Don Bosco - Il Galantuomo pel 1876
All'amico lettole
Eccoti, o amico lettore, anche per quest'anno 1876, vigesimo quarto di nostra reciproca
conoscenza, un po' di Almanacco, nel quale mi son almanaccato di farti star allegro, e nel tempo
stesso insinuarti qualche massima da vero galantuomo.
Leggilo attentamente e spero non ti troverai malcontento di aver passato meco un paio di
orette.
Ed in vero sei tu padre di famiglia? Vi troverai il modo di educar sani di corpo e di mente
i tuoi figli, {3 [147]} e di allontanarne le persone pericolose. (Cap. XVII).
Hai tu padre, e madre? Imparerai quale smisurato affetto natura diede loro per te, e il tuo
cuore ti riempirà di gratitudine per essi. (Cap. ix).
Non credi nel mondo invisibile, agli Spiriti? ne toccherai con mano la prova. (Cap. V).
Dispregi i preti? Un protestante e due scapati di uffiziali ti apprenderanno a rispettarli.
(Cap. VIII, XV).
Sei un buontempone, insensibile alle cose dell'anima? le parole d'un santo re ad un suo
prode, ma spensierato scudiero ti rinsaviranno. (Cap. VII).
Desideri di essere felice in questo mondo, prima di esserlo nell'altro? Le disgrazie d' un
incontentabile, la rassegnazione d'un cenciaiuolo, l'esempio d'un pover'uomo, te ne mostreranno
il segreto. (C. XII. XIII. XIV). {4 [148]} Sei tu forse un di quei giovanotti che non sanno dove
dar del capo il dì di festa per passare onestamente il tempo?
La poesia all'Oratorio (Cap. VI) ti scenderà al cuore e ti additerà una nuova via per
renderti felice santificando bene la festa.
Sei tu scuolaro che ha poca voglia di andare a scuola? eh! troverai a pagina 39 un
compagno con cui unire i tuoi sfoghi. (Cap. XI).
Ma tu, ben vedo, sei uom serio, tu pensi all'economia, al modo di tenere da te lontane le
infermità, al come poter vivere nel 1876, dappoichè le pioggie, le inondazioni, e le grandini del
75 hanno fatto quasi sparire i frutti delle campagne.
Eh buon uomo! il Galantuomo pensa a tutto, anche a te. E per quel che riguarda il modo
di vivere nel {5 [149]} 76, in mancanza di pane ti consiglia la polenta, e te ne canta i pregi e le
virtù. (Cap. XVII); quanto all'economia ti insegna la maniera di conservare non solo le patate,
ma anche il brodo, e le frutta, il modo di avere un buon caffè con pochi soldi, e, se ti piaccion le
noci, di averle fresche tutto l'anno. (Cap. XX).
E poichè ti vedo così impensierito dei malanni che potrebbero venirti ad affliggere, e a
rendere per te il 1876 anno di disgrazia e non di grazia come lo è realmente, il Galantuomo
previene tutto, perfin il caso che un'ape, una vespa ti pungesse, od alcuno ti fregasse con un
mazzo di ortiche (Cap. XX).
Guarda se non è provvidenziale il galantuomo!
V' ha di più; egli preoccupandosi de' tuoi occhi, che gli son così preziosi {6 [150]} per
conservarti fra i suoi associati, ti dà avvisi per risparmiar gli occhiali, specialmente se mai tu
fossi tipografo. (Cap. XVIII. XIX).
Che se per avventura tu fossi fabbro-ferraio o falegname, t'insegna a preservarti dai dolori
alle braccia, e alla spina dorsale; se lavandaio, dall'umidità; se infermiere, dai contagi; se
fonditore, dalle coliche; se agricoltore, dai reumi e dalle febbri; se commissioniere, dall'asma e
dalla emottisi. (Cap. XIX).
Che se poi la Provvidenza ti avesse fatto cuoco, eh! allora nel Galantuomo troveresti un
sincero amico della tua conservazione (a chi non preme la conservazione d' un cuoco?). Egli ti
suggerirà il come salvarti dall'arsure, dall'asme, dalle cefalgìe, costipazioni, catarro, reumi,
peripneumonie, apoplessie solite compagne di quest'arte {7 [151]} così stimata dai Romani che
vivevano per mangiare; e così deprezzata dagli Anacoreti della Tebaide che mangiavano per
vivere. (Cap. XIX).
Ma poco mi ti mostrerei amico se non badassi che alla prosperità del tuo corpo, che un
bel giorno scomparirà sotto terra, e non pensassi a ciò che di te sopravvivrà oltre la tomba.
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