Don Bosco - Il Galantuomo pel 1874
Gal. - Sicuro, ne avete 8888 e se nol credete contateli. - Ma ammettiamo pure ch'io sappia tutto
ciò che voi dite....
Meo. - Ebbene - non vi resta che a comunicarlo agli altri. {6 [90]}
Gal. - Lo farei se vi scorgessi qualche vantaggio.
Meo. -Vantaggio? altro che vantaggio. Vantaggioni! vi rendereste più celebre di Mathieu de la
Dròme, di Casamia, del Pescatore di Chiaravalle, della Sibilla celeste - tutti comprerebbero il
vostro almanacco - vi farebbero cavaliere - ricevereste medaglie e diplomi da tutte le Accademie.
Gal. - Ma questi non son mica vantaggi.
Meo. (mettendo le mani sull'anche). - E che saran dunque?
Gal. - Fumo, nient'altro che fumo.
Meo. - E il vantaggio elle ne ricaverebbero i contadini, i commercianti, i politici, insomma tutti
gli uomini del mondo e d'altri siti - nol calcolate per nulla
Gal. - Eli qui vi voglio, Meo mio. Credete voi che tutti costoro ne ricaverebbero vantaggio? Io vi
so dire che col sapere le cose future non ne avrebbono che danno e sarebbero più infelici e
disgraziati d' ora.
Meo. - Uh! quella l'è pii troppo grossa. {7 [91]}
Gal. - Eppure è così. State a sentire. Ponete per es. che nel mio lunario io indicassi, come voi mi
suggerite, il tempo che avremo giorno per giorno, chi credete voi se ne avvantaggerebbe?
Meo. - Eh per bacco! prima di tutti il contadino.
Gal. - Il contadino? Vediamo. Eccone li uno che vorrebbe uscire per seminare il grano, ma preso
il lunario in mano, studia e ristudia se il giorno è propizio per seminare, se la cresciuta non
avverrà in tempo di brina, e la mietitura in tempo di pioggia, se non gli toccherà poi di mieter
prima o dopo gli altri con pericolo o di raccogliere la spica immatura, o di vedersi tagliar la
messe dai ladri.... Intanto ch'egli si tormenta il capo in pensieri, calcoli e combinazioni; il suo
vicino prende bravamente i suoi buoi, va al campo, semina, raccomanda a Dio il suo lavoro,
torna tranquillo e casa fidato alla Provvidenza e in fin d'anno trova il suo granaio più ripieno, che
non sel trovi l'altro che ha perso il tempo almanaccando le sue combinazioni. {8 [92]}
Meo. - Magari ciò che dite del contadino è vero. Ma per lo meno se notaste sull'almanacco i
giorni di tempesta o di burrasca, ciascuno prenderebbe le sue misure.
Gal. - E che misure vorreste prender contro la tempesta? stendere un parapioggia sui vostri
poderi? Contro la burrasca poi il navigante si premunirebbe colla speranza' di non incontrarla sul
suo cammino... il mare è così vasto! L'indicazione dell'almanacco non servirebbe che a farlo
vivere maggiormente in apprensione. Cheppiù, ponete il caso di due bastimenti pronti a partire p.
es. da Genova per l'America. L'uno, senza badare all'almanacco, parte, incontra la burrasca, si
raccomanda a Maria Stella del mare, scampa e giunge felicemente in porto, spaccia la sua merce
e sen ritorna ricco di guadagno. L'altro bastimento, basandosi all'almanacco, indugia di alcuni
giorni a partire per evitare la burrasca, e l'evita di fatto, ma giunto in America, trova sparita
l'occasione di spacciar con frutto il suo carico, fa magri affari e ritorna in patria colle pive nel
sacco. A {9 [93]} che gli hanno servito le indicazioni sebben giuste e precise dell'almanacco?
Meo. - Dite bene, non gli han servito che a fargli perdere i suoi denari. Tuttavia ammetterete che
se l'almanacco prenunziasse almeno quali saranno i migliori raccolti dell'annata - se grano o uva
o frutta od olive ecc. il commerciante potrebbe combinar affari d'oro.
Gal. - Peggio che andar di notte. Siccome l'almanacco sarebbe pubblico e tutti sel potrebbero
procurare, tutti parimenti potrebbei o fare gli stessi calcoli; non vi sarebbe più luogo a
speculazione e quindi neppure a commercio.
Meo. - Non capisco.
Gal. - Mi spiegherò. Se per es. uno sapesse che un altr'anno si farà poca uva, ma molto grano, da
vero furbo spaccerebbe subito il grano che ha e comprerebbe gran quantità di vino finchè è a
buon prezzo. Ma se invece d' esser egli solo a preveder questo, la cosa si potesse preveder da
tutti mediante l'almanacco - gioverebbe ancora la speculazione? {10 [94]}
Meo. - Oh no mai pigi, perché tutti
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