36 ATTI DEL CONSIGLIO GENERALE
d) Nel nostro imparare e discernere, la Parola di Dio è il cri-
terio ermeneutico. La Parola è luce e forza, alimento per il
cammino (C 87). La vita salesiana fa spazio all'ascolto pro-
lungato della Parola di Dio19, attraverso la lettura personale
come anche la lectio divina in comunità.
e) Formazione significa anche costante ritorno alle Costituzio-
ni, che sono per noi la concretizzazione della Parola di Dio, e
alle fonti salesiane che custodiscono l'avventura dello Spirito
vissuta da don Bosco e da tanti salesiani dopo di lui. Possiamo
e dobbiamo pensare alla formazione inziale anche come a una
iniziazione alle fonti: tornare regolarmente alle nostre fonti,
così da dimorarvi e attingere la vita che da esse sgorga.
f) Quest'arte di apprendere richiede accompagnamento. Non
si impara senza un maestro, o a essere più precisi, senza
un esperto (parola che deriva da ex-perior, stessa radice di
esperienza). Conviene insistere di nuovo sul fatto che, come
per la vocazione e la formazione, anche l'accompagnamento
spirituale personale è permanente e continua tanto quanto la
vita. 20
19 Congregazione per i Religiosi e gli Istituti secolari, La dimensione contemplativa
della vita religiosa (marzo 1980) 20. Cfr. http://www.vatican.va/roman_curia/congrega-
tions/ccscrlife/documents/rc con ccscrlife doc 12081980 the-contemplative-dimension-
of-religious-life_it.html (28.01.2017). - -
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20 Mentre le nostre Costituzioni parlano di affidarsi con semplicità a un direttore
spirituale come una delle attitudini e uno dei mezzi per progredire nella castità (C 84), e i
Regolamenti chiedono che ogni confratello "mantenga viva la disponibilità alla preghiera,
alla meditazione, alla direzione spirituale personale e comunitaria" (R 99), la Ratio afferma
che "ordinariamente nell'età adulta non è necessaria la direzione metodica richiesta dal pri-
mo periodo della formazione" (n. 267). Vita Consecrata (1996) dice: "È di grande sostegno
per progredire nel cammino evangelico, specialmente nel periodo di formazione e in certi
momenti della vita, il ricorso fiducioso e umile alla direzione spirituale, grazie alla quale la
persona è aiutata a rispondere alle mozioni dello Spirito con generosità e ad orientarsi de-
cisamente verso la santità." (VC 95) I nostri ultimi Capitoli Generali iniziano un cambia-
mento quando ci invitano ad andare nella direzione di un accompagnamento permanente,
dal momento che l'obiettivo della formazione è conformarsi a Cristo (cfr. CG26, 62 e CG27,
67.2). Il Direttorio per la vita e il ministero dei presbiteri (73 / edizione 2013) parla della di-
rezione spirituale come di una necessità per i presbiteri: "per contribuire al miglioramento
della loro spiritualità è necessario che i presbiteri pratichino essi stessi la direzione spiri-
tuale. " La Nuova Ratio della Chiesa (2016) presenta l'accompagnamento personale come
una delle dinamiche più importanti per la formazione permanente: "Il presbitero non do-