Albera esposizine pannello 21-24


Albera esposizine pannello 21-24

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I CONGRESSI 1911-1920
Don Albera, durante il congresso, su una Renault Type CC (questa macchina era nuova ammante, essendo un modello prodotto tra il 1911 e il 1914)
I congressi vissero una stagione favorevole
tra il 1888 e il 1915 e don Albera ne fu tra i più
attivi promotori, sia come Direttore spirituale
della Congregazione che come Rettor Maggiore.
Queste adunanze avevano lo scopo di appro-
fondire il pensiero e stimolare all’azione concre-
ta su argomenti cruciali come l’oratorio e la cate-
chesi oppure di rinsaldare la coesione delle asso-
ciazioni dei Cooperatori e degli Exallievi/e.
V CONGRESSO 17-18 MAGGIO 1911
“GLI ORATORI FESTIVI E LE SCUOLE DI RELIGIONE”
Proposte e “voti” del Congresso:
I. Organizzazione interna e formazione del personale
II. Spirito, pratiche di pietà e funzioni religiose
III. Insegnamento del catechismo – gare e prediche
IV. Sport, musica e drammatica
V. Educazione sociale – Risparmio e previdenza
VI. Oratorii femminili
VII. Scuole di religione
17-18 maggio 1911
- V congresso “Gli oratori festivi e le scuole
di religione”
8-10 settembre 1911
- Primo Convegno internazionale ex-allievi
23-25 novembre 1911
- Primo Convegno delle ex-allieve delle Figlie
di Maria Ausiliatrice
14-15 marzo 1914
- Convegno decurioni dei Cooperatori
20-23 maggio 1920
- VIII Congresso internazionale dei Cooperatori salesiani
- Secondo Congresso internazionale ex-allievi
- Secondo Congresso Internazionale delle Ex-allieve
di Maria Ausiliatrice.
I tre Congressi si svolsero in contemporanea
nell’ambito delle celebrazioni per l’inaugura-
zione del monumento degli Ex-Allievi a Don
Bosco sulla Piazza Maria Ausiliatrice.
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LA GRANDE GUERRA
Foto di gruppo degli esercizi spirituali, 1916
Foto di gruppo degli esercizi spirituali ritoccata, 1916
Circa 1500 tra confratelli e novizi (quasi la
metà del totale) prendono parte al con itto
armato a partire dal 1914, essendo i Salesiani ap-
partenenti a diverse nazionalità anche in con it-
to tra loro.
Al termine della guerra i salesiani erano:
- con grado da u ciale 144
- cappellani militari 55
- premiati o decorati 44
- feriti 66
- morti 70
“un numero stragrande di carissimi confratelli, fra
cui molti giovani sacerdoti, si trovano nella dura
necessità di smettere l’abito religioso per rivestire le
divise militari; dovettero lasciare i loro diletti studi,
per maneggiare la spada e il fucile; furono strappa-
ti dai paci ci loro collegi e dalle scuole professiona-
li per recarsi a vivere nelle caserme e nelle trincee, o,
quali infermieri, furono occupati nella cura de-
gl’infermi e dei feriti. Ne abbiamo pure non pochi al
fronte, ove alcuni già lasciarono la vita, e altri ritor-
narono orribilmente malconci”.
P. ALBERA, Lettere circolari ai Salesiani, 182.
Don Paolo Albera invia 32 lettere Circolari
ai salesiani soldati tra il 19 marzo 1916 e il 24
dicembre 1918.
“Nelle sante e pro cue battaglie dell’insegname-
nto voi foste instancabili, così mentre raccoglievate
per voi larga messe di meriti e di benedizioni celesti,
davate alla Patria le primizie delle vostre energie intel-
lettuali e morali.
Ora la Patria vi domanda anche le energie siche,
Retro foto di gruppo degli esercizi spirituali con i nomi dei partecipanti
e voi avete risposto con slancio, e con l’ilarità che vi è
abituale siete disposti ad ogni sacri cio…
Risplenda in tutti i vostri atti la bontà e dolcezza
dell’animo vostro. Questo dev’essere il vostro caratte-
re abituale, a questo carattere siete stati formati, in
questo dovete perseverare, questo dev’essere il segno
che vi fa conoscere per gli di Don Bosco…
Siate sempre pronti a qualunque servizio verso i
vostri Camerati, siate i primi a soccorrerli in tutti i loro
bisogni, veggano tutti splendere nel vostro cuore una
amma ardente di carità che vi rende instancabili per
ogni opera buona.
Le occasioni non vi mancheranno, e voi non la-
sciatele sfuggire; coglietele tutte; vi assicurerete le be-
nedizioni del cielo, l’amore di vostri fratelli, sarete fari
luminosi di buon esempio…”
Garneri, Vita di Paolo Albera, 325-326. Lettera del 19 marzo 1916.
Don Albera organizza esercizi spirituali per
confratelli militari in periodi di licenza.
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LA GRANDE GUERRA
Conserviamo 3390, tra lettere e cartoline postali militari,
indirizzate a don Paolo Albera o ad altri membri del Capitolo
superiore da parte di 791 salesiani soldati. Don Albera e gli
altri superiori mantennero un costante contatto epistolare
personale con questi salesiani al fronte.
Lettera del chierico Stefano Ferrando
Zona di guerra, 28-7-17
(poi missionario in India, vescovo di Krishnagar e poi di Shil-
long. Fondatore delle Suore Missionarie di Maria Aiuto dei
Cristiani. Morto nel 1978, con decreto del 3 marzo 2016 papa
Francesco lo ha dichiarato Venerabile).
Rev.mo Sig.r Don Albera,
Dai primi del mese mi trovo come aspirante uf-
ciale in un reggimento di fanteria. Non ho
ancora vissuto della vita di prima linea e presente-
mente mi trovo momentaneamente a riposo, con-
cessoci per ritemprare l’animo a futuri cimenti.
Ho terminato oggi di leggere l’ultima lettera
circolare e come l’ho trovata appropriata special-
mente per la mia nuova condizione in cui il rispet-
to umano si presenta con tanti argomenti sottili e
speciosi per intimorire e distrarre l’animo dal pro-
fessare francamente la nostra fede…
L’esempio di tanti confratelli che in questo
tenore di vita mi precedettero e che rifulsero per le
loro virtù religiose e militari spero che mi sia di
valido aiuto e mi ricordi l’altra milizia alla quale
appartengo.
Come sopra le ho accennato forse nuovi ci-
menti attendono il mio reggimento e mi racco-
mando perciò alle di lei preghiere perché l’Ausili-
atrice mi aiuti e io possa adempire la volontà del
Signore….
Ch. Ferrando Stefano
Il Salesiano Novera riporta un’esperienza
fortunata in prima linea:
“Ho ricevuto la sua bellissima letterina, con le
Massime e i punti da Lei scritti e, di più, l’immagine
e la reliquia del nostro caro Fondatore, Venerabile
don Bosco, santo a me caro. Questa la porto
sempre accanto al mio cuore a nché mi aiuti
sempre in tutti i miei bisogni spirituali e temporali.
E ne ho sperimentato la sua protezione.
Se sono salvo è proprio per miracolo. Il giorno
22 del mese scorso, trovandomi in trincea in prima
linea di sentinella, vicino ad un pezzo da monta-
gna che funzionava, il nemico, per farlo tacere,
tirò 8 colpi da 152, tutti in giro al pezzo, per cui uno
mi cadde a 6 metri di distanza.
Si guri che portò per aria molte pietre ad
un’altezza molto alta, di cui una grossa come due
pugni assieme, mi viene proprio a cadere
sull’elmetto in mezzo alla testa e mi ha rotto il cap-
pello di ferro, ma, senza sentire il minimo dolore,
sono stato sano e salvo.
E poi, quante altre volte, ho provato la prote-
zione di don Bosco”.
ASC, B0440146, Novera-Albera, 14.12.1917; dati anagra ci non reperiti.
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DON ALBERA E MONSIGNOR CAGLIERO
Il legame con Mons. Cagliero, primo vescovo e
cardinale salesiano, missionario in Sudamerica,
fu sempre forte e cordiale. Nella foto a sinistra
vediamo Mons. Cagliero e don Ricaldone
nell’ambito delle celebrazioni dei 50 anni di sa-
cerdozio di don Albera (1918). A tale ricorrenza
parteciparono, oltre a una nutritissima schiera
di Salesiani e altri religiosi, membri di casa
reale, 13 vescovi e i consoli di Argentina, Brasile
e Colombia.
Con mons. Cagliero e don Ricaldone durante la celebrazione
Don Albera con mons. Cagliero e don Ricaldone
Manifesto della celebrazione del 1918
Dal diario spirituale di don Albera:
Dicembre 1915:
“Sto per partire per Roma. Andrò a incontrare il
Cardinale Cagliero che riceverà la sacra porpora il
6 di questo mese. In questo momento si trova in
mare; tremo al pensiero dei pericoli che a ronta
durante questo viaggio.
Vergine Maria salva il tuo glio.”
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