar modo
si distinse S. Giovanni, il quale, ammesso da Gesli a posare

24.5 Page 235

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- 229-
i1 capo suI suo petto, trasse da quel Cuore adorabilissimo
tesori inesauribili di amore e di grazie.
Ma poiche Gesu volle egli stesso invitare tutti gli uomini
a venire da Lui, ed imparare quanto egli era dolce ed tunil e
di cuore, poiche ebbe tratto dal suo Cuore il dono piu eccel-
lente, i1 SS. Sacramento dell'Eucaristia; poiche volle dischiu-
dere i1 suo Cuore sulla Croce, e tenerlo costantemente apeno
per servir di rifugio a tutti i suoi figli, la divozione a1 suo
divin Cuore ottenne un prodigioso incremento. Gli Aposto1i.
inculcando l' amore a Gesu nostro Redentore, furono in certo
qual modo gli iniziatori di questa divozione, e 1a propaga-
rona pertutto l'universo; i Padri della Chiesa nutrirono per
essa una speciale affezione, e mai non cessarono di raccoman-
darla ai fedeli; santi e sante nel corso dei secoli, con a C2pO
S. Bernardo e santa Geltrude furono estasiatl nell'adora··
zione del S. Cuore di Gesu e ne furono ferventi discepoli.
E da S. Bernardo che 1a Chiesa trasse Ie 1E.zioni del secondo
notturno del Breviario per la festa del Sacro Cnore; come
q!1elle che maggiormente potevano attrarci alla divozione
di quel Cuore sacratissimo. .
Che diremo poi del nostro S. Francesco di Sales? La beata
Margherita Maria Alacoque diceva di lui: « Mentre il beato
Francesco viveva su questa terra faceva suo soggiorno nel
Cuore di Gesu, dove il suo riposo non poteva essere inter-
rotto dalle maggiori occupazioni. Come Mose, per i suoi fami-
gliari colloqm col Signore, diventD i1 pitl dolce deg1i uomini,
cosi 1a famig1iarita del divino Amore sollevD S. Francesco c1.i
Sales alla pratica delle due virtu proprie del S. Cuore di Gesu:
1a dolcezza e l'umilta. » Egli ancora si PUD chiamare a giusto
tito10 i1 Dottore della divozione del Sacro Cuore di Gesu. In
vero, oltrecche egli ne era divotissimo, ne parla neUe sue
opere come ne PUD parlare un dottore di S. Chiesa, come ne PUD
parlare colui che fu destinato dalla Divina Provvidenza a
fondare quell'orcline, cui GeStl avrebbe poi comunicato i pili
intimi secreti che scaturiscono dal Cuor suo. Egli invero, il
nostro Santo, esc1ama: « Quanto e buono il Signore, quanta e
amabile i1 suo·Cuore! Abitiamo quivi come in un sacro asilo.
Deh! questa Cuore viva sempre ne' nostri cuori e questo
Sangue ribolla del continuo nelle vene delle anime nostre ».
(Lettera 640). « 10 avrD ogni giorno, diceva ancora, determi-
nato un certo tempo, per i1 sonno dell'anima mia... sull'ama-
bile p etto, ossia suI Cuore amoroso del Salvatore ». (Tratteni-

24.6 Page 236

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- 230 -
menti spirit~tali). «Dio mio, quanto sarei felice se un giornc,
dopo la santa Comunione, trovassi il mio cuore fuori del petto
e messo in suo luogo quello del mio buon Gesu ! ».
In una lettera poi che scrisse ad un giovane religioso: « Vo;
state molto presso a Betlemme, gli dice: il Salvatore delle
anime nostre da quella mangiatoia v'insegna col suo silenzio
tante virtu.. . I1 suo piccolo Cuore palpitando d'amore per
noi, dovrebbe pure infiammare il nostro! ». « Chiudete, scri-
veva ancora il nostro Santo ad una religiosa, il vostro cuore
nel fianco squarciato del Salvatore, ed unitelo a questo re de'
cuori, che siede come in un trono regale per ricevere l' omaggio
e l'obbedienza di tutti gli altri cuori; di quella ferita non e
chiuso mai l'accesso, affinche ognuno vi si possa accostare
ed avere udienza ».
Egli poi, il nostro Patrono, fu il primo a propone, non oscu-
ramente, al mondo, come oggetto di particolarissimo culto, .
cotesto Cuore adorabile, e si compiaceva d'attirargli l'amore
di tutti i cuori. Quando la baronessa di Chantal stava per
recarsi ad Annessi, ad iniziare l'ammirabile suo ardine, rke-
veva una lettera dal Santo in cui questi Ie diceva: « 10 spero,
mia figlia, che d'ora innanzi non abiteremo pitl in noi stessi,
ma col cuore, colla intenzione, colla confidenza abiteremo
sempre nel costato aperto del Salvatore ». Ed il giorno prima
che la santa si chiudesse nel suo monastero Ie scriveva: « Mi
e d'uopo significarvi, figliuola mia, che non ho veduto mai
con tanta chiarezza come adesso, che voi siete mia figlia, vo '
dire, comeio vi vedo nel Cuore di Nostro Signore. Oh figliuola
mia, quanta ardo di desiderio che la vostra vita sia nascosta
con Gesu Cristo in Dio! Ora mi ritiro a pregare alquant6
su questa punto, e supplichero il Cuore regale del Salvatore
per il nostro cuore ». E alle sue figliuole spirituali, raccolte
in quei primi momenti a lui d'intorno, diceva : «L' altro giorno
considerando, in tempo della p reghiera, il costato aperto di
N ostro Signore, e vedendone il Cuore, parevami pure che
tutti i nostri Cuori gli facessero corona e adorassero il Re
Sovrano de' Cuori ».
E volendo che il Cuore di Gesu fosse il soggiorno delle
Figlie della Visitazione, S. Francesco con quanta h a di elo-
quenza e di p ieta ne esalta la bellezza. « Oh mia figliuola,
scriveva ad una di loro il r8 Febbraio 16r8, se guardate questa
Cuore e impossibile che non 'vi piaccia; un euore cosi dolce,
cosi soave, cosi condiscendente, cosi amoroso verso Ie meschi-

24.7 Page 237

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- 23I -
nelle creature che riconoscono il proprio nulla, COS! pietoso
verso i miserabili, cosi buono verso i peccatori! Oh! chi non
amerebbe questa real Cuore, tanto paternamente materno
verso di noi? » Parimenti in un'altra lettera delli IO giugno
I6II alla Madre di Chantal leggiamo ql1este memorande .
parole: « Buon giorno, mia carissima madre.... . Iddio nu ha
mandato qnesta notte il pensiero, che la nostra Casa della
Visitazione e, merce sua, tanto nobile e degna di onore da
poter avere il sno stemma, la sua livrea, la sua divisa, il suo
glido d'arnu·. Ho immaginato dunque, mia cara Madre, se voi
siete d'accordo, di prendere per insegna un unico Cuore tra-
passato da due freccie, e chiuso da una corona di spine, e che
questo cuore sostenga una croce, e vi si leggano i sacri nonu
di Gesli e di Maria. La nostra piccola Congregazione e una
opera veramente del Cuor di Gesli e di Maria; il Salvatore,
morendo, ci ha messo aHa 1uce per la ferita del Sacro suo
Cnore ». Ed e da notare che cosi scriveva, il gran Vescovo, il
venerdi dopo l'Ottava del Corpus Domini, doe il giorno scelto
da tutta l'eternita. per essere dedicato al Sacro Cuore, il
giorno in cni, 74 anni elopo, Nostro Signore disse alla beata .
Alacoque: « Voglio, che il Venerdi dopo l'Ottava del SS. Sa-
cramento, sia giorno di festa solenne in tutta Ia Chiesa, in
onore del mio divin Cuore ».
Or tutte queste cose avvenivano e si scrivevano prima che
Gesll medesimo si compiacesse di scoprire alla beataMarghe-
rita Maria Alacoque, a Paray-Ie-Monial, diocesi d'Autun, in
Borgogna, i te ori infiniti che ancora ne avevano da scatu-
rire. Ma che dire di questa divozione dopo che, giunta la pie-
nezza de' tempi, e suonata l'ora in cui il Signore, mirabil-
mente comparendo alla Santa, Ie manifesto tante mera-
viglie, Ie disse d'essere risoluto di effondere a'nostri tempi
tutte Ie ricchezze del suo Cuore adorabile, e Ie ingilillse di
farlo onorare con un cnlto specialissimo? Allora un fremito
di nuova vita si propago in sene alla Chiesa, e di anna in
anno Ia divozione al Sacro Cuore di Gesli ando prendendo pili
ampie proporzioni: prima era divozione di a1cuni divoti,
dopo ando facendosi universale. Quel sentire da Gesli ripe-
tere quanto avesse amato gli uomini, e quel suo Iamentarsi
di non essere riamato, quelle espressioni: che egli non aveva
tralasciato nulla, :fino ad esaurirsi e consnl11arsi per dare a
noi Ie pili belle prove della sua carita, senz'altro ricambio
da parte degli uomini che di freddezze, ingratitudini ed 01-

24.8 Page 238

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- 232-
traggi ; i1 manife;;tare che, cio non ostante, Egli era risoluto
di versare sopra questi indegni e snaturati suoi figliuoli nuove
effusioni della sua bonta e della sua misericordia infinita,
eccito un senso di dolore e di stupore in tutti, ed un incendio
di amore venne suscitato nel cuore di molti generosi, i quali,
levatisi su con tutta 1'energia dell'anima loro, e sfidando 10
scherno, gl'insulti, Ie persecuzioni del mondo, di questa
eterno nemico di Dio e de' santi, incominciarono ad alta
voce a predicare, da per tuUo; l'amore di Gesu, i1 culto do-
vuto al suo Cuore Santissimo, e stimmatizzarono con parole
di fuoco l'ingratitudine umana.
La.loro voce fu ascoltata, e i1 Cuore di Gesu trovo di anna
in anne pitt fedele e generosa corrispondenza in un numero
sempre maggiore di cuori; ed ora esso e1'oggetto dei desiderii,
delle aspirazioni, dell'amore di tutti i buoni cristiaui. In suo
onore si dedicano templi ed altari, si fanno feste e proces-
sioni sontuosissime, si moltiplicano Ie manifestazioni della
pieta cristiana nella pompa del culto. La sua immagine
splende in tutte Ie chiese, circondata di doni, coronata
di gloria: da tutti i pergami si odono celeb rare Ie sue bene-
merenze, magnificare Ie sue virtu, esaltare i1 suo amore:
ad esso si prostrano nazioni intere e Gli giurano fedelta
eterna. Ad esso la Chiesa rivolge i1 suo sguardo, protende
Ie sue braccia come alla stella che pua salvarci nelle pre-
senti tempeste, come alla speranza suprema del secplo che
rOVlna.
E uno spettacolo bello questo, e un inno sublime di lode,
di amore, di preghiera; un attestato immenso . di tenerezza,
di riparazione, di pieta, di compassione, di gratitudine, che
s'innalza dalla terra al Cuore adorabilissimo di Gestt Cristo,
ed affretta i1 giorno della riparazione e del trionfo, secondo
che disse anche l'Angelico Pontefice Pia IX nel settembre
1860: « La Chiesa e la Societa non hanno omai piu speranza
che nel Cuore di Nostro Signore: Esso guarira tutti i mali che
ci affliggono. »
Ma in nessun tempo la divozione al Sacra Cuore ebbe una
diffusione cosi estesa quanto sotto i1 pontificato dell'immor-
tale Leone XIII. Questo grande pontefice, nel quale l'al-
tezza dell'ingegno, la sapienza del governo, e 1'ardore della
pieta trovansi insieme cosi bellamente e mirabilmente riu-
niti, fin dal principio del suo pontificato, zela questa divo-
zione e non lascia passare circostanza senza parlarne, esal-

24.9 Page 239

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- 233-
tarla, propagarla. Fu egli che offerse a Don Bosco, e per cia
alla nostra Pia Societa, la costrnzione della Chiesa monumen-
tale del Sacro Cuore aRoma. E questo atto del s~nto Padre
e ela tenersi in somma considerazione, perche con questa noi
ci troviamo, in certo modo, uniti a tutti gli ossequii. che si
rendono e si renderanno al Sacro Cuore di Gesu in tutto il
mondo. In seguito (I888) il Santo Padre innaIza a rito di
prima c1asse la festa del Cuore di Gesu, e (col decreto I aprile
I8gg) approvava Ie cosi care Litanie del Divin Cuore, e ar-
ricchiva quei che Ie recitano di preziose indulgenze. Coll'En-
ciclica poi del 25 maggio indisse che tutto il mondo fosse a
questa Cuore divino consacrato, ed io pure allora vi invitai
a consacrare a Lui voi medesimi ed i nostri giovanetti tutti.
Eel ancora in questa anna medesimo (a125 marzo), nell'occa-
sione in cui riceveva una deputazione di personaggi, che gli
presentavano a nome loro, e quali rappresentanti di migliaia
di nonagenari, l'omaggio della fede, l'attestazione dell'af-
fetto e l'obolo della carita, il gran Papa, sempre giovane nella
sua vecchiezza dei teste compiuti novant'anni, chiudeva i
suoi paterni ammaestramenti riassumendoli in un solo, nella
divozione cioe al Sacro Cuore di Gesu: « Lavorate, son sue
precise parole, a propaga1'e ovunque questa sal~ttare divo-
zione.. . E dal Sacra C~tore di Gesu che verra la salvezza ».
Come .si vede, da' primi tempi della Chiesa fino a' nostri
giorni, sempre, sebbene sotto varie forme, fu praticata questa
elivozione. E per l'Anno Santo ci era riservato di veelere in-
tieramente avverate e compiute Ie parole, che Gesu rivolse un
giorno alia beata Margherita Alacoque, vale a dire, che egli
avrebbe regnato, malgraelo Ie contraddizioni, e che il tesoro
del suo Sacratissimo Cuore sarebbe un giorno aperto a tutto
ilmondo.
E la divozione piu sublime. - Essa in fatti racchiude in se
e perfeziona tutte Ie altre divozioni. E come potrebbe essere
diversamente, mentre il Cuore di Gesu e come il compendio
e il centro di tutta la religione, e la base di tutta la Chiesa,
essendoche questa divozione riguarda tutta la persona del
Divin Redentore? E per ben convincerci di cia basta consi-
derare I'oggetto, il fine ed i motivi della medesima, non che
gli emblerni che drcondano il Cuore di Gesu.
Oggetto di questa divozione. - La divozione a1 Sacro Cuore
di Gesu e una pratica di religione, che ha per oggetto lo stesso
Cuore di Gesu, ardente d'amore per gli uomini, e oltraggiato

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dalla lora ingratitudine. Da questa definizione compare che
come in tutte Ie divozioni concernenti l'umanita santissima
di Gesu Cristo, l'oggeUo di questa divozione e doppio, l'uno
materiale e sensibile, e l'altro spirituale ed invisibile. L'og-
getto materiale e sensibile di questa divozione eil Cuore vero
e carneo di Gesu Cristo. Sonvi in Gesu due nature, la natura
umana e la natura divina ipostaticamente congiunte: rna
ham una sola persona, la persona del Figliuol (li Dio.
Come in questa persona la clivinita e sempre unita alla
e urnanita, COS! ' la divinita inseparabile dal euore mate-
e riale di Gesu; esso pertanto deve essere adorato, perche
il cuore della persona divina, il cuore del Verbo incarnato.
e E siccome il euore l'organo piu nobile della santa uma-
e nita del Verbo incarnato, ed la sorgente generosa e fe-
conda del sangue della Redenzione, ed e il simbolo di tutti
gli affetti, e specialmente (li quell'inesauribile amore, che
radio ha verso gli uornini, esso merita, sopra tutti gli
altri organi dell'umanita del Salvatore, culto speciale
di adorazione. Se il corpo ed il sangue di Gesu Cristo
meritano tutti i nostri ossequii, chi non vede che il suo Sacro
Cuore li ricmede di per se stesso ancor pitl particolarmente?
Se ci sentiamo mossi a venerazione verso Ie sue piaghe sacro-
sante, anzi persino verso la croce, i chiodi e gli altri strumenti
della' sua passione, quanta piu dobbiamo onorare e glori-
ficare il suo Cuore Divino?
'
Essendo il Cuore della persona del Verbo incarnato, esso
e tutto carita, e un Cuore che riceve in tutta la pienezza e
senza rnisura gl'influssi di quell'amore infinito, di cui il
Verbo medesimo arde per noi sino dall'eternita; .che l'ha
condotto in terra a conversare co' figliuoli degli uornini, e a
farsi uno di loro. Egli e un Cuore che estate ed eil simbolo
sensibile degli affetti piu santi e piu ecce11enti dell'anima san-
tissima di Gesu Cristo, e che ha corrisposto, co' suoi naturali
movimenti a quel perfetto amore onde ella avvampa per noi.
Se gia compare rnirabihnente la sublimita di questa divo-
zione osservandone solo il lato materiale, grandeggia osser-
e vanelone l'oggetto spirituale e principale, che l'amore eli cUI
arele il Cuore di Gesu per gli uornini; amore rnisconosciuto
o corrisposto con la piu nera ingratitudine. Noi invero, con
questa divozione, cerchiamo primieramente eli venire a coho-
scere meglio, e meglio esaltare l'amore di Gesu per noi, e eli
farlo conoscere ed esaltare ela altri. E che mai vi e eli piu

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sublime al mondo che esaltare in noi e far conoscere ed esal-
tare dagli ahri l'immenso amore di Gesll nella redenzione;
.esaltare in noi e far conoscere ed esaltare dagli a1tri l'amore
di Gesu nella sua nascita, nella sua vita, ne' suoi insegna-
menti, ne' suoi esempi, nelle sue sofferenze, e specialmente
esaltare in noi e far riconoscere ed esaltare dagli altri l'amore
immenso che Gesll Cristo ci dimostra nell'instituire la San-
tissima Eucaristia, nel sopportare la sua dolorosissima p as-
sione, nel lasciarci Maria per madre, nel morire per noi fra
i piu atroci tormenti, e, direi, ancor pili, nel voler stare perso-
nalmente con noi fino alla fine dei tempi nell'adorabile Sacra-
mento dell'Altare? Che di pill sublime al mondo che di occu-
parci gia qui in terra di queste cose, che formano 0 formeran
sempre l'occupazione degli angeli e de' beati comprensori in
paradiso?
Oltre l'oggetto materiale e spirituale, giova cincora distin-
guere in questa divozione l'oggetto finale. Quest'oggetto finale
e la persona medesima di Gesll, ultimo termine della divo-
zione. Le tre parole che compendiano il triplice oggetto di
questa ciivozione sono: Cuore-Amore-Gesu: io onoro questa
Cuore: ma a cagione dell'A 1n01'e che Gesu v'ha fatto risplen-
dere per noi. E tutto cia si trova espresso nelle parole di
cui s'e servito Gesu Cristo medesimo ne1 mostrare ch'Eg1i
fece il suo divin Cuore alla beata Margherita. « Ecco, disse,
quel Cuore che ha tanto amato gli uomini ». Per tal modo
nella divozione da Lui medesimo istituita ci proponeva i1 suo
Cuore per oggetto sensibile, i1 suo amore verso gli uornini per
oggetto spiritua1e, 1a sua divina Persona per oggetto finale.
Da cia ne consegue che in questa divozione non si separa
mai il Cuore di Gesu dalla sua divina Persona; e che percia
possiamo con tutta ragione vo1gere direttamente a cotesto
Cuore Ie nostre preghiere ed offerte, perche l'atto col quale
10 adoriamo e nel medesil110 tempo un atto col quale ado-
rial110 l'Uol11o-Dio. Allorche pertanto si pratica questa bella
e solida divozione, altro non si fa che onorare la persona
eli Gesu per mezzo del suo Cuore, sede, centro e foco1are del
suo amore.
Fine di q~testa divozione. - Sempre pill risplende la subli-
mita di questa divozione considerandone i1 fine, ossia 10 scopo .
supremo di essa, che e di rendere a Gesu amore per amore;
i1 suo fine adunque sta nel contraccambiare i1 suo immenso
amore verso di noi, col piu perfetto amore che per noi sia

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possibile avere. « Gesu Cristo regnera, piaccia 0 non piaccia
a' suoi nemici( scrisse la beata Margherita) e prendera pos-
sesso dei nostri cnori, perche il fine principale di questa divo-
zione e di gnadagnare Ie anime al suo amore ». Noi pertanto,
in una parola, occupandoci della elivozione al divin Cnore
ci occnpiamo di amare e eli far amare Gesll, e, niente altro che
di amare e far al11are Gesu.
E bens! vero che qnesto fine di rendere a Gesu al110re per
amore, e, sotto certo rispetto, comune anche aile altre
divozioni; ma questa avendo precisamente per oggetto spiri-
tuale e formale l'amore di Gesu per noi, eccita per cia stesso
il nostro amore per Gesu pill espressamente, piu direttamente
e piu efficacemente che non tntte Ie altre divozioni. E da cia
ne segue che essa e nella Chiesa la divozione fondamentale,
centrale e universale, 0 per usare Ie parole dell'illustre Mon-
signor Pie, ,iescovo di Poitiers, e la qnintessenza della reli-
gione. E cia perche siccome l"amore di Gesu per noi e il com-
pendio del dogma cristiano, COS! i1 nostro amore per Lui e il
compendio della morale cristiana.
Da questo fine supremo scaturiscono altri tre fini non menD
sublimi - II primo e quello di render omaggio, mostrar rico-
noscenza, cercar di consolare e, quasi direi di ricompensare
per quanta e in noi, col fervore della nostra divozione, i1
Sacro Cuore di Gesu, degli obbrobrii e delle ingiurie di cui
fn ed e continnamente abbeverato, specialmente nei misteri
della Croce e de1l'Encaristia. - II secondo sta ne! risal'cirlo,
sforzandoci colle nostre buone opere di riparare i torti e gli
affronti che Egli soffre ogni giorno pei peccati degli nomini
e specialmente nel Sacramento del suo amore. - II terzo
consiste nell'eccitare neUe anime nostre 10 spirito d'imita-
zione del Cuore di Gesll, e specialmente di riprodnrre in noi
Ie affezioni ed i sentil11enti che Egli nutri per la salvezza
delle anime durante la sua vita quaggili in terra, e che nutre
ancora nella sna vita sacramentale e beata.
La Chiesa, nell'approvare la festa, la messa e l'ufficio del
Sacro Cuore, dice di volerIo fare perche i fedeli, sotto i1 sim-
bolo del Sacro Cuore, ricordino ed onorino pili divotamente,
piu fenTorosamente, e con maggior vantaggio spiritnale,
l'amore dimostrato da Gesll Cristo nella sua passione e morte
e nell'istituzione della Santissima Eucarestia. La Passione
adunqne, e l'Eucarestia che sono Ie due pill grandi mani-
festazioni dell'amor di Gesli verso di noi, debbono essere

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secondo Ie intenzioni della Chiesa, l'oggetto specialissimo,
la nobile meta, i due grandi icleali di un vero divoto del Sacro
Cnore di Gesu.
Ma e al Sacramento dell'Altare specialissimamente, che
noi dobbiamo riferire il cwto delle nostre adorazioni, della
nostra riconoscenza, del nostro amore e delle nostre lodi, se
vogliamo davvero ess~r divoti del Sacro Cuore di Gesu;
poiche la fede ci rappresenta Gesu nel tabernacolo animato
dai medesirni sentimenti che manifestava nel corso della sua
vita mortale. Nell'Eucaristia Gesu sta col suo Cuore conti-
nuamente palpitante d'amore per noi.
Per corrispondere a questi fini noi dobbiamo anche sempre
proporci il risarcimento delle offese che Egli nell'Eucaristia
continuamente riceve dagli infedeli, dagli eretici e dai cat-
tivi cristiani. Replicate volte il divin Salvatore mostro alia sua
serva peculiar desiderio, che i suoi divoti del suo Santissimo
Cuore si prefiggessero di ricompensarlo delle ingratitudini e
degli oltraggi che gli si fanno nella divina Eucaristia. Ne
senza ragione, poiche, se l'Eucaristia e l'ultima prova del·
l'amore di Cristo verso di noi, forza e che in essa, piu che in
altro, egli resti amareggiato dalla nostra ingratitudine, e che
in essa piu che in altro gradisca il fervore che ci muove a
ristorare l'onor suo. E non vediamo noi, direi COS!, continua-
mente due spettacoli, di cui quasi non sappiamo definire
qual sia i1 piu portentoso? Gesu da una parte, che nel Sacra-
mento dell'Eucaristia non mette aIcun limite alle effusioni
della sua carita, e fece intendere alIa Beata Margherita, che,
sino dal primo istante della sua incarnazione, gli erano stati
presenti tutti gli oltraggi ai quali l'amor suo per gli uomini
sino alia fine dei secoli 10 esponeva, stando con essi nel divin
sacramento, e che pure tutto abbraccio volentieri per amore
degli uomini; e l'uomo dall'altra parte, che per insultarlo in
questo mistero, raddoppia tutte Ie forze della sua inarriva-
bile malizia? Stupite 0 cieli e inorriditene fuor di modo:
« obstupescite, coeli, super hoc, et portae eius desolamini vehe-
1nenter (Jer. 2, 12) ». Non e pertanto da maravigliarsi se Gesu
fece sentire alIa beata Margherita quellamento, d'avere una
sete ardentissima d'essere onorato ed amato dagli uornini
nel SS. Sacramento, e non trovare in essi che freddezza e
disprezzi. Oh noi dunque abbracciamo con grande ardore la
divozione al Sacro Cuore di Gesu, specialmente onoriamolo
contemplandolo in questo Sacramento, in cui sta, col suo

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Cuore continuamente palpitante d'amore per noi; e cerchiamo
in ogni modo di risarcirlo dalle ingiurie che vi riceve; e da
degni figli di D. Bosco, che in tutta la sua vita raccomando
e propago la divozione al SS. Sacramento e la Comunione
frequente," forse superiormente a qualunque altro santo, non
cessiamo eli eccitare e propagare anche negli altri questa
divozione, incu1cando sempre in modo speciale, che Ie riostre
visite e comunioni siano dirette a risarcire i1 Cuore di Gesu
dalle ingratitudini ed oltraggi e sacrilegi che riceve nella
Santissima Eucaristia.
M otivi. - I motivi poi, ossia Ie ragioni che ci inducono ad
abbracciare e praticare cio che questa divozione ci propone,
sono: - in primo Iuogo l'amorevolezza stessa del Cuore di
Gesu: - in secondo luogo i1 desiderio di Gesu, il quale ha
voluto egli medesimo insegnarcela e raccomandarcela:-
per terzo i favori e Ie grazie che vi sono annesse: - da ultimo
l'attualita e l'opportunita manifesta di una divozione, che
tanto direttamente si oppone aHa freddezza e indifferenza,che
l'eta in cui viviamo mostra verso Gesu Cristo. Si degno esso
stesso dichiarare e ricordare, nelle rivelazioni alla B. M. Ala-
coque, che la tenerezza del suo amore faceva quasi un ultimo
sforzo per accendere in terra quel fuoco che egli porto dal
cielo, e' dare a questa fuoco una forza novella in favore di
questi ultirni tempi, in cui la fede e la carita vengono meno
presso di tanti. Se adunque ogni cristiano avesse un po' di
buon volere e nobilta di cuore, 0 piuttosto se tutti operassero
secondo i consigli di Gesu, tutti abbraccierebbero questa
divozione, perche essa, in certo qual modo, e necessaria,
poiche ogni cristiano deve necessariamente amare Gesu, e
la divozione al Sacro Cuore si compendia tutta intiera in
questa amore e porta per via diretta ad esso.
Emblemi. - Che se inoltre ponessimo ancora mente agli
emblerni, che circondavano il Cuor di Gesu, quando Egli
rivelo questa divozione, noi verremmo a comprenderla sempre
meglio, ed a sempre meglio amarla. I quattro emblerni sono:
la croce, la piaga, Ie fiamme, la corona di spine. Tre fra essi
hanno special relazione colla passione di Gesu e ne sono
simboli commoventissimi; Ie fiamme poi sono simbolo del-
l'amore; e siccome Gesu ci mostro il suo amore specialmente
nell'Eucaristia, esse devono in modo speciale ricordarci
l'amore di Gesu in questo adorabile Sacramento. Conside-
rando poj ogni emblema separatamente, con molta facilita

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si scorge che ciascuno ha un significato suo proprio. - La
Croce e simbo10 della fede; perche se Gesu da una parte ha
vinto colla croce i nostri nemici, cioe i1 mondo e l'inferno;
dall'altra S. Giovanni ci dice: « Ecco 1a vittoria che vince il
mondo, 1a nostra fecle ». Gesu aclunque volle che 1a croce fosse
collocata sill suo Cuore come un segno cli vittoria. Di piu la
Croce e simbolo cle' patimenti e ricorda cosi Ie croci che cleb-
bono ornare i nostri cuori, che, cuore senza croce non po-
trebbe riuscire graclito a Gesti. - La Piaga del Cuore, cosi
1argamente aperta, ne mostra che Ie grazie Ie clobbiamo
aspettar tutte cla1 Cuore cli Gesu, e che clobbiamo cercare in
Lui il nostro rifugio: essa e pertanto il simbolo clella speranza.
Da questa·perenne sorgente cleve zampillare la nostra salute,
e il Dostro cuore cleve trovare in quesa rupe incrollabile il
suo riposo senza veruna t ema, anche in mezzo a1 furore clelle
t empeste. - Le F iamme sono il simbolo della carita : esse
sono sempre state il simbo10 dell'amore, e sono tali in modo
specialissimo quando cireondano il euore cli Gesli.. - Dopo
la fede, la speranza e la carita, il significato piu naturale della
Corona di spine e quello di una contrizione sineera e pro-
fonda. Non si tosto il primo Adamo ebbe peccato, gli venne
predetto che la terra gli produrrebbe triboli e spine. I1 nostro
amabile e dolce Gesu, che e il secondo Adamo, non s' era
.punto meritato queste spine, cio non cli menD ha voluto
soffrirle per farei intendere quanto siano aeuti i dolori che i
nostri peccati gli hanno cagioDato. Quando pertanto i nostri
sguardi si fisseranno sopra quel Cuore Saeratissimo, cosi
trafitto da spine, noi piangeremo Ie nostre colpe, e coll'aiuto
cli Dio ci studieremo di scontarle col nostro pentimento e col
piu tenero affetto del nostro cuore.
Ecco in ehe consiste questa clivozione, ed in conseguenza
eccone 1a grandezza, la sublirnita. Puo egli darsi clivozione
piu grande, pili. santa, pili. sublime, ·piu clivina e per cio pili.
.degna delle nostre predilezioni di questa, con cui il Cristiano
viene ad onorare i misteri che racchiudono Ie ineffabili ric-
chezze del divino Amore? Da questo Cuore adorabile ebbe
.principio e compimento 1a nostra Reclenzione, ed in esso si
fondano tutte Ie speranze cli nostra salute. Questo clivin
Cuore e il rifugio dei peccatori, ed il tranquillo asilo delle
anime penitenti e tribolate; e in esso si eontengono tutte Ie
virtu e Ie grazie, mediante Ie quali i1 peecatore ritorna pen-
tito a Dio, il penitente trova aiuto per soddisfare alla divina

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giustizia, ed i1 giusto riceve mezzi efficaci a perseverare co-
stantemente nel bene.
Utilita ehe ne deriva dal praticare q~testa divozione. -
Ma se da quanta fin qui si disse appare la sublirnita dell~
divozione al Sacro Cuore, non appare meno l'utilita eke !lssa ei
reea. Si, e questa la divozione pill proficua per noi. 11 Cuore di
Gesu e cuore sensibilissimo alle nostre afllizioni, alle nostre
miserie ed a tutti i nostri mali; e un euore compassionevole,
un cuore pieno di tenerezza per noi, e sommamente deside-
roso del nostro bene. 11 Cuore di Gesu Cristo e il euore del piu
tenero, del piu amoroso, e del piu sollecito fra i padri; e il
euore del fratello, dell'arnico, dello sposo piu fedele; e i1 cuore
del re piu munifico, potente e liberale che siavi state e che
possa esservi mai, perche e il cuore del re del cielo e della
terra. Dunque e lill cuore piu interessato al nostro bene, e
piu costante nel suo amore per noi, del cuore di quallillque
padre, arnico e sposo di questa terra; e un cuore che vuol farci
ogni bene e puo farcelo senza ostacolo e senza nusnra. 11
Cuore di Gesu e un euore fabbricato e organizzato dallo Spi-
rito Santo, e conformato e preparato da lui alle impressioni
piu sensibili e piu efficici dell'amore: un euore, che, non po-
tendo piu tenere imprigionate Ie sue fiamme, si e lasciato
ferire ed aprire da una lancia, quasi per trovare uno sfogo alla
fiamma rue 10 consuma, per diffondere 1e sue vampe per tutto
il mondo, e per aprire un asilo di rifugio, un 1uogo di delizie
un posto di pace alle anime amanti, tentate, tribolate e pe-
nitenti.
Dunque che cosa non deve sperare un cristiano dal Cuore
di un Dio, in cui s'incentrano tante cagioni e tante sorgenti
d'incomprensibile, instancabile e potentissimo amore! Oh
felice chi ha ritrovato questo Cuore e 10 ama e ne pratica fedel-
mente la divozione! Que1 Cuore e cuor nostro, perche e Cuor
di Gesu Cristo, capo di quella Chiesa, di cui ancora noi siamo
membri; e se il cuor nostro e troppo freddo nell'amare Iddio,
abbiamo il Cuor di Gesu, nostro an<:or esso, con cui amarlo
e pregarlo degnamente per essere esauditi.
Tutto questa per se stesso gia ne accerta dei grandi beni,
che da questa divozione ci provengono; ma ancora altro mo-
tivo s'aggiunge, per assicnrarci che questa divozione e 1a
piu proficua. Ed e, che Gesu inedesimo ha promesso ogni
sorta di abbondantissime grazie ai divoti del suo sacratissimo
Cuore.

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'rra Ie promesse che Egli ha fatto, altre riguardano tutti
i Cristiani, altre son dirette particolarmente alle persone
religiose, agli uomini apostolici, ed ai propagatori di questa
amabile divozione. Egli ebbe l'insigne bonta di fare Ie se-
guenti promesse a tutti i Cristiani: - XO 10 daro loro tutte
Ie grazie di cui avranno bisogno nelloro stato; -- Mettero
la pace nelle lora famiglie; - 3° Li consolero nei loro pati-
menti: - Saro loro sicuro rifugio per tutto il t empo della
loro vita e specialmente nell'ora della morte; - 5° Spargero
copiose benedizioni su tutti i loro affari; - I peccatori
troveranno nel mio Cuore l'abbondante e l'inesauribile sor-
gente delle mie misericordie; - 7° Le anime tiepide divente-
ranno fer venti; - 8° Le amme ferventi faranno rapidi pro-
gressi nella via della perfezione; - 9° Benediro Ie abi-
tazioni dove sara esposta e onorata l'immagine del mio
Cuore.
Oltre a queste, a noi religiosi, Gesu aggiunse altre pro-
messe non meno preziose : « Le persone religiose. disse Egli,
ritrarranno da questa divozione tali aiuti, che non vi sara
bisogno di altro mezzo per ristabilire il primitivo fervore e la
piu esatta regolarita nella comunita meno osservanti, e per
condurre al colmo della perfezione quelle che vivono nella
maggior osservanza .). - Pei sacerdoti poi, e generalmente
per tutti coloro che propagano questa divozione, ebbe queste
consolantissime e tenerissime parole: « I sacerdoti e gli uomini
apostolici av,ranno l'arte di commuovere i cuori (iu induriti;
ed aile loro fatiche terra dietro un esito mirabile, qualora essi
medesimi siano penetrati d'nna tenera divozione almio Divin
Cuore ». « Nostro Signore poi, continua la Beata Margherita
Maria Alacoque, tien riserbati tesori incomprensibili per
quelli che si adopreranno a diffondere tale divozione. Illoro
magistero produrra altresi, per cio che si riferisce alla salute
ed alla perfezione personale, in ciascuno di essi, frutti assai
maggiori delle loro speranze. I nomi loro, dice Gesu, sanmno
scritti nel mio Cuore, dande non verranno mai cancellati ».
e La divozione pertanto al Sacro Cuore di Gesll il pill effi-
cace mezzo eli santificazione, di cui Iddio abbia arricchito
in questi ultim.i. tempi la Chiesa sua sposa. Quel gran mistero
e che era stato nascosto ai secoli si finalmente manifestato al
monda: Myster'ium q'uod absconditum f~tit a saeculis, nunc
manifestatum est (Coloss, x). Ecca compiuto l'oracolo con cui
il profeta annunziava che verrebbe un tempo in cui, nei giorni
L t'lh' Jc: ill D. N If. l.
16

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di sua misericordia, darebbe Iddio agli uomini un cuor nuovo:
« Dabo vobis cor novum » (Ezech . XXVI).
Egli e per tutte queste considerazioni, 0 miei buoni frate1li
e figliuoli, che ho cercato di propagare in mezzo a noi questa
divozione, persuaso che se tutti i Salesiani 1a praticheranno
con diligenza, 1a nostra Pia Societa non dara mai indietro
ne1 cammino da D. Bosco tanto maestrevo1mente tracciato;
che anzi di giorno in giorno progredira e riuscira a compiere
sempre meglio nella Chiesa .quella missione, che Icldio Ie ha
afficlata, di contribuire cioe alla sa1vezza della societa, me-
diante 1a salvezza dena gioventu.
La divozio,;e al Sacro C~tore ed i Religiosi. - Ma una pa-
rola in partico1are; tra queUe che Gest\\ disse alla Beata Marge-
rita Maria Alacoque, deve co1pi re noi Religiosi. Egli piu di
tutto si 1agna, che te sconoscenze e le freddure gli vengono da
C~to1'i a Lui consacrati. Che i1mondo in genera1e non pensi a
Gesu, ne 10 ami, non ci fa guari stupire, avenda i1 Vange10
medesimo detto, che i1mondo non 10 conobbe, e che i1mondo
e tutto posto su1maligno spirito: 1VIund~ts e~mt non cognovit:
(10. I, IO) mundus totus in maligno posit~ts est (I. a 10. V. I9);
ma cio che non puc comprendersi, e che addo10ra di pili
questa Cuore adorabile si e, che Ie medesime persone a Lui
consacrate, i Religiosi stessi; 10 amino cosi poco, 10 abban-
donino solo ne' suoi tabernacoli, cerchino 10 loro comoclita,
non siano zelanti dell'onor suo, assecondino Ie prave inclina-
zioni 10ro come i seco1ari: questa 10 addo10ra sopra ogni dire.
Gia nell'antico testamento, in figura di Davide, fe' mani-
festare, che se il suo nemico l'odiasse, egli 10 sopporterebbe;
ma che non poteva sopportare di essere abbandonato e di-
sprezzato dagli amici. Si inimicus maledixisset mihi s~tsti­
mtissem utiqu,e... tu vero homo unanimis... (Ps. LIV, I3-I4).
Dopo i tesori poi della Redenzione, questo suo disgusto, per
Ie offese che riceve da co10ro che non 10 amano, deve essere
cresciuto a mille doppi. Vedendosi abbandonato da tanti si
rivo1ge in partico1are ad alcune anime che egli predilige,
anime che egli vuo1 co1mare, e colma di ce1esti carismi, che
egli chiama a se pili intilI).amente, anime ch'ei fece entrare
nella sua cena vinaria, per inebriar1e del suo amore; anime
che egli trapianto, quali eletti fiori di campi, in giardini pili
scelti, quali sono Ie case ed i conventi degli ordini re1igiosi;
e non le 1ascia seoza averle e1ette a sue spose, e suggellato
10 spirituale connubio con forte anello a triplice saldatura,

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con triplice perla preziosa, cioe coi voti di poverta, di castita
e di obbedienza. Da queste anime cosi privilegiate e tanto da
lui beneficate, egli si aspetta amore speciale, adorazione, ri-
parazione.
Noi, 0 miei buoni fratelli e figliuoli, siamo nel numero di
coteste anime privilegiate. Equal e il nostro fervore, quale
il nostro zelo, quali i nostri sacrifizi per amar meglio e far
amare di pili cotesto Cuore sacratissimo? I1 buon Dio suscite
la nostra Pia Societa, quasi facendola uscire dal suo divin
Cuore medesimo, E' inspire D. Bosco a condurgli molti figliuoli
dal cuore non ancora corrotto, affinche Egli potesse ristam-
par meglio inloro l'effigie del Cuor suo. E noi possiamo dire
di essere stati i privilegiati: il Signore a noi in particolare
rivo1ge quelie amorose parole: « P raebe, fili, cor tuwm mihi ».
E noi glieli abbiamo offerti. Ma poi, come l'abbiamo custodito
questa patto? - Ora stiamo per terminare i1 secolo XIX: oh!
io voglio che col terminarE' di questo secolo ciascuno pensi a
rendersi pill degno di questa sacratissimo Cuore, ciascuno in
particolare eli UllOVO a Lui si consacri, ' ciascuno si scuota e
si rinnovelli a vita migliore. E non e egli vero che suggeren-
dovi questo, non fo che assecondare quegli impulsi, che gia
ciascuno di voi sente in cuor suo?
Della nostra Con ;aCi azione al Sacro C'Lwre di Gesu. - 10
sono intimamente persuaso, compiendo quest'atto solenne, di
far cosa onorifica e cara a1 Sacro Cuore di Gesli e proficua alia
Congregazione intera; nonche di fare .cosa al tutto consona
con Ie intenzioni del S0111mo Pontefice, e ben grata a Don
Bosco, essendo certa mente questa conforme alie sue inten-
ZlOUl.
E prima di tutto credo di fare cosa onorifica e cara a1 Sacro
Cuore di Gesli e proficua alia Congregazione intiera. Tra i
varii atti d'amore verso cotesto Cuore Sacratissimo, uno dei
pill accettevoli e meritorii si e certamente la consacrazione
di se a Lui, perche l'effetto delia consacrazione e di raffennare
sempre pili 1a vo10nta ne1 culto e nell'amore di que1 santis-
simo oggetto; essendo che que1 che e consacrato a Dio, viene
sottratto agli usi umani per sempre, e non puc impiegarsi
a fini, che non sieno divini, senza offesa di Lui: e qualunque
atto opposto a tale destinazione si chiama profanazione 0
sacrilegio. Ora chi si dona semplicemente a1 Sacro Cuore
mette bensi gia i1 suo libero arbitrio sotto la potesta e dire-
zione eli Lui; ma chi gli si consacra, esp1icitamente esc1ude

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qualunque volonta di ritirare l'offerta fatta, si separa intie-
ramente coll'affetto dal mondo, si dichiara cosa esdusiva-
mente di Gesu: e cosi intendiamo noi che sia e delle persone
nostre e dell'intiera nostra Societa; e siccome Gesu non puo
mai cessare di riguardare come sue Ie cose a Lui consacrate,
cosi ci assicuriamo la perpetua protezione del Sacro Cuore;
e chi tocca quest'anima e questa Societa a lui consacrata,
tocca i1 Cuore di GeSll, al quale appartengono per amore e
per consacrazione.
Ed in secondo luogo credo di operare secondo Ie intenzioni
della Chiesa, seguendo l'esempio del sapientissimo Sommo
Pontefice Leone XIII, i1 quale colla sua Enciclica 25 maggio
1899 volle consacrato ilmondo intiero al Sacro Cuore di Gesu,
dopo che se n'era gia fatta la consacrazione degli individui,
delle parrocchie, delle diocesi. Ascoltiamo la sua parola: « Gia
piu volte, soggiunge esso nella summentovata enciclica, ci
siamo adoperati a mantenere gelosamente, e a mettere in
maggior luce qllella forma debitamente sancita di religiosa '
pieta, che consiste nel culto del Sacratissimo Cuore di Gesu;
cio che facemmo principalmente col decreto del 28 giugno
1888, innanalzando a rito di prima dasse, sotto lill tal
titolo, la detta solennita. Ed ora andiamo rivolgendo in
mente una forma di ossequio anche piu splendida, che riguar-
diamo quasi come compimento e corona di quante onoranze
furono rese sinora al Sacratissimo Cuore, e che confidiamo
torni graditissima a Gesu Cristo Redentore. Si, i1 pensiero
non e nuovo; perche gia son quasi cinque lustri, coll'appros-
simarsi del secondo centenario, dacchela beataMaria Marghe-
rita Alacoque aveva prodigiosamente ricevuto l'ordine di
propagare il cultoal divin Cuore, furono inviate da tutte Ie
parti, e non solo da persone private, ma anche da vescovi,
lettere supplichevoli a Pio IX perche ei consentisse di con-
sacrare all'Augustissimo Cuore di Gesu tutto il consorzio
umano. Piacque allora differirne la deliberazione per maturarla
meglio: intanto si consacrassero pure Ie singole diocesi, che
volessero farlo, e ne fu loro espressamente prescritta la for-
mola. Ora noi giudichiamo, per nuove cause sopravvenute,
maturo il tempo di effettuare i1 disegno ».
Tutto poi credo che abbia da riuscire grato a Don Bosco,
e che sia secondo Ie intenzioni sue, poiche, non solo questo
nostro buon padre era molto divoto del Sacro Cuore e tutto
attaccato alla Chiesa ed ai Somrni Pontefic1, quali furono

26 Pages 251-260

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26.1 Page 251

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- 245 -
Pio IX e Leone XIII, i quali tanto raccomandarono questa
divozione, ma stabili che la divozione speciale delle case di
noviziato e eli studentato fosse quella rivolta al Sacro Cuore
di Gesli; e a questo Cuore volle che dette casefossero fin d'al-
lora consacrate. Tutti poi ricordiamo c01l1'egli, il nostro gran
fondatore, corono la sua vita 1l10rtale con una delle pitt grandi
e pili durature prove di affetto al Sacro Cuore di Gestt, quale
fu l'erezione del tempio a Lui dedicato nella capitale del
mondo Cattolico; tempio, che essendo costato parecchi 1l1i-
lioni di lire, 10 tenne pieno di sollecitudini per varii anni;
eppure mai Sf stanco di rendere 01l1aggio al Divin Cuore. Oh!
quel tempio che cola. sorge a R01l1a sull'Esquilino, quel tempio
alla cui consacrazione, avvenuta il 14 maggio 1887, ebbe an-
cora la consolazione di assistere il nostra do1cissimo padre,
quel tempio da cui, come da elevato e splendidissimo faro
parte la luce di verita., che illumina l'universo, did perenne-
mente a tutto il mondo, nel suo muto, rna eloquente lin-
guaggio, quanto grande sia stato l'amore di Don Bosco al
Sacra Cuore, e a quanti sacrifizi si sia sottoposto per ren-
derne splendido il santuario; e per cio did anche a noi, se
vogliamo essere suoi degni figliuoli, quanto dobbiamo amare
il Sacra Cuore, ed a quanti sacrifizi clobbiamo essere pronti
a sottometterci per sostenerne e propagarne la divozione.
Eel oh! come tornera. accetto al venerando nostra padre che
noi, suoi figliuoli, cerchiamo sempre ogni mezzo per crescere
in detta divozione, e come godra., vedendo la consacrazione
al Sacra Cuore di Gesu di tutta la nostra Pia Soeieta., che al
Sacro Cuore e si strettamente unita, possedendone il tempio
principale nella capitale stessa del Cristianesimo. Facendo
-questa consacrazione parmi poter asserire, che noi non fac-
ciamo altro, se non continuare Ie opere e Ie idee di Don Bosco,
cioe quanta farebbe ora il nostro buon padre, se tuttora fosse
in vita. E parmi vederlo sorridere dal cielo mirando questo
atto, che unisce I'idea della Congregazione all'idea sua, di
recarsi negli ultimi mesi eli sua vita a Roma per la consacra-
zione al Sacro Cuore della Chiesa da lui en~tta. 'Quella era la
Chiesa!materiale, la Congregazione ne e Ia Chiesa morale,
fondatal da Lui. Entrambe siano consacrate al Sacro Cuore
di..Gesu.
Fini proposti e jmtti da ricavare. - I fini che dobbiamo
proporci con quest 'atto solenne sono molteplici; rna tre sonG
i principali: - I1 primo e di onorare con un atto solennissimo

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- 2.~ 6 -
i1 Sacro Cuore, che, son certo, accettera questo poco che pos-
siamo offrirgli, conoscendo che gli offriamo noi stessi per in-
tiero, con quanto di pili prezioso abbiamo 0 possiamo avere
a1 mondo . - 11 secondo e d'intenerire il Cuor di Gesli collo
spettaco10 dell'intiera Congregazione, co' suoi seicento e pili
mila alunni e cooperatori, i quali n ello stesso giorno, avanti
a Lui prostrati, per se stessi e p er bocca de1loro capo, si con-
sacrano al suo amore ed a1 suo servizio per ottenere 1a libe-
razione dai tanti perico1i che in tempi COS) diffi cili e tanto
ca1amitosi ci possono sovrastare. - 11 t erzo scopo e di otto-
nere 1a sua protezione speciale sopra 1a Pia Societa tutta,
affinche essa possa sempre mantenersi in fe.rvore, e sempre
meglio p ossa procedere unita a110 scopo p er cui venne fon-
data, senza disunioni e scissure, e cosi ottenere quel bene per
la salute delle anime e specialmente dell'abbandonata gio-
ventli, che radio vu ole da essa; ed anche perche ci faccia sop-
prabbondare di gaudio in ogni nostra angoscia, e vivere in
mezzo alle difficolta come si conviene a degni figli di D. Bosco,
non lasciandoci m ai sgomentare, per grandi che abbiano ad
essere Ie nostre tribolazioni e i nostri patimenti.
Anche tre sonG i tru,tti che spero si otterranno da questa
consacrazione. - 11 primo e l 'aumento di divozione , di fer-
vore e di slancio n el fare il bene, che dal Cuore di Gesll sara
versato abbondevolmente ne' cuori nostri mediante questa
atto d'amore COSt eccellente. E voi ben 10 sapete, rniei buoni
fratelli e figliuoli, se noi abbisognamo di quest'aumento di
fervore! - 11 secondo frutto e di richiamarci alia mente la
grandezza delle obbligazioni che abbiamo verso Dio, spe-
cialmente per averci amato tanto da dare la vita per la nostra
salvezza: .e con questa considerazione eccitare in noi T au-·
mento dello spirito di sacrifizio, in modo da essere pronti a
qualunque fatica, pur di salvare l 'anima nostra e di concor-
rere a salvare altre anime. Oh potessimo avere 10 zelo dei
santi a p erfezionare l'anima n ostra, e ad attendere alia sa-
lute delle anime altrui, tanto d a non guardare a st enti 0
fatiche, pene' 0 sacrifizi, pur di riuscire a salvar noi ed a salvar
altri! Oh se potessimo applicare a noi quel detto scritturale:
agonizare pro anima tua! - 11 terzo. frutto sara di vieppili
apprezzare e amare la nostra Pia Societa, alIa quale per
bonta del Sacro Cuore siamo stati chiamati. Ma ricordiamoci
che questa consacrazione esige in noi un rinnovamentol di
ferv ore nella vita re1igiosa, specialmente con la completa,

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- 247 -
costante, fervorosa osservanza dei nostri voti, e di tutte e
singole Ie nostre regole. Eccitiamo nel nostro spirito un vivo
dolore delle nostre trasgressioni, del nostro poco impegno
per avanzarci nella perfezione. Seminiamo, se occorre, nel
pianto, per mietere a suo tempo nell'allegrezza.
La divoziop.e al Sacro Cuore di Gesu deve condurci al-
l'unione dei cuori nostri col Cuore de-ll'Uomo-Dio. Pertanto
solo quando diverremo con Lui ed in Lui un sol cuore;
quando Egli sara per noi la Via, la Verita, la Vita; quando
procureremo vieppiu di assomigliarci a Lui; quando l'attua-
zio~e dei suoi desiderii divented i1 supremo oggetto delle
nostre ambizioni; quando i suoi sentimenti formeranno
l'tmica regola dei nostri; quando in tutte Ie nostre azioni ci
lascieremo guidare dall'azione che i1 suo spirito esercita su
di noi; quando confonderemo i nostri interessi co' suoi, uni-
remo i nostri desideri co' suoi, Ie nostre colle sue preghiere,
allora solo potremo godere tutti i frutti, che dalla divozione
a1 Sacro Cuore possono provenire. Noi dobbiamo pertanto
far Sl, che essa venga come la divozione nostra principale,
perche con questa carita ed unione col Sacro Cuore di Gesu
si porta la carita ed unione tra noi. Questa e la concIusione
straordinariamente bella, utile ed importante per noi. Come
evitare ogni discordia, anche nei giudizi, tra noi? Come otte-
nere che, tra tanti come siamo, e affogati nei lavori come siamo
non sorgano tra noi cento pareri e cento volonta differenti,
ma abbiamo al contrario un sol pensiero, un sol desiderio,
una sola tendenza? Come impedire che la dlversita di educa-
zione antecedente, la diversa nazionalita, i varii caratteri,
non prodncano inquietudini e forse anche antipatie e percio
discordie? Come combattere collo spirito reo che fa indubita-
tamente maggiori sforzi per dividere i servi di Dio, che non
per trarre a cadere in nuove colpe i nemici di lui? Ad operare
un tanto bene, ed a farci evitare tanti mali, nient'altro puo
valere che la potenza del Cuore di Gesu. Con questo tutti i
membri della nostra Pia Societa hanno da diventare una cosa
sola tra di loro, in quanto sonG nna cosa sola col divin Cuore.
La nostra Pia Societa abbisogna grandemente di qneste
grazie. Oh qnante volte pensando al terminare del secolo, la
mia mente si e rivolta ai giorni che passarono dal comincia-
mento della nostra Societa all'ora presente, e insieme 10
sgnardo con ansia quasi febbrile si e spinto nell'avvenire!
Mi torna pressoche impossibile i1 difendermi da un senso

26.4 Page 254

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- 248 -
quasi di rammarico riguardo al passato, dubitanelo che non
I
si sia corrisposto abbastanza, e da altro senso d'incertezza
paurosa riguardo al futuro. Ma vi assicuro che subito il mio
cuore si riempie eli esultanza, pensanelo come la bonta di
Gesu fu quella che ci soccorse sempre in circostanze difficili,
e talvolta umanamente parlando disperate; e che questa
medesima sua bonta sara quella che rischiarera l'oscurita
del futuro e ci confortcra ne11'areluo cammino che siamo per
intraprendere nel nuovo secolo.
Non temiamo: il Cuore eli Gesu e la: la sua bonta non ha
confini: consacrandoci a Lui so11eviamo il nostro cuore a
speran za. Egli ne guida, ne aiuta, ne benedice! Ma questa
aiuto, questa gllida Gesu ce la vuol dare non solo colla sua
benedizione, S1 ancora co' suoi dolci inviti, co' suoi preziosi
insegnamenti. Abbiate fiducia, Egli ne dice, io ho vinto il
mondo; - io ho portato il fuoco sulla terra, e che voglio se
non che si accenda? Ma ricordatevi, Egli soggiunge ancora,
che la vita de11'uomo sulla terra e una milizia; bisogna com-
battere valorosamente se si vuole vincere felicemente: -
imparate da me che sono mansueto e umile di cuore. Gesu
che dalla croce ci mostra il suo Cuore trafitto dalla lancia e
tormentato dalle spine, vuole che noi fissiamo gli occhi ne'
suoi patimenti, e che ci assoggettiamo a11a gran legge del
sacrificio. Egli desielera che sull'altare del suo amore noi im-
moliamo noi meelesimi, i nostri beni, i nostri piaceri, e l'in-
fausto amor proprio, che tanto ne impedisce a progredire per
Ie vie della verita e della giustizia; cioe che noi conserviamo
e pratichiamo esattamente i nostri santi voti a prezzo eli qua-
lunque sacrificio, dovessimo per cio in unione a Lui, sudare
sangue. Oh! pratichiamoli questi suoi santi insegnamenti, se-
guiamoli questi S1 incomparabili esempi!
Orsu svegliamoci, 0 carissimi: scuotiamo la polvere de'
nostri calzari: non ci spaventi l'infuriare delle tempeste, non
ci turbi l'ira dei nemici ;dello stato religioso; nell'umilta e
nella mitezza, semplici ·come colombe, pruelenti come serpenti
proseguiamo l'opera[ n·ostra. Poniamo sotto i piedi l'inerzia,
l'infingardaggine; di buon grado vagliamoci dei mezzi, che
la Divina Provvidenza ha posto nelle nostre mani, sia nel-
l'ordine intellettuale sia in quello morale: alle viste indivi-
duali si sappia dare una pia e sapiente rinunzia, purch(siano
salve Ie anime, purche si affretti la vittoria della buona
causa, purche possjamo renelerci degni dell'amor grande

26.5 Page 255

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- 249-
che Gesu ci porta; purche possiamo renderci degni figli di
D. Bosco.
Maria Ausiliatrice ed il Sacro Cuore. - Parmi che una coso
importantissima mancm ancora per conchiudere bene questa
istruzione. La Santa Chiesa non vuole mai separare la santa
Vergine dal suo divin Figliuolo, ed isanti, cosi ammaestrati,
non disgiunsero mai la divozione a Gesll dalla divozione alla
sua augusta madre. Don Bosco, parmi, non mi volgerebbe
un sorriso abbastanza benigno, se, indicendo la consacra-
zione al Sacro Cuore di Gesu, non vi invitassi di consacrarvi
pure alla benedetta Madre di Gesll, la gran Regina del Cielo
e della terra; a quella Vergine si potente, che fu dichiarata
elalla Chiesa il granele Aiuto elei Cristiani nei tempi di mag-
gior bisogno. Raccomaneliamoci pertanto e consacriamoci
pure a Maria. Certo dopo il Cuore di Gesu, non v'e cuore pill
grande, piu tenero, che quello di Maria. Quanto deve tor-
narci soave il manifestare Ie nostre pene, Ie ansie, i desiderii,
gli affetti tutti dell'animo 1l0Stro, e alle pregbiere unire Ie
offerte della ricolloscenza, e Ie promesse sincere d'adoperarci
per la diffusiolle e l'accrescimento del culto al purissimo suo
Cuore!
Essa fu costituita da Gesu a Madre nostra, e con questa
Ie dieele al certo un cuor materno, un cuore cbe sa e che vuole
e che puo soccorrere Ie llostre miserie. E a Lei, che Gesu diede
in mana la cbiave del Cuor suo medesimo, dal quale essa
attinge a profusione i tesori eli redenzione che vi sono COll-
tenuti, e Ii versa . rnisericoreliosamente, a piene mani, su
quanti a Lei ricorrono. Oh si! noi asseconeleremo Ie brame del
divin Cuore, se uniremo alla sua divozione quella del Cuor
della sua gran Madre. Si puo dire che non SOllO divozioni
diverse: l'una conduce all'altra per via diritta. A coloro che
ricorrono a1 SllO Cuore amantissimo, come alla sorgente di
tutte Ie grazie; a coloro che 10 scongiurano pel suo Sacro
Cuore di affrettare i1 fortunato giorno in cui si estendera i1
suo regno sn tutta la terra, Gesll risponde mostrando sua
Madre come la coadiutrice indispensabi1e a questa grande
opera, ed esortaci a meritare col fervore e colla costanza elelle
nostre preghiere la sua onnipotente mediazione.
Tale e in effetto il compito di Maria, sia a riguardo· della
Chiesa intiera, sia a rignardo eli ciascun Cristiano . Essa e la
mediatrice tra noi e il suo divin Figliuolo, come il suo divin
Figlio e il sovrano mediatore tra Dio e:gli uomini. Come noi

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- 250 -
"non possiamo andare a Dio che per mezzo di Gesu, cosi, son
per dire, non possiamo andare a Gesu che per mezzo di Maria.
Se i1 cuore di Gesu e l'unica sorgente delle grazie, il cuor di
Maria ne e l'unico canale. Essa e pel novella Adamo, questa
A iuto simile a Lui, che coopera all'opera di salute, come la
prima Eva coopera all'opera di perdizione. Nel elarsi tutto
a Lei Gesu Ie ha dato tutto quanto gli apparteneva. Essa
e la regina dell'imp('ro tutto dove Egli ere; tutto cia
che Egli possiede come figlio eli Dio, Ella 10 possiede come
madre di Gesu. E per questa che Maria fini di meritare
questa titolo di A usiliatl'ice, dalla Chiesa assegnatole pei
miracolosi soccorsi ela Lei accordati al popolo cristiano in
tutte Ie sue grandi necessita. (Vedi M essaggero del Sacro
Cuore - Vol. 37, pag. 5I3 - RAMIER, It regno sociale di Gesu
Cristo, pag, I 30).
La Chiesa nelle sue necessita e nelle sue imprese d' ogni
genere, nelle sue lotte contro gli eretici, e nelle conquist e
sugl'infedeli, ha costantemente posta la sua confidenza, oltre
che nella bonta e potenza infinita di Gesu, nell'amore e nella
protezione di Maria. Sempre i difensori della causa cattolica
poterono rendere meritamente a Maria la testimonianza, che
Ie rese la Chiesa a nome di tutti nell'ufficio di Maria Ausilia-
trice: « Mentre noi combattevamo abbiamo messo in Maria
la nostra speranza, ed essa e venuta in nostro soccorso : « Ecce
lvfaria erat spes nostra et venit in adiutorium nobis »
Consacrandoci peli:anto al Sacro Cuore di Gesu non dimen-
t ichiap:lOci di consacrarci anche a Maria Ausiliatrice, fonte
per tutti, rna certo por noi in particolare, di ogni benedizione
e temporale e spirituale.
Le pratiche per onorare il Sacro Cuore. - La prima cosa
che vi ho suggerito per coltivar bene questa divozione e la
pratica dei nove uffizi. Non mi estendo a spieg~rvi come si
faccia, perche tutti gia 10 sapete, ed in proposito si fecera
stampare dalle nostre tipografie in molte eclizioni rnigliaia e
rnigliaia di esemplari di libretti che ne parlano. Solo vorrei
indicarvene l'utilita. Gesu, Signor Nostro, fece conoscer
alIa" Beata Mar~herita Maria Alacoque, che nella divozione
al suo Sacratissimo Cuore trovansi rinchiusi infiIJiti tesori
di grazie. Se non che per godere di codeste ricchezze non
basta 'compiere Ie pratiche di esterna pieta, ma bisogna al-
tresi studiarsi di ben comprenderne 10 spirito, e regolare la
propria condotta secondo i desiderii del Cuor di Gesu. 10

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- 25 1 -
credo che la pratica dei nove uffizi debba riuscire di valido
aiuto a raggiungere questo scopo.
In vero Gesli non richiede dai cuori a lui consacrati, se non
che si uniscanQ ai sentimenti dai quali Egli e animato, si
verso Dio suo Padre, si verso gli uomini suoi fratelli e diansi
premuroso pensiero di tutto quanto gli torni caro. Or questa
appunto e 10 scopo dei Nove U(jizi; poiche i tre primi pro-
. pongonsi: eli adorare, in compagnia del Cuor di Gesll, Ie
divine perfezioni (l'Ado1'atore); 2 ° di rendere insieme con
esso alla Divina Bonta amore per amore (l'Amante); di
immolarsi sempre, unitamente a quel Cuore adorabile, per
riparare agli oltraggi fatti alla Divina Maesta (la Vittima). -
I tre uffizi seguenti onorano nel elivin Cnore,Gesli qnal Verita,
Via e Vita degli uqmini; giacche impegno del Discepolo, del
Se'rvo e del Swpplicante si e ascoltare Ie lezioni di questo Cuore
santissimo, sottomettersi a quanta ci prescrive, affrettare con
fervorose suppliche la diffusione delle sue grazie. - In fine
ai tre ultimi uffizi viene specialmente commesso di procurare
quel che il Divin Cuore desidera; perocche il Promotore ha di
~nira pill direttamente la gloria di Dio, 10 Zelante attende a
quello che si riferisce agli uomini, il Riparatore rende am,ore
e riconoscenza in ammenda degli oltraggi, che a quel sacra-
tissimo Cuore si recano dai peccatori. Se pertanto si introdu-
cono nei nostri collegi, e si praticano bene questi nove uffici,
son persuaso che la divozione dei nostri confratelli e dei nostri
giovani si fara vie pili fervente e profittevole.
Ancor menD mi trattengo a parlarvi della G~tardia d'01wre,
perche di essa pure si stamparono dalle nostre tipogra:6.e varii
manuali. Questo solo intendo dirvi, ch'essa e una divozione
provata in pratica fra Ie pili utili e Ie pili facili ad eseguirsi,
e che ha annesso maggior numero di indulgenze.
I,a divozione all' Ora Santa ha la sua origine nella preghiera
che Gesli fece nel Getsemani, la vigilia della sua morte nella
notte dal giovedi al venerdi santo. La sua istituzione e do-
vuta a Nostro Signore medesimo, che la domando alla sua
fedel serva, la Beata Margherita Maria Alacoque, con queste
parole: « Tutte Ie notti dal giovedi al venerdi ti faro parte-
cipare a quella tristezza mortale, che ho voluto sentire nel
giardino degli ulivi... E per unirti a me in quella umile pre-
ghiera, che presentai allora a mio Padre, ti alzerai dalle ore
ulldici a mezzanotte, e ti prostrerai colla faccia fino a terra,
tanto per placare la collera divina, chiedendo grazia pei pec-

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- zsz -
catori, quanta per addo1cire in qualche maniera l'amarezza
che io sentii per l'abbandono de' miei Apostoli, che mi co-
strinse a rimproverarli di non aver potuto vogliare un' ora
con me ».
Risulta da queste parole che l'Ora Santa e una delle pra-
tiche di pieta piu care al Cuore di Gest.l. Essa ha per fine di
consolarlo delle ingratitudini degli uomini, di riparare Ie
offese fattegli dai peccatori, di ottenere grazie particolari per
gli agonizzanti, per Ie persone affiitte, e finalmente di ecci-
tare ad una viva contrizione pei nostri peccati. L'Ora Santa
si fa al giovedi a sera: chi si fa ascrivere alla confraternita
eretta a Pa1'ay le M onial ha indulgenza plenaria ogni volta.
Essa si pua fare dall'ora in cui e permesso recitare il mattu-
tino, vale a dire circa Ie tre pomeridiane fip.o alla mezzanotte.
Altra pratica molto gradita a Gesu si e, che si esponga alla
pubblica venerazione l'immagine del suo Sacro Cuore. Il
Signore ha raccomandato questa pratica in termini formali
alla Beata Margherita Maria Alacoque: « Il mio Salvatore,
cosi essa, mi ha assicurata, che gli tornava altamente gra-
dito il vedere onorati, nell'immagine del suo Cuore, i suo~
intimi sentimenti e il suo amore. Egli ha promesso, che do-
vunque tale immagine sia esposta a speciale veneraziolle, vi
farebbe discendere grandi benedizioni ». Certo non pua non
piacere molto a Gesu chi, allche privatamente, per meglio
eccitarsi al suo amore, tiene per quanta pua l'immagille del
suo Cuore davallti a'suoi occhi, guardandola spesso amorosa-
mente.
Ancora una parola sull'Apostolato della P reghiera. Questo
e uno dei principali esercizi della divozione al Cuor di Gesu.
Se questa divozione vielle ben compresa produrra tra questo
Cuore adorabile ed il cuore nostro tale comullanza d'illteressi,
di desiderii e di sentimellti da venire a formare come un solo
cuore, e per cOllseguenza produrra all' anima nostra i maggiori
beni che possansi desiderare. Questo Apostolato della pre-
ghiera consiste llell'abbracciare come cosa nostra propria
gl'interessi del Cuore di Gesu, e nel farli valere servendosi
di qualsiasi mezzo giusto specialmente della preghiera.
Abbracciare gli interessi eli Gesu nient'altro significa se non
che interessarci di cia che interessa Lui, e desiderare e cercare
quel che Egli desidera e cerca. E questi interessi sii riducollo
tutti ad ottenere la gloria del suo divin Padre, mediante la
salute delle anime. Quivi ela ragione della sua. incarnazione,

26.9 Page 259

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- 253 --
delle sue fatiche, de' SUQi patill1enti, della sua vita e della sua
mQrte. Nel tabernacQIQ CQme sulla croce, i1 suO' CUQre, in
. ciascunQ de' SUQi palpiti, ripete: Sitio; hQ sete; hQ sete della
salvezza delle anime.
11 mQdQ di prQcurare e di far valere gl'interessi del CUQre
di Gesn e mQlteplice. QuestQ apQstQlatQ pnc esercitarsi cQlla
parola, facendQ CQnQscere ed all1are Gesn; cQlla penna, pub-
blicandQ Ie perfeziQni di Lui, ed ammaestrandQ gli uQmini
nei IQro dQveri; CQl bUQn esempiQ, glor·ificando il Signore col
nostro esterno (CQr. 6) e traendQ a glQrificarlQ cQlla imitaziQne
delle nQstre Qpere bUQne, in gnisa che in t~ttto Egli sia onorato
(r Petr. 6). Ma segnatamente si prQcuranQ gl'interessi di
Gesn cQlla preghiera, perche la preghiera e sell1pre il pin
PQtente mezzO' che abbiamQ per Qttenere Qgni grazia. SQla
e da nQtare CQn S. FrancescO' di Sales, che vi SQnQ tre sQrta
di preghiere: la vQcale, la mentale e la vitale: e necessaria la
preghiera vQcale, ci vUQle la mentale; ma nQn e menQ efficace
la preghiera vitale, che, secQndQ questQ nQstro caro SantO',
cQnsiste nelle Qpere bUQne Qfferte a DiQ CQn intenziQne di
Qttenere da lui qua1che grazia. E tra Ie Qpere bUQne, SQnQ al
certQ pitl accette a DiQ, e percic ci QttengQnQ maggiQri grazie,
Ie Qpere penQse, quelle ciQe che ci cO'stanO' maggiQri sacrifici,
secQndQ che dice i1 prQverbiQ: «E bene pregare, faticare e
anCQr megliQ; ma I'QttimQ e il sQffrire ».
Quest'assQciaziQne nQn ingiunge, a CQIQro che l'accQlgQnQ,
pratiche nUQve. Per partecipare alle indulgenze ed agli altri
vantaggi dell'assQciaziQne suddetta basta fare una vQlta al
giQrnQ I'Qfferta delle preghiere, Qpere e sQfferenze della giQr-
nata secQndQ Ie intenziQni del CUQre di Gestl. Se gia la pre-
g,hiera produce tantO' fruttQ esercitata individualmente,
prQduce vantaggi mQltQ maggiQri quandO' si faccia tra pin
insieme, e specialmente quando si eserciti in uniQne CQn tutti
cQIQrQ che fQrmanQ la Lega dell'ApQstQlatQ della Preghiera,
assQciaziQne estesissima, apprQvata dalla Chiesa e arricchita
da essa di l11Qlte indnlgenze. Onde partecipare a tutti i beni
e necessariQ essere aggregati a questa Santa Lega facendQvisi
inscrivere e ricevendQne la Pagella d'AggregaziQne. InQltre
e necessariQ entrare a parte dellt> intenziQni del SacratissimQ
CUQre di Gesu cQll'assegnare l'Qfferta delle preghiere, Qpere
e sQfferenze del giQrnQ secQndQ le intenziQni per Ie quali Gesn
CristO' SignQr nQstrQ s'il11l11Qla nel sacrifiziQ dell'Altare. (Chi
vnQl avere nQtizie pin al11pie veda: RAMIER - Manuale del-

26.10 Page 260

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- 254 -
t'A postolato della P reghiera ; oppure Catechismo dell'A postolato
della Preghiera) .
.
10 spero, che la elivozione al Sacro Cuore di Gesu, intesa
come sopra vi ho espresso, e praticata con alcnni di questi
esercizi pril1cipali indicativi, produrra quei buoni frutti che
si ha eliritto eli aspettare da essa; poich'elia e da considerarsi
come la regina delie divozioni; e spero inoltre che l' atto di
Consacrazione apportera e p el presente e pel futuro, a ciascnno
in particolare ed alia intiera Congregazione grazie inca1cola- .
bili e sicurezza di salvazione eterna.
FORMOLA. DICONSACRAZ10NE
AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU
prescritta da Sua SanWn Papa Leone XIII coll' Enciclica 25 h\\agg io 1899.
o Gesu elolcissimo, 0 Redentore del ge nere
umano, riguarelate a noi umilmen te prostesi d i-
nan zi a l vostro A lta re. Noi siarno vostri, e vostri
vogliamo essere; e per poter vivere a Voi piu
stre tta mel1te congiullti, ecco che ognuno di noi
oggi spontaneamente si co nsacra al vostro Sa-
cratissimo Cuore.
. JVIolti pur troppo non vi conobbe ro m a i ; molti ,
elisprezza nelo i vostri Com a ndam e nti, v i ripudi a-
rono. '0 be ni g nissimo GeStl, abbiate mise ri cordia
e elegli unl e elegli altri; · e tutti quanti a ttira te
al vostro C u or e Santisstmo. 0 S ig nore, siate il
re non solo ele i Fe deli ch e non s i allontanal-ono
m a i ela Voi , ma anche el i quei figli prod ig hi "he
vi abba nelon a rono; fat e ch e questi quanto prima
ritornin o a lia casa paterna, pe r ll on morire eli
miseria e eli fame . Siate il re eli coloro ehe vi-
vono ne ll'ingan no dell' erro i.-e 0 per eliseordia el a
Voi separati; ri ehia mateli al porto della verita e
all' unita elella fe el e, affi nche in breve si faceia un

27 Pages 261-270

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- 255-
solo ovile sotto un solo Pastore . Siate il re fi-
nalme nte di tutti quelli , che so no a vvolti nell e
supers ti zioni del gen tiles im o, e non ricusate dal
trarli dalle tenebre al lu me e a l r egno di Dio.
Largite, 0 S ig nore, in columita e lib erta sicura
alI a vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la
tranq uillita dell' ordine : fate che da un capo al-
l' altro della te r~-a, risuoni qu est'unica voce: -
Sia lode a quel Cuore D ivino da' cu i ven ne la
nos tra salute; a Lui si ca nti onore e gloria ne i
secoli . -- Cosl sia.
FORMULARIO che adoprera il Rettor Maggiore coi
Superiori del Capitolo per consacrare al Sacro
ClIore tlltta la Pia nostra Societa e Ie sue opere.
o dolcissimo nostro Signore Gesll, noi, supe-
ri ori della P ia Soc ie ta di Sa n F r a ncesco di Sales
in questa solen ne occasio ne del terminal' del se-
colo e del cominciame nto d el nuovo, prostrati
avanti a Voi, compresi come da stupore, e com-
mossi al ricordo degli innumerevoli be ne fizi ela r-
gi ti in ogni temp o dalla vostra bonta a noi in
pa rticolare ed alla nostra Pia Societ~ in gene-
rale, ed in vista ·deg li a iu ti s trao rdinarii , che ci
occorrono perche poss iamo g uidar e Ie cose in
modo, che questa 110s tra P ia Soci eta tutta intiera
ora e sempre in avve nire abbia a co rrispondere
allo scopo per cui ve nne fondata, intendiamo di
consacra re, e consacria mo al vostro ado rab ilissimo
C uore, in q ues to is ta nte, Ie nos tre persone, Ie sin-
gole nostre case, tutte Ie nostre opere , la Pia So-
ci eta Sales ia na tutta qua nta, 1.'lstituto dell e S uore
eli Maria A usili a trice, la P ia U ni one de i Coopera-
tori Sales ia ni , e tutta la giove ntu a noi a ffid a ta .

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_ - 256 -
Nel bisogno sempre crescente d'infervorarci
nell' Apostolato da voi affidatoci dell' ed ucazio ne
dei giovani popolani, ci occOrre g ra nde forza e
potente aiuto. Dateci ve ne scong iuriamo, questo
aiuto, somministrateci questa forza. E per otte-
nerla pili fa cilmente proponiamo di perfezionare
in noi m edes imi 10 spirito interno di carita e di
sacrifizio, che sonG la caratteris tica della divo-
zione verso il Vostro Sacratissimo Cuore, e di
consacrarci, a tutto nostro potere, alia santifica-
zione del prossimo, e specialmente a quella del-
l' abbondonata g ioventll, operando efficacemente
per tra rre tutti al vostro Cuore e COS1 cooperare
alia 101'0 salvezza.
Per l'i ntercessione di Maria Santissima Ausi-
liatrice, di S . Giuseppe, di S . F r ancesco d Sa-
les, non che del nostro buon Padre e fondato re
D. Bosco, che speri amo in paradiso a bears i del
Vostro Cuo re, dateci la detta grazia e quant'altr e
mai facciano mestieri alla Congregazione, aIle
singole case ed a lle singole nostre opere, .e a
ciascuno dei Salesiani, delle Suore di Maria Au-
siliatrice, dei nostri Cooperatori ed ah1l1n i, af-
fi nche ognllno individual mente, ed ogni istituzione
Ci:olle tti va mentt:, abbiano sempre a corrisponder e
a quanto ilCuor vostro da noi richiede.
E permetteteci che in particolare vi doman-
diamo a llco ra grazia per Ie vocaz ion i, per l' opera
di Maria Ausiliatrice e pei nostri Miss ionari i,
affinche pili a mpiamente e pill presto possa ve-
nire a conoscersi il nome Vostro sulla terra, e
pili universalmente e con maggior fervore possa
esse re adorato il Sac ratissimo Vostro C uo re, Fonte
di ogl1i b e nedizione corporale e spirituale.
Ci troviamo al tramonto del secolo XIX, che

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- 257-
se tanto male' eb be , ebbe pute tanto ri sveglio
nel bene, e fra Ie aItre la g lo ri a cl' ave r d iffuso
fino al co nfin e della te rra la elivozione al Vostro
Cuore Sacratissimo. Ci troviamo a110 spuntare
del secolo XX, che noi vogliamo sperare, vorra
per la bonta del Vostro Cuore medesimo, dare
il trionfo a lla C hiesa, sparge rla fino agli ul timi
confini d el mondo, in modo che presto possa eli
tutto il co nso rzio umano, formar s i un solo ovile
sotto un solo pasto re. No i in questo solenne mo-
me nto tutti uniti vi dom a ndiamo che questa nuova
aurora riesca a distru gger e in noi il V ecchio
Adamo, 1/ecedant vete1'a , ed a scuotersi in modo
che, rinn ovato cuore, p a role, op ere, nova sint
omnia, c07/da voces et oje1/a, ab bi a mo da vivere
solo alia sant ifi caz ione p ropria ed a zelare la
sal vezza delle an im e . Non g ua rd a te 0 Signore
aIla nostra meschinita ; ma accettate il fort e vo-
lere, e pe r la bonta del Vo s tro Cuore da te a
noi, e a tutte Ie nostre istitu zio ni la g razia di
p e rseverare usque £n jineJ7't, se mpre corrispon-
de ndo alia vostra adorabil e vo lonta, COSl s ia .
AVVISO . - QualOl"a a qualche Gasa lontana delle mis·
sioni questa lettera non arrivasse a tempo, 0 per qual.
siasi motivo la consacrazione di cui si pada non
potesse esser fatta nel giorno in cui si fa dagli altri,
essa puo trasportarsi alIa festa di S. Francesco di
Sales nostro patrono, od anche alIa festa del Sacro
euore di Gesu in Giugno.
L ettere di .D . Run.

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- 258 -
n. nuovo Prefetto Generale
Cura del Personale.
N.23·
Torino, 2S apri le 1901
Festa di S. Ma rco Evangelista.
Miei cari Ispettori e Direttori,
Spero che Ie sante feste Pasquali abbiano appor-
tato in abbondanza Ie celesti consolazioni sia a voi, sia
ai giovani alla vostre cure affidati. E mentre me ne
consolo anch'io e me ne congratulo con voi, prendo
l'occasione di queste feste per rivolgermi a voi, 0 ca-
rissimi, per darvi qualche notizia e farvi qualche esor-
tazione.
.
La notizia principale che ho da darvi e l'elezione
fatta del nuovo Prefetto Generale della nostra Pia So-
cieta. 11 vuoto lasciato attomo a me daUa perdita
dell'indimenticabile D. Belmonte, di sempre cara me-
moria, e grande, e non era assolutamente possibile
lasciare per lungo tempo scoperto quel posto, che
egli con tanta competenza teneva, senza che Ie
cose nostre ne sof£rissero gravi danni. E per questo
che, dopo Ie insistenti preghiere fatte da me e dagli altri
superiori del Capitolo, e quelle raccomandate, come
ben sapete, a tutta la Congregazione, al Padre dei Lumi,
venni nella deliberazione di troncare quanto prima
ogni indugio, e procedetti alla prefata nomina.
Ed ora ufficialmente vi comunico che scelsi a coprire
questa delicata carica il confratello D. Filippo Rin~ldi
Ispettore delle Case di Spagna. Ben comprendevo ch e

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- 259 -
il vuoto che cola si faceva, togliendo una mente ed una
operosita COS! insigne, era grande; rna cia era richiesto
dal bene generale di tutta la nostra Societa, ed il sacri-
fizio fu fatto; ora ho la consolazione d'annunziarvi
ufficialmente che il nuovo Prefetto, gia arrivato a To-
rino il 1 ° del corrente, assunse il suo uffizio, ed a lui
d'or innanzi avrete a rivolgervi trattandosi di cose,
che riguardano il Prefetto della Congregazione.
Nello stesso tempo vi annunzio che egli continuera
a fungere da Ispettore di tutte Ie Case di Spagna; mentre
per maggior comodita, pel disbrigo degli ·affari e per
provvedere ai bisogni di quella nobile e cattolica nazione,
intendo dividere la Spagna in tre Ispettorie, ciascuna
delle quali per ora sara retta da un vice Ispettore.
Le tre Ispettorie saran cosi divise:
La prima detta dell'Est 0 Tarragonese, compren-
dera Ie regioni della Catalogna, de11'Aragona e di Va-
leIlZa, nonche Ie isole Baleari; e questa la intitolo a
Nostra Signora de11a Mercede. Presentemente appar-
tengono a questa Ispettoria Ie Case cii Barce11ona, di
Sarria, di S. Vincens deIs Horts, di Valenza, Gerona e
Minorca; e quale vice Ispettore costituisco il confra-
te110 D . Antonio Aime con residenza a Barcellona.
La seconda Ispettoria detta Celtica, che abbraccia
il centro ed il nord de11a Spagna, comprendera Ie re-
gioni de11e due Castiglie. Navarra, paesi Baschi, Astu-
rie, Galizia, Leon e la Murcia, e questa intitoleremo a
S. Ferdinando. Appartengono presentemente ad essa
Ie Case di Madrid, Salamanca, Bejar, Vigo, Santander
e Bilbao; e ad essa vien preposto come vice Ispettore
D. Ernesto Oberti con sede a Madrid.
La terza 0 Betica, comprende il mezzodi della
Spagna e abbraccia l'Andalusia con Granata, Estre-
madura, non che Ie isole Canarie, e sara intitolata a
Maria Ausiliatrice. Ad <;ssa al presente appartengono

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- 260-
Ie Case di Siviglia, di Utrera, Malaga, Carmona, Ecija
e Montilla, e fungera da vice Ispettore D. Pietro Ri-
ca1done con sede a Siviglia nella Casa della SS.ma Tri-
nita.
Favorite notificare quanto sopra ai vostri dipen-
denti animando1i a pregare pel nuovo Prefetto e pel
resto del Capito10 Superiore.
Dato questo annunzio e stabi1ite queste cose, spero
sarete contenti che faccia a voi, in partico1are, qualche
esortazione e vi dia qualche consiglio, affinche sempre
meglio possiamo corrispondere a quanto Idelio richiede
da noi. La grande esortazione ed i1 grande consiglio
che ho bisogno di darvi si e di raccomandarvi nuova-
mente, quanto so e posso, di occuparvi accuratamente
del persona1e sa1esiano aile vostre cure affidato. Ricor-
diamoci che i nostri cari Confrateili si sono fatti sa1e-
siani anzitutto per conseguire 1a propria santificazione,
come si esprime 1a santa Rego1a, che pone come fine
primario eli nostra Pia Societa la santificazione de'
suoi membri. Percio il primo, il primissimo obbligo
di un Direttore e appunto questo, di aver molta cura del
persona1e sa1esiano.
Per riuscire con sicurezza ad indirizzarlo bene son da
prendere Ie cose ne' 10ro inizi, non 1asciando inveterare
il disordine. E cominciando dalle pratiche di pieHl. v i
e di stare attenti che non manchi mai nessuno dalla
meditazione, dalla messa, dalla 1ettura, ecc.; appena
uno mancasse, in bel modo 10 si avvisi; COS! pure se
qualcuno non si 1evasse a tempo: se non si avvisa fin
dalla prima volta, l' emendazione si fa pil.l diffici1e. La
medesima cosa si dica suil'invigi1are che nessuno perda
tempo: so che in alcuni 1uoghi dai chierici si perde assai
del tempo eli studio; e perche? Perche fin dal principio
m anco 1a dovuta assistenza. Se i chierici non vanno
aHo studio comune, il che sarebbe meglio, i1 Direttore

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- 261 -
faccia esegmre l'att. 405 delle nostre Deliberazioni,
che ordina vi Sla l' assistenza ordinaria pei chie-
rid fatta 0 dal Catechista 0 dal Consigliere scola-
stico secondo Ie drcostanze; rna che uno ne sia respon-
sabile.
Giova anche molto a conservare il buono spirito
nel personale e renderlo soda 10 studio accurato della
t eo10gia e delle sdenze ecclesiastiche. 10 sono un po'
mortificato nel dover, dopo tante altre vo1te, ricordare
ancora adesso i1 grave peso di cosdenza che qualche
Direttore ha col non procurare che si facda regolar-
mente 1a scuo1a e che si studino da tutti 1e materie ec-
clesiastiche. Non vi stupisca che io vi dica grave peso di
coscienza perche COS! 10 credo veramente, che non vada
esente da peccato mortale chi e vo10ntariamente causa
di un grave danno morale ad . un suddito. Ora per me
credo che sia mettere un chierico in pericolo della sua vo-
cazione e perdo in perico10 non di uno, rna di molti
p eccati, il1asciar trascurare 10 studio della teologia, ilnon
fare 0 procurarne la scuola nei tempi in cui e di obbligo.
Almeno quelle cinque ore per settimana prescritte
dalle Regole e necessario che vi siano ; ovunque sono
stabiliti i professori: qualora chi e stabi1ito fosse altutto
impossibilitat o, si veda di supplirlo con un altro; se
non vi e tra i Confratelli, si cerchi un est erno, si insista
coi superiori: il Direttore stesso lasd qualche altro im-
pegno assunto e faccia lui: credo che nulla vi e di pili
importante, perche da tutte Ie cure sopradette ed anche
da questa seuola ben fatta, son persuaso dipenda in
buona parte la perseveranza nella voeazione dei nostri
Confratelli .
Neppure il persona1e superiore sia trascurato. Alle
volte avviene di parlare eon qualche saeerdote 0 coa-
diutore antico della Congregazione, e si apprende che
da quando si e preti, 0 che si ebbe earica speciale, nOll

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- 262-
si feee plU rego1armente i1 rendieonto, 0 non si troVQ
pitl rego1armente aile eonferenze, aile meditazioni od
aile a1tre pratiehe di pieta. E: bensl vero ehe per oeeu-
pazioni 0 cireostanze specia1i, alle vo1te' i Saeerdoti
non possono pitl trovarsi sempre alle pratiehe eomuni;
e rna ogni volta ehe 10 possano, 10 debbono fare; ed
anche da cercare modo di disturbarli il menD possibile
in quei tempi. Pel rendiconto poi non vi e occupazione
che direttamente l'impedisca.
I Direttori pertanto, con viva carita, non 1ascino
d'avvisare e, se occorre, d'insistere, ed anche imporre
che nessuno 1asci 1e pratiche prescritte dalle Rego1e,
e che nessuno 1asci di fare i1 proprio rendiconto, ne1
qua1e anche si regoli con precisione i1 modo d' eseguir
queile, quando non si possono fare in comune. Io in-
tendo su questo di far notare 1a responsabilita dei sin-
goli Direttori, e ricordar 10ro che 1a trascuratezza nel-
l'osservanza delle Rego1e e delle pratiche di pieta nei
Confrateili, gravita suila 10ro coscienza, e che essi ne
dovran rendere conto' a Dio; come ne dovrebbe ren-
dere conto a Dio l'Ispettore che non vigilasse e non
prendesse i mezzi sufficienti per ottenere che nella
sua Ispettoria queste cose fossero osservate.
Quello che non trovo mai abbastanza raccomandato
a questo riguardo e una de1icata carita nei modi. Non
si abbia mai a scorgere. animosita verso qualcuno, 0
parzia1ita; mai impazienza 0 collera nell' avvisare e
riprendere; mai far questo in presenza di a1tri, in modo
da diminuire il prestigio di qualcuno del persona1e;
mai raccontare ad a1tri sebbene in confidenza 1e cose
udite nei rendiconti, fuori che si avesse bisogno di
consiglio, 0 1a necessita 10 richiedesse: son cose queste
che ai Confratelli ordinariamente spiacciono pili che
1a correzione medesima .Anche conviene cercare i mo-
menti pili adatti, in cui i sudditi siano pili disposti a

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- 263 -
ricevere Ie correzioni; purche il ritardo non implichi
poi il non pill farlo .
Inculcate molto 10 spirito eli fraterna carita evi-
tanelo eel impedendo Ie lllormorazioni contro i Confra-
telli 0 contro Ie altre Case, tanto pill Ie disapprova-
zioni delle clisposizioni elate dai Sup eriori. 11 clisap-
provare tali orelini e elisposizioni equivale a scalzare
la propria autorita, ael introelurre l'insubordinazione '
e la eli:ffielenza verso eli loro ed il disprezzo e disamore
verso la stessa nostra P ia Societa. Allorche S1 asp etta
la visita dell'Ispettore 0 eli qualche Sup eriore m ag-
giore, non si abbia paura che gli si riferiscano Ie vi-
cenele elella propria Casa: anzi e degno d'imitazione
l' esempio eli qualche Direttore, ch e in tale circostanza
esorta i suoi elipendenti a manifestare liberamente e
con t utta sincerita al Superiore quanto si scorge biso-
gnoso di rillledio e correzione. Segno di fraterna carita
sara il sostenere, introdurre nelle 'nostre Case e propa-
gare altrove Ie produzioni letterarie, scientifiche, mu-
sicali, artistiche dei Confratelli, esc1udendo ogni mi-
nimo sentimento d'invidia 0 gelosia, e tanto pili i sen-
tilllenti di disprezzo. Che se qualche cosa si scorgesse
in tali produzioni veramente degna di modificazione,
si faccia conoscere a chi di ragione del Capitolo Supe-
riore, ma non si permetta che alcuno si eriga a giudi-
care 0 censurare nelle famigliari conversazioni, e tanto
meno su pubblici giornali.
Ancora su di una cosa ho bisogno d'intrattenermi
con voi. La nostra Pia Societa va facendo del b ene e
spero siano a migliaia i poveri giovani che camminano
nella via elella virtt\\ e del timor di Dio, i quali altri-
~enti percorrerebbero Ie vie del peccato. Ma il bisogno
si fa sempre pili grande; Ie richieste di nuove fonda-
zioni sono sempre pili insistenti, ed i Superiori, ponde-
rando ogni cosa, splnti dalla carita di Gesll, incorag-

27.10 Page 270

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giati elall'esempio eli D . Bosco, non elirebbero m ai
basta. Bisognerebbe fare eli piu: Charitas Christi urget
nos : ogni Casa che si apre e un centro ela cui parte gran
. bene; e un foco1are ela cui emana luce e calore: sono a
migliaia Ie anime che si sperano salvare casa p er casa
che si inizia . Eppure i Superiori, nonostante questo
loro zelo, sonG costretti a rallentare 1a corsa vertigi-
nosa presa elalla nostra Pia Societa, asseconelanelo il
primo impulso avuto ela D . Bosco; e voi meelesimi in
coro mi elite che non si ap rano tante case. Eppure si
fa quanto si puo per anelare aelagio; ma creelete pure,
non siamo noi ch e abboneliamo; e la elivina Provvielenza
che ci mette ben sovent e in circost anze eli non poter
elire eli no . E allOIa?
AHora, 0 miei buoni Direttori, bisogna che cer-
chiamo eli accenelere Ie nostre viscere eli un po' pill eli
arelore e eli quella carita che avvampava n el Cuore eli
Gesu ; e fare quanto Gesll ci elisse: Rogate Dominum
messis ut 1'nittat operarios. Ma bisogna ritenere che Gestl
n01<voleva una preghiera sterile, come eli colui che prega
e intanto non fa quanto e in se per ottenere l'effetto
elella preghiera: il Signore vuole che can la preghiera
operiamo e Ii cerchiamo questi operai, e Ii aiutiamo,
e Ii coltiviamo. Se il Signore ci pone tanta messe tra
m.ano, e segno che ci prepara e vuol elarceli gli operai;
ma questo importa ch e noi coltiviamo c1i p itl Ie voca-
zioni. Egli v uol elare i frutti elella campagna; ma e al
tutto necessario che il contaelino 1a 1avori, semini,
l' accuclisca.
D. Bosco ci assicurava che il Signore manc1a sempre
nei nostri collegi molti, i quali h anno i1 germe elella v o-
cazione; e se questi germi non fruttific ano e segno che
non vengono coltivati come si cleve. Vi assicuro che
e una pena a1 mio cuore uelire alcuni, anche Direttori,
blaterare quasi contro i Superiori c1icenelo: si aprollo

28 Pages 271-280

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28.1 Page 271

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- 265
troppe case, si vuol far troppo; e intanto questi son
quelli che non coltivano Ie vocazioni, che trascurano
di prendere i mezzi di coltivare i giovani, che cioe non
sostengono Ie Compagnie, non raccomandano la fre-
quenza dei Sacramenti, non stabiliscono mezzi serii
per conservare l'illibatezza nei giovani; e cosi dai loro
collegi non escono mai dei chierici e dei coadiutori. Que-
sto e un linguaggio della superbia e della trascura-
tezza, che non dovrebbe mai aver luogo tra i figli
di Don Bosco.
Nel consacrare che abbiamo fatto, col cominciare
di questo secolo, la 110stra Pia Societa al Sacro Cuore
di Gesu, io ho avuto in mira specialmente questo, e
domandai specialmente -questa grazia, che nessun con-
fratello abbia da perdere la vocazione, e che anzi pos-
siamo grandemente crescere il numero dei nuovi Con-
fratelli coltivando Ie vocazioni.
Si cerchi pertanto di conservar meglio Ie voca-
zioni che il Signore gia ci ha mandate coi mezzi sopra
indicati e di procurarne delle lluove con i modi indi-
cati nelle Deliberazioni.
Cosi facendo corrisponderemo meglio alle grazie
del Signore, progredira sempre la nostra Pia Societa
ed il bene e la salute delle anime andra aumentando
di giorno in giorno.
Vi ho raccomandato caldamente la cura del per-
sonale Salesiano; questo ho fatto anche per fornire a
voi maggiore aiuto al disimpegno del vostro uffizio.
Se i vostri Saiesiani sono buoni, diligenti esemplari,
eserciteranno una benefica influenza sui vostri allievi,
e coll' esempio Ii trarranno al bene aiutandovi poten-
temente nella coltura delle vocazioni. Sono pochi giorni
che tin nostro Confratello mi scriveva che cia che 10
aveva pill fortemen~e tratto ad arruolarsi sotto Ie
bandiere della nostra Pia Societa, era stato l'esempio di

28.2 Page 272

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- 266-
un chierico tutto zelo, carita ed abnegazione. Per altra
parte se voi avete COS! sollecita cura del personale, pro-
curando eziandio di addestrarlo ed assisterlo nel pro-
prio uffizio, avrete in esso tanti valorosi aiutanti che
vi saranno di efficace sollievo e sostegno nel buon an-
damento della vostra casa.
Iddio ci affida gran quantita di giovanetti da edu-
care, e vero; rna il mqdo d'arrivare all'educazione loro
consiste nel far agir bene il personale salesiano. Per
quanto un Direttore sia attivo, non potra mai fare
tutto da se; neppure conviene tentare, poiche uno po-
trebbe rovinarsi e intanto non riuscirebbe. 11 Diret-
tore deve essere il centro di tutto, il motore da cui
parte ogni forza; rna con gli allievi la vostra azione deve
essere mediata: tutto procedera bene in casa se cia-
scun Salesiano fara bene il suo dovere, e voi dovete
vigilare e incoraggiare e ammaestrare ogni Salesiano
appunto affinche compia bene il suo· dovere. Trovatevi
pure, e dovete farlo, in mezzo ai giovani nelle ricrea-
zioni, in chiesa, a confessare; fate pure che vengono i
giovani a trovarvi in camera quando hanno qualche
fastidio 0 necessitano d'ul1 consiglio; rna direttamente
la vostra azione coi giovani consista nel dirigere Ie anime
e santificarle, come c'insegnava D. Bosco, lasciando
agli altri Superiori Ie disposizioni spiacevoli ai giovani
o disciplinarie; v oi in queste cose dirigete bene il per-
sonale salesiano affinche esso sappia infiuire salutar-
mente sui giovani.
Specialmente VI raccomando nuovi arrivati,
siano essi chierici, 0 siano coadiutori. Non pretendete
che essi arrivino dal noviziato 0 dallo studentato belI'e
formati. Ne1 noviziato e nella studentato si mette la
base della loro formazione, si iniziano alIa pieta,
all'osservanza delle R egole, aIle v irh\\: io so quanto si
fa in coteste benedette case, ed ho ragione di essere

28.3 Page 273

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- 267 -
molto contento elell'indirizzo che si da a queste tenere
pianticelle, e del modo come si allevano: potrei dire
che nella stato nostro di cose, si fa tutto quello che si
puo; sarebbe indiscrezione il pretendere eli pili, e p ar-
rebbe malignita il 1amentarsene. Ma non per questo
bisogna aspettarsi che escano eli 1a a1 tutto fonnati
ed atti ad ogni ufficio: e necessario che i1 Direttore 1i
aiuti, li accudisca, 1i incoraggi, e, per cosi dire, non li
percla mai di vista. Usino anzi con 10ro, i Direttori, una
inesauiibi1e pazienza e carita, istruendoli ed avvisan-
doli in mille guise; rna sempre con modi veramente
paterni e caritatevoli, e non mai sgridandoli 0 mostran-
dosi malcontenti di 10ro. Sappiate anche sempre 10-
dare 1e case da cui vengono, mostrandovi pur soddi-
sfatti di quanto in quelle appresero; e non permettete
che a1tri del persona1e bur1ino i n uovi venuti, e su
questo vigi1ate attentissimamente .
Noil mettete mai in un ufficio alcun nuovo arri-
vato senza averlo istruito convenientemente sui do-
veri che gli incombono nella nuova sua carica e scio-
gliendo 1e 10ro diffico1ta. Conviene anzi che, avuto10
in clisparte, 1eggiate insieme i1 capito10 del Rego1a-
mento delle case 0 delle De1iberazioni che 10 riguardano,
e gli si diano quelle istruzioni, che sui singoli artico1i
oCCorrono.
Eccovi gli avvisi ed esortazioni che il mio paterno
affetto mi suggeri pel vostro bene e per vant aggio di
tutta 1a nostra Pia Societa. Spero riusciranno di grande '
comune profitto se saranno messi fede1ment e in pra-
tica.
Ricordiamo sempre quella nostra consacrazione
a1 Sacro Cuore: attingiamo a questa inesauribile fonte
e Ia forza, l' ardore, 10 spirito di sacrifizio che ci necessa-
rio per fare del bene, e poniamo nostro pensiero fisso
su questi ·due punti di sostener e perfezionare 1e voca-

28.4 Page 274

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- 268-
zioni gia avute e di coltivare e procurare sempre delle
nuove vocazioni. Ci aiuti il Sacro Cuore eli Gesu, in
cui il1tel1do eli chiuelere con me tutti voi, affinche si
possa ottel1ere cia che tante volte al giorno, seconelo i
suoi insegnamenti, c1omal1c1iamo: Adveniat Regnum
tuum.
Pregate al1che per me e creeletemi sempre vostro
Af}.mo in Corde Jesu
Sac. MICHELE RUA.

28.5 Page 275

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Resoconto del IX Capitolo Generale
Raccomandazioni agl'Ispettori
e ai Direttori
N.24·
T o rino , 19 m a rzo, fes ta eli S. Giuseppe, 1902.
earissimi Fi~(i in et. e.,
L' esultanza che suole apportare al nostro cuore il
pensiero della vicina Pasqua e accresciuto in me in
questo anna potenelo in COS! favorevole occasione in-
trattenermi con voi, miei figliuoli dilettissimi, con
questa mia eli soggetto importante, e di comune con-
solazione.
Ne1 Capitolo Generale che si tenne sul principio
del Settembre scorso si presero importanti delibera-
zioni, che io ' ora vi posso comunicare, e che spero pro-
durranno un effetto salutare per la nostra Pia Societa.
Avrei voluto tantosto elarvene comunicazione; ma
varie circostanze mi consigliarono ad attendere sin-
ora; non fu elunque negligenza se sono un poco in ri-
tardo a presentarvele; anzi spero che questo ritardo
medesimo sia stato opportuno, poiche ora vi posso co-
municare Ie cose ultimate e con maggior precisione.
CONVALIDAZIONI.
E bens! vera che, per la grande benignita della
Santa Seele a nostro riguarelo, la quale nel r884 ci con-
cesse la comunicazione dei Privilegi coi principali 01'-
elini Religiosi, noi potevamo, in forza dei medesimi, pro-
ceelere con sicurezza e in tutta coscienza sia neUe radu-

28.6 Page 276

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- 270 -
nanze dei Capitoli Generali, sia nelle elezioni, sia nel
proporre come obbligatorie Ie Deliberazioni nei mede-
simi Capitoli prese; e che percio quanto fu fatto da
Don Bosco in vita, e quanta si venne facendo dalla sua
morte finora, tutto fu fatto a dovere; tuttavia essen-
dosi suscitato qualche dubbio da qualcuno nel Capi-
tolo Generale medesimo, ho giudicato meglio, per il
bene della nostra Pia Societa, sovrabbondare, e met-
tere Ie cose su basi tali, che togliessero anche ai pili
delicati eli coscienza ogni motivo di dubbio e di contra-
sto. Raccolti pertanto i desiderii espressi nel Capitolo
Generale, mi recai io medesimo a Roma; cola, in con-
formita di quelli, combinai, e poi feci dal nostro Pro-
curatore Generale inoltrare varie domande alla Santa
Sede, in modo che ogni motivo di dubitazione e di dis-
sidio fosse troncato, e tutto potesse nel nostro interno
procedere quietamente ed in pace.
La Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari
prese in considerazione ogni nostra domanda, e in data
20 gennaio scorso si compiacque di rispondere favore-
volmente e definitivamente a tutti i quesiti presentati .
E prima di tutto sano in raelice ogni irregolarita
che fosse avvenuta sia nelle ammissioni al noviziato,
sia nel modo di fare il noviziato stesso, sia nell'am-
missione alla santa Professione; - di modo che tutti
quelli che han fatto i .voti fino alla data di questo de-
creto possono stare tranquilli e sicuri sulla regolarita
della loro condizione.
In secondo luogo tutti gli Atti, e le Elezioni latte, e Ie
Delibe1'azioni prese nei passati Capitoli Generali furono,
per quanto fosse necessario, ratificate ed autenticate.
NOVIZIATI.
In tetzo luogo poi furono dalla medesima Sacra Con-
gregazione canonicamente eretti varii Noviziati, che

28.7 Page 277

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- 27 1 -
non erano ancora stati presentati prima alia Santa Sede,
ed approvata la nota dei Maestri dei novizi e1etti nel
Capitolo Generale. Siccome poi alcw1i fra essi non hanno
ancora l'eta prescritta dalia santa regola per tale uf-
fizio, 1a Sacra Congregazione, con rescritto del I8 corr.
l11ese, ha lo~o concesso la dispensa per tale difetto.
f
ISPETTORIE. ·
Ora poi si trattava di venire alla erezione cano-
nica delle Ispettorie che gia esistevano, ed erigerne
anche delle nuove, che erano necessarie pel numero
delle Case ognor crescenti, 0 per la distanza dei 1uoghi,
o per la diversita delle 1ingue. Ho anche creduto bene
sottoporre la cosa alia medesima Sacra Congregazione;
1a quale, col decreto suindicato si cOl11piacque pure di
aIU1Uire ad ogni nostra dOl11anda, ed eresse, secondo che
si proposero, e costitui canonical11ente Ie nostre Ispet-
torie, a guisa delle Provincie 0 Visitatorie deg1i Or-
dini religiosi.
Ed ora che Ie Ispettorie sono erette in piena re-
gola canonica, io, secondo l'autorita conferital11i dal-
l'art. I7 del Cap . IX delie nostre Regole, secondo an-
che il parere avuto da1 Capito10 Superiore, mentre con-
fenno con questa mia gli Ispettori gia antecedente-
mente stabiliti, nomino ad Ispettore della nuova Ispet-
toria Venezuelana il Sac. Mich ele Foglino, gia Diret-
tore della Casa di S. Paolo nel Brasile: - Ad ispet-
tore del Brasile settentrionale D. Lorenzo Giordano,
gia Direttore della Casa eli Pernambuco: - Ad I spet-
tore del Pen\\ e della Bolivia D. Ciriaco Santinelli, gia
Direttore di Arequipa: - Ad Ispettore del Messico Don
Liugi Granelis Direttore della Colonia Santa Giulia
in Messico Capitale: - A Vice-ispettore del Chili Don
Luigi Costamagna, Direttore del Patrocinio di S. Giu-
seppe a Santiago: - A Vice-ispettore .della nuova

28.8 Page 278

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- z7z-
I spettoria Belga il sac. Francesco Scaloni Direttore
della Casa S. Giovanni Berkmans di Liegi : - A Vice-
ispettore della nuova Ispettoria Inglese D. Carlo Ma-
cey Rettore della Chiesa e Direttore della Casa del
Sacro Cuore di Gesli a Londra: - A Vice-ispettore
degli Stati Uniti D. Michele Borghino.
E per Ie altre Ispettorie or ora erette, come della
Lombardia, dell'Emiliana ed altre, si sta studiando
la loro fonnazione ed ilmodo di smembrarle dalle altre,
divenute troppo grandi per il continuo aprirsi di nuove
case: a tempo opportuno se ne eleggeranno gli I spet-
tori e se ne dara comunicazione.
Assestate cosl e regolate Ie cose delle Ispettorie
nelle loro linee generali, giova ora regolare il completo
funzionamento delle medesime. 10 credo che al mo-
mento debba forma re l' oggetto pili accurato delle no-
stre fatiche e sollecitudini, il costituire bene il Consiglio
Ispettoriale e i modi delle radunanze dei Capitoli Pro-
vinciali, che si dovranno, d' or avanti, tenere regolar--
mente. Ma per tutto questo credo bene aspettare an-
cora onde maturar meglio la cosa e procurare il perso-
nale necessario, e per cia, forse converra protrarre la
deliberazione definitiva fino al prossimo Capitolo Ge-
nerale, per essere p itl sicuri che quanto si stabilira sia
p er riuscire di comune soddisfazione, ed abbia poi a pro-
durre davvero la maggior gloria di Dio e la salvezza
delle anime.
CAPITOLI GENERAI4 I.
Venendo ora ad altre decisioni prese nel Capitolo
Generale, una fu di domandare alla Santa Sede con
precisione di quali persone dovesse d' or avanti com-
porsi i1 Capitolo Generale, perche pareva sorgere qual-
che equivoco tra Ie parole della regola e quanto si era
soliti fare; e c1'altronde si vedeva chiaro da t utti l'im-

28.9 Page 279

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- 273 -
possibilita in avvenire, con la straordinaria diffusione
della Congregazione, di radunare .ogni tre anni tutti i
Direttori delle varie parti del mondo . Si era percio
emesso il voto che i futuri Capitoli Generali si celebras-
sero ogni sei anni, aHa scaden za degli uffizi, convo-
cando, oltre ai membri del Capitolo Superiore e al Pro-
curatore Generale, gli Ispettori con uno od al pill clue
delegati eletti nei Capitoli delle singole Ispettorie
giusto il diritto comune. Si fece p ertanto alIa Sacra
Congregazione dei Vescovi e Regolari la suddetta pe-
tizione, e la risposta fu di questo telilore : « Methodum
propositam quoad novas electiones generales, pro
hac vice tantum approbat, juxta preces. » E la spie-
gazione che si diede a voce al nostro Procuratore Ge-
nerale delI'averla approvata « pro hac vice tantum » fu
questa: Il Capitolo Generale ha potere di stabilire Ie
cose pill importanti che occorrono per la Congrega-
zione, e persino la facolta di modificare Ie regole, pur-
che cio si faccia in modo conforme alIo sp'irito della
Pia Societa: il Capitolo, COS! r adunato una volta, puo
stabilire quanto crede abbia a contribuire alla mag-
gior gloria di Dio ed alla salute delle anime: stabilisca
adunque esso come convenga meglio che sia costituito
in seguito e con quali particolarita debba farsi questa
costituzione. Conviene che sia esso stesso che decida
queste cose definitivamente, perche il tutto riesca se-
condo la necessita e l' opportunita della nostra Pia So-
cieta.
Di modo che pel Capitolo Generale del Ig04, in cui
anche si faranno Ie elezioni, si terra questo metoda di
radunare solo gli Ispettori con un socio per ogni Ispet-
toria, eletto da tutti i soci professi dell'Ispettoria me-
desima; ed in esso si stabilira definitivamente come ab-
bia ad essere costituito il Capitolo Generale in seguito.
Ed ecco che il prossimo Capitolo, sia per questo, sia
Le tter r.: di D. Rua.
18

28.10 Page 280

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- 274-
perche avra. da rivedere ed approvare definitivamente
tutte Ie Deliberazioni passate, formed. una vera As-
semblea Costituente per il bene della Congregazione.
COORDINAZIONE DELLE DELIBERAZIONI.
E qui appunto mi viene in acconcio dire, che tra
Ie cose che dovevano farsi ne1 Capitolo passato era la
coordinazione di tutte Ie Deliberazioni dei Capitoli
antecedenti. Si stabilirono invero in esso definitiva-
mente Ie basi, secondo cui questo lavoro andava fatto;
ma, per ristrettezza di tempo non si pote che abbozzare
il resto dellovoro. Si sperava che una Conlluissione da
eleggersi appositamente potesse in breve completarlo
in modo che fosse terminato almeno per aprile, epoca
in cui gia ant ecedent emente ci era stato indetto di pre-
sentare al Santo Ufficio un esemplare delle Delibera-
zioni, corretto nei punti che riguardano Ie confessioni.
Ma ben presto ci siamo accorti che per fare un lavoro
serio e proprio compiuto, che avesse a servire di re-
gola per l' avvei1ire a tutta la Congregazione ci voleva
m aggior tempo: che cioe il riordinamento ben fatto di
tutte Ie nostre Deliberazioni passate si trova pili astru so
e pili lungo eli quanto non sembrava n ell' idearlo: ci
vogliono mesi e mesi, e dira anche anni. Allora, per non
doverlo con grande fatica e spesa farlo due volte, dietro
consiglio dato al nostro . Procuratore Generale dal
S. Uffizio, si venne nella de1iberazione di domandare
la necessaria dilazione per presentare il nuovo esem-
plare corretto e riordinato.
Cia non pertanto vi avviso che il ritardare la ripub-
blicazione delle Deliberazioni non vuol dire che non
si debba stare in tutto il resto a quel decreto. Anzi
prendo volentieri questa occasione che mi si presenta
per richiamarvi a memoria il decreto stesso gla comu-
nicatovi con circolare in data 6 luglio Ig01, e ripetuto

29 Pages 281-290

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29.1 Page 281

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- 275-
ne1 Capitolo Generale al primo settembre, e ribadire
I'ordine che in quelie due circostanze chiaramente vi
cliecli, di eseguire cioe con tutta esattezza ed in tutta
Ia sua estensione detto decreto. E si stia molto attenti
che i confessori non facciano parte del Capito10 diri-
gente della Casa e non prendano parte alcuna ne1 dare
i voti di condotta della categoria dei 10ro penitenti e
non siano consultati dai Direttori quando si tratta di
ammettere a1 noviziato od ai voti od alle Sacre Ordina-
zioni . Facciamoci coraggio, e stiamo sicuri ('he l'ub-
bidire prontamente e perfettamente a quanto ci viene
ingiunto dalla Suprema Autorita e it mezzo migliore per
ottenere Ie benedizioni del Signore e per far procedere
1a Congregazione confonnemente a quanto vo1eva il
Signore neli'inspira rla, ed a quanto aveva in mente i1
nostro buon padre D. Bosco ne1 fondarla.
STUDII PEl CHIERICI.
Altra importante de1iberazione fu presa ne1 Capi-
to10 Genera1e, e riguarda gli studii dei nostri chielici.
Fu deliberato che dopo il corso di fi10sofia i chierici
facciano un triennio di 1avoro pratico nelle Case della
nostra Pia Societa, e dopo tale triennio si ritirino un
quadriennio neUe Case di studentato per attendere se-
riament e alia teo10gia, facendovi tutto i1 corso della dog-
matica, sacramentaria, morale ecc. Era una necessita
sentita che i nostri chierici venissero ben formati nelle
scienze sacre; ed era tanto pill pressante i1 provvedere,
in quanto che, anche c1a competenti autorita ec-
d esiastiche si erano gia fatte osservazioni in pro-
posito.
lVIa perche questa decisione capito1are proc1uc~
l'effetto c1a tutti desiderato occorrono specialmente
due cose. Prima di tutto che i signori Ispettori e Di-
rettori preposti alio studentato filosofico preparino

29.2 Page 282

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- 276 -
alla lontana molto bene questi nostri chierici agli stu-
dii sacri, sia con la scelta d'insegnanti e di assistenti
adatti, sia con ottenere che non si perda tempo in fu-
tili studii ed in letture frivole, sia con procurare che
si studino bene Ie materie prescritte. Ed in secondo
luogo occorre che i varii Direttori delle Case veglin o
attentamente ed usino i mezzi necessarii affinche i t re
anni di tirocinio pratico, che i chierici devono pas-
sare neUe Case dopo 10 studentato filosofico, siano
ben regolati, si eseguisca quanto di pratico venne e
verra ordinato sul modo di occupare quel tempo; ed
i Direttori, in questi tre anni specialmente, facciano
proprio da paclri, e tengano una cura affatto speciale
di questi novelli figliuoli che loro vengono consegnati,
e che pili degli altri abbisognano delle loro attenzioni
non essendo ancora del tutto formati.
Questa cura speciale nei detti tre anni e c1'una im-
portanza al tutto eccezionale, perche c1a essa c1ipendera
la perseveranza di molte vocazioni, e la buona riuscita
di molte altre, che senza detta cura non verrebbero
poi in seguito a portare i frutti dai Superiori attesi, es-
sendo in questo tempo specialmente che si formano i
nostri chierici alia vera vita pratica salesiana.
Ne si cerchi di abbreviare questo tempo: i ~iret­
tori non appoggino facilmente Ie domande di coloro
che cercano di abbreviarlo; anzi incoraggino e sciol-
gano le difficolta che detti chierici possono produrre,
specialmente col far vedere che anche non essendo an-
cora sacerdoti noi possiamo gia adempiere la missione
affidataci dal Signore di occuparci della educazione dei
giovanetti. Vi potra essere qualche eccezione, e quando
v i fossero motivi gravi, come per esempio J'esenzione
dal servizio militare per alcune nazioni, 0 vocazioni
tardive bisognose di maggior prontezza. In tali casi
i Superiori daranno quei provvedimenti che saranno

29.3 Page 283

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- 277 -
giudicati necessarii; rna intendo che Ie eccezioni da
farsi siano riservate al Rettor Maggiore.
RELAZlO I COl RlSPETTlVl lSPETTORI.
Ora che vi ho esposto quanto di pill importante
si fece nel Capitolo Generale, e quanto si ottenne dalla
Santa Sede, permettetemi che tomi ancora un momento
suI punto delle l spettorie, che, come vi dissi, credo il
pili importante in questo momento per la Congrega-
zione. Non basta che la Santa Sede Ie abbia costituite
canonicamente: non basta che io abbia nominati gli
lspettori: e necessario che gli l spettori facciano cia-
scuno la parte 101'0 debitamente: ed e necessario che
tutti d'accordo cerchino di aiutarsi in questo 10 1'0 im-
portante e de1icato compito.
Posto 10 sviluppo preso dalla nostra Pia Societa
e omai impossibile che il Capitolo Superiore attenda a
tutta la Congregazione direttamente. A lui devono ri-
servarsi Ie cose di maggior momento, e queUe univer-
sali, che cioe riguardano tutta la Congregazione; il
resto va tutto raggruppato attomo agli l spettori.
Essi vedono Ie cose pill da vicino, conoscono meglio
gli usi ed i costumi dei luoghi ed i bisogni degli indi-
vidui e Ie necessita delle case particolari. Essi cono-
scono i proprii confratelli fin dal tempo della loro ac-
cettazione; essi stessi ' avranno contribuito a formarli
nel noviziato · e nello studentato; essi li avran t enuti
d' occhio in seguito e conosceranno a pieno Ie abilita
e Ie necessita degli indivielui. Attomo a loro percio
bisogna che ciascuno si stringa, a loro bisogna far capo
in ogni emergenza.
All'lspettore pertanto direttament e dovra ogni Di-
rettore inoltrare Ie domanele di personale, a lui chiedere
consiglio nelle difficolta, a lui esporre i bisogni di aiuti
materiali, eel a.:..lui_Ie altre richieste eli qualsiasi genere.

29.4 Page 284

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- 278 -
Tutte Ie elomanele eli Ascrizioni, eli Professioni, di
Orelinazioni bisogna che procedano per via gerarchica.
Ciascuno percio indirizzera tutte queste domande al
proprio Direttore. Egli Ie mandi sempre all'Ispettore
unendovi il suo parere od il parere del Capitolo della
sua Casa, secondo Je circostanze. L'Ispettore poi fara
quanto occorre secondo i casi; ma sempre dalle sue
mani, munite del suo parere, devonopervenire al Ca-
pitolo Superiore.
Anche altra cosa debbo notare qui come di passag-
gio. Con tutta semplicita e buona volonta, per cui me-
ritano gran lode, varii Confratelli si rivolgono al R et-
tor Maggiore aprendo il proprio cuore e facendo anche
reneliconto di t utta la loro vita passata. Mentre io lodo
costoro, commendando la loro buona volonta, debbo
far notare come mi riesca impossibile il tener dietro a
queste cose di direzione particolare. D'or avanti an-
che questo si concentri nel proprio Direttore ed anche
nell'Ispettore, i1 quale dovendo stabilire il luogo e Ie
cariche e collocare i propri dipendenti, direi cosi, neUa
propria nicchia, ha bisogno di conoscere ciascuno a
fondo. Egli leggera volentieri Ie lettere eli ciascuno,
ascoltera d'ufficio n eUe visite che fa aUe Case chi va
ad esporgli Ie proprie necessita e dara anche queUe
soddisfazioni che fossero necessarie.
Notate pero b.ene che non intendo con questo di con-
traddire all'art. 4 ° del Cap. III. delle nostre regole,
Ie quali raccomandano eli dare di tanto in tanto conto
delle cose vostre ai principali Superiori della Congre-
gazione; ne a quei vari punti delle Deliberazioni che
invitano a scrivere eli t anto in t anto al Rettor Mag-
giore: intendo solo di insegnare a concentrare sempre
meglio Ie cose nel Direttore e nell'Ispettore, special-
mente quelle cose che richiedono risposta e delibera-
zioni speciali a prendersi suI conto vostro: come nep-

29.5 Page 285

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- 279-
pure intendo eli conelannare l' appello ai Superiori lVIag-
giori nei casi straorelinarii, e il riferire al Rettor lVIag-
giore Ie trasgressioni ed abusi che s'introducessero specie
contro i decreti elella Santa Sede. In tali casi si ricorra
pure con liberta a1 Capitolo Superiore, ma questo si
faccia solo quando il bisogno e evielente e non si tratta
eli cose eli poca importanza.
RACCOlVIANDAZIONI AGLI ISPETTORI.
E qui non bisogna che tralasci eli raccomanelare
agli Ispettori d' avere una santa emulazione per far
fiorire la propria Ispettoria. E in primo luogo procu-
rino essi, con mano ferma, eli mantenere in ogni Casa
la perfetta osservanza elelle regole ed il vero spirito eli
D. Bosco. Qui sta il carelinc di tutto l'avvenire elella
cara nostra Societa. Se gli Ispettori non sono vigilanti,
o son deboli, in breve s'introelurra qualche c1isoreline,
1'Ispettoria decaelra e tutta la Congregazione ne soffrira
eletrimento. lVIentre invece se gli Ispettori che vi sono
ora, i quali tutti ancora hanno conosciuto e trattato eli-
rettamente col santo nostro fonelatore e paelre, 1'in-
elimen ticabile D. Bosco, come faci lucenti daranno
buono esempio e quali miniere di sale incorruttibile
coneliranno i propri sueleliti con saggi ammaestra-
menti, e quaJi torri munite con ogni pazienza e dot-
trina sosterranno 10 spirito elel fonelatore, tutto seguira
bene, e la Congregazione nostra verra a produrre que1
frutto per cui venne stabilita.
Percio pennettetemi, cari Ispettori, che io rivolga
a voi qui Ie parole che S. Paolo rivQlgeva al suo diletto
Timoteo: « Tu vero vigila, in omnibus labo1'a, opus tac
evangelistae : ministeriu1n tuum, imple ) (2 Tim. 4.); e
queUe altre che il meelesimo rivolgeva a Tito: « In
omnibus te ipsum p1'aebe exemplu1n bonorum, operum,

29.6 Page 286

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- 280
in doctrina, in integritate, in g1I av'itate; verbu,1'1'b sanU1n
i11reprehensibile » (ad Tit. II, 7-8).
E solo facendo cosi che tutta la Pia Societa nostra
verra nel mondo ad attuare quanto il Signore vuole da
lei. Non lasciamoci spaventare 0 scoraggiare dalla
nostra pochezza : e dei mezzi pill meschini che si serve
il Signore per Ie sue opere: (In/i'l'1na 1nttndi elegit Deus
ut confundat fortia » (r Cor. I, 27) . « Omnia possu,mus
in eo qui nos confortat » : e si avra da dire eli ciascuno eli
noi cosi meschini; « Iste est qui ante De1,f,m 1nagnas vir-
tutes ope11atus est ».
Confortati da queste dolci sentenze della Spirito
Santo ciascuno pensi a formare altri. Non passi mai
di mente ad ogni Ispettore, che tra i suoi compiti, elopo
questo generale eli sostenere 10 spirito eli D. Bosco,
elirei, il maggiore deve consistere nd preparare al Sa-
cerdozio i propri chierici. ·Ricordino che questa e forse
la pill grande responsabilita che essi abbiano avanti a
Dio. Non si propongano per Ie Sacre Orelinazioni colora
che non han dato prova positiva eli buono spirito, e se
non si h a come la certezza morale di dare alla Chiesa
sacerdoti esemplari eel alla Congregazione campioni,
veri sal terrae et lux 1n'undi, come il Signore vuole che
siano i sacerdoti. Badino anche che siano veramente
bene istruiti nella teologia, nelle rubriche e cerimonie
ecc1esiastiche e di quanto occorre perche possano es-
sere Magistri in Israel.
Ma poi anche bisogna che ogni Ispettore abbia una
santa ambizione eli preparare confratelli esperti e dotti
per ogni ramo d'insegnamento e per la predicazione e
per Ie missioni. Non si attenda che i laureati abbiano
sempre da venire da Torino. Bisogna che ogni Ispet-
tore faccia del suo meglio per procurarsene. Indirizzi
pertanto aIle Iauree di Filosofia, di Teologia, di Belle
Lettere, di Scienze eel aIle Patenti Magistrali quelli

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- 2 81 -
che mostrano avere Ie doti opportune: badi solo che
siano cos1 sodi nella vocazione e cos1 esemp1ari n elle
virtll, che possano poi servire di guida ad altri.
Anche gran sollecitudine deve darsi ogni I sp ettore
di mettersi in con dizione da far fronte, coi mezzi della
propria I sp ettoria alle emergenze delle varie su e Case.
A t al fine nel fare 1a 10ro visita esaminino attenta-
mente 10 stato economico di ogni Casa; ne permettano
che si facciano fabbriche 0 trasformazioni nei fab -
bricati, 0 sp ese di qualche considerazione senza i debiti
permessi. Vigi1ino affinche nessuna Casa s'immerga n ei
debiti.
Cerchino di moderare 1a smania di certi novelli
Direttori che appena arrivati nella casa 10ro destinat a
v orrebbero far mille riforme dar mana a fabbricare,
demolire, modificare i fabbricati. Prima che abbiano
compiuto due anni di dimora non si accolga la dimanda
eli simili opere di qualche imp ortan za. P ercia anche
ne1 prop orre qualcuno alla ca rica eli Direttore 0 eli
Prefetto facciano attenzione che fra Ie altre qualita
abbia anche quella di saggio a mministratore.
Procurino gl'Isp ettori di essere eliligenti nel visi-
tare Ie prop rie Case eel esatti n ell'osservanza elelle
norme prescritte elalle Deliberazioni Capitolari p er t ali
visite.
Per esser e pill in 1iberta eli fermarsi quanto occorre
in ciascuna Casa si 1iberino della direzione della Casa
ispettoriale, affidandone 1a cura ad un Direttore. T anto
pili cia e necessario perche e pur prescritto dalle regole
Canoniche e .dall'uso delle pill fiorenti Congregazioni
ed Ordini R e1igiosi. Dovra inoltre ogni Ispettore avere
il suo segretario perche 10 aiuti n elle visite e p er dar
corso agli affari sia durante Ie sue assenze, sia durante
1a sua dimora nella Casa I spettoriale.

29.8 Page 288

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- 282
RACCOMANDAZIONI AI DIRETTORI.
Ora che ho tracciate Ie 1il1ee generali, ed ho specia1-
mente rivolta 1a parola agli Ispettori permettetemi
che io discenda ad alcuni avvisi particolari, che mi
stanno anche mo1to a cuore perche necessarii, e che ri-
guardano specialmente i Direttori.
Ogni Direttore abbia anche egli una santa ambi-
zione di cooperare efficacemente col proprio Ispettore
a1 bene della Congregazione tutta e dei giovanetti aile
nostre cure affidati. Cooperare con zelo indefesso af-
finche 1a sua Casa divenga come 1ucema risplendente
nella Ispettoria col buono esempio nell' esecuzione
perfetta di ogni anche pill piccola regola. Cooperare con
attendere sollecitamente alle vocazioni che i1 Signore
ci manda, e prima eli tutto col conservare ed educare
quelle che gia ci appartengono, cioe i professi perpetui
e particolarmente quei confratelli che coi voti trienl1ali
furono mandati in vostro aiuto. E poi coll'aiutare a far
sbucciare Ie vocazioni nei gic)Vanetti elelle proprie Case.
Stueliatevi di poter cooperare coi proprii rispar-
mii, affinche l'Ispettore possa provveelere a tutte Ie
necessita elell'Ispettoria.
Non vi siano egoisti; anzi si abbia cuor generoso;
ricorelate eel applicate anche qui il « Date, et dabit~tr
vo bis, mens~tram bonam et confertam et coagitatam et
superatfluentem dabunt in sinum vestrum » (Luc. VI, 38).
Fa pena che alcuni Direttori diano COS! stentata-
mente la loro quota per sostenere 'il noviziato corri-
spondente. Ben conosco che delle elifficolta ne sorgono
sempre, e che, se si aspetta a regolare questa partita
dopo d'aver rego1ate tutte Ie altre eli casa, si trova dif-
ficolta nella riuscita; ma voi cambiate l'oreline: co-
minciate a regolar questa per la prima, e vedrete che
il Signore vi aiutera a regolare bene anche Ie altre.

29.9 Page 289

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- 283 -
8i abbia un impegno comune di evitare ogni spesa
di fabbricazione: non si cerchi poi m ai nelle fabbriche
l'eleganza: solo si cerchi la solidita, l'igiene e la como-
c1ita disciplinare. 8i evitino tutte Ie altre spese non asso-
lutamente necessarie . Questo deve starvi a cuore an-
che per non 1asciar debiti ai proplii successori potendo
essere cambiati da un anno all' altro. Che p en a avra sof-
ferto qualche DirettOIe neI lasciare al proprio succes-
sore una eredita di gravi debiti! e che imbarazzo
pel successore n el sobbarcarsi a peso cosi penoso!
Quando poi si ha i1 pennesso di fabbricare si pro-
ceda a misura che arrivano i mezzi: n on si abbia pre-
mura: quello che non si pUG fare in un anno si fara in
un altro od anche in due 0 pill. anni. Non posso fare a
meno di encomiare qui la prudenza di qualche nostro
Direttore che accintosi coi debiti permessi a qualche
fabbricazione si assunse pur l'imp egno di non aggra-
varsi di debit i. Industriandosi con sollecitu dine a cer-
car i mezzi procede bensi un po' p ili adagio, m a con
maggior sicurezza . Per esser buon Direttore non basta
aver ingegno , non basta neppure aver v irhl.: e n eces-
sario l'uno e l'altra, ma e pur indispensabile la diIi-
genza ~d avvedutezza nell'amministrare; non basta
neppure~, aver zelo per intraprender e grandi opere; ci
vuole la-·prudenza nel misurare Ie forze personali e ma-
teriali della propria Casa. Finora la nostra Societa go-
deva riputazione di compiere i p ropri doveri verso i cre-
ditori: ma dopo aIcuni avvenimenti e p ericoli di falli-
mento di qualch~ Casa, si corre rischio .di perc1ere la
fiducia del pUbblico. Teniam presente la raccoman-
dazione del Venerabile Beda: Servate diligentiam in
administratione; vigilantiam, 1niserico1l diam, constan-
tiam, in disciplina
Un' ultima cosa metto qui in fine perche resti pill.
impressa . P er tutte Ie cose accennate e per la regola- ·

29.10 Page 290

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- 284 -
nzzaZlOne dei Noviziati e Studentati filosofici, e per
l'esercizio del ministero delle Confessioni e special-
mente per la costituzione delle Ispettorie e degli Stu-
dentati teologici si richiede molto personale, e perso-
nale scelto. Bisogna cercar modo di formarlo, clissi;
bisogna che cerchiamo di non lasciar svanire quello
che il Signore ci ha gia mandato; bisogna attendere a
coltivare Ie vocazioni nelle nostre Case; rna tutto que-
sto in circostanze COS! stringenti e pressanti non basta
ancora: e necessario che andiamo pill adagio nell'aprire
nuove Case e nell' ampliare 10 scopo delle Case gia
aperte.
Anche nelle Missioni si vada molto adagio nell' accet-
tare nuove fondazioni, ed ogni Ispettore si faccia un
vero sforzo per non spingere il Capitolo Superiore ad
aprire nuove Case, anzi, quando non vi sono chiari e
gravi motivi di convenienza e di maggior gloria di Dio,
sappiano, subito che si faccia una offel ta eli casa, dare
in bel modo un rifiuto decisivo senza nemanco dire a
I
quelle persone che si rivolgano ai Superiori maggiori.
I
Possono invece prendere 1'occasione di pregare quelle
persone benemerite, che offrirebbero somme per l'aper-
tura eli nuove case, a spendere quelle medesime .somme
per aiutare a sostenere quelle che gia vi sono; e se oc-
corre, poiche esse son decise a far del bene al proprio
paese, si suggerisca che piuttosto fondino posti gra-
tuiti 0 semi-gratuiti pei giovani dei proprii paesi, in
collegi gia esistenti; rna si stia indietro dall'aprire case
nuove, sia pel motivo esposto della deficienza di per-
sonale sia anche per non sovracaricare di collegi una
regione in cui un nostro collegio abbia poi a servire di
nocumento ad un altro.
Intanto facciamoci coraggio, 0 miei buoni figliuoli.
Dacche nell' anno scorso ci siamo consacrati al Sacro
Cuore di Gesu, il Signore, un po' con zuccherini, un

30 Pages 291-300

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30.1 Page 291

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- 285-
po' con pi1101e, ci ha fatto progredire. Amiamo10, 10-
diamo10, benediciamo10 questo buon Signore. Egli non
1asciera eli continuarci i suoi bene:6.zi; ma, per carita
non 1asciamo di corrispondere; e nelle cose prospere
ed in quelle anche che ci sembrano avverse procuriamo
eli veeler sempre 1a mana del Signore e serviamoci eli
ogni circostanza per amarci a far del bene ne1 suo
santo nome.
La grazia di N. S. G. C. sia sempre con voi, 0 miei
buoni :6.gliuo1i, e voi, colle vostre preghiere fate che
anche essa sempre si accresca in me
Vostro AfJ.rno 2n G. e M.
Sac. MICHELE R UA .
f\\VVERTENZE.
..
Letture Cattoliche .
1 ° Nell'anno prossimo cade i1 cinquantenario della
fondazione delle Letture Cattoliche. :E questo un gran
fatto per 1a nostra Societa. Tutti gli antichi ricor-
dana come esse formarono per molti e mo1ti anni una
delle cure pill gravi per D. Bosco, quanto per soste-
nerle ebbe a soffrire, e con qua1e impegno anche nella
sua pili tarda eta se ne interessasse e cercasse eli accre-
scere il numero degli associati. 10 desidero che si elia
da tutti gli Ispettori e Direttori una importanza mas-
sima a questo fatto. Spero con apposita circolare ri-
tornare su questo soggetto per indicare praticamente
in che modo ciascuno possa meglio concorrere, ma :6.n
el' ora mi raccomando che si cerchi eli far conoscere 1a
cosa, e specialmente .di far aumentare il numero degli
associati. Chi poi avesse .qualche suggerimento a darmi
o qualche progetto da proponni per celebrare meglio

30.2 Page 292

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- 286-
detto giubi1eo c'inquanteuario 0 per far accrescere i1
uumero degli associati, me 10 manifesti, che io 10 rice-
vero vo1entieri e gia fin d'ora 10 ringrazio.
Corrispondenza epistolal'e.
ZO In seconelo 1uogo mi raccomando quanta so e
posso affinche quando io affielo a qualcuno, sia Ispet-
tore 0 Direttore, sia suba1terno l'incarico eli risponelere
a qualche 1ettera, n on si 1asci mai eli far10. Auche quanelo
fosse ela elare una negativa 0 sospensiva, 0 quasi non
si sapesse come sbrigare 1a cosa eli cui si tratta, non si
1asci mai eli rispondere ne1 modo mig1iore che si creele.
11 non rispondere a lettera ricevuta quando richiede
risposta e un vero atto d'incivilta, che inelispettisce
1a gente: neSSW10 per sua neg1igenza faccia fare que-
sta cattiva fignra a1 Rettor Maggiore.
Cio che raccomando per conto mio, si ritenga pure
per 1e altre corrispondenze di qualche importanza: si
sia fede1i e solleciti a risponelere alJ e 1ettere che esi-
gono risposta. Giacche siamo in argomento di 1ettere,
ritorno ad inculcare ai confratel1i, partico1armente
ai mlsslOnari, di non 1asciare trappo 1ungamente i
10ro genitori e famiglie senza infonnazioni sulla 10ro
salute ecc.
Facolta di celeb"q,re in mare.
30 Anche una conso1ante notizia ho da comnnicarvi.
Con decreto in data 4 Novembre IgOI, ci fu conferita
facolta, per t utti i nostri preti che devono viaggiare
in mare, di poter n el tragitto ce1ebrare 1a santa Messa.
Spero eli fare stampare un modulo apposito, affinche
co10ro, i quali hanno da viaggiare, presentando queUo
alle elebite autorita, non abbiano a trovar ostaco10 di
sorta.

30.3 Page 293

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Altare privilegiato particolare.
4° Fin dai t empi del nostro amato Padre D . Bosco
i 'Sacerdoti Salesiani godevano deU'indulto dell' altare
privilegiato personale ter in hebdomada, ora credo op-
portuno richiamare alla memoria che la Santa Sede
fin dal r894 con Rescritto del 26 maggio estese benigna-
mente t ale indulto a tutti i giorni .della settimana, quo-
tidie, in qualunque chiesa, od altare e per qualsivoglia
defunto essi celebrino la S. Messa.
B enedizione del S. Pa,dre.
A comune consolazione credo opportuno porre
qui un estratto della lettera che il Rev.mo nostro Pro-
curatore Generale mi scriveva il z Febb. del corrente
anno .
Roma, li 2 F ebbl'at'o '902.
RE V.1ll0 PADRE IN G. C.,
Oggi ebbi l'onore di essere ricevuto dal S. Padre per
la consueta offerta del cereo. Egli era sorridente ed in
perfetta salute. Con somma bonta chiese notizie della
S. V. R. e dei nostri I stituti, pei quali ebbe parole di
tanta sollecitudine e benevolenza, che mi sarebbe dif-
ficile rip etere. Si compiacque incaricarmi di comunicare
la sua benedizione alla S . V. R. a tutta la Societa, ai
Cooperatori e alle Cooperatrici. Un particolar pensiero
volse di poi ai nostri alunni:
~ E come stanno, Egli disse, i vostri numerosi
ragazzetti ?
Benissimo, Santita. Essi ci danno vere conso-
lazioni. Certo invidiano la mia sort e, e sarebbero ben
lieti se potessero trovarsi qui con me ai vostri piedi.
- Ebbene, salutateli quei cari figliuoli . Fate loro
sapere che Ii b enedico t utti, e Ii benec1ico di cuore.

30.4 Page 294

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- 288-
Se i nostri alunni avessero udito con quanto af-
fetto venivano pronunziate queste frasi, credo che ne
sarebbero andati santamente entusiasm ati.
Lieto di adempiere un S1 gradito incarico ho il p ia-
cere di rip etermi
D. S. V. R.
Dev .mo qual Figlio
Sac. G. MARENCO.
Questa benedizione confermo con effusione del suo
paterno cuore il giorno 3 del corrente Marzo, quando
per m ezzo di mia lettera gli vennero presentate Ie fe-
licitazioni di tutta la nostra Pia Societa pel suo POl1-
tificale Giubileo, come ci venne comunicato da S. E.
Rev.ma Mons . Ririaldo Angeli suo segretario parti-
colare. - Riconoscen ti ringraziamo vivamente il Si-
gnore e continuiamo a pregare fervorosamente per la
sua preziosa conservazione.
Intanto i Direttori si diano premura di comunicare
.
ai loro dipendenti e specialmente agli alunni quest e
Pontificie Beneclizioni, esortandoli ad unirsi a noi nel
pregare pel Sommo Pontefice.
Sono pur lieto di mandarvi unitamente alia pre-
sent e, il sunto delle deliberazioni prese nell'ultimo
Cap. Generale.

30.5 Page 295

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- 28 9 -
Doveri degl' Ispettori.
N. 25.
Torino, So len nita el el S. Natale eli N. S. G. C., 1902.
Miei carissimi lspettori,
« Apparve la grazia di Dio nostro Salvatore », leg-
gemmo nell' epistola della scorsa notte: S1, la grazia
di Nostro Signor Gesli Cristo, sempre scesa abbondan-
tissima sulla nostra pia Societa, crebbe di molto da1
giorno in cui ci siamo intieramente, noi e tutta la So-
cieta insieme, consacrati al Sacratissimo Cuore di
G~sli. Dopo di allora comincia una sistemazione fra
noi pill compatta; furono erette canonicamente Ie Isppt-
torie e si sistemarono con precisione i .Noviziati: da al-
lora entra fra di noi, coll'aiuto eli varii consigli ed ordi-
nazioni della Santa Sede, una nuova vit a, quasi un
nuovo ordine di idee, una nuova brama di sistemare
anche Ie p ill piccole nostre cose per renderle ognora
pill conformi alle viste della Chiesa, e cosi consolidarle
e renderle imperiture.
e Mi caro pertanto prenelere questa occasione delle
feste Natalizie per rivolgermi a voi, 0 miei carissimi
Isp ettori, cercare di stringermi sempre pili a voi, e
trattenermi con voi di varie cose della pili alta impor-
tanza, che riguardano il bene universale della nostra
pia Societa e specialmente l'ultima e elennitiva siste-
mazione delle 110stre Ispettorie.
Si: la cosa, eli cui mi pare siavi al present e mag-
L etter e di D . RUll.
19

30.6 Page 296

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- 29°-
gior bisogno fra noi, si e appunto di conso1idare 1'or-
ganizzazione delle nostre Ispettorie. Gia cia mo1to
t empo si t ende a questo, e gia Don Bosco, nel Capitolo
Generale secondo, dispose che si trattasse a fondo que-
sto argomento, e fu allora che fece compilare il Rego-
lamento p er l'Ispettore, attomo al quale lavon) esso
stesso con tutta l'attenzione ed affetto. In quest'anno
poi (1902) si fece a questo riguarclo un passo grandis-
simo e decisivo, che io, non avendo avuto ancora oc-
casione di comunicare ufficialmente, vi comunico ora,
prendendo questa circostanza per f21;"10. Vi annunzio
p ertanto, che, con decreto 20 Gennaio di questo me-
desimo anno, furono erette canonicamente Ie nostre
I sp ettorie in numero di 31, Ie quaE, con due gia for-
mate e non ancora canonicamente erette (Sacro Cuore
e JVIessico), formano i1 bel numero di 33, corrispondente
ai 33 anni che visse il Divin R edentore in questa terra.
Dette I spettorie sono:
ITALI A
I spettoria Pierlt01ti. Tl'aspadana
» Piemont. Cispadana
» Lombarda
» Liglwe
» Velt eta
» Ewilia.lla
»
R01na1Ja
» lVapoletalla
» S iC1tla
FRANCIA
» Frat/cese del S1td
»
» del Nord
BELGIO
» B elgica
SPAGNA
» Catalalla
» Castiglialla
» Andalnsa
PORTOGALLO
» . P01'togltese
INGHILTERRA
I sPettol'ia Inglese
PALESTINA ED EGITTO
» 01'ientale
AMERICA DEL SUD
» A rge1ttilla
» della Patagonia Sett. e
Cenl1'ale
» della Patagonia Merid.
e T erl'a del Fuoco'
» Urltguay e Pal'ag7lay
» Bmsilialla del Sud
»
»
del Nord
» del i J1"atto Gl' OSSO
» Cltile?la
» del Pel'/t e Bolivia
» EqItatoriana
» Colo'lltbia1ta
» Venez uelana
» S tati Uniti dell' A111el'.
del Nord.

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- 291 -
Ora essendo Ie Ispetorie canonicamente erette ed
equiparate alie varie Provillcie in cui si elivielono oreli-
nariamente gli Orelini Religiosi, eel essenelo ben stabilita
ciascuna col suo Ispettore, e eli somma importanza
mettere tutto il nostro impegno affinche esse funzio-
nino bene e possano renelere alia nostra pia Societa
quell'utile morale che ela esse han ragione eli ripromet-
tersi i Superiori e la Chiesa. 10 pertanto ho bisogno eli
rivolgermi a voi, cari Ispettori, a voi che siete i miei
pill validi aiuti e con voi prenelere quelle intelligEmze
particolari che all cora si richieelono a elar l'ultima mana
a questa granel'opera, affinche, perfezionato e conso-
lidato l'organismo, la vita che parte, elirei COS!, dal
Capitolo Superiore, per mezzo vostro, scenda nei sin-
goli membri della nostra Societa, e si faccia proceeler
tutto con moto unifonne, seconelo 10 spirito inspiratoci
da Don Bosco eel approvato elalia Chiesa.
STUDIO ED OSSERVANZA DEL REGOLAlVIENTO
DEGLI ISPETTORI.
E prima di tutto, e sopra tutto, esiste, come gia
dissi, eel e nelle mani di ciascuno eli voi, il proprio Rego-
lamento. Questa e la guida che si eleve seguire. Legge-
tela attentamente e tenetevi ben fermi ael esso, eseguen-
dolo esattamente; cosi si veelra se occorra qualche ag-
giunta 0 miglioria, il che, occorrenelo, si potra fare nel
prossimo Capitolo, in cui si avranno a rivedere tutte Ie
Deliberazioni per proporle all'approvazione della Santa
Seele. Creeletelo pure, miei buoni Ispettori; il buon an-
damento della nostra Societa sta per la pili gran parte
in voi, sta cioe in questo, che voi osserviate il vostro
Regolamento, sia per la parte che riguarda voi ineli-
vielualmente, sia per quanto dovete far eseguire eel in-
culcare agli altri. Ciascuno di voi e come la ruota mae-
stra del buon funzionamento elella Ispettoria intiera.

30.8 Page 298

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- 292 -
Se clavvero amate Don Bosco, se amate la Societa Sa-
lesiana leggetelo pill volte, meclitatelo, osservatelo esat-
t amente.
Cenverra pertanto che ordiniate il vostro uffizio
colla regolarita prescritta al vostro regolamento : che
vi provvediate e teniate in ordine tutti i registri e l' ar-
chivio dell'Ispettoria: sara pur opportuno scrivere la
cronaca dell'Ispettoria, 0 meglio dell'uffizio dell'I sp et-
tore. A compiere tutto questo sara n ecessario farvi
aiutare ; percio scegliet e nel personale, per segretario,
qualche sacerdote od anche per ora un semplice dlie-
rico (se non potete avere un sacerdote) che goda la
vostra confidenza e quella dei vosbi dilJendenti, e che
voi avrete cura d 'istradare nell'important e suo uffi-
zio. Converra che nel dar la nota del personale pel ca-
talogo del I903 gia 10 clesigniate.
CURA DEI DIRETTORI.
2 ° La cma speciale e piLl attenta dell'Ispettore
cleve rivolgersi sopra ogni singolo direttore. Siate i
consiglieri amabili dei vostri direttori, siate come i loro
padri, i loro consolatori, il loro aiuto, il loro sostegno,
illoro pacificatore. 11 precoce sviluppo della nostra So-
cieta fece S1, che si dovettero e che si devono, alle volte,
mettere alla testa delle case direttori giovani, alquanto
inesperti e n on intieramente formati. Sta a voi dirigerli,
dar loro norme opportune, anclarli a trovare con fre-
quenza, trattarli con tutta carita, affinche vi aprano
il cuore e non facciano novita di qualche importanza
senza intendersi con voi. Per unire sempre pili i diret-
tori ai proprii I spettori il Capitolo Superiore non rice-
vera, per regola generale, Ie richipst e di personale, di
permessi speciali, di sussic1ii, se non vengono dag1'Ispet-
tori; e non Ii trasmettera se nOll p er mezzo degli Ispet-
tori stessi. P ersuadetevi che Ie fatiche che spenderete

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- 293-
attorno ai c1irettori per aiutar1i e formar1i bene, sono
1e fatiche pili bene spese. Se voi farete tante opere e non
formate dei buoni direttori, voi non potete dirvi Ispet-
tori prudenti ed oculati; facendo molto riuscirete a
poco: mentre a1 contrario se spenderete 1e vostre fa-
tic11e ne1 formare buoni ditettori, son per dire che anche
facendo poco, potete tenere d'aver fatto mo1to.
RIUNIONE DEI DIRETTORI.
3° A mantenere 10 spirito, 1a concordia, a cemen-
tare 1a fraternita giova molto il radunare di quando in
quando i clirettori. Don Bosco si serviva, nei primi tempi,
di questo mezzo e soleva specia1mente radunar1i alia
festa di S. Francesco di Sales, tanto che nelie Costi-
tuzioni, a1 Cap. IX, art. 3, dice: nel qual te'mpo tutti i
diret!ol'i delle case particolari sogliono essere convocati.
Questa fu una pratica, 1a qua1e produsse del gran bene
nei tempi passati, quando poche erano 1e case. Col mo1-
tiplicarsi a grandi distanze 1e medesime, cia non fu pitt
possibi1e; ma queJlo che non e pitt agevo1e per tutta 1a
nostra ~ia Societa, e molto facile per ciascuna Ispet-
toria; io credo conveniente ricordarlo ed inculcarlo
perche sono persuaso che produrra ancora del gran
bene ora ed in avvenire. Oltre a dar occasione aU'Ispet-
tore di par1are con ciascun direttore, queste radunanze
danno a~1che comodita di fare con tutti i ditettori in-
sieme qualche conferenza, in cui l'Ispettore avra l'oc-
casione di raccomandare 1e cose pili importanti pel buon
andamento di tutta l'Ispettoria; e sentendo pure i 101'0
pareri, prendere quelie disposizioni, che, in conformita
dei nostri rego1amenti, sembreranno pitt opportune ai
bisogni delle varie case.
01tre a queste riunioni sara tanto profittevo1e il
tenervi in frequente r e1azione sia con 1ettere, sia colle
visite personali.

30.10 Page 300

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294 -
CURA DELLE CASE.
4 0 Si abbia pero anche sempre il pensiero sopra
ogni casa in particolale; i bisogni di ciascuna delle
voshe case devono essere come i bisogni vostri; gli
interessi di ogni casa siano gli intelessi vostri, come Ie
disgrazie di una casa dovete considerarle come disgra-
zie vostre. Tenete adunque tutte Ie vostre case in egual
dilezione, prestatevi per tutte, sacrificatevi per tutte.
Non avvenga mai di dire: ({ la tal casa non corrisponde,
io l'abbandono », 0 ({ la tal casa va prosperando, io la
prediligo ». Tutte son vostre e, come un padre che ha
pili figli, gli uni pili belli, gli alhi pill brutti, gli uni. di
maggior ingegno, gli altri di meno, gli uni di maggior
sanita, e qualcuno malaticcio e difettoso, se vuol essere
buon padre di £amiglia deve amare tutti ugualmente;
anzi, se dovesse fare qualche distinzione, questa do-
vrebbe essere a favore del meno privilegiato da natura,
COS! dovete far voi. Amarle tl1tte l1gualmente Ie vostre
case; rna se aveste da fare ql1alche preferenza, faria
per Ia casa pili povera, pill c1isgraziata, pili bisognosa,
ail1tandone ed incoraggiandone specialmente il diret-
tore.
VISITA ISPETTORIALE.
50 Animato da tale spirito d'imparziale affetto
verso Ie diverse su e case conviene che l'Ispettore si
rechi pill volte, potendolo, a visitarle. Al principio del-
e l'anno vi il personale da sistemare; se l'Ispettore si
puo recare nelle singole case, si assicura che questa si-
stemazione si faccia secondo i suoi desiderii, e toglie
i direttori da molti imbrogli. Avviene poi che ciascuna
casa fae-cia qualche festa speciale; l'Ispettore puo re-
carsi a qualcuna di queste, e per darle lustro, e per con-
sigliare i modi migliori per trar profitto da queste feste,

31 Pages 301-310

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31.1 Page 301

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- 295-
e per dirigere, 0 conso1are, 0 tranquillare qualcuno sgra-
ziatamente squi1ibrato. Puo anche avvenire che qual-
che direttOle si trovi in qualche imbroglio speciale pro-
dotto 0 da diffico1ta finanziarie 0 da esigenze di auto-
rita civili od ecc1esiastiche; una visita dell'Ispettore, oltre
che consola grandemente e toglie i timori e Ie titu-
banze serve a dare aIle cose la vera piega che devono
prendere.
Ma bisogna notare bene che almeno una volta a1-
l'anno deve farsi 1a Visita Isp etto'riale, che e cosa ben
diversa da queste visite eli occasione. Un Vescovo puo
anelare pitl volte, per varii motivi, in un paese, e farvi
del gran bene; ma 1a visita Pastorale e a1tra cosa. Nella
visita Ispettoriale bisogna che l'Ispettore si fermi in
una casa quanto occorre, e che non parta senza aver
£atto tutto quello che e inelicato nel Regolamento ele1-
l'Ispettore a questo riguardo.
RENDICONTO AL RETTOR MAGGIORE DI CIA-
SCUNA VISITA ISPETTORIALE.
6° Per riuscire orelinatamei1te potete .tenere,
come guida elelle vostre visite, i1 moelulo eli Rendi-
conto che dovete fare, di ciascuna casa, a1 Rettor Mag-
giore. Questo reneliconto dopo la visita e di massima
importanza e ve 10 raccomando ca1elamente. Anzi vi
esorto a farlo immeeliatamente elopo 1a visita, affinche
nulla eli importante venga dimenticato. Esso va fatto
coscienziosamente e completo, perche a1 Superiore
Maggiore nulla elev'essere ce1ato. Badate solo a non
1asciarvi portare elalle impressioni momentanee, per-
che allora si correrebbe pericolo eli esagerare 0 eli non
essere imparzia1i: Conviene anzi che questo reneliconto
10 reeligiate in eloppia copia, una la conserverete ne1-
l'archivio, l'a1tra 1a spedirete a me.

31.2 Page 302

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- zq6 -
COSE CRE MERITANO SPECIALE ATTENZIONE
NELLA VISITA.
7 ° Sebbene in quel modulo siano indicate Ie cose
che devono occupare la vostra attenzione, tuttavia
credo bene di aggiungervi qui alcuni altri punti di mas-
sima importanza.
a) Osservate come e coltivata la pieta e la mo-
raliH.. Esse sono Ie basi principali su cui si appoggia
il buon .andam ento sljirituale delle case. Badate se Ie
orazioni si dicono bene; se si fa la meditazione e la let-
tura spirituale secondo Ie prescrizioni delle Delibera-
zioni Capitolari; se si fanno Ie funzioni nei di festivi e
e feriali secondo Ie' prescrizioni stesse; se vi la frequenza
ai SS. Sacram enti; se si dia bene, divotamente, sempre
la benedizione della tavola secondo la tabella, e se se
ne faccia nel debito modo il ringraziamento; se si fa
regolarmente la lettura a tavola, e, quando arriva il Bol-
lettino, se si da sempre la preferenza a quello. Cosi delle
altre novita salesiane e specialmente se si tien conto
delle circolari mensili, informandone eziandio il p er-
sonale per la parte che 10 riguarda.
Adopratevi per provvedere confessori pii ed istruiti,
che ispirino confidenza nei confratelli e negli allievi.
Osservate se per Ie confessioni si pratica esattamente
il decreto del 24 Aprile IgOr. Conviene raccomandare
che i confessori facciano ordinariamente uso della stoIa
violacea nel disimpegnare il loro sublime uffizio; che
non abbtaccino i penitenti nell'ascoltare Ie confessioni,
possibilmente si ascoltino senza toccare- la loro faccia;
o ,se non si puo fare a meno, tengano la mana 0 fazzo-
letto in modo da avvicinare la bocca del penitente a)-
l'orecchio proprio e cosi impedire che i vicini odano.
b) Una cosa Don Bosco considerava com e la
chiave macstra per far procedere bene Ie case, e nello

31.3 Page 303

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- 297-
stesso te~po curale la vocazione n ei confrat elli, ed e
che non si tralascino mai c1ai direttori Ie c1ue conferenze
mensili e mai non si tralasci c1i ricevere i renc1iconti dai
confratelli. Voi informatevi bene se queste cose si fanno,
se si fanno regolarmente, posatamente, con vero profitto;
inculcate, insegnat e, fate vec1ere ilmoc1o c1i sormontare
gli ostacoli, ma assicuratevi che questo 'si faccia bene.
c) Converra che osserviate p ure in che moc1o i
sacerc10ti celebrano la Santa Messa, avvisanc10 0 fa-
cenc10 avv isare quelli che la celebrassero troppo in £retta,
senza preparazione, senza c1ivozione, senza il 9.ebito
ringraziamento. Non sara fuor c1i proposito invitar or
l'uno or l'altro c1ei sacerc10ti a recitare insieme a voi
il santo uffizio, per vec1ere se si recita col necessario
ri spetto, calma e c1ivozione.
d) Converra pure osservare come impiegasi ge-
neralmente il tempo elai Salesian i, specie c1ai chierici
che vanno compiendo il triennio eli lavolO pratico: se
si occupano nella trac1uzione c1egli autori latini segnati
nel programma c1al Consigliere Scolastico e nella lettura
elei libri in lingua volgare c1al mec1esimo inelicati. Si
assicuri l'Ispettore che nessuno si abbanc10ni a letture
pericolose 0 proibite . Raccomaneli ai elirettori eli aver
cura speciale c1i questi chierici sia per mantenerli nel
fervore e buona volonta che olelinariamente portano
elallo stuelentato, sia per avviarli con paterna assi-
stenza nel c1isimpegno c1ei loro uffizi, siaper portare un
retto giuelizio quanelo si trattera c1ella loro ammis-
sione alla p rofessione perpetua.
e) Esamini l'Ispettore come sonG t enute Ie ele-
curie e i registri scolastici. Abbia pur l'occhio per ve-
c1ere se vi e l'archivio e com' e tenuto, se in esso si con-
serva copia c1egl'istrumenti c1'acqui to e eli venelite, Ie
conven zioni c tutti i elocumenti c1i qualche importanza
riguarc1anti Ie singole Case.

31.4 Page 304

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- 2g8-
Osservi se vi e, e come si redige 1a cronaca della
casa; e se non fosse debitament e redatta, dia gli op-
portuni ordini e stabi1isca bene chi, e come, ed anche
quando essa debba esser redatta e compiuta. Ed anche
aiuti a compirla quei direttori che, per essere nuovi
non conoscessero ancora come si faccia, 0 che non
fossero istruiti sugli antecedenti della casa. Osservi
anche se si scrive 1a biografia di quei soci defunti che
paiono meritare speciale commemorazione.
fJ P ersuadet e i vostri direttori che uno dei mezzi
per conservare 1a moralita fra gli allievi si e di non
1asciarli andar a casa aUe vacanze di Natale, Carno-
vale e Pasqua, e di non 1asciarli uscire durante l'anno
coi parenti od amici ne p er premio, ne per a1tri motivi,
se non per casi di vera necessita. COSt 1a pensava Don
Bosco e cost ce l'inculcava.
g) Mi sta anche a cuore che si osservi qual e i1
numero degli artigiani neUe case in cui vi sono, e se
hanno, oltre all'imparare un mestiere, 1e convenienti
scuo1e e se sono ben accuditi ed assistiti, in modo che
corrispondano allo scopo prefissoci da Don Bosco.
h) Si dovra pur avvisare i direttori a far mo1to
attenzione alle 1ettere che arrivano ai confratelli, pro-
venienti da ex-confrateUi od ex-allievi, che, essendo
usciti dalla nostra Societa, van decantando la 10ro at-
tua1e effimera fe1icita, od anche censurando 1e rego1e,
gli usi., 1e persone della Societa stessa. Ordinariamente
non conviene dar corso a tali corrisponelenze, e quando
OCcorresse consegnarle, si dovrebbe accompagnar1e
con tali precauzioni che abbiano a paralizzare i cattivi
effetti che ne potrebbero elerivare.
i) Fina1mente vorrei che t eneste sempre a mente
essere 1a istituzione deg1i Oratorii festivi e degli Ospizi
eli giovani p overi, 1a prima opera eli carita verso i gio-
vanetti abbanelonati, di cui abbia Don Bosco incari-

31.5 Page 305

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- 299 -
cata la Congregazione. Veda l'Ispettore se in ogni casa
vi e detto Oratorio festivo e, se non vi e, che cosa possa
farsi per istituirlo; e, se vi e, vedere se funziona a dovere
o che cosa possa farsi perche funzioni meglio.
Procurate che non vi sia nessuna casa della vostra
Ispettoria senza che abbia almena qualche giovane stu-
dente con tendenza al sacerdozio. Ricordate sempre
che Don Bosco voleva che la cura delle vocazioni fosse
impegno precipuo d'ogni casa, perche, diceva con San
Vincenzo de' Paoli, l'opera pill grande e vantaggiosa
che si possa fare ai nostri tempi e quelia di fare dei buoni
preti.
COLTURA DELLE VOCAZIONI SALESIANE SA-
CERDOTALI.
8° Dopo avervi messo sott'occhio alcune cose che
devono occupare particolarmente la vostra attenzione
nelie visite Ispettoriali, debbo parlarvi di un argomento
delia massima importanza: vale a dire della coltura
delle vocazioni salesiane, specie delle sacerdotali. Le
principali sollecitudini vostre siano dirette alia coltura
delle vocazioni salesiane specie delle sacerdotali, ani-
mando i vostri Direttori della stesso zelo nel coltivarne
il pili gran numero secondo Ie norme indicate nelle Delib.
Capitolari. Ma si procuri di anclare adagio nell'ammet-
tere al noviziato e ai santi voti. Ora i noviziati son0
eretti canonicamente e dal Capitolo Superiore non si
ammette alla professione nessuno che non abbia fatto
il suo tempo cli prova in casa cli noviziato. Ciascun
Ispettore, ancorche fuori cl'Italia clove non e obbliga-
torio il Decreto: R egulari disciplinae, per maggior cau-
tela e maggior uniformita, 10 ritenga come norma di-
rettiva. Percio formi la sua commissione ispettoriale
e invigili che non si ammettano al noviziato coloro
che non danno speranza socla cli buona riuscita.

31.6 Page 306

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- 300-
II noviziato poi si faccia fare con tutta regolarita,
mai menD di un anno, e sempre secondo Ie norme sta-
bilite per tal periodo di prova. Al termine del novi-
ziato si esamini attentamente quale fu la condotta te-
nuta da ciascuu caudidato e la Commissioue Ispetto-
riale dia il suo voto nel modo indicato dallo stesso De-
creto Regulari disciplinae.
Ciascun candidato ammesso alIa professione faccia
la terza prova, quella cioe dei .voti trienna1i; e solo
t erminati quelli si potra ammettere ai perpetui coloro
che avran dato buon saggio di se durante il triennio.
II sacerdozio poi e cosa tanto alta e sublime che
non bisogna proporre per Ie Sa'cre Ordinazioni se non
chi si giudica proprio ben preparato. E una cosa che fa
. sanguinare il cuore il vedere come a1cuni sacerdoti non
conoscono l'altezza de1Ia Ioro dignita e si lasciano an-
dare ad azioni indegne del loro carattere. Invigilino
pertanto gl'Ispettori affinche non si proponga ai Sacri
Ordini se non soggetti al tutto degni; procurino di co-
noscere a fondo tutti i chierici della propria Ispettoria
e non diano illoro parere favorevole se non quando, co-
nosciuto il candidato, il cuore posa su di lui e si e come
certi eli elare un buon sacerdote alIa Chiesa di Gesll
Cristo.
Conviene pertanto nel noviziato far conoscere, che
dietro il decreto A uctis admodum non si puo dispensare
dai voti senza ricorrere alIa S. Sede: e durante il chie-
ricato specialmente s'istruiscano chiaramente i candi-
dati che, quando uno e in Sacris, non solo non vi e
modo che noi dispensiamo dai voti, ma che un sacer-
dote che esca, per quanto buone ragioni possa addurre
se non ha un Vescovo benevolo che 10 incardini al pro-
prio clero, dal di che esce resta sospeso dalla santa 'Messa;
e che da Roma furono emanate istruzioni ai Vescovi
di non ammettere nelle loro Diocesi a1cun Sacerdote

31.7 Page 307

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- 30 ! -
che esce da una Congregazione senza il beneplacito
della Santa Sede medesima; pel che disgraziatamente
vi ha chi da t empo e interdetto dal celebrare la santa
Messa per essere uscito senza tali precauzioni.
Giovera anche molto, ad ottenere buoni risu1tati,
il preparare quanto meglio si puo i chierici alle sacre
Ordinazioni, provvedere libri e dar comodita che si
istruiscano adeguatamente sui loro doveri; con qua-
lunque sacrifizio far s1 che premettano esercizi rego-
lari alle sacre Ordinazioni. Sarebbe al tutto desidera-
bile che vi fosse, come per Torino vi e Avigliana, in
tutte Ie Ispettorie lontane una casa apposita per questi
esercizi e che non si dispensi nessun ordinando dal pren-
dervi parte.
COSE DA I NCULCARSI AI DIRETTORI.
gO Premesse queste informazioni sulla co1tura
delle vocazioni, vi indichero quali cose dovete specia l-
mente inculcare ai direttori perche tutta la Societa cam-
mini con modo uniforme e con vero profitto delle anime
nostre e dei giovani, il che e 10 scopo per cui venne fon-
data la pia nostra Societa. Bisogna pertanta'che voi vi
occupiate a tutt'uomo per far bene comprendere ai
direttori alcune cose che costituiscono come i1 p erno
del meccanismo eli ogni casa, mediante Ie qua1i se ben
si eseguiscono, tutt,o procedera bene; mentre invece,
se queste non si eseguiscono, tutto l'andamento delle
case si trovera incagliato. 11 punto pill culminante da
inculcarsi ai direttori si e che la cura loro speciale dev' es-
sere d'indirizzare bene i confratelli e preti e chierici
e laici. S1: loro grande impegno deve consistere n el con-
servare loro 1a vocazione colla carita, pieta, prudenza;
trattar tutti bene e ricordare specia1mente che i con-
fratelli, anche coadiutori, 110n S0110 servi, ma fratelli

31.8 Page 308

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- 302-
e figliuoli, perClo van trattati con fratema carita; con
sollecitudine, con confidenza. Insegnino pure i diret-
tori ai soci ed inculchino la poverta e la facciano os-
servare; rna comincino essi a dame l' esempio, ed in-
tanto s'adoprino con fratema sollecitudine di non la-
sciar mai mancar loro nulla del necessario, anzi siano
piuttosto abbondanti ne1 provvederli. Insegnino i di-
rettori ai soci ad essere veramente ubbidienti, rna essi
si studino di non far pesar troppo l'obbedienza, ado-
perando con loro modi buoni e non pretendendo da loro
piu di quello che possono dare. Inculchino pure di
prendere i mezzi per conservare la castita, percio la
fuga delle intemperanze, delle amicizie particolari, della
comodita, delle carezze; rna intanto siano i primi a dar
buon esempio in tutte queste cose; poi ascoltino il so-
cio quando dice di essere in pericolo., non 10 lascino in
circostanze troppo difficili per Ie sue forze, 10 pongano
in condizioni favorevoli per conservare la bella virtu.
Non si mandino fuori di casa a fungere uffizi 0 far la-
vori quelli che non sono pill che sicuri.
11 grande inconveniente prodotto dalla mancanza
di personale adatto e che, alle volte, i direttori mede-
simi si n!ettono a lavorare direttamente coi giovani;
alcuni si applicano a scuole, alcuni attendono diretta-
mente alla disciplina, alt ri a castigare ecc. e intanto non
si trova il tempo per coltivare i confratelli, ricevere
i rendiconti, far loro Ie debite conferenze, vedere se ab-
bisognino di qualche cosa, dirigerli, formarli. Questo e
un grave sbaglio e percio una grande rovina per la Con-
gregazione. E vero che i direttori essendo liberi dal-
l'incarico delle confessioni possono in molte case assu-
mere l'uffizio di catechista, far la scuola di re1igione ed
in casi di necessita sostenere anche altri insegnamenti;
rna questo non deve mai riuscire a detrimento ' della
cura che devono avere dei Salesiani. · Bisogna che gli

31.9 Page 309

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- 303 -
Ispettori nOll lascino circostanza prOplZla senza far
capir bene che il clirettore deve infiuire sui giovani col-
l'invigilare che ciascuno del personale compia bene a loro
riguardo il proprio ufficio; in altre parole, che il diret-
rore cleve per regola ordinaria infiuire sugli allievi in-
direttamente, cioe per mezzo del suo personale ed in-
fiuire clirettamente suI personale. Se vuole tutto far lui
direttament e, non riuscira che acl eclificare da una parte
mentre distrugge daU'altra.
11 gran secreto dei clirettori sta nel saper farsi aiu-
tare. E impossibile che un direttore arrivi da solo a
tutto; se si mette egli clirettamen t e ill cio che riguarda
i giovani, il personale incaricato resta scoraggiato e non
funziona pili, 0 non sa quanto il clirettore ha fatto; e
COS! si incagliano Ie cose, .o restano intralciate in moclo
che alcune saranno fatte cla due ed altre rimangono da
farsi, ficlanclosi l'uno che abbia fatto l'altro. E questo
avverrebbe anche posta la pitl buona volonta ed umilta
e sottomessione negli impiegati. Che se per la miseria
della natura umana un .confrateUo non fosse ben morti-
ficato, e non avesse ben domate Ie sue passioni, spe-
cialmente la superbia e l'irascibilita, si verrebbe ben
presto a screzii, a rotture, a puntigli, a disordini senza
fine. Non ho mai visto una casa anclar bene, dove il di-
rettore vuol faJ;e tutto da se..
Non clevono pero i direttori tenersi al tutto lontani
dagli aUievi, ed in certo modo disinteressarsi del loro
benessere e profitto spirituale e temporale. Inculcate
anzi molto loro che cerchino tutti i modi per far cre-
scere la pieta nei loro CoUegi. Si acloprino queUe sante
industrie che c'insegno D. Bosco per farla fiorire. Si
fonclino Ie varie Compagnie di Maria Ausiliatrice, di
S. Luigi, cli S. Giuseppe, del SS. Sacramento, del Pic-
colo Clero e, clove si puo, anche quella deU'Immacolata
Concezione, ecc. Se ne affidi la cura al Catechista od a

31.10 Page 310

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- 30 4 -
qualche altro confratello; rna il direttore volentieri,
di tanto in tanto, presieda Ie conferenze di queste varie
Compagnie dei giova11i.
Si raccomandi caldamente ai Direttori di usare
e far usare. il metoda preventivo per mantenere la
disciplina, la diligenza degli allievi n ei propri do-
veri, evitando i castighi severi e gravosi; rna eglino
dimostrino di dar peso ai voti sethmanali di condotta
e tengano conto delle relazioni dei maestri e degli as-
sistenti.
Debbo qui annunziarvi in confidenza che abbiamo
avuto una raccomandazione della Sacra Congregazione
dei Vescovi e Regolari di non lasciar hoppo t empo i
nostripreti al loro p aese. Prendo questa circostanza per
dirvi la stessa cosa dei chierici e coac1iutori. :E stabilito
che i direttori non hanno facolta di lasciar andare in
vacanza nessun confratello ne prete, ne chierico, ne
coadiutore senza ottenere prima il permesso dall'Ispet-
tore. Ed io qui vi p rego che quando qualcuno domanda
a voi questo permesso ne vagliate bene i motivi e, se e
possibile, non si conceda. Che se pare vi sia un' ass.o -
luta convenienza, vedete, secondo, la regola, se potete
assegnargli un compagno, ed in tutti i casi fissate sem-
pre con precisione il tempo della f~rmata, nOll mai oltre
gli otto giorni, 0 al pill i quindici quando vi fosse straor-
dinario bisogno. Dopo st at e attenti che non se ne abu-
sino, rna tornino al tempo prefisso, e se non tornano ri-
chiamateli; se cia non ostant e resistono, avvisatene il
Capitolo Superiore.
Quanti danni si eviteranno pei nostri cari confra-
telli e per le nostre case se questi avvisi intorno alle
vacanze saranno b en p·raticati! Non sono pera alieno
che si procuri il n ecessario riposo e ristoro ai Confratelli
nell~ propria casa od in altra dell'Ispettoria e, se oc-
corre, anche in altra Ispettoria.

32 Pages 311-320

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32.1 Page 311

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- 30 5 -
CONTABILITA' ED AMMINISTRAZIONE.
ro OVengo ora a trattar un argomento che vorrei
tra1asciare, avenelone gia varie volte parlato, pure 1a
necessita mi obb1iga a eliscorrerne in moelo speciale
con voi, 0 cari Ispettori, affinche mi aiutiate in
questo affare, che e pure elella m assima importanza.
11 Capito10 Superiore e sovraccarico eli elebiti: non oso
elirvene 1a cifra p er non ispaventarvi: a tale coneli-
ziqne si e rielotto pel bisogno eli soccorrere 1e varie case.
Cia non ostante ci risulta che molte case trovansi an-
cora oberate eli elebiti. P er unire sempre pili i Direttori
ai proprii I spettori eel anch e affinche questi siano piLl
a1 corrente elella conelizione finanziaria eli quelli, el' ora
avanti i1 Capito10 Superiore non elara piLl sussielii
aile case partico1ari, bensi aile I spettorie; non ricevera
p era domande e non rimettera soccorsi se non p el tra-
mite eleg1'Ispettori. Che se ta1volta in casi di urgenza
rimettera qualche sussiclio ad individuopartico1are,
10, noted. a conto elell'Ispettoria a cui appartiene.
Pertanto l'Ispettore vigi1i molto sulla amministra-
zione tempor-a1e. Date norme pratiche ai direttori ed
ai prefetti per 1iberarsi elai debiti, su1 modo e t empo di
fare 1e provviste, esortandoli a rivo1gersi di preferenza
ai magazzini e librerie sa1esiane.
Cercate di ispirar 10ro sentimenti di frat erna carita
sia per sostenere i noviziati e studentati coila quota
10ro fissata, sia col pagare puntua1mente i debiti che
avessero coi medesimi magazzini e 1ibrerie, secondo 1e
nonne indicate nelle Deliberazioni Capito1ari.
Badate che si seguano nella tenuta dei registri d'am-
ministrazione 1e nonne prescritte da1 manuale dei pre-
fetti, e non s'introduca alcuna ilovita senza i1 permesso
del Prefetto genera1e. Conviene pur moderare in certi
nuovi elirettori 1a smania eli rifonne non solo morali,
Lett e 1··.~ d£ D. RUG.
20

32.2 Page 312

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- 306-
ma anche m ateriali, inculcando che non pensino ad in-
traprendere lavori murarii .prima di aver passato due
anni nella casa loro destillata e non mai darvi mana
senza un vero bisogno e senza aver ottenuto per iscritto
il debito permesso. Voi stessi, 0 cari I spettori, elate
l'esempio con evitare la fretta di innovazioni, di mo-
dificazioni ai fabblicati ed ai locali, specie quando tali
modificazioni non si potessero eseguire senza spese.
e 11 nostro buon Padre D . Bosco ci in segnava che
una grande risorsa per Ie nostre case i1 poter passar gli
anni sen za bisogno del muratore, e ch e quando occorre
fabbrica re case, si p u o fare un piano generale di cio
che si vuol fare; ma poi eseguire solo la parte neces-
saria, riserbandosi a fabbricare il resto a misura che si
manifesta il bisogno e si trovano i mezzi, evitando pero
sempre Ie spese di lusso e 10 spreco dei locali.
Raccomandate di evitare Ie spese superfiue nei v iaggi,
nei teatrini, nelle passeggiate straordinarie, nei pranzi,
nel provvedere macchine non necessarie come per fo-
tografia e simili . Che se si tratta di macchine pei labo-
ratorii, eli qualche valore, s'intendano sempre prima
con voi, i quali conoscendo che per simili contratti e
incaricato specialmente l'Economo GeneraIe, a norma
dell'art. 8I delle Delib . Capitolari, avrete cura di con-
sultarlo per aver norma e guida.
In qualche casa si ebbe a deplorare qualche furto
di danaro, forse per poca attenzione nel custodirlo in
casse sicure: converra che voi assicuriate Ie somme ch e
vi saranno consegnate e che facciate pur attenzione
che altrettanto facciano i vostri direttori. Cio posta v i
esorto a raccogliere i risparmii eli ciascuna delle vostre
case a norma dell'art. I45 delle Deliberazioni Capito-
lari, facendo comprendere che questa e parte del vo-
stro dovere per aiutare Ie case bisog11.0se. Non siate
troppo esigenti, ma in pari tempo non abbiat e paura di

32.3 Page 313

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- 307 -
farvi dire quanto ciascun Direttore ha di valori dispo-
nibili ed invitare a consegnarvi cia che loro non e ne-
cessario per arrivare fino al termine del trimestre in
corso . Voi poi abbiate cura di conservare per Ie vostre
spese ispettoriali solo il necessario, distribuendo il resto
aile case che ne abbisognano. Oltre gli aiuti aile case
bisognose, debbo ricordarvi che spetta pure a voi il
porgere soccorso ai genitori dei confrate1li da voi dip en-
denti, che mancano dei mezzi di sussistenza. Prima pera
di ammettere qualcuno a tali su ssidii, assumet e Ie ne-
cessarie informazioni per assicurarvi che siavi vero bi-
sogno.
Or conchiudendo la mia omai lunga lettera vi dira
ancor una volta: T enete sempre fenno che la base pili
solida, per ottenere buon risultato nelle nostre case dai
c1irettori, dai confratelli e dai nostri giovani, st a n el
promuovere la pieta e la moralita. Inculcate pertanto,
vi dira con San Paolo, opportune, impo1'tume, quelle
cose che tendono a questo fine; se occorre, vi dira an-
cora per compire il testo di San Paolo: argue, obsecra,
inc11epa in omni patientia et doctl'ina; ma non cessate
finche siat e assicurati che Ie case a voi affidate cammi-
nano bene, e siate persuasi che non camminano bene,
avessero pure la pill bella apparenza, se n on regna in
esse grande pieta e moialita.
Con questa esortazione pongo termine al mio-'dire,
ed augurandovi la pace ed il gaudio, che Gesll ve~ne a .
portare agli uomini eli buona volonta, goelo professarmi
Vostro afImo i'n C. e M.
Sac . MICH ELE RUA .

32.4 Page 314

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- 308 -
Udienza del S. Padre Pio X
Capitolo generale X.
N. 26.
Torino, Epifan ia 1904.
earissimi Figli in ei. e.,
In questo momento in cui mi accingo a scriven-i. 0
miei buoni Figliuoli, il euore mi gode grandemente
poiche ho da comunicarvi akune buone notizie, che
saranno pur causa a voi di rallegrarvi nel Signore.
Gia .sapete che in Novembre SCOl'SO fui aRoma.
Quivi ebbi la grande fortuna di poter avvicinare il Santo
Padre Pio X. Posso assicnrarvi, che trovai in lui, non
solo un Padre sommament e benevolo; rna, sarei per
dire un amico ed un protettore delle opere salesiane.
Egli m'accolse con la pill squisita bonta, eel avendomi
ricevuto nelle ore antimeridiane con varii altri Diret-
tori, non potendosi aHora comoelamente trattare di
af£ari particolari, ebbe l'insigne degnazione d'invitarmi
8 tornare nuovamente in Vaticano nel pomeriggio, ed
in questa seconda udienza m'intrattenne ela solo per
circa tre quarti d'ora, dimostrand!)mi u n' ineffabile
bonta e confielenza : v olle essere informato delle opere
nostre, e concesse quanto si domand6. Imparti poi una
specialissima Benedizione a tutti i membri elella nostra
Pia Societa, aUe Suore di :jYIaria Ausiliatrice, ai nostri
Alunni ed ai Cooperatori Salesiani e nel separarmi rac-
comand6 caldamente di pregare e far prega re per lui.
Eel io intendo, nel comunicare a voi questa Beneeli·

32.5 Page 315

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- 30 9 -
zione del S. Padre, incaricarvi eli fame paro1a espressa
ai Confrate1li e ai giovani; di far 10ro rilevare l'insigne
benevo1enza del Sommo Pontefice, e ~li raccomandare a
tutti preghiere speciali pel Vicario di Gesll Cristo. Anzi
vi prego che, avendo occasione di vedere qualche Coo-
peratore Salesiano, 0 andando appositamente a tro-
vare i pill insigni, partecipiate 10ro questo grande fa-
vore di chi in terra tiene Ie veci eli Gesll Cristo, aggiun-
gendo che io vi ho espressamente incaricati di portar
loro, coi miei ossequi, questa augusta benedizione.
Non fa d'uopo che io vi dica come mi sia dipartito dal
S. Padre immensamente consolato per Ie due inelimen-
ticabili udienze che ebbe l'alta degnazione di accor-
danni. Oh! si, uniamoci tutti a ringraziare di cuore il
Signore eli aver disposto che al sommo nostro Benefat-
tore Pio IX, che approva Ie nostre Costituzioni e fu i1
sostegno e consigliere di Don Bosco; al grande e sa-
pientissimo Leone XIII, che ci affida l'erezione della
Chiesa del Sacro Cuore di GesLl nel centro della cristia-
nita, che concesse i Privilegi e decreta l'Incoronazione
dell'Immagine della Madre nostra Ausiliatrice in Val-
docco, succedesse, per divina Misericordia, un altro
Sommo Pontefice, che non ci ama meno, ne menD cerca
eli beneficarci.
Uno elei motivi che mi fecero trattenere aRoma
un tempo notevole fu il bisogno che sentiva di
preparare, gia alla lontana, tutto quello che potesse
contribuire al buon esito delnostro Capitolo Generale;
ed a questo fine presi informazioni, domandai consigli
e mi procurai dalle Autorita competenti, Ie opportune
facolta.
Fra Ie altre cose volli chiarirmi intorno ad un dub-
bio · che si sarebbe potuto su questo proposito solIe-
vare. Ricorderete come nella mia circolare del 19 Marzo
1902, dandovi notizia delI'erezione canonica delle Ispet-

32.6 Page 316

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- 3IO -
torie e dei Noviziati, vi comunicavo pure la risposta
data il 20 gennaio di detto anna dalla Sacra Congrega-
zione dei Vescovi e R egolari ai quesiti formulati nel-
l'ultimo Capitolo riguardanti la Costituzione dei nostri
Capitoli Generali, e da me presentati solo nella'loro
sostanza, giusta il consiglio di esperto consultore. Sic-
come pero pareva nascere il dubbio in qualcuno che
non si fosse eseguita esattamente la eleliberazione del
Capitolo Generale, credetti opportuno ripresentare i
tre quesiti tali quali furono votati dall'Assemblea e ne
ebbi il seguente rescritto: « Vigore speciali1-tm faculta-
tum a Sanct.mo Dom.no Nost1'O concessarum, Sacra Con-
g11egatio Emin.1'um ac Rev.rum S. R. E. Cardinalium
negotiis ac consultationibus Episcoporum et Regularium
praeposita, enunciatum rescriptum, editum die 20 Ja-
nuarii I902, praemissis non obstantibus, ratwm habet
et confirmat. Romae, 28 Novemb11is I903 - D. Card.
Ferrata Praef. ».
Percio a regolare il prossimo Capitolo Generale,
oltre Ie nostre Costituzioni e Deliberazioni, ci serviranno
eli norma Ie elisposizioni contenute negli accennati Re-
scritti e nel eliritto comune. Per maggior comoelita
eli ciascuno vi unisco a parte insieme raelunate in pic-
colo fascicolo Ie informazioni e norme relative al pros-
simo Capitolo Generale. Dovra essere premura di cia-
scun Confratello e specialmente elegli Ispettori e Di-
rettori procurarne }'esatta osservanza. Intanto fin
d' ora vi esorto ad implorare con fervorose preghiere
i lumi e Ie grazie del Signore per la felice riuscita
del medesimo. Mettiamo questa impresa sotto la
protezione di Maria Ausiliatrice Immacolata, e
oltre Ie orazioni che all'uopo ciascuno fara 111
particolare, si aggiunga, dopo hi. Iettura spirituale
quotidiana, Ia recita in comune di una Salve. Regina,
colle invocazioni « Maria Auxilium Christianorum,

32.7 Page 317

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- 3II -
ora pro nobis; Regina sine labe originali concepta, ora
pro nobis ».
Altra notizia pur consolante mi rimane a darvi,
ed e che la stessa S. S. Pio X, con Rescritto della S.
Congregazione dei Riti in data 7 Settembre I903 de-
gnavasi innalzarc a rito doppio di seconda c1asse Ie
due feste Patronali di S. Francesco di Sales e di Maria
Au iliatrice per tutta 1a Societa Salesiana e Congrega-
zione delle Figlie di Maria Ausiliartice, con l'aggiunta
dell'Ottava a quella di S. Francesco di Sales, osser-
vando Ie Rubriche. Anche di questo insigne favore (di
cui, ben inteso, potranno valersi fin dal prossimo San
Francesco tutte Ie Case a cui arrivera a tempo questa
lettem) rendiamo grazie a Dio.
licco, miei buoni Figli in G. C., quanto, ritornato
da Roma, sento il bisogno di comunicarvi. II mio cuore
ripieno di santa letizia e di gioconde speranze vi in-
vita a rallegrarvi meco nel Signore . Lo spirito delnostro
incomparabile Padre D. Bosco, continui ad aleggiarE.'
su di noi. Le norme da lui dateci, insieme colle delibera-
zioni dei Capito1i precedenti, ci siano di guida e COS!
questo decimo Capitolo Generale potra. avere un'im-
portanza eccezionale pel prospero avvenire elella no-
stra Pia Societa; in esso si promuovera sempre pili
l'opera che fu l'oggetto continuo delnostro Fondatore,
vale a dire 1a nostra santificazione onde sempre meglio
estenelere i1 regno di Gestl Cristo.
L'effusione eli cuore con cui il S. Padre c'impartiva
1a sua Apostolica Beneelizione, 1a ferma fielucia che Don
Bosco, come mi diceva 10 stesso Pontefice Pio X, con-
tinui da] Cie10 ad assistere qual Angelo tutelare la sua
Congregazione ed i1 compiersi quest'atto di tanta im-
portanza nell' anno giubilare della Vergine Immaco-
lata, che fu mai sempre l'iniziatrice e sostenitrice delle
nostre opere, ci devono essere arra siClua della divina

32.8 Page 318

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- 3I 2 -
protezione. Animati di viva riconoscenza e buona vo-
pei ' lonta facciamo tutti quello che da noi dip ende
buona riuscita.
Credetemi sempre qu ale mi professo
Vostro A(j.mo ~n G. e M.
Sac. MICHELE R UA .
Sac . G10V. BATT. LEMOYNE, Segretario .
PS . - Ricev uta la presente, ogni Direttore ne dia lettura
nell a prima elell e Confere nze me nsili, c he avra Ill ogo . Cosi pure
s i legga no insieme Ie info rm az ioni e nor me co ntenllte ne ll ' unito
opuscoletto , el i c ui s i elistribuira poi cop ia a ciasc un m embro
elei s ingoli Cap ito li.

32.9 Page 319

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- 3I 3 -
Festeggiamenti per l'Immacolata
nel cinquantesimo della proclamazione del dogma.
N . 27.
Torino, 17 l11 agg io 1904.
(1° a nni versa ri o della ill coro naz ione d i Ma ri a A us iliat ri ce) .
Carissim i F ig(i in ~. C.,
Vi sara noto con qual ardore e con qual entusiasmo
Papa Leone X III eli s. m. abbia caldeggiato solenni
e splendide onoranze per festeggiare il Cinquantesimo
dalla proc1amazione del dogma dell'Immacolata Con-
cezione di Maria SS.ma che caclra 1'8 Dicembre p. v.
Questo ardore, questo entusiasmo si trasfuse, anche
accresciuto, nel regnante Pontefice Pio X , di cui uno
elei primi atti fu appunto quello di approvare, incorag-
giare e largamente- propagare quanto aveva fatto a
questo riguardo il suo illustre Predecessore. Desideroso
che ancor noi Salesiani, non solo come cattolici ma
eziandio come figli di D. Bosco, prendiamo parte a
questa mondiale dimostrazione eli fede e di amore, che
si sta preparanelo, aelerendo con cuor riconoscente al-
l'invito che ci venne rivolto con Wla circolare del 6
Ap rile u. s. dal benemerito Comitato centrale istituito
a tal uopo in Roma e uniformandomi ai desideri, da
esso Comitato espressi, raccomando che:
1 ° si rilegga attentamente e si faccia largamente
conoscere il programma genell ale de' detti festeggia-
menti, che fu pubblicat o nel nostro Bollettino di Ot-
tobre u . s. nelle sue rispettive lingue, come pure il pro-
gramma particolare dell'Esposizione Maliana interna-
zionale, che troveret e n el Bollettino di Giugno;

32.10 Page 320

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2 0 s'inviino a1 nostro Procuratore Genera1e si-
gnor D. Marenco queUe opere 0 pubh1icazioni, quei 1a-
vori 1etterari, queUe monografie, relazioni, ecc., di
Confratelli 0 di Cooperatori Sa1esiani, riguardanti
Maria SS. che possano giovare alla formazione della
progettata Biblioteca l1.fariana acl illustrazione ed a com-
pimento del Congresso l1.fariano monclial~ che nel Di-
cembre p. v. si terra aRoma ecl i1 cui programma po-
trete, chieclendo, aver dal precletto nostro signor Pro-
curatore Generale, i1 quale' pensera a rimettere al Co-
mitato Ie dette opere, pubblicazioni ecc., ed a spedire
i programmi che gli fossero domandati;
30 -all0 stesso signor D. Marenco si mandino cla
trasmettere al Comitato quelle ofierte, che incliviclual-
mente 0 collettivam ente si creclesse di fare, in confor-·
mita clell'art. 5 del Programma;
4 0 ogni nostra Casa, ciascnna secondo Ie proprie
forze, prepari per quell' epoca festeggiamenti in confor-
mita del Programma generale sopra citato, e, clove si
puo, una bella Accademia musico-letteraria a comme-
morazione del glorioso Cinquantenario. Come poi i1
Comitato centrale di Roma desiclera di sapere fin d'ora
/
come e quanto s'intenda eli fare dalle singole COllgre-
gazioni eel Istituzioni a questo scopo per Ie opportune
pubblicazioni nel periodico L'Immacolata, COS! invito
gl' Ispettori a farmi sapere, con qualche premura, in
foglietto separato, quanto si pensa cli fare a norma del
Programma generale suddetto nelle singole Case delle
loro Ispettorie, cla partecipare al prelodato Comitato.
Miei cari figli, il nostro buon Padre D. Bosco inizio
l'opera sua nel giomo dell'Immacolata, della clata di
essa festa volle improntati i pili grandi fatti e Ie prin-
cipali elisposizioni riguardanti la nostra Pia Societa,
all'Immacolata amo intitotolare parecchie nostre Case,
la festa dell'Immacolata fu semple tra noi la prima

33 Pages 321-330

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33.1 Page 321

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~ 31 5 -
fra Ie feste· di Maria Santissima fino all'erezione del
tempio a Lei deelicato sotto it titolo eli Ausiliatrice. Or-
bene, procuriamo eli imitare il suo affetto, it suo zelo,
la sua elivozione verso la nostra SS. Mache col fare a nche
noi, anche a costo eli difficolta e sacrifizi (il bene non
si fa senza difficolta e sacrifizi) , tu.tto quello che pos-
siamo ael onore eli Essa in questa felice circostanza.
Ne avremo beneelizioni e vantaggi per noi in partico-
lare, per Ie nostre Case, per la nostra P ia Societa.
Aff.mo in G. e M.
Sac. MICHELE R UA.
PS. - Quanto e d e tto in qu esta circolare , va pure inel iriz-
zato a ile Suore di Maria Ausi liatrice eel a i nos tri Cooperato ri eel
a Il e nost re Coope rat ri c i che vorra nn o senza el ll bb io concorrere
a q uesta g ranel e Illan ifestazio ne eli fecle e di amo re .

33.2 Page 322

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I1 Capitolo Generale X.
La pia unione dei Cooperatori Salesiani.
N.28.
Torino, I9 febbraio, Dom e n. eli Settuagesima, I905 .
Figli carissimi in ei. e."
Quando mi viene fra mana il catalogo della nostra
Pia Societa io mi sento commosso, ed una fervida pre-
ghiera mi spunta sul labbro. Coll'enumerare tutti gli
Istituti Salesiani il Catalogo mi da la prova pill evi-
dente che la nostra Conglegazione e opera di Dio,
ch'Egli, non ostante la nostra pochezza, si degna ser-
virsi di noi come strumenti per. salvare molte anime.
Svolgendo quelle pagine io vedo avverate Ie predizioni
di D. Bosco, e pili viva si fa in me la speranza, che nel
giudizio che pronunziera la Chiesa sulla santita del no-
stro Fondatore, non sara argomento di poco peso il ra-
pido propagarsi della sua religiosa famiglia. Quella
stE'ssa lunga filza di nomi, che va sotto i1 titolo di E lenco
Generale, parla al mio cuore con particolare eloquenza.
Che dolce conforto per me il pensare; che alcune mi-
gliaia di confratelli, sebbene separati da sterminate di-
stanze, appartenenti a liazioni differenti, parlanti di-
verse lingu e, pure vivono strettamente uniti col vin~
colo della carita, lavorano ad uno stesso scopo, ed Vb-
bidiscono ai medesimi 8uperiori! Rifiettendo su tali cose
io sciolgo un inno di lode e di ringraziamento a Ma-
ria 88. Ausiliatrice, a cui e dovuto tutto quanto noi
siamo ed operiamo, e nel tempo stesso l'animo mio si

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- 317 -
eleva alle piudolci speranzE' per l'avvenire della nostra
Pia Societa. E certamente queste speranze non andranno
deluse, se, come confido, farete buon'accoglienza a
queUe esortazioni che vi veniamo facendo sia in queste
annuali circolari, sia nelle lettere mensili .
1 0 Cominciero coll' accennarvi di vola il Capitolo
Generale X che ebbe principio il 23 Agosto e termino
la sera del 13 Settembre dell' anna 1904 teste decorso .
Questa solenne assemblea fu indetta sei mesi prima,
e fu convocata osservando scrupolosam ente tutte Ie
nonne che la Chiesa sapientement e ha tracciato alle
Comunita Religiose. Furono presenti tutto il Capitolo
Superiore, il Grocuratore Generale, tutti gli I spettori
ed un Delegato eletto dai confratelli n ei Capitoli Ispet-
toriali. Furono assenti solamente gli Ispettori del-
1'Equatore e di S . Salvador in America, legittimament e
impediti. Appena compiuta l' elezione dei membri del
Capitolo Superiore, che io mi diedi p remura di n oti-
ficarvi durante 10 st esso Capitolo Gen erale, si mise
m ana con lena ai lavori secondo gli schemi preventiva-
mente preparati e studiati. La durata del Capitolo Ge-
nerale basterebbe da se sola a darvi una giusta ide~
della moltitudine eli questioni che si dovevano trattare
e dell'impegno con cui tutti i membri del Capitolo com-
pirono il loro m andato; ma di tutti i particolari argo-
menti sarete informati, quando vi sara dato di leggere Ie
deliberazioni del Capitolo Generale X. M' e dolce con-
forto poter affermare che una calma imperturbata, una
carita verament e frat erna ed un' esemplare accondi-
scendenza in caso di pareri diversi furono Ie note ca-
ratteristiche di qnest'ultimo Capitolo Generale, onde uno
dei membri pitl anziani ebbe a scrivenni che t ali adu-
nanze erano st ate verament e scuola di sapienza, di
umilta e di carita.
Accrebbe solennita alle nostre riunioni l' assistenza

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- 318 -
di lVIgr. Giovanni Cagliero Arcivescovo titolare eli Se-
baste, di lVIgr. Giacomo Costamagna, Vescovo titolare
eli Colonia e eli lVIgr. Giuseppe Fagnano Prefetto Apo-
stolico della Terra del F uoco. Questi intrepieli lVIissio-
narii e veterani elella famiglia Salesiana c'istruirono
colla loro sapiente parola, ci edificarono coll'esempio
elelle loro virtu, e ei fecero sempre piu apprezzare la
grazia eli essere figli eli D. Bosco.
11 Capitolo Generale erasi raelunato, come sapete,
in Valsalice presso la tomba del nostro venerato Padre
e lVIaestro. Era uno spettacolo commovente il veelere
tutti i membri di questo importante Congresso nei mo-
menti liberi ela altra occupazione, accorrere presso la
tomba che racchiude Ie spoglie mortali eli D. Bosco, fer-
marsi lungamente a pregare, e con tal contegno da
farei credere che a quella fonte essi anelassero ad attin-
gere il vero spirito Salesiano eel i lumi necessari per la
soluzione degli ardui problemi che erano loro proposti.
Non diro troppo affennanelo che noi si viveva in comu-
nicazione continua col nostro do1cissimo Padre. Qual
meraviglia percio se a molti anzi eliro meg1io, a tutti .
fosse nata in fondo alla mente la curiosita eli sapere
in quale stato si trovasse, elietro quel freelelo manno,
la sua salma ? Ne m ancarono di quelli che in tutta con-
fidenza palesarono questo loro p io desielerio, sebben e
non risplendesse raggio eli speranza eli veelerlo sodeli-
sfatto. lVIa v'era chi ci pensava e ci provvedeva. Su-
perate non poche, ne leggere elifficolta, una sera in suI
finire dell'adunanza, col cuore ripieno eli gioia, potei an-
n unziare che il giorno 3 Settembre, tutti i lVIembri elel
Capitolo Generale avrebbero contemplato a loro agio
Ie spoglie mortali di Don Bosco. Infatti il feretro venne
trasportato nel gran salone al pian terreno del nuovo
fabb ricato. Quivi elopo essersi celebrate molte messe
in suffragio dell'anima sua benedetta verso Ie 9 Yz venne

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- 31 9 -
scoperta la bara, e gli occhi di oltre duecento persone
si affissarono n ella sahna del nostro buon Padre, ch
p er circa I7 anni non avevano piu visto . Fu trovato
assai b en conservato; era intatta la p elle e la carnagione
del volta e delle mani. E rano pero scomparsi quegli
occhi che t ante volte ci avevano mirato con ineffa-
bile bonta, e stava pure alquanto aperta la bocca per
l'abbassamento della mandibola inferiore; del resto la
figura di D. Bosco conservava ancora quasi tutti i li-
neamenti di quella fotografia che era stata presa il
giorno della sua morte. Ci rallegrammo senza dubbio
- per averlo trovato in tale stato, ma ad un tempo stesso
ci affiisse non poco il vedere che la morte passando
aveva pur lasciat e traccie profonde in quelle venerat e
sembianze.
S. E. il Cardinal Agostino Richelmy, Arcivescovo
nostro ven .mo volle trovarsi presente allo scoprimento
della tomba assistito da due Rev.mi Canonici della
Metropolitana, i quali avevano fatto parte del tribu-
nale ecdesiastico, incaricato del processo di Don Bosco.
L'autorita municipale di Torino era rappresentata dal
Dott. Cav. Bestenti antico alunno dell'Oratorio.
E qui pare opportuno far notare che questo scopri-
mento, sebbene accompagnato da t utte queste ed altre
formalita che ommetto, non ha nulla che fare colla ri-
cognizione ch e suol ordinare la S. Sede quando si tratta
di procedere an a beatificazione di un servo di Dio. Pre-
ghiamo, e sforziamoci di imitare Ie virtu del nostro Fon-
datore, e cosl m eriteremo che questa ricognizione non
sia lontana, e che la Chiesa ponga presto sugli altari
il nostro dolcissimo Padre.
Ne e da passar sotto silen zio la visita che poscia
S. E. il Cardinal Richelmy si degn o di fa re al Capitolo
Generale . Egli ci rivolse alcurie parole che ci svelatono
una volta di pili. quanto ami ed appr ezzi la nostra umile

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- 320-
Congregazione. Le sue parole sono tanto belle e COS!
ricche di salutari ' pensieri .che io credo fare opera a voi
tutti utile e dilettevole riproducendole nella loro inte-
grita.
AccoIto nella sala delle riunioni colle pill. vive di-
mostrazioni di rispetto e di gioia, COS! prese a dire:
« Dopo la visita al Padre e opporttma una visita
ai figli: sulla tomba di D. Bosco, vicini alIa sua salma
venerata, noi abbiamo ricordato i primordii dell'Opera
Salesiana; passarono per la nostra mente Ie fatiche di
D. Bosco e i frutti da lui riportati. Nello stesso tempo
siamo saliti col pensiero in alto : se qui in terra abbiamo
la sua salma, in luogo migliore e l'anima. Tuttavia obe-
dienti alIa voce della Chiesa, abbiamo pregato la requie
che v uole invocata sopra il defunto fino ache Essa non
abbia autorevolmente dato la sua sentenza.
« Venendo poi in questo luogo dov'e raccolto i1
fiore dei figli di un tanto Padre, provo un doppio bisogno
nel cuore. Sento anzitutto per l'affetto vivissimo che .
mi lega alIa Pia Societa e per Ie nuove prove datemi
teste, il dovere di porgere Ie pill. sentite e cordiali azioni
di grazie a coloro specialmente che dalla lontana Ame-
rica mi hanno ricordato , ed ai figli di Milano , che men-
tre stanno innalzando un tempio ai grande Vescovo
d'Ippona, hanno voluto ricordare colui che ne porta
indegnamente il nome. Ma al disopra eli questo senti-
mento v'ha dentro eli me un altro pensiero, alto, nobi-
lissimo e sublime. 10 qui veggo non solo i fig1i eli Don
Bosco, rna i benedetti che hanno con loro i1 Signore.
In qualche guisa anch'io, come gia l'Arcange10 alIa Ver-
gine rivo1se i1 sa1uto Domimts tecum, posso dire a voi:
Dominus vobiscum! I1 Signore e con voi, perche dove
sono due 0 pili congregati in suo nome, ivi trovasi
il Signore. E poi non solo nel nome del Signore, rna
in qualche modo siete congregati sotto l'inspirazione

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- 32I-
divina per trattare gl'interessi di N. Signore. Sento
percio il bisogno d'inchinarmi dinanzi alla veneranda
maesta della Congregazione, e dinanzi a questo Spirito
santificatore che aleggia in questo consesso, e quasi non
ho il coraggio di alzare la mana e benedire. S1, pensando
aHa missione che la Provvidenza volle affidare a voi, in
questa momento mi sento costretto ad inchinanni a voi,
anziche benedirvi. Ma dacche vedo davanti a me la
mite e soave figura del Papa, del Vicario di G. Cristo,
penso all'amore che egli ha per tutti, specialmente pei
figli eli D. Bosco, e mi faccio interprete dei suoi senti-
menti e, dimenticando la mia pochezza, oso alzare 10
sguarclo al Cielo e la mana a benedire.
« Aggiungelo un consiglio, non perche abbia bisogno
di consiglio questa eletta adunanza, in cui rifulge la
saggezza e la pieta, ma perche la Provvidenza ha di-
sposto che io assistessi ad un'altra assemblea, pili so-
lenne assai, in cui ho potuto ammirare l'opera della di-
vina Provvidenza.
« Da quel venerando consesso traggo iJ consiglio che
vi lascio come ricordo. Ad ottenere Ie divine · benedi-
zioni ed il bene delle anime dobbiamo uscire di r).oi e ri-
mettere la causa nelle mani della Provvidenza: quando
nessuno pensava al Carel. Sarto 10 Spirito Santo aleg-
giava sopra di lui. Cerco l'umile Patriarca di Venezia
eli sottrarsi al gran peso, rna non est consilium contra
Domi11um, e venne eletto Pio X . Lascio questa consiglio
alla Pia Societa Salesiana eel al suo Capitolo Generale:
Regni in tutti 10 spirito di orazione, di mortificazione
e di umilta per cercare' unicamente Ie anime e meritarvi
copiose Ie benedizioni della Spirito Santo che aleggia
sopra eli voi. » Cio eletto, ci beneelisse.
Non occorre aggiungere che una parola COSt clensa
eli santi pensieri, accompagnata eli singolare unzione
torno el'immenso conforto a tutti eel un eccitamento
L ettere di D . Rua .
21

33.8 Page 328

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- 322 -
efficacissimo per fare tutto quel bene che D. Bosco si
propose nel fondare la nostra Congregazione, e la Chiesa
n ell'approvada.
Intanto erano gia trascorsi quasi venti giorni dac-
. che d eravamo cola raccolti e gli Ispettori erano aspet-
tati con impazienza negli Istituti di loro dipendenza,
specialmente per gli esercizi spirituali; tuttavia i
Membri del Capitolo rimasero a Valsalice fino aHa sera
dei 13 Settembre, in cui si cantO un solenne Te Deum.
I1 giorno seguente ciascheduno, non senza pena, pren-
deva congedo da D. Bosco, e partiva per la sua desti-
nazione, ben persuaso che sara immenso i1 bene che
proverra a tutta la nostra Pia Societa dall'ultimo Ca-
pitolo Generale.
Mi preme che fin d'ora sappiate essersi divise in
due categorie Ie deliberazioni prese nel Capitolo Ge-
nerale; la prima abbraccia i COS! detti articoli organici,
i quali, quando avranno ottenuto 1'approvazione della
S. Sede, saranno come altrettanti articoli delle nostre
Costituzioni, di cui sono il complemento 0 l'autentica
interpretazione; l' altra comprende Ie deliberazioni aventi
carattere direttivo 0 disciplinare, ossia quanto 1'espe-
rienza eli trent'anni ha suggerito per conservare fra eli noi
10 spirito elel Fonelatore. Tutto fu gia preparato, e pre-
sentato alla S. Congregazione elei VV. e RR. per otte-
nere 1'approvazione, dopo la quale verra fatto cono-
scere a tutti i confratelli.
S. Paolo scrisse ai Filippesi queste memorabili pa-
role: implete gaudium meum, ut idem sapiatis, eamdem
charitatem habentes, unanimes, idipsum · sentientes, ren-
elete compiuto i1 mio gaudio, con esser concoreli, con
avere la stessa carita, una sola anima, un solo senti-
mento. (Filip. 2, 2). Io faccio mie Ie parole di S. P aolo;
vi rivolgo la meelesima tenerissima esortazione. La mia
gioia sara compita se voi accoglierete con buona elispo-

33.9 Page 329

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- 323-
S1ZlOne Ie dE'liberazioni prese dal Capitolo Generale X.
Esse pili che ogni altra cosa gioveranno a procurare alla
nostra Pia Societa cia che forma l' essenza d' ogni ben
governata Congregazione religiosa, cioe l'unione degli
affetti, l'unione dei giudizi l'unione delle volonta. La
pratica di queste de1iberazioni ci rendera pill solleciti
della nostra perfezione, e fara S1 che pili conso1anti siano
i frutti della nostra missione in favore della gioventtl.
Voglia Maria SS. Ausiliatrice concedere a tutti i miei
carissimi figli una sottomissione semplice, umi1e ed in-
tiera a quanta si e stabilito nell' ultimo Capitolo Gene-
ra1e.
2 0 Con ragione fll considerato qua1e un gran pro-
gresso nella nostra Pia Societa 1'aver istituite Ie Ispet-
torie, che la santa Sede ha canonicamente approvate.
:E immenso i1 bene che si spera da1 trovarsi raggrup-
pati insieme gl'Istituti d'una stessa regione, e dall' es-
sere i medesimi posti sotto 1a speciale sorveglianza di
un Supeliore che rappresenta i1 Rettor Maggiore. Ben
persuasi dell'importanza di questa divisione, i Membri
del Capitolo Generale X fecero uno studio partico1are
dei doveri degli Ispettori e delle re1azioni che debbono
esistere fra 10ro e Ie Case che ne dipendono. Ne risultO.
un breve Regolamento che mi sono affrettato di spe-
dire a ciascuna Casa, anche prima di aven1e ottenuta
' 1'approvazione dalla S. Sede, affinche serva per ora
come guida, riser"vaneloci ad introdurvi in seguito queUe
moelificazioni che la S. Seele giudicasse opportune. P E:r-
tanto converra che in generale i Direttori facciano ri-
corso agli Ispettori ogni volta che abbisognassero eli per-
sona1e, di qualche soccorso pecuniario partico1are, 0 in-
contrassero difficolta colle autorita ecc1esiastiche 0 civili.
Non dubito che ·gli Ispettori si elaranno 1a massima
premura eli venir in aiuto ai 10ro elipendel1ti, e se ta-
lora non 10 potessero fare, assicureranno almena i 10ro

33.10 Page 330

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- 32 4 -
Direttori che faranno istanze presso il Capitolo Supe-
riore per ottenere cia che essi medesimi non possono
dare. Agli Ispettori parimente si chiederanno quelle li-
cenze che i singoli confratelli crederanno di dover ' do-
mandare. Faccio i voti pili ardenti perche per parte
degli Ispettori vi sia ogni impegno eli praticare quella
dolcezza ed affabilita di cui D. Bosco ci fu maestro, e per
parte loro i confratelli si avvezzino a ravvisare nei Su-
periori la persona eli Gesli Cristo; per tal modo si sta-
biliranno tra superiori e dipendenti quelle intime e cor-
diali relazioni, che assicurano il buon governo della
Congregazione e la pace di ciascwl socio.
Fra gli altri vantaggi, m'aspetto pure dalla Vlgl-
lanza degli Ispettori che si impedisca 10 spreco di quei
mezzi che la Provvielenza ci manda a sostegno delle
nostre opere. Si adoprino essi energicamente per im-
pedire chiunque eli fare spese superiori alle proprie forze
affine di evitare che si facciano debiti. Ora che il Ca-
pitolo Superiore si trova gia sovente nella necessita
di mutare di casa Direttori e Prefetti, si ebbe a consta-
tare quanto per regola generale torni penoso a chi suc-
cede, il dover pagare debiti, non fatti ela se stesso. Non
posso tuttavia fare a meno di raccomandare che per
ispirito di solidarieta si stueli di pagare tali debiti se11Za
troppo parlarne, eccetto coi Superiori maggiOli, e cia
per non menomare la reputazione della nostra Pia So-
cieta e di quei confratelli che forse si trovarono in ecce-
ziona1i circostanze e bisogni.
30 Passo ora a darvi una buona notizia. Fin da
quando il Capitolo Superiore decise eli dare in Roma
una sede separata alIa Procura Generale, si elesiderava
di trovare all'uopo un'abitazione in prossimita degli
Uffici Ecclesiastici, che avesse annessa una Chiesa pub-
b1ica per l'esercizio del sacro ministero. La cosa in-
vero non tornava tanto facile nelle presenti condizioni

34 Pages 331-340

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34.1 Page 331

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- 32 5 -
di quella citta; rna la Provvidenza cbe veglia ognora
sulla nostra Pia Societa intervenne in modo singolare.
Ne1 Luglio scorso un Prelato romano, nostro bUOll amico,
ci avvertl che era rimasta libera la Chiesa di S. Giovanni
della Pigna con la casa annessa, e ci invitava a farne ri-
chiesta al Vicariato. Subito s'iniziarono Ie pratiche, seb-
bene si temesse dovessero riuscire inutili. Al contrario
esse sortirono pronto effet~o. Di fatto S. E. il Cardinal
Vicario, d'intelIigenza col S. Padre ne fece regolare ces-
sione in perpetuo alIa nostra Pia Societa nel successivo
Ottobre e nella pili ampia forma. La Chiesa va fornita
di tutti gli arredi sacri, e la casa posta in Vicolo della
Minerva, 51, benche non vasta, e sufficiente alIo scopo.
Questo fatto e provvidenziale. L'anno 1870 il Santo
Padre Pio IX di propria iniziativa come si rkava da
documenti che si conservano tutt'ora, prometteva ed
assegnava verbalmente a D. Bosco la Chiesa di San
Giovanni della Pigna, perche vi stabilisse la Procura
de111a Congregazione allora nascente, ed avesse egli
stesso un'abitaziQne propria pel tempo che doveva an-
dare in quelIa citta. La benigna disposizione di Pio IX
di santa memoria, venne sospesa per gli avvenimenti
politici eli quell'auno, rna cosa mirabile! ora, 34 anni
elopo, sotto un Pontefice che porta il medesimo nome
ed ama di eguale affetto la nostra umile Societa, ebbe il
suo pieno effetto.
4 0 Sarebbe omai tempo che io ponessi fine a que-
sta mia lettera; rna mi resta ancora cosa da scrivervi
riguardo all' associazione dei Cooperatori Salesiani. Voi
sapete come Don Bosco fin dai primordii del suo Apo-
stolato, oltremodo grato a quanti gli venivano in aiuto
nel far del bene alIa gioventli, mostrava la sua profonda
riconoscenza col chiedere per loro particolari favori,
che Pio IX sempre concedeva eli buon grado.
Ma l'anno 1876, quando col crescere dei suoi isti-

34.2 Page 332

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- 326-
tuti il nostro buon Padre vide pure aumentarsi il nu-
mero di coloro che egli chiamava i suoi benemeriti Coo-
peratori, penso che la loro cooperazione sarebbe riu-
scita pill efficace e pili costante, se essi fossero raggrup-
pati in modo da formare una Pia Associazione, cano-
nicamente approvata ed arricchita di sante indulgenze.
Questo disegno, che senza dubbio aveva concepito per
divina ispirazione, con quella energia, che superava ogni
ostacolo, D. Bosco riduceva alla pratica, tracciando
quel Regolamento dei Cooperatori Salesiani che noi
possediamo. Nel presentarlo a' suoi figliuoli che quali
uomini di poca fede, dubitavano della riuscita della
nuova impresa, egli diceva con quel tono risoluto che
non ammetteva obbiezione: Ve l'assicuro, l'Associa-
zione dei CooperatOli Salesiani sara. il principale so-
stegno delle opere nostre. Pochi mesi dopo usciva il
primo Numero del Bollettino Salesiano che D. Bosco sta-
bi1iva come organo dell' Associazione.
Le predizioni di D. Bosco si sono avverate. 11 nu-
mero dei Cooperatori Sa1esiani crebb~ in modo prodi-
gioso; ve ne sono in ogni _parte del mondo. 11 Bollet-
tino e stampato in otto lingue diverse, ed e 1etto con
entusiasmo. Per tal mezzo circa trecento mila persone
si tengono informate delle opere che i Salesiani hanno
tra mano, e secondo Ie loro forze moralmente 0 mate-
rialmente 10ro vengono in aiuto.
Ma all' Associazione dei Cooperatori Salesiani do-
veva venire -in questi u1ti111i 111esi un gagliardissi1110
i111pulso da Colui che siede suI pill augusto trono del
mondo. Pio X, felice111ente regnante, 111eravigliato del-
l'incremento che questo pio Sodalizio va prendendo,
consolato pel bene che i Cooperatori fanno ovunque
si trovano , con suo preziosissi1110 autografo in data 17
Agosto 1904 si degno espri111ere la propria soddisfa-
zione, commendare illoro zelo e far voti perche si esten-

34.3 Page 333

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- 32 7 -
dessero ad ogni diocesi, ad ogni cittd, ad ogni pa1'1'oc-
chiao Ne qui si arresto la bonta del Sommo Pontefice,
che volle inoltre aprire i tesori delle sante indulgenze
ed arricchire 1a profusione tutti i membri, come avrete
letto nel Bollettino dello scorso Dicembre.
Questa Pia Associazione che costa tanti sacrifizi
a D. Bosco, che e benedetta ed incoraggiata dai Sommi
Pontefici, che viene abbracciata con entusiasmo da
Vescovi e Cardinali, e che sara ognora il principale so-
stegno delle opere Sa1esiane, quest' Associazione e nelle-
nostre mani, 0 carissimi figliuoli; tocca a noi fada co-
noscere, propagarla, renderla feconda di frutti abbon-
danti. Vorrei avere un poco dell'efficacia che aveva la
parola di Don Bosco per farvi persuasi della necessita
di impiegare tutte Ie industrie, tutto l' ardore del vostro
zelo allo sviluppo di questa precipua fra Ie opere Sale-
siane. Se per nostra negligenza essa venisse a deca-
dere, mostreremmo eli non tenere nel conto dovuto Ie
pili pressanti raccomandazioni del nostro Fondatore.
L'esperienza ci ha insegnato che i1 mezzo pili effi-
cace per conservare a noi strettamente uniti i Coope-
ratori, e per accrescerne 11 numero, si e la 1ettura del
Bollettino Sa1esiano. Questo periodico non e di S1 gran
mole da spaventare i lettori, fossero pure semplici con-
tadini od operai. In poche pagine da ai lettori un/idea
compiuta dell'azione salesiana in tutte Ie sue fasi;
tratta di scuole, di arti e mestieri, eli colonie agricole;
rende conto dei lavori e dei sacrifici dei 110stri missio-
nal'ii in favOl'e degli emigrati e dei selvaggi; e finalmente
s'adopera a mantenere viva nei cuori la divozione a
Maria .SS. Ausiliatrice, raccontando Ie grazie che ogni
giorno si ottengono per la sua intercessione. E tutto
questo escritto in istile ordinal'iamente semplice ed ac-
cessibile a qualsiasi mediocre intelligenza. E percio da
stupire se una volta gustato non si lascia pili? Che me-

34.4 Page 334

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- 328 -
raviglia se sia aspettato con impazienza ogni mese?
Quante anime da1 Bollettino Sa1esiano furono strap-
pate dall' or10 dell' eterna perelizione? Quante 1acrime
ha asciugate? Quante persone sfieluciate ha riconelotte
fra Ie braccia eli Maria Ausiliatrice? Quante famiglie
ha consolato?
Pensanelo a queste cose, vi assicuro carissimi fi-
gliuo1i, che non so persuaelellui che siano animati ela
vero zelo quei Salesiani che vanno escogitando mille
a1tri mezzi per sa1vare delle anime, e non s'appig1iano
a questo eli far conoscere e propagare il Bollettino Sale-
siano. Ve 10 confesso in tl1tta sincerita, io non .posso
rallegrarmi quanelo apprendo che certi confratelli la-
vorano inelefessamente per fondare e dirigere altre as-
. sociazioni, e non si danno pensiero di quella dei Coope-
ratori, che e tl1tta cosa salesiana . Non posso encomiare
coloro che s'impongono immensi sacrifizi, improbe
fatiche per istampare e diffondere altri periodici, e in-
tanto lasciano ammucchiati e sepo1ti sotto 1a polvele
i Bollettini che noi loro mandiamo colla fiducia che
siano distribl1iti. Ne posso credere che facendo l'una
cosa, non si onuuetta 1'altra, poiche, quand'anche sia
spedito il Bollettino, molti Cooperat ori, letto un perio-
dico che tratti delle cose della nostra Congregazione,
pill. non leggono l' altro.
Oltre la lettura del Bollettino, giova immensamente
alla propagazione dei Cooperatori Salesiani l'invitarli
sovente aIle funzioni religiose ed aIle feste di famiglia:
accademie e teatt ini che si fanno nell'istit uto , ed il far
loro liet a accoglienza quando vengono a visitare Ie
nostre case. E sempre beUo ed edificante i1 vedere i no-
stri giovanetti raccolti nella studio, nel laboratorio, in
cappella. II .loro volta aperto, la fronte serena, 1'a-
spetto della loro persona, tutto .dimostra che stanno vo-
lentieri, che sono contenti; e questo basta sovente per

34.5 Page 335

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- 32 9 -
attirare simpatie, per animare i visitatori ad ascriversi
alia Pia Unione dei Cooperatori. Questa fu l'arte usat a
da D. Bosco durante tutta la sua vita.
Ne posso passare sotto silenzio Ie conferenze dei
Cooperatori, sebbene non manchi mai di raccomandarle
nelle circolari mensili. Quanto giova il tr:ovarsi riuniti ,
il potersi contare, ma specialmente i1 poter ascoltare
una parola adatta ai membri ed alle opere dell' Associa-
ziQne!. .. . Quindi non siano mai ommesse Ie due riunioni
generali pre critte da} Regolamento, anzi secondo l'uso
di D. Bosco se ne mandi l'invito a tutte Ie persone co-
nosciute per la lora pieta e carita, sebbene non abbiano
ancor dato il loro nome all'Associazione: questo sara
mezzo molto efficace per moltiplicare i Cooperatori.
E nel finire siami lecito rivolgere una parola di en-
comio e d'incoraggiamento a quei Direttori" Salesiani,
i quali non lasC'iano mai che un loro aUievo, finiti i suoi
stueli 0 compiuto il tirocinio nel suo mestiere, abban-
eloni l'Istituto senza iscriversi fra i Cooperatori Sale-
siani. In talmotlo essi con vero zelo procurano l'incre-
mento della Pia Unione e ne1 tempo stesso danno a quei
giovanetti un mezzo efficacissi1!lo onde perseverare nei
buoni principii imparati durante la lorodimora in
collegio. Faccia il Signore che essi abbiano molti imi-
tatori.
L'importanza che il Sommo Pontefice da alla Pia
Unione elei Cooperatori ci sia di continuo stimolo a so-
stenerla ed a propagarla con ogni sollecitudine.
Conchiudo con un augurio ed una preghiera. Di
tutto cuore vi auguro che non abbiate mai a scorag-
giarvi nelie difficolta in cui potreste trovarvi; che non
vi avvel1ga mai di obbandonarvi ad una vita tiepida e
negligente, fosse pure nelle piccole cose; che non la-
sciate mai illanguidire la vostra divozione al S. C. eli
Gest! ed a Maria SS . Ausiliatrice. Perche si COmpla110

34.6 Page 336

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- 330-
questi miei augurii, ogni mattina, nella S. Messa pre-
ghero per voi e implorero su di voi tutti le pill elette
benedizioni del Cielo.
Vastra atf ma in Carde .Tesu
Sac. MICHELE RUA.

34.7 Page 337

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- 331 -
Le deliberazioni organiche
canonicamente approvate.
N.29·
Torino, 29 settel11b re I905.
Solennita di S . Mic hele A rca ngelo.
earissimi fig(i ill G. e.,
Oggi, Festa mia Onomastica, vi preparo un regalo,
w e spero tomera a tutti gradito. Nella mia Circolare
del 19 Febbraio del corrente anna vi feci notare con
quanta solennita fu t enuto il Capitolo Generale ultimo
e di quanta importanza e stato, pel modo con cui si
svolse, pei Confratelli che vi presero parte e sopra
t utto ' per gli argomenti vitali per la nostra Congrega-
zione che vi si trattarono. F u ammirabile la calma im-
perturbata che sempre vi regno accompagnata da ca-
lita fraterna ed esemplare accondiscendenza anche nei
casi eli disparita eli pareri. Vi dicevo gia in quella mia
Circo1are, colle parole di un nostro anziano, che quelle
adunanze erano state veramente scuola di sapienza,
d'umi1ta e di carita. Intanto port avo a vostra cono-
scenza come i1 Xo Capitolo Generale aveva divise Ie
sue eleliberazioni in due categorie: n ell'una erano com-
presi gli articoli organici, quelli cioe che l'Assemblea
aveva giudicati necessarii a complet are Ie nostre Co-
stituzioni e a darne un'autentica interpretazione in
questi t empi, in cui omai 1a nostra Pia Societa si e svolta
in tutte Ie sue parti eel organizzata colla maggior esat-
tezza possibi1e in conformita alle prescrizioni deUa
Chiesa ed a110 spirito del nostro inelimenticabi1e Padre,

34.8 Page 338

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:- 332 -
D. Bosco. Queste deliberazioni perclO saranno come
altrettanti articoli delle nostre Costituzioni. L'altra
abbracciava Ie deliberazioni aventi carattere diret·
tivo e disciplinare, ossia quanto l' esperienza di oltre
trent'anni ha suggel ito per conservare fra noi 10 spi-
rito del Fondatore e far progrec1ire sempre meglio la
nostra Pia Societa n ella perfezione de' suoi membri
e n e1 buon andainento delle sue opere.
L'una e l' altra categoria di deliberazioni con gli
atti tutti del X O Capitolo Generale, debitamente fir-
mati, furono inv iati alla S. Congregazione dei Vescovi
e Regolari, ed ora mi gode l'animo nel parteciparvi
ch 'Essa, dopo maturo e sapiente esame, a nome e vece
. del S. Pac1re e della Chiesa, approvava queUe orga-
niche con suo Rescritto del primo Settembre tali e
quali furono presentate - P"Mtt continentu1' - e faceva
esprimere la sua soddisfazione pel modo con cui fu con-
dotto que1 Capitolo.
A me preme mettervi tosto a parte di questa mia
gioia e pero senz'aspettare ad inserirle sotto i capi e gli
articoli delle Costituzioni, alle quali servono di com-
pimento, ve Ie comunico nella loro integrita tali e quali
furono presentate ed approvate dalla S. Sede, con a
fronte il prezioso e per noi quanto mai consolante e lu-
singhiero Rescritto. Questo e i1 regale che vi preparo per
1a mia Festa Onomastica.
I 1avori del X o Capitolo Generale hanno cosl. avuto
il 10ro pieno successo e comp1eto coronamento. Que-
sto fatto dev'essere da noi salutato, starei per dire,
con non minor entusiasmo di quello importantissimo
dell' app rovazione delle n ostre Costituzioni, poiche
mentre ci assicura che nell'osservare Ie prese delibera-
zioni noi ci appoggiamo a base stabile e sicura, ci dice
ancora che in. nulla ci siamo allontanati dallo spirito
delnostro Fondatore e della Chiesa: sian rese vivissime

34.9 Page 339

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- 333 -
grazie al Cuore Sacratissimo di Gesll ed alla llostra buona
Madre la Vergine Ausiliatrice!
Come accennai sopra, e voi stessi potrete accor-
gervi leggendole, queste deliberaziolli hanno per iscopo
di completale certi capi ed articoli delle nostre Costitu-
zioni e pero spero in seguito potervele presentare inse-
rite tanto nel testo latino, quanto n~ll'italiano .
Quelle direttive poi e disciplinari saranno traspor-
tate nei var! regolamenti, aHa cui compilazione si sta
lavorando. Si spera poterle fra non molto stampare e
distribuir , affinche ci servano di guida nell' osservanza
delle Costituzioni e nel disimpegno delle nostre par-
ticolari occupazioni. Esse potranno subire qualche mo-
dificazione che il tempo, Ie circostanze e l'espelienza
fossero per suggerirci.
Di molte altre cose avrei a discorrervi, rna non vo-
glio per questa volta distrarre la vostra attenzione dal-
l'oggetto precipuo di questa mia, la partecipazione cioe
delle deliberazioni organiche recentemente approvate.
Tuttavia come conc1usione non posso fare a meno
di richiamare alla vostra memoria la mia lettera r3 °
in data del r Gennaio r895, che ~roverete stampata
nella raccolta delle mie Circolari a pag. r08 (r). Rileg-
gendola, anche dopo undici anni, la trovo proprio op-
portuna all'attuale circostanza e pero ne raccomando
caldamente l'attenta lettura a tutti i miei Cal issimi
Figli, e potra anche servire di argomento per- Ia prima
Conferenza che ciascun Direttore terra ai C~nfratE.lli
dopo aver ricevute Ie suindicate deliberazio11,i orga-
niche.
La grazia del Signore e la prot ezione della prov-
vida nostra Madre, Ia Vergine Ausiliatrice, ci siano di
(1) Se qua lche Direttore non av~sse la raccolta dell e lettere
del n05tro ca ro Padre e dello scrivente non avrebbe che a fame
dim a nda al Pro-Seg r. D. Caloge ro Gusl1lano .

34.10 Page 340

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-334-
aiuto per essere fermi nei santi propositi presi ~legli
Esercizi spitituali delle teste scorse vacanze, e di con-
for to per superare gli ostacoli che indubbiamente s'in-
contreranno nel mantenerci fede1i nel divino servizio.
Vostro atJ.mo in G. e M.
Sac. MICHELE RUA•
PS. - Per uniformita, e per lasciar tempo a preparare i
diversi moduli per Ie varie am mi ssioni e dare Ie opportune spie-
gazioni , Ie nuove deli berazioni non andran no in vigore fino a l
29 ge nn aio 1906, festa d el no st ro g lorioso Patrono, S . Frances_co
di Sale -i. I Sigg. Ispettori che non avessero ancora ill oro Con-
siglio 0 non l'avessero completo, facciano quanto prima Ie dovute
p roposte, sollecitandone I'approvazion e dal Capitolo Superiore.

35 Pages 341-350

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35.1 Page 341

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- 335
Formazione intellettuale e morale
N . 30.
dei chierici.
Torino, 21 110vembre 1905.
F es ta d ell a Presentazione di M. SS.
eari Ispettori e DireHori,
Non potete immaginarvi quanta pena cagioni a me
eagli altri membri del Capitolo Superiore il non poter
provvedere, in ispecie suI cominciar de' singoli anni
scolastici, a tutti i bisogni di personale per Ie Case da
voi dipendenti. Intendiamo pienamente tutte Ie vostre
insistenze, e Ie intendono sopratutto i1 Consigliere Sco-
lastico e i1 Consigliere Professionale, i quali; come c1i-
rettamente incaricati, non tralasciano certo ne mezzo
ne fatica alcuna per venirvi in aiuto. Ma anche voi ca-
pirete pure che non a tutto possiamo noi provvedere
da Torino, malgrado tutta la nostra buona volonta
e che il personale per Ie case non 10 si puo avere a sem-
plice richiesta pure giustificata 0 ad una esposizione di
bisogni anch' essi reali e gravi. Vi prego quindi di voler
investirvi delle condizioni nostre e saperci compatire se
non possiamo ne sempre, ne nei modi richiesti aderire
ai desideri e bisogni, che son pure nostri.
Ma e necessario che regolarizziamo ogni giorno pit\\
Ie cose nostre e che a quest' ef£etto poniamo in cima di
ogni pur nobilissima aspirazione la formazione intel-
lettuale e morale dei nostri chierici, formazione che
importa:
a) noviziato regolare;

35.2 Page 342

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- 336 -
b) studentato filosofico, pur regolare, S! per quelli
che si preparano a Licenze e a titoli d'insegnamento,
come per gli altri dediti esclusivamente al Corso di fi-
losofia, senza aspiraziolle ad esami pubblici:
c) studentato teologico regolare.
I1 trollcare agli ulli il Corso filosofico e il trattene-re
gli altri dallo studelltato teologico son due cose che,
tollerate talvolta per la llecessita, dobbiamo adoperarci
ad elimillare in avvenire, anche a costo di sacrifizi.
Lo esige il elecoro ed il benessere elella llostra Pia
Societa; 10 esige il bellessere illtellettuale e morale elei
llostri chierici che abbiamo elovere eli formare sacereloti
pii e colti sopratutto nella sciellza elel sacro ministero.
Questa scienza s'impone ogni giorno pili neUe condizioni
attuali sociali ai sacerdoti in genere e a noi in ispecie se
vogliamo compiere bene la missione affidataci dal nostro
indimenticabile padre D. Bosco. Bisogna quinc1i d'ora
innanzi pet alcuni anni calcolare quasi esclusivamente,
per colma:r i vuoti d'insegnanti e assistenti presenti e
futuri, sui chierici addetti al triennio eli esercizio pratico
vale a dire su quei chierici che, usciti dallo stuelentato
filosofico, debbono a norma delle Deliberazioni Capi-
tolari, far il loro tirocinio prima eli cominciar 10 stu-
dentato t eologico regolare. Se la Divina Provvielenza
ci manded dei buoni aspiranti anche questi potranno
giovare aUo stesso scopo nel tempo della loro prima
prova. Ma fermiamoci Ii; non aneliamo pili oltre.
. Ma, mi direte, come faremo, COS! operando, a prov-
vedere ai bisogni delle nostre Case? Due cose si pro-
pongono:
r O Non proporre al Capitolo Superiore, almeJ;lo
per un quinquennio, l'ap.ertura eli nuove Case 0 fon-
dazioni, lle l'allargamento di quelle esistenti. Non
possiamo: ecco tutto.
Passare a tassegna attentamente Ie singole

35.3 Page 343

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- 337-
Case vostre e, veduto se e quali si possono sopprimere,
per meglio regolarizzare Ie rimanenti dell'Ispettoria,
fame la proposta al Capitolo Superiore. Non e il nu-
mero che ci deve star a cuore, rna bensi i1 retto e rego-
1alie 10ro funzionamento. Procurate in questo 1avoro cosl
increscioso di t ener conto di tutto, in ispecie che 1e
Case esistenti rispondano sempre, richiamando1e (ot-
correndo) allo scopo per cui fmono fondate, e che 1a loro
conclizione sia od abbia ad essere ne1 pili breve t empo
in confonnita delle nostre Costituzioni. Procmate
sopratutto che, a tenore del nostro scopo primario e
delle intenzioni del nostro caro D. Bosco, non solo ogni
Ispettoria abbia una Casa pei figli di Maria. ossia per
aspiranti allo stato ecclesiastico, rna ogni Direttore
s' adoperi per co1tivare 1e vocazioni fra ' propli famigli,
raccog1iendo pure 0 raccomandando a1 proprio Ispet -
tore quelli che presentassero sufficienti doti da fare
sperar qualche probabilita di riuscita come religiosi
coadiutori. Sono grandi i nostri bisogni di buoni preti,
buoni chierici e buoni coadiutori. Ora per soddisfare a
questi bisogni e necessario 1avorare da tutti e con ar-
dore all' opera delle vocazioni ecc1esiastiche e religiose.
Sono persuaso che facendo quanta vi ho p roposto,
ne avvantaggeremo nella spirito r eligioso e non ci tro-
veremo pili COS! a disagio nell'epoca della costituzione
del persona1e. Con questa lieta fiducia vi prego da1 Si-
gnore ogni benedizione e godo raffermarmi
Vostro aff.mo in G. eM.
Sac . MICHEL)!: R UA.
L elte,-, di D. Rita.
22

35.4 Page 344

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Disposizioni sulla distribuzione
del personale.
N. 31 .
T ori no , 2 lL1 g lio 1906.
Festa d ella V is itazione.
Garissimi lspenori,
Si avvicina il tempo in cui dovrete pensare, d'ac-
cordo coi singoliDirettori, al persollale delle Case della
vostra I spettoria per l'anllo scolastico p. v. Or a questo
rigu ardo, ossia per rendersi conto della stato reale del
p ersona1e disponibile e per ovviare in tempo a malintesi
ed a lamenti, il Capito10 Superiore destillo gran parte
di un' adunanza.
11 C011lsigliere Scolastico noto anzitutto, per parte
su a , i1 fatto avvenuto in anni andati, cioe:
a) mentre alcuni I spettori si limitavano a chie-
de;re 10" strettament e n ecessario, altri spingevano Ie
10ro domande un po' pill in la, chiedendo dieci a d es.
per aver sei, cio che non e confonne a lealta;
.
b) si avverava una certa £retta in alcuni, non
sempre giustificata, di essere invitati pei primi a trat-
tare del 10rQ personale, e la distribuzione quindi non
sempre regolare del p ersonale giovane, uscente dagli
stud'entati" sicche poteva avvenire ch e i plimi fossero
beati, gli ultimi un pochino... malconci. Ne poteva es-
sere diversamente dal momento che egli, incaricato di
riferire a1 Capitolo Supeliore intorno al personale in-
segnante ed assistente, non aveva avuto sott'occhio
tutte e sillgole Ie proposte deg1i Ispettori, da potervi

35.5 Page 345

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- 339-
fare uno studio prelimillare comparativo cosi dei bi-
sognl come dei mezzi disponibili;
c) si lamentava talvolta un operare non cOllforme
a carita fraterna , qual e quello di lasciar disponibili
per altre Ispettorie confratelli non abbastanza idollei
non sicuri quanto a condotta e per soprappiu non si di-
ceva piena ed intera la verita sulle condizioui intellet-
tuali didattiche f' morali dei detti confratelli.
Cic fatto, il Consigliere Scolastico osservc come,
da un esame da lui compiuto, risultasse troppo insuffi-
ciente ai bisogni esistenti il personale, che attualmente
abbiamo, idoneo, per capacita illtellettuale, abilita di-
dattica e virtLl sicura, all' educazion~ e all'istruzione della
e gioventLl, che 10 scopo principale della nostra P. So-
cieta, e come da questo elerivasse, per tener su Case e
scuole, la necessita dolorosa eli valerci di p ersonale ina-
datto ari.che esterno, ecclesiastico e laico, con iscapito
della spirito religioso. Aggiunse, con la statistica aHa
mano, come gli uscenti in quest'anno elagli studentati
principali eli Valsalice e d'Ivrea, riescano appena a col-
mare i vuoti formati:
a.) ela morti, ela impotenti al lavoro della senoIa,
o ela defezioni;
b) dai proroganti il servizio militare che elovrauno
in quest'auno recarsi temporaneamente fuori d'Europa
a contilluare l'opera loro di preti e chierici;
c) dai cbierici che, terminato il tirocinio pratico,
dovrebbero recarsi allo studentato teologico regolare.
Anzi neppure tutti potranno recarvisi, pe' vuoti cbe
e sono ela colmare. mentre doloroso che somrniuo an-
cora a 156, nella sola Italia, gli stuelenti di teologia di-
spersi nelle Case, mancanti, per 10 pill, eli tempo, d'aiuto
di mezzi pei loro studio
Tutta questa esposizione non poteva non impres-
sionar vivamente il Capitolo Superiore, che ne fece per-

35.6 Page 346

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- 340 -
ClO argomento di Iunga discussione, dopo cui si venne
a queste conc1usioni, che vi comunico per l'attuazione
pratica;
r) chiudere provvisoriamente Ie Case che per una
ragione 0 l'altra non si possono tenere aperte, e rinun-
ciare alle opere anche 'pitl sante, che per mancanza di
personale adatto non possiamo sostenere. Pertanto
gl'Ispettori dell'antico Continente sono invitati a man-
darmi la nota delle 10ro case da chiudere provvisoria-
mente per Ie ragioni suddette;
2) nella formazione del persona1e gli Ispettcri ri-
cordino essi e ricordino, possibi1mente in una. confe-
renza ed in termini espliciti, ai Direttori, da cui rice-
veranno Ie proposte, 10 stato di cose sopra annunziato,
e provvedano a' rimaneggiamenti, che occorressero,
tanto per i chierici e preti, quanto per coaeliutori, col
personale della loro Ispettoria.
Ove poi per veri e gravi motivi si dovessero de-
stinare alcuni ad altra Ispettoria, insieme con Ie
ragioni che a cia inducono, diano il loro giudizio
scritto conscienzioso sull'abilita e conelotta dei detti
confrateili uscenti d'Ispettoria; 10 stesso si. clica per
quelli che si giudicassero affatto incapaci a qualsiasi
ufficio .
3) Entro i1 5 Agosto, non piu tardi, gl'Ispettori
dell' antico Continente inviino a1 Consig1iere Scolastico
e al Consigliere Professionale, rispettivamente, l'e1enco
del personale, casa per casa, ufficio per ufficio, da 1010
preparato, coi vuoti reali derivanti dalle cause sopra
annunziate. Non si dimentichino i maestri eli scuola
pei giovani artigiani dove questi esistono. Essi, i due
Consiglieri predetti, esamineranno ogni cosa, per la
parte che ciascuno riguarda, e si adopreranno, col pcr-
sonale disponibile e nei limiti del possibile, a cohnare
vuoti sopradetti; quindi di tutto faranno re1azione

35.7 Page 347

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- 34I -
al Capitolo Superiore, che decielera entr~ la seconda
meta eli Agosto.
4) Deciso · che sia, i Consiglieri sopra accennati
trasmetteranno ai singoli Ispettori Ie elecisioni adot-
tate, che questi si affretteranno a partecipare ai Diret-
tori. S'ottena cosl maggior prestezza e maggior facilita
ne1 disbrigo degli affari. E poi sempre inteso che pei
traslochi e rimaneggiamenti entr~ l' Ispettoria, eccetto
che pei Direttori, provvede l'Ispettore; per quelli in -
vece che passano dall'una ad un'altra Ispettoria di-
sporranno, rispettivamente, i1 Consig1iere Scolastico
ed i1 Consigliere Professionale d' accordo col Capitolo
Su perio r e.
Cari Ispettori, quanto volentieri vorremmo conti-
nuare il metodo traeliziona1e nella formazione del per-
sonale fino ael ora tenuto, sopratutto perche offre modo
eli vederci, trattare insieme delle nostre cose e dividere
pure insieme gioie e dolori. Ma anche a questo bisogna
rinunziare con gran pena mia e degli a1t~i membri del
Capito10 Superiore. Non e burocrazia che a cio ci spinge
bensl elovere di rego1arizzazione. Ma noi, ve 10 posso as-
sicurare a nome eli tutti i Capito1ari, saremo sempre in
aiuto e guida, in tutto que1 che potremo, a voi, ai
vostri Direttori e ai confratelli da voi dipenelenti, con
un solo ideale, che cioe 1a missione affidataci da1 nostro
indimenticabile D. Bosco si svo1ga, pur fra scosse e
amarezze, e prosegua l'opera su~ incessante a gloria di
Dio e a1 bene della giovenhi..
E pure in tale intento che vi esorto vivamente a
porre tutto l'impegno per rego1arizzare gli studentati
di filosofia e t eologia destinati a fornire i nostri chielici
delle cognizioni necessarie per renderli maggiormente
utili alIa gioventu ed al disbrigo dei varii uffizi della
nostra P ia Societa. Faci1mente anche comprenderete
come sara giovevo1e i1 fare quanto si puo per non chie-

35.8 Page 348

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- 342 -
dere personale immaturo ed impreparato con danno
della formazione intellettuale e morale de' nostri ehie-
net.
11 Signore ci assista e e'illumini nel dispone ogni
cosa a11a sua maggior gloria ed a magglOr vantaggio
delle anime.
Credetemi senlpre
Vostro AtJ.mo in G. e M.
Sac. MICHELE R UA.

35.9 Page 349

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- 343 -
N. 32.
Rendiconto - Obbedienza
Avvisi varii.
T o rin o , nella fes ta el i tutti i Santi , I906.
<2ari lspettori e Direttori,
Due mesi non valsero a scancellare la soave imp res-
sione che lasciarono nel mio cuore gli esercizi spiri-
tuali fatti verso il fine eli Agost o ultimo scorso presso
la venerat a t omba eli D . Bosco in Valsalice . Anche da
lontani paesi erano cola convenuti molti Ispettori e Di-
rettori salesiani, desielerosi eli ritemprarsi n ella p iet a
e nella v irhl colla meelitazione delle graneli verita eli
nostra santa religione. el trovarmi circon elat o da
vari fra i pill anziani membri della nostra famiglia, n el
vedere insieme radunati quei confratelli che in moelo
sp eciale goelono della fielucia elel Capitolo Superiore,
nel poter rivolgere la p arola a coloro che hanno tanta
parte nella elirezione ed am ministrazione dei nostri
istituti, io mi sentii inondare il cuore eli santa gioia,
eel avrei voluto farIa gustare a tutti i nostri I spettori e
Direttori. Che meraviglia percio se io mi sono sfor zato
eli mettermi interamente a loro disposizione, se con
tutto interesse ho ascoltato quanto essi avevano a elirmi
sia riguardo a loro m edesimi, sia riguardo alle case da
loro elirette? Mi sono egualmente il1dustriato eli dare
ogni sera, dopo Ie orazioni, alcul1i avvisi che mi pare-
vano eli granele importan za, ed av rei volnto che quegli
avvisi eel esortazioni giungessero all'orecchio eli tutti

35.10 Page 350

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- 344-
gl'Ispettori e Direttori della nostra Pia Societa. 1VIa poi-
che non era possibile che tutti fossero presenti, ho cre-
duto opportuno farne un riassunto in una circolare esc1u-
sivamente indirizzata agl'Ispett ori e Direttori. Scri-
venda queste pagine mi parra ancora di goclere della
cara compagnia e di prolungare quei giorni che pas-
sarona collo rapidita dellampo. Voglia il nostro ama-
tissimo D. Bosco comunicare a questo mio povero
scritto un poco eli quell'efficacia eli cui era dotata la
sua parola.
Seguendo l'ordine tenuto durante i suddetti eser-
cizi cominciero 1 ° - con alcune rifiessioni suI rencli-
conto. Santa Giovanna Francesca di Chantal, formata
alla scuola del nostro dolcissimo S. Francesco di Sales
sull'articolo delle Costituzioni che impone alle religiose
d ella Visitazione di fare il rendiconto, scrive queste
m emorabili parole: Ecco l'articolo che aiuta ad osser-
v are tutti gli altri, eben praticato, secondo il nostro
buon Paclre, liempira il cielo di anime. Quando invece
si p erde la confidenza col Superiore, si percle 10 spirito
dell'Istituto.
U n santo Vescovo chiamo il rendiconto: potenza
di fonnazione e di attrazione. Invero egli e una po-
tenza di formazione perche serve a formare il religoso
alla pieta, alIa ViltL\\ ed al genere di vita proprio del-
~uo I stituto. E una potenza di attrazione perche 10 af-
feziona al Superiore, alla sua Conglegazione, a Dio, alle
anime.
S. Gerolamo parlando della direzione ch e si riceve
n el fare il rendiconto afferma che senza di essa non si
fa progresso n ella via della perfezione, pochi la trovano
pochi vi entrano, e pochissimi vi perseverano.
Oltre queste autorevoli t estimonianze, per poco che
si rifietta, si possono facilmente dedurre i vantaggi di
questa pratica che e in uso presso tutte Ie famiglie re-

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- 345 - '
ligiose. Come mai potrebbe un Superiore dirigere i suoi
dipendenti, aiutarli n el compiere i doveri del lora uf-
ficio, istruire gli uni, incoraggiare gli altri, in una pa-
rola dare a ciascuno quelle regole eli condotta che meglio
sono approp riate a' suoi bisogni? Non colle prediche,
ne colle conferenze che pure sono utilissime, rna con
quell'intima conversazione per cui il suddito fa cono-
scere 10 stato dell'animo suo ed il Superiore gli cUt i
consigli e gli avvisi di cui abbisogna.
E noto a tutti che nel cammino della perfezione,
anche chi e animat o dalla migliore volonta, si trova
esposto al pericolo di allontanarsi dal retto sentiero.
Quanti 'fra i religiosi medesimi sono v ittime delle illu-
sioni dell'amor proprio! Quanti lasciati in balia di loro
st essi, sprovvisti della prudenza che sarebbe necessa-
ria, sedotti dalle loro I assioni, che sono pur sempre
vive anche dopo la professione, corrono rischio di per-
dersi! Ma· se essi s' incontrano in un Direttore, che colla
sua cal ita si faccia aprire il loro cuore lasciandosi da
lui condurre, con tutta facilita sventeranno Ie insidie
del demonio, vinceranno Ie tentazioni, e metteranno
un freno all'amor proprio eel alle passioni.
L'anima, non altrimenti che iJ. corpo, va soggetta a
molte e gravi infennita, quali sono, per accennarne al-
cune, l'inclinazione alla collera, ai piaceri sensuali, alle
amicizie particolari, alla malinconia ed alla tiepidezza . .
A chi e v ittima di tali malattie si pua cOh ragione ap-
plicare il Vae soli della Sacra Scrittura. Ma fortunata-
m ent e il Salesiano non e mai solo; egli avra sempre al
fianco un caro amico che p rendera cura di lui, un m e-
clico affettuoso eel intelligente che 10 guarira . E que~ti
e il Superiore che riceve Ie sue intime confielenze nel
rendiconto.
Che se cia non bastasse, dal demonio stesso do-
vremmo imparare quanto sia vantaggioso il r endiconto,

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poiche egli, per rovinare i religiosi, contro questa pra-
tica dirige specialmente Ie sue armi, a questa fa la guerra
senza tregua, e si crede di aver riportato la pill splen-
dida vittoria quando riesce a ritrarre, qualcheduno
dal compierla. Anzi egli confesso a S. Domenico, che
perde n el rendiconto, ossia nell'accusa che i religiosi
fanno delle proprie debolezze, tutto quanto guadagna
colle sue tentazioni, coi lacci che tende agli incauti.
Venendo percio, 0 miei buoni Ispettori e Direttori,
a qualche pratica conc1usione, io vorrei pregarvi per
l'amore che portate alla santa memoria del nostro
bu on Padre D. Bosco:
a) A continuare nella bellissima abitudine · COfl-
tratta omai da voi tutti di fare con sincerita e sem-
plicita il vostro rendiconto agli Ispettori 0 Membri del
Capitolo Superiore che vengono a visitarvi;
b) Di considerare ognora come un clovere di co-
scienza il dare comoelita e l'ascoltare i vostri confratelli
ogni mese; come prescrivono Ie nostre Costituzioni
(Cap. III, 4). Non lasciatevi ingannare credendo che
questo sia tempo perduto, che altri affari pitl impor-
tanti richiedono Ie vostre sollecitudini;
c) Sforzatevi eli imitare la dolcezza e longanimita
di D. Bosco; una parola aspra, un rimprovero inoppor-
tuna basterebbe per chiudere per sempre il cuore di chi
viene a confidarvi Ie sue pene;
d) Infine guardatevi attentamente da! manife-
stare agli uni i difetti degli altri, anche quando si tratta
di cose ch e forse conoscete gia per altre vie. Sappiano
i vostri subalterni che voi siete capaci di conservare il
segreto su quanto vengono a confidarvi. Una breve in-
discrezione su questa m ateria diminuirebbe 0 forse di-
struggerebbe intieramente la conficlenza che avrebbero
con voi i vostri clipendenti.
2° - Uclii varie volte dalle labbra eli qualchecluno

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- 347 -
di voi uscire un lamento che mi fed nel pill vivo del
cuore. Vi fu chi nell'ardore del suo zelo mostra di cre-
dere che la nostra Pia Societa andasse a poco a poco
perdendo dello spirito elel nostro sempre compianto
Fondatore; che la maniera di pensare, eli parlare e di
operare dei Salesiani odierni non fosse pill conforme
agli insegnamenti ed agli esempi eli D. Bosco. 10 che ho
ormai visitate tutte Ie case d!Europa , che ricevo conti-
nuamente lettere dai confratelli elell'antico e elel nuovo
continente, non posso associarmi a quel moelo eli giu-
elicare, sebbene mi sembri ispirato da vivo amore verso
la nostra Pia Societa. Per grazia del Signore posso af-
fermare, senza paura d'ingannarmi, che fra Ie file ele1-
l' esercito salesiano mi1itano molti buoni religiosi, ve-
ramente elegni eli essere chiamati fig1i di Don Bosco, i
quali si sforzano eli camminare sulle sue traccie. Cia
nondime~lo non posso negare che pur la nostra Congre-
gazione si risente a1quanto elelle massime che sconvo1-
gono la societa in questi giorni, di quello spirito eli indi-
pendenza nel pensare, par1are ed operare, per cui si
vorrebbe scuotere il giogo dell'autorita. Anch'io temo
pur troppo che s'infiltri tra i nostri giovani confratelli
questa cattiva tenelenza. Onel'e che per iscongiurare
questo perico10 io a1zo la ,;oce per farmi uelire ela tutti
gl'Ispettori e Direttori, sparsi su tutta la faccia della
terra e grielo: corriamo tosto al riparo. Non contentia-
moci eli sterili 1amenti, corriamo tosto al riparo. E
davvero si conservera ognora fra noi 10 spirito di Don
Bosco, se tutti i Salesiani praticheranno bene.1a sogge-
zione e l'ubbielienza della mente e elel cuore. Non c'e
elubbio, 1a nostra Pia Societa in questo momento ab-
bisogna eli Salesiani veramente ubbidienti. Faccio ap-
pello a voi, miei buoni I spettori e Direttori, perche
facciate comprendere bene a . t utti i confratelli questa
verita.

36.4 Page 354

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Cominciate a tener sa1do i1 principio dell'autorita
nelle vostre conferenze e nelle vostre private conversa-
zioni. Ricordate sovente ai vostri dipendenti che i Sn-
periori sono gli anelli della catena che ci unisce a Dio.
Avvezzate i Sa1esiani a vedere cog1i occhi della fede
N. S. G. C. stesso nella persona dei Superiori. Ricor-
date 10ro che colla p rofessione si e immolata la nostra
volonta al Signore ed anche, dove occorre, i1 proprio
giuelizio, secondo la parola di S. Paolo: Rationabile ob-
sequium .vestrum, l'ossequio della vostra ragione. Si
riprenderebbe cia che fu consacrato a Dio, se si ricu-
sasse di ubbidire. A chi non volesse sottomettersi ai
Superiori, fosse pure per un bene maggiore, ripetiamo
cia che scriveva Santa Teresa, che cioe il elisubbidiente
e come un carbone che col separarsi dalla massa del
fuoco, va perdendo il calore e si spegne; oppure come
un albero piantato fuori del recinto, il qua1e non giova
per nulla a1 suo padrone, sebbene carico eli frutti, per-
che questi sono scossi da ogni passeggiero e gettati a
terra prima che giungano a maturita.
Ma notate bene che Ie parole non bastano. Deve
starci a1tamente sco1pito nella memoria che la comu-
nita non abbisogna solo d'insegnamenti, rna di bu oni
esempi. Vi torni spesso a mente che 1a vita ·del Supe-
riore e i1 1ibro in cui i confratelli 1eggono Ie norme del
vivere. Quando voi rispettate 1'autorita dei Superiori
Maggiori, quando vi sottomettete alle loro decisioni
anche con qualche sacrificio, rendete pili veneranda e
pitl forte la vostra stessa autorita. Se voi desiderate che
siano osservate nella vostra casa Ie nostre Sante Rego1e,
siate voi i primi ad osservarle. S. Gregorio Magno di-
ceva: non credo che i1 panno prenda COS! faci1mente il
colore, il vasa l' odore, qu anto gli inferiori prendono la
maniera di essere dei loro Superiori. Sentenza conso-
lante per chi edifica la su a famiglia re1igiosa col buon

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- 349-
esempio! Sentenza tremenda per chi si contentasse d'in-
seg).lare, e non confortasse la sua parola colla pratica!
Che consolazione prova un Superiore nel visitare un
istituto, a cui presieda un Direttore veramente ubbi-
diente, pio e zelante! Si direbbe che ognuno dei coil-
fratelli ricopia Ie virtu, il modo di parlare, il modo di
trattare elel suo Superiore. Nelle mie visite mi fu elato
eli incontrare non poche volte eli qu~ste case fortunate.
Lavoriamo e preghiamo, perche di tal genere siano tutte.
Vi sovvenga infine che colla vostra perfetta ubbielienza
voi renelerete molto meno pesante ai vostri Superiori
l' esercizio elell' autorita.
30 ~ Poiche questa mia lettera e inelirizzata agli
Ispettori e Direttori conviene che su11'ubbidienza si
aggiunga ancora alcune parole. Posti alla guardia di
una legione de11' esercito salesiano, voi vegliate p rche
i vosbi elipendenti osservino la elisciplina in generale;
ma qui non s'arrestano Ie vostre cure: a coloro che come
ufficiali combattono con voi Ie battaglie del Signore,
quali sonG il Prefetto, il eatechista, ed il Consigliere
scolastico, voi inculcate l'adempimento elei loro elo-
veri particolari, perche un poco eli negligenza per parte
loro sarebbe causa eli grave c1isoreline nella vostra casa.
Cosl. a11a mia volta io scrivenelo a voi, miei buoni Ispet-
tori e Direttori, non elevo contentarmi eli raccomandare
in generale l'ubbielenza e l'osservanza ele11e Regole, a
voi elevo ricordare alcuni doveri particolari, iner·enti a11a
vostra calica. Come basterebbe che una piccola ruota
el'una macchina non girasse, perche essa rimanesse ino-
perosa, cosl. tutto l'organismo de11a nostra Pia Societa
ne soffrirebbe assai, qualora voi non foste attenti al-
l' osservanza de11e nostre costituzioni anche ne11e cose
che a taluno forse parrebbero piccole. Permettetemi che
io eliscenela ai particolari elella vita salesiana.
Ogni quinelici giorni, ossia due volte al mese, il Di-

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- 350 -
rettore deve tener una conferenza 8 i confrat elli della
sua casa . La maggior parte dei nostri Direttori colgo.no
volentieri questo mezzo per mantener v ivo n ella loro
comunita il fervore, 10 zelo per la salvezza delle anime.
Tuttavia s'incontrano pure di quelli che non se ne danno
pensiero, sicche trascorrono mesi e mesi s.,enza che una
parola d'incoraggiamento giunga all'orecchio, di quei
Salesiani. Altri non si curano di prepararla onde ne
avviene che riesce eli nessun frutto e lascia il tempo che
trova. Forse in un collegio si sente il bisogno di affia-
tamento, la pieta languisce, l'assistenza manca, gli
abusi crescono , forse si moltiplicano i peccati: quanto
sarebbe opportuna una breve conferenza, ispirata ela
vero ze1o; detta con un poco d'unzionel Quanto si perde
ommettenelolal
S'incontrano poveri Salesiani che durante tutto un
anna non fecero un reneliconto. Richiesti della causa
risponelono che sentirono il bisogno di farlo, che vin-
sero ogni ripugnanza, misero sotto i piedi l'amor pro-
prio, e si presentarono al Direttore una volta, due, tre
volte, rna sempre il1vano. E da stupire se non ritorna-
rono pili? Come e da compiangere quella casal lVIa molto
pili e da compiangere quel Diretto~e.
40
-
In qualche casa si ebbe pure a deplorare
molta negligenza riguarelo alla lettura a tavola. Si
dovrebbe leggere la Vita eli D. Bosco, il Bollettino Sa-
lesiano d'ogni m ese: il giorno elell'esercizio elella buona
morte si elovrebbero leggere almeno in parte Ie nostre
Costituzioni.·E ottima usanza quella eli leggere il Re-
golamento elelle Case Salesiane. Come scusare quel
Direttore che non fece nulla eli tutto qu esto? .... Che
dire ancora eli quell'uso, introdotto in varii posti, eli
abbreviare la lettura a ta'Vola 0 comincianelola dopo
la minestra 0 finenelola ordinariamente prima della
frutta? che dire della trascuranza nelle preghiere prima

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- 351 -
e dopo Ie refezioni dicendole p recipitosamente, o .
tralasciando Ie preghiere prescritte sotto il pretesto
che la Comunita e piccola, che si ha fretta di andar ad
assistere i giovani? Sono forse agli occhi di taluno pic-
cole regole; ma la loro trascuranza e indizio di rilas-
satezza e producono nei dipendenti l' abitudine di cu-
rarsi poco dell'esatta osservanza.
E poi particolarmente necessaria la vigilanza del
Direttore sulle pratiche di pieta. Sant'Efrem sc'risse
che il sonno del pastore e la gioia del lupo. Percia, 0
miei buoni Ispettori, vegliate perche nessuno del vostro
personale tralasci la meditazione e la lettura spirituale.
Voi stessi, anche a costo di qualche sacri:ficio, date i1
buon esempio prendendovi parte. A dir vero nii pare
sia seriament e imbarazzato quel Direttore che debba
inculcare ad altri di far la meditazione, mentre egli non
si trova maio Oh! Quando saremo tutti ben persuasi
che si e specialmente nella meditazione che noi impa-
reremo a farci santi ed a santi:ficare gli 1.ltri ?
P er ultimo lasciate che vi esprima il timore che mi
tormenta da qualche tempo, che a poco a poco si ri-
duca l'esercizio della buona morte ad una pratica quasi
infruttuosa. Noi ricordiamo come si facesse ai t empi di
D. Bosco; quale impressione facevano Ie parole con cui
l'annunziava! Ci sLrviva di preelica il suo contegno
elivoto mentre si 'recitavallo Ie belle preghiere elella
buona morte! Ancor elopo ci richiamava alla mente i
buoni propositi fatti. Vi prego, 0 miei buoni I sp ettori
e Direttori, eli conservare sempre a questa utilissima
pratica i1 suo antico carattere; non risparmiate nulla
perche essa proeluca i frutti pili abbonelanti. Oltre cia
che potrebbe falsi coi giovarii, nori si tralasci mai pei
confratelli l'esame di coscienza ed una fervorosa con-
ferenza. COS! ci prescrive il nostro buon P adre Don
Bosco.

36.8 Page 358

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- 35 2 -
5° - Colgo l'occasione di questa circolare per
confidarvi una pena che mi affiigge profondamente. Da
quanta mi fu riferitb, il COS! detto mcJdel'nismo, contro
i1 quale il Papa ed i Vescovi hanno alzato chiaramente
l'autorevole voce, e riuscito a penetrare nelle case Sa-
lesiane. Alcuni chierici e giovani sacerdoti con mezzi
che forse sono un'infrazione del voto di poverta e di
ubbi~ienza si sarebbero procurati libri e riviste, che se
non propugnano dottrine apertamente contrarie agli
insegnamenti della Chiesa, possono tornare ai giovani
lettori eli gravissimo pericolo. Si ha specialmente a de-
plorare nei loro au tori un vivo desiderio di novita, un
sensibile piacere di dare una smentita ai dottori mag-
giormente stimati dai cattolici e- screditare Ie credenze
del popolo cristiano . E pur troppo si ha ragione di cre-
dere che tali letture abbiano prodotto funesto effetto in
alcuni confratelii, se si tien conto del loro modo di
parlare riguardo alia Chiesa ed ali'Augusto suo Capo,
riguardo alIa Teologia ed alia Sacra Scrittura. Le loro
massime, improntate di novita, espresse con aria di
spregiuclicati, ferirono Ie orecchie di varii Salesiani,
abituati a sentire rettameHte intorno alie dottrine della
Chiesa Cattolica e fedeli alle raccomandazioni di Don
Bosco.
A voi percio, 0 miei buoni Ispettori e Direttori, di
vegliare perche tali libri e riviste non penetrino nelle
vostre case, perche i chierici ed i giovani sacerdoti non
perdano i1 tempo nella lettura di giornali, ma l'impie-·
ghino invece nella lettura e nella studio di opere gene-
ralmente riconosciute veramente sane. Inoltre rivol-
gete ancora Ie vostre cure ai chierici che compiono il
triennio pratico. Assicuratevi anche col farvi dare una
. lista dei 101'0 libri, che non corrano fra Ie 101'0 mani 1'0-
manzi e poesie pericolose. Che pena e per me il sapere
che si leggono avidamente, si ammirano certi autori

36.9 Page 359

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- 353-
che avranno merito per la forma letteraria ed artistica,
ma non hanno fede ed anzi palesemente combattono e
calpestano Ie sacrosante verita della religione! Non poba
mai approvare che nelle nostre scuole se ne parli con
entusiasmo. Che se fosse necessario spiegarne ' quakhe
squarcio prescritto, un maestro Salesiano dovrebbe
sempre stornare gli scolari dalla lettura di quelle opere
e contentarsi di cia che si trova nelle buone Antologie.
Questo e l'avviso che ci dava D. Bosco che desiderava
che non si pa:tlasse con encomi di tali autori e si pre-
munissero i propri dipendenti da tali letture. T ali av-
visi noi dobbiamo ripetere ai nostri preti e chierici.
Del resto si eviterebbe ogni pericolo, se i nostri chie-
rici e sacerdoti, per mezzo di una saggia e prudente di-
rezione, si fonnassero una coscienza vera, retta e de-
lieata ; poiche avvenendo loro di leggere quakhe mas-
sima pericolosa per la fede e pei buoni costumi, si fa-
rebbero scrupolo di fame pascolo della loro mente, e
getterebbero illibro che l'insegna.
~ E per continuare in quest'ordine d'idee
sento il dovere di farvi notare che forse per soverchia
timidita od inavvertenza di certi Direttori celti Sa-
cerdoti nostri confratelli mancano di una vera dire-
zione. Sovente essi non fanno Ie pratiche di pieta in co-
mune, non prendono parte all' esercizio della buona
morte, e neppure sono chiamati al rendiconto. Si nota
che taluni si separano quasi dalla vita di comunita,
ed occupati ne1 ministero sacerdotale, non provano pili
gusto nellavorare a pro della gioventli . Credetemi, miei
buoni Ispettori e Direttori, l' abbandonare questi sa-
cerdoti a loro medesimi e un gl an male; Ie sue conse-
guenze potrebbero essere funeste . Anch'essi abbiso-
gnano di consiglio, poiche expe1's consilii si111,1:lis est
navigio 1'ectore ca1'ente (S. Basilio). Anche a loro con-
viene l' avviso delle Spirito Santo: ne innitaris pr~tden-
Leltere di D. Rita.
23

36.10 Page 360

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- 354-
tiae tuae. COS! pure, vinta ogni ripugnanza ad ammo-
nire, avvisate quei sacerdoti che commettessero qual-
che errore nel celebrare la S . Messa 0 Ia ce1ebrassero
con eccessiva prestezza 0 senza premettere Ia debita pre-
parazione 0 senza far seguire il dovuto ringraziamento,
che non deve, come sapete, limitarsi a qualche minuto.
Un .santo religioso che amava di tenerissimo af£etto Ia
nostra Congregazione, faceva voti perche Ia compo-
stezza della persona, I'unita e la esattezza delle ceri-
monie fosse il distintivo dei Salesiani. Infatti quanto
fecondo diverrebbe il nosilo apostolato mediante la
divota celebrazione dei divilli misteri!
Chiamate inoltre tutti i sacerdoti, senza eccezzione,
alIa soluzione dei casi mensili. Sforzatevi di formare in
loro un giusto criterio per scegliere convenientemente
Ie sentenze dei teologi e servirsene, secondo i1 bisogno,
per fare maggior bene, ma avvisate1i a non appigliarsi
per la propria condotta aIle sentenze pili larghe.. Noi
non dobbiamo contentarci di evitare' i peccati mortali,
neppure limitarci a schivare i peccati veniaIi delibe-
rati, ma dobbiamo aspirare alIa perfezione e perC:> non
adottare nella propria condotta certe · sentenze che ci
condurrebbero ad un deplorevole lassismo.
Compirete poi l'opera, se con prudenza e con belle
maniere esorterete i confratelli, specie i Sacerdoti, a
valersi a preferenza di confessori Salesiani. L'unita di
spirito e di direzione e tale vantaggio per una comunita
religi6sa che non dovrebbero sembrarci gravi i sacri-
fici per procurarcela.
70
-
Ancora una parola pei nostri Confratelli
Coadiutori e suI modo di accogliere i Confratell~ di altre
case. 10 sento di amar cordialmente in Gesli Cristo i
Confratelli Coadiutori, sia perche fra di loro s'incon-
trano molte anime belle, ricche di virtli tanto pili pre-
ziose quanto sono pili nascoste, capaci d' ogni genere

37 Pages 361-370

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37.1 Page 361

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- 355 -
di sacrifici. Dobbiamo inoltre riconoscere che molti
di loro sono benemeriti della Congregazione avendo essi
faticato e continuando a lavorare indefessamente p er
Ie nostre scuole professionali, per Ie aziende materiali
e per Ie stesse inissioni. Vorrei che anche tutti voi loro
portaste un affetto veramente fraterno, e che 10 mani-
festaste trattandoli con t utta bonta, ascoltandoli quando
vi rivelano Ie loro pene, mostrandovi premurosi della
loro sanita e provvedendo ai loro bisogni. Conviene che
coi fatti e non solo colle parole dimostriamo di t enerli
quali nostri veri fratelli. Mi scese al fondo del cuore
come uno strale la lagnanza udita qualche volta dai
coadiutori, che essi non sono considerati quali fratelli,
ma quali servitori. Evitate perci6 qualunque cosa po-
t esse dar loro pretesto di pensare cosi.
Quando poi confratelli di qualunque condizione
debbono per qualche affare essere inviati ad altra casa,
siano sempre muniti di una lettera di accompagna-
mento perche siano accolti come membri della fami-
glia Salesiana. Ed i Superiori e confratelli delle case
per cui devono passare 0 soffermarsi li accolgano con
cordiale bonta. Quanto ci fa stimare la nostra voca-
zione il vederci ricevuti con volto sorridente, con ca-
rita fraterna anche da coloro che ancor non ci conosce-
vano! Al contrario un fare aspro ed indifferente ama-
reggia il cuore delnuovo arrivato, e talora gli rende
intollerabile il soggiorno in tale compagnia. Perci6
quando vedete giungere un confratello, colla lettera di
presentazione (che non dovrebbe mai mancare) im-
maginatevi che il Rettor Maggiore vi dica con S. Paolo:
tu autem illum ut mea viscera suscipe (Phil. 12) .
Nel chiudere- "questa mia lettera voglio assicurarvi
che ho piena fiducia in tutti coloro che compiono 1'uf-
ficio di I spettori e Direttori. Qualunque siano Ie espres-
sioni che uscirono dalla mia penna, non devono sem-

37.2 Page 362

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- 356 -
brare nmprovero ma unicamente ardente desiderio
d'un bene maggiore.
Piu che 1a mia parola vi stimo1i a pitt perfetta os-
servanza 1a brama eli meritare che 1a Chiesa presto eli-
chiari Venerabi1e i1 nostro amatissimo D. Bosco. Vo-
glia i1 Signore si compia i1 voto d'tin santo Arcivescovo
che 1a virtt\\ dei figli sia 1a prova della santita del Paelle.
Imp10rando su voi e sulle vostre case 1a protezione
eli Maria SS. Ausi1iatrice mi sottoscrivo
Vost1'O afJ.mo ~n C.].
Sac. MICHELE RUA.
PS. - Farete un gran piacere a me se leggerete questa let-
tera posatamente e se la rileggerete ancora altre vo lte, standom i
molto a cuore Ie raccomandazioni qui contenute.
Quest'anno avro bisogno di scrivervi altre voIte: vogliate
sempre accogliere Ie mie Iettere come parole di un padre che
molto vi ama e sente il bisogno del vostro aiuto pel buon an -
damento della cara nostra Societa.
In Iugl io spedii una Iettera edificante: se qualche Direttore
non avra piCI POtlltO farla sentire alla sua cOl11unita, Ia voglia
far Ieggere nella p ri ma conferenza.

37.3 Page 363

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- 357-
Nornle per ben regolare Ie relazioni
con l'Istitnto delle Figlie eli Maria Aus.
N. 33.
Torino, 2I novembre 1906.
Festa della Presentazione di Maria 55. al Tempio,
8arissimi IspeHori e Direttori,
Da varie nostre case mi giunsero dimande riguardo
aile re1azioni che vi possono essere fra 1a Pia Societa
eli S. Francesco eli Sales e l'Istituto elelle Figlie eli
Maria Ausi1iatrice, entrambi fonelati ela1 venerato
nostro Padre D. Bosco. Per comune informazione e
speC'ia1mente per norma elei Superioli Sa1esiani vi porro
orelinatamente qualche notizia e qualche artico10 che
potranno servirvi eli guiela per ben rego1are non solo
1e re1azioni coll'Istituto elelle Figlie eli Maria Ausilia-
trice, rna anche colle a1tre comunita religiose .
La S. Seele suo1e prenelere in' partico1are consiele-
razione gli istituti femminili di qualche importanza,
conformanelone 1e costituzioni colle Norme emanate
della S. Congregazione elei VV. e RR. i1 28 giugno IgOr.
Come fece con a1tri Istituti congeneri, cosl. fece riguarelo
all'Istituto elelle' Figlie eli Maria Ausi1iatrice. La S.
Congregazione elei VV. e RR. prese ad esame 1e 10ro
Costituzioni e con tratto di singo1are interesse Ie rielusse
in conformita colle norme sulloelate; in conseguenza:
1 ° Esse, come 1e altre congregazioni femminili,
non devono elipenelere ela alcuna congregazione eli uo-
mini, bens! elaila lora Superiora Generale assistita elal
proprio Capitolo, sotto la vigilanza eliretta elella Sacra

37.4 Page 364

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- 358-
Congregazione dei VV. eRR.. e degli Ordinari a norma
delle nuove 10ro Costituzioni e dei SS. Canoni.
ZO Esse devono avere un'amministrazione e con-
tabilita affatto distinta e separata; e pero dove esse pre-
stano 1a 10ro opera per 1a cucina 0 biancheria, devono
essere stipendiate come qua1unque altra congrega-
zione che prestasse simili servizi.
3° Ove per tali 1avori, Sa1esiani e Suore avessero
case vicine, debbono avere ingresso separato e nes-
suna comunicazione fra 1e 10ro abitazioni; anzi ove a
tale riguardo sorgesse dubbio che vi fosse qualche ir-
rego1arita, l'Ispettore preghi l'Ordinario a verificare e
all'uopo suggerire i1 da farsi.
4° Devono considerarsi come di 10ro proprieta Ie
case di 10ro abitazione; per queste esse devono soppor-
tare tutti i pesi d'imposte, riparazioni ecc. Quanto alla
legale cessione si andra facendo a misura che si rendera
agevo1e, non potendosi fare tutto in una volta a causa
dell'enorme spesa di trapasso che s'incontrerebbe. Per
1e nuove case, di cui venissero ad abbisognare in avve-
nire, ne faranno esse acquisto a nome proprio.
5° Pero avendo 1e Figlie di Maria Ausiliatrice
coi Sa1esiani comune 10 spirito e il Fondatore, fra esse
e noi vi sara grande carita; riconoscenza e rispetto ; rna
senza alcun diritto di superiorita 0 dovere di sudditanza.
6° Quanto allo spiritua1e E'sse dipendono dai ri-
spettivi Orc1inari, a cui spetta nominare i Confessori,
Direttori ecc. I Sa1esiani potranno occuparsi della 10ro
direzione solo quando siano incaricati od autorizzati
dall'Ordinario della Diocesi dove esse dimorano. Quello
che qui si dice riguardo alla direzione spiritua1e delle
Figlie di Maria Ausiliatrice, va inteso pure per qua1un-
que a1tra congregazione femminile.
7° Dell'opera dei Sa1esiani, prestata colle debite
autorizzazioni, come se ne va1gono a1tre ReligIose, COS!

37.5 Page 365

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- 359
possono va1ersene anche 1e Figlie di Maria Ausiliatrice
specia1mente per essere aiutate a mantenersi nella spi-
rito del nostro comun Padre D . Bosco. Ma quando
1e Fig1ie di Maria Ausiliatrice avessero da appro fit-
tarsi dell'opera de' Sa1esiani, converra che esse stesse
ne facciano dimanda all'Ordinario.
80 I Superiori Sa1esiani coll'esempio e colla pa-
. ro1a inculchino ai 10ro dipendenti che non si rechino
presso a Comunita religiose femminili se non per ub-
bidienza e col permesso regolarmente ottenuto; non
si fermino oltre i1 necessario e si comportino sempre nel
modo pitl edificante.
Nutro fiducia che praticando queste norme ne ri-
sultera sempre pitl gloria a Dio e vantaggio alle anime
i1 che i1 nostro venerato Padre c'insegno a cercare in
ogni nostro affare, in ogni nostra azione.
Degnisi la Vergine Maria, di cui oggi si celebra la
festa della Presentazione al tempio, renderci sempre pitl
degni di presentarci e servire nella casa di Dio mediante
il fervore nella pieta e 1a purezza delle anime nostre.
PregatE'la, di grazia, pel
Vostro atJ.mo in G. eM.
Sac. MICHELE RUA.
Ps. - Di qu esta lette ra i Dire tto ri diano ai loro c1ipe ndenti,
specie ai Sacerc1oti, quell 'informazione che loro conviene.

37.6 Page 366

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N · 34·
La Poverta.
Torino, 31 gennaio 1907.
Anniversario dell a m orte eli Don Bosco .
flg(i carissimi in C?i. e.,
Non senza ragione questa mia lettera vi giunge colla
data del 3I gennaio. Pur affrettando il mio lavoro, ho
procurato che fosse terminata pel giorno del nostro
gran lutto pensando che da questa data memorabile
ne verrebbe alia mia parola una particolare efficacia, e
che non si potrebbe meglio celebrare l'anniversario
della morte di D. Bosco che col richiamarne in vigore 10
spirito e col promettere d'imitarne Ie virtu.
Insieme col 3I gennaio ricordo anche sempre col-
l' animo commosso quell'altro giorno in cui, per non re-
sistere alia manifesta volonta di Dio, mi fu giocoforza
oiegal la fronte ed assumere il governo della nostra
Pia Societa . Oppresso da un peso che sembrava do-
vesse schiacciarmi, che poteva io fare di meglio, che
gettarmi come un bambino nelle braccia del nostro ve-
nerato Padre D. Bosco e chiedergli quella forza che
sentiva mancarmi ? Prostrato infatti davanti la fredda
sua salma, piansi e pregai lungamente. Gli parlai colla
intima p ersuasione ch'egli mi ascoltasse; gli confidai
tutte Ie mie ambascie, come Ie mille volte aveva fatto
quando egli ancora in vita dimorava fra noi ed io aveva
la bella sorte di vivere al suo fianco. Mi parve che egli
colla dolcezza della sua p arola, col mite suo sguardo

37.7 Page 367

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- 361 -
sciogliesse Ie mie difficolta, infondesse novella corag-
gio allo sfiduciato mio cuore, mi promettesse il suo va-
lido appoggio. Egli e certo che mi rialzai tutto mutato;
tomo la calma al mio spirito, mi sentii abbastanza di
vigore per abbracciare quella pesantissima croce, che
in que! momento veniva posta sulle deboli mie spalle.
Per dire tutta la verita conviene che aggiunga che in
ricambio, feci al nostro buon Padre solenni promesse.
Poiche mi vedeva costretto a raccogliere la sua eredita
ed a mettenni a capo di quella Congregazione, che e la
pili grande delle sue opere, e che gli costa tante fatiche
e sacrifizi, gli promisi che nulla avrei rispanniato per
conservare, per quanto stava in me, intatto il suo spi-
rito, i suoi insegnamenti e Ie pill minute tradizioni della
sua famiglia.
Gia trascorsero diciannove anni da quel giomo me-
morando, ed io riandandoli colla memoria, mentre in-
contro molti motivi di umiliarmi, provo pure un gran
conforto nel vedere che, per la grazia di Dio, non mi pare
esser mai venuto meno aIle mie promesse. E se mai fossi
stato in pericolo di dimenticarle, ben me Ie avrebbe
richiamate alIa mente il sapientissimo Leone XIII ,
eli santa memoria, il quale pili volte e con singolare ener-
gia inculco dovere i Salesiani conservare gelosamente 10
spirito del Fondatore, anzi dover vivere di D. Bosco
stesso. Ne altrimenti parlo Pio X, gloriosamente re-
gnante. Mostrarono entrambi quanta stima nutris-
sero del nostro amato Padre, e quali debbano essere i
Salesiani.
Queste COSE', sebbene d'indole affatto intima, mi
sembra opportuno rivelarvi nell'atto di dettare una
lettera circolare che avra una particolare importanza
per l' argomento che intendo trattare. Credo necessario
trattenermi un poco in compagnia di tutti i miei ca-
rissimi figli, sparsi su tutta la faccia del globo, trattando

37.8 Page 368

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- 362-
della eccellenza, dei vantaggi e della pratica della po-
verta. Voglia Maria Ausiliatrice, la Madre del Buon
Consiglio, dirigere la mia penna ed ispirarmi Ie parole
convenienti per ritrarre in tutta la sua pienezza 10 spi-
rito di D. Bosco riguardo a questa virttl.
1 0 - La poverta in se stessa non e una virtu; essa
e una legittima conseguenza della colpa originale, de-
stinata da Dio all'espiazione dei nostri peccati ed alIa
santificazione delle anime nostre . E quindi naturale che
l'uomo ne abbia orrore, la consideri come una sciagura,
e faccia quanto sta in lui per evitarla. La poverta di-
venta una virhl solo quando e volontariamente abbrac-
data per amor di Dio, come fanno coloro che si danno
alIa vita religiosa. l'uttavia anche allora la poverta
non cessa di essere amara; anche ai religiosi la pratica
della poverta impone gravi sacrifici, come noi stessi ne
abbiamo fatto Ie mille volte l'esperienza. Non e percia
a stupire se la poverta sia sempre il punto piu impor-
tante e nel t empo stesso pill elelicato della vita religiosa,
se ella sia come la pietra di paragone per distinguere fila
comunita fiorente da fila rilassata, un religioso zelante
da un negligente. Essa sara pur tropp o 10 scoglio contro
cui andranno a rompere tanti magnanimi proponimenti,
tante vocazioni che avevano del meraviglioso nel loro
nascere e nelloro sviluppo. Di qui la necessita per parte
dei Superiori eli parlarne sovente e per parte di tutti i
membri della famiglia salesiana di mantenerne vivo
l'amore e intiera la pratica. Cominciamo, corn'e di
dovere, col metterci alIa scuola di N. S. G. C.
La poverta e il primo dei Consigli Evangelici, e il
primo atto che deve compiere chiunqtie voglia imitare
piu perfettamente il nostro divino modello, Gesu Cristo.
Richiamiamo alIa mente cia che S. Bernardo c'insegna
a questo proposito, cioe che il Figlio di Dio, non tro-
vanelo in cielo la poverta, che abbonda sulla t erra, quan-

37.9 Page 369

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tunque poco stimata, ne e cosl. innamorato che, di-
sceso dal cielo, la vuole abbracciare per insegnarci
quanto sia preziosa. Durante tutto il corso della sua
vita mortale, mai non vuole esserne separato. Nasce
in una misera stalla, si guadagna il pane col sud~r della
fronte, vive di limosine nei tre anni della sua predica-
e zione, muore nudo su d'un tronco di croce, ed posto
e in un sepo1cro che non suo. Poteva egli trovare un
mezzo pili ef'ficace per indurci ad apprezzare secondo i1
suo giusto valore la poverta, per additarcela come la
via pitt dritta per giungere al paradiso, per riabilitare
la nostra natura guasta dal peccato originale?
Ed i suoi insegnamenti dovevano andare piena-
mente d' accordo co' suoi esempi. Fin dal principio della
sua vita pubblica Egli scaglia Ie pitt terribili minaccie
contro i ricchi che trovano sulla t erra Ie loro consola-
zioni. D'altro lato Ie sofferenze dei poveri muovono il
suo dolcissimo Cuore a pieta, Ii consola e li chiama beati
e assicurando che di 101'0 il regno dei cieli. Invita t utti a
seguirlo, e poi con un linguaggio che in bocca di chi non
e Dio, sarebbe foilia, dichiara che chi non rinunzia a
tutto cia che possiede, non e degno di Lui, non est me
dignus. A chi ne 10 richiede come debba fare per esser
perfetto, risponde: Va, vendi cia che hai e vieni alla
mia sequela . Ecco proc1amata dall'Incarnata Sapienza
l'eccellenza della poverta!
A' suoi Apostoli che s'offrono a seguirlo impone per
prima condizione che abbandonino Ie loro reti, il t elo-
nio e quanto possedono. E questo volontario spoglia-
mento da tutti i beni della t erra praticarono tutti i di-
scepoli eli Gestt Cristo, tutti i santi che in tanti secoli
illustrarono la Chiesa. Fra tUtti va segnalato S. Fran-
cesco chiamato per antonomasia i1 poverello el'Assisi
pel suo eroico amore alla poverta, che chiamava regina
delle virttt, e che egli sceglie per sua sposa. S. I gnazio

37.10 Page 370

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di Loyola, volendo darsi al servizio di Dio, comincia
col cambiare i suoi abiti da gentiluomo coi cenci d'un
povero che incontra per via e, nel dettare Ie Regole
alla Compagnia di GesL1, scrive: La poverta, come saldo
muro della Congregazione, si deve t enet cara e conser-
vare nella su a purita quanto colla divina grazia sara
possibile.
I, : Meditiamo inoltre quest e gravi parole di S. Tom-
m8.so: primum fundamentwin ad charitatis perfectionem
adquirendam est paupertas volunta1l ia , qua quis sine
proprio vivat, vale a dire che il primo fondamento per
e arrivare alla perfezione della carita, si la poverta
volontaria, per cui uno viva senza nulla possedere di
proprio. Cos1 il Concilio Tridentino dichiara che far il
voto di poverta vuol dire nulla possedere come cosa
propria: Nemini reg~tla1Iium... liceat bona im'mobilia "Vel
mobilia, c~tiuscum, q~te qualitatis fuerint, etiam quovis
....
modo acquisita, tam,quam propria, aut etiam n0111,ine con-
ventus possidere vel tene1l e; sed statim, ea superio11i tra-
dantur, convent~tique inco1l porentur.
A nessun religioso sia lecito possedere e ritenere come
proprii od anche a nome della comunita, beni stabili 0
mobili di qualsiasi genere, ed anche in qualsivoglia
modo acquistati; ma subito tutto sia rimesso al supe-
riore e incorporato alla comunita.
Oltre l'insegn am ento della Chiesa ci sproni a sti-
mare e ad amore la poverta l'esempio del nostro San
Francesco di Sales. Quantunque fosse Vescovo e come
t .ale dovesse tenere un certo decoro esteriore, pure egli
aveva per Ie ricchezze un santo terrore. Col suo stile
immaginoso egli scriveva; 10 mi servo dei beni del
mondo com e i cani dell'Egitto, che bevono l'acqua del
Nilo correndo per timore di essere preda dei coccodrilli.
I1 santo Dottore poneva per prima condizione a chi
desiderasse entrare nella vita religiosa, d'aver uno spi-

38 Pages 371-380

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38.1 Page 371

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- 365 -
rito nudo, ossia spoglio da ogni desiderio ed inclina-
zione, eccettoche dal desiclerio di amar Iddio. Ad una
comunita religiosa di Parigi scrisse queste severe pa-
role: il serpe della dissoluzione e del disorrune non e
ancor entrato ilella vostra casa, m a st at e in guardia
poiche certe mancanze ne sene come Ie uova. Se voi Ie
riscaldate t enendovele in seno, un giomo, quando menD
vi penserete, saranno Ia causa della vostra rovina e
perdizione. Eppure quella farniglia religiosa era assai
regolare ne sprovvista di virttl, poiche il Santo non esito
a chiamarla ecceliente. Quali mancanze aveva egli tro-
vate da m eritare un biasimo COS! duro ? Erano piccoli
difetti contrarii alla poverta.
Ma noi abbiamo nella nostra famiglia stessa i do-
cumenti ed esempi pitl autorevoli. 11 nostro Venerato
P adre visse povero fino al tetmine della sua vita, e nu-
triva un amore eroico alia poverta vo10ntaria . Godeva
quando toccavagli soffrire 1a penuria delle cose neces-
salie. Apparve evidente i1 suo distacco dai beni della
terra, poiche avendo avuto tra mane immenso danaro,
non si vide mai in lui 1a minima sollecitudine di pro-
curarsi qualche soddisfazionE' tempora1e. ~i soleva dire:
La poverta bisogna aver1a ne1 cuore per praticarla. E
Dio 10 ricompenso largamente della sua fiducia e della.
sua poverta, sicche riusel ad intralhendere opere che i
principi stessi non avrebbero osato, e a condurle felice-
mente a t ermine.
Parlando del voto di povert8. Don Bosco nella sua
circolare dei 2r novembre r886 scriveva: Ricordia-
moci, miei cari figliuoli, che da questa osservan za di-
p ende in massima parte il benessere della nostra Pia So-
cieta ed i1 vantaggio deli'anima nostra. Spesse volte
nelle conferenze ci assicuro che la nostra Congregazione
sarebbe stata benedetta, sost enuta e prosperata dal
Signore se in essa fosse stata ognor fiorente la poverta.

38.2 Page 372

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E quando s'avvicino la sua fine, e in forma di testa-
mento volle per l'ultima volta mostrare quanto amasse
i suoi figli, e lasciar loro gli ultimi, affettuosi ricordi, i1
suo pensiero correva in modo speciale alla pratica della
poverta. Ecco Ie sue significantissime p"arole: Vegliate
e fate che ne l'amor del mondo, ne l'affetto ai parenti,
ne il desiderio d'una vita pill agiata vi muovano al
grande sproposito di profanare i sacri voti e cosi tra-
sgredire la professione religiosa, con cui ci siamo con-
sacrati al Signore. Niun riprenda cio che ha dato a Dio...
Basterebbe che noi ricordassimo e m editassimo se-
riamente queste poche righe per amare e praticare bene
'la poverta, per chiudere prontamente la porta ad ogni
abuso contro la medesima.
2 0 - Ma la poverta ha tal parte nella vita dei re-
ligiosi, che e necessario accennare ancora varii motivi
che particolarmente ci devono spingere ad osservarla.
Un giorno , inginocchiati dinnanzi all'altare, circon-
dati da molti Confratelli, elopo aver chiamati gli An-
geli, i Santi, Maria Immacolata e Dio stesso a testimo-
nii del grande atto che stavamo per co'mpiere, con voce
tremante, col cuore commosso, pronnunziammo la for-
mola dei nostri voti. In quel momento noi eliventammo
Figli eli bon Bosco; la Pia Societa Salesiana divenne
nostra Madre. Fin d'allora ella ci prodigo Ie pill af£et-
tuose ed intelligenti cure; la nostra formazione religiosa
e civile e opera sua; a lei andiamo debitori di quanto noi
siamo e di quanto abbiamo. Di qui l'obbligo per cia-
scuno di noi di onorare, assistere e servire questa te-
nera Madre; di qui il dovere di aeloperarci seconelo Ie
nostre forze per la sua prosperita, per renderla piena-
mente contenta di noi. Ma come adempirebbe questo
dovere di pieta figliale colui che trasgredisse gli ordini
formali eli questa Madre quali sono Ie sue Regole?
Come puo chiamarsi di lei figlio colui che per ispensiera-

38.3 Page 373

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tezza e negligenza non ne pratica 10 spirito ? Che dire
tanto pill eli colui che attentasse di distruggere questo
spirito? E cosi farebbe realmente coll1i che non osserva
i1 suo voto di poverta. Mentre Ie mancanze contro gli
altri voti possono rimanere pili 0 menD nascoste, queUe
contro la poverta saltano maggiormente agli occhi,
elanno un esempio funesto che potrebbe in breve t empo
aSSl1mere vaste proporzioni. E ql1indi a stl1pire se i Fon-
ela tori eli Ordini religiosi ne raccomandassero con tanta
insistenza l'osservanza? se essi, ordinariamente elolei
e miti, s'accenelessero eli santo zelo nel disapprovare la
conelotta elei colpevoli e loro infiigessero severi castighi ?
Con ragione il religioso poco osservante rispetto alla po-
verta vien paragonato ad un verme roditore che con un
lento e sordo lavorio fa seccare quella pianta immensa
che conforto tante persone colla fresca sua ombra e Ie
nutri co' suoi frutti deliziosi.
Si e per questo che agli autori di tanta rovina pare
che la nostra Madre, la Congregazione, rivolga pian-
gendo questa preghiera: Fili mi, misel'ere me"i :·figlio mio,
abbi pieta di tua Madre; guardati dal coprirmi di ver-
gogna colle tue infedelta. Gemitus matris tuae ne obli -
viscaris : non dimenticare i gemiti dell'affiitta tua Madre.
Ci animi a praticare la poverta l'intima relazione
che corre fra la pratica eli questa virhl ed ilnostro in-
elividuale progresso nella perfezione. Noi siamo il campo
e eli Dio. Quando lU1 campo coperto eli spine e di erbe
e cattive, necessario dar mano alla falee, all'aratro
e perfino al fuoco. Allora solament e il podere potra dare
e una messe degna elei granai celesti. Ed precisamente
col voto eli poverta 'che noi sradichiamo dal campo del
e nostro cuore i carcli"ecl i triboli. Si col vivere staccati
clai beni fallaci cl~l "monclo che noi anc1iamo sottraenelo
ai vizi ogni alimento eel ogni mezzo cli espanclersi. Anzi
la p'overta sara sempre quella spada a clue tagli, per-

38.4 Page 374

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tingens usque ad divisiomm animae et spir#us, che pe-
netranc10 nel pill profondo del cuore, ci separera dal
peccato, e pill ancora dalle sorgenti stesse ' del peccato
quali sono la superbia e la concupiscenza, avendo detto
il Signore st esso alla B. AngE'la eli Foligno che la su-
perbia non puo esistere se non in quelli che posseggono
o ·credono di possedere qualche cosa.
D'altro lato con ragione S. Ambrogio chiama la
poverta madre e nutrice della virhl, poiche quando
un religioso fa convenientemente il voto di poverta e per
tal mezzo vuota il suo cuore da ogni affetto alle cose
terrene, pare che in quell'istante Iddio si affretti a ve-
nirlo a riempiere colla p ienezza de' suoi doni, con ogni
sorta di virhl. E non voleva indicare questo il nostro
Divin Maestro quando pose per la prima la beatitudine
della poveIta? Essa e il fondamento su cui si appog-
giano gli altri sette graelini per cui si arriva alla cima
elella perfezione. E la Storia Ecc1esiastica c'insegna che
furono appunto coloro che pili furono staccati dalmondo
chE' si segnalarono per la loro fede, per la loro speranza
e carita, la cui vita fu un tessuto di opere buone ed
una serie non intenotta di proeligi per la gloria di Dio
e per la salute del prossimo.
Inoltre e da notare che i nemici eli nostra Santa
Religione pongono ogni studio nel far ritomare la so-
cieta al paganesimo ed a1 natura1ismo. Essi vorrebbero
svellere dalla mente del popo10 ogni idea di Dio, de1-
l' anima e della vita futura, e 10 invitano a procurarsi
godimenti finche 1a vita dura , con ogni mezzo possibi1e,
anche ingiusto e disonesto. Cogliendo 1a massa del po-
polo impreparata, 1a seducono e 1a trascinano all'abisso .
Contro questo funesto aposto1ato Don. Bosco combatte
da va10roso finche gli basto 1a vita, e morendo a noi
suoi figli ha legato questa nobile missione. Ma noi 1a-
voreremmo inuti1mente se i1 mondo non veelesse e non

38.5 Page 375

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si convincesse che noi non cerchiamo ricchezze e co-
modita, che l10i siam fedeli a1 motto di D. Bosco: Da
mihi ani111,as, eaetem tolle! Oh! ci stia fisso nella mente cia
che scrisse S. Francesco di Sales, che cioe non solamente
i poveri sono evangelizzati, rna sono i poveri stessi che
evange1izzano. E S. Vincenzo Ferreri trattando del
ministero di sa1vare 1e anime assicura che non vi riu-
scira quel religioso che non mette sotto i piedi tutte 1e
cose terrene, non pratica 1a vera poverta, perche spa-
ventato d'ogni incomodo, non avra 1a forza eli soppor-
tare 1e privazioni che porta seco 1a poverta nell'eser-
cizio dell'aposto1ato: inopia paupertatis . Ed anche fra
noi non sono certamente i Sa1esiani desiderosi di menar
una vita comoda che intraprenderanno opere vera-
mente fruttuose, che andranno in mezzo ai selvaggi
del Matto Grosso 0 della 'rerra del F uoco, 0 si mette-
ranno a1 servigio dei poveri 1ebbrosi. Questo sara sem-
pre i1 vanto di co1oro che osserveranno generosamente
1a poverta.
J?; poi da tener conto che 1e opere di D. Bosco sono
i1 frutto della carita. Ne1 por rnano alle grandi sue im-
prese eg1i faceva unicamente assegnamento sulla Prov-
videnza, che rappresentata c1ai benemeriti suoi Coo-
peratori, gli somministre i mezzi necessarii. E dopo
tanti anni, come ce ne assicurava D. Bosco quando per
1aprima volta ci parle dell'Associazione dei Coopera-
tori, ben 1ungi dallo stancarsi, 1a 10ro carita cresce a
misura che crescono i bisogni. Non si deve credere che
quanti vengono in aiuto alle nostte opere, siano sempre
persone facoltose; e necessario si sappia che mo1ti fra i
nostri benefattori, poveri essi medesimi od appena mo-
destamente agiati, s'impongono gravissimi sacrifici
per poterci aiutare. Oh! quante volte desidero di avervi
a testimonii di certe conversazioni, in cui buoni Coo-
peratori sve1ano candidamente 1e sante industrie con cui
L ettere di D . Rua.
24

38.6 Page 376

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- 370 -
10ro venne fatto di raggranellare quell'obo10 che mi pre-
sentano! Oh! se mi fosse dato farvi 1eggere certe 1et-
tere intime! Allora S1 che comprendereste quanto dob-
biamo amare 1a poverta e praticare l'economia! Con
qual cuore impiegheremmo que1 denaro a procurarci
comodita non adattata alla nostra condizione? Spre-
care i1 frutto di tanti sacrifici, anche solo spenderlo in-
consideratamente e una vera ingratitudine verso Dio
e verso i nostri benefattori.
Venendo ancora pill ai partico1ari, mi sia 1ecito farvi
una confidenza, come suo1e un padre co' suoi eli1etti
fig1iuo1i. Forse mo1ti Sa1esiani, vedendo che a nessuno
di noi venne mai a mancare i1necessario, che 1e nostre
opere vanno sempre estendendosi, che anzi nello stesso
mondo commercia1e noi goeliamo d'un nome onorato,
pensano che 1a Pia Societa disponga eli mo1ti mezzi e che
percio siano inopportune 1e mie ripetute ed insistenti
esortazioni a fare economia, ad osservare 1a poverta.
Quanto essi sana 1ungi da1 vero! A costoro sarebbe fa-
cile presentare i rendiconti da cui risu1ta che molte case
sonG gravate di debiti e ad ogni momento abbisognano
di soccorso. Loro si potrebbe mostrare parimenti quanti
sonG i giovanetti che pel vitto, vestito, libri, ecc. sono
interamente oppure in gran parte a carico della Con-
gregazione. Chi segue colla mente 10 svi1uppo della no-
stra Pia Societa, p uo rendersi ragione delle case e delle
chiese che si vanno eelificando, dei danni sofferti che fa
d'uopo riparare, dei viaggi che si debbon9 pagare ai
missionarii, deg1i aiuti che si mandano alle lVIissioni,
delle spese immense che bisogna sostenere per 1a for-
mazione del persona1e. Ne a tutto questo penseranno 50-
1amente i Superiori; e dovere di ogni buon figlio pren-
dere a euore gl'interessi dell'intiera famig1ia. Chiun-
que non vivesse secondo i1 voto di poverta, chi ne1 vitto,
ne1 vestito, nell'alloggio, nei v iaggi, nelle agiat ezze della

38.7 Page 377

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- 371 -
vita valicasse i limiti che c'impone il nostro stato,
dovrebbe sentire rimorso d'aver sottratto alia Congrega-
zione quel denaro che era stato destinato a dar pane agli
orfanelii, favorire qualche vocazione, ad estendere il'
regno di Gesu Cristo. Pensi che ne dovra render conto '
al tribunale di Dio.
Sopratutto noi accett~remo con animo generoso i
sacrifici che sono Ie conseguenze delia poverta per poter
godere delia pace piu dolce durante 1a vita, per aver la
fortuna di far una morte tranquilla ed infine abbre-
viare il nostro purgatorio. E questi sono vantaggi tali
che per quanti sacrifici abbiamo da imporci, non ci co-
steranno mai troppo cari. Appena ne faccio ce1Ulo, per-
che chi sa quante volte furono proposti aHa vostra
m ditazione.
30
-
Ma la virtu non consiste ne1 fare sublimi
riflessioni, ne1 ripetere belie parole, bensl nel metterle
in pratica e ne! ricavarne profitto. Queste parole che
N . S. G. C. stesso rivolgeva alia B. Margherita Ala-
coque, ci serviranno di eccitamento a prendere pra-
tiche risoluziolli.
E indispensabile dapprirna che si eseguisca cia che e
prescritto clall'art. 20 0 delle Costituzioni e dalle annesse
Deliberazioni organiche. Prima di emettere la pro£es-
sione molti con tutta sincerita e semplicita fanno co-
noscere ai Superiori cia che posseggono in beni patrimo-
niali e ne fanno cessione alIa nosira Pia Societa. Altri
ne clispongono in favore dei parenti 0 di altre persorre a
cui hanno particolali obbligazioni. Infine Ie Costitu-
zioni perrnettono pure di conservare i1 dominio racli-
cale, rna clichiarano che di tali beni non si possono con-
servare ne l'amrninistrazione, ne l'uso, ne l'usufrutto.
Qualsiasi di questi tre mezzi si voglia scegliere, cia che
irnporta si e che non si facciano sutterfugi ai Superiori,
e che coloro che fanno professione, compiano gli atti

38.8 Page 378

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- 372 -
necessarii petche possano realmente considerarsi come
se nulla possedessero. 11 castigo di Anania e Zaffira
. c. i
sproni
ad
agire con retta
intenzione e con
/
genero-
sita. - Questa medesima regola dovra osservare in se-
guito ogni salesiano professo quando ricevesse un' ere-
dita, un legato, una donazione qualunque.
Fatta la professione, Iddio ci preservi dal cadere
ne11a rilassatezza: Vi sono infatti molti infelici, che si
sforzano di riprendere con una mana cio che loro sfugge
dall'altra. In piccole cose si procurano un compenso al
sacrificio generale della loro professione. Temono sem-
pre loro manchi il necessario, e si aggrappano a tutto
come una p ersona che si annega. Trovano mille pretesti,
inventano sempre nuovi bisogni, si spaventano di
ogni piccola privazione, insomma vogliono possedere
nulla, ed intanto aver tutto, anche il superfluo. Attac-
cano illoro cuore ad una camera, ad un oggetto di ve-
stiario, ad un gingillo, e tali cose ricercano e conservano
con ogni studio ed avidita, n e pitl ne menD di cio che fa
un avaro pe' suoi adorati t esori. Quanto sono mai da
compiangere siffatti religiosi! Sant'Alfonso de' Liguori
insegna ch e il religioso che s'attacca alla pin piccola
cosa, non potra mai unirsi perfettamente con Dio e
trovar la pace. Quei miseri oggetti a cui s'affeziona, sa-
ranno come altrettanti sassolini che mette ne' suoi cal-
zari: che m eraviglia se non puo pin camminare nella
via della perfezione? Com' e doloroso vedere legato da
un filo sottilissimo colui che per essere libero ad entrare
in religione ha rotto grosse catene, quali sono i vin-
coli di sangue, l'amor della patria, la sua libera volonta?
Racconta la favola che una mosca avendo stancata la
pazienza di un leone, andava cantando vittoria, intanto
incappata ne11e tela d'un ragno, miseramente peri.
Ecco l'immagine del religioso che si' affeziona alle pic-
cole cose, dopo aver abbandonato il mondo intero.

38.9 Page 379

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- 373-
11 pill efficace rimedio a questo gran male e la vita
comune prescritta dalle nostre Costituzioni e calda-
mente raccomandataci dalla Santa Sede. Per mezzo
di essa i1 Salesiano forma una cosa sola colla comunita.
Essa distrugge ogni spirito di proprieta, rende impos-
sibile ogni illusione nella pratica della poverta ed an-
nienta ogni pretesto dell'amor proprio per sottrarsi al-
l' osservanza delle Costituzioni. Percio io non cessero
mai di raccomandare a tutti i miei cari figliuoli di leg-
gere e praticare~] I O' Capo elelnuovoRegolamento, che
vi fu inviato ultimamente. Faccio appello allo zelo dei
Direttori ed Ispettori perche tante saggie regole e racco-
manelazioni che formano l'oggetto eli lungo eel accurato
studio elei Capito1i Generali, non abbiano a limanere
lettera morta.
Giova primieramente attenerci alla vita comune in
quanto al vitto, che per espressa volonta di D. Bosco
dev'essere semplice e sano, in tale abbondanza ela so-
stenere Ie nostre forze , rna conveniente a chi ha fatto
voto eli poverta. Si esc1uda pero tutto quanto e ricer-
cato 0 superfluo. Non si prenela nulla fuori eli pasto,
ed a qualsiasi costo s'impediscano Ie cosi dette me-
rende 0 bicchieiat<; che, specialmente dopo le orazioni
a elella sera, sogliono dare occasione gravi elisorelini
morali. Ne si elomaneli il permesso eli siffatte riunioni,
poiche neSSlll Superiore ha autorita eli conceelerle.
Ha speciale importanza l'articolo 12° del Rego-
lamento riguarelante gli oggetti eli vestiario. Faccio
assegnamento sulla buona volonta eli tutti, special-
mente elei nostri carissimi confratelli coaeliutori, per-
che sparisca quanto prima elal loro modo eli vestire
tutto quello che possa esservi eli monelano e eli ricercato.
Oh! venga presto que1 -giorno in cui anche in questo noi
possiamo veramente tutti essere riconosciuti quali veri
Figli eli D. Bosco.

38.10 Page 380

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- 374-
Non giudico fuor di luogo farvi notare essere vio-
lazione del voto di poverta 10 spendere in altro il de-
naro ricevuto per un determinato fine, qualora esso ve-
nisse a cessare, ad esempio per un viaggio. Ne anche
posso passare soUo silenzio la mancanza che commet-
terebbe contro il voto di poverta que1 Salesiano che
facesse contraUi, si appropriasse qualche cosa 0 de-
naro appartenente alla Comunita, ne disponesse per
suo uso personale, ne face.sse dono a persone della casa,
oppure ad esterni 0 l'alienasse come gli pare e piace.
Questi ultimi aUi compiuti senza alcun permesso dei
Superiori, sarebbero veri furti fatti a danno della Co-
munita e non e troppo rigore l'esigele c]:le chi li ha com-
messi provveda alla sua coscienza.
In molte case poi ha messo piede un abuso contra-
rio alla vita comune; intendo parlare del COSl deUo
deposito. Un socio, faUosi venire dai genitori, ela con-
giunti 0 ela altra persona benevola una somma eli elanaro
la consegna al PrefeUo, come fanno i giovani elei no-
stri collegi, perche la tenga a elisposizione eli lui, e gli
provveda poi quanta sara per domanelare. Ne avviene
che certi libri, certi oggeUi, certi comodi elella vita il
confratelio se li procura coll'accennato eleposito, e gli
altri confratelli no. Due Salesiani elomanelano eli fare,
ad esempio una gita, una cura termale. Questa venne
concessa a quello dei elue che si e procurato il elenaro
necessario; ali'altro vien negato. Questo evielentemente
e contrario alio spirito eli poverta eel a quelia fraterna
eguaglianza che eleve regnare nelie famiglie ·religiose.
Taccio della erronea e stolta persuasione che talora il
confratello si fonna, aver egli il eliritto eli provveelersi
Ie suaccennate cose pel fatto el'essersi procurata la somma
necessaria, quasi non avesse col voto eli povelta rinun-
ziato a disporre e ad usare eli qualsiasi cosa temporale
senza il permesso dellegittimo superiore. .

39 Pages 381-390

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39.1 Page 381

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- 375-
Tale abuso, dove s'e introdotto, bisogna che cessio
Dev'essere somministrato ai soci quello ch'e giudicato
necessario; quello che non e giudicato necessario, non
deve provvedersi nemmeno a1 Sa1esiano che trovasse
modo di farlo pagare ad estranei alla Congregazione.
Quando pertanto un confratello domanda che gli si prov-
vedano 1ibri od a1tre cose, gli si conceda un viaggio od
altra agevo1ezza, giudichi il Superiore se sia necessario
o conveniente esaudire la dornanda; ma ne giudichi in-
dipendentemente da1 fatto dell'avere i1 socio trovato 0
poter trovare chi fa Ie spese, poi conceda 0 non conceda
sia a chi pUG aver denari.c1a esterni, sia a chi non ne pUG
avere.
Ed affinche e1irninando l'abuso, si faccia quanto
esige 10 spirito eli poverta e 1a vita comune, con questa
circo1are intendo tog1iere, in quanto sia necessario a
qua1siasi Superiore, la faco1ta di fare eccezioui. Di-
chiaro per conseguenza di nessun valore il permesso
che prima d'ora avesse dato 0 desse in avvenire i1 Di-
rettore 0 l'IspettOle ai Confratelli di ritenere a propria
disposizione i1 sopraccennato deposito, 0 di usare del
danaro, ricevuto da congiunti 0 da a1tre persona, a
procacciarsi qua1siasi cosa, che a palita di bisogno"la
comunita non ,provvede ai Confratelli mancantifs'if-
fatti aiuti e soccorsi di estranei.
I
° Se un confratello fa venire riceve da congiunti 0
persone benevoli qualche soccorso e questo un vantag-
gio che esso da figlio amorev01e procura aHa madre
comune 1a nostra Pia Societa rna da questo non deve
dipendere i1 giudizio sulla convenienza di provvedere
a1 socio 1e cose che dimanda.
DirG pure una paro1a decisiva su un a1tro punto
della poverta re1igiosa. Dichiaro cioe non avere ne i
Direttori, ne gl'Ispettori od altri Superiori la facolta
di concedere ad un Confratello i1 permesso di disporre,

39.2 Page 382

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- 376 -
sia pure a beneficio dei genitori bisognosi, delle limo-
sine delle messe, del frutto della propria attivita, come
sarebbero gli stipendi eli servizi all'altare, gli onorarii
delle prediche, conferenze, lezioni, oel il ricavo della
vendita delle proprie opere. Sulla convenienza eli dare
un sussidio alla famiglia d'un Confratello, deve giudi-
care l'Ispettore, senza considerare se il lavoro del
Confratello sia fruttifero 0 no, Ritonosciuta detta con-
venienza, l'Ispettore detennini la somma da erogare
a tale scopo; ma quanto i socii acquistano coll'esercizio
della propria attivita si dovra rifondere tra i beni della
Comunita (Costit. art. 23), e -dev'essere consegnato al
Superiore (Delib. Organiche, pag. 105). Debbono per-
cio considerarsi come revocati da questo momento tutti i
permessi che a tal proposito fossero stati accordati, poiche
essi sono incompatibili col voto di poverta. Non aggiun-
go altre raccomandazioni per la pratica della poverta,
poiche sarebbe un ripetere molti articoli delle Costitu-
zioni, delle Deliberazioni e del Regolamento; tuttavia
chiamo la vostra attenzione su tre punti importanti.
a) I1 buon Salesiano non si terra pago di osservare
i1 voto di poverta, ossia i singoli articoli delle Costitu-
zioni, ma si sforzera eli giungere a praticare la virtu
della povel ta, che non solo ci spoglia delle cose terrene,
ma ancora di 'ogni affetto alle medesime. Anzi egli far a
ancora un passo pili innanzi, arrivera a possedere 10
spirito di poverta, il che vuol dire che sara veramente
povero ne' suoi pensieri e desiderii, apparira tale nelle
sue parole, si diportera veramente da povero nel suo
vitto, nel vestito, nd modo di tenere la sua camera, in
una parola riprodurra in se stesso l'esempio del povero
per eccellenza N . S. G. C.
b) I1 vero Figlio di D. Bosco si contentera del ne-
cessario, anzi vegliera attentamente perche il suo cuore
non rimanga impigliato in alcuna cosa superflua. Egli

39.3 Page 383

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-- 377 -
nell' esercizio della buona morte fara. un esa me diligentt;:
ed imparziale per conoscere se t utto cio che e a suo uso,
sia semplice e povero, se non ritiene per se qualche
cosa senza il permesso dei Superiori e di cui possa far
a meno, ed infine se ha curato con affetto e diligenza gli
interessi della comunita.
c) Infine il fervente religioso, persuaso di dover far
penitenza de' suoi peccati, accettera volontieri quelle
privazioni e quegli incomodi che sono inevitabili nella
vita comune, e generosamente scegliera per p roprio US(I
Ie cose meno belle e meno comode, memore di quanto
diceva S. Giovanni Berchmans: mea maxima poeni-
tentia, vita c01n1'mmis: Ia mia pili grande penitenza sara
la vita comune.
Conchiudero rievocando la memoria di quelli che
noi chiamavamo temp'i eroici della nostra Pia Societa.
Trascorsero invero molti anni in cui ci era necessaria
una virtLl straorelinaria per conservarci fedeli a Don
Bosco e per resistere ai pressanti inviti che ci si face-
vano di abbandonarlo, e cio per l' estrema poverta in cui
si viveva. Ma ci sosteneva l'amore intenso che noi por-
tavamo a D . Bosco, ci davano forza e coraggio Ie su e
esortazioni a rima11er fermi nella nostra vocazione non
ostante Ie dun; privazioni, i gravi sacrificL Ond'io
son certo che se pill vivo sara il nostro amore a D. Bosco
pill ardente la brama di conservarci degni suoi figli, e eli
corrisponelere alia grazia elella vocazione religiosa, si pra-
tichera in tutta la sua purezza 10 spirito eli poverta.
Affrettate con nobili sforzi e con ferventi preghiere
l'aelempimento eli questo arelente voto
del V ostro aff :11'£0 in Corde ] es~t
Sac. MICHELE RUA.

39.4 Page 384

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Visita straordinaria a tutte Ie case
della Pia Societa Salesiana.
N·35·
Torino, IS gennaio 1905.
Festa della Catt. di S. Pietro in Roma.
8arissimi Figli in G. e.,
Crederei di mancare ad uno stretto dovere di coscienza
se lasciassi intentato alcun mezzo per conservare fra
i Salesiani 10 spirito del nostro Ven. Fondatore D. Bosco.
Tanto pili ne avrei pena se questo mezzo mi fosse sug-
gerito da D. Bosco stesso, Ie cui orme in ogni tempo ho
cercato di seguire. Ora egli scrisse all' art. 79 delle no-
stre Costituzioni: « Il R ettor Maggiore visitera cia-
scuna casa almeno una volta l'anna 0 in persona 0 per
mezzo del Visitatore , per esaminare diligentemente se si
compiono i do ve1fi i111,posti dalle Costituzioni della 50-
cieta: e nella stesso tempo osse1fvi se l'amministrazione
delle cose spirit~tali e temporali tenda realmente allo scopo
proposto, quale si e di promuovere la gloria di Dio e la
salvezza delle anime ».
<
e Egli vero che finora mi sono adoperato per ese-
guire questa mia obbligazione visitando ogni anna
un certo numero di case, rna come fare a visitarle tutte?
Egli e anche indubitato che alla visita che non mi e
dato compiere personalmente, dopo l'erezione cano-
nica delle Ispettorie, suppliscono gl'Ispettori, che poi
riferiscono al Rettor Maggiore sullo stato di ciascuna

39.5 Page 385

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- 379-
casa. E su questo punta mi gode l'animo di attestare
che fui sempre molto bene secondato, e che ognora ebbi
a lodarmi elello zelo ed attivita degli I spettori. Molti
nonelimeno mi fecero considerare che a raggiungere
pienament e 10 scopo inteso dell' articolo sopra citato
sarebbe opportuna una visita straorrunaria eseguita
di tempo in temp'o da soci a cia particolarmente dele-
gati . L'essere essi sciolti da ogni legame di particolare
affezione ed interesse colle case da 101'0 visitat e: il sa-
persi che fatta 1a visita non conservaranno alcuna re-
lazione diretta coi confratelli uditi, pare che debba
essere uno dei mezzi migliori per metterli neile condi-
zioni pill favorevoli per tutto vedere e riferire, ed in-
spirare ad ognuno la pili sincera ed iilimitata confi-
denza.
Tale e la pratica di altre Congregazioni religiose
e tale altresi la prassi della Chiesa, la quale, quantun-
que preponga a ciascuna Diocesi un Vescovo a reggerla,
suole a quando a quando inviare aile diverse Diocesi
Visitatori straordinari, come sappiamo essere stato ulti-
mament e orrunato daH'attua1e regnante Pontefi.ce e
gia in gran parte ariche eseguito con inunenso vantag-
gio della Religione nostra. Spero quindi che nessuno in-
terpretera questa misura qua1e segno di sfiducia in co-
10ro che si trovano aHa t esta dei nostri Istituti. 10 an zi
sono fermamente persuaso , che se i Visitatori da me de-
legati avranno a constatare che vi e qualche miseria
neile Dostre case, perche t utti siamo figli di Adamo,
avranno pure la conso1azione di rendersi conto del gran
bene che sanno compiere 10 zelo e l' attivita di coloro
che sono preposti aHa direzione. Si e per questo che,
avuto il consenso del Capitolo Superiore, ho deciso
d' indire, come colla presente indico 1a sovraccennata
visita straordinaria. Essa dovra compiersi durante
l'anno sco1astico, affinche i1 Visitatore possa vedere Ie

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- 380 -
case ne1 10ro stato abitua1e ed avra principio entr~ i1
prossimo marzo. Cosi spero di poterne avere 1a re1a-
zione da tutti i Visitatori nella primavera del 1909
ed esaminarla e studiarla prima della convocazione
del Capito10 Genera1e che dovra tenersi ne1 1910.
Quanto meglio l'Assemblea potra conoscere i bi-
sogni della nostra Pia Societa, tanto pili e:ffi.cacemente
potra provvedervi.
I Visitatori vi saranno presentati con 1ettera che
sara data a ciascun di 10ro. Per ora noto solamente:
I) I1 Visitatore non ha a1tro u:ffi.cio che quello di
conoscere 10 stato delle cose e riferirne.
2) Per 1'esecuzione di questo mandato egli e
munito da1 Rettor Maggiore dei necessari poteri. Sono
adunque tutti i confratelli, di qua1unque condizione ed
in qua1unque u:ffi.cio costituiti, tenuti a presentarsi a
lui, rispondere con sincerita alle sue domande e mani-
festarg1i qua1e incaricato del Rettor Maggiore quanto
sanno circa 10 stato discip1inare, morale, economico
delle casf'. I Superiori poi sonG inoltre obbligati a farg1i
vedere quanto esso credera di esaminare, 10cali, ar-
chivi, registri e quanto possa facilitare il completo adem-
pimento della sua rnissione.
3) I1 Visitatore e vincolato dal gh.uamento di
osservare i1 segreto delle deposizioni dei soci e di non
informare se non il Rettor Maggiore.
4) La carita di fratelli e la qualita di inviato dal
R ettor Maggiore suggerira ai Superiori locali i1 tratta-
mento da usare a1 Visitatore. Ma e proibito ogni an-
nunzio sui giorna1i e qualsiasi pUbblicita. Nemmeno in
casa vi saranno festeggiamenti, pranzi d'onore, acca-
demie, teatri, musiche od altre simi1i onoranze che
disturbano l'ordine della casa e il Visitatore stesso nel-
1'adempimento del suo u:ffi.cio.
Giova sperare che l'indetta visita straordinaria e

39.7 Page 387

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- 381 -
genera1e abbia ad essere feconda di frutti per 1a nostra
cara Congregazione. Spero che i Visitatori da me e1etti
compiranno i1 10ro manelato colla nota 10ro pruelenza
eel attivita; e confielo che ognuno per parte sua si sfor-
zera eli agevo1are i110ro c6mpito; rna ricoreliamoci che
chi ela l'incremento e Dio. Ond'e che pili che in a1tro
per 1a buona riuscita eli questa visita, io ho fiducia
helle vostre preghiere. Privatamente ricorriamo a1
nostro Venerabi1e D. Bosco che interporra sen za elubbio
1a sua intercessione trattanclosi del bene eli quell'opera
a cui consacro tutta 1a sua vita.
Mi e cara quest' occasione per assicurarvi che ogni
giorno prego per voi.
Sempre vostro atJ.mo in G. e M.
Sat. MICHELE RUA.

39.8 Page 388

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N·36.
Vigilanza.
Torino, 31 ge nnaio 1908.
Garis simi Fig(i in ei. G.,
Anehe quest'anna vi scrivo nel giorno anniversa-
rio della dipartita del nostro Venerabile Padre, desi-
deroso che aceogliate Ie mie parole come provenienti
dal suo paterno euore.
Varie ragioni mi spingono a scrivervi questa let-
tera circolare. Primieramente per l'affetto ehe io vi
porto, sento il bisogno eli trattenermi per poco in vo-
stra compagnia. Egli e vero, ehe alctU1i eli vOlli ho in-
eontrati agli esercizi spirituali 0 nelle brevissime vi-
site ehe mi fu dato di fare ad alcune case, lunge l'anno
passato; ma quante eose rimarrebbero aneora a direi
sia pel profitto individuale, siapel buon andamento
dei nostri Istituti! Questa mia brama poi ruviene irre-
sistibile quando prendo tra mana il Catalogo della
nostra Pia Societa, e vi leggo il nome di moltissimi con-
fratelli, ehe piu non rividi daeche li abbracciai eom-
mosso all' altare di Maria Ausiliatrice, mentre parti-
vane per Ie lontane Missioni. Incontro similmente in
quell'eleneo i nomi carissimi di molti Salesiani, di cui
la fama ·mi narro Ie virtu e 10 zelo instaneabile nel la-
vorare a bene delle anime, Ie cui lettere riboceanti di
amor figliale, mi strapparono varie volte Ie lacrime, e

39.9 Page 389

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che io non conosco ancora personalmente. Or bene, a
tutti questi miei diletti :fi.gliuoli, vicini e lontani, voglio
oggi che giunga la mia parola; tutti desidero assicurare
con questo mio scritto che li amo come un padre affet-
tuoso, che Ii seguo col pensiero ovunque Ii manda l'ub-
bidienza, che immensamente mi compiaccio dei frutti
delloro apostolato, e prego per loro.
In secondo luogo e mio dovere, oltre Ie circolari
coliettive del Capitolo Superiore, scrivervi qualche
volta pitl diffusamente per farvi noto quello che di mana
in mana l'esperienza c'insegna 0 che i bisogni dei tempi
presenti ci suggeriscono. Ho :fi.ducia che questa mia cir-
colare sara acco1ta con quella benevo1enza che ebbero
quelle degli anni passati. Ed io quanto mi stimo for-
tunato, se anche con questo mezzo posso contribuire
a tenere sempre pitl ·strettamente uniti i nostri cuori
nella carita di N. S. Gesu Cristo, ad infondere in tutti
i cor.fratelli il coraggio che e necessario per continuare
la nostra missione nei tristissimi tempi che traversiamo,
ed in:fi.ne a conservare in tutta la sua integrita 10 spi-
rito che ci lascia il Venerabi1e nostro Fondatore e
Maestro D. Bosco!
1 0 Mi pare di non errare immaginando che tutti
vi aspettiate da me qualche notizia intorno alle nostre
case dopo la spaventosa bufera che nella SCOl-sa estate
si scatena c.ontro la nostra Pia Societa; eel io son lieto
eli poter soelelisfare i vostri 1egittimi elesielerii.
Per chiunque abbia un poco di senno, per chi abbia
1etto alcune pagine eli storia e non voglia chiuelere gli
occhi alla luce ele1 giorno, i cosi eletti fatti di Varazze
non sono altro che una eli quelle fasi che va prendenelo
la guerra che in ogni tempo Satana mosse alia Chiesa
Cattolica, che S. Paolo chiama: colonna e fondamento
della verita. I suoi nemici, pur essendo intimamente COll-
e vinti che la Chiesa 1a sola vera Maestra elella morale

39.10 Page 390

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e la vigile custode della santi\\a dei costumi, si atten-
tarono colle arti pitt maligne di screditare la celeste dot-
trina, a strapparle la pili fulgida gemma della sua co-
rona, la purita; e per meglio ingannare la fo11a, si sfor-
za10no di dipin gere i ministri elella nostra santissima
religione quali uomini immersi nel fango del vizio. I1
loro piano di battaglia dovette essere preparato da
lunga mana in covi tenebrosi. Era necessario fissare
un punto come bersaglio contro cui dirigere i colpi,
affinche non andassero dispersi, e pili gagliardo riuscisse
l'assalto; e questo punto fu l'umile Societa Salesiana.
Contro di essa, perche molto estesa e tutta occupata
all'educazione dei figli del popolo si eleva tale una va-
langa di calunnie e di orribili accuse da far credere che
ella ne sarebbe rimasta schiacciata. Ma anche questa
volta mentita est iniquitas sibi, poiche l'enormita stessa
delle recriminazioni mise in sull'avviso chiunque sa-
peva ancor far uso della sua ragione. Tutto quel monte
d'innominabili brutture squag1ia in un istante come
nebbia a1 sole, ed i due poveri Salesiani imprigionati
quali colpevo1i, senza subire alcun giudizio furono messi
in 1iberta. I1 Collegio di Varazze, sebbene riaperto con
notevole rit/ardo, conta il medesimo numero di alunni
che gli anni passati. Anche gli altri nostri Istituti sono
ripieni di giovanetti che sembrano corrispondere assai
bene aIle cure che di loro si prendono i Maestri ed i Su-
periori. E non elevo tacere che mOlti parenti, nel con-
durre i loro figliuoli al Collegio, protestarono che quanto
avevano scritto i giornali antireligiosi e pornografici
ben lungi dal diminuire la fiducia riposta nei Salesiani,
l'avevano accresciuta.
Questi che sono fatti e non parole, ci richiamano alIa
memoria cia che in terribili prove diceva ilnostro Ve-
nerabile D . Bosco. Est Deus in Israel; niente ti turbi,
egli andava ripetendo colla calma pili perfetta. Non

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40.1 Page 391

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vi ha dubbio, i1 Signore e con noi. Eg1i stesso prese 1e
ncstre c1ifese. E fu invero 1a potenza della c1estra di
Dio che imp ec1i i1 male immenso che i nostri nemici
avrebbero vo1uto fare alla nostra Pia Societa. Fu 1a
sua infinita sapienza che sa anco ricavare i1 bene da1
male, che vo1se a nostro vantaggio 1a stessa ma1vagita
dei nostri ca1unniatori, poiche essa forni l'occasione
a moiti ragguarelevo1issimi personaggi eli mostrare con
1ettele 1e pitl affettuose colle pili energiche proteste 1a
10ro inalterabile stima e simpatia per Ie opere di Don
Bosco. B' quincli nostro dovere innaizare da1 fondo del
cuore l'inno della riconoscenza a que1 Dio che se ci volle
provare, se permise che avessimo a soffrire qualche
cosa, ci fu pure largo di soavi conforti . Si rendano 1e
pitl vive grazie alla nostra dolcissima Vergine Ausilia-
trice che anche in questa S1 dolorosa congiuntura si leva
in nostro aiuto e rnpp e tra mana 1e armi ai nostri per-
secutori. Ed anche a co1oro che avrebbero vo1uto co-
prird di fango e fare c1ei nostri Istituti un mucchio di
rovine, noi perdoneremo generosamente, preganc10 che
i1 Signore illumini 1a 101'0 mente, muti i110ro cuore, e li
riconc1uca su1 retto sentiero, da cui si sono allontanati.
Cia non vieta che noi ricorria1110 a quei mezzi che sono
accorc1ati dalle 1eggi, p er sost en ere i1 nostro onor e, che
e pur qUE.llo della Chiesa, specia1mente contro quei
giornali che con visibi1e compiacenza propa1arono 1e
accuse e 1e ca 1unnie, e con imperdonabi1e slea1ta non
fecero mai cenno delle smentite e delle doverose ret-
tificazioni. A questo egregia111ente provvede un co1-
1egio di Avvocati, alla cui prudenza noi possiamo af-
fidarci senza riserva. Alcune quere1e gia furono date
con esito felice ed altre si sporgeranno secondo l' op-
portunita.
ZO I fatti che vi ho brevemente esposti, mi por-
gono l'occasione eli fare con voi alcune riflessioni. P er-
Leltere d-i D. Rua.
25

40.2 Page 392

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- . 386 -
1
che abbiano ad essere pili efficaci, cominciero col ser-
virmi delle stesse parole che i1 nostro Venerabile Fon-
datore scriveva il 20 Febbraio 1874. « La voce pubblica,
COS! D. Bosco, talora lamenta fatti immorali succeduti
con rovina dei costumi e scandali orribili. E un male
grande, e ·un disastro; ed io prego il Signore a tare in
modo, che le nostre case siano tutte chiuse, prima che in
esse succedano somiglianti disgrazie. Non vi voglio
per altro nascondere che viviamo in tempi calamitosi.
11 mondo attuale, come ce 10 descrive S. Giovanni, sta
sotto il maligno; mundus totus in maligno positus est.
Esso tutto vuol vedere, tutto giudicare. Oltre i giudizi
perversi che fa delle cose di Dio, spesso ingrandisce Ie
cose, spessissimo ne inventa a danno altrui. Ma se per
avventura riesce ad appoggiare il suo giudizio sopra
la realta, immaginatevi che rumore, che strombazzare!
Tuttavia se con animo imparziale cerchiamo la cagione
di cotesti mali, per 10 pili troviamo che il sale divenne
infatuato, che la lucerna fu spenta, cioe che la cessa-
zione della santita in chi gli comandava die cagione ai
{
I
disastri avvenuti nei suoi dipendenti. 0 castita, castita!
Tu sei una grande virttl. Fino a tanto che risplenderai
tra nbi, vale a dire finche i figli di S. Francesco di Sa-
les ti pregieranno praticando la ritiratezza, la modestia
e la temperanza e quanto abbiamo con voto promesso
a Dio, sempre tra noi avra posta glorioso la moralita
e la santita dei costumi, come fiaccola ardente, risplen-
V dera in tutte Ie case che dipendono da noi ».
. Questi pensieri, che sembrano scritti appunto per
Ie attuali circostanze, dovrebbero essere seriamente
meditati da tutti i Salesiani, rna in modo speciale tor-
neranno utili per tutti coloro che debbono esercitare
qualche autorita. Egli e certo che ben difficilmente
avviene qualche cosa di grave contro la moralita in una
casa, i cui Superiori sentono la responsabilita del loro

40.3 Page 393

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ufficio, e quali vigili sentinelle stanno continuamente in
guarelia contro il nemico delle anime.
30 Anche ai maestri, agli assistenti, ai capi di la-
boratorio il Venerabile nostro Padre fa appello, mo-
strando quanto anch' essi possano giovare, perche regni
Ia moralita nelle nostre case. Ecco Ie sue t estuali pa-
role: ({ Si puo stabilire come principio invariabile che
la moralita degli allievi dipende da chi Ii ammaestra, Ii
assiste e Ii elirige. Chi non ha non puo dare, dice il pro-
verbio. Un sacco vuoto non puo dare frumento, ne un
fiasco pieno di feccia mettere buon vino . Laonde prima
di proporci maestri agli altri, e indispensabile che noi
possediamo quello che agli altri vogliamo insegnare. Son
chiare Ie parole del Divin Maestro: voi siete la luce del '
mondo; questa luce, ossia i1 buon esempio deve risplen-
dere in faccia a tutti gli uomini, affinche vedendosi da
tutti Ie vostre opere buone, siano in certo modo tratti
anch' essi a seguirvi e cosl. glorificare il Padre comune
ch'e nei cieli ».
Ne qui si arresta ii nostro buon Padre, ma con par-
ticolare unzione inculca a tutti i suoi figli eli regolare la
loro condotta in modo che nessuno degli alunni 0 eli-
p endenti loro possa gettar in faccia il noto proverbio:
medice, cura te ipsum. Ricorda loro il detto del Divin
Salvatore: voi siete il sale della terra; che se il sale di-
viene infatuato, con che si salera? Egli non sara piu
buono a milia, se nOll ad essere gettato via e calpest ato
dagli uomini (Mat., V. I3).
Citando Ie parole eli D. Bosco non voglio gia far
credere che la poca virtu di aicuno dei nostri 0 la sua
poco edificante maniera di vivere sia stata la causa
delle gravissime prove per cui abbiamo 'dovuto pas-
sare; Ie ho qui riportate unicamente, perche, messe
in pratica, saranno un talismano potente contro Ie
arti maligne dei nostri calunniatori. Collo stesso fine a

40.4 Page 394

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questi autorevolissimi insegnamenti del nostro Vene-
rabile D. Bosco aggiungo alcune altre raccomanda-
zioni che a viva voce spesse volte egli ci ripeteva e che
accuratamente furono raccolte e registrate nel nostro
Regolamento .
4 0 I fatti avvenuti l' anno passato sono altrettanti
avvisi ch e ci manda il Signore, perche stiamo attenti
contro i pericoli che s'incontrano nella delicata e non
sempre facile missione di educatori della gioventu.
I1 nostro Venerabile Fondatore ci avrebbe voluti
adorni di tutte Ie virh't che convengono ad un religioso;
tuttavia chi non vede ne' suoi scritti un'evidente pre-
dilezione per la castita? Non avra certo sfuggito alla
vostra considerazione il pensiero da lui espresso nel-
l' art. 28 delle Costituzioni, in cui nonostante il suo vivo
desiderio di aver molti collaboratori dell'opera sua, pure
non vorrebbe, che chi non ha fondata speranza di po-
ter conservare, col divino aiuto, la virtu della castita
sia colle parole, sia nelle opere, sia anche nei pensieri,
professi in questa Societa. Con quanta elevatezza di sen-
timenti ne tratto nell'introduzione alle Costituzioni!
Oh! se noi amiamo realmente ilnostro Venerabile Don
Bosco, siccome soventi volte protestiamo, sia nostra
prima cura di praticare la virtu che maggiormente gli
stava a cuore. Inculchiamo ai nostri giovani l'art. 780
del Regolamento che dice: non mettete mai Ie mani
addosso agli altri, ne mai fate ricreazione tenendovi
l'un l'altro per mano, ne mai passeggiate a braccetto
od avvincolati al colla dei compagni, come fa talvolta
la gente di piazza. Siano specialmente osservati gli
art. 56 e seguenti, ove sonG proibite Ie amicizie parti-
colari e qualsiasi parzialita coi giovani alle nostre cure
affidati. Nessuno si perm€tta di far carezze, di dar baci
ai giovanetti, ne tolleri che questi mettano Ie mani
sulla sua persona, fosse pure anche per dargli un segno di

40.5 Page 395

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affezione. L'esperienza ci insegno quanto sia dannoso
il far regali per guadagnarsi l' af£etto 0 riservare la
frutta 0 dolci per qualche beniamino.
Affine di non mettersi nel pericolo, i maestri ed assi-
stenti non lascino mai entrare gli allievi n ella loro ca-
mera 0 cella, ed evitino di farsi da loro servire in qua-
lunque modo, n e mai rimangano con uno scolaro solo
nella scuola sotto pretesto di fargE recitare la lezione 0
di dargli qualche avviso; cose tutte che vanno pur
dette riguardo ai maestri d' arte ed ai sorveglianti dei
laboratorii. Delicatissimo poi e l'uffizio degli assistenti
dei dormitorii, i quali non dovrebbero mai accostarsi
alletto degli alunni, se non per prestare un'opera di ca-
rita a chi si sentisse male. Dovrebbero tutto vedere senza
lasciarsi andare a sguardi indiscreti ed impedire ogni
inconvenieIi.te pill colla dignita e serieta del loro con-
tegno, che coll'esercizio dell'autorita. Ne si dimentichi
che sara sbandito ogni discorso cattivo ed ogni atto
immorale, se si mantengono in fiore presso di noi quelle
ricreazioni in cu i si giuoca e si corre, ove i Salesiani se-
condo Ie antiche tradizioni prendono viva parte ai tra-
stulli degli alunni. Che pensare delle ricreazioni durante
Ie quali i giovani stanno riuniti in varii crocchi e gli as-
sistenti fanno conversazione fra di loro? Non credo
andar errato pensando che ne sara assai contento il de-
monio, rna ne piangeranno gli angeli custodio
Ma ache servirebbero queste saggie raccomanda-
zioni, che io sono andato spigolando n el Regolamento,
se il Direttore, il Catechista e gli altri Superiori d'ogni
nostra casa non Ie facessero eseguire? Che conto t er-
ribile avrebbero a renderne al tribunale del div in Giu-
dice!
Per farvi meglio conoscere qu anto sia grande la ma-
lizia del mondo e quanta si debb a star in guardia contro
Ie sue insidie conviene che io vi riveli cosa incredibile

40.6 Page 396

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- 390 -
ma pur vera. Furono condotti ad uno dei nostri istituti
due fratelli, che fin dal primo giomo della loro vita di
collegio, 5i segnalarono per la loro cattiva condotta,
per la loro ignoranza in fatto di religione e per la loro
avversione ad ogni pratica di pieta. Per buona ventura
incontrarono un Direttore che, formato alla scuola del
Venerabile D. Bosco, s'avvide subito essere quella
una propizia occasione di strappare due anime al de-
monio. Fortunatamente egli si vide compreso e secon-
dato con molto zelo dai maestri ed assistenti, che senza
mai scoraggiarsi delle difficolta si proposero di raddriz-
zare queste due pianticelle s! male indinate. Dio be-
nedisse i loro sforzi, e COS! riuscirono poco a poco a tra-
sformare quei due piccoli scapestrati. Poco alla volta
i due colleggiali presero gusto allo studio, s'affeziona-
rono ai loro Superiori, e seguendo l'esempio dei com-
pagni cominciarono a frequentare anch'essi iSanti Sa-
cramenti. Fu aHora che gustarono la gioia d'una co-
sciehza tranquilla, gioia che quindi .in poi traspariva
perfino sulle loro fronti aperte, sui loro volti, si direbbe,
quasi trasfigurati. Venne poi il momento di lasciare il
collegio e di recarsi in farniglia per Ie vacanze autun-
nali. Il maggiore nel congedarsi dal Direttore, 10 rin-
grazio sentitamente della carita usatagli, poi versando
lacrime abbondanti soggiunse che non sapeva come
perdonare a suo padre la colpa orrenda che aveva com-
messa. Ed incoraggiato dal Superiore continuo · sve-
lando come l'indegno genitore, uomo senza religione e
moralita, avesse mandato lui ed il fratello in collegio
raccomandando loro di adoperare ogni arte per indurre
i maestri ed assistenti ad usare loro sevizie e pili an-
cora a commettere atti contro la moralita. Era quindi
intento di quel malvagio accusarli alla giustizia, tra-
sc1narli davanti ai tribunali, menare alto scalpore con-
tro i religiosi ed i sacerdoti e poi spillame una bella

40.7 Page 397

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- 39I -
somma di danaro. I suoi disegni andarono falliti merce
la carita e 10 zelo di quei figli di D. Bosco.
Non occorrono commenti. Questo ed altri
fatti somiglianti ei dicono abbastanza chiaramente che
per quanto sia grande la nostra vigilanza, non sara
mai troppa. Spero eziandio che essi varranno meglio
che la pili eloquente esortazione a farei praticare d'or
innanzi scrupolosamente il sistema preventivo, unico
mezzo che noi abbiamo per esereitare una efficace in-
fluenza suI cuore dei nostri alunni, unico metoda edu-
cativo che convenga a religiosi e che sia in perfetta ar-
monia colla legislazione attuale.
Ponete mente inoltre ad un'altra cosa che ei
insegnano Ie dolorose vicende delle scorse vacanze. Fin-
ora in molte nostre case a110 scopo di conciliare mag-
gior autorita e rispetto ai Maestri ed assistenti era in-
valso l'uso di chiamare anche i chierici col titolo di
Don, non altrimenti che' i Sacerdoti. Cia fece il comodo
dei nostri nemici, che nei loro luridi giornali ca.1un-
niando chierici e preti, nonostante i nostri giusti ri-
chiami, continuarono sempre a presentare ai loro let-
tori chierici di 19 0 20 anni quali sacerdoti, natural-
mente per rendere pili disastroso 10 scandalo. Sara per-
tanto ottima cosa che il Don sia riservato ai soli sacer-
doti, ed i chierici siano chiamati semplicemente col titolo
di Signori.
7° Non sara fuor eli proposito i1 far notare ancora
un altro anllnaestramento che ei forniscono Ie persecu-
zioni elell'anno passato. La Pia Soeieta Salesiana, una
delle ultime venute fra Ie famiglie religiose che formano
COS! ricco ornamento aHa Chiesa Cattolica, eletta per-
cia nei Salmi circumdata varietate, sembrava destinata
ad occupare uno elei posti pili umili nel grande esereito
ela Dio raccolto per custoelirla. Scherzanelo il venera-
ranelo Monsignor Antonio Belasio, zelantissimo mis-

40.8 Page 398

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- 392 -
(
sionario, diceva che i Salesiani ne erano i tamburrini.
Alludeva egli forse al genere di apostolato che noi eser-
citiamo, dovendo attirare i giovani agli Oratorii Fe-
stivi colla ginnastica, colla musica, con rumorose ri-
creazioni. 0 forse gli venne questa idea della propa-
ganda che dobbiamo fare per aver limosine 0 per diffon-
fondere buoni libri. Checche ne sia dell'origine di tale
appellativo, il fatto e che i nostri persecutori mostra-
rona di considerare la nostra Congregazione quale un
reggimento , quale una compagnia che combatte in
prima fila le battaglie del Signore. Essi invero ci fe-
cero un grande onore che noi non avevamo meritato,
sebbene ce l'abbiano fatto pagare ben caro. Cia deve
persuaderci che a noi sono rivolti gli sguardi dei buoni.
e dei cattivi. Non possiamo fard illusione, sono scru-
tati i nostri pensieri, sono raccolte e vagliate le nostre
azioni. Non mancheranno eli quelli che ci giudicheranno
con bonta eel indulgenza, e non ci saranno avari eli in-
coraggiamento; ma pur troppo saranno molti che, ne-
mici nostri perche nemici elella Chiesa, saranno tut'oc-
chi per trovare materia da criticarci, e fors'anche farci
comparire elavanti ai tribunali. Jon isgomentiamoci per
questo: fui anzi consolato nel vedere che parecchi
Confratelli si affezionarono maggiormente alla nostra
Pia Societa, app unto per averla veduta COS! presa di
mira elai malvagi.
Per conservarci la stima ed affezione dei buoni, di
cui abbiamo stretto bisogno essenelo essi i cooperatori
elelle opere nostre, e per metterci in guardia contro
quelli che vorrebbero impeelire quel bene che noi siamo
chiamati a fare, noi elovremmo venire ael alcune pra-
tiche risoluzioni. Percia:
a) Ogni Salesiano si ricoreli sempre che e figlio
della Congregazione e che come tale ha il elovere di ono-
rarla: Hono1'a matrcm tuam (Ecc. XX, 12). Pensi so-

40.9 Page 399

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- 393-
vente che Ie sue virtu renderanno gloriosa questa sua
madre, mentre i suoi difetti, i suoi vizi la copriranno di
vergogna. Quindi ognuno s'impegni per divenir menD
indegno figlio di S1 buona madre; la sua vita sia uno
sforzo continuo per progredire nella perfezione ed un
combattimento incessante contro Ie proprie passioni.
Sara vero che, mentre il Salesiano ode ogni giorno par-
lare di progresso nella perfezione, egli rimanga sempre
allo stesso punto? ...
b) Troppo ha sofferto Ia nostra carissima madre,
Ia Pia Societa Salesiana per Ie persecuzioni dei tristi e
forse anche piu per l'ingratitudine e Ia defezione di
alcuni de' suoi figliuoli. Vi sara fra di noi chi ad imita-
zione di Giuda si unisca co' suoi nemici per dilaniarle
il cuore, per pascerla di lacrime e eli amaro disinganno?
Tutti corriamo a consolarla osservanelo Ie Costituzioni
che ella ci ha elato, praticando scrupolosamente i voti
che emettemmo nelle sue mani. :E tempo che tutti siamo
religiosi non solo di nome, rna eli fatto. Vi scongiuro, vi
diro con S. Paolo, che camminiate in maniera convene-
vole alla vocazione a cui siete chiamati, con tutta umilta
e mansuetudine, con pazienza (Eph., IV, I). Questa
virtl'1. della riconoscenza che dobbiamo praticare noi
pei primi, inculchiamola anche ai nostri allievi facen-
done loro vedere la bellezza e stigmatizzando con quei
neri colori che ben si merita il vizio contrario cioe l'in-
gratitudine, della quale parecchi eliedero mostruoso
esempio nella scorso anno.
c) Son note Ie parole eli S. Gregorio Magno: pro-
batio a11loris exhibitio est ope1'is. La migliore prova del-
l' amore che noi portiamo alla nostra Pia Societa, si e
compiere nel modo pill perfetto che per noi si possa le
opere che essa ci propone, siano esse piu 0 menD ono-
revoli, pill 0 menD penose, fossero pure del tutto con-
trarie ai nostri gusti. Or bene, s'incontrano anche nelle

40.10 Page 400

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- 394 -
nostre case dei poveri confratelli che non comprendono
questa massima. Essi fanno consistere tutto illoro at-
taccamento alla loro vocazione in belle parole; sono
tutto zelo nel dire come si dovrebbe fare il bene, di-
spensalio consigli volentibus et nolentibus; intanto tro-
vano a ridire su tutto quanto si fa tra noi, la perfe~
zione la troverebbero solo in certi loro ideali.... Ma in-
tanto quali sono Ie opere di costoro? Ordinariamente
essi vivono quasi intieramente fuori della vita di co-
munita, non si vedono alle pratiche religiose, non hanno
a cuore i veri interessi della CStsa a cui appartengono,
e sonG menD occupati di tutti gli altri . .In una parola,
essi sono mercenarii nella Congregazione e non figli.
Possibile che costoro nulla abbiano da. imparare dalie
recenti nostre tribolazioni! Gemitus mat1'is tuae non
o blivisearis.
d) A tergere Ie lacrime dell' affiitta nostra Madre
la Congregazione gioverebbe immensamente il procu-
rare di aumentar il numero de' suoi figli coltivando Ie
vocazioni religiose e sacerdotali. Vorrei che tutti i Sa-
lesiani , rna specialmente i sacerdoti sentissero il biso-
gno di suscitare fra i loro alunni degli eredi della loro
sublime missione. Non so spiegarmi come non si veda
da tutti la necessita di riempiere quei vuoti che la morte
e la perdita di vocazione hanno fatto fra Ie file dei nostri
Socii. Si direbbe che molti non si rendono conto della
grande penuria di personale in cui versano Ie 110stre
opere, di cui alcune gia si elovettero sopprimere eel altre
omai non possono pili continuare. Eppure parecchi, i
quali forse sono i pill esigenti nel chiedere personale,
non pensano per nulla a suscitare 0 sviluppare e a con-
servare Ie vocazioni alia vita salesiana. E dire che nello
scorso anna scolastico vi furono intiere ispetto1'ie ehe
non diede1'o neppu1'e un novizio!! Quanta pena ne provo
io che fui testimonio per tanti anni elei sacrifici che si

41 Pages 401-410

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41.1 Page 401

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- 395-
imponeva il Venerabile D. Bosco per formarsi qualche
collaboratore. Mi consola la speranza che questo mio
lamento non rimarra senza effetto . :E: la nostra buona
Madre che per mezzo mio vi dice: datemi dei figli altri-
menti io muoio: da mihi liberos, alioquin moriar (Gen.
XXX, r). Cercate adunque delle vocazioni lavorate per
formare nuovi Salesiani.
Altre raccomandazioni assai importanti fanno ressa
nella mia mente, e vorrebbero aver posta in questa mia
lettera, divenuta gia omai troppo prolissa. 10 le tra-
lascio colla fiducia che il vostro zelo per la salvezza delle
anime parlera al vostro cuore ben piu eloquentemente
che io non saprei e che si fara gia un bene immenso se si
praticheranno le cose che vi ho accennate. Di cio mi
assicurano le moltissime lettere che mi mandaste per
congratularvi con me che D. Bosco fu dichiarato Ve-
nerabile. Quasi tutti mi dicevate che vi stimavate for-
tunati, anzi per usare, la frase di molti, santamel1te or-
gogliosi d'appartenere a una Congregazione, il cui Fon-
datore gia e Vellerabile, sebbene morto da pochi anni.
Quelle lettere mi assicurano che non sara sterile il voto
che io espressi nell'ultima mia circolare, che doe i1
24 Luglio r g07 segnasse un vero progresso nella virtu
e nella pieta tra i figli di D. Bosco. Avro elunque la con-
solazione eli ricevere elai vostri 1spettori e Direttori no-
tizie tali da compensare alquan~o le amarezze passate
e cosi tutti insieme benediremo 1elelio che ci manelo le
tribolaziolli per farci migliori.
Discenela su di noi e su tutte le opere nostre la pili
copiosa benedizione del Signore. Di tutto cuore l'im-
ploro, mentre mi professo
Vostro afJ.mo Padre in Corde Jesu
Sac. MICHELE RUA.

41.2 Page 402

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La consacrazione del tern pio
di Maria Liberatrice.
N·37·
Torin o, 31 gennaio 1909.
21.1110 ann iversario dell a morte del Ven. D. Bosco.
earissimi Fig(i in G. e.,
Pill. volte in questi ultimi mesi vi giunsero lettere
del Rettor Maggiore. Pur troppo esse erano destinate
a darvi notizia di do10rosissimi avvenimenti con cui
piacque a1Signore, ne' suoi imperscrutabili consigli, met-
tere alla prova 1a nostra Pia Societa. Lasciate che final-
mente i1 mio cuore si spanda con voi con gioconc1i pensieri.
Oggi, nell'anniversario della morte del nostro Vene-
rabi1e Fondatore e Padre, io sento irresistibile biso-
gno di rivolgervj di nuovo qualche parola. Se non 10
facessi, mi parrebbe di venir meno ad un sacro dovere
della carica di cui inelegnamen:te sono rivestito. In-
vero nessun altro momento, durante 1'anno, mi sem-
bra pill. opportuno per fare insieme con voi alcune ri-
flessioni sullo stato della nostra cara Congregazione e
sopra noi stessi, che quel giorno in cui rimanemmo or-
fani eli un tanto Padre. Mi pare che in questa memo-
randa congiuntura elebba essere naturale per noi Sa-
lesiani 1'immaginare che D. Bosco dal cielo, ove per
giudizio infallibile della Chiesa si trova , ci ripeta, con
un'dficacia senza pari, alcuni insegnamenti e varie uti-
lissime raccomanelazioni, che udivamo elalle sue labbra
durante la sua carriera mortale.
1 ° A consolidare la nascente Congregazione eli
S . Francesco eli Sales giovarono moltissimo Ie conferenze

41.3 Page 403

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- 397-
che di quando in quando D. Bosco teneva ai suoi caris-
simi figlil1oli. Attingendo materia elal suo cuore, cosi
acceso el' amor eli Dio e eli carita verso Ie anime sapeva
trasfonelere ogni volta ne' suoi fortunati uelitori i pili
nobili sentimenti i pill santi proI ositi. Orbene ricor-
eleranno benissimo i nostri confratelii pill anziani, come
il nostro buon Paelre prenelesse moite voite per argo-
mento dE'1 suo elire gli innumerevoli beneficii che Iclelio
aveva concessi alI'Oratorio e la visibile protezione eli
Maria Santissima verso il medesimo. Quali sublimi con-
sielerazioni sapeva ricavarne! AlI'uelirlo si eccitavano i
nostri cuori alIa gratitueline eel alia preghiera di rin-
graziamento, la nostra mente si formava un'ielea al-
t issima elella nostra Pia Societa, ci chiamavamo for-
tUl1ati eli poterne far parte e veelevamo chiusa Ia pOIta
ael ogni pericolo eli scoraggiamel1to. Dopo Ie sue sante
esortazioni chi avrebbe osato elubitare che la l10stra
Congregazione fosse opera eli Maria Ausiliatrice e l'og-
getto delle sue predilezioni? Chi avrebbe ancora indie-
treggiato dinnanzi al sacri.l:icio ai patimenti stessi,
trattanelosi di compiere la nobile Missione che D. Bosco
ci proponeva?
Anche a costo di ripet ervi cose gia scritte altre
volte 0 dette a viva voce nelle nostre conferenze, io
elebbo farmi l'eco delle parole del nostro Venerabile
Fondatore. Gia passarono 2 1 anni dacche egli fu chia-
mato alIa gloria del paradiso, ma la Pia Societa da lui
fondata ben lungi dal elisparire, come taluni avreb-
bero profetizzato, approvata e benedetta dal Vicario
eli G. C., continua il suo fruttuoso apostolato su tutta
la faccia della terra , va ognor pili dilatando la sua azione
provvidenziale, acquista ogni giorno maggior favore
e stima. Anzi il bene che va operando giunse al punto
d 'incutere timore a' suoi nemici che, l' anno scorso,
giurarono eli farne un ml1cchio di rovine. Egli e ben

41.4 Page 404

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- 3g8 -
vero che noi non abbiamo sempre corrisposto bene alle
grazie ricevute; pur troppo ci si possono rimproverare
mo1ti e gravi difetti. Chi sa quante vo1te avremmo
meritato, che Iddio volgesse altrove i suoi sguardi, e
cercasse a1tri migliori strumenti per ottenere 1a sua
gloria; rna egli infinitament e ricco in misericordia, in
vista dei m eriti del nostro Venerabi1e Padre, continuo
a benedirci, sostenerci e consolarci. Vediamo ogni giorno
avverarsi Ie predizioni di D. Bosco riguardo a1 nun:ero
de' suoi figli ed alle loro imprese. Ma per venire a cose
concret e e pili recenti, qual maggior prova della prote-
zione di Maria Santissima che l' avere sfatate Ie ca1unnie
con cui ci assalirono i nostri nemici, elurante l'anno
I g07 ? Non ostante il satanico accanimento elelle sette,
malgraelo Ie enormita strombazzate ela una stamp a
empia eel oscena, noi ci vediamo sempre circonelati
dall'affetto e elalla stima di numerosi amici e benefat-
tori. Non abbiamo scorto alcun raffreelelamento nelle
re1azioni coi nostri benemeriti Cooperatori, che con-
tinuano ael essere il. nostro p rincipale sostegno. Voi
meelesimi potete assicurarvi che punto non e eliminuita
la salutare influenza che ognora esercitarono sopra una
folla immensa eli giovanetti i nostri Collegi eel Oratorii .
Festivi. Inuti1mente si tento el'ispirar loro eliffielenza
e c1isprezzo verso i 10ro superiori, Maestri eel Assistenti.
E non e questo un elolcissimo conforto, un efficace
incoraggiamento per chiunque nutra un poco eli amore
verso 1a nostra Pia Societa? Anche noi potremmo ri-
petere cia che eliceva D. Bosco in Ull momento eli fiera
lotta pel suo Oratorio. I nostri nemici, egli eliceva, hanno
una gran voglia di distntggere la nostra Congregazione,
e ma non ci riusciranrio, perche hanno da fare con chi
piu potente di lOI'O, hanno da fare colla beata Vergine, ami
con Dio medesimo che disperdera i loro consigli (Cinque
Lustri, p. 609).

41.5 Page 405

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- 399
Ma v'ha di pili ancora. La fede c'insegna che la sa-
pienza e l'onnipotenza di Dio si manifestano special-
mente nel ricavare il bene dal male stesso, che com-
mette I'umana malizia. E cia io vi ricordava in qualche
mia circolare augurandomi, che dalle patite persecu-
zioni ne venisse un risveglio nello zelo per Ia salvezza
delle anime, maggior impegno nell'osservanza delle
nostre Costituzioni, somma e costante diligenza nella
sorveglianza dei nostri alunni. I miei voti furono esau-
diti. Voi teneste gran · conto delle mie raccomanda-
zioni . L'anno scolastico teste terminato ebbe un esito
felice, e se 1'amore che porto a miei figliuoli non fa vela
a miei occhi posso scrivere questa bella parola: l'anno
1908 e trascorso senza disordini in fatto di moralita
e disciplina. Se si tien conto della fragilita umana, della
spirito del mondo in mezzo a cui viviamo questa e una
grazia straordinaria, di cui dobbiamo essere grati alla
nostra potentissima Ausiliatrice.
11 saperci continuamente sorvegliati ha pure sti-
molato la vostra gia ben nota attivita. Avete Iavorato
voi stessi e faceste alacremente lavorare i vostri allievi;
quindi ne venne la loro bella riuscita ne' pubblici e-
sami, di cui parlarono molti giornali, attiranelo un
numero sempre maggiore di giovanetti ai nostri
istituti.
Ne qui si arrestarono i frutti della protezione di
Maria Ausiliatrice. Le sante industrie eli molti nostri
confratelli suscitarono fra i nostri alunni delle voca-
zioni alla vita religiosa e sacerdotale. Perfino dai Pen-
sionati, che pure non sembrano terreno preparato a
dar tali frutti, e uscito qualche ascritto alla nostra
Pia Societa. Ne mancarono sacerdoti elel clero secolare
che chiesero con calc1e istanze eli essere ammessi sotto
la bandiera di Don Bosco. Ond'e che in quest' anno si
accrebbe assai ilnumero di coloro che nelle nostre case

41.6 Page 406

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- 40 0 -
di formazione si preparano a diventare abili maestri,
assistenti e capi d'arte nelle case Salesiane.
Ecco quindi avverato a nostro favore cia che ripe-
tiamo ogni giorno nel Benedictus: « sahdem ex inimicis
nostris ». Non e egli vero che queste riflessioni do-
vrebbero scuotere la nostra indifferenza renderci ognora
pit.l ferventi nella pieta, meglio disposti ai sacri-
fici che la v ita salesiana ci imp one ? E qui mi e
dolce il dichiarare che per molti nostri confratelli non
era punto necessaria questa mia esortazione, poiche
mi fu dato ritrovare in loro quell'aurea indifferenza ad
ogni ufficio, che e l'indizio di alta perfezione, e che rende
molto meno penosa la carica di Superiore. Varii Sale-
siani infatti al semplice invito dei Superiori ·con. tutta
facilita lasciarono il loro posto di Ispettori e Direttori
e volentieri ne accettarono altri inferiori, loro dall'ub-
bidienza assegnati. Credo conveniente segnalare simili
esempii di virhl nella speranza che siano imitati da
molti, da tutti.
Z O Ma non e possibile che io passi sotto silenzio un
fatto molto glorioso per l'umile nostra Congregazione,
compiutosi pochi mesi fa. Intendo accennare la consacra-
zione dell'artistico tempio di Maria Liberatrice in Roma.
Una delle pit.l soavi consolazioni che rallegrarono il
cuore del Venerabile D. Bosco, l'ultimo anna della sua
preziosa esistenza, fu la consacrazione della chiesa de-
dicata al S. Cuore di Gest.l in Roma. Sono incredibili i
disagi a cui D. Bosco si sottomise per condurre a ter-
mine quella vasta e bella chiesa. Leone XIII di s. m.
gli aveva affidata quella difficile impresa, ed il nostro
buon Padre aspettavane il compimento per cantare il
suo Nunc dimittis. Pio X gloriosamente regnante, fece
pure appello ai Salesiani per edificare la chiesa di Ma-
ria Liberatrice. Come avremmo potuto ricusare la
nostra cooperazione ad un'opera desiderata dall'Au-

41.7 Page 407

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- 40I -
gusto Capo delia Chiesa? Facemmo ogni sforzo per
parte nostra, invocammo l'aiuto dei nostri buoni Coo-
peratori e la chiesa fu fatta. Non saprei esprimere a
parole la gioia purissima che gustai, la domenica 29
Novembre scorso, assistendo alia consacrazione del
nuovo tempio, eseguita da S. E. il Cardinal Respighi
Vicario di S. S. Volgendo attorno 10 sguardo , e vedendo
la popolazione del Testaccio accorrere alia nuova chies.a
io godeva immensamente di poter dire che coi nostri
sacrifici avevamo contribuito a procurar loro i mezzi di
vivere ela buoni cristiani.
Gia negli anni p assati noi ci adopravamo p er fare
qualche bene alia gioventu di quel popoloso borgo eli
e Roma colie scuole e coli'Orat orio festivo; ora vi da
lavorare anche per gli aelulti. Voglia il Signore renderli
elocili alia voce dei Sacereloti Salesiani destinati alia
loro istruzione ed assistenza .
10 son certo d'incontrare il vostro graelimento tra-
scrivendo il voto con cui la Civilta Cattolica termina
la relazione di questa solenne funzione. « 11 titolo glo-
rioso deli'antica chiesa, che ricordava nel foro romano
e il trionfo di Maria suI vecchio paganesimo, ora rinno-
vato al Testaccio per volere delia stesso Sommo Pon-
teficE'. COS! Maria Liberatrice domina sovrana, Ia eli
honte all'Aventino, suI nuovo popoloso quartiere che
Ie si stende d'intorno, elenunziando il suo trionfo ma-
e t erno sopra il paganesimo m oderno qual appunto il
naturalismo socialista, che in mezzo a que!' popolo di
operai ha cercato e cerca con ogni sforzo di··m ettere il
suo centro. All'ombra eli Lei si svolgera benefica ed
efficace l'opera elei figli eli D. Bosco, sost enuta elalla ca-
rita cristiana, con oratorii, circoli, scuole, eel altre si-
mili istit uzioni opportune ai luoghi eel ai tempi. E COS!
pure, ali'ombra eli Maria Liberatrice, crescera libero elal-
l'increelulita e elal vizio illaborioso popolo elel T estaccio,
L ettere di D . Rua.
26

41.8 Page 408

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- 402-
e si verra sempre meglio educando a sost enere Ie lotte
p er l'onesta e la fede contro quei miseri traviati che si
affannano a scristianizzare e imbarbarire nel disoreline,
n ell'empieta e nell' anarchia quell'estremo lembo della
citta di Roma. E questo l'augurio nostro e eli ogni anima
cristiana ». (Civ. Catt. q~tad. 1404).
e 3 0 Come gia vi noto, fu il 10 di dicembre che
ebbi l' onore di essere ricevuto in udienza particol.are
da S. S. Pio X . Dopo essersi meco trattenuto coll'af-
fabilita d'un t enerissimo padre, per ben venti minuti,
mostrando quanto gli stiano a cuore tute Ie cose nostre,
il Papa si degno accogliere tutti i sacerdoti salesiani
che mi avevano accompagnato al Vaticano. E qui in
modo famigliare si rallegro con noi per aver condotta
a termine la vasta chiesa del 1'estaccio, espresse Ie belle
speranze da lui concepite riguardo all'apostolato che i
Salesiani intraprendono a favore eli quella porzione del
su o gregge, ed incoraggio efficacemente il sacerdote de-
signato a far da parroco. Nel congedarci non solo ci be-
neelisse con t utta l' effusione del paterno suo cuore, rna
ebbe la benignita di scriver di proprio pugno queste
parole: Deus omnipotens adimpleat o'mnern benedictio-
nem suam in vobis, il che vuol elire che non solo implorava
un'abbondante beneelizione su tutta la nostra umile
Societa, rna vi aggiungeva ancora una preghiera perche la
medesima tornasse veramente piena ed efficace.
Quanti eravamo presenti, uscimmo dall'udienza
entusiasmati della bonta del Papa verso la Congrega-
zione Salesiana. Avrei voluto che t utti i miei caris-
simi figli avessero potuto ascoltare Ie dolci parole del
Vicario di Gestl Cristo. Certo n e avrebbero dedotto che
anche meschini come sono i Salesiani, pure colla gra-
zia del Signore vanno facendo qualche poco di bene ed il
Capo della Chiesa n e e soddisfatto. Ho speranza che
questa debolissima eco delle parole del S. Padre che vi

41.9 Page 409

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- 40 3 -
trasmetto, sara a tutti di conforto e d'incoraggiamento.
D. Bosco diceva che quando parla il Sommo Ponte-
fice e GesLl Cristo che parla.
Ricordatevi d'altro lato che io ho promesso a Pio X
che nessuno dei figli di D. Bosco avrebbe addolorato
in qualsiasi modo il suo cuore paterno, e che invece tutti
si sarebbero ognora adoperati per lenirne letante ed acer-
bissime pene. Faccio assegnamento sulla vostra buona
volonta perche non tomi vana questa mia promessa.
40 Riandando per poco nel mio pensiero l'anna
scorso, incontro ancora un'altra cosa che mi consola e
mi fa sperare molto bene alle anime. Sono quattro anni
che, non risparmiando i sacrifici, abbiamo incominciati
gli studentati teologici. Sen za parlare degli altri, sola-
mente da quello di Foglizzo uscirono varii sacerdoti
assai ben preparati per Ie diverse mansioni che debbono
ora compiere nelle case a cui furono mandati. Ogni anna
un numero anche maggiore [Ii sacerdoti ritornera al
campo del lavoro che per ragione di studii avevano
abbandonato. Si abbiano Ie mie cordiali felicitazioni i
sup eriori e professori che con tanto zelo lavorarono per
l'istruzione e iormazione di quella eletta porzione di
personale salesiano. Spero che i risultati ottenuti Ii
animeranno a continuare coraggiosamente la delicata
missione 101'0 affidata. E se mi e lecito esprimere un de-
siderio, per maggior progresso nella studio della Teolo-
gia, mi sarebbe veramente caro che negE studentati si
introducesse l'uso della lingua latina nella spiegare la
Dogmatica, la Sacramentaria e la Morale e s'introdu-
cesse pure la bella usanza c1i assegnare, possibilmente
ogni settimana, a qualche allievo una tesi c1a provare e
c1ifenc1ere, fissanc10 pure gli avversarii e cia c1a farsi tutto
in latino. Ricorc1o sempre con immenso piacere Ie di-
spute che noi facevamo in Seminario, Ie quali oltre c1i
. stampare nella memoria Ie verita che si c1ifenc1evano

41.10 Page 410

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- 40 4 -
con tutte e singole le loro prove, ci avvezzavano a par-
lare con una certa spigliatezza e correzione la lingua
che la Chiesa ha puri:6.cata e santi:6.cata e di cui Ella
si serve per parlare con Dio.
Nel porre termine a questa mia circolare debbo
confessare, che per quanto mi sforzassi di tener :6.ssa
la mia mente in cia che la penna andava scrivendo, al
mio pensiero si presentavano ac1 ogni istante l'immane
disastro di Messina e le c1olorosissime perdite di cari
confratelli ed allievi. Come pure mi si presentava la
dolce e bonaria :6.gura c1el compianto D. Luigi Rocca
che la morte ha rapito COS! precipitosamente al nostro
affetto. Gia tante volte ne feci il sacri:6.cio, rassegnan-
domi intieramente al volere di Dio; ciononostante la
piaga che queUe gravissime perdite han fatto al mio
cuore eben lungi dall'essere rimarginata. Mi affiigge
poi il vedere che Ie morti improvvise si vanno molti-
plicando fra i nostri confratelli. Non c1ubito che vivenc10
da buoni religiosi, essi siansi trovati preparati al gran
passo; tuttavia questo repentino scomparire dalla scena
del mondo mi prova sempre meglio quanto sia oppor-
t una che facciamo con impegno ogni mese l'esercizio
della buona morte.
Questa bellissima pratica di pieta si app.oggia sulla
parola c1ello Spirito Santo: in omnibus operibus tuis
memomre novissima tJta, et in aeternum non peccabis:
in ogni tua azione ricorc1ati della tua :6.ne e non pec-
cherai (Eccl., VII , 40) . Di essa c1iceva S. Bernardo: ci
procura il timor eli Dio, scaccia il peccato ed impeelisce
Ia tiepidezza. F u praticata da tutti iSanti, e raccoman-
data con tutta insistenza dai maestri elella vita spirituale.
I1 Venerabile D. Bosco :6.n c1al principio dell~Ora­
torio introc1usse 1'uso eli far ogni mese l' esercizio della
buona morte. Ad un sacerc10te che si maravigliava
della buona condotta eli tanti giovani che vivevano

42 Pages 411-420

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42.1 Page 411

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- 405 -
nell'Oratorio, D. Bosco disse: essi sono buoni perche
fanno ogni mese l'esercizio della buona morte. Questa
pratica e il sostegno della nostra casa.
Noi ricoreliamo com'egli con una certa solennita
l'annunziasse nel sermoncino della sera alcuni giorni
prima; ci par ancora di vederlo, inginocchiato sui gra-
dini dell' altare, recitare con noi Ie t enerissime pre-
ghiere con cui si chiede la grazia di morir bene. Nel-
l' articolo II2 delle Costit~tzioni il Venerabile ci impose
l'obbligo di far ogni mese questo esercizio, e nelle De-
liberazioni Organiche (pag. 206) furono rese obbliga-
torie per tutti i confratelli Ie varie pratiche di pieta
di cui esso si compone. Ond'e che non .p uo dirsi vera-
mente Salesiano colui che trascura un mezzo COS! effi-
cace ad ottenere la nostra salvezza.
So che in gene.mle i Salesiani conservano la bella
abitudine dell'esercizio della buona morte. Cio mi
viene assicurato nei rencucol1.ti. Mi duole tuttavia
che spesse volte i sacerdoti, per loro impegni fuori di
casa, in quelle ore medesime in cui gli altri 10 fanno,
siano impediti di farlo regolarmente colla comunita.
Mentre fra il clero secolare stesso va organizzandosi in
tutte Ie diocesi i1 ritiro mensile, che infine non e altro
che ilnostro esercizio della buona morte, quanto sarebbe
a deplorare che i sacerc10ti salesiani trascurassero que-
sta pratica di pieta, gia COS! antica fra di noi!
Per parte mia, mentre raccomando a tutti i mlel
carissimi figli eli attenersi in tale esercizio a tutto quanto
e stabilito nelle nostre Deli be1l azioni, non cessero m ai
d'inculcare in modo particolare l'art. IV che dice: Si
pensi almena per mezz'ora al progresso ed al regresso
che si e fatto nella virtt'i nel mese passato specialmente
per cio che riguar'da i proponimenti fatti negli esercizi
spirituali, l'osservanza delle R egole, e si prendano
ferme risoluzioni di vita migliore. Per me non v'e dub-

42.2 Page 412

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- 406
bio veruno, senza questo riflesso i1 nostro eserClZlO
della buona morte sara di ben poco vantaggio alle
anime nostre.
Ho fiducia che i signori Ispettori e Direttori com-
prenderanno i1 mio pensiero, e si uniranno con me per
ridur10 alla pratica. COS! per noi 1a morte potra venire
anche subitamente, se Dio 10 permette, ma non sara mai
improvvisa.
6° Tutti saprete che su1 finire dello scorso anna
i1 S. Padre Pio X. a cui sta tanto a cuore i1 progresso
del clero seco1are e rego1are nella perfezione, ha pubb1i-
cato a tal uopo una magnifica esortazione a1 clero. Net
desiderio che tutti i Sacerdoti Sa1esiani possano 1eg-
gere e meditare 1e sa1utari istruzioni in essa contenute,
ne procurai un'edizione appositamente per voi, che spe-
disco con questa mia lettera con incarico ai Sigg. Di-
rettori di dame una copia a ciascuno dei preti da 10ro
dipendenti. E voi, 0 cari sacerdoti sa1esiani, fatene tesoro
ricevendola come regalo che vi fa in questo 2I o anni-
versario il nostro Venerabile Padre a cui stava tanto
a cuore la piena adesione agli i"nsegnamenti del Sommo
Pontefice e la pratica delle sue esortazioni.
Faccia intanto i1 Signore che sempre piu profonda
diventi la nostra venerazione al Capo della Chiesa, sem-
pre pili stretti divengano i vincoli eli carita che ci uni-
scono tra di noi elurante la vita, che sempre viva sicon-
servi tra noi la memoria dei nostri confratelli elefunti,
affinche tutti possiamo eli nuovo trovarci riuniti tUl
giomo e fare una bella corona a D . Bosco in J>aradiso.
Questo e il voto ardente che fa per voi
.It vostro afJ. mo in Corde Jes~t
Sac. MrcI-IELE RUA.

42.3 Page 413

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\\
- 40 7 -
Osservanza delle Costituzioni
e dei Regolamenti.
N·38.
Torino, I dicembre 1909.
Carissimi Ispdtori e DireHori,
La visita straordinaria aile Case Salesiane si e fe-
licemente terminata. Coloro che furono scelti per que-
sta importante e delicatissima missione, non la per-
donarono a fatiche disagi e sacrifici, e corrisposero egre-
giamente alla fiducia che in lora aveva riposta il Ca-
pitolo Superiore. Spero che dalloro lavoro ne verra un
grande vantaggio alla nostra Pia Societa, e percia cor-
dialment e li ringrazio anche in nome di tutti gli altri
Superiori.
Le re1azioni dei Visitatori sono state gia lette in
gran parte dal Capitolo Superiore. Esse prima di tutto
sono una novella assicurazione che l'umile nostra Con-
gregazione, benedetta dal Signore, sostenuta da Maria
SS. Ausiliatrice, avvalorata dai meriti e dalle preghiere
del suo Ven. Fondatore continua a fare un gran bene
e in mezzo al mondo. Non percia astupire, se contro di
noi sonG stati diretti in questi ultimi anni gli strali dei
nemici della R eligione, e percia anche nemici nostri.
Gl'insuccessi non valgono a scoraggiarli. Riuscito vano
un tentativo, si appigliano ad un altro; vinti in una bat-
taglia ne ingaggiano un 'altra e di cia sono prova evi-
dente le calunnie di Varazze e di Marsala, e le persecu-
zioni di Barcellona e di Colombia. In questo momento

42.4 Page 414

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I - 408 -
stesso chi sa che cosa si sta m acchinando a danno dei
nostri Istituti! Ma nulla abbiamo da temere perche Dio
e con noi, ci guida e difende Colei che e terribile come
esercito schierato in campo. Lungi dallo scoraggiarci,
rallegriamoci nel vedere la nostra Pia Societa messa dai
nemici a lato delle pill insigni famiglie religiose e adope-
riamoci quanto sta in noi per meglio meritare tanto onore
e per santamente rivaleggiare con loro nel lavorare a
gloria di Dio e per la salvezza della gioventu.
Ma l'attenta lettura delle relazioni dei Visitatori ci fa
pur conoscere che ove trovasi un Superiore fornito delle
necessarie qualita, guidato da vero e ardente zelo, fe-
dele imitatore del nostro Venerabile Padre e Fondatore
D. Bosco, in quella casa fiorisce la pieta, regna una
grande illibatezza di costumi ~i ammira un continuo
progresso n egli stu dii, si respira una atmosfera profu-
m at a dalla fragranza d'ogni p ill e1etta virtu. Nello
svolgere quelle pagine avemmo la consolazione d'in-
contrare v arii istituti salesiani COS! fortunati; ma voi non
farete Ie m eravlglie, se questi ci paressero troppo rari,
e se ci spuntasse sullabbro i1lamento: Oh! perche tutti
gli altri non sono COS!? Questo lamento ho pensato di
r accogliere e eli trasmetterlo a' miei carissimi Ispettori e
Direttori insieme con alcuni consigli ed esortazioni,
che spero vi aiuteranno ad aumentare di molto i1 bene
che gia andate facendo e a togliere quei difetti che po-
trebbero m enomarlo. Come vedete si tratta di cose che
riguardano specialmente coloro che sono a capo delle
nostre case, ed e per questo che la presente circolare
e riservata agl'Ispettori e Direttori.
I O Quando i Superiori v'inviarono la nomina d'Ispet-
tori e Direttori, non ignoravano che molte e gravis-
sime difficolta voi avreste incontrate n ell'ufficio a cui
eravate elevati. Era loro ben noto che voi sareste stati
piu 0 meno lontani dal Capitolo Superiore, e che quindi

42.5 Page 415

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- 40 9 -
non avreste potuto averne facilmente 1'immediata di-
rezione. Sapevano che avreste avuto a collaboratori al-
cuni nostri confratelli, animati senza dubbio da ottimi
sentimenti ma figli di Adamo essi pure e quindi im-
perfetti e sogget~i a molte debo1ezze. L'esperienza aveva
fatto conoscere ai vostri Superiori Maggiori quanto sia
c1eIicata nei tempi che corrono, Ia condizione di un Di-
rettore di collegio, essendo egli sempre esposto agli
sguardi d'ogni ceto di persone, fra cui ve ne sono spesse
vo1te di quelle poco benevo1e verso i1 sacerdote. Sa-
e pevano infine che 1a stessa giovenhl, a cui consecrata
1a nostra vita, insidiata e guasta fin da' primi anni,
da massime contrarie alia Religione e alla mora1ita,
avrebbe potuto da un momento ali'a1tro darvi noie e di-
spiaceri non pochi e compromettervi anche in faccia
alle stesse autorita. Nulla di quanto ha di spinoso 1a
vostra carica, ci poteva essere ignoto, eppure noi in
nome di Dio vi abbiamo detto: Coraggio! andate ove
1'ubbidienza vi manda.
Quando i1 Venerabi1e D . Bosco invia i primi suoi
figliuoli in America, volle che la fotografia 10 rappre-
sentasse in mezzo a lora nell'atto eli consegnare a Don
Giovanni Cagliero, capo delia spedizione, il libra delle
nostre Costit1'('zioni. Quante cose diceva D. Bosco con
quell' attegiamento! Era come dicesse: Voi traverse-
. rete i mari, vi recherete in paesi ignoti, avrete ela trat-
tare con gente di lingue e costurni eliversi, sarete forse
esposti a gravi cimenti. Vorrei acco"mpagnarvi io stesso,
. confortarvi, consolarvi, proteggervi. Ma quello che non
posso fare io stesso, 10 fara questo libretto. Custoditelo
come preziosissimo t esoro. ·
Se a imitazione del nostro Venerabile Padre cia io
non potei dire a ciascuno di voi nell'atto eli consegnargli
l'obbedienza, permettetemi che 10 clica ora con questo
mio scritto. Le Costituzioni, uscite elal euore paterno eli

42.6 Page 416

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- 410 -
Don Bosco, approv ate dalla Chiesa, infallibile ne' suoi
insegnamenti, saranno la v ostra guida, la vostra difesa
in ogni pericolo in ogni dubbio 0 difficolta. Con San
Francesco d 'Assisi v i dircr Benedetto sia il religioso che
osserva Ie sue sante R egole! Esse sono il libro della
vita, la speranza della salute, il midollo del Vangelo,
la via della perfezione, la chiave del Paradiso, il patto
della nostra alleanza con Dio.
Vi e in ogni Congregazione un insieme d'idee e di
tendenze, una maniera di pensare e di fare, che forma
10 spirito proprio della medesima cioe la S. Regola. P er
arrivare quindi ad essere ben imbevuti dello spirito
del Ven. D. Bosco noi dovremmo leggere e meditare
. le nostre Costit~tzioni . Facilmente uno si crede di co-
noscerle e di comprenderle, rna venendo poi all'opera
egli s'accorge che Ie cose vanno ben altrimenti. E tale
inconveniente non succederebbe qualora noi ricordas-
simo ad ogni momento che dinnanzi all'altare, in pre-
senza dei confrate11i, chiamando Dio la SS. Vergine ed
i Santi del Cielo a testimonii, abbiamo fatto la solenne
promessa eli vivere secondo Ie Costituzioni de11a So-
cieta Salesiana di S. Francesco di Sales . Non dovremmo
mai dimenticare che nell' Archivio de11a nostra Pia So-
cieta vi e una pagina da noi sottoscritta che dice: 10
N. N. sottoscritto ho letto e i!lteso Ie Costituzioni della
Societa di San Francesco di Sales, e prometto eli oser-
varle costantemente, secondo la formola dei voti da
me ora pronunziata. Permetteremo che tali parole siano
scritte a nostra condanna?
P erche la lettura delle nostre Costituzioni Cl torni
veramente vantaggiosa, dovrebbe essere accompa-
gnata d'uno sguardo sopra la nostra condotta; dovremmo
stabilire un coscienzioso confronto fra i nostri doveri e
la nostra vita; la nostra · R egola dovrebbe essere, p er
COS! dire, posta sulla nostra persona come misura p er

42.7 Page 417

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- 4I I -
conoscere il grado eli virtl't a cui noi siamo arrivati. Pill
noi saremo costanti nell'esaminarci su questo p unto, e
maggiore sara. il bene che faremo all'anima nostra e a
coloro che siamo chiamati a dirigere. E il momento pill
adattato per questo esame e appunto il riflesso che il
Ven. nostro Padre ci raccom~ll1dava per l' esercizio della
buona Morte. Quanto vantaggio potremmo ricavarne!
A cia io pensava quando Ie relazioni dei Visitatori
lamentavano, che a1cuni di coloro che sono posti alla
direzione delle nostre case, si mostrino essi medesimi
trascurati nelle pratiche di pieta, imposte dalla Regola.
specialmente nella meditazione e nella lettura spirituale.
Non posso nascondervi cbe sentii una pungentissima
spina al cuore nel trovare che non solo trascurano la so-
luzione mensile del caso morale, rna nonostante tante
raccomandazioni, s'incontrano ancora dei Direttori
che non si curano di fare Ie due conferenze mensili tanto
necessarie per mantenere vivo 10 spirito di D . Bosco nei
loro confratelli. Com\\~ possibile che si sostenga il loro
fervore, se m?-i non giunge al loro orecchio la parola
calda e viva di un Superiore? Pennettetemi che ag-
giunga che io non comprendo, come possano restare
tranquilli in coscienza quei Direttori che non ricevono
il rendiconto dei loro dipendenti. Ne si scusino con la
solita ragione delle loro gravi e molteplici occupazioni.
Per un buon Direttore la cura e la fonnazione del pro-
prio personale e il primo pensiero e a tal fine nessuna
pratica pua essere pill efficace che il rendiconto. Qu al
pena fanno al mio cuore Ie lettere di certi giovani con-
fratelli cbierici 0 coadiutori, che persuasi di dover ren-
der ragione della loro condotta al Direttore, come ave-
vano fatto nel noviziato e nello studentato, si vedono
nella impossibilita di compiere questo dovere, perche
il Superiore non li ascolta ! E un disordine S1 deplore-
vole, che forse fu la causa della perdita di tante vo-

42.8 Page 418

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- 4I2 -
cazioni, deve rip et ersi dalla mania che hanno certi Di-
rettori per la lettura dei giornali, dall'inconsiderata
facilita di accettare impegni fuori della propria casa,
da visite troppo frequenti e punto necessarie e da altri fu-
tili motivi. Almeno valesse a correggere la loro negligenza
questo richiamo che loro manda il povero Rettor Mag-
giore dalletto ove da settimane 10 ritiene la sua infer-
mita. Quando avro la consolazione di apprendere che
' in tutte Ie nostre case si fa con regolarita il rendi-
conto?
Siccome poi io scrivo agli I spettori e Direttori non
mi tengo contento d'avervi raccomandato di ascoltare
il rendiconto dei vostri subalterni siano essi sacer-
doti, siano chierici 0 coadiutori, rna inculco special-
mente a voi di compiere questo dovere da veri figli di
D. Bosco. Si e specialmente in tale pratica che noi dob-
biamo imitare la sua inalterabile dolcezza e amabilita.
Gia S. Bernardo cio raccomandava a' Superiori de'
suoi monasteri con parole cosi be11e che io non posso re-
sistere al desiderio di trascriverle: Discite subditorum
matres esse debere, non dominos; studete magis ama1,i quam
metui. Mansuescite,- ponite jeritatem, suspendite verbera etc.
Con questa tenerezza quasi materna quante anime Don
Bosco ha condotte ai piedi di Gesll!
Ma non basta che voi consideriate Ie nostre Co-
stituzioni quale regola de11a vostra condotta individuale;
voi dovete ancora sforzarvi di fade osservare dai vostri
dip endenti. Lessi che in una fiorente Congregazione
v'ela consuetudine che ogni Superiore nel prendere pos-
sesso de11a sua carica, in presenza dei suoi confrate11i
prometta con giuramento di far osservare Ie loro Re-
gole. Nessuna meraviglia percio, se egli sara tutt'occhi
sulla loro maniera di p arlare di diportarsi e di lavorare.
Non se l'hanno a male, se caduti in qualche fa110, subito
saranno richiamati al dovere 0 corretti de11e loro man-

42.9 Page 419

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- 4I 3-
canze; il Superiore ha giurato, e percia non fa altro che
il suo dovere. Sebbene noi non abbiamo guest'uso, egli
e certo che anche presso di noi gl'Ispettori e i Diret-
tori debbono essere i vigili custodi delle nostre Costi-
tuzioni. Ne sara molto difficile questo compito a quel
Superiore che comincia egli stesso a dare l'esempio
nell'osservanza delle Costituzioni, mentre al contrario
riescira molto difficile a chi non da l'esempio dell'os-
servan za, poiche ci dice S. Gregorio che non riuscirebbe
a levare una macchia chi ha Ie mani imbrattate di-fango.
Neppure riuscira malagevole persuadere i confratelli ·
che nell' esigere tale osservanza non segue un capriccio
suo proprio, bens! compie un coscienzioso dover e. Guai
al Sup eriore negligente! S. Bonaventura non si perita di
affennare che egli pecca contro Dio, di cui profana il po-
tere, contro i confratelli che lascia abituare nelle loro
sregolatezze, contro la propria coscienza nella quale ac-
cumula oltre Ie proprie Ie mancanze de' suoi sudditi.
Cia posto, quanto rincresce che certi Direttori non
siano picl diligenti e coraggiosi ne1 far praticare la po-
vert a! S'impeclisca con fermezza che i confratelli ten-
gano danaro e 10 spendano nei loro minuti piaceri, ne
pill ne meno come non avessero la menoma nozione del
voto di poverta. Avvisino i sacerdoti che ritenessero per
se st essi l'onorario della messa contrariamente all' arti-
colo 10° delle nostre Costituzioni. Non permettano che
siano lettera morta gli articoli 38 e 39 dei nostri Re-
golamenti. E do10roso i1 vedere dei confratelli trascinarsi
appresso, nel cambiar eli casa, tutto un corredo eli libri
e di oggetti che chiamano lora prop"ii, con molta spesa
della casa che deve accoglierli e con poca eelificazione
di tutti. Vi confesso che provai un ben amaro disin-
ganno quando vennero a mia notizia queste e a1tre in~
frazioni alla poverta religiosa. L'accoglienza fatta alla
mia circolare sulla poverta ne1 1907 m 'aveva fatto spe-

42.10 Page 420

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rare che ogni abuso contro questa virhl sarebbe scom-
parso, ed ora devo convincermi che alcuni Salesiani fu-
rona sordi alla mia parola. Mi consolo pero pensando
che voi veglierete con maggior cura perche i miei desi-
derii siano appieno soddisfatti.
3° Vorrei ora far appello a tutti i confratelli di
b uona volonta per mettere un argine a un altro disor-
dine che omai va prendendo smisurate proporzioni. Si
direbbe che siano entrati nella Pia nostra Societa degl'in-
dividui che di nient' altro si danno pensiero, che di pro~
curare materiali vantaggi alle loro famiglie. 1ndegni del
titolo di figli della nostra Congregazione che loro fece
da madre affettuosa, non ne prendono a cuore gl'in-
teressi. Essi accamparono mille pretesti per avere dai
Superiori un sussidio, che cercarono poi di fare aumen-
t are in modo da sembrare veri stipendiati e non confra-
- telli. Non ebbe torto chi parlando di tali Salesiani, li
chiamo sfruttatori della nostra Pia Societa. Vi assi-
curD che esaminando la somm a delle sovvenzioni che
gravita suI nostro bilancio, io rimango sbalordito, e do-
mando a me stesso come p6tremo continuare a sopp or-
tare S1 grave peso? Veniteci quindi in aiuto, carissimi
1spettori e Direttori, primieramente con l'indagare se i
postulanti e novizii entrino in Congregazione per il vero
unico fine di salvare l' anima loro, e non per procurarsi
una vita comoda e giovare aHa loro famiglia. 1nfor-
matevi eziandio dello stato della famiglia del postulante,
e qualora si trovi aver essa bisogno di sostegno da parte
del figlio, 10 si esorti piuttosto a prendere altra via e
non farsi Salesiano. Sopratutto vegliate, perche non
sian o ordinati sacerdoti coloro q%i q%aer%nt q%ae sua.
s%nt, non q~tae ] esu Christi. Finalmelite n elle conferenze
che si fanno ogni m ese e molto pili negli esercizi spi-
rituali, adoperatevi a tutto potere per ispirare ai nostri
soci l'amore alla nostra Madre la Congregazione e mag-

43 Pages 421-430

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43.1 Page 421

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- 4I 5-
gior delicatezza di coscienza quando si tratta della so-
lenne promessa da noi fatta a Dio nella professione, di
vivere in santa poverta. Ne dovrebbero i Figli di Don
Bosco cercare eli procurare ai parenti un'agiat ezza non
conveniente alloro stato. Un buon religioso avendo ri-
cevuto da suo padre la domanda d'una somma non ne-
cessaria, per tutta risposta gli mand6 un crocifisso.
4 0 E qui conviene che richiami la vostra atten-
zione su di un altro articolo dei nostri R egolamenti.
Dalle relazioni de' Visitatori potei rilevare che se la pili
parte dei nostri sacerdoti offre i1 elivin saqificio con 1a de-
bita riverenza, non sono pochi gli esempi in contrario .
Permettetemi di ricordarvi che voi Ispettori e Direttori
avete come i Pre1ati 10 stretto obb1igo di correggere i vo-
stri dipendenti che ce1ebrano male e con fretta indeco-
rosa 0 non fanno 1a debita preparazione e ringrazia-
mento. Facciamo praticare gli articoli 84 e 85 del R ego-
1amento. Ci stiano ben impresse nella mente Ie parole
del l~ostro amabile S. Francesco di Sales, che scrisse:
11 S. Sacrificio della Messa eil centro della R eligione cri-
stian a, il cuore della divozione, l' anima della pieta, un
mistero ineffabile che ci sve1a l' abisso della carita elivina,
per cui Iddio si unisce realmente a noi, ci comunica ge- .
nerosamente Ie sue grazie e favori. La preghiera fatta in
unione di questo divino Sacrificio h a una forza indi-
e cibile (Vita Div.) Ninna cosa piccola quando si com-
pie un'azione cosi augusta.
Ricordiamo egualmente il contegno cosi divoto del
Ven. D. Bosco durante 1a S. Messa. Tutti sappiamo che
molte persone, pur non sapendo chi egli fosse, assistendo
alla sua Messa, ebbero ad esc1amare: que1sacerdote deve
essere un santo . Proponiamolo ognora qual modello ai
nostri sacerdoti. Anche negli ultimi anni eli su a vita
fn vist o a rileggere colla massima attenzione Ie Rubricae
Missalis. Imitiamolo.

43.2 Page 422

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- 416 -
50 Mi valgo di quest' occasione per insistere ancar
una volta sulla necessita di far osservare bene in tutte
Ie case salesiane l'art. 780 dei Regolamenti. In esso si
vieta ai nostri alunni di mettersi Ie mani addosso, di
t enersi l'un l'altro per mana 0 di p asseggiare tenendosi
a braccetto. Quest'avviso sia ripetuto quanto e ne-
cessario nel discorsino della sera e nelle lezioni di buona
educazione, e ne sara molto avvantaggiata la moralita
dei nostri allievi. Ma cia non basta. Vegliate perche
nessuno dei vostri dipendenti usi tali famigliarita coi
giovanetti. Trattate qualche volta nelle conferenze
della necessita per noi Salesiani di mortificare il senso
del tattoo Vietate a tutti d'accarezzare i fanciulli, eli
stringere loro Ie mani, di passeggiare avvincolati con
loro, di palpeggiare loro Ie guancie 0 il mento e special-
mente di farli sedere sulle ginoc'chia. Questi atti, spero,
mai si permetteranno nelle nostre Case; potreb-
bero condurre a gravi disordini contro la moralita, e
dare pretesto ai nostri nemici di calunniarci ed at-
tribuirci intenzioni che non avevamo. Ma anche in
questo ricordiamoci che verba movent, exempla trahunt.
11 Venerablie D. Bosco, che pur amava con tanto affetto
i giovani, non si credette mai lecito di attirarli a se
con tali mezzi e rimproverava con molto zelo chiun-
que operasse altrimenti. Ciascuno di voi faccia altret-
tanto nell'esercizio della sua carica, perche anche per
questo lato Ie Case Salesiane rispondano intieramente
a quell'ideale che se n'era formato il nostro Fondatore.
60 Prima di porre termine a questa mia lettera
giova farvi osservare che ne1 mondo tanto gli amici
quanto gli avversarii nostri pill non ciconsiderano come
fanciulli, rna come adulti. I nostri Cooperatori, in vi!?t a
di quel poco di bene che per la grazia di Dio gia ha po-
tuto compiere la nostra Pia Societa ovunque ha pian-
tate Ie tende, e che noi pubblicammo per loro edifica-

43.3 Page 423

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-4I 7 -
zione, ritengono i Sa1esiani qua1i robusti operai della
vigna del Signore, ci credono forse pill capaci che non
siamo nelle nostre aziende, e specia1mente hanno
un'a1ta idea della nostra pieta e virtLl. I nostri nemici,
mentre a parole ci disprezzano, mostrano col fatto
di t emerci, perche 1avoriamo a strappare 1a gioventu
dai 10ro artig1i, e nella guerra mossa da 10ro alle Con-.
gregazioni religiose, ci onorano prendendoci di mira coi
loro luridi giorna1i creando ostacoli alle opere nostre.
Questo pensiero ci deve spronare a diportarci non
da fanciu1li, rna da persone assennate . Ciascuno in-
dividua1mente compia con 1a massima diligenza i1 suo
dovere come se da lui solo dipendesse l'onore dell'in-
tiera Congregazione. Sia genera1e l'impegno di rendersi
capaci di. operare mo1to bene specia1mente a favore
della gioventLl, e si faccia tesoro d'ogni mezzo per pro-
gredire nella scienza e nella virtLl. Jessuno di noi faccia
1a pace co' suoi elifetti, e permetta che gettino pro-
fonde raelici ne1 suo cuore. Tutti ne1 par1are , ne11avo-
rare e ne1 nostro contegno mostriamoci elegni del nome
di Sa1esiani e di fig1i eli D. Bosco. Ma voi, come I spet-
tori e Direttori, avete ancora i1 dovere di dare a tutta
1a collettivita que1 colore eli serieta che ci einelispensa-
bile. Cia otterrete procurando con una dolce fermezza
che si osservino 1e Costituzioni ed i Rego1amenti, non
concedenelo frequenti elispense ag1i individui 0 a tutta
1a Comunita. Sono percia da biasimare quei Direttori
che riducono quasi a nulla 1a lettura a mensa, che la-
sciano che si esca eli casa ad ogni ora e senza 1icenza,
che trascurano 0 abbbreviano eccessivamente Ie fun-
zioni di chiesa. E elep10revo1e i1 vedere che durante va-
rii mesi di vacanza in certi collegi non si fa 1a medita-
zione ne 1a 1ettura spiritu a1e, ne vi sono per i confratelli
ore eli studio 0 di scuo1a . Per siffatta accondiscendenza
di chi e a capo dell'Istituto, i confratelli si abituano a
L eltere di D. Rna.
27

43.4 Page 424

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- 4I8 -
stare oziosi e cadono in tale rilassatezza che nulla vale
a richiamarli a una vita veramente religiosa.
Conosco 1a vostra buona vo10nta, percio spero che
questa mio avviso non rimarra senza effetto.
.
7° Finalmente vog1io che giunga i1 mio plauso e il
mio incoraggiamento a tutti quei Direttori che pro-
muovono 1a buona stampa, COS! necessaria per preser-
vare i1 popolo e specia1mente la gioventLl da tante
massime immorali e contrarie alla nostra santa Reli-
gione. Solo mi tornerebbe molto caro che i nostri perio-
dici servissero pure, come si vede praticare da tanti
giornali e periodici, a trovare conveniente collocamento
ad antichi allievi 0 a emigrati. Anche questa sarebbe
una fiorita carita, e son certo che potendo non manche-
rete di compierla.
L'anno che a grandi passi si avvicina, ci sara ap-
portatore di care feste di famiglia e "di avvenimenti
molto importanti per 1a nostra Pia Societa . Avro, spero,
la consolazione di scrivere altre volte a tutti i confra-
telli e a voi in particolare. Intanto raccomando alle
vostre fervOl-ose preghiere i molti e gravi bisogni del-
l' anima mia e di tutta la nostra Pia Societa.
Implorando su di voi e sulle vostre case Ie pitl ab-
bondanti benedizioni del Signore mi professo
Vostro aff.mo in Corde J est/,
Sac. MICHELE RUA.
NB. - Sebbene questa lettera sia indirizzata ai soli Ispet-
tori e Direttori e pero mio vivo desiderio che se ne tragga ar-
gomento per varie conferenze a tutti i Confratelli.

43.5 Page 425

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N. 39.
XIo Capitolo Generale.
Torino, Ii IO gennaio 1910.
eari;ssimi Figli in ei. e.,
E co11' animo pieno di esultanza che vi comunico
che quest' anno, a norma de11e nostre Costituzioni
Cap. VI, si dovra adunare l'XIo Capitolo Gener ale.
Tali riunioni furono sempre fonte di nuova e pitt ri-
gogliosa vita per la nostra Pia Societa.
e A tutti noto quanto la precedente adunanza ge-
nerale abbia studiato accuratamente il Regolamento
dei Capitoli Generali che, inserito ne11e deliberazioni
organiche approvate da11a S. Sede il I OSettembre I905,
di"venne per noi obbligatorio al pari de11e nostre Costi-:-
tuzioni, e, pero sar a d'ora innanzi base e norma di
tutti i nostri Capitoli Generali.
Scopo precipuo del prossimo Capitolo sara l'ele-
zionedel R ettor Maggiore e degli altri membri del Ca-
pitolo Superiore, la revisione dei Regolamenti, attual-
mente ad experimentum, secondo fu deliberato ne11'ul-
timo Capitolo Generale, e la discussione di que11e altre
proposte giudicate vantaggiose per il buon andamento
de11a nostra Pia Societa.
Credo d'incontrare i1 gradimento di tutti dispo-
nendo che il Capitolo Generale XI O si aduni nuova-
mente a Valsalice, presso la tomba del nostro Vene-
rabile Foudatore e P adre D. Bosco. Nessun altro luogo

43.6 Page 426

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- 42 0 -
potrebbe essere COS! adattato per compiere convenien-
temente l'alta missione che e affidata a coloro che vi
sono chiamati. A Valsalice specialmente, ove riposano
Ie venerate spoglie di D . Bosco, si sente aleggiare il
suo spirito. Egli ci assistera perche ogni parola ed ogni
atto del Capitolo abbia a tornare di vantaggio all'umile
nostra Congregazione.
I1 Capitolo si aprira solennemente la sera del 24 Lu-
glio, giorno di Domenica, consacrato alla Commemo-
razione di Maria SS . Ausiliatrice.
La settimana precedente poi, cioe dal 17 al 23 lu-
glio, avra luogo in ValsaHce un corso di esercizl spiri-
tuali pei sigg. I spettori, Direttori e per quanti avran
diritto d'intervento al Capitolo Generale. Fin d' ora
mi raccomando che tutti coloro che possono vi pren-
dana parte.
Avendomi il Sig. D. Cerruti, che gla 111 parecchi
Capitoli Generali precedenti aveva fatto da Regola-
tore indirizzato ripetute istanze, affinehe per rispetto
alla sua delicata sanita 10 esonerassi da tale ufficio,
col consenso del Capitolo Superiore, 1'ho affidato al
Rev.mo confratello D. Luigi Piscetta, membro del Ca-
pitolo medesimo. A lui pertanto potranno gl'Ispettori,
Direttori e singoli confratelli far pervenire quelle
osservazioni e proposte che giudicheranno opportune
per la maggior gloria di Dio e per il bene delle anime.
Perche poi queste osservazioni e proposte possano
essere prese in considerazione, bisognera che giungano
alle mani del Regolatore prima del mese di Luglio.
Le Deliberazioni o1'ganiche determinano t assativa-
vamente chi sono quelli che potranno assistere alle riu-
nioni del Capitolo Generale e dare il loro voto delibe-
rativo. Sarebbe troppo lungo il ripet erne qui gli arti-
coli. Bastera accennare che con l'Ispettore interverra
un delegato di ogni singola ispettoria, e questo dele-

43.7 Page 427

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- 421 -
gato dovra essere eletto ne1 Capitolo Ispettoriale. Come
si abbia a fare tale elezione, e minutamente descritto
nei Regolamenti al N. o 950 e seguenti; tocca all'Ispet-
tore convocare a tempo il Capitolo Ispettoriale e aver
cura che siano esattamente osservate Ie £ormalita pre-
scritte. L'omissione di alcuna di esse potrebbe esporre
l' elezione al pericolo di essere irregolare e come tale
annullata dalla Commissione che sara incaricata eli esa-
minarla.
Del resto per evitare inutili ripetizioni, raccomando
a ciascun Direttore di leggere in conferenza, oltre
questa mia circolare, il Regolamento del Capitolo Ge-
nerale che si trova al Cap. VI aggiunte, pagina II7 del-
l'ultima edizione delle Costituzioni e tutto quello che
riguarda l'elezione del Delegato. Ove poi sorgesse alcun
dubbio 0 difficolta, si ricorra all'Ispettore od 8.1 Capi-
tolo Superiore per avere Ie necessarie spiegazioni e de-
cisioni.
:E inutile che io vi dica quanta impqrtanza abbia
il prossimo Capitolo Generale per tutta la nostra Pia
Societa. Dalla sce1ta eli Superiori ielonei elipenelera
in moelo speciale la conservazione dello spirito del Vene-
rabile D. Bosco tra i confratelli e la prosperita delle
numerose e difficili opere a cui sonG consacrate la no-
stra vita e Ie nostre forze. Quincli raccomanelo calda-
mente alle ferventi preghier.e di tutti i confratelli il
futuro Capitolo. Non prescrivo alcuna pratica parti-
colare eli pieta, ma vi esorto tutti quanti siete iigli eli
D. ·Bosco, ad indirizzare ogni orazione, tutte Ie opere
di carita e pili ancora i sacriiici proprii della vita reli-
giosa, ad ottenere un esito felice a questa riunione.
l'rattenuto elalla mia infermita, da qualche tempo
non posso visitare Ie case, pili non mi e dato di lavo-
rare come vorrei pel bene de11a nostra cara Congrega-
zione. Cia mi angustia assai temenelo che abbia ad ar-

43.8 Page 428

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- 4zz-
e recarle qualche danno. Si per questo che ogni giorno
offro al Signore quel poco che ho da patire, unitamente
colle mie pili fervide preghiere, acci6 in ciascun dei
miei figli abbia a conservarsi e crescere quello spi-
rito di pieta, di ubbidienza e di sacrificio COS! spic-
cato in D. Bosco, in guisa da rendere Ia nostra Pia So-
cieta quale egli Ia desiderava. Faccio assegnamento sulle
vostre preghiere per ottenere che siano compiuti que-
sti miei ardenti voti.
Si degni il Signore per intercessione di Maria SS. Au-
siliatrice benedire ciascun socio Salesiano e colmarlo
delle pili ellette grazie e favori.
Pregate per me che nel S. euore vi sono
Atf.mo come Padre
Sac. MICHELE RUA.
SAC. GIOV. B ATT. LEMOYN E, Segretario.

43.9 Page 429

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LETTERE EDIFICANTI
=
000=

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44 Pages 431-440

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- 42 5 -
Gli Oratori festivi.
LeUere Ediiicanti N. I.
Torino, 29 ge nn a io, I 893 .
Solennita di S . F ra ncesco eli Sales.
earissimi rg(i in (?i. e.,
Nelle deliberazioni del Secondo Capitolo Generale
si fa menzione di lettere edificant i, che si scrivereb-
bero di quando in quando a tutti i confrat elli. Lor o
argomento sarebbero tutte quelle cose, le quali p os-
sono servire di sprone a lavorare alla maggior gloria
di Dio e giovare a mantener vivo ne' cuori il fuoco della
cristiana pieta.
Pel passat o molte notizie che avrebbero p otuto
da re materia a t ali lettere, vennero pUbblicate nel Bol-
lettino Salesiano, in cui si concesse ognora largo sp azio
alle fest e celebrat e ne' nostri istitut i ed alle lettere cosi
interessanti dei nostri missionarii. Ma quest a p ubbli-
cazione, che p uo bast are per t enerci uniti coi nostri be-
nemeriti Cooperat ori, ormai non p uo pill essere l'or-
gano delle intime relazioni che devono esistere fra i
membri della nostra pia Societa. Si e per questo che io ,
a norma ' delle sovraindicate deliberazioni e ad imi-
t azione d'altre religiose famiglie, vi indirizzero a quando
a quando qualche lettera edificante, cui vi raccomando
di leggere in refettorio 0 altrove allorche tutta la co-
munita si t rova riunita.
A quest e letture i nostri cari Confrat elli si ralle-
greranno, spero, del bene che, si e fatto, ringrazieranno

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- 426 -
la Divina Provvidenza d'aver voluto servirsi dell'umile
nostra Societa come di strumento per compierlo, e ani-
mati gli uni dall'esempio degli altri prenderemo tutti
maggior coraggio a progredire nella virtu, e col soc-
corso della divina grazia procurare la gloria di Dio e
adoperarci con tutte Ie forze alla salvezza delle anime.
Vi esorto percio a considerare come vostro dovere
il farmi noto tutto cio che puo tornare di comune edi-
ficazione, non gia per soddisfare vanamente l'amor
proprio, 0 dar vanto alla nostra Pia Societa, ma per-
che si verifichi fra noi il detto del nostro Divin Sal-
vatore: ut videant ope1'a vestra bona et glorificent Patrem
vestrum, qui in coelis est (Matt. 5. r6), affinche i Con-
fratelli ed anche gli altri, edificati dalle vostre opere
buone, ne diano gloria al Padre vostro che e nei Cieli.
Non e egli per questo motivo che gli Apostoli si rac-
contavano reciprocamente il bene. che col divino aiuto
avevano potuto compiere e perfino i miracoli che ave-
vane operati? E non e egli per tal fine che il nostro caro
D. Bosco, mentre era ancor in vita permise che si rac-
contassero Ie varie vicende dell'Oratorio? Chi mai ha
letto alcune pagine dei Cinque Lustri, vergate con
tanto candore, semplicita e brio dal nostro indimenti-
cabile D. Bonetti, e non sentissi migliore? Dio voglia
che tal sorte abbiano anche Ie brevi lettere che io mi
accingo a scrivervi!
La prima di esse porta la data del 29 Gennaio, so-
lennita del nostro S. Francesco di Sales, appunto
perche io intendo metterle in modo speciale sotto la
protezione di questo Dottore di S. Chiesa, il quale
scrisse con tanta unzione lettere sl belle e in si gran
numero da formarne parecchi volumi che si vanno leg-
gendo con tanta edificazione delle anime.
Vi parlero clapprima clei Catechismi e clegli Orato-
rii festivi, di quest'apostolato che cliecle occasione a

44.3 Page 433

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- 42 7 -
tutte Ie Opere Salesiane ed alIa stessa nostra Pia So-
cieta. Non crediate, 0 carissimi figli in G. C., che sola-
mente quando D. Bosco die principio alIa sua mis-
sione provvidenziale fosse opportuno occuparsi degli
Oratorii festivi. Quantunque la nostra pia Societa
metta mana a svariatissime imprese, questo campo
rimane sempre aperto ai Salesiani ed abbondantis-
sima ne e la messe. Noi dobbiamo render grazie al
Signore se malgrado gli sforzi del demonio e del mondo,
congiurati a' danni della povera gioventtl, potemmo
in questo ultimo anno, come avrete veduto nel BaUet-
tina SaZesiana del corrente Gennaio, moltiplicare gli
Oratorii festivi e vedere notabilmente aumentato i1
numero dei giovanetti che li frequentano.
11 bene, che puo farsi in queste riunioni domenicali,
e cosl grande che varii zelanti sacerdoti e pii secolari
imitando l'esempio di D. Bosco, fondarono anch'essi
degli Oratorii festivi, e ne conta ora gia ben quindici
la sola citta di Torino. Ne sia ringraziato il Signore! In
molti altri siti, parimenti dietro l'esempio nostro, si
aprirono Oratorii; mentre in certe popolose citta, dove
era andato in disuso il catechizzare i fanciulli ne' giomi
festivi, in vista del Catechismo che costantemente si fa
negli Oratorii dai Salesiani, questo fu introdotto 111
tutte Ie parrocchie.
Basterebbe visitare qualche Oratorio in giomo di
festa per rimanere altamente edificati. Quei cari fan-
ciulli, dopo aver lavorato tutta la settimana in un'affu-
micata officina, vengono il sabbato a sera 0 la do-
menica mattina a confessarsi. Si preparano con molto
raccoglimento e per far la loro Comunione stanno digiuni
anche sino oltre Ie ro. Fra gli altri ve ne sono molti i
quali hanno da r8 a 20 e pill anni, e sono quelli che col
loro buon esempio attirano i pill piccoli. Durante tutta
la giomata, eccetto i1 tempo della refezione, se ne stanno

44.4 Page 434

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- 428 -
con noi. Nessuno puo sapere quanti sforzi fanno per
conservarsi buoni nei loro laboratorii, malgrado i cat-
tivi discorsi che devono udire e Ie abbominazioni che
hanno sotto gli occhi. E varii parenti, conscii in parte
di tali sforzi de' loro figli e testimoni della migliorata
loro condotta dacche frequ entano 1'0ratorio festivo,
pili volte ebbero a elimostrarne coi Direttori grande
contentezza e ad attestare profonda riconoscenza p er
aver noi aperti simili asili domenicali. In parecchi Ora-
torii si ha la consolazione eli ammettere eli tratto in
tratto alla prima Comunione un buon numero di gio-
vani adulti, che forse non l'avrebbero mai fatta in
I vita loro, mentre in seguito cO!ltinuano a frequ entare
i SS . Sacramenti con incalcolabile 10ro vantaggio.
In qualche Oratorio si ebbe l'ottimo pensiero (come
faceva D. Bosco nei primi t empi) di proporre ai mi-
gliori fra 10ro ell fare gli esercizi spirit uali insieme coi
nostri aspiranti, non altrimenti eli cio che noi fa'remmo
coi giovanetti dei nostri Istituti. Si ottennero gia dei
conso1anti risultati . Alcuni si arruolarono sott9 1a
baneliera Salesiana, ed a1tri elivennero pili fermi e forti
nella pratica delle cristiane virtt,l e si affezionarono sem-
pre pit,l all'Oratorio ed ai Salesiani.
L'esempio eli D. Bosco rese anche pill inelustrioso
10 zelo di alcuni nostri confratelli, i qua1i ricordandosi
che egli seppe formarsi degli ausiliari frammezzo agli
esterni stessi, ptoposero ad alcuni giovanetti che fre-
quentano 1'0ratorio, di venire aIle nostre scuo1e gin-
nasiali. Un bel numero si arrese all'invito, e speriamo
che coltivandoli con ogni diligenza, si potra ottenere
qualche vocazione re1igiosa e sacerdota1e. Degni il Si-
gnore benedire i loro sforzi!
Ma voi potreste credere che si possano contare S1
liete cose solamente di quegli Oratorii che possedono
un locale adatto, cioe una cappella conveniel1te, un

44.5 Page 435

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- 429-
vasto cortile, un teatrino, attrezzi di ginnastica e giuochi
numerosi ed attraenti. Cert amente son questi mezzi
efficacissimi per attirare numerosi i giovanetti agli Ora-
torii, e perche i buoni principii, seminati ne' loro cuori,
mettano profonde radici; tuttavia debbo clirvi con la
piLl viva gioia che in piLl luoghi 10 zelo dei confrate1li
ha supplito alla mancanza di questi mezzi. Si comin-
ciarono degli Oratorii in quel modo stesso che t enne
D. Bosco al Rifugio: una scuola od una misera sala ser-
viva di cappella, mentre piccolo spazio di t erreno senza
riparo serviva di cortile e a tutto: sembrava affatto
impossibile continuare, eppure i giovanetti, allettati
dalle belle maniere dei Salesiani, accorsero numerosi.
L'interessamento che loro si mostrava, strappo loro
dalle labbra queste parole: altrove noi troveremmo
vaste sale, ampii cortili, bei giardini, giuochi d 'ogni
fatta: ma noi amiamo meglio venir qui ove non c'e
niente, ma sappiamo che ci si vuol bene.
Cio vi scrivo, carissimi figli in G. C., affinche non
vi lasciat e scoraggiare se, specialmente in principio,
vi mancano i mezzi che parrebbero necessari per fare
il bene che il vostro zelo desidera, e perche accogliate
sempre con bonta e dolcezza que' giovanetti che la
Provvidenza affida alle vostre cure. La deficiellza di
mezzi nei principii deve richiamarci alla memoria i
primordii dell'Oratorio del nostro caro Padre D. Bosco,
che, come sapete, passo molti anni prima d'avere un
sito st abile e un po' adatto ad Oratorio.
Passo ora ad un'altra notizia che non vi tornera
menD gradita. Vi son noti, figli carissimi, i sentimenti
di Don Bosco verso la Santa Sede e verso la persona
del Vicario di G. C. Egli 10 considero sempre come il
faro luminoso che doveva guidare i suoi passi. C;'in-
segno colla p arola e coll'esempio ad amarlo , difenderlo
e ad accoglierne gli insegnamenti col massimo rispetto

44.6 Page 436

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- 430 -
e colla pm scrupolosa ubbidienza. Se noi amiamo i1
Papa, come teneri figli amana i1 padre loro, noi dob-
biamo consolarci nel sapere che i1 sapientissimo
Leone XIII ama pure l'umile nostra Societa.. Egli si
hene informato di tutto cio che fanno i Salesiani in
E uropa e nelle missioni, e in varie circostanze si degno
mostrarsi soddisfatto di quel bene che per grazia di
Dio noi cerchiamo di fare. Ne facciano fede i due do-
cumenti che qui vi trascrivo.
Trattavasi di fare una spedizione di Missionarii al
Messico. Non mi reggeva i1 cuore di lasciar partire
all'avventura questi miei carissimi figliuoli per paesi
tanto lontani ed a noi ancora quasi sconosciuti. Ebbi
1'idea di chiedere al Santo Padre l'apostolica Benedi-
zione ai Missionarii cola destinati e una Commenda-
tizia per l'Arcivescovo eli quella Capitale, eel ecco quale
fu la risposta che ne ebbi dal Card. Rampolla, Segre-
tario eli Stato di S. S.:
Rev.mo Padre,
Corrispondo ben volentieri al desiderio espostomi da
V. P. R.ma nel suo foglio I4 corrente, Le unisco qui la
lettera commendatizia aU'A rcivescovo di M essico pei
Sacerdoti che vanno a prendere possesso di queUa casa
Salesiana. It Santo Pad,'e ha appreso con viva soddisfa-
zione la notizia della loro partenza, ed ha concesso con
efjusione di cuore la Benedizione Apostolica chiesta per
essi e pei Cooperato1'i Salesiani deUa menzionata citta.
Ben sic~tro che questi suoi dipendenti da1'anno cola
luminose prove di quello spirito che il benemerito Fon-
datore dei Salesiani ha infuso nella sua Congregazione
ho il piace1'e di rafjerma1'1ni con sentimenti di singolare stima
Di V. P. R.
Roma, I9 Ottobre r892.
Afj.mo nel Signore
M. Carel. Rampolla.

44.7 Page 437

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- 431 -
Copia della lettera Cornrnen datizia all'Ill.rno e
Rev. rno Mons. Alarcos Arcivescovo di Messico:
R eekera q~testo mio foglio a V. S. Jll. ma e R ev.ma il
Capo dei S aee1'doti Salesiani eke vengono a p1'endere pos-
sesso della Casa eke e stata pe1' essi aperta in eotesta M e-
tropoli . Seb bene io sia pienamente eonvinto eke ella fara
loro la piu paterna aeeoglienza, e . ek e si varra del suo
potere ed in fluenza per sostenerli e proteggerli nella loro
missione e faeilitare cos?' ad essi i l eonseguimento del no-
bile seopo, per cui abbandonano la patria e si 1'eeano in
coteste lontane regioni, con tutto cia, non ko voluto man-
care di muni11li di questa mia Commendatizia, onde E lla
sappia eke in tal modo fa1'a cosa graditissima al Santo
P adre ed a me . I mperoeehe q~testi beneme?'iti {igli di .
D. Bosco meritano tutto l'appoggi o della Santa Sede pel
bene eke fanno spiritualmente ed aneke 1naterialmente in
partieolar modo con edueare la gioventu alle lettere ed
aUe arti , col prestarsi a soddisfare ai bisogni dei fedeli
nelle loro svariate forme.
Ben sieuro eke la S. V. non aV1'a eke a lodarsi della
loro opera, daUa quale la eitta di Messieo ritra1'1'a , come
le altre ove sono stabilite, grandi vantaggi, passo a 1'afjer-
ma1'1ni con sensi della piu distinta stima
Di V. S. Ill.ma e R ev .ma
Roma , Ii 19 Ottobre 1892,
5 ervitar vera
M. Card. R AMPOLLA.
Vi esorto, o' carissirni figli in G. C., a rneritare sern·
pre rneglio l'am ore e la stirna del Santo P adre vivendo
secondo 10 spirito delnostro amat o F ondat ore.
Colgo quest a occasione per ringraziare tutti i Con-
fratelli che all' occorren za delle £este del Santo Natale

44.8 Page 438

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- 432 -
e del principio del nuovo anna mi espressero i loro voti
ed augurii. Mi raccomando caldamente alle vostre pre-
ghiere e mi professo n e!' Sacro Cuor di Gesu
Vostro at!. amico in G. C.
Sac. MICHELE RUA.
P S. So che vi sta a cuore di avere presto no-
tizia dei Confrat elli chiamati all' eternita. F ra breve
uscira il catalogo che ne portera il nome e la data della
loro morte; credo t uttavia fare cosa a voi gradevole
ed utile alle anime loro coll'accennarveli fin d' ora, a£-
finche pill prontamente possiate suffragarli.
SALESIANI DEFUNTI NEL 1892.
Soci.
Antonelli Matteo coad. - Bobbio Tito ch. - Braga
Michelangelo sac. - Casapiccola Francesco coad. -
Coniglio Filippo ch. - Gaia Giuseppe coad . - Gal-
busera Lu,igi sac. - Giani Domenico ch. - Lobeira
Baldomero ch. - Panattieri Ambrogio sac. - Peano
Pietro ch. ~ Pecorari Adolfo ch.- Pedussia Francesco ch.
- Poddesu Michele sac . - Quirino Camillo coad. -
Rocca Giovanni ch . - Stefanoni Pietro sac.
Rampa L uigi ch.
Ascritto.
11 I 9 poi del corrente mese avemmo la dolorosa
notizia della morte del piu anziano tra i figli di D. Bosco
allievi interni dell'Oratorio di Torino, e voglio dire
del nostro carissimo D. Angelo Savio . Egli, ritornato
in Agosto da una accurata esplorazione del Paraguay

44.9 Page 439

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r
- 433-
era ripartito colla spedizione destinata all'Equatore.
I1 Signore si contento del suo buon c1esiderio e volle
ricompensarlo, come speriamo, prima che arrivasse
alla meta del suo viaggio. Non sapr ei ancor darvi i
particolari della sua morte: s'inseriranno, appena si
conoscano, nel Bollettino. Preghiamo, S1, preghiamo
di cuore per questi nostri carissimi £ratelli che ci pre-
cedettero all'et ernita.
L ettere D. Ru.a.
28

44.10 Page 440

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- 434-
Vocazioni - Militari - Oratori festivi.
TorIno, 29 Gennaio, 1894.
Solennitit di S. Francesco di Sales.
Lettere Edificanti N. Z.
earissimi rigli in G. e.,
Sono ancor debitore d'ulla risposta a molti
fra .voi, che nelle passate feste Natalizie, suI cominciare
del nuovo anna e nell'avvicinarsi dell'odierna solen-
nita, m'inviarono affettuosissime lettere e cordialis-
simi augurii. Non saprei clirvi quanto dolcemente sia
stato commosso il mio euore a siffatta Iettura! Conobbi
appieno che nello scrivermi voi non foste guidati sem-
plicemente dall'usanza delle persone ben nate, rna bens!
coglieste l'occasione per esprimere i vostri nobiIi sen-
timenti verso I'umile mia persona e pili ancora il vo-
stro affetto verso la nostra Pia Societa. Furono voti
ardenti per 10 sviluppo sempre maggiore delle molte-
plici opere di D. Bosco; furono visissimi desiderii per-
che si conservasse in tutta la sua integrita 10 spirito
del nostro dolcissimo Fondatore e Padre; furono ren-
diconti . esatti e particolareggiati della propria con-
dotta dagli Esercizi in poi, e ferme promesse di perse-
verare nella propria vocazione, Che cosa avrei io po-
tuto desiderare di pill? I vostri augurii, carissimi Figli
in G. C., furono veramente indovinati.
Come fare per rispondere a tante Iettere? .. Mi vedo
forzato a servirmi di una risposta commIe; e questo,
ve l'assicuro, non e per me leggiero sacrifizio.

45 Pages 441-450

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45.1 Page 441

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- 435-
Vi ringrazio adunque elal fondo del cuore de' vo-
stri augurii. A mia volta sebben tardi io auguro a tutti
i Confratelli Salesiani la grazia della perseveranza
nella loro vocazione, la grazia di fare quel bene che
Iddio attenele da loro, riproducendo in se stessi Ie virtu
del nostro amatissimo Don Bosco.
e Vi nota che io vi parlo col cuore sulle labbra,
quindi non istupirete se io vi esprimo ancora un pen-
siero che si affaccia alla mia mente ne1 ricevere i vostri
augurii. - Molti nel desiderio di meglio esternare il
loro risp etto ed illoro amore a1 Rettor Maggiore, usa-
rona di carta di lusso aggiungendovi ancora fiori ed
immagini. COS! Ie loro lettere mi giunsero tassate
passando i1 peso fissato dalle 1eggi posta1i. Questo
leggiero inconveniente vi persuada, 0 carissimi figli in
G. C., che io bade b en meglio ai vostri sentimenti che
al foglio che li contiene, e vi ispiri di provvedervi una
bi1ancia in ogni Casa onde pesar Ie lettere prima d' in-
viarle alla posta. Pratichiamo la poverta anche in
questo. Si viele, non e mo1to, un eccellente ecclesiastico
ridursi a tal poverta da vivere con due soldi di
1atte al giorno, affine di larghegglare maggiolmente
coi poveri figli di D. Bosco. - E noi non ci faremo
scrupolo di sprecare cia che costa cotanto ai nostri
benefattori?
2 ° Sodc1isfatto questo bisogno del mio euore, io
passo a darvi alcune notizie che spero torneranno a
nostro comune incoraggiamento e conforto.
Egli e certo che esaminando per poco 10 st ato at-
tuale della nostra Pia Societa, noi vi scorgeremo di leg-
gieri molte imperfezioni; COS! permette Iddio per man-
tenerci nella santa umi1ta. Cionondimeno noi non pos-
siamo non ravvisare che la Divina Provvidenza si
degna servirsi dell'umile nostra Congregazione per 1a
salute delle anime. Sono segni della protezione speciale

45.2 Page 442

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- 436 -
di Dio e di Maria Ausiliatrice 1e mo1te novelle fonda-
'zioni che si fecero durante 10 scorso anno, 10 svi1uppo
straordinario delle Case gia esistenti, ma pili di tutto
1e numerose vocazioni alla vita sa1esiana, cosa vera-
mente sorprendente ove si tenga conto della t ristezza'
dei tempi che corrono,
Voi sapete 0 carissimi fig1i in G. C., che oltre i tre
grandi Noviziati dell'a1ta Ita1ia, se ne dovette fondare
un a1tro in Sicilia. Vi sono Noviziatiin Francia, in
Ispagna, in Inghi1terra e nelle varie Ispettorie dell'Ame-
rica, e quasi tutte queste Case sono ripiene di giovani
ascritti animati da buona vo10nta e da ardente deside-
rio di diventare veri fig1i di Don Bosco. Assai edifi-
cante e i1 modo con cui alcuni superarono 1e gravi dif-
fico1ta che attraversavano i1 10ro santo disegno. La
madre eli un ascritto, dopo aver esaurito inuti1mente
ogni mezzo per fare smettere a suo figlio l'idea di ren-
dersi Sa1esiano, 10 ricouduceva ella medesima a1 Di-
rettore e 1agrimando gli diceva: « Sono deso1ata di ve-
dere mio fig1io fisso nell'idea di abbandonarmi pure
dovetti couvincermi mentre 10 riteneva presso eli me
che qui solamente egli si trova bene; opponendomi pili
oltre 10 renderei infe1ice. Segua egli adunque 1a sua vo-
cazione, Dio provvedera a me, che sara priva COS!
dell'unico mio figlio », La pieta che si ammira ne' no-
vizii, l' esatta osservanza della ' rego1a 10 spirito di sa-
crifizio a cui si studia di abituarli, ci fanno sperare che
vocazioni COS! prome~tenti giungeranno a maturita,
Fui· lieto di vedere 10 ze10 dei Superiori dei nostri
Collegi ed Orfanotrofii nel co1tivar 1e vocazioni, e che
perfino certe Case 1e quali in passato non davano vo-
cazioni, quest'anno cominciarono a somministrar con-
t ingente alia Chiesa e alia nostra Pia Societa. Fui poi
mo1to commosso a1 de1icato pensiero di certi Diret-
t ori, che sapendo a quante spese debba sobbarcarsi i1

45.3 Page 443

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- 437-
Capitolo Superiore per fornire del necessario Ie Case
di Noviziato, si assunsero di pagare a1meno in parte
Ie spese degli ascritti da 10ro mandati. Altri poi, non
avendo avuta la consolazione d'inviare dei giovani al
Noviziato, vollero almena contribuire con loro sacrifi-
zio al mantenimento di qualche ascritto venuto da
altro Collegio. Quantunque siano intime queste cose,
non mi fu possibile iacerle perche son sicuro che riu-
sciranno a tutti della massima ec1ificazione. Spero
che esse gioveranno ezianc1io ad animarvi a coltivare
Ie vocazioni con zelo sempre pill ardente.
3° Non v'ha dubbio, l'umile nostra Congrega-
zione fa un gran bene alla civile societa col procurare un
asilo a t anti poveri giovanetti che sono in pericolo di
incamminarsi nella via del vizio. Egli e certamente una
fiorita carita il dar loro il parle, l'istruirli, il formarne
de' buoni cristiani ed onesti cittadini. Ma nell'educa-
zione de' nostri alunni noi elobbiamo mirare ancor pill
alto; noi elobbiamo sforzarci eli aumentare il numero de'
buoni preti e buoni coac1iutori, senza di cui la nostra
Pia Societa non potrebbe compiere la sua missione.
11 nostro amatissimo Paelre D. Bosco fu consultato
un giorno ela una gran signora suI modo eli riparare
tante bestemmie, tante profanazioni e tante empieta
che si eleplorano a' giorni nostri . Ella proponeva varii
mezzi offrenelo a tale scopo ingenti somme. D. Bosco
Ie fece toccar con mano che coll'aiutar un giovane a di-
venir Sacerelote si farebbe molto pill e meglio che con
qualsiasi opera buona, ripetendo cosi Ie parole di San
Vincenzo ele' Paoli, con cui egli aveva tanti tratti di
e rassomiglianza, che ness~t11a opera cos?' bella e cos?'
buona q~tanto l'aiutare a tar un p1'ete. E infatti fra tutte
Ie sue opere, non ha egli elato a questa la preferenza?
Quali non furono Ie sante inelustrie ela lui aeloperate fin
dal principio dell'OratOlio per formare elegli alunni

45.4 Page 444

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- 438 -
del Santuario? Chi non ammiro la costanza di D. Bosco
vedendolo piu volte ricominciare quando · riescivano
vani i suoi tentativi, vedendolo S1 solerte nel coltivare
un giovanetto in cui avesse riconosciuti i segni d'una
vera vocazione, vedendolo infine si coraggioso nella
affrontare i sacrifizi e Ie spese che richiede la forma-
zione.d'un Sacerdote?
D. Bosco conobbe per esperienza che molti sono
fortunatament e i giovani che hamlo i germi della vo-
cazione ecclesiastica 0 religiosa, cosi disponendo Iddio
pel bene della sua Chiesa e trovo che i mezzi piu effi-
caci per conservarli e svilupparli sono la ·pieHI. ed i buoni
costurni. Ho fiducia che non solo i Direttori, rna ancora
i maestri, gli assistenti e tutti i confratelli, ciascuno
nella sua sfera, si sforzeranno con santa emulazione
per favorire Ie vocazioni. Cosi piLl facilmente ci vena
fatto di soddisfare tante dimande di novelle fondazioni
che rimangono sospese per mancanza di personale.
4 0 In questa lettera edificante mi pare opportuno
darvi notizie dei nostri carissimi confratelli rnilitari.
Mi sento stringere il cuore dal dolore quando li vedo
obbligati ad abbandonare Ie Case salesiane per andare
sotto Ie armi, ove pur troppo innumerevoli saranno i
i pericoli a cui si troveranno esposti e talora assai scarsi
i mezzi per non soccombere. Ogni giorno li raccomando
al Signore nella santa Messa questi miei carissirni figli,
e pare che il Signore si degni esaudire Ie preghiere che
s'innalzano p er loro, poiche se pur troppo vi ha da la-
mentare che la .virtu di alcuni venga menD ve ne sono
altri che col soccorso della divina grazia non solo tra-
versano senza loro danno spirituale questa tenibile
prova, rna esercitano nella caserma si puo dire, una
vera missione. Molti con modi urbani, col prestarsi vo-
lentieri a render servigi, riuscirono ad affezionarsi su-
periori e compagni ed ebbero cosi molto maggior li-

45.5 Page 445

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- 439-
berta per compiere Ie pratiche r eligiose. Altri poterono
impedire qualche male e promossero il bene, traendo con
belle maniere altri militari ad ascoltare la santa messa
e ad accostarsi ai SS. Sacramenti. Per prova di quanto
asserisco vi trascrivo qui alla lettera un biglietto di un
ragguardevole ecc1esiastico che cosi si esprime rignardo
a due Salesiani militari: « Ho l'onore di ossequiare il
M. R . D. Michele Rna, Direttore Generale dei Salesiani,
e mi congratulo con lui dei bravi giovani N. N. che
sponte si son venuti a metter sotto la nostra direzione
spirituale. In modo speciale poi del p rimo devo dirle
che quasi apis arg~tmentosa Deo deservit, avendomi
gia cOlldotti per cOllfessarsi varii soldati. - Deo gra-
tias! Le assicnro pertanto che i due detti giovani ven-
gono quasi tutti i di festivi per frequentare i SS . Sa-
cramellti, ed in altri giorni per conversare eli cose pie.
Le offro infine la mi a servitu. N. N. I).
Mi piacque molto il leggere in una lettera di un
nostro chierico soldato, che, avendo mutata stazione,
la sua prima sollecitudine si fu quella di trovare un
buon Padre che si occupasse della sua anima. I1 me-
desimo scriveva ingenuamente la preghiera che suI
porsi a letto rivolgeva a Maria: Mamma mia carissima,
voi vedete ove si trovi il vostro povero figlio! A voi tocca
protegge-rlo e ricond~rlo sana e salvo aUa sua famiglia
religiosa. Questo carD giovane avendo ricevuto Wl po'
di danaro dalla famiglia, oltre quello che i1 Direttore
avevagli inviato, era in pena parendogli d' averne
troppo , e prometteva di non ispenderlo fuor di pro-
posito.
Per non chlungarmi di troppo tralascio altri fatte-
relli edificanti, che provano la buona volonta e Ie buone
elisposizioni dei nostri militari . Importa moltissimo che'
e coloro, a cui imminente questa terribile prova, vi pre-
mettallo una accurata preparazione colla preghiera e

45.6 Page 446

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- 440 -
col contrarre l'abitudine delle virtu cristiane. Pre-
ghiamo ogni giorno per 10ro.
Intanto i Direttori abbiano gran cura che i coscritti
da loro dipendenti siano avvisati per tempo del giorno
in cui dovranno presentarsi ai relativi distretti per la
visita militare e per l'arruolamento, affinche non ab-
biano ad incorrere Ie gravi pene stabilite pei refrat-
tari e possano far la debita preparazione.
SO Sebbene l'anno scorso io prendessi per tema
della mia prima lettera edificante gli Oratorii festivi,
tuttavia essi mi stanno talmente a cuore, che mi e
forza anche quest'anno farvene parola. Potei consta-
tare con viva gioia che voi teneste gran conto delle
mie raccomandazioni, e diffatto divennero molto piu
popolati gli Oratorii gia esistenti. Ino1tre, come ap-
prendeste dal Bollettino, ben dieci ne furono fondati
nel corso del 18j3, non contando quelle riunioni dome-
nicali in favore di giovanetti esterni che hanno 1uogo,
si puo dire, in ogni nostro Collegio. Un Ispettore mi scri-
veva non e molto che tutte Ie Case della sua Ispetto-
ria avevano un Oratorio festivo annesso. Ne sia rin-
graziato Iddio!
Ne solo si moltiplico i1 numero degli Oratorii e de'
giovani che li frequentano ma per bonta del Signore
pare non siano state steri1i Ie fatiche di quei Salesiani
che ne hanno cura. Ne fanno fede Ie gare catechistiche
fatte in varii 1uoghi con vera soddisfazione de' raguar-
devoli personaggi ecc1esiastici e laici che assistettero.
Lo provano l'istruzione che gia mostran.o questi cari
fanciulli nel confessarsi ed il contegno che tengono ne1-
l'accostarsi alla SS. Comunione. Varii di essi esercita-
rona un ·vero apostolato in seno alle 10ro fam~glie, e
procurarono ai loro parenti i conforti religiosi all'ora
della morte. Se per mala ventura alcuni si allontana-
rono per poco dal retto sentiero, il loro pronto ritorno

45.7 Page 447

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- 441 -
feee vedere ehe Ie verita seminate ne' loro euori erano
profondamente radicate e non erano rimaste senza
frutto.
Oh! state sicuri, il cuore dei giovanetti non e ter-
reno ingrato, e percio noi elobbiamo coltivarlo con molta
cura eel anche a costo di gravi sacrifizi. Nolto lodevole
e 10 zelo per accrescere ognora il numero degli allievi
degli Oratorii festivi; rna questo non sia mai disgiunto
dalle pili industriose sollecitudini per renderli buoni
eben fondarli nella religiorie e nella virtel. Non si creda
che nel predicare basti clir loro quanto si presenta alla
vostra mente; siano preparate Ie istruzioni, Ie spiega-
zioni del Vangelo, perfino i Catechismi, dite loro cose
adattate ai loro bisogni e nel modo pili interessante ehe
per voi si possa. Ad esempio di D. Bosco invitate so-
vente questi giovani a frequentare iSS. Saeramenti
e proeuratene loro tutta la comodita. Voi ben 10 sapete,
poco varrebbero da se stesse Ie nostre povere parole;
rna se essi rieevono sovente e colle dovute disposizioni
Gesli nella santa Euearistia, Egli operera nei loro cuori
maravigliosi cambiamenti e rapidi progressi nella
. virtu. Se per caso in qualche Oratorio trovaste osta-
colo a procurare ai gio'vani la comodita di accostarsi
ai SS. Sacramenti, non tralasciate di fare sentire in bel
modo e con prudenza questa gran verita ai Parroci ed
altri Ecc1esiastici. Forse il vostro esempio e Ie vostre
parole su questo proposito potranno -riuscire di sprone
ad altri Sacerdoti, che nelle parrocchie si dedicano a11a
istruzione de11a gioventtl, ad adoperare anch'essi que-
sto mezzo si efficace per produrre frutti duraturi.
Non vorrei poi che in' un'impresa di tanta impor-
tanza, quali sono gli Oratorii festivi, taluno si lasciasse
sgoment are dalle spese che possono occorrere per so-
stenerli: non si han da fare troppe spese, giacche non
sono in generaIe i mezzi materiali ehe ne formano il SQ-

45.8 Page 448

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- 442 -
stegno; bensl 10 ze1o, la carita, la pazienza, la buona
ciera e la costanza dei Direttori e de' loro collabora-
tori. Vi sono Oratorii forniti abbondantemente di ogni
sorta di comodita e di divertimenti, pure non vi e
frequenza; mentre altri molto meno provvisti sono fre-
quentatissimi, perche pili abbondanti dei mezzi mo-
rali sovraindicati.
E omai tempo che io ponga termine a questa mia
lettera riuscita assai pili lunga che io non avrei voluto.
Benedica il nostro celeste protettore S. Francesco di
Sales questi pochi miei pensieri e Ii renda fecondi di
copiosi frutti per la salvezza delle anime.
Vosiro afJ.mo in C. C.
Sac. MICHELE RUA.
N B . - I Direttori sono invitati a dar lettura della
presente, nella lingua della rispettiva nazione, in una
p rossima Conferenza.

45.9 Page 449

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- 443 -
Resoconto del VII Capitolo Generale
Disposizioni vane.
Lettere Edificanti N. 3.
Torino, 2 Inglio, 1896.
Festa de ll a Visitazione.
8arissimi fig(i in G. eM.,
11 mio cuore provo grande consolazione in questi
giorni scorsi in occasione delle feste di S. Giovanni,
e questa consolazione siete specialmente voi che me
l'avete procurata. Vi furono canti e suoni, poesie e
prose: vicini e lontani, naziona1i e stranieri vi presero
parte, con parole i presenti, con biglietti, con 1ettere
con te1egrammi gli assenti : da tutte parti mi arriva-
rona felicitazioni ed augurii con proteste di preghiere
e promesse di maggior impegno per rendersi sempre
pili degni fig1i dell'indimenticabile nostro fondatore
e padre, D. Bosco, e dare sempre maggiori conso1azioni
a1 mio cuore. Vi assicuro che il vedere questo slancio e
questo impegno mi consolo mo1to. Non voglio tacere
che vi furono anche varii Direttori, che, oltre a fare e
raccomandare preghiere e serti di Comunioni ai 10ro
giovani, vollero anche· accompagnare i 10ro augurii
con offerte in danaro, per venire in soccorso alle stret-
tezze finanziarie, in questo tempo proprio ecceziona1i,
in cui mi trovo. Siano di tutto cuore rese grazie a Dio,
ed a voi tutti, che mi avet e procurata questa conso1a-
zione. Spero che continuerete a pregare e far pregare
per me, e ad aiutarmi colla vostra buona vo10nta e zelo
nel disimpegno de' proprii doveri. E mentre ringrazio

45.10 Page 450

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- 444-
voi, vi prego di far pervenire i miei ringraziamenti
anche ag1i a1tri confratelli ed ai giovani dei vostri co1-
1egi, che mi scrissero; poiche, ma1grado i1 mio deside-
rio, mi sarebbe impossibi1e rispondere a tutti indivi-
dua1mente.
Mentre godo in potervi ringraziare, mi giova pren-
dere questa circostanza per esporvi varie a1tre cose che
da tempo desiderava aver occasione di manifestarvi.
E prima di tutto vi· annunzio che riceverete con
questa mia i1 Resoconto del settimo Capitolo Generale,
che si tenne nell'autunno scorso, con 1e deliberazioni
che vi si presero. Ci volle un po' di tempo per ordinare
gli articoli e per preparame 1a stampa; rna spero che
vi conso1era i1 vedere radunate e coordinate 1e cose che
allora si stabi1irono, ed ai Direttori parra di trovarsi
di nuovo qualche momento insieme con gli a1tri Supe-
riori, attomo alla cara tomba di D. Bosco a Va1salice,
a discutere quelle cose che si riputavano riuscire a
maggior gloria di Dio ed a bene della Congregazione.
Parve non convenire farne un'edizione mo1to copiosa
perche varie cose sono solo ad experimentum, percio se
ne stamparono solo quante copie fossero sufficienti
per distribuirne una a ciascun membro dei Capitoli
delle singo1e Case. Sebbene tuttavia non pervenga i1
fascico10 a ciascun confratello, e mia intenzione che i1
tutto sia portato a cognizione di tutti, e percio prego i
Direttori a farlo 1eggere nelle conferenze 0 in a1tre cir-
costanze dove si trovino radunati tutti i confratelli.
Prego poi ciascun confratello a porre mo1ta attenzione
a detta 1ettura, ed anche a farsi imprestare i1 fascico10
da qualche membro del Capito10 della Casa e 1egger10 e
meditarlo per animarsi a praticare veramente bene 1e
cose che 10 riguardano.
Come sapete essendo state due anni fa ordi-
nate e ristampate, insieme colle Rego1e, 1e Deliberazioni

46 Pages 451-460

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46.1 Page 451

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- 445-
eli tutti sei gli anteceelenti Capitoli, i fascicQli separati che
Ie contenevano ora pili non servono, e percio conviene
che siano elistrutti. Ho creeluto. eli venire a questa eleli-
berazione, affinche col t empo non abbiano a recar con-
fusione; i1 che potrebbe avvenire sia perche qualche
cosa elei primi Capitoli fu moelificata ela Capitoli po-
steriori, sia perche orelinanelo gli articoli e colleganeloli
bisogno moelificare frasi eel espressioni, sia anche perche
alcune cose essenelo solo state approvate ael esperi-
mento non fmono poi aelottate elefinitivamente. Ri-
guarelo al elistruggere i fascicoli fuor el'uso, affinche essi
non vaelano nella carta straccia e non possano poi, p er
caso venire in mani estranee, sara. conveniente che cia-
scun Direttore se Ii faccia portare ela chi ne ha, e, con-
servatane qualche copia, per l'archivio, bruci tutte le
alt re.
Nel resoconto poi eli questo ultimo Capitolo, che ho
il piacere el'inviarvi con questa mia, vi sono eli nuovo
varii regolamenti, che si p ropongono ael esperimento.
Mi sta a cuore che tutti poniate cura eli stueliarli e eli
praticarli e farli praticar bene, t ali quali sono, eel in
tanto notarvi Ie difficolta che s'incontrano nella pra-
tica, ~ffinche si possano a suo tempo moelifical e a elo-
vere e approvarli poi elefinitivamente.
30 11 Signore, nei suoi imperscrutabili elisegni,
volle, suI fine elell'anno scorso, visitarci con una eli
quelle tremenele visit e, che aelelolorarono il cuore eli tutti ;
parlo elella catastrofe del Brasile. Tuttavia, mentre,
atterriti dal elisastro, piangevamo ancora la morte eli
Mons. Lasagna e compagni, affinche Ie Missioni non
avessero a soffrirne, fu necessario pensar subito a sup-
plirlo ne' varii suoi uffizi. Eel ora ho la consolazione eli
elirvi, che, ringraziando il Signore, le cose si poterono
accomoelare in modo, che nessuna elelle opere elal com-
pianto defunto incominciat e elovette abbandonarsi, e

46.2 Page 452

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che anzi nessuna ne soffr! detrimento notabile. Preso
adunque consiglio e cola suI luogo e qui col mio Capi-
tolo, si pote combinare molto bene la sua successione.
Essendosi riconosciuta assolutamente troppo vasta
la porzione, che era alle sue cure affidata, si decise di
dividerla in due Ispettorie ed una vice-Ispettoria.
Vi comunico pertanto ufficialmente che si eresse la
Ispettoria dell'Uruguay e ad essa si prepose il confra-
tello D. Giuseppe Gamba, Direttore della casa di Arti
e Mestieri in Montevideo, partito missionario in una
delle prime spedizioni gia conosciutissimo da tutti i
confratelli di quella Repubblica, e conoscitore dei bi-
sogni di ogni Casa. Si eresse in secondo luogo l'Ispet-
toria del Brasile, e a questa si prepose il confratello
D. Carlo Peretto, clirettore della Casa di Lorena, anche
esso partito in una delle prime speclizioni, e che gia
aveva dato tante prove eli sua abilita nel maneggio
degli affari e che, amato e rispettato in tutte Ie case del
Brasile, godeva la piena confidenza di Mons. Lasagna,
in guisa di esserne quasi gia da lui designato. La vice-
Ispettoria si eresse nelle Missioni del Matto Grosso,
poiche si giudico quasi impossibile farle dipendere da
altro ispettore d' America, essendo esse troppo lontane
da ogni centro eli Missionarii. E quivi fu costituito
vice-Ispettore D. Antonio Malan, quel medesimo che
con Mons. Lasagna era stato il primo ael esplorare i
luoghi e ael inaugurarvi la Missione, e che pill eli ogni
altro puo conoscerne i bisogni.
40 Tutte queste disposizioni furono subito comu-
nicate ai nuovi Ispettori ed ai Direttori e soci delle
singole Case eli quelle Ispettorie; e fu per noi eli grande
consolazione il vedere come i Direttori ed i Confratelli
accolsero con plauso e contento queste elisposizioni,
mandaneloci belle proteste eli assoluta sommissione
ai nuovi eletti.

46.3 Page 453

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- 447-
Intanto una nuova I spettoria deve ancora erigersi
nell' America, ed e quella della Colombia. La gran di-
stanza ed il moltiplicarsi delle Case in quella Repubblica \\
rende necessaria tale deliberazione. Alla carica d'Ispet-
tore viene eletto il nostro caro confratello D. Evasio
Rabagliati, primo Direttore, cola inviato fin dal r890.
SO Debbo pur notare che per Ie stesse ragioni
delle grandi distanze e della maravigliosa moltiplica-
zione delle Missioni, non potendo S. E. Rev. Mons. Ca-
gliero pi\\'l compiere l'uffizio clinostro Vicario per tutta
l'America meridionale, dietro accordo con lui preso, sta-
biliamo altro nostro Vicario nella persona di S. E. Rev .
Mons.
Mendez
GeiaGcoumaloaquCizoastnamella'gEnqau,.atVoriec,araioluiAapsosesgtonlaicnodo
di
il
Penl, la Bolivia, Ie Missioni del Matto Grosso, 1'Equa-
tore, come pure i1 Paraguay, dove probabilmente met-
tera la sua ' sede provvisoria, attendendo l'occasione
pili opportuna per istabilirsi all'Equatore nella sua
vera sede.
Tutti i giomi, 0 miei cari figliuoli, abbia:mo
nuove occasioni di ringraziare il Signore per nuovi be-
nefici: il continuo crescere del numero delle nostre Case,
i1 prosperat generale delle medesime, il crescere del
numero dei noviziati, degli Oratorii festivi, il prospex.are
specialmente di tutte Ie nostre Missioni, il loro incre-
mento, 1'apertura potutasi fare da poco tempo della
nuova grande Missione di S. Martin nella Colombia
tra due principali affiuenti del gran fiume Orenoco
dove vi sono ancora tanti selvaggi da convertire, non
vi pare che siano uno per uno altrettanti benefizii che
richiedono grande ringraziamento al Signore? E pro-
prio edificante leggere Ie sante industrie, l'ardente ca-
rita e 10 zelo instancabile c'on cui i nostri missionarii si
sforzano di guadagnare anime a G. C. Mi rincresce che
il tempo non mi concede qui di dilungarmi in parti-

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colarita; ma potra bastarvi quanto leggete nel Bollet-
tino Salesiano, dove, sebbene non si possanopubblic~re
i tratti pili commoventi di virht individuale, si puo tut-
tavia conoscere che esse devono essere assai grandi,
se si riesce a fare quanto, con la grazia del Signore, si va
facendo.
Poiche adunque non posso parlarvi di tutto questo,
e mi capito nominare l'incremento dei noviziati, vi sara
caro che mi fermi un momento a discorrervi di essi. Con
vera e grande consolazione vi posso accertare che, non
solo sana oltremodo nurnerosi i noviziati e studentati
di Foglizzo, S. Benigno, Ivrea .e Valsalice, ma che quei
cari giovani sana argornento delle pitl liete speranze;
basta entrare in una di queste Case benedette per sen-
tirsi confortare il cuore, poiche pare di vedere in esse
aleggiare 10 spirito di D. Bosco. Ne solo ha da conso-
larci l'aumentato fervore dei noviziati esistenti, ma
anche il sempre crescente numero dei novizi, per cui
si dovra qui in Italia, non bastando pitt il numero dei
noviziati esistenti del Piemonte e della Sicilia, nel pros-
simo Setteinbre inaugurare il noviziato di Genzano
presso Roma, che servira ad .educare gli ascritti del-
l'Italia Centrale e Meridionale.
Si poterono anche erigere noviziati separati in varii
luoghi dove gia esistevano prima; rna che restavano im-
pediti nel loro sviluppo per essere in Case occupate
anche da altri giovani studenti ed artigiani. Pertanto
. nella Spagna pote aprirsi il noviziato di S. Vincens dels
Horts, trasportandovelo da Sarria: nell'Argentina si
pote aprire la casa di Bernal, esc1usiva per gli ascritti,
trasportativi dalla gran casa di S. Carlos in Alrnagro
di Buenos Ayres, dove stavano a disagio; nel Chili
poterono trasportarsi gli ascritti separatamente a Ma-
cuI; ed anche nella Repubblica dell'Equatore si pote
avere in Sangolqui, non lungi dalla capitale, una casa

46.5 Page 455

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- 449-
molto adatta all'uopo, trovandosi omai gli ascritti a
I disagio nella casa di Quito, molto complicata. La me-
desima cosa si pote fare nel Brasile; poiche trovan-
dosi a disagio gli ascritti nel collegio di S . Giaochino in
Lorena dove era cresciuto il numero dei convittori, fu-
rono portati in una casa separata nella medesima citta.
E tutio questo senza parlare del noviziato di Fontibon
nella Colombia, gia trasportato or fa qualche anno da
Bogota e che gia diede quest'anno la cOl1solazione di
IO professi; e del noviziato di Las Piedras neU'Uruguay,
che restanelo angusto a tenere convittori e novizi, fu li-
berato elai convittori perche servisse ad uso esc:lusivo
delle tenere pianticelle che si educano alla Congregazione
in quella Repubhlica. Ora se si consielera che questo fu
. quasi tutta opera eli un anno, chi non sara portato con
uno slancio eli cuore a ringraziare il Signore di tanto bene
ed a soggiungere: a Domino factum est istud, et est mi-
rabile in oculis nostris?
A questi S1 consolanti risultati, ·per quanto riguarda
i noviziati, sono da aggiungersi gli sforzi che gia si
fecero, e che sono prossimi, speriamo, ad ottenere il
loro effetto, sia per i noviziati gia costituiti nel Belgio,
nell'Inghilterra, nell' Africa, nella Venezuela, nd Mes-
sico, i quali finora non poterono ancora avere una casa
a parte, rna che si spera presto l'avranno; sia per i varii
noviziati eli artigiani che si cerca di erigere in case ap-
posite e separate; poiche a Marsiglia son gia conchiuse
trattative in proposito, altre trattative sono incammi-
nate nella Spagna, altre in Buenos Ayres ed in Mon-
teviel(w. Io prego il Signore affinche coteste trattative
possano presto essere ultimate perche desidero viva-
mente che siano coltivate con apposita coltura ed edu-
cazione molte vocazioni eli artigiani, del che finora
si difettava. Pertanto io voglio qui ringraziare i varii
Ispett ori che a questo proposito adoprarono gia tante
Let/ere di D. Rita.
29

46.6 Page 456

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- 450-
sollecitudini, ed assicurarli che sara sempre per me un
bel giorno quello in cui verro a conoscere, che si puo
aprire un noviziato separato sia pei chieric( sia p er gli
artigiani, oppure, non potendosi altrimenti un novi-
ziato che contenga chierici ecl artigiani insieme, come
era in principio quello di S. Benigno.
7° A proposito cli educazione di artigiani, non
ostante il tanto lavorio che veclo gia fatto , parmi vi sia
ancora qualche cosa a desiderare. Percio come gia altre
volte feci, vi esorto eli tenere in gran conto e di occu-
parvi molto di quei giovani artigiani, agricoltori e dei
famigli delle vostre case i quali aspirano a farsi sale-
siani; pensate alla loro coltura, aiutateli in ogni moclo
a vincere Ie elifficolta che incontrano per la loro vo-
cazione, e poi proponete pel noviziato quelli che danno
speranza di buona riuscit a. Cosi pure, quando, gia COl1-
fratelli, vengono nelle case a voi afiiclate, non crediate,
no, che'la loro educazione sia gia al tutto compiuta:
allora pill. che m ai bisogna con pazienza e zelo star loro
attorno, perche e specialmente allora che entranclo ne1
campo d'azione Salesiana prenderanno, m E;cliante Ie
vostre cure un buon avviamento e vi clureranno tutta .
la vita.
Noi siamo grandement e desiclerati [in molti luoghi,
specialmente per gli artigiani, desiclerandosi ovunque,
clai buoni, erigere scuole di arti e m estieri per l'ecluca-
zione della giovenhl. operaia, e p rovveclere cosi alla
c1asse pili bassa, _rna pill. numerosa della popolazione, e
cio sia in Europ a, sia nelle varie altre parti del mondo,
specialmente n ell'Am erica Meridionale. Vorrei per~io
che, specialment e ogni Direttore, Prefetto e Catechista
studiasse questo punto e vedesse nelle Deliberazioni e
nella sua propria esperienza quel che in Congregazione
si possa fare di pili a questo proposito, e cosi sapesse
suggerire nuovi mezzi per coltivare Ie vocazioni degli ar-

46.7 Page 457

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- 451 -
tigiani con maggior profitto. Assicuro che riceverei con
mo1to piacere i1 risultato di questi studii ed i dati della
10ro esperienza ed occorrendo se ne farebbe tema di
trattazione nei futuri Capitoli generali.
8° Ancora molto vi e a consolarsi al vedere 10
sviluppo degli Oratorii festivi. Di fatto da quando io
vi incoraggiava, in pili circostanze negli anni scorsi, ad
occuparvi sempre con maggior zelo a questo riguardo,
vidi crescere notevolmente il numero di detti Oratorii
e vidi aumentare talmente la frequenza in alcuni di essi,
che omai non sono pill rari quelli che' arrivano ad avere
300, anche 500 oppur 700 alunni; anzi alcuni ne hanno
pili di un migliaio ogni festa. Ora vorrei proporre, a
questo riguardo, che ciascun Direttore studiasse pill
a fondo i mezzi per ottenere maggior perseveranza ne1-
l'intervento dei giovani a detti Oratorii; poiche in alcuni
luoghi si mantiene bens! abbastanza sostenuto 11 nu-
mero dei giovani; rna essi sono per 10 piu piccoli e cam-
biano molto, percio con i pill non si ha tempo a dare una
istruzione religiosa abbastanza ampia ed una educa-
zione morale abbastanza soda da poter poi mettere i
giovani in grado da tener fronte a tanti pericoli che li
incolgono col crescere dell'eta e delle passioni e special-
mente coll'entrare nei centri corrotti delle officine e
delle societa. Vorrei pertanto che si studiasse se i1 far
aggregare i giovani a qualche circolo operaio cattolico,
oil fondare altre compagnie e circoli nel medesimo Ora-
torio, 0 il promuovere tra loro e facilitare l'aggregazione .
alla cassa di risparmio, od altro, possa giovare all'uopo.
Ho nominato in particQlare la cassa di risparmio,
perche pare una delle istituzioni piu utili a formare
l'artigiano all'economia e percio aHa temperanza, al
buon costume e procurargli l'agiatezza ed il benessere,
e perche e istituzione benevisa ai nostri tempi e rac-
comandata dal S. Padre Leone XIII e perche gia da

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- 452 -
D. Bosco in qua1che modo promossa nell'Oratorio pri-
mitivo unitamente alIa societa di mutuo soccorso, cosa
che reco allora gran bene e che spero continuerebbe a
produrre.
Altre cose raccomandate in altre mie vedo che
produssero frutto copioso e percio non voglio lasciar
passare l' occasione senza ringraziarne i Direttori e senza
richiamarle di nuovo alIa vostra sollecita coopera-
zione. Vi aveva raccomandato l'insegnamento del Canto '
fermo e la pronunzia dellatino alIa romana. Ebbene io
ebbi la consolazione di assistere in questo anno a varie
Messe in parecchie Case ed Oratorii festivi, in cui si
eseguiva molto bene il canto fermo; e, quel che e pitt,
si eseguiva da tutti i giovani in corpo. 10 non posso a
menD di lodare 10 ze10 di quei Direttori e di proporli a
modello a quegli altri che finora non poterono .arrivare
a tanto. Non si scoraggino costoro; siano sicuri essi che
con la costanza vi riusciranno; ma bisogna non si spa-
e ventino se la costanza loro messa alIa prova.
Cosi pure vidi che, superate varie difficolta, in molti
1uoghi fuori d'Italia s'introdusse perfettamente la pro-
nunzia romana nella lettura del 1atino. 10 spero che
anche questo in breve potra introdursi da per tutto, in
modo che nelle nostre Case di tutte 1e parti del mondo,
qualunque linguaggio parlino, si arrived presto a pro-
nunziare illatino come 10 pronunzia i1 Papa e come 10
desiderava D. Bosco.
roo E consolante vedere come in molti luoghi si
aprono chiese di Maria Ausiliatrice si solennizza con
grande pompa la festa di questa nostra buona Mamma
e si istituisce l'Arciconfraternita di Maria Ausiliatrice.
Continuate, 0 miei buoni figliuoli, in questo slancio.
l/indimenticabile nostro padre e fondatore D. Bosco
asseriva continuamente che la c1ivozione alIa Madonna
sarebbe stata la nostra maggior gloria in vita e la nostra

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- 453-
maggior conso1azione in morte. «E Maria Vergine stessa,
soggiungeva, che vu01e essere venerata sotto questo bel
tito10 di Aiuto dei Cristiani, ed ha promesso protezione
speciale a coloro che l'avessero con questo bel tito10 in-
vocata. » Diffondete .adunque ovunque questa divo-
zione ed in partico1are fondate da per tutto l'Arcicon-
fraternita di Maria Ausi1iatrice destinata a far tanto del
bel'le. Chi abbisognasse di schiarimenti e norme per
erigerla, Ii domandi pure, che io mi faro premura di
farglieli avere con prontezza e precisione.
lI o Prima di conchiudere vi comunico ancora
una cosa che arrechera piacere a tutti. Voi sapete che
nelio scorso Giugno io fui a Roma: non ebbi 1a conso1a-
zione di par1are col Santo Padre perche eravamo alla
vigilia del Concistoro e non liceveva nessuno. Ma por-
tatomi dal Cardinal Rampolia, Segretario di Stato di
Sua Santita, eg1i mi comunico, che, avendo avuto il
Papa una eredita da erogarsi in opere di beneficenza, co-
nosciuto che nella citta dove viveva il testatore vi era
una casa Salesiana, dispose che due terzi di quella ere-
dita fossero devoluti in nostro favOle, 1asciando l'altro
terzo ad altra istituzione necessitosa. Io vi comunico
questo perche tutti conosciate quanto il Supremo Ge-
rarca elella Chiesa ci ama e quanto pensa alia nostra
umile Congregazione ed anche affinche tutti preghiate
e facciate pregare i vostri giovani pel Vicario di Gesli
Cristo in terra, che ha tante opere tra man.o i11.dirizzate
tutte a produrre bene immenso per la gloria di Dio e la
salute delle anime.
Ecco, 0 miei buoni fratelli e figliuoli, quanto mi stava
I ili a euore eli dirvi in questa lettera. Pili altre cose mi
resterebbero a comunicarvi, rna questa lettera e omai
soverchiamente lunga, e conviene che per questo colga
altra occasione.
Intanto auguro agli uni buone vacanze, agli altri

46.10 Page 460

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- 454-
buona continuazione dell'anno scolastico, a tutti vivo
desiderio di mantenervi fede1i agl'insegnamenti, desi-
derii ed ' esempi del nostro buon Padre D. Bosco, che
dal Cielo vi otterra. dal Signore Ie molte benedizioni che
vi desidera
Il Vostro AtJ.mo in C. ].
Sac. MICHELE R UA.

47 Pages 461-470

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47.1 Page 461

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- 455-
Carita fraterna - Vari fatti consolanti.
Torin o, 24 g iu gno, r898 .
Festa della Nascita di S . Giovan ni Battista.
Lettere Edificanti N. 4.
8arissimi f1gli in C?i. 8.,
Nelle varie traversie della vita, nelle difficolta
che si incontrano nel fare i1 bene e in mezzo allavoro
continuo, che quasi ci opprime, e pur dolce l'intrat-
t el1erci di quando in quando ad osservare, i1 progresso
della nostra Pia Sacieta ed ammirare il bene che la Di-
vina Provvidenza va
nostro.
facenda
nel Fmando
per
mezzo
Tuttavia non e mio scopo in questa lettera intrat-
tenervi ne suI grande aumento che in questo anna ebbe
la nostra Congregazione, ne suI bene che producono
ovunque Ie Missioni , ne su altri fatti notevoli della no-
stra Pia Societa; e neppure intendo fermalmi a par-
larvi delle speranze, che :liorite appaiano, riguardo al
bene che ci' verra dal prossimo Capitolo generaIe, che
si sta preparando; piuttosto desidero intrattenermi con
voi su alcuni punti particolari, da alcuni appena osser-
vati, che produssero pero del gran bene e ne preparano
altro anche m aggiore.
E prima di tutto vi diro che fui rallegrato assai dalla
carita fraterna che si dimostro .generalmente verso la
Casa di Concezione ne! Chili. 10 fui costretto l' anna scorso
a farvi notare il miserando caso di quel nostro Collegio
caso unico :linora nella Congregazione; essendosi do-

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' - 456 -
vuto cmudere per motivo dei debiti, ed in pericolo di
essere messo all'incanto dai creditori, e mi raccoman-
davo a voi di venirgli in aiuto. Ebbene io vidi una gara
tra voi per soccorrere quella Casa, che mi ha proprio
consolato. Le case dell'antico continente gareggiarono
con quelle del nuovo, che gia prima si erano quotate
per soccorrerla, e tra tutti si pote ben presto scongiurare
il pericolo che andasse all'asta pubblica; ed ora, sebbene
i debit i non siano ancora tutti estinti e vi sia ancora
bisogno di soccorso, i creditori si sono accontentati pel
momento di quanto si fece, e gia si pote riaprire il Col-
legio, benche con un numero di gio"vani molto limitato,
non permettendo ancora Ie finanze di tenerne un nu-
mero maggIOre.
La suddetta mia raccomandazione suscito in vari
Collegi atti veramente generosi, che mi consolarono
anche di pili giungendo alcuni a fare vere privaziolliper
venire in soccorso dei Confratelli. Un Diretiore, che mi
mando una somma secondo Ie sue forze, unitamente mi
scriveva Ie seguenti parole, che, vi assicuro, mi inte-
nerirono proprio, e ve Ie riporto qui a comune edifi-
cazione: « I1 proposito che abbiam fatto nell'esercizio
di buona morte del mese e stato questo : Ad on01'e di
D. Bosco e per amore della Cong1'egazione osserveremo
in special modo il santo voto di pove1'ta cu,stodendo con
ogni possibil cura gli oggetti d'uso ed evitando non solo
ogni spesa superflua, 111a anche limitando le necessarie.
Spero che la pratica di tale proposito ci mettera in
grado di poter mandare alla fine del mese qualche altra
son1metta ».
Un altro Direttore d'una Casa incipiente ed assai po-
vera, mandando la sua piccola quota, mi scriveva:
« Quanto a noi le diro che il Signore sembra davyero
benedirci. Non siamo circondati da ricchi, che altri-
menti p otremmo raccogliere molto pili danaro pei bisogni

47.3 Page 463

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- 457-
della Congregazione, rna siamo molto amati da tutti,
e tutti mandano qualche cosa. Ci raccomandiamo sem-
pre a D. Bosco, e di tanto in tanto riceviamo qualche
offerta in ringraziamento di grazia ottenuta per inter-
cessione del venerato nostro fondatore. A1 cominciare
dell'anno eravamo sprovvisti di ogni cosa, e non sape-
vamo come fare per ripararci dai rigori del freddo: ab-
biamo pregato e si son subito ricevute mag1ie,- mutande,
vesti, pastrani e pelsino una vacca con un vitellino
recentemente nato. avevamo un debito abbastanza
grave per una casa incipiente, e avendo pensato di fare
tutti i giorni una preghiera a Maria Ausi1iatrice affin-
che, per intercessione di D. Bosco, ci aiutasse, questa
buona Madre ci ha mandato i1 danaro per pagare i1
nostro debito, et ultra. L'esperienza ci h'a fatto toccare
con mano, che, quanto piLl siamo fervorosi nell'adem-
pimento dei nostri doveri e nell' osservanza delle rego1e
tanto piLl viene pronto i1 soccorso della Divina Prov-
videnza. Speriamo che essa· ci m~.nder8. tanto danaro
da poter fare presto un'a1tra bella offerta alla S. V.
che ne ha tanto bisogno; noi continueremo a pregare ed
a far ·sempre tutta l' economia possibile ».
Questa gara nella carita reciproca, come dissi, e
queste 1ettere mi conso1arono molto; come pure mi
consolo i1 vedere come, dopo 1a mia insistenza dello
scorso almo, 1a maggior parte delle case si diedero sol-
1ecitudine di sa1dare i 10ro debiti con 1e nostre· case cre-
ditrici e specia1mente con 1'Oratorio. 11 dare 1a prefe-
renza alle Case Sa1esiane ne1 soddisfare i proprii de-
biti e veramente necessario, 0 miei buoni figliuo1i:
esso cementa 1a carita e l'unione tra noi, fa crescere 1a
fiducia di una casa verso l'a1tra; insegna anche a stare
ben sistemati nella propria contabilita ed a non illu-
derci negli affari finanziarii, impedendo COS! dal fare
i mali passi; ed in questo modo ne guadagna l'intiera

47.4 Page 464

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- 458 -
Congregazione. Siate costanti nell'osservanza di que-
sta regola e nell'esercizio della prescritta economia ed
allora son certo che il Signore, come ci assicuro ripetu-
tamente Don Bosco, non ci lasciera mai mancare i1 ne-
cessano.
Non posso a meno qui di tributare altra lode do-
vuta alla maggior parte dei cari Direttori e percio a
tutti i Confratelli che in cio 1i hanno aiutati, e questo
e per due fatti partico1ari specia1mente. Vedo prima
di tutto un 10devo1e impegno riguardo all' aprire nuovi
Oratorii festivi e guidare bene quelli gia aperti. I1 nu-
mero di detti Oratorii aperti in quest'anno e proprio
soddisfacente, e da tutte parti mi vengono re1azioni, che
accennano a110ro prosperare sia riguardo a1 concorso di
giovani che li frequentano, sia riguardo al 10ro buon
andamento e a nuove opere che ogni Oratorio festivo
abbraccia. Bene, continuiamo ad impegnarci con tutte
le forze a quest'uopo: sapete che e questa l'opera con
1a qua1e D. Bosco comincio, ed e questa che maggior-
mente gli stava a cuore; percio in essa dobbiamo tutti
d'accordo maggiormente insistere, adoprarci per istruir
bene i giovani nella verita di nostra Santa Re1igione
collo studio e spiegazione del Catechismo e per avviarli
alle pratiche di pieta ed alla virtu.
La seconda cosa eli cui vi devo dar lode e l'impegno
che vedo genera1mente in tutte le Case per promuo-
vere le vocazioni. Non e che su questo non si scorgano
delle eccezioni; ma spero che anche queste scompari-
ranno ben presto e saremo affatto unanimi nel lavo-
rare indefessamente per procurare alla Chiesa dei
buoni ministri ed alla nostra Pia Societa dei buoni
Operai Evangelici. Ne solo vi esorto a co1tivare giovani
che danno buone speranze pel chiericato, ma ancora
quelli che potranno farsi buoni coadiutori e capi di
arte. Sapete che da tutte parti e specialmente dai luo-

47.5 Page 465

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- 459-
ghi di missione ci si fanno istanze affatto straordinarie
per l'impianto di 1aboratorii e case di arti e mestieri,
poiche uno dei bisogni pitt grandi della societa moderna
e di educare cristianamente l'operaio. 10 pertanto,
mentre 10do i11avoro fatto fin qui, non 1ascio d'insistere
affinche si cresca in questo impegno e di pili vi rip eto
qui quanto si diceva gia 1'anno scorso, che sentiro con
immensa conso1azione del mio cuore, quando quakhe
Ispettore potra annunziarmi, che nella sua Ispettoria
si pote stabilire una casa apposita per i1noviziato degli
artigiani sull'esempio eli quella di S. Benigno, perche
credo non vi sia altro mezzo fuori di questo per poter
tirar su capi d' arte degni della Congregazione e degni
della carica che dovranno un giorno coprire. Intanto
pero sono anche contento di sapere che, dove i1 nll-
mero deg1i ascritti artigiani e ristretto, siasi cominciato
a co1tivarli cogli ascritti chierici, come si comincio a
fare nella Repubb1ica Argentina ed in a1tri siti.
Anche vi devo tributar lode per l'accrescimento di
ze10 che ho notato in mo1ti 1uoghi per sostenere 1a so-
1ennita elelle funzioni ecc1esiastiche e specia1ment e per
l'apprenelimento del canto fermo, tanto da me a1tre
vo1te raccomanelato. Da una casa fra 1e a1tre ho Iice-
vuta 1a seguente notizia, che molto mi fece piacere,
perche indica 1a pratica eli uno studio altamente com-
mendato ela D . Bosco: « Le aggiungo una cosa che so
farle molto piacere. Si ce1ebro con tutta 18, solennita
1a Settimana Santa e si canto ogni cosa secondo i1
canto gregoriano . Le cerimonie si fecero con mo1ta gra-
vita ed i1 canto era ben preparato. Le assicuro che tutto
riusc1 con grande eelificazione del popo10, eel i nostri
giovani vanno ancora aelesso ricordando con piacer e or
questa funzione or quella, or questo or que1 canto.
Quelli furono si puo dire giorni di esercizi spirituali. COS!
pure festeggiandosi pochi giorni fa l' onomastico del

47.6 Page 466

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- 4io-
nostro caro ispettore si canto con tutto l'impegno che
ci fu possibile la messa solenne in canto gregoriano, e
come tutti quei della casa sono cantori, COS! ciascuno
cantava dal suo posto, col'libro del canto fermo in mano .
Eravamo divisi in due cori, da una parte soprani e
contralti, dall'altra tenori e bassi. Che bei cori! tutti
cantavano a tempo e a tono! Qui si stima molto
questo canto, che e canto della chiesa, e il maestro
10 sa far gustare, e il elirettore e in questo anima -
tissimo ».
Ora godo potervi dare una lieta notizia . Voi tutti
conoscete Ie disgrazie che ci toccarono all' Equatore,
del come cioe furono i nostri confratelli mandati in esiglio
dalle autorita di quella repubblica. Ebbene, ringra -
ziando i1 Signore, posso dirvi che Ie cose cola vanno mi-
gliorando. E bens! vero che i mali in quel disgraziato
paese continuano, tuttavia ando scemando poco a poco
l'accanimento contro gli ordini religiosi; gia varii passi
di ravvicinamento furono fatti: la missione di Guala-
quiza non si ebbe a chiudere, e di piu, due delle case che
si erano dovute chiudere si poterono gia riaprire; que-
ste sonG Ie cose eli Cuenca e Riobamba . Solo pill restano
due da riaprirsi, quella di Quito e quella di Sangolqui.
Come Ie preghiere ci attirarono il bene gia attenuto,
COS! Ie preghiere hanno da ottenere che venga il rista-
bilimento completo della pace in quella repubblica;
che Mons. Costamagna possa presto entrare nel Vica-
riato dalla S. Sede cola affidatogli e che si possano ria-
prire Ie due case che rimangono 'ancor chiuse. E bens!
vero che al momento, per l'assoluta mancanza eli per-
sOl1.ale, non .ci sarebbe possibile riaprirle al1.corche cio
fosse concesso dalle autorita, perche tutto quel perso-
nale esigliato fu occupato ad aplire nu ove case ne1 Penl
e nel Chili da tanto tempo desiderate, eel altro personale
per ora non abbiamo; ma spero che quando il Signore

47.7 Page 467

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ci conceded la grazia eli poterle riaprire, ci cbncedera
pure quella di avere i1 personale occorrente all'uopo.
Prima di finire questa lettera desidero ancora ac-
cennarvi una cosa che mi riusel molto gradevole, ed e
il vedere sorgere in varie delle nostre case l'associazione
degli antichi allievi; perche molto mi piace che vi
facciate grande studio per mantenervi in buona rela-
zione coi gioval1i usciti dai vostri collegi od ospizii per
aver terminato gli studii od il tirocinio in un'arte.
Molti di questi giovani escono pieni di buona volonta
eli battere la via della virtL\\ e di mantenersi saldi nei
principii appresi nelle nostre case; ma entrati nel gran
mondo, se sana abbandonati a se stessi si lasciano con
facilita trascinare dalla corrente: mentre mantenen-
elosi in relazione coi loro antichi superiori si mantengono
molto pitt facilmente saldi ne' loro principii. Basterebbe
per varii una lettera di tanto in tanto, un consiglio,
una parola, un incoraggiamento; alle volte non solo
resterebbero salvi, ma diverrebbero zelanti del bene
altrui e validi strumenti per Ie opere di carita e di reli-
gione. Oltre al bene che cia farebbe ai giovani general-
mente, riuscirebbe altresl di vantaggio alle famiglie; i
parenti stessi riceverebbero buona impressione nel ve-
dere i loro figli memori tuttora dei 101'0 antichi supe-
e riori ed in relazione con essi. Dove pertanto possibile
cioe nei grandi centri di popolazione, desidero si coltivi
l'associazione degli Antichi Allievi invitandoli qualche
volta nell'al1no al collegio: quelle radunanze e Ie buone
parole eel incoraggiamenti che in esse sempre vengono
dette, richiamano 'alIa loro memoria tutti i buoni am-
maestramenti avuti, e Ii mettono di nuovo nel fervore
della pieta e nel desiderio del bene. Dove poi questa
associazione non riesca possibile si cerchi egualmente di
tenerli uniti 0 con corrispondenze epistolari, 0 con in-
viare loro il Bollettino Salesiano facendoli ascrivere

47.8 Page 468

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- 462 ~
fra i cooperatori, 0 con ricordarsi di 10ro mandando l'in-
vito a qualche festa speciale 0 in qualche a1tro modo
che 1a carita cristiana sapra suggerirvi. Sara mo1to op-
portuno animarli ad aiutarsi reciprocamente nei casi
di bisogno di qualcuno di essi, come adoprarsi a pro-
curare impiego a chi rimanesse disoccupato, appoggiarsi
con raccomandazioni, visitarsi nelle infermita, animarsi
a ricevere a tempo i SS . Sacramenti ed anche aiutare
i bisogni con soccorsi materia1i quando cio sia possi-
bile.
A1tra cosa poi che per una parte mi conso1a e per
l' altra mi cagiona quasi ·confusione e i1 vedere 1a grande
stima che in genera1e si ha per 1a nostra Pia Societa,
i1 desiderio vivissimo che da tanti distinti personaggi
e da intere popo1azioni si nutre di possedere qualche
istituto Sa1esiano. Questo deve stimo1arci ad essere
tutti rea1mente quali siamo creduti, cioe buoni re1i-
giosi, alieni dalle abitudini seco1aresche, come sa-
rebbe i1 fumare, i1 frequentare alberghi, caffe 0 botte-
ghe di simil genere, far uso dei bagni senza grave ne-
cessita; come pure deve animarci ad essere · sincera-
m ente amanti del vero bene della gioventu e del popo10.
Ma1graelo 1e molte testimonianze di stima e di af-
fetto, dobbiamo ammettere che navighiamo in mare
t empestoso, 0 miei buoni figliuo1i; passiamo tempi elif-
ficili. Facciamoci coraggio. Una illimitata confidenza
nella infinita bonta del Sacro Cuore di Gesu, una te-
nera divozione alla Beata Vergine, 1a fiducia nella pro-
t ezione speciale del nostro venerato fondatore D. Gio-
vanni Bosco, l'osservanza lieta e costante delle nostre
rego1e e quell'amore, carita ed unione fraterna che
deve formare di noi un cuore solo ed un'anima sola per
santificare noi medesimi eel estendere i1 regno di Gesu
Cristo su questa terra, ci faranno superare tutte 1e dif-
fico1ta ci faranno trionfare d' ogni perico10, ci renderanno

47.9 Page 469

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- 463 -
degni figli di quel gran padre che nelle difficolta si
faceva pitl attivo, nei pericoli pill accorto, nei disgusti
pill coraggioso, nei maggiori bisogni pili infaticabile.
Iddio benedica i comuni sforzi, e voi ricordatevi di
pregare anche per me, che non vi dimentico mai nelle
mie deboli preghiere avanti i1 SS .mo Sacramento ed
a Maria Santissima,
Credetemi.sempre nei Sacri Cuori di Gesli e di Maria
Atf.mo come Padre
Sac. MICHELE RUA.
PS. - Credo opportuno aggiungere ancora a vostra
consolazione due notizie. In primo luogo debbo infor-
marvi che il processo per la causa delnostro buon Padre
D. Bosco si continua. Portati aRoma alla S. Congre-
gazione dei Riti gli atti del processo Diocesano, venne
dal S. Padre designato come Ponente della causa i1
nostro Venerato 'Protettore l'Eminentissimo Cardinale
Parocchi Vicario di S. S. e per Postulatore il nostro
Procuratore Generale i1 Rev.mo D. Cesare Cagliero.
Venne inoltre gia destinata la Curia di Torino come
centro dove debbonsi raccogliere tutti gli scritti del
servo di Dio e furono date dalla stessa S. Congregazione
a S. E. Rev.ma Mons. Richelmy le analoghe istruzioni
e incarichi. Speriamo che fra breve si potra cominciare
la ricerca e l'esame degli scritti. Continuiamo j.ntanto
a pregare per questo affare cost importante.
Altra notizia che desidero comunicarvi si e che si
ottenne per tutte le nostre chiese la messa propria del
nostro celeste Patrono S. Francesco di Sales. Spero
fra breve spedirne copie a tutte le case Salesiane, af-
fi.nche tutti possano averla a disposizione il 29 Gennaio
dell'anno prossimo.
Approfitto di questa occasione per ringraziare col-

47.10 Page 470

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1ettivamente e partico1armente tutti quelli che mi
mandarono auguri per l'odierna festivita ed in modo
speciale coloro che agli auguri vollero aggiungere
l'offerta delloro amor figliale. Voglia il Signore ad in-
tercessione di S. Giovanni Battista e del nostro caro
Padre D. Bosco ricolmarli tutti delle pill elette benedi-
zioni.

48 Pages 471-480

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48.1 Page 471

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Viaggio di D. Rna in Ispagna
Antichi Allievi - Consiglio
Lettere Edificaoti N. 5.
Torino, 20 genna io, g iorn o
della nove na di S. Francesco di Sa les; 1900.
earissimi fig!i in G. e.,
Seguendo la pratica degli anni scorsi, anche questo
anna desidero rivolgere la parola a tutti i miei cari
Figli per istringere e rinvigorire sempre pill il vincolo
di carita che ci unisce e ravvivare 10 spirito del nostro
amatissimo Fondatore e Padre Don Bosco.
Prima di tutto, Vi porgo i pill cordiali ringrazia-
menti per gli augurii che m'avete mandati nell'occa-
sione del mio onomastico e delle sante Feste Natalizie.
Non soglio rispondere a tali lettere in particolare,
perche son tanto numerose che mi sarebbe impossi-
bile. Cosl, malgrado il mio impegno di rispondere ad
ogni lettera che esige risposta, non soglio neppure ri-
sponelere alle domanele eli ascrizioni 0 professione re-
ligiosa, eli sacre ordinazioni, di vacanze ecc., perche
tali elomanele van elirette ai proprii Direttori ed Ispet-
tori; COS! parimenti non soglio rispondere subito alle
domanele per andar aIle Missioni; queste domanele si
conservano per darvi risposta quando si presenti l'oc-
casione di appagare il vostro generoso desiderio. Sono
perC> sempre contento quanelo ricevo lettere e notizie
de' miei Figli, eel e maggiore la mia consolazione quando
mi date prove della Vostra generosa carita e del Vostro
figliale e fraterno af£etto.
Leltere di D. Rua.
30

48.2 Page 472

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Vi restituisco pertanto gli augurii col desiderarvi
e domandare a Gesll un grande a umento di fervore
nella divozione al suo amabilissimo Cuore, al quale ci
siamo tutti consacrati nell'anno teste decorso, e di con-
fidenza figliale nella tenerissima nostra Madre Maria
SS. Ausiliatrice. Si, miei cari: ricordiamoci sempre che
queste divozioni han da essere divozioni Salesiane in
modo specialissimo perch€- e dal S. Cuore di Gesll che
il Salesiano deve attingere l'amor santo della gio-
venhl, la dokezza e la mansuetucline che devono ac-
compagnare Ie sue parole e Ie sue azioni, la pazienza
nelle contrarieta e tribolazioni, 10 spirito di sacrifizio,
10 zelo delle anime; ed e dalla intercessione di Maria
Ausiliatrice che dobbiamo sperare lume alla mente,
forza alla volonta., vigore al corpo, prosperita ndle im-
prese, e tutti quegli aiuti anche temporali che siano
necessarii alle nostre Case. Ella che ottiene tanh' gra-
zie ai nostri Cooperatori quante non ne otterra a noi
suoi figli primogeniti, se la invocheremo e la onoreremo
veramente da buoni figliuoli ?
Ora per vostra edificazione e consylazione chiamo
la Vostra attenzione sulle feste che nella Cattolica
Spagna si fecero al Vostro Rettor Maggiore. L'onore
del Padre e giocondita dei Figli, e sono sicuro che Voi
avrete giubilato nel Vostro cuore leggendo Ie belle
descrizioni che di tali feste ha dato ilnostro Bollettino.
Vi assicuro pero che la realta ha superato la relazione
e l'aspettazione, e che la nostra Pia Societa n ella per-
sona del suo Superiore e Rappresentante ha ricevuto
in quella nobile Nazione onoranze tali che, diro col
poeta, « era follia sperar I) . I santi entusiasmi dell'in-
dimenticabile Congresso Salesiano di Bologna si sono
riprodotti ed· accresciuti in tutta la penisola Iberica,
compreso il regno del Portogallo. Questo, v i dico, non
per ripetere cose gia note e tanto meno per vana com-

48.3 Page 473

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piacenza, ma per dame insieme gloria e ringraziamento
al Dator el'ogni bene ed aumentare in noi l'amore e la
stimE. alla nostra Pia Societa e la riconoscenza a Dio
per l'insigne benefizio che ci ha fatto col chiamarci a
far parte della medesima, come pure per animarvi a
pregare per tutti i nostri Cooperatori, Benefattori e
specialmente pei ze1atori delle opere nostre che colla
qualita eli Decurioni e Direttori dei Cooperatori, 0 sotto
altri aspetti sono i sostenitori e promotori delle Opere
Salesiane.
Una fra Ie molte cose, che riempirono il mio cuore
di consolazione nel far visita a quelle Case, fu il gran
numero eli Oratorii Festivi che vi ho trovato e l'attenta
e sollecita cura che se ne ha. Anche da altre parti ho
teste ricevuto relazioni dell'apertura di nuovi Oratorii
Festivi. Ho saputo che in molti degli antichi ilnumero
dei giovani che Ii frequentano e veramente straordinario:
in uno di essi giungono a r600 ogni Domenica. Mi fu ti-
ferito, anche da Cooperatori, che e molto 10 zelo che vi
si spiega dai Salesiani che vi sono addetti e che si va a
gara fra di loro in trattare colla maggior amorevo-
lezza i giovanetti. COS! mostrano que~ Salesiani d'aver
presente l'art. 3° del Capo r Odelle nostre Costituzioni
che dice: « 11 primo esercizio eli carita sia di raccogliere
particolannente nei giorni festivi i giovanetti poveri ed
abbandonati per istruirli nella nostra Santa Cattolica
Religione ». Molto lodevole poi e 10 zelo di parecchi
Direttori che ben compresi del fine prinCipale degli Ora-
torii spiegano grande zelo per far imparare bene Ie
verita della Fede ed insegnare ad accostarsi colle debite
disposizioni ai SS. Sacramenti, impegnando gli allievi
con qualche premio a studiare il catechismo. delle ri-
spettive diocesi, spiegando e facendolo spiegare nelle
c1assi e preparando i pill distinti a belle gare catechi-
stiche. Non posso omettere eli manifestare anche la

48.4 Page 474

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nostra soddisfazione per Ie varie scuole di religione
che si iniziarono in parecchie nostre Case e a favore dei
. giovani studiosi di qualunque corso, dagli elem(lntari
agli universitari, scuole che diedero e elanno eccellenti
frutti.
Resta tuttavia in vari siti a cercare il modo di ot-
tenere sempre maggior perseveranza ne' giovani che
frequentano gli Oratorii: invito pertanto i Direttori dei
medesimi a manifestarmi Ie sante inelustrie adottate
a t al fine.
Dagli Oratorii Festivi all' Associazion~ elegli An-
tichi Allievi e breve il passo. In parecchie citta de1-
. 1'Europa, dell' America edell' Africa essa e gia stabilita
ad imitazione di quella, che possiam chiamare prima-
ria, fonelata ela anni in Torino. Anche in questo ramo
elell'attivita Salesiana ricevo consolanti notizie. In al-
cuni luoghi si riunirono in fraterno congresso questi
Antichi Allievi con ottimi risultati eli reciproche e piLl
strette relazioni, eli vittoria suI rispetto umano, el'in-
coraggiamento al bene. In altre Case si formularono
brevi e semplici regolamenti per tenerli sempre uniti
nella spirito eli pieta e eli carita reciproca; altri Diret-
tori trQvarono moelo eli utilizzare l'attivita loro con ap-
plicarli a far il catechismo nelle parrocchie eel Oratorii,
e farne ascrivere alle Conferenze eli S. Vincenzo de'
Paoli e ael altre pie e caritatevoli societa. Altrove si
ottenne ela loro una esemplare frequenza ai Sacra-
menti, con qual profitto per 10ro e per Ie loro famiglie
non e chi nol vegga. Molti s'iscrissero fra i Cooperatori
Salesiani e mi manelarono la loro quota di concorso per
sostener le molteplici Opere nostre. Anzi uno elei piLl
zelanti, feee nel suo entusiasmo per l' Associazione, la
proposta ehe la Soeieta elegli Antiehi Alunni eli Don
Bosco abbracei il monelo intero e elivenga universale,
riunenelo poi l'obolo eosmopolita elella riconoseenza

48.5 Page 475

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- 469 -
di tanti figli, ed elevando col medesimo ogni anna un
monumento al Gran Padre nella forma di un edifizio
per una nuova fondazione, una Chiesa ecc. Ringraziamo
i1 Signore di questo aumento di affetto a Don Bosco
ed a' suoi Figli eli questa unione e ca.rita fraterna
fra i noshi Antichi Allievi e continuiamo a stringerli
in Associazioni e ad aiutarli a tutto potere. Oh quanto
male potranno impedire queste Societa quanto mag-
gior bene operare anche in mezzo al mondo! I1 demo-
nio ha fatto un male immenso colle associazioni cat-
tive nel secolo XIX e si prepara a fame molto di pili
nel secolo XX. Salviamo i nostri alunni, questi no-
stri cari figliuoli, e persuadiamoci che collo stringerli
in societa non salveremo solamente loro, ma molti
anche dei loro congiunti, amici conoscenti, centupli-
cheremo il bene, daremo maggior gloria a Dio. Come
vedete, con queste associazioni si continua a fare da
Angeli Custodi ai nostri alunni adulti, come l'abbiam
fatto a loro giovanetti.
Devo poi mandare una parola di meritata lode a
quei Direttori e Prefetti delle nostre Case, che colloro
zelo inelustrioso seppero trovare e coltivare il seme della
vocazione Salesiana tra i nostri famigli in guisa da
farlo attecchire. Ottima cosa questa, perche oltre il
gran vantaggio che si procura alle anime loro col farii re-
ligiosi, si aUl11enta il numero dei Confratelli Coadiutori
dei quali sente tanto il bisogno Ia nostra Pia Societa.
E a questo proposito ho pure il piacere di dirvi che
il desiderio espresso in altre mie di veder moltiplicarsi
Ie case eli noviziato per coadiutori ed artigiani non fu
voce gettata al vento, giacche lieto posso annunziarvi
che tali case sono gia in numero di sette e producono
consolanti frutti. E da desiderarsi che se ne aumenti
il numero e che per quanto e possibile tutte Ie ispetto-
rie ne abbiano almena una. Preghiamo il nostro Pa-

48.6 Page 476

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- 470 -
trono San Francesco di Sales che ci mandi molte voca-
zioni e i mezzi per aprire e sostenere queste Case 0 No-
viziati. E per corrispondere ai desiderii di D. Bosco
s'impieghi ogni diligenza a coltivare Ie vocazioni fra'
nostri coadiutori ed artigianelli, e conservare quelle
che gia attecchirono.
Ricevo talvolta lettere scritte in buon Italiano da
alcuni de' miei cari figliuoli appartenenti ad altre na-
zioni, e questo mi fa veramente piacere, perche dimo- .
strano cosi d'aver preso a cuore la raccomandazione
da me altre volte fatta di studiar questa lingua. Si,
amiamo, studiamo, vorrei quasi dire, collo stesso amore
e colla stessa applicazione i1 Latino e l'Italiano, e
ricordiamoci che l'Italiano e i1 linguaggio che parla il
Papa, illinguaggio che parlava DOD Bosco nostro Padre,
il linguaggio della Casa Madre dei Salesiani e pero il
linguaggio con cui potranno facilmente intendersi tra di
loro i Salesiani delle diverse nazioni. Mi si procuri
sovente il piacere di ricevere lettere scritte in questa
lingua da chi non e italiano, e si abbiano quelli che gia
Ie scrissero il dovuto encomio.
Lasciatemi finir ' la presente con mettere a vostra
conoscenza certi tratti di fraterno amore che si mani-
festarono in qupsti ultimi giorni. Voi tutti conoscete
10 spaventoso disastro che ha colpito Ie nostre Missioni
della Patagonia, verso Ia meta dello scorso anno. Una
terribile inondazione del Rio Negro e di altri fiumi ha
devastato e in gran parte distrutto quelle Case, Cap-
pelle, Chiese, Scuole ecc., la cui erezione era costata
tanto denaro e tante fatiche. Mons. Cagliero e stato
costretto a mandar in Europa il suo Vicario D. Bernardo
Vacchina per raccogliere soccorsi, coi quali ricostruire
o riparare gli edifizi rovinati 0 danneggiati dalle acque.
Or bene: mentre noi dobbiamo ripetere col santo Giobbe:
Dominus dedit, Dominus abst~tlit; sit Nomen Domini

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- 47 1 -
benedictum, elobbiamo pure stueliare il moelo eli venir
fl.nche noi in aiuto a quelle Missioni tanto care ~l cuor
eli Don Bosco e al mio. Or questo fu compreso ela molti
Direttori. Da parecchie case ci giunsero gia offerte
elai Direttori eel anche offerte spontanee elegli allievi,
elelle quali avrete veeluto qualche saggio nel Ballet-
tina Salesiana. Voglio pero segnalarvi l'inelustria spe-
ciale eli qnalche Direttore per venire in soccorso a
quelle povere nostre Missioni, Fu proposto eli usar par-
ticolare impegno per far risparmii nei viaggi e nella
corrisponelenza, negli oggetti eli vestiario e eli bianche-
ria, nei libri, quaelerni, carta ecc., per mettersi in graelo
eli soccorrere in misura pili abbonelante i nostri cari
missionalii. Bene ! COS1 si ottenne anche altro bel
frutto, quello cioe eli esercitar meglio la virhl elella
Poverta, che abbiam professata con voto . Pili esatta
sara l'osservanza eli questo voto e pill abbonelanti
saranno i sussidii che la Divina Provvidenza ci man-
elera.
Dio voglia che questi bei esempi eli zelo per la salvezza
delle anime e specialmente elella giovenhl, esempi eli
fraterna carita, di attaccamento alla nostra Pia So-
cieta, di inelustriosa alacrita per accresere il numero
degli operai nella vigna del Signore tanto fra gli stu-
denti quanto fra i coadiutori si vadano moltiplicando
a comune eelificazione, ad incremento eli gloria a Dio
e di vantaggio alla Chiesa ed alla societa. -.-- Il bisogno
di molti e buoni operai e grande; ed ogni giorno mag-
giormente mi persuado della verita di quelle parole
di S. Vincenzo de' Paoli, ripetute tante volte elal no-
stro buon Padre ·D. Bosco, che l'opera pili buona che si
possa fare e l'aiutar a far unPrete. Coraggio adunque,
o cari Figli, nella coltura elelle vocazioni. Anche i col-
legi che in passato eliedero poco contingente ai nostri
noviziati si adoprino con arelore per darne in avvenire

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- 472 -
coltivando Ie vocazioni secondo Ie norme indicate nelle
nostre Deliberazioni Capitolari.
Prima di chiudere questa mia debbo comunicarvi
una importante notizia; quest 'anna spira la dispensa
che si era ottenuta dall'Osservanza del Decreto R e-
gulari Disciplinae di S. S. Pio I X di v. m ., riguardo
alle norme da seguirsi in Italia ed isole adiacenti n el-
l'ammissione dei candidati al noviziato ed alla profes-
sione religiosa. Bisognera pertanto che in avvenire vi
ci uniformiamo quanto meglio ci sara possibile. Oltre
al leggere tale decreto al 1 0 dell'anna e I domenica
di luglio, in comune, gl'Ispettori e Direttori ne facciano
uno studio particolare. Dal cant o nostro poi proC'ure-
remo di' dare a tempo opportuno qualche schiarimento
suI modo di effettuare compatibilmente colle nostre cir-
costanze quanto in esso eprescritto .
Siamo nell'Anno Santo, facciamoci t utti diligente
studio per eliminare dalla nostra individuale condotta
e dalle nostre Case quanto si oppone alla santita del
nostro stato ed avanzarci realmente nelle vie della per-
fezione. Gli esempi di San Francesco di Sales e del no-
stro amatissimo padre D. Bosco ci siano di sprone al-
l'acquisto delle virtLi. necessarie al nostro stato. Sic-
come in questa impresa sommamente ci e necessaria-
l'aiuto di Dio cosi desidero che durante questo periodo
p ill insistenti e fervorose preghiere . vengano il1nalzate
al trono di Dio dalle comunita della Salesiana Famiglia.
Non dimenticate, di grazia, nelle vostre orazioni
chi augurandovi coi pili ardenti voti l'abbondanza delle
ce1esti benedizioni si professa
Vostro AfJ.mo Padre in G. eM.
Sac. MICHELE RUA.

48.9 Page 479

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- 473-
Congresso Salesiano - Incoronazione
di Maria Ausiliatrice -II Card. Protettore.
Lettere Edificanti N. 6.
Torino, 19 g iu g no, 1903
Festa del S. Cuore.
earissimi flgli in ~. e.,
Desideroso d'indirizzarvi anche quest' anna una
lettera edificante, come potrei io convenientemente
incominciarla se non sciogliendo dall'intimo del cuore
un inno di giubilo, di lode e di ringraziamento? In que-
sti ultimi tempi i1 Signore per mezzo di Maria SS. Au-
siliatrice si degno di colmarci eli tanti e COS! segnalati
favori, che io mi sento in dovere di levar alta la voce
per tutti invitare i Salesiani, i loro alunni, i nostri buoni
Cooperatori ad unirsi meco a renderne Ie devute grazie.
Noi assistemmo ad uno spettacolo COS! giocondo e su-
blime, provammo tali soavissime emozioni che cre-
demmo in verita essersi questo nostro caro Oratorio
mutato in un Paradiso.
1 0 Come ci torno dolce il vedere che il Congresso
trasse a Torino il fior fiore dei nostri buoni Cooperatorii
e delle pie Cooperatrici! Essi vennero anche da -lontani -
paesi, portati unicamente dal desiderio di sempre pitl
stringere i vincoli di carita che gli uniscono all'umile
Societa Salesiana, sempre meglio intendersi suI modo
di aiutare Ie Opere che si hanno tra m ana e renderle
ognor pitI feconde per la salvezza delle anime. Onora-
rona il Congresso collo splendore della loro altissima
diguita tre Eminentissimi Cardinali di S. Chiesa e oltre
a trenta Eccellentissimi Arcivescovi e- Vescovi, i quali

48.10 Page 480

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- 474-
accesero tutti i cuori d'un santo entusiasmo colla 10ro
autorevo1e ed e10quentissima paro1a.
Ma cia che doveva mettere i1 colma alla nostra gioia
si fu i1 sapere che i1 Congresso Salesiano eli Torino tor-
nava di pieno gra~mento al sapientissimo Ponte:tice
Leone XIII, il quale non contento d'averci inviato
per telegrafo 1a sua apostolica benedizione, volle an-
cora rallegrarci con un Breve da lui stesso :tirmato,
che qui voglio trascrivere tradotto in italiano per no-
stra consolazione.
Diletto Figlio, salute e apostoliea benedizione.
Tu ei dai il fausto annunzio ehe si raduneni pl'ossi-
mamente un Congresso Salesiano inte1'11azionale sotto la
protezione di Mal,ia A usiliatriee, e ehe esso si ehiudera
colla solenne ineoronazione della Gran Madre di Dio.
Questo avvenimento Ci ha ripieno l'animo di gioia, spe-
eialmente pel'ehe l'intervento di diletti Nostri Figli, Car-
dinali di S. Chiesa, di Pastori di dioeesi e d'illustri mem-
bri del Clero e del Laieato, i quali colla loro pieta e virtu
illustreranno il vostro eonvegno, porge non lieve motivo
di sperarne frutti eopiosi . Aeeresee di assai la Nost,'a
aspettazione il patroeinio della Vergine A usiliatriee eke
sappiamo favorire con partieolare predilezione la Soeieta
Salesiana; e quindi abbiamo piena fidueia ehe t1-ttto cia
riuseira di gl'ande vantaggio alla religione e speeialmente
alla gioventu da voi edueata. It ehe si degni Maria Ver-
gine Madre eoneedere e rendere duraturo.
N oi intanto qual pegno delle grazie eelesti amOI'evo-
lissimamente impartiamo a te e a quelli ehe verranno al
Congresso l' A postoliea benedizione.
Dato aRoma presso S. Pietro, il 12 maggio 1903,
anna ventesimosesto del Nostro Pontifieato .
LEONE P.P. XIII,

49 Pages 481-490

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49.1 Page 481

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- 475-
Questo prezioso documento non ha bisogno di com-
menti, e pero Ini limito a baciare con cuore pieno di
riconoscenza e venerazione l'augusta firma, invitan-
dovi tutti a far caldi voti al Signore per la prospera
conservazione del cotanto benigno e venerando Autore.
Lascio ai redattori del BoUettino SaZesiano i1 COID-
pito eli darvi un ragguag1io minuto degli argomenti
trattati nel Congresso, elell'unanimita eli idee e eli sen-
timenti, che si ravvisava in tutti i convenuti de~l'elo­
quenza. e felicita degli oratori, che certamente non po-
tevano essere piu scelti; ma non posso tacere la cosa
che tutte ricerco Ie fibre elel mio cuore, che mi fece pas-
sare Ie ore piLl deliziose, e si fu l'uelire ad ogni istante
suI labbro degli oratori senzadistinzione veruna, il
nome dolcissimo del nostro Fondatore e Padre, di cui
levarono a cielo la virtu specchiata, l'arelente ze10 e
l'opera provvidenzia1e. Non dubito che quanti Sa-
1esiani si trovarono presenti, sentirono in fondo a1 cuore
un santo orgoglio d'essere figli d'un tanto padre, e re-
sero grazie a Maria Ausiliatrice d'averli chiamati alla
Pia Societa Salesiana. Alcuni degli oratori, che pre-
sero 1a paro1a in questo Congresso, non si perita-
rona punto di chiamar10 un vero trionfo eli Don Bosco
e dell'Opera sua; ma ad esso doveva tenerne dietro un
altro ancor pill sp1enelido ed ancor pili conso1ante pei
nostri cuori, i1 trionfo di Maria SS . Ausiliatrice.
2 ° I1 giorno I7 maggie saul scritto a caratteri el'oro
negli annali della nostra Congregazione. Dalle elue
ore ele1 mattino cominciarono ad accorrere alla porta
del Santuario i elivoti pellegrini. Mai non si e vista una
folla COS! numerosa nella chiesa, sulla piazza eli Maria
Ausiliatrice ed in tutto i1 quartiere di Va1elocco; e, come
s'esprime i1 nostro Em.mo Carelina1 Arcivescovo, uno
e di tutti i1 pensiero, una e eli tutti 1a brama, vedere 1a
fronte dell' Augusta Regina del Cie10 cinta eli ricco elia-

49.2 Page 482

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- 476 -
dema. In fine giunge quel momento cotanto sospirato.
S. E. il Cardinal Richelmy, Delegato da S . S. a com-
piere la sacra cerimonia, prima in chiesa alla taumaturga
Imagine e poi nel piazzale sulla divota statua, impone
con mana tremante la gemmata corona suI capo della
Vergine Ausiliatrice, e con voce forte ma velata dalla
commozione, dall'alto del palco, pronunzia Ie parole
del rituale: Sicut te coronamus in terris, ita a Ch1'isto co-
ronari mereamur in coelis. A quegli accenti non e pos-
sibile henare la pieta e l'entusiasmo dei fedeli, che scop-
pia in fragorosi applausi, da ogni petto erompe il grido
di « Viva M a1'ia A ~tsiliat1'ice » ed un coro di migliaia di
voci intona la grandiosa antifona: Corona aurea super
caput ei~ts. Che maraviglia se a tale dimostrazione di
fede, di pieta e di amore per Maria, scorressero abbon-
danti Ie lacrime dagli occhi? Altro non posso dirvi, poi-
che Ie parole non valgono ad esprimere la gioia di queI
momento, l'estasi soavissima in cui tutti i cuori sono
assorti, il tumulto degli affetti, l'ardore delle preghiere
che s'innalzano alla dolcissima nostra Madre.
E finita la funzione dell'incoronazione, ma quel-
l'onda sterminata di popolo non si disperde; essa vuole
espandere la sua pieta verso la potente Ausiliatrice dei
Cristiani, percio invade il tempio a lei dedicato che ri-
suona per tutto il giorno di canti e di preghiere. - In
suI fare della sera i Torinesi ed i pellegrini si riversano
nel quartiere di Valdocco per assistere alla solennis-
sima processione in cui la statua di Maria Ausiliatrice
incoronata e portata in trionfo per Ie vie della citta, e per
ricevere la benedizione del SS. Sacramento, che viene
impartita dall'altare e dalla porta maggiore della Chiesa
seguita da nuovi fragorosi applausi e dal canto di laudi
al SS. Sacramento ed alla gloriosa Regina. - Gia e
notte avan zata e la folla continua, a godersi 10 spetta-
colo dell'illuminazione della chiesa, della piazza e di

49.3 Page 483

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- 477-
quasi tutta la citta di Torino, e sembra non sapersi stac-
care da Maria Ausiliatrice. Per dieci giorni furono con-
tinui i peUegrinaggi dei divoti che venivano anche da
lontane regioni a venerare la Vergine incoronata.
Fra t ante ineffabili consolazioni provate in queUe
solennissime feste, debbo confessarlo, una nube venne
per un istante ad oscurare la serenita della mia ment e.
Pensai a' miei figli lontani, e mi venne spontaneo suI lab-
bro questo lamento: Oh! perche non m 'e dato di veelere
presenti a questo trionfo eli Maria tutti quanti i miei
figli! Ma se era foUia pur pensare che potesse essere soel-
elisfatto questo mio v oto, mi e dolce almena sperare
che la coronazione elella taumaturga Imagine eli Ma-
ria Ausiliatrice produrra fra i Salesiani sparsi per tutto il
monelo ubertosissimi frutti. Essa a umentera il nostro
amore, la nostra devozione e la nostra riconoscenza
verso la nostra celeste Patrona, a cui andiamo elebitori
eli tutto quel bene che si epotuto fare. Il S. Paelre stesso
nel suo Breve pel Congresso Salesiano scrisse una bella
frase che certo non sara sfuggita aHa vostra attenzione:
« Sappiamo, Egli dice, che la Vergine Ausiliatrice fa-
vorisce con particolare predilezione la Societa Sale-
siana: quam Sodalitio salesiano m,axime adspi1'ante1n
P1'opitie novi1nus ». on avvenga mai che per nostra
colpa abbia ael essere smentita questa cOl1.s01antissima
asserzione del Sommo Gerarca della' Chiesa. Oh! 10
sguarelo eli Maria non incontri mai nulla fra noi che Ie
elispiaccia!
Ed anche qui io sento che mancherei ad un sacro do-
vere, se non v i facessi notare che in queste nostre me-
morabili solennita il nome eli Maria Ausiliatrice anel6
sempre unito a quello eli D. Bosco, che con sacrifici inau-
eliti innalzQ questo santuario , colla 'parola e colla p enna
si fece l'apostol0 elella sua elivozione, e nella sua poten-
tissima intercessione aveva posto ogni fiducia. Che

49.4 Page 484

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- 478 -
dolce spettacolo vedere tanti pellegrini, dopo aver sod-
disfatta la loro pieta in chiesa, sfilare tutti per Ie scale
del nostro istituto e visitare con profonda venerazione
Ie camere di D. Bosco! Onde io non dubito punto che
coll'aumentarsi fra i Salesiani della divozione a Maria
Au siliatrice, verra pur crescendo la stima e l'affetto
verso D. Bosco, non meno che l'impegno di conservarne
10 spirito e d'imitarne Ie virtLl. Uniamoci tutti, 0 caris-
simi figliuoli, per· chiedere questa grazia con incessanti
e fervorose orazioni; sforziamoci per progredire ogni
giorno nella perfezione, altrimenti corrisponderemmo
ben male ai favori ed alle grazie che ci furono concesse.
30 Altra faustissima notizia debbo ufficialmente
darvi. Rimasti senza Cardinal Protettore per la morte
c1ell'Eminentissimo Lucido Maria Parocchi, era ar-
dente desiderio di tutti i Superiori che fosse designato
a succedergli in tale ufficio Sua Eminenza i1 Cardinal
Mariano Rampolla, che in mille circostanze avevamo
esperimentato veramente affezionato all'umile nostra
Congregazione. Ma conoscendo quanto gia egli sia oc-
cupato, qual Segretario di Stato di Sua Santita, quasi
non osavamo neppure sperare un cosi segnalato fa-
vore . Or bene, reneliamo Ie pili sentite grazie a1 Santo
Padre Leone XIII, che usando con noi eli una bene-
volenza senza limite, ci concesse cia che peritosi mani-
festammo essere nostra brama; i1 Cardinal Rampolla
fu nominato Protettore della Pia Societa Sa1esiana, ed
egli stesso ebbe la degnazione di significarmi colla se-
guente gentilissima lettera che di buon grado accettava
l'inoarico che da1 Papa gli veniva dato.
Rev~rendissimo Signore,
Il Santo Padre si e degnato di1'1ni ehe, annuendo ad
un desiderio espressogli in nome di V . S. Rev.ma, in-

49.5 Page 485

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- 479-
tendeva di atJida1'mi l' otJicio di Protettol'e della Congrega-
e zione Salesiana, di c%i Ella degnissimo Rettore Gene-
rale. 10 mi compiaccio di q%esto vincolo speciale cke
verdJ ad avere coi benemel'iti jigli di D . Bosco, dei q%ali
e mi noto to zelo per la gloria di Dio e l'a1'dol'e della ca1'ita
pel bene del prossimo, addimostrato anche in lontane re-
gioni . Dal canto 1nio n%lla omettera di cia che possa gio-
vare ad estendere %11, I stit%to cke gia ka reso importanti
servigi alla Religione, e non dubito cke gli al%nni della
Congregazione Salesiana corrispondel'anno all'afJetto del
loro n%ovo Protettore col/arlo partecipe at /1'%tto delle
loro omzioni e delle opere b%one da essi intmprese.
e M i grato intanto attesta1'e a Lei i sensi della parti-
colare stima con c%i sana
Di V. S. Rev.ma
Roma, 31 marzo 1903.
AfJ·mo nel Signore
M. Card. RAMPOLLA.
Rev.mo Sig. D. Michele Rua
Rettore Gen. della Congregazione
Salesiana di D. Bosco.
Mentre gliene porgiamo i nostri pill vivi ringrazia-
mel1ti procuriamo non solo di pregare per Lui, ma di
mostrarci non indegni d'avere a Protettore un Cardi-
nale cosi zelante ed infiuente nel governo della Chiesa
Parrebbe anche opportuno che gli Ispettori scrives-
sero al Cardinal Rampolla per ringraziarlo d'aver ac-
cettato l'ufficio di nostro Protettore, promettendogli di
corrispondere con tutto l'impegno alle cure che avr8. la
bonta di prodigare alla nostra umile Societa.
4 0 Bisogna pure che io vi metta a parte del piacere
immenso che io provo nel vedere propagarsi sempre
pili Ie Letture Cattoliche. Tutt~ ricorc1iamo che que-

49.6 Page 486

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- 480 -
st'anno si compie i1 Giubi1eo d'oro di quest e Letture che
furono l'oggetto delle pill sollecite cure del nostro Fon-
c1atore, i1 qua1e volle esserne i1 Direttore finche gli ba-
starono 1e forze. Ben sappiamo che per tal mezzo Don
Bosco sparse p er ogni citta e villaggio el'Ita1ia mi1iolli
eli libretti in elifesa della religion e e elei buoni costumi.
Queste Letture Catto1iche contano ora cinquant'anni
di vita e sonG una prova evielente dell'operosita sa1e-
·siana. Non e certamente piccolo conforto per noi i1 ve-
dere che sacereloti e 1aici, ragguardevoli per virtu e
scienza, se ne fecero ze1antissimi propagatori. Ci basti
citare ad esempio Monsignor Paolo Taroni, Direttore
spiritua1e del Seminario eli Faenza, rapitoci dalla morte
i1 20 ap ri1e 1902. F ra 1e sue memorie si trovarono scritte
queste parole: « Graelisca Maria Ausi1iatrice i1 mio zelo
per 1a eliffusione di queste Letture, e possa io ne! giorno
elella mia morte conso1armi di aver1e propagate quanto
pill poteva ». L'anno dopo pare ne facesse vot o, infatti
scrive: N ecessitas mihi incu1nbit; vae mihi si non evan-
gelizave1'o! <II miei associati, scriveva ne1 1888, giungono
a1 numero eli 333, senza ' contar e parecchi che si sono
r esi inelipendenti ela me, cioe sono divenuti collettori essi
stessi e associano a1tri, e fanno venire i 1ibri da Torino.
L'anno elella sua morte gli associati toccavano i1 nu-
m ero di 400. 11 mio programm8, eliceva eg1i, e stato
sempre qu esto: gli associati si pub c1'esce1'li, diminui1'li
non si pub .... Quando morl aveva ·diffuso nella eliocesi
e n ei 1uoghi vicini circa 212,000 eli quei fascico1etti ».
(Lanzoni, Vita di Mons. Paolo Taroni).
D'a1tro 1ato non v'e dubbio che queste Letture fu-
rono 1a sa1vezza d'innumerevoli anime, che correvano
1a via della perdizione. Ricorelero sempre che essenelo
stata rega1ata 1a Vita di Magone Michele alla fig1ia el'un
operaio m eccanico, che ela mo1ti anni era alieno affatto
da ogni pratica religiosa, bestemmiava ael ogni mo-

49.7 Page 487

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- 48r ~
mento e rendeva infelice tutta 1a sua famig1ia, qu esta
1ettura 10 ricondusse su1 buon sentiero, fu causa eli sua
conversione e 10 aiuto a fare piu tardi una morte da
santo. - Quanti giovanetti dovettero 1a 10ro conver-
sione alla lettura delle vite di Luigi Comollo, di Savio
Domenico 0 di a1tri fascicoli delle Letture Cat-
toliche!
Voglia i1 Signore che tali esempi ispirino a tutti
i Salesiani, i quali secondo 1e Costituzioni (Cap. 1 °,
art. 6°) debbono adOpe11al'si a ditfonde11e buoni libri nel
popolo, uno ze10 instancabile per mo1tip1icare gli asso-
ciati a queste nostre Letture Cattoliche.
D. Bosco nella cappella dedicata a S. Francesco eli
Sales, ne1 tempio eli Maria Ausiliatrice, volle fosse di-
pinto da un 1ato i1 demonio, che, cacciato all'inferno,
per vendicarsi getta su1 mondo un libro infetto d' ere-
sia e d'immora1ita, e dall'altro i1 santo Dottore che si
affatica per propagare ovunque 1a buona stampa. Do-
vrebbe bastare quella pittura per iscuoterci ed ani-
marci tutti a pon e una eliga al eli1agare elell'errore e ele1
vizio, usanelo eli quei mezzi eli cui p uo disporre 1a nostra
Pia Societa, specie colle Letture Cattoliche.
Qualche cosa si egia fatto quest' anno per aumentare
gli associati alle Letture Catto1iche eli Torino: tuttavia
resta ancora vasto campo allo ze10 elei Sa1esiani e spe-
cialmente dei Direttori per diffonderle fra gli allievi,
nelle parrocchie, neUe Comunita religiose, nei circo1i eel
unioni cattoliche di operai, nelle biblioteche circo1anti
ecc. Fuori d'Italia e specialmente in America si tro-
vane innumerevo1i italiani; e noi Salesiani, che tanto
c'interessiamo pel loro benessere morale e religioso,
avremo in queste Letture un mezzo potente per man-
t enere 1a fede eel i1 buon costume tra le famig1ie ita-
liane che andarono a cercar fuori el'Italia i1 lora be-
nessere t emp orale. Non elobbiamo restar soeldisfatti, se

49.8 Page 488

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- 482 -
non veeliamo in quest'anno giubilare almena duplicato
1 numero degli abbonamenti a queste Letture.
50 I nostri noviziati eziandio ci sana sorgente di
giubilo e eli conforto. on solamente crebbero di nu-
mero, sicche quasi ogni ispettoria ne va fornita; ma
ancora si m oltiplicarono i novizi, e regna fra di lora uno
spirito di virtt't e di pieta che ci fa concepire Ie pit't
belle speranze pel l'avvenire della nostra cara Congre-
gazione. Visitandone alcuni ho potuto rendermi conto
io medesimo, che, in forza dei provvedimenti presi in
questi ultimi anni, gli ascritti ricevono una soda istru-
zione sullo stato religioso, sulle obbligazioni che con-
trarranno colla loro professione, imparano bene 10 spi-
rito di Don Bosco e si avvezzano all' osservanza della
santa Regola. Quindi si puo sperare che usciranno dai
noviziati ben preparah per quel genere eli vita che Ii
attende nelle nostre Case e nelle Missioni. Tuttavia
a raccomandiamoli ogni giorno al Sacro Cuore ed Ma-
ria SS.ma, affinche corrispondano alle cure che i Maestri
vanno loro pro~gando e perseverino nella loro voca-
zione.
60 Voi non farete Ie meraviglie se anche in questa
lettera io vi eliro qualche cosa intorrio agli Oratorii fe-
stivi; anzi, sapendo quanta essi mi stiano a cuore, vi
stupireste qualora io li passassi sotto silenzio . Le pre-
cedenti mie raccomandazioni non tornarono vane,
poiche ho saputo che varii nuovi Oratorii furono aperti
non ostante la grande scarsezza eli persona1e che si ha
da lamentare in varie Case. Potei pure constatare
che gli Oratorii in generale sono l'oggetto delle pili
sollecite cure per parte di molti buoni Sacerdoti e Con-
fratelli coadiutori. A cio sono dovuti i consolantissimi
fruth che se ne raccolsero. Da U11 solo Oratorio festivo
nell'anno teste passato parti uno stuolo di nove can-
didati pel noviziato. - Un soldato; alunno di un Ora-

49.9 Page 489

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- 483 -
torio Salesiano, la fece veramente da apostolo in mezzo
a' suoi commilitoni, e riusel. a condurre tutti i soldati
della sua compagnia a compiere il precetto pasquale.
- Potrebbonsi citare molti altri fatti somiglianti che
dimostrano il gran bene che fanno gli Oratorii festivi.
Per brevita Ii ometto. Ringraziamo pero i1 Signore che
si degna benedire e rendere COSt feconde Ie nostre fa-
tiche in vantaggio dei giovani che fr equentano i nostri
Oratorii. Questi ottimi risultati ci siano di conforto e
c'infondano il coraggio necessario per continuare
1'opera nostra anche quando ci sembra non si corri-
sponda al nostro zelo, 0 siano infruttuosi i nostri sudori.
7° In verita questa mia lettera scritta quasi im-
mediatamente dopo Ie solennissime nostre fest e, l1ul-
1'altro dovrebbe contenere se non che notizie gioconde
e consolanti, dovrebbe essere l'inno della riconoscenza,
l'espressione - del nostro amore e della nostra pieta
verso la dolcissima nostra Madre Maria; eppure io non
posso nascondervi che anche fra tante gioie mi sento
il cuore trafitto da una pungentissima spina. Mi affligge
profondamente il vedere che varii nostri Confratelli,
non pensando che la loro vocazione fu una vera catena
di grazie singolarissime, dimentichi di t utti i lumi che il
Signore loro aveva concesso, specie durante il novi-
ziato, infedeli alle promesse fatte innanzi all'altare, si
lasciano ingannare dal demonio ed abbandonano la
e nostra Pia Societa. La colpa gia molto grave in un
confratello coadiutore, rna diventa gravissima in un
Sacerdote, il quale essendo stato ordinato in nome della
Congregazione, secondo i Decreti di Santa Chiesa, con-
trae strettissimi vincoli verso la medesima. Coloro che
calpestano i loro voti e fanno piangere la loro madre,
la Congregazione, che s'impose t anti sacrifizi per av-
viarli aHa carriera sacerdotale, hanno mille motivi
di temere che Dio Ii castighi. Qui debbo notare che dopo

49.10 Page 490

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. - 484-
. il Decreto A uctis admodum i Vescovi in gener ale vanno
molto adagio ad incardinare nel loro clero sacerdoti
uscenti da ordini 0 congregazioni religiose. I n conse-
guenza gia si videro Salesiani, ch e; sordi ai consigli dei
Superiori, vollero uscire dalla Congregazione, rima-
n ere per mesi ed anni senza trovare un Vescovo bene-
vola che Ii incardinasse nella sua diocesi, e qui~di senza
poter celebrare la santa Messa, languendo nella mi-
seria e nel disprezzo di tutti. Che pill? Due sacerdoti
Salesiani, liel fiore dell'eta, dopo aver per parecchi anni
supplicato il Vescovo d' origine a volerli ammettere ne1
proprio clero, finalmente erano riusciti a strappare
tale favore. Ma che? Prima di potersene valere, colpiti
da improvviso malore, dovettero presentarsi al tri-
bunale di Dio a render conto delle ragioni della lora
defezione. Noi speriamo che la Divina Misericordia
avra avuto pieta dell'anima lora; tuttavia e cosa tre-
menda presentarsi in quello state al tribunale di Dio.
Chi non tiene nel dovuto conto la grazia della vocazione
religiosa ha da temere di perdersi per sempre. Non
avrei osato scrivere questa terribile parola di mia au-
torita; rna eS. Bernardo che 10 dice. Udite cio che scrisse
ad lUl nipote che fattosi religioso era passato da una
ad altra Congregazione. I1 Santo non si perita anche
solo per tale fatto di minacciarlo dell'eterna danna-
zione e gli dice: Peritu1'am eius animam, pro qua Chri-
stus mortuus est, /ierique supra modum peccans pecca-
tum. Quid tibi quisquam blanditu1' de apostolica abso-
lutione, cuius conscientiam divina ligatam .tenet sen-
tentia, nemo, inquiens, 111,ittens manum ad aratrum, et
respiciens retro, aptus est 1'egno Dei,' che in nostra lin-
gua significa, che sarebbe perita l'anima di lui, per la
quale Christo e morto e che si rendeva rea di enorme
peccato. Che vale che qualcuno ti lusinghi coll'aposto-
lica assoluzione, mentre la t u a coscienza e legata dalla

50 Pages 491-500

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50.1 Page 491

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divlna sentenza che dice: nessuno che metta m ana al-
l' aratro e guardi indietro e atto al regno di Dio?
Percio facendo mie Ie parole che S. Paolo scrh:eva
agli Efesini, io vi seongiuro eke eamminiate in mantera
eonveniente alla voeazione a cui siete stati ekiamati. Vi
ricordo n el tempo stesso Ie memor abili parole che scrisse
D. Bosco con mana omai irrigidita dall'infennita che
doveva condudo alIa tomba: Fate delle fenne ed efJi-
eaei risoluzioni di rimane1'e saldi nella voeazione sino
alla morte. Vegliate e fate eke ne l'a1n01' del mondo, ne
l' atJetto ai parenti, ne it deside1"io di una vita agiata vi
muovano al gra11de SPl'oposito di profanare i sael'i voti
e cos?' t11asgredi11e la p11ofessione religiosa, con cui ei siamo
consaerati al Signore. Niuno ripren~a quello eke abbiamo
dato a Dio (Testamento eli D. Bosco).
8° Nel por fin e a questa lettera non devo dimen-
ticare un avvenimento ch e n ella nostra Pia Societa ha
non lieve importanza. Col ritorno dall'America del
Sig. D. Alber a, termino la visita che egli fece a quasi tutte
Ie Case salesiane del nuovo ' continente. Quanto egli
ci h a raccontato, se da un lato ci rassicura aver Maria
SS. Ausiliatrice benedetto in modo speciale l' opera eli
D. Bosco in America, d'altro lato e una prova dell'at-
tivita e delIo ·spirito di sacrificio eli quei Salesiani. Me
ne congratulo con loro e nel tempo stesso Ii ringrazio
delle accoglienze affettuose fatte al mio Rappresen-
tante, che io considero come fatte a me stesso, e faccio
voti perche questa visita renda sempre piLl stretti i vin-
coli di carita che devono unire i Salesiani di E uropa a
quelli d'America, accenc1a nei cuori un santo zelo per
sempre meglio c011servare e praticare 10 spirito di Don
Bosco e per talmoc1o salvare molte anime.
Voglia il dolcissimo Cuore di GesLI a cui ci siamo tutti
in modo particolare consacrati, accrescere sempre plu
111 noi il fervore n ella pieta, aiutarci a copiare Ie su e

50.2 Page 492

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virtu, sicche si avveri in noi cio che ogni giorno chiedia-
diamo per intercessione di Maria Ausi1iatrice, cioe che
col nostro contegno, colle nostre parole, col nostro
esempio possiamo rappresentarlo a1 vivo in mezzo a1
mondo e COS! sa1var e mo1te anime.
Confido che voi tutti vorrete continuare a sostenermi
colle vostre efficaci orazioni, mentre mi dico
Vostro afJ.mo in G. C.
Sac. MICHELE RUA.
PS. - A comune conso1azione debbo notificare
che stante 1a mo1tip1icazione delle Case e 1e grandi di-
stanze, 1a S. Sede con decreto del z() aprile del corrente
anna ha creato U11'Ispettoria per l' America centrale
ed altra per gli Stati Uniti. La prima prende ilnome
da1 SS. Salvatore ed ha per ispettore il Rev.mo Don
Giuseppe Misieri; 1a seconda e posta sotto 1a prote-
zione dell' Aposto10 S . Filippo ed ha per ispettore il
Rev.mo D. Michele Borghino.

50.3 Page 493

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Lo spirito di D. Bosco - Vocazioni.
Lettere Edilicanti N. 7.
Roma, 14 g iu gno I905.
8arissimi fig(i in G. 8.,
Non vi farete Ie meraviglie che questa mia lettera
vi giunga colla data eli Roma, essendovi forse gia noto,
che qui mi trasse il vivo desiderio di prender parte alJe .
solenni feste che si celebrano dai Salesiani nell'Eterna
Citta ne11a ricorrenza del 25 ° anniversario, dacche fu
fondato questo importantissimo Istituto. Come e fa-
de immaginare, furono molte e gravi Ie mie occupa-
zioni durante tutti questi giorni, molte Ie persone
ragguardevoli che dovetti visitare, varie e rilevanti Ie
cose che pel bene de11a nostra Pia Societa convenne
trattare co11e Sacre Congregazioni Romane e co11o
stesso Santo Padre.
Reduce dall'udienza del S. Padre, che benigna-
mente ci coneesse stamane, sento il bisogno di farvi
tosto parte de11a mia consolazione. Egli e per noi un
Padre il pill amabile che molto s'interessa de11e opere
salesiane. Senti con gran piacere il bene che dai Sale-
siani si va facendo a11a giovenhl ne11e missioni ed agli
emigrati. Ricevette con espressione di riconoscenza
l'offerta che uno dei nostri missionari gli red dagli
Stati Uniti raccolta fra i cattolici italiani eli quella na-
zione, e eli gran euore accord6 i favori che gli chiesi per '
la nostra Pia Societa. Ne sia benedetto il Signore e de-
gnisi proteggere e conservare incolume si degno suo
Vicario.

50.4 Page 494

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- 488 -
Non isto a parlarvi di queste feste giubi1ari, di cui
avrete notizie per mezzo del Bollettino, bens! vi diro
che non ' ostante i1 continuo 1avoro di questi giomi, io
sento in fondo a1 cuore un imperioso bisogno di trat-
tenermi per pochi istanti con voi, 0 carissimi figliuo1i,
e comunicarvi akuni pensieri e riflessi che 1a stessa eli-
mora in Roma mi suggerisce; ne posso rimanermi
tranquillo finche non mi viene fatto di metter1i per
iscritto. Essi prendono la forma eli una Lette1'a edifi-
cante, che sara tUl piccolo ricordo (le1 mio soggiomo in
Roma durante questo anno e delle feste giubi1ari da
noi celebrate per render grazie a Dio dei favori che si
elegno concederci durante questi cinque 1ustri. Vog1ia
Maria SS. Ausiliatrice benedire queste pagine, perche
tomino feconde di frutti abbondanti per 1e anime nostre.
Quanti conobbero D. Bosco durante 1a sua
carriera mortale 0 ne lessero la vita maravigliosa, men-
tre ne ebbero ael ammirare 1e virtt\\ straordinarie,
avranno senza dubbio dovuto convincersi che egli .non
viveva che per Dio, che in ogni tempo, in ogni luogo,
in ogni benche minima azione era guidato dallo spi-
rito del Signore. Per noi suoi fig1iuoli pare quasi im- .
possibi1e rappresentarci D. Bosco se non col vo1to ac-
ceso di santo ze10 e colle 1abbra aperte in atto eli ripe-
tere i1 suo motto predi1etto: da mihi animas, caetera
tolle. Creelo di non anelar errato pensando che anche yoi
non potete raffigurarve10 a1trimenti che qua1e perfetto
modello di sacerelote, immemore di se stesso, intento
unicamente a procurare 1a gloria eli Dio ed a guidare un
gran numero di anime a1 cie10. E se noi avessimo va-
ghezza di domanelargli come abbia fatto a sormon-
tare tante difficolta, a passare vittorioso fra gli scogli,
e continuare imperturbato i1 ' cammino tracciatog1i
dalla Provvidenza e fonelare 1a sua Pia Societa, sembra
che eg1i con quella fisonomia bonaria e sempre rag-

50.5 Page 495

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giante di carita e dolcezza ci risponda colle parole eli
S. Paolo: nos autem sensum Christi habemus, quasi vo-
lesse clirci che mai non pensa ne opera secondo i det-
tami del mondo, e sempre e dovunque si sforza di ri-
produrre in se stesso il elivino moelello, Gesll Cristo, e
cosi gli venne fatto eli compiere la sua missione .
Ne v'era pericolo che egli errasse nella pratica eli
questo spirito elel Signore, poiche in tutto egli voleva
essere guielato da quella Chiesa che e colonna e fonda -
mento della verita. Esaminiamo la sua vita intera, e
noi troveremo D . Bosco premuroso anzi tutto di es-
sere sempre ubbielientissimo figlio della Santa Chiesa
disposto ad ogni sacrifizio per propagame Ie dottrine
e sostenerne i diritti. Non solo ne osservava Ie leggi, ma
ancora ne preveniva i desiderii. Di qui ne viene che noi
suoi figli abbiamo ora la ineffabile consolaz.~one di ve-
dere sancite dalla infallibile Autorita del Sommo Ponte-
fice molte cose che tanti anni fa D. Bosco, profonelo
conoscitore dei tempi e sicuro interprete dello spirito
della Chiesa, con zelo instancabile 'c'inculcava. r1fatti
10 provano.
'I.
"
r pill anziani tra i confratelli non hanno certa-
mente dimenticato quanto ilnostro buon Padre amasse
il canto Gregoriano. Mentre questo era quasi ovun-
que trascurato, D. Bosco ne lstituiva nel suo Oratorio
una scuola, per cui dovevano passare tutti gli alunni
anche prima di essere. ammessi ad imparare la musica.
Quei cantori dovevano preparare Ie antifone, i salmi
e tutti gli altri canti necessari pel decoro delle sacre fun-
zioni. Lo zelo fa concepire aD. Bosco il desiderio di
fomire ad ogni parrocchia abili cantori. Egli gusta ed
ama ardentemente la ·TI.1usica, eppure ha una predile-
zione pel canto gregoriano, e quando nel padare delle
sue nozze d'oro uno gli chiede qual messa vorrebbe si
cantasse in quella solennissima festa, egli risponde senza

50.6 Page 496

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- 490 -
esitazione: missa angelol'um cantata da tutti i giovani
dei collegi salesiani (s'intende che fossero per esistere
allora) .
E qui io sento il dovere di tributare una ben me-
ritata lode a molti fra i Salesiani che seguirono l'esem-
pia e l'insegnamento di D. Bosco nella coltura del Canto
Gregoriano. Mi e dolce ricordare i loro sforzi, coronati
da splendidi risultati, per insegnare colla musica sacra
i1 canto prettamente ecdesiastico sia in Italia come in
Francia. lYIi compiaccio nel pensiero che i Salesiani fu-
rono · considerati da varii Vescovi e ragguardevoli per-
sonaggi quali strumenti per: rialzare il decoro delle
sacre funzioni, e furono sempre chiamati a cantare
nelle pili grandi solennita. Ricordo poi con gran pia-
cere come i nostri confratelli di Buenos Aires ebbero la
felice idea di chiamare a congresso quanti conoscevano
uomini di buona volonta di quella fiorente Repubblica,
onde promuovere 10 studio del canto gregoriano e della
musica sacra, e cia suI finire de11'anno 1903, quando
Pio X non aveva ancora pubblicato i1 suo Motu pro-
prio. Questo importantissimo documento poi, se venne
accolto con' entusiasmo da tutti i veri figIi della Chiesa
pei frutti ubertosi che se ne sperano, dev'essere dai
Sa1esiani accolto inoltre come una prova evidente che
D. Bosco era ripieno dello spirito del Signore e de110
spirito de11a Chiesa, e che egli, si clirebbe, prevedeva
cia che pili tardi il Capo dei fedeli avrebbe comandato.
Percio noi Salesiani ci trovammo preparati alla ri-
forma del canto nella liturgia. In varie nostre pubbli-
che chiese 1a paro1a del Papa ebbe subito completa ese-
cuzione, anzi alcuni dei nostri Maestri di canto grego-
riano furono incaricati di dame lezioni al clero ed agli
alunni di varii seminarii. Lo zelo dei maestri in varie
nostre case si comunico agli alunni, che presero a col-
tivare i1 canto gregoriano con non minor gusto ed im-

50.7 Page 497

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- 491 -
pegno che la musica. Si ebber o quindi esecuzioni di
canto ecc1esiastico nelle grandi funzioni, che poterono
star a petto della pili bella musica. Si comprese che se
il canto gregoriano non era gustato, si era perche non
conosciuto e non studiato.
E sia detto a nostra eclificazione, qui non s' arrest a-
rona gli sforzi dei Salesiani, poiche specialmente per
opera loro si tenne a Torino i1 Congresso di Canto Gre-
goriano e di musica sacra, a cui benedisse con partico-
lare effusione i1 Santo Padre Pio X, sicuro che i lavori
del Cong11esso torneranno molto utili per la pratica ese-
cuzione delle prescrizioni emanate dalla S. Sede. Non
occorre dirlo, questo Congresso accrebbe il lavoro a
varii nostri confratelli gia occupatissimi, ma essi si
mostrarono felici di giovare nella loro sfera al compi-
mento dei comandi e dei desiderii del Papa Pio X, che
gia informato dell'esito felice di questo Congresso, me
ne parl6 mostrandone dolce soddisfazione.
Questo scrivo colla speranza che i1 nostro zelo non
;:tbbia a rallentare, poiche molto resta ancora a fare.
Oh! ritornino quei tempi i11 cui i canti della Chiesa ave-
vano una particolare attrattiva anche per chi era morto
alla fede , come per S. Agostino che esc1amava: Quando
mi tornano a mente quelle lacrime, ch'io versai ne'
principii della mia conversione a sentire la salmodia
della tua Chiesa, che mi suona dentro tuttavia, e mi
commuove, non per Ie note, ma pei sentimenti modu-
lati con approppriata espressione e con limpida voce,
tomo a conoscere la grande utilita· di questa istitu-
zione (Conf. libro X) .
3° Un'altra prova che 10 spirito di D. Bosco era 10
spirito della Chiesa e questa. Egli colla parola e col-
l'esempio ci raccomand6 i1 Catechism o. Ne poteva es-
sere altrimenti. I1 primo catechismo fatto al povero
Bartolomeo Garelli fu 1a pietra angolare della n ostra

50.8 Page 498

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- 492 -
Pia Societa. 11 catechismo nelle chiese, sulle piazze,
in un prato era il lavoro principale di D. Bosco; fu il
mezzo con cui trasformo t anti monelli di piazza, e ne
fece dei buoni cristiani ed onesti cittadini. Ne' suoi isti-
tuti volle v i fosse il Catechista, stabiU che all'insegna-
mento religioso fosse dato il posto d' onore. I1 nostro
buon P adre seppe cotanto nobilitare l'ufficio di cate-.
chista da tenersene o11orati, oltre i sacerdoti, i princi-
pali fr a i Marchesi, i Conti e i nobili di Torino. Se-
condo la mente di D. Bosco quegli Oratorii in cui non
si facesse il catechismo, non sarebbero che ricreatorii ;
cesserebbero di essere salesiani quegli· istituti ove non
s'insegnasse debitamente la religione, specie coi cate-
. chismi.
'
Orbene, quanto deve tomar dolce al cuore d'ogni
salesiano il vedere inculcata a tutta la Chiesa dal Sommo
Pontefice cio che D. Bosco insegnava e raccomandava
a noi! Pio X il IS Aprile pubblico un' ammirabile En-
ciclica sull'istruzione religiosa. Dalla mancanza del
catechismo egli ripete l' odierno rilassamento e quasi
insensibilita degli animi ... , ed altri gravissimi mali, tra
cui il pitl deplorevole, cioe la dannazione etema delle
anime. Chi fara Ie meraviglie se io vi affermo che leg-
gendo questo gravissimo ammaestramento del Papa,
mi immaginava di udir ripetere molte cose che ci di-
ceva D . Bosco? Quel grande Pontefice che si prefigge
di ornnia instaurare in Ch1listo, ci addita il catechismo
quale m ezzo precipuo di r aggiunger e sl nobile scopo,
quale rimedio alle .piaghe dell'attuale societa.
Spero che tutti i membri della famiglia Salesiana
faran110 tesoro dei c011sigli e delle raccomandazioni di
Don Bosco, ora specialmente che divennero comandi
e consigli del supremo Gerarca della Chiesa. Ne si creda
che il Papa imp onga l'obbligo del catechismo sola-
m ente ai parroci ed a coloro che hanno cura di anime.

50.9 Page 499

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- 493-
Pei giovani che dimorano nei nostri collegi e frequen-
tano i nostri Oratorii noi teniamo Ie veci dei parroci;
quindi qual terribile conto avremlT.O a rendere a Dio,
se per nostra incuria i nostri alunni non ricevessero qu el
grado di istruzione religiosa che e necessario per assi-
curare la salvezza dell'anima loro? Un grande Arcive-
scovo (r) ne1 percorrere la sua diocesi vide un giorno
un pastorello che mentre imperversava uno spaven-
toso temporale, rimase al suo posto senza cercare un
asilo ove ricoverarsi. 11 meschinello temeva che se per
poco si fosse aliontanato, i lupi e Ie volpi sarebbero ve-
nute a divorare Ie pecorelle alle su e cure affidate. Quello
spettacolo commosse l' Arcivescovo, che fece proposito
di nOll essere inferiore a que1 pastorello nella cura del
proprio gregge. Anzi otto anni prima della sua morte,
rinunzio all'episcopato per dedicarsi intieramente a
catechizzare i fanciulli.
L'esempio di quel pastorello che commosse cotanto
un Arcivescovo, lasciera i nostri 'cuori indifferenti per
questa importantissima parte della missione a noi affi-
data?
Ci sproni egualmente a fare con particolare impegno
il catechismo l'esempio del nostro S. Francesco di
Sales, che col catechismo convert! gli eretici del Chia-
blese, e che gia Vescovo trovava la sua delizia insegnando
la dottrina ai fanciulli, facendosi piccolo con loro, allet-
tandoli con opportune similitudini ed esempi.
Mi conforta la speranza che, animati dall' esempio
del Direttore in ogni casa i sacerdoti, i chierici e gli
stessi confratelli coadiutori, diverranno altrettanti ze-
lantissimi catechisti specialmente negli Oratori festivi.
Faccia il Signore che si veggano di nuovo i nostri ca·-
(1) Don Bartolomeo de' Mar tiri, Arcivescovo di Braga in
Portagallo.

50.10 Page 500

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- 494-
techisti preparare Ie loro spiegazioni, cercare esempi
edificanti da narrare nel catechismo, come si faceva nei
primi tempi dell'Oratorio. A noi salesiani in modo spe-
ciale incombe il dovere di ridurre alla pratica cia, che
si raccomanda riguardo al Catechismo nel Congresso
degli Oratori Festivi, che si tenne n el 1902, e che a
vero dire fu tutto opera salesian a. Ne permettiamo che
abbiano a rimanere sterili i voti che si fecero in quel
Congresso riguardo alle scuole di religione, Ie quali
sono come il perfezionamento dei nostri catechismi.
Vi assicuro che io non saprei r assegnarmi a vedere di-
minuito 10 zelo dei Salesiani per Ie scuole di religione,
sulle quali la storia della nostra Pia Societa dovra scri-
vere pagine gloriose. Debbo qui notare a comune edi-
ficazione che in questo viaggio fui molto consolato nel
t rovare parecchi nostri Oratori festivi veramente in
fiore coll'insegnamento regolare del catechismo e colle
scuole di religione. Per ragioni, che non occorre esporre,
io non posso entrare in certi particolari e narrare casi
pietosi che ci darebbero una giusta idea del molto bene
che si fece per mezzo delle scuole di religione; nulla perC:>
mi vieta di a:f£ermare che ad esse andarono debitori
molti giovani, che gia avevano abbandonate Ie pra-
tiche del buon cristiano, se Ie ripresero e continuarono
a praticarle senza rispetto umano. Alcuni di questi
alunni gia avevano dato il loro nome a certe Associa-
zioni n emiche della Chiesa, e per gl'insegnamenti rice-
vuti ne ritrassero il piede non solo, rna seppero in se-
guito resistere ad ogni seduzione, ne caddero mai pitl
nei lacci che loro furono tesi. Qu ei giovani che frequen-
tarono la scuola di religione, a:f£ront ando coraggiosa-
mente i fischi 0 gli insulti dei settarii, organizzarono
feste religiose, presero parte a pubbliche m anifesta-
e zioni di fede, ricevettero con grande onore Vescovi
Cardinali, in una p arola provarono col fatto che la loro

51 Pages 501-510

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51.1 Page 501

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- 495-
vita concordava intieramente colle lora credenze. E se
Ie cos stanno COS!, chi non vede quanto sono larga-
mente compensati quei sacrifici che si debbono fare nel
sostenere quelle scuole? In vista di £rutti COS! conso-
lanti chi stupid se io non cesso di raccomandarle quanto
so e posso? Sono sicuro che Ie mie raccomandazioni
non saranno vane. Anzi facendo assegnamento sulla
vostra buona volonta, ho assicurato il S. Padre Pio X
che i Salesiani non vogliono essere secondi ad alcuno
nel promuovere 10 studio del canto gregoriano e ne1-
l'imp artire alla giovenht l'istruzione re1igiosa.
4 0 Dopo aver trattato di questi due argomenti,
la cui attuazione e stretto dovere d'ogni buon cattolico,
potrei deporre la penna e chiudere la mia lettera; ma
mi rimane ancora a trattare di alcune cose di grave
momento.
Quando gl'Ispettori Salesiani vennero al Capitolo
Generale, se da un lato fui lieto di rivederli e di udire
da loro consolantissime notizie intorno alle opere che
essi hanno tra mano, dall' altro sentii in fondo al mio
cuore una pena v~vissima per non potere intieramente
soddisfare Ie loro dimande di personale.- Fin d' aHora
mi proposi di rinnovare Ie raccomandazioni di colti-
vare in tutte Ie nostre Case Ie vocazioni fra gli studenti
ed anche fra gli artigiani, affine di provvedere la nostra
cara Congregazione di ~uoni operai. Egli e vero che
la vocazione sacerdotale e religiosa e essenzialmente
l'opera di Dio, il quale mai non cessa di chiamare nuovi
operai nella sua vigna, affinche la coltivino. :is vero che
egli continua a far conoscere alla sua Chiesa coloro che
ITa scelto, come fece ne' tempi antichi della Chiesa; e
pure vero che nessuno i1 quale non sia chiamato, deve
aver l' ardire eli entrare ne1 santuario. Tuttavia non si
puo negare che in fatto di vocazione a noi pure tocca
una parte molto importante; noi dobbiamo lavorare in-

51.2 Page 502

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sieme con Dio a preparare novelli apostoli. Senza Ia
nostra cooperazione quante pianticelle rigogiiose, de-
stinate a dare ubertosissimi frutti, intristirebbero e fi-
nirebbero per seccare.
S. Paolo scrisse, che il sacerdote deve vivere de1-
1'altare; COS! pure il contadino del frutto del suo campo,
il pastore del latte delle sue pecore. Egualmente una
comunita religiosa deve vivere delle oQere che va fa-
cendo, e con cia intenelo elire che il suo lavoro non sola-
mente deve procurargli il sostentamento, ma ancora
deve fornirgli nuovi operai. Coltivando Ie vocazioni si
riempiono di nuovo Ie file dei soldati, che la morte e
(pur troppo!) Ie defezioni hanno diraelato, si ringiova-
nisce la Pia Societa, se ne estende la sfera el' azione, si
rallegrano i vecchi che vedono continuamente la lora
spirituale posterita.
Non dubito punto che il vostro amore per la nostra
Congregazione vi renelera santamente inelustriosi nella
coltura delle vocazioni; quindi non vi ripetera cia che
altre volte ho scritto intorno ai mezzi di formare elei
buoni saiesiani fra i vostri allievi, mi terra pago di
trascrivervi un breve tratto d'una lettera ricevuta
da un nostro Direttore il 5 maggio u. s. « Per isviIup-
pare nei giovani l' affetto alla nostra Pia Societa e col-
tivare in essi la vocazione, ho trovato un mezzo per
quanto semplice, altrettanto proficuo. Esso consiste
nel far leggere in larga scala, in refettorio e in dormitorio,
in pubblico ed in privato tutto cia che riguarda Don
Bosco e Ia nostra Congregazione, cioe la vita eli Don
Bosco e Ie diverse biografie scritte da Don Bosco che
si sono stamp ate finora, specie Ie pill aelatte a questo
scopo, quali sonG quelle di Savio, Magone, Comollo,
Besucco, Ie biografie dei nostri Confratelli defunti , il
Bollettino Salesiano, gli articoli dei giornali che par-
lana delle noMre Ca~e, facenelo risaltare di quando in

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- 497-
quando n el discorsetto della sera Ie cose pili salienti ed
importanti. 10, che pure non ho i1 dono della parola,
ne altre qualita che possono sostituirlo, ho sempre tro-
vato vantaggiosissimo questo mezzo ».
Don Bosco nel compilare il programma dei figli d-
Maria Ausiliatrice, cito Ie seguenti parole di S. Vin-
e cenzo de' Paoli: non v' opera di carita piu bella cke fori
mare un sace1'dote. Mano dunque all'opera; nulla si
risparmii, si lavori, si vegli, si preghi perche in ogni
nostra casa germogli qualche fiore da offrire a Maria
Ausiliatric e.
50 Vorrei ora insistere sulla pratica dell' Art. 70,
Capo I O delle nostre Costituzioni, cioe raccomandarvi
caldamente 1a diffusione dei buoni libri.
1 lettori della vita eli D. Bosco avranno incontrato
sovente i nomi del Guala, del Cafasso, del Borel e di
tanti altri ecc1esiastici, che furono altamente bene-
meriti della Chiesa piemontese, e forse ignorano da chi
avessero essi attinto tanto zelo e pieta, chi sia stato il
loro padre e maestro. Ve 10 diro in poche parole. L'anno
I747 il capitano Alberto Diessbak, calvinista, trova-
vasi di guarnigione a Nizza Marittima, e frequentava
1a casa del Console di Spagna, Sig. De Saint-Pierre.
Fu in questa famiglia che gli venne tra mana un libro
che dissipo dalla sua mente Ie tenebre dell'errore e 10
condusse al1'ovile di Gesu Cristo. Cosl si converti il
Diessbak, che divenne poi fervente religioso nella Com-
pagnia di Gesll, ove vi fu fillche questa non fu soppressa.
11 pensiero che un libro, posta a bello studio sotto i
suoi occhi da un'anima buona, era stato 10 strumento
della sua conversione, gl'ispiro di deelicarsi in modo
speciale alla diffusione eli buoni libri e eli foglietti di
propaganda cattolica, nel desiderio di procurare ad altri
la grazia concessa a lui stesso. E chi potrebbe dire
quanto bene gli venne fatto di compiere con questo
Lettere di D. Rua.
32

51.4 Page 504

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mezzo! Ebbe ad imitatori dapprima Brunone Lauteri
Fondatore degli Oblati di Maria, i1 T. Guala e poi quella
pleiade di santi sacerdoti a cui appartenne pure il nostro
venerato D. Bosco. Ancora ai nostri tempi, dopo un
secolo e mezzo, il Piemonte sente i benefici infiussi eli
questo apostolato (r).
11 nostro buon .Padre fu uomo del suo t empo, co-
nobbe il bisogno urgentissimo di contrapporre libri
buoni al dilagare dei libri perversi che inondava per-
fino i pill reconeliti villaggi delle nostr.e campagne . Senza
perdersi in vani lamenti, D. Bosco die mana alla penna,
e, lavorando spesso durante la notte invece di dare al
suo corpo ilnecessario riposo, scrisse opere eli ~svariati
argomenti, tutte dirette a preservare le anime, special-
mente la gioventtl, dalle arti d'un mondo ingannatore.
Ne cia gli basta: egli fonda le Letture Cattoliche, aperse
tipografie in varie citta, che mandano ovunque a larghi
sprazzi la luce della verita e combattono vittoriosa-
mente l'errore. Che p li? Nel compilare la Costituzione
della Pia Societa egli fa un obbligo a' suoi figli eli con-
tinuare questo genere di apostolato. Noi ci allontane-
remmo dallo spirito del nostro Fondatore, se non ci
adoperassimo per spargere ovunqu e dei buoni libri. E
cia ci riescirebbe cosl. facile nei nostri Collegi ed Ora-
torii Festivi, ne occorrerebbero grandi spese, stante la
moltiplicita di stampati d'ogni genere che escono quoti-
dianamente dalle tipografie salesiane a prezzo moelicis-
sImo.
Anche su questo argomento mi giunse una lettera
d'un buon Salesiano, di cui voglio almeno trascrivere
alcuni tratti. « Da alcun tempo vado vagheggiando una
(I) Vedi Ia Vita del servo di Dio Pia B1'll1tolle L(t1tteri, di cu i
si dovrebbe arricc bi re og ni biblioteca d ell a nostra P ia Societa
e farsene Iettura in tutte Ie nostre Case . Trovas i ve ndibil e nella
L ibreria Salesiana d ell'Oratorio a l prezzo di L. 3.

51.5 Page 505

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- 499-
idea, che mi sembra utile e di non diffici1e attuazione.
Pare si potrebbe far mo1to bene se ogni domenica si
potessero distribuire ai giovanetti degli Oratorii Fe-
stivi fogli re1igioso-apo10getici. Ho potuto toccar con
mano che molti giovanetti corrono perico10 di perdere
la fede trovandosi a convivere con persone che con
bocche d'inferno bestemmiano e vomitano continua-
mente calunnie, derisioni, frizzi contro la nostra santa
Religione ed i suoi ministri. Poco alia volta ne sentono
meno orrore, e finiscono col persuadersi che 1a Reli-
gione cattolica ha fatto il suo tempo, lasciano :libero
campo al dubbio ed ali'inclifferenza per terminare col-
I' ateisll1o. Quindi si dovrebbe bandire una santa Cro-
ciata per eseguire i comaneli del Papa Pio X suI Ca-
techismo, e si dovrebbe cercare di renderne 10 studio
pill attraente con foglietti settimanali, i quali per
mezzo dei giovanetti dell'Oratorio penetrerebbero nelle
famig1ie, ove e diffici1e introdurre un buon libro ». A
questo punto animato ela santo zelo i1 Confratello ci da
una traccia dei foglietti da lui ideati. Egli vorrebbe che
ogni numero contenesse varie domande del Catechismo
spiegate in modo vivo ed attraente, un paio eli esempi
che si riferiscano alle verita esposte, ed infine un dia-
logo apo10getico su quakhe errore 0 calunnia che pili
corre sulle bocche del popo10.
Egli finisce col suggerire i1 modo eli procurarsi i
mezzi per questa propaganda. Forse egli non sa che
questa gia viene da parecchi anni attuata in lingua ca-
stigliana da una nostra Casa di Spagna; ed io ve 1a ad-
clito pure a comune informazione. Essa e quella di
Sarria presso Barcellona.
~ Checche sia di questa proposta, che io ho trascritto
vo1entieri perche siate edificati dalio ze10 del Confra-
tello che l'ha fatta, egli e certo che noi dovremmo pre-
feribi1J.J;,lente eliffondere quei libri che istruiscono nelle

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- 500 -
verita di nostra santa re1igione, quali erano Ie opere
principali stamp ate da D. Bosco nelle Lett~tre Cattoliche.
Che merito ne avremmo dinnanzi a Dio se con qua1che
libro 0 foglietto riuscissimo a conservare la fede in
qualche povero giovane, ricondurre qua1che traviato
suI sentiero della virt1.\\? Quanto bello sarebbe se anche
altri spendessero l'ingegno ed il tempo dedicandosi a
questo genere eli pubblicazioni, equanto bene si fa-
rebbe col diffondere tali foglietti e libretti per prezzo
di abbonamenti eel offrendoli ai nostri giovanetti come
regali, premii, ecc.! Portati nelle famiglie sarebbero di
grande vantaggio non solo ad essi, ·rna pure ai genitori
e fratelli.
6° Spero che vi sara tornata oltremodo gradita
la notizia che sormontal1elo gravissime difficolta ci fu
dato d'incominciare regolarmente quattro studentati
teologici. In essi i nostri chierici attendono con ogni
comodita alla lora formazione intellettuale, morale e
religiosa. Sono immensi i vantaggi che si sperano da
questa felice innovazione, che so essere stata enco-
miata da Vescovi e Cardinali, specialmente dal nostro
zelantissimo Cardinal Protettore. Tuttavia l'esistenza
degli stuelentati, come quella dei noviziati, non dovrebbe
aggravare maggiormente il Capitolo Superiore che con
istento riesce a provvedere a tanti altri bisogni gene-
rali della Congregazione. Quindi raccomando a tutti i
Direttori di aiutarci per sostenerli. L 'esperienza ci fa
conoscere che neSSUllO ebbe mai a lamentarsi cl'aver
fatto qua1che sacrificio per aelempiere a questo dovere
verso l'intera nostra Societa. Iddio ha benedetto ma-
ravigliosamente l'esattezza di coloro che si mostrarono
generosi soccorrendo i lloviziati e gli studentati, eel
ha loro manelato soccorsi inaspettati eli gran lunga su-
periori a quanto essi avevano dato. Ne cio e straordina-
rio, poiche il Signore ce 10 promise quanelo dis~e: date

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- 50! -
et dabitur vobis. Dio conceda a tutti colo'ro che sono
alla testa delle nostre Case questa carita veramente
ordinata.
Ora voi vi aspettate cert amente che io vi parli della
Causa di beatificazione delnostro amato Padre D. Bosco.
Questa fu una delle cause che m'indussero a portarmi
a Roma, dove me ne occupai con ardore: posso clirvi
che si lavora attomo a questo argomento tanto caro al
nostro cuore; ma stante la moltiplicita degli affari, la
Sacra Congregazione non puo procedere con quella
alacrita che sarebbe da noi desiderata. - Cosi pure
riguardo aIle Deliberazioni dell'ultimo Capitolo Gene-
rale non potei ancora avere una risoluzione definitiva.
Noi intanto siamo sempre diligenti nell' osservare quelle
che abbiamo tra mana dei precedenti Capitoli, risol-
venelo fin d' ora di osservare Ie ultime, come ci saranno
approvate dalla S. Congregazione.
Spero che tutta la famiglia salesiana, ricordando
eli essere consacrata fin elal principiare di questo se-
colo al S . Cuore eli GesLl, si sforzera in avvenire eli amado
con sempre crescente ardore, d'imitarne con maggior
perfezione Ie virtt\\ e eli riparare con tutto zelo gli 01-
traggi che riceve nel SS. Sacramento elell'Eucaristia.
Raccomanelategli in modo speciale
Il vostro atJ .mo in G. C.
Sac. MICHELE RUA.

51.8 Page 508

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--- 50 2 --
Studi - Vocazioni.
Lettere Edificanti N. 8_
Torino, 2 luglio I906.
Festa elella Visita zione eli lVI. 55.
.earifosimi Fig{i in C?i. e.,
F, sempre per me soave e consolante il potermi in-
trattenere con voi. Leggo con piacere Ie Iettere che rni
inviate, in cui mi date ragguaglio delle vostre fatiche
e delle vostre sante conquiste; mi trovo volentieri fra
di voi quando siete riuniti 0 per gli esercizi spirituali 0
per altro motivo; e mi sento felice quando prendo la
penna per comunicarvi i miei pensieri.
Se non che questo e ancor poco per me: vorrei po-
t errni moltiplicare per portarmi a passare almeno qual-
che giorno in ciascuna delle nostre case, godere la vo-
stra compagnia ed edificarmi cogli esempi della vostra
.attivita e del vostro spirituale progresso. Cia non e
possibile per Ie grandi distanze: tuttavia, dove mi e dato
di recarmi senza occupare troppo tempo ne' viaggi,
procuro di farlo, anche malgrado qualche sacrifizio, che
per altro e reso dolce dal piacere di trovarmi con voi.
- E voi, 0 miei buoni figliuoli, che pitl di tutti siete in
regioni lontane, voi, che forse non avete mai veduto
Don Bosco ne il suo S~ccessore, che pur tanto amate,
come ne date prova nelle vostre .lettere, sappiate che
non siete dimenticati, sappiate che, se nOil posso venir
col corpo ad intrattenermi cort voi, vi sto presente col
cuore, e segno passo passo la vostra vita, coll'ansieta

51.9 Page 509

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- 503-
di un padre che vi ama e desidera il vostro vero bene, la
salvezza della vostra anima, la vostra santificazione.
Nei mesi scorsi ho potuto visitare varie case e trat-
tenermi a mio agio anche con molti Confratelli e Coo-
peratori che ancora non mi conoscevano. Attraversai
t utta la Francia, per recarmi a visitare Ie varie case delle
I sole Britanniche, passai per Ie nostre case del Porto-
gallo, ed in gran parte di quelle della Spagna e quindi,
tom ato a Torino, dopo breve fermata ripresi il viaggio
per Ie nostre case dell'Italia meridionale, della Sicilia,
della Calabria e delle Puglie. Dappertutto ho visto
quanto il Signore ci benedice, ho visto l'entusiasmo di
migliaia di Benefattori , ed ho visto i1 buono spirito che
c'e fra i nostri Confratelli, ho visto che si lavora molto
e che regna la carita, la quale e, come dice S. Paolo,
vinc~tlum perfectionis.
I Ed ora a comune edificazione vi riferisco Ie cose che
in modo speciale molta consolazione apportarono al
mio cuore. Dovunque ho veduto che sono molto apprez-
zate e desiderate Ie opere Salesiane e dapertutto si ha
grande venerazione pel loro Fondatore il nostro buon
Padre Don Bosco. 0 1tre 10 sviluppo che vanno prendendo
tali opere, appunto per la simpatia ed appoggi di cui
godono, in tutte Ie parti ricevevo continue istanze per
nuove fondazioni. E questa era la pena che turbava al-
quanto la mia contentezza, il dover sempre rispondere
che si avesse pazienza, perche manca i1 personale. Oht
quanto desideravo che si moltiplicassero i nostri Con-
fratellit Mi consolava perc il veelere 10 zelo che da pa-
recchi si spiega per coitivare Ie vocazioni fra i giovani
stuelenti eel artigiani ed anche col promuovere la ca-
tegoria dei Figli eli Maria, da cui tal1to bene sperava
il nostro buon Padre D. Bosco, che l'aveva COS! cara.
Ro saputo con piacere che un Ispettore vi destino una
sua casa, e che gia ve ne aveva raccolti una settantina

51.10 Page 510

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- 50 4 -
tutti solleciti de1loro miglioramento morale edell' acqui-
sto delnecessario sapere. In altre Ispettorie ce n' erano
di meno, rna tutti ben coltivati. Si reputino fortunati
quegl'Ispettori e Direttori che ne hanno gia qu alcheduno ,
anzi procurino di aumentarne il numero; li provvedano
dell'insegnamento necessario e stabiliscano un orario
fisso e metodico, affinche possano approfittare bene
n e' loro studi o Maria SS. Ausiliatrice non manchera di
benedire quelle case e quei superiori che si prendono a
petto quest' opera provvidenziale, che e tutta sua e di
tante vocazioni fu fruttuosa per la Pia nostra Societa.
H o trovatoin molti nostri Sacer doti lodevole impegno
per tenersi bene istruiti nella Teologia morale, la quale
non solo ci serve per dirigere saggiamente Ie anime a
noi commesse, rna anche ci fa apprezzare meglio la gra-
zia della vocazione e c'infonde sempre maggior desi-
derio del nostro profitto spirituale. Ho visto che in
qualche Ispettoria s'introdusse una consuetudine ch'io
proporrei all'imitazione di tutti gl'Ispettori. Usano quei
n ostri buoni Sacerdoti risolvere ciascuno per iscritto
i casi proposti ciascun mese; e, dopo averli 'discussi
in apposita conferenza, li inviano all' Ispettore, il quale
li·esamina 0 fa esaminare da uno espressamente scelto
da lui, e li 'fimanda con tutte Ie debite correzioni in con-
formita della solu zione uffiziale data ogn~ mese. A
nessuno sfugge quanto sia utile questo metodo per farsi
un criterio sicuro in ogni qu estione teologica, e per
avere Ie idee ben chiare nella pratica. Ricordiamoci
che ars a1,tium 1'egimen animarum, e teniamo come dette
p er noi quelle parole ispirate che S . Paolo volgeva al
su o diletto discepolo Timoteo: « attende tibi et doctrinae :
insta in iUis: hoc enim faciens et te ipsu,m salvum facies
et eos q~ti te audiunt. (I Tim. IV, r6). E qui, giacche
p arliamo di t oelogia, permettetemi di estendere la mia
esortazione alle altre scienze ecc1esiastiche. Special-

52 Pages 511-520

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52.1 Page 511

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- 505-
mente in tempo di vacanze, in cui per ordinario V1 e
maggior agio, invece di attendere ad altri studi tal~r
vani 0 leggeri, diamo una ripassata alla storia ecc1e-
siastica , leggiamo diligentemente qualche parte della
Sacra Scrittura. Tutto concorre a farci degni ministri
e dispensatori de' misteri el i Dio. Quanto bene fara quel
sacerdote che e sempre sollecito ~tt pel'tect~ts sit homo
Dei, ad omne opus bOnU1'i't instructus! (II Tim. III, I7).
Questa esortazione rivolgo pure ai chierici studenti di
teologia. Ai coadiutori poi raccomando di tenersi ben
addestrati nel Catechismo, affinche, dovendolo inse-
gnare, 10 sappiano veramente a perfezione. Potrebbero
anch' essi specie nella domenica, fare qualche lettura
ascetica 0 studiare qualche tratto eli Storia Sacr a od
Ecc1esiastica, specialmente quella scritta dall'indimen-
ticabile nostro Padre D. Bosco. Tutto questo coopera
a fortificarci nella fede e nell' amor di Dio! che, come
dice 10 Spirito Santo, e la sapienza che ci fa ver ament e
onore. Dilectio Dei honorabilis sapientia. (Ecd. I , I4).
A questo proposito debbo accennare che mi fu di non
leggera sodelisfazione l' assistere a gare catechistiche
promosse fra gli allievi interni e fra gli est erni degli
Oratorii festivi, preparati non solo dai preti e chierici
ma pure dai Confratelli Coaeliutori. Chi puo calcolare
il vantaggio che ricavano i giovanetti da tale diligente
s tudio !
L'impegno spiegato dai nostri nell'insegnamento
del Cat echismo ha la sua eco anch~ ne1 Clero secolare.
In una citta, dove da qualche t empo abbiam fondato
due Oratorii, per farmi una delle pili grate sorprese,
mi fu presentata dal Vicario Generale un'associazione
gia ben numerosa di giovani Sacerdoti, che non solo
aiutano i nostri nel catechizzare i fanciulli, ma si spar-
gono nelle varie parrocchie ad esercitare 10 stesso COS!
utile ufficjo a favore di t anta altra gioventt\\.

52.2 Page 512

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- 506-
Altra cosa molto consolante fu per me il sapere e ve-
dere nei luoghi di missione da me visitati, che si vanno
operando molte conversioni, specialmente nei paesi dove
non regna la fede cattolica. Molti protestanti abiurano
i loro errori e si fanno ferventi cattolici. Intanto rice-
viamo notizie di conversiol).i fra i selvaggi; e perfino
nella recentissima missione dell'India abbiamo gia
qualche conversione importante, che ci dimostra come
Iddio vuole premiare ogni nostro sacrificio e fatica
nell'insegnare Ie verita di nostra santa religione. Dal
canto nostro noi diciamo con fervore: Pater, adve-
niat regnum tuum·.
Ho pure visto, con mia contentezza, che si diede
molto sviluppo agli Oratorii festivi, da cui tanto bene
si aspetta la Chiesa e la Societa. I nostri buoni Con-
fratelli moltiplicarono Ie loro industrie per aumentare
ed assistere i loro allievi. Sentite quanto si fa per l'Ora-
torio festivo in un luogo difficilissimo, dove credevo
che ben poco si potesse ottenere: e una comunicazione
di un nostro Confrate11o sacerelote.
Egli aelunque mi scrive: « Ecco quanto si fece nel-
« l'anno passato. Ritiro mensile, l'ultima domenica:
« la mattina istruzione, esame di coscienza, preghiera
« per l' esercizio eli buona morte. Questa piapratica
« lascia viva impressione nei giovani oratoriani. La
e « comunione mensile, in giorno libero, vi regolare.
« Ho fondato una societa di mutuo soccorso pel caso
« eli malattia (5 cent. settimanali di contribuzione);
« una cassa eli risparmio per insinuar nei nostri gio-
« vani l'idea dell'ordine e elell'economia; e in questi
« giorni di sciopero e di errori sociali, un circolo eli stueli
« sociologici per mettere qualche idea retta e chiara
« negli apprenelizzi. Ecco in breve cia che fo per questa
« opera elell'Oratorio festivo ».
Conoscendo quel nostro caro Direttore quanta si8.

52.3 Page 513

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- 50 7 -
importante coltivare l'Oratorio nel t empo delle va-
CaIlZe, aIlZiche pensare a riposarsi pensa profittar del-
l'occasione, ed aggiunge:
« Per circa un mese mi metto a far oratorio mattil10
« e sera per comodita degli studenti: 1'anno scorso rag-
« giunsero il centinaio. AHa fine delle vacal1ze hanno
« tre giorni di esercizi spirituali I) .
Ottimamente: se a tutte queste pratiche quel caro
confratello potesse ancora aggiungere qualche indu-
stria per coltivare fra' suoi allievi qualche vocazione
potrebbe quasi quell'Oratorio essere proposto a mo-
dello.
S1, anche negli Oratorii festivi conviene coltivare
Ie vocazioni. Ricordiamo che il nostro buon Padre
raccolse nell'Oratorio festivo Ie sue prime rec1ute; e
COS1 in altre nostre ispettorie Ie prime e buone rec1ute
per la Pia nostra Societa si ebb ero dagli Oratorii fe-
stivi. In gen erale si lavora a coltivare Ie vocazioni n ei
collegi; ma negli Oratorii festivi talora .quasi non si
pensa a quest a parte COS1 importante della nostra mis-
sione.
Se noi faremo tutto il possibile, per esempio con
istr adare gli Oratoriani pill buoni, che danno segno di
vocazione, allo studio de1latino in ore liber e dalle loro
occupazioni, si potra avere un buon contingente per la
nostra Pia Societ3..
Lavoriamo, lavoriamo per moltiplicare gli operai
evangelici e COS1 si estenelera semp re pill la sfera eli
nostra pia azione a favore della Chiesa e della societa.
Ed intanto procuriamo noi stessi di corrispondere
sempre meglio alla grazia della nostra vocazione col
far S1 che mentre cerchiamo, secondo Ie nostre forze, eli
salvar il prossimo, ci stueliamo di evitare ogni minima
colp a c1eliberata in noi stessi. Facciamo nostro l' avviso
elello Spirito Santo : recupera proximum secundum z,ir-

52.4 Page 514

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- 508-
tutem tuam, et attende tibi ne incidas (Ecl. 27, 29). E
mentre io esorto voi, 0 miei buoni figliuoli, ad una santa
emulazione di sempre nuovi progressi nella perfezione,
vi prego di non dimenticarvi eli me nelle vostre pre-
ghiere; eli me, che, toccato l'anno settantesimo di mia
eta, sento sempre pili la necessita della divina grazia e
del vostro concorso, perche mi sia meno grave il peso
del posto in cui Dio mi volle collocare. Da parte mia non
cessero d'invocare su ciascuno di voi Ie divine benedi-
zioni, mentre con cuore di padre, mi riaffermo
Vost1'O afJ.rno in G. C.
Sac. MICHELE RUA.

52.5 Page 515

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50 9 -
Le virtu del Salesiano.
Lettere Edific8nti N. 9.
To rin o, 24 g iLl g no 1907 .
. Miei cari eonfratelli
e., e Figliuoli in G.
Tutti i Soci conducono vita comune, stretti sola-
mente dal vincolo della carita e dei voti semplici, il
che li unisce in guisa da formar e un cuor solo ed un' anima
sola per amare e servire I ddio. Quest e parole che noi
leggiamo all' art. 7 delle nostr e Costit uzioni, sgorgar ono
dal cuore di D. Bosco ardente elella pili viva carit a .
Esse ci most rano che, mentre la carita ela sostanza della
vita cristiana, molto pill e l' anima della vita religiosa.
Chi non vede in queste poche righe tracciata la not a
caratteristica della nostra Pia Societa ? E per cont rario
che sarebbe elei poveri Salesiani ove questa gr avissimo
document o delloro Fonelat ore, per somma sventura, di-
ventasse lettera morta ? Senza una reciproca affezione,
non unit i ela uno ~tesso spirito, essi trascinerebber o
una vita meschina ed infelice, si veelrebbero ~solati, p ur
vivendo in mezzo a tanta molt it udine eli persone, e la-
vorer ebbero senza frutto in que1 camp o COSt vast o che
la Provvidenza h a loro assegnato.
A scongiurare t anto male sono appunto elirette t utte
Ie sollecitudini dei nost ri Superiori, carissimi figli in
G. C. Ad ottenere che sia mo tutti uniti in moelo da for-
mare un cuor solo ed un' anima sola t endono Ie visite
che eli quando in quando essi fanno alle Case Salesiane,
Ie conferenze ed i rendicol1ti. Quest o pure e il motivo

52.6 Page 516

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- 5I o -
per cui varie volte all' anna io vi indirizzo qualche let-
t era circolare. Per questo mezzo la mia povera parola
puo giungere anche a coloro che sono lontani.
Non intendo ora darvi avvisi speciali, bens! in si1n-
plicitate sermonis, mettervi a parte di alcune interes-
santi notizie, n arrarvi alcuni tratti edi:6.canti ed invi-
tarvi tutti a ringraziare il Signore e Maria SS. Ausillia-
trice delle grazie speciali che si compiacciono di aCCOf-
. dare all'umile nostra Congregazione.
IO
Cominciero
col
darvi
ufficialmente.
"una
~
"no-
tizia, che forse tutti gia conoscete, riguardante il go-
verno della nostra Pia Societa. La dolorosa elipartita
del nostro sempre desideratissimo D. Durando lascio
nel Capitolo Superiore un vuoto che non era facile riem-
pire. Era dovere del Rettor Maggiore cercare chi po-
t esse convenientemente surrogate il defunto Consigliere.
Affinche la scelta riuscisse a maggiore gloria di Dio, ed
a vantaggio della nostra Pia Societa, s'invocarono con
ferventi preghiere i lumi dello Spirito Santo, si consul-
tarono persone prudenti, e si tenne conto della vota-
ziOlle dell'ultimo Capitolo Generale. Dagli Atti del me-
desimo risulta che coloro i quali, dopo gli eletti a mem-
bri del Capitolo Superiore, avevano raccolto maggior
numero eli voti furono D. Luigi Piscetta e D. Giuseppe
Vespignani: avendo questi molte imprese tra mana ed
in vist a della sua lontananza, senza esitazione, parve
opportuno e1eggere D. Piscetta quale successore del
compianto D . Durando; e COS! ho fatto il giorno 20
magglO u. s.
Non occorre che spenda parole n el presentarvi il
nuovo Consigliere del Capitolo Superiore correndo ri-
schio di of£endere la sua ben not~ modestia. Voi t utti
al par eli me conoscete Ie rare doti di mente e di cuore
che adornano l'eletto; quindi possiamo spe rare che il
carissimo D. Piscetta mettendo a servizio della Pia

52.7 Page 517

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- 5II -
Societa i tesori del suo bell'ingegno, della sua va-
stissima scienza ed esperienza, potra tornarle di grande
vantaggio. E che sia molto gradita la scelta da me fatta
e che Ie nostre speranze siano pur quelle degli altri su-
periori e confratelli ben me 10 mostrano Ie numerose let-
tere di felicitazione che m'inviarono parecchi appena
ne furono privatamente informati.
2 ° Sento poi come un bisogno di partecipare a tutti
i confratelli Salesiani la consolazione che procuro al
mio cuore 1a visita di varie nostre case fatta in questi
ultimi mesi. Pui appieno soddisfatto dell' ordine che
in esse ho trovato, dell'attivita che quasi tutti spiegano
per l'educazione dei giovani alle loro cure affidati e dello
zelo con cui si sforzano di conservare 10 spirito del no-
stro venerato padre D. Bosco. Se ho dovuto constatare
con pena non lieve che il personale e scarso in tutti i
nostri istituti e insufficiente a1 molto lavoro, mi fu dolce
compenso il vedere come alcuni, anzi molti confratelli,
con immenso ' sacrificio abbracciano 1'insegnamento,
l' assistenza, la predicazione ed altri lavori ancora. Mi
parve . eli assistere eli nuovo allo spettacolo che ofIri-
vano certi Salesiani nei primi tempi della nostra Con-
gregazione, quando presentandosi un' occupazione, senza
troppo badare alle ;difficolta e ad altri impegni assunti,
ciascuno si offriva prontamente a compierla; special
mente mi fu soave conforto i1 vedere che in varii 1uogh~
l'esempio veniva dall' alto, poiche incontrai degli Ispet-1
tori e Direttori che non paghi del grave 1avoro della
direzione, vollero essi meelesimi incaricarsi eli parte
elell'insegnamento; come pure altri Superiori che di-
scesi elalla loro carica si applicarono agli uffizi inferiori
eli prefetto, catechista, insegnante, ecc. collo stesso
amore e diligenza elei primi tempi della loro vita reli-
giosa. Si elegni il Signore beneelire e conservare questa
Inaravigliosa attivita e santa indifferenza, che sara

52.8 Page 518

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- 512 -
per 1e nostre Case 1a sa1vaguardia della mora1ita ed -una
prova irrefragabi1e che i Sa1esiani non cessano di essere
figli di quell'indefesso 1avoratore che fu sempre Don
Bosco. Facciamo ca1di voti, p erche t ale ben intesa
operosita non sia i1 privi1egio di alcuni rna 1a virtt't
d' ogni membro della famiglia sa1esiana.
A1tra fonte di santa gioia fu per me l'acco-
glienza riverente ed affettuosa che, si p uo dire, tutti i
confratelli fecero all'ultima mia circo1are riguardant e
1a poverta. Non contenti di udire una passeggier a
1ettura, mo1ti espressero i1 desiderio di averne una co-
pia per 1eggerla e meditarla a 10ro bell' agio. Ed io mi
diedi premura di ordinarne 1a ristampa e 1a spedizione
a ciascuna casa. Sebbene, come mi si asslcura, essa sia
gia nelle mani di tutti quanti i Socii, vi esorto nondi-
meno a tenerla come uno dei regali che i1 nostro buon
Padre era solito a fare per l'imminente festivita del suo
onomastico. Giova sperare che 1a 1ettura di quella 1et-
tera contribuira non poco a tenere i1 nostro cuore stac-
cato dalle misere cose di questo mondo e a renderlo
sempre pili atto ad innalzarsi a Dio. Anzi mi parve gia
di aver constatato alcun frutto di questa vostra bu ona
vo10nta, poich e parecchi confratelli, per tranqui1lita
della lora coscienza, a voce 0 per iscritto mi chiesero
tosto schiarimenti su certi punti, e vollero assicurarsi
sulle intelligenze fatte precedentemente coi Superiori in
affari d'interessi. Vogliano imitarli tutti coloro a cui per
ragioni speciali si diedero certi permessi che con detta
circo1are debbono considerarsi come revocati. Ne alcuno
creda di trovarsi in conclizioni eccezion ali che 10 dispen-
sino dalle norme tracciate in quelle pagine; in cosa che
tocca l'intima n atura del voto di poverta non possono
farsi eccezioni.
A1tro frutto di questa circo1are fu l'imp egno con cu~
varii Direttori si studiarono di amministrare i1 danaro

52.9 Page 519

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- 513-
che loro veniva aIle mani. Senui lasciar mancare il
necessario ai confratelli, essi riuscirono a mettere iu-
sieme Ie sonune richieste per pagare debiti che da
anni gravitavano sulla loro casa. Cia fu tanto pilt 10-
devole in quanto che per alcuni di essi trattavasi di
debiti contratti da.i lora antecessori. Invece di perdersi
in vani lamenti e mormorazioni, essi misero la mana
all' opera e ripararono con carita e non minore abilita
alIa condizione disagevole fatta per circostanze varie
da chi Ii precedette. Esempio veramente degno d' es-
sere imitato da molti.
40 Quantunque mi si.a proposto in questa lettera
edificante di essere molto breve, tuttavia mi parrebbe
di commettere una mancanza imperdonabile se non
aggiungessi qualche parola suI III Congresso degli
Oratorii festivi tCJ1utosi in suI finire di Aprile nelnostro
Istituto eli Faenza. L'autorevolissimo periodico la
Civ'ilta Cattolica, nel suo numero dei 15 giugno COS!
ne scrive: « Un posto d'onore va dato al Congresso degli
Oratorii Festivi tenutosi in Faenza nei giorni 28, 29
e 30 Aprile. Oggi che tutti sentiamo il bisogno urgente
eli coltivare i figli del popolo per preservarli dall'ir-
mente socialismo e dal mal costume con tutti gli altri
vizii che ne sonG gli ordinarii compagni, non pua non
destare la pili viva simpatia un' opera cattolica tanto
pratica e vantaggiosa che ha' gia messo salde radici e
£atto ottima prova nelle nostre citta e deve fomire
l'arma migliore da opporre ai ricreatorii laici ed alle
societa d' ogni fatta dove si arruola la gioventLt nelle
file dell'empieta e dell'anarchia ». Fa quineli una b reve
relazione delle varie sedute e delle discussioni che eb-
bero luogo, Voi troverete tutte queste cose assai minu-
tamente narrate nel BoUetti11,o Salesia11,o, e non dubito
che tale lettura vi dara un gagliardo imp ulso a far fio-
rire gli Or atorii Festivi che sono sotto la vostra dire- .
Leltere di D . Rua.
33

52.10 Page 520

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- 514-
zione. P er parte mia non faro altro che esprimervi un
pensiero che occupo la mi a mente durante tutto quel
Congresso. Lo splendore che arreco a queUe auguste riu-
nioni la presenza e la parola di Cardinali, Arcivesc)vi,
e Vescovi, la smagliante eloquenza con cui parlarono
molti celebri oratori, il concorso Q'un gran numero di
sacerdoti e 10 zelo ammirabile onde erano animati tutti
i Congressisti, m entre da un lato mi assicuravano che
quel Congresso, cla noi promosso, avrebbe prodotto
frutti consolanti per la gioventLl, cl' altro lato tutto que-
sto mi pareva una vera glorificazione clelnostro vene-
rato Padre D. Bosco. 11 vedere riconosciuta or a da tutti
non solo l' opportunita, rna la necessita, degli Oratorii
Festivi, coi quali D. Bosco incomincio il suo apostolato
1'udire proporci come mezzi efficacissimi per attirare,
la gioventu la ginnastica, 10 sport, la drammatica e la
musica che gia fin dai primi anni D. Bosco introdusse
nei suoi oratorii, queU'inculcare in nome del Santo
Padre Pio X e dei Vescovi il dovere di preservare dal-
l'errore la gioventL't specialmente colle pratiche eli pieta
coi catechismi e colle scuole di religione, appunto come
sempre ci insegnava D. Bosco coll'esempio e colla pa-
rola: tutto cia mi assicurava una volta di pil.l che Don
Bosco aveva conosciuto intimamente i bisogni dei tempi
ch e aveva trovato il rimedio ai m ali proprii del nostro
secolo, che era evidentemente ispirato da Dio e guidato
dalla sua mano. In questa circostanza, come in t ante
altre, mi parve gran fortuna 1'essere figlio di Don Bosco
a e d'essere state formato alla sua scuola. Avrei voluto
che fossero presenti quel caro Congresso tutti quanti
i Salesiani, persuaso che anch 'essi ne avrebbero rica-
vato un amore ardente aHa lora vocazione, una stima
sempre pil.l grande del nostrb Fondat<?re ed un zelo in-
. faticabile n el lavor are a vantaggio della gioventLl. Que-
sti gen erosi propositi noi rinnoveremo, spero, con fre-

53 Pages 521-530

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53.1 Page 521

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- 51 5 -
quenza. Intanto fin d'oggi con islal1cio maggiore che
in tempi andati ripetiamo il grielo di D. Bosco: Da rnihi
animas. S1, chiediamo a Dio per intercessione eli Maria
SS. Ausiliatrice, la grazia eli poter salvare molte anime.
Creeletemi sempre nel S. Cuore
Vostro aff.rno in G. C.
Sac. MICHELE RUA.

53.2 Page 522

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- 5I 6 -
D. Bosco Venerabile!
Lettere Edificanti N. 10.
6 agosto 1907
Festa della trasfiguraz ione el i N . S . G. C.
earis~ i m i figli in G. e.,
Don Bosco e Venerabile! .Questa e la fausta novella
che da tanti anni noi sospiravamo e che finalmente
sull' ali del telegrafo ci giullse la sera del 24 Luglio teste
trascorso. Questo e il felice annunzio che ripetuto in
tutte le lingue per mezzo dei giornali ha rallegrato il
cuore di innumerevoli amici ed ammiratori di D. Bosco.
Sono sicuro che p er quanto remota possa essere la di-
mora di molti nostri Missionarii, anche in quegli ster-
minati deserti dell'America li raggiunse la notizia di
questo giocondissimo avvenimento. Tuttavia non volli
darvene ufficiale comunicazione prima di poter leggere
coi miei occhi il Decreto della Sacr a Congregazione dei
Riti e baciare con trasporto di gioia la firma ·dell'Au-
gusto Pontefice Pio X che si degno cOllfermare ii voto.
E questa ineffabile consolazione mi fu concessa in que-
sti ultimi giorni, qu ancl0 il nostro carissimo Procuratore
Gener ale, D. Giovanni Marenco, il quale ebbe tanta
parte n el con durre a buon fin e la pratica, venne in
persona a portarci it prezioso documento.
D. Bosco e vener abile! Quando mi t occo n otificare
con m an a trem allte a tutta la famiglia salesian a la
morte di D . Bosco, io scriveva che quell'annunzio era
i1 p ill doloroso che avessi m ai dat o 0 pot essi dare in
v ita mia; ora inv ece la notizia della Venerabilita di

53.3 Page 523

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- 5I 7-
Don Bosco e la pill dolce e. soave che io possa darvi
prima di scendere nella tomba . A questo pensiero un
irmo di gioia e eli ringraziamento erompe dal mio petto .
Se vedemmo per tanti anni il nostro buon padre acca-
sciato sotto il peso di indicibili pene, saerifici e perseeu-
zioni, eom'e consolante vedere la Chiesa Cattolica in-
tenta a lavorare per la glorifieazione di lui anche in
faccia al mondo! Se mai ci avesse sorpreso qualche dub-
bio che la nostra Pia Societa fosse l'opera di Dio, ora
il nostro spirito puo riposare tranquillo dal momenta
che la Chiesa col suo infallibile magistero chiama Ve-
nerabile il nostro Fondatore. Quanto dobbiamo essere
grati al Sommo Pontefice Pio X, che si degno propone
la Causa di D. Bosco allo studio delia S. Congregazione
molto pill presto che nOll si soglia fare pur trattandosi
di personaggi morti in odore di santita! 11 Cardinal Vives
y Tuto, Pone11te della causa di D. Bosco, porgendo Ie
sue congratulazioni alia Pia Soeieta Salesiana per la
Venerabilita di D. Bosco parlo di lui in modo da strap-
parci Ie lacrime di gioia e da farci stimare come uno spe-
eialissimo favore della Provvidenza l'essere suoi fi-
gliuoli. In questi giorni poi ci piovono da ogni parte
lettere di congratulazione di ragguarc1evolissime persone
che partecipano alla gioia della famiglia salesiana.
Di tutto sia resa gloria a DIo, a Maria SS. Ausiliatrice;
torni ogni cosa a glorificazione di D. Bosco e si avveri
la parola del Vange10 che chi si umilia sara esaltato:
qui se humiliat, exaltabitul'.
Questo primo passo del processo di D. Bosco e una
evidentissima prova che mal non si apponevano coloro
che pur durante la sua mortale vita gia 10 considera-
vane e proclamavano come santo. Tale fu additato a me
ed a tanti de' suoi alunni fin da1 principio del suo labo-
riosissimo apostolato. Tutti coloro che la mana della
Provvidenza condusse sotto la mite sua disciplina non

53.4 Page 524

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- SIB-
tardarono a ravvisare in lui il modelio del sacerdote.
Chi 10 avvicinava per poco, non poteva a meno eli am-
mirare Ie sue sode virtL\\, il suo zelo inaccessibile allo sco-
raggiamento, il suo non mai interrotto spirito eli sacri-
ficio. Siffatta opinione delia santita eli D. Bosco ve-
niva ognor pili assoelata ne' suoi alunni dalla venera-
zione di cui 10 si vedeva circondato per parte di Vescovi
eli Sacerdoti, e di molti illustri personaggi. Ne puo cre-
dersi senza fonelamento la fama che narrava aver Don
Bosco' operate cose maravigliose, anzi cose che tenevano
del miracolo.
Non e quindi a stupire se subito dopo la sua morte
ela persone gravi ed autorevoli ci si facessero calele istanze
perche s'iniziasse il processo per la beatificazione di Don
Bosco. Fattane parola all'Em.mo Carelinale Gaetano
Alimonela allora Arcivescovo di Torino , egli non si
mostro alieno elall' aderire alIa nostra domanda; ma,
'stante il breve intervalio trascorso dalla sua morte, giu-
dico opportuno interpellare i Vescovi delle due Provin-
de di 'l'orino e eli Vercelli che nel maggio r890 si dove-
vane raccogliere presso di lui per af£ari di alto rilievo.
E fu veramente saggio consiglio ed una provvidenziale
disposizione poiche il giorno otto di detto mese i venti
Vescovi, radunati nel Palazzo Arcivescovile si tro-
varona ad unanimita d' accordo sulla convenienza di
dar principio al processo diocesano, e parecchi di loro
fecero altissimi elogi del servo di Dio. r1a quel giorno
il Cardinale risolse di soddisfare il comune desielerio
col dare cominciamento alIa Causa .
I lavori del tribunale nominato elal Cardinale Ali-
monda furono continuati con alacrita per ben sette anni.
I giudici diedero prova di molta dottrina nel r accogliere
Ie deposizioni dei numerosi testimonii, e cosa elegna
d' essere ben considerata, lungi dali' essere annoiati dalla
lungh ezza e gravita elel lavoro, se ne mostravano ogni

53.5 Page 525

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- 5I 9 -
giorno pm entusiasti . Questo processo informatorio
merito gli elogi dei membri della Congregazione dei
Riti, la quale dopo accurato esame, emise il voto favo-
revole sull'introduzione della Causa e suI t itolo di Ve-
nerabile da concedersi al Servo di Dio.
Come vedrete nel BoUettino del prossimo Settembre,
il Decreto e uno stupendo compendio dell'operosissima
vita di D. Bosco. In esso sono lumeggiati tutti i fatti
che meglio ne fanno conoscere la santita. La prolissita
del documento, 10 stile, Ie espressioni ce 10 fanno consi-
derare come la verace manifest azione dell'impegno
con cui si studio la vita del Venerabile e delle conseguenti
favorevoli ssime disposizioni dei Giudici. .
Mentre secondo Ie sapienti leggi stabilite dalla Chiesa
si raccoglievano tutte Ie ' possibili testimoni'anze sulla
vita di D. Bosco e se ne esaminavano colla m assima
accuratezza gli scritti noi in tutti gli I stituti della nu-
merosa famiglia Salesiana, innalzavamo al trono di
Dio ferventi preghiere per la buon a riuscita d el pro-
cesso. Ora in parte furono compiuti i nostri voti; m a noi
non dobbiamo tenercene paghi. Dobbiamo percio con-
tinuare Ie nostre suppliche per ottenere la beatificazione
di D. Bosco. Quindi stimo conveniente ordinare che si
continui in ogni casa a cantare 0 recitare il Veni Creator
col relativo Orem~ts e l' Ave Maris Stella; si aggiunga
poscia un Patel', Ave e GlO1'ia per la beatificazione di Don
Bosco. In oltre in ogni Casa Salesiana sara cantato un
solenne Te Deum in ringraziamento del segnalato favore
che abbiamo ricevuto. Essendo i giovani in vacanza,
lascio a ciascun Direttore eli scegliere per questa fun-
zione il tempo pili opportuno .
Ma voi sapete che a rendere efficaci Ie nostre ora-
zioni presso il trono di Dio e n ecessario unire ancora la
bonta della vita e la pratlca delle virh\\ proprie del no-
stro stato. Sia quindi nostro imp egno di mostrarci non

53.6 Page 526

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- 520 -
I
indegni figli di un Padre che la Chiesa chiamo Venera-
bile. Ciascuno ossen-i scrupolosamente quelle Costi-
tuzioni che D. Bosco ci ha dato e si sforzi eli copiare
in se stesso Ie predare virtu che il nostro Venerabile
Fondatore ha praticato. Oh! se mi venisse dato di con-
statare da questo punto un vero accrescimento nello
spirito di pieta, di ubbidienza e di sacrifizio in tutti i
membri della nostra Pia Societal
Vorrei a questo punto chiudere la presente mia; ma
non posso tacere sugli avvenimenti che vennero tosto
ad intorbidare la nostra letizia. Forse per yendicarsi
della Venerabilita di D. Bosco, il demonio ha suscitato
la pili furiosa tempesta che mai siasi scatenata sulla
nostra povera Congregazione. Nulla si risparmia per im-
pedire ai ·Salesiani di compiere la lora nobile missione
in favore della gioventt.\\. Calunnie infami, atroci accuse,
infernali invenzioni contro i Salesiani ed i lora istituti
fanno il giro del mondo riportate da giornali cattivi, e
lora rapiscono quella buona riputazione che il nome
di D. Bosco e tanti sacrifici lora aveva meritato e che
sempre Ii aveva accompagnati. Non sara questo un
mezzo eli cui si serve la Provvidenza per richiamarci a
sempre pill fedele osservanza della spirito di D. Bosco?
Riconosciamo in questa tribolazione la visita del Si-
gnore, e sforziamoci eli ricavarne frutto. Baciamo con
affetto la mana del Signore che rniscens ga%dia fleti -
b%s, alterna Ie gioie ed i dolori cercando sempre il mag-
gior bene delle anime nostre.
lVIi duole immensamente dover finire con una nota
triste questa mia lettera che doveva essere tutta un inno
eli gioia; non e possibile lasciarvi senza far cenno della
lotta tremenda che ferve nel mio cuore e che penso eSJer
pur quella di tutti i Salesiani. Venga anche per me quel
giorno in cui possa ripetere con S. Paolo : N%nc ga%deo
non q%ia contristati estis; sed contristati estis ad poeni-

53.7 Page 527

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521 -
tentiam. Contristati enim estis secundum De;%m : godo
adesso; non perche vi siete rattristati, ma perche vi
siete ra~tristati a penitenza. Poiche vi siete rattristati
secondo Dio. Anche in questi giomi do10rosi ci stia fissa
innanzi alia mentc 1a bonaria figura del venerabi1e Don
Bosco che fu sempre ugua1e a se stesso, sempre sorri-
dente anche quando imperversava 1a tempesta. Egli
da1 Cie10 guielera in porto 1a navicelia elella nostra Con-
gregazione. Speriamo che anche in questa penosa con-
giuntura i1 Signore manifestera la sua infinita sapienza
ricavando i1 bene ela1 male. Intanto sembra ci dica:
confidite; ego vici 1Wu1Id'um.
Imp10ro su tutte Ie nostre case la benedizione del
Signore confielando nelie vostre orazioni mi professo
V ostro afJ. 11W in C. J.
Sac. MICHELE RUA .

53.8 Page 528

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- 522 -
Viaggio di D. Rua in Oriente.
Lettere Edificanti N. II.
24 g illg no 1908
Festa d i S . G iovan ni Battista.
eariss imi fig(i in G. e. ,
I ddio semp re ricco in misericordia e bont a, anch e
n el corso di qu est 'anno, mi concesse eli compiere un
gr an viaggio, forse i1 p ill 1ungo elella mia vit a . Appen a
ritornato a1l' Oratorio, commosso scio1si l'inno della ri-
conoscen za a Dio, ed ora sento i1 bisogno eli rivo1gere
a tutti i miei cari figliuo1i una paro1a che p rendera 1a
forma eli lettera edificante.
1 0 An zitutto mi som ministra materi a da scri-
vere 1a v isit a ch e io feci a mo1te nostre case che si tro-
vavano su1 mio passaggio. In ci.ascuna di esse ho pro-
cur ato di t r attenermi quanta era necessario per fo r-
m armi un giusto concetto delle opere a cui attendono
i nostri confrat elli , delle difficolta ch e incontrano ne1
n on sem pre facile 10ro ap osto1at o, e elei frut ti che ri-
cavano 0 che sper ano ricavare dalle 10ro fatiche. Ora
da quanto ho vist o co' miei occhi, udito colle mie orec-
chie e, direi, t occat o colle mie m ani, mi torn a di gr an
confort o i1 p ot er conchiudere che i1 Signore cont inua a
b en edire 1a n ostra Pia Societa, e che n on cessa di ser-
virsen e qua1e strumento per 1a salute eli mo1t issime
anime. Oh! continuiamo p ure a dire ogni m attin a con
is1ancio di gr atitudine, che i1 nostro I stituto e predi1etto
da Maria SS. Ausi1iatrice, poiche a1trimenti non po-

53.9 Page 529

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- 52 3 -
trebbe spiegarsi il gran bene che per mezzo del mede-
simo si va facendo'.
I nostri nemici speravano d.i spopolare i nostri col-
legi, distruggere i nostri Oratorii festivi, ispirare a tutti
la sfiducia, anzi il disprezzo verso i Salesiani e privarli
dell' appoggio morale e materiale dei Cooperatori. I1
Signore manda in fumo i lore malvagi intenti. Conti-
nuano ad essere oltremodo numerosi i nostri alunni, e
corrispondono del loro meglio aIle aspitazioni dei loro
Superiori e Maestri. Ineffabile fu la consolazione che
provai nel distribuir lore il Pane degli Angeli, nell'in-
dirizzar lore la parola, nel trattenermi in mezzo di loro
nella ricreazione. Andiamo innanzi con coraggio; col-
I' aiuto del Signore riusciremo a formaTne dei ferventi
cristiani e degli onesti cittadini.
E che non riel3cano del tutto sterili i nostri sudori a
pro della gioventL't ne sono prova penintoria gli antichi
allievi da cui mi sono visto circondato ed entusiasti-
camente festeggiato in quasi. tutti gli Istituti che ho
visitato . Le calunnie e Ie persecuzioni dei tristi contro
i loro antichi Superiori e Maestri ben IUllgi dall' allon-
tanarli da noi, segnarono un consolantissimo risveglio
di affetto e di riconoscenza e Ii spronarono ad unirsi ed a
mostrarsi sempre pill fedeli agli insegnamenti ricevuti.
Spero che 10 zelo dei Direttori sapra coltivare queste
utilissime associazioni di antichi alunni e procurera
di dar loro un carattere sempre piLl conforme allo spirito
del nostro Venerabile Padre Don Bosco. E d'altronde
e questo il mezzo piLl efficace per ottenere la perseve-
ranza nel retto sentiero per quei giovani che furono per
molti anni l'oggetto delle nostre piLl sollecite cure.
2 0 Altr a fonte di gioia e di edificazione furono Ie
numerose e solennissime feste celebrate in ogni parte
de1mondo in Qnore di D. Bosco. Mi e dolce tributare un
plauso ben meritato al Circolo Giovanni Bosco di To-

53.10 Page 530

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- 524-
rino che comincio la serie non per anco terminata delle
Commemorazioni del nostro Venerabile Fondatore e
Padre. Furono i coraggiosi membri di questa benemerita
e fiorente Associazione che scossero i loro compagni dal
profondo scoraggiamento in cui Ii aveva gettati la bu-
fera scatenatasi contro i Salesiani, li accolsero insieme
con tanti amici e ammiratori delle Opere Salesiane di-
nanzi alla tomba del Venerabile per esaltarne con elo-
quentissimi discorsi Ie virtu e Ie benemerenze verso la
societa. Tennero loro dietro tutti i Collegi e gli Oratorii
festivi salesiani, fac<;ndo a gara chi meglio riuscisse a glo-
rificare illoro Fondatore, e ne imitarono l'esempio in-
numereyoli Societa operaie, Circoli giovanili ed Asso-
ciazioni Cattoliche, sebbene non dirette dai Salesiani.
Ed e cio appunto che ne accresce l'importanza. Si fu
in queste solenni accademie che si udirono i piLl rino-
mati oratori parlare magistralmente di D. Bosco, si
recitarono sublimi poesie, si sciolsero i canti pili armo-
niosi ed entusiastici per rendere grazie a Dio dell'in-
cominciata glorificazione del nostro dolcissimo Padre.
Al nostro Bollettino fu affidato il non facile compito
di registrare Ie Commemorazioni di D. Bosco. Sebbene
la mancanza dello spazio gl'imponga di abbreviarle
quanta sia compatibile, tuttavia ebbe gia a scriverne
m olte colonne ben capaci eli dare ai lettori un'idea del-
l' alta stima e venerazione che in Europa ed in America
si professa pel nostro buon Padre. Perfino in Francia
oYe la Chiesa Cattolica ora attraversa un periodo dei piu
dolorosi, in pubbliche riunioni, tenute nelle chiese, col-
l'intervento di raguardevolissimi Prelati, fra il con-
corso el'immensa foHa di popolo, si encomiarono Ie
opere straorelinarie e sante del Vincenzo de' Paoli del
Secolo XIX, e si canto solennemente l'inno del ringra-
ziamento.
Udii varie persone rip etere che forse di nessun altro

54 Pages 531-540

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54.1 Page 531

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- 52 5 -
Venerabile si parlo tanto quanta di D . Bosco; ed io me
ne sono rallegrato immensamente, perche per tal modo
il nostro buon Padre, sebbene morto da ben vent'anni
adhuc loquitur, parla con quella singolarissima efficacia
di parola che il Signore si degno di concedergli durante
la vita. Inoltre mi parve che promovendo siffatte
Commemorazioni noi entrammo sempre meglio nelle
viste dell'Em.mo Cardinal l'uto y Vives, Ponente della
causa ' di D. Bosco, che, nel presentare ai Salesiani Ie
sue cordiali felicitazioni, loro raccom~lJ.1clava di dare
la pill larga diffusione al Decreto di Venerabilita, che
per la sua forma e per la sua lunghezza e molto pili per
l'entusiasmo con cui e reclatto e il miglior e1ogio che si
possa fare del Servo di Dio, ed e fatto in nome della
persona pill augusta ed autorevole di tutto ilmondo .
Faccia Maria SS. Ausiliatrice che i primi a ri-
cavarne frutto da questa esaltazione di Don Bosco
siano i suoi figliuoli. Se noi l'amiamo sinceramente,
non teniamoci paghi di parlarne, eli festeggiarlo; ma
sforziamoci in ogni tempo, in ogni luogo eli riprodurre
in noi Ie su virtLl e eli mostrarci degni suoi figli .
3 0 Nel dar conto ai nostri Cooperatori del mio
viaggio in Oriel'ite ho visto che si fece anche cenno
delle festose accoglienze che ebbe il Successore eli Don
Bosco ovunque e anelato. Confesso che per parte mia
avrei amato che si fosse ommesso quanta riguarda eli-
rettamente la mia povera persona, ed unicamente si
pubblicasse cio che torna a maggior .gloria di Dio ed
bene delle anime. Ma nessnno meglio di me e convinto
t h e quanto si iece e si fa in onore di D. Rua, non e che
un riftesso dell' affetto e venerazione che si ha per Don
Bosco; e pero non mi credetti in eloveH~ d'impeelire tali
accenni. Anzi per quel che riguarda specialmente questa
ultimo mio viaggio mi par doveroso approvarli e la-
sciare che anch e quest e climostrazioni di stima sian o

54.2 Page 532

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- 526 -
recate a conoscenza dei nostri Cooperatori, perche
esse fanno p ur m eglio conoscere quanto insieme con
D. Bosco sia apprezzata anche in lontane regioni l' Opera
sua principale, cioe la nostra Pia Societa. Invero per
noi pili anziani tra i figIi di D. Bosco, i quali fummo
testimonii degli umilissimi principii della nostra Con-
gregazion e, ch e conoscemmo Ie difficolta senz a numero
che il n.ostro Vener abile Fondatore dovette sormon-
tare per iniziarla, che con lui dividemmo Ie poche gioie
e Ie gr avissime pen e della su a mission e provvidenziale,
p er noi, rip eto, e uno spettacolo ineffabile il vedere
che non solo la nostra umile Societa si e sparsa su tutta
la faccia della terra, rna ancora ha potuto, per la grazia
di Dio, prender posto onorevole fra tante benemerite fa-
miglie religiose. Ebbi evidentissima prova, ne' miei ul-
timi viaggi, del gran conto in cui e tenuta la Congrega-
. zione Salesiana dalle autorita ecc1esiastiche e civili ,
dagli ordini religiosi, dai pili ragguardevoli cittadini.
So che cia avviene pure in ogni nazione ove noi funllno
chiam ati a lavorare. Nella persona del Rettor ivlag-
giore in ogni luogo si volle onorare tutta quanta la
nostra Pia Societa; colle ovazioni, coi complimenti,
colle accademie fatte a me, oltre la venerazione a Don
Bosco, si intese esternare la gratitudine che si profes-
sava a tutti i Salesiani. Ed e per questa che in quel
momento scompariva la mia umile persona, era esal-
tata la nostra Congregazione ed acc1amato il suo Ve-
nerabile Fondatore. Che meraviglia percia se io abbia
permesso ed appr ovato che di tali feste si facesse re-
lazione colla stampa? Anche questo sara eli comune
edificazione per n oi e per tutti i nostri Cooperatori.
E nel ricordare questi particolati de' miei viaggi,
non posso dimenticare che il Venerabile D . Bosco
fu udito raccontare certi tratti della st oria dell'Oratorio
che sembravano tornare a lode di lui stesso. Ma cia

54.3 Page 533

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- 527 -
egli faceva senza il ml111mo sentimento di vanagloria,
parlando di D . Bosco come se fosse altra persona e non
lui stesso e ricavandone opportuni eccit amenti ad amare
e stimare sempre pitl la nostra Pia Societa, COS! favo-
rita da Maria Ausiliatrice e ad apprezzare sempre me-
glio la siugolarissima grazia della vocazione. Oh! se
anche a me fosse dat o di eccitare in tutti quelli che leg-
geranno questa lettera, un ardeute amore alla nostra
Madre, la Congregazione ed un santo zelo per la per-
fezione propria dello stato a cui fummo chiamati!
40 Riguardo al mio viaggio in Oriente permette-
teni di aggiungere ancora qualche notizia che non po-
neva essere riportata dal BoUettino, per esser e di ge-
nere intimo. Qu ando io cedetti alle calde istanze dei
confratelli della Palestina, e promisi loro di andarli
a visitare, mi proposi pure di fare un vero pellegrinag-
gio ai Luoghi Santi col fine d'ottenere per me e per t utta
la Congregazione Ie grazie di cui abbisogniamo.
Ricordero sempre la profonda impressione che pro-
vai nel calcare Ie rovine di Efeso, ove la SS. Vergine in
compagnia di S. Giovanni Evangelista trascorse i su oi
ultimi anni. Tra i ruderi eli quel tempio ove fu condan-
nato Nestorio, e fu solennemente proc1amata Maria
Madre di Dio, sentii i miei occhi riempirsi di lacrime,
e supplicai con tutto il fervor e, di cui era Gap ace, la
nostra Madre Celeste eli continuare a coprirci col suo
m anto e di concedere a tutti i Salesian:! la grazia di es-
sere ze1anti promotori della sua divozione e propaga-
tori delle sue glorie. Non la potremo mai onorar quanto
merita.
A Damasco percorrendo tutti quei lu oghi che ci ri-
corelano la conversione di S. Paolo, specialmen te poi
celebrando la Santa Messa nella grotta di S. Anania,
paragonai la mia vita COS! I overa eli opere buone con
quella dell'Apostolo delle genti. A questo confronto mi

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- 528 -
sentii profondamente umiliato e chiesi la grazia d'imi-
tare meglio nel resto di mia vita l' ardente amore di
S. Paolo per Gest\\ Cristo e il suo ze10 instancabile per
la salvezza delle anime. Ne occorre dirlo, ebbi un me-
mento speciale pei sacerdoti della nostra Pia Societa,
affinche sia veramente fruttuoso il lora ministero.
Ebbi in seguito la fortuna di solcare su d'una bar-
chetta Ie onde di quel Lago di Genezareth, su cui il
Divin Salvatore aveva camminato a piedi asciutti, di
cui aveva sedato coll'onnipotenza della sua parola una
orribile tempesta, che aveva attraversato tante volte
nella barchetta di Pietro. Mi parve ancora di assistere
alIa pesca miracolosa. Ne1 mettere piede a terra mi im~
maginai eziandio di vedere la sponda gremita di gente
che ascoltava avidamente la parola del Divin Maestro
che parlava dalla barca. E qui commosso ho rivolto il
mio pensiero a tutti i miei cari figliuoli, e feci voti ar-
denti perche si conservino ben afferrati alla barca di
Pietro, poiche solamente con lui possiamo sperare di ar-
rivare a1 porto di salute, Sappiamo tutti che non meri-
teremmo ilnome di figli di D. Bosco qualora non fossimo
intieramente sottommessi al Vicario di Gesli Cristo.
Giunto a Nazareth non vedeva l'ora di poter baciare
quel suolo ove il Figlio di Dio s'incarna, che egli cal-
pesta coi suoi santi piecli fino all' eta di trent' anni, che
egli imbalsama colla pratica delle pili sublimi virtu.
Vidi sorgere su1 nostro terreno una bella chiesa dedi-
cata a Gesu Adblescente, e mi spunta in cuore una ferma
speranza ch e i Salesiani abbiano a far un gran ben e alIa
gioventu propon endo1e sovente quale modello il gio-
vanetto Gest\\ COS! puro, ubbidiente e laborioso . Ne posso
t acere che nei giorni passati ne1 nostro orfanotrofio di
N azareth, ·ogni v olta che mi t rovava in mezzo a quei
cari giovan etti che con tanto affetto mi prendevano 1a
m ano, 1a b aciav ano e p oscia la p ortavan o alla lora

54.5 Page 535

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- 529-
fronte , mi pareva di vedere Gesli quando era della loro
eta. Spesse volte nel mio cuore 10 ringraziai per averci
chiamati a fare un poco di bene ai suoi concittadini.
Vi e noto che, nonostante la lunghezza e la difficolta
del cammino, mi fu dato di salire fino alla sommita del
Tabor, dove il Divin Maestro lasci6 intravedere un
poco della sua maesta ed infinita bellezza. :E impos'si-
bile in que1luogo non pensare al Cielo che non sara altro .
che un Tabor da cui non discenderemo m ai pili. Cola
contempleremo non solo per alcuni istanti, rna p er tutta
l' eternita que1 Gestt che fece andar fuori di se gli Apo-
stoli sollevando per un istante un lembo del velo che
celava la sua n atura divina.
11 24 marzo p er la bonta dei Padri Francescani ebbi
la fortuna di celebrare in Betlemme la Messa nella grotta
della Nativita, e vi assicuro che pregando in quelluogo
non solo il cuore s'infiamma di amore per quel Dio che
si umilia fino a f"ii'si uomo per la nostra salute, rna sente
pure un gagliardo impulso ael imitarlo nell'umilta e nella
poverta.
Finahnente il 30 marzo coll'anima trep ielante per la
commozione celebrai la Messa suI S. Sepolcro. Fu allora
che ho ringraziato il Signore eli aver fatto trionfare la
nostra Pia Societa contro Ie calunnie dei n ostri nemici
e d'averne anzi ricav'ato immenso vantaggio per Ie
opere nostre. In que1 augusto tempio ho rinnovata la
consecrazione della nostra Congregazione al S. Cuore di
Gestt, e pregai a lungo perche tutti i suoi membri per-
severino nella loro vocazione e che neppur uno abbia
a penre.
Come vedete il mio pellegrinaggio ai Luoghi Santi
non doveva essere un pio esercizio di privata elivozione,
rna aveva per fine il bene generale della nostra Societa
e la santificazione eli .ciascuno de' suoi rnernbri. La mi-
sericordia di Dio i cui tesori sono inesauribili non p er-
Lette,~e di D . Rua.
34

54.6 Page 536

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- 530 -
mettera che vadano deluse Ie mie speranze, che riman-
gano senza frutto Ie mie preghiere.
.5 0 Ma mentre io v isitava la Terra Santa, dall'Ita-
lia e dal!'America mi giungevano lettere che mi col-
marana di gioia. Lo sviluppo che ovunque vanno pren-
dendo gli Oratorii festivi, !,impegno che mostrano i
Direttori per accrescere ilnumero dei giovani che Ii fre-
quentano, per promuovere i catechismi, Ie gare cate-
chistiche · e la frequ enza dei SS. Sacramenti sono cose
che allietano i n ostri cuori e ci compensano di quanto
abbiamo da soffrire. Eppure vi h a ancora qualche cosa
di pill consolante. Pervenne a mia conoscenza 10 zelo con
cui si dirigono Ie compagnie di S. Luigi e di S . Giuseppe
e del SS. Sacramento. Si e per mezzo di quest e prov-
videnziali associazioni che i giovanetti si abitu ano poco
a poco alle pratKhe eli pieta, concepiscono orrore del
peccato, rifuggono dai cattivi compagni e contraggono
l'abito delle cristiane virill. 0 quanto fu bene ispirato
il nostro Venerabile D . Bosco quando Ie istitul e fec e in
modo che fossero arricchite di speciali indulgenze!
Jon sara mai fiorente quell'Orat orio, in cui fossero tra-
scurat e queste sante industrie per migliorare la con-
dotta dei nostri giovanetti.
lVIa di cia non furono contenti molti nostri cari con-
fr atelli, poiche, come appresi con immensa consolazione,
in molti dei nostri Oratorii, pei pill adulti, si fondarono
dei Cir'coli, che ne sono il necessario complemento.
Avviene infatti che i giovanotti d'una certa eta, pur
essendo affezionatissimi al lora Oratorio, corrono ri-
schio di abbandonarlo, poiche omai piLl non si sentono
di mescolarsi coi piccoli, di prender part e ai loro fanciul-
leschi trastulli, sembrano aver bisogno di altri svaghi
di altro ambiente pill conforme alIa loro eta. A cia
si provvede molto bene coi Circoli, diretti con apposito
regolamento, forniti di tutto quanta pua essere richiesto

54.7 Page 537

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-- 531 -
dall'indole e dall'eta dei giovani che Ii compongono.
Gli esperimenti che se ne fecero in questi anni diedero
consolanti frutti. Si e per tal modo che l' Oratorio con-
tinua ad essere molto frequentato, la scuola di musica
e numerosa, la compagnia drammatica fiorente ed in
modo speciale si possono celebrare feste solenni ed 01-
tremodo edificanti. In certi Oratorii si videro centinaia
di giovanotti dai r6 ai 30 anni accostarsi aHa Sacra Mensa
edificando col loro contegno i loro compagni pill gio-
vani. Di certi membri di tali Circoli si raccontano me-
ravigliosi tratti di virhl e eli sacrificio. In una grande
citta d'Italia i socii del Circolo Don Bosco riescirono ad
impedire una dimostrazione ostile contro l' Arcivescovo
coraggiosamente .ne scortarono la carrozza fino al suo
palazzo, sicche il venerato Pastore ebbe a rallegrarsi
con lora dicenclo: voi siete i miei fedeli compagni nelle
gioie e nei dolori. Che pili? So che alcuni di questi cari
giovanotti sono poi il braccio destro del Direttore del-
l'Oratorio ed esercitano un vero apostolato Ira i loro
compagni. Benedica il Signore questi Circoli e sostenga
10 zelo dei loro Direttori.
Compierono poi l'opera ed imitarono appieno gli
esempi del nostro Venerabile Fondatore quei Salesiani
che prepararono i giovani dell'Oratorio a divenire pill
tardi dei confratelli della Societa diS . Viucenzo de'
Paoli. Quando per ragione di trasloco 0 per altro mo-
tivo un giovane non puc pitl frequentare l'Oratorio, sa-
rebbe veramente assicurata la sua perseveranza se si
riesce a farlo entrare in queUe benemerite conferenze.
:E oltremodo giovevole il contatto con altri fervorosi cat-
tolici quali sono sempre i membri di tali Societa. Le
conferenze stesse in cui sempre si puc udire un pensiero,
una massima veramente cristiana, la visita dei poveri,
tutto contribuisce a conservare buono il giovane, a te-
nerlo lantana dai pericoli, a farlo progredire nel bene.

54.8 Page 538

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- 532 -
Quanti furono i giovani che D. Bosco ha salvato per tal
modo! Faccio voti perche abbia molti imitatori.
Infine voglio che in questa lettera edificante
vada un plauso cordiale a quei cari Direttori che com-
presero la ragionevolezza della misura presa fra noi di
non p ili lasciar andare i giovani in vacanza durante
1'anno scolastico e di sopprimere Ie uscite coi parenti,
foss'anche a modo di premio. Non ignoro Ie difficolta da
loro incontrate, Ie lotte che dovettero sostenere coi pa-
renti troppo teneri nell'amore dei loro figliuoli. Puo es-
sere perfino che qualche alunno sia stato tolto dal col-
legio per una disciplina considerata come troppo ri-
gida, rna mi affretto a soggiungere che molti parenti
da questo rigore medesimo riconobbero che noi ama-
vamo sinceramente e cercavamo nient' altro che il b ene
morale, intellettuale e religioso dei loro figliuoli, e per
questo stesso maggiormente si affezionarono ai nostri
collegi ed al nostro sistema di educazione.
11 Signore poi ricompenso largamente quelli che
. hanno ubbidito, poiche i lore collegi sono i pili fiorenti
pel numero degli alunni, pel buono spirito che vi regna
e per la buona riuscita negli studt. Questo non sara un
leggero conforto per coloro che sono soliti a ricevere gli
ordinidei Superiori quali manifestazioni della volonta
di Dio, e n on si spaventano degli ostacoli che incon-
trano nel metterli in esecuzione.
Come vedete, nelle nostre case, quantunque si ab-
biano a deplorare certi piccoli difetti, perche siamo tutti
figli d 'Adamo, pure non mancano Ie cose edificanti.
Conviene che noi ne teniamo conto per farci forti c~ntro
il pessimismo di certi, malcontenti che vedono tutto nero
e contro 10 scor aggiamento che potrebbe insinu arsi nel
cuore di coloro stessi che sono animati dal migliore spi-
rito. Facciamo nostra la m assima di S . I gnazio che dice:
facciamo il bene come se l'esito dipendesse unicamente

54.9 Page 539

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- 533-
da noi, ma siamo intimamente convinti che se riusciamo
a fare qualche opera buona, Dio solo ne ha i1 merito.
Mi raccomruldo caldamente aile vostre preghiere su
cui faccio assegnamento per continuare a sostenere il
gravissimo peso della mia carica.
Vastra afJ.?na in Carde Jesu,
Sac. MICHELE RUA.

54.10 Page 540

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-- 534 -
2 .. Ma rzo 1910 - G iove c1i Sa nto a re 6, I O.
Ultima parlata del Rev.mo Sig. D. Rua ai con-
fratelli attorno a lui raccolti prima di ricevere
il SSmo. Viatico.
In questa circostanza mi sento il dovere d'indi-
rizzarvi alcune parole. La prima e di ringraziamento
per Ie continue vostre preghiere: tante grazie, il
Signore vi rimuneri anche per queUe che farete ancora.
Un'aJtra parola voglio dirvi: perche non so se avro
occasione di parlarvi altre volte a tutti insieme rac-
colti, vi raccomando che la presentiate anche agli
assenti.
10 preghero Gesu per voi e spero che il Signore
esaudira la domanda che faccio per tutti che sono
in casa ora e in avvenire. - Mi sta a cuore che
tutti ci facciamo e conserviamo degni figli di Don
Bosco. D. Bosco al letto di morte ci ha dato un
appuntamento a tutti: Arrivederci in Paradiso - e
questa il ricordo ch'Egli ci lascio. D. Bosco ci voleva
tutti suoi figli: per questa tre cose vi raccomando :
I) Grande amore a Gesll Sacramentato:
2) Viva divozione a Maria SS. Ausiliatrice:
3) Grande rispetto, obbedienza e affetto ai Pastori della Chiesa
e specialmente al Sommo Pontefice.
E questa il ricordo che anch'io vi lascio: procu-
rate di rendervi degni di esser figli di D. Bosco.
10 non tralasciero mai di pregare per voi.
Se il Signore mi accogliera in Paradiso con Don
Bosco, come spero, preghero per tutti delle varie
Case e specialmente di questa.

55 Pages 541-550

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55.1 Page 541

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Indice Alfabetico Generale
nllmeri si riferiscono aile pagine.
A
ABITUDINI da fu ggire, 462.
ABUSI che l'Ispettore deve r eprimere 69-70 .
- si riferiscano al R ettor Maggiore 279 .
- da togliere 417 .
ACQUISTI, si evitin o p er aiutare i noviziati 200 .
AGRICOLTORI, avvisi per la loro educazione 450, 7°.
AIU TI che i Direttori devono porgere agl'I spettori 153.
ALACOQUE B. Margherita e il Cu or di GeS ll 23I.
ALBERA D . Paolo eletto Direttore Spirituale 87.
- parte per la visita alle Case d 'Am erica 22 I.
- suo ritorno dalla visita in Al11.erica 485, 8 °.
ALIMONDA Card. Lettera indirizzatagli per inca rico del Santo
Padre p er il Vicario di D. Bosco 7.
- Parla a D. Bosco riguardo al suo Vicario 8.
- Lettera del Card. N ina riguardo a l Vicario di D. Bosco 9.
- Sua lettera al Card. N ina intorno a1 Vicario di D. Bosco 9-10 .
-MorteSS ·
- Suo interessamento per la Causa di D. Bosco 518.
ALLIE VI: come trattar con loro, 44 anche giovani.
ALTARE : nei battelli della (' Ve10ce ,) c'e l'altare portatile 209 .
- Privilegiato particolare. I sacerdot~ salesiani possono averlo
q uotidiano 287 .
.
ALUNNI: Come t en enle i conti 28 .
AMBROGIO (Sant' ): Che d ice della poverta 368 .
AIVI!CIZIE particolari , fuggirle 302, 388 .
AMMI N ISTRAZIONE: Siano avveduti i Direttori 283 .
- Vigili l'Ispettore 305 .
AM0 R E: Provarlo con Ie opere 393 . c) .
- de1 l110ndo, quanto fatale 366.
- proprio, r ende diflicile il rendiconto. 218.
ANIMA: Sue infermita 345 .
ANIME: Non si riesce a salvarle senza la pratica della poverta
369.

55.2 Page 542

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ANNO 1898 m emorando p er la Pia Societa 176.
A1\\TNUNZIO della morte di D. Bosco I e segg.
ANTICRI ALLIEVI: aiutarli a trovar collocamento 418.
- promuoverne l'Associazione 461, 465 , 468.
APOSTOLATO: quale il pill vantaggioso 200.
- della preghiera: in che consiste 252.
- Modo principale di procurare gl'interessi del Cuor di Gesu 253 .
- Non esige l1Uove pratiche 253 .
- Lega 253 .
- Manuale 253 , 254·
APOSTOLI: iniziatori della divozione al S. Cuore 229.
APPROVAZIONE CANONICA: dei Maestri dei Novizi 27I.
- Delle Deliberaz. Org . 33I.
- Degli atti del X Cap. Gen. 332.
- Delle Deliberaz. qu anto importante 332 .
ARCRIVIO I spettoriale, t enerlo ordinato 292.
- d elle Case, sia ben t enuto 297 .
ARCICONFRATERNITA c1i Maria Ausiliatrice, diffonderla
45 2 , 10 °.
ARClVESCOVO di Torino incaricato di raccogliere gli scritti
di D. Bosco 186.
AREQUIPA: Casa di n oviziato 164.
ARTICOLI ORGAl'TICI 322.
- Come Ie Costituzioni 331, 332 .
ARTIGIANI : aiu tare quelli che mostranq segni eli vocazione 159.
- Si esaueliscano facilmente se fanno la c10manela p er essere
ascritti 159.
- Sala e bibliotechina p er lora r65 .
- Veda l'Ispettore qu anti sono e se halmo Ie scuole 298 .
- Maestri di scu ola per essi 340 .
- Noviziati 449, 459 ·
- Coltivare la vocazione tra eli loro 449, 470 .
- Norme per la loro educazione 450, 7°
- I Salesiani desic1erati per essi 450 .
ASCRITTI artigiani. Vedi Artigiani.
ASCRIZIONE: 18. domanda proceda in via gerarchica 278, 465.
ASPIRANTI: come occuparli 336.
ASSISTENTE di dormitorio, norme 389.
ASSISTENTI: si t enga conto delle lor o relazioni sui giovani 304-
- Non lascino entrare i giovani n ella propria camera 389.
ASSISTENZA: l' assist ente ordinario dei chierici 260, 26I.
ASSOCIAZIONE d ei Coop eratori, indulgenze 327 .
- Vedi anche P ia U nione.del Coop. e Cooperatrici .
- degli antichi allievi 46r.
- Frutti 468 .
ATTI del X Cap . Generale approvati dalla S. Sede 332.

55.3 Page 543

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- 537-
AUGURI, ringrazia ment i 62, 84, 90, 91, I04, 120, 150, 163,
329, 434, 435, 443, 465.
- ricambio 150,329,434,435,466.
- P iccoli incon venienti 434, 43
AUTONOMIA d~gl' Istituti Salesiani (rigu ardo aile imposte)
, 75, 3°·
AUT ORI italiani, un PlUltO di d isaccordo 38.
- Cattivi, non si citino in iscuola 39.
- Non si lodino ~ 52.
AUTORI TA' : Ie mormorazioni scalzano l'autorita 263.
- Sommissione all'au torita suprema 275 .
- Se ne vorrebbe scuotere il giogo 347.
- Tenerne saldo il principio 348.
- m unicipale eli Torino presente all'apertura della tomba di
D. Bosco 319.
AVVENI MENTI dolorosi, perch e I ddio 1i permette 396.
AVVERSI TA', fortezza d'allimo. 52!.
B
BAGNI : quando usarli 462.
BARBERIS (Don) : Direttore Spirituale 6o, 22!.
BASILIO (San) che dice del rendiconto 217.
BEATITUDI NI: la poverta fOlldam ento 368.
BELMO rfE (Don): Postulatore della Causa eli D. Bosco 60.
BENEDIZIONE ultima di D. Bosco 4-
- della tavola, l'Ispettore osservi se si da 296.
- del S . Padre 23, 182, 287, 308.
BENEDIZIONI invochiamole dal Signore sui llostri Novi-
ziati 164.
BENEFATTORI: Come c'impollgollo l'economia 155.
- Che cosa cOllsigliare qu ando oHrono per una nu ova casa 284.
- S'impollgono sacrifici per aiutarci 369. 370.
- Pregar per loro 467 .
BENEFICENZA del Papa in favore della P ia Societa 453, I I 0.
BENESSERE intellettuale e m or ale dei chierici, che esige 336.
BENI patrimoniali, che st abiliscono Ie Costituzioni 371.
BERNAL: Casa eli noviziato 164.
BERJ.'l'ARDO (San) che d ice della poverta 362.
BIBLIOTECA della Giovellhl italiana 33 .
- dei classici italiani p r la gioventu 38.
BI BLI OT ECH INA p er gli ascritti artigiani e p ei coadiutori 165.
BrcCHI ERATE proibite 373.
BILANCI A: provvederselle per pesar Ie lettere 435.
BI OGRAFI E : si facciano d i quei confratelli che 10 meritano 298 .

55.4 Page 544

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- 538 -
BISOGNI: COlne provvedere ai bisogni delle case 336 e seg .
BOLLE TTINO : Norme 105 e segg.
- Decisioni 146 e segg.
- Ved a l'Ispettore se si legge 296.
- 1° nunlero 326.
.- Mezzo p er t enere uniti i Cooperatori 327 .
- Com'e fatto 327.
- Propagarlo 327.
- N on si cer chi di fondare a lt ri periodici 32B .
- Si legga a t avola 350.
- Non pili sufficiente p er Ie re1azion i intime 425 .
BONETTI (Don ) incaricato della Causa di Beatificaz ione di
D. Bosco 46.
-Morte 55 e segg .
- Suo zelo 56.
-Sua pieta 57.
- Suoi ultimi mom en t i 57, 58 .
- Suffragi per l'anima su a 59.
BOREL: Suo zelo 497,5 ° .
BOSCO (Don ): Annun zio della sua morte I e segg.
- Sua santa m orte 2..
- Su a protezione da l cielo 2.
- P erche temeva che 10 si lasciasse in p urgatorio 3.
- Ora della sua morte 3.
- P reghiere in suo suffragio 3.
- Conforti che si ebbero alia sua morte 3 e segg .
'- Sua ultima benedizione 4.
- Su a lettera testamento 4.
- Suffragi speciali alia sua morte 4 e 5.
- Qu el che dispone per far fronte ai debiti 5.
- Let tera per incarico del S. Padre rigu ardo al suo Vicario 7.
- II Car d . Alimonda gli parra rigu ardo al suo Vicario B.
- Dubbi intorno al Successore 10 .
- Qu ale s tima ne avesse il Papa 17.
- E ncomiato dai Cardinali lB .
- Raccomandazione per raccogliere quanto riguardi la sua
vita ecc. lB .
Imitiam olo seguend one gli esempi e gl'insegn amenti lB .
Suoi sentinlen t i verso il Sommo Pontefice 22 .
Sue cure p er Ie buone letture 33 .
Stima che aveva dei classici latini cristiani 36.
Qu an t o conoscesse la letter atura latina 37 .
Suo p ensier o sui classici italiani 3B .
U n a su a conversazione col Prof. Am edeo P eyron sulla bio-
gra fia di Vittorio Alfieri 39 .
- Come face va p er r endere i suoi scritti chiari e ameni 41.

55.5 Page 545

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- 539-
BOSCO (Don): Iniziamento della Causa di Beatificazione
45 eseg.
- Favori ricevuti per sua iutercessione 45.
Preghiere per la Causa di sua beatificazione 47.
Grande concetto e venerazione che si ha di lui 49.
Quanto curasse il canto gregoriano 50.
Giubileo sacerdotale 62.
Una promess3 a Maria Ausiliatrice per ottener 1a grazia d i
conservarne 1a sa1ma 65, 66.
Sperare i1 suo aiuto per i1 bene della Pia Societa 83 ·
Suo ze10 per Ie anime 108, 109.
G10rificato a1 Congresso Sa1esiano eli Bologna 135.
Che dice dell'obbedienza IS I.
Che cosa raccomanda ne1 Suo testamento ISS ·
Imitarlo ne1 coltivare Ie vocazioni 159 .
Fine del processo informativo 160.
Decennio dalla sua morte 162, 172.
Viveva della vita dei suoi fig1i 162.
Visitava in ispirito Ie case 162.
Protegge sempre la Pia Societa 172.
Che dice di lui Leone XIII 173.
Commemorazione dei Coopera.tori nel Decennio dalla sua
morte 173.
- Erezione della Chiesa di Valsalice in lllonumento a D. Bosco
173·
Imitiamone Ie virtu 174,519,520 .
Migliaia di visitatori vogliono vedere 1a sua camera 18_1.
Progressi della sua Causa 186.
Esame dei suoi scritti 186.
e la confessione 191, 192.
- L a cosa piu bella per lui 192.
- Quanto stueliasse per bene anlluinistrare il Sacramento della
Penitenza 192, 193 .
Se ne parti spesso ill Noviziato 2II.
Come faceva Ie passeggiate nelle vacanze 216.
Che dice del rendicol1to 217.
Leone XIII gti affida l'erezione della Chiesa del S. Cuore 233,
400 .
- Quanto propagasse 1a divozione al SS. Sacramento e la
Comuruone frequente 238.
Sua divozione a1S. Cuore 244,245 .
Quale divozione voleva nei noviziati e n gli studentati 24.5.
Qual cura aveva delle Letture Cattoliche 285.
Che pensava delle vacanze a Natale, Carnevale, Pasqua 298 .
Quando incomincio l'opera sua 314.
Sua divozione per l'Imrnacolata 314, 315.

55.6 Page 546

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- 540 -
BOSCO (Don): Un segno della sua santita 316.
- Le sue fatiche 320.
- Quanto curasse i Cooperatori Salesiani 325.
- Sue industrie per accrescere i Cooperatori 329 .
- Come faceva l'esercizio della Buona Morte 35I.
Su o avviso sugli autori e sulle lettllre pericolose 353.
Anniversario della sua morte 360.
Su o spirito di poverta 365.
Testamento 366.
Sua calma nelle persecuzioni 384.
Sua predilezione per la castita 388.
Quanto lavorava per Ie vocazioni 394, 395 .
Come consolido la Congregazione 396, I °.
- Sue conferelrze e loro oggetto 396, 397.
- Che diceva dei persecutori dell'Oratorio 398.
- Quando introdusse l'Esercizio della Buona Morte e impor-
tanza che gli dava 404, 405.
Ana prima spedizione dei lnissionarii 409.
Contegno nel celebrar la S. Messa 415 .
Come incomincio gli Oratod festivi 429.
Come considerava il Papa 429.
Grazie per sua intercessione 457.
Come incomincio l'opera sua 4S8.
Continuazione della Causa 463,
Stima e affetto 477, 478.
- Spirito di D. B. 487.
- Zelo 488 1°.
- Suo attaccamento alla Chiesa 489 .
- Suo amore per il canto gregoriano 4139, 2°.
- Promotore deU'insegnamento del Catechismo 491, 3°.
- Zelo per la diffusione dei buoni libri 498.
Progressi della sua Causa SOl.
Glorificazione 514.
Venerabile! Il Decreto, la notizia pili bella 516.
La Chiesa 10 glorifica S17 ·
La sua santita 517, 518.
Il decreto di venerabilita, preghiere per la beatificazione SI9.
Feste in suo onore 523 e seg. .
Vedi anche Causa di D. Bosco e Processo Apostolico di
Don Bosco.
BRASILE: il Noviziato di Lorena 164.
- Catastrofe ferroviaria, morte di Mons. Lasagna 445.
BUON ESEMPIO: i Superiori siano i' primi a darlo II2, 413.
- Giova per suscitare vocazioni IS9·
- Su a influenza sugli allievi 265.
- Avvisi 348 .

55.7 Page 547

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- 54!-
BUONA NOTTE: Durante gli esercizi 343 .
BUONI EFFETTI dell'ecollomia 154.
BUONO SPIRITO: chi non l'ha non si propol1ga alle Ord ina-
zioni 280.
BURWASH: casa di noviziato 164.
c
CAFASSO (Don): zelo per la diffusione c1ei buoni libri 497, 5°.
CAFFE: evitarli 462 . _
CAGLIE RO D. Cesare, morte 205 .
CAGLIERO (Mons.): anUTunistra i Sacramenti a D. Bosco 22 .
Vicario Generale pel Versante dell'Atlantico 151.
- All'Ott avo Cap. Generale 176.
- Al Cap . Gen. X 318 .
CALUNNIE sfatate 398.
CAMERA: Veda l'Ispettore come sono tenute Ie camere 70.
- Non si lascino entrare i giovani nella propria camera 389.
- di D. Bosco, migliaia di visitatori 184.
CANONICA APPROVAZI01\\TE delle Deliberaz. organiche 33 r .
CAJ.~TO : ecc1esiastico: Un elecreto della S . C. elei Riti 121.
- Fermo 452 , 9 °.
- Esempi d i zelo 459.
- Gregoriano 49 e segg.
- Non si trascuri 50.
- S'insegni ai giovani 51.
Norme per l'insegnamento 51.
Si coltivi 122.
Si ami e s'insegni 143, 5°.
Quanto l'amasse D . Bosco; la scuola dell'Oratorio; Ie llozze
d'oro eli D . Bosco 489, 2 °.
- Zelo per promuoverlo; il Congresso eli Buenos Aires; Motu
proprio eli P io X 490.
- I Salesiani promotori; il Congresso di Torino; la soc1elisfa-
zione di Pio X 491.
CAPITOLO GENERALE, eli quali p ersone eleve comporsi 272.
- Si celebrino ogni 6 anni 273 .
- Suo potere 273 .
Costituzione 310.
- Utilita 81, 82 .
- Come regolarli 310 .
- Tutti i confratelli possono far proposte 81.
C. G. V . Convocazione 32 e segg.
Chi vi prendera p arte 32.
Regolatore 32 .

55.8 Page 548

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- 542 -
CAPITOLO GENERALE: C. G. VI. Invito 80 e segg.
Chi vi .prende parte 80, 8l.
Pregare p er la buona riuscita 82 .
Relazione 85 e segg.
Verbale 87.
- Gli eletti a m embri clel Cap. Superiore 87 .
Resoconto del VII C. G. 443.
Deliberazioni ad experimentum 444.
C. G. VIII; Avviso; R egolatore ecc . 136, 162.
Annunzio I7l.
- Sua solennita. 171.
- Vi sar a. l'elezione del Rettor Maggiore I7I .
- Si preghi per la buona riuscita I72.
Sua splendida riuscita 176.
Cordialita. che vi regno 176, I82.
Quelli che v'intervelU1ero 176, In, I78.
Verbale I n .
- Apertura In.
- Benedizione eli Leone XIII I78.
Schemi proposti 178.
C'ommissioni 178.
E lezione dei m embri del Cap. Superiore 179 .
I stanza del Sig. D . Rua per anticipare l'elezione del R ettor
Maggiore 179.
- Scrutatori e Segret ari 179.
E lezione del Rettor Mag. e m embri Capitolo Sup . 180.
Unione nell'elezione clei membri del Capitolo Superiore 183 .
C. G. I X 269 .
Come si t erra. quello del 1904 273 .
C. G. X 309, 316.
Preghiere 310.
Importanza 3II, 3I 7"
Resoconto 317. e segg.
Chi vi prese parte 317 .
Carita. con cui si procedette 317.
Durata e chiusura 322 .
Approvazione canonica degli Atti 332 .
C. G. XI; An11lU1Zio; Scopo; Sede 419 .
Apertura, Esercizi spirituali preparatori, Regolatore, Osser-
vazioni e proposte, chi puo parteciparvi 420.
- Importanza 421.
CAPITOLO ISPE TI' ORIALE; chi cleve convoc8.rlo 42 1.
LOCALE: t enga Ie prescritte riunioni 124.
Non ne facciano p arte i confessori 275 ·
PROVINCIALE: studiarlo 272.
SUPERIORE : p erche da. avviso della elezione cli D. Rua 6.

55.9 Page 549

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- 543 -
CAPI TOL O SUPERI OR E : L ettera a1 Card. Parocchi p er il
Successore di D. Bosco II e segg.
- L' elezione dei membri all'VIIr Cap . Gen erale 179, 180,
183, 184.
Che cosa gli vien riservato 277 .
- Come conceded i sussiclii 305 .
- Aiut er a t utti p er q uanto puo 34I.
CAPPELLANIE: Avviso 145.
CARD . PROTE rrORE (II) 473 .
- Card . R ampolla, sua letter a 478 , 3 °.
CARE ZZE : Quanto pericolose 41 6.
CARI CHE : non d isp ensano dall' ubbidienza 20 I.
CAR I T A' : pratica 44 , 462, 509 .
- Come deve essere ordinat a 109, 1I0 .
- Ci verra m ellO senta la pratica dell'econol11ia 155 .
- S i usi carita verso i confrat elli d i p assaggio r67, 188,35 5,
- Nei modi 262, 355 .
Esel11pi 455 c segg. 470 .
- Vincolo 465.
- (Beneficenza) quanta costi ai nostri Coop erat ori 369 .
CASA di R oma: Qu anto stia a cuore a l Pap a 23 .
- Ispettoria le, gl'I spettori non ne assuma no la d irezione 281.
CASE : Norme all'Ispettore per la visita 69 e segg.
- " an crescen do di nwnero 69 .
- Fon dazioni d i nuove case 85 .
N on si aprano COll facilita nuove case II 6, 284 .
Ecollomia p er aiutare l'Ispettore 15 3.
Obbligati a chiuderle nell'Equat ore 156 .
Juove in P eru 15 7.
- Scioglim ento di lma ca.sa nel Chili 168 .
- Si lodino Ie ?.ltre Case 267.
- Non si alllp lii facill11ellte 10 scopo della propria casa 284 .
Cura. che ne deve avere l'I spettore 294..
VIspettore Ie visiti di frequente 294.
In occasione di test e sp eciali 294.
Ricorrano al Capitolo Superiore mediante l' I spettore 305.
Gl'Ispettori aiut ulo queUe bisognose 307 .
Com e provvedere ai loro bisogni 336.
Sopprimere quelle che si p ossono 337 .
Corrispondano al lora fine 33?-
Chiudere provvisoriam ente queUe clle n on si p ossono t en ere
aperte 34c.
- F orhmate se h anno un Superior e zelante 408 .
- el'abit azione per Ie F iglie eli Maria Ausiliatrice, di loro pro-
prieta 358, 4 °.
- N 1.tQve ; quan ti devono essere i confrat elli 2 1.

55.10 Page 550

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- 544-
CASE: Norrne 336.
CASO MORALE: si faccia in ogni casa 166.
- Gl'Ispettori n e facciano cenno n el r endiconto 166.
- Non si ornrnetta mai 194, 411.
- Vi si chimnino tutti i sacerdoti 354.
- Esempio da imitarsi 504.
CASSA DI RISPARlVIIO: aggregarvi giovani dell'Oratorio
festivo 45I.
CASTIGH!: si cer chi di bandirli II7.
CASTITA' : i Direttori insegnino i mezzi per praticarla 302.
- Che ne dice D. Bosco, vantaggi 386.
- . Quanto la prediligesse D. Bosco 388. 4 °.
- Non ne e consigli 388, 389.
CATALOGO della Pia Societa, impressioni 316, 382.
CATECHISlVIO: il nuovo testo p er Ie '110stre scuole 98 e segg.
102 e segg.
- S'informino gli Ordinari intorno al t esto 1°3, 104.
- Norl11e per gli Oratori festivi 188, 189, 426 e segg.
Gare 440.
- Come 10 promovesse D. Bosco 491,3°.
- Insegnamento religioso; catechisti; l'Enciclica di Pio X 492 .
- Norl11e ed esempi 492, 493 , 494 .
- Vi si addestrino i coadiutori; zelo nell'insegnal11ento 505.
CATECHISTA: gli si affidi Ia cura delle compagnie 304.
CATECHIST!: quanto sia ol1orevole questo ufficio 492 .
CAUSA di D. Bosco, raccomandata dal Card. Parocchi 18.
- Raccomanc1azione per raccogliere quanto pUG cOl1cernerle 18.
- lniziamento 45 e segg .
- L 'incaricato 46.
- Prima sessione 46.
- Preghiere 4-7.
Il nuovo Postulatore aUa morte di D. Bone tti 60 .
Principio 173.
Suoi progressi 186, S0l.
Ponen te, Postulatore 463.
Come s'iniziG il giudizio dei Vescovi 518.
Il Decreto di venerabilita; preghiera perJa beatificazione 519.
Vedi anche D. Bosco e Processo di Beatificazione.
CENSURE: Si evitino 43.
CENTENARIO (III ) di S. Luigi 6:.
CERIlVIONIE: 49 e seg'g.
- .Non si trascuri la scnola. 52 , 70 .
Si facciano stuc1iare a i chierici 197, z80.
- L'esattezza, il nostro distintivo 354.
- Un bell'esempio 459 .
CERRUTI D. Fr. , R egolatore del Cap. Gen. 81, 136, 172.

56 Pages 551-560

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56.1 Page 551

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- 545-
CHIE RICI: Abbiano la scuola ill Teologia e di S . Cerimonie 52.
- Ne abbiano cura i Direttori 70 .
- Si facciano progredire neUe sciellze sacre 165, 197.
- Serieta n el proporli alle Saere Ordinazioni 166.
- Abbiano l' assistenza ordinaria del Catechista 0 del Consi-
gliere 260, 261.
- Studi p er i chierici 261,.
- Studi e disposizioni varie 275.
- Siano ben preparati prima d'incominciare gli studi sacri
275, 276.
- Tirocinio pratico 276.
- Ne abbiano cura gl'Ispettori 280.
- Stuillno Ie rubriche e Ie cerimonie 280. .
- I Direttori abbiano cura speciale ill quelli del triennio pra-
tico 297, 35 2.
- Prepararli bene alle S . Ordinazioni 301.
- Non si lascino troppo alloro p aese 304.
-. Loro formazione intellettuale e morale 335 e segg.
- Che cosa esige il lora benessere intellettuale e morale 336.
- NonsichiaminoDon391,6°.
CHIESA: Ha posto sempre in Maria la sua confidenza 250.
- Sempre perseguitata; m aestra di morale; tattica dei nel11ici
383, 384.
Quale ne e l'ornal11ento 391, 7°.
- Come D. Bosco n e seguiva gl'insegnamenti 489.
- del S. Cuore, Leone XIII ne affida l' erezione a D. Bosco 233.
- Segno della divozione di D. Bosco al S. C. 245 .
- Quanti disagi costasse a D . Bosco 400.
CHILI': il noviziato ill Macul 164.
- Scioglimento d'una casa 168.
CINQUANTESIMO A.l'D\\T[V. dalla proc1al11azione del dogma
dell'Immacolata Concezione 313 e segg .
CIRCOLARI: Loro efficacia 383.
- Mensili: Veda l'Ispettore se se ne tien conto 296 .
CIRCOLI: Promuoverli n egli Oratori festivi 451, 8°.
- Incremento, norl11e, frutti 53'0, 53I.
CIRCOLO Giovanni Bosco, prol110tore di feste per D. Bosco
52 3, 2°.
CIVILTA' CATIOLICA, (La), 40.
- Relazione sulla consecrazione della Chiesa di Maria Libera-
trice 401.
- Relaziolle del III Congresso degli Oratori Festivi 513, 4°.
CLASSICI: Italiani, il pensiero eli D. Bosco 38 .
- C0111.e spiegarli 39.
- Latini, PlUltO di disaccordo 36.
- L'encic1ica di Pio IX 37.
L etter e dt D . Run..
35

56.2 Page 552

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CLASSICI: L'insegnamento di D. Bosco 37.
COADIUTORI: Quel che possono fare per la gioventu 158.
- Che ha fatto il IV Capitola Generale a loro riguardo 158.
- Loro formazione 159·
- Necessita 165.
- Sala e bibliotechina per loro 165.
- Non si lascino troppo alloro paese 304.
- Amiamoli come fratelli 354.
Vestiario 373.
- Coltivarne la vocazione 458, 470.
- Cerchino d'istruirsi 505.
COMMISSIO"NE ISPETTORIALE: la formino anche gl'Ispet-
tori fuori d'Italia 299.
COMODITA': distruggono il fervore 155 .
COMPAGNIA Generale di Navigazione Italiana, riduzione per
i viaggi 209.
COMPAGNIE: Si fondino tra i giovani 303.
- A chi affidarne la cura 304.
- Coltivarle 530, 5°.
COlVIUNIOJ\\TE: Fine che dobbiamo avere 238.
- Frequente, quanta la propagasse D . Bosco 238 .
- Riparatrice 226.
CONCEZIONE: la nostra Casa di Concezione 455.
CONCILIO Tridentino, che dice della poverta 364.
CONDOGLIA ZE: Ri.ngraziamenti 19 .
- del S . .Padre Leone XIII per la morte di D. Bosco 23.
CONDOTTA: sia sempre ben regolata 387.
CONFERENZE: mezzo per progredire nella perfezione 123.
- Nel noviziato un poco ogni giorno 212.
- Non si tralascino nelle vacanze 216.
GI'Ispettori ne tengano ai Direttori riuniti insieme 293.
- I Direttori, Ie due conferenze mensili 297, 349, 350.
- Pei Cooperatorii 329.
- non si trascurino 350, 4n.
- Buoni effetti 350.
- qu anto giovino 396, 397.
- Norme 414.
CONFESSIONE: il mezzo piu efficace per l'educazione 192.
- Norme e avvisi 193, 296.
- S'insegni ai giovanetti come accostarvisi convenientemente
193·
- Nessuno sia autorizzato ad ascoltar confessioni senza il
debito esame 194.
- Attenzion e per n on infrangerne il sigillo 195.
- n on puC> su pplire il rendiconto 218 .
- Veda l' Isp ettore se si pratica il Decret o d el 24 aprile 190 I , 296

56.3 Page 553

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- 547-
CONFESSIONE: Vedi ancbe Sacramento della Penitenza.
CONFESSORE: Straordinario per Ie Suore 7!.
- Ogni mattina al suo posto 193.
CONFFSSORI: Quanto giovi loro la meditazione 195 .
- Non facciano parte del Capitolo della Casa 275.
- Gl'I spettori ne provvedano p ii ed istruiti 296 .
- Usino la stoIa violacea 296.
- Norme per ascoltare Ie confessioni 296.
- E bene servirsi dei Salesiani 354.
- Per Ie Figlie di Maria Ausiliatrice, 110minati dagli Orclinari
35 8 , 6 °.
CONFIDENZA: in Dio 82.
- in noi stessi, rende p enoso il rendiconto 218.
- nel Superiore 344 .
- Quel 'che puc distruggerla 346.
CONFRATELLI: Si dia loro .comodita di fare gli eserczi spiri-
tuali 96.
- Cura che ne devono avere i Direttori II4, 1°.
- Aiutino gl'Ispettori 153.
- Come passare Ie vacanze 215.
- Non si disprezzino ma si propaghino i loro lavori scientifici,
letterari ecc. 263 .
- Ricorrano all'I spettore in ogni emergenza 277.
- Vengano preparati ai vari rami d'insegnanlento 280.
- Import anza di bene indirizzarli 30!.
- Si conceda loro ilnecessario riposo 304.
- Dare tm coscienzioso giudizio di quelli che passano in altra
Ispettoria 340.
- Abbiano comodita di fare il rendiconto 346.
de/unti, preghiamo per loro 160, I6!.
del 1892. 432.
d'i passaggio, carita verso di loro 167, 188.
devono avere una lettera del Direttore 187, 20 7, 355.
militari 43 8, 439.
nuovi, oggetto di speciale cura per i Direttori 266, 267, 450.
- Non si pennetta che siano burlati 267.
- Non si mettano in W1 ufficio senza prima istruirli 266, 267.
- OsPiti , come diportarsi 167.
CONGREGAZIONE: Onorarla come nostra m adre 392 a) .
Grave colpa di chi l'abbandona 483, 7°,.
- Persecuzioni e calunnie 520 .
- dei VV. RR. intorno ai nostri Cap. Generali 310.
CONGRESSO dei Direttori e dei Decurioni dei Cooperatori 185:
- Mariano a Torino 184.
- III degli Oratori F estivi 513, 4 0.
- Salesiano in Bologna 130 e segg.

56.4 Page 554

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- 548 -
CONGRESSO: Come sorse l'idea, 11 Cardinale Svampa, Entu-
siasmo,11 Comitato organizzatore I31.
- Sede, Ospitalita ai Congressisti, Benevole contegno dello Au-
torita, L'Episcopato Cattolico, La Lettera del Papa I32.
- Unione e fratellanza, I discorsi, Un sogno di D . Bosco I33.
- Ringraziamo Iddio e Maria Ausiliatrice pel felice successo,
la soddisfazione del S. Padre e dei Vescovi I34.
- La glorificazione di D. Bosco, Stima dei Salesiani I35.
- Salesiano in in Torino 473 .
- Concorso di Cooperatori, Vescovi, Cardinali 473, IO.
- Gradimento del S. Padre, sua lettera 474.
- Splendida riuscita,trionfo di D . Bosco 475.
CONSACRAZIONE al S. Cuore di Gesu della nostra Pia So-
cieta, 222 e segg.
I Direttori gli consacrino Ie Case 223.
- Dobbiamo consacrarci a Lui per Ie grazie che ci concesse 223.
- Circostanza propizia 223.
- Voti e sospiri del cuore 224.
- Norme cla seguirsi 225 e segg.
- Triduo di preparazione 225.
- Si faccia da tutti insieme 225.
- Quando farla 225.
- Santa Messa, Benedizione, Te Deum 226.
- Come puo farsi n egli Oratori festivi 226.
- Quali pratiche la rendono efficace 226 e segg.
- del mondo intero 233.
- della nostra Consacrazione 243 e segg.
- Effetto 243.
- E onorifica al C. di G. 243.
- E proficua alla COllgregazione 243.
- E secondo Ie intenzioni della Chiesa 244.
- E secondo Ie intenzioni di D. Bosco 244 ·
- Tornera accetta a D . Bosco 245.
- Fini proposti e fini da ricavare 245·
- Fini: onorarlo; 2 ° intenerirlo; 3° ottenere la sua prote-
. zione sopra la Pia Societa 245, 246.
_ Frutti: aumellto di devozione; 2 ° aumellto di spirito di
sacrificio; 3° amare e apprezzare vieppiu la Pia Societa 246.
- Altri £rutti per la Pia Societa 247.
- Formola di Consacrazione al Sacratissin10 Cuore di Gesu
prescritta da S . S. PP. Leone XIII 254.
- Formulario che adopred i1 Rettor Maggiore coi Superiori
del Capitolo per consacrare al S. Cuore la Pia llostra Societa
e Ie sue opere 255.
- Illtellzione speciale 265.
- Ricordiamola sempre 267.

56.5 Page 555

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- 549-
CONSACRAZIOl\\T]3: Mira bili effetti per la nostra Pia Societa 289.
del Santuario di Maria Ausiliatrice: chi vi assistette 66.
- del tempio di Maria Liberatrice 396.
- Relazione della Civilirl Cattolica 40I.
CONSIGLI: i Direttori nel rendiconto 220.
- Ai direttori e agl'Ispettori 408.
- Evangelici: il 10 e la poverta 362.
CONSIGLIERI: quando trasmettono agl'Ispettori Ie decisioni
del Capitolo Superiore rignardo al personale 34I.
- Capitolari, loro attribuzioni 184.
CONSIGLIO ISPE'rrORIALE: studiarlo 272
CONTABILITA' e amministrazione 305.
CO ITI: come tenere i conti degli alunni 28.
CONVALIDAZIONI: 269.
CONVENZIONI: si tengano in archivio 297.
COOPERATORI: sostegno delle Opere Salesiane 2.
- Norme 105 e segg.
- NOrIne per indulgenze, indirizzi, Bollettino, diploma, necro-
logio ecc. 106.
Decisioni 146 e segg.
- Conunemorano D. Bosco nel clecelUllo dalla sua morte 173.
- Pia Ulllone 316, 325, 4 0 e segg.
- Associazione canOrucamente eretta 326.
- Progressi 326.
Un autografo di Pio X 326.
- Zelo che dobbiamo avere per accrescerne ilnumero 327.
- Non si cerchi di fond are altre associazioni 328 .
S'invitino alle funzioni e aile teste eli fanliglia 328.
Industrie di D. Bosco per anl11entarne il numero 3.
Conferenze 329.
Ri1.UllOni Generali, non ol111Uetterle 329.
Come moltiplicarli 329.
.- Vi s'inscrivano i giovani, terminati gli studi 0 il tirocinio 329.
- Rappresentano la Divina Provviclenza; quanta costi' loro la
carita 369.
Conserviamocene la stil11a 392.
- Ci vogliono sel11pre bene 398.
"
- Pregare per lora 467.
- Vedi anche Associazione dei Cooperatori e Pia Unione dei
Cooperatori.
COORDINAZIO~T]3 delle Deliberazioni 274 .
CORAGGIO: non l11anchiamo di coraggio 280.
CORONA DI SPINE: simbolo della contrizione 239.
CORONCINA a l Sacro, nel Noviziato 213.
CORREZIONE FRATERNA: 110n ometterla quando pno gio-
yare 197.

56.6 Page 556

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- 550 -
CORREZIONI: quando e come fad e 262 .
CORRISPONDE NZA E PISTOLARE : solleciti nel rispondere
286 .
- 11 non rispondere e incivilta 286 .
CORSO TEOLOGICO: esaurire l'intero programma IOI.
COSCIEr ZA: vera, retta e delicata, fonnada ai chierici 353 .
COSE : da inculcarsi ai Direttori 301 e segg.
COSTAIVIAGNA Mons. Giacomo, Vicario Apostolico di Mendez
e Gu alaquiza 12 I.
- Vicario Gener ale pel Versa,nte del Pacifico I5I.
- All'VIII Capitolo Generale 176.
- Al Capitolo Generale X 318.
- Vicario per alctme Missioni 447.
COSTITUZION I: ch e dispone D. Bosco alla su a morte 5.
Quel che prescrivono per la morte del Rettor Maggiore 6.
a - Le osservino i Direttori e gl'Ispettori 349.
- Si leggano tavola nell'Esercizio della Buona Morte 350.
Che stabiliscono intorno alla poverta 37I.
- Osservanza 393, b) e 407, 520.
- Loro pregio; la nostra guida; che dice S . Francesco d'Assisi
409, 410.
- Formano 10 spirito della Societa; pratica; come renderne
vantaggiosa la lettura 410.
- I Superiori Ie facciano osservare 412 , 2 °.
- Si facciano praticare; vigilino i Superiori; diano essi buon
esempio; guai ai negligenti 412, 413 .
COSTRUZIONI: Si domandi se111pre il permesso dei Superiori
208.
CRISTIAl~I: promesse di Gesu Cristo per tutti i cristiani devoti
d el suo S . C. 241.
CRITERIO: i sacerdoti si formino tm giusto criterio per la
morale 354.
CROCE: Simbolo della fede, dei p atimenti 239 .
CRONACA: gl'Ispettori la facciano delloro ufficio 292 .
- della Casa, si rediga 298.
CULTO: perche il Cuor di Gesu merita culto speciale 234 ·
CUORE: dobbiamo avere un cuor solo ed tm'anima sola 164,
247, 322 .
- di Gesu, non si conosce abbastanza 223 .
CURA delle vocazioni 157.
.
- d el persOliale 258.
D
DALlVIAZZO (Don): sua morte 139.
DA MIHI ANIMAS etc., fedelta a questa motto 369.

56.7 Page 557

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\\
- 55!-
DANAR O: si conservi in luogo sicuro 306.
- Come puc violarsi il voto di poverta 374.
- Im.pedire ai confratelli di tenerne 413.
DAVI DE: figura di Gesu 242.
DEBITI: una disposizione di D. Bosco 5.
Si paghino prima quelli verso Ie case 156, 457.
- Come vien r icompensato dalla Provvidenza chi li paga 170.
- I Dirett ori non ne lascino ai successori 283.
- n Capitolo Superiore ne e sovraccarico 305.
- Si paghino puntualmente 305.
- Non se ne facciano 324.
- Molte case ne sonG aggravate 370 .
- Effetti 455, 456 .
DECENNIO dalla morte di D. Bosco I72.
DECORAZIONI del .Santuario di M. Ausiliatrice; una pro-
messa 65, 66.
DECRETO di Leone XIII per la conferma eli D. Rua a Rettor
Maggiore 14.
- Regulari disciphnae 2II.
- Scadenza della dispensa 472.
DECURIE : si tengano in ordine 297.
DEFUNTI (Confratelli), conservarne viva la memoria 406.
DELEGATO ISPETTORIALE: da chi si elegge 420.
DELIBERAZIONI del VII Cap. Gen. 88.
Quel che stabiliscono per i sussidi straordinari 153.
che stabiliscono per i debiti 156.
Leggerle 158, 159.
Che prescrivono intorno al Caso morale 166.
ai confratelli di passaggio 167, 187, 207.
al rendiconto 199.
Ratifica e autenticazione 270.
Coordinazione 274.
Che stabiliscono pei risparmi 306.
In due categorie 322, 33I.
Direttive 322.
Organiche, canonica approvazione 33I.
Commllcazione 332.
Scopo 333 ..
- Quando andranno in v igore 334.
- Varie ad e,-.;perimentum; si leggano ai confr at elli 444 .
- Dei 6 primi Cap . Gen erali, Norme 445.
- Diligenza ne1l'osservarle 50I.
DEMONIO: Cer ca d' irnpedire il rendiconto 345, 346.
DE' PAOLI (S. Vincen zo): Vedi Societ a di ecc.
DEPOSITO: Abuso cont ro la poverta 374.
- Pr oibito anche col p ermesso dell'Ispettore 375 .

56.8 Page 558

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- 552 -
DIESSBAK ALBERTO e i buoni libri 497,5°.
DIFETTI da evitarsi nell'insegnamento IO!.
- Come si possono correggere 217.
- Non si manifestino quelli uditi in rendiconto 346.
- Sulla poverta 372.
- Da correggere 417.
DIFFICOLTA' nella direzione e nella educazione, come supe-
rarle 102.
- Per chi deve fare il rendiconto 218 e segg.
- Come superarle 462, 488, 489.
DIO: il conformarsi ai suoi voleri, conforto nei dolori I.
DIRETTORE Generale delle Figlie di M. Ausiliatrice, pregare
per fare una buona scelta 72.
- Spirituale, alla morte di D. Bonetti 60.
DIRETTORI: norl11e 264 e segg.
Consigli 408.
Difficolta e delicatezza della loro condizione 408, 409.
Doveri 411, 413, 417 .
Responsabilita sull'osservanza delle regole 262.
Osservino Ie Costituzioni 349 .
Siano veral11ente Direttori III, 2°, 190, 266.
Raccol11andazioni 282, 30!.
Uffici che in caso di necessita possono disimpegnare 302.
- Non vogliano far tutto da se 303 .
- Non facciano riforme 306.
- Quando ubbidienti il bene che famlO 349.
- Tengano Ie conferenze quindicinali 349, 350.
- Diano buon esempio facendo la meditazione ecc. 35!.
- Veglino perche illibro dei privilegi non vada in mani estranee
26.
- Nuovi, non facciano novita 208.
- Si facciano una giusta idea dello stato morale dei confratelli
e delle condizioni finanziarie 208.
S$tperiori, aiutino gl'Ispettori 153, 282.
- Per sostenere i noviziati 200.
- Coscienzioso parere sui prof. triennali all'Ispettore 199.
- Non abbiano patU'a che riferiscano ai Superiori Ie vicende
della propria Casa 263.
- GI'Ispettori ne abbiano cura 292.
- La cura dei Direttori e l'opera principale dell'Ispettore 293.
- Li raduni di frequente 293.
L 'Ispettore si tenga con lora in frequente relazione 293.
Relazioni con gl'Ispettori 323.
Vocazioni, coltura delle vocazioni 158, 159 282.
Conjratelli, primo obbligo, cura dei confratelli II3, II4, 260,
282, 30!.
-

56.9 Page 559

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- 553 -
DIRETTORI: Ammaestrarli 266.
- Cura dei nuovi coufratelli 266, 267.
- Sbagliano grandemente nelnon curare il personale 302.
- Diano tU1a 101'0 lettera ai confratelli che si recano in altra
casa 187.
.
- Avvisino chi manca nelle pratiche di pieta 260, 262.
- Un 101'0 grave peso di coscienza 261.
- Facciano grande attenzione aIle lettere provenienti da ex-
confratelli e da ex-allievi. 298.
- Usino e raccomandino il metoda preventivo 304.
- R endiconto: che devono fare per i rendiconti 219.
- Si lascino trovare dai subalterni 219.
- Ricevano il rendiconto in Ufficio 219.
- Non facciano sfmiate n ei rendiconti 220 .
Quello che puo fare col rendiconto 345.
Sa.cerdoti e chierici: cmino anche i sacerdoti 353 .
Preparino bene i chierici per gli studi sacri 275 .
Cma che devono avere dei chierici durante il tirocinio 276,
297 ·
- Studi: usino ogni cma per far studiare la teologia 31, 52, 166.
- Vigilino per Ie scuole di Cerimonie 52.
- Per Ie lettme pericolose 33.
- Sui libri, riviste, giomali 352.
- Nelle vacanze 216 .
- Giovani: 101'0 azione sui giovani 266, 303.
Incarichino gli altri delle disposizioni spiacevoli 266.
Inscriva no tra i Cooperatori i giovani che debbono uscire 329.
Economia : cmino la propria casa 282.
Diano la quota per i Noviziati 282.
- Evitino Ie spese nonnecessarie 283.
- NOll lasdno debiti ai successori 283 .
- Facciallo economia nelle fabbriche 283 .
- Siano avveduti nell'amministrazione 283.
- d'Oratorio festivo: avvisi 45 1 , 8°.
- Vedi anche Superiori.
DI REZIONE: particolare, si concentri nel proprio Direttore 278.
- Quanto efficace quella che si riceve nel rendiconto 344.
- Pei sacerdoti 353.
DISASTRO Brasileno 137, e segg.
DISCIPLINA: vigilanza perche sia osservata 349.
DISCORDIA: come evitarla 247.
DISCORSI cattivi, come impeelirli 389.
DISPARERI: come evitarli 247 .
DISPENSA: per la dispensa dai voti bisogna ricorrere alIa
S. Sede 300.
DISPUTE: si facciano nella scnola eli Teologia 403.

56.10 Page 560

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- 554-
DISTRIBUZIOl\\TE del Person ale, norme 338 e segg.
DISUBBIDIENTE: che ne elice S . T eresa 348.
DIVERTIMENTI: n egli Oratori festivi 188 .
DIVOZIONE: a Maria Ausiliatrice, che ne diceva D. Bosco, ,
eliffonderla 452, 10°,453.
- al S. Cuore, spesso raccomandata 222.
- Istruzione sul la elivozione al S. C. eli Gesli 228.
- E la divozione eli tutti i tempi 228.
- E la pili sublime 233.
- E elivozione fondamentale 236.
- I primi a praticarla 228.
- Suoi progressi 229.
- S . Francesco eli Sales, il Dottore elella elivozione al Sacro
Cuore 229.
- Varii pensieri eli S. Francesco eli Sales 229, 230.
- Suo meraviglioso incremento 231, 232 .
- Che elice in proposito Pio IX 232.
- E Leone XIII 232.
- ,Che cos'e 233 .
Oggetto eli questa divozione 233 .
Oggetto materiale 234.
Oggetto spirituale 234 .
Che cerchiamo con questa divozione 234.
Oggetto finale 235.
- La p ersona eli Gesli ne e l'ultimo termine 235.
- Fine eli questa elivozione 23 5 .
- Fine principale 236.
~ Renelere omaggio 236.
- Risarcire 236.
- Spirito d'inutazione 236.
- E il SS. Sacramento 237.
- Risarcir le offese che riceve Gesli nell'Eucarestia 237.
- Abbraccial110la 237 .
- Motivi per abbracciarla 238.
- El11blenu di questa divozione 238.
- Sublinuta. di questa devozione 239.
- Utilita. di questa devozione 240.
- E la pili proficua 240.
- Felicita. ch e apporta 240.
- Prol11esse eli Gesli a chi la pratica 240, 241.
- E la pili efficace 24I. : .
- Ed i Religiosi 242.
- D. Bosco voleva che fosse la elivozione dei Noviziati e degli
Studentati 245.
Fuu proposti e fini ela ricavare 245.
Rimedio alle eliscorelie, elispareri ecc. 247.

57 Pages 561-570

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57.1 Page 561

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- 555-
DI VOZIONE: al S. C~toJ'e, mai disgiunta da quella a Maria 249.
- Non sono diverse 249.
.
- Regina delle divozioni 254.
D I VOZIONI Salesial1e 466.
DOCUlVIENTI d'importal1za si tengano in arch.ivio 297.
DOLCEZZA si usi nel rendiconto 346.
- Imitare D. Bosco 412 .
DOLORI: dove si trova il conforto nei dolori I.
- Vedi anche Patimenti.
DOMANDE di personale e eli soccorsi, passino al Capitolo Sup .
per Ie mani dell'Ispettore 210 .
- alIa S. Sede, loro approvazione 270.
- varie, come devono procedere 277, 278 .
- procedano in via gerachica. 292.
- particolari, a chi dirigerle 465.
DOMINIO RADICALE, questa solo e permesso 37I.
DON: non si c1ia ai Chierici 39I, 6°.
DONAZI0NI: che fare quando si ricevono 372, 375.
DORlVIITORIO: norme per l'assistente 389.
DOROTEO (San): che dice del rendiconto 217.
DOVERI: esatti nell'adel11pirli 98, 417.
- Dei Direttori 4II , 413 , 417.
- degli Ispettori 289, e segg.
- se ne inculchi l'adempimento 349.
- pratica 393. c).
- fervore nell'adel11pirli 457.
DRA1HMATICA: non sia di nocul11ento al catechisl110 negli Ora-
tori festivi 188.
DURANDO D . CELESTINO: Regolatore del 5 ° Cap . Gen. 32.
Sua morte, Successore 510, 1°.
E
ECONOMIA: disposizione di D. Bosco 5.
- Avvisi e norme 127, 128.
- Pratica 153, 169, 457, 45 8, 47I.
- Perche se ne r accoruanda tanto la pratica 154 .
- Tristi conseguenze quando manca 154, 168.
- Tanto raccomandat a da D. Bosco 155.
- nel mobilio, vitto, ecc. 155 . .
- E inten zion e dei benefattori che la pratichiamo 155.
- n ei lavori e nelle costruzioni 208, 283.
- Vigilino gl'Ispettori 28r.
- La pratichin o i D irettori 282.
- Praticarla in vist a dei sacri1izi dei Cooperat ori 370.

57.2 Page 562

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- 556 -
ECONOMO GENERALE: D. Rocca Luigi eletto Economo Ge-
nerale 140 , 2°.
- Si consulti nelle compere delle macchine ecc. 306.
EDUCAZIONE: il mezzo pili efficace per l'educazione 192.
- dei giovani: come dev'essere II6, II7 .
- per gli artigiani: nonne 450, 7°.
- dell'operaio 459.
E·GOISMO: si fugga 12 8.
ELENCO DEL PERSONALE: quando inviarlo al Consigliere
scolastico e professionale 340 .
E LE ZIONE: straordinaria di D. Rua a Rettor Maggiore 6 e segg.
- Unione nell' eleggere i membri del Cap. Superiore n ell'Ot-
t avo Capitolo Generale 183.
- di nuovi Ispettori 271 e seg.
ElVIIGRATI: aiutarli a trovar collocamento 418.
EQUATORE: persecuzione, case riaperte 460 .
EREDITA': ch e fare quando si riceve 372.
- Una in favore della Pia Societa 459 , IIo.
EREZIONE CANONICA dei Noviziati 270, 309, 310.
- eli Ispettorie 271, 290, 3°9, 310.
- dell'Associazione dei Cooperatori 326.
FSAlVIE DI COSCIENZA: i cinque atti da farsi 213.
- nell'esercizio della Buona Morte 351, 405 .
ESAMT di Teologia, norme 101, 102.
- p er Ie Confessioni , senza di essb n on si autorizzi neSSlUlO ad
ascoltarle 194.
- pubblici, felice esito ottenutosi dai nostri confratelli 160 .
- i confratelli abbiano comodita di abilitarvisi 280.
ESERCIZI SPIRITUALI: norme per gli esercizi spirituali dei
giovani 93, e segg.
- Stin1a 93 1°.
Conferenza preparatoria ai Confratelli 93, 94, .
- Dar comodita di confessarsi 94,3°.
- Dame relazione al Direttore Spirituale generale 94, 4°.
- Norme per i predicatori 94.
- Si parli della vocazione ai giovani 95.
- pei confratelli 96.
Si dia comodita di farli a tutti i confratelli 96.
Risuscitano la grazia 97.
Si mandino quei giovani che mostrano segni di vocazioneI 59.
Ci rirmovano n ella spirito 206.
- Avvisi 215.
- Aile Ordinazioni si premettano esercizi regolari 30!.
- Le I spettorie tengano una Casa speciale per gli esercizi che
si fanno lungo l'anno 30!.
- Soavi impressioni 343.

57.3 Page 563

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- 557-
ESERCIZI SPIRITUALI: Raccomandazioni 414.
- Negli Oratori festivi 428.
ESERCIZIO DELLA BUONA MORTE 35I.
- 10 facciano anche i sacerdoti 353.
- Esame sulla poverta 377:
- farlo con impegno; quel che ne dice S . Bernardo; quando
l'introdusse D . Bosco 404.
- Importanza che gli dava D. Bosco, Ie Costituzioni; Ie Deli-
berazioni organiche, non si tralasci dai sacerdoti, esame di
coscienza ecc. 405 .
- Esame sulle Regole 4I 1.
ESORTAZIONE al Clero Cattolico di S. S. Pio X 406.
ESPOSIZIONE di Arte Sacra e Missioni Cattoliche; contributo
delle nostre ~ssioni 185 .
ETA' :Dispensa per i Maestri di Noviziato 27 1.
EUCARISTIA: meta dei divoti del S . Cuore 236, 237.
- Oltraggi che Gesi.'l vi riceve 237.
- Le meraviglie dell'amor di Gesl'l 237.
- e l'amore di Gesli per noi 238.
F
FABBRICHE: si faccia ecol1omia nelle fabbriche 283.
- In che modo 306.
FACOLTA' di celebrare in mare 286 .
FAGNANO Mons. al Cap. Generale X . 318.
FAlVIIGLI: Carita con loro.
- Si coltivino Ie vocazioni tra di loro 337.
- Avvisi per la loro educazione 450.
FAlVIIGLIARITA': evitarla 416.
FATTI edificanti, si facciano noti al Rettor Maggiore 426.
FAVORl, per intercessione di D. Bosco 45 .
FERVORE: perche spesso manca 41!'
FESTA del S . Cuore, sia una delle primarie 226.
- Illl1alzata a rito di prima classe 233.
FESTE: l'Ispettore intervenga a quella sp eciali delle case 294.
- S'invitino i Cooperatori 328.
FESTEGGIAMENTI: p el Giubileo dell'Immacolata Con ce-
zione 313 e segg.
FIAMME del C. di GesTI, simbolo della carita 239.
FIDUCIA nel Cuor di Gesl'l 248 .
F I GLI DI :MARIA: si conservi e si sviluppi quest'istituzione
!I8, 503, 504·
.
- Ogni Isp ettoria abbia una casa p er loro 337 .

57.4 Page 564

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- 558 -
FIGLIE DI M. A. : L'Ispettore faccia qualche visita alle lore
Case 70.
11 n uovo Vicario 88.
Divisione delle lore Case in Ispettcirie 90 .
R iser bo e rispet to con lore 126, 127.
Relazloni tra il lore Istituto e la nostra Pia Societa. e norme
per regolarle 357 e segg.
Da chi dipendono 357.
- Amministrazione 358, 2°.
- 11 lor e servizio deve pagarsi 358, 2°.
- Non aver comunicazione con Ie loro abitazioni 358, 3°.
- Le case d'abitazione di lore proprieta. 358, 4°.
- Abbiano comllle con noi 10 spirito di D. Bosco 358,5 °.
- Quanto allo spirituale dipendono dall'Ordin,uio 358, 6°.
- Possono valersi dell'opera dei Salesiani 358, 7°.
FILOSOFIA: Come far la senoia 42.
FIORI CATTOLICI 40.
FONDATORI di Ordini Religiosi e la poverta. 367 .
FONDAZIONI nuove 436.
- In qual numero devono essere i confratelli 2I.
- Non prendere impegni 175.
- Norme 438.
FORMAZIONE dei giovani, da chi dipende 387.
- del personale, non si puo continuare nel metodo tradizio-
nale 34I.
- dei chierici, quel che importa 335 .
- Religiosa 206.
FORiVIOLA di consacrazione al Sacratissirno Cuore di Gesu
prescritta da S. S. PP. Leone XIII, 254.
FORMULARI O che adopred il Rettor Maggiore coi Superiori
del Capitolo per consacrare al Sacro Cuore tutta la P ia So-
cieta. Salesiana e Ie sue opere 255 .
FRANCESCO D'ASSISI (San): e la poverta. 363 .
FRANCI A: Un a nuova Ispettoria 152.
FRUITI dell'Economia ISS.
FUMAR E : proibito 462.
FUNZIONI: 216.
- L' Isp ettore osservi se si fanno Ie funzioni prescritte 296.
- S'invitino i Cooperatori 328.
- Impegno per ren derle solenni 459.
F URTI: se ne verificarono in qualche casa 306.
G
GARE Cat echistiche 440 .
GENZANO: Casa di lloviziato 164 .

57.5 Page 565

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- 559 -
GESU': Suo amore nei vari misteri della sua vita 235 .
- La persona di Gesu e l'ultimo t ermine della divozione al S.
Cuore 235.
- L e m eraviglie del suo amore 237 .
Sue promesse ai divoti del suo S . Cuore 240, 24I.
- Raffigurato da Davic1e 242.
- C'insegna la poverta 362, 363.
GIOIA: intima 243.
GIORNALI: 4I.
- Non si perda il tempo nella loro lettura 352 .
- Spesso impec1iscono l'adempimento dei doveri 412 .
- Coi nostri aiutiamo gli antichi allievi e gli emigr ati 418.
GIOVANI: Come trattarli 42.
- Riserbatezza nel trattar can lora 70.
- Norl11e per la lora direzione 125 , 126.
- Si trattino egualmente studenti e artigiani 126.
- S'incoraggino ma non si obblighino a lia frequenza dei Sa-
cral11enti 193.
- S'insegni lora come accostarsi convenientemente alia Con-
fessione 193.
- Come si fa ad educarli 266.
Si esortino a pregare per il Papa 288.
Come i Direttori devono inflnire su di lora 303 .
Come devono curarli 303 .
Quando escono s'iscrivano tra i Cooperatori 329.
Da chi dipende la loro formazione 387.
- Non si lascino entrare nella propria camera 389 .
- Non farsi servir da loro 389.
- Come attirarli all'Oratorio Festivo 429.
- Coltivarne il cuore, norme per la lora formazione 44I.
- Istruirli nella religione 458.
- Tenersi in relazione can quelli usciti dalle nostre case 461.
- Cattivi: possono essere mandati a bella posta 390.
- Vedi anche Artigiani.
GIOVENTU' : puC> cagionare dispiaceri ai Superiori 409;
GIROLAMO (San): che dice del rendiconto 217, 344.
GI UBILEO Sacerdotale di D . Bosco 62 .
- delle Opere Salesiane, si festeggi con grande solennita 65.
- Nonne per celebr arlo 67, 68, 85.
- dell'Iml11acolata, festeggiamenti 313.
GIUOCO DELLE CARTE : si banc1isca dalle n ostre case
125.
GRAZIE, ottenute per intercessione di D. Bosco 45 , 456.
GREGORIO MAGNO (San): che dice sull'opera della santifi-
cazione 195.
- che dice c1ell'ubbidienza 348.

57.6 Page 566

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- 560
GUALA: zelo 497, S°.
GUARDIA D'ONORE 227, 25r.
I
IGNAZIO DI LOIOLA (San) : e la poverta 363, 364.
ILLUSION I: come dissiparle 218.
IM1VIACOLATA CONCEZIONE: Norme per .i festeggiamenti
nel cinquantesimo dalla prodamazione del dogma 313.
IMMORALITA' : gravi conseguenze 386.
IMPEDIRE che penetrino libri e riviste infetti di modernismo
352 .
IMPORTANZA degl'Ispettori e delle Ispettorie 152,2°.
IMPOSTE: Ricorso presentato 73 e segg.
- Avviso di tassazione all'Oratorio Salesiano 73, 74.
- Ripartizione per Ie singole case 77 e segg.
INCORONAZIONE di Maria Ausiliatrice 473,475
- II Card. Riche1l11Y Delegato da S. S.; la funzione; immenso
con corso; la processione 476 .
- Un pensiero affettuoso; frutti da sperare; la parola del Santo
Padre; D. Bosco 477 .
I NFERMITA' dell'anima 345.
I NIZIAMENTO del Processo di Beatificazione di D. Bosco,
45 e segg.
I NNOVAZIONI: Ie impediscalJo gl' Isp ettori 28r.
- Ispettori e Direttori non siano smaniosi di fame 306.
INSEGNAMENTO: Norl11e 41, 42.
- Dne difetti da evitare lOr.
- religioso, deve avere i1 primo posto 492.
INTERESSI della Pia Societa, li fa chi coltiva Ie vocazioni 165.
- Tutti dobbiamo curarli 370.
IRREGOLARITA' varie, sanazione in radice 270.
ISPETTORI: vigilino per Ie letture pericolose 33.
- Norme per la visita delle Case 69 e segg.
- nella visita osservino: Pieta, Mor alita, Orazioni, Medita-
zione, lettura spirituale, ftllZioni, ' benedizione della tavola,
ringraziamento dopo i cibi, lettura a tavola, lettura del Bol-
lettino, delle Circolari l11ensili, ecc. 296.
- Dopo la visita i1 rendiconto al Rett. Maggiore 295.
- Norme per la visita delle Case delle F iglie di M. A. 7r.
Rispetto e vener azione verso di lora 89 .
Come si devono considerare 152.
Il11portanza delle loro ·carica. 153 .
Aiuti materiali che si debbono prestar loro IS S.
Facciano studiare la Teologia 166.

57.7 Page 567

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- 561 -
ISPETTORI: Nel ren diconto facciano celllO del caso morale
166 .
- Quel che devono essere 190.
- Fissino tilla quota di concorso ad ogni Casa per il Noviz. 201.
- Per Ie sue mani passino al Cap. Superiore Ie domande di
personale, di soccorsi , ecc . 2IO .
- Tre vice-Ispettori per la Spagna 259 .
- I Direttori non abbiano pama che gli riferiscano Ie vicende
della propria Casa 263.
Conferma ed elezione di nuovi Ispettori 27I.
Consiglio I spettoriale 272.
Capitolo Ispettoriale 272.
Preparino bene i Chierici per gli studi sacri 275.
Relazioni cOllessi 277 .
Loro attribuzioni 277.
Raccomalldazioni per lora 279 .
Facciano :fiorire la propria Isp ettoria 279 .
Siano vigilanti 279 .
.
Cmino l'osservanza delle regole 279 .
Preparino i ' Chierici a l sacerdozio 280 .
Loro responsabilita sulle Ordinazioni 280 .
Preparino i confratelli ai va1'i r ami d'insegnamento 280 .
Diano cOl'nodita di abilitarsi ai pubblici esami 280 .
Vigilino sull'ecollomia 281.
Impediscano ai Direttori .di far riforme 281.
Siano diligenti nel far la visita 281 .
Non assumano la direzione della Casa Ispettoriale 281.
Abbiano il Segretario 281.
Doveri 289, 323 .
Regolamellto 290, 323 .
Studio ed osservanza delloro r egolamento 291 .
Registri, archivio, cron aca, segret ario 292 .
Abbiano cura dei Direttori 292 .
Vac1ano spesso a tl?ovarli 292.
Li racltilli c1i frequente 293 .
Tenga 101'0 qualche Con ferenza 293 .
Relazione coi Direttori 293.
La 101'0 opera prillcipale 293 .
Cura che d vono avere delle case 294 .
Non usino parzialita 294 .
Visiti spesso Ie Case 294.
Renc1iconto al Rettor Maggiore 295.
Provvedano confessori pii e istrlliti 296 .
Vec1ano come e coltivata nelle case la pieta e la 11l0ralita 296.
Se si pratica il Decreto per Ie confessioni del 24 aprile
1901, 296.
L eitere di D. RUG .
36

57.8 Page 568

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- 562-
ISPETTORI: Vadano .se si fanno Ie due conferenze mensili e
i rendiconti 297 .
Come i Sacerdoti celebrano la S . Messa 297 .
Come impiegano il t empo i Salesiani 297.
Grande sollecitudine per Ie vocazioni 299 .
Invigilino suiIe proposte al sacerdozio 300.
Inclllchino ai Direttori la cura del personale 301.
Veglino sull'anuninistrazione te11lporale delle case 305.
Raccolgano i risparmi 306,3°7.
Abbiano m assima cura della pieHl. e 11l0ralita 307.
Aiutino i Direttori 323.
A loro si domandino Ie licenze 324.
- Vigili..tlO sulla poverta 324.
- Pensano al rirnaneggiamento del personale nel'Ispettoria
34 I.
- Os·ser vino Ie Costituzioni 349.
- Vigili..tlO sui li bri, riviste, giornali 352.
- Curino anche i Sacerdoti 353.
- Suppliscono il Rettor Maggiore nella visita aile case 378.
- Consigli 408 .
Difficolta e delicatezza della loro condizoin& 408, 409.
- N uovi I spettori 89, 151, 184, 446.
- Vedi anche Superiori.
ISPE TTORIA N uova 54, 88, 121, 141, 151, 446, 486 .
ISPE TTOrzIE: loro massima importanza 152.
Ispettorie nella Spagna 259.
Erezion e ·canonica 271 , 290 , 309.
Gl 'Ispettori facciano fiorir la propria 279 .
Definitiva sist em azione 289.
- E len co 290 .
- Impegnarsi perche ftmzionino bene 291.
- Sono un progresso della P ia Societa 323.
ISTITUTI FElVIl"VIINILI e la S . Sede 359.
- NOll andarv i se non per dovere 359, 8°.
ISTITUTI SALESIANI: sonG aut onimi 75 , 3 °·
ISTITUTO del S. Cuore eli Rom.a, 25 ° Anniversario 487 .
ISTRUME NTI D'ACQUISTO: si t engano in archiv io 297.
ISTRUZIONE: l.1l1ita all'educazione 44.
- Sulla elivoziolle al S . Cuore 227, 228 e segg .
ITALIAI 0: studiarlo 470.
L
LASAGNA (Mons.) tragica morte, cOllsiderazioni 139, 140,445 .
LATINO: pwnullzia r om ana 452, Pg0.

57.9 Page 569

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- 563 -
LATINO: Negli Oratori festivi 507.
LAUTERI BRUN01\\TE e i buoni libri 498.
LAVORO: Spirito di lavoro dei nostri confratelli dell'Equa-
tore 157.
- Esempi consolanti 5II, 2°.
LAZZERO (Don): Membroonorario a vita del Cap. Superiore 183.
LEGA dell'Apostolato della Preghiera 253.
LEGGI: Valersene per elitendere l' onore nostro e della Chiesa 385
LE ONE X III consiglia D. Bosco a scegliersi Wl Vicario con
successione 7.
Decreto per la conferma di D. Rua a Rettor Maggiore 14.
Benevolenza con cui riceve D. Rua 20.
Sua lettera 98 .
P arole intorn o a D. Bosco 173 .
- Sua beneelizione a ll'VIII Capitolo Generale 178.
- Sua lettera per l'VIII Cap . Generale 181.
- e la divozione al S. Cuore 232.
Affida a D. Bosco l'erezione della Chiesa del S. Cuore 233,400 .
- Raccomanda la eliffusione della divozione a l S. Cuore 233 .
- Sue p arole per la consacrazion e del mondo al Cuor eli Gesll
244·
- Che cosa incuIco ai Salesial1i 361.
- Suo am ore alia Pia Societa 430.
- L ttera per it Congresso Salesiano 474-
LETTERA: Circolare 13, sua opporhU1ita dopo II anni 333 .
- del S. Padl'e a1 Procnratore Gen erale per I'VIII Cap. Gene-
rale 181.
- d'accompagnamento, i confratelli eli passaggio devono
averne una del proprio Direttore 187, 207. 355 .
LETTERE: solleciti nel risponder e, il non rispondere incivitta
286.
- Si usi gr ande atten zione per quelle provenienti ela ex-con-
fratelli ed ex-allievi 298.
- P esarle prima eli sp edirle 435.
- Edificanti: Ie eleliberazioni Ie m enzionano, argomento, non
bast a il Bollettino, frutto 425.
- Sotto la protezione eli S. Fran cesco eli Sales 426.
LE TTURA: I spettori e Direttori vigilino per Ie letture peri-
colose 33 .
- Pericolose, nesswlO ne faccia 297.
- Avviso eli D . Bosco 353.
- Si stornino i ragazzi dalle letture p ricolose 353 .
- A t a vola, veda l'Ispettore se si fa 296 .
- Non si trascuri ne si abbrevi 350 .
- Spirituale· 213, 216.
' - L 'Isp ettore osservi se si fa 296.

57.10 Page 570

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L E TTUR A: Nessuno la tralasci 35I.
LE TTUR E CATI' OLICHE: 33.
- Cinquantenario della lora fOl1dazione 285.
- Quale cura ne aveva D . Bosco 285.
- Propagarle 479, 4°, 48 I.
- Mons. Paolo T aroni 480 .
- Frutti 480.
LIBRI: si faccia far la list a in principio d'mlliO 40, 352 .
- Buoni e cattivi 40 .
.'
Di tes'o 43 .
che prescrivono i regolam el1ti 4I 3.
P ericolosi, vigilan za perche non p enetrino 352 .
Buoni, diffonderli 392, 497, 5°.
Bene che p ossono produrre 497,5 °.
- Un m ezzo facile per la diffusione 499, 500.
LIBRO dei privilegi, n on si dia a p erson e estranee 26.
LICENZE : si domandino all'Ispett ore 324-
LINGUA ITALI Al'JA I43, 7°.
- Vedi an che Italiano .
LINGUA L ATI NA: s'int roduca nelle scuole di Teologia 40 3, 4e.
Vedi anche L atino.
LISTA DE I LIBRI: si faccia in principio dell'anllo 352 .
LITANI E DEL S . CUORE, approvazione 233 .
L ONGA'lJI MI TA': si usi nel rendiconto 346.
L ORENA: Casa di Novi ziat o 164-
L ORENZO GI UST INI ANI (San ): che dice clell'ufficio dei Su-
periori 196.
L U I GI GONZAGA (San): solenl1i fes te per il suo III Cente-
l1ario 62, 63 .
M
MACCHINE p ei L ab orat ori si consulti l'Economo Gen. 306.
MACUL: Casa di Noviziat o 164 .
MAESTRI: Si t enga conto delle lora relazioni sui giovani 304.
- Non lascino entrare i giovani nella propria camera 389.
- dei N ovizi, il1segnino a fare l'esame generale e particolare 213 .
- Approvazione can onica e dispensa di eta. 271.
- di Scuola, per Artigia ni 340.
MANARA (Carel.) all'VIII Cap. Generale r 80 .
MANCANZE : Quanto p erniciose queUe contro la poverta 367.
MAl'JI ADDOSSO 388, 416.
MANUALE deU'Apostolato della Preghiera II I , 254.
- del Prefetto, si segu a p er la t enuta dei registri. 305 .
MARIA AUSILIATRICE : protegge Ie Opere di D . Bosco 2 .

58 Pages 571-580

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58.1 Page 571

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- 565-
MARIA AUSILIATRI CE: Migliaia di p ellegrini ne visitano il
Santuario 184.
e il Sacro Cuore 249 .
la sua festa di rito doppio di II Classe 31I.
Chiese in suo onore; Arciconfraternita 452, 10°.
Divozione, che ne diceva D. Bosco 452, 10°,453.
Ole cosa sperare da Lei 466.
- Vedi anche Incoron azione di lV1. A.
MARIA LIBERATRICE : COllsacrazione del t el11pio 396, 400 .
MARIA SS. La Pia Societ a ne propago sempre la divC'zione 185 .
- Consacrazione a Lei 249 .
- Madre nostra 249.
- Mediatrice tra noi e Gesli 249 .
- P erche Ausiliatrice 250.
- L a Chiesa h a posto sempre in Lei la sua confidenza 250.
- Sua protezone 398 .
MARENCO D . GIOVANNI: N uovo vicario elelle F iglie di
Maria Ausiliatrice 88 .
- Procnratore Gener ale 205.
- Su a lettera a D. Rua dopo l'uelienza del S. Padre 287.
:MATERIA del Rendiconto 219.
MEDITAZIONE: Quanto giovi ai confessori 195.
- Si spieghi bene ai n ovizi 2 [3.
- Ne faccia no una m ezz'ora anche alia sera 213.
- L'Ispettore osservi se si fa la m editazione 296, .
- Nessuno la tralasci 35I.
MENDEZ e GUALAQUIZA: Nuovo Vicariato 12I.
MERENDE: Assoilltamente proibite 373 .'
MESSA: I mpegni d i m esse 145.
- Nei b attelli della Veloce c'r!! comoelita di celebrare 209 .
- Nel Noviziato 214.
- del S. Cuore, intenzione della Chiesa llell'approvarla 236.
- Veda l'Ispettore come viene celebrata 297 .
- I Direttori avvisino dei difetti 354.
- Non si tralasci la preparazione e il ringraziamento 354.
- Non si ritenga per se 1'0110r ario 413.
- Riverenza nel celebrarla, S. Francesco di Sales, D . Bosco
415, 4 °·
- propria eli S. Francesco di Sales, per tutte Ie nostre Chiese
463.
MESSICO: Spedizione di Missionari 430.
MESSINA: il Terremoto 404, 5°.
METODO PREVENTIVO: si pratichi 42,304.
MILANO D. GIOVANNI: Muor ~ m entre va in esiglio dall'E-
quatore 156.
lVIILITARI: Confratelli militari, 434.

58.2 Page 572

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- 566-
MILITARI: B"elle che Fossono fare, belli esempi 438, 439.
- Vadano preparati, siano avvisati 439 .
MISSIONAR!: I nostri dell'Equatore esiliati 156.
- Prima spedizione al Messico, conunendatizia del Card. Ram-
polla 430, 431.
MISSION!: interessamento del Papa per Ie nostre Missioni 22.
- Le nostre Missioni e l'esposizione di Arte Sacra a Torino del
1898. 185.
Adagio nell'accettarne nuove 284.
Ntwve missioni 447.
Disastro per quelle di P atagonia 470.
Frutti che si ottengono 506.
MODERNISMO: 352 .
MODESTIA Vedi PURITA'.
MORALITA': gl'I spettori ossservino come e coltivat a nelle
case 296.
- Base della disciplina 307.
- Norme e consigli 387,3°,388,389,41650.
- La salvaguar dia 512.
- Vedi anch e CASTITA'.
MORl\\10RAZIONI: s'impediscano 263.
- Scalzano I' autorita 263.
MORTE di D . Bonetti 55 e segg .
di D. Bosco, Annunzio I e segg.
Ora 3.
Conforti ricevuti 3 e segg.
E ntusiasmo generale 4.
- Suft'ragi speciali 4e
- Sospensione delle recite in teatro 5.
-:- Anniversario 360 .
- Perche D. Rua scriveva nell'anniversario 396.
- Vedi anche D. BOSCO.
MORTE I MPROVVISA: avviene di frequente 404-
MURATORE: Si chiami ilmel10 che si puC> 306.
MUSICA: la vocale n on si coltivi a detrin.1.ento del Canto Gre-
goriano 50 .
- Norl11.e per Ie funziQni in musica 52
- Non sia di nocumel1to al catechismo l1egli Oratori festivi 188.
MUTAl"VIENTI: Si evitino per aiutare i 110viziati 200.
N
NATURALISMO: Come vi si voglia far tomar la societa, la
poverta rimedio 368 .

58.3 Page 573

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NEGLIGENZA: nei doveri, causa di disordine 349 .
NEMICI: perdono e preghiera 385 . .
- Concetto che hanno della nostra Pia Societa 39'2 .
- La loro sorveglianza stimola l'attivita 399.
- Loro intenti sventati 5'23.
NINA Card., sua lettera pel Vicario di D . Bosco 9.
NORME: sull'uso dellibro dei privilegi '25 e segg.
Pei rencliconti al11ministrativi '27 .
- Sul modo di servirsi del registro dei rendiconti 28.
- P er i Cooperatori e p er il Bollettino 105 e segg.
NOVIZI: siano ben format i nella virtu 21.
Norme 414.
Fortezza di certuni 436.
Si aumentano 482, 5°.
Artigiani, mandarli a parte se si puC>, e sono l1lunerosi
I 5
- Dove m aridadi I 65.
NOVIZIATO: i n ovizi si fo1'1ni11o bene nella virh'! '2 I.
- Gioia che arreca l' accrescersi dei noviziati I64.
- E rezio11e di vari noviziati 164, 436, 448 e segg. Canonica
'270 ,309 .
Sono semenzai di Salesiani I64 .
- Invochiamo su di loro Ie bened izioni del G elo 164.
I Direttori aiutino gl 'Ispettori a sostenerli '200 .
Si determini tUla quota di concorso per Ie Case '201.
N orme per Ie accettazioni '2 10.
Quel che si ha da fare 2 I I.
Come passare gli ultirni due m esi '2I'2.
Visita a l SS. Sacramento '2I3.
Coroncina al S. Cuore '213.
Orario della giorna t a '214.
Rpsario '214.
Si r egolino Ie cose est eriori '214.
Passeggiate 214.
Come p assal' Ie ricreazioni '2 I 5.
Quale divozione vi voleva D. Bosco 245 .
Quanto vi si fa 266 e segg.
I Direttol'i diano la quota 28'2 .
Si vada adagio nell'aUUllettere al Noviziato 299 .
Si faccia far regolal'e 300, 335.
Si procmi di sost en erli 305 .
P er gli artigiani 449, 459, 469 .
Crescono di I1lUllerO, huoni frutti 482 , 5°.
NOVITA': si fuggano 4'2 , 43 .
Ie evitino i nuovi Direttori 208, 209.

58.4 Page 574

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- Sb8-
o
OBBEDIENZA: ISO e segg. 343 .
- Praticarla anche se costi 153.
- Rimedi? allo spirito d'indipendenza 347.
- Si abbia spirito di fede 348.
OCCUPAZIONI: si eseguiscano con coscienza 102.
OFFERTA: al Cuor di Gesli 224.
OGGETTO della divozione al S. Cuore 233 .
ONOMASTICO: 1Ul regalo 331.
"
ONORlFICENZE: riportate dalle n ostre Missioni 185 .
- Non ci facciano invanire 186.
OPERA!: educarli cristianamente 459.
OPERE: mwlite del clritto di proprieta letteraria, avviso 175.
- I..,etterarie scientifiche, ecc., quelle dei confratelli non si
disprezzino ma si propaghino 263.
- Salesiane: Maria Ausiliatrice Ie protegge 2.
- Svilupparle 18.
- Assodarle prima di estenderle 20.
- Giubileo 65 e segg.
--,- Decreto di diploma con medaglia d'oro 185.
- Un premio di L 5000, 185.
- Da che ebbero inizio 426, 427.
- Progressi 503.
- Vedi anche Giubileo delle O. S.
ORA SANTA: 227.
- Origine e istituzione 251.
- E una delle pratiche pili care al Cuor di Gesli, 252 .
- Indulgenze, 252.
- Puo anticiparsi 252 .
ORARlO; della giornata in noviziato 214.
- Si segua un orario deternllnato nelle vacanze 2 IS .
ORATORIO DI TORINO: suo stato finallziario inquietante
156 .
- Si p aghi quel che gli si deve 169.
- Perdite subite, perche non gli si pagarono i debiti a tempo
170 .
ORATORIO FESTIVO 142, 188, 298, 425, 434.
- uua, attenersi alle tradizioni, musica, teatrino, canto,
il pensiero di D. Bosco 142 4°.
- Norme per la musica ed altri divertimenti 188.
- Suo fine principale 188.
- Come fare la consacrazione al S. Cuore 226.

58.5 Page 575

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- 569 -
ORATORIO FESTIVO: come attirarvi i giovani 392 .
- Culla della Pia Societ a, si aumentan o, buoni frutti 427,
428 .
- Esercizi spirituali, vocazioni 428 .
- Locale, come incomincio D. Bosco; zelo, com e attirare i
giovani, non scoraggiarsi quando m ancano i m ezzi 429 .
- Fondazioni, frut ti, gare cat echistich e, norme p er la forma-
zione dei giovani 440, 441.
- lVIezzi per sost entarli 441.
- Sviluppo, a""isi ai Direttori, Circoli, Cassa di Risparmio,
Societ a di mut uo soccorso 45 1 , 8°.
Inpegno di a lcuni Direttori 4S8.
NUl11 rosi nella Sp agna 467 .
Com e ottenere perseveranza n ei giovani 468 .
Frutti consolanti 482 , 6 °.
Cat echismo, scuole di religione 493 .
Come diffond ervi Ie buone letture 499, SOO .
Sviluppo, esempio di zelo s06 .
Coltivarvi Ie vocazioni S07 .
II III COllgresso S13, 4°.
R iuscita del 3° Congresso, necessita. degli Oratori Festivi,
gl'insegnamenti di D . Bosco, Ie raccom and azioni del S. Padre
P io X, S14. ·
- Sviluppo S30, So.
ORAT OR I O SALESI ANO : avviso di t assazione dell'agente
delle in"lpost e 73, 74·
- Giurielicamellte non esiste 74, 1°.
- Non e tU"l' associazione imponibile 74, 2 °.
ORAZI ONI: gl'Ispettori osservino se si elicono ben e 296 .
ORDINAZIONI : serieta n el proporre i Chierici alle Sacre Oreli-
nazioni 166.
--'-- La domanda proceda in via gerarchica 278 .
- Non s i proponga chi non ha buono spirito 280.
R esponsabilita degl'Isp ettori 280.
Si prep a rlllo bene i chieri ci 301.
Si prem ettano eser cizi regolari 3 0 1.
Allontanare quelli q·ui quaerunt quae sua sunt 4 14.
Dom anda 46S.
ORDIN.G DE LLA VISITAZIONE: p ensieri di S. Francesco eli
Sales 230 .
- Insegna della Casa 2 3 1 .
OSPIZI per giovani poveri 2g8.
OSSERVAl~ZA delle R egole 123 .
OSTACOLI: come vllcerli 2 18 .
OZIO: non abbandonarvisi durante Ie v a can ze 2 I S .

58.6 Page 576

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- 570
p
PADRE (S.): Udienza a D. Rua 182, 487.
- Sua Benedizione 287 .
PADRI (SS): continuatori della Divozione al S. Cuore 229.
P AGANESIMO : come vogliano farvi tornar la societa, la po-
verta rimedio 368.
PAPA: Senti.l11enti di D . Bosco 21, 22,429 .
- Suo interessamento per Ie nostre j\\llissioni 22 .
- Sua ben ediziol1e 23 .
- Si esortino i giovani a pregar per lui 288.
- Pregar p er lui 309.
- Venerazione 406 .
- P ei nostri Missionari del Messico 430.
- Assegna alla nostra C'ongregazione p arte di lUl'eredita
45
PARENTI: siamone dist accati 170, I7l.
- Non procurar lora posti gratuiti sen za vero bis0gno 170.
- Non si stia troppo a lunge senza scriver lora 286.
- L'amor dei parenti pua esser nocivo 366.
PAROCCHI (Card.): Lettera del Capitolo Sup. pel Successore
di D . Bosco II e segg.
- Sua lettera per la conferma di D. Rua a R ettor Maggiore 13.
P ARSIMONIA Vedi ECONOMI A.
PARZIALITA' coi g iovani 388.
PASSEGGI ATE: 49 e segg.
- Non si facciano in ferrovia, nonne 53.
- In noviziato 214.
- Nelle vacanze con1.e farle 216.
- Straordinarie 306.
PASSIOl\\o;E: Meta dei divoti del S . CYore 236,237.
PATAGONIA : Disastw per Ie nostre Missioni 470.
PATIlVIENTI: con 10 spirito di sacrificio si sopportano genero-
salnente 203. '
PECCATI: Eviti3.l110 anche i veniali 354.
PENE Vedi P ATIlVIENTI.
PENSIONATI: diedero vocazioni 399.
PENSIONI: siano ben registrate 70.
PE RFEZIONE: se n e abbia il desiderio 120.
- Mezzi per progredire 122 e segg.
- E i.l11possibile senza spirito di poverta 155.
- I Superiori hanno il dovere di aiutare i sudditi 196, 197.
I Superiori vigilino per togliere gli ostacoli 197.
Pericoli 345.

58.7 Page 577

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- 571 -
PERFEZIONE : Perche spesso non vi si giwge 372 .
- Imitiamo l'esempio dei Santi 472.
PE RICOLI: come superarli 462.
PERIODIC!: non se ne fondino altri, si propaghi il Bollettino
328 .
- Coi nostri aintiamo gli antichi allievi e gli emigrati .+I8.
PERSECUZIONE: contro Ie nostre Case nell' Uquatore 156, 460.
- Contro la nostm Pia Societa 383, 520.
- Buoni frutti che apporto 399.
- Varie 407.
- Iddio la volse in bene 523 .
PERSONALE : Cause della scarsezza 116.
Formazione dei coadiutori 159 .
- Le domande passino per Ie mani elell'Ispettore 210.
- Cura del personale primo obbligo del Diret tore 260,282,302 .
Non si trascuri il personale superiore 26 1.
Damandarlo al Signore 264.
I Direttori l'al11maestril1o bene 266 .
Formazione 284 , 340, 411.
Quanto dispiace non poterne soddisfare il bi'Sogno 335.
- Nonne p er la distxibuzione 338 e segg .
- Damande ingiuste , irregolare distribuzione 338 .
- l\\lancanza di carita e di lealta nell'assegn are il peTsonale 339.
- lnidoneo, insu fficiente, ache ci obbliga la necessita 339 .
- Impressione del Capitolo Snperiore peT la m ancanza di
personale 339.
- Rimedi p r soppuire a i bisogni 340, 394 d) .
- Quando inviare I' elenco a l C'onsigliere Scolastico e Profes-
sionale 340.
- L'Ispettore p ensa al rinlaneggiamento eel peTsonale nel-
l'Ispettoria 34 I .
- Immaturo 341, 342 .
- Mancanza eli personale 460.
PERU': come si poterono fondare alcune nuove case 157.
~ Il novizia to eli ATeql1ipa 164 .
PEYRO Prof. AMEDEO: Lilla conversazione con D. Bosco
sull~ biografia dell' Alfieri 39 .
PIA SOCIE TA' SALESIANA: aUl11ento straordinario 86 .
- Suo prodigioso svilnppo 137.
Come potrebbe essere sel11pre fiorente 151:.
- Per bonta eli Dio si dilat a sempre 151.
- Che cosa fare perche risponda a l suo fine 157 .
- Ne intende gl'interessi chi suscita vocazion i 165 .
- Propagatrice della di vozione a Mar
m ento 185.
- Beni che Ie ne proven-anno dalla elivozione al S . Cuore 242.

58.8 Page 578

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- 572 -
PIA SOCI ETA' SALESI ANA e il Cuor di Gesll 243 .
Suoi progressi 263, 323, 397, 447 , 455 .
Come potra progredire 265.
Da chi dipende il suo buon andamento 291, 365.
La su a r apida propagazione segno ill santita nel Fonda-
tore 316.
- Cbe cosa esige il suo d ecoro 336.
- Lamento ill certuni 347.
- Ii; nostra m adre 366.
- Quanto costi il suo sviluppo 370.
- Tempi eroici 377.
Concetto che ne h an n o i p ersecutori 392 .
- Come la consolidasse D . Bosco 396, I o.
- Consolidamento, prove, protezione di Dio e di Maria, il
bene dalmale 397, 398, 399. 400 .
Bene che va facendo 40 7, 435, 437 .
Onorata dalle p ersecuzioni 408.
Suo spirito 410.
Da che ebbe principio 426, 427.
Molto desiderata per gli artigiani 45p.
- Stirna che se ne ha 462.
Onoranze ricevute in Ispagna 466.
Opera ill Dio 517.
Frutti e speranze, Iddio la beneillce 522.
Quanto apprezzat a, sue prime illfficolta, stima , onoranze,
526.
PIA UNIONE DEI COOPERATORI: 105 , 316, 325 .
E rezione canonica e progressi 326.
- Zelo che dobbiamo avere per propagarla 327.
- Vedi anche Associazione dei Cooperatori e Cooperatrici.
PIAGA DEL CUOR DI GESU': simbolo della speranza 239.
PIETA': come esercitarvisi nelle vacanze 215, 216.
GI'Ispettori osservino come e coltivata nelle Case 296.
- La si curi tra i giovani 303 .
- Base della illsciplina 307.
PIO I X e i classici latini 37 .
- Che dice della divozione al S. Cuore 232.
- Promessa a D . Bosco intorno alia Procura Generale 325.
PIO X: Udienza concessa al sig. D . Rua 308 .
- Sua beneillzione 308.
Suo autografo p el- i Cooperatori Salesiani 326.
- Che cosa incnlco p ei Salesiani 361.
- Ricorre ai Salesiani p er ec1ificare la chiesa di Maria I,ibe-
ratrice 400.
- Udiellza concessa a D. Rua, suoi rallegramenti per la Chiesa
di Maria Liberatrice, sua b enedizione 402.

58.9 Page 579

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- 573-
PIO X. Esortazione al Clero Cattolico 406.
- Disposizioni sul canto e pronta esecuzione n eUe nostre
chiese 490, 49I.
- E nciclica suI catechismo 492.
PISCE'rfA (D.): Regolatore dell'XI Capitolo Genemle 420.
- Successore di D. Durando 510, I o.
POESIE PERICOLOSE : non vadano in mana ai chierici 352 .
POSTULAJ.'l"TI: norme per l' accettazioHe 414.
POVERI: si impongono sacrifi ci per aiutarci 369.
POVERTA' 70, ISO, 360 .
- Sia sempre in onore tra noi 127, I28.
- Benefizi per chi la osserva I70'
- I Direttori la facciano osservare 302, 413.
- Vigilino gl'Ispettori 324.
- Eccellenza, vantaggi, pratica 362 .
Che cos'e, quando virh\\, quanto costi 362 .
- II punto pili importante e delicat o della vita r eligiosa 362 .
- Primo dei Consigli evangelici 362 .
- Che ne dice S . Bernardo 362.
- E 1a via pili dritta p er i1 Paradiso 363 .
- Gesll ce la insegn a con l'esempio e con 1a p aro1a 362, 363 .
- Come 1a praticarono iSanti 363.
' - S. Francesco d'Assisi, S. I gn azio di Lojola, S . Tommaso
d'Aquino, i1 Conc. cli Trento 363, 364.
- Che cos'e 364.
- e S. Francesco di Sales 364 .
- Testamento di D. Bosco 366.
- Motivi per praticarla 366.
Gravi dal1l1i quando non si pratica 367 .
e i fondatori d'Ordini Religiosi 367.
e 1a n ostra p eriezion e 367.
Preziosi effetti quando si pratica 367, 368.
Maclre clelle virtli 368 .
Fondamento delle beatituduli 368 .
Que1 che c'ulsegna la Storia Ecc1esiastica 368.
Run clio a1 Paganesuno e a1 Naturalisl1l0 presente 368, 369.
- Che ne dice S. Vincenzo Ferreri; sa1vezza delle anirne 369.
- Praticar1a in vista dei sacrrnzi dei Cooperatori, c'e chi crede
che disponiamo di molti mezzi, 10ro errore , debiti, quanto
costi 10 sviluppo della Pia Societ a., i-utti devono curare gli
interessi della Congregazione 370 .
- Chi non la pratica impedisce i1 bene; accettiamone Ie con-
seguenze 37I.
I Direttori la facciano praticare, abusi cla togliersi 413 .
Piccoli inconveni.enti da evitarsi 435.
Esempio di unnostro benefattore 435 .

58.10 Page 580

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- 574-
POVERTA': Belli esempi 456 .
- Accoglienza alIa circolare, leggerla , praticarla, bei fruttti
512 3o.
- Pratica: art . 2 ° delle Costituz. beni patrimoniali, dominio
radicale 371, 47I.
- Anania e Zaffira, E redita 0 donazione ecc., difetti, che dice
S. Alfonso, p erfezione, la mosca e i1 1eone 372.
Come si rimedia ai odifetti 373·
- U n abuso e ill1 pregiudizio 374.
- Dare il n ecessario ai confratelli, proibito fare eccezioni,
donazioni, facolta dei Direttori e el egli I spettori 375.
N orl11e e schia rimenti 376.
Pratichiamone la virtu 376, 377 .
-'Toto: che ne dice D. Bosco 365 .
Che fa chi non 10 pratica 367 .
Come puo violarsi 374.
Vedi anche Spirito di Poverta.
PRANZI: 306 .
P RATI CA: de ll'Economia 153 .
PRATICHE: per rendere efficace la consacrazione al S. Cuore
226 .
- Per onorare il Sacro Cuore 250 .
PRATICHE DI PIETA' : 216, sostegn o della vita religiosa III, 1°
- I Direttori avvisino coloro che mancano 260 .
- V'intervengano anche i sacerdoti sel11pre che possono
262 , 353.
Non si trascuri.l1O da nessuno 262.
Veda l'I sp ettore se si fanno come e prescritto 296.
Vigili il Direttore 351.
Perche spe550 trascurate 41 I.
Non 5i trascurino nelle vacanze 417 .
PREDI CAT ORI: norme per i predicatori degli esercizi spiri-
tuali 94.
PRGDICAZIONE: seguire Ie norl11e della lettera circolare di
Leone X III 122.
PREFETTO GENER ALE : che deve fare alla morte del R ettor
Maggiore 6.
- Ilnuovo Prefetto Generale 258 .
- Senza suo perlnesso non si facciano novita nell'a1111l1ini-
strazione 305 .
PRE GI-lIERE p er D. Bosco 3.
Aiutiamoci a vicenda con Ie preghiere 19·
Per la beatificazione eli D. Bosco 47 ·
Dopo la me·ditazione e dopo la lettura spirituale 129.
Pregare perche Dio ci mandi buoni e numerosi confratelli
160.

59 Pages 581-590

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59.1 Page 581

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- 575-
PREGHIERE: P ei confratelli deftmti 160, 16I.
- Al Cuar di GeSll 224 .
- L'Apostolato della preghiera 252.
- Il mezzo piu potente per ottenere ogni grazia 253.
- Vocale, m entale, vitale 253.
Sua effica.cia quando in mu(me eli altri 253.
- Per i1 Capitolo Generale X 3.10.
- Prima e dopo Ie refezioni, non si trascurino 350, 35I.
PRE.lVlI: U n premio eli 5000 lire al1e Opere Salesiane 185.
PRIVILEGI: nor me sul1'usa del libro dei Privilcgi 25 e segg.
Illibro dei Previlegi non si dia a persone estranee 26.
Come agire quando gli Ordi.l1ari domandano Ie prove 26.
Come fare quando sorge qualche difficolta. 26.
Comunicazione con gli altri orclini religiosi 269.
PROCESSO DI BEATIFICAZIONE: iniziamento 45 e segg.
- Autorizzazione p er iniziarlo I 73 .
Vedi anche Causa di Beatificazione.
PROCURA GENERALE: sua sede 324.
- Promesse di S. S . P io IX a D. Bosco 325 .
PROFANAZIONI: come ripararle 437.
PROFESSI TRIENNALI: 198.
Perchc si scrivono separatamente nel Catalogo 198 .
- Cura che si deve avere di loro I98.
- S'inculchi loro 10 spirito cli D. Bosco I98, I99 .
- S'ascolti m ensilment e il loro rendiconto I99 .
- Si sopportino i laro clifetti 199.
- Jl Direttore dovd clare al1'Ispettor e il su o parere sui loro
conto 199.
PROFESSIONE RELIGIOSA: la clomanda proceda in via
gerarchica 278,465 .
- Il nostro dovere 366.
- Che i.l11porta rispetto alia poverta. 37 1 , 372.
- Ricordarla sovente 410.
PROFESSORI: Norme cl'insegn a11lento 42.
- Difetti chc devono evitare nel1'insegnamento IOI.
- N onmanchino i professori per i chierici 26 I .
- Supplisca i1 Direttare quando m ancano 26I .
PROGRAIVIMA DI STUDI: attenersi a quello del Cons. Scol. 43.
- I chierici del Triennio pratico segu ano i Programmi del
Consigliere Scolastico 297.
PRO.MESSE: eli Gesu ai divoti d el suo Cuore sacratissirno 240,
24I.
Per tutti i cristiani 24I.
- Per i r eligiosi 241.
- Per i sacerdoti 24I.
PROVVIDENZA: Ie sue vie sempre anunirabili 157.

59.2 Page 582

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- 576 -
PROVVIDENZA: Come ricompensa chi paga i debiti I70 '
- Don Bosco vi si abbandonava complet amente 369.
PROVVISTE : attenzione nel farle I54.
PURITA': Avvisi I26.
Vedi anche MORALITA'.
Q
QUOTA di concorso per i noviziati 20I , 305.
R
RACCOMANDAZIONI che deve fare l'Ispettore nella visita 69,
70 .
- agli Ispettori '279'
- ai Direttori 282.
RAlVI:POLLA (Card.): commendatizia pei nostri Missionari del
Messico 43 I.
- Card. Protettore, su a letter a 478 3°.
RATIONABILE OBSEQUIUM 348.
REDENZIONE: dove ebbe principio e compimento 239.
REGALI: ai giovani sono da11l1osi 389.
REGALO: pel giorno onomastico 33I e seg.
REGISTRI: si tengano con diligenza e sollecitudine 27.
dei rendiconti, norme 28.
Gl'Ispettori li tengano in ordine 292.
Nella lora tenuta si segua il manuale del Prefetto 305.
scolastici, siano ben tenuti 297.
REGOLAl\\ffiNTI: i Direttori leggano ai nuovi confratelli la
parte che riguarda illoro ufficio 267.
- Compilazione 333 .
- Guida nell'osservanza delle regole 333.
- Si leggano a tavola 350.
- Si facciano osservare 389.
- Osservanza 407.
- Ad esperimento 445.
- dell'Ispettore 290, 323 .
REGOLATORE del Cap. Generale VO 32.
- del Cap. Generale del 1892 , 8 I.
- deU' VIII Cap . Gen erale 172.
REGOLE: si osservino 48, 123, 262, 333, 366, 462.
In noviziato, si stud ino alia lettera 2 12.
Gl'Ispettori n e curino 'osservanza 2.79.
Osservat e quando i Superiori Ie osservano 348 .

59.3 Page 583

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- 577-
REGOLE: Come facilitarne la pratica. esame 410.
- Come esaminarci 410. 4II.
RELAZIONE del Cap. Gen. VI 85 e segg.
RELAZIONI coi rispettivi Ispettori 277.
- Tra Direttori e Ispettori 323 .
RELIGIOSI: promesse di Gesll per i Religiosi devoti del suo
Sacratissimo Cuore 241.
- La elivozione al S. Cuore e i Religiosi 242.
- Sono i preeliletti del Cuor di Gesu 242.
- Procurare di essere buoni religiosi 462.
"
RENDICONTO Mensile 123. 199.219. 343. 346.
- Norme e consigli 216. 221.
- Mezzo per perseverare nella vocazione 2 16 .
- Rende facile l'obbedienza 216.
- Se ne avvantaggiano anche i provetti 217.
- Inculcato dai SS. Padri e dai Maestri eli spirito 217.
- Mezzo fac ile per emendarsi dai difetti 217.
- Suoi mirabili effetti 218.
- Difficolta per chi deve farlo 218.
- Non vi si puo supplire con la confessione 218.
- Come 10 rigu ardano certuni 218.
- Tristi effetti per chi non 10 fa bene 219.
- Materia 219.
.
- Che devono fare i Direttori 219.
- Bi percorrano i punti delle Costituzioni 219. 220 .
- Un antico detto 220.
- Si faccia da tutti 262.
- Non si racconwlo Ie cose udite nei rendiconti 262.
- Come regolarsi 278.
- Che ne dice S. Gio. Franc. di Chantal 344.
- Aiuta a praticar Ie regole 344.
- Potenza eli formazione e eli attrazione 344.
- Che ne dice S. Girolamo 344.
- Senza di esso i1 Superiore non puo dirigere i suoi dipendenti
345·
Prediche. confer n ze 345.
- Va.e soli 345.
- Che dice S . Domenico 346.
- Agli Ispettori e ai membri del Cap. Superiore 346.
- Si elia comodita di farlo 346.
- Dovere di coscienza pei Direttori l'ascoltarlo 346.
- Si usi dolcezza e longanimita 346.
- Si osservi il segreto 346.
- Perche cer ti 10 tralasciano 350.
- Lo facci'lno anche i. sacercloti 353.
- Lo ricevano i Direttori 4II.
L eltere dt D. Rua.
37

59.4 Page 584

▲back to top
- 578 -
R ENDICONTO: Norme 412 .
~ Anmrini strativo, norme, Diligenza 27.
- GI'I spettori nel rendiconto facciano cenno del caso mo-
r ale 166.
- a l Rettor Maggiore di 'ciascima visita ispettoriale 295 .
- E della massima importanza 295 .
- Farlo in doppia copia subito dopo la visit a 295 .
- Veda l'Ispettore che i Direttori non tralascino di ascoltarlo
111ensil111ente 297.
Vedi anche Direzione.
REPUBBLICA ARGENTINA: il Noviziato di Bernal 164.
RF,sCRITTO per l'anticipazione dell'elezione del Rettor lYIag-
giore all'VIII Cap . Generale 181.
RESOCONTO del IX Capitolo Gener ale 269.
RESPIGHI (Card.): con sacra la Chiesa di.Maria Liberatrice 401.
RESTAURI del Santuario di Maria Ausiliatrice, come vi si p uC>
concorrere per pagarne i debiti 67 .
RETTOR l\\1(AGGIORE: elezione straordinaria di D . Rua 6 e seg.
Confer ma di D . R ua fatta dal S. Padre 13 .
- Decreto di Leone XIII per la conferma di D. Rua q .
- L'elezione anticipata allTIII Cap . Generale 171.
- Istanza del sig. D. Rua 179 .
Sua elezione nel Cap'itolo Generale 180.
Egli solo puC> abbreviare il t irocmio 277 .
Gli si riferiscano gli abusi 279.
Visita aile case 378.
RICCHEZZE: non dobbiamo cercarle se vogliamo far del bene
369.
RICHELMY (Card .): all'VIII Cap . Gen. 180 .
Presente all 'apertma della tomba d i D. Bosco 319 .
Visita al Cap. Generale X 319 e seg.
Parole che rivolge a l X Cap. Generale 320 .
SilO affetto alla Pla Societa, ringrazia111enti, un saluto, sua
benedizione, un consiglio 320, 321.
R I CONOSCENZA: per augmi ISO.
RI CORSO: per Ie imposte 73 e segg .
R I CREAZI ONI: in noviziato 215.
- Vi si trovino spesso i Direttori 266.
- Avvisi e 11or111e 388, 389.
RIFORlVIE: gu ardarsene 42, 43 .
- Vedi anche Innovazioni.
RILASSATE ZZA: tristi effetti 372 .
RINALDI D . F ILIPPO : 11UOVO Prefetto Generale 258 .
- Continued come Isp ettore dell ~ Case c1i Spagna 259.
RINGR AZI AMENTI: p er condogli anz~ 19 .
- per agmi 62, 84, 90,9 1, 120; 138, 150, 163, 43 r , 434, 443, 463.

59.5 Page 585

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- 579-
RINGRAZIAlvIENTO dopo i cibi, veda i IspeLtore se si fa 296.
RIPOSO: 5i conceda ai confratelli il necessario riposo 304.
RISPARMI: llorme I28 .
- che stabiliscono Ie Deliberazioni 306.
RIVISTE PERICOLOSE: Vigilanza p erche 11011 penetrino 352 .
RO:\\iA: Quanto stia a cuore al Papa la nostra Casa di Roma 23.
ROMANZI: che ne pensava D. Bosco 39, 40 .
- Non vadano in mana ai chierici 352 .
ROSARIO: quando recitarlo in noviziato 214.
RUA (Don) : suo dolore per 10. morte di D. Bosco r.
Incaricato di t enerne Ie veci 2 .
Sua elezione straordinaria a R ettor Maggiore 6 e segg.
Vicario di D. Bosco, approvato dal Papa 8.
L ettera del Card. N ina riguardo al Vicario di D. Bosco 9.
Dubbi sulla successione a lia morte di D. Bosco 10.
Lettera al S. Padre per la successione di D . Bosco 10 .
L ettera del Cap . Superiore al Card. Parocchi a suo rig uardo
II e segg.
Confermato Rettor Maggiore dal S . Padre 13.
Decret o dell a S .Sede perla sua conferma a Rettor Maggiore 14.
Sua udicnza dal S. Padre r 4, I7, 20, 182 .
Come seutiva bassamente oi se 162.
Suo affetto per i Salesiani I63, 502 .
Domanda all a S. Sede d i antici] are l'elezione del Rettor
Maggiore nell 'VIII Cap . Generale 179 .
All a morte di D . Bosco 360.
Le sue promesse a D. Bosco 36r.
Suo interessam ento pel profitto spirituale.dei confratelli 382 .
Sua gioia per la consacrazione della chiesa di Maria Liber a-
trice 40r.
Una sua promessa a Pio X 403 .
Accoglienza fattagli nella Spagna 466..
Suo affetto p er i confratelli 502 .
Visita Ie case d' E uropa 503 .
- Suo viaggio in Oriente 522 .
Festose accoglienze 525 , 3 0
Particolari del suo viaggio in Oriente 527, 4 °.
Sue ultime parole 534.
R BRICt-IE: Ie studino i chierici 280 .
- Leggerle spesso 415.
s
SACERDOTI: come devono praticare 10 spirito eli sacrificio 204 .
- Promesse di Gesu per i sacerdoti devoti del suo Cuore Sa-
cratissimo 241.

59.6 Page 586

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- 580 -
SACERDOTI: Vedano gl'Ispettori come celehrano la S. Messa
297·
- Norme per quelli che abbandonano la Pia Societa 300, 483,
484.
- Non si lascino troppo alloro paese 304.
- Non manchnlo di direzione 353 .
- Facciano il rendiconto e Ie pratiche di pieta 353.
- Si formnlo lUl giusto criterio p er la morale 354.
- Si chiamillo ai casi mensili 354.
- Che domandano di farsi Salesiani 399.
- Non ritengano p er se l'onorario della Messa 413.
- Norme e consigli per la celebrazione della S. Messa 415, 4°.
SACERDOZIO: Non si proponga chi non eben preparato 300.
S. CONGREGAZIONE DEI VV. ERR.; una r accom andazione
per i nostri preti 304 .
SACRAJ.\\.1ENTI: i giovanetti s incoraggino alIa frequenza
193, 441,
SACRAMENTO della Penitenza: norme e consigli rqo.
- Riflessi 191.
- e D . Bosco 191, 192.
- Suoi mirabili effetti 192.
- Quanto studiasse D. Bosco per bene amministrarlo 192, 193.
- Si studi sempre per meglio amministrarlo 194.
- Attenzione p er non infrangerne il sigillo 195.
·SACRO CUORE: Consacrazione della Pia Societa. 222.
- Ciascuno vi si consacri 222.
- Offerta 224.
- Voti e sospiri 224
La su a festa sia una delle primarie 226. '
Come rendere effieace la consacrazione al S . Cuore 226.
Ringraziarlo per i benefizi ricevuti 227 .
Istruzione sulla divozione al S. Cuore 228.
I primi adoratori del S. Cuore di Gesu 228 .
Il dono piu eccellente del S. Cuore 229.
- Suo culto 230.
- Sua bellezza 230, 231.
- Rivela la sua festa 231.
_ Appariziolli alla B. lVIargherita M . Alacoque 23I.
- L a sua festa innalzata a rito di prima c1asse 233·
- Le litanie approvate 233·
- E tutto carita 234·
- Di che 'e snnbolo 234·
- Perche merita culto speciale 234·
_ Intenzione della Chiesa n ell'approvare la Messa e l'Ufficio
del S. Cuore 236.
Meta dei divoti del S. Cuore 236, 237·

59.7 Page 587

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- s8r-
SACRO CUORE: Quanto desideri d'essere amato 237.
- Emblemi, croce, piaga, fianune, corona di spine 238, 239.
- Die' principio e compimento alla Redenzione 239.
- Sue bellezze 240 .
Promesse di Gesu ai divoti del S. Cuore 240, 24I.
Che cosa l'addolora di piu 242 .
Fiducia in lui 248, 462.
Pratiche per onorarlo 250 e segg.
- Vari modi eli procurare i suoi interessi 253 .
- Ch e cosa attingervi 466 .
SALA D. ANTONIO: sua morte I3I.
SALES (S. Francesco di): che diceva dello studio riguardo ai
preti 99.
- La sua Messa propria IS7.
- Che dice del Rendiconto 217.
- I1 Dottore della elivozione al S. Cuore 229.
- Vari suoi pensieri sulla elivozione al S. Cuore 229, 230 .
- Primo a proporre il S. Cuore come oggetto di culto parti-
colare 230.
- e 1a B. Madre d,i Chantal 230.
- Esalta la bellezza del Cuor di Gesu 230, 23I.
- L a sua festa di rito doppio di seconda c1asse 3I I.
- Suo amore alla poverla 364 .
- Sua ammonizione per la poverta 365.
- A proposito della S. Messa 415.
- Messa propria per tutte Ie nostre chiese 463.
SALESIANI: Stima che se ne ha 49, 135.
- Unione di sentimenti 137, 138.
Vita salesiana 144, So.
- Tutti i Salesiani devono adoperarsi per Ie vocazioni 159.
- Propagatori -della divozione a Maria SS. e a1SS. Sacramento
ISS·
- Chi tra di loro intraprende opere fruttuose 369 .
- Chi sono nell'esercito della Chiesa 392.
- Stima, gli amici, i nemici 416, 417.
- Desiderati per gli artigiani 450.
- Loro zelo n ella Spagna 467 .
- Promotod del canto gregoriano 490, 49I.
SAL.'iA DI D. BOSCO 4, 3IS, 3I9·
- Una promessa a Maria Ausiliatrice 65, 66.
SALUTEM EX INIlVIICIS NOSTRIS 400 .
S. GIOVANNI DELLA PIGNA: sede della nost.ra PrOC'ln Gme -
ra1e 325.
- Pio IX l'aveva promessa a D. Bosco 325 .
SANITA': si prendano i dov uti riguarcli 102.
SANTI: tutti praticarono 1a poverta 363

59.8 Page 588

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- 582 -
SANTIFlCAZIONE nostra e delle anime 108 e segg.
- Si attenda prima alla propria IIO, III.
- Che dice S . Gregorio Magno 195.
- 11 mezzo piu efficace, 241.
- Vedi anche Virtu, P erfezione.
SANTI PADRI: S i adottino nelle scuole 36.
SS. SACRAMENTO: La Pia Societa n e propago sempre 1a
divozione 185.
- 11 elono pill eccellente elel S. Cuore 229 .
- e 1a elivozione al S. Cuore 237 .
- Quanto D. Bosco n epropagasse la divozione 238.
SA.l~TU1UnO DI MARIA AUSILIATRICE: inaugurazione
delle elecorazioni 65, 85.
- Restauri 66.
SAVIO (D. Angelo) : sua morte 432.
SCIENZA: l'acquistino i preti 99.
- Sacra, far progredire in essa i chierici 165, 197, 26r.
- Quanto s'im.ponga presentemente 336.
SCIENZA E FEDE: 40.
SCIOGLIlVIENTO d'una casa ne1 Chili, cause 168
SCORAGGIAMENTO : non scoraggirsi se mancano i mezzi 429.
SCRIVERE: come si eleve scriYere 4I.
SCRUTATORI all'VIII Cap. Generale 179.
SCUOLA: come farla 42.
- Non fermarvisi da soli con qua1che giovane 389.
eli cerimonie, nOll si trascuri 70, II5.
di Religione 468.
Zelo, frutti consolanti 494.
di Teologia, 5 ore per settimana 30.
Non si trascur 52, 70.
Norrne 100.
- Si faccia con regolarita II 5 2 0.
- Lingua latina, dispute 403 .
- Ne1 noviziato, in modo ascetico 2II.
- di Pedagogia nelle vacanze 212 .
SCUOLE PROFESSIONALI: vero nome dei laboratorii 126.
- Quanto siano elesiderate 15 8.
SCUOLA CATTOLIc...!\\. (La) 40.
SEDE (S.); domanele fatte alla S. Sede e relativa approva··
zione 270.
- e gl'Istituti femminili 357·
SEGRETARII: dell'VJII Cap . Gen era1e 178.
SEGRETARIO: gl'Ispettori devono averlo 281, 292.
SEGRETO: si osservi in materia eli reneliconto 346.
SENTIMENTI: procur:amo eli avere i meelesimi sentimellti
163, 164, 322 .

59.9 Page 589

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SE1'Tn\\,IAl~A SANTA: tm bell'esempio 45g.
SIGILLO SACRAMENTAI.,E: attenzione per non infrangerlo
195·
SIND ONE (Santa) : Ostensione nel 1898, 184 .
SISTEMA PREVENTIVO norme II7.
- Pratica 3g 1, 5°.
SISTEMAZIONE delle Ispettorie, import anza 28g .
SOCCORSI: Ie domallde eli soccorsi passino al Capitolo Sup.
per Ie mmli elell'Ispettore 210 .
SOCIETA' di Mutuo soccorso: promuoverla nell'Oratorio
festivo 451, 452.
- eli S. Villcenzo de' Paoli:' prepararvi i giovall.i degli Ora-
t ori 531.
- Salesialla, perche perseguitata 384.
- Vecli Pia Societa Salesiana.
SOLIDARIETA' 16g, 200.
SOMM:O PONTEFICE: Bellevolenza che ci halmo sempre eli-
l1l0strato i Sommi Pontefici 309.
SP AGNA: divisa in tre Ispettorie 259.
- Accoglienze fatte aD . R ua 466.
SPESE: si evitino quelle non neccssarie 154, 283, 306.
SPIRITO della Pia Societa: da che e formato 410.
~ di D . Bosco, 10 mantengano gli Ispettori 280.
- Non ce ne siamo mai allontanati 33l .
- 11 lamento di certtmi 347.
- Sia COl11tme a noi e a Ile Figlie di Maria Ausilia trice 358, 5 °
- di fede, nell'obbedien za 348 .
ci'imitazione del Cuor eli Ges U 236.
- d'indipendenza, suo rimedio 347.
- di poverta 154, 16g, 206.
- fatti contrari 374 .
- religioso, praticarlo 367 .
- di sacrifizio 203', 248 .
- Fa godere nei patimenti 203.
- Senza di esso non si puc praticar la virtu 203, 204.
- Come deve praticarlo il sacerdote 204.
- Domandiamolo a Maria SS. 204.
STAlI1PA eli Opere con diritto di proprieta letteraria, avviso 175 .
- (buona) promuoverla 418
STATO FINANZIARIO: inquietante dell'Oratorio di Torino.
tre m ezzi per riparanri 156 .
STOLA VIOLACEA: l'usino i cOllfessori 296 .
STORIA ECCLESIASTICA: che c'insegna suUa poverta 368.
STUDENTATO 448.
- Quale clivoziolle vi 'voleva D Bosco 245
'i procuri di sostellerli 305.

59.10 Page 590

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- 584 -
STUDENTATO: filosofico e teo10gico rego1ari 336.
- Impegnarsi per rego1arizzarli 341 .
- Teo10gico dopo il triennio 275.
- non s'interrompa 336.
- Buoni risultati 403, 4°.
- Aper tura di quattro, opporhmita, l11ezzi per sostenerli
500 , 6°.
STUDENTI DI TEOLOGIA: nelle Case 339.
STUDIO: attenersi a1 programma del Consigliere Scol. 43 .
- Si studi sempre per l1leglio al11ministrare il Sacramento della
Penitenza 194.
- ne1 noviziato 2II.
- per i chierici egrave peso di coscienza per i Direttori 261, 275.
m genera1e 502.
della filosofia, e desiderio del S. Padre che 10 co1tivial110 182.
della Teo10gia 30 e segg. 98 , 504.
Grave dovere pei preti e i chierici 99.
Quanto 10 raccol11andi il Papa 99, 100, 182.
Quanto il1lporti ai Sa1esiani roo.
- lVIezzi e norme 100.
- S'introduca 1a lingua latina 403 , 4°.
- Letterario 35, e segg.
- Disaccordo intorno aIle l11aterie sco1astiche e a1 sistema d'in-
segnamento 35 .
- Sacro. i chierici siano ben preparati prinla d'incomin-
ciarlo 275. 276.
- Esortazioni 505.
SUCCESSORE DI D. BOSCO: lettera del Cap. Superiore a1
Card. Parocchi II e segg.
SUFFRAGI per D. Bosco 3 e segg.
SUPERBIA: 1a poverta la distrugge 368.
SUPERIORI e1etti ne1 VI Cap. Genera1e 87.
- Loro cura paterna pei confratelli 152 .
- Hanno il dovere d'aiutare i sudditi nell'acquisto della per-
fezione 196. I97. .
- Che dice delloro ufficio S . Lorenzo Giustiniani I96.
- Vigilino 197. 386. 4I3.
- Spingano alIa perfezione con 1a paro1a e con l'esel1lpio 197.
- Si dOl1landi sel1lpre il loro permesso anche per piccoli mu-
. tal1lenti 208.
- Non abbiano paura i Direttori che si riferiscano ai Superiori
Ie vicende della propria Casa 263.
Si ricorra ai Superiori lVIaggiori nei casi straordinari 278. 279.
Chi si deve ravvisare in lora 324.
Osservino Ie regole e gli altri Ie osserveral1l1O 348 .
Diano b uon esel1lpio 387, 413.

60 Pages 591-600

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60.1 Page 591

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- 585 -
SUPERIORI: Facciano osservare il Regolamento 389 .
- Se zelanti fanllO gran bene 408.
- Facciano osservare le Costituzioni 412, 2°.
- Ache t endono Ie 101'0 sollecitudini 509.
SUSSIDI: alle Case si concedono solo mediante l'Ispettore 305.
- Gl'Ispettori pensino ai sussicli dei parenti bisognosi dei
confrat elli, 307.
- A chi spetta giudicarne 1a cOllvenienza 376.
- Abusi e norme 414, 3 °.
- Straordil1ari, consegnarli all'Ispettore 153.
T
TARONI Mons. Paolo, quanta propagasse Ie Letture Catto-
. liche 480.
TEATRINI 306.
TEATRO: sospese Ie r ecite per la morte di D. Bosco 5.
TEMPO: occuparlo bene nelle vacanze 215.
- Vigilare perche non se ne perda 260.
- L'Ispettore veda come 10 impiegano i Salesiani 297.
TENTAZIONI: rin1edio 2I7.
TEOLOGIA: Nonne per 10 studio e per la scuola di Teologia
30 , 3 I , 42 , 49·
- Non si trascuri la scuola 52, 70.
- Si svolga l'intero programma del Consigliere Scolastico 53.
- .Studio 98 e segg.
- Lo studio, grave dovere pei preti e per i chierici 99.
he ne diceva S . Francesco di Sales 99.
- Mezzi e nonne per 10 studio 100 .
- Direttori e Ispettori la facciano studiare I66.
- I cruerici si rendano sodi nello studio della teologia 261 .
- Morale: sua importanza 166.
- Impegno p er istruirsi, esempi da irnitarsi 504.
- Vedi anche Studio della Teologia.
TERESA (Santa) : che dice del disnbbidiente 348.
TERZA PROVA: si faccia prima della professione perpetua 300 .
TESTACCIO: quel che vi si fa da noi 40I.
TESTAlVIENTINO: non si ometta la recita e laspiegazione II5.
TESTAMENTO: di D. Bosco 4, 366.
- Quel che vi raccomanda ISS.
TIPOGRAFIA: avviso speciale 175.
TIROCINANTI: come occuparli 336.
TIROCI JIO PRATICO: sia ben regolato 276.
- Non si cerchi di abbreviarlo se non p er gravi motivi 276.
- Chi pUG abbreviarlo 277 .

60.2 Page 592

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- 586 -
TOMBA di D. Bosco, aperta nel 3 settembre 1904, 318.
- Autorita presenti all'apertura 319.
TOMMASO (San) ~ la poverta 364.
TRIENNIO pratico, 275 .
- Come occupare i chierici del triennio 336.
TRISTI CONSEGUENZE che apporta la mancanza dell'eco -
nomia IS4.
u
UBBI DIENZA: fiorisca ne11e nostre 'Case 112, So.
Parole di D. Bosco lSI.
Fedelta nella pratica 160 .
Quanto costi ·20I.
Le cariche non dispensano elall'u bbidienza 20I.
Parole eli Gesu alla B. Margherita lVI. Alacoque sull' ubbi-
dienza 201 , 202.
- Non si adducano pretesti per sottrarvisi 202.
- Pronta e intera 202 , 203 .
- Norme 216.
- Ci ottiene Ie Benedizioni del Signore 27S .
- La insegnino i Direttori 302 .
- Non bastano Ie parole, ci vuole buon esempio 348.
- Che n e elice S. Gregorio Magno 348.
- Frutti 349.
UDIENZA avnta dal S. Padre 17, 20, 182, 308, 402 , 487 .
UFF1CIO: non si m etta alcuno in un ufficio senza prima istruirlo
267.
- del S. Cuore, intenzione della Chiesa nell'approvarlo 23 6.
UFF1Z1 (I Nove): 227 .
- UtiJjta 250 .
- Scopo 25I.
- Introdurli n ei nostri collegi 2SI.
UMILTA ': fondarsi bene in essa II2 4°, 186.
- Imitial110 D . Bosco 174.
UNIA (Don): sua morte 139.
.
UNI ONE: di cuori e d i sentil11enti 322.
UN1TA' di spirito, come 5i l11antielle 3S4.
URUGUAY: Ispettoria 446.
USCITE: Non si permetta ai giovani l'u5cita coi parenti 125 .
Non si permettano elurante l' alIDo 298 .
v
VACAi~ZE: inconvenienti e rinledi 124, 125 .
- Come debbollo p as5arle i confratelli 2IS.

60.3 Page 593

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VACA.l~ZE: Si a bbia un orario determinato 215.
- Pieta 215, 216.
- Vigilanza dei Direttori 216.
- A Natale, Carnevale, Pasqua non si concedano agli allievi 298
- NOrIne 304, 505 .
- Domanda 465.
- Durante 1'a1111o per i giovani, norme 53 2, 6° .
VALSALlCE: Vi si C011serva la salma di D. Bosco 4.
- Erezione della Chiesa i.l1l110nul11ento a D. Bosco 173.
- Sede del Cap. Gcnerale X 318.
VANITA': nonlasciamoci invanire per Ie onorificenze 186.
VANTAGGI: delrendiconto 220.
VARAZZE: persecuzione contro la Chiesa 383.
- Come fu preparata la p ersecuzione, Ie cahU1uie, 101'0 falsita,
proteste di :fi.ducia, Iddio ci difende 38-f.
- II bene dal male, riconoscenza a Dio e a Maria Ausiliatrice,
perdonare i nemici, m a valersi delle leggi 385 .
VELOCE (La) : Riduzione per i viaggi 209.
- Nei battelli c'e l'altare pOl·tatile 209.
VEl\\TERDI'; Primo Venerdi del mese 226.
VERBALE: del VI Cap. Generale 87 .
- dell'VIII Cap . Generale 177.
VESTIARIO : art. 12 ° del Regolamento 373.
VIAGGI: 70, 306.
- Riduzione concessa dalla Comp oGenerale d i N. 1. e da «La
Veloce » 209.
VIAGGIO di D. Rna in Ispagna 465.
- in Oriente, festose accoglienze 525', 3°.
- Particolari, a Efeso, a DamaSco 527, 4°.
- Sul lago di Genezareth, a Narareth , 528 .
- SuI Tabor, a Betlemme, al S. Sepo1cro 529.
VICARIATO DI MENDEZ E GUALAOUIZA: affidatoci dalla
S. Sede 12I.
~
VICARIO di D . Bosco, 1m consiglio di Leone XIII 7.
- Lettera di Mons. Jacobini al Card. Alimonda per incarico del
S . Padre 7.
II Card. Alimonda ne parla a D . Bosco 8.
Lettera del Card. Nina 9.
Lettera del Card. AlinlOnda al Card. Nina 9, 10.
Dubbi alia morte di D. Bosco ro.
- delle Figlie di Maria Ausiliatrice 88.
VICE-ISPE1TORI 205 .
VIGILi\\NZA : I superiori vigilino 197 .
- GI'Ispettori siano vigilanti 279.
- Sulla clisciplina 349.
- Libri, riviste, giornali 352.

60.4 Page 594

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- 588 -
VIGILANZA: lVIai troppa 391, 5°.
- Dovere dei Superiori 413.
VINCENZO FERRERI (San): che dice sulla poverta. 369.
VIRTU' : rende efficace la preghiera 48.
- Si progredisca sempre lI2, 195.
- La poverta. Ie ali.menta 368.
- Pratica 393. b).
- Belli esempi 400.
VISITA al SS. Sacramento 213, 216.
Fine che dobbiamo avere 238.
I spettoriale, norme 69 e segg .
Cose che m eritano speciale considerazione 69, 296.
Chierici 70.
Poverta. 70.
Gl'Ispettori siano diligenti nel farla 281.
Avvisi 294.
Diversa da quelle di occasione 295.
Straordinaria a tutte Ie case 378 .
- lVIezzo per conservare 10 spirito di D. Bosco, prescrizione
delle Costituzioni, il Rettor Maggiore supplito dag'Ispettori
378.
- Opportunita., pratica di altre Congregazioni, della Chiesa, non
e segno di sfiducia, avviso ufficiale, quando si COll1.pira. 379.
- Sua buona riuscita 407 .
VISITE: che D. Bosco faceva in ispirito alle Case 162
- dell'Ispettore, bene che possono arrecare 295.
VISITATORI STRAORDINARI: presentazione, ufficio, po-
teri, tutti i Confratelli si presentino da lui, giuramento, trat-
tameni.o 380.
- Loro relazione 407.
VITA comune: il primo capo del regolamento, rimedio contro
i difetti della poverta., altri suoi ef£etti salutari, quel che im-
porta 373.
Un abuso da togliere 374.
di Don Bosco, si legga a tavola 350.
Religiosa, rinnoviamoci in essa 246.
II pm1.to pili importante e delicato 362.
VITE DI SANTI: se ne raccomandi 120 lettura ai novizi 213 .
VITTO: atteniamoci alla vita comUlle, evitare il superfiuo 373.
VIVES Y TUTO Card.: come parla di D. Bosco 517.
- Sua raccomandazione pel Decreto di Venerabilita. di Don
Bosco 525.
VOCAZIONI: Cultura 33, 1I7, lI8, ISO e segg. 162 e segg. 264,
299,337,394, d) 399, 434, 437, 45 8, 47 1, 487, 495,4°,502 ,50 3.
- Se ne parli ai giovani negli esercizi spirituali 95.
- lVIezzi per conservarla lIS, 2 0 438.

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- 589 -
VOCAZIONI: Cura che se ne deve avere lS7 , 199, 282.
- Imitare D. Bosco nel coltivar Ie vocazioni lS9.
- Coitivarla tra gli artigiani IS9 , 449, 470.
- Spirito di zel0 per coltivarle 164, 436, S03.
- Attenersi aile Deliberazioni nel coitivarie 164, 16S.
- Perch€! certe case non ne producono 26 S.
- Si conservino quelle che abbiamo 26S.
- I Direttori conservinG Ia vocazione dei confratelli 30!.
- Negli oratori festivi 428, S07.
- Numero consolante 436 .
- Tra i famigli 469.
- Vari non la curano, grave colpa di chi l' abbandona 483 , 7°.
- Grave ammonizione 484.
- Manteniamoci fermi in essa 48S.
V01'!: si vada adagio nell'anmlettere ai voti 299.
- Per la dispensa bisogna ricorrere alla S. Sede 300.
- Pratica 393 b).
VOTI E SOSPIRI al Cuor eli Gesu 224.
z
ZELO per Ie aninle 108, 109, 39S·
- Come deve essere ordinato IIO .
- Manteniamolo, purita d'intenzione 141 , 142 .
- Per Ie vocazioni IS8, 164.
- Per ilnostro profitto e per Ie aninle 248.
- Deve essere glande per crescere nel bene 263.
- Vero e falso 394.
- Negli Oratori festivi 429 .
- Dei Saiesiani nella Spagna 467.

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IN DICE
=======000=======
LeHere 8 irc o ' a ri.
A nn l1 nzio de ll a m orte cl i D. Bosco
S u ffrag i pe r D. Bosco ed avv is i
E lez ione strao rdi na ri a el i D . Rua a Rettor Mag-g io re
Prima le tte ra de l nu ovo Relto r Magg iore - Ud ie nza
av uta clal Santo Padre
P rim a u clie nza av u ta cla l San to Padre clopo la morle
cl i D . Bosco .
No rm e su ll ' u so clel libro de i Pr i\\' ileg i
No rm e pei Re ncl iconl i A l1l l11 ini s tra li vi
No r l1le Sl11 111 0do d i sen- irs i del Reg istro cle i Re nd ico nti
Studi o d e ll a T eolog ia
Co nvocaz io ne de l Cap itolo Ge nera le eel a"v is i
Stu d i lette ra ri i .
Ini zia m en to de l Processo cli Bea li flcaz io ll e d i D . Ilosco
Ca nto Grego ri ano - Teologia e Ce rilll o ni e - Passeggiate
lvr o rte el i D . Bo ne tt i
R in g raz ia lll e nto pe r g li a l1 g uri - 3° Ce nte na ri o d i
S . L ui g i
/' Giu b il eo de ll e Ope r e Sales ia ne - Sa nt ua ri o di Ma ri a
A us ilia trice
No r llle all ' I spet to re pe r la v is ita de ll e Case
Im pos te e ri corso prese nta to
In vito a l Ca pi to lo G e ne rale
R ing razi a l1l e nti d egli a ug uri
R elaz io ne d e l ses to Cap itolo G e ne r;lie e de lle nu o ve
Is petto rie .
N orm e pe r g li ese rc izi spirit ua li d ei g iova ni
E se rcizi pe i confra te lli e racco m a nd azi o ni
Stud io d e ll a T eologia - T es to d i catec li is l11 0 ne ll e scuole
N o rme p e r i Coope ra to ri e pe l Boll et till o
pag .
»3
»6
» 17
» 20
» 25
» 27
» 28
» 30
» 32
» 35
» 45
» 49
» 55
» 62
» 65
» 69
» 73
» 80
» 84
» 85
» 93
» 96
» 98
» IOs

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- 591 -
Sa ntilicazione nostra e dell e ani nle a noi afliliate
Ring raziament i - Vicar iato di ~ [ e nd ez - Profilto n0 5tro
e delle a ni l1l e
Congresso Salesia no in Bolog na
Di sast ro Brasile no - A vv is i varii e co nsi g li
Decis io ni rig uardo ai Cooperatori ed a l Bol lelti!l O
Ring raz iall1e nti - Obbed ie nza e Poverl<'t - Vocaz ioni
Vocaz io ni - V I n Cap itolo Genera le - Dece nllio de lla
morte eli DO ll Bosco .
Fel ice es ilo de ll ' VIII Capitolo Generale - Come ap-
prezza no Ie ope re nostre
JI Sacramento d ella P e nite nza - No rll1 e e co ns ig li
Sp ir ito el i pov e rtit - Forlllaz i o ~l e reli).'; iosa
La Co nsacrazio ne della nos tra Pia Soci e ta a l Sacro
Cuore di GeSLI .
[s truzi o ne su ll a div oz ion e a l Sacro Cuore di GesLI
Formola di cO ll sac razio ne la l Sacrat iss im o Cuo r di
Gesll
Forlllu lario di consacrazione a l Cuor di Gesll ado-
prato clal Rettor ]\\[ilggiore co i S up e ri o ri del Cap itol o
II llU OVO Prefelto Ge ne ra le - Cura del persona le .
Resoconto del I X· Ca pi to lo Ge ne ntl e Raccomancla-
zio ni ag l'Ispettori e a i Direttori .
D ove ri d egl' Is pettori
Ud ie nza de l S. Padre P io X - Ca pito lo Ge ne ra le X
Fcsteggialllenti per l'Ill1nHl co la la ne l cinquantesimo
della proc la mazione del D og ma .
II Capitolo Generale X - La Pia U ni o ne dei Coope-
mtori Sales ian i .
L e D e libe razion i Organic he cano n ica ill e nte a ppro va te
Forillaz ione intelle ltua le e mora le d e i C hi e rici
Di s pos izio ni s ull a d istribuzione del pe rs o na le .
R e ndi co nto - Obbed ienza - Avvisi va rii .
Norllle per b e n reg-olare Ie re lazion i con l ' Istituto
d e ll e F igli e d i Ma ri a Aus iliatrice
La Poverta .
V is ita straord ina ria a t u tte Ie case de ll a P ia Societa'
Sa les iana .
Vi g ila nza.
La Consacrazio ne de l tempio di Ma ri a Libe rat ri ce
Osse rvanza d e ll e Costituzio ni e dei 1~ego l all1 e nti
XI C"p itolo Gene ra le
» 108
» 120
» 1::10
» 137
» J46
» ISO '
» 162
» 176
» T9°
» 206
» 222
» 228
» 254
» 255
» 258
>} 269
» 289
» ~08
» 313
» 316
» 33 1
» 335
» 338
» 343
» 357
» 360.
» 378
» 382
» 396
» 407
» 419

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- 592
LeHere Edificanfi.
G li O ra tori festi vi .
V ocazioni - Milita ri - Ora to ri festi vi
Resoconto del V II Ca pitolo Genera le - Disposizioni
va ri e
Ca rita frat erna - Va ri fatti con solanti .
Viaggio d i D . Ru a ill Ispagna - A nti chi alliev i -
Consig li
Co ng resso Salesia no - I ncoro nazi one d i Maria A lI si-
liatrice - II Card. Protettore
L o spirito di D on Bosco - V ocazioni
S tudi - Vocazioni .
L e virtu del Salesiano .
Do n Bosco Venera bil e !
V iagg io d i D. R lIa in Ori ente
U ltima parl a ta d i D . R ua .
jag. 425
» 434
» 443
» 455
» 473
» 487
» 502
» 50 9
» 516
» 522
» 534

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