- capacità di imparare una nuova lingua;
- capacità di vivere in comunità e lavorare in equipe con gli altri membri, i laici e i giovani;
- comunione e obbedienza nella pastorale d’insieme guidata del proprio Vescovo.
PREPARAZIONE SPECIFICA
DEL SALESIANO MISSIONARIO
Il Salesiano che sente la chiamata ad essere missionario fuori della propria patria, dal proprio ambiente
culturale e gruppo linguistico (ad exteros)[22], tra coloro che non hanno ancora ascoltato il Vangelo e dove
la Chiesa non è ancora completamente stabilita (ad gentes)[23], con un impegno per tutta la vita (ad
vitam)[24], può offrirsi in qualsiasi momento per il servizio nelle missioni.
Si preferiscono i confratelli giovani per la loro facilità di imparare una nuova lingua e cultura e il loro
spirito di adattamento; generalmente si desidera che finiscano il processo del discernimento della loro
vocazione missionaria durante il postnoviziato, ma è possibile anche durante la formazione specifica del
salesiano prete e del salesiano coadiutore.
Il Capitolo Generale XIX ha aperto anche la possibilità per i Salesiani di essere missionari ad tempus, per
almeno 5 anni, «purché siano considerati idonei»31. Ciò può essere fatto per compiti specifici e urgenti
nell'attività missionaria della Congregazione o per aiutare il confratello a discernere meglio la sua
vocazione salesiana missionaria ad vitam.
Discernimento
Il processo di discernimento è un percorso graduale e progressivo con l’aiuto di un accompagnatore
spirituale. In questo processo il candidato impara come la Vergine Maria ad ascoltare la voce dello Spirito,
a purificare e approfondire le sue motivazioni, a discernere la sue qualità e atteggiamenti che determinano
la sua idoneità per la vita missionaria salesiana. Pure la comunità ha un ruolo importante in questo
cammino. Si utilizzano per questo esercizio i Criteri per il Discernimento della Vocazione Salesiana
Missionaria. È anche possibile che al candidato missionario venga concessa, per esempio, a titolo di prova
per un anno, l’esperienza di lavorare in un contesto missionario fuori della propria Ispettoria. Anche questa
esperienza potrebbe servire per il discernimento della sua chiamata missionaria salesiana.
Quando, come frutto del discernimento, il candidato arriva alla conclusione di essere chiamato al servizio
nel campo missionario, invia una lettera al Rettor Maggiore in cui manifesta esplicitamente questo suo
desiderio e si mette alla disposizione della Congregazione. Ciò non toglie la possibilità di esprimere le sue
preferenze o predisposizioni concrete per un determinato territorio missionario; in modo particolare ciò
vale per il Progetto Europa.
Il Rettor Maggiore, tramite il Consigliere per le Missioni, entra in dialogo con l’Ispettore del confratello,
sollecitando da lui e dal suo Consiglio l’opinione scritta sulla vocazione missionaria del candidato, sempre
in riferimento ai Criteri di Discernimento della Vocazione Missionaria Salesiana.
Concluso positivamente il discernimento e ottenuto il parere dell’Ispettore per rilasciare il confratello per le
missioni, il Rettor Maggiore assegna al candidato una destinazione.
Preparazione