Don Bosco - Il Galantuomo pel 1875
Incontro bel Galantuomo col suo Abbonato
Abbonato. Salute, o Galantuomo; che ci porti di nuovo?
Galantuomo. Salute? ti ringrazio dell'augurio: non ne ebbi mai tanta! Una sola cosa mi manca ad
averla completa.
A. Che ti manca?
G. Cose nuove per soddisfare le tue brame. Prima di portarmi da te (che' l sapeva il tuo
desiderio) diedi bensì uno sguardo al passato, al presente, e per quanto l'esperienza lascia vedere,
riguardai ancora l'avvenire, ma nulla trovai di nuovo. Col pensiero, quasi a volo d'uccello,
percorsi l'oriente, il mezzodì, il ponente e mi fermai un po più sul settentrione, ma {3 [473]}
nulla riavenni che nuovo fosse. Il movimento fisico intellettuale veduto in questa nordica regione
non mi fu nuovo nella sostanza, già. lo vidi al mezzodì ed all'oriente. Il decadimento ed il vigore
col quale cerca rialzarsi il ponente non mi è nuovo neanche questo; già fu veduto in tutto le
nazioni che dall'apice della gloria per mollezza caddero nell'abbiezione. Insomma nulla nulla ho
potuto trovare.
A. Per qual motivo dunque. venisti a me? che mi porti, se nulla hai di nuovo?
G. La gratitudine mi condusse a te, e ti portai pane.
A. Pane! ben altro ci vuole! dolci, gingilli...
G. Quietati, quietati, e quieto che sarai converrai meco.
A. Che cosa adunque intendi di dire per pane?
G. Cose sostanziose, che ti invigoriscano, ti facciano uomo forte o capace di resistere all'impeto
dei venti, che minacciano sovvertire, so fosse possibile, la Chiesa Cattolica.
A. Sono ubbie questo; sovvertire la Chiesa!... chi non sa essere questa un' impresa da mentecatti?
G. Poniamole pur ubbie: non mi negherai tuttavia esser miglior cosa per te l'essere {4 [474]}
forte e robusto, che debole e tisicuzzo, n'è vero?
A. Ne convengo.
G Se no convieni, perchò dunque brami cose nuove, che altro non ti arrecano che una vana
soddisfazione? o perchè, dicendoti io averti portato pane, poco mancò che tu mi gettassi via di
mano?
A. Scusami: seguii l'impeto dei miei sentimenti, senza esaminare se ossi fosser prima giusti.. Ma,
di grazia, chi ti ha mosso a ciò fare? ed il tuo pane è poi di farina di grano puro, ó c'entrano
elementi.... eh?
G. Ecco, ti risponderò all'una ed all'altra domanda. Dato uno sguardo ai tempi che furono ed a
quei che hanno da venire, e rivoltomi alle quattro parti del mondo per rinvenire alcunchè di
nuovo, interrogai secoli e nazioni: o siccome i più amici son sempre quelli che si presentano a
rispondere all'interrogatorio, mi si presentò il 1874, l'ultimo figlio del secolo XIX, e così disse:
ehi, Galantuomo, perchè tanto t'affatichi nell'andare in cerca di cose nuove? ascolta me, che ti
toglierò d'ogni impaccio. Non cercare novità, o non partirti dal Vecchio Mondo per cercarne nel
Nuovo, ma dà semplicemente uno sguardo a me ed all'Italia e vedrai ciò che piace ai cattolici
italiani. Vedi con qual entusiasmo fu {5 [475]} celebrato il VI centenario dei due santi italiani,
Tommaso e Bonaventura? il movimento dei Milanesi per a. Ambrogio? dei Ravennati per o.
Apollinare? Osserra l'Italia cattolica con qual gioia festeggiò l'anno 82° di vita del sommo
Ponte4co Pio IX! Non è questa una prova solenne di gusto non ancor guasto?.... Senza più
ragunai, o abbonati, alcuni fatti che ricordassero glorie patrie o cattoliche, delle quali cada il
centenario nell'anno di grazia 1875, ed a voi mi son portate. V'assicuro che è fior di farina. Sarà
male impastata, lo narrazioni cioè saranno un po' alla buona, lo stile un po' semplice, ma nulla vi
troverete di contrario al palato di un cattolico, nulla di contrario alla verità. Leggete dunque con
tutta sicurezza, e il Signore ci dia a tutti salute e prosperità nel 1875 per rivederci poi lieti e
giulivi nel 1876!
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