RM-Impressioni della recente visita nel Kenya

Buona notte Comunità RMG

Impressioni della recente visita nel Kenya



  1. Motivo del viaggio:

Predicare gli Esercizi Spirituali agli Ispettori, Consiglieri e Direttori delle Ispettorie di lingua inglese e portoghese, e anche quella di Africa Centrale.

Ho già predicato Esercizi a tutte e due le Regioni dell’Asia nella Tailandia, a tutte e due le Regioni dell’America nel Costa Rica, a tutta la Regione Italia – MOR, e a tutta la Regione Africa.

Si tratta di un momento privilegiato di animazione, forse meno eccitante ma certamente più fecondo che quello di visitare singole ispettorie o comunità in occasione di eventi particolari. Certo anche lì è importante per il Rettor Maggiore andare a trovare i confratelli dove si trovano a vivere e lavorare, ma sovente non porta molto più frutto. Qui invece intervengono una serie di fattori che portano la esperienza a un altro livello: la qualità dei destinatari (ispettori e direttori che sono gli animatori nelle ispettorie e nelle comunità), il tipo e clima degl’interventi (conferenze che invitano alla conversione e alla crescita nella identificazione carismatica), la possibilità di mettere in sintonia le Ispettorie con le grandi linee di animazione e governo che porta avanti il RM con il suo Consiglio, e non di meno la durata dell’esperienza.

Oltre alle prediche e la preghiera comune, c’è il dialogo personale con gli ispettori o superiori delle visitatorie, e altri confratelli o gruppi di confratelli, e, soprattutto, l’entusiasmo provocato dalle buone notti.

  1. L’Ispettoria AFE che ci ha accolto:

L’Ispettoria AFE ha una storia breve ma tanto significativa e feconda. In appena 24 anni di presenza è diventata ispettoria, con opere consistenti e rilevanti, e, soprattutto, con tanto futuro.

L’ispettoria comprende quattro nazioni: Sudan, Uganda, Kenya e Tanzania.

Spicca lo sforzo fatto nel campo della formazione, il lavoro tra i ragazzi della strada, i centri di formazione professionale, le parrocchie, la cura dei rifugiati a Korr e nel Sudan, la promozione vocazionale, la diffusione della Famiglia Salesiana.

Tutto questo rende possibile ed efficace l’obiettivo della nostra presenza in Africa. Noi vi siamo chiamati a costruire vita.

Questo comporta il compito esigente di aiutare a superare le grandi sfide dell’Africa: il flagello della guerra, le malattie, la povertà, l’ingiustizia.

Il problema dell’Africa è culturale, e lo si supera con una proposta di educazione integrale di qualità.


  1. Elementi rilevanti:

Tra le opere e realizzazioni più rilevanti che vi ho trovato, vorrei accennare solo a due:

il Tangaza College, che un centro di studi teologici, fondato con volontà di sinergia e solidarietà da una ventina di Congregazioni, che si sta sviluppando molto bene, anche perché non vuole solo comunicare teologia ma anche elaborare teologia, inculturata. Il centro si ramifica in una serie di istituti, quello di pastorale sociale, quello di spiritualità, quello di studi africani, quello di pastorale giovanile fondato dai SDB e dalle FMA;

il lavoro a favore dei rifugiati, sia a Korr che nel Sudan. Qui i confratelli stanno realizzando un lavoro davvero eroico, di cui possiamo sentirci fieri.

C’è tanto da ringraziare il Signore per il Progetto Africa, lanciato da don Viganò nel 1978 a conclusione del CG21.

Dopo 25 è una bella ed entusiasmante realtà, da consolidare, con tanta storia da costruire e da scrivere. Noi accompagniamo la presenza in questo continente con la nostra preghiera.


Don Pascual Chavez V.

Casa Generalizia – 4 agosto 2004