SALUTO ALLE AUTORITÀ CITTADINE, PROVINCIALI E REGIONALI
Nel palazzo del Comune di Este - PD
Este, 15 novembre 2003
Gentilissimo Signor Sindaco, dott. Vanni Mengotto,
Stimatissimo Presidente della Regione Veneto, dott. Giancarlo Galán,
Stimatissimo Presidente della Provincia di Padova, dott. Vittorio Casarin,
Gentilissimi Sindaci del Territorio Estense
Consiglieri e Amministratori del Comune di Este e Comuni viciniori,
è per me un vero piacere ed un grande onore ricevere, come successore di don Bosco, questa onorificenza così importante e, al tempo stesso, cogliere la vostra viva attestazione di stima, in occasione del 125° anniversario della fondazione di questa nostra presenza salesiana nella Città di Este.
Don Bosco privilegiò e preferì Este su tante altre città del Lombardo veneto, che pure richiedevano la venuta dei suoi figli. Accettò subito l’invito di questa parte di terra veneta, perché ne condivideva i valori da sempre espressi e ne apprezzava la laboriosità, la tenacia, la religiosità.
Mise piede nel Veneto per la prima volta qui 125 anni fa, rispondendo all’invito del Vescovo di Padova Mons. Federico Manfredini, per la mediazione del parroco del santuario delle Grazie don Antonio Perini, oltre che quella dell’Abate del Duomo di Este, mons. Agostino Zanderigo. E potè poi concretizzare la sua decisione attraverso la preziosa beneficenza del Cav. Benedetto Pelà, dell’ing. Antonio Venturini, del sig. Giacomo Grandis e quella di tanti altri benefattori e Cooperatori Salesiani già presenti e già ben organizzati in Este e nei paesi vicini.
Nell’ottobre del 1878 inviò alcuni salesiani, con il primo direttore don Giovanni Tamietti che venne poi lui stesso a visitare nell’aprile dell’anno seguente. Benedisse la Città e l’incipiente Manfredini. E fu certo un’efficace benedizione, se riandiamo ora col pensiero ai numerosissimi Salesiani che vi hanno lavorato e agli innumerevoli allievi che vi furono ospitati e che lì furono educati a costruirsi in onestà e cultura: sono numerose le Personalità che, formatesi al Manfredini, si distinsero poi, servendo utilmente e intelligentemente il mondo della Cultura, del Politico, del Sociale e dell’ecclesiale. Ne cito uno tra tutti a voi ben noto: Guido Negri.
Il nostro caro Padre don Bosco che per primo prese contatti con insigni benefattori della zona e zelanti cooperatori salesiani; quindi i suoi successori il Beato Michele Rua, il Beato Filippo Rinaldi, don Ricaldone, don Renato Ziggiotti (che lavorò, di persona, come educatore in questa realtà di Este) e don Egidio Vigano! Quasi tutti i Rettori Maggiori della Congregazione hanno visitato quest’opera, che, certamente, nel quadro della Congregazione, è apparsa sempre come una delle più significative.
Per lungo tempo il “Collegio Manfredini”, a cui confluivano allevi un po’ da tutto il Veneto, ha rappresentato un vero polo di ricchezza culturale e di formazione cristiana per giovani che sarebbero poi stati, e sono tuttora, professionisti di alto livello, alcuni dei quali anche direttamente impegnati, nel civile, a livello politico ed amministrativo. Per vari anni inoltre questo nostro Istituto è stato anche sede di un noviziato salesiano in cui si sono formate generazioni di salesiani.
I tempi più recenti hanno rappresentato una vera sfida per quest’opera che, data la nuova situazione scolastica in Italia, ha dovuto cercare un modo nuovo di essere nel territorio per continuare la sua missione salesiana ed educativa.
Uno studio serio sulla realtà sociale del territorio, l’interesse attivo di politici, di sacerdoti, di amministratori e di imprenditori della zona, la grande disponibilità di operatori vicini all’Opera e la passione educativa di alcuni Salesiani, tra cui ritengo doveroso citare il nostro caro confratello, il Sig. Luigi Fumanelli, hanno dato luogo ad una nuova stagione del “Manfredini”. E’ nato così un Centro di Formazione Professionale che oggi rappresenta non solo un modo nuovo di essere dei Salesiani nel territorio estense, ma soprattutto una grande opportunità per giovani della zona. Molti di loro, in difficoltà davanti ad un cammino di impostazione strettamente scolastica, trovano in questa proposta formativa la strada per una preparazione professionale seria e un inserimento più facile nel mondo del lavoro. La ricchezza della proposta salesiana contribuisce poi a fare di questi giovani degli “onesti cittadini e dei buoni cristiani”: veri uomini ricchi di umanità e interiormente guidati da valori di ispirazione cristiana.
Che dire dunque? Questa onorificenza consegnata al Successore di don Bosco rappresenta prima di tutto un riconoscimento verso i Salesiani che hanno lavorato, ieri ed oggi, in questo contesto del “Manfredini” e del territorio estense.
D’altra parte Don Bosco, che io qui rappresento, dice oggi il suo grazie più sentito a voi, Stimatissimi Politici ed Amministratori, che avete collaborato in questa impresa con grande intelligenza e squisita sensibilità sociale. Anche a voi si deve il proseguimento del servizio educativo dell’Opera salesiana, dal momento che avete attivato, in molte maniere, condizioni di sinergia e collaborazione, che possono rappresentare un vero modello di integrazione tra pubblico e privato, tra energie di ispirazione ecclesiale e risorse dell’amministrazione pubblica. Perciò io vi chiedo in nome di Don Bosco, di continuare questa attenzione e vicinanza per un’Opera che, soprattutto in quest’ultimo decennio, sta venendo incontro sia agli interessi civili, con l’educazione ai valori che costruiscono la persona e la convivenza umana, sia a quelli collegati con la formazione alla professione, che concorre non poco alla soluzione degli scottanti problemi occupazionali.
Il mio augurio è che tutto possa continuare, donando dei frutti significativi per la realtà del territorio di questa vostra Città di Este e dei Comuni circostanti.
Oggi l’educazione della gioventù, come ai tempi di don Bosco, rimane una grande sfida. Questi giovani, che si trovano inseriti in una società dove, purtroppo, la fascia degli adulti e degli anziani comincia ad essere numericamente troppo dominante, hanno più che mai bisogno di prospettive di speranza. Devono sentirsi non solo fruitori, ma protagonisti di una società nuova, che pone tra i suoi capisaldi non solo il benessere economico, ma anche il rispetto della singola persona, la cultura della solidarietà e tutto quel mondo di valori che ci viene dal patrimonio della tradizione cristiana.
Auguro a voi tutti che così possiate continuare! Salesiani e laici possiate lavorare, insieme, per offrire a questo territorio “cittadini nuovi” per una nuova società.
Don Bosco accompagni il cammino di voi tutti!
don Pascual Chávez V
Rettor Maggiore