Don Bosco - Il Galantuomo pel 1878
Nè si dica poi che tali libri si leggono perchè spicca in essi uno stile fiorito, una buona
composizione, un gusto squisito; imperocchè io nego apertamente che questi pregi si trovino nei
romanzi, tradotti specialmente da lingue straniere pieni come sono di barbarismi, in cui si scorge
uno stile gonfio, capaci di guastare bensì, non mai di formare uno stile elegante, una lingua pura
e propria, nego che tali pregisi trovino in certi libri vuoti di non altro fuorchè di empietà. Il bello
va unito col vero; chi si fonda sull empietà non può vantar bellezza. Ed anche supposto che in
alcuni libri di tal genere si trovassero bellezze letterarie, io vi domando - Bevereste voi di buon
grado un liquore che sapeste essere avvelenato, perchè vi è offerto in una tazza d’ oro? no
certamente. E voi vorreste poi cercare l’ istruzione, il bello, l’ eleganza in libri che spirano aria
fetida, velenosa, mortale? Quali fiori di stile, esclama Tertulliano, si possono cogliere da questi
fetenti letamai? Quale edificazi ne in questi libri, che che cercano distruggere l’ innocenza, la
grazia, la fede? Che importa la purità e la bellezza dello stile se è cagione della perdita della
purità del cuore? Non è forse miglior cosa saper ben vivere che saper ben parlare? Tanto più che
fra noi cattolici senza ricorrere a libri di tal fatta, altri non mancano in ogni ramo delle divine ed
umane scienze nei quali si’ trova e lo stile puro, fiorito, allettante, la prosa ed il metro, il diletto e
l’ istruzione, scritti da penne classiche ed immacolate, i quali con nessun pericolo, anzi con
molto vantaggio possono divertire ed istruire.
Qualora poi ci trovassimo in tale posizione che ci tornasse utile la lettura di libri proibiti,
dimandiamone la licenza alla santa Sede, facendole conoscere i nostri bisogni. Ella, prese
informazioni {73 [329]} sulla nostra moralità, ed esaminate le cause da noi esposte, ce la
concederà, ove scorga la maggior gloria di Dio e il bene delle anime. Nè credere poi che ottenuto
tal permesso sia lecita la lettura di qualsiasi libro; Imperocchè vanno distinte due specie di
proibizioni, l’ una di legge ecclesiastica, l’ altra di legge naturale. Onde ne segue che quantunque
taluno sia autorizzato dal superiore Ecclesiastico a leggere libri cattivi, può tuttavia essere ancora
obbligato ad astenere da tale lettura per proibizione di legge naturale. Questo sarebbe quando
certi libri parte per le empie ed oscene cose che in sè contengono, parte per la debolezza e
fragilità di chi legge, presentano un prossimo pericolo di seduzione. Nel qual caso, anche munito
dell’ opportuna licenza, deve un buon cristiano astenersi dal leggerli per non esporsi ad un
evidente pericolo di peccare.
Per compiere questo avviso così importante contro le cattive letture, non è da passare
sotto silenzio un altro genere di scritti, che si spargono più che mai ai giorni nostri, di pericolo
dei quali è tanto più grande e da temersi quanto meno osservato; io vo' dire i cattivi giornali.
Questi hanno il tristo vantaggio di riunire ciò che avvi di nocevole nelle opere contrarie alla
religione, e nelle avverse a' buoni costumi. Nelle alte colonne tu scorgi una guerra più o meno
aperta ai principii di religione, ai diritti della Chiesa, alla sua Gerarchia, agli oggetti da lei
venerati; nelle basse colonne guerra ai buoni costumi, e alla virtù. Chi cerca dubbi, difficoltà,
pregi dizi centro la Chiesa, contro i pastori che a nome di Dio la governano, contro la dottrina
che ella insegna e difende, tutto egli trova nell’ articolo così detto fondamentale, e il cuore che
cerca esca alle passioni trova di che pascersi nelle appendici. Niente manca ai giornali cattivi per
ottenere col tempo il loro effetto; poichè a guisa d’ una goccia d’ acqua che con replicate {74
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empie che presentano alla mente del lettore, possono riuscire a scuotere 1’ anima anche più salda
nella fede. Non vengono essi ogni giorno all’ assalto? Non si approfittano essi anche delle
minime circostanze? E non ricorrono essi talora alle invenzioni per insinuare cento volte il
medesimo, errore? La scelta dei fatti, il modo di presentarli, e di alterarli, le considerazioni che
vi frammischiano, ogni cosa insomma non concorre al conseguimento dello stesso fine satanico,
cioè di guastar la mente e corrompere il cuore? Ed è possibile che sianvi padri e madri, e
superiori, che permettano ai loro figliuoli, alle persone loro soggette, di pascolarsi ogni giorno
nella lettura di simili fogli, che espongono in tal guisa la loro fede ed i loro costumi a sì evidente
pericolo di perversione? Cattolici temete che il Signoie non vi dica un giorno: Io non vi conosco.
Se amate la vostra religione, leggete i fogli che la difendono, che ne parlano bene. I nostri nemici
abborriscono dai giornali cattolici, e da sè li rigettano; e per che avremo noi la viltà di leggere i
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